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LETTERATURA ITALIANA FRANCESCO PETRARCA PROFESSORESSA LAURA

FACECCHIA

Petrarca si distingue dagli altri dotti del '300 per essere stato anticonformista in quanto fondatore
della lirica moderna che descrive gli effetti che l'amore produce sull'amante. Il Rerum Volgarium
Fragmenta non è una biografia storica ma ideale ( epistole familiares, seniles). È un poeta
preumanista in quanto ha adottato un metodo e un criterio nella letteratura dei classici.
Frequentava soprattutto la corte papale e andava alla ricerca del testo originale. Pur essendo un
uomo del Medioevo sentiva qualcosa che cambiava per dar voce al suo animo. Dante è priore della
città di Firenze, Petrarca invece no. Ciò non toglie che egli non si occupi di politica e delle
problematiche internazionali, è lo scrittore che strumentalizza le corti a suo vantaggio ( anche ad
Avignone) , per poter esercitare l'otium letterario ( otium ciceroniano che lo porta a meditare sulle
letture che va facendo , è un dotto rivoluzionario, nuovo . Petrarca si dice fiorentino, lui è nato ad
Arezzo, fu criticato aspramente anche da Boccaccio con il quale stringerà amicizia sul finire degli
anni '40.
Sonetto 16 . “Movesi il vecchiarel caduto”.

È un sonetto che compone mentre a Roma sul finire degli anni '30. I critici affermano che l'ha
composto in quella città in quanto Petrarca scrive nel verso 9 “ e viene a Roma”.
Carducci , grande studioso conoscitore di Petrarca ha fatto un commento molto importante su di lui.
*Come si conosce la valenza semantica delle voci nel tempo? È un grande dizionario storico della
lingua italiana di Salvatore Battaglia pubblicato a Torino nel 1961, l'ultimo volume invece è del
2001, quindi 40 anni per pubblicare “l'opera magna” in 21 volumi.
Intorno al 2009 è uscito un volume di aggiornamento quindi diventano 22 volumi, uno strumento
prezioso , ogni valenza semantica è accompagnata dalle esemplificazioni, dalle origini della lingua
italiana.
Esiste un Cd della Zanichelli composto da Pasquale Stoppelli e Picchi( il tecnico) dove sono state
riportate tutte le opere della produzione letteraria italiana, uno strumento attivo attraverso il quale si
possono effettuare delle ricerche e individuare le occorrenze delle voci italiane con l'individuazione
dei luoghi.*
Il sonetto è costituito da quattordici versi strutturati in due quartine e due terzine. Il vecchietto
( diminutivo , voce affettiva), si allontana bianco e pallido dal luogo, dalla casa dolce ( ancora
affetto) dove ha compiuto la sua vita, lasciando la sua famiglia che rimane meravigliata nel vedere
il caro padre che con il passare del tempo viene sempre meno. Le voci appartenenti al campo
semantico degli affetti ( dolce, caro, famigliola).
Trascinando il corpo ormai avanti negli anni ( antiquo) latinismo. Troviamo la figura retorica
della sineddoche che è la parte per il tutto. Gli rimangono da vivere le sue ultime giornate, si aiuta
con la buona volontà, rotto e spezzato dagli anni, stanco per il cammino compiuto, per la lunga vita
vissuta. Nel verso 8 c'è un chiasmo, parti del discorso che si incrociano { rotto dagli anni e dal
cammino storico}.
Giunge a Roma per esaudire il suo desiderio : vuole andare ad ammirare l'immagine di Cristo che
spera di vedere in paradiso. La sembianza di colui è un'icona bizantina che si trova a San Pietro
raffigurante l'immagine di Cristo.
“Così stanco talvolta anche io vado cercando la vostra immagine”. Com'è strutturato questo
sonetto? È una lunga similitudine leggendo all'inizio il lettore non comprende ma il COSÌ
dell'ultima terzina stabilisce il paragone. Il protagonista quindi è Petrarca non tanto il vecchierello.
Petrarca cerca nel volto degli altri l'immagine della sua donna , una similitudine sbilanciata a favore
del paragonante, mette in evidenza soprattutto gli affetti, il desiderio e la speranza di vedere Cristo
al di là della vita, infatti questo sonetto è stato nominato anche sonetto della speranza.
Laura è il personaggio in absentia , è un personaggio costante che viene recuperato attraverso la
memoria che assume due forme :
la memoria di ciò che è lontano nel tempo e la memoria di ciò che è distante nello spazio( il vecchio
che si allontana dalla sua casa). Petrarca è lontano da Laura che vuole cercare nel volto degli altri. È
un sonetto di angoscia e sofferenza per la lontananza della donna amata, avvertiamo la compresenza
in questo sonetto di sacro e profano, il vecchierello che vuole vedere l'immagine di Cristo e Petrarca
che invece vuole vedere l'immagine di Laura. Altre voci presenti sono quelle appartenenti al campo
semantico del movimento : movesi, viene, cercan Dio. Porta ad individuare un motivo comune al
vecchio e a Petrarca, motivo comune della ricerca, l'uno di Cristo e l'altro della donna amata.
Il commento è basato su un filo conduttore che è dato dalla luce divina e la luce di Petrarca che si
illumina nel descrivere Laura.
Stroppa assorbe commenti, la prima fascia del commento che lega gli altri commenti è la luce, la
grazia e lo splendore.

Sonetto 25

Dedicato all'amico che si è allontanato da Amore. Nel canzoniere il personaggio per eccellenza è
l'amore. Non è soltanto l'amore per Laura ma anche per gli amici , per i libri , per gli accanimenti.
Non si sa chi sia l'amico a cui il poeta dedica questo sonetto, probabilmente lo ha composto negli
anni avignonesi, gli anni in cui Petrarca non aveva ancora pensato ad un'opera unitaria.
Questo sonetto è ricco di molte voci che Petrarca estrae da Dante nonostante siano completamente
diversi. Petrarca è un poeta di seconda generazione rispetto a Dante, poeta della crisi che mette tutto
in discussione, Dante invece fonda la sua vita sulla ragione, non è contro l'amore ( Paolo e
Francesca hanno sottomesso la ragione alla lussuria ).
Amore piangeva perché vedeva l'amico sciolto dai legami d'amore , e io ( Petrarca ) mi
accompagnavo al suo pianto dal quale non mi sono mai allontanato, ammirando la vostra anima
libera dai nodi d'amore, per le conseguenze strane contraria alla dolcezza d'amore. Hai rivolto
l'anima verso il cammino della rettitudine. Lo ringrazio perché ascolta le preghiere umane con
benevolenza. E se voi ritornando ad amare, ad una vita che colloca al centro amore ,volgendo le
spalle al desiderio nobile, avete trovato una strada irta di ostacoli dell'intraprendere il percorso
d'amore questo è successo per quanto sia difficile la strada e solitaria la salita.( vita fondata
sull'amore non è solo gioia ma anche sofferenza).
Per cui conviene che si salga , che si proceda verso il vero valore che è l'amore e la poesia d'amore [
quell'uom è impersonale essere indeterminato].

Si definiscono rime ricche quelle rime che hanno i due rimanti con sillabe uguali { talvolta - rivolta,
mani – umani, } mentre poggi è una rima equivoca cioè voci identiche ma di diverso significato.
L'ultimo verso è caratterizzato da un'allitterazione : vero valor conven , abbiamo il ritorno della
lettera V.

Componimento n° 18

Il canzoniere è costituito non solo da liriche d'amore ma anche da canzoni. I generi metrici sono
liberamente accostati ma non casualmente, le tre canzoni etico-politiche sono distanziate tra loro ,
infatti oltre a questa che è la numero ventotto le altre due sono rispettivamente la 53 e la 128 ( Italia
mia). Questo è dovuto al criterio della VARIATIO che egli usa per raggruppare o no i vari
componimenti. Questi componimenti si inseriscono poi in una corpus avente un tema unico.
Questo sonetto è caratterizzato dal tema della lontananza presente anche nel sonetto 16 come
abbiamo visto in precedenza. Il sonetto appartiene al ciclo dei componimenti di lontananza
strettamente correlato al 27 ed hanno in comune anche alcune voci.
Questa canzone è dedicata al cammini verso la salvezza e in questo tema vengono ad inserirsi alcuni
motivi quali l'unità e la concordia dell'Europa e la storia gloriosa dell'antica Roma e dell'antica
Grecia. La salvezza è la salvezza del dedicatario, ma a chi è dedicato? I critici hanno prospettato
due ipotesi : la prima che fosse dedicato al vescovo Giacomo Colonna fratello del cardinale
Giovanni Colonna presso il quale Petrarca prestava servizio, l'altra ipotesi invece fatta da
Sant'Agata è che il dedicatario fosse il frate domenicano Giovanni Colonna il quale era amico di
Petrarca quando egli frequentava la corte avignonese, in quanto siccome all'interno del sonetto vi
sono chiari riferimenti al soggiorno in oriente e siccome il frate risiedette lì, il destinatario della
canzone,secondo Sant'Agata diviene proprio lui.

Quando è stata composta questa canzone? Fu uno dei suoi primi componimenti, scritta nel periodo
della crociata quando Filippo di Valois aveva programmato questa in Oriente. Scrive Stroppa che
molto probabilmente questa canzone il poeta l'abbia scritta in preghiera del frate intorno al 1333,
anno in cui Petrarca non pensava ancora al Canzoniere. Questa canzone è permeata d'amore, non
soltanto l'amore nutrito nei confronti di una donna ma anche quello di Carità, di PIETATIS.

La prima strofe è costituita da ben quindici versi, tredici endecasillabi e due settenari, il verso nove
e il verso quattordici.
Canzone costituita da sette stanze aventi come schema ABC BCA CdeED EFdF . Le lettere
minuscole stanno ad indicare i versi differenti dagli endecasillabi. La strofe si divide in FRONTE e
SIRMA che sono dei periodi metrici, si uniscono fra di loro grazie al verso chiamato
CONCATENATIO. La fronte può essere divisa in due sotto-periodi che sono i PIEDI mentre la
sirma si può dividere in due sotto-periodi chiamate VOLTE.

ABCBCA piedi Cde ED EFdF volte


Ci sono nella strofe della canzone due rime baciate, una incatena la sirma alla fronte, ma non
sempre contengono dei sotto-periodi. La canzone come abbiamo detto è costituita da sette stanze
più un CONGEDO o una TORNADA che ha lo schema rimico comune quello della sirma, non è
sempre presente nelle canzoni. Il poeta si rivolge al destinatario , non lo chiama per nome ma si
rivolge alla sua anima, anima beata eletta per il paradiso. “ anima che sei ricoperta della nostra
umanità , non aggravata come le altre dai peccati dell'uomo. Oh ancella . Oh serva obbediente
amata da Dio perché siano meno difficili le strade attraverso le quali si passa dalla terra al regno di
Dio, ecco il dolce sostegno , conforto (v.10) di Zefiro ( vento occidentale) spinge di nuovo la tua
barca ( barca della vita) che ha già girato le spalle al mondo per dirigersi verso il porto della
salvezza.{ metafore nautiche frequenti nella poesia classica greca e latina che ritroviamo in Dante}.
(V.11) attraverso questa valle ( sintagma dantesco), terra oscura e di peccato, il vento spingerà la
nave là, libera dai nodi che la legavano alla terra , strada del bene la porterà verso Oriente verace ,
della salvezza ( Gerusalemme).
Anche le altre strofi hanno lo stesso schema della prima. “ forse non furono le lacrime mai tante da
piegare la giustizia divina del suo porto.”quel re che Cristo benevolo nei confronti dell'umanità
volge solo per grazia i suoi occhi verso i luoghi santi dove egli fu messo in croce per cui inspira nel
petto di Filippo VI ( nuovo Carlo) che ritorna del sonetto precedente, inspira nel petto la
vendetta,vendetta che gli uomini non hanno pensato di praticare sicché l'Europa intera tenta la
liberazione , così soccorre ( Filippo è il soggetto ) la chiesa tanto che soltanto promuovendo le
crociate a parole fa tremare tutto l'oriente, Babilonia.
Ogni strofe è dedicata ad un argomento. Nella prima il cammino verso la salvezza , nella seconda la
promozione della crociata da Filippo il quale per sua volontà sprona l'Europa di armarsi, nella terza
c'è l'invito a tutti i popoli europei indicati con l'aria di appartenenza : galli , spagnoli, inglesi
chiunque dal nord verso sud, chiunque abita tra l'Aragona e i monti , chiunque accompagni le
insegne dei cristiani l'esercito dei cristiani e a chi importò sempre la vera gloria,il vero pregio dai
Pirenei fino alle coste atlantiche , all'ultimo orizzonte ( che può essere anche il mar
mediterraneo)lascerà la Spagna insieme alla regione dell'Aragona e la carità ( v.42) spinga a questa
impresa nobile anche l'Inghilterra con le isole bagnate dall'oceano da nord verso sud fin là dove
