Sei sulla pagina 1di 5

UGO FOSCOLO, Le Grazie, Carme ad Antonio Canova (1802-3, 1808, 1812-13, 1814)

Di un antico Inno alle Grazie Dissertazione


Teocrito considera le Grazie come divinit allegoriche. Esse non ebbero mai una mitologia
tanto nota.
Questo poema stato ispirato dallopera delle Grazie del Canova, che da sola esprime i teneri
sentimenti che gli antichi volevano indicare con lallegoria di queste divinit.
Le allegorie sono idee astratte personificate che agiscono rapidamente sui sensi e sulla
immaginazione e si apprendono alla mente con pi prontezza.
Le allegorie derivano da una propensione della mene umana, te le pi graziose propensioni
della fantasia, e la loro applicazione morale dettata da una sapienza sollecita del miglioramento e
perfezionamento della vita sociale
Le grazie sono divinit poste in mezzo tra gli uomini e gli Dei.
Venere le cre mossa a piet del genere umano, vedendo che non era capace di migliorare e
perfezionarsi, sottoposta alla immediata influenza di Amore il quale infiammava tutti i suoi abitatori
di ardenti passioni.
Allapparire delle Grazie, (per Esiodo Eufrsine-Allegrezza, Aglia-Splendore e Tala-
Floridezza) nellisola di Citera la terra si coperse di fiori: i cacciatoti i fanciulli lasciarono cadere di
mano gli stralie passarono di un tratto dal terrore alla meraviglia dalla ferocia alla gentilezza.
I sacrifici alle Grazie erano di latte in memoria della introdotta vita pastorale, le cui pacifiche
arti erano succedute alle selvagge abitudini della caccia. Si usavano ghirlande di cipresso per ci
che il cipresso era tra gli emblemi della morte, non obliata mai dagli antichi nelle festive adunanze:
e quella mesta allusione che spesso incontrasi nei canti dei conviti e nelle giulive canzoni di
Anacreonte e Orazio, non solamente ha in s un proposito morale, ma fa ancora in poesia leffetto
di un chiaroscuro.
Venere lascia le Grazie sulla terra greca e fa scendere dal cielo larmonia che solo loro possono
diffondere fra i mortali.
Lautore dellinno seguiva la dottrina dellArmonia inventata da Pitagora: essa attribuisce ogni
perfezione o imperfezione, la felicit o le miserie ad un maggiore o minore grado di armonia.
Come la musica, la scultura e la pittura dipendono dallarmonia dei suoni, delle forme, delle
linee e dei colori, cos la felicit goduta da ciascheduno sta in ragione dellarmonia che regna nelle
sue passioni e noi siamo infelici per effetto di discordanza e dissonanza fra nostri sentimenti
Le Grazie sospirando fanno che luom si ricordi di essere stato affidato alle alterne cure del
piacere e del dolore come a due guide che debbono sostenerlo a correr dritto per lo spazio
assegnatogli di vita. Il piacere gli d forza e coraggio a tollerare il tocco crudele del dolore, dal
quale gli viene insegnato il cammino della virt e della gloria.
Sovvenne al poeta il pensiero di proteggere quelle deit con un velo dagli assalti dellamore che
governa questo globo da tiranno. Fu creduto che questo velo fosse simbolo di modestia, ma nella
sua allegoria avvolgeasi un senso molteplice.
Il ricamo fatto di gruppi che rappresentano: la giovent, lamor coniugale, lospitalit, la piet
filiale e la tenerezza materna. Limmagini e la morale dellultimo gruppo danno unidea abbastanza
esatta degli altri.
Esso lavoro di molte Dee cui dirige Pallade-Atena (per i Romani Minerva) protettrice
dellagricoltura, commercio, arti.
Le fila dellordito son tratte dei raggi del Sole e acconce al telaio dalle Ore, una porzione dello
stame messo nella spola dalle Parche, Psiche silenziosa tesse, Tersicore le danza intorno per
animarla a finir lopera, Iride d i colori, Flora li moltiplica in mille variet di tinte e figure
eseguendo il ricamo, che Erato le detta cantando al suon della lira di Talia.
Rispetto alle allusioni morali che trovansi in questi frammenti noi possiamo forse a buon diritto
lamentare che non sieno state abbastanza considerate specialmente dagli artisti
Le massime che piet, liberalit e modestia sono le pi amabili propensioni di nostra natura,
che la felicit sta nellequilibrio delle nostre passioni e nel debito esercizio delle virt intellettive
sono altrettante verit.
1
La mitologia greca ha ispirato al Canova il concetto di questo gruppo delle Grazie (1813-
16)questo gruppo ispirer un giorno la fantasia di qualche poeta con la pi universale e meno
metafisica nozione di quanto vha di amoroso e di bello nella natura

