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IL PENTAMERONE OVVERO Lo Cunto de li Cunti o vvero lo trattenemiento de' Peccerille di G.B.Basile ''La novella non bella se sopra non ci si rappella''-cit.da Croce -motto toscano dif fuso anche in altre regioni-una storia non bella se non la inventi sempre di nuovo(ricorda Fabula e Intreccio). Ricorda-la fiaba si distingue sia dalla favola, che una breve narrazione di fant asia che ha sempre un fine moraleggiante(morale della favola!) o satirico, sia dalla leggenda come dai Miti dai quali comunque deriva.La fiaba un racconto fantastico che trae origine dalla tradizione popolare e dalle antiche mitologie (Mithos) e ha come protagonisti indistintamente uomini e animali, reali o immaginari (fate, maghi, streghe, gnomi, draghi, bacchette, sfere, specchi magici-) il tutto in una cornice immaginaria e ....Fiabesca -Lo cunto.....V iene chiamato pi spesso Pent amerone, per la struttura format a da cinque giornate e cinquanta racconti.Molte tra le fiabe pi famose, espressamente dedicate ai bambini, sono state ispirate e tratte, pi o meno liberamente, da quest'opera di Giambattist a Basile (nato secondo Benedetto Croce nel 1575 a Napoli, secondo altre fonti nel 1566 a Giugliano - morto a Giugliano nel 1632). Il Cunto stato la fonte di ispirazione per il genere letterario della letteratura fiabesca europea. Non a caso i pi noti racconti della tradizione fiabesca quali Cenerentola, La Bella addorment ata nel bosco, Il Gatto con gli stivali, sono il risult ato di riduzioni o adattamenti dei racconti di Basile. Lo Cunto de li cunti fu pubblicato postumo a Napoli (1634/1636) probabilmente dalla sorella dell'autore.Le fiabe di Basile furono imit ate, tradotte o rielaborate in tutt a Europa , da autori come Clemente Brentano, Jacob (Hanau, Germania 1785- 1863) e Wilhelm Grimm (1786 - 1859), Charles Perrault (Paris 1628 - 1703). Influenz il lavoro di favolisti come Perrault-. L'apprezzamento dei Grimm nei confronti di Basile stimol la traduzione dell'opera di quest'ultimo, in tedesco (da Felix Liebrecht nel 1846) e in inglese (da John Taylor nel 1848). In quel secolo, in Italia, Lo Cunto de li cunti era caduto nell'oblio, a parte la memoria e l'apprezzamento di qualche singolo studioso. Nell'ottocento se ne interesso ad esempio V ittorio Imbriani valido scrittore e app assionato di culture popolari. Venne poi ripreso da Benedetto Croce che ne fece una traduzione in italiano, interess poi Calvino e in anni recenti nuove edizioni curate da M.Rack e dal maestro R.De Simone hanno di nuovo suscitato interesse per questopera.In p articolare negli anni sett anta una sua fiaba ''La gatt a cenerentola'' simile alla pi nota ''Cenerentola '' stata musicata e portata al successo proprio dal maestro E.De Simone e dal gruppo folk p artenopeo ''Nuova comp agnia di canto popolare'', come opera teatrale , riscuotendo un gran successo L'opera di Basile st ata scritta in un'epoca in cui la concezione dell'infanzia di tipo moderno non esisteva. Il racconto fiabesco come genere letterario ancora non c'era o era andato perduto. Non nasce quindi come una raccolt a di fiabe come le intendiamo noi oggi m utilizzando la tradizione orale, in uno stile Barocco ne determina la nascit a o quanto meno lo sviluppo I racconti, che fanno p arte della struttura pi vast a elaborata dal Basile, sono st ati tratti da una variet di fonti. Il Pent amerone, infatti, sgorgato dalla tradizione orale popolare ma anche dalle forme della tradizione letteraria pi colt a e rispettabile dell'epoca, da miti e leggende, da proverbi e termini app artenenti ad una molteplicit di aree linguistiche differenti, temi ricavati da autori classici (Plinio, Ovidio, Virgilio, Petrarca).Come si detto, quando Basile scrive il