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Fisarmonica

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Fisarmonica

Una fisarmonica a piano (sopra) e una


fisarmonica a bottoni (sotto)

Informazioni generali
Origine Austria

Invenzione XIX secolo

Inventore Cyrill Demian e figli

Classificazio Strumento composto:


ne
● Aerofoni a
serbatoio
d'aria
● Aerofoni a
tastiera

Uso

Musica folk

Musica galante e classica

Musica jazz e black music

Bande musicali

Ascolto

Durata: 3 minuti e 20 secondi.

3:20

New York Blues, composto ed eseguito


da Pietro Frosini (1916) (info file)

La fisarmonica (dal greco antico: φῦσα?, phȳsa, "soffio/mantice" e ἁρμονικός, harmonikòs,


"armonico"), "accordéon" in francese, "accordion" in inglese e "Akkordeon" in tedesco, è uno
strumento aerofono a tastiera, con mantice, ad ancia libera.

Chi suona la fisarmonica è chiamato fisarmonicista.

Indice

​ 1
​ Storia

​ 2
​ Caratteristiche
​ 2.1
​ Bassi

​ 2.2
​ Cantabile

​ 2.3
​ Mantice

​ 2.4
​ Ance

​ 3
​ Tipi

​ 4
​ Note

​ 5
​ Bibliografia

​ 6
​ Voci correlate

​ 7
​ Altri progetti

​ 8
​ Collegamenti esterni

Storia[modifica | modifica wikitesto]


Il primo brevetto di un Akkordion[1], nome tuttora usato in molte lingue (pur con varianti
grafiche) per indicare la fisarmonica, fu depositato il 6 maggio 1829 a Vienna dal costruttore
di organi e pianoforti Cyrill Demian e dai suoi figli Carl e Guido[2], sulla base di uno strumento
precedentemente costruito da Ch.F.L. Buschmann, già inventore (nel 1821) dell'armonica a
bocca. Nei decenni successivi altri costruttori sperimentarono e produssero modelli diversi in
Austria (M. Bauer, F. Walther), in Francia (J.B.N. Fourneux e M. Busson), in Belgio (Ch.
Buffet) e in Russia (N. Beloborodov). In Italia, colui che sviluppò lo strumento nella forma
oggi più diffusa fu Paolo Soprani[3], che diede origine ad una fiorente attività artigianale, poi
divenuta una vera e propria industria della fisarmonica, ancor oggi diffusa nelle Marche
centrali, specie a Castelfidardo[4]. La popolarità dello strumento favorì lo sviluppo di
produzioni in serie fin dalla seconda metà del XIX secolo, ad opera della ditta Hohner
(Trossingen, 1857), delle ditte italiane Soprani (Castelfidardo, 1863) e Dallapè (Stradella,
1876) e nella città russa di Tula[5].

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]


La fisarmonica è dotata di due tastiere o manuali. Il manuale di destra, detto anche
cantabile, può essere composto da una tastiera simile a quella di un pianoforte o con una
serie di bottoni di comando (fisarmonica cromatica), mentre il manuale di sinistra è
composto solo di bottoni.

Bassi[modifica | modifica wikitesto]

Bassi di una fisarmonica Stradella.

Vi sono due tipi di bassi:

● bassi tradizionali (o standard, detti anche Stradella dal nome del paese in cui
l'ideatore Mariano Dallapè, perfezionando un suo strumento, nel 1871 realizzò il
primo prototipo con questa meccanica): in questo caso la tastiera di sinistra è
tipicamente costituita da due file di bottoni per il basso (chiamate,
rispettivamente, "dei bassi" e "dei contrabbassi", definizione impropria perché in
realtà sono tutti "bassi"), dove ad ogni bottone corrisponde una singola nota
grave e tali note sono disposte per ordine di quinta. L'estensione dei "bassi" è
limitata ad una sola ottava che può essere estesa soltanto agendo sui registri.
Seguono altre quattro file di bottoni tipicamente relative alla cosiddetta "armonia":
1ª fila accordo maggiore, 2ª fila accordo minore, 3ª fila accordo di settima di
dominante (senza la quinta), 4ª fila accordo di settima diminuita. In questo basso
diviene facile per l'esecutore eseguire gli accompagnamenti tradizionali (valzer,
mazurca eccetera) alla musica popolare, alternando la pressione sul "basso" (di
solito col quarto e terzo dito) e sull'accordo (terzo e secondo), ottenendo il tipico
"zum-pa-pa" della fisarmonica, mentre diviene difficile o impossibile effettuare le
melodie, spesso di estensione oltre l'ottava, richieste nella musica classica.
● bassi sciolti, detti anche free bass: in questa disposizione, tutti i tasti suonano
una singola nota, senza accordi precostituiti, con una estensione di più ottave in
base al numero di bassi (di solito da 48 a 120), permettendo all'esecutore di
suonare le melodie più complesse. Eventuali accordi dovranno ovviamente
essere realizzati premendo più tasti contemporaneamente. Di questo sistema
esistono diverse versioni: nel sistema cosiddetto per quinte due tasti vicini in
senso verticale sono separati da una quinta; nel sistema per terze minori (tasti
separati in verticale da terze minori) si hanno più disposizioni (B-griff, C-griff, tipo
Bajan ed altri) che si sono diffuse nelle diverse aree geografiche e in base alle
preferenze dell'esecutore. Nella maggioranza delle fisarmoniche a "bassi sciolti",
esiste un dispositivo chiamato converter o convertitore, generalmente un tasto
sulla cassa, che permette di passare dalla disposizione "standard" (bassi e
accordi precomposti) a quella a "bassi sciolti" cosicché si possa usare lo
strumento in entrambe le versioni anche se esistono modelli dotati di soli bassi
sciolti.
● Esiste anche il cosiddetto sistema belga, o “alla modenese”, usato oggi da
pochissimi fisarmonicisti. Fu introdotto da Francesco Marmiroli, noto
fisarmonicista, concertista e compositore. Uno dei suoi allievi più noti Gigi Stok
portò avanti l’utilizzo di questo sistema assieme al grande Barimar. Oggi è usato
da Daniele Donadelli.

Il pollice è il dito meno utilizzato sulla bottoniera sinistra (in alcune esecuzioni si usa per
premere i bottoni della fila più esterna) e serve soprattutto per equilibrare la mano e per
premere il bottone laterale al mantice che, aprendo i fori dell'aria senza far suonare alcuna
nota, permette una maggiore velocità di chiusura e di apertura del mantice stesso.
Cantabile[modifica | modifica wikitesto]
Il manuale sul lato destro è detto "cantabile" e può essere alternativamente costituito da una
tipica tastiera di tipo organistico oppure da un sistema di bottoni disposti cromaticamente.

● Il manuale in formato "organo" (o "tipo pianoforte", per la somiglianza estetica


con quella tastiera) può avere un numero di tasti (tra bianchi e neri) variabile (fino
ai 47 per gli strumenti più completi) ed ha un metodo d'utilizzo del tutto uguale a
quello di un normale organo. La disposizione verticale dei tasti ne facilita l'utilizzo
di esecuzione. Essa è differente da quella del pianoforte sia per le caratteristiche
meccaniche di azionamento del tasto, sia per la corsa inferiore, sia per il fatto che
la dinamica dei suoni (cioè il loro volume individuale) non viene prodotta dalla
differente pressione delle dita sullo strumento ma è la conseguenza della diversa
intensità di apertura del mantice, quindi un'apertura del mantice poco energica
produrrà un suono debole, mentre una maggior forza nell'apertura o chiusura del
mantice produrrà un suono più forte. Il volume sonoro, oltre che dalla quantità
d'aria, è anche influenzato dal registro selezionato, ossia dal numero di ance
azionate contemporaneamente dallo stesso tasto.
● Il manuale con sistema a bottoni, invece, presenta 3, 4, 5 o 6 file di bottoni. In
questo caso si parla impropriamente di "fisarmonica cromatica" (errore perché
anche la precedente è cromatica) mentre il termine corretto è "fisarmonica (o
sistema) a bottoni". Le più comuni sono il C-Griff (o sistema italiano) e il B-Griff
(sistema russo).
● Vi sono poi altre tastiere con tasti di differente disposizione, forma e colore:
Kravtsov, Reuther, Atzarin, Janko eccetera, ideate per facilitare la diteggiatura e
l'esecuzione. Si tratta però di tastiere assai poco diffuse.

Mantice[modifica | modifica wikitesto]


Il cuore della fisarmonica è il mantice che viene azionato dall'esecutore per immettere l'aria
necessaria a far vibrare le ance: è mosso direttamente dal braccio sinistro dell'esecutore
(diversamente da strumenti similari quali la concertina e il Bandoneón in cui il mantice si
apre e chiude con entrambe le braccia) ed è considerato il polmone della fisarmonica, il
mezzo per ottenere l'espressione, come l'arco per il violino, il tocco per il pianoforte, il
respiro per gli strumenti a fiato. Esso è fatto di cartone pieghettato ricoperto di tela tenuto
insieme, negli angoli interni, da pelli morbide, le quali permettono qualsiasi movimento senza
dispersione di aria, mentre le estremità di ogni singola piega sono coperte di pegamoide; gli
angoli maggiormente esposti a sfregamento e urti, sono rivestiti di metallo per aumentarne la
resistenza. Il mantice viene fissato alle due casse armoniche (lato bassi e lato cantabile) da
spinotti o, più raramente, da viti.

Modo di usare il mantice: la mano sinistra, infilata fra la cinghia e la cassa armonica (lato
bassi) regola i movimenti del mantice. Solitamente si inizia con il mantice in aprire, ma sia
nell'aprirlo che nel chiuderlo si deve porre attenzione che tale movimento avvenga in via
lineare, con semplicità e naturalezza, evitando grandi movimenti a ventaglio. Va azionato
con calma e dolcemente, così da dare la possibilità alle ance di vibrare con regolarità,
ottenendone un suono omogeneo e gradevole. Va fatta speciale attenzione che l'inversione
del movimento del mantice venga avvertita il meno possibile. Sono da evitare forti pressioni
o strappi violenti, almeno in un primo tempo.

Ance[modifica | modifica wikitesto]


Le ance (dette anche voci), cuore sonoro della fisarmonica, sono piccole lame d'acciaio
intonate, di solito in alluminio, controllate da valvole collegate ai tasti, che vibrando
producono il suono; consistono di una lamina di acciaio, fissata ad una estremità alla piastra
delle ance. L'altra estremità è libera di vibrare dentro e fuori la sede, sotto la pressione
dell'aria fornita dal mantice. Le piastre delle ance sono montate su appositi supporti di legno
detti somieri (di solito fatti in legno di pioppo, ma anche di legni più pregiati). Sono munite di
valvole in pelle o similpelle per regolare il flusso dell'aria dette pellicine; possono essere
anche in materiale plastico e in questo caso si chiamano ventilli. In base al loro timbro
vengono divise in registri. Il registro più basso si chiama 16 piedi[6] ed è traspositore, cioè
abbassa l'altezza dei suoni di una ottava, quello di mezzo si chiama 8 piedi e quello alto si
chiama 4 piedi. L'8 dà i suoni reali, il 4 innalza i suoni di una ottava, le combinazioni dei
registri vengono ordinate dal registro più basso.

Le ance sono costruite con vari materiali e metodologie, che ne cambiano le caratteristiche
del suono che possono emettere, ed influenzano il costo dello strumento; possiamo avere:

● voci a mano: costruite e rifinite interamente a mano da un artigiano


(costosissime)
● voci tipo a mano: costruite al grezzo con sistemi industriali e poi rifinite a mano
una per una (mediamente costose)
● voci industriali: costruite e rifinite con procedimenti meccanici (sono le meno
costose)

In genere le voci a mano sono molto più belle di quelle industriali e sono le preferite dai
professionisti. Ma in una fisarmonica ci sono centinaia di ance, e chiaramente averle a mano
rende lo strumento molto costoso. Così che gli strumenti da studio in genere sono muniti di
voci industriali che se sono di buona fattura non sfigurano affatto. Comunque lo strumento
va ascoltato prima dell'acquisto, la qualità del suono di una fisarmonica non dipende solo dal
tipo di ance. Molti marchi italiani avevano voci industriali (la Paolo Soprani per esempio) e
costruivano ottimi strumenti.

La frequenza della fondamentale emessa da un'ancia varia a seconda della lunghezza e del
peso della stessa, che determinano la velocità di vibrazione del corpo elastico. La forma
varia invece più che altro il timbro. In genere i tipi più usati sono le ance piatte e quelle
bombate.

Le ance possono essere costruite in vario materiale, alluminio, acciaio e, in alcuni strumenti,
ottone. Il tipo di materiale varia notevolmente la qualità e il timbro del suono. Altre distinzioni
sono in base alla tecnica di fissaggio dell'ancia alla piastra porta ance:

● ancia cerata: ancia fissata alla piastra porta ance con una sostanza detta cera.
● ancia chiodata: ancia fissata alla piastra porta ance con un piccolo rivetto detto
chiodo.
● ancia cerata e chiodata: ancia fissata alla piastra porta ance con ambedue i
sistemi precedenti.

Tipi[modifica | modifica wikitesto]

Barimar, illustre esponente dello strumento, ha inciso con varie formazioni a suo nome, un cospicuo
numero di dischi fra album, singoli, compilation, per La voce del padrone.
Le fisarmoniche possono essere classificate in tre grandi tipi: le fisarmoniche da liscio, le
fisarmoniche da concerto e le fisarmoniche da studio. Ognuna di queste categorie ha delle
caratteristiche proprie. Normalmente una media fisarmonica da liscio ha 3 voci alla mano
destra (ottava bassa, ottava centrale, ottava centrale battente, cioè leggermente "stonata") e
5 alla sinistra, per cui viene detta "in terza e quinta". In genere queste fisarmoniche sono
colorate con colori molto sgargianti e decorate con scritte in madreperla.

Esistono strumenti da concerto, dalle performance maggiori, che presentano fino a 5 voci
alla destra e 7 alla sinistra. I registri sono combinazioni di voci, cioè quelle leve presenti sulla
cassa armonica che cambiano istantaneamente più voci nello stesso tempo. Alcuni nomi di
combinazioni che si possono trovare sono: "master" (tutte le voci inserite), "bassoon" (solo
ottava bassa); "clarinet" (solo ottava reale), "flute" (solo ottava reale ma con un timbro
diverso), "piccolo" (solo ottava alta), "bandoneon" (ottava bassa + centrale), "violin",
"musette", "voce celeste" (ottava centrale più uno o due registri battenti), "accordion" (ottava
bassa + reale + reale battente), "organ" (ottava bassa + reale + alta). In termini più precisi
questi registri si chiamano 16-8-4 (master), 16 (bassoon), 4 (piccolo), 16-8 (bandoneon) ecc.
le combinazioni di registri variano a seconda delle fisarmoniche: le fisarmoniche da liscio,
come quelle da studio, hanno 7 registri in media.

Le fisarmoniche da concerto invece ne hanno fino a 11, perché in queste fisarmoniche viene
aggiunto talvolta l'8 cassotto che è un registro dal suono ovattato e molto dolce. Nelle
fisarmoniche da studio e in quelle da concerto non c'è l'ottava battente in quanto tutte le
ottave sono accordate perfettamente.

I tipi di fisarmoniche a bassi converter vengono usate per lo più dai concertisti di musica
classica e vengono studiate nei conservatori dove è stata istituita la cