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NOTE ALLE RACCOLTE POETICHE INCONTRATE:

- Foscolo:

- Baudelaire, I fiori del male 1857:

Baudelaire non fu un poeta romantico, ma un parnassiano: voleva cioè una poesia oggettiva e
chiara ma elegante, come quella delle Muse del Parnaso. Tuttavia, fu un iniziatore del
SIMBOLISMO: le forme materiali della natura non sono che simboli di una realtà più profonda. Per
riuscirci l’uomo deve rinunciare alla visione razionale e abbandonarsi alle sensazioni che, non
essendo razionali, mettono in comunicazione col profondo.
La nuova società, considerando il poeta come un essere improduttivo, lo declassa e lo fa sentire
“maledetto”, da cui l’espressione “i poeti maledetti” (Rimbaud, Mallarmé…). Egli, però, reagisce
rovesciando il senso di colpa, assumendo la propria diversità come segno di superiorità e rifiutando
a sua volta la gretta società borghese.
I Fiori del male sono tentativi che il poeta compie di fuggire da questo mondo, rifugiandosi
nell’alcol e nelle alterazioni delle percezioni (anche con la droga; sono i paradisi artificiali e gli amori
proibiti e peccaminosi che danno illusoria speranza di conforto. L’ultimo appiglio è la morte, inteso
come distruzione nella speranza di trovare nell’ignoto qualcosa di nuovo.

- Pascoli, Myricae:
Pascoli risentì molto delle inquietudini del suo tempo (fede POSITIVISTA nella scienze e nel
progresso; crisi economica e politica che portarono, due anni dopo la sua morte, alla I G. Mondiale)
e dei lutti familiari. Pertanto, si creò un NIDO con le sorelle Ida e Maria, cui si sentì morbosamente
legato da affetto e gelosia: è un rifugio in cui si sentiva protetto dalle insidie del mondo esterno. Ciò
si riflette nella sua poesia ricca di suoni, musicalità, malinconia, echi suggestivi, ma mai drammatica.
Il poeta per Pascoli è come un FANCIULLINO che scopre il mondo intorno a sé con meraviglia e, al di
là dell’apparenza reale, ne intuisci i SIMBOLI, I SEGRETI. Poesia è “trovare nelle cose il loro sorriso e
la loro lacrima, ascoltare i loro palpiti”. E’ una visione della realtà con gli occhi di un fanciullo: il
fanciullino è in ognuno di noi, è la “divina poesia che tutti abbiamo o dovremmo avere nell’anima”,
una poesia che ingrandisce le cose piccole e rimpicciolisce quelle grandi.
Pascoli è inserito nella corrente letteraria del DECADENTISMO PER QUESTO SUO RIPIEGAMENTO
INTIMO, per il suoi simbolismo con cui carica il mistero, per il suo stile spezzato e metaforico.

- D’ANNUNZIO:
LA PIOGGIA NEL PINETO fa parte di uno de 5 libri in cui è divisa la sua raccolta poetica “L’Audi del
cielo, del mare, della terra e degli eroi”: è l’Alcyone.

In questa lirica è manifesto il PANISMO: è la capacità del poeta, creatura di rara sensibilità, di
accostarsi alla natura non tanto per contemplarne le bellezze, ma per immergersi in essa,
diventarne parte viva e attingerne l’armonia e l’essenza più segreta: il poeta ascolta la voce, i suoni
e i profumi della pioggia e della natura e con la sua compagna si fonde con essa. SI REALIZZA COSì IL
SUPEROMISMO: il superuomo è il poeta Vate, capace di essere una guida per il paese e un
PROFETA (che percepisce il mistero dietro le cose), che vive una vita originale, piena di emozioni, di
passioni, di piaceri (Edonismo) o col culto dell’energia dominatrice.

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