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1. E la creatività?
Fantasia = tutto ciò che prima non c’era anche se irrealizzabile.
Invenzione = tutto ciò che prima non c’era ma esclusivamente pratico e senza problemi
estetici.
Creatività = tutto ciò che prima non c’era ma realizzabile in modo essenziale e globale.
Immaginazione = la fantasia, l’invenzione e la creatività pensano; l’immaginazione vede.
2. Le costanti
- in questo libro Munari cerca di elencare e di analizzare le costanti elementari, i casi più
semplici, della fantasia.
- il mondo artistico, il mondo della creatività e della fantasia è sempre stato tenuto segreto,
non si deve rilevare come nasce un’idea o come si costruisce un’opera d’arte. Al pubblico
sono mostrati solo i prodotti finiti, le opere.
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- l’immaginazione può immaginare anche qualcosa che già esiste ma che al momento non è
tra noi. L’immaginazione non è necessariamente creativa. Ci sono addirittura certi casi in cui
l’immaginazione non riesce a rendere visibile un pensiero fantastico: se si pensa a una
motocicletta liquida, questa non appare visibile, qualunque sforzo l’immaginazione faccia
per immaginarla.
9. Un pane blu
- un altro aspetto della fantasia è il cambio del colore.
- Man Ray nel 1960 dipinse un pane di blu.
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21. Un gioco creativo
- stimolazione della creatività infantile: circa 80 bambini della scuola primaria
nella palestra della scuola hanno partecipato attivamente all’animazione di un
gioco creativo diretto da Munari. Non è necessario dare spiegazioni ai bambini di
quello che si deve fare: lo si fa e i bambini capiscono.
- l’insegnante deve sfruttare il canale della creatività. Quando un bambino vede un
adulto che fa qualcosa, il bambino vuole vedere che cosa fa e poi lo vuole fare
anche lui. Questa è la via più diretta per far conoscere qualcosa ai bambini senza
tante parole e senza costrizioni.
27. Le scritture
- per studiare il linguaggio dell’uomo e quindi la scrittura, Mario Lodi trasforma il
problema in un gioco e fa inventare ai bambini dei segni, li aiuta a costruirsi un
loro alfabeto diverso. Con questo alfabeto i bambini hanno scritto dei testi.
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30. Creatività e forma
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La Teoria del Colore
Tonalita' (Hue) e' un colore "puro", cioe' con una sola lunghezza d'onda all'interno dello
spettro ottico della luce. In pittura il colore "puro" e' senza aggiunta di pigmenti bianchi o
neri.
Tonalità differenti
Differenze di luminosita' (con tonalita' e saturazione costanti)
Differenze di saturazione (con tonalita' e luminosita' costanti)
Uno schema di colore monocromatico utilizza una sola tonalita’ (hue) e tutti i suoi
valori (le sfumature, l'aggiunta del nero, i toni, l'aggiunta del grigio, o tinte, aggiunta del
bianco) per un effetto unitario e armonioso.
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Aggiungendo del bianco al colore di base si crea una TINTA.
I Colori Neutri contengono parti uguali di ciascuno dei tre colori primari.
I colori neutri sono il bianco e il nero
Bianco e nero sono considerati neutri, perche’ non cambiano colore.
Anche il grigio viene considerato un colore neutro, ma alcune persone lo classificano come
un colore secondario perché è formato dalla somma di due colori neutri.
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La ruota dei colori o cerchio di colore
Il primo schema di colore circolare è stato progettato da Sir Isaac Newton nel 1666
Lo schema e' concepito in maniera tale che tutti i colori presenti stiano bene se abbinati tra
loro. Nel corso degli anni sono state fatte numerose varianti, ma la versione piu' comune e'
una ruota di 12 colori.
La ruota dei colori e’ semplicemente una guida su come i colori si relazionano tra loro
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I colori primari sono rosso, giallo e blu.
I tre colori secondari (verde, arancio e viola) sono creati mescolando due colori primari.
I sei colori terziari sono creati miscelando i colori primari e i colori secondari.
Colori Analoghi
Sono quelli che contengono un colore comune e si trovano uno accanto all'altro sulla ruota
dei colori, ad esempio, viola, rosso-viola, rosso e creano un senso di armonia. I colori
adiacenti sulla ruota sono simili e tendono a fondersi insieme.
I colori analoghi trovandosi uno accanto all'altro sulla ruota dei colori sono strettamente
correlati perché hanno un colore in comune. Per esempio, blu, blu-verde, verde contengono
tutti blu. Rosso, arancio e giallo sono analoghi perchè rosso e giallo creano l'arancio.
Colori complementari
Sono due colori uno di fronte all'altro sulla ruota dei colori, ad esempio, blu e arancio, giallo
e viola, rosso e verde.
i colori che sono uno di fronte all'altro sulla ruota dei colori sono considerati colori
complementari (ad esempio: rosso e verde). L'elevato contrasto di colori complementari,
crea un look vivace soprattutto quando usato a piena saturazione.
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Contrasto
Coppie complementari contrastano, perche' non condividono colori comuni. Per esempio,
rosso e verde sono complementari, perche' il verde e' composto da blu e giallo.
