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Le 9 muse

Le nove muse sono le bellissime giovinette, figlie di Mnemosine, la personificazione della


memoria, e di Zeus, il padre di tutti gli dei, la loro guida era Apollo.. Ognuna presiede a una
forma specifica del pensiero ed è raffigurata con i simboli del suo sapere.

L'etimologia del nome trova discordanze negli studiosi, alcuni dei quali preferiscono non
pronunciarsi. Se Crisippo fu uno dei primi a proporre un'origine lessicale del nome, la teoria
più diffusa propende per la seguente interpretazione: «ninfe dei monti».Erano dette anche
"Eliconie", poiché la loro sede era il monte Elicona, e dato che questo monte si trova in
Beozia

1 Clio, colei che rende Storia, ovvero canto Pergamena in mano,


celebre epico spesso srotolata

2 Euterpe, colei che Poesia lirica e musica Flauto o tibie


rallegra

3 Talia, colei che è Commedia Maschera comica,


festiva ghirlanda d'edera e
bastone

4 Melpomene, colei Tragedia Maschera tragica,


che canta spada e bastone di
Eracle
5 Tersicore, colei che Lirica corale e danza Lira
si diletta nella danza

6 Erato, colei che Poesia amorosa e del Rotolo o cetra


provoca desiderio canto corale (poi
anche la geometria e
la mimica)

7 Polimnia, colei che Danza rituale e canto Senza oggetti


ha molti inni sacro, ovvero il mimo

8 Urania, colei che è Astronomia, l'epica Globo celeste, o


celeste didascalica e della bastone, o indice
geometria puntato al cielo

9 Calliope, colei che Poesia epica ed Tavoletta ricoperta di


ha una bella voce Elegia cera e stilo, oppure
rotolo nella sinistra

Apollo era il loro protettore, quindi venivano invitate alle feste degli dèi e degli eroi perché
allietassero i convitati con canti e danze, spesso cantando insieme.[29] Spesso omaggiavano
Zeus, loro padre, cantandone le imprese.Nel canto, inteso come racconto storico musicato,
le Muse erano superiori a qualsiasi umano poiché conoscevano alla perfezione non solo il
passato e il presente, ma anche il futuro.
Il monte Parnaso con la fonte Castalia era luogo consacrato alle nove muse come lo erano
l’Elicona e la fonte Ippocrene cercata dal cavallo alato Pegaso, al loro servizio.
Per i Romani esistevano divinità simili alle Muse che presiedevano ai canti: si tratta delle
Camene, venerate in un boschetto presso Porta Capena, destinate in tempi successivi a
essere confuse con le nove Muse, delle quali condividevano le principali caratteristiche.

E per ogni poeta, sia greco sia latino, oppure più moderno, divenne quasi un obbligo iniziare
la propria opera artistica con l'invocazione alle dee delle arti, che infondevano ispirazione e
forza alla composizione cui l’artista si accingeva.

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