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LETTERATURA INGLESE II

Wordsworth e Coleridge sono coloro che hanno introdotto il Romanticismo in England. La loro
amicizia portò alla pubblicazione nel 1798 della raccolta Lyrical Ballads, di cui la prefazione
(aggiunta nel 1800) è il manifesto del Romanticismo Inglese.
Il progetto viene descritto da C. così: W. scrive della quotidianità in maniera innovativa (elemento
sociale) mentre C. avrebbe scritto del soprannaturale naturalisticamente, quasi fosse reale
(elemento visionario).

Lyrical Ballads
Due aggettivi quasi antitetici che intendono il primo l’esprimere sentimenti, il secondo il
componimento popolare e ingenuo e che rimanda più a una sfera sociale, non epica. Ciò porta a
dire che si tratta di cantare l’umile umanità (ballata) sottolineando quelle che sono le emozioni
suscitate dai fatti (lirica). C’è la volontà dichiarativa di determinare “quanto il linguaggio colloquiale
basso-medio si adatti allo scopo del piacere poetico”.
Il poeta risveglia le menti dalla torpida abitudine per renderla partecipe della meraviglia del creato
e stabilire una sorta di intimità emotiva lettore-autore.
1° versione LB: solo 4 poesie di C. ma ha posiz. di prestigio il Rime of the A.M.
2° versione LB: C. perde il nome nella copertina e Rime of the A.M. perde la posiz. di prestigio.

WORDSWORTH
Nelle poesie notiamo spesso incontri con personaggi marginali isolati in una realtà rurale-naturale
in cui il primo si estrania.

Come per esempio la Solitary Reaper che si isola talmente tanto che diventa parte integrante del
contesto naturale., grazie ad una mitizzazione che passa dal legame con antiche tradizioni. Il
linguaggio è evocativo, emozione ricordata in un momento tranquillo e secondario, che gioca sul
binomio udito-vista fusi e contrapposti che portano all’elevazione a significazione simbolica quello
che è il canto della giovane e della mietitura. Questa figura ricorda l’iconografia della morte (falce
in mano) ma lascia spazio a pensieri orientaleggianti ed emotivi.

In Lines Written in Early Spring l’enfasi è data dalla musicalità del creato: cinguettio, gorgoglio,
brezza etc con-fusi in una polifonia-sinestesia di blended notes.
La poesia è decifrazione della scrittura divina.

Immortality Ode invece sottolinea la fede minata dalla delusione di non riuscire ad avere
rivelazioni. L’oggetto straniato qui appare come assenza. La poesia, qui, è un oscillare tra gioia e
disperazione.
“To me the meanest flower that blows can give | Thoughts that do often lie too deep for tears” a
differenza del daffodil, qui c’è la Perdita della capacità visionaria. Dopo questo, infatti, non scrive
più niente di famoso.
COLERIDGE
La sua fama si affida a cinque poesie (Frost at Midnight, Dejection: an Ode, The Rime of AM.,
Kubla Khain e Christabel) di cui solo the RIME è completa. Incompletezza delle opere a causa
della mancanza di disciplina dell’autore e della schiavitù all’oppio che lo aiuto nella stesura esotico-
misteriosa dei frammenti.

Biographia Literaria (1817): prende cit. e non dice la provenienza etc. propone un concetto di
letteratura = prodotto dell’immaginazione.
Rime of The Ancient Mariner: viaggio verso l’ignoto. Mix up di libro di viaggio e racconti di mare
medievali, dall’altro al mito classico e alla ritualità cristiana. TRAMA. Il marinaio si identifica col
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poeta, l’ospite di nozze costretto ad ascoltare è il lettore. Il primo si salva perché si apre al mistero
e vaga narrando la sua storia e il secondo è ipnotizzato dall’occhio scintillante del vecchio, perché
l’esperienza poetica è intrisa di arcano che richiede la “sospensione d’incredulità” che è la base.
Un solo difetto secondo C. che è la forzatura sul lettore del sentimento morale come causa di
azione.

Kubla Khan: trascrizione sogno oppiaceo, interrotto da visita inopportuna che ne causa la perdita
del filo di scrittura. Colerdidge lo descrive come un mondo immaginario e inizia con un incantesimo
denso di allitterazioni e nomi esotici che creano un intreccio di magia. Al verso 30, visione di
fanciulla abissina che canta con l’arpa, frammentando l’intreccio magico. Mistero dato anche
dall’interruzione finale.

Christabel: fonda tutti gli elem. Più scontati del trovarobato gotico-medievista in una visione
stravagante. Il metro è apparentemente irregolare, si fonda sugli accenti e non sulle sillabe.

BYRON

Dedito al vizio-eccesso, poeta romantico maledetto. Tutti gli stilemi romantici si uniscono in
Childe Harold’s Pilgrimage: ambientazione medievale e dizione arcaica abbandonati a favore di un
resoconto di viaggio, dal quarto libro l’autore cede il posto ad un suo alter ego di prototipo
byroniano – attraente, libertino, misterioso – che deriva dalla personalità dell’autore, dedicto a
bisex e incesti. L’opera si rifà alla sua vita.

Manfred: rivive il rapporto incestuoso con la sorellastra. Romanticismo esteriore: modo poetico
settecentesco, urbano nei toni, comico discorsivo in forma.

Don Juan – The vision of Judgement – Beppo, a Venitian Story: comicità ironica, elegante e
discorsiva, volgarità e blasfemie ‘700.

Marino Faliero – The Two Foscari: due tragedie, vicende ispirate alla storia di Venice, linguaggio e
schemi drammaturgici settecenteschi, impianto alfieriano.

Don Juan: opera più originale, anti romanticismo elevato. Comico, farsesco, satirisco, passione.
Ritratto dell’autore stesso, trasgressivo e abile oratore, soprattutto per parlare di sesso e ipocrisie
del tempo. Il poema è una conversazione di un gentlemen nella buona società.

On this day i complete by 36th y.: triste come l’epitaffio, constatazione della vita al termine (foglia
gialla) che cerca di combattere in modo eroico  Febbre Gialla.

P. B. SHELLEY

Shelley ha vita simile a Byron, a differenza però viene elevato a mito solo dopo la morte, per la
quale lasciò molti inediti. La sua opera consta di satire e visioni filosofiche, poesie politiche e
drammi in versi, per quanto sia più per la poesia lirica.
Un riconoscimento va, come per tutta la 2° generazione romantica, alla ricerca del mistero
narcisisticamente nella mente umana, e non più nella natura come faceva la 1°.

Ozymandias: medita sul decadente potere terreno.


England in: disprezzo per la politica inglese nel brevissimo sonetto  esule in Italia da 1818.
Stanzas Written near Naples:
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Ode to the West Wind: tendenze rapsodiche e declamatorie della poesia.


La sua opera, per S., è = vento autunnale che trascina verso la morte invernale e prepara alla
rinascita primaverile. (vedi fine dell’ODE)

Prometheus Unbound: profezia di liberazione, rigenerazione thanks to ribellione intellettuale, socio-


morale, Prometeo è Satana di Milton

Adonais: elegia pastorale per morte di Keats. Versi duri per i critici di Keats.

Defence of Poetry: esalta la supremazia di immaginazione e del creativo sulla ragione. I poeti sono
“legislatori non riconosciuti del mondo” e la poesia rivela la bellezza nascosta del mondo.
Teoria dello straniamento poetico: percepire oggetto isolandolo dall’abitudine.

KEATS
On 1° looking into Chapman’s Homer: primo sonetto ispirato dalla traduzione di C. di Omero.

Endymion: poema di 4k versi, scommessa con shelley, recensiti male.

(Fall of ) Hyperion: blank verse, due epici.

Isabella – Lamia – The Eve of St. Agnes e le sei Odi (es. Ode on a Grecian Urn)

Gli accadimenti tristi della vita lo portano a sviluppare un pensiero based on contrast: bellezza
dell’arte e immortalità del canto da un lato, pena di vivere e caducità della vita dall’altro.
Ode on a Grecian Urn: La bellezza è verita, come detto alla fine, che apre la strada al
decadentismo prossimo e che dischiude la speranza al poeta doomed a morte.

Ode to Autumn: contrappone i canti primaverili alla musica autunnale per la intrinseca bellezza.
Materiale tradizionale romantico è trasfigurato nei poemi.

La Belle Dame Sans Merci:lirica narrativa estetizzante, ballata. Modello per l’estetismo. (vedi lirica)

3. SAGGISTI E ROMANZIERI
LAMB – 1
Autore narra ricordi infantili oniricamente, storie quotidiane in Essays of EliaI the best one,
leggerezza stilistica, che non tradisce i drammi familiari nell’opera  compagnia delle indie con
sorella matricida, che nei momenti di lucidità lo aiutò a comporre, opere come Tales from
Shakespeare, trame di S. rielaborate per l’infanzia.