Intensità
Luminosita’ o debolezza di un colore. Una tinta pura e’ un colore ad alta intensita’. Un colore
miscelato con il suo complemento, e’ definito a bassa intensita’.
Triade
Una triade di colore si compone di tre colori separati da una distanza uguale sulla ruota dei
colori. Il contrasto tra questi non è forte come quella tra i complementiari.
Split Complementari
E' la combinazione di una tonalita’ piu’ i due colori ai lati del suo complemento. E’ piu’ facile
da utilizzare rispetto allo schema complementare, offre piu’ varieta’; ad esempio, rosso-
arancio, blu e verde.
Complementari doppi
Due colori (Hue) adiacenti e i loro opposti. Utilizza quattro colori disposti in due coppie di
colori complementari. Questo schema e’ difficile da armonizzare
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Gli effetti di composizione dei colori
Effetti spaziali I colori che sono più leggeri al massimo della saturazione (giallo, arancio)
sembrano piu’ grandi di quelli che sono piu’ scuri a saturazione massima (ad esempio, blu e
porpora).
Quando un colore si espande visivamente, puo’ anche sembrare piu’ vicino. Generalmente i
colori piu’ caldi appaiono piu' vicini mentre i colori freddi sembrano più lontani.
Piu’ saturo è un colore, meno nero contiene.
Equilibrio e proporzione
Si usano colori altamente saturi o ad alta intensita’ (un colore puro senza altri colori
miscelati) per attirare l'attenzione, e quindi dare l'impressione di portare un peso maggiore
rispetto a zone meno sature,a bassa intensita’ o visivamente piu’ semplici.
Equilibrio di quantita': colori diversi sono in equilibrio quando coprono aree diverse. Il
giallo, per esempio, e' espansivo e quindi sembra che occupi piu' spazio. Questa illusione
ottica porta ad assegnare al colore complementare, il viola, una area proporzionalmente
maggiore per avere l'equilibrio.
Enfasi
E' la zona in un'opera d'arte che attira per prima l'attenzione degli spettatori. L'elemento
notato subito si chiama dominante
Punto focale (o centro di interesse) è il punto dove l'artista vuole indirizzare, al primo
impatto, l'occhio dello spettatatore.
L'unita’
Permette allo spettatore di vedere una combinazione di elementi nel suo complesso. L'unita’
e’ creata da armonia, semplicita’, ripetizione, vicinanza e continuazione. Per esempio, e’
possibile utilizzare la ripetizione di uno schema di colori per unificare una composizione. Un
altro modo per unificare una composizione e’ quello di semplificare la combinazione di
colori, consentendo a un colore di dominare il lavoro.
Varietà
Si verifica quando un artista crea qualcosa che sembra diverso dal resto dell'opera. Un
artista può utilizzare la varietà per risaltare una certa parte o semplicemente per rendere
l'opera d'arte più interessante.
Movimento
Il colore puo’ creare un senso di movimento. Quando i valori di un colore saltano
rapidamente da molto alto a molto basso, si crea una sensazione di eccitazione e di
movimento. Quando si desidera creare il movimento con il colore bisogna utilizzare i valori
di colori puri come pure quelli di tinte e sfumature.
Ritmo
Il ritmo visivo e’ percepito attraverso gli occhi ed e’ creato da ripetuti spazi positivi separati
da spazi negativi. Il ritmo visivo ti propone le stesse sensazioni della musica, del ritmo o
della danza.
Simbolismo dei colori - Le nostre risposte a colori, non sono solo biologiche. Sono
influenzate dalle associazioni simboliche della nostra cultura con i vari colori.
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ARTE GOTICA (1150 - 1400)
- l’arte gotica nasce a Parigi con la ricostruzione del coro della “basilica” di Saint-Denis,
consacrata nel 1144.
- la realtà sensibile è considerata come simbolo delle splendenti realtà soprannaturali
- nell’architettura gotica il peso della copertura e della struttura è distribuito, tramite archi
acuti e volte a crociera, su pilastri “polilobati” o “a fascio” e indirizzato al suolo con una serie
di strutture secondarie poste all’esterno dell’edificio: archi rampanti, contrafforti, guglie e
pinnacoli. Le pareti, non più portanti, possono essere forate e decorate con magnifiche
vetrate colorate.
- gli edifici si sviluppano soprattutto in verticale.
- nell’architettura gotica il peso dell’edificio non è più ripartito uniformemente sulle
murature d’ambito ma è concentrato soltanto su alcune strutture che, opportunamente
rinforzate (con contrafforti, archi rampanti ecc.), diventano essenziali sostegni di tutto il
complesso; ciò che non ha funzione portante appare quasi superfluo; le pareti possono così
rimanere sottili, aprirsi in larghissime finestre, l’edificio acquistare in tutto leggerezza,
slancio, e un senso di razionale energia.
- esempi di arte gotica: la cattedrale di Notre-Dame di Parigi, il Duomo di Milano, la Basilica
di Santa Maria Novella a Firenze
Giotto di Bondone (1267 - 1337): Nasce da una famiglia di contadini che si trasferisce da
Vicchio a Firenze. Giotto viene affidato alla bottega del pittore Cimabue. Opere principali: le
Storie di San Francesco d’Assisi, il Campanile del Duomo di Firenze, il Crocifisso di Santa
Maria Novella.
