Lavoro personale di Yasmine Tonini Corso La poesia di Leopardi dagli Idilli ai canti pisanorecanatesi del prof. Massimo Danzi UNIGE, Autunno 2012
Il Sogno di Leopardi Yasmine Tonini ~ 1 ~
Introduzione
Prima dentrare nel vivo dellanalisi della poesia accenner ad alcuni aspetti che permettono di delineare una cornice, questo allo scopo di facilitare la comprensione del componimento. La data di stesura dellidillio Il sogno viene fatta risalire al periodo tra il 1820 e il 1821 1 , corrispondente agli ultimi anni della giovanile stagione recanatese. Per questa ragione Il sogno si colloca ancora in un momento lontano dallelaborazione pi radicale del pensiero filosofico dellautore 2 , aspetto che sar importante tenere presente nel corso dellanalisi cos da poter contestualizzare i concetti filosofici che ne emergeranno. Inoltre, per la comprensione di questo componimento possibile trovare due testi, precedenti alla sua stesura, che stanno alla base dellorigine del Sogno: il primo il breve appunto del 3 dicembre 1820, intitolato Del fingere poetando un sogno 3 , il quale pu essere considerato una sorta di testo-embrione dellidillio; il secondo invece un frammento ripreso dal Diario del primo amore, in cui si trova un passaggio che descrive loccasione precisa in cui il Sogno si realizza:
[] questa mattina svegliatomi per tempissimo, in quel proprio punto di svegliarmi, tra il sonno e la veglia spontaneamente m passata innanzi alla fantasia la desiderata immagine vera e viva, onde io immediatamente riscosso espalancati gli occhi, subito le son corso dietro colla mente, e se non sono in tutto riuscito a farla tornare indietro, pure in quella freschezza di mente mattutina, tanto ne ho veduto e osservato e dellaria del volto, e dei moti e dei gesti e del tratto e dei discorsi e della pronunzia, che non che mabbia fatto maraviglia lesserne stato una volta preso, ho anzi considerato che se io avessi quelle cose tuttora presenti alla fantasia, sarei ben pi smanioso e torbido che io non sono. [] 4
Infine, un altro aspetto che pu risultare interessante laccoglienza dimostrata dalla critica in seguito alla pubblicazione dellidillio. In generale, a confronto con altre poesie divenute molto pi celebri e apprezzate, Il sogno ha avuto riscontri alquanto freddi e distaccati 5 . In particolare, il paragone con componimenti del calibro di A Silvia lo ha segregato nel ruolo di semplice testo di transizione. Basti, a titolo esemplificativo, leggere il passaggio seguente preso dal saggio di Giuseppe De Robertis:
Il Leopardi non era ancor giunto a quellaltezza di dove poi doveva guardare la materia delle sue meditazioni, e la stessa sua vita dolorosa, con locchio di estraneo. Anche la scelta degli argomenti, e il rigore impiegato a svilupparli, parevano fatti apposta per legargli lispirazione e la fantasia. Pensate
1 DellAquila M., Il sogno, p. 43. 2 La prima stagione poetica leopardiana, corrispondente al pessimismo storico, viene datata a grandi linee tra il 1818 e il 1823, mentre la stagione pi matura del pessimismo cosmico ha inizio, in poesia, negli anni 27-28. 3 Leopardi G., Poesie e prose, pp. 223-224. 4 Leopardi G., Diario del primo amore, pp. 19. 5 DellAquila M., Il sogno, p. 44. Il Sogno di Leopardi Yasmine Tonini ~ 2 ~
invece a quellaria di scherzo, indifferente e trasognata, che dava un tono particolarissimo ai dialoghi, [] pensate alla potenza evocatrice di A Silvia []. 6
Un idillio, in sintesi, che sembra, secondo queste premesse, essere di valore transitorio nella produzione poetica di Leopardi. Ma, grazie allanalisi approfondita del testo, si scoprir come questa poesia sia dotata comunque di una sua forza e bellezza.