HAZLITT – 1
Critico d’arte, letterato, saggista, stilista alla ricerca di uno stile familiare fondato sul ritmo. My first
Acquaintance with Poets, memoir dell’incontro con i poeti della 1st generation di cui esalta la
grandezza dei capolavori giovanili, condannando le posizioni di reazione in politica (W) e religione
(C).
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DE QUINCEY – 1
E’ noto per Confessions of an Eng. Opium Eater, in cui si offrono immagini allucinate che
precorrono descrizioni di stati paranomali con annesse interpretazioni freudiane ante litteram,
grazie ad un racconto autobiografico. Un esempio è il passo in cui scrive della rimozione del
passato, che anticipa quello Freudiano. Infine un saggio sull’irresponsabilità morale dell’arte, un
tema che diventa fondamentale per Wilde.

SCOTT – 2
Dichiara di emulare la Edgeworth, di cui il romanzo (declino famiglia irish, pov servitore, irish
english con note di standard eng., memoir orale, sapiente uso del POV) anticipa una vena storica
e nazionalistica romantica, proprio nel Waverley. Compositore di ballate e poemi medievaleggianti,
dopo Waverley, pubblica 30 romanzi con setting scozzese (The Heart of Midlothian) o altri luoghi in
contesto medievale (Ivanhoe).
Scott è importante perché, oltre alla rielaborazione narrativa e a motivi romantici (gusto per il
paesaggio, cares about past, folkore  Scotland = terra romantica), è l’inventore del romanzo
storico, raccontando vicende individuali sullo sfondo di grandi accadimenti storici (non c’è
romance, come quello della vita reale cit).  vedi libro

AUSTEN – 2
Antiromantica in temi e modi, augustea spiritualmente (common sense degli eroi +), esordisce con
parodia del gotico, Northanger Abbey, proseguendo poi in romanzi che narrano vicende di famiglie
di quattro-cinque persone. Limitatezza orizzonte narrativo, comprensione realtà sociale, accurata
visione, attenziona il dettaglio.
Politica matrimoniale è alla base di tutti i romanzi: nella società la donna non ha carriera e la sua
scelta più importante è quella del marito, con criterio, contrariamente alla realtà della Austen dove
il matrimonio nasce thanks to affetto e stima reciproci  molto strana l’attenzione alla finanza della
politica matrimoniale (in Scott il denaro è assente)
Moderazione, dignità, ironia sono ingredienti della buona riuscita tanto dei protagonisti quanto dei
romanzi. Problemi relativi all’educazione femminile  eroine raggiungono piena identità personale.

Sense and Sensibility insegna che bisogna mitigare la sensibilità romantica, mentre Pride and
Prejudice insegna che bisogna andare al di là delle apparenze prima di giudicare qualcuno.
Emma: massima espressione di antiromanticismo, simmetria ed economia narrativa, giocato
intorno a personaggi ingannati dalle apparenze e l’immaginazione.
Mansfield Park: si nota come Jane appartenga al suo tempo, vista dalla critica come una zitella di
provincia che è dedita a immaginare vicende di ragazze da marito. Fanny Price desidera che le
cose rimangano come sono e che le persone rimangano dove sono, nostalgia di una permanenza
immaginaria passata  dettato tutto ciò dal conservatorismo della classe a cui appartiene, così
come la Austen, che sostiene apertamente il colonialismo britannico.

MARY SHELLEY – 2
Best gothic mith  Frankestein, frutto di una scommessa letteraria proposta da Byron, chiamato
anche The modern Prometheus. Esso racconta di una sfida faustiana thanks to 3 narratori:
esploratore polare, Frankestein e la sua stessa creatura. Riferimenti autobiografici al tema
dell’uomo isolato che affronta le insidie del destino. Componimento di una horror story of maternity
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con il tema della creazione maledetta che è rielaborazione narrat. Di esperienze personali (vedi
libro).

L’ETA’ VITTORIANA.
Durante il regno della regina Vittoria l’Inghilterra si trasformò nella massima potenza imperiale
mondiale. Gli anni intorno alla metà del secolo furono caratterizzati dall’ascesa della classe media,
sicura delle proprie capacità imprenditoriali e nella filosofia di vita incentrata sul conseguimento
dell’utile e del pratico. Questo portò sul piano sociale all’esplosione del capitalismo e del libero
mercato e, nel privato, nell’imborghesimento e all’appiattimento dei valori romantici.
Sull’onda della rivoluzione industriale nascevano nuove città che portarono alla conseguente
nascita di problemi di inurbamento di sempre nuove masse di popolazione agricola. Londra
divenne la capitale del mondo moderno, metafora di alienazione metropolitana.
In letteratura la pruderie censurava lo spirito erotico del romanticismo. Nel vittorianesimo
imperante degli anni 40/50, con Dickens, la passione viene sostituita dal sentimentalismo degli
affetti domestici, l’empatia con la natura della descrizione pittoresca. Nel privato trionfa il doppio
standard di comportamento: mentre all’uomo era concesso mantenere alla luce del giorno
un’apparenza di rigoroso decoro e, la notte, ricercare piaceri proibiti, si assisteva a una
progressiva desessualizzazione delle donne delle classi medie, condannate al ruolo di angelo del
focolare, cui faceva da contraltare l’aumento della prostituzione femminile presso i ceti inferiori.
Nel secondo 800, quando la regina si ritirò dalla scena pubblica, nel 1861, apparivano piú evidenti i
segnali del dubbio che scalfiva le certezze borghesi, già da decenni alla raggiunta stabilità
economica faceva riscontro un diffuso senso di insicurezza.
Alla soddisfazione per i traguardi raggiunti nelle scienze si andava sovrapponendo l’immagine di
un universo senza Dio.
I primi movimenti femministi enfatizzavano le problematiche della condizione femminile vittoriana;
sindacalismo, socialismo, marxismo ponevano l’accento sulla situazione delle classi operaie;
l’ascesa del proletariato, l’estensione del diritto di voto altro non erano che risultati dei conflitti
costanti in tutto il secolo.
Gli intellettuali denunciavano la prossima autodistruzione dell’età vittoriana.
Thomas Carlyle aveva contrapposto alla paura delle masse rivoluzionarie il culto degli eroi,
individui che superavano i limiti dell’umano, come teorizzava in Heroes. In Past and Present
approdò ad una diagnosi dei mali della società capitalista, proponendo il ritorno a una sorta di
feudalesimo basato sul rispetto reciproco.
John Ruckin, il piú grande critico d’arte inglese, impegnò dagli anni 60 in avanti tutte le sue energie
in una propaganda per il recupero dell’artigianato, contro lo strapotere delle macchine.
Nel 1859, la pubblicazione diThe origin of the species di Charles Darwin , sconvolse il panorama
scientifico, filosofico e religioso. Metterà nuovamente in crisi la cristiana con la pubblicazione di
Descent of Man in cui elaborava la teoria evoluzionistica.
Le colonie, per quanto riguarda i maggiori romanzieri 800eschi appaiono il regno delle possibilità
per i protagonisti della narrativa del tempo che vi potevano trovare fortuna, riscatto, lavoro e
migliori opportunità.
Quando Vittoria riprese a mostrarsi in pubblico, alla vigilia del cinquantenario dall’ascesa al trono,
per i sudditi la sua immagine venne a identificarsi con la stessa potenza nazionale. Virtù cardinali
di quel momento: dignità, forza morale, rettitudine, austerità di costumi. La “Great White Queen”
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incarnazione della Grande Madre, fertile nel suo imperialismo ma sorda alle rivendicazioni
femminile.
A fine secolo la reazione all’ipocrisia borghese e al materialismo industriale si traduceva nel rifiuto
di qualsiasi intento didascalico, politico, di denuncia o morale all’opera d’arte. “l’arte non esprime
mai nient’altro che se stessa” scriveva Oscar Wilde, e aggiungeva che “la vita imita l’arte, più che
questa non imiti quella”.
1. NARRATIVA/IL ROMANZO

Forma borghese per eccellenza, il romanzo mostrò l’avanzata delle classi medie, rivolgendosi
apertamente ad esse, nelle ricerca di un rapporto diretto con il pubblico, che si esplicava attraverso
la pubblicazione seriale.
Diffusione a puntate: le narrazione uscivano a episodi mensili in appendice a periodici o a
dispense autonome, che potevano a conclusione essere rilegate a formare i romanzi in 3 volumi
imposti dalla politica editoriale di quel periodo. Il romanzo era costretto a sottostare alle leggi del
mercato. Gli autori dovevano tenere conto anche delle regole imposte dalle biblioteche circolanti,
che reclamavano opere possibili di essere lette al alta voce la sera dal capofamiglia senza che
alcuna frase in esse potesse risultare scandalosa.
La letteratura divenne strumento di controllo delle masse e creazione di consenso, ovvero
dispositivo all’interno di un progetto pedagogico volto da un lato a favorire l’alfabetizzazione e
dall’altro a conservarne l’innocuità. Ambiguità vittoriana che trova espressione figurativa non solo
nelle tante storie di sosia e sdoppiamenti di personalità ma anche a livello narratologico, nelle
ripetute trasgressioni al canone realista degli autori vittoriani, nella mescolanza di molti elementi
propri del romance accanto a componenti del novel.