Leonardo da Vinci (1452 - 1519): caratteristiche della pittura: la precisione nei dettagli,
le numerose velature, l’attenzione agli elementi vegetali, l’espressività dei volti, la resa
prospettica e spaziale e la tecnica dello sfumato (l’accostamento, sui bordi delle figure, di
sottili gradazioni di luce e colore che si fondono impercettibilmente); opere principali:
Annunciazione, Ultima Cena, La Gioconda.
Gustave Courbet (1819 – 1877): Funerale a Ornans: il soggetto del dipinto è il funerale
di un contadino in un piccolo paese di campagna. Le persone sono reali. Tutto è
rappresentato senza interpretazioni personali (i personaggi indossano abiti del tempo e
hanno i visi scavati, rugosi). Le figure vengono dipinte a grandezza naturale.
IMPRESSIONISMO (1874 - )
- l’impressionismo nasce a Parigi nel 1874, quando alcuni pittori, tra cui Monet, Renoir e
Degas, espongono le loro opere nella galleria del fotografo Nadar.
- il termine “impressionismo” viene usato, in senso negativo, per definire il quadro di Monet
Impression: soleil levant e poi esteso a tutto il movimento, con lo scopo di evidenziare i
“difetti” dell’opera: disordine, velocità di esecuzione, scomposizione del colore.
- l’interesse principali degli Impressionisti è lo studio dei colori e della luce, la cui azione
modifica continuamente l’aspetto delle cose e della natura.
- gli impressionisti dipingono en plein air (all’aria aperta) e il colore è steso sulla tela in una
serie di macchie e di tocchi che, osservati da una certa distanza, suggeriscono il movimento e
la vibrazione dell’atmosfera.
- il disegno e il nero vengono aboliti: i colori, puri e vivi, sono i protagonisti dei dipinti. Tutto
si colora, anche le ombre.
- i soggetti preferiti dagli impressionisti sono i paesaggi, le scene di vita quotidiana, i ritratti
e le nature morte.
- l’impressionismo si oppone alla pittura accademica ufficiale
- gli impressionisti negano l’illuminazione artificiosa dell’atelier; sostengono la pittura
all’aria aperta (en plein air)
- interesse per la realtà attuale, ricerca di una libertà totale, rifiuto di ogni processo
ideologicamente canonico di rappresentazione
- impressionisti: Monet, Manet, Renoir, Degas
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POSTIMPRESSIONISMO (1880 - )
- serie di esperienze artistiche elaborate in Europa tra il 1880 e il 1910 e orientate al
superamento del naturalismo impressionista e a una maggiore essenzialità formale e
cromatica
- intorno al 1880 l’impressionismo entra in crisi perché alcuni artisti, che avevano avuto una
fase impressionista, decidono di sperimentare nuove tecniche nella pittura e superano il solo
studio del mutamento delle luci e dei colori
- al naturalismo impressionista si contrappone la ricerca di una verità geometrica nelle cose
di Cézanne, la ricerca sull’efficacia psicologico-visiva del colore “puro” di Gauguin, la pittura
visionaria attenta ai significati emozionali riposti nelle cose di Van Gogh
PUNTINISMO (1885 - )
- il puntinismo è una corrente pittorica nata in Francia intorno al 1885
- il puntinismo cerca di rendere l’effetto della luce attraverso la scomposizione del colore,
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che non viene impastato sulla tavolozza, ma viene steso a piccoli punti direttamente sulla
tela. I puntinisti usano i colori puri, quelli dell’arcobaleno: per avere combinazioni
cromatiche e toni intermedi accostano, senza fonderli, i colori primari (ad esempio
l’arancione è ricavato da punti rossi e punti gialli).
FUTURISMO (1909 - )
- il futurismo è l’unico movimento di avanguardia teso a un rinnovamento integrale della
cultura
- il futurismo è stato fondato a Parigi nel 1909 da Tommaso Marinetti, come movimento
poetico
- i temi e gli obiettivi dei futuristi sono il culto del progresso tecnico, della macchina, della
velocità e il rifiuto del passato
- per i futuristi il canone di bellezza è il dinamismo universale: tutto si muove e nulla è
fermo; le forme e gli spazi si sovrappongono e si compenetrano; si usano piani curvi e
obliqui e colori accesi
- futuristi volevano fare tabula rasa del passato e di ogni forma espressiva tradizionale
- i futuristi si ispirano al dinamismo della vita moderna, della civiltà meccanica
NEOPLASTICISMO (1916 - )
- corrente artistica olandese nata nel 1916 con la formazione del gruppo, che si proponeva,
superando le posizioni cubiste, una assoluta razionalità e purezza formale, nell’armonica
equivalenza compositiva di colori puri (rosso, azzurro, giallo) e di non-colore (nero, bianco,
grigio), e nell’uso esclusivo dell’angolo retto
- il neoplasticismo va oltre le posizioni cubiste, ricercando la natura essenziale delle cose,
una assoluta razionalità e purezza formale, nell’armonica equivalenza compositiva di colori
puri (rosso, azzurro, giallo) e di non-colore (nero, bianco, grigio) e nell’uso esclusivo
dell’angolo retto, contrapponendosi in ciò alla pittura tradizionale
- movimento artistico nato nei Paesi Bassi nel 1917
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- movimento artistico basato sui principi teorici della plastica pura formulati da Mondrian
- gli artisti neoplastici ricercano un nuovo vocabolario formale basato sulla semplice
combinazione geometrica e sull’intimo equilibrio di rapporti tra linea e colore, definiti
mediante ritmi di rettangolo e blocchi cromatici
COSTRUTTIVISMO (1920 - )
- movimento d’avanguardia che si sviluppa in Russia nel clima d’impegno ideologico e
culturale degli anni successivi alla Rivoluzione del 1917
- i costruttivisti decretano la morte dell’arte “da museo” per impegnarsi nell’edificazione di
una nuova società
- i costruttivisti contrapposero all’arte come rappresentazione l’arte come costruzione
- l’opera costruttivista, liberatasi da ogni relazione con oggettivo, è essa stessa oggetto,
costruzione nello spazio, rappresentativa del proprio processo di formazione, giungendo
all’annullamento della distinzione tra forma e struttura dei materiali, e tra forma e funzione
- nel movimento prevalse la tendenza produttivista, orientata alla realizzazione di un
progetto estetico complessivo, coerente con il progetto politico dell’edificazione del
socialismo
- il costruttivismo si colloca entro il più vasto ambito delle correnti analitiche e razionaliste,
accanto al suprematismo di Malevič, al neoplasticismo e al funzionalismo.
ASTRATTISMO (1910 - )
- l’astrattismo ha inizio a Monaco di Baviera nel 1910 quando il pittore russo Kandinskij
esegue un acquarello fatto di macchie di colore, accostate senza alcun riferimento figurativo
- per gli astrattisti non c’è più bisogno di ispirarsi alla natura, perché linee e colori
esprimono direttamente la sensibilità dell’artista e suscitano emozioni nell’osservatore
- con l’astrattismo un’opera può essere d’arte, quindi “importante”, anche se il soggetto non
è “reale”
- il complesso delle ricerche nel 1900 hanno teso deliberatamente a escludere ogni rapporto
della forma artistica con gli aspetti del mondo naturale, basandosi esclusivamente sugli
elementi specifici della propria pittura (colore, forma, armonia, composizione)
- nell’astrattismo si possono individuare due filoni portanti:
1. l’astrattismo geometrico, che si fonda su una volontà di disciplina e rinnovamento estetico
strutturato su basi di ordine intellettuale (costruttivismo, suprematismo, neoplasticismo)
1. l’astrattismo non geometrico, che si basa sull’intuizione, enfatizzando la soggettività e la
spontaneità
- l’astrattismo tende a conquistare la libertà totale da ogni forma imitativa, nel tentativo di
abolire il contenuto ed esprimere le emozioni solo attraverso la forma e il colore, escludendo
ogni rapporto della forma artistica con gli aspetti del mondo sensibile
- l’astrattismo comprende tutte le manifestazioni artistiche che hanno escluso volutamente
ogni forma di rappresentazione degli aspetti sensibili del mondo oggettivo
- al termine “astratto” viene talvolta sostituito il termine “concreto”, “assoluto”, “non
figurativo” o “non oggettivo”. Perciò si può parlare di forme astratte anche in movimenti e
tendenze estranee all’astrattismo in senso stretto: il surrealismo, l’action painting,
l’informale, varie forme di oggettivismo e naturalismo
Kandinskij (1866 – 1944)
- l’artista che con più consapevolezza e rigore imbocca la strada di una produzione pittorica
astratta è Kandinskij, cui si devono anche famosi scritti teorici
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- Kandinskij ricerca una sorta di equivalente pittorico del linguaggio musicale
- le forme, le linee e i colori dei dipinti suscitano emozioni
- per Kandinskij l’azzurro evoca purezza e il senso dell’infinito; il verde la quiete; il rosso la
forza e la passione; la linea retta esprime tensione e dinamicità, la linea curva rilassamento e
tranquillità; i toni caldi attraggono lo spettatore, i toni freddi respingono lo spettatore
- Giallo, rosso e blu (1925) è un dipinto in cui vi è un rapporto privilegiato tra le singole
forme e i singoli colori: il giallo è associato al triangolo, il rosso al quadrato, il blu al cerchio
METAFISICA (1910 - )
- la metafisica è una corrente pittorica italiana dei primi decenni del 1900
- la metafisica (oltre la fisica) è un concetto filosofico usato per indicare ciò che non
appartiene al mondo naturale, alla realtà sensibile
- la pittura metafisica inventa una realtà ambigua, misteriosa e illogica che provoca
inquietudine, stupore e sbigottimento nello spettatore
- all’interno di scenari impossibili, gli oggetti sono accostati in modi assurdi e proiettano
ombre ingigantite; la luce e il colore sono irreali, le prospettive esagerate, gli uomini
trasformati in statue e manichini
- il mondo dipinto dai pittori metafisici è vuoto e disabitato; l’assenza dell’uomo è simbolo
della paura dell’ignoto, del mistero
SURREALISMO (1924 - )
- il surrealismo è un movimento culturale nato a Parigi nel 1924 per opera del poeta André
Breton, che rivaluta la parte irrazionale dell’uomo, il mondo dell’inconscio,
dell’immaginazione e del sogno
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- i surrealisti si affidano a quel processo in cui l'inconscio, liberato in tutta la sua potenzialità
creativa, emerge anche quando siamo svegli e ci permette di associare liberi pensieri e
immagini senza freni inibitori e scopi preordinati
- la pittura surrealista si divide in:
1. surrealismo veristico, che rappresenta gli oggetti con assoluta precisione ma in
combinazioni illogiche e paradossali (Magritte e Dalì)
2. surrealismo astratto, che va oltre la realtà e “ricostruisce” fantasticamente un universo
popolato da esseri strani e incredibili (Miró)
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Pollock (1912 – 1956)
- N° 5 (1948) è uno dei quadri più costosi al mondo. Il dipinto è realizzato con la tecnica
del dripping: lo sgocciolamento casuale, senza progetto, del colore sul “supporto” che,
Pollock posa per terra per poterci camminare attorno ed essere letteralmente dentro il
quadro
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BODY ART (1970 - )
- corrente d’arte nata negli anni 1970
- appartengono alla body art quegli artisti che utilizzano il proprio corpo come
produzione artistica
- la body art si manifesta tramite azioni, eventi, happenings
- il corpo umano è considerato come il primo degli strumenti dell’arte.
