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MARZIALE

VITA
Nasce in Spagna ma si trasferisce a Roma vivendo grazie all'attività poetica e al sostegno dei patroni .Tornò
a vivere in Spagna in una casa donata da una ricca signora . La sua opera piu importante èuna raccolta di
epigrammi formata da 15 libri .

POETICA
Marziale nella sua poesia rifiuta la mitologia e pone le radici nella vita quotidiana infatti intende trattare i
comportamenti umani , nello specifico lo spirito romano e i costumi dei suoi contemporanei . Marziale
come Persio attacca la culpa e non i colpevoli ma con la differenza di una funzione moralistica
assente ,infatti il suo scopo è intrattenere il lettore spesso con contenuti volgari . Si hanno ripercussioni
anche sulla lingua infatti rivendica il <parlar chiaro> non escludendo termini volgari e osceni che
garantiscono l'immediatezza espressiva.

LE PRIME RACCOLTE
Questa concezione la ritroviamo anche nelle raccolte precedenti.
Il Liber de spectaculis raccoglie una 30ina di carmi che trattano l'aspetto divertente della vita di Roma in
relazione soprattutto dei giochi ,che inaugurarono l'anfiteatro Flavio ,cogliendone gli aspetti strani e
inconsueti. Poi gli Xenia e gli Apophoreta che erano come biglietti che accompagnavano regali durante la
festa dei Saturnali , i primi per cibi e bevande , i secondi per oggetti .
Possiamo quindi definire queste opere poesia d'occasione volte alla fruizione dei lettori poiché nonostante
la loro eleganza si riducevano alla descrizione spiritosa di oggetti della vita quotidiana.

GLI EPIGRAMMATA: PRECEDENTI LETTERARI E TECNICA COMPOSITIVA


I 12 libri di Epigrammata sono l'opera più matura di Marziale nella quale affronta il mondo
dell'epigrammatica non rinunciando a tematiche dell'ambito funerario,erotico,descrittivo, elogi e decisioni
privilegiando una poesia legata alla realtà. Come di tradizione fa riferimento ad alcuni predecessori come
Catullo da cui riprende l'aggressività vivace (rinunciando all'attacco personale ) oppure usare altri metri
accanto al distico elagiaco. Riprende dal passato anche il concentrare gli elementi comici nella parte finale
(preceduti da un momento di 'attesa') conclusa da una battuta o una affermazione fulminante , schema
diffuso che non ritorna però in tutti gli epigrammi.
Menzione sono l'uso di brillanti enumerazioni riferite a caratteristiche di un personaggio smentite poi con
una battuta ; oppure la presenza del personaggio del poeta che rilascia un commento a caldo su un
interlocutore.

I TEMI E LO STILE DEGLI EPIGRAMMATA


Il tema della vita quotidiana è svolta nella metà degli epigrammi in modo spiritoso ricorrendo all'iperbole e
al paradosso .Si prendono in considerazione gli aspetti più semplici e bassi ma anche quelli brutti di persone
e oggetti , ad es. le attività sessuali sono sia trattate con oscenita na anche con spirito fine. Ci sono
componimenti di carattere comico-realistico dove deride le abitudini e manie tipiche dei Romani come ad
es. I clientes costretti ad adulare i loro padroni. Troviamo poi i carmi celebrativi rivolti ad amici e quelli
encomiastici dedicati a personaggi potenti come i principes. Epigrammi descrittivi dedicati a luoghi o
oggetti che rievocano ricordi o aneddoti . Il tema amoroso rappresentato sia dal desiderio fisico che da
descrizioni di bellezza delicati e gentili.
Un gruppo di epigrammi che rivelano l'aspirazione di una vita semplice e senza pretese del poeta ,ad es.
l'opposizione tra l'Urbe dispendiosa e la Spagna Frugale .