Struttura dellidillio Il canto Il sogno, composto da endecasillabi sciolti, strutturato in maniera tale da poter essere diviso in parti, a dipendenza delle svolte tematiche che si manifestano nel testo. In particolare possibile osservare un movimento regolare, costituito dallalternanza tra descrizioni di scene specifiche e momenti nei quali a prendere spazio la parola, il dialogo. La prima parte, che racchiude in s la descrizione della scena iniziale, cio delle circostanze dellincontro tra i due personaggi, comincia al primo verso per chiudersi al verso 11. La seconda sezione invece, parte dal verso 12 e si conclude al verso 80, costituendo la parte pi ampia di tutte e cinque le sezioni, poich racchiude in s il dialogo tra i due protagonisti, fulcro di tutta la poesia. La terza parte, dai versi 80 a 88, contiene una nuova descrizione, quella del contatto fisico tra i due protagonisti e che rappresenta il culmine dellincontro e della loro unione. La quarta sezione nuovamente dominata dalla parola, si tratta della battuta di congedo della donna dal poeta. Essa comprende una parte del verso 88 e continua fino al verso 95. Infine abbiamo lultima parte, che descrive la scena finale della poesia, il risveglio del poeta, e che spazia dal verso 95 fino alla fine. A questo punto vale la pena spendere alcune parole sul valore della battuta della donna, isolata dalle due descrizioni. Essa si contraddistingue da tutte le battute precedenti (sia del poeta sia della donna amata), poich narrativamente corrisponde al capovolgersi della situazione. In precedenza abbiamo infatti un incontro che sembra finalizzarsi al contatto, prima dialogico, poi spirituale ed infine anche fisico. La battuta isolata pone fine a questo contatto provocando la separazione e il ritorno a una situazione naturale, nella quale i due protagonisti appartengono a due dimensioni distinte: il mondo dei vivi e quello dei morti. Solo il sogno ha potuto permettere il loro contatto. Riallacciandoci al paragrafo precedente possiamo cogliere il tema del valore dato alla parola, unificatrice ma anche disgiuntiva, allinterno dellidillio. Infatti, quello de Il sogno un dialogo di tipo eccezionale, poich quando entrambi i protagonisti erano in vita, secondo norma
6 De Robertis G., Saggio su Leopardi, p. 177. Il Sogno di Leopardi Yasmine Tonini ~ 3 ~
sociale, non era pensabile comunicare in modo cos schietto e sincero. Solo in questa occasione particolare il poeta pu interrogare la donna sui suoi sentimenti e sulle questioni del cuore. 7
Inoltre, considerando un aspetto pi grafico, possibile notare come la presa del turno di parola, nel passaggio da lui a lei e viceversa, sia sempre fatto a met verso, creando in conseguenza un effetto di continuit tra ci che si dicono i due locutori. Limpressione creata quella di un flusso di parole continuo, in cui a un primo sguardo, difficile distinguere dove finisce una battuta e dove inizia laltra. La continuit delle loro parole li lega, confermando il valore unificante del dialogo come mezzo di unione. Se prendiamo in analisi invece il lessico, noteremo come la disposizione di alcune riprese tra la battuta precedente del poeta e quella successiva della donna permettono di creare delle corrispondenze e dei legami. Un esempio possono essere le citazioni seguenti: Morta non mi parea/ son morta (vv. 9, 23); unaltra volta/ lultima volta (vv. 28, 24); che ti strugge internamente/ Doglia moppresse (vv. 19-20, 25). Ma la parola assume anche un valore opposto di separazione: infatti attraverso le parole della donna, nella battuta di congedo, che viene ricordata la condizione di asimmetria dei due personaggi, sottolineando la loro appartenenza a due mondi differenti e quindi limpossibilit a restare assieme. Questa battuta corrisponde alla chiusura del dialogo, in seguito la donna si dissolve e il sogno si sgretola, spezzando ogni contatto.