- le operazioni della body art sfruttano forme espressive come danza, ginnastica ritmica,
cinema, video, fotografia e musica
- l’artista di body art mira al coinvolgimento attivo dello spettatore
- arte che usa il corpo come mezzo espressivo: quale oggetto su cui compiere operazioni o
come soggetto che agisce in uno spazio e provoca eventi
TRANSAVANGUARDIA (1979 - )
- termine coniato dal critico Bonito Oliva nel 1979 per definire l’attività di un gruppo di
artisti italiani (Chia, Paladino, Cucchi, Clemente, De Maria) il cui intento è la
rivisitazione di diverse esperienze artistiche del passato liberamente reinterpretate
attraverso una pittura espressionista-figurativa
- corrente pittorica emersa in Italia intorno al 1980 che si è proposta di superare il
linguaggio astratto-concettuale delle neoavanguardie attraverso un ritono a materiali e
tecniche pittoriche tradizionali e una figurazione dai tratti espressinisti,e tavolta con un
recupero di motivi e forme del passato
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MAPPE CONCETTUALI – PUMA
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MAPPE CONCETTUALI – NOVAK
Schemi riassuntivi
- gli schemi riassuntivi sono schemi che hanno lo scopo di riassumere in maniera
facilmente memorizzabile l’argomento trattato
- gli schemi riassuntivi sono spesso schemi a blocco, da leggere secondo una
determinata sequenza dove ogni concetto è racchiuso in una casella e questa
casella è legata alla successiva da un trattino o da una freccia
- gli schemi riassuntivi fanno leva sulla memoria visiva e richiamano in modo
efficace i collegamenti tra le varie parti
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- quando i collegamenti tra i vari concetti procedono dall’alto verso il basso,
secondo una sequenza gerarchizzata, il collegamento può essere indicato da un
segmento
- se è necessario tracciare un collegamento trasversale o dal basso verso l’alto è
opportuno esplicitare la direzione della freccia
- una mappa concettuale troppo complessa è didatticamente meno funzionale
- una buona mappa non dovrebbe contenere troppi concetti né troppi collegamenti
trasversali per non provocare un sovraccarico cognitivo
- le mappe concettuali inducono gli studenti a identificare i concetti-chiave di un
argomento e mettere in ordine gerarchico i concetti, a usarli per rispondere ad una
domanda, ad esprimerli con un linguaggio sintetico e chiaro
- è possibile integrare la mappa concettuale con altre forme di rappresentazione
(immagini, fonti, link, etc)
- una mappa concettuale è costituita da cornici geometriche (rettangoli, ellissi, etc)
generalmente tutte omologhe, nelle quali sono inscritti dei concetti collegati tra
loro da frecce che indicano la direzione del collegamento. Le frecce sono
contrassegnate da parole legame che indicano il significato del collegamento
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Come costruire le mappe concettuali - Novak
- non esiste la mappa di un certo argomento, ma esistono tante mappe possibili e
valide
- l’insegnante non deve distribuire agli alunni la propria mappa concettuale già
pronta.
- quello che serve per apprendere non è la mappa concettuale, ma la costruzione
della mappa
- dopo aver costruito una mappa concettuale soddisfacente, dobbiamo essere
consapevoli che quanto è nella mappa è stato assimilato dalla nostra mente
- proporre per la prima volta la costruzione di mappe concettuali in una classe
richiede due fasi: un’attività preparatoria e un’attività di costruzione della mappa
concettuale
- nella fase preparatoria, l’insegnante conduce gli alunni a distinguere le le parole-
oggetto, le parole-evento, le parole-legame, i concetti, i concetti-chiave, etc.