risuona la dottrina del cristianesimo ( sacro e profano), dal polo verso Gibilterra. { la carità sproni
verso questa impresa}terre tutte varie, diverse per linguaggio, per modo di combattere per usi e per
costumi. “Quale amore così lecito per donne, fu materia, stimolo come quello che anima adesso i
crociati a combattere?” In questi tre versi c'è riferimento alle guerre mitiche dell'antica Roma.
(Minosse che combatte contro Atene per il figlio, la guerra di Troia per riprendere Elena...), tutti
popoli che vengono designati con termini riferiti al clima, una parte del mondo che abita in terre
ghiacciate , con nevi gelide.
“ Là dove le giornate sono oscure vi è una gente a cui non importa morire, gente che per natura è
nemica della pace. Se questa prende la spada insieme con la rabbia tedesca potrai conoscere quanto
sia da tenere in bassa considerazione perché prenderanno le armi, combatteranno contro gli
orientali e con quelli che crearono quelle divinità pagane e che abitano nei pressi del mar Rosso.”
( popolo ignudo senza armatura, che non stringe mai la spada ma affida i colpi al vento ( frecce)
combatte quindi con l'arco da lontano.)
Rivolge direttamente al destinatario : “quindi è arrivato il tempo di liberarsi, il popolo dei saraceni ,
il santo sepolcro ed è maturo il tempo per liberarsi dal velo che ha ostacolato i nostri occhi. È giunto
il tempo che mostri il nobile ingegno che ti è stato dato per grazia divina dallo stesso Dio
immortale. Oltre all'ingegno devi mostrare anche la tua eloquenza, le tue parole sia quelle
pronunciate con la lingua, sia quelle scritte con l'inchiostro. È giunto il momento quindi che
dimostri attraverso questo che bisogna liberare il santo sepolcro.
Se non ti meravigli leggendo Orfeo, del musico Anfione che con il suo suono rimuoveva le pietre,
assai sarai ancora meno incredulo di fronte al fatto che l'Italia insieme ai suoi abitanti si svegli
sentendo le tue parole prendendo le armi per salvare il santo sepolcro. Se l'antica madre, l'Italia
guarda al suo passato con occhi di verità si rende conto che in nessuna battaglia ci furono ragioni
così nobili”. Non è altro che un incitamento perché l'Italia si svegli.
“ Tu che hai per arricchire il tesoro della tua conoscenza , tu che hai letto e riletto gli scritti antichi e
moderni, per avere maggiore conoscenza ( tesauro, parola antica usata per intitolare l'enciclopedia
medioevale).
Volando al cielo con il corpo conosci Roma, spesse volte è stata cortese pur ricevendo ingiurie dal
periodo in cui Romolo la fondò sino ad Augusto che si accinse la corona d'alloro per ben tre volte.”
A differenza di Dante che si riferisce sempre alla Roma imperiale , Petrarca guarda alla repubblica,
Roma repubblicana. “ E ora perché non deve essere solo generosa ma anche riconoscente e pietosa
nel vendicare le offese fatte al figlio di Maria? Quale speranza ha l'esercito nemico di difendersi se
Cristo si è schierato nella parte occidentale? Non ha alcuna speranza.
Fai attenzione alle battaglie di Serse, personaggio che pur di conquistare la nostra corte costruì un
ponte fatto di barche , il coraggio non può essere temerario. Vedrai vestite di scuro tutte le donne
persiane per la morte dei mariti e tinto di rosso il mare.
Non solo la sconfitta ti promette la vittoria ma ti promettono la vittoria se guardi anche alle battaglie
di Maratona e alle termopoli .
Conviene chinare a Dio le ginocchia e la mente.” Successivamente si rivolge alla canzone : “ non
abbandonare le altre liriche , vai insieme con loro. Io tratto comunque di amore, amore caritas che
deve portare l'esercito a combattere in oriente i saraceni. Amore non solo quello rivolto alle donne
ma anche quello dei cristiani.

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