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LEZIONE 02: DALLA MONODIA ALLA POLIFONIA, ARS ANTIQUA, ARS NOVA

Dopo il 1000 si assiste ad un lento e graduale passaggio dalla monodia alla polifonia(pluralità di voci), dal gregoriano si sviluppa
un primo tentativo di polifonia con un affiancamento alla voce principale di una seconda voce che canta seguendo una
differente linea melodica, questi primi tentativi sono denominati “organum”. Il primo tentativo di due voci distinte si trova nel
canto: “Rex Coeli Domine Maris Undisoni”, con varie strofe che alternano canto monodico(una voce), a polifonico(due voci).

La musica medioevale si distingue in due fasi fondamentali denominate: Ars antiqua e Ars Nova, che si sviluppano in Francia.
Ars Antiqua: I principali rappresentanti dell’Ars Antiqua sono: Magister Leoninus (1135 - 1201) e Magister Perotinus (1160 -
1230), entrambi sono organisti della cattedrale di Notre-Dame, e sono i primi due musicisti menzionati nella storia della musica
europea.
- Leoninus è autore del “Magnus Liber Organi”, grande libro dell'organo, una raccolta di canti usati nella liturgia.
Gli organa, sono elaborazioni degli antichi canti gregoriani, base della musica sacra, che vengono utilizzati espandendo la loro
durata: una voce chiamata Tenor (dal latino; tenere), canta le note del canto gregoriano dando vita alla cosiddetta Vox
principalis tenendo le note così a lungo che è difficile comprendere il testo, contemporaneamente una seconda voce detta Vox
organalis, si muove più velocemente, con grande varietà melodica.
- Perotinus, con lui vi è l’intrecciano sopra al Tenor di altre tre voci, che si chiamano Duplum, triplum o quadruplum, per un
totale di 4 voci.

Poiché entrambi i maestri scrissero per alcuni stessi testi liturgici, è interessante ascoltare la composizione: “Vìderunt Omnes”
cantata durante la terza messa di Natale, nella quale Leoninus scrisse per due voci, mentre Perotinus per 4, ponendo così le basi
del mottetto (composizione a due o più voci, ideata dai trovatori dell’ars antiqua, di genere profano-religioso(poi diventa i
carattere profano); nel 600 Johann Sebastian Bach, comporrà: ”6 mottetti”)
Nelle composizioni di questo secolo, l'armonia non è ancora stata scoperta, e l'intreccio di voci è dovuto ad una sperimentazione
innovativa che cerca nuove sonorità. Le voci si accostano in combinazioni differenti a due, tre o quattro voci
contemporaneamente, sviluppando una tecnica che sarà definita contrappunto (“punctum contra punctum”, ovvero nota
contro nota). In questo periodo, ovvero dopo il 1250(Ars Antiqua), sempre nell'ambito della scuola di Notre-Dame, si sviluppa il
mottetto, come forma polifonica vocale, da eseguire in ambito liturgico, mentre nel periodo successivo Ars Nova si sgancerà
dalla liturgia, abbandonando la lingua latina ed adottando testi profani desunti dal francese. La complessità del mottetto non è
esclusivamente di carattere musicale, infatti alla sofisticata tecnica compositiva si aggiunge anche la politestualità, in cui le voci
cantano su testi differenti, e a volte anche in lingue diverse. Dal ‘500 in poi, il mottetto, perde gradualmente quella centralità di
cui era stato investito, perciò il graduale abbandono del contrappunto e la maturazione della forma del “madrigale”, più adatto
alle esigenze espressive del pensiero armonico, rendono il mottetto molto meno praticato, riportandolo quasi esclusivamente
nell'ambito sacro.

Ars Nova: Il 300 caratterizzato dalla Ars Nova, in cui il maggior esponente fu Guillaume de Machaut (1300 – 1377), poeta e
compositore francese che ha composto molta musica sacra a più voci, tra cui è importante ricordare la messa di Notre-Dame
composta per la cattedrale di Reims, con scrittura polifonica a quattro voci (fu la prima messa scritta interamente da un unico
compositore),inoltre su influenzato dalla musica araba, ciò a causa delle crociate. La messa è costituita da 5 parti:

1. Kyrie
2. Gloria
3. Credo
4. Sanctus e Benedictus
5. Agnus Dei, con un “ite missa est” conclusivo

De Machaut ha composto anche Mottetti profani, Ballate, Rondò, Virelai, tutte composizioni basate su forme della poesia
medievale. “L’Hoquetus David” è una sua composizione basata su una tecnica compositiva sviluppatasi nell’ Ars Antiqua, ma è
utilizzata anche da de Machaut, che consiste nell'utilizzo di interruzioni brevi e frequenti tra le varie voci, queste interruzioni
vengono fatte con delle pause, che danno così un'impressione di singhiozzo (in francese Hoquet significa singhiozzo), gli
strumenti suonano un po’ per i fatti loro(stile jazz, improvvisando). [La stessa tecnica si utilizza anche in composizioni odierne,
ascolteremo anche una chanson intitolata “Dame a vous” in cui possiamo sentire la varietà melodica espressa dalla voce dello
strumento e la ripetitività di una stessa melodia, tipica della musica popolare]
I manoscritti musicali del periodo non riportano nessuna indicazione sugli strumenti da utilizzare, quindi prendiamo
informazione dall'iconografia, cioè da miniature, dipinti, sculture, dove si può trovare una grande diffusione di questi strumenti:
Liuto, Salterio, Biella, Organo portativo, Tromba, Flauto, Arpa, Campane, Strumenti a Percussione.

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