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I Canti :

41 componimenti, scritti tra il 1818 e il 1836.

Raccolta : tre edizioni col tempo aggiornate

- una prima, fiorentina, datata 1831,


- una seconda napoletana, del 1835 e infine
- la terza, definitiva e postuma, del 1845.
quattro gruppi:

•Idilli (1819-1821): ricerca poetica basata sulla concezione materialista e sull’idea di


immaginazione come unica felicità. L’infinito, Il passero solitario e La sera del dì di festa.

•Canzoni (1818-1822): la ricerca poetica meno privata, temi civili (All’Italia, Ad Angelo Mai) ed
all’indagine sul suicidio (Bruto minore, Ultimo canto di Saffo).

•Canti pisano-recanatesi (1828-1830) ritorno alla poesia di Leopardi dopo le Operette morali-
: A Silvia, Le ricordanze, Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, La quiete dopo la
tempesta, Il sabato del villaggio.

•“Nuova poetica” (1831-1837): scritti tra Firenze e Napoli, dopo il definitivo abbandono di
Recanati e la tormentata esperienza amorosa con Fanny Targioni Tozzetti, a cui dedica il Ciclo di
Aspasia.
Appartiene a quest’ultima fase anche La ginestra o il fiore del deserto, composta nel 1836.
I Canti pisano-recanatesi (1828-1830) e la canzone libera
leopardiana (strofe variabili di versi variabili con metro variabile).

rappresentano il pessimismo cosmico leopardiano, fondato


principalmente su tre aspetti:

l’uomo è infelice ovunque e da sempre


la natura è matrigna e indifferente;
la visione meccanicistica della vita

l’immaginazione e poetica della rimembranza.


A SILVIA
composta a Recanati tra il 19 e il 20 Aprile del 1828
nell’edizione dei CANTI pubblicata nel 1831.

A Silvia: nuova stagione poetica, quella dei Grandi Idilli

è un ritratto evocato dalla memoria

struttura metrica della «canzone libera»: 6 strofe


endecasillabi e settenari, in strofe che variano in numero e misura

rievoca una figura femminile della sua giovinezza, identificabile con Teresa Fattorini,
coetanea del poeta e figlia del cocchiere di casa Leopardi, morta di tisi, dieci anni
prima
Silvia :

- simbolo della disillusione propria dell’età adulta


- specchio di Leopardi stesso il quale costretto a Recanati per
l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, vede in Silvia la morte in
vita.

il tema del canto:


- perdita delle speranze giovanili (piena consapevolezza)
malinconia legata a tale perdita.
Rimembranza

Zibaldone :

«La rimembranza è essenziale e principale nel


sentimento poetico, non per altro, se non perché il
presente, qual ch’egli sia, non può esser poetico; e il
poetico, in uno o in altro modo, si trova sempre
consistere nel lontano, nell’indefinito, nel vago»
Silvia, rimembri
Silvia, rimembri ancora si apre con il ricordo malinconico come indica non
solo il verbo rimembri (che allude appunto alla
poetica della ricordanza) ma anche l’uso del
vocativo con il nome proprio di persona
quel tempo della tua vita mortale,
“quel” - mostra la vaghezza della dimensione del
anastrofe ricordo. perifrasi per giovinezza
quando beltà splendea *
ossimoro
* beltà senza articolo: è assoluta
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
ossimoro Occhi : tratti fisici riferiti in modo
allusivo con gli aspetti più espressivi
e tu, lieta e pensosa, il limitare dell’interiorità

di gioventù salivi?
l’ossimoro è un paradosso, figura retorica
che crea stupore nel lettore, ma rivela anche un
significato profondo.
Fine della prima strofa: si apre con il nome di Silvia e si conclude con il
suo anagramma SALIVI.

funzione introduttiva della prima strofa : dedicata all’età della speranza,


vince il tempo cronologico e crea una sorta di tempo interiore, nella quale
Silvia viene riportata nella concretezza.

Silvia: figura umana, simbolica, che viene ridestata da un ricordo che non si
è interrotto.

L’utilizzo dei verbi all’imperfetto: hanno la funzione di renderla presente e


viva, insieme persona fisica e creatura mitica, personaggio terreno ed allo
stesso tempo un emblema, il quale viene vagheggiato come immagine
simbolica.
enjambement
Sonavan le quiete enjambement : mette in evidenza quiete

stanze, e le vie dintorno,


Silvia canta e non parla,l a sua comunicazione avviene per via
melodica, come si addice non a quello che è ma a quello che
al tuo perpetuo canto, significa : un’idea di angeli, di felicità

allor che all’opre femminili intenta intenta sedevi=anastrofe, questa inversione nell’ordine
delle parole serve a dare rilievo ed effetto fonico
rima baciata
sedevi, assai contenta contenta=condizione spirituale di Silvia. Era contenta dei progetti
che faceva, del VAGO avvenire, un futuro indeterminato

di quel vago avvenir che in mente avevi.

Era il maggio odoroso: e tu solevi Maggio odoroso : rappresenta il limitare di gioventù, la


primavera della vita
così menare il giorno.
chiasmo Studio : dal latino, passione
Io gli studi leggiadri metonimia- la causa per l’effetto : le carte sono causa del
sudore ;
talor lasciando e le sudate carte, Sudate carte- studi leggiadri : le due passioni intellettuali
ove il tempo mio primo che hanno contraddistinto l’adolescenza del poeta
e di me si spendea la miglior parte, drammatica consapevolezza che la giovinezza è il periodo
migliore
d’in su i veroni del paterno ostello
Zeugma : unico verbo per due espressioni
porgea gli orecchi al suon della tua voce, (voce e man) che necessiterebbero due verbi
ed alla man veloce rima baciata diversi
che percorrea la faticosa tela. Man veloce : metonimia – la causa sostituisce l’effetto
Faticosa tela: metonimia - il concreto per l’astratto
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti, Orti, mar,monte: non hanno aggettivi
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte. che li determinano : poetica del vago e
Lingua mortal non dice indefinito
quel ch’io sentiva in seno. metonimia- lo strumento per la persona(mortal=uomo)
Ultimi tre versi della strofa:

Non esprime un sentimento d’amore, ma la


condivisione di una situazione
esistenziale : la giovinezza con le speranze
non ancora turbate dalle inquietudini della
vita .
chiasmo (scambio di termini a forma d incrocio
sost agg - agg sost ) :

sottolinea l’esistenza di un conflitto, l’opposizione


tra due cose ma anche la loro stretta unione
METONIMIA :

La sua funzione in letteratura è di sostituire un sostantivo con una figura retorica.

tecnica utilizzata in poesia per attirare l’attenzione su una parola oppure su


un’idea. Un leggero cambiamento nella parola scelta può causare grandi
cambiamenti nel modo in cui il lettore percepisce un concetto all’interno di una
poesia.
In generale la metonimia descrive in modo più creativo, arricchisce il senso
delle parole perché instaura collegamenti con ciò che non è enunciato e che
risulta evidente proprio attraverso la metonimia.

L’idea viene espressa in maniera più evocativa e permette di ottenere abbreviazione


del linguaggio.

L’effetto è di dare una visione più frammentata della realtà, e di soffermarsi sui
dettagli.
28. Che pensieri soavi, climax

29. Che speranze, che cori, o Silvia mia! Riprende il vocativo dell’incipit con l’aggettivo mia
L’esclamativo che compare nella prima parte della strofa,
30. Quale allor ci apparia rima baciata rende l’incanto della speranza
31. La vita umana e il fato!
32. Quando sovviemmi di cotanta speme, parola chiave, il vero tema della poesia
32-35: sezione centrale della strofa cerniera,
33. Un affetto mi preme rima baciata scandisce i due tempi del canto. L’età favolosa e
l’apparire del vero, i sogni e la loro smentita.
34. Acerbo e sconsolato, Prende atto che l’incanto si è spezzato.
35. E tornami a doler di mia sventura. Pessimismo cosmico: i mali sono esterni, malattia, vecchiaia, morte

personificazione
36. O natura, o natura, rima baciata Il desiderio di felicità in ogni vivente e l’ineliminabile insoddisfazione di
questo desiderio è la contraddizione dalla quale nascono i due
37. Perché non rendi poi interrogativi, rivolti alla natura.
L’io è afflitto e tormentato dalla promessa non mantenuta,
38. Quel che prometti allor? perché di tanto dall’inganno.

39. Inganni i figli tuoi?


La domanda che non trova risposta
La morte fa cadere la speranza : Silvia è simbolo di speranza
La quarta strofa è la strofa cerniera dell’idillio
tra la prima e la seconda parte
Il climax
è una figura retorica di parola, detta anche gradazione.
Consiste nella disposizione di termini o concetti in modo
da ottenere un effetto di un’intensità progressiva o
regressiva.

Efficace per conferire effetto di progressione a determinati


concetti e potenziarne l’espressività, aumentando così
il pathos, l’intensità e l’enfasi di quanto espresso.
Silvia
40. Tu pria che l’erbe inaridisse il verno, storicità biografica – inverno 1818
Anastrofe= rovesciamento
41. Da chiuso morbo combattuta e vinta, malattia oscura e mortale sottolineato dall’anastrofe
È il terzo vocativo, che in questa parola
vezzeggiativa include tutto l’affetto

42. Perivi, o tenerella. E non vedevi Esprime la delicatezza di un singolo e allo stesso tempo la
fragilità di tutti gli uomini.

43. Il fior degli anni tuoi;


lusingava
44. Non ti molceva il core

45. La dolce lode or delle negre chiome,

46. Or degli sguardi innamorati e schivi; metonimia

47. Né teco le compagne ai dì festivi rima baciata

48. Ragionavan d’amore.


49. Anche peria fra poco enjambement
anafora il disinganno con la morte della
speranza nel poeta
50. la speranza mia dolce: agli anni miei

51. Anche negaro i fati enjambement

52. La giovanezza. Ahi come,

53. Come passata sei, si percepisce a pieno che Silvia è simbolo di speranza
54. Cara compagna dell’età mia nova,
55. Mia lacrimata speme! parola chiave
56. Questo è quel mondo? Questi enjambement
57. I diletti, l’amor, l’opre, gli eventi
58. Onde cotanto ragionammo insieme?
Interrogativi struggenti
59. Questa la sorte dell’umane genti?
60. All’apparir del vero l’arido vero, la consapevolezza che la vita è male
61. Tu, misera, cadesti: e con la mano
tu=Silvia, ma come simbolo della speranza
chiasmo
62. La fredda morte ed una tomba ignuda enjambement
63. Mostravi di lontano.
Questa la sorte dell’umane genti?

Questa domanda sembra raccogliere tutte le


interrogazioni precedenti: dalla condizione
autobiografica personale, si allarga al destino di
tutti gli uomini
Silvia è sì probabilmente il nome di una persona e alcuni critici si sono sforzati di
vedere chi potesse essere storicamente questa persona e l'hanno identificata con
Teresa, figlia di uno stalliere della famiglia Leopardi, l'hanno identificata in questo
modo perché ci sono alcuni passi dello Zibaldone in c'è un riferimento a questa Teresa
che muore giovane.

La parola Silvia è una parola latineggiante silva, che significa selva bosco: valore
simbolico del bosco, della selva : rappresenta il mondo della materialità, della
concretezza, della vita terrena e materiale.(vd selva oscura di Dante)

Silvia quindi è il simbolo di qualcosa che ha a che fare col bosco e con l’aspetto
più fisico più materiale dell’uomo, con la concretezza dei sensi.
Rimembri:
la cosiddetta rimembranza. Riportare l'idea del ricordo : il quale diventa uno
strumento a disposizione dell'uomo, il ricordo è ciò che consente di trattenere la vita.

il limitare di gioventù
il concetto del confine del limite : nell'infinito rappresentato dalla siepe, in A Silvia però
il limite non è espresso, non è dato, da un simbolo fisico qual era la barriera visiva
della siepe ma da qualcosa di temporale di cronologico «tu lieta e pensosa salivi
limitare di gioventù» : il poeta si chiede qual è quel momento in cui finisce la gioventù
e inizia all'età matura, il limitare di gioventù .

Una sorta di flashback «suonavan liete le segrete stanze e le vie intorno al tuo
perpetuo canto» : i vivi , al passaggio producono rumori, i passi, un oggetto che
viene spostato, la voce imprimono una presenza fisica negli ambienti, presenza la
quale sembra eterna, è questo il perpetuo, tanto quella ragazza cantava e quel canto
era perpetuo (non è un canto pensato per finire, ma pensato per esserci per
sempre).
allorché all’opre femminili intenta sedevi

sedendo e mirando interminati spazi di là da quella : (L’infinito)

SEDEVI : il livello letterale è SEDEVA, ma significa molto di più, sedersi significa avere un posto nel
mondo, avere cioè una vita e un posto, avevi un vago avvenir, e il vago avvenire, cioè il futuro era il
maggio odoroso, il quale rappresenta il limitare di gioventù ( il momento in cui finisce l'adolescenza e
quindi si inizia a diventare uomini o donne e quindi si iniziano a raccogliere i frutti della crescita

al suono della tua voce e alla man veloce che percorre alla
faticosa tela e guardavo le tue mani :
la tela è un simbolo, rappresenta la vita (vd Odissea e Penelope)

la voce di Silvia è la presenza fisica in questa terra, è come quel vento che sentiva stormire tra gli
alberi sul colle dell'infinito: lì c'era il suono del vento tra gli alberi che ricongiungeva il presente con
l'infinito, qui c'è il canto di Silvia a farlo.

mirava il ciel ma sedendo e mirando interminati spazi di là da quella: nell’Infinito è il poeta che si
sente un tutt'uno e che sedendo e mirando ricongiunge la terra con l'infinito, qui invece è Silvia che
siede ed è il poeta che mira : Silvia è una proiezione di sé.
Questo testo parla della morte e del senso della vita.

Il poeta mirava il cielo sereno : poco prima ha guardato giù e c'era


Silvia ora, guarda in alto nel cielo sereno: la terra e il cielo, questa
siepe e l'ultimo orizzonte de L’infinito e qui: mirava il ciel sereno le
vie dorate dorate e gli orti e quinci il mare da lungi e quindi il
monte.

Leopardi mira il cielo sereno (cielo è l'elemento aria, che troviamo


sempre, le vie dorate perché c'è il sole, che è il fuoco, gli orti cioè i
giardini così come c'è il monte la terra, e quindi il mare l’acqua : i
quattro elementi e poi infine il monte il simbolo delle difficoltà della
vita proprio come il colle dell'infinito.
arido vero :
arido perché è la verità nuda e cruda, quando emerge la verità nuda e cruda si devono
rivedere le proprie coordinate e allora quello che prima dava tanta speranza e tante
prospettive dfironte alla realtà si trasforma, la prospettiva viene sostituita da un'altra:
quale allor ci apparirà la vita umana e il fato! Quando sovviemmi di cotanta speme

un affetto mi preme acerbo e sconsolato : non c'è consolazione in questo pensiero,


perché Leopardi non era religioso, non è un uomo di fede, una prospettiva totalmente
diversa.

La prospettiva del dopo per Leopardi è meccanicistica e quindi non c'è la consolazione
della fede quando sovviemmi di cotanta speme un affetto mi preme acerbo e sconsolato
e tornami a doler di mia sventura :
prova dolore per la sua sventura che è quasi la sventura di essere nati
o natura natura :
Apostrofe questa volta alla natura; la natura è il terzo personaggio : il primo è
Silvia, il secondo è il poeta stesso, il terzo personaggio è la natura.

E’ l'accusa di Leopardi :
tu natura mi hai fatto una promessa e poi questa promessa non l’hai potuta
mantenere. quei fiori il maggio odoroso ai fiori su quegli alberi da frutto,, l'albero non
ha prodotto nessun frutto.

La natura ha ingannato i suoi figli promettendo delle cose che non ha saputo
mantenere.
Tu misera cadesti quindi tu speranza cadesti e con la mano la fredda morte ed una
tomba ignuda mostravi di lontano.
è l'immagine della dea della speranza che indica col dito una tomba vuota, quasi a dire
guarda che quella è la tomba dove sarai egli stesso, e quindi la speranza stessa non
può fare molto: la prospettiva è quella della morte.
Non è affatto una dedica che leopardi fa a una ragazza della
quale si è innamorato, l'argomento è la morte e la natura, il
senso della vita: è una domanda che riecheggia, qual è il
senso della vita? e quali sono le illusioni delusioni che la
natura ci dà ?

Idea meccanicistica : l'idea di natura che agisce non perché è


malvagia, non è né buona né malvagia, ma come un
meccanismo cieco le cose accadono e non hanno un senso,
non hanno un significato ed è questa la ragione che fa
cambiare a Leopardi la prospettiva delle cose ed elimina la
dinamica della speranza.

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