- nella fase di costruzione della mappa concettuale, Novak consiglia di scegliere un
breve brano. Gli alunni sono invitata a cercare i concetti-chiave, che saranno
elencati alla lavagna. Tra questi, attraverso una discussione collettiva, verrà scelto
il concetto più importante, più generale. Si procede poi a riscrivere tutto l’elenco di
concetti secondo una gerarchia di importanza, di generalità. A questo punto si
comincia a disegnare la mappa, rispettando l’ordine gerarchico dei concetti; si
cercano adeguate parole-legame ed eventuali relazioni trasversali tra i concetti. Gli
alunni devono collaborare e discutere tra loro nella realizzazione della mappa
concettuale. Le mappe concettuali costruite devono essere illustrate ai compagni e
ampiamente discusse.
- Novak sottolinea la necessità di disporre i concetti dal più generale al più
specifico in un ordine gerarchico leggibile dall’altro verso il basso.
- le mappe concettuali costruite sono sempre suscettibili di modificazione e
perfezionamento
Suggerimenti
- l’uso delle mappe concettuali come strumento per la rappresentazione grafica
della struttura dei contenuti di insegnamento registra un Effect Size pari a 0,6: le
mappe concettuali manifestano complessivamente un alto potenziale di efficacia
- il fatto che le mappe concettuali riescano ad ottenere in determinati situazioni un
alto indice di efficacia non è una garanzia della loro utilità. Il supporto grafico non
è di per sé capace di favorire una operazione di comprensione concettuale di alto
livello se i presupposti cognitivi non sono già disponibili nella mente dello
studente e la ristrutturazione cognitiva non è attentamente e consapevolmente
esplicata.
- con studenti poco esperti nella regolazione dei propri processi di apprendimento
(i bambini della scuola infanzia e scuola primaria) le mappa concettuali costruite
solamente dagli studenti, senza interventi guidati volti alla ristrutturazione delle
conoscenze, finiscono per riflettere solo le loro preconoscenze e possono anche
confermare cattive conoscenze o favorire idee confuse.
- attualmente si è abbandonata la struttura univocamente orientata dall’alto in
basso proposta da Novak. Oggi si preferisce porre il concetto-chiave non in alto,
ma al centro della mappa, circondato dai concetti generali più significativi, dai
quali posi si dipartono i concetti più specifici.
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Scuola dell’Infanzia
Scuola Primaria
Disciplina: Arte e immagine
- sviluppare e potenziare nell’alunno le capacità di esprimersi e comunicare in modo creativo
e personale, di osservare per leggere e comprendere le immagini e le diverse creazioni
artistiche, di acquisire una personale sensibilità estetica e un atteggiamento di consapevole
attenzione verso il patrimonio artistico
- riconoscere, valorizzare e ordinare le conoscenze e le esperienze acquisite dall’alunno nel
campo espressivo e multimediale anche fuori dalla scuola
- il b impara a utilizzare e fruire del linguaggio visivo e dell’arte
- evolvere l’esperienza espressiva spontanea verso forme sempre più consapevoli e
strutturate di comunicazione
- il b sperimenta attivamente le tecniche e i codici visivi
- il b legge e interpreta in modo critico e attivo i linguaggi delle immagini e quelli
multimediali
- il b comprende le opere d’arte
- il b conosce e apprende i beni culturali e il patrimonio artistico
- utilizzo di codici e linguaggi espressivi
- approccio di tipo laboratoriale
- il b sviluppa le capacità di osservare e descrivere, di leggere e comprendere criticamente le
opere d’arte
- atteggiamento di curiosità e di interazione positiva con il mondo artistico
- l’alunno deve apprendere, a partire dai primi anni, gli elementi di base del linguaggio delle
immagini e deve sperimentare diversi metodi di approccio alle opere d’arte, anche attraverso
esperienze dirette nel territorio e nei musei
- sviluppare e potenziare le capacità creative, estetiche ed espressive, rafforzare la
preparazione culturale
- educare il b alla salvaguardia e alla conservazione del patrimonio artistico e ambientale
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- la familiarità con i linguaggi artistici permette di sviluppare relazioni interculturali basate
sulla comunicazione, la conoscenza e il confronto tra culture diverse
- integrare i nuclei costruttivi della disciplina “arte e immagine”: nucleo sensoriale (sviluppo
delle dimensioni tattile, olfattiva, uditiva, visiva); nucleo linguistico-comunicativo (il
messaggio visivo, i segni dei codici iconici e non iconici, le funzioni, etc); nucleo storico-
culturale (l’arte come documento per comprendere la storia, la società, la cultura); nucleo
espressivo-comunicativo (produzione e sperimentazione di tecniche, codici e materiali
diversificati); nucleo patrimoniale (i musei e i beni culturali presenti nel territorio)
Esprimersi e comunicare
- elaborare creativamente produzioni personali e autentiche per esprimere sensazioni ed
emozioni; rappresentare e comunicare la realtà percepita
- trasformare immagini e materiali ricercando soluzioni figurative originali
- sperimentare strumenti e tecniche diverse per realizzare prodotti grafici, plastici, pittorici e
multimediali
- introdurre nelle proprie produzione creative elementi linguistici e stilistici scoperti
osservando immagini e opere d’arte
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DIDATTICA MUSEALE
Museo: istituzione permanente, senza fini di lucro, aperta al pubblico, al servizio della
società e del suo sviluppo, che compie ricerche, acquisisce, conserva e espone le
testimonianze dell’umanità e del suo ambiente a fini di studio, educazione e svago
Didattica museale: l’insieme delle metodologie e degli strumenti utilizzati dalle istituzioni
museali e da quelle scolastiche per rendere accessibili ad un più vasto pubblico collezioni,
raccolte, mostre e in generale ogni tipo di esposizione culturale
Mus.e
- l’associazione Mus.e cura la valorizzazione del patrimonio dei Musei Civici Fiorentini e più
in generale della città di Firenze, realizzando progetti culturali, mostre, laboratori ed eventi
che favoriscono una fruizione del Patrimonio e dell’arte attraverso esperienze di eccellenza
Edumusei
- con il sito Edumusei la Regione Toscana intende valorizzare e promuovere le visite guidate
e le attività laboratoriali dei musei, incrementare l’interazione tra curricoli scolastici e
programmi educativi dei musei, essere uno strumento utile all’organizzazione dei viaggi di
istruzione in Toscana
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DISEGNO E ANALISI GRAFICA – MARIO DOCCI – 2009
- il legame tra disegno e storia dell’arte deve essere perseguito e per raggiungere tale
fine occorre impiegare il disegno come uno strumento attivo di conoscenza, un vero e
proprio metalinguaggio grazie al quale è possibile analizzare intimamente l’opera
d’arte.