 CHARLES DICKENS: rappresentate del vittorianesimo in tutte le sue contraddizioni. Nella


sua produzione si può cogliere l’evoluzione dell’atteggiamento vittoriano, dall’ottimismo
degli anni 40 e 50 per le sorti progressive della società al pessimismo che caratterizzò la
seconda metà del secolo.
Dickens è considerato il prototipo del narratore puro che prende ciò che narra
dall’esperienza e lo trasforma in esperienza di quelli che ascoltano la sua storia. Due
caratteristiche lo contraddistinguono: il suo essere pensato per l’ascolto (lettura famigliare
ad alta voce) piuttosto che per la fruizione individuale e il suo rapportarsi all’esperienza di
una classe sociale: la borghesia. Dickens è il cantore della classe media, soprattutto di
quella piccola borghesia cui lo sviluppo industriale ha permesso di accedere a livelli sempre
più alti nella scala sociale: bottegai, domestici, impiegati, governanti… La compassione di
cui gli eroi positivi dickensiani danno prova si traduce in una sorta di riformismo illuminato
che però a partire dagli anni 50 verrà messo in discussione per approdare a una visione
sempre più pessimista del vivere comune.
Dickens debuttò nella narrativa con The Posthmous Papers of the Pickwick Club, testi
scritti per accompagnare una serie di vignette. Sono uno spaccato umoristico della Vecchia
Inghilterra preindustriale, ebbero grande successo. Tanto è solare Pickwick Papers tanto è
triste il romanzo successivo, Oliver Twist, storia di un orfano maltrattato che si perde nel
sottobosco londinese tra ladri e prostitute. Atto di accusa contro la politica economica del
tempo e le conseguenze della rivoluzione industriale per gli strati più bassi della
popolazione. Oliver Twist si chiude all’insegna dell’ambiguità: lieto fine che è esaltazione
del riformismo filantropico caro all’autore e che porta il protagonista ad integrarsi in quella
classe sociale che ha creato le condizioni della sua miseria.
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David Copperfield, narrazione in prima persona con spunti autobiografici sulle esperienze
infantili, l’educazione sentimentale e l’apprendistato di uno scrittore.
Bleak House segna un mutamento nell’opera dickensiana:all’ottimismo subentra una
visione sociale sempre più pessimista, alla caricatura umoristica, la riflessione metaforica.
Dickens traforma la critica all’apparato legislativo, che è alla base della narrazione, in una
sorta di profezia sulla degenerazione della modernità. La nebbia che avvolge la città è
l’unico legame tra le classi sociali. Il testo è tutto costruito attorno ad un enigma, legato a
un personaggio, morto di droga e stenti all’inizio della storia (Nemo).
Nel 1845 in A Christmas Carol Dickens affermava che il natale è un periodo di gioia e carità
perché è l’unico momento nel corso dell’anno in cui gli individui dimenticano il posto che
occupano sulla scala sociale e si considerano “compagni nel viaggio verso la tomba”.
Nel 1854, con Hard Times Dickens attacca la politica industriale del suo tempo. In una
squallida città industriale, Coketown, epitome del “regno triste” delle fiabe, si muovono
personaggi senza spessore psicologico, meccanici come automi. Denuncia le colpe
dell’industrializzazione. Gli operai sono visti però solo come masse sfruttate e sofferenti,
mai come una classe anche solo potenzialmente rivoluzionaria. Denuncia anche au guasti
provocati da un’educazione che impedisce ai bambini il libero uso della fantasia.
Del 1860 è infine Great Expectations favola sulla perdita dell’innocenza nello scontro tra le
aspirazioni dell’adolescenza e i compromessi dell’età adulta.
 WILLIAM MAKEPEACE THACKERAY
Nato a Calcutta ma educato in Inghilterra. Ricordato per uno dei suoi numerosi romanzi
Vanity Fair affresco della società inglese all’indomani di Waterloo, che ha come sottotitolo
a Novel without a Hero. La vicenda ruota attorno ai casi di due donne, l’astuta e amorale
Becky Sharp e la mite e ottusa Amelia Sedley che rappresentano i due aspetti della
femminilità del vittorianesimo: la prostituta e l’angelo del focolare. All’ascesa sociale e
rovinosa caduta di Becky fa da contraltare la monotonia e la tristezza della vita di Amelia
che è destinata a coronare con un matrimonio tardivo le sue disavventure. Becky crea da
sé il suo destino; Amelia lascia che siano gli uomini a decidere della sua esistenza.
L’andamento del romanzo è scandito dai continui interventi dell’autore che commenta in
orima persona il racconto, l’autore si paragona a un burattinaio che regge le fila del suo
teatrino di marionette. L’ordine delle costruzioni narrative di Tackeray s contrappone al
caos delle vicende di Dickens. Tuttavia in Tackeray la cifra dominante è l’ambiguità:
ambiguità di giudizio verso le due protagoniste.
 CHARLOTTE, EMILY, ANNE BRONTË
Le tre sorelle crescono orfane di madre lontane dalla città, nel vicariato paterno in mezzo
alle brughiere, portate alla fantasticheria dall’isolamento e prive di una scolarizzazione
istituzionale. L’anticonformismo paterno però le espose fin da piccole a discussioni politiche
e sociali. Emily e Charlotte vanno a studiare a Bruxelles per migliorare il francese.
Charlotte fa ritorno addirittura qualche anno più tardi, affrontando il viaggio da sola.
Indipendente e visionaria fu l’unica delle tre sorelle a conoscere il successo in vita con
Jane Eyre, pubblicato con sotto lo pseudonimo maschile di Currer Bell. Jane eyre racconta
in prima persona la storia di un’orfana che nell’adolescenza si impiega come governante
presso la dimora di un gentiluomo dal torbido passato, di cui finisce con l’innamorarsi.
Charlotte scardinava ogni ideale femminile vittoriano. Jane rifiuta di omologarsi allo
stereotipo dell’angelo del focolare. Viene descritta come poco attraente, dotata di una
passionalità inappropriata per una donna onesta, dichiarerà il suo amore al suo datore di
lavoro ma una volta scoperta la bigamia di quest’ultimo rifiuta una convivenza
peccaminosa. Finalelieto:ormai donna affermata Jane si sposa con un Rochester
menomato e al lettore non resta che che chiedersi se si trovi di fronte a dun eccesso di
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amore infermieristico o all’estremo riscatto della donna che rifiuta di occupare una
posizione subalterna all’uomo. Anne, romanzo Agnes Grey.
Emily, il suo romanzo Wuthering Heights colpisce per la maestria della costruzione
narrativa, il gioco sapiente delle voci narranti e i difficili slittamenti temporali. Narra la storia
di Heathcliff, del suo amore per Catherine, e di come questa passione alla fine li distrugga
entrambi: tema centrale del libro è difatti l'effetto distruttivo che il senso di gelosia e lo
spirito di vendetta possono avere sugli individui.
 ELIZABETH GASKELL
Pioniera della working class novel, il romanzo proletario, in cui si descrivono le squallide
condizioni di vita degli operai nelle nuove città industriali. In Mary Barton la Gaskell offre un
quadro della realtà industriale del suo tempo: le sue simpatie vanno agli operai sfruttati, i
cui gesti di ribellione vengono giustificati dalle tragiche condizioni in cui sono costretti a
vivere. L’idea della lotta di classe è comunque lontana dalla mentalità della Gaskell, diffida
dei sindacati. Analoghe tematiche tornano in North and South dove si può trovare una
rudimentale spiegazione del conflitto di classe in cui la Gaskell da un lato offre
giustificazioni deboli per l’operato tirannico dei padroni e dall’altro enfatizza i problemi degli
operai nella gestione degli scioperi. Opponendo la vita nelle città industriali del nord alla
tranquilla esistenza nei vicariati meridionali, l’autrice allarga la sua analisi sociale alle
problematiche matrimoniali, che diverranno basilari in quello che è considerato il suo
capolavoro: Wives and Daugthers, le relazioni di classe e le differenze sociali portano le
protagoniste a soluzioni di compromesso, caratterizzate da frustrazione, infelicità e tedio
quotidiano e sopportazione.
 GEORGE ELIOT
Pseudonimo di Mary Ann Evans, Middlemarch è un romanzo sulla vita matrimoniale.
Attenta ai problemi del rapporto tra religione e scienza nell’urto con le teorie darwiniane,
nelle sue opere si propone di reinterpretare vita e storia alla luce della scienza e
dell’immaginazione. In The Mill of the floss indaga sulle condizioni dell’infanzia nell’età
vittoriana, nella prima parte mentre nella seconda, indaga, secondo un’ottica puritana, i
dilemmi morali quali la scelta tra famiglia, amore, amicizia, manifestando la presenza di un
narratore di genio. La Elio, come detto, approdò al suo capolavoro Middlemarch nel 1871-
72, uno “studio di vita provinciale” come si legge nel sottotitolo, collocato in una cittadina
dei Midlands intorno al 1832, al tempo della Great Reform Bill. Si tratta di una narrazione
multipla a trame intrecciate sulla condizione matrimoniale. Per la maggio parte dei
romanzieri precedenti, il matrimonio, lieto fine per antonomasia, suggellava la storia, la Eliot
si proponeva di mettere in discussione la “felicità” implicita in questi finali, raccontando
quanto accade dopo le nozze. Per la Eliot il matrimonio apre il romanzo della realtà
quotidiana. Influenzata dalla propria impossibilità di coronare con giuste nozze la lunga
relazione con lo studioso Lewes, la Eliot analizza le problematiche del rapporto tra i sessi e
dell’unione matrimoniale. La Eliot sottolinea l’importanza del dialogo tra i coniugi nel
matrimonio, la necessità di motivazioni e interessi al di fuori del focolare domestico per le
donne, nella consapevolezza che la vita continua e non si arresta in un lieto fine, dopo le
nozze. La Eliot prende anche le distanze dal buonismo e dalla razionalità che
caratterizzano l’atteggiamento di una Austen in materia di politica sessuale (e finanziaria):
nel mondo della Eliot, matrimonio non fa necessariamente rima con patrimonio.
 TROLLOPE
Cantore del vittorianesimo imperante, autore di 47 romanzi scritti nelle pause dal suo lavoro
di impiegato postale. Trollope ottenne successo con 3 cicli di romanzi, di ambientazione
provinciale i primi due e più apertamente politico il terzo. Trollope scrive narrativa realistica
d’intrattenimento per divertire la piccola e media borghesia che siriconosce nelle sue storie
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e da esse accetta anche i consigli e i giudizi morali che l’autore dispensa entrando nella
narrazione. Il più famoso dei romanzi di questo tipo è Barchester Towers, spaccato di vita
clericale vittoriana in cui il sacerdozio è visto non come una missione ma come una
professione redditizia. Autentico “romanzo senza eori” in cui viene proprosto un mondo in
cui si aggirano personaggi senza particolari qualità, preoccupati soprattutto di reggere il
gioco tra apparenza e sostanza; il successo viene infine rifiutato in favore di una sicura
mediocrità mentre tra i personaggi femminili si impone il culto per la maternità messo in
discussione da Eliot.