Analisi del testo Entriamo a questo punto nel vivo dellanalisi testuale, procedendo con lo studio in blocchi delle differenti parti del componimento. Quando si far cenno alle diverse sezioni sar fatto riferimento alla struttura descritta in precedenza. Era il mattino, e tra le chiuse imposte Per lo balcone insinuava il sole Nella mia cieca stanza il primo albore; Quando in sul tempo che pi leve il sonno 5 E pi soave le pupille adombra, Stettemi allato e riguardommi in viso Il simulacro di colei che amore Prima insegnommi, e poi lasciommi in pianto. Morta non mi parea, ma trista, e quale 10 Deglinfelici la sembianza. Al capo Appressommi la destra, e sospirando,
7 Muniz Muniz, Cantos, p. 267. Il Sogno di Leopardi Yasmine Tonini ~ 4 ~
Nei primi undici versi, come gi spiegato antecedentemente, abbiamo la descrizione della scena iniziale, attraverso la quale possibile inquadrare il contesto in cui si svolger il dialogo, cio lillusione, il sogno. Abbiamo una prima specificazione temporale con Era il mattino del primo verso, che evoca unatmosfera di placida sonnolenza mattutina, considerata il momento idoneo, secondo la tradizione classica specialmente ovidiana, per la visione in somnis 8 . Inoltre, la scena descritta caratterizzata da unalternanza tra luce e ombra, siccome nella stanza domina in generale ancora loscurit in cui penetrano i primi raggi del sole (v.1: le chiuse imposte, v.3: cieca stanza, primo albore). La vista quindi offuscata e con essa lintelletto. Vi fanno riferimento due sintagmi specifici: cieca stanza del verso 3, in cui cieca sta a descriverla come buia ma allo stesso tempo si ricollega alla vista che immersa nellombra, ostacolata; le pupille adombra 9 del verso 5, dove il sonno, divenuto pi leggero, fa si che gli occhi siano ancora immersi nelloscurit. Pertanto ci che il poeta vede in realt non pu essere visibile si pensi allInfinito, in cui la siepe limitava la vista del poeta, e questo portava limmaginazione a riempire e a superare il limite imposto dalla realt ma rientra nella dimensione del sogno, di uno stato prossimo al risveglio, in cui la coscienza in parte ancora sopita ed in parte attiva. proprio in questo contesto, che favorisce le condizioni perch ci avvenga, che si materializza la figura della donna. A questa figura femminile non viene dato nome (v.7: colei) ma viene descritta sotto le sembianze di un simulacro (v.7), unombra tra le ombre della stanza. La sua presenza in conseguenza qualcosa di fortemente inconsistente e vago. Negli ultimi due versi della prima sezione (vv.10-11: Morta non mi parea, ma trista, e quale/ Deglinfelici la sembianza) si coglie lintertestualit col testo Del fingere poetando un sogno, in cui lamata non vista come morta, ma trasfigurata dalla sofferenza:
Se tu devi poetando fingere un sogno, dove tu o altri veda un defonto amato, massime poco dopo la sua morte, fa che il sognante si sforzi di mostrargli il dolore che ha provato per la sua disgrazia. Cos accade vegliando, che ci tormenta il desiderio di far conoscere alloggetto amato il nostro dolore; la disperazione di non poterlo; e lo spasimo di non averglielo mostrato abbastanza in vita. Cos accade sognando, che quelloggetto ci par vivo bens, ma come in uno stato violento; e noi lo consideriamo come sventuratissimo, degno dellultima compassione, e oppresso da una somma sventura, cio la morte; ma noi non lo comprendiamo bene allora, perch non sappiamo accordare la sua morte con la sua presenza. Ma gli parliamo piangendo, con dolore, e la sua vista e il suo colloquio cintenerisce, e impietosisce, come di persona che soffra, e non sappiamo, se non confusamente, che cosa. (3 Dicembre l820) 10
8 Muniz, Cantos, p.703. 9 [] si spiega perch piaccia la luce del sole o della luna, veduta in luogo dov'essi non si vedano e non si scopra la sorgente della luce; un luogo solamente in parte illuminato da essa luce; il riflesso di detta luce, e i vari effetti materiali che ne derivano; il penetrare di detta luce in luoghi dov'ella divenga incerta e impedita, e non bene si distingua, come attraverso un canneto, in una selva, per li balconi socchiusi ec. ec.; [] Zibaldone, p. 1744. 10 Del fingere poetando un sogno. Il Sogno di Leopardi Yasmine Tonini ~ 5 ~
Loggetto dellamore in sogno appare vivo a conferma della situazione dillusione ma infelice, segnato dal dolore che procura la morte.
