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Aerofoni

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I flauti sono aerofoni

Gli strumenti aerofoni (classificazione Hornbostel-Sachs: cat. 4) sono strumenti musicali


nei quali l'aria stessa è il mezzo primario che viene messo in vibrazione producendo un
suono[1]. Nella classificazione di Hornbostel-Sachs, gli strumenti aerofoni sono divisi in due
classi, a seconda che l'aria che vibra sia contenuta in una cavità dello strumento (aerofoni
risonanti o strumenti a fiato veri e propri), oppure no (aerofoni liberi).

Indice

​ 1
​ Aerofoni liberi

​ 2
​ Strumenti a fiato (o aerofoni risonanti)
​ 2.1
​ Il serbatoio d'aria

​ 2.2
​ Denominazioni storiche nella cultura occidentale

​ 3
​ Note

​ 4
​ Bibliografia

​ 5
​ Voci correlate

​ 6
​ Altri progetti

​ 7
​ Collegamenti esterni

Aerofoni liberi[modifica | modifica wikitesto]


La prima classe comprende gli "aerofoni liberi", nei quali lo strumento genera direttamente
un'onda sonora nell'aria circostante, senza produrre un'onda stazionaria in un volume d'aria
racchiuso dallo strumento[2]. Questa classe comprende gli strumenti ad ancia libera come
l'armonica a bocca e l'organo a bocca di origine orientale e anche altri strumenti come la
sirena e l'armonica o gli aerofoni a vortice come il cosiddetto Rombo, la rotula della zampa di
suino (o il bottone) che vengono fatti roteare su sé stessi.

Negli aerofoni liberi (41), quindi, l'aria vibrante non è contenuta dallo strumento, ma si trova
al di fuori, lo circonda.

Negli "aerofoni liberi a deviazione" (411) (ad esempio frusta, lama della sciabola che emette
il caratteristico sibilo, ecc.) l'aria colpisce un corpo affilato, oppure un corpo affilato viene
mosso attraverso l'aria.

Negli "aerofoni liberi ad interruzione" (412) il passaggio dell'aria viene interrotto in maniera
periodica generando una frequenza udibile.

Gli "aerofoni ad interruzione ad ancia" (412.1) presentano un'ancia sulla quale viene
indirizzato e forzato un flusso d'aria che la mette in vibrazione, originando un'interruzione
periodica del flusso stesso, tenere conto del fatto che negli aerofoni di questo tipo, se sono
presenti dei tubi, l'aria non vibra in modo primario, ma secondario, cioè arricchendo il suono
timbricamente (canne ad ancia dell'organo).
Ancora, negli aerofoni liberi ad interruzione ad ancia troviamo:

● le ance battenti doppie (412.11) (es. lo stelo d'erba spaccato in due);


● le ance libere singole (412.131);
● e le ance libere in serie (412.132) (armonium, armonica a bocca,
fisarmonica…);[3]
● nonché le ance a nastro (412.14) (ottenute, ad esempio, nel soffiare contro i bordi
affilati di una foglia lanceolata o di un fogliettino di carta).

Negli "aerofoni liberi ad interruzione a spostamento" (412.21) (come ad esempio nella sirena
a disco forato) è il dispositivo di interruzione che si muove senza l'intervento di un flusso
d'aria.

Negli "aerofoni liberi ad interruzione a vortice" (412.22) (come, ad esempio, il rombo, il frullo,
ma anche il ventilatore a pale che emette il caratteristico suono), il dispositivo interruttivo
ruota attorno al suo stesso asse.

Negli "aerofoni ad esplosione" ("413"), l'aria viene colpita da un solo impulso di


compressione (il palloncino che scoppia, il sacchetto pieno d'aria fatto scoppiare, il tubofono,
lo schioppetto come giocattolo infantile d'altri tempi).[4]

Strumenti a fiato (o aerofoni risonanti)[modifica | modifica wikitesto]

Mellofono

La seconda grande classe di aerofoni è quella degli strumenti a fiato veri e propri. (H.F.:
42)[5].

A questa (con tutte le possibili varianti catalogate dalla classificazione Hornbostel-Sachs)


appartengono i tipi:

● dei flauti (421)[6];


● dei tubi ad ancia (422)[7], a loro volta suddivisi in oboi (422.1), clarinetti (422.2),
tubi ad ancia libera (422.3);
● delle trombe (423)[8], a loro volta suddivise in "trombe naturali"(423.1)[9] e "trombe
cromatiche" (423.2)[10].

Il serbatoio d'aria[modifica | modifica wikitesto]


Per quanto riguarda la riserva d'aria, gli aerofoni possono ricevere il flusso d'aria dai polmoni
dell'esecutore o da altre fonti, attingendo ad un serbatoio d'aria. In pratica l'aria non viene
insufflata direttamente nello strumento a fiato, ma viene accumulata in serbatoi (zampogne,
cornamuse) o caricata con mantici (organi a canne, fisarmoniche, organetti diatonici,
eccetera) è anche possibile utilizzare la bocca dell'esecutore come serbatoio d'aria
(launeddas, respirazione continua con trombe, sax, clarinetti nelle performance jazz,
eccetera).