1.1 FINE SECOLO

Progressiva perdita di sfiducia che caratterizza l’Inghilterra negli ultimi due decenni del secolo.
Malgrado l’enorme potenza imperiale, il paese era vittima della recessione. Mentre nuove religioni
laiche - socialismo, estetismo, spiritualismo- si andavano imponendo, le norme di comportamento
degli evangelici che avevano caratterizzato il regno di Vittoria- sobrietà, rettitudine, repressione
sessuale- erano messe in discussione a favore di atteggiamenti trasgressivi, in aperta polemica
con il culto vittoriano della famiglia borghese e del focolare domestico. Sul fronte dell’editoria ,
l’Education Act del 1870, allargando la scolarizzazione al periodo 5-11 anni, creò un nuovo
pubblico di lettori, alla ricerca di una letteratura che, divertisse o in alternativa, mettesse a
confronto con problematiche quotidiane in cui riconoscersi.
Ciò porto al successo dei quotidiani popolari e degli inserti domenicali e all’emergere di una
letteratura di genere che andava incontro al gusto del pubblico e all’imporsi di una sorta di
“naturalismo all’ inglese” che scandagliava i lati più oscuri della vita del sottoproletariato urbano. A
quest’ultima casistica appartengono, oltre agli slum novels molto presenti negli anni 90, le
narrazioni realistiche di George Gissing. In Workers in the Dawn, egli descrive lo squallore e
l’abbruttimento del sottoproletariato e i mali dell’ereditarità, e in Demons attacca il socialismo,
proponendo come soluzione ai problemi del proletariato l’educazione delle masse e non la
rivoluzione.
Wilkie Colllins, amico di Dickens, chiuse la stagione del gotico e inaugurò quella della Detective
novel con The Moonstone, un poliziesco a voci narranti plurime, con suspense, sospetti, indagini
deduttive e detective fever che contagia tutti i personaggi mutandoli in poliziotti dilettanti. Il più
famoso autore di detective stories dell’800 inglese è Arthur Conan Doyle, creatore di Sherlock
Holmes, uno dei prodotti più emblematici della temperie culturale tardovittoriana: uso delle scienze
esatte per arrivare alla soluzione degli enigmi, indagine scientifica e metalità positivista.
Nella fantascienza tardo-ottocentesca, le distopie sono analizzate come fenomeni naturali e
giustificate da moventi scientifici. Un esempio sono quelle di H.G. Wells (The war of the worlds ,
The time machine) e Erewhon di Samuel Butler, di quest’ultimo si ricorda anche la feroce critica
antivittoriana The way of all flesh (Cosi muore la carne, 1903), crudele messa alla berlina di ogni
aspetto della società borghese, attraverso la demitizzazione della famiglia e dei suoi
condizionamenti. Nella visione del narratore la Chiesa d’Inghilterra, l’istituzione matrimoniale, il
ruolo dei genitori sono accumunati da una stessa ipocrisia, che appare la componente inalienabile
dell’età vittoriana. Un modo particolare di reagire al conformismo vittoriano è rappresentato dal
nonsense, la scrittura dell’assurdo che scaturisce dalla distorsione del reale. La follia sovrasta la
ragione come nei lavori di Edward Lear, The book of nonsense, raccolta di limerick, brevi poesie
umoristiche a schema metrico fisso(aabba) e di Lewis Carroll, matematico di professione e autore
del celebre Alice in Wanderland, in cui viene offerta ai lettori una visione iconoclastica della società
del tempo e delle sue istituzioni, criticate non solo nei comportamenti assurdi dei personaggi che
Alice incontra ma anche nelle reazioni della bambina che non manca mai di comportarsi secondo
le regole del buonsenso e del galateo imparate nella sua borghese famiglia vittoriana.
LETTERATURA INGLESE II

 GEORGE MEREDITH
Di George Meredith oggi si ricorda il capolavoro narrativo The Egoist, 1879, romanzo di
impianto teatrale in cui è messo a nudo l’egoismo borghese. Meredith mostra come la
società vittoriana adegui i propri standard comportamentali all’esaltazione
dell’individualismo e dell’arrivismo più sfrenati, in nome dell’interesse personale e della
difesa dei diritti borghesi, in particolare quello della proprietà privata. Il protagonista del
romanzo, fin dal nome (patterne) tradisce la sua essenza di modello borghese esemplare,
nel corso della vicenda anche tutti gli altri personaggi finiscono con lo svelare il proprio
essere solo espressioni di svariate forme di egoismo, in un gioco di maschere che vuole gli
individui riconoscersi solo nell’immagine che gli altri hanno di loro. Anche l’amore appare
solo come uno scontro di egoismi per la supremazia di un ego sull’altro. La falsità dei valori
borghesi viene messa a nudo, nella consapevolezza che la società vittoriana può
progredire solo assicurandone la conservazione. Le manifestazioni più negative della
borghesia cercano di spacciarsi per valori positivi.
 ROBERT LUOIS STEVENSON
Narratore puro, secondo forse solo a Dickens per la fantasia creatrice e l’abilità di
confezionare intrecci, in cui sono assenti le analisi psicologiche dei personaggi ma sono
esaltate le verità di situazioni avventurose e il rapido susseguirsi di eventi inattesi. Gli
indigeni delle isole Samoa, presso cui terminò i suoi giorni, lo chiamavano “Tusitala”
=cantastorie.
Con Treasure Island, Steavenson si inserisce nel filone marinaresco alla Robinson Crusoe,
aggiungendo alla tematica dell’isola intesa come banco di prova dell’individuo, elementi di
pirateria e criminalità, colti attraverso gli occhi di un ragazzo nel percorso dall’adolescenza
alla giovinezza. La ricerca del tesoro diventa un rito di passaggio, infine appare evidente
come il vero tesoro da ricercare sia la maturità.
Distaccandosi dalla narrativa per ragazzi, pubblicherà le Fables, decisamente più per
adulti, operette morali dove accanto a apologhi macabri, schizzi nonsense e narrazioni
magiche, si possono trovare metanarrazioni di stampo postmoderno.
The Strage Case of Dr. Jekyll e Mr. Hyde è un resoconto in chiave di enigma poliziesco di
uno sdoppiamento di personalità, che può essere letto anche come metafora del farisaismo
vittoriano: segno di un’età in cui l’uomo ha perso la propria interezza, Jekyll raffigura le
varie fasi in cui si manifesta la scissione dell’io nell’individuo uscito dalla rivoluzione
industriale, alienato dalla società, represso nel privato ed estraneo perfino a se stesso.
Pochi anni dopo nel Ritratto di Dorian Gray, Oscar Wilde spinge la tematica della scissione
dell’io diviso alle estreme conseguenze.
In Stevenson la perdita di fiducia nell’integrità dell’io sfociò nel dubbio sul significato
dell’avventura imperiale. Dalle sue opere traspare lo scetticismo verso la presunta missione
civilizzatrice dell’uomo bianco nelle sue narrazioni sui mari del Sud.
 RUDYARD KIPLING
Nelle sue opere l’impero appare non come un un espediente di ambientazione narrativa,
ma come reale luogo di servizio, lavoro e mandato umanitario. L’ideale imperialista offerto
dalle sue opere non è quello dell’alta borghesia che egli non conosceva e cui non
apparteneva, ma quello a lui familiare per nasciata e consuetudini, dei civil servants, i
funzionari inglesi di stanza nelle colonie, fieri di sacrificarsi per il re e per la patria, inconsci
di essere strumenti di sfruttamento. Nessun inglese ha mai descritto l’India meglio di
Kipling, si tratta però di una descrizione tutta improntata sull’elemento visivo, in cui è
assente qualsiasi tipo di analisi psicologica. Kim,1900, affresco del mondo indiano visto
attraverso gli occhi di un bambino . romanzo che oggi si ascriverebbe al filone on the road ,
privo di intreccio, costituito solo da un susseguirsi di scene e situazioni incontrate dal
LETTERATURA INGLESE II