Vivi, mi disse, e ricordanza alcuna Serbi di noi? Donde, risposi, e come Vieni, o cara belt? Quanto, deh quanto 15 Di te mi dolse e duol: n mi credea Che risaper tu lo dovessi; e questo Facea pi sconsolato il dolor mio. Ma sei tu per lasciarmi unaltra volta? Io nho gran tema. Or dimmi, e che tavvenne? 20 Sei tu quella di prima? E che ti strugge Internamente? //
Entriamo, a partire dal verso 12, nella seconda sezione che corrisponde al dialogo tra i due protagonisti, la prima a prendere la parola la donna, che interroga il poeta sul ricordo del loro amore. Il tema della ricordanza, che si allaccia gi a Petrarca 11 , di grande importanza per Leopardi, poich la questione della memoria e del ricordo giocano un ruolo fondamentale allinterno della teoria del piacere. Essa infatti, assieme al sogno, alla fantasia e allimmaginazione, supplisce linsoddisfazione delluomo. In questo passaggio vediamo come la donna inviti il poeta a ricordare qualcosa. Il ricordo (o la richiesta del ricordo) rappresenta il punto di partenza. Quindi fin dal principio viene messo laccento sul passato e sul suo valore, piuttosto che sul futuro (aspetto che verr sviluppato nuovamente in seguito). possibile fare un legame con il componimento Alla luna, in cui compare questo stesso meccanismo, il ricordo il mezzo, loccasione che permette di sviluppare la riflessione. In Alla luna, il tema del ricordo centrale e se ne sottolinea la funzione di procurare piacere alluomo. Nel caso del Sogno si accenna ancora a questo aspetto, ma allo stesso tempo si calca sullassenza di altre possibilit, tutto il resto negato e solo il ricordo rimane come unica consolazione (la negazione del futuro porta a rivolgersi su ci che resta, il passato). Nei versi 12 e 13 (Ricordanza alcuna/Serbi di noi) si osserva la scelta del pronome plurale piuttosto che singolare, questo non solo fa riferimento ai protagonisti in quanto coppia un noi che ingloba sia lio della donna che il tu del poeta ma ha quasi effetto di sineddoche, parlare di loro per parlare del loro amore, della loro vita insieme. Viene utilizzata dunque una formula che allude
11 Per uno studio sul confronto tra Petrarca e Leopardi cfr. Bonifazi N., Limmagine della morte dai Trionfi petrarcheschi al sogno leopardiano Il Sogno di Leopardi Yasmine Tonini ~ 6 ~
alla loro unione, che si trova solo nel passato, nella memoria, ma che nel presente non pu pi realizzarsi visto lostacolo della morte. 12
Allinterrogativa della donna il poeta risponde tentando di mostrare il proprio stato di sofferenza: da una parte attraverso la ripetizione nel verso 14 (Quanto, deh, quanto) che mette un forte accento su questo sentimento, il quale assieme allamore/piet, rappresenta il tema portante di tutta la poesia; daltra parte la manifestazione del dolore avviene anche attraverso la sua stratificazione a tre livelli, con il seguente risultato: - dolore per la morte della donna nel passato (v. 15: mi dolse in vita), - dolore per la morte della donna nel presente(v. 15: mi dol in morte), - dolore per limpossibilit di manifestarle questo dolore in precedenza. Questa impostazione non solo ubbidisce al testo Del fingere poetando un sogno, ma caratterizza il componimento come elegia. Un genere in cui, attraverso il canto, viene espressa la sofferenza per un bene perduto, per una esclusione di possesso e dalla condizione di felicit. 13 Lobbiettivo in questa poesia quello di esagerare il pianto assumendo un tono patetico, appoggiandosi alla rimembranza, alla memoria di cose che non ci sono pi e che quindi acquisiscono attraverso i ricordi e il sogno una condizione di indeterminatezza. 14
In seguito il poeta pone una lunga serie di domande che ne manifestano lo stato di confusione 15 . La causa il fatto di avere di fronte a s la donna che ama, bench essa sia morta. Le interrogative sono un tentativo di chiarire una situazione che per sua natura risulta incomprensibile e inspiegabile. In particolare, nellultima domanda vediamo che egli la interroga in relazione al suo aspetto esteriore, poich lei appare oppressa da somma sventura, il suo un tentativo di comprendere cosa affligga la donna. Se manteniamo come riferimento il testo Del fingere poetando un sogno si osserva come anche in esso la visione appaia viva ma in uno stato violento. Questo stato violento rappresenta per Leopardi la condizione di infelicit e di noia della vita stessa. 16