- è possibile impostare il disegno in modo tale che serva da modello di comprensione:
rappresentare le parti essenziali dell’opera, eliminando quelle non caratterizzanti,
scomporla in sottoinsiemi e successivamente ricomporla per comprendere le
relazioni esistenti tra le varie parti, significa far sì che il disegno assuma il ruolo di
modello grafico, di linguaggio capace di interpretare l’opera
- condurre l’allievo ad eseguire disegni che non si limitano a ricopiare l’opera d’arte,
ma ne evidenziano relazioni, proporzioni, schemi compositivi, etc essenziali alla sua
comprensione
Il disegno
- il disegno è uno dei primi strumenti impiegati dall’uomo allo scopo di superare gli
ostacoli posti dai limiti dei suoi organi percettivi
- il disegno consente di ridurre la realtà tridimensionale a un’immagine piana di
dimensioni limitate e quindi facilmente osservabile con un solo colpo d’occhio a breve
distanza
- il disegno costringe l’esecutore a osservare il soggetto da rappresentare con
un’attenzione tutta particolare, perché deve cogliere rapporti spaziali, proporzioni,
struttura, illuminazione e colore
- il disegno favorisce un’osservazione analitica e metodica della realtà
- per redigere un disegno, si deve passare dalla lettura delle proporzioni complessive
dell’oggetto, all’osservazione delle singole parti, attraverso livelli di conoscenza
sempre più approfonditi, dal generale al particolare
- con la redazione del disegno, la complessa realtà di un oggetto viene sintetizzata
attraverso la rappresentazione di alcuni suoi punti o linee significative. Il processo di
riproduzione sintetica esalta le qualità intrinseche dell’oggetto, eliminando gli aspetti
non essenziali
- il disegno è uno strumento di lettura: il disegno, guidato dal pensiero, diventa un
formidabile mezzo per studiare l’ambiente
- il disegno dal vero è la forma più spontanee e primigenia di linguaggio di
rappresentazione
1. L’analisi funzionale
- l’analisi funzionale è condotta allo scopo di mettere in risalto l’organizzazione
distributiva degli spazi, i percorsi orizzontali e verticali che li collegano, le superfici
assegnate alle varie funzioni, l’illuminazione naturale e l’orientamento, gli impianti
tecnologici, in relazione alla funzione dell’organismo
- la distribuzione degli spazi è molto importante: la separazione tra zona giorno e
zona notte, la vicinanza tra cucina e zona pranzo, la possibilità di accedere facilmente
dall’ingresso alla cucina, etc.
- l’analisi funzionale studia la distribuzione degli spazi, l’orientamento,
l’illuminazione e anche altri aspetti particolarmente rilevanti legati all’uso cui
l’edificio è destinato.
- lo studio relativo all’organizzazione funzionale deve essere connesso con l’analisi
tipologica.
- l’analisi tipologica è lo studio dei tipi, che ha come finalità la classificazione degli
oggetti che hanno una serie di caratteristiche in comune. Il tipo è una costruzione
mentale che consente di estrarre da una categoria di oggetti tutte le caratteristiche
che li accomunano.
- lo studio tipologico non deve limitarsi alla semplice classificazione per tipi, ma deve
tendere anche a riconoscere le trasformazioni e l’evoluzione dei tipi nel tempo, così
da fornire anche una visione storica.
- esempi di tipi: casa a schiera, la casa in linea, la villa isolata unifamiliare; edificio
abitativo, edificio specialistico, edificio destinato ad attività lavorative, etc)
- l’analisi grafica delle relazioni tipologiche deve confrontare l’opera in esame con la
tipologia di riferimento, per cogliere le varianti e le digressioni.
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Elementi portanti puntiformi o continui
- una prima variante al sistema architravato poggiante su elementi verticali
puntiformi (pilasti o colonne) si determina quando a questi sostegni isolati si
sostituisce un elemento continuo, realizzato con un muro in pietrame
- appoggiano architravi in pietra o travi in legno su una coppia di muri verticali
paralleli si realizza una cellula elementare; l’aggregazione di più cellule elementari
consente di costruire edifici anche molto complessi e dotati di più piani
- in alcuni casi, l’elemento portante continuo e gli elementi puntiformi possono essere
impiegati contemporaneamente dando luogo ad un’alternanza di muri e pilasti o
colonne.