protagonista nel corso del suo viaggio attraverso il continente indiano in compagnia di un
lama buddista. Kim, figlio di inglesi, fa un resoconto del mondo imperiale che sente come
suo.
Le short stories kiplinghiane, sia quelle di argomento indiano che quelle di ambiente
europeo. I racconti indiano costituiscono l’espressione più alta del cosiddetto empire gothic
sottogenere noir in cui vengono trasposti i terrori del bianco di fronte al mondo imperiale:
paura di ipotetici contagi da parte degli indigeni, senso di una minaccia apportata dal
contatto con l’altrocoloniale alla purezza della razza; timore di una regressione allo stato
barbarico, di perdere i connotati civili e trasformarsi in selvaggi. I Civil Servants protagonisti
dei racconti oppongono coraggio, cameratismo e lealtà quali unici ideali in grado di aiutarli
a superare l’assoluta impotenza e incomprensione di fronte ai fenomeni che li spaventano.
I capolavori della short fiction inglese li scrisse intorno agli anni della prima guerra
mondiale, sotto l’influsso delle tragedie familiari e dell’incombente cecità. Rielabora il tema
della guerra e della morte dei figli in giovane età, accomunandolo a quello della perdita
della vista o esasperandone la componente tragica e brutale.
 THOMAS HARDY
Con lui si chiude la stagione del romanzo vittoriano e si apre quella del romanzo moderno.
Hardy non si allontana mai dal suo Dorset nativo, regione del sud-ovest dell’Ingilterra che
nelle sue opere indica come Wessex. Portavoce dell’economia rurale arretrata ma
autosufficiente, egli ripropone problematicamente i costumi, i dialetti e i comportamenti di
quelle comunità agricole in romanzi realisti di impianto semplice caratterizzati da un
pessimismo di fondo. L’uomo è, per Hardy, contrastato nel suo agire da forze esterne di
natura ignota che si accaniscono contro quelle personalità singolari che non si adeguano
alle norme di comportamento universalmente accettate e osano sollevare il capo dalla
fatica quotidiana spesso senza scopo.
Hardy partì dalla poesia e alla poesia ritornò, non scrivendo più romanzi fino alla morte
dopo lo scandalo suscitato da Jude the Obscure lavoro in cui alcuni lessero una presa di
posizione a favore di problematiche scabrose per i tempi, quali il divorzio, l’aborto e la
regolamentazione delle nascite.
Hardy è apertamente pessimista sull’idea che qualsiasi riforma possa migliorare la
condizione umana. È conscio del fatto che i mali dell’umanità dipendono da forze al di là
della sua portata e che nessuna miglioria potrà porvi rimedio.
In The return of the Native il pessimism hardiano si mostra in tutta la sua forza al punto che
lo scrittore fu costretto a cambiare il finale del libro, ritenuto dall’editore troppo tragico. In
The Mayor of Canterbury, Hardy procede all’annientamento del tipico eroe Byronico dal
torbido passato mostrando come, di fronte all’opinione pubblica borghese, possa
infrangersi il nuovo io del protagonista, scaturito dal senso di colpa e dalla volontà di
espiazione.

2. POESIA

Poesia apertamente escapista, spia di un atteggiamento problematico nei confronti del quotidiano.
La spinta rivoluzionaria è esaurita; il mondo piccolo borghese in cui il poeta vittoriano vive ha ben
poco a che spartire con quello idealizzato dai romantici. L’affermarsi del capitalismo industriale,
l’egemonia delle classi medie e dei loro valori sulla vecchia aristocrazia, la messa in discussione
della religione ufficiale sulla scia delle nuove scoperte che portano alla separazione tra realtà e
poesia. Se l’oggetto esterno della rappresentazione del poeta, gli appare problematico, egli non
può che rifugiarsi nella creazione di un universo artistico a propria immagine e somiglianza, fine a
se stesso.
LETTERATURA INGLESE II

 TENNYSON
“Poeta laureato”, amatissimo dalla regina Vittoria. Creò mondi fantastici, avulsi dal
quotidiano, che vivono di suggestioni musicali piuttosto che di contenuti ideologici, tanto
nelle raccolte di versi quanto in alcuni poemi lunghi. La poetica tennysoniana è tutta
acchiusa nei versi della sua poesia più celebre, The lady of Shalott, storia di una misteriosa
femme fatale il cui mondo illusorio, intravisto in uno specchio, è distrutto dall’apparizione di
Lancillotto, eroe della vita attiva. Come lei il poeta, lontano dalla realtà che pure riflette nello
specchio della sua poesia, è ucciso dalla stessa esigenza di vita cui anela. Un’altra famosa
poesia è Ulysses, l’eroe omerico, colto al tramonto della sua esistenza, si rivela incapace di
adattarsi a una decorosa vecchiaia e , decidendo di riprerndere il mare, arriva ad affermare:
“To strive, to seek, to find and not to yield”.
Mentre esalta le virtù del focolare domestico, Tennyson, come i suoi contemporanei,
ammira ed esalta chi se ne distacca per andare alla scoperta di mondi nuovi.
Grandezza dei versi elegiaci di In Memoriam scritto in ricordo dell’amico Arthur Hallam.
Esprime in 132 liriche disperate il tormento per la perdita della fede e dell’amicizia. Il poema
si pone come spartiacque tra il vittorianesimo trionfante della prima metà del secolo e i
dubbi del secondo 800. Il poeta lacerato tra la volontà di gioire per le conquiste della sua
era e la disperazione per le proprie angosce personali, i dubbi che rendono ambiguo il suo
atteggiamento. La spaccatura tra il bisogno di parlare di sé e la volontà di non mettersi a
nudo, espressione di reticenza vittoriana, si trasuce spesso in monologhi attribuiti in prima
persona a personaggi del passato, famosi o inventati.
 ROBERT BROWNING
La cui fama è legata soprattutto ai monologhi drammatici, drammatici in quanto non
personali, non confessionali né frutto di riflessioni interiori. I monologhi di Browning offrono
un ricco palcoscenico di individui, spesso affetti da qualche ossessione dominante, intenti a
monologare sulle proprie vicende, senza mai interagire con altri, condannati piuttosto a
raccontarsi come il vecchio marinaio coleridgiano. Al contrario di Tennyson, che si rifugia in
un mondo mitico e leggendario, Browning è affascinato soprattutto dall’Italia umanistica e
rinascimentale, dal mondo del macchievellismo e del “particulare”, dell’individualismo
fiducioso e autosufficiente, che si esprime attraverso le personalità dei suoi monologanti e
che getta una luce ironica sull’era vittoriana. C’è un rapporto attivo con il lettore.
Realazione con la poetessa Elizabeth Barrett culminata con un matrimonio segretoe la
successiva fuga dei due in Italia.
 ELIZABETH BARRETT
Più famosa del marito in quegli anni, raggiunse la popolarità con Aurora Leigh, prima opera
narrativa scritta da un’autrice inglese in cui sia protagonista a sua volta una scrittrice. Nota
anche per l’impegno politico e per le idee libertarie, che tradusse in una derie di poemi
ispirati al Risorgimento italiano. Oggi è conosciuta soprattutto grazie a una raccolta di
sonetti Sonnets from Portugues in cui, fingendo di tradurre liriche erotiche lusitane, narra in
44 sonetti le varie fasi del proprio innamoramento.
 MATTHEW ARNOLD
A lui si deve Dover beach, poesia sulla perdita della fede in cui, piuttosto che lamentare la
crisi individuale, Arnold riflette sulla difficoltà collettiva di vivere in un’età che si sta
progressivamente allontanando dalla religione. Si possono trovare anche componimenti di
tono più personale, autobiografico come Stanzas fom the Grande Chartreure, in cui egli si
descrive “vagabondo tra due mondi, uno morto l’altro incapace di nascere”.
 ARTHUR HUGH CLOUGH
Amico di Arnold, Clough è un poeta dalla voce individuale, moderna nei toni ironici, aperti e
spesso umoristici, incongrui all’epoca in cui si trova. In poesie come The last Decalogue
LETTERATURA INGLESE II

denuncia con sarcasmo le ipocrisie del vittorianesimo. Il “decalogo” riflette, sotto forma di
attacco ironico agli ideali borghesi, i dubbi e le incertezze della seconda metà del 19’
secolo.
3. I PRERAFFAELLITI E GLI ESTETI