Nello Zibaldone di pensieri, nella nota del 20 Aprile 1824 (p. 4075) possiamo leggere un frammento in cui il poeta sostiene che:
[] la vita naturalmente uno stato violento, poich naturalmente priva del suo sommo e naturale bisogno, desiderio, fine, e perfezione che la felicit. E cessando mai questa violenza, non v un solo momento di vita sentita che sia senza positiva infelicit e positiva pena e dispiacere. []
12 Canti, p. 294. 13 Michele Dell'Aquila, Il sogno, p. 58. 14 Bonifazi, L'immagine della morte, p. 409. 15 Cfr. Del fingere poetando un sogno. 16 Bonifazi, L'immagine della morte, p. 411. Il Sogno di Leopardi Yasmine Tonini ~ 7 ~
La donna morta rappresenta dunque nel sogno poetico, non la vita, ma lo stato violento della vita, la sua infelicit, la sua noia. 17
//Obblivione ingombra I tuoi pensieri, e gli avviluppa il sonno, Disse colei. Son morta, e mi vedesti Lultima volta, or son pi lune. Immensa 25 Doglia moppresse a queste voci il petto. Ella segu: nel fior degli anni estinta, Quand il viver pi dolce, e pria che il core Certo si renda com tutta indarno Lumana speme. A desiar colei 30 Che dogni affanno il tragge, ha poco andare Legro mortal; ma sconsolata arriva La morte ai giovanetti, e duro il fato
Di quella speme che sotterra spenta. Vano saper quel che natura asconde 35 Aglinesperti della vita, e molto Allimmatura sapienza il cieco Dolor prevale. //
Si introduce in questo passaggio la questione della morte giovanile, che rappresenta per Leopardi uno dei fulcri della sua poetica 18 . Si tratta di un motivo sfaccettato e complesso, allinterno del quale troviamo numerosi concetti differenti, basandoci sul testo se ne estrapolano almeno tre. Innanzitutto, procura maggior pena il fatto che la donna sia morta in giovane et poich in questa et in particolare che si nutrono ancora grandi speranze verso il futuro e tutte queste vengono disilluse dallarrivo prematuro della morte (v.26: nel fior degli anni estinta). In secondo luogo, la morte prematura anche un simbolo delle speranze stroncate, delle illusioni che vengono poi spezzate e del contrasto che si crea tra sogni, desideri da una parte e la realt dallaltra. 19 Un terzo aspetto che la morte in et giovanile pu essere letta in senso metaforico (in seguito ritroveremo in modo pi visibile questo tema), let giovanile pu infatti essere fatta combaciare con quella dellignoranza e dellincanto verso un mondo che non si conosce a fondo. La morte arriva con larrivo della conoscenza e lo sviluppo dellintelletto, che restringe la capacit di fascinazione e immaginazione, riducendo in conseguenza, secondo la teoria del piacere, le possibilit di essere felici e godere delle illusioni. Questo tema, ad ogni modo, ha origine in esperienze personali dellautore che permettono di leggere lintero canto in chiave autobiografica. infatti vero che nella sua infanzia Leopardi visse
17 Ibidem, p. 412. 18 Michele DellAquila, Il sogno, p. 46. 19 Muniz Muniz, Cantos, p.706. Il Sogno di Leopardi Yasmine Tonini ~ 8 ~
lesperienza di perdere il fratellino Luigi, ma non solo questa morte ricorre come esempio della scomparsa in giovane et, presente anche il caso di Teresa, la figlia del cocchiere, cos come limmaginazione di altre ipotetiche morti (tra cui quella medesima del poeta). 20
I versi sul tema della morte giovanile sono, come abbiamo potuto constatare, ricchi di molteplici significati, in seguito il testo si immerge sempre pi in una dimensione filosofica, con conseguenze anche sulla complessit dei vari passaggi. Per agevolare perci la comprensione del lettore si tenter una parafrasi per gruppi di versi. Parafrasi vv.26-29: sono morta in giovane et, quando vivere pi dolce che in qualsiasi altro momento, prima che il cuore si renda conto di come tutta la speranza umana sia inutile. Questo motivo, particolarmente importante per Leopardi, si trova in numerosi altri suoi canti, un esempio possono essere alcuni versi de La vita solitaria 21 :
