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WAGNER E L’OPERA
D’ARTE TOTALE
Diletta Domenichini, Università degli Studi di Pavia, Laurea Magistrale in
Musicologia
Noto per la riforma del teatro
TRAGICO
possibile, ma anche necessaria» (Garda 2007, p. 281).
• L’opera d’arte dell’avvenire prende le distanza dalla moda del
tempo, in particolare dal teatro d’opera italiano, e cerca di
guardare alla tragedia greca e alla sua straordinaria capacità
di scuotere lo spettatore dal suo torpore, ponendogli di fronte
degli interrogativi fondamentali à funzione catartica.
«non ci si può figurare il vero dramma se non come
nato dal desiderio comune a tutte le arti di
rivolgersi nel modo più diretto al pubblico comune:
nessun’arte isolata può rivelarsi nel dramma al
pubblico comune e per una comprensione
completa se non accede a un contatto collettivo con
le altre arti, perché l’intenzione di ogni genere
d’arte isolato non si concretizza che nel concorso
comprensibile di tutti i generi d’arte.» (Wagner
[1849] 2017)
• I primi tre scritti teorici di Wagner individuano un nesso molto stretto tra la
creazione del Gesamtkunstwerk e il rinnovamen- to spirituale della società.
SOCIALE E
• Wagner definisce in due modi la «necessità» che determina il cammino
storico dell’uomo e dell’arte:
• «L’opera d’arte totale non è dunque soltanto la meta finale della poetica di
Wagner compositore e poeta, ma l’approdo inevitabile e autentico del processo
storico. La categoria di necessità risulta così assai potente in quanto incardinata
in due categorie superiori e fondanti: quella di natura e quella di storia. L’opera
d’arte dell’avvenire è chiamata a ripristinare ad un livello superiore, ossia
universale, un’unità originaria che ha conosciuto nella civiltà greca una
realizzazione storica parziale, in quanto limitata ad un contesto particolare,
nazionale ed etico.» (Garda 2007, p. 282)
VI È QUINDI OPERA D’ARTE SOLO QUANDO
LA SCELTA DELL’ARTISTA È NECESSARIA..
• «L’artista, nessuno può negarlo, non procede direttamente: la sua creazione, inoltre, è mediatrice, eclettica,
arbitraria; ma proprio là dove è mediatore ed eclettico, quel che egli compie non è ancora opera d’arte.
[…] Invece là dove la scelta è già stata fatta, dove questa scelta fu necessaria e fu scelto quello che era
necessario – e in tale situazione l’artista s’è trovato dinanzi al soggetto come l’uomo perfetto dinanzi alla
natura -, là solo l’opera d’arte aderisce alla vita, è essa stessa una realtà che si autodetermina, è qualcosa
di immediato. La vera opera d’arte [...] costituisce la redenzione dell’artista, la sparizione delle
ultime tracce della volontà creatrice, la certezza evidente di ciò che fino allora non era che
immaginazione, la liberazione del pensiero nell’azione sensibile, l’appagamento del bisogno di
vivere nella vita.» (Wagner [1850] 1983, 103)
• Wagner «sentiva la propria opera non
come una forma particolare di dramma
[…] ma come il vero e proprio dramma
onnicomprensivo, come l’unico dell’età
moderna, dei secoli dopo Shakespeare,
che meriti il nome di dramma» (Dalhaus,
1983, p.14)
SECONDO
• Da questo si arriva a ciò che Wagner
DALHAUS: denomina come Gesamtkunstwerk ovvero
«sintesi delle forme artistiche che esso
abbraccia, in cui ognuna, presente al
sommo grado della propria pienezza,
contribuisce all’universalità e globalità del
risultato estetico complessivo»
I TRE GRANDI EROI DI WAGNER FINO AL 1848
• Il bene e il male vengono spesso mescolati, non ci sono distinzioni nette tra buoni e cattivi.
• «Elsa, la donna, questa indispensabile espressione della più pura ed istintiva natura sensuale, ha
fatto di me un completo rivoluzionario. Essa era lo spirito del popolo, del nuovo popolo» R.
Wagner. à il popolo soffre governato da persone meschine, l’artista va verso il popolo e
vorrebbe essere capito. Il popolo deve essere rivoluzionario: «lo spirito della rivoluzione, cioè
quando la natura puramente umana si ribella contro il formalismo giuridico-politico»
MA CHE COSA INTENDE WAGNER CON LA
PAROLA «DRAMMA»?
Come abbiamo già visto, le sue risposte cambiano nel corso del tempo e
attraverso tutta la durata di componimento dei suoi scritti principali. In Opera und
Drama (1850) troviamo un Wagner che spiega, con grande cura, tutte le sue
principali idee sul dramma, in Musica dell’avvenire (1861) troviamo invece una
estrema sintesi della nuova idea di dramma musicale anche sotto l’influenza di
Schopenauer.
Fra queste tre opere letterarie compone: L’oro del Reno, La Walkiria, i primi due atti
del Siegfried, Tristan und Isolde.
• Puramente umano: oggetto dell’azione deve essere questo
sentimento, è quindi un’azione interiore che si sviluppa al
di là degli eventi scenici
• Sogno: il puramente umano fa scoprire una «nuova
connessione dei fenomeni del mondo» (Musica
ELEMENTI dell’avvenire, p. 65), infatti anche molti dei personaggi dei
COSTITUTIVI DEL drammi vivono dei sogni.
GESAMTKUNSTWERK • Mito: Wagner impiega soggetto tratti dalla mitologia
nordica e dalle leggende popolari, proprio perché ciò lo
svincola dalla rappresentazione realistica degli eventi.