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DIRITTO COSTITUZIONALE 20/09 PORTA LA COSTITUZIONE

La prima parte della prima lezione (su cui non tornerà più) fondamentale alla vita
studentesca (?)
Poi ha detto che l'oggetto dello studio è il diritto costituzionale, che nonostante
sia relativamente recente richiede
l'assunzione di una prospettiva storica. Il codice Napoleonico è il presupposto
dello studio del codice civile del 1942
Le università nascono nel medioevo, a cui si contrappone l'illuminismo che lo vede
come momento oscuro.
Il diritto di oggi, in che anno è entrato in vigore il codice penale (1930) Codice
civile 1942 cioè nel pieno di un'epoca
molto controversa sotto il profilo storico politico. La sistematica, nonostante i
cambiamenti, è stata individuata
in quegli altri. La struttura (le basi) dei codici appartengono dunque ad un'epoca
molto controversa, è importante avere in testa
la linea delle date chiave (che ha dato la lezione scorsa).
Il diritto costituzionale è un fenomeno europeo figlio della rivoluzione francese,
che necessitava delle suddette
rivoluzioni borghesi per svilupparsi, la parola chiave è TEMPO.
Lo studio del diritto costituzionale maturo, una prima lezione di diritto
costituzionale è per forza influenzata dalla situazione
reale, cioè quella di una guerra, così come nel 1948 la stessa cosa sarebbe
accaduta, le costituzioni derivano dalla
guerra e dalla lotta.
ORDINAMENTO, STATO, COSTITUZIONE sono le 3 parole chiave, a costituire lo stato
sono SOVRANITà POPOLO e TERRITORIO la guerra
mette in discussione la sovranità dello stato nei propri confini, l'esistenza del
popolo e l'integrità territoriale.
Le categorie sono soggette a una tensione rispetto a elementi che nei precedenti 80
anni non erano mai stati all'ordine del giorno
Ha detto che la legge di Lavoiser vale anche per il diritto, perchè si trasforma, è
soggetto a una ridefinizione
la guerra è il principale elemento caratterizzante di questa ridefinizione. 139
articoli e definisce una serie di istituzioni
i primi 12 sono i fondamentali, poi diritti e doveri dei cittadini, da 54 in poi
parte II
Alla fine si parla della corte costituzionale, l'ultimo presidente della corte
(Giuliano Amato) ha tenuto, in occasione dell'ultima
sentenza della corte stessa, il 13 settembre, un brevissimo intervento
"Il Mondo è cambiato negli ultimi 9 anni, (ricorda il TEMPO) e non è cambiato in
meglio, sono aumentati (Documento sul
sito della corte costituzionale) i conflitti fra stati dentro e fuori l'unione
europea, sono aumentati (tipo dice anche nelle società..."
Il diritto serve a dare ordine senza il quale c'è il DISORDINE o CONFLITTO. I
romani dicevano che il Diritto serve
affinchè "ne cives ad arma veniant" a che i cittadini non regolino i loro rapporti
con le armi, per armi non si intende
soltanto armi, ma in generale conflitti, il diritto dunque serve a regolare i
conflitti sociali.
Con la rivoluzione francese il popolo si ribella contro il simbolo
dell'aristocrazia, cioè il re. Cambia il diritto
il corso della storia e della politica. C'è un popolo in movimento che non si
limita a generiche rivendicazioni
come più pane e meno tasse, ma vuole essere soggetto di diritto, non essendolo
prima, si staglia una classe sociale
non nuova in senso assoluto, ma nuova perchè vuole essere capofila di questo
movimento, ovvero la Borghesia, infatti il
costituzionalismo ottocentesco è la borghesia che chiede i diritti per sé. Ma la
nuova classe sociale delle grandi
masse vogliono che i loro diritti e interessi vengono rappresentati nelle
istituzioni pubbliche. Se prima al tavolo
della rappresentanza c'è solo l'aristocrazia poi si aggiunge un posto, e quando poi
si aggiunge un altro soggetto ci
sono posizioni in conflitto. Il conflitto in una società pluri-classe è
inevitabile, ma il diritto va dalle "arma"
fino a diversi modi delle classi per regolare i loro conflitti sociali. Le
costituzioni pongono le basi e i fondamenti
nella regolazione dei rapporti sociali. Il conflitto è un aspetto fisiologico,
ordinario nelle società moderne,
e a partire dalle società del 700, se ci sono solo gli interessi borghesi le
costituzioni hanno quello scopo. Le
costituzioni moderne devono regolare tutte le classi, o modernamente inteso tutti i
cittadini. Un processo è un conflitto
con le regole del diritto, e le costituzioni pongono le basi di questa regolazione.
Articolo 16 della dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino "Garantendo i
diritti e regolando i poteri"
"...I sistemi politici sono radicalizzati..." All'interno delle società moderne
alcune posizioni si sono polarizzate
il punto di sitesi, di equilibrio e bilanciamento è più difficile da ritrovare.
"Ciò si riperquote sul lavoro stesso delle corti, il lavoro che ci
vede protagonisti... portano a minaccaire di innalzare barriere nazionali contro il
diritto comune, danno attualità alla domanda su chi abbia l'ultima parola"
Il pluralismo pare essersi radicalizzato. I parlamenti approvano le leggi e i
giudici scrivono le sentenze applicando le leggi, le leggi effettuano una sintesi
tra diverse visioni riguardo una data materia, la legge entra poi nella sfera di
competenza del giudice costituzionale, le 3 istituzione intrecciano
le loro competenze creando un contratto, o talvolta un conflitto. "Collaborazione
istituzionale come veicolo per concedere a ciascuno di esercitare le proprie..."
"Equilibrio con bilanciamenti mai unilaterali tra valori costituzionali in campo, e
mai traducentesi in soluzioni che evocassero l'apprezzamento del parlamento"
La regola generale è la collaborazione istituzionale, i poteri sono distinti, ma
non significa in conflitto, COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE, EQUILIBRIO,
BILANCIAMENTO. Davanti al giudice costitzionale si presentano dei casi nei quali il
giudice nell'intepretarla potrebbe entrare in contrasto con l'organo che ha
emanato la legge, per un giudice che ha davanti a se più valori costituzionali da
unire il principio è quindi "BILANCIAMENTO EQUILIBRIO COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE"
"Vi auguro di collaborare su questi binari nonostante le tentazioni che i tempi
suggeriscono, in campo europeo la tentazione di imporre l'interesse nazionale
su quello europeo...In campo nazionale le difficoltà decisionali del parlamento su
argomenti...""Tutti rispondiamo ai nostri cittadini"
Viene messa in discussione la capacità dei parlamenti di essere buoni legislatori.
Vi è un conflitto tra istituzioni, anche in presenza di costituzioni che ambiscono
a regolare i conflitti che si sviluppano a livello dell'ordinamento. L'esercizio
responsabile e non timido del proprio potere è un dovere istituzionale, ma con il
suo limite
un limite appunto costituzionale. Quando il limite viene travalicato vi è un
conflitto, sarebbe in discussione la tenuta stessa della costituzione
le democrazie occidentali corrono dei rischi nel radicalizzare alcune loro
posizioni. RAGIONEVOLE altra parola chiave, l'equilibrio deve ragionevolmente andar
bene
ad una ragionevole maggioranza "la soluzione non è che ciascuno dei poteri
approfitti delle debolezze altrui" Il ruolo del parlamento arranca, il potere della
crte
non deve rinunciare ad un adeguato esercizio del proprio potere, ma con il rispetto
del suo limite. Il potere giudiziario quand'anche il leggislativo sia
in difficoltà non deve essere nell'ottica della "supplenza" del potere, ma deve
rispettare i suoi limiti. Il rischio è che il conflitto entri nella quotidianità
dei rapporti istituzionali.
L'ergastolo significa fine pena mai, può fare richiesta per qualcosa di specifico
(matrimoni ecc..) gli si potrebbe concedere di esercitare questo diritto,
se non si dovesse pentire né rinnegare quello che ha fatto nella mafia potrebbe
entrare in gioco un ergastolo ostativo, i mafiosi hanno meno diritto nell'esercizio
dell'
ergastolo stesso. Questo tema è divisivo, quindi può esserci una fazione che dice
che anche al mafioso non può essere automaticamente impedito il beneficio
penitenziario. Se la risoluzione delle varie fazioni si basa sul conflitto il
risultato sarà conflitto, se invece si trova il bilanciamento la soluzione sarà
differente.
I giudici della corte possono solo verificare la costituzionalità delle leggi,
posso segnalare che la materia deve essere resa più conforme alla costituzione
ma chi legifera deve essere sempre il parlamento. Dopo che la Corte in maniera
misurata ma non timida ha segnalato l'incostituzionalità dell'automatismo
dell'ergastolo ostativo. La corte ha dunque proposto una leale collaborazione, se
il parlamento riterrà di voler aderire a questo invito si eviterà il conflitto
La non collaborazione può portare al DISORDINE ISTITUZIONALE. Il parlamento è
eletto dal popolo, i giudici costituzionali sono 5 nominati dal presidente della
repubblica,
5 sono eletti dal parlamento e 5 dalle supreme magistrature ordinarie e
amministrative. Un parlamento poco avveduto potrebbe pensare di essere
rappresentante del popolo, e se non vuole legiferare decide di non legiferare
il giudice costituzionale, senza andare oltre le proprie prerogative può solo
continuare a spronare.
Parentesi Lunga
A proposito del tempo ha letto sul giornale che per la prima volta nella storia
della repubblica si voterà in autunno, non da febbraio a giugno.
Domenica l'elettorato ELEGGERà SENATORI e DEPUTATI. Così afferma la costituzione.
Non si elegge il governo, solo senatori e deputati. La legge più importante che
un parlamento può approvare è la legge di bilancio, che si fa sempre in dicembre,
per questo secondo i tempi della costituzione non ci potrà essere un governo in
carica
prima del 16 ottobre, se tutto sarà chiaro, dopo 20 giorni dalla proclamazione dei
risultati il governo verrà formato e dovrà rendersi conto di cosa fare per la legge
di bilancio.
Si è creata una consuetudine, per via di questo comportamento ripetuto nel tempo
che ha dettato alcuni modi della concreta elezione. La consuetudine ha quindi
avuto un inizio e una fine, il tempo che prima sembrava padroneggiare attraverso
questa consuetudine ha avuto un ulteriore sviluppo, l'orizzonte temporale non
è quello italiano ma quello repubblicano, dal 2 giugno 1946, il tempo è un fatto
oggettivo che può creare un sentimento di obbligazione, è inziato dunque
un altro tempo, non più quello della consuetudine, e si dovrà vedere se questo
nuovo tempo sarà un'eccezione o no. I 20 giorni servono per proclamare pria i
gruppi
parlamentari, eleggere il presidente del senato e della camera, poi il parlamento
nella pienezza delle proprie funzioni si occuperà della formazione di un governo.
Il tempo è un fatto oggettivo, ma il diritto in quanto scienza regola i rapporti
tra gli uomini, se il tempo è oggettivo non è parimenti scientifico il
comportamento
umano, non è esattamente predicibile il comportamento umano

DIRITTO COSTITUZIONALE 22/09

merc 28 sett non ci sarà lezione non ci sarà lezione nelle aule dalle 1 alla 5
L'oggetto della lezione sono i CARATTERI DEL COSTITUZIONALISMO
Abbiamo già detto che le costituzioni, da un punto di vista storico/sociale
derivano da un momento di sconvolgimento rispetto all'ordinamento vigente
(Presidente eletta giuslavorista)
se è vero dunque che le costituzioni derivano dalla lotta è anche vero che
mantenere la costituzione non è scontato, mantenere la centralità della
costituzione oggi non è un dato scontato
vi possono dunque essere ridefinizioni anche impreviste a causa dei cambiamenti che
si possono verificare dopo 80 anni di costituzionalismo liberaldemocratico. Questi
cambiamenti potrebbero
mettere in discussione alcuni dei fondamenti del costituzionalismo. COSTITUZIONE,
DIRITTO COSTITUZIONALE E COSTITUZIONALISMO non sono sinonimi, non sono
interscambiabili come parole
la costituzione ha un posto nelle fonti del diritto oggettivo, può essere
considerata in senso formale, materiale e storico/politico. La costitzione è atto,
il diritto costituzionale è
quello che ha ad oggetto la costituzione, e la studia. Il costituzionalismo è
invece quel movimento politico, filosofico e culturale che ha ad oggetto la
conquista delle costituzioni
prima e il mantenimento delle costituzioni dopo, e inevitabilmente quindi lo
studio. Anche se parliamo di un medesimo ambito non sono propriamente dei sinonimi.
Dunque è chiaro che
non esiste costituzionalismo e diritto costituzionale e costituzione senza la
rivoluzione americana, francese, industriale e tutte le conseguenze politiche e
sociali determinate da
questi 3 eventi
non esiste costituzione senza, sotto il profilo storico, il riferimento della
costituzione ad una forma giuridico politica chiamata "stato" un ordinamento
originario che si sviluppa in
europa dalla metà del 600 e ha una definizione progressiva e chiara nel secolo
successivo Lo stato è un indefettibile presupposto della costituzione. Dopo la
piena definizione dello stato
inizia a svilupparsi la base della costituzione come suo elemento basilare. Sia lo
stato che il costituzionalismo (nel diritto romano la costituzione era un atto di
imperio proveniente
da chi esercitava la sovranità) vengono analizzati e proposti in riferimento al
loro carattere di moderità, ben sapendo che non esistono "date di nascita", perchè
anche prima di 600
e 700 si parlava di stato e costituzione, secondo le esperienze il passaggio però
avviene in questi 2 secoli, accade e si sviluppa in ragione delle esperienze
citate.
La modernità sta nel fatto che solo dopo le riv. fr. e am. nascono e si sviluppano
i presupposti per il costitzionalismo, questo perchè? Perchè la rivoluzione
francese segna
l'inizio del diritto politico, significa che il diritto non è più visto come
un'emanazione di soggetti diversi da uomo e cittadino, non sono più emanazione di
qualcosa di esterno
come la religione o la natura, l'uomo è soggetto attivo nella creazione del
diritto, non è mero destinatario di un diritto prodotto altrove, ma un diritto
prodotto altrove.
La capacità di chidere diritti non è in funzione di una concesssione, ma di una
titolarità nel pretendere diritti non a caratteristiche esterne all'uomo, ma in
quanto cittadino.
Il giuristi o è comparatista o non è tale, se egli immagina che l'oggetto della sua
scienza sia rinchiuso nell'ambito dello stato di cui è cittadino sbaglia, la
comparazione è fondamentale
nello studio e nel miglioramento del diritto. Se è vero che in italia nascono le
prime cattedere di diritto costituzionale in europa gli ultimissimi anni del 700
quado si passa alla
richiesta dunque di costituzione vi sono paradigmi precedenti a cui rifarsi, come
la costituzione francese o belga. Quello che stiamo dicendo fa riferimento a
dinamiche europee sviluppatesi
nel corso dei decenni fino ad oggi, in forme varie e diverse da stato a stato, non
si sono sviluppate però in maniera univoca in europa, nel cercare di proporre degli
aspetti omogenei
si rischia di non valorizzare le esperienze singole delle nazioni. I due pilastri
del costituzionalismo moderno e contemporaneo sono quelli previsti dall'art 16
della dichiarazione dei diritto
dell'uomo e cittadino (Cercare) il resto sono integrazione di questi due grandi
pilastri. I subpilastri sono poi almeno una decina, cerchiamo di far buongoverno di
fenomeni diversi da stato
a stato. Possiamo riassumere valori e tecniche del costituzionalismo dal primo dei
subpilastri, in ragione del quale
1)La sfera politica è autonoma dalla sfera religiosa, il diritto ha il suo
fondamento nella volontà degli associati
2)Lo stato e la chiesa sono separati, fermo restando il ruolo storico/politico
della chiesa il costituzionalismo ha come ase la separazione tra questi due poteri,
anche le antiche monete
romane, e anche il vangelo erano chiari nel distinguere la prospettiva di dare a
"cesare quel che è di cesare e a dio quello che è di dio"
3) Gli ordinamenti statali sono retti da costituzioni scritte, le quali sono frutto
ed espressione di una decisione popolare oppure dalla nazione (è importante perchè
non tutte le
costitzioni si esauriscono in un documento scritto) la decisione è presa dal
popolo, e di esso sovrana. Sovranità significa "summa potestà di imperio"
4)I poteri sovrani dello stato sono legittimati da una decisione o della nazione o
del popolo (Art 1, la sovranità appartiene al popolo)
5)Il titolo che legittima l'acquisizione dei diritti e dei doveri risiede nella
cittadinanza, e non nella appartenenza ad una classe sociale o ad una corporazione.
Una rivoluzione
rispetto alla logica dei "patrizi e plebei" rispetto alla distinzione tra ricchi e
poveri, rispetto alla capacità di censo e al titolo di nascita
6)I diritti dell'uomo e del cittadino hanno il primato su ogni altro valore e a
servizio dei diritti è subordinato lo stesso potere pubblico, in altre parole lo
stato o è funzionale alla
garanzia dei diritti oppure non è uno stato. Questo vale per gli stati che seguono
i principi liberal-democratici, in alcuni stati lo stato potrebbe essere non-
subordinato ai diritti
in alcuni stati è ancora prevista la pena di morte (anche di ispirazione liberal-
democratico) il che significa che l'esigenza punitiva dello stato prevale sul suo
diritto alla vita.
Si è scritto che il costituzionalismo moderna trova nella promulgazione della
costituzione la scelta della vittoria del cittadino sul potere pubblico e su ogni
altro potere.
7)La principale tecnica di decisione è il principio di maggioranza (tuttavia non è
l'unica) opposto al principio di maggioranza c'è il principio di unanimità, tecnica
dell'
assunzione delle decisioni a livello internazionale (con varie limitazioni). La
minoranza ha comunque un ruolo, ad esempio nel governo della repubblica, si governa
anche nel rapporto
tra maggioranza e opposizione, è consuetudine ad esempio che la minoranza esprima
la presidenza di una delle due camere.
8) Il sovrano è sottoposto alla legge, (sia esso il monarca sia esso il popolo)
nell'800 costituzione significava che il re è sottoposto alla legge, oggi significa
che il popolo, in quanto
sovrano è parimenti sottoposto alla legge "sub lege"
9) è garantita la separazione dei poteri, attraverso la tecnica del governo misto,
cioè potere legislativo (approvare leggi) esecutivo (dare esecuzione alle leggi
approvate) giudiziario
(potere o funzione di controllo di costituzionalità), possiamo individuare anche la
funzione di controllo di costituzionalità. Il problea giuridico è anche individuare
e sottolineare
che i poteri sono autonomi l'uno rispetto all'altro (discorso di amato) è reale la
loro collaborazione in vista del governo dello stato ma sono autonomi e
indipendenti anche nel senso
che non c'è un potere che dipende da un'altro. Le forme e i limiti dei tre poteri
sono previsti dalle costituzioni.
10) Il potere legislativo è esercitato da un parlamento eletto dal popolo,
monocamerale oppure bicamerale, se bicamerale in almeno una delle due camere. Il
prodotto dunque della funzione
legislativa è una legge scritta, la quale almeno nei sistemi continentali europei è
la principale fonte del diritto. Di "Civil Law" europeo diverso dal "common law"
inglese e americano in quel
caso la fonte del diritto è il precedente giudiziario(controllare che significa)
nella civil law è la legge a essere produttrice di norme generali e astratte.
11) La tutela dei diritti dei cittadini è prevista anche rispetto agli atti dei
poteri pubblici, cioè diritto amministrativo ad opera di giudici autonomi ed
indipendenti. La tutela dei
diritti significa non solo se il mio diritto è leso dal privato cittadino, ma anche
dagli atti della pubblica amministrazione. Quindi ho una tutela rispetto ad un atto
amministrativo
illegittimo, e a occuparsene sarà un tribunale amministrativo. X esempio
l'autorizzazione o il diniego della richiesta di apertura di un'impresa può
avvenire solo x norme previste dalla
legge.
12)Il costituzionalismo garantisce il controllo di costituzionalità delle leggi o
ad opera di giudici ordinari oppure (caso italiano) ad opera di una apposita corte
costituzionale.
Il controllo di costituzionalità è la verifica che le leggi approvate siano
conformi alla legalità costituzionale, questo giudizio avviene ad opera di suddetta
corte.
Questo carattere è stato posto per ultimo perchè è tutto novecentesco ed è un
meccanismo inserito in ogni costituzione a partire dal secondo dopoguerra. Questo
dodicesimo carattere
è decisivo ai fini del costituzionalismo, perchè la giurisdizione costituzionale è
una funzione che attribuisce alle costituzioni un ruolo di primazia. Il
costituzionalismo moderno
ha introdotto un controllo costituzionale di atti massimamente politici (le leggi e
gli atti ad esse equiparate). La principale forma di garanzia costituzionale è
nella individuazione
di un giudice costituzionale cui sono sottoposti le leggi e gli atti aventi forza
di legge. Se prima abbiamo parlato di centralità della legge, questo elemento
significa ridimensionare
la centralità della legge nel sistema delle fonti, la centralità appartiene dunque
alle costituzioni.Il diritto costituzionale è dunque GARANZIA DEI DIRITTI E
DIVISIONE DEL POTERE
Art 16 dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino.
i Due pilastri sono da integrare con lo sviluppo di società, diritto e stato, ciò
significa che dalla seconda metà del 900, il costituzionalismo ha un qualcosa in
più, propone un programma
di giustizia sociale (da costituzione liberale a liberal-democratica) da realizzare
non con la legge del più forte ma con i principi individuati dalle costituzione. Il
proprium ulteriore
sta nel fatto che propongono un progetto di giustizia sociale normativamente
definito. L'ambizione normativa di sottoporre a regole il potere economico,
programma di giustizia sociale
rispetto a elementi economici che hanno un diverso tipo di potere rispetto al
passato, regolare dunque poteri tradizionali e nuovi. QUindi GARANZIA DEI DIRITTI,
DIVISIONE DEI POTERI e
PROGRAMMA DI GIUSTIZIA SOCIALE NORMATIVAMENTE GARATITO, non programmi generici,
questo programma possiede un insieme di meccanismi funzionali alla sua piena
garanzia. "nelle forme e nei
limiti previsti dalla costituzione" i poteri economici sono liberi ma-

26/09
L'art 16 dei diritti dell'uomo e del cittadino viene integrato nelle costituzione
del 900 in maniera da integrare le costituzioni come un progetto di giustizia
sociale, in quanto cittadini e non classi.
Con una prospettiva antropocentrica, un programma contro ogni sorta di
discriminazione
Art 3 della costituzione "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono
eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di
religione, di opinioni poli#tiche,
di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli
ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e
l’eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di
tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese"
Solo il primo comma rimane ancora nell'ambito dell'800, l'eguaglianza formale di
tutti i cittadini davanti alla legge. Le costituzioni dell'800 sono cataloghi di
diritti che però scelgono, per ragioni
meditate, di rimanere ad un approccio formale. Il secondo comma segna il passaggio
da una prospettiva liberale ad un costituzionalismo liberal-democratico. La
costituzione non si limita ad una
"Fotografia formale dell'esistente" ma ha l'ambizione di rimuovere gli ostacoli, un
programma di giustizia sociale. La costituzione, quindi, oltre che a dare diritti,
doveri ed eguaglianza in senso formale
serve anche ad un principio di uguaglianza in senso sostanziale. Il resto degli
articoli li possiamo dunque definire come "svolgimento" di questo programma di
giustizia sociale. L'ambizione dunque di regolare
attraverso il diritto i nuovi poteri, quelli economici. Il diritto costituzionale
si può definire come il diritto dei "Governati", prima che il diritto dei
"Governanti". Anche se il potere economico non
si può definire "sovrano" è comunque in grado di condizionare i rapporti sociali.
Per potere economico si intende che le multinazionali, pur non avendo una sovranità
paragonabile a quella di uno stato
comunque parlano a "tu per tu" con gli stati. Costituzionalismo degli antichi e
moderno, un doppio tempo. Anche nel costituzionalismo moderno vi è una prima parte
ottocentesca, con costituzioni liberali,
ed un secondo tempo con costituzioni liberaldemocratiche.
Qual è in italia il passaggio dal primo al secondo tempo del costituzionalismo? Lo
statuto albertino, in un'italia non ancora unificata, quindi la prima esperienza
non può essere riferita all'italia in quanto
stato, che fino ad allora era un concetto ideale, letterario. Dal punto di vista
giuridico-politico la statualità dell'italia è poco definita. Lo statuto dunque
nasce localizzato in una determinata parte
della penisola, in seguito dal 1861 esso si estende al regno d'italia. Lo statuto
albertino è risultato del risorgimento e dei suoi moti rivoluzionari, tendenti a
fare riferimento alle richieste tipiche del
periodo, ovvero testi scritti che assicuravano rappresentanza e tutela dei diritti.
Il 1848 è dunque il culmine, sotto alcuni aspetti, del risorgimento italiano. Gli
stessi moti rivoluzionari, che
rivendicavano costituzioni, riguardavano tutta l'europa. Il cambio di costituzione
simboleggia il cambio, attraverso la violenza, del regime di uno stato, o la
creazione di uno stato interamente nuovo.
La borghesia alla testa dei moti riv. non riesce a trasformarli in movimenti di
popolo, e questo condiziona quel periodo storico anche sotto il profilo giuridico-
politico. Nel 1848 nella monarchia sabauda
si legge un sottofondo di un sorgimento limitato ma sempre incalzante. Il sovrano
del regno di sardegna previene sviluppi di carattere ulteriormente rivoluzionario,
e quindi concede al popolo richidente
una costituzione, lo statuto albertino. Non è il frutto di una rivoluzione, ma è
espressione di una concessione dell'allora sovrano per evitare la difficoltà di
governo.
Un punto di sintesi tra monarchia e borghesia. Mazzini, con la sua ipotesi
repubblicana, è quindi il grande sconfitto del risorgimento, lo statuto è una
costituzione del sovrano, non ottenuta dal popolo.
Manca dunque nello statuto un patto nazionale vero e proprio, vi è un deficit di
legittimazione democratica. Non nasce come un baricentro giuridico politico,
infatti proprio per questo si verificò il
fenomeno della piemontesizzazione. Non è né stato un processo di popolo ne un fine
progetto politico, ma un disegno del vero vincitore sabaudo, ovvero Cavour. Questo
vulnus è dunque caratteristica
fondamentale del risorgimento italiano. Lo statuto oltre che elementi formali di
uguaglianza specifica anche le regole di governo, come il sistema bicamerale e la
funzione governante del re, infatti tutto
lo statuto si giocava sul rapporto re parlamento. Lo statuto è una carta scritta,
breve, flessibile (la modifica della costituzione può essere effettuata con una
legge ordinaria). Lo statuto non è mai stato
formalmente modificato, ma per esempio i presidenti del consiglio non esistevano
nello statuto, si sono evoluti per via consuetudinaria, allontanando la forma di
governo dalla centralità del re.
Si è costruito un rapporto di tipo fiduciario tra il parlamento (camera elettiva) e
il presidente del consiglio. Modificata quindi con le cosiddette "fonti fatto". La
costituzione dunque non è un dato fisso
e immutabile, ma è un processo che, al dilà della forma, si sviluppa nel tempo, ciò
vale sopratutto per una costituzione flessibile. Sidney Sonnino "Ritorniamo allo
statuto" nel senso che doveva essere
cambiato. Il vent'ennio ha avuto significative innovazioni costituzionali (gran
consiglio, camera dei fasci e delle corporazioni) modifiche che avvengono nel
silenzio dello statuto. Non esiste nessun atto
formale per abrogarlo.L'Istituto della promulgazione, secondo lo statuto, avveniva
da parte del re. Il re ha promulgato tutte le leggi che gli sono state proposte a
prescindere dal momento storico, sotto
il profilo formale della continuità dello stato esso l'ha assicurata. Finisce l'8
sett del 43, ovvero l'inauguarazione del diritto costituzionale transitorio. Non
aveva l'intenzione di conformare
indirizzare e conformare l'ordinamento nella sua interezza, al contrario di una
normale costituzione. Lo statuto, non essendo in maniera concreta stato
riconosciuto dal popolo come tale, non può dunque
considerarsi una costituzione a tutto tondo (?).
La costituzione è in senso formale (studiata dai giuristi) in senso materiale (la
studiano anche i politici) in senso storico politico (studiata dai sociologi e
dagli storici) nonostante siano distinte
queste tre concezioni non sono completamente seperate, è compito di ogni branca
associarsi ai dati per essa rilevanti. Ancora nel 1911 solo l'11% della popolazione
del regno d'italia godeva del diritto di
voto, la legge era basata sul censitario o sul servizio militare. Nel 1911 quindi
si fa ancora fatica a definire il diritto costituzionale come quello dei governati,
se così poche persone partecipano
alle decisioni pubbliche.

27/09
Tra i due tempi del costituzionalismo moderno italiano si trova un diritto
costituzionale transitorio, oggi si conclude lo statuto e si inzia il diritto
costituzionale transitorio.
Esso è il diritto del passaggio dalla primavera 1944 (patto di salerno) all'inizio
dei lavori dell'assemblea costituente. Lo statuto albertino in ogni caso non è
l'unico elemento del primo tempo del
costituzionalismo. Le costituzioni giacobine dell'ultimisso 700 sono stati
esperimenti costituzionali di chiara limitatezza rispetto al 48, STATO e
COSTITUZIONE parole chiave. Lo stato in senso moderno
si sviluppa 100 anni prima del costituzionalismo, quando si è sviluppato pienamente
poi viene il momento di una seconda esigenza, ovvero individuare le norme
fondamentali del suo funzionamento.
Lo statuto è una costituzione tipicamente ottocentesca, non pluralista, né
partitica, né con diritti sociali, una costituzione liberale. Al contrario della
costituzione non era una legge fondamentale,
poichè non indirizza conforma e condiziona i poteri pubblici e non regola riconosce
e garantisce i diritti dell'uomo
Lo statuto non aveva una primazia rispetto alle altre forme del diritto, nessuna
superiorità gerarchica o formale rispetto alle leggi, era una legge in mezzo alle
leggi. Nell'800 la legge aveva la
forma del comando giuridico, essendo quindi lo statuto parti di questa tradizione
legicentrica e sociocentrica è stato considerato come una legge uguale alle altre.
Negli ultimi anni dell800 il monopolio
statualistico e legalistico inizia ad attenuarsi. Grazie alle fonti fatto di
consuetudini e convenzioni lo statuto, formalmente invariato, si è sviluppato in
maniera più favorevole al parlamento, permettendogli
di esprimere in maniera più autonoma un governo, con meccanismi che lo avvicina ad
una relazione fiduciaria.
Il diritto costituzionale transitorio si sviluppa dalla primavera 1944 fino
all'inizio dei lavori dell'assemblea costituente. la seconda guerra mondiale è
un'esprienza fondamentale per la creazione del
costituzionalismo, un elemento dominante durante la scrittura della nostra
costituzione. 8 sett 43 fino alla scelta popolare della repubblica 2 giugno del 46.
Le fonti del diritto sono classificavili in diversi
modi, in ragione di un
Primo livello, che è quello costituzionale
Secondo livello, le fonti primarie
Terzo livello, fonti secondarie
Classificare è molto comodo ma anche rischioso, infatti quando si classifica si
devono individuare elementi di omogeneità, e quest'ultima nell'ambito di un
ordinamento complesso come quello italiano mina in
radice una pienamente efficace classificazione di omogeneità, nel senso che i punti
omogenei sono minoririspetto alle classificazione rispetto a quelli di un sistema
più semplice.
Al livello costituzionale è caratterizzato da: il diritto costituzionale
transitorio, POI i 139 articoli del costituzione (1 gen 1948 entrati in vigore) poi
tutte le successive leggi costituzionali che hanno
modificato il testo della carta repubblicana. Il diritto costituzionale transitorio
è caratterizzato da 2 atti, dopo l'armistizio il governo si trasferisce a salerno.
Il patto di salerno è un patto tra le
forze politiche impegnate nella nascente guerra di liberazione, riguardo quello
che, a guerra finita, avrebbe potuto essere lo stato italiano qualora le operazioni
militari e politiche avessero avuto successo
nella prim. 1944 con il decreto legge luogotenenziale 151 è la prima componente
delle 2 del diritto costituzionale transitorio, in esso confluisce parte della
sostanza del cosiddetto patto di salerno.
Al dilà della funzione legislativa al governo si demanda ad una futura assemblea
csotituente l'opera di scrittura della costituzione. Nel 25 aprile del 45 vi è la
fine della guerra di liberazione nazionale
, questa data è il presupposto per dare seguito politico al decreto legge
luogotenenziale 151, e il decreto legislativo luogotenenziale 98 del 46 viene
approvato, il quale definisce due aspetti fondamentali
per il prosieguo della storia italiana, tra le tante cose un referendum popolare
per la scelta tra monarchia e repubblica, e in pari data l'elezione popolare
diretta dei componenti dell'assemblea costituente.
A proposito di transizione, il diritto costituzionale transitario è la transizione
da fascismo a repubblica o e la transizione dallo statuto albertino alla
repubblica? In altri termini, cosa è stato il
vent'ennio in quel momento? Benedetto Croce definisce il vent'ennio come una
parentesi della storia italiana senza seguito e senza precedente, sotto il profilo
giuridico il diritto attuale è ultimo punto
di una linea, dunque la visione crociana non può essere definita corretta, perchè
se fosse una parentesi che non ha sviluppo non ci spiegheremmo perchè il codice
civile viene promulgato nel 1942, o che
il codice penale, il codice Rocco, entra in vigore nel 1930. La sistematica,
nonostante la defascistizzazione e lo sviluppo, è la stessa identica. Lo sviluppo
del pluralismo delle corporazioni è avvenuto
durante il periodo fascista, il concetto della previdenza sociale stesso ha avuto
alcuni accenni in quel periodo. Questo per comprendere come nel diritto
costituzionale non avvengano mai periodi di
definitiva frattura. (la sistematica è il modo di raccogliere le leggi, spunti di
pluralismo sociale nascono allora) Nei lavori dell'assemblea costituente c'è stata
una proposta autorevole di colorale il
bicameralismo italiano con una camera eletta dal popolo e una rappresentativa delle
corporazioni (soggetti giuridici di diritto privato che nascono durante il
fascismo).
Il momento di rottura non è stato del fascismo rispetto al passato, ma della
costituzione della costituzione rispetto al passato.
Il secondo tempo dunque cambia col primo perchè il carattere democratico si tocca
con mano, è tangibile e vistoso sin da subito, quel vulnus originario dello statuto
albertino non si rinviene più all'inizio
del secondo tempo. Mazzini che era stato il perdente politico del risorgimento
viene rivalutato, e assume una centralità ignota nel 1848 e 61.
Lezioni di giovedì sarà il potere costituente

29/09
Il preambolo ha, nel costituzionalismo e nella carte internazionali, una funzione
introduttiva e non giuridica. I primi 12 articoli della costituzione non sono un
preambolo. Il paternalismo e il riferimento
ai sudditi sono caratteristiche del preambolo dello statuto. Il primo articolo
sancisce che la religione cattolica è la religione di stato, mentre gli altri culti
sono tollerati (in pieno contrasto con i
primi due subpilastri).
Adesso si va oltre il diritto costituzionale transitorio. Abbiamo già parlato della
classificazione per livelli delle fonti. Livello costituzionale, primario e
secondario. Al livello costituzionale, come
già detto, appartengono....il diritto costituzionale transitorio, POI i 139
articoli del costituzione (1 gen 1948 entrati in vigore) poi tutte le successive
leggi costituzionali che hanno
modificato il testo della carta repubblicana. Formalmente non esiste un atto
abrogativo dello statuto albertino, esso è stato scritto dal cosniglio del re,
mentre la costituzione italiana è stata scritta
dall'assemblea costituente (non la commissione dei 75, non i padri costituenti).
Potere costituente, la teoria del potere costituente si sviluppa in francia nel
700, ad opera principalmente dell'abbate
di syés, questa teoria è funzionale a giustificare se non a legittimare un cambio
di regime giuridico, in modo radicale, la sostituzione rivoluzionaria. Il potere è
dunque un potere di fatto o di diritto?
è un potere di fatto, perchè non si muove sul piano giuridico né sul piano storico
strettamente inteso . Esso è il potere di costituire la costituzione. Esso è un
potere "pre-giuridico" funzionario a creare
ex novo il giuridico, si muove sul piano dei meri fatti politici. Nello stesso
modo, metaforicamente il bigbang non è universo. Esso è il presupposto
indefettibile della creazione di un potere giuridico.
La differenza tra potere costituente e costituito è che il potere costituito è
prodotto del potere costituente, ed è la costituzione. Il titolare del potere
costituente non esiste, perchè non esiste alcun
ordinamento teorico che possa assegnarlo. Come il presupposto per quello francese
era la rivoluzione francese alla base del nostro potere costiutente vi è una guerra
vittoriosa. Con quali aggettivi è definibile
il potere costituente? Originario, illimitato, libero nel fine, ad esaurimento.
Illimitato e libero nel fine perchè non è vincolato al raggiungimento di un
determinato fine, al contrario l'assemblea costituente
ha avuto un limite, quello di scrivere una costituzione repubblicana. Al livello
pratico il popolo ha scritto la sua costituzione eleggendo democraticamente i
propri rappresentanti.
La costituzione crea l'ordinamento, ed è a sua volta creata dal potere costituente.
Il 2 giugno del 46 il popolo sceglie la costituzione, che è dunque democratica
dalle sue origini, 1 gen 1948 non è il principio
del principio democratico della costituzione, è il 2 giugno del 46 a esserlo.
L'assemblea costituente aveva circa 550 membro, e ben presto venne creata la
commissione dei 75, che ha una funzione di impulso
e coordinamento dei lavori. Il popolo ha eletto uomini e donne espressione di
partiti politici a loro volta espressione di una visione culturale. I partiti e le
ispirazioni culturali sono molti, pluralità
quella cattolica, quella liberale, quella socialista, quella comunista ed altre più
"limitate" dal punto di vista della rappresentanza dalle 4 alle 6 grandi visioni
della società, dell'economia, dello stato
dell'ordinamento giuridico, dei diritti, dei doveri.... C'erano in assemblea
costituente almeno due modelli economici, quello dell'economia di mercato (derivato
dagli USA) e quello dell'economia pianificata
(derivato dall'URSS) non si è aderito ad un modello piuttosto che ad un'altro, la
costituzione ha preso un modello di mercato, prendendo dall'economia pianificata
alcuni temperamenti. I soggetti della scelta
hanno attuato un compromesso, non nel senso comune, non nel senso negativo, un
carattere compromissorio (considerata così in maniera condivisa dalla dottrina),
una posizione mediana in vista di una sintesi
molto più importante rispetto all'affermazione ideale o idealogica di un partito su
un altro. Lo scopo è quello, rispetto allo statuto albertino, di individuare un
testo scritto nel quale il popolo tutto
potesse riconoscersi. Lo scopo è riconoscersi in quella tavola comune di principi e
di valori, in modo tale che il popolo sia disposto a difendere quei valori. Noi
avremo un approccio normativo alla
costituzione, il giurista con il suo metodo studia la costituzione, ma anche lo
sciensziato della politica, o il sociologo, tutti con metodi diversi, il nostro
metodo è normativo. (Ambizione normativa di
regolare i rapporti). Jean bauden chi è? qualcuno che centra con lo stato moderno
evidentemente, cercalo, Il compromesso non ha un valore solo storico, ma anche
quotidiano, le costituzioni moderne vogliono
avere a che fare anche con i rami bassi dell'ordinamento, non solo con le
procedure, con le costruzioni "alte", ma vogliono avere a che fare con la
quotidianità, e per farlo è necessario che la costituzione
sia democratica fin dall'inizio, che sia "di tutti". Una delle precedenti versioni
dell'art 1 era "L'italia è una repubblica di lavoratori", che non avrebbe incluso
chi è disoccupato, avrebbe da un lato
orientato ideologicamente la costituzione, verso la "classe" dei lavoratori.
L'oggetto della prossima lezione sarà quella in cui iniziamo a toccare con mano i
testi scritti.

03/10
La vita delle costituzioni una volta che esse sono entrate in vigore. Una
costituzione nasce con l'aspirazione di durare nel tempo, alcune del secondo 900
sono munite della cosiddetta "Clausola di eternità"
Quasi ad individuare in un tempo senza una fine l'orizzonte politico-culturale e
anche concreto della costituzione stessa. Pur in assenza di una specifica clausola
di eternità tutte le costituzioni per il
loro ruolo hanno l'ambizione di durare nel tempo in maniera significativa. La
costituzione cambia vivendo nel tempo, è un fatto fisiliogico che essa muti,
sappiamo che le modalità di mutamento sono diverse
Nell'ambito di un costituzionalismo scritto si fa riferimento ad alcune
disposizioni scritte che hanno ad oggetto la modifica formale del testo, ma
esistono anche delle modalità informali non tipizzate di
modifica della costituzione. Lo statuto albertino non prevedeva clausole espresse
per la sua modifica, ciò significava che non aspirava ad essere altro che una legge
col nome di statuto. Ha avuto una evoluzione
ancor'chè non formale, il doppio binario della modifica già sperimentato nel primo
tempo della storia costituzionale può essere riproposto anche nel secondo tempo
della storia costituzionale. Se il potere
costituente è il potere di costituire la costituzione gli ultimi due articoli hanno
ad oggetto il potere di revisione costituzionale, quindi la modifica di una
costituzione che già esiste. Questo è un potere
costituito, un potere di diritto, non di fatto.
La costituzione della repubblica è composta da 139 articoli da 1 a 12 principi
fondamentali, poi Parte I Diritti e Doveri dei cittadini, da 13 a 54, suddivisa in
rapporti, rapporti civili, e divisa in titoli
Parte II Ordinamento della repubblica si compone di titoli, il sesto sono le
garanzie costituzionali, divise indue sezioni, la corte costituzionale e la
revisione costituzionale. Questo vuol dire che il
costituente ha scelto di individuare formalmente in due specifici articoli una
procedura con la quale modificare il testo della costituzione. In che cosa consiste
la funzione di questi due articoli? La
garanzia della rigidità costituzionale, lo scopo dell'intero titolo sesto è quello
di garantire sia la rigidità costituzionale sia la primazia della costituzione,
all'interno del sistema delle fonti del
diritto oggettivo. Se la costituzione non è una legge parificata alle altre ciò è
espressione del titolo VI. Considerare dunque il titolo VI in maniera unitaria.
Legge art 138-139. (legge nel senso di verbo)
Come sappiamo tutte le leggi di revisione della costituzione e leggi costituzionali
appartengono al livello costituzionale, quindi non siamo in presenza di leggi
ordinarie tali sono individuate come leggi
idonee a modificare la costituzione stessa. La differenza tra le leggi di revisione
della costituzione e le altre leggi costituzionale, ci fa capire che siamo in
presenza di leggi costituzionali, alcune
(le prime) hanno la caratteristica di modificare il testo degli articoli della
costituzione, non tutte le leggi costituzionali revisano i 139 articoli. Sono
Adottate è il termine tecnico, non si deve usare
un altro verbo. Nell'ambito di una visione legicentrica delle fonti del diritto
sappiamo bene che una legge viene approvata prima da una camera, poi da un'altra e
che il testo approvato da una camera deve
essere identico a quello dell'altra, una legge ordinaria viene approvata con una
deliberazione della camera e uno del senato finchè i testi non sono rigorosamente
uguali. L'articolo 138 pone il tema della
doppia deliberazione, a intervallo non minore di tre mesi, l'iter, a differenza di
una legge ordinaria, non è ancora completo dopo una prima deliberazione di camera e
senato, 90 giorni di pausa e poi
un'altra. La maggioranza assoluta dei componenti significa cosa diversa rispetto
alla maggioranza assoluta dei presenti (per esempio in una legge ordinaria va
calcolata la maggioranza dei presenti)
L'articolo 138 fa riferimento alla maggioranza dei componenti, per il senato
attuale x esempio 100+1.
Il tema principale dei due commi successivi è il referendum, dopo la fase
parlamentare c'è una fase referendaria eventuale e successiva. (Quindi procedura
aggravata, sia nella fase parlamentare per la
doppia deliberazione, sia per l'aggiunta di un'ulteriore fase referendaria). La
rigidità costituzionale non è sinonimo di una procedura aggravata, la rigidità
significa "Tipicità della fonte + tipicità della
procedura", la procedura è solo parte della rigidità. Pubblicazione si fa sulla
gazzetta ufficiale. Le fonti si dividono in fonti di produzione del diritto e fonti
di cognizione del diritto, la cognizione
significa che tramite essa si viene a conoscenza della approvazione di una fonte
del diritto dello stato, come la gazzetta ufficiale. (quelli dell'Ue sulla gazzetta
ufficiale dell'unione europea) Leggi e gli
atti aventi forza di legge sono pubblicate sulla gazzetta ufficiale della
repubblica italiana. Tutti gli atti entrano in vigore una volta pubblicati, e
produce pieni effetti una volta pubblicato (Ignorantia
legit non excusat) l'art 138 è un'eccezione a questa regola, la pubblicazione di
una legge costituzionale non significa una automatica entrata in vigore, ma
possiede un valore notiziale, da notizia che è
stata approvata, ed implicitamente da notizia che entro 3 mesi 500k elettori, 5
consigli regionali o 1/5 dei membri di una camera possono avanzare richiesta di
referendum. Si può dar luogo al referendum se la
legge è stata approvata nella seconda votazione con una maggioranza inferiore ai
2/3 delle due camere, solo in questo caso sussiste il valore notiziale. Procedura
articolata complessa e aggravata.
Questa tipicità è dovuta alla rigidità e alla primazia della costituzione, emerge
il carattere formale della primazia. Una sorta di "Maneggiare con cura".
Anche il più importnate degli articoli del codice civile può essere modificato con
un voto a maggioranza di 1 voto domani mattina, la meno rievante (ammesso che si
possa parlare in questi termini) delle norme
della costituzione non può essere modificata così rapidamente. L'aggravamento della
procedura è giustificato dalla tipicità della fonte.
Un insieme di garanzie della rigidità costituzionale art 138, gli istituti a
garanzia di questa rigidità sono proprio disciplinati dal 138.
Art 139 afferma che la forma repubblicana non può essere oggetto di modifica
costituzionale. Quasi a voler chiudere quanto affermato nell'articolo 1. Come
l'assemblea costituente ha avuto come unico limite
la forma repubblicana così la costituzione si chiude assicurando lo stesso limite.

04/10
Differenza tra potere costituente e potere di revisione costituzionale. La
costituzione a differenza di quella precedente individua forme e limiti per la
propria modifica. La costituzione non rimanda a nessuna
fonte fatto né atto la sua modifica, ma pone in anticipo i criteri necessari. La
complessita di modifica è dovuta al fatto che la costituzione è l'atto instaurativo
dell'ordinamento.
Esiste un'interpretazione più complessa dell'art 139, non è solo la parola
repubblica a non essere oggetto di modifica,la forma repubblicana indica quaclosa
in più, per forma repubblicana si intende tutto
ciò che è essenziale per la repubblica, tutto ciò senza il quale non esisterebbe
repubblica democratica. Molti codici e costituzioni sono commentate o annotate, in
ogni nota all'art 139 si cita la sentenza
1146 del 1988 delle corte costituzionale, che chiarisce una categoria non esplicita
nell'articolo, ma implicitamente ricavabile interpretando l'articolo. Per la prima
volta in maniera definita introduce il
tema dei "principi supremi" che sono DIVERSI dai principi fondamentali, formalmente
non sono sinonimi, i "principi fondamentali" sono previsti in costituzione. "La
costituzione italiana contiene alcuni principi
supremi che non possono essere sovvertiti o modificati nel loro contenuto
essenziale neppure da leggi di revisione costituzionale o da leggi di revisione
costituzionale, tali sono i principi che la stessa
costituzione prevede come limiti assoluti al potere di revisione costituzionale,
quale la forma repubblicana o principi che, pur non essendo esplicitamente
menzionati come non assoggetabili dal criterio
di revisione cotituzionale, appartengono all'essenzza dei valori supremi sui quali
si fonda la costituzione italiana" Una sentenza storica, che spiega che non esiste
solo il limite esplicito.
Esiste dunque un'altra categoria
di interesse, un nuovo limite. Non si trova in nessuna sentenza una elencazione dei
principi supremi, alcuni riferimenti, ma non esiste nessun elenco compilato dalla
corte costituzionale dei principi supremi
si fa riferimento al 10, 11, 7, i diritti in senso ampio, ma nessuna pronuncia di
catalogo. Perchè? Perchè possono esserecambiati, se la corte costituzionale avesse
elencato in maneira analitica i principi
supremi si sarebbe sostituita all'assemblea costituente, espletando una funzione
che non gli appartiene. Se l'assemblea costituente avesse voluto sottrarre i
principi fondamentali alla revisione l'avrebbe
potuto fare. L'articolo 2 o 3, che sono principi supremi, la corte costituzionale
non dice che sono immodificabili, ma che non si possono modificare nel loro
contenuto essenziale, a essere immodificabile è
quello, non la scrittura formale. Gli articoli possono essere modificati in nome
dei principi supremi stessi, possono esservi aggiunte integrazioni e
specificazione, figlie di scelte che il parlamento ha
maturato e che il popolo ha (in caso di referendum) accettato. All'inizio del
secolo si ragionava della possibilità di far entrare in costituzione alcune
componenti del diritto dell'UE, tramite la modifica
dell'art 2, questa modifica non sovvertirebbe il contenuto essenziale del
principio.
La costituzione giuridicizza valori presistenti alla costituzione stessa,
l'eguaglianza esiste prima della csotituzione, così come i diritti della persona,
la costituzione si limita a dare ad essi una veste
giuridica. Facendo un'analisi della prassi negli ultimi quasi 80 anni, la revisione
costituzionale mette a riparo la costituzione da processi antidemocratici e
incostituzionali, se questo è vero
L'assemblea costituente che ambito di applicazione immaginava per l'articolo 138?
Ambito di applicazione significa che una revisione può essere di diverso grado di
ampiezza quantitativa e qualitativa,
l'assemblea ha vagliato la possibilità di modifiche puntuali alla costituzione, ad
esempio quelle occorse nella legislatura precedente, (Riduzione del numero di
parlamentari, cambia un numero quindi puntuale,
è stato sostituito il sostantivo 25 con 18 per l'elettorato attivo, altra riforma
puntuale, ritenute ben possibili dalla assemblea costituente, un intervento non sul
"motore" o sulla "carrozzeria" ma sulle
singole componenti, se si tratta di una piccola modifica che non inficia sulla
macchina totale va bene) Per esempio avere una amggioranza materialmente minore
(tipo di 15 senatori) e inserirne 10 come ministri
rende tutto molto risicato, inoltre prima dei lavori in aula una legge viene
discussa in una istitutuzione chiamata commissione, il numero delle commissioni è
rimasto invariato, ma il numero dei componenti è
sceso, se prima avevo detto che la modifica puntuale è più accettabile questo non
significa che una modifica non possa comportare una serie di modifiche necessarie
da apportare, anche una modifica puntuale
ha delle ricadute sul sistema di pesi e di contrappesi. Almeno 1/3 degli articoli
della costituzione è stato oggetto di revisione, le revisioni organiche non
insistono invece su un pezzo di articolo ma
insistono su un insieme di articoli, proponendo una revisione costituzionale a
spettro più ampio. L'unica delle quali è quella prevista nella legge costituzionale
n3 del 2001, ha riscritto il titolo V della
parte seconda della costituzione, questa modifica ha ovviamente determinato
sostanziali cambiamenti indiretti. Questa è stata l'unica revisione organica
portata formalmente a compimento, ci sono stati altri
tentativi approvati ai sensi del 138 nella fase parlamentare, ma non sono stati
approvati all'esito del referendum convocato, nel 2017 e nel 2006 non sono stati
approvate due leggi, aventi ad oggetto
ampie e incisive modifiche alla parte II della costituzione, in particolare in
riferimento a rapporto tra parlamento, governo e presidente della repubblica. In
aggiunta ai 3 casi sono state iniziate in ogni
legislatura procedure tendenti all'approvazione di leggi costituzionali aventi ad
oggetto la Parte II della costituzione, ancora il parlamento. Ogni legislatura
negli ultimi 30 anni (almeno 7 legislature)
hanno avuto come componente non secondaria la modifica della costituzione ed in
particolare l'organo costituzionale del parlamento. La storia costituzionale è
costellata di tentativi di revisione.
La storia della revisione costituzionale è stata "unpo' troppo piena di eventi" se
è vero che ogni maggioranza ha cercato di revisionare la costituzione significa che
le classi politiche degli ultimi 30 anni
hanno declinato in maniera molto meno convincente il carattere sostanziale di
supremazia della costituzione, da un punto di vista formale tutto ammissibile, ma è
passato un uso "congiunturale" della costituzione
ovvero una modifica della costituzione ad opera della maggioranza di quel momento,
definibile in termini di "ipercinetismo di revisione" cioè di ipermovimento, una
eccessiva attenzione alla materia.
Si è creata una legalità costituzionale precaria, la legge di tutti cerca di essere
modificata da tutti. (Ultima modifica della legislatura il riferimento alle
generazioni future nell'art 9).
"Non confondere le regole giuridiche con l'irregolarità politica" da Giuliano
Amato, non si possono utilizzare come metodo di modifica delle regole giuridiche
l'irregolarità politica. Allo stesso modo non si
può utilizzare il diritto per l'irregolarità politica. Il contesto influisce sulla
revisione costituzionale? Risposta nella prossima puntata

05/10
Quale che sia la revisione costituzionale la costituzione è un delicato sistema di
pesi e di contrappesi, anche una revisione puntuale produrrà effetti su altri
contrappesi. Ovviamente una revisione puntuale
ha una conseguenza più limtata. Modificare il Titolo V per esempio significa
modificare la forma di governo nel suo insieme. Alla obiezione rispetto secondo la
quale si modificavano parti sostanziali della
costituzione è stato detto che i principi non sono stati toccati. La riduzione del
numero di parlamentari non è una scelta neutra per la democrazia rappresentativa.
Insomma per svuotare di senso un principio
non è necessario modificarlo nella sua formalità (la modifica dei parlamentari
impatta sulla democrazia e quindi sull'articolo 1).
Non esistono però solo modifiche formali, anche modifiche sostanziali a carta
invariata. La legislatura iniziata nel 2013 si segnala per 2 leggi costituzionali.
L'ultima delle quali è la modifica organica
della costituzione, legge non approvata dal referendum del 2017 modifiche alla
parte II. Quella legislatura si era aperta con una ulteriore legge costituzionale,
la quale andava a apportare una deroga all'art
138 della costituzione, si proponeva un metodo di revisione costituzionale, legge 1
del 2014 in deroga a quanto previso dal 138, è stata approvata in prima
deliberazione un disegno di legge costituzionale
in deroga (cioè stavolta si fa diversamente) del 138. Il metodo è scabroso, non
sarebbe stato più l'art 138, ma si sarebbe cambiato, il governo successivo
all'interno della legislatura ha annullato questo
punto. Questo è un esempio di tentativo di uso congiunturale della costituzione.
Per la prima volta nella storia della repubblica non c'è solo un attenzione del
governo rispetto alla revisione costituzionale
, si assiste ad un governo che avoca a se stesso la paternità di una legge
costituzionale e si spende per un buon esito del referendum, nel frangente del 2017
la politica ha come interprete il governo stesso.
La legge costituzionale n1 del 2012 segna una pagina precedente di intervento
diretto del governo, questa legge introduce il concetto di pareggio di bilancio in
costituzione. è importante notare che quella
legge viene sollecitata dall'esterno dell'ordinamento, nell'agosto del 2011 arriva
una lettera dalla banca centrale europea, nella quale si invita il governo italiano
a verificare la possibilità di alcune
innovazioni nell'ordinamento, questo porta ad un'approvazione "lampo" della
costituzionalizzazione del concetto di pareggio di bilancio.
Queste prassi nella loro singolarità possono anche risultare non estremamente
significative, ma analizzando tutti questi elementi l'uso congiunturale della
costituzione diventa un elemento non controverso e
pericolosissimo, se si apre un varco in un settore non controverso potrebbe essere
complesso riordinare quel settore. Nell'ambito del sistema delle fonti tra fonti
costituzionali e primarie non esiste un
tipo intermedio (Quindi tra legge ordinaria e costituzione) c'è però una legge che
pur essendo formalmente ordinaria è stata definita (anche nel manuale) la legge
elettorale viene qualificata come la più
costituzionale delle leggi ordinarie. L'ipercinetismo si attaglia anche alla più
costituzionale delle leggi ordinarie, dal 1994 in poi si riapre una stagione avente
ad oggetto i tentativi parlamentari di
approvare una nuova legge elettorale, nel 93 ne viene introdotta una
prevalentemente maggioritaria, nel 2005 quella legge viene sostituita da una
prevalentemente proporzionale, nella legislatura del 2013
ne viene approvata un'altra che viene dichiarata incostituzionale e meno di un anno
dopo ne viene approvata un'altra, quella oggi vigente (che non si chiama in nessun
modo perchè le leggi non hanno un nome)
Questo uso disinvolto non è sintomo di un ordinamento che funziona.
"L'interpretazione della costituzione è sempre sistematica" Per interpretare un
articolo o parte di un articolo non basta intepretarlo singolarmente, una
interpretazione parziale rimarrà parziale, l'art1
della costituzione non può essere letto senza leggere, tra i tanti, anche
l'articolo 139, anche per questo una modifica anche piccola non può non determinare
una conseguenza sul resto.
Ma la costituzione si modifica anche in maniera indiretta rispetto agli articoli
138-139? A partire dal 1957 lo sviluppo del diritto comunitario che poi si amplia
fino a diventare diritto dal 92
dell'UE è l'elemento che maggiormente ha segnato la legalità costituzionale. Non
esiste un diritto costituzionale italia su italia, l'interdipendenza non è solo
economica, anche tutto il diritto nazionale
si intreccia quotidianamente con il diritto dell'unione europea.
Il diritto dell'Ue entra in costituzione nel 2001 formalmente, all'art 117 comma 1
della costituzione, l'ultimo vent'ennio è un vent'ennio di crisi varie e diverse,
11 sett, 2008 crisi banche, 2011 bilanci
pubblici ognuna di queste crisi ha impattato ai rami bassi dell'ordinamento,
nonostante la differenza tra elasticità e rottura la costituzione ha retto.

06/10
Come abbiamo visto dalle modifiche non formali avvenute sulla legalità
costituzionale anche la costituzione non viene esclusa dalla logica sociale del
diritto. Come abbiamo visto dalle parole di Amato il caos
istituzionale può essere causato anche dagli stessi comportamenti delle figure che
ricoprono i ruoli politico-giuridici. Non vi è una graduazione di intensità tra
diritto costituzionale e internazionale,
Oggi bisogna capire "Cos'è la costituzione?" Abbiamo già parlato della costituzione
come architrave che tiene insieme diritto pubblico e privato in un ordinamento
statale. è paragonabile al tronco dal quale
si diramano le altre discipline. Il diritto penale nasce prima della costituzione,
così come quello privato e amministrativo, con la costituzione tutti diventano da
osservare nell'ottica della legalità
costituzionale. "Il costituzionalista intende loggetto della propria scienza non
come qualsiasi documento scritto che si chiama costituzione, egli è convinto che la
costituzione sia una garanzia dei diritti
e serva alla divisione dei poteri"Il dato meccanico dello studio va integrato con
questa convinzione, la convinzione è però successiva alla conoscenza. Il
costituzionalista italiano ha una convinzione
diversa da quella del costituzionalista cinese o indiano, perchè crede che questi
valori non siano trasmissibili meccanicamente.
1 gen 1948 entra in vigore la costituzione. Qual è il ruolo della costituzione
all'interno del sistema della fonti del diritto oggettivo? Esistono 3 modi di
intendere la costituzione, come
1)Dato, cioè un insieme di regole qualificate da una forma, una costituzione
scritta.
2)Considerata come insieme di regole qualificate dalla funzione che dette regole
devono svolgere, aldilà del profilo formale.
3)Guardata avendo ad oggetto la realtà della costituzione, che al dilà della forma
e della materia può essere una realtà che andrebbe rintracciata nella sua
sottostante struttura sociopolitica o socioeconomica
Questi tre diversi concetti rimandano a 3 diverse prospettive.
1)Costituzione in senso formale. La costituzione è fonte del diritto in questo
senso, da cui derivano diritti, doveri e organizzazione del potere.
2)Costituzione in senso materiale. Indica il modo in cui difatto è organizzato e
funziona un sistema politico.
3)Costituzione in senso storico-politico. Diventa manifesto politico, risultato di
determinati processi storici e base della convivenza civile e sociale.
Il giurista si occupa della costituzione in senso formale, il politologo in senso
materiale, i filosofi e gli storici sotto il terzo profilo. Nonostante siano
distinte non sono però 3 compartimenti stagni,
ogni ordinamento giuridico possiede una costituzione in senso materiale, quindi
l'inteprete può allargare la sua prospettiva anche in senso materiale, anche per
quanto riguarda la costituzione in senso storico
politico il giurista può trovare elementi di riflessione. Ne è l'esempio il fatto
che in queste lezioni ci sono stati molti riferimenti al carattere storico-
politico, poi leggendo gli articoli siamo entrati
nel senso formale, che è ciò che interessa al giurista. L'interpretazione che è
stata data di quella norma dalla dottrina e dalla giurisprudenza, al giurista
interessa la formula, pur sapendo che c'è
costituzione anche all'esterno. Per noi quindi la costituzione è "Fonte del
diritto", nel costituzionalismo liberal-democratico è la PRINCIPALE fonte del
diritto, l'atto costitutivo dell'ordinamento, lo
instaura. La costituzione in senso formale possiede sia la caratteristica del
potere costituente che del potere costiutito sia Ordo Ordinans sia Ordo Ordinatus,
sia Ordo Contituens, Sia Ordo Constituto
(primi due e secondi due vogliono dire la stessa cosa). Essendo ordinamento
giuridico è ordinatus, contemporaneamente ha la capacità di indirizzare, conformare
e condizionare tutti i rapporti giuridici dell'
ordinameto che ha costituito. Sia una forma di essere sia una forma di dover essere
(ce lo dirà quello di filosofia del diritto).
Allora la costituzione non può essere considerata come atto definitivo, o concluso
ma sarà un processo che quotidianamente evolve, attraverso le interpretazione che
di essa vengono fornite dalla dottrina e
dagli uomini delle istituzioni. Ciò che differenzia un articolo come insieme di
enunciati linguistici da un articolo della costituzione è l'interpretazione. Dalla
mera analisi logica diventano norme giuridiche
L'interpretazione della costituzione è sempre sistematica, quella letterale è il
primo passo, ma per comprendere la costituzione essa va messa in circolo con le sue
altre disposizioni. L'art 139 è comprensibile
solo col riferimento all'art 1.
Bisogna avere familiarità con la costituzione, come è suddivisa? I primi 12
articoli sono i principi fondamentali, dopo L'art 12 c'è la Parte I Diritti e
Doveri dei cittadini, da 13 a 54 divisi in 4 titoli
Rapporti Civili, Rapporti Etico-Sociali,Rapporti Economici e Rapporti Politici. Poi
c'è Parte II Ordinamento della repubblica con 6 titoli Parlamento, presidente della
repubblica, governo, magistratura,
le regioni province e comuni, le garanzia costituzionali. Lui consiglia di sapere
identificare dove si trovano tipo gli articoli e simili, che è il metodo migliore
per guadagnare anche tempo a prescindere da
cosa si ricorda in quel momento.
L'interpretazione sistematica vale maggiormente per gli art da 1 a 12. C'è da dire
che il singolo articolo non è definitorio in maniera esaustiva di un principio, per
esempio l'interpretazione del principio
repubblicano non si riassume solo nell'art 1. Ogni articolo ha quindi in se stesso
più principi. Per esempio art 2 popolo, uomo cittadino e straniero, dignità libertà
eguaglianza.

10/10 (Merc 19 seminario sulla funzione giurisdizionale) + (European law student


association, iniziativa del suo corso con una collega di diritto dell'unione
europea)
Si parla dei principi fondamentali. Non tanto l'analisi dei singoli articoli, ma
l'identificazione dei principi fondamentali e la loro considerazione come una
categoria con delle caratteristiche precise.
(Mortati 3 modi di intendere la costituzione distinti ma non distanti). Diritto
costituzionale è il diritto dei principi. Gli ambiti materiali sono particolarmente
estesi, i 12 aticoli non sono una scelta
casuale, ma il costituente non vuole solo individuare i diversi ambiti materiali ma
anche considerarli come un precipuo compito dello stato. nello statuto vi
èlimitato riferimento a limitati ambiti naturali
le società liberal-democratiche sono dunque più complesse. Come abbiamo già detto i
principi sono insuscettibili di esaurimento all'interno del singolo articolo. I
principi si collocano a pieno titolo tra
quelli cardine del moderno costituzionalismo, in particolare di quello liberal-
democratico, e ancor più in particolare nel patrimonio costituzionale europeo. I
principi, pur collocati in un testo scritto,
sono componenti di un diritto più ampio, trascendono i confini degli stati
nazionali ed hanno una vocazione universale (quantomeno nel mondo occidentale,
senza però escludere altre esperienze). All'esito
della seconda guerra mondiale le costituzioni si basano su questi principi,
tradizionali e non. Questi principi riguardano un ampio spettro di valori,
ulteriori rispetto al costituzionalismo ottocentesco.
Questi principi sono a loro volta aperti alle trasformaszioni civili e sociali
successive. L'individuazione dei principi dunque non si esaurisce.
Art 21 libertà di stampa e manifestazione del pensiero. Nel 1948 affermare che la
libertà di stampa era conforme al buon costume significava attribuire al buon
costume un limite alla libertà di stampa, dato
che oggi la nozione di "Buon costume" ha avuto una redifinizione, sia sotto il
profilo oggettivo (evoluzione del pudore sessuale), sia sotto quello soggettivo. Vi
sono dunque interpretazioni e bilanciamenti
du tipo evolutivo. I principi richiamano inevitabilmente qualcosa di stabile e
solido, ma nel dare fondamenti questi principi sono in perenne movimento. Si può
sia arrivare a un cambiamento per necessità,
quindi con la società che anticipa il diritto, o il contrario, per diritto che
anticipa la società, per esempio per diritto comparato. La comparazione consente
dunque di intercettare qualcosa di esterno all'
ordinamento giuridico nazionale, comparare consente un miglioramento del diritto,
avendo come parametro qualcosa di esterno.
I principi dunque non sono un mero preambolo introduttivo, hanno un linguaggio che,
nonostante abbia prospettive generali, è concreto; dati anche dal riferimento a ciò
che lo stato deve fare in relazione ai
pricipi stessi e al loro inveramento. Questi principi sono parte integrante della
costituzione. Nel giugno del 56 vi è la prima sentenza della corte costituzionale,
essa ha ad oggetto il passato giuridico
anche prerepubblicano, e chiarisce cos'è la legalità costituzionale e cosa sono i
principi fondamentali, essi sono diritto pienamente vincolante; ciò perchè con
l'entrata in vigore della costituzione nasce
una battaglia ideologica tra chi dava ad essa un ruolo centrale ed altri che la
consideravano uno statuto aggiornato, il cui unico valore era quello storico
politico, la sentenza delinea pienamente la visione
della costituzione come legge fondamentale con pesi e contrappesi normativamente
garantiti, facendole fare un valore giuridico VINCOLANTE. Non solo vi erano
dottrine a confronto, ma anche giurisdizioni a
confronto, la cosiddetta corte "suprema" prima dell'entrata in vigore della corte
costituzionale era quella di cassazione, una corte delle leggi. (Sentenza N1 del
56) Si può dire dunque che sia con questa
sentenza che la costituzione entra davvero in vigore. I principi sono il parametro
di legittimità di tutto il sistema. Dunque è lecito chiedersi se essi hanno un
valore giuridico superiore. Hanno un valore
sopraordinato rispetto agli altri? No, non esiste una legalità costituzionale
gerarchicamente superiore. Come ovvio poi non possono essere contrastati da nessun
atto normativo. Il terzo aspetto è che sono il
nucleo fondamentale, con caratteristiche comuni rispetto alla revisione
costituzionale (essendo massima forma di garanzia costituzionale), e anche rispetto
a ciò che accade all'esterno dell'ordinamento. La
partecipazione all'Unione Europea comporta uno strutturale incrocio tra diritto
nazionale e dell'UE. La regola che disciplina i rapporti tra questi due diritti. La
regola generale è che il diritto dell'UE
prevale su quello nazionale, nel senso che in caso di contrasto tra due norme, una
dell'UE e una nazionale, quella dell'UE viene applicata mentre quella nazionale
viene disapplicata. Quando il contrasto tra
le norme è esaurito la norma nazionale continuerà ad esistere (magari con un valore
in riferimento ad altri rapporti giuridici), quindi non vi è abrogazione o
annullamento della norma. (Abrogare significa
cancellare una norma dall'ordinamento come se non fosse mai esistita,
l'applicazione riguarda un contrasto che si verifica in un dato momento).
L'eccezione a questa regola verte sui principi fondamentali dato
che, in caso di incrocio, se esso si verifica tra norma esterna e principio
fondamentale ad essere disapplicata è la norma esterna. Questa funzione limitante
dell'ingresso nell'ordinamento dell'Ue è una
funzione di "controlimiti". Non sempre i rapporti tra due ordinamenti giuridici
diversi sono agevoli e piani, è fisiologico che ordinamenti possano entrare in
conflitto. Fino ad ora abbiamo immaginato un
contrasto fra ordinamento Ue e nazionale, ma esso può essere tra ordinamenti che
sono all'interno dello stato, il rapporto tra il diritto dello stato, prodotto dal
parlamento, e quello prodotto dai consigli
regionali, il diritto della regione. Ordinamenti distinti fra loro, le regole che
disciplinano il loro rapporto (Leggi art 117). A causa del 117 (introdotto dalla
legeg csotituzionale n3 del 2001) il principio
della gerarchia è stato rideterminato in visione del rapporto col diritto dell'UE,
e in virtù del rapporto con le regioni. Questo articolo ha costituzionalizzato e
reso visibile il principio esistente non in
forma scritta. Cioè come risorvere le controversie tra legge dello stato e della
regione. Art 114 sancisce che lo stato è un elemento costitutivo della repubblica
al pari del comune (se l'ordine ha un senso
addirittura si parte dal comune, l'ente più piccolo) questo articolo definisce la
repubbloca delle autonomie. Insieme al 117 chiarisce che non "Conta il più grande".
In conclusione si può dire che i principi fondamentali hannoc aratteristiche
comuni, segnano l'adesione alla tradizione costituzionale europea-occidentale, sono
immediatamente evocativi del compromesso che si
è raggiunto, non sono soggetti alla revisione costituzionale nel loro contenuto
essenziale (in quanto componente dei principi supremi), sono parametro di
legittimità di tutto il sistema e non possono essere
contrastati da nessun altro atto normativo (anche dal diritto dell'Ue). La corte è
garante della primazia dei principi fondamentali, il 138 e 139 svolgono la garanzia
della rigidità costituzionale.