Pent amerone la fiaba non era st ata ancora fissata in un genere letterario specifico. Basile ha costruito un'opera d'arte straordinaria attraverso un colto e astuto lavoro di bricolage, miscelando una tecnica letteraria raf finata con un materiale simbolico estremamente variegato, di cui la tradizione orale popolare costituisce solo una p arte, anche se basilare. Grazie al bricolage compiuto dal Basile, i personaggi e i temi tipici della tradizione favolistica popolare hanno acquisito la vit alit, la bellezza e la cap acit di diffusione proprie della letteratura di grande af fabulazione, (raccontare-da fabula) conservando la libert di movimento e di cont aminazione propri della tradizione orale. Si pu affermare che Lo Cunto de li Cunti al di l delle finalit p articolari per cui era st ato concepito, crea un genere letterario nuovo (o che si era perso), gett ando le fondamenta di quello che diventer il racconto fiabesco. Lo Cunto de li Cunti era destinato soprattutto alla recit azione, e quindi stato scritto in modo da poter essere rielaborato oralmente.Il testo a causa di queste sue p articolari finalit, intimamente predisposto alla contaminazione. Le fiabe sono st ate scritte dal Basile per essere usate in una situazione ritualizzat a: la conversazione cortigiana. In questo momento di scambio e di divertimento, il racconto orale si inseriva in un contesto ludico composito e dinamico, di cui facevano p arte musica, danze, recitazione e gioco. Essendo formulato espressamente per essere cambiato, manipolato e integrato, in grado di vivere e adattarsi in contesti dif ferenti, abbiamo un testo che riassume molti vant aggi dell'espressione orale: l'elasticit e l'immediatezza, la reversibilit e l'adatt abilit ,la manipolazione della p arola. Si tratta inoltre di un'opera inesauribilmente complessa e ricca di contrasti, in cui le p arole sporche delle ingiurie si alternano alle parole raffinate e leggere con cui venivano descritte le fate.

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Merito questo senza dubbio della scelt a dialettale, il dialetto anche quando scritto in un testo non mai legato ad un codice grammaticale ben delineato, sfugge alla grammatica-lingua, linguaggio p arlato continuamente ricreato.Il Pentamerone, con la sua flessibilit e "pesantissima-barocca- leggerezza", stato letto e apprezzato al di l dell'ambiente cortigiano cui era rivolto. La sua struttura apert a al cambiamento e alla manipolazione si adegu a pubblici diversi, fu rielaborat a da diversi grandi autori, si diffuse nell'ambito di diverse classi sociali. Probabilmente,possiamo dire; st ata la predisposizione alla cont aminazione a permettere la nascit a del racconto fiabesco come nuovo genere letterario, come la sua diffusione universale, codificata dalla parola scritta, attorno a nuclei narrativi propri della tradizione popolare.La p arola del Basile era per modellata sull'onda del gusto tipico della civilt barocca L'autore ha unito gerghi colti e plebei, descrivendo situazioni ricche di colori, musicalit, gioco ed emozioni. La scelta del Basile avvenuta, probabilmente, per gioco e per divertimento, ma anche per seguire una personale e raf finata inclinazione estetica. Tra personaggi mitici (Sirene, met amorfosi, i Ciclopi e Polifemo), personaggi appartenenti alla tradizione orale e marginale (fate, orchi, maghi), personaggi tipici del quotidiano-nasce la fiaba di Basile,un genere erede dei grandi miti antichi, secondo il grande studioso russo Propp. Qualche tempo dopo la pubblicazione del Cunto, questi stessi personaggi messi in vit a dal Basile assumeranno il compito di incarnare le diverse ist anze della ricca p siche infantile. I personaggi fiabeschi vivono al di l del tempo comune e sono dipinti a tinte