[] Mi sovvien del tempo Che mi scendesti in seno. Era quel dolce 45 E irrevocabil tempo, allor che sapre Al guardo giovanil questa infelice Scena del mondo, e gli sorride in vista Di paradiso. Al garzoncello il core Di vergine speranza e di desio 50 Balza nel petto; e gi saccinge allopra Di questa vita come a danza o gioco Il misero mortal. []
Parafrasi vv. 29-33: poco tempo occorre prima che linfelice mortale desideri colei (la morte) che lo sottrae ad ogni dolore: ma senza consolazione la morte prende i giovani, e duro il destino di quella speranza che viene spenta sotto terra. Dunque, non la morte in se stessa ad essere terribile, quanto pi il destino che porta la morte proprio a coloro che ancora hanno la speranza e la fiducia in una vita felice: i giovani senza esperienza del mondo. La perifrasi della morte (vv.29-39: colei che dogni affanno il tragge) in se stessa suggerisce un nuovo significato, pu infatti essere vista come una liberazione dal dolore. Ma essa, per destino, pi terribile per coloro che muoiono prima del disinganno e di arrivare a desiderarla. Parafrasi vv. 34-37: per gli inesperti della vita(coloro che ancora non hanno vissuto il disinganno) inutile sapere quello che la natura nasconde (cio la fine di ogni umana speranza), lamarezza di perdere la vita prima di conoscere questo destino pi forte di quella di sapere precocemente. 22
20 Michele dellAquila, p. 50. 21 Leopardi G., Canti, La vita solitaria, vv. 43-52. 22 Muniz, Cantos, p. 707. Il Sogno di Leopardi Yasmine Tonini ~ 9 ~
//Oh sfortunata, oh cara, Taci, taci, dissio, che tu mi schianti Con questi detti il cor. Dunque sei morta, 40 O mia diletta, ed io son vivo, ed era Pur fisso in ciel che quei sudori estremi Cotesta cara e tenerella salma Provar dovesse, a me restasse intera Questa misera spoglia? Oh quante volte 45 In ripensar che pi non vivi, e mai Non avverr chio ti ritrovi al mondo, Creder nol posso. Ahi ahi, che cosa questa Che morte saddimanda? Oggi per prova Intenderlo potessi, e il capo inerme 50 Agli atroci del fato odii sottrarre. Giovane son, ma si consuma e perde La giovanezza mia come vecchiezza; La qual pavento, e pur m lunge assai. Ma poco da vecchiezza si discorda 55 Il fior dellet mia.//
Nei versi 51-55 si racchiude lanalogia tra giovinezza e vecchiaia, altro argomento caro a Leopardi. da notare innanzitutto come la riflessione sia chiusa in una struttura a chiasmo: giovanezza-vecchiezza (v. 52) vecchiezza (v. 54) fior dellet mia (v.55). Lidea espressa in questo passaggio che, malgrado la giovane et del poeta, viste le esperienze vissute, egli sente la vecchiaia molto pi prossima di quanto normalmente dovrebbe essere. Il poeta ne ha paura pur sapendo che ancora giovane e la vecchiaia lontana. Questo perch la sua concezione di vecchiezza non riferito solo a un valore cronologico e temporale, quanto pi a uno stato psicologico e fisico. Anche se egli ha ancora di fronte a s molti anni di vita, si sente psicologicamente senile. Sono le esperienze fatte, il disinganno, la perdita della speranza a farlo sentire non pi giovane. A questo proposito possibile cogliere degli elementi autoreferenziali molto precisi, in particolare in una lettera al Perticari del 30 Marzo 1821, da Recanati, nella quale Leopardi accenna proprio a questa condizione:
[] La fortuna ha condannato la mia vita a mancare di giovent; poich dalla fanciullezza io sono passato alla vecchiezza di salto, anzi alla decrepitezza s del corpo, come dell'animo. Non ho provato mai da que naqui un diletto solo; la speranza alcuni anni; da molto in qua neppure questa. E la mia vita esteriore ed interiore tale, che sognandola solamente, agghiaccerebbe gli uomini di paura. [] 23
Si crea qui un nuovo contatto tra i due protagonisti, essi in teoria possedevano entrambi una giovane et che porta con s speranze, gioia, felicit e sogni. Ma vista la loro situazione, ambedue hanno perso questi privilegi per conoscere invece disinganno e dolore.