Le Grazie nella critica

E parso che lopera che ci rimane sia un mucchio di frammenti, ma in verit raro trovare
una poesia pi unitaria di quella delle Grazie: i legamenti che vi mancano avrebbero dato allopera
una letteraria unit, ma non ne avrebbero accresciuta la bellezza, che nella ispirazione e nei versi
che il F. segn sulla carta. B. Croce.
Larte del F. si purifica talmente che diventa cristallina rarefatta: immagini perfette, miti,
espressioni di pi nobili ideali dove la personalit del F si manifesta attenuata; ci che acquista in
nobilt despressione perde in vigore di sentimento A. Momigliano
Lopera del F. un evento primario nella storia delle lettere italiane: rappresenta la
consapevolezza di una religione estrema: la consolazione della parola; il suo significato sorpassa di
gran lunga quello che i posteri gli riconobbero, sacrificandola spesso alla pi immediata e popolare
comunicativa degli altri due grandi poeti ottocenteschi: Leopardi e Manzoni. E lo stato in cui
giunsero gli scritti foscoliani il cui testo- specie per le grazie-esige difficili cure contribu a un
giudizio meno aperto e quasi reticente F. Flora.
Il Velo delle grazie espressione della piet con cui F.contempla le stagioni del vivere umano.
Qui si notano tracce del suo animo impetuoso, qui una sensibilit sconosciuta ai suoi tempi
N.Sapegno
Donadoni: le Grazie sono un esempio di classicismo intimo: lautore fa entrare nel mondo dei
miti classici una sensibilit nuova
Fubini: F nelle Grazie d prova di una tenera e struggente analisi psicologica, di una
dialettica psicologica che si esprime con affermazioni contrastanti
Oggi si vede nelle Grazie il punto di arrivo della poesia foscoliana.
Vari autori del I 800 in clima neoclassico celebrano divinit appartenenti allantica mitologia:
Monti: Musogonia, Manzoni: Urania (1806).
F. aveva gi pensato ad unopera di tal genere ai primi dell800. Nel commento alla Chioma di
Berenice inserisce 4 passi che volle far passare per frammenti, tradotti dal greco, di un antico inno
alle Grazie di un certo Fanocle alessandrino.

LE GRAZIE III
Il Velo1

Correa limpido insiem d'Erato il canto


Da quei suoni guidato; e come il canto
Flora intendeva, e s pingea con l'ago.

1
il trapunto del velo bench ispirato dagli stessi prototipi (scudo di Achille in Omero e di Ercole in Esiodo),
ha vista di concepimento originale. Figure e gruppi non son descritte dal poeta, ma Flora li disegna ella
medesima e li colorisce ammaestrata da Erato e pare mentre noi stiamo ascoltando il canto delle Muse che
quelle figure luna dopo laltra sorgano e si muovano innanzi agli occhi nostri dalla Dissertazione, U.
Foscolo
2
Mesci2, odorosa Dea, rosee le fila3;; (Alba)
4
E nel mezzo del velo ardita balli,
Canti 5fra 'l coro delle sue speranze
Giovinezza: percote a spessi tocchi
Antico un plettro6 il Tempo; e la danzante 5
Discende un clivo onde nessun risale.
Le Grazie a' piedi suoi destano7 fiori8,
A fiorir sue ghirlande: e quando il biondo
Crin t'abbandoni e perderai 'l tuo nome,
Vivran que' fiori9, o Giovinezza, e intorno10 10
L'urna funerea spireranno odore11.

Or mesci, amabil Dea, nivee le fila Tramonto


E ad un lato del velo Espero sorga
Dal lavor di tue dita; escono errando
Fra l'ombre e i raggi fuor d'un mirteo12 bosco 15
Due tortorelle mormorando ai baci13;
Mirale occulto un rosignuol, e ascolta
Silenzoso, e poi canta imenei14:
Fuggono quelle vereconde al bosco.

Mesci, madre dei fior, lauri15 alle fila; 20 Alba


16
E sul contrario lato erri co' specchi
Dell'alba il sogno; e mandi alle pupille
Sopite del guerrier miseri i volti
Della madre e del padre allor che all'are
Recan17 lagrime e voti; e quei si desta, 25
E i prigionieri suoi guarda e sospira.

2
Mescola, intreccia, unisci, ricama
3
i fili usati per il ricamo
4
fiduciosa
5
Campo semantico delle sensazioni uditive visive, tematiche negative positive
6
per lira: metonimia
7
fanno nascere fiori con cui intreccer le sue ghirlande
8
metafora per affetti entusiasmi illusioni
9
a) = ricordo di quei fiori; b) v.40
10
fino alla morte; o anche dopo? Il ricordo della giovinezza rimane nei posteri? O gli affetti le illusioni
rivivono sempre?
11
la poesia foscoliana in cui cos poca parte tiene la rima, rivela in questa libera melodia un senso musicale:
non la rima, la pi misteriosa assonanza regge tutto il passo, in cui alla sonora (balli..speranzedanzante
risale) si alterna la o pi grave (tocchifioribiondonome) cos come nel canto di Erato alla
celebrazione della giovinezza si alterna il ricordo della sua fugacit M. Fubini
12
di mirti pianta sacra a Venere
13
espressione di incomparabile delicatezza: mormorano tra i baci, il mormorio sfuma nei baci;a notare il
verbo al modo indefinito che prolunga lazione
14
inno nuziale
15
alloro simbolo di gloria
16
visioni
17
zeugma portano offerte (voto)
3
Mesci, o Flora gentile! oro alle fila; (Tramonto)
E il destro lembo istoriato esulti
D'un festante convito: il Genio18 in volta19
Prime coroni20 agli esuli le tazze. 30
Or libera e la gioia, ilare21 il biasmo,
E candida la lode. A parte siede
Bello il silenzio arguto22 in viso e accenna
Che non fuggano i motti oltre le soglie.