Lo stile cambia a seconda degli epigrammi: nella poesia encomiastica lo stile è più alto a differenza di quelle
comico realistiche . Il lessico colloquiale è ricco di diminutivo,tecnicismi e grecismi ma anche vocaboli
volgari e osceni. Questo materiale è trattato con raffinatezza grazie alla collocazione delle parole e l'uso
delle figure retoriche .
RIFERIMENTO MONTALE

Montale sceglie il nome “Xenia” in riferimento ad un’opera minore del poeta satirico latino Marziale (40-104
d.C.), composta di 127 epigrammi che dovevano accompagnare - come una sorta di biglietto di auguri poetico
- i doni fatti agli ospiti di casa in occasione della festa dei Saturnali (all’incirca, tra il 17 e il 23 dicembre e
dedicati alla mitica “età dell’oro”) o della loro partenza. In greco, infatti, il termine “Xenia” (gr. ξενία) significa
appunto “ospitalità”. Il poeta recupera questa termine in un contesto abbastanza particolare: in “Satura”
(1971) la sezione “Xenia” raggruppa una serie di testi dedicati al ricordo della moglie Drusilla Tanzi (1886-
1963), detta “la Mosca”. Montale riprende il modello dell’epigramma (una breve composizione in distici
elegiaci) in uno stile più semplice e colloquiale rispetto alle raccolte precedenti, per ricordare, in modo spesso
malinconico ed affettuoso al tempo stesso, la quotidianità trascorsa insieme con Drusilla. un altro
collegamento con Marziale è nel titolo “Satura” della raccolta, che richiama quello del genere letterario
classico nel suo mescolare elementi e realtà differenti ma con finalità sarcastiche o parodiche. In “Satura”,
Montale “mescola” infatti spunti assai diversi per i suoi testi, facendo spesso riferimento alla realtà concreta di
tutti i giorni, spesso osservata con occhio scettico ed ironico.

CLASSICI

LA “BELLA” FABULLA

Bella es, novimus, et puella, Tu, o Fabulla, hai come amiche


Tutte le donne vecchie, o quelle
verum est, Et dives, quis enim brutte, o le più brutte tra le vecchie.
potest negare? Sed cum te Proprio queste prendi come
nimium, Fabulla, laudas, Nec compagne e le porti con te
Nei banchetti, nei portici, nei teatri.
dives neque bella nec puella Così, o Fabulla, tu sei bella, così tu sei
es. giovane.
Osservazioni retoriche Sono presenti le seguenti figure retoriche: anafora (nec), iperbato,
assonanza (-ella)
Osservazioni culturali La bellezza di Fabulla è rovinata da un comportamento che mette in
secondo piano le sue doti, perfino la sua ricchezza; anche dopo un secolo la bellezza non è solo una
questione di apparenza. L’accenno alla ricchezza ricorre in Marziale, perché ai suoi tempi si
praticava la “caccia all’eredità”.

EROTION
Un epigramma delicato - Erotio (in greco «amorino») era una schiavetta cui Marziale era molto affezionato,
morta in tenerissima età. A lei il poeta dedicò un ciclo di tre epigrammi, di cui questo è il primo (gli altri
sono V, 37 e X, 61). Si tratta di un componimento molto delicato e commosso, in cui Marziale affida l’ombra
della piccola ai propri genitori defunti, quasi a farne una sorta di sorellina adottiva; d’altro canto non manca
una raffinata elaborazione letteraria, e in particolare al verso finale emerge una citazione dell’epigrammista
ellenistico Meleagro di Gadara (Antologia Palatina VII, 461), il quale auspicava che la terra fosse leggera per
il piccolo Esigene, che in vita era stato così leggero per lei.

MATRIMONI DI INTERESSE
Marziale vede il matrimonio come un mezzo per migliorare le proprie condizioni economiche.
Gemello vuole sposare Maronilla: lo desidera ardentemente, di da un gran da fare, prega la donna, le invia
regali. È dunque tanto bella? Tutt’altro: non c’è nulla di più repellente. Che cosa dunque cerca in lei, che
cosa gli fa gola? Tossisce.
Paola vuole sposarmi, ma io non voglio spostala, perché è vecchia. La sposerei volentieri, se fosse più
vecchia.
O Filerò, questa ormai è la settima moglie che tu seppellisci nel campo. A nessuno il campo rende più che a
te, O filerò.

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