23 Leopardi G., Epistolario, p. 198. Il Sogno di Leopardi Yasmine Tonini ~ 10 ~
// Nascemmo al pianto, Disse, ambedue; felicit non rise Al viver nostro; e dilettossi il cielo De nostri affanni. //
La donna, in questa battuta, esclude completamente la possibilit di un futuro, il suo punto di vista fatalista: il destino di ognuno, fin dalla nascita, segnato dal dolore (v. 55: Nascemmo al pianto). Il destino qualcosa di crudele e che non ha come obbiettivo quello di concedere felicit alluomo. C unidea di qualcosa di prestabilito dalla natura, una provvidenza al rovescio 24 . La morte favorisce soltanto la consolazione del ricordo e nessuna altra possibilit di credere nella speranza 25 . Un altro aspetto interessante il continuo esprimersi della donna facendo riferimento a un noi (gi precedentemente presente al v. 13) che unisce i due personaggi, accumunandoli nello stesso destino, che per porta come risultato la loro separazione. 26
//Or se di pianto il ciglio, Soggiunsi, e di pallor velato il viso 60 Per la tua dipartita, e se dangoscia Porto gravido il cor; dimmi: damore Favilla alcuna, o di piet, giammai Verso il misero amante il cor tassalse Mentre vivesti? Io disperando allora 65 E sperando traea le notti e i giorni; Oggi nel vano dubitar si stanca La mente mia. Che se una volta sola Dolor ti strinse di mia negra vita, Non mel celar, ti prego, e mi soccorra 70 La rimembranza or che il futuro tolto Ai nostri giorni. E quella: ti conforta, O sventurato. Io di pietade avara Non ti fui mentre vissi, ed or non sono, Che fui misera anchio. Non far querela 27
75 Di questa infelicissima fanciulla.
La battuta comincia con la tipica struttura della deprecazione 28 (Se vero che), lintento del protagonista quello di impietosire la donna attraverso la dimostrazione della propria
24 Muniz, Cantos, p. 708. 25 Bonifazi, l'immagine della morte, p.414 26 Ibidem. 27 Querla: lagnanza o protesta per danno sofferto. (Treccani) 28 Leopardi G., Canti, p. 300. Il Sogno di Leopardi Yasmine Tonini ~ 11 ~
sofferenza grazie a segnali specifici 29 (vv. 58-61: porta il ciglio di pianto, gravido il cor dangoscia, il viso velato di pallor), in modo da poter acquisire il diritto di ricevere una risposta. Ci che preme al poeta sapere se lei in vita avesse provato qualche sentimento, sia esso di amore oppure di piet, nei suoi confronti. Tutto il passaggio sottolinea la situazione di asimmetria in cui sono posizionati i due protagonisti e che impedisce la realizzazione delle speranze del poeta, grazie anche al confronto tra una situazione passata e una presente. Nel passato il poeta si struggeva nella sofferenza e nel dubbio riguardo a questa questione che non poteva trovare risposta, la medesima cosa accade dopo la morte, poich non era pi possibile scoprire la verit dal momento che la donna non era pi in vita (vv. 64-67). Ma, grazie alla situazione eccezionale che si presenta attraverso il sogno, si pone la possibilit di ottenere una risposta. Lamore in un modo o nellaltro viene sempre ostacolato e per destino i protagonisti non potranno mai ricongiungersi, se non in questo attimo effimero che rappresentato dal sogno. 30
Lo scopo di scoprire la risposta a questo punto pu sembrare vano, siccome una dichiarazione daffetto non pu permettere comunque la realizzazione del loro amore. Il poeta ne cosciente e spiega come il sapere che lei ha provato attaccamento per lui gli permetta almeno daffidarsi ai ricordi (v.70: rimembranza), quindi al passato, mentre il futuro, inteso come futuro insieme (v.71: nostri giorni) loro negato dal destino (vv.70-71: il futuro tolto/ai nostri giorni).