Mesci cerulea Dea, mesci le fila; 35 Notte


E pinta il lembo estremo abbia una donna
Che con l'ombre i silenzi unica veglia;
Nutre23 una lampa su la culla, e teme
Non24 i vagiti del suo primo infante
Sien presagi di morte; e in quell'errore25 40
Non manda a tutto il cielo altro che pianti
Beata26! ancor non sa come agli infanti
Provido il sonno eterno, e que' vagiti
Presagi son di dolorosa vita.

Il Velo lespressione di una pi matura felicit, di un pi maturo culto della vita, che si piega su se
stesso e la assapora in silenzio: v. silenzioso v. 18, v.33, v.37.
Le immagini sono immerse in un atmosfera di sogno in cui si possono vedere due momenti pi
significativi del giorno e pi adatti alla riflessione alla malinconia: lAlba e il Tramonto; non pi le
stagioni forti, i colori forti.
I protagonisti sono: un personaggio femminile, la Giovinezza, la coppia, un personaggio maschile,
il guerriero, gli esuli e la madre: c un perfetto equilibrio nella presenza di elementi maschili e
femminili. E tali protagonisti sembrano seguire una parabola naturale della vita delluomo-donna
dalla giovinezza alla maturit: la giovane, la donna madre, luomo guerriero, luomo esule, i
genitori maturi.
Ancora domina un perfetto equilibrio tra :
- gioia (le sue speranze- mormorando ai baci- libera la gioia) e dolore (intorno lurna
funerea- recan lagrime e voti e quei sospira- i vagiti sien presagi di morte),
- luce (fra lombre e i raggi -il sogno dellalba- nutra una lampa) e ombra (Espero- con
lombre),
- voci di vita (canti- il tempo percote un plettro- canta imenei - un festante convito)- e
silenzio (un rosignuol silenzioso- e sospira- bello il silenzio-e i silenzi)

18
protettore dei conviti
19
a turno
20
corono per prime le coppe agli esuli
21
senza volont di offesa; non c spazio nellanimo del F delle Grazie per sentimenti di rancore o odio ma le
passioni si sono stemperate
22
discreto
23
alimenta
24
latinismo
25
errata opinione
26
oh quanto felice quella madre che non sa! dice Erato a Flora: ella non conosce che ai fanciulli la morte
un beneficio e che i loro pianti sono luttuosi presagi dei travagli e delle pene a cui luomo nato dalla
Dissertazione.
4
Nessun contrasto netto: la gioia della Giovinezza temperata dalla malinconia, lAmor coniugale
dalla verecondia, il festante Convito dalla malinconia dellesule, la Gloria del guerriero dalla
compassione per i vinti, lAmore materno dalla sofferenza del figlio e per il figlio.
La vita rappresentata nei momenti di pi profonda e consapevole felicit, nei momenti di
meno appariscente felicit
Conclusione malinconica: Felice chi non sa; la giovane Madre non sa la dolorosit della vita, la
Giovinezza ignora la sua breve esistenza, le Tortorelle non sanno la brevit del loro attimo di gioia,
il Guerriero non capisce pi il senso della guerra e rivaluta la vita privata; degli amici non si devono
saper tutti i segreti .

DUE TORTORELLE
nivee le fila
Amor coniugale
Verecondia
Silenzio
Tramonto

MADRE GIOVINEZZA CONVITO


cerulee le fila rosee le fila oro alle fila
Tenerezza materna Speranza Ospitalit
Vagiti : Fugacit del tempo Amicizia
presagi di morte? I Ricordi confortano sincera e
di dolorosa vita e perdurano discreta
Notte (Alba) (Tramonto)

GUERRIERO
lauri alle fila
Piet filiale
Sogno
Compassione : virt civile27
Alba

27
Lorenzo, sai tu dove vive ancora la vera virt? in noi pochi deboli e sventurati; in noi, che dopo avere
sperimentati tutti gli errori, e sentiti tutti i guai della vita, sappiamo compiangerli e soccorrerli. Tu o
Compassione, sei la sola virt! tutte le altre sono virt usuraje. Ultime lettere di Jacopo Ortis, Lettera da
Ventimiglia

Potrebbero piacerti anche