Denominazioni storiche nella cultura occidentale[modifica |


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Nella cultura occidentale gli strumenti a fiato (detti anche brevemente "fiati") vengono
spesso ancora indicati e classificati con le denominazioni storiche di ottoni e legni, basate
appunto sui materiali di costruzione in tempi passati, e non più adeguate. Nell'uso comune
troviamo fra gli ottoni: trombe e cornette, tromboni, tuba, bassotuba e flicorni, corno
francese. Mentre fra i legni si annoverano: flauto e ottavino, clarinetto e clarinetto basso,
sassofoni, oboe e corno inglese, fagotto e controfagotto.

Note[modifica | modifica wikitesto]


1. ^ Negli strumenti a fiato l'aria viene insufflata direttamente dal suonatore, dalla bocca o, in
alcuni casi, da una narice; negli strumenti a mantice l'aria viene spinta con il movimento
meccanico di un mantice.
2. ^ In questi strumenti, la vibrazione è provocata da una lamella elastica, di canna (Arundo
donax), bambù, plastica o metallo, fissata ad una estremità sopra un foro rettangolare
delle sue stesse dimensioni, nel quale viene spinta l'aria. La lamella si mette in vibrazione,
interrompendo periodicamente il flusso d'aria generando così il suono. Ogni ancia può
dare una sola nota che dipende dalle sue dimensioni. L'aria può essere soffiata da un
mantice.
3. ^ Sono strumenti ad ancia libera con nota determinata:
○ l'armonica a bocca
○ l'harmonium
○ il bandoneón
○ la fisarmonica
○ l'organetto o fisarmonica diatonica
○ la diamonica o melodica
4.
5. ^ Che sfrutta un ramo di sambuco e pallottoline di stoppa, oppure una classica penna Bic
col foro chiuso e le estremità libere entro la quale i bambini di qualche anno fa inserivano
pezzi di buccia d'arancia spinti uno dopo l'altro all'interno, con la cannuccia dell'inchiostro
a mo' di pompa ottenendone il lancio del primo pezzettino e lo scoppietto dell'aria che si
decomprime.
6. ^ Questa seconda classe comprende gli strumenti provvisti di una cavità (tubi o globi, nel
caso di tubi abbiamo cilindri, coni e coni rovesciati), cavità nella quale l'aria presente viene
fatta vibrare. Comprende quasi tutti gli strumenti a fiato occidentali, come il flauto, l'oboe o
la tromba. In questi strumenti, la frequenza della vibrazione generata, e quindi la nota
prodotta, dipende principalmente dalle dimensioni della cavità (cavità più piccola produce
nota più acuta), ma anche dalla presenza di aperture sulle estremità o lungo la cavità,
dalla sua forma (cilindrica o conica) e dalla sua sezione. Secondo la legge di Sax, il timbro
del suono dipende esclusivamente dalle proporzioni della colonna d'aria. Influenze minori
sul timbro si possono avere anche dal metodo con cui viene generato il suono (con
un'ancia, singola o doppia, senza ance) e dalle caratteristiche costruttive dello strumento
(materiali, dimensioni, conicità, peso). In quasi tutti gli strumenti, senza modificare la
cavità, il suonatore può ricavare note diverse, più precisamente le armoniche superiori
della nota fondamentale (la più bassa ottenibile), agendo con la pressione del soffio, con
la forza delle labbra o con apposite chiavi. Le onde sonore prodotte dal corpo vibrante
vengono amplificate dalla cassa armonica formata dallo strumento stesso e dalle cavità
presenti nel corpo del suonatore (le vibrazioni infatti non si muovono solo nella direzione
del soffio).
7. ^ In questi strumenti, costruiti con i materiali più vari, la cavità è cilindrica e la vibrazione è
indotta semplicemente soffiando su uno spigolo della cavità.
○ Il flauto di Pan è costituito da più canne affiancate, aperte ad un'estremità e
tappate sul lato opposto, che producono ciascuna una nota diversa.
○ Nel flauto dolce, sono presenti fori che possono essere aperti per ottenere le
diverse note. Solo nei flauti più lunghi (e bassi) sono necessarie le chiavi,
ossia meccanismi per aprire i fori là dove le dita della mano non arrivano.
○ L'ocarina funziona secondo il principio del flauto dolce. La si definisce flauto
globulare in quanto possiede una cavità tondeggiante; è di terracotta.
○ Il flauto traverso occidentale è in metallo in cui le chiavi e i fori sono così
numerosi da dare un'estrema ampiezza alla gamma dei suoni prodotti.
○ L'ottavino è una versione di flauto traverso occidentale più piccola e dunque