11/10
Articoli da 1 a 5, 139, 114 e 117. Parliamo dunque del principio repubblicano. La
repubblica è una forma di stato, opposta alla monarchia, e al contempo una forma di
governo, un organo di vertice non
ereditario ma elettivo, rappresentativo, caratterizzato dalla temporaneità
dell'investitura, ad essi si accompagnano il diritto di voto e il riconoscimento
dei diritti costituzionali. Teoricamente lo stato
come entità giuridica può fare a meno del riconoscimento dei diritti e fare
riferimento solo al carattere organizzativo, lo stato liberaldemocratico o è
funzionale ai diritti o non lo è. La fonte del
principio repubblicano è il referendum del 46, che trova a sua volta origine nel
diritto costituzionale transitorio. Non solo è repubblica, ma viene qualificata
anche come democratica, nell'art 1.
L'espressione repubblica democratica è la struttura essenziale dello stato per
quello che concerne la forma di governo, e il regime economico-politico. La
sentenza N86 del 97 pur giungendo ad una distanza
dall'entrata in vigore della costituzione è importante per questo principio. La
sentenza della corte costituzionale è utile perchè evidenzia la funzione
riepilogativa della repubblica demcoratica.
Riepiloga una serie di disposizioni costituzionali che hanno ad oggetto i diritti
(fondamentali, delle minoranze, il pluralismo, il carattere elettivo, il principio
di eguaglianza) e la divisione del potere
( e l'equilibrio tra di essi). L'equilibrio è importante, un tema non distante dal
bilanciamento, questo li rende indipendenti da un potere superiore, ma non
significa tenere i poteri separati, sono divisi
ma nell'ambito di un equilibrio costituzionale. Il governo misto è la tecnica di
governo del costituzionalismo liberal-democratico, in cui quindi partecipano
esecutivo, legislativo, e molto meno il
giudiziario (come il controllo di costituzionalità), la forma di governo
parlamentare meglio di altre è in grado strutturalmente di preservare un equilibrio
tra più istituzioni. Il principio della repubblica
democratica apre e chiude la costituzione, ma la forma repubblicana è la naturale
strutturazione ed organizzazione del principio democratico, e la sua scelta è
irrevocabile. Non basta citare 1 e 139.
L'articolo 2, se l'1 individua la struttura dello stato, risponde all'esigenza di
cosa fa lo stato, a cosa serve, "Riempiendo" il principio democratico. Nell'art 11
viene usato il sostantivo Italia, non la
parola repubblica. Si possono leggere 5 e 10 in paralllelo, richiamano alla logica
del territorio (che come ricordiamo è uno degli elementi costitutivi dello stato),
nell'1 si richiama alla sovranità
(altro elemento costitutivo). Nel 5 vi è un principio di organizzazione
territoriale, l'art 10 riguarda il territorio guardato verso l'esterno. La logica è
quella della repubblica delle autonomie, nel senso
di competenze normativamente determinate, attraverso la costituzione e attraverso
le leggi. Comune, provincia, regione, non sono sovrani. L'articolo 11 ha più più
peculiarità, qualifica il principio
repubblicano guardando verso l'esterno, consente alle limitazioni di sovranità,
dunque l'art 10 e 11 rappresentano una finestra verso l'esterno dell'ordinamento,
l'11 pone le basi di una sovranità e di una
indipendenza della repubblica non di tipo ottocentesco, nel quale vi era una
chiusura, la costituzione ha il merito di non chiudere l'ordinamento verso
l'esterno. L'indipendenza non è tale come chiusura
rispetto all'esterno "superiorem non recognoscens"(non riconoscere nessuna autorità
superiore alla propria), invece apre al rapporto con altre sovranità. Per questo
"consente limitazioni di sovranità"
Si sente parlare dell'Ue come un ordinamento leviatano, esposti al rischio di
riconoscere qualcosa di superiore alla repubblica stessa, ma la costituzione stessa
consente alle limitazioni di sovranità, ovvero
la creazione di un ordinamento superiore (nel senso di esterno) è possibile finchè
le limitazioni di superiorità necessarie per la sua creazione sono consentite dallo
stato.
Più che una sottrazione di sovranità, l'ue è una concessione di sovranità.
Nonostante lo stato sia centrale, rispetto ai tempi della costituzione lo stato e
le sue leggi non sono più monopolisti della sfera
giuridica pubblica, la modernità non è dunque il monologo dello stato. (esempio
parametro comune prezzo del gas).

12/10
VEDI APPUNTI

13/10
(Riassunto di ieri)
[Lezione di ieri principio democratico, qual è l'equilibrio tra democrazia diretta
e rappresentativa? Abbiamo parlato del referendum, verificando anche il quorum, una
soglia minima di votanti al di sotto della
quale il referendum non è considerato valido, l'art 138 non possiede un quorum,
probabilmente l'art 138 prevede una proceduta sufficientemente garantita. Il 75,
col referendum abrogativo ha una caratteristica
comune al 138, porre un quesito all'elettore (Il quesito referendario) l'oggetto è
sempre una materia per una domanda. Il referendum può essere qualificato dal verbo
del quesito referendario, "approvi" quindi
è un referedum approvativo (come nel 138), il che causa confusione perchè lo scopo
del referendum del 138 serve a verificare che la maggioranza delle camere sia anche
una maggioranza del corpo elettorale, nel
caso presentato dunque il referedum sembra più un atteggiamento di opposizione che
di conferma, nel pratico la richiesta referendaria è stata promossa sia dalle forze
della maggioranza che della minoranza, un
referendum costituzionale è sempre approvativo, ma è evidente che se la minoranza
inizia l'iter referendario è per opporre la legge, mentre la maggioranza può
chidere una conferma in più all'elettorato, l'art
75 invece ha ad oggetto l'abrogazione di una legge già pubblicata in gazzetta
ufficiale, è una fonte del diritto, ma nel senso che modifica l'ordinamento, ma non
aggiungendo, ma cancellando parole dalla legge
precedente. Legiferare in positivo è una cosa, cancellare da un testo parole è
molto diverso, possiamo definirla una legislazione "in negativo" che deve essere
verificata anche dalla corte costituzionale, che
in presenza di una lacuna dovrà dichiarare la non ammissibilità del referendum.
L'insieme di forme e limiti previsti dalla costituzione lo hanno reso uno strumento
che con difficoltà si è imposto ed è stato
fonte del diritto, spesso il referedum si è scontrato con il quorum. L'ordinamento
della confederazione Elvetica invece prevede il referedum come fonte del diritto
più centrale, rispetto a quanto appurato in
italia, ordinariamente il cittadino svizzero è chiamato a pronunciarsi su varie
materie, dunque l'equilibrio raggiunto è stato più spostato sulla democrazia
rappresentativa, che su quella diretta. Le ragioni
sono varie e diverse.]
(Intero discorso della Segre al Senato, "quest'anno è il centenario della marcia su
roma") Dopo l'esperienza del fascismo si sono volute assicurare forme di
rappresentanza compromesse in
quel vent'ennio, ricordiamo che anche lo stato pre vent'ennio aveva tipo l'11%
della popolazione come elettorato, quindi lo scopo è quello della rappresentanza,
il prodotto della legiferazione è massimamente
democratico lo stesso, poichè prodotto del rappresentante del popolo. Se
nell'ambito della funzione legislativa il carattere democratico si riduce questa
non può essere considerata come cosa "neutra" nell'
ordinamento, sappiamo che viene usata, nell'ambito delle fonti primarie, il decreto
legge come fonte primarie, che deve essere convertito in legge in 60 giorni, è un
decreto deliberato in consiglio dei minsitri
per una situazione di emergenza. Se in quei 60 giorni il testo viene approvato
questa è l'unica cosa che interessa al giurista, se in quei 60 giorni si
manifestano procedure che rendono meno sostanziale il
lavoro delle camere questo sfugge dalla gazzetta ufficiale, ma non dovrebbe
sfuggire al giurista, perchè come è possibile che il parlamento si occupi del
decreto legge in maniera regolare allora avrà svolto
la sua funzione legislativa e SOPRATUTTO di controllo del governo, è anche
possibile che nei 60 giorni il parlamento converta in legge quel decreto con tempi
ridotti, senza essere stato in grado di effettuare
un controllo sostanziale vero e proprio la legge sarà comunque pubblicata, ma il
parlamento non avrà svolto pienamente una funzione di controllo, senza nessun
effetto formale (Il 90% degli atti legislativi da
quasi 30 anni sono decreti legge con una successiva legge di conversione), accade
quasi sempre che, in quei 60 giorni, il parlamento non riesca ad avere il tempo e
le forme per apportare tutte le modifiche
ritenute necessarie da parte del parlamento, questo implica che il carattere
democratico del prodotto legislativo viene condizionato, non dal punto di vista
formale ma sostanziale. Ciò è ancora più importante
considerando che il parlamento, a livello statale, è l'unico organo direttamente
eletto dal popolo e quindi direttamente rappresentativo della volontà popolare, il
parlamento governa, sia la maggioranza sia
l'opposizione, perchè se il parlamento decidesse di togliere la fiducia al governo
allora non esisterebbe più, questo spiega perchè la forma di GOVERNO è
parlamentare, funzione esecutiva è diverso dalla
funzione di governo, la funzione più importante del governo non è quindi il
governo, ma il controllo del governo stesso. Cosa significa Parlamento? il
parlamento rappresenta il popolo, i parlamentari sono
quindi rappresentanti della nazione, il parlamento europeo ha una funzione
legislativa (anche se non sovrapposta a quella delle nazioni) esso non è
rappresentativo del popolo europeo, perchè non esiste una
nazione europea, in senso sociologico jurgen habermas intende l'esistenza di un
popolo europeo, sotto il profilo materiale della costituzione europea esiste un
popolo europeo, ma in senso formale non ancora.
Sarebbe più proprio definirlo Assemblea Elettiva, perchè ognuno ha eletto i suoi
rappresentanti nazionali. La corte costituzionale con la sentenza 376 del 2007
richiama incostituzionale il richiamo alla
sovranità del popolo sardo (quindi implicitamente quella di tutte le regioni). La
sovranità appartiene al popolo ed il parlamento è rappresentativo del popolo
italiano, non di quelli regionali, quindi la legge
regionale non può riferirsi al popolo di quella nazione.è improrio l'uso di termini
come "diritto costituzionale del Lazio", in senso formale la costituzione è solo
della repubblica
Il popolo italiano è l'insieme di tutti coloro che hanno i diritti di cittadinanza,
il popolo è distinto dall'elettorato.

17/10
Si parla di Mr.Art 2
Troviamo, in senso informale, le fonti a partire dalle quali si fa riferimento ai
cosiddetti diritti fondamentali o diritti umani (che in realtà non sarebbero
sinonimi) se ne è parlato nell'antico e nuovo
testamento, (tipo alcuni "diritti" per le vedove o i minori, con "doveri" di
solidarietà), poi diritto romano, poi diritto dell'antico oriente mediterraneo,
diritto medievale e moderno e poi costituzionalismo
moderno, dalle grandi rivoluzioni borghesi. I corsi di studio del primo anno hanno
quindi a che fare con i diritti fondamentali, le categorie fondamentali del diritto
pubblico sono stato, costituzione e
ordinamento giuridico, il minimo comun denominatore di tutte queste esperienze è
che i diritti sono sicuramente presenti, ma in queste esperienze non sono il
fondamento dell'ordine politico e sociale, non ne
sono il nucleo essenziale, hanno una posizione almeno secondaria, e non sono in
capo alla generalità degli individui. Queste esperienze sono basate sulla
preservazione di un ordine giuridico dato, i diritti
avrebbero comportato delle mutazioni non irrilevanti, mancavano le cosidette
libertà positive, quelle di "fare" (di comunicare, di circoalre e di manifestare,
di associarsi), quella negativa è una libertà
"da" qualcosa, mancava la libertà di volere un ordinamento diverso. La riv.
francese rompe questo schema, essa è funzionale alla creazione di un nuovo
ordinamento, basato invece sugli individui e sui loro
diritti, questo schema, con tempi e modalità differenti, si amplierà. La prima
affermazione dei diritti si accompagna ad una società monoclasse, diritti di
matrice borghese, connotata da profili di carattere
economico, dalla fine dell'800 e definitavemente dopo i due conflitti mondiali si
superano le basi oligarchiche analizzate in precedenza. Nel 900 si supera la
visione di limitatezza dei diritti, superate le
limitazioni le costituzioni si aprono alla società, mirano alle condizioni reali,
non si accontentano di restare "ai piani alti". Ma questo è accaduto perchè prima
non vi erano i presupposti per quel tipo
di sviluppo dei diritti al quale si è assistito negli ultimi decenni.
Perche si dice "Riconosce e Garantisce"? Sono due verbi perchè l'attività del
riconoscimento consiste nel prendere atto che la cosa riconosciuta esisteva da
prima del nostro prenderne atto, in altre parole
l'opera di riconoscimento avviene dopo la nascita dei diritti stessi. La repubblica
riconosce l'esistenza di alcuni diritti (1800) e li garantisce (modernità), ovvero
li tutela creando un parlamento, una
pubblica amministrazione ecc., questo è il facere, insieme al riconoscimento
compiti degli stati. I diritto sono classificati come inviolabili proprio perchè
non comprimibili né da privati né dai pubblici
soggetti-poteri che siano. "Sia come singolo sia nella fondazione sociali..."
sottolinea il superamento della base oligarchica, i diritti non sono solo dei
singoli, ma anche rispetto alle formazioni sociali
Prima di ciò i luoghi erano praticamente sempre stati formazioni sociali
(università) il passaggio sta nel fatto che ora esse sono un gruppo sociale
intermedio tra singolo e stato, in questo modo quella
formazione sociale potrebbe essere titolare di diritti e di doveri, i componenti di
quelle formazioni sociali beneficiano dei diritti delle formazione e hanno diritti
rispetto ad esse, questa non è una
conquista della rivoluzione francese che anzi ne ha significato un'abolizione, la
conquista è grazie al pluralismo, in francia c'era addirittura il divieto delle
formazioni sociali con la legge le chapellier.
Le corporazioni sono uno sviluppo 900esco, un tentativo di istituzionalizzare
alcune formazioni sociali, così come l'idea di creare un senato delle corporazioni.
Da una prospettiva antropocentrica a una
sociocentrica. Quali formazioni sociali? Non si possono predeterminare le
formazioni sociali, la libertà di associazione serve proprio a lasciare libera la
diversità delle associazioni, ma non si limita a
questo, individua alcune formazioni con un compito specifico, come famiglia,
partiti e sindacati.
Perchè si dice dell'uomo? Non si fa riferimento al cittadino, ma all'essere umano,
a prescindere dal suo status civitatis, questa è una scelta molto ambiziosa del
costituente. Questo però non è l'articolo dei
diritti, questo è l'articolo dei diritti non meno dell'articolo che riconosce e
garantisce i doveri, richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà.
I diritti inviolabili e i doveri inderogabili
sono sulla stessa medaglia, ciò che costituisce il patto sociale garantito dalla
costituzione su cui si fonda la repubblica. Sottolineamo che è lo STATO a compiere
questo riconoscimento giuridico, accanto
alla visione statale ve ne è una più ampia che la costituzione individua, fa
infatti riferimento ai diritti dell'uomo, l'esperienza va oltre la logica della
territorialità, una vocazione molto più ampia.
Art 10-11 Viene introdotta la categoria dello straniero, ovvero colui che non ha la
cittadinanza italiana, questo articolo è decisivo nella amteria dei diritti, non
basta l'art 2, la sua vocazione
universalistica va completata dall'art 10. Le libertà democratiche garantite in
costituzione sono tanto ampie e universali da essere un parametro rispetto alle
libertà non garantite a cittadini di altri stati.
Il diritto di asilo politico è il diritto di godere delle libertà democratiche
conosciute e garantite dalla repubblica italiana, il diritto di avere i diritti
italiani. Tutti gli uomini che vengono dal
mediterraneo sono tutti richiedenti asilo, ma è in capo ai suddetti uomini
dimostrare che nei loro stati di origine non vengono rispettati i diritti, chi
invece vuole arrivare per ragione economiche, anche
loro sono richiedenti asilo, ma la povertà non è un requisito per il diritto
d'asilo. Non sfugga che in prima forma la materia dei diritti connaturati all'uomo
è prerogativa degli stati nazonali,
(dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, costituzione americana,
esperienze inglesi) nella seconda fase, accanto all'attività nazionale segue la
materia della protezione internazionale dei
diritti dell'uomo . Lo stato non è l'unico soggetto di diritto pubblico a riconosce
e garantire i diritti, ma anche le organizzazione iternazionali (art 10-11) 1948
dichiarazione universale dei diritti
dell'uomo, anche una roba europea. Sono gli statati a riconoscere alle sedi
internazionali la possibilità di trattare i diritti (art 11). Non c'è una
sostituzione nella tutela dei diritti, si individuano
due sedi.

18/10
Prima organizzazione internazionale 1948, carta delle nazioni unite. La protezione
internazionale viene cronologicamente e logicamente dopo quella statale. Fino al
trattato di mastricht del 1992 la protezione
dei diritti era prerogativa degli stati nazionali. (sono gli stati che consentono
la protezione internazionale dei diritti) Quali sono quindi le carte internazionali
che riconoscono e garantiscono i diritti
sono
1)La carta delle nazioni unite, i soggetti sono ancora gli stati
2)La convenzione europea dei diritti dell'uomo, della cosiddetta CEDU, 1950. Nasce
nell'ambito del consiglio d'europa, con vocazione regionale, essendo una
convenzione è un trattato internazionale ma che
elenca una serie di diritti, che impegnano gli stati stessi, a pena di sanzioni nel
momento in cui non lo fanno. Il consiglio d'europa ha espulso la russia (?). I
diritti sono simili a quelli italiani, come
il giusto processo (Il 111 italiano è stato novellato per adattarsi al 6 cedu), ma
ci sono acnhe diritti nuovi o declinati in modo diverso, per esempio l'art 2 della
cedu individua il diritto alla vita, che
nella costituzione italiana non è espresso direttaente, ma solo implicitamente
nell'art 2 della cos. Giudici con sede a strasburgo i cittadini europei si possono
recare la se ritengono di essere stati lesi
3)Comunità Economica Europea (1957?) (In realtà ci sono anche quella del carbone e
dell'acciaio). La crezione di questa comunità equivale ad individuare dei settori
economici di cooperazione tra stati, alcuni
stati che fino a poco prima erano parti di un conflitto cercano di creare la pace
attraverso l'economia, che sembra un "pretesto" per mettere insieme in pace stati
prima belligeranti. La preservazione dei
diritti è quindi il fine ultimo di quell'unione di stati.
4)Nello sviluppo della protezione internazionale dei diritti, nel dicembre del 2000
viene approvata la carta dei diritti fondamentali dell'unione europea, prima di
essa la protezione dei diritti fondamentali
era una protezione mista politica e giuridica. Raggruppati per principi, la carta
nasce originariamente senza valore giuridico vincolante, la ricaduta giuridica
della convezione. Il cittadino italiano possiede
dunque altri luoghi giuridici di riconoscimento e garanzia dei diritti come
previsti dai trattati internazionali. (Abbiamo già parlato dei controlimiti,
prevale la norma esterna al dilà dei principi).
Ricaduta hanno dunque tutti questi sistemi sul diritto interno, il cittadino
italiano che si vede violato dei diritti della convenzione può agire attraverso le
vie interne, arrivati all'ultimo grado di
giudizio, il cittadino può ricorrere davanti alla corte europea dei diritti
dell'uomo, nel caso in cui i giudici della corte ravvisino una violazione possono
condannare lo stato italiano, ciò si estrinseca in
denaro, ma sopratutto costituisce un monito al legislatore per rivedere la norma
che viola i diritti della cedu, o comunque la sua interpretazione. Con il trattato
di Mastricht ha istituito anche la
cittadinanza europea (aggiuntiva rispetto a quella nazionale), nel caso di
violazione dei diritti della carta dei diritti fondamentali dell'UE anche i
cittadini europei possono ricorrere alla COrte di
Diustizia dell'Unione Europea, con sede nel Lussemburgo. Il giudice italiano (art
117) la podestà legislativa va esercitata anche con in mente i trattati dell'UE e
la convenzione europea dei diritti dell'uomo.
Nell'ordine di un ordinario processo. L'art 117 ha "costituzionalizzato" CEDU e
trattati europei, questo vuol dire che gli ha dato un valore superiore a quello
delle "norme primarie", il giudice è vincolato
dunque anche al diritto esterno, le cosiddette "Norme interposte". Sono dunque dei
parametri vincolanti alla luce dei quali qualsiasi giudice deve interpretare le
norme interne, il giudice nell'interpretare
un articolo del codice civile deve essere conforme a costituzione e dare
un'interpretazione conforme a diritto dell'unione europea e della CEDU. (Deve
rispettare i parametri, non "tenerli presenti").
Per considerare il diritto tale non basta solo che esso venga riconosciuto, ma
anche che questo venga tutelato. I diritti della costituzione si sono dunque
ampliati, la fonte dell'ampliamento è il diritto
esterno, e dalle fattispecie di diritti che progressivamente si sviluppano, non
perchè nuovi sono meno giuridicamente rilevanti. Le fonti dei nuovi diritti sono
quindi sia interne che esterne. Oltre
che in termine di nuove fattispecie anche nuove interpretazioni di diritti già
esistenti. Tra i diritti di cittadinanza europea, se faccio un crimine all'estero,
dove non c'è istituzione italiana deputata
alla mia tutela posso essere tutelato da un altra istituzione di un altro stato
membro.

19/10
Domani lezione alle ore 13
Domani ci sarà il consiglio europeo, a cui parteciperanno tutti i capi di stato e
di governo dei 27 paesi dell'UE.
Cosa prevede la normativa interna del consiglio europeo? Il diritto vigente prevede
che il presidente del consiglio si rechi al parlamento e al senato per delle
comunicazioni aventi ad oggetto l'immminente
consiglio europeo, ciò non accadrà, per la prima volta dall'entrata in vigore della
norma. Nelle intenzioni del legislatore questa comunicazione non è un orpello, è
un'attività parlamentare sostanziale,
perchè è il parlamento che sostanzialmente deve dire al governo cosa o come
comportarsi, daro che le camere non sono costituite questa cosa non si verificherà,
non sono pleno iure e non possono iniziare le
procedure successive. A livello di principi però il parlamento non è solo formale,
il parlamento deve essere almeno co-determinatore della posizione del presidente
del consiglio, rendendo la spiegazione
comunque non sufficiente per una cosa di tale livello. Il costituzionalismo deve
nutrire una coscienza critica nei confronti del potere, non necessariamente per
negativizzarlo, ma per dare un giusto
scetticismo. Questo non vuol dire che il parlamento deve dare oridini al governo,
ma il parlamento deve avere un ruolo nella fase "ascendente" della creazione del
diritto comunitario.
Questa fonte di nuovi diritti è esterna, gli articoli da 13 a 54 illustrano tante
fattispecie, e salvo limitate modifiche questi articoli non sono stato oggetto di
revisione costituzionale, redendo quelle
fattispecie quasi uguali a quelli dell'1 gennaio del 48, ma diritti nuovi sono
comunque "entrati" (dall'esterno) nell'ordinamento giuridico italiano. In positivo
il rapporto tra legge e costituzione fa
risultare evidente che è la legge a dover "far muovere" la costituzione, e lo
strumento privilegiato di sviluppo dei diritti fondamentali. Quindi la fonte
principale dei nuovi diritti è la legge, a patto che
essa sia conforme a costituzione, questa via "principale" non esclude che nuove
fattispecie siano rilevabili anche per via interpretativa, essendo il diritto
interpretazione. La norma è interpretazione della
disposizione. Il manuale interpreta l'articolo 2 come una fattispecie aperta, o
l'alternativa è una clausola riassuntiva, ma entrambe le cose non sono sufficienti,
la prima potrebbe essere interpretabile come
una sorta di "cilindro da cui far uscire i diritti", un diritto è nuovo se rispetta
una doppia condizione, cioè se è sussumibile nell'ambito di un diritto già
tipizzato in costituzione, e se è riconducibile
al super-principio dignità-libertà, che non è una teoria, si può contestare il
meccaniscmo, ma il super principio è un settore non controverso, è l'architrave del
patrimonio nazionale ed europeo dei diritti.
Sia diritto esterno, sia via legislativa, sia attività intepretativa per ottenere
nuove fattispecie riguardanti i diritti. Il diritto alla vita per esempio non è
formalmente in costituzione, ma dagli anni
90 esso viene richiamato dalla giurisprudenza della corte costituzionale.
(Parleremo domani del fatto che l'art 3 non parla solo del principio di
uguaglianza, ma anche della dignità)
Quali sono i meccanismi costituzionali deputati alla garanzia o alla protezione dei
diritti? Tutta la costituzione indvidua funzioni ed atti strumentali in primis alla
garanzia dei diritti individuali e
collettivi, dunque la legalità costituzionale nel suo insieme garantisce i diritti.
Detto questo il tasso di garanzia dei diritti è un elemento decisivo per la
definizione della forma di stato e del tipo
di stato. Stato medievale, di polizia, assoluto, liberale, in tutti questi tipi di
stato sono riconosciuti e garantiti alcuni diritti e non altri.
Riserva di legge e riserva di giurisdizione sono due strumenti
La riserva di legge è un vincolo al potere legislativo nel disciplinare per legge
la materia riservata, per esempio nell'articolo 13 la costituzione riserva alla
legge la disciplina della materia di limitazione
del diritto di libertà personale. La riserva di legge è di intensità diversificata
in base alla vicinanza al super principio liberta-dignità, più è vicino più è
intensa. Può essere assoluta relativa e
rinforzata. Assoluta è quando l'intervento della legge è necessario ed esclusivo,
invece è relativa quando la legge si limita a esplicare gli aspetti di principio
relativi a quella materia, è rinforzata
(che sia relativa rinforzata o assoluta rinforzata) nel momento in cui indica i
fini e/o i modi della disciplina legislativa relativa all'argomento. tutti i
diritti inviolabili sono in riserva di legge assoluta
Nella riserva di giurisdizione la costituzione attribuisce ad un istituto la
disciplina di limitazione di una determinata materia, non può essere solo la legge
a prevedere una limitazione di un diritto, c'è
bisogno che la legge venga applicata. (Per esempio provvedimento dell'autorità
giudiziaria)
Art 24, Tutela giurisdizionale dei diritti un'altra forma di garanzia. Art 101
autonomia ed indipendenza della magistratura 111 giusto processo (è giusto quando
l'accusato e l'accusatore hanno lo stesso
diritto di accusare e difendere attraverso prove, davanti a un giudice terzo ed
imparziale, e quando il non abbiente può esercitare il diritto di difesa) garanzia
dei diritti nei confronti della pubblica
amministrazione, Art 113, Art 100 controllo preventivo della corte dei conti.

20/10 (Giovedì)
da oggi ogni giovedì si parla della forma di gioverno.
Una forma di governo, per essere compresa, richiede l'analisi della parte II della
costituzione, dall'art 55. Le istituzioni sono parte seconda perchè sono funzionali
alla garanzia dei diritti della parte I.
Forma di stato e di governo sono due facce di una medaglia, forma di stato indica
l'insieme di fini e scopi fondamentali che uno stato intende perseguire. (Stato
liberale, di polizia, assoluto, liberal-
democratico). La forma di governo indica dunque il modo tramite il quale lo stato
intende perseguire quei determinati fini. Nel principio della divisione dei poteri
rientra anche il tema del governo, la
tecnica del costituzionalismo è quella del governo misto, a partire dalla riv.
francese essa è quella prevalente. Ciò significa che il governo di uno stato non si
basa su un solo organo costituzionale, ma da
un insieme. Forma di governo significa dunque legislativo, esecutivo, giudiziario e
controllo di costituzionalità, concorrendo insieme al governo dello stato.
Pluralismo da sociale diventa delle fonti del
diritto, (la costituzione incrina la centralità della legge negli ordinamenti, la
sua "onnipotenza". La legge non deve comunque essere vista come subordinata alla
costituzione, essa ha il compito di SVOLGERE
la costituzione.). Dunque anche un pluralismo delle istituzioni, il "governo
misto". La forma di governo richiama il tema della concentrazione del potere, se
esso è diviso tra istituzioni la conseguenza sarà
il governo misto, se esso è poco diviso o addirittura concentrato al massimo saremo
in presenza di Demagogia o Monarchia Assoluta. Insieme di molteplici e mutevoli
rapporti tra organi costituzionali sono
altro elemento determinante della forma di governo. Esistono "livelli di governo"
statale e ragionale, sia istituzioni che operano sui singoli livelli.
Classifichiamo dunque le forme di governo.
-Forma di governo presidenziale, con variante la forma di governo Semi-
presidenziale. Esempio evidente sono gli USA, in cui vi è un parlamento
rappresentativo del popolo e degli stati. Un presidente della
repubblica che è anche Primo ministro (capo di stato e di governo) è "eletto dal
popolo", questo perchè i cittadini scelgono i cosiddetti "grandi elettori" che poi
scelgono il presidente. Il presidente ed
il parlamento hanno inoltre momenti elettivi differenti. Forma presidenziale non
esclude il governo misto, implica solamente un capo di stato e di governo eletto
dal popolo. A prescidere dalle classificazioni
che favoriscono una determinata dinamica istituzionale si è comunque in presenza di
forme di governo miste.
-La variante Semi-Presidenziale, ad esempio repubblica francese. C'è un parlamento
eletto dal popolo, un presidente eletto dal popolo, che a sua volta nomina il primo
ministro che ha una relazione fiduciaria
col parlamento. Relazione fiduciaria.
-Forma di governo parlamentare, repubblica italiana, repubblica federale tedesca.
Il proprium della forma di governo parlamentare è che l'unico organo di livello
statale elettivo è il parlamento, che ha una
realazione fiduciaria con il governo. Il rapporto fiduciario è permanente, nel
momento in cui esso viene a mancare il governo non c'è più. L'elemento qualificante
è dunque la relazione fiduciaria permanente
tra parlamento e governo. Questo non vuol dire che altre istituzioni come il
presidente della repubblica abbiano un ruolo secondario. Il presidente della
repubblica ha un limitato potere di intervento
nell'indirizzo politico, e ciò ha determinate conseguenza, fosse più esteso avrebbe
conseguenze diverse. Nella forma di governo italiana viene scontata una ipoteca più
emozionale che giuridica, poichè le
prime presidenze sono state molto "notarili" si è diffusa la percezione di un ruolo
secondario del presidente delle repubblica. Il suo ruolo è decisivo non solo nella
classificazione della forma di governo
, ma nella delineazione dei rapporti reali ed effettivi all'interno della forma di
governo. Si è ritenuto, per un certo periodo che gli unici due interventi fossero
il decreto di scioglimento delle camere
e la promulgazione della legge (potendo eventualmente rinviarla alle camere, a
differenza degli USA in cui ha il potere di veto). Lo scioglimento delle camere può
avvenire o a scadenza naturale o quando non
sono più in grado di esprimere una maggioranza. "Arcana Imperii". Consultazioni
varie del presidente per nominare il presidente del consiglio, tra i rappresentanti
dei gruppi parlamentari, i senatori a vita,
gli ex presidenti) Il presidente della repubblica presidente consultava anche le
forze sociali (tipo confindustria, i sindacati). Dunque il presidente della
repubblica nomina il presidente del consiglio dei
ministri. Il tipo accetta con riserva, si consula a sua volta e poi se gli va bene
proporrà al presidente la nomina dei ministri, che avrà anche un potere di diniego
dei ministri stessi.

In tutte queste forme di governo il parlamento esercita una una duplice funzione,
ovvero l'approvazione delle leggi ovvero la funzione legislativa (essendo ovunque
eletto dal popolo), e una funzione di contro-
llo, anche nella forma di governo presidenziale, anche in presenza di un
accentramento dei poteri il parlamento ha comunque una funzione di controllo.
Questo non vuol dire che esista una sola forma di presidenzialismo o di governo
parlamentare, la logica delle forme di governo va declinata al plurale. (Per
esempio anche il brasile è presidenziale, ma in
modo diverso da quello degli USA). Sistemi di pesi e contrappesi, con punti di
equilibrio diversi.
Punti comuni sono, il controllo del parlamento, il governo misto e un sistema di
pesi e contrappesi.

24/10
Il parlamento influenza il governo e la sua politica, si può dire quasi che la
determini. La fiducia si basa su ciò che il governo intende realizzare, non una
serie di politiche avallate dal parlamento, ma una
serie di politiche il cui contenuto è codeterminato dal parlamento. Per questo
governa il parlamento.
Dopo i mandati esplorativi nella 18esima legislatura un professore universitario ha
ricevuto l'incarico di formare un governo, accettato con riserva. Questo fa capire
come la rapidità della formazione nella
19esima legislatura non sia necessariamente la regola. Nella 18esima legislatura il
presidente della repubblica aveva rifiutato la nomina di un ministro, non è la
prima volta che succede ma la prima volta che
si è reso pubblico. Quando ciò accade o il presidente del consiglio incaricato
modifica la propria scelta, oppure scioglie la riserva negativamente. Nei minuti
successivi a questo rifiuto viene minacciata
la messa in stato di accusa del presidente, cioè il presidente si è reso
responsabile di reato alla costituzione, così il presidente rivendica il proprio
ruolo e formalizza le ragioni per le quali non ritiene
di poter nominare quel ministro dell'economia (Era anti UE) poichè il presidente
del consiglio incaricato non ha preso un altro si è dovuto scegliere un altro
presidente incaricato.
Qui si pone il dubbio di chi sia a nominare i ministri. Per poche ore sono stati in
carica 3 presidenti del consiglio, quello della presidente legislatura e i due
incaricati, il secondo (quello che aveva
accusato di alto tradimento) è tornato con un ministro dell'economia nuovo e ha
fatto il governo. Questo ha chiarito il ruolo formale e sostanziale nella scelta
dei ministri. Dopo 3 anni l'iniziativa politica
del presidente della repubblica, chiede le forze politiche di verificare una
fiducia nei confronti di un presidente del consiglio individuato dal presidente
della repubblica.
Nella 17esima il repsidente nomina un gruppo di persone a ci chiede di elaborare
proposte, prende tempo e dopo chiede al parlamento di esprimere una maggioranza
parlamentare su un programma politico
presieduto da un individuo nominato dal presidente della repubblica stesso, il
programma fornito dal cosiddetto "gruppo dei saggi".
Oltre che del processo di formazione del governo stiamo dunque parlando del ruolo
del presidente della repubblica. Se il presidente avesse una limitata autonomia
sarebbe esterno alla decisione delle decisioni
politiche alvo alcune eccezioni. Se ritiene di dover intervenire in momenti nei
quali il sistema politico da solo non riesce a nominare un capo del governo in quel
caso andrà oltre il suo ruolo di
rappresentanza di unità nazionale.
Tutto questo ruolo del presidente della repubblica è espresso negli articoli della
costituzione, ma in maniera non tipizzabile, se il presidente della repubblica è
capo dello stato allora ci sono dei momenti
in cui esercita i propri poteri in maniera formale, questo quando il sistema
poltico funziona senza difficoltà. Metaforicamente possiamo direche il suo ruolo
sia quello di "suonare la fisarmonica" Nel senso
che non in uso ha una forma e ha una forma diversa durante il suo uso, in base alle
scelte del suonatore, scelte politiche e non notarili.
Prima era tipico dire che le uniche competenze del presidente della repubblica
fossero la promulgazione della legge e lo scioglimento delle camere. Senza il voto
di fiducia il presidente del consiglio è
costretto a dimettersi entro 72 ore. Il presidente ha supplito l'inerzia
parlamentare, se il titolare torna il supplente va via.
quali sono i fattori di trasformazione della forma di governo?

25/10
A costituzione invariata quali sono gli elementi che possono ridefinire la forma di
governo italiana? Dal 1948 fino all'inizio degli anni 90 si sviluppa uno schema
politico-partitico caratterizzato da un
grande partito centrale e un grande partito comunista. Dalla prima elezione si è
sviluppata in italia una conventio ad escludendum, un accordo tra forze politiche
tendente ad escludere le ali estreme dell'
arco parlamentare. (Dando vita all'accordo ricordato come pentapartito). Tutto ciò
dopo lo svolgimento delle elezioni, questo processo cristallizza la forma di
governo parlamentare, nel rendere evidente che
la competizione politica viene con la consapevolezza che i governi si formano in
parlamento. (caratteristica strutturale del governo parlamentare). L'effetto
collaterale di questo accordo è l'esito nel
fenomeno completamente definito "Consociativismo", cioè una dinamica con limitata
competizione elettorale, se è vero che il PCI viene escluso dal governo è anche
vero che il partito abbia voce in capitolo
rispetto alla legislazione economico-sociale. La garanzia giuridica di questo
sistema stava nel sistema elettorale. (Primo elemento di ridefinizione è il
comportamento degli attori politicci, la convenntio
e un presidente della repubblica che consente questo schema, il secondo la legge
elettorale.) Dal 48 al 92 la legge elettorale era classificabile come proporzionale
(contrapposto al maggioritario), le leggi
elettorali sono le più costituzionali tra le leggi ordinarie.
Il sistema elettorale è l'insieme dei modi in cui si trasformano i voti in seggi.
-Maggioritario, l'insieme si basa sulla parola "maggioranza" chi ha avuto la
maggioranza dei seggi viene eletto, il che può vuol dire sia il candidato singolo
sia la lista elettorale che consegue più voti
-Proporzionale, non si basa sulla maggioranza, ma sulla proporzione dei voti
conseguiti dalla lista elettorale, non implicando l'esclusione di coloro che sono
arrivati in minoranza, ciò ha come scopo il
favorire la candidatura di più liste. (Al contrario del sistema maggioritario che
premia le coalizioni)
La logica proporzionale del sistema elettorale ha favorito dunque il mantenimento
dello status quo. Questa divisione non implica che tutti i sistemi maggioritaria
siano uguali, né che un sistema sia solo
proporzionale o solo maggioritario. (Tipo un sistema proporzionale con una soglia
di sbarramento).
Dopo il 92 si passa ad una democrazia competitiva in maniera più visibile (si
supera la cosiddetta democrazia "bloccata"). Il sistema elettorale fa dunque in
modo di strutturare il sistema politico partitico
in maniera diversa (e quindi la forma di governo).
Che succede se il sistema elettorale cambia con grande rapidità? Il sistema
elettorale è cabiato due volte dal 94 (in realtà sarebbero state 3 ma una è stata
dichiarata incostituzionale) La somma di
ipercinetismi rischia di non ossere funzionale a creare un buon ordine (uso
congiunturale)

26/10
Oggi il sistema è misto. Esistono anche sistemi in cui i cittadini eleggono i
sindaci, eleggono rappresentanti regionali, i parlamentari, che poi eleggono i
parlamentari europei.
Nei comuni con meno di 15k abitanti risulta eletto il candidato sindaco che ha
ottenuto più voti, per gli altri viene eletto sindaco il candidato con due turni,
il cosiddetto turno di ballottaggio, a cui
partecipano i due candidati che hanno avuto più voti. L'elezione regionale è
rimessa alla legge elettorale della regione. Il dato omogeneo è in ragione del
quale c'è un turno unico, ma con grandi
differenziazioni. Quello dei parlamentari europei è su base proporzionale. Ci sono
sia sistemi che permettono la scelta (nel senso la scrittura del candidato), e
alcuni che non la prevedono, vigente a livello
di senatori e deputati. Ciò comporterebbe una maggiore capacità di scelta,
scegliendo lista+candidato
Il ruolo dei partiti politici è stato omogeneo nel multipartitismo, al dilà dei
sistemi elettorali, di base prima succedeva che nel parlamento si formavano gruppi
parlamentari che non corrispondevano alla
coalizione elettorale. Il fatto che il sistema maggioritario aggevoli l'alleanza
tra partiti non implica che quella maggioranza implichi una linea comune
all'interno del parlamento, la coalizione è un dato
solo elettorale, caratteristica dal 1948 ad oggi. Il sistema elettorale non ha
dunque avuto conseguenze strutturali e durature sull'organizzazione dei partiti
all'interno di camera e senato.
Il sistema elettorale anglosassone e statunitense è invece sviluppato su 2-3
partiti. Risulta evidente che il multipartitismo ha conseguenze sulla politica, una
competizione ampia comporta un grado elevato di
conflitto rispetto a una competizione tra meno soggetti partitici. La stessa
dottrina che ha parlato dell'ipercinetismo ha anche parlato di "Bipolarismo
Coatto". (cerca che vuol dire)
La media della durata degli esecutivi è di circa 18 mesi, il che significa che una
legislatura di 5 anni vede mediamente l'alternarsi di 3 governi (possibilmente di 3
maggioranze parlamentari diverse)
Questo vuol dire che basta che 1 gruppo parlamentare si sfili dalla maggioranza
parlamentare per determianre una crisi di governo, la tradizione italiana è basata
sul potere di condizionamento di un singolo
partito anche non particolarmente rilevante a livello numerico. (questo implica
anche un possibile cambio dovuto alla prevalenza di una corrente di un partito
piuttosto che un'altra).
Ulteriori fattori di ridefinizione della forma di governo parlamentare, a
costituzione invariata, è la partecipazione italiana all'UE. Questo determina un
radicale mutamento.La formazione del diritto dell'UE
ha una fase ascendente e una fase discendente. Come si forma il diritto dell'UE? I
paesi aderenti all'Ue contribuiscono alla creazione (fase ascendente) del diritto
dell'Ue, il che comporta accorgimenti
negli ordinamenti nazionali. La fase discendente implica la fase dell'efficacia del
diritto dell'Ue. Il diritto dell'Ue dunque non soffoca gli stati, essi non sono
meri destinatari del diritto, perchè questo
diritto è partecipato da tutti. I consigli europei sono delle sorte di riunioni
funzionali a delle decisioni, a cui partecipano tutti i ministri dei paesi membri
intitolati della decisioni (tipo tutti i
ministri dell'economia) questo per coordinare le politiche dei 27 paesi. Un
ministro deve sempre agire in stretto collegamento con le disposizioni
parlamentari, non è autonomo. (Per dire un ministro può
chiedere la fiducia su una determinata politica energetica). I diritti a cui si
giungono sono dunque euro-nazionali, il versante interno è una condizione
necessaria per lo sviluppo del diritto, ma non
sufficiente. In una politica come quella ambientale (o quella dell'immigrazione)
non può esistere una tendenza naazionale e non europea, il governo di questa
materia è comunque ispirato al principio
democratico, ma deve anche essere comunitario. Con una politica monetaria comune ho
progressivamente riscritto ciò che le costituzioni nazionali sanciscono in materia
di economia, una parte fondamentale della
costituzione si trova dunque in altre fonti del diritto.
Invece nel rapporto tra ordinamento nazionale e regionale esiste un'ulteriore forma
di ridefinizione? Si, nel 2001, in ragione della legge cost. 3 è stato riscritto il
rapporto tra lo stato e le regioni,
il punto di partenza è l'art 5 della cost. (Spunti dal diritto regionale tipo un
elezione di presidente del consiglio o del presidente della repubblica) è la corte
costituzionale a valutare la conformità
a costituzione delle leggi regionali. I luoghi istituzionali di raccordo tra stato
e regioni si sono visti in materia di prevenzione della pandemia.

27/10

02/11
Art 3 Ha ad oggetto la dignità (a cui viene affiancato il carattere di "sociale",
la prospettiva antropocentrica cambia) e l'uguaglianza. La cittadinanza non è
l'unico elemento caratterizzante questi due diritti, che fanno riferimento
anche agli stranieri. Tema dell'uguaglianza in senso formale ed in senso
sostanziale. Tutti i cittadini non sono uguali, questo è un accertamento di fatto,
l'uguaglianza è davanti alla legge. Ma questo cozza con l'evidenza che tutti i
cittadini dispongono di una grande differenziazione anche davanti alla legge, lo
scopo della legge è quello di rendere evitare le discriminazioni e di rendere
ragionevoli le distinzioni (banalmente i concorsi pubblici hanno delle quote
a seconda delle varie quote riservate ad alcune categorie, per esempio a portatori
di handicap, ma immaginare dei concorsi riservati solo per queste categorie sarebbe
una disuguaglianza non più ragionevole, la legge non deve
discriminare ma deve necessariamente distinguere). Il principio di eguaglianza
porta al principio di ragionevolezza, la corte enuclea la ragionevolezza
dall'egugaglianza ma questo non rende i due principi sovrapponibili, l'eguaglianza
è un principio tra soggetti, la ragionevolezza invece si occupa di situazioni, il
soggetto è una parte di quella situazione. La ragionevolezza è ricavata in via
interpretativa dalla corte, mentre l'uguaglianza è un principio esplicito.
L'uguaglianza risponde a una serie di discriminazioni (leggi razziali) che il
costituente vuole rendere non più possibile, al contrario la ragionevolezza non
risponde a un caso così concreto, che cerca di rispondere a una sorta di
giustizia. La dottrina parla di rapporti diacronici e sincronici tra ragionevolezza
e uguaglianza, innanzitutto il primo deriva dal secondo. Come descriviamo dunque la
ragionevolezza? Come una confromità, per esempio di una legge nei
confronti della funzione che la stessa legge ha, la sua coerenza nei confronti dei
valori costituzionali. Questo deve necessariamente dunque rispondere al sistema
assiologico individuato dalla costituzione. La corte non è chiamata ad
operare il bilanciamento, ma a verificare la legittimità del bilanciamento
effettuato dal legislatore. L'eguaglianza va quindi a pervadere anche
l'ordinamento, anche l'organizzazione del potere nella forma di governo. Vi sono
diversi
schemi argomentativi. Ragionevolezza adeguatezza, congruenza, proporzionalita
ecc..... come una forma che viene riempita di contenuto di volta in volta.
Esempio
Sentenza 432/2005 (?)
Giudizio di costituzionalità nella legge della regione lombardia 1/2002, la
gratuità per il trasporto pubblico di linea per i cittadini inabili risiedenti sul
suolo lombardo, in questo caso v è una differenza di trattamento perchè chi
non è cittadino non dispone di questo beneficio, la corte ha dichiarato
incostituzionale questa previsione. Questa è stata dichiarata incostituzionale,
perchè la legge è stata messa in relazione con i criteri valutativi di chi può
beneficiare o meno. La funzione di questa legge è "La tutela della salute di una
fascia debole" Non è ragionevole associare alla cittadinanza un tale criterio,
questione diversa sarebbe stata se la legge avesse messo in considerazione
la residenza sul territorio regionale. Quindi i due componenti del giudizio di
ragionevolezza sono scopo e mezzi, tenendo in considerazione gli elementi
intrinseci ed estrinseci alla legge stessa, un elemento estrinseco vedersi
Nella legge ???/2007,
coloro che beneficiavano di una pensione 8 volte più grande di quella minima non
beneficiava della perequazione automatica (ovvero l'adattamento al costo della vita
della pensione), il dubbio dinnanzi alla corte costituzionale
rispetto all'art 3 e 38 comma 2. La sentenza della corte non accoglie la questione,
non c'è incostituzionalità "La finalità solidaristica dell'intevento offre una
spiegazione ragionevole..." richiamando dunque il principio
solidaristico, dato che lo scopo era quello di garantire la pensione nonostante i
cambiamenti dei criteri, dunque un trattamento ragionevolmente differenziato. Però
nella stessa sentenza viene precisato (sentenza di monito) che se il
blocco della perequazione non fosse a tempo determinato sarebbe incostituzionale.
Esempio intrinseco, legge dello stato che prevede per gli stranieri inabili con
requisito di reddito e permesso di soggiorno una pensione di invalidità. Questa
venne sanzionata per un'incoerenza interna, lo straniero con permesso di
soggiorno quasi impossibilmente poteva verificare quello specifico requisito di
reddito.
Questo tipo di giudizio viene dunque detto binario, quello tradizionale per il
controllo dell'art 3 era ternario, considerando dunque 3 elementi, art 3, norma
impugnata e tertium comparationis, ovvero una norma che disciplinava un caso
analogo a quello della norma impugnata. Progressivamente (si parla per la prima
volta nel 60 di ragionevolezza, appena entrata in vigore la corte) si passa alla
valutazione ternaria. Manca il Tertium comparationis che viene assorbito
dal fatto che la corte non si riferisce più ad una singola norma, ma
all'ordinamento nell'insieme dei valori da esso considerati, la corte va a valutare
se la norma è conforme all'insieme assiologico. L'esigenza di coerenza dell'
ordinamento deriva dal fatto che il diritto interno si deve relazionare con quello
esterno. CEDU viene adottata col trattato di Roma del 50, dal consiglio d'europa
(nato col trattato di Londra del 49), il rapporto tra cedu e
ordinamento è un vincolo per il legislatore, art 117 della costituzione. La corte
ne ha parlato come una fonte di livello "Sub-Costituzionale". L'eguaglianza nella
CEDU (Art 2 e 21) è trattata nei termini di parità tra persone di
genere diverso, di etnia diversa, il fattori dello stato sociale (cioè l'impegno
nell'eliminazione delle differenze, il nostro art 3) è come se non fossero ancora
presenti, il riconoscimento di un'uguaglianza ancora a livello formale.
Nel diritto dell'unione europea (con riferimento particola al trattato sull'unione
europea dirmato a mastricht e modificato a Lisbona) nell'art 2 viene detto che
"L'unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana..."
L'art 3 "L'unione si prefigge di promuovere la pace... il benessere dei suoi
popoli... combatte l'esclusione sociale", qui non vi è un omologo rispetto al
"Compito di rimuovere le disuguaglianza", non vi è l'influenza dello "stato
sociale". Questo perchè l'unione nasce da esigenze economiche e di mercato. (lo
stato è più prossimo al cittadino) (questo non vuol dire che l'ue non si preoccupi
dei diritti, carta di nizza giuridicamente vincolante col trattato
di lisbona). Questi principi sono accolti non perchè devono garantire diritti e
libertà, ma perchè devono RAGIONEVOLMENTE DISTRIBUIRE diritti e libertà. Gli ambiti
dell'art 2 del trattato sull'ue sono ampiamente coperti dallo stato
vi è una eterogeneità di obiettivi che l'unione europea persegue, non è una tutela
"doppione", ma accetta che alcuni spazi di quella tutela sono già presidiati nel
diritto degli stati, con margini per una tutela ulteriore e autonoma.

03/11
Cominciamo la parte prima della costituzione, i diritti e i doveri dei cittadini.
La parola rapporti indica una dimensione inevitabilmente di relazione, questo lo
ritroviamo fin nell'origine dello stato, che nasce per instaurare un
rapporto, lo stato nasce con l'obiettivo della sicurezza, e in cambio chiede ai
cittadini l'obbedienza, avanzando questo concetto diritti e doveri (lo stato nsce
nel 600). Le regole affinchè il patto alla base della statualità siano
contrattate e poi scritte vengono poi inserite nella costituzione. L'art 13 è la
base del codice di procedura penale, che stabilisce il modo di procedere in un
processo penale (che ha come fine il giudizio di una giusta pena, ovvero
una limitazione della libertà personale). Il catalogo dei diritti è dunque il
nucleo più duro, la parte più intima ed essenziale dell'individuo; la libertà in
senso fisico, del luogo in cui vive ed il modo con il quale comunica e
manifesta il proprio pensiero, il modo in cui lo stato regola questo tipo di
libertà determina il tipo di stato. Nascendo come assoluto l'obbedienza era una
pretessa. Riserva di legge e di giurisdizione sono dunque strumenti di
tutela dei diritti, l'intensità della riserva qualifica anche il tipo di stato.
(Dunque è possibile limitare la libertà personale secondo il diritto). Il terzo
comma è la fattispecie più problematica, se per un reato la limitazione è
determinata dal secondo comma, il terzo comma interviene quando qualcuno viene
sottoposto a fermo, per esempio, però se quel fermo è con un riferimento dubbio
(tipo con 1 solo testimone) la situazione di diritto è decisamente diversa.
La CEDU ha messo al centro il tema della carcerazione preventiva e della espiazione
della pena, il carcere è il centro di questo processo, la cedu ha posto il tema
della carcerazione dignitosa, già presente nel quarto comma dell'art
13, questo vuol dire che questo luogo deve avere concrete possibilità di
reintegrazione sociale, sono standard di protezione significativamente elevati. (Il
mandato di arresto europeo è il secondo comma ma spostato in ottica europea
cioè la richiesta fatta dalla procura di uno stato in un altro stato, per esempio
l'italia può chiedere di arrestare il cittadino italiano in francia, con lo scopo
per esempio dell'estradizione. L'origine è nella direttiva dell'Ue
relativa alla messa in atto del mandato di arresto europeo, innanzitutto una
direttiva è vincolante per lo stato nel fine ma non per gli strumenti, questo vuol
dire che è lo stato che deve determianre le forme che garantiscono il
mandato di arresto. La repubblica recepì questa direttiva in maniera molto
problematica, perchè gli standard dell'art 13 sono così elevati che si contestava
che gli standard della direttiva europea fossero di minore garanzia rispetto
a quelli italiani, dunque la costituzionalità della direttiva in sé. )
Art 14
(Vedere differenza tra domicilio, residenza e dimora)
Art 15
Esso è lungimirante nel fare riferimento ad ogni altra forma di comunicazione
Art 21
Manifestazione del pensiero, con riferimento alla stampa (riferimento all'art 15
con l'includere infinite forme) (se comunichi il tuo pensiero ad un destinatario
determinato si rimane solo nell'ambito dell'art 15, quando il destinatario
non è determinabile o specifico sto esprimend il mio pensiero), la libertà di
stampa comprende l'ulteriore limitazione di vietare le pubblicazioni che violano il
buon costume. Potemmo leggere nel manuale che il discrimine tra
cominicazione e manifestazione del pensiero non è nel destinatario, ma nel
messaggio in sé, dottrina diversa dal destinatario
Solo quest articoli + il diritto di difesa includono l'aggettivo inviolabile. Anche
nello statuto abbiamo individuato queste libertà e queste forme

07/11
Seminario prossimi due lunedì, ha ad oggetto la partecipazione democratica 14 nov,
21 nov e poi competzione.
Parliamo dei diritti del titolo I della Parte I della costituzione, quindi di
libertà positive (almeno nella loro concezione moderna) (Libertà positive-libertà
di, libertà negative-libertà-da, classiche liberali)
Art 16 libertà di soggiorno e di circolazione, su cui vi sono delle riserve di
legge, l'art 16 non è la principale forma per l'immigrazione, ma evidentemente
mette dei motivi di sicurezza (tipo sull'immigrazione il regolamento
di dublino regola il passaggio dell'extracomunitario sul suolo dell'unione europea,
da la competenza al paese di primo sbarco, a cui può essere ritrasferito nel caso
venga trovato in un paese diverso). La CEE sviluppa in maniera
diversa la libertà di circolazione.
Art 17
La libertà di riunione, il cui limite è pacificamente e senza armi, senza
preavviso, anche in luoghi aperti al pubblico. Per quelle in luogo pubblico si deve
dare preavviso, (riferimento moderno ad alcune particolari forme di riunione
nel codice penale si richiamano i reati di adunata sediziosa, reato degli
organizzatori della riunione anche in luogo aperto al pubblico, introdotto
modernamente)

08/11
Art 18, architrave del costituzionalismo socio-centrico, distinzione tra le
associazione sociali volontarie e involontarie (Rif art 2), la libertà di riunione
è estemporanea, la libertà di associazione è costante, ha determinati fini
e si autoregola. Sono dunque formazioni sociali volontarie, un atto di autonomia e
libera scelta dei singoli che si associano (libertà di, attiva), la libertà non è
nemmeno soggetta a un atto amministrativo o giurisdizionale che si
chiama autorizzazione. L'articolo poi pone delle limitazioni, per fini non vietati
ai singoli dalla legge penale, le associazioni conformi alla legge e alla
costituzione sono quelle i cui fini non sono vietati ai singoli.
Sono proibite anche le associazioni segreti e quelle che persguono scopi politici
tramite un carattere militare, le associazioni segrete. Per fare una associazione
innanzitutto si deve porre in essere un atto costitutivo e un
regolamento, per essere noti ai pubblici poteri i fondatori devono seguire un
procedimento alla agenzia delle entrate, come la persona fisica ha come elemento
identificativo il codice fiscale, una persona giuridica si identifica con
un codice fiscale a sua volta (magari pure comunciare alla questura competente per
territorio), un associazione potrà perseguire ogni scopo lecito, ma purchè essa sia
pubblica nel senso di note all'autorità, e "controllabili".
Sono vietate associazioni che perseguono scopi politici mediante organizzazioni di
carattere militare.
Fondazioni private per cui l'ordinamento prevede l'intervento del notaio, per il
contratto di fondazione. Rispetto allo statuto albertino questa dimensione sociale
era inesistente, al cost. liberale sfugge questa dimensione sociale
La Legge le Chapellier prevedeva il divieto anzi di costituire corpi intermedi tra
individuo e volontà generale (Legge riv francese).
Art 19
Rispetto allo statuto cambia molto, perchè si faceva riferimento alla religione di
stato e ai culti tollerati. Questo articolo è presupposto costituzionale di corsi
come diritto canonico ed ecclesiastico.
Art 21
Ne abbiamo già parlato rispetto all'art 15, come il 19 fa riferimento al buon
costume. Che è il buon costume? L'evoluzione del pudore sessuale, evoluzione basata
sul tempo. Questo è limite, oltre alla riserva di legge e di giurisdizione
.(Se per dire te fai roba col sangue col tuo culto ti devi stare calmissimo, questa
è la roba che ti limita). Insegnare per esempio è una categoria aggiuntiva oltre
all'esprimere il pensiero e il comunicare, Il punto comune di questi
diritti è la trasmissione del pensiero, i discrimini sono tanti, destinatario,
luogo, strumento.
Art 22
Questi sono gli elementi che definiscono la vita di un individuo, la capacità
giuridica è l'attitudine ad essere titolari di diritti e doveri (o per i privatisti
di situazioni giuridiche soggettive patrimoniali ed esistenziali)
Il nome è l'elemento identitario della persona come singola, nella quotidianità dei
rapporti giuridici. Così come elemento distintivo è la cittadinanza
Legge N 91 del 1992, come si acquista la cittadinanza, il discrimine della
cittadinanza è lo ius soli o lo ius familie/sanguinis, cioè la cittadinanza dei
genitori (molto spesso) e il luogo di nascita, talvolta il conseguimento della
maggiore età. I diritti del cittadino sono dunque ulteriori rispetto ai diritti
umani, e ai diritti di chi risiede, come ad esempio il diritto di voto. In ragione
della partecipazione alla U.E. e di una diversa concezione dello straniero
si sono sviluppate una serie di dinamiche tendenti a modificare i criteri di
acquisizione della cittadinanza. Lo ius scholae individua una serie di altre
categorie per la cittadinanza, lasciando indietro l'eventuale nascita in
italia, de iure condendo questo è un diverso criterio integrabile i altri modi. Il
tema della maggiore età condiziona parte del ragionamento, sarebbe necessario o
abbassare il limite del conseguimento della maggiore età, oppure ci
saranno limiti difficilmente valicabili, perchè qualcuno con lo ius scholae
comunque a 16 anni non può chiedere la cittadinanza anche avesse finito la scuola
dell'obbligo.
Art 24
L'articolo capovolge la azionabilità dei diritti, affermando che tutti possono
agire in giudizio per i loro interessi legittimi, esiste un diritto se il presunto
titolare può agire in giudizio per la sua tutela, alla fine
questo pone il tema di cos'è il diritto, Il diritto è tale se può essere tutelato
in giudizio. Non è la forma ad essere rilevante, alcuni diritti hanno una matrice
giurisprudenziale non consacrata in leggi, codici e costituzioni.
Questo articolo fa capire che se un diritto non è tutelabile allora non è un vero
diritto, questo non tanto distingue i diritti dagli interessi legittimi, ma
distingue le incerte pretese di diritti rispetto ai diritti veri e propri.
Risulta anche evidente che il rovescio della medaglia è la giurisdizionalizzazione
dei diritti, la sede giurisdizionale è necessaria per la tutela e la garanzia dei
diritti, la fonte dei diritti può essere nei tribunali civili
penali ed amministrativi. Rispetto alla tradizione legicentrica sappiamo che la
legge è fonte dei diritti, la tradizione del civil law mette al centro la legge,
questo articolo sposta il baricentro verso il tribunale.
PASSAGGIO IMPORTANTE Quasi ci allarghiamo ad alcune forme di common law
Domani riprende art 24

09/11
SKIP

14/11
Roba ELSA
La democrazia si articola in votazione e partecipazione. Il voto si distingue in di
opinione e di clientela. (Fatto discorso sull'astensionismo) Tra le tante cause
possibili quella più vicina è una divaricazione tra democrazia come
partecipazione e come votazione
Per assicurare la dem. art 3 rimuovere gli ostacoli alla partecipazione. Kelsen
democrazia parola d'ordine del 19esimo e 20esimo secolo, volta ad instaurare un
rapporto tra governanti e governati, di reciproco condizionamento.
Democrazia è vera democrazia se costituzionale, cioè gli strumenti di esercizio
della sovranità popolare sono conformati e limitati da una legge superiore, e la
costituzione si può considerare tale se fissa le regole della democrazia.
Organizzazione politica con potere legittimato dal popolo. La democrazia può essere
formale o sostanziale, formale nel senso di procedurale (a partire dal popolo)
sostanziale quando la democrazia difende dei diritti fondamentali, ma
uno non può escludere l'altro. Fonte, fondamento e delegante della sovranità nel
popolo, il popolo è sovrano, ha una titolarità (relazione giuridica) di sovranità,
non può rinunciare alla sovranità (irrinunciabilità). Il popolo si
individua attraverso. Il potere del popolo non deve solo essere costituente, ma
anche l'esercizio del potere costituito. L'irrevocabilità del mandato è una forma e
un limite insieme della rappresentanza politica.
Il partito è chiamato a concorrere a determinare la politica della nazione. Gli
istituti di democrazia diretta sono effettivamente produttivi di una decisione
politica diretta? Non proprio, già i mezzi di informazione orientano la
popolazione, anche quando il popoloper indirre un refendum richiede l'uso di un
agenda politica, un quesito può essere anche ritenuto inammissibile. Esistono anche
forme atipiche (nel senso non previste dalla costituzione) di democrazia
diretta, ma che rientrano nel disegno della democrazia costituzionale. Democrazia
sussidiaria, sul principio di sussidiarità. (Debat publique, ovvero un dibattito
pubblico su opere realmente imponenti, per garantire una partecipazione
effettiva, ma si potrebbe anche leggere come un ostacolo). La democrazia dal basso
si individua quasi al contrario da quella istituzionale, è spontanea e
autorganizzata, il suo fondamento può in parte trovarsi nel diritto di riunione
e simili, ma si potrebbe anche dire che essa completa la dimensione della
partecipazione nella costituzione (La costituzione, si potrebbe dire, si promuove .
I limiti a queste forme sono dibattito aperto, un limite di sovranità.
Internet è uno strumento di partecipazione che la costituzione tollererebbe? Si, se
regolato in un certo modo

15/11
Art 31
itende tutelare le famiglie numerose con apposite misure economiche ed altre
provvidenze
Art 32
Salute, non riguarda solo il diritto individuale, ma anche il rapporto con la
collettività. (Esempio obbligo vaccinale) (Art 117 comma secondo, podestà esclusiva
dello stato profilassi internazionale) TSO trattamenti sanitari
obbligatori, riserva di legge. (Per esempio interdizione, inabilitazione e
amministrazione di sostegno) Anche il caso Cappato parte dal diritto alla salute,
la domanda se si abbia il diritto a rinunciare alle cure, fino al senso
assoluto. Lo stato ha il dovere di somministrare cure al cittadino contro il suo
volere? Chi stabilisce la dimensione della dignità individuale? "Il titolare" della
dignità o lo stato? La corte costituzionale ha svolto un attività
massimamente creativa nell'ordinamento con casi come quello di Cappato per colmare
una lacuna legislativa, ciò è stato tentato anche per via referendaria.
Legge istitutiva del sistema sanitario nazionale. (ricordare ambivalenza)
Art 33
Corollario della libertà di manifestazione del pensiero. Se è libero l'insegnamento
di arte e scienza allora le istituzioni deputate a questo insegnamento sono libere
ed autonome nel darsi ordinamenti. Un'istituzione pubblica esterna
alla scuola individua programmi che tendenzialmente devono essere rispettati, per
un professore universitario vi è una maggiore autonomia, l'autonomia della scuola
non riguarda la sostanza delle materie. La libertà di insegnamento
universitario non incontra limite alcuno (?). Tra studenti di istituti di cultura
pubblici e privati non vi è alcuna differenza, non c'è forma di discriminazione.
(Anche altre lauree di altri paesi dell'unione europea sono uguali)
Art 34
Se si riconosce il diritto alla scuola e alla università allora la repubblica deve
tutelare sia coloro i quali hanno una condizione economica disagiata, tanto quanto
i più capaci e meritevoli. INPS serve alla previdenza e alla
garanzia dei diritti, tramite lo stanziarsi di alcune risorse. L'art 81 ha ad
oggetto il pareggio di bilancio, il debito pubblico altro non è che lo stato che
spende più di quello che ha, esso va ridotto, chi paga questo debito?
I cittadini. Lo stato emette titoli di stato a scadenza, che un cittadino acquista
e poi ridà dopo un tot con degli interessi. (Parametri di Mastricht, che
stabiliscono dei limiti di debito che uno stato dell'UE può attuare)

TITOLO III rapporti economici


Art 35
Riferimento art 1, principio lavorista, riferimento alla costituzione economica
Art 36
Art 37
Art 38
Fonti del diritto del lavoro
Art 39
Art 41
Art 42
Se il 41 parla dell'iniziativa privata, il 42 parla della proprietà.
Art 43
Art 44
(Tipo se nella mia proprietà si scopre una risorsa energetica come essa si rapporta
all'interesse comune)
Art 45
Art 46
I diritti del lavoro non sono solo garantiti con i sindacati. Articolo poco
esplorato nonostante la sua rilevanza, salvo poche eccezioni. Facendo una prima
lezione sulla costituzione economica si parte dai modelli generali e stabilire
quale sia stata la scelta dell'ordinamento costituzionale, tra economia di mercato
ed economia socialista statale, la costituzione italiana opta per il libero mercato
temperandolo con una marcata visione sociale, secondo la costituzi.
non è il mercato a dettare tutet le logiche.

16/11
Quando si risponde a una domanda si deve parlare in termini impersonali.
Parte della costituzione economica (Ilva esempio di stato che fa investimenti in
settori strategici dell'economia) lo stato interviene per salvaguardare l'interesse
nazionale, quando il mercato non sarebbe conveniente a questo fine.
Tutela dei livelli di occupazione, tutela di un settore industriale fondamentale,
ciò per esempio può essere fatto trasformando in pubblica un'azienda che pria non
lo era. Golden power lo stato per ragioni di interesse nazionale
veicola la amministrazione operativa di un determinato settore produttivo. Infatti
l'Unione Europea nasce con la funzione di preservare la pace attraverso l'economia,
creando un'area di libero scambio, da quando è stata fondata a
oggi quest'area si è significativamente allargata. Il patto di stabilità sotto
alcuni paraetri è stato sospeso, la sua sospensione è stata scelta in sede europea,
ma alcuni parametri possono cambiare anche in sede di contratti
internazionali. Quanto la repubblica potrà spendere, indebitarsi, che deficit potrà
avere sono una serie. Oltre una decina di anni fa la grecia era uno stato
tecnicamente fallito, questo significa che la politica economica greca
non è stata controllata solo dalle istituzioni greche ma, anche formalmente, anche
da quelle europee e internazionali, in virtù dei loro prestiti per oltre un
decennio queste istituzioni hanno influenzato la politica economica
greca in maniera invadente, la cosiddetta TROIKA. Differenza tra credito e debito,
tutti gli stati sono debitori, molti stati lo sono particolarmente. Nell'ambito
della forma di governo il fatto che lo stato sia debitore ha una
influenza? Uno stato grande debitore avrà dei rapporti molto condizionati nel
rapporto con L'UE.
Il dialogo tra italia è UE ha portato ad una formale richiesta di riscrittura della
legge di stabilità, che quindi nella sostanza è stata scritta altrove (questo 3
anni fa). tutto ciò è nella regolarità dei rapporti.
Estate 2011 fa il presidente della BCE sottoponeva al ministro dell'economia
italiano (in atti resi pubblici) 5 punti che la bce riteneva potessero essere
oggetto di decisioni per la repubblica. Il più rilevante è l'introduzione del
principio dell'equilibrio di bilancio nell'ordinamento italiano in maniera
"preferably constitutional", introducendo il cosiddetto principio del "pareggio di
bilancio".
Il cosiddetto Spread, è il differenziale tra i titoli di stato italiani e tedeschi,
quelli della germania hanno un parametro di 85 punti base, in quei mesi del 2011 è
380, 450, 500, la grecia era arrivata a 700, il che significa che
se lo stato emette una obbligazione dovrà restituire interessi in ragione di quel
parametro. Il parametro naturalmente misura anche l'affidabilità dello stato.
Il versante nazionale ed europeo però non esauriscono la questione economica, anche
il diritto globale. Cassese Sabino "Il diritto oltre lo stato, la costituzione
economica globale"

17/11
Parla dell parte seconda

21/11 Roba Elsa


Diritto esterno e dell'unione europea
Dal 1867 il diritto pubblico viene diviso in internazionale, costituzionale e
amministrativo.
La partecipazione democratica già dal diritto nazionale, dall'art 1 è definibile
imperfetta, internazionalmente parlando nemmeno quella è una uguaglianza
sostianzale, la democrazia viene coniugata in vari modi, tramite i governi
democratici interni. Il fondo monetario internazionale, che nasce dalla conferenza
di bretton woods, ha un palese deficit democratico strutturale. Il modello
comunitario europeo era un modello inesistente in precedenza.
La CECA, CEE e ERATON. Erano tutte comunità con una forte vocazione economica,
questo non vuol dire che non ci fossero principi. Si può paralre dunque di
principio democratico dell'UE dal trattato di Maastricht in poi, la
formalizzazione dei principi col trattato di Lisbona firmato nel 2007 e entrato in
vigore nel 2009, Titolo II. Questa è la sua formalizzazione, ma il processo di
integrazione parla di integrazione sempre più stretta tra i popoli
dell'unione, sia sotto il punto di vista di persone fisiche che giuridiche. La CECA
parlava di obblighi sovranazionali. Il mercato comune mira a creare una uguaglianza
economica, qualcuno ritiene che servisse anche alla pacificazione
La garanzia è l'uguaglianza, e la cosiddetta Mutual Trust, ovvero la mutua fiducia
(Tipo che posso fare un lavoro in qualsiasi posto, la formazione di un infermiera
italiano è simile a quello tedesco), espressa al massimo nel trattato
di Shengen. Avanzando le corti costituzionali in relazione alla preminenza del
diritto europeo hanno iniziato a porre dei controlimiti a questi ambiti, ritendendo
che il principio di mutua fiducia considerasse le persone solo dal
punto di vista economico, per questo la corte di giustizia europea ha dovuto
riconoscere una serie di diritti comuni. Il trattato di mastricht formalizza
questo, formalizza il principio di sussidiaretà che si declina anche una serie
di principi fondamentali ma non fondanti. La legittimazione democratica è un
problema per L'UE, che decide di istituire dei principi sul cui si fonda l'unione,
lo fa tramite in trattato di amsterdam, che ha una forte vocazione
parlamentare. Dice che l'unione si fonda... (aggiunta art F). Dichiarazione
universale dei diritti dell'uomo crea diritti non vincolanti, ma richiamati
spessissimo all'interno degli atti internazionali, nella prassi il documento ha
quasi un valore giuridico vincolante. Anche la corte di giustizia dell'UE inizia a
richiamarsi alla carta, prima che essa venissa resa vincolante dal trattato di
lisbona. Il trattato che vuole dare una costituzione all'europa
(controlla nome) viene rifiutato con un doppio no francese e dei paesi bassi,
perchè veniva detto che non esiste il trattato costituzionale, ma le norme del
trattato non vengono abbandonate, perchè gli stati lo riprendono nel
trattato di Lisbona, che non per nulla viene intitolato "Trattato di Riforma" che
nell'idea quindi voleva dare una "Nuova Forma" all'unione. Si da il diritto di
cittadinanza europea, diritto di accesso alla giustizia, di libera
circolazione ecc. tutti di partecipazione democratica. Noi elegiamo direttamente i
nostri rappresentanti nel parlamento europeo, art 10. La responsabilità dei governi
non va al parlamento europeo ma ai parlamenti nazionali.
Il controllo del parlamento nazionale avviene nella fase ascendente nella
elaborazione degli atti, e nel caso si ritenga una violazione del principio di
sussidiarità.
Mancano partiti politici europei e iniziativa legislativa del parlamento europeo,
che quindi non è un vero e proprio parlamento, è colegislatore delle iniziative del
consiglio europeo e la commissione europea
Nelle istituzioni europee sotto alcuni aspetti non c'è divisione dei poteri, base
della statualità
Art 11 democrazia rappresentativa.

23/11
LET'S PARLAMENTO WOOOOO
30 Gen Primi 3 capitoli (Fonti del diritto, stato csotituzione e ordinamento
giuridico, unione europea)
Fine feb il rimanente (Vuole dividere il programma così)
Se non si riesce a finire l'esame si finisce ad aprile
Non s'è capito se tutti potranno fare così o no solo quelli che hanno fatto tutte
le esercitazioni (SOLO CHI HA FATTO TUTTE E DUE LE ESERCITAZIONI, QUINDI TI INCULI)

Art 63 della cost


Titolo Primo seconda Prima sezione Prima
Introduce il presidente di camera dei deputati e senato della repubblica, che
dirige l'ordinato svolgimento dei lavori, e l'ufficio di presidenza che coadiuva il
presidente della camera e del senato nella amministrazione delle
attività della camera e del senato. Nel dettaglio i poteri e le funzioni di questi
elementi vengono delineati dal regolamento delle camere
Come indicato nell'art 64
Il diritto parlamentare è dunque caratterizzato dalle fonti di costituzione, leggi
e regolamenti, le leggi devono saper e poter innovare l'ordinamento giuridico
esistente. Dalla legge viene previsto l'obbligo, dall'anno 2000 la
presenza di estintore e uscita di emergenza in ogni ufficio pubblico, questa
capacità di abrogare o essere abrogata è la cosiddetta forza di legge. Il livello
primario è caratterizzato dalle leggi regionali e parlamentari, generali
astratte e ripetibili, cioè capacità di innovare l'ordinamento. L'ordinamento
giuridico prevede anche atti che non hanno forma della legge, ma hanno la forza di
legge, dunque la capacità di abrogare leggi ed atti con Forza di legge
e di essere da quelli successivi abrogati, questi atti sono decreti legge e decreti
legislativi.
Livello costituzionale, livello primario (Legge e atti ad essa equiparati), Il
regolamenti parlamentari hanno valore solo nelle rispettive camere, quella fonte
regola organizzazione e funzionamento di una sola camera, questa fonte
è di autonomia, tanto che è la camera ad approvare il proprio regolamento sulla
base della maggiroanza dei propri componenti. Il regolamento non è né generale né
astratto, non può abrogare nessuna norma, dunque non ha forza attiva
né passiva, e non può essere modificato da una legge ordinaria, ma solo da una
modifica al regolamento stesso. La legge di stato e regione hanno in comune una
caratteristica, al dilà di quanto previsto dal 117 comma 1 (limiti costitu-
zionali, internazionali e comunitari), cioè sono sottoposte al controllo in termini
di legittimità costituzionale da parte della corte costituzionale, i regolamenti
parlamentari non sono sottoposti a questo genere di controllo, non
esiste nessuna fonte che disciplina la cosa, cioè è stata la corte costituzionale
stessa che ha inteso non occuparsi di ciò, nel rispetto dell'autonomia
parlamentare.
La legge finanziaria e la legge di bilancio esprimono cosa spenderà lo stato per
l'anno, è accaduto due volte che per una serie di motivi la legge venisse approvata
in prima lettura in maniera molto prossima al natale, come sappiamo
serve anche la lettura dell'altra camera, ma dato che deve essere approvata e
promulgata entro il 31 dicembre, per non far scattare l'esercizio provvisorio
(senza la legge lo stato non può pagare nessuno), onde evitare l'altra camera
ha approvato poco dopo la legge, questo significa che la legge, una tra le più
importanti, è stata approvata in poche ore, causando un ricorso, anche dal singolo
parlamentare alla corte costituzionale riguardo questa condotta.
La corte stabilì che in futuro se ci saranno casi analoghi non si potrà esimere
esimere da una valutazione diversa, nonostante il ricorso fosse inammissibile sul
momento, nonostante sia un ambito del regolamento.
Il regolamento parlamentare dunque non è fonte primaria, non ha forza di legge e
non è sottoposto alla corte cost.
Nell'ambito del sistema delle fonti del diritto oggettivo, il sostantivo
"regolamento" è frequentemente utilizzato, quello parlamentare è uno dei possibili
regolamenti, a livello substatale ci sono regolamenti della provincia,
dell'università, atti amministrativi, altra cosa ancora è la fonte del regolamento
comunitario, il "regolamento" è dunque in senso generico indefinito. (tipo il
regolamento comunitario è obbligatorio e fonte primaria)
Art 64
Maggioranza dei componenti di una camera poi maggioranza dei presenti in quel
momento, salvo una previsione diversa
Art 65
Art 66
Art 67
Un parlamentare viene eletto con una lista e fa parte di un gruppo parlamentare,
non ha però l'obbligo di rimanere per tutto il suo mandato nel determinato gruppo,
né a votare in conformità al determinato gruppo, a tutela
dell'autonomia del parlamentare (Ch strunzat)
Al senato ci sono stati regolamenti che permettono di cambiare gruppo solo al
gruppo misto.
Art 68
I confini della libertà di opnione sono vari e diversi, riguardano anche la
partecipazione a interviste televisive, sui social
23/11

28/11
Giovedì e venerdì convegno sul diritto dell'ambiente, non si fa lezione il giovedì,
cercherà di recuperare la lezione prima del 19, invita molto caldamente a
presentarci al convegno. Se è vero il pluralismo degli ordinamenti lo è
anche quello delle fonti (nazionale, sovranazionale, regionale). Non è detto che
questi sistemi coesistano in maniera "pacifica", esistono anzi molti conflitti e
contrasti tra fonti, per cui esistono determinati criteri di risoluzione
di antinomie, come regolarli. Criterio cronologico, gerarchico, quello della
gerarchia, straordinariamente efficace dal punto di vista didattico ma meno nella
esatta risoluzione, il sistema piramidale dello stato
Livello costituzionale
Primario
Secondario
Fatti
nello stesso livello ad esempio regionale ci può essere un altra gerarchia, così
come per il diritto esterno, o per il diritto dell'UE. Tutti questi ordinamenti
avranno i loro ordinamenti.
L'Art 9, l'art 32, il 41 e 117, comma 2 e 3 sono un insieme di accezioni
dell'ambiente. La materia ambiente è quella più trasversale di tutte. A legiferare
sull'ambiente sarà sia lo stato che le regioni, il discrimine è il principio
della competenza costituzionalmente attribuita. Il ruolo, il principio della
GERARCHIA, non lo risolve in maniera certa. Per questo si ha il passaggio al
principio della competenza, la lettura delle fonti alla luce della logica del
pluralismo. Il 117 primo comma è la chiave di volta per il principio della
COMPETENZA, così che le materie di confine, quelle indefinite, debbano coesistere
secondo i dictum della corte. Lo stato sosterrà una tesi diversa da quella
della regione, quando con i normali criteri non si arriva ad una divisione della
materia sarà la corte costituzionale a dover stabilire il limite della competenza
di stato e regione. Ci sono molti master su come si legifera (cioè
non è il parlamentare a legiferare, ma dei tecnici assiocati a un determinato
gruppo parlamentare, cosìcche una legge non sia tacciata come incostituzionale).
Competence competence, è il criterio che conferisce a qualcuno la
"Ultima parola" tra due leggi (fonte europea e dello stato per esempio) in un
CONFLITTO. Il principio della competenza sta al rapporto tra ordinamenti diversi
come la ragionevolezza sta al diritto interno.
Preleggi sono la fonte più importante oltre alla costituzione, per individuare il
sistema delle fonti. Appartiene a livello primario, del codice civile nonostante
sia molto rilevante per il diritto costituzionale.

Quali sono gli atti che rientrano nella funzione legislativa? Quali sono le
procedure funzionali alla creazione di quegli atti e alla loro pubblicazione?
FUNZIONE (legislativa) ATTI (leggi ed atti ad esse equiparate) PROCEDURE
FAse INIZIATIVA, fase della APPROVAZIONE, la fase INTEGRATIVA DELL'EFFICACIA,
questa è la procedura. La fase della iniziativa legislativa spetta, dall'art 75, al
popolo (molto poco attuato), a ciascun membro delle camere, al governo,
o a qualsiasi Organo ed ente al quale sia attribuita da legge costituzionale. La
fase dell'approvazione delle leggi sta invece solo al parlamento, esso è DOMINUS
dell'approvazione legislativa.
Art 70
Art 71
Nel parlamento hanno iniziativa senatori, deputati, sia singolarmente che in gruppo
e governo, al popolo tramite petizione o al governo. Il parlamento ha apporvato la
legge n400 del 1988, che ha "rivitalizzato" questa norma, la legge
ha focalizzato il proprio oggetto sul governo, e sulla sua iniziativa legislativa.
Da oltre 20 anni è possibile verificare in maniera pacifica come il 90% degli atti
legislativi pubblicati in gazzetta ufficiale abbia come "protagonista"
il governo, ciò significa che dagli anni 90, in gazzetta ufficiale 9/10 viene
pubblicato un decreto legge, un decreto legislativo, una legge di conversione di
decreto legge. In assemblea costituente si era immagianto che il legislatore
dovesse essere in prima battuta il senatore e il deputato. Diversamente dalle
premesse del 71 è il governo, il DOMINUS dell'iniziativa legislativa è DIVENTATO il
governo.
Art 72
Il fatto che questo sia l'iter dell'approvazione della legge prevalente non
significa che sia l'unica. La procedura al primo comma è quella "normale". Le
procedure sono disciplinate dal 72 e nel concreto anche dai regolamenti
parlamentari. LE procedurE, pluralismo delle fonti può richiamare anche il tema del
pluralismo delle procedure. Invece il parlamento è DOMINUS della fase successiva,
quella della approvazione.
Il deputato deposita il Disegno di Legge, quel disegno di legge sarà esaminato da
una commissione competente per materia, le commissioni si dividono in permanenti e
temporanee, quella permanente è deputata alla prima analisi del
disegno di legge (per esempio in materia di università). Le commissioni uguali, sia
al senato che alla camera, effettuano una
, per poi prensentarlo davanti al parlamento, dunque molto prima analisi e
votazione. La commissione potrà chiedere ad esperti di riferirgli cosa ne pensa un
determinato
esperto, l'ascolto in "audizione", quest perchè la commissione potrebbe essere
formata da gente magari non esperta nel campo. La commissione dovrà votare il testo
articolo per articolo ed
emendamento per emendamento + votazione finale più frenquentemente il testo
presentato è origine di un confronto tra maggioranza ed opposizione.
Gli emendamenti altro non sono che proposte di modifica al testo. Poi il testo
viene presentato ad una camera, ci saranno altri emendamenti e approvazioni, per
poi passare all'altra camera che ripeterà l'iter, quando lo stesso
identico testo sarà approvato da entrambe le camere (se non succede continua a
passare da una camera all'altra). Dopo la fine di questo iter si potrà passare alla
fase integrativa dell'efficacia.
Questa non è l'unica procedura
L'art 72 prevede procedure semplificate ed accellerate

Art73
Dedicato alla FASE INTEGRATIVA DELL'EFFICACIA
Il testo viene trasmesso all'istituzione del presidente della repubblica, l'atto
della promulgazione deve o meno essere posto in essere, la sua forma è la firma del
presidente della repubblica sotto quell'atto.
Cos'è la promulgazione? Nell'ambito di un sistema come quello USA, in cui il
presidente ha un potere di veto, questo è l'istituto del veto con il quale il
presidente può opporsi all'entrata in vigore di una legge, ciò accade perchè
entrambi sono eletti dal popolo. In italia invece il potere del Presidente della
repubblica è di VETO SOSPENSIVO. Se le camere ne dichiarano l'urgenza essa è
promulgata nel termine da essa stabilito

Art 74
Spiega il VETO SOSPENSIVO, una volta ricevuto il testo il presidente non è
obbligato a promulgare la legge, ma può costringere le camere, con un messaggio
motivato, a una seguente deliberazione, che NON sono obbligate ad ascoltare
i rilievi del presidente della repubblica, se il parlamento riapprova la legge con
lo stesso testo in quel caso il presidente della repubblica sarà obbligato a
promulgarla. Anche se il testo è diverso, ma senza aver ascoltato i
rilievi, comunque il presidente deve approvare, questo in virtù della forma di
governo parlamentare. Però non è mai stata comunicata in pubblico una cosa del
genere.
Ma quindi COS'é la promulgazione? la costituzione non dice nulla in proposito, se
il presidente non condivide il contenuto di quella legge NON può rinviare la legge
alle camere, quali sono invece i casi in cui può? Sono 2
la mancata copertura finanziaria di una legge, oppure evidenti profili di
illegittimità costituzionale. Secondo art 81 una legge che prevede oneri per le
finanze dello stato deve anche prevedere le coperture finanziarie della sua
attuazione. Prima dell'art 81 questa valutazione veniva fatta solo dal presidente
della repubblica. Primo e prevalente caso di rinvio. Per il secondo caso, dato che
il giudice del controllo di costituzionalità è in ultima battuta
la corte costituzionale, non corrisponde a vero che il capo dello stato sia una
sede anticipata di controllo costituzionale. NON SI DEVE DIRE SE è
INCOSTITUZIONALE, ma evidenti profili di criticità costituzionale. Materia molto
sensibile perchè non esiste nessuno, all'infuori del presidente, che valuta questi
evidenti profili di criticità.
Immaginiamo sempre che la legge abbia un contenuto breve e limitato, dalle prime
gazzette ufficiali era così, ma oggi un Disegno di Legge può contenere 30 articoli,
ognuno dei quali con 30 commi. Il presidente della repubbica
potrebbe ravvisare che in uno o 2 dei 900 commi ci siano profili non convincenti in
termini di incostituzionalità, questo mette il presidente in difficoltà. Questo
spiega i pochi rinvii della legge alle camere.
La scelta delle ultime presidenze è stata quella di promulgare, ma talvolta (sia
sotto napolitano che mattarella, che ciampi) promulgare ma inviando una lettera a
presidenti delle camere, del consiglio e dei gruppi, rilevando la
presenza di alcuni profili per i quali ci sarebbero potuti essere dei rinvii, così
per far valutare al parlamento, nella sua autonomia, se correggere quelle scelte in
successivi atti legislativi, una sorta di soluzione definibile
come equilibrata.

29/11
Lezione 20/10 riferimento al presidente della repubblica.
La firma nel diritto serve a prendersi la responsabilità di ciò che viene affermato
in un determinato atto, sia in sede amminsitrativa sia in sede penale. Tale regola
si applica anche all'atto di promulgazione? No, se così non fosse
la firma significherebbe assunzione di reponsabilità di un atto che il presidente
non ha redatto, né sotto il profilo formale né sotto quello sostanziale. Quella del
presidente della repubblica non è dunque una firma, bensì una
controfirma, il presidente non assume la responsabilità giuridica dell'atto, detta
responsabilità viene assunta dal presidente del consiglio, che firma la legge, e
dal ministro competente che la firma a sua volta, ad esempio la
legge finanziaria è firmata da consiglio, min. economia e controfirmata da pr.
repubblica. Il secondo profilo riguarda un aspetto decisivo spesso trascurato, si
può affermare che il presidente della repubblica svolga il suo ruolo in
solitaria? No, il presidente si avvale di una serie di uffici e di consiglieri. il
presidente della repubblica, in materia di politica estera ha un consigliere
diplomatico e un ufficio ad esso assegnato, un consigliere militare ed un
ulteriore ufficio di supporto, stessa cosa per affari economici ed affari
legislativi. Il segretario generale della presidenza della repubblica e il suo
segretariato sono il vertice di questi uffici, e svolgono un ruolo decisivo.
Ci sarà un segretario generale anche presso la presidenza del consiglio, vertice
del suo apparato amministrativo, uno per ogni ministero. Questi sono i vertici
della pubblica amministrazione. L'operazione di verifica di profili di
ciriticità costituzionale, per esempio, avviene in costante dialogo presso le
strutture amministrative di supporto. La promulgazione è un atto che riguarda la
legge e basta, l'EMANAZIONE è un atto del presidente della rep. che
riguarda decreto legge, decreto amministrativo, ed altri atti di carattere
amministrativo. Abbiamo visto le competenze del presidente nel suo rapporto con la
funzione legislativa. Dalla costituzione il presidente è esterno all'approvazioen
della legge, e questo ci fa sembrare che il presidente della repubblica abbia un
intervento molto limitato nell'iter legis, da una ventina di anni la comunicazione
presidenziale consente al potere legislativo di avere una idea più
chiara dell'opinione del presidente, ciò attraverso il proprio sito internet
(quirinale.it) e il proprio ufficio stampa, cosicchè ogni cosa che il presidente fa
viene comunicato, in questo modo è possibile afferamre che, contrariamente
ai dati formalici sono altri atti che denotano un dialogo quotidiano e frequente
fra la presidenza della repubblica, che in misura non secondaria partecipa
informalmente ma in maniera incisiva e rilevante alla funzione legislativa
statale. Sotto la presidenza Napolitano questa prassi ha portato molti giuristi ad
affermare che il cosiddetto "salotto del presidente" fosse la "terza camera dello
stato" in maniera provocatoria.
Come abbiamo detto il parlamento è DOMINUS della approvazione della legge e il
governo è diventato dominus dell'iniziativa legisaltiva