forti, vicini alle emozioni pi primitive. Per questo motivo, le fiabe hanno aiut ato innumerevoli generazioni di bambini (e di adulti), conducendoli a ''destinazione''(Maturit) attraverso gli stessi viaggi che conducono i personaggi fiabeschi al lieto fine. Ricchissima di significati simbolici e antropologici la fiaba st ata nel xx secolo alla base di notevoli studi di antropologia e linguistica,ma anche di film e romanzi e di gran p arte del cinema animato La fiaba del Basile un racconto concepito per essere connesso ad altri mezzi espressivi. Musica e immagine si intrecciano a p arole e tradizioni letterarie. Il racconto fiabesco, che ancora non esisteva come genere, era in Basile ancora profondamente innestato all'interno di un organismo letterario vasto, articolato e originale tanto nella concezione quanto nella forma. La parola partecipa ai giochi popolareschi descritti, si accomp agna alla musicalit dello stile, si integra con motti e proverbi popolari, aderisce alle immagini raffinate della metafora colta.Le novelle del Cunto non sono st ate scritte per una lettura solitaria, non facevano parte di un genere letterario riservato quasi esclusivamente ad un pubblico infantile, ma erano mirate ad un'elaborazione ludica collettiva per adulti. Un pubblico vario di corte ma anche popolare, si p arlato dei casali, specie di cortili di periferia, capace dintendere i frequentissimi doppi sensi che caratterizzavano le metafore delle storie divertenti scritte nel Pentamerone. Il Pentamerone ha la struttura di un racconto allinterno del quale sono narrati altri quarant anove racconti. Lopera divisa in cinque giornate di recitazione comica e ciascuna di esse si chiude con negloga(dialogo) di argomento morale recitata da due servi-attori. Latmosfera ricostruita nel Cunto quella quindi che si respirava nelle corti ma anche nei casali, che erano unaggregazione di cortili intorno ad un corpo centrale, dove si radunava la gente comune per rascorrere qualche ora ascolt ando piacevolmente i trattenimenti, arrivati poi nelle corti non era strano che in questo ambiente si rideva di storie plebee Nel Cunto narrata probabilmente in cinquanta modi differenti la stessa storia, con la stessa struttura e la stessa logica. Tutti i racconti sono aperti da una sequenza proverbiale e sono chiusi da un proverbio che ha il compito di smorzare il tono fortemente espressivo ed audace del racconto stesso. Gli eventi narrati sono disposti tutti secondo la medesima sequenza logica : - il conflitto; - lallontanamento e il viaggio; - il ritorno e il cambiamento di st atus;-la figura dello sciocco( Jerry Lewis-lo sciocco al cinema ) Il tema dominante nellintera opera il rapporto speculare che esiste tra realt e finzione: attraverso la menzogna e linvenzione della favola, Basile raccont a la verit del mondo. Solo la quarant anovesima fiaba non una finzione, ma il racconto delle vicende personali della narratrice, che rompe cos lincantesimo.Il racconto fiabesco ha delle regole che lo distinguono da altre forme letterarie: innanzitutto non pu collocarsi in uno spazio temporale ben definito cos come non sempre lambientazione riconducibile a luoghi reali; i protagonisti hanno nomi e caratteri che non dicono nulla sulla loro identit, ma segnalano la loro posizione nella gerarchia della societ dei ranghi: sono re, principesse, villani o mercanti; tutti i racconti hanno un filo comune: i prot agonisti prima del termine del racconto cambiano sempre condizione; largomento dominante il cambiamento di status.Attraverso un viaggio o una met amorfosi, i personaggi realizzano il p assaggio a ranghi pi alti. Essi p assano dalla povert alla ricchezza, dalla solitudine al matrimonio, dalla bruttezza alla bellezza, da un rango inferiore ad uno superiore.

Questo passaggio avviene sempre attraverso eventi sui quali intervengono poteri violenti e capricciosi, quasi sempre impersonati da orchi e fate. La costante presenza del cambiamento e, soprattutto, del miglioramento uno degli elementi ricorrenti in una societ quale quella del XVII secolo, tendenzialmente st atica, ma pervasa dal desiderio di modernit. Laltro elemento caratterizzante i racconti del Cunto il viaggio, inteso come allont anamento da una condizione nota per inoltrarsi in luoghi sconosciuti, non agevoli e ricchi di insidie. Il Cunto unopera che nasce da una contraddizione: scritto in un linguaggio popolare, per destinato ad un pubblico colto ed esigente quale quello delle corti. Grazie al suo schema narrativo, Basile ottenne un unanime consenso. Eliminando qualsiasi riferimento alla quotidianit e annullando la riconoscibilit dei personaggi, il racconto diventa di facile ascolto anche perch non solleva nessuna forma di conflitto. LAutore e il territorio:Basile ebbe il merito di osservare la realt del suo tempo, cogliendone gli aspetti pi interessanti, le sfumature pi significative per poter dar vit a a racconti densi di allegorie, ma al tempo stesso semplici e di facile accessibilit. Lo Cunto de li cunti ricco di riferimenti a luoghi e ambienti della provincia p artenopea In questo vasto territorio le vicende narrate si dip anano attraverso lintreccio e il susseguirsi di storie ispirate alla cultura e alle tradizioni locali. L opera di Basile attinge al p atrimonio di cultura popolare-rurale -Alcuni proverbi, veri distillati di saggezza popolare, che Basile ha utilizzato per suggellare le fiabe de Lo Cunto de li Cunti sono ancora in uso presso le comunit locali meridionali e non A pazze e piccerille Dio laiuta (La provvidenza assiste i fanciulli e gli insani di mente) Passa crapa zoppa si nu trova chi la ntopp a (La capra zoppa trova sempre ulteriori ostacoli) Lommo propone e Dio dispone (Luomo propone e Dio dispone) Pazzo chi contrasta con le stelle (E pazzo chi combatte contro le stelle) Ca giova sempe essere cortese (E sempre opportuno essere cortesi) A mmiria, figliu mio, se stessa mcera (Figlio mio, ricorda che linvidia distrugge anche se stessa) Figlio de la mmiria o crep acore (Figlio dellinvidia il crepacuore) Nisciunu male fuie mai senza castigo (Nessun male senza castigo) A bella zita n chiazza se marita (Una bella ragazza trova marito in piazza) Chi fa bene, sempe bene aspett a (Chi fa del bene, riceve del bene) Chi ntroppeca e nun cade, avanza de cammino (Chi incespica e non cade, va avanti) Quanno lommo meno se laspetta, e ggrazie soie te fa chiovere o Cielo (La fortuna arriva, quando meno te lo aspetti) A chella casa ca nun s mmit ato, nun ce accust ca ne s cacciato (Se non sei invitato, non ti presentare altrimenti verrai cacciato) Nun ha lu ddoce a caro chi provato non ha, prima , lamaro (Non apprezza il dolce, chi prima non ha assaggiato lamaro)

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Quanno lu malanno v venire trase pure p e ssenghe de la porta (Qunado deve venire una malattia, sinfila perfino dalle fessure della port a) Vene cchi int a nora che in cinetanne (Arriva pi in un ora, che in cento anni) A pena de n ommo tristo assaie tricare pote, ma nun manca maie (Le pene di un uomo malvagio, possono t ardare, ma non mancano mai) Dio manna e bbiscotte a chi nn ha e diente (Dio dona i biscotti a chi non ha denti) Che sempe cu lu timep e cu la p aglia vide che sammaturano li nnespole (Con il tempo e la p aglia, maturano le nespole) Chi sputa n cielo le ritorna n faccia (Chi sputa in cielo gli ritorna in faccia) O cane scuttato a llacqua cura, tene p aura pure e llacqua fredda (Il cane che si scott ato con lacqua calda, ha p aura anche dellacqua fredda) Nora de cuntiente fa scurdare mille anne de turmiente (Unora di gioia fa dimenticare mille anni di sof ferenza) A votte chiena e a mugliera mbriaca (La botte piena e la moglie ubriaca) Chi nun ave piet, piet nun trova (Chi non ha piet, non trova piet) Sempe che pu, fa bene e scordatenne (Se hai possibilit fai del bene e poi dimenticatene) Ogni giudizio umano fauzo e stuorto (Ogni giudizio umano falso e distorto) Figlia de la superbia la ruvina (Figlia della superbia la rovina) A forbice sora carnale d a mala lengua (Le forbici sono paragonabili alle cattive dicerie

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