- per molti secoli le strutture portanti realizzate con muri continui e con solai di
copertura in travi di legno hanno costituito il sistema predominante nelle costruzioni
edilizie del mondo occidentale
- solaio: elemento portante orizzontale, realizzato per sostenere il pavimento di un
ambiente.
- l’adozione di muri portanti e travi in legno condiziona la configurazione spaziale,
poiché non consente di realizzare spazi di forma e dimensione qualsiasi: i muri
portanti continui non possono essere interrotti da grandi aperture, se non si vuole
compromettere la loro capacità portante; le finestre e le porte non possono essere
molto ampie e la loro forma assume il caratteristico andamento rettangolare, con il
lato maggiore disposto verticalmente; il rapporto tra pieno e vuoto, nelle facciate, è
sempre a favore del pieno
- il rapporto tra pieno e vuoto, nelle facciate, si inverte a favore del vuoto solo quando
la struttura si realizza non con un muro continuo, ma con un’alternanza di elementi
portanti e parti portate. In questo caso le pareti esterne possono accogliere finestre
anche di grandi dimensioni, dando luogo a prospetti in cui le parti vuote sono più
ampie di quelle piene.
- un sistema costruttivo puntiforme che cerca di creare una netta separazione, nelle
pareti, tra la parte portante e quella portata, è stato ripreso e sviluppato nei primi
anni del Novecento con l’avvento del calcestruzzo armato. L’impiego del calcestruzzo
armato consente di realizzare un’ossatura portante (gabbia) costituita da pilastri di
sezione molto ridotta: su di essi poggiano delle travi, che a loro volta sostengono i
solai. Si ottiene così una struttura portante, che deve essere chiusa perimetralmente
da una parete portata. Le pareti divisorie interne sono tutte realizzate con tramezzi
non portanti che possono essere posizionati a seconda delle necessità.
- tramezzo: elemento murario che divide due ambienti, realizzato con mattono
leggeri, che cono svolge il ruolo di sostegno del solaio.
- intorno agli anni 1930, Le Corbusier formula i principi fondamentali cui doveva
ispirarsi la progettazione architettonica moderna: edificio sospeso sul suolo e sorretto
da potenti pilastri di sostegno (pilotis); tetto giardino; pianta libera; finestra a nastro
(le finestre che possono correre da un bordo all’altro della facciata); facciata libera
- pilotis: nome dei pilastri, per lo più di cemento armato, che sorreggono un edificio,
isolandolo dal terreno.
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- l’impiego dell’acciaio nella costruzione degli edifici permette di ottenere una
struttura ancora più leggera rispetto al calcestruzzo armato, e dotata, apartità di
sezioni, di maggiore capacità portante
Il sistema archivoltato
- il sistema archivoltato è composto da due elementi verticali e da un arco, realizzato
con elementi di pietra a forma di cuneo (conci), che raccorda i due elementi verticali
- dall’evoluzione della struttura ad arco si sono in seguito sviluppati i sistemi a volta,
che hanno consentito di coprire ambienti di notevole dimensione.
3. L’analisi formale
- con l’analisi formale si esaminano gli elementi costitutivi che concorrono a creare lo
spazio architettonico
- è possibile scomporre l’organismo architettonico in sottoinsiemi, vale a dire in
elementi costitutivi
- gli elementi costitutivi da analizzare: le facciate; gli attacchi a terra; i tetti, le
terrazze; le soluzioni d’angolo; gli ingressi, gli atrii; le scale e le rampe
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Elementi di raccordo tra le chiusure laterali: soluzioni d’angolo
● soluzioni d’angolo adottate per risolvere il problema del collegamento tra due
facciate:
- incontro delle due facciate a formare uno spigolo vivo
- inserimento di un elemento tra le due facciate
- raccordo tra le due facciate mediante un elemento semicircolare concavo
- apertura verticale in prossimità dell’angolo
- soluzione d’angolo trasparente
- raccordo tra le due facciate mediante un elemento semicircolare convesso
4. L’analisi spaziale
- la costituzione dello spazio è il tema centrale e il fine ultimo dell’architettura
- se si tiene conto dell’iter progettuale, che procede dal generale, per successive
approssimazioni, fino a definire il particolare, può essere utile esaminare la
componente spaziale in sé e per sé
- comprendere il tipo e la complessità dell’organizzazione dello spazio può contribuire
a chiarire il pensiero progettuale
- partendo da analisi spaziali che pongano in evidenza la correlazione tra i volumi, è
possibile collegare e confrontare le relazioni tra lo spazio e i suoi elementi costitutivi
- dal semplice studio della disposizione dei volumi e delle loro relazioni, si può
passare, attraverso la connessione con gli elementi costitutivi, a verificare aspetti più
complessi, quali le relazioni tra lo spazio interno e lo spazio esterno
- un giusto modello grafico, per poter evidenziare la relazione tra i diversi volumi che
compongono l’organismo, deve segmentare l’opera architettonica, mettendone in
evidenza gli elementi spaziali