con gamma più acuta.
○ Nell'organo, sia i registri a sezione quadrata in legno chiamati "flauti" sia i
registri "principali", canne metalliche a sezione tonda, funzionano con il
principio fisico dei flauti.
8.
9. ^ Questi strumenti sono dotati di un'ancia, nel caso dei clarinetti (nome tecnico di
classificazione: anche il sax è un clarinetto) o di due ance che battono una contro l'altra
cioè oboi (nome tecnico di classificazione: anche il fagotto è un oboe); l'ancia è una
piccola lamella elastica posta ad una estremità della cavità, che, sotto l'effetto della
pressione dell'aria, induce la vibrazione nella cavità, e quindi vibra essa stessa in
risonanza con la cavità, nel caso di doppie ance esse battono l'una contro l'altra
interrompendo periodicamente il flusso che viene insufflato all'interno della cavità. Quando
l'ancia è a contatto con le labbra, il suonatore può modificare il timbro e il volume della
nota e, solo leggermente, la sua altezza. Le varie note sono ottenute attivando le
numerose chiavi dello strumento, che aprendo o chiudendo altre aperture della cavità,
determinano l'altezza della nota prodotta. Sono ance a fiato, clarinetti (una sola ancia):
Aulos, Clarinetto, Launeddas, Cromorno, Sassofono, Tubax. Sono ance a fiato, oboi (due
ance): Controfagotto, Corno inglese (od "oboe contralto"), Oboe, Piffero, Fagotto,
Sarrusofono, Cervellato. Sono ance a mantice: Zampogna, Cornamusa, Müsa, Piva,
Gaida, Musette Nell'organo i registri chiamati "ance" sono ottenuti con ance libere, ma non
accordate, accoppiate a canne coniche.
10. ^ Sono chiamate trombe (a loro volta suddivise in "trombe naturali" e "trombe cromatiche",
cioè in grado di produrre più suoni non solo armonici come nelle trombe naturali) gli
strumenti in cui l'ancia è costituita dalle labbra del suonatore, che vibrano all'imboccatura
di una canna che normalmente è provvista di un apposito bocchino. In Occidente sono
generalmente costruiti in ottone (per questo motivo il nome non organologico, ma culturale
è "Ottoni"); ma si comprendono nelle trombe tutti gli strumenti ad ancia labiale,
indipendentemente dal materiale con cui sono costruiti, in quanto il timbro del suono
ottenuto e le modalità di utilizzo sono simili.
11. ^ Nelle "trombe naturali", le diverse note si possono ottenere: in modo naturale,
semplicemente forzando il fiato e/o le labbra per ottenere le varie armoniche della nota
fondamentale dello strumento. Le naturali possono essere "trombe di conchiglia" (423.11),
"trombe tubolari" (423.12), ecc. Ad esempio sono trombe naturali: la chiarina, la tromba e
il corno francese fino alla fine del XVII secolo; il didgeridoo, lo shofar.
12. ^ Nelle "trombe cromatiche" le note si ottengono sia emettendo le armoniche, sia
operando sulla lunghezza del tubo: con valvole o pistoni(423.23) che consentono di
allungare la cavità, ottenendo note più basse, come accade nei seguenti strumenti: la
tromba e la cornetta moderne, il trombone a pistoni, il corno francese, la tuba, il
sousafono, il cimbasso. mediante una slitta (denominazione H.S. "Trombe a tiro" (423.22),
o cursore ("culo di capra") che scivolando in avanti allunga il canneggio. Strumenti di
questo tipo sono: il trombone a tiro (o a coulisse), il bazooka. Anticamente esistevano
anche trombe cromatiche con chiavi(denominazione H.S. "Trombe con fori digitali"
(423.21)), ovvero dei fori analoghi ai flauti, come ad esempio: il cornetto, il serpentone.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]


● (DE) Erich Moritz von Hornbostel, Curt Sachs, Zeitschrift für Ethnologie, vol. 46,
pp. 553–90. 1914
● (EN) Perono Cacciafoco, Francesco. (2019). A Prehistoric 'Little Goose': A New
Etymology for the Word 'Ocarina'. Annals of the University of Craiova: Series
Philology, Linguistics, XLI, 1-2: 356-369, Paper.
● (DE) Enrico Weller, Der Blasinstrumentenbau im Vogtland von den Anfängen bis
zum Beginn des 20. Jahrhunderts, Geiger-Verlag, Horb am Neckar, 2004, ISBN
3-89570-986-7
● (DE) Paul Wiebe, Bläser arrangieren, Wizoobooks Verlag 12/2007, ISBN
978-3-934903-61-6

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]


● Strumento musicale
● Cordofoni
● Elettrofoni
● Idiofoni
● Membranofoni
● Sodina

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