Art76
Fa riferimento alla delega legislativa. Il parlamento delega al governo l'esercizio
della funzione legislativa, dinnanzi all'esigenza rigaurdante materie
particolarmente articolate e complesse, dal contenuto particolarmente tecnico,
vi è dunque un duplice atto formale, l'atto presupposto che è la legge di delega,
una legge ordinaria, l'atto con cui il parlamento delega il governo ad adottare uno
o più decreti legislativi. Il delegante delega l'esercizio della
funzione legislativa al governo, la legge di delega ha 3 requisiti fondamentali, Il
delegante pone principi e criteri direttive, con tempo limitato e su un oggetto
definito. La legge delega è fonte sulla produzione, disciplina i
procedimenti legislativi successivi. Questa da inizio all'approvazione del decreto
legislativo, il governo adotta il decreto legislativo, dopo aver preso atto di
oggetto, tempo e criteri. Verosimilmente gli uffici legislativi della
presidenza del consiglio dialogano con quelli del ministro competente per materia.
Dopo che il governo diventa legislatore delegato trasmette alle commissioni
parlamentari competenti per materia uno schema di decreto legislativo.
Quando il governo approva uno schema di decreto legislativo in consiglio dei
ministri che poi dal governo viene trasmesso alle commissioni, le quali nei 30
giorni successivi dalla trasmissione devono esprimere un parere, non vincolante
Il governo riceve questo parere e può seguirlo a propria discrezione, il consiglio
dei ministri approva il decreto legislativo poi emanato dal presidente della
repubblica e poi emanato in gazzetta ufficiale. La ratio della delegazione
è quella di attribuire al governo il dettaglio e la creazione di una
regolamentazione organica su una materia. Una scelta che il parlamento adotta in
materie articolate e complesse, per avvalersi delle competenze degli uffici
legislativi di ministeri e governo. La delega è un istituto molto utilizzato, il
decreto legge dell'Art 77 è ancora più utilizzato

Art 77
Il primo comma richiama l'articolo precedente, il secondo pone una eccezione,
ovvero casi straordinari di neccessità ed urgenza, sotto la responsabilità del
governo stesso, il decreto legge non ha la forma delle legge ma ha la sua
forza. L'assemblea costituente aveva immaginato la delega e l'iniziativa autonoma
del governo come una ECCEZIONE, alla regola della legge approvata dal parlamento.
Passaggi del decreto legge, il presupposto sono i casi straordinari di necessità ed
urgenza, li valuta il governo stesso, l'assemblea costituente immaginava una
calamità, un evento imprevisto ed imprevedibile che per essere regolato
non può seguire i tempi della legislazione ordinaria. Il governo adotta sotta
propria responsabilità il decreto, il consiglio dei ministri delibera un decreto
legge, emanato dal presidente della repubblica e pubblicato in gazzetta
ufficiale, entro i successivi 60 giorni dalla pubblicazione esso, (che produce
tutti gli effetti nei 60 giorni) deve essere convertito, altrimenti decade. Dunque
il parlamento deve adottare una legge che si chiama LEGGE DI CONVERSIONE
GLi effetti prodotti da un decreto legge non convertito e dunque decaduto sono
illeciti, e vanno sanati con una legge chiamata LEGGE DI SANATORIA. Questo è un
iter legis non ordinario, in quei 60 giorni il parlamento può non convertire
, convertire integralmente, oppure convertire con alcune modifiche, fino a che
punto? Tutte le modifiche che ritiene opportune, ma in stretto riferimento al
contenuto del decreto legge. Le modificazioni devono avere un contenuto
omogeneo con il decreto. Il parlamento spesso ha aggiunto disposizioni eccentriche
rispetto all'originario decreto, perchè questa legge di conversione è stata una
prassi utilizzatissima, all'epoca era ritenuto possibile, una prassi
distrosiva. Queste prassi sono state risolte dalla corte solo a partire dal
2006/2007

30/11
Individueremo la prassi sul decreto legge
La prima problematica del decreto legge, risolta negli anni 90 ha ad oggetto la
reiterazione del decreto legge, dopo la sua decadenza il governo adottava
immediatamente dopo un decreto legge dal contenuto analogo o uguale. La corte
costituzionale ha dichiarato questa prassi incostituzionale, soprattutto se
prolungata per più istanze.
Seconda problematica La costituzione afferma in casi straordinari di necessità e
urgenza, x esempio un cataclisma, dagli anni 90 questo criterio è passato da una
dimensione oggettiva a una dimensione soggettiva del governo, si formano
dei decreti legge "ordinari" e "urgenti" ordinari significa dunque senza urgenza,
una sorta di soluzione del governo che ritiene più comodo intervenire tramite
questo strumento, definita dunque una prassi distorsiva.
Terza problematica, il decreto deve essere deliberato secondo costituzione dal
consiglio dei ministri, il governo adotta significa che il consiglio dei ministri
delibera un testo, talvolta nel verbale viene scritto "salvo intese"
che singnifica che si approva il decreto salvo successive intese relative alla
stesura concreta del decreto. Diventa un problema se questa formula non è per le
ultime correzioni, ma per una scrittura più ampia, questo significa che
il governo ha approvato un decreto che solo dopo è stato scritto dagli uffici
legislativi, che ha deliberato?
La corte ha dichiarato l'incostituzionalità delle disposizioni eccentriche rispetto
al contenuto del decreto, ha anche detto qualcosa sulla mancanza dei presupposti di
necessità ed urgenza
Quarta problematica riguarda la questione di fiducia. Una verifica della
maggioranza chiesta dal governo al parlamento, nello stesso modo si può porre una
mozione di sfiducia, da parte dell'opposizione (o in generale da un tot numero
di parlamentari) nel caso non ci sia la fiducia il governo non può proseguire.
Fatto sta che i due regolamenti delle camere, in maniera simile prevedono una
procedura possibile durante l'iter legis, o durante i lavori di conversione.
Il ministro per i rapporti con il parlamento pone la questione di fiducia durante
l'iter, il governo subordina la propria permanenza in carica all'approvazione da
parte di quella camera del decreto legge (si può fare per qualsiasi
legge tranne quella costituzionale). In quel contesto tutte le proposte di
emendamento decadono, se il parlamento vota si alla fiducia il testo viene
approvato e prosegue il suo iter, nel caso di voto negativo il governo è obbligato
alle dimissioni, la ratio sottesa a questo istituto sta nel fatto che il governo
ritenga che quel disegno di legge sia particolarmente qualificante il proprio
indirizzo politico. Questo strumento era stato originariamente inteso
come una misura straordinaria per disegni estremamente importanti per il progetto
politico del governo, modernamente la maggior parte delle leggi approvate dal
parlamento sono approvate attraverso il meccanismo della fiducia, quello
che era uno strumento eccezionale è diventato ordinario. Tipicamente
1)Decreto legge, spesso approvato salvo intese
2)Convertito in legge attraverso la questione di fiducia
Questo ovviamente danneggia l'influenza del parlamento nel processo legislativo,
quasi un ribaltamento, non solo nella fase della iniziativa, questo ci fa capire
come il governo sia diventato DOMINUS della funzione legislativa.
Secondo Karl Schmit il parlamento correva il rischio di diventare apparati che
andavano avanti per inerzia con un ruolo solo formale
Il parlamento non è più centro della forma di governo parlamentare, questo è oramai
universalmente riconosciuto, la funzione di controllo del parlamento è andata a
perdersi, durante la quotidianità dei lavori parlamentari
stessa cosa ha sintomo nella legge finanziaria e di bilancio.
La costituzione regola effettivamente l'assetto istituzionale?
Decreto attuativo fonte del diritto secondaria, amministrativa, scritta ad
iniziativa approvazione ed esecuzione del governo

05/12
La questione di fiducia è istituto di diritto parlamentare che riguarda non solo
l'approvazione di una legge di conversione di un decreto legge, o di una legge di
delega, ma è un istituto che può riguardare ogni tipo di disegno di
legge o di proposta di legge.
Art 83
Art 84
Art 85
Sono stati eletti 13 presidenti della repubblica, le ultime 2 presidenze hanno
avuto caratteristiche diverse, una rielezione per entrambi. L'assemblea non ha
fatto intendere che non sia possibile la rielezione. La scelta appartiene
esclusivamente al parlamento in seduta comune insieme ai delegati delle regioni.
Ovviamente la rielezione non è avvenuta all'oscuro dell'individuo eletto. Non ci
sono candidati per il presidente della repubblica, né formalmente
né informalmente. La dottrina è stata riottosa nell'accetare la non menzione nella
costituzione. L'assemblea costituente aveva come scopo quello di controllare il
governo per evidenti ragioni storiche.
Art 86
Art 87 rappresentazione delle competenze del presidente della repubblica
Il termine capo dell'art 87 non è in senso verticale, ma come rappresentante. Il
potere di messaggio, già affrontato nel veto sospensivo, ma può anche scrivere un
messaggio il parlamento non è tenuto a dargli seguito.
Art 88
Art 90
Lo stato di accusa avviene davanti alla corte costituzionale.
Rappresenta l'unità nazionale, non è nè a favore della maggioranza che della
minoranza. Ovviamente si tratta di una figura monocratica, dunque l'individualità
piò essere importante più che nell'esercizio di altre funzioni.
Al momento della sua elezione il presidente della repubblica non è mai stato un
soggetto che esercitava un ruolo importante di carattere politico. La prima volta
era un componente della corte costituzionale , napolitano non ricopriva
cariche di primo piano. Questa esigenza corrispondeva

Titolo III
Poche disposizioni
Presidente del consiglio non è primus super partes, ma primus inter pares. Il
repsidente della rep. nomina quello del consiglio e su proposta di questo i
ministri. Se un ministro non ha più la stima del presidente del consiglio
il presidente non ha modo formale per costringerlo alle dimissioni, può esserci la
sfiducia parlamentare al singolo ministro. Se prima si poteva ritenere che il
governo fosse solo esecutore delle leggi, dopo la N400 del 1988
il governo va ben oltre quello. In italia formalmente non esiste un "capo" di
governo, ma un primus inter pares. goerno istituzionalmente debole ma politicamente
forte.

06/12
Titolo III Il Governo della repubblica
Composto da 3 organi necessari, il consiglio dei ministri, il presidente del
consiglio dei ministri, e i ministri. Senza questi un governo non esiste
Vi sono anche degli organi non necessari, Viceministri, ministri senza portafoglio,
sottosegretari, vicepresidenti del consiglio. Parlando del parlamento abbiamo
accennato a commissioni permanenti e temporanee, esse hanno il medesimo
nome comunque, i ministeri non mutano nel nucleo sostanziale ma possono cambiare
nome. Affari esteri, giustizia, economia e finanze, trasporti e infrastrutture,
salute, difesa (prima per esempio si chiamava quello degli affari esteri
solo esteri), ambiente (elemento chiave della transizione ecologica, conquista
recente).
Art 92
Dopo le elezioni il presidente della repubblica è più agevolato nella nomina di
quello del consiglio, perchè il presidente avvia delle consultazioni. Questa nomina
naturalmente non risponde esclusivamente a logiche giuridiche.
(Vedi anche 24/10)
In sostanza il potere di nomina di un ministro spetta sempre al presidente della
repubblica, che ha la facoltà di rifiutare da parte del presidente del consiglio la
proposta di un ministro (prima questo era una cosa che accadeva non
pubblicamente, adesso si, la prima volta che è stato reso palese è stato 5 anni e
mezzo fa)
(il presidente della repubblica è garante di una unità nazionale anche in relazione
ai vincoli internazionali, per esempio un presidente della repubblica non ha
nominato un ministro dell'economia con posizioni antieuropee, i vincoli
dell'ordinamento comunitario hanno dunque voce in capitolo anche nella SCELTA DEI
MINISTRI)
Art 93
Il giorno dopo aver prestato il giuramento vi è il voto di fiducia
Art 94
La fiducia data se è accordabile è anche revocabile, se una camera ritiene di dover
revocare la fiducia. La fiducia va data chiamando nominalmente
Art 95
Funzione esecutiva (da executio) significa dare esecuzione ad una legge. Questa
originaria accezione latina, il dare secuzione ad un atto scritto da altri, è molto
cambiata, perchè vediamo che il governo esercita una funzione di
indirizzo politico ed amministrativo, e tramite la fiducia anche parte del potere
legislativo (a partire dalla N400/1988 e dalla firma e successiva ratifica del
trattato di mastricht). Il governo non è più mero esecutore della legge.
Il PNRR è un accordo firmato dagli stati nazionali con l'unione europea, quello
italiano prevede che l'unione europea finanzia progetti nazionali da adottare entro
un determinato periodo di tempo e con determinate caratteristiche
il monitoraggio di tale piano è assegnato da una legge, che istituisce, presso la
presidenza del consiglio, un organo chiamato cabina di regia. Presieduto dal
presidente del consiglio e composto da altre 3-4 persone, che difatti passa
sotto il presidente del consgilio. Decreto presidente del consiglio dei ministri
atti amministrativi del presidente del consiglio dei ministri. Per farci capire
come il presidente del consiglio dei ministri possa acquisire una
centralità ben oltre il riolo di primus inter pares. (come col governo vediamo che
ci sono straordinarie competenze ma anche grandi fragilità).
Nel diritto dell'unione europea, sia nella fase ascendente che discendente, il
governo ha una grandissima importanza.
Sezione II
Art 97
Primo comma integrato con la legge cost n1/2012
Art 98

Sezione II
Art 99
Non ci sono tracce di leggi CNEL che siano diventate leggi di stato
Art 100
Svolge una fuplice funzione, sia consultiva giuridico e amministrativa, la seconda
funzione è la consulenza giudiziaria ( per il tribunale amministrativo regionale)
In sostanza gli organi ausiliari sono CNEL, consiglio di stato e corte dei conti.
Consiglio di stato e corte dei conti sono centrali nell'ambito della pubblica
amministrazione, un negativo controllo da parte del consiglio di stato
o della corte dei conti. Se il controllo non ci sarà non ci sarà l'atto
amministrativo, che rimarrà in fase di progetto

07/12
Titolo IV
Funzione giurisdizionale, che non dovrebbe avere nessuna attinenza all'indirizzo
politico. il momento in cui entrano in azione i diritti visti nella parte prima.
Visione esiste un diritto se il suo titolare può agire in giudizio per
tutelarlo. Funzione giudiziale singnifica l'Interpretazione giudiziale delle norme,
nel loro momento applicativo. Tradizionalmete, nell'ambito del diritto continentale
europeo, di matrice illuministica, il giudice nasce come
"bocca della legge" Non è espressione banale, significa che egli è sottoposto alla
legge, ne è interprete. Richiama una meccanica applicazione di ciò che la legge
afferma. In questa prospettiva il giudice non crea diritto,, questo
significa che al diritto legislativo è richiesto di regolare precisamente i
rapporti giuridici (se il giudice regola solo allora la legge deve essere agevole
da interpretare). Come sappiamo ora la divisione dei poteri non è precisa,
la complessità è la cifra giuridica e politica della modernità. La giustizia
delineata dalla costituzione.
Art 101
Art 102
Esempio secondo comma giudici tributari
La parola chiave di questi due articoli è LEGGE, il giudice ne è sottoposto
Art 103
Richiama art 100
Art 104
Dalla funzione si transita a "chi esercita la giurisdizione?" L'indipendenza da
ogni altro potere è presupposto di esercizio della materia giurisdizionale in
maniera conforme a costituzione. Il consiglio superiore è l'organo di auto
governo della magistratura, presieduto da Mr. president rep., 1/3 sono eletti dal
parlamento 2/3 dalle supreme magistrature. Decide sulle carriere e sullo status dei
magistrati. Li elegge stesso la magistratura perchè è indipendente
1/3 dei membri, quelli del parlamento sono cosiddetti laici, non necessariamente
magistrati, il csm elegge il vicepresidente tra questi
Art 105
Art 106
CI fa capire che il potere giudiziario è quello meno legato al principio
democratico. Se la legge non è chiara il giudice nel darci un senso diventa fonte
del diritto, quindi possiamo dire che la giurisprudenza è fonte del diritto
ancora di più quando la legge è imprecisa.
Legge costituzionale n3/1991, forse 2002? (credo) riforma il titolo V della
costituzione
Questa riforma, in particolare nell'art 117, è stata scritta così male che
nell'interpretazione dell'art 117 è dovuta intervenire in maniera decisiva la corte
costituzionale, dedicando anni per individuare ed esplicare gli esatti
confini di commi e lettere, per esempio nell'ambito dello stesso articolo
l'ambiente è considerato solo competenzaz dello stato e consente le regioni a
colegiferare con lo stato.
Let's talk about corte di cassazione e corte costituzionale
Il cittadino (o chicchessia) può impugnare una sentenza di primo grado e sottoporla
ad un altro giudice, da qua si arriva alle sentenze delle corti di appello o del
consiglio di stato, anche dopo questa seconda sentenza c'è
il diritto ad un ulteriore appello, che non riguarda tanto la mia specifica
fattispecie, il ricorso davanti alla corte di cassazione, che definisce la
giurisdizione civile e penale. La corte di cassazzione non rivede il fatto,
ma giudica la legittimità di quanto accaduto nel primo e secondo grado.
La corte costituzionale è molto diversa, corte di primo grado e di appello hanno ad
oggetto la ricostruzione di un fatto, e la valutazione su se esso costituisca
reato, quella di cassazione si occupa della legittimità dell'appello
defindendo in maneira ultimativa una domanda di giustizia. La corte costituzionale
invece è definita il giudice delle leggi, cioè essa nella sua non unica competenza
si deve occupare di verificare in seguito ad un ricorso se una legge
è conforme a costituzione (composta da 15 giudici 1/3 pres. rep. 1/3 parlamento 1/3
supreme magistrature, 9 anni in carica). La legge è una scelta della politica, è un
suo prodotto. Dunque può esistere un controllo sulla legge
il cotnrollo non avviene in maneira automatica. Il tema è sottoporre a valutazione
da parte di una istituzione tecnica la politica, non un fatto. L'origine di questo
tipo di controllo sta nel 1800 in relazione all'ordinamento
USA, questa esigenza non attecchisce negli ordinamenti europei, dalla seconda età
del 900 si avverte una ulteriore neccessità.
Titolo VI ha ad oggetto la corte
Il 2 gen 1948 (prima sentenza corte costituzionale) si riteneva che l'innovazione
costituzionale potesse essere contenuta, coe se fosse un altro statuto albertino.
Le prime sentenze chiariscono il ruolo nell'ordinamento della cost.
i primi anni sono uno scontro teorico durissimo quindi, la dottrina uscita
sconfitta è quella che vedeva la costituzione come una semplice revisione dello
statuto.
Quindi è come se la costituzione entrasse in vigore piano piano con la vittore
della dottrina prevalente.
Art 134
Art 135
Art 136
L'effetto concreto è che se la legge viene dichiarata incostituzionale la norma
cessa di avere efficacia

07/12

14/12
è molto importante l'individuazione della posizione e del ruolo reali della
costituzione italiana, senza la sentenza n1 del 56 della corte, e la giurisprudenza
successiva, forse ci sarebbe stata una costituzione repubblicana in
maniera sostanzialmente formale, e non sostanziale, è stata la corte che ha dato
attuazione alla costituzionalità come regola e limite del potere. Non solo
costituzione formale ma anche legge fondamentale, senza la corte il tutto
sarebbe stato sulla carta. La legge nelle forme e nei limiti della costituzione. La
legge è dunque svolgimento della costituzione, senza la legge la costituzione
sarebbe stato gigante con i piedi d'argilla, senza la costituzione
la funzione legislativa sarebbe stata semplice espressione del potere. La corte è
composta da 15 giudici 5 eletti dal parlamento in seduta comune, 5 dal presidente
della repubblica altri 5 dalle supreme megistrature, ha sede a roma
di fronte alla presidenza della repubblica (nell'ordinamento tedesco città
diversa). Il controllo di costituzionalità può essere accentrato o diffuso,
accentrato significa che esistono istituzioni deptate esclusivamente al controllo
di costituzionalità, quello diffuso implica che non esista una istituzione deputata
dall'ordinamento, ma saranno i singoli giudici ad effettuare autonomamente questo
controllo (nella costituzione USA sia corte suprema sia controllo
diffuso). Il controllo di cost. italiano non è automatico, ma eventuale e
successivo, non si valuta se ogni legge sia conforme a costituzione, il controllo
avviene in caso di ricorso, non è autoatico in caso di pubblicazione in
gazzetta ufficiale, c'è stato il tentativo di costituzionale un cotnrollo
automatico e preventivo sulla legge elettorale. Il ricorso può essere in via
diretta o in via incidentale, il controllo non può essere, l'avvocatura dello
stato può redigere il ricorso rispetto a una legge regionale o provincia autonoma,
la stessa cosa può essere fatta da una regione, nel suo interesse rispetto a una
legge dello stato 8questo è ricorso in via diretta). Il privato
cittadino mediante un giudizio già pendente ed instaurato può richiedere alla
corte, se l'avvocato di X ha un dubbio di costituzionalità su una legge da
applicare nel suo processo, la parte solleva al giudice una questione di
legittimità costituzionale motivandola, il giudice deve stabilire se la questione è
RILEVANTE E NON MANIFESTAMENTE INFONDATA, rilevante significa che da essa dipende
l'esito del giudizio, non solo genericamente importante
L'altro elemento è che la questione abbia un minimo di fondamento giuridico,
significa che essa è basata un su un minimo di ragionamento giuridico. E il
giudiche deve verificare anche altri 2 profili 1)SE LA CORTE COSTITUZIONALE NON
SI SIA GIà PRONUNCIATA SU QUEL DUBBIO. Il giudice dovrà fornire già in prima
battuta la sua interpretazione su quella questione, se anche dopo il dubbio permane
allora il giudice dovrà scrivere un provvedimento chiamato ORDINANZA
DI RINVIO con il quale sospende il processo e trasmette gli atti alla corte
costituzionale, affinchè verifichi se la legge è conforme a costituzione (Di solito
almeno 1 anno) Il giudice A Quo è il giudice dal quale proviene alla
corte costituzionale la questione (la corte costituzionale è a quem). Un ufficio
della corte costituzionale è su Via della consulta, oppure anzichè consulta può
essere definita il giudice delle leggi, la funzione è giurisdizionale,
ma preordinata a quell'altro se non alal verifica della costituzionale di legge o
atto avente forza di legge. La corte costituzionale può attuare una ORDINANZA O UNA
SENTENZA, l'ordinanza è un provvedimento intermedio non definitorio
la sentenza invece definsice in maniera definitiva, il provvedimento della senteza
può essere di accoglimento o di rigetto, della questione come presentata dal
ricorrente e la sentenza riguarda tutti, nel senso che cancella
dall'ordinamento la determinata disposizione in questo caso la questione è accolta
in maniera plenaria. La corte non si limita alla valutazione, ma da anche una
spiegazione ed interpretazione. Il metodo di decisione può essere
ternario o binario (Vedi 2/11), da decenni la corte si dota di strumenti sempre più
articolati e complessi. Semplificando zona franca vuol dire che non c'è diritto, ci
sono settori in cui l'ordinamento non interviene.
Il giudice è ineludiile, se alla corte costituzionale ricevono 300 udienze da
fissare significa che bisogna obbligatoriamente amministrare la giustizia su ognuno
dei 300 casi, non si può decidere di non decidere.
La corte ha anche il compito di individuare lacune dovute alla mancaza di
elgislazione o alla cattiva legislazione, ma oltre a rinviare il compito al
parlamento non può fare altro.
Dal 9 gennaio
Il 19 c'è la seduta di esame per quelli degli anni precedenti, aula delle lauree
ore 10, altrimenti nella stanza del docente gli studenti, che sta al terzo piano
dove devi proseguire fino alla fine dell'edificio,
il tutorato dal 26 gennaio, il tutorato si terrà di lunedì alle 10 e 30 gli A-L

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