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PARAFRASI
1. Voi che ascoltate in poesie staccate tra loro il suono
2. di quei sospiri d’amore di cui io nutrivo il mio cuore,
3. al tempo del mio primo errore giovanile,
4. quando in parte ero un uomo diverso da quello che sono ora, (antitesi)
5. dei diversi stili, in cui io piango e mi esprimo
6. fra le inutili speranze e l’inutile dolore,
7. se c’è qualcuno che sappia per esperienza che cos’è l’amore,
8. spero di trovare presso di lui compassione e perdono.
9. Ma ora mi accorgo chiaramente come per tutto il popolo
10. sono stato per molto tempo oggetto di chiacchiere, motivo per cui spesso
11. ho vergogna di me stesso dentro di me;
12. e la vergogna è il risultato del mio vaneggiare,
13. e il pentimento e il sapere con chiarezza
14. che tutto ciò che riguarda la vita terrena è di breve durata.
Petrarca si volge indietro ed opera un bilancio della propria esperienza amorosa. Infatti,
rivolgendosi a chi, come lui, soffre pene d’amore, chiede comprensione e perdono perché il
suo “primo giovanile errore” (v. 3), l’amore per una donna terrena (Laura) lo ha traviato e lo
ha allontanato dall’amore per Dio. Si presenta, dunque, come colui che ha sbagliato in
passato ed ora se ne vergogna.
La struttura è bipartita: il sonetto è, infatti, diviso nettamente in due parti: le due quartine e
le due terzine
● Nelle quartine, vi sono rime dai suoni dolci e armoniosi e si parla del pubblico e del
contenuto dell’opera.
● Nelle terzine, notiamo un certo incupimento di significato, sottolineato dalle rime dai
suoni chiusi e aspri, e scaturito dalle sensazioni di pentimento, derisione e vergogna
che il poeta sente verso l’amore da lui provato.
RIFERIMENTI:
rime sparse = poesie staccate che vengono in seguite unite in un’unica opera
ci introduce la struttura
sospiri = ci introduce il tema dell’opera (illusione)
vario stile = o per le diverse forme metriche o al fatto che alcune poesie sono meglio di altre
pentirsi = accanto al tema profano viene aggiunto il tema sacro
amore = nello stilnovo rimava sempre con cuore, adesso invece rima con dolore
cuore invece rima con errore
FIGURE RETORICHE
-Voi = anacoluto (soggetto sospeso, senza verbo)
-rime = sineddoche (una parte per il tutto) o metonimia (simbolo)
-cuore, sospiri = campo semantico dell’amore
-errore = ha più di un significato, deriva da errare e significa muoversi/vagabondare
-piango,dolore-pietà e ragiono,speranze-perdono = chiasmo
-ripetizione di vane = anafora (questa insistenza simboleggia la fugacità della vita)
-me medesmo meco mi = poliptoto , serve per accentuare e mettere se stesso al centro(tutto
alla prima persona singolare, stessa parola in forme diverse)
● me = complemento oggetto
● medesmo = rafforzativo
● meco = deriva da mecume significa con me, complemento di unione
● mi = complemento di termine, a me
-tessitura fonica, serve per collegare tra loro le varie parti del componimento
allitterazione = ripetizione del suono ‘ri’ nella prima quartina
nella seconda quartina troviamo ‘va’
in tutte le strofe troviamo ‘gi’
FIGURE RETORICHE
-fianco = sineddoche (indica il corpo)
-antiquo = latinismo che vuole dare un tono in più
extremen = latinismo
traendo = latinismo
-colui ch’ancor lassù nel ciel vedere spera = perifrasi (si usa come segno di rispetto)
-lasso = allitterazione, significa misero/povero
-cerco o donna = vocativo
-disiata forma vera = campo semantico del volto
L’ASCESA AL MONTE VENTOSO
-l’ascesa al monte ventoso è una lettera che fa parte della raccolta delle Familiari
questa raccolta comprende 350 lettere suddivise in 24 libri
la lettera narra la scalata del monte ventoso che petrarca compie insieme al fratello, e
la lettera era indirizzata a Dionigi da borgo san sepolcro (gli aveva dato la copia delle
Confessioni di sant’agostino)
-la scalata diventa occasione per un esame della propria morale e un modo per
tratteggiare una propria autobiografia
-all'inizio della lettera petrarca confessa a Dionigi che ha intrapreso la scalata per due motivi:
● curiosità personale
● suggerimento di filippo v di macedonia (re)
-la scalata diventa un’allegoria della crisi spirituale di petrarca e il raggiungimento della cima
è il simbolo della salvezza eterna
-petrarca, che si accinge all’ascesa in compagnia del fratello Gherardo, parte nonostante gli
avvertimenti di un anziano pastore sulla difficoltà del cammino, assai impervio e difficile.
subito si palesa una chiara differenza tra i due personaggi: se Gherardo sale rapidamente
per la via più veloce, Petrarca, per scansare la fatica, preferisce il sentiero più basso,
attardandosi nella ricerca del sentiero più comodo e facile
da qui è facile ricollegarsi al fatto che, visto che Gherardo era entrato nel monastero, era
libero dalla schiavitù dei beni materiali a differenza dis uo fratello
-l’esame di coscienza di petrarca inizia proprio quando vede suo fratello scalare agilmente
la salita e infatti ammette di essere debole
-la lettera finisce con la discesa a valle e la presa di coscienza da parte del poeta
dell’importanza del cambiamento interiore e dell’impegno necessario per vincere i desideri
suscitati dalle passioni terrene