In opposizione allo spirito materialistico della società moderna, Dante Gabriele Rossetti fondò nel
1848 la Confraternita Preraffaellita, artisti che intenti a perseguire un ideale realistico
antiaccademico, spirituale e prerinascimentale, contro il meccanicismo vittoriano e il materialismo
borghese. Il passato nelle opere di Rossetti vi è collocato in un’aura mitica, attraverso una
simbologia giocata sul rapporto tra eros e thanatos. Ispirandosi a Dante, Rossetti crea sia in
poesia quanto in pittura atmosfere sognanti con donne angeliche. La sorella di Dante Gabriel,
Christina Rossetti, viene definita da Virginia Woolf, la prima poetessa di lingua inglese. Le
languide visioni dei preraffaelliti aprono la strada tanto all’estetismo di fine secolo con la sua
separazione assoluta tra arte e realtà quanto ai turbamenti del decadentismo. Algernon
Swinburne, aristocratico, repubblicano, ateo, antivittoriano e edonista, conoscitore dei classici e
dedito a perversioni sessuali, masochista e alcolizzato, si impose con poesie apertamente
immorali, blasfeme, di un erotismo sfrenato fatto per sconvolgere i benpensanti, la sua poesia
appare vuota e adolescenziale quanto a contenuti e spesso parassitaria verso altri poeti
La poesia di Oscar Wilde risulta datata, intrisa degli elementi dell’estetismo e decadentismo di fine
secolo; fa eccezione The ballad of reading goal scaturita dalla condanna a due anni di lavori
forzati per pratiche omosessuali, da cui lo scrittore uscì distrutto al punto da rinnegare il proprio io
trasgressivo nella confessione in prosa De profundis.
Di diversa tempra è A.E. Housman, anch’egli omosessuale. Da ricordare solo A shropshire Lad,
dove l’ossessione per gli aspetti più tristi dell’adolescenza è cantata in forma semplice di ballata
malinconica.

 GERARD M. HOPKINS
mentre i preraffaelliti si ispirano a un imagery anteriore alla pittura di Raffaello, gli esteti
esaltano nei loro versi torbidi pulsioni erotiche, al lessico e alla sintassi gaelica si rifà
Gerard M. Hopkins, poeta cattolico, gesuita, per cantare l’amore per il proprio Dio. La
sua opera stupì l’ambiente letterario del primo dopoguerra per l’originalità. In anticipo
sui tempi, Hopkins propone una poesia sperimentale il cui fine è esprimere la ricerca
spirituale che il singolo conduce attraverso la discesa nel più profondo sé --˃ fuga
interiore, da lui definita inscape.
Se la scoperta cui giunge il credente è la scoperta di Dio nella bellezza del creato, il
modo in cui questa bellezza viene descritta non è sentimentale. Per esprimere la
grandezza del creatore, Hopkins avverte la necessità di un nuovo linguaggio e di
nuove tecniche: una sintassi vibrante e una dizione veloce e un ritmo dissonante,
fondato sugli accenti e non sulla divisione in sillabe. È lo sprung rhythm, il rimo
spezzato, che costituisce l’autentica novità della sua opera e che i poeti del 900
riutilizzeranno, primo tra tutti Montale.

CAPITOLO 8

Il primo 900- Età Edoardiana

Il Modernismo

Apogeo della potenza imperiale inglese. Il regno di Edoardo VII, salito al trono nel 1901 fu accompagnato
dal consolidamento del trionfo economico, militare e industriale del paese. La classe dominante, la
LETTERATURA INGLESE II

borghesia inglese poteva pensarsi come eterna in un mondo che aveva finalmente trovato i propri equilibri,
che furono tuttavia spazzati via dalla prima guerra mondiale.

Il vecchio mondo 800esco, doveva lasciare il posto al nuovo, ala modernità, “make it new” fu l’imperioso
comando del poeta americano Ezra Pound. Modernismo fu il nome del movimento che, negli anni anteriori
alla guerra, distrusse ciò che impediva la fondazione del nuovo. Particolare ispirazione trasse il movimento
modernista dalle arti figurative. Di grande importanza, furono le mostre su Manet e sui postimpressionisti
organizzate da Roger Fry tra il 1901 e il 1913; e altrettanto scandalose furono quelle dedicate ai futuristi
italiani negli stessi anni. Wyndham Lewis ironizzò sull’ossesione del futurismo per la velocità ma il
movimento pittorico di cui fu promotore, il voticismo, doveva molto all’arte futurista, oltre che al cubismo.
Il vorticismo proponeva una pittura dai tratti netti e forti, dalle angolazioni acute, dalle tessere nitide e
brillanti, che esaltavano la macchina, l’energia, il vitalismo. Lewis portò questi principi anche all’interno
della scrittura, realizzandoli nel romanzo Tarr (1918) ambientato nel mondo artistico parigino d’inizio
secolo, che si avvale di un linguaggio duro, energico, dove esplode la risata e dove la parola ha la nettezza
delle linee tracciate su tela.

Si auspicava il recupero della tradizione: non quella recente, dai romantici in poi, rifiutata in nome della
discontinuità, ma quella del grande patrimonio della cultura europea, a partire dalla poesia provenzale e da
Dante, come spiegava Pound; o meglio ancora a partire da Omero, come sosteneva Eliot. Il poema
modernista doveva uscire dall’ambito provinciale della penisola britannica, aprendosi alla cultura
internazionale.

Nel dopoguerra alcuni scrittori sentirono che i vertiginosi cambiamenti, da fine 800 in poi, avevano fatto
crollare quella comunanza di pensiero e di sentimento che prima consentiva allo scrittore di ritrarre la
realtà avendo in mano dei criteri sciuri per ordinarla. Ciò comporta da un lato la rinuncia a voler
rappresentare la vita nel suo svolgimento e nella sua completezza, limitando l’argomento della narrazione a
poche ore o giorni, nella convinzione che era meglio indagare il singolo fatto e nella persuasione che esso,
attraverso i collegamenti con altre vicende nel passato appena intuite, potesse far scorgere il senso di una
vita. (epifanie per Joyce “improvvise rivelazioni”).

Scelta di dissolvere la realtà che, passando per il prisma della coscienza, veniva frantumata in aspetti e
significati molteplici. Tecnicamente questo comportava il ricorso allo Stream of consciousness di Joyce, al
flusso di coscienza, alla traduzione sulla pagina del processo inconsapevole di pensieri, associazioni e
sensazioni attraverso la mente. Oppure, esemplarmente in V. Woolf, nella rinuncia al punto di vista del
narratore per l’adozione di una molteplicità di punti di vista. L’intento era quello di avvicinarsi a una vera
realtà obiettiva con l’aiuto di molte impressioni soggettive.

Fioritura letteraria degli anni ’20. Contributo del Bloomsbury Group, formato dai rivoluzionari John Kaynes
nell’economia, Roger Fry nell’arte, Leonard Woolf e lo storico d’arte Clive Bell, che sposarono le sorelle
Virginia e Vanessa Stephen, figlie del biografo e critico Leslie. La formazione elitaria e l’alta collocazione
sociale dei membri del gruppo favorì una posizione più moderata rispetto a quella di Joyce, Pound e Lewis.
Il frutto più bello del gruppo fu la rivendicazione della scrittura femminile.

Fra di esse Dorothy Richardson autrice di Pilgrimage romanzo fatto di romanzi singoli che hanno come
protagonista Miriam: l’azione passa attraverso la mente del personaggio, concentrandosi sulla sua
percezione soggettiva del presente. La sua “prosa femminile senza punteggiatura “ indusse la scrittrice May
Sinclair ad usare per la prima volta, in una recensione (1918) l’espressione Stream of consciousness.

1. LA POESIA

Nei primi decenni del 1900 la critica, l’editoria e i lettori diedero tutto il loro consenso a una poesia
tradizionalista, quella di kipling, Hardy, Housman; poesia che celebrava il mondo rurale attraverso forme e
LETTERATURA INGLESE II

linguaggi ripetitivi e che però trovò poi accenti drammaticamente veri nelle liriche dei “War Poets”, giovani
poeti che affidarono al verso gli orrori della guerra.

