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Cos’è la Costituzione?
Il primo esempio di Costituzione in assoluto lo abbiamo nel 1215 con la Magna Carta,
questa non era una costituzione scritta, ma un insieme di leggi consuetudinarie.
Le prime costituzioni scritte invece sono quella francese e quella americana, e sono il
frutto di grandi rivoluzioni alla fine del 1700, con esse si inizia per la prima volta a
parlare di principi.
Diversi tipi di costituzioni
CORTA LUNGA
FLESSIBILE RIGIDA
CONCESSA VOTATA
Per costituzione concessa si intende una Una costituzione votata è stata votata a
costituzione concessa da qualcuno con maggioranza dal popolo.
maggior potere, come un sovrano. Un esempio è la nostra costituzione,
Un esempio è lo Statuto albertino Dove le leggi stabilite sono uguali per tutti.
concesso da Carlo Alberto di Savoia nel
1848..
Questa costituzione stabilisce leggi Tipiche del 1900
valide per tutti tranne che per il sovrano.
MATERIALE FORMALE
Una Costituzione materiale è l’insieme Questo tipo di costituzione si basa su rapporti tra
dei principi e delle prassi utilizzate dalla stato e cittadino e regolamenti dell’ordinamento
classe politica dominante in un statale.
determinato momento storico per
mettere in pratica la Costituzione.
LA COSTITUZIONE
ITALIANA
La nostra Costituzione è stata scritta dopo
la vittoria della Repubblica al referendum
del 2 e 3 giugno 1946 ed è un
mix di compromessi tra le varie ideologie:
2 commissioni
articolo 11: L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come
mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri
Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia
fra le Nazioni, promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
comma 1: In tale comma è espresso il ripudio della guerra come strumento offensivo e non difensivo. Si ritiene
quindi che il nostro stato sia legittimato a reagire con le armi di fronte a un attacco subito (la conferma si trova
nell'art. 58 che prevede il dovere di difesa della patria e nell'art. 87 nel quale è citata la procedura per deliberare lo
stato di guerra).
Spesso gli interventi in seno ad altri Stati sono effettuati a scopi umanitari cioè a sostegno delle popolazioni
colpite dai conflitti.
Si afferma, poi, che il nostro stato si impegna a rispettare gli obblighi assunti a livello internazionale purchè anche
gli altri stati lo facciano e incoraggia la formazione di organizzazioni internazionali che possano in maniera
pacifica assicurare la pace tra le nazioni.
L’articolo 11 implica che il nostro Paese condanni moralmente, politicamente e giuridicamente l’utilizzo
della violenza armata come strumento di offesa, ossia come mezzo per la risoluzione dei conflitti fra i
popoli. La norma, pertanto, vieta le guerre di aggressione, cioè i conflitti armati volti a ledere
l’indipendenza e /o l’integrità territoriale di un altro Stato ovvero a imporre un certo ordinamento a
un’altra popolazione, per il perseguimento dei propri interessi.
Il ripudio della guerra nasce dalla volontà di relegare definitivamente al passato il terrore, la morte e la
devastazione delle due Guerre mondiali che l’Italia ha conosciuto fin troppo bene.
Tuttavia l’art. 11 non esclude che azioni belliche possano essere intraprese per la legittima difesa di respingere un attacco
armato che metta in pericolo l’esistenza e l’indipendenza dello Stato (guerra di difesa). Tale funzione difensiva legittima,
infatti, la presenza di un esercito. Questa interpretazione è suffragata dagli artt. 11, 78, 87 e 52 della nostra Costituzione.
Le Camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al governo i poteri necessari (art. 78 Cost.)
A seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, iniziata dalla Russia di Putin durante il febbraio del
2022, l’Italia è intervenuta seguendo le direttive dell'articolo 11.
L’Italia condanna la guerra ingiustificata della Russia perché costituisce una palese violazione del
diritto internazionale e dei principi umanitari.
L'Italia ha approvato un considerevole sostegno militare per la difesa dell'Ucraina, ha inoltre
autorizzato la fornitura di materiale militare non letale destinato all'Ucraina per un valore di 12
milioni di euro.
Il nostro Paese sta lavorando con partner e alleati per individuare, prevenire, monitorare e reagire
alla disinformazione russa, alla manipolazione delle informazioni e all’interferenza nelle
informazioni.
L’Italia si è unita a più di 40 Paesi al fine di accelerare le indagini su presunti crimini di guerra,
crimini contro l’umanità o genocidio commessi in Ucraina.
L’Italia aiuta in ambito militare, ma non solo, infatti si possono inviare donazioni per l'Ucraina che aiuteranno le
persone colpite dalla guerra e in fuga dalle ostilità.
Nel nostro Paese ci sono anche molte associazioni di volontariato che si impegnano a sostenere la popolazione
Ucraina spedendo: medicine, alimenti, vestiti e generi di prima necessità.
Inoltre la Caritas Ambrosiana ha attivato una procedura per segnalare la propria disponibilità a ospitare sfollati in
fuga dall'Ucraina.
Un tentativo di mediazione…
Il 25 maggio l’allora ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio aveva addirittura tentato di fare da
mediatore tra l’Ucraina e la Russia, ma la portavoce del ministero degli esteri russo ha respinto il
piano di mediazione italiano ancor prima che fosse presentato
Questa bocciatura brutale la dice lunga sullo spirito di Mosca, che non cerca alcuna via d’uscita
onorevole a questa crisi, anche se proveniente da un paese tradizionalmente benevolo nei
confronti della Russia come l’Italia.
Considerazioni personali
Da i dati che ho potuto analizzare sul rapporto tra l’Italia e la guerra posso dire che:
l’Italia si impegna attivamente e assiduamente contro una guerra che non la riguarda direttamente, infatti anche
se l’Italia non ha un ruolo centrale nella scena globale è stato uno dei primi paesi europei ad intervenire in ogni
modo possibile.
A mio avviso questo succede perché l'Italia è ben consapevole di cosa voglia dire affrontare una guerra.
Il popolo italiano proprio per questo sa essere solidale persino con un paese con cui non ha rapporti di alcun tipo,
ma di cui capisce la drammatica situazione che si trova ad affrontare
Filippo Cipolletti