//Ed ella, in atto Soave e tristo, la porgeva. Or mentre Di baci la ricopro, e daffannosa Dolcezza palpitando allanelante Seno la stringo, di sudore il volto 85 Ferveva e il petto, nelle fauci stava La voce, al guardo traballava il giorno. Quando colei teneramente affissi Gli occhi negli occhi miei,//
Passiamo alla terza parte, dove si realizza il contatto tanto anelato attraverso la descrizione delle azioni dei personaggi. La realizzazione massima dellavvicinamento avviene con la condivisione dello sguardo, i due si guardano reciprocamente negli occhi durante labbraccio e a questo punto si giunge al culmine della loro unione che psicologica, emotiva, fisica e sensoriale. Ma da notare che precedentemente a questi versi viene descritta la vista che sembra venire meno,
29 Cfr. Del fingere poetando un sogno. 30 Muniz, Cantos, p. 267. Il Sogno di Leopardi Yasmine Tonini ~ 12 ~
offuscata (v.86: al guardo traballava il giorno), per cui intuiamo come questa visione non sia reale ma illusorio. // gi scordi, o caro, Disse, che di belt son fatta ignuda? 90 E tu damore, o sfortunato, indarno Ti scaldi e fremi. Or finalmente addio. Nostre misere menti e nostre salme Son disgiunte in eterno. A me non vivi E mai pi non vivrai: gi ruppe il fato 95 La fe che mi giurasti. //
Questa quarta parte racchiude, come gi preannunciato, la battuta di congedo della donna. Gli ultimi quattro versi (vv. 92-95) descrivono il destino che li attende e allo stesso tempo il fatalismo di lei che sembra accettarlo e non porvi resistenza. Poco prima della separazione lunione tra i due personaggi, come gi evidenziato precedentemente, totale. Il verso 92 (Nostre misere menti e nostre salme) mostra la comunione sia nel corpo che nello spirito (mente) dei due protagonisti. Questo verso intrattiene con quello successivo un rapporto ossimorico, poich questa unione viene esplicitamente disgregata, son disgiunte in eterno (v. 93). Inoltre il termine assoluto eterno calca sullimpossibilit futura dun rinnovato incontro. Sia il presente che il futuro sono segnati e per i protagonisti non c possibilit di unione, a me non vivi/ non vivrai (vv. 93-94), permettendo di osservare il dislivello tra i due personaggi. Il poeta non vive nel medesimo momento della donna, lei gi oltre, nella morte. Ritroviamo il mai pi (v. 94) che si era gi incontrato in precedenza al verso 45, dal valore assoluto e che dilata in eterno il loro fato. Viene poi ribadito come sia il destino (v.94: fato), la legge della natura, ad essere causa di questa situazione, una forza contro cui lessere umano non pu opporsi e da cui soggiogato, per cui la promessa damore giurata dal poeta risulta essere totalmente inutile.
//Allor dangoscia Gridar volendo, e spasimando, e pregne Di sconsolato pianto le pupille, Dal sonno mi disciolsi. Ella negli occhi Pur mi restava, e nellincerto raggio 100 Del Sol vederla io mi credeva ancora.
In questultima parte si manifestano le conseguenze del congedo della donna. Lunica cosa che rimane di lei lillusione, limpressione della sua presenza, che per solo una sensazione, qualcosa della mente, del desiderio, e che ancora appartiene al torpore del sonno piuttosto che alla Il Sogno di Leopardi Yasmine Tonini ~ 13 ~
realt. Come se la mente cercasse di mantenere intatte le tracce di un incontro mai realmente avvenuto. Il carattere effimero e intangibile di tutta lesperienza viene ben descritto negli ultimi tre versi del canto: Ella negli occhi /pur mi restava, e nellincerto raggio/ del sol vederla io mi credeva ancora. I termini sottolineati caratterizzano lesperienza sensoriale come incerta, legata al dubbio, la figura della donna ancora impressa negli occhi ma la vista, secondo i versi precedenti, il senso pi compromesso, per cui in questo contesto non si parla davvero di vista, quanto pi dello sguardo della mente e nellimmaginazione che permette di visualizzare le cose 31 . Il canto si chiude con una struttura ciclica dovuta alla ripresa di alcuni elementi che si trovano allinizio (la disposizione di questi elementi inoltre a chiasmo). Questo fa si che si possa ricollegare la scena iniziale con quella finale:
Le pupille/ le pupille (vv. 97, 5) Sonno/sonno (vv. 98, 4) Nellincerto raggio/ primo albore (vv. 99, 3) Del sol/ il sole (vv. 100, 2)
Il risultato di un simile gioco di elementi porta a posizionare lintero incontro avvenuta in un tempo fuori dal tempo, come se non fosse trascorso inizio e fine combaciano perfettamente ma tutto fosse avvenuto in una dimensione differente, non soggetta a regole di tempo e spazio. Inoltre questa ciclicit, questo ritorno allinizio evidenziato anche dal termine ancora, che ribadisce lidea di una ripetizione, di un ritorno, possibile grazie ai meccanismi di memoria e rimembranza, che permettono, almeno nella mente, di ripetere esperienze fatte nel passato. Infine il termine ancora, che si contrappone al perentorio mai pi del verso 94, messo a fine canto e verso, dilata il proprio significato come un eco. Quello che resta di lei solo il ricordo di unombra incontrata in sogno, espressione perfetta dellillusione che permette di vivere cose che nella realt non potrebbero mai pi realizzarsi.
31 Cfr. spiegazione v. 86, al guardo traballava il giorno. Il Sogno di Leopardi Yasmine Tonini ~ 14 ~
Bibliografia
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