Il rinnovamento del linguaggio fu promosso dalla lezione del simbolismo francese, ma soprattutto
dall’imagismo, il movimento che trovava le sue basi nell’idea di una Hard Dry Image da contrapporre ai
cascami romantici promossa dal poeta Hulme, e di cui Ezra Pound fu il più acceso promotore. Pound ribadì
la necessità di fare piazza pulita dello “spirito crepuscolare” e della versificazione sdolcinata proponendo
una poesia “dura e chiara, mai nebulosa e indefinita”, rifiutando la tendenza vittoriana al poema narrativo
per una lirica breve, intensa, compatta: “less is more” .

Linguaggio diretto, concentrato sull’esaltazione della centralità dell’immagine, capace di annullare la


distinzione tra poesia e prosa e di incorporare nella poesia il linguaggio della quotidianità.

 WILLIAM BUTLER YEATS


Era dublinese,famiglia protestante. Il padre e il fratello erano pittori e il rapporto co le arti
figurative, a maggior ragione quando incominci a muoversi in ambito modernista, gli fu
costantemente presente. Nella prima fase della sua poetica si mosse in un ambito
tardoromantico, rifacendosi alle figure leggendarie dell’antica Irlanda e al suo folklore non
ancora contaminato dallo sviluppo industriale. I toni erano nostalgici e sognanti.
Una prima influenza esterna gli fu offerta dal simbolismo francese, ma decisivo fu l’incontro con
Ezra Pound, suggeriotore della sua svolta modernista. Yeats passò ad un linguaggio piu ristretto
e asciutto, che incorporava le parole e gli accenti della colloquialità; si lasciava alle spalle la
tendenza a immergere il personale nel mitico nell’esaltazione della propria soggettività per
affrontare invece, forte dell’oggettività dell’immagine, i dilemmi del presente. Presente che
sentiva nemico. La poesia modernista di Yeats si muove attraverso i piu diversi registri
linguistici; e passa dai toni piu elevati a quelli teneri, dall’incanto alla riflessione, dalla musicalità
piu armoniosa alla dissonanza stridente. Una contraddizione voluta che si accompagna però
sempre alla ricerca di una perfezione di forma. Il premio Nobel gli fu conferito nel 1923.
 T.S. ELIOT
Aveva studiato ad Harvard. I poeti metafisici e Dante furono i suoi punti di riferimento nella
produzione critica e poetica. Altrettanto importante nella giovinezza fu l’incontro con la poesia
francese 800esca, simbolista in particolare. Fondamentale fu l’incontro con Pound. Su ”Blast”,
nel 1915, Eliot pubblica Rhapsody on a Windy Night, che già contiene una delle immagini
tematiche cruciali della sua poesia, quella dello squallore urbano. 2 anni dopo, con l’aiuto di
Pound, dà alle stampe una raccolta di poesie Prufrock and Other Observation in cui la scrittura
poetica modernista si manifesta in tutta la sua novità: con una scelta linguistica che trova nel
linguaggio quotidiano, affidato al verso libero, lo strumento ideale per ritrarre la realtà
impoetica del mondo contemporaneo, con una scelta filosofica che risponde alla crisi dell’io
con la proposta di della frantumazione della coscienza, con un procedere del discorso che alla
linearità sostiruisce scomposizione e dislocazione dei piani e compresenza di luoghi e tempi
diversi. C’è inoltre in tutta la prima fase della sua produzione il ricorso alla dimensione ironico-
satirica, di rovesciamento ironico, fino a The Hallow Men, che costituisce una barriera contro il
tardoromanticismo e alla mediocrità di un presente di anonimo squallore e banalità. Pochi anni
dopo con l’intervento di POund uscì il suo capolavoro The Waste Land poemetto che racchiude
la piu completa visione del mondo offerta dal modernismo. I versi iniziali preannunciano il tema
dell’opera, quello della crisi della civiltà occidentale vista attraverso il simbolo della perdita
della fertilità. Uno dei temi mitici del poemetto è quello della leggenda del re Pescatore che ha
perso la sua virilità, faendo così perdere la fertilità a tutto il suo popolo. Un altro è quello della
LETTERATURA INGLESE II

figura di Tiresia, secondo Eliot il personaggio piu importante, poiche “ciò che vede è la
sostanza” del poemetto. Tiresia, androgino, vede l’accoppiamento senza amore e senza
passione di una dattilografa e di un impiegato: fugace, meccanico, sterile, emblematico di un
mondo incapace di procreare. In the waste land è centrale l’immagine della città, della
metropoli immensa che per il modernismo rappresenta termine di confronto e stimolo
dell’esperienza creativa, garanzia contro il provincialismo. Ma la Londra di Eliot è soprattutto
città irreale, luogo di alienazione e di anonimato, percorsa da una folla di anime morte.
Diversi momenti della storia, continuo parallelo tra il presente e l’antico. L’intervento di Pound
che tagliò la metà del testo originale di Eliot fu fondamentale, eliminando parti di racconto e
elementi descrittivi conferì al poemetto un scrittura condensata, una struttura a blocchi e
frammenti che nella loro intensità offrono il ritratto della desolazione contemporanea.
La negatività della visione che percorre The Waste Land venne superata da Eliot attraverso una
prospettiva religiosa. Nel 1927 fu accolto dalla chiesa anglicana. Di quegli anni è Ash
Wednesday il purgatorio che segue l’inferno di The Waste Land e precede il paradiso di Four
Quartets. Ash Wednesday ha una nuova musicalità, nuovo verso che si avvale della rima e della
magia di un’espressione che viene riproposta come in canto religioso. L’attenzione è tutta
rivolta al mondo interiore, volontà di redenzione.
Four Quartets è un poema in 4 parti. Ogni Quartet si apre con il riferimento all’esperienza
personale del poeta. L’ incarnazione è il riferimento costante dei Quartets. Il poema nel suo
continuo variare tra l’umano e il trascendente, ha in parte, sullo sfondo, la presenza della
guerra. La realtà drammatica di quegli anni favorì la ricezione con cui fu accolta l’opera.
Ammirazione per un linguaggio di inalterata intensità, capace di contenere una pluralità di
significati all’interno di una costruzione che ha una grande ricorrenza di temi e immagini. È uno
dei vertici della poesia religiosa del 900.
 WYSTAN HUGH AUDEN
Da riassumer, vedi libro
 DYLAN THOMAS
Gallese, esuberante, forte bevitore, eccentrico personaggio della scena letteraria inglese del
primo dopoguerra. La sua poesia è apprezzata perché trova accesso diretto alla emozioni, al
contrario di quella di Eliot e Auden. Thomas era attento al percorso sonoro dei suoi versi, egli
era un “tecnico” di consumata perizia, quasi ossessivo nella limatura del testo. Il suo tema
principale fu quello dell’unicità di ogni forma di vita e della continuità di vita, morte e nuova
vita nel succedersi delle generazioni. Importante fu anche la sottolineatura del legame tra
sessualità e miti religiosi, tra la forza anarchica degli impulsi sessuali e le forze ordinate che
presiedono allo sviluppo della natura. Per quanto riguarda la scrittura poetica, sin dalle giovanili
liriche delle prime raccolte è evidente la lezione del surrealismo, dello sperimentalismo di
Hopkins, ma anche di Blake e dei poeti metafisici e della tradizione del folklore gallese. Tutto
questo non invade però la sua poetica con immagini contrastanti seppur intrecciate tra loro e i
ritmi trascinanti suggeriti dall’oralità.

2. LA NARRATIVA
2.1 Nuovo e meno nuovo

 ARNOLD BENNETT
 JOHN GALSWORTHY
LETTERATURA INGLESE II

 JOSEPH CONRAD
 FORD MADOX FORD
 EDWARD MORGAN FORSTER
 JAMES JOYCE
 D.H. LAWRENCE
 VIRGINIA WOOLF

AL DI FUORI DEL MODERNISMO

Il modernismo condizionò tutto il primo 900, ma nella narrativa furono molti gli scrittori che si distaccarono
da questa corrente. Il primo è William Somerset Maugham.

 WILLIAM SOMERSET MAUGHAM


L’autore naturalista di Liza of Lambeth, Of Human Bondage, Cakes and Ale e di The British Agent,
libro da cui nasce il moderno romanzo di spionaggio. Maugham fu soprattutto autore di splendidi
racconti che ne fanno uno dei più grandi maestri della narrativa breve. Molti sono ambientati nelle
colonie britanniche, con la rappresentazione degli uomini e delle donne che furono gli ultimi
interpreti dell’impresa coloniale, ridicolizzati per le loro manchevolezze e ammirati per la loro
capacità di fare bene, in quei luoghi “altri”. L’universalità di quelle storie sta nella capacità di
trascendere il contesto per offrire un ritratto della nostra natura più vera.
 EVELYN WAUGH
Fu la voce dello scontento per l’affievolirsi del ruolo egemone della potenza britannica e della sua
classe dominante. Il suo romanzo più bello: A handful of Dust ha come protagonista Tony Last, un
gentiluomo perduto nelle sue fantasticherie di un mondo scomparso e incapace di capire ciò che
accade nel mondo reale, dominato dal nuovo potere del denaro. Il romanzo ha un taglio comico ed
è percorso da una satira feroce. Di Waugh si ricorda anche Brideshead Revisited, un romanzo che
ripercorre la storia sociale dell’Inghilterra tra le due guerre raccontandoci la storia di Charles Ryder
nel suo rapporto con i membri di un’antica e aristocratica famiglia cattolica inglese, propritaria della
masion di Brideshead. Tutto viene travolto dalla guerra, ma l’immagine finale, la fiammella che
continua ad ardere “tra le antiche pietre” della cappella, sembra voler indicare che negli antichi
valori risiede la sola possibilità di salvezza.
 CHRISTOPHER ISHERWOOD
Visione opposta a quella di Waugh. La sua produzione più riuscita è quella legata all’esperienza
berlinese dal 1929 al 33. C’è una corrispondenza tra il momento storico e la figura del narratore
creata da Isherwood nei Berlin Novels, “sono una macchina fotografica”, proclama il narratore, che
registra ciò che gli sta davanti, passivamente, senza pensare. Non ci sono grandi eventi, ci sono solo
singole figure che egli incrocia mantenendo da esse distacco ma consegnandoci tuttavia il senso
ultimo della loro esperienza.
 GEORGE ORWELL
Si schierò con le forze repubblicane e andò a combattere in Spagna durante la guerra civile. Da
quell’esperienza del 37, nacque Homage to Catalonia, il più bel libro sulla guerra civile spagnola
pubblicato in Inghilterra. La fama di Orwell è legata soprattutto alla favola distopica Animal Farm,
una fiaba con i toni, il taglio e l’andamento del racconto per bambini. Satira allo stalinismo. Dopo la
caduta dei regimi dell’Est ha perduto parte del suo impatto ideologico. Un’altra distopia, scritta
negli ultimi mesi di vita, è 1984. Per alcuni versi il romanzo risponde al timore suscitato da un
progresso tecnologico nemico dell’uomo. Ma fondamentalmente è la sua visione politica di un
Occidente dominato da una dittatura staliniana, la profezia non si è avverata, ma certi timori in
LETTERATURA INGLESE II

particolare quelli relativi alla capacità di manipolazione dei media suonano molto attuali, come
pure la sua attenzione per il linguaggio politico, concepito per “far apparire la menzogna verità”.
 MALCOM LOWRY
Pubblicò in vita solo una parte dei suoi molti lavori letterari, uno di questi è il romanzo modernista
Under the Volcano pubblicato nel 1947. È la storia di Geoffrey Firmin, console britannico nella città
messicana di Cuernavaca, alcolizzato, che muore ucciso da una banda di fascisti. Quasi tutto il
racconto, tranne il primo capitolo, ha luogo il 2 novembre del 1938, una vita e un mondo in un solo
giorno. La scrittura di Lowry riprende molti aspetti tipici del modernismo: la molteplicità dei punti di
vista, il monologo interiore, il flusso di coscienza, la dimensione temporale, limitata e dilatata. Con
una differenza: mentre Eliot e Joyce miravano a un’espressione letteraria “oggettiva”, Lowry utilizza
tecniche e stilemi, pilastri simbolici e mitici pr giungere a una scrittura soggettiva, personale,
autobiografica.
 IVY COMPTON-BURNETT
Esordì con un romanzo, Dolores, dalle caratteristiche 800esche, ma dopo una lunga pausa tornò alla
scrittura utilizzando una forma molto diversa. A partire da Pastors and Masters, il narratore
scompare e tutta la storia è affidata al dialogo dei personaggi, dialogo dettato da un ironia sapiente
e beffarda, che prevale sulla drammaticità degli eventi, conferendo ai romanzi un tono comico.
L’ambientazione è quella di grandi dimore abitate da famiglie patriarcali, il periodo è quello
dell’apogeo della potenza britannica, tra fine ottocento ed età edoardiana. Dietro a quelle
rispettabili pareti si nascondono la bigamia, il matricidio, l’incesto etc.. ma senza che nulla turbi
l’apparenza del decoro e della civiltà.

IL PRIMO NOVECENTO
MODERNISMO
Detta altresì età edoardiana, srgnò l’apogeo della potenza imperiale inglese. Con edoardo VII si ha
consolidamento, trionfo economico, industriale ed imperiale. C’è un divario ancora più accentuato
tra le classi (borghesia è ricchissima, le altre stentano a causa di una vita difficilissima e quasi
inumana).
MAKE IT NEW è il nuovo motto, saggi e manifesti si fanno carico di debellare la letterarietà
passata a pro di una nuova, sotto il nome di modernismo che distrugge ciò che impedisce il
“nuovo”.
Importantissime le mostre post-impressioniste di Manet come scandalose quelle dei futuristi
italiani.
Lewis ironizza invece sulla velocità ossessiva futurista, che diede spunto al pittore per il
vorticismo, movimento pittorico che propone una pittura netta e forte, tessere nitide e brillanti, che
esaltano la macchina ed il vitalismo. Tutto ciò venne riportato nel romanzo Tarr, ambientato nella
parigi artistica di inizio ‘900 con linguaggio duro ed energico, risate e le parole sono nette come le
linee su tela.
C’è un ritorno alla tradizione – non quella recente – del grande patrimonio culturale europeo
(Dante, Omero etc.). Il modernista si apre alla cultura internazionale per confronto con l’eredità di
“The mind of Europe”, lasciandosi alle spalle l’ambito provinciale.
Nel dopoguerra, alcuni scrittori si accorgono che gli avvenimenti hanno fatto crollare la comunanza
di pensiero-sentimento che consente allo scrittore di ritrarre la realtà con dei criteri sicuri per
ordinarla. Ciò comporta due cose:
LETTERATURA INGLESE II

1) Rinuncia rappresentazione vita nel suo svolgimento/completezza: limitazione


dell’argomento narrativo a poche ore e giorni, è meglio indagare il singolo fatto che si
ricollega at least but often a un accadimento passato che possa rivelare molto di più
(epifanie di Joyce).
2) Dissolvere la realtà, passata per la coscienza, che viene frantumata in aspetti molteplici:
stream of consciousness di Joyce, la trascrizione del processo inconscio di pensieri,
sensazioni etc della mente.
Virginia Woold rinuncia invece al punto di vista del narratore (non esiste in un mondo
inconoscibile nell’interezza diversamente da quello ‘800) con l’adozione di tanti POV.
I modernisti denunciano l’impossibilità di raccontare una storia con linearità e
consequenzialità grazie ad un’ordinata visione del mondo perché ora il mondo non è
conoscibile nella sua totalità.

Bloomsbury Group, formato da rivoluzionari di alta collocazione sociale che favorì una posizione
moderata rispetto a quella di Joyce, Lewis e Pound. Esso rivendica soprattutto la scrittura
femminile. Come ad esempio: vedi giù
Mansfield che scrive racconti influenzata da Cechov in maniera molto originale e Dorothy
Richardson, che scrive Pilgrimage, unico romanzo che consta di dodici romanzi singoli
autobiografici con protagonista Miriam, attraverso la quale passano le azioni, concentrandosi sulla
percezione soggettiva del presente. Prosa femminile senza punteggiatura che induce Mary Sinclair
ad utilizzare il termine stream of blabla.

POESIA
Inizio ‘900: poesia tradizionalista di Kipling, Hardy, Housman, Masefield. Essa accettata dalla
critica, celebra il mondo rurale con forme e linguaggi ripetitivi (quindi rassicuranti) e che trova
accenti drammaticamente veri nelle liriche dei War Poets (Owen e Sassoon).
Rinnovamento linguistico promosso in parte dal simbolismo francese e in parte dall’ imagismo,
movimento basato sul hard dry image da contrapporre ai cascami romantici di Hulme e di cui
Pound fu un sostenitore. Egli affermava che bisognava abbandonare lo spirito crepuscolare e la
versificazione sdolcinata tardoromantica per far sì che la poesia fosse chiara e dura e non
indefinita, rifiutando la tendenza vittoriana per una lirica breve intesa e compatta.
Si segue il motto “LESS IS MORE.” NO abbondanza aggettivi e metafore. SI linguaggio diretto che
esalta la centralità dell’immagine
YEATS
From Dublin, protestante. Rapporto familiare costante con le arti figurative.
Fase iniziale: ambito tardoromantico, poesia dal sognante carattere elegiaco che si ispira alle
figure leggendarie antico-irlandesi. Poesia già formidabile per le strutture ritmiche di fascino
avvolgente e ricca di una imagery capace di suscitare anche con elem semplici la suggestione più
profonda.
Si rifà al simbolismo francese e decisivo è l’incontro con Pound, suggeritore della svolta
modernista. Si volge ad un linguaggio diretto e asciutto e abbandona la tendenza a immergere il
personale nel mitico quando esalta la sua soggettività
LETTERATURA INGLESE II

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