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Istituzioni di diritto pubblico 2018/19

docente: Raffaella Niro

Qualche premessa
Le premesse “pratiche”
• Il manuale consigliato:
Bin, Pitruzzella, Diritto pubblico, ultima
edizione
Rinvio : alla pagina docente tutte le indicazioni
dei programmi, corrispondenti ai crediti (6,8 e
10)
Un monito: il testo aggiornato della
Costituzione……sempre!!!!
Le premesse “teoriche”.
Il “diritto” : che cos’è?
Il diritto è una “scienza sociale”

studia le relazioni tra gli individui


nella società

Presupposto: “l’uomo è un animale sociale” (Aristotele)


dalla dimensione “sociale” dell’uomo
all’organizzazione sociale al...diritto
 Dalle prime forme di organizzazione sociale basate sulla
parentela (famiglie, tribù)

ad organismi più complessi


Per aversi una civile convivenza in ogni società devono
esistere delle regole, che devono essere rispettate da tutti i
cittadini (chi ruba o uccide deve essere punito, nessuno può
farsi giustizia da solo): l’insieme di queste norme costituisce il
Diritto
Qualche interrogativo

Diritto = Legge = Giustizia?

In margine alle diverse “declinazioni” del diritto nella


storia

Diritto e/o legge (quale “legge”?) (il diritto in senso


formale)
Diritto e/o giustizia (quale “giustizia”?) (il diritto in
senso sostanziale)
Il “caso” di Antigone
 Atene, V° sec. A. C.
Antigone infrange la “legge” del Re di Tebe (Creonte)
per seppellire il fratello Polinice
Il fratello, ucciso mentre era in armi contro la sua città,
non avrebbe dovuto essere seppellito, secondo il
decreto del Re (tiranno), adottato a difesa della città
In margine a un conflitto:
- Le ragioni del governo della “città”(Creonte) (la
legge)
- Le ragioni della tutela dei diritti (Antigone) (il diritto)
In margine al conflitto legge/diritto
La legge : espressione del potere
Il diritto: espressione dei valori della comunità
Un conflitto sanabile?
Un conflitto che ha attraversato la storia dell’Occidente, fino a
culminare :
- nell’esperienza degli Stati assoluti;
- nell’esperienza degli Stati totalitari (nazismo, fascismo)
(discriminazione, segregazione, sterminio): massima
divaricazione fra legge e giustizia (diritto)
L’esempio delle cd leggi razziali (ad
ottant’anni dall’adozione)
Il 1938 è annus horribilis : vengono adottati
numerosi provvedimenti che sanciscono nei
confronti dei cittadini - e non - di «razza ebraica»:
•il divieto di frequentare ed insegnare nelle scuole, il divieto di
lavorare, il divieto di contrarre matrimoni «misti», il divieto di
stipulare contratti etc.
Provvedimenti adottati nel rispetto delle «procedure»
Massima tensione fra le ragioni della «legge» e quelle della giustizia
(del «diritto»)
Dalla «persecuzione dei diritti» alla «persecuzione delle vite »
La “risposta” del
costituzionalismo
• il “costituzionalismo moderno” : limiti al
potere e tutela dei diritti in Inghilterra

• Il caso della Magna Charta Libertatum


(1215)
Il caso
• Come considerare lo Statuto albertino?
Qualche interrogativo
 era vigente nel 1938?
 conteneva principi di limitazione del potere
e riconoscimento dei diritti?
 perché non è stato “sufficiente” ad impedire
l’adozione di leggi “ingiuste”(le leggi
razziali) e l’Olocausto?
Per tornare al dilemma
iniziale…
Le Costituzioni contemporanee
come
strumento di composizione
del “conflitto”
diritto/legge/giustizia
Qualche prima osservazione
La Costituzione è la pietra angolare del diritto pubblico italiano, che
definisce i principi fondamentali, la tavola dei valori condivisi
sulla base dei quali è costruita la “casa comune”
(l’ordinamento italiano)

C’è un inevitabile collegamento


fra diritti della persona (al centro del sistema)
e principi fondamentali ed
“architettura costituzionale” definita
dalla medesima Costituzione
(le regole della costruzione della
“casa comune”, la polis)
La Costituzione italiana : la base del
diritto pubblico italiano
La Costituzione italiana espressione del
costituzionalismo moderno (in margine alla
«lotta per la costituzione» : dottrina XVII-
XVIII sec.)
(idea-base:sottoporre il potere a regole a tutela
dei diritti)
L’idea di Costituzione:
• “ogni società nella quale la garanzia dei diritti non è
assicurata, nè la separazione dei poteri determinata, non
ha Costituzione” (art. 16 Dichiarazione dei diritti
dell’uomo e del cittadino)
Alle origini della Costituzione italiana

• dallo Statuto Albertino del 1848


(la prima costituzione dello Stato italiano: una
costituzione “flessibile”; concessa dal Re che
influiva su tutti i poteri ; i diritti riconosciuti
non a tutti e non garantiti)
alla Costituzione repubblicana
Una parentesi : il ventennio fascista (1922-
1943)
i presupposti:
- la crisi economica post-bellica, la questione sociale , l’instabilità degli
esecutivi
- la cd marcia su Roma (28 ottobre 1922: il Re rifiuta di firmare lo stato
d’assedio richiesto dal Governo; il Governo si dimette)
- La nomina di Mussolini Presidente del Consiglio dei ministri
L’instaurazione dello Stato autoritario:
- l’approvazione della legge elettorale Acerbo (i 2/3 dei seggi alla lista che
ottenesse il maggior numero di voti, purché non inferiore al 25%)
- Progressivo esautoramento del Parlamento e correlativa preminenza del
Governo e della figura del Capo del Governo (1925);
- Abolizione del sistema parlamentare (dalla Camera dei deputati alla
Camera dei fasci e delle corporazioni: 1939);
- Graduale compressione delle libertà politiche;
- Soppressione delle istituzioni elettive locali;
- Soppressione dei partiti ed instaurazione del partito unico, istituzione statale
(1928)
- Discriminazioni della capacità giuridica per motivi razziali
Il cd periodo transitorio
• la crisi del fascismo: dal governo Mussolini al governo Badoglio (un
governo di “tecnici”)
• dal 25 luglio 1943: il Senato in stato di quiescenza; scioglimento
delle Camera dei fasci; preannuncio delle elezioni di una nuova
Camera dei deputati elettiva; problema: è rispettato lo Statuto ?)
• il potere legislativo è esercitato dal Governo del Re con decreti-
legge motivati dallo stato di necessità per causa di guerra (il Re
sopprime organi ed istituzioni del sistema di governo fascista):
sanatoria dei decreti-legge (i d.l. conservano efficacia e devono
essere presentati agli organi legislativi entro sei mesi dalla
conclusione della pace e convertiti entro un anno dall’inizio del
funzionamento dei nuovi organi legislativi):
• 8 settembre 1943: il “Regno del Sud” guidato dal Re e dal governo
Badoglio; al nord la Repubblica sociale italiana presieduta da
Mussolini (governo locale di fatto con Mussolini Capo del Governo e
Capo dello Stato)
Segue: il periodo transitorio

• dal contrasto tra la Corona ed i CLN rappresentativi della


collettività territoriale alla “tregua istituzionale”(il cd Patto di
Salerno) : il d.lgt. 25 giugno 1944, n. 151 e la nomina del
Luogotenente del Regno. Le strutture del CLN partecipano al
Governo monarchico in attesa che la questione istituzionale sia
decisa da un’assemblea costituente, da eleggersi dopo la
liberazione del territorio nazionale (dal principio monarchico al
principio della sovranità popolare: preannuncio dell’art. 1
Cost.: quale differenza? Al popolo il potere “costituente”);
• con d.lgs.lgt. 26 marzo 1946, n. 98 : al popolo la scelta fra
monarchia e repubblica con referendum unitamente
all’elezione dell’Assemblea costituente
• 9 maggio 1946: il Re abdica. E’ violato il Patto di Salerno?
La fase costituente
• 2 giugno 1946:
l’esito del referendum istituzionale e l’elezione
dell’Assemblea Costituente
 la scelta della Repubblica
• Il “mandato” assegnato all’Assemblea
a) Il limite di tempo : otto mesi “prorogabili”
b) Il limite di “oggetto”: la forma repubblicana
La commissione dei 75
Le tre sottocommissioni (diritti e doveri dei cittadini;
l’ordinamento della Repubblica; diritti e doveri
economico-sociali)
La “nuova” costituzione …ha settant’anni!

• Approvazione il 22 dicembre 1947 (452 voti


favorevoli contro 52 contrari)
• promulgata dal Capo provvisorio dello Stato
(De Nicola), entra in vigore il 1° gennaio
1948
• opera fino al 31 gennaio 1948:
 legge elettorale del Senato;
 Legge sulla stampa periodica;
 Statuti delle Regioni ad autonomia speciale
I caratteri della nuova Costituzione secondo
l’Assemblea Costituente

• Quali i “contenuti” dell’ “armistizio


costituente”?
 repubblicanesimo democratico (e sovranità popolare e
costituzione rigida)
 principio “personalistico” (e tutela del pluralismo e
dell’eguaglianza sostanziale)
 principio del lavoro come strumento di sviluppo della persona
umana (e tutela dei diritti sociali)
 principio delle autonomie territoriali (ed ordinamento
regionale)
 principio “internazionalista” (ed apertura ad altri ordinamenti
anche sovranazionali)

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