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•Canzoni (1818-1822): la ricerca poetica meno privata, temi civili (All’Italia, Ad Angelo Mai) ed
all’indagine sul suicidio (Bruto minore, Ultimo canto di Saffo).
•Canti pisano-recanatesi (1828-1830) ritorno alla poesia di Leopardi dopo le Operette morali-
: A Silvia, Le ricordanze, Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, La quiete dopo la
tempesta, Il sabato del villaggio.
•“Nuova poetica” (1831-1837): scritti tra Firenze e Napoli, dopo il definitivo abbandono di
Recanati e la tormentata esperienza amorosa con Fanny Targioni Tozzetti, a cui dedica il Ciclo di
Aspasia.
Appartiene a quest’ultima fase anche La ginestra o il fiore del deserto, composta nel 1836.
I Canti pisano-recanatesi (1828-1830) e la canzone libera
leopardiana (strofe variabili di versi variabili con metro variabile).
rievoca una figura femminile della sua giovinezza, identificabile con Teresa Fattorini,
coetanea del poeta e figlia del cocchiere di casa Leopardi, morta di tisi, dieci anni
prima
Silvia :
Zibaldone :
di gioventù salivi?
l’ossimoro è un paradosso, figura retorica
che crea stupore nel lettore, ma rivela anche un
significato profondo.
Fine della prima strofa: si apre con il nome di Silvia e si conclude con il
suo anagramma SALIVI.
Silvia: figura umana, simbolica, che viene ridestata da un ricordo che non si
è interrotto.
allor che all’opre femminili intenta intenta sedevi=anastrofe, questa inversione nell’ordine
delle parole serve a dare rilievo ed effetto fonico
rima baciata
sedevi, assai contenta contenta=condizione spirituale di Silvia. Era contenta dei progetti
che faceva, del VAGO avvenire, un futuro indeterminato
L’effetto è di dare una visione più frammentata della realtà, e di soffermarsi sui
dettagli.
28. Che pensieri soavi, climax
29. Che speranze, che cori, o Silvia mia! Riprende il vocativo dell’incipit con l’aggettivo mia
L’esclamativo che compare nella prima parte della strofa,
30. Quale allor ci apparia rima baciata rende l’incanto della speranza
31. La vita umana e il fato!
32. Quando sovviemmi di cotanta speme, parola chiave, il vero tema della poesia
32-35: sezione centrale della strofa cerniera,
33. Un affetto mi preme rima baciata scandisce i due tempi del canto. L’età favolosa e
l’apparire del vero, i sogni e la loro smentita.
34. Acerbo e sconsolato, Prende atto che l’incanto si è spezzato.
35. E tornami a doler di mia sventura. Pessimismo cosmico: i mali sono esterni, malattia, vecchiaia, morte
personificazione
36. O natura, o natura, rima baciata Il desiderio di felicità in ogni vivente e l’ineliminabile insoddisfazione di
questo desiderio è la contraddizione dalla quale nascono i due
37. Perché non rendi poi interrogativi, rivolti alla natura.
L’io è afflitto e tormentato dalla promessa non mantenuta,
38. Quel che prometti allor? perché di tanto dall’inganno.
42. Perivi, o tenerella. E non vedevi Esprime la delicatezza di un singolo e allo stesso tempo la
fragilità di tutti gli uomini.
53. Come passata sei, si percepisce a pieno che Silvia è simbolo di speranza
54. Cara compagna dell’età mia nova,
55. Mia lacrimata speme! parola chiave
56. Questo è quel mondo? Questi enjambement
57. I diletti, l’amor, l’opre, gli eventi
58. Onde cotanto ragionammo insieme?
Interrogativi struggenti
59. Questa la sorte dell’umane genti?
60. All’apparir del vero l’arido vero, la consapevolezza che la vita è male
61. Tu, misera, cadesti: e con la mano
tu=Silvia, ma come simbolo della speranza
chiasmo
62. La fredda morte ed una tomba ignuda enjambement
63. Mostravi di lontano.
Questa la sorte dell’umane genti?
La parola Silvia è una parola latineggiante silva, che significa selva bosco: valore
simbolico del bosco, della selva : rappresenta il mondo della materialità, della
concretezza, della vita terrena e materiale.(vd selva oscura di Dante)
Silvia quindi è il simbolo di qualcosa che ha a che fare col bosco e con l’aspetto
più fisico più materiale dell’uomo, con la concretezza dei sensi.
Rimembri:
la cosiddetta rimembranza. Riportare l'idea del ricordo : il quale diventa uno
strumento a disposizione dell'uomo, il ricordo è ciò che consente di trattenere la vita.
il limitare di gioventù
il concetto del confine del limite : nell'infinito rappresentato dalla siepe, in A Silvia però
il limite non è espresso, non è dato, da un simbolo fisico qual era la barriera visiva
della siepe ma da qualcosa di temporale di cronologico «tu lieta e pensosa salivi
limitare di gioventù» : il poeta si chiede qual è quel momento in cui finisce la gioventù
e inizia all'età matura, il limitare di gioventù .
Una sorta di flashback «suonavan liete le segrete stanze e le vie intorno al tuo
perpetuo canto» : i vivi , al passaggio producono rumori, i passi, un oggetto che
viene spostato, la voce imprimono una presenza fisica negli ambienti, presenza la
quale sembra eterna, è questo il perpetuo, tanto quella ragazza cantava e quel canto
era perpetuo (non è un canto pensato per finire, ma pensato per esserci per
sempre).
allorché all’opre femminili intenta sedevi
SEDEVI : il livello letterale è SEDEVA, ma significa molto di più, sedersi significa avere un posto nel
mondo, avere cioè una vita e un posto, avevi un vago avvenir, e il vago avvenire, cioè il futuro era il
maggio odoroso, il quale rappresenta il limitare di gioventù ( il momento in cui finisce l'adolescenza e
quindi si inizia a diventare uomini o donne e quindi si iniziano a raccogliere i frutti della crescita
al suono della tua voce e alla man veloce che percorre alla
faticosa tela e guardavo le tue mani :
la tela è un simbolo, rappresenta la vita (vd Odissea e Penelope)
la voce di Silvia è la presenza fisica in questa terra, è come quel vento che sentiva stormire tra gli
alberi sul colle dell'infinito: lì c'era il suono del vento tra gli alberi che ricongiungeva il presente con
l'infinito, qui c'è il canto di Silvia a farlo.
mirava il ciel ma sedendo e mirando interminati spazi di là da quella: nell’Infinito è il poeta che si
sente un tutt'uno e che sedendo e mirando ricongiunge la terra con l'infinito, qui invece è Silvia che
siede ed è il poeta che mira : Silvia è una proiezione di sé.
Questo testo parla della morte e del senso della vita.
La prospettiva del dopo per Leopardi è meccanicistica e quindi non c'è la consolazione
della fede quando sovviemmi di cotanta speme un affetto mi preme acerbo e sconsolato
e tornami a doler di mia sventura :
prova dolore per la sua sventura che è quasi la sventura di essere nati
o natura natura :
Apostrofe questa volta alla natura; la natura è il terzo personaggio : il primo è
Silvia, il secondo è il poeta stesso, il terzo personaggio è la natura.
E’ l'accusa di Leopardi :
tu natura mi hai fatto una promessa e poi questa promessa non l’hai potuta
mantenere. quei fiori il maggio odoroso ai fiori su quegli alberi da frutto,, l'albero non
ha prodotto nessun frutto.
La natura ha ingannato i suoi figli promettendo delle cose che non ha saputo
mantenere.
Tu misera cadesti quindi tu speranza cadesti e con la mano la fredda morte ed una
tomba ignuda mostravi di lontano.
è l'immagine della dea della speranza che indica col dito una tomba vuota, quasi a dire
guarda che quella è la tomba dove sarai egli stesso, e quindi la speranza stessa non
può fare molto: la prospettiva è quella della morte.
Non è affatto una dedica che leopardi fa a una ragazza della
quale si è innamorato, l'argomento è la morte e la natura, il
senso della vita: è una domanda che riecheggia, qual è il
senso della vita? e quali sono le illusioni delusioni che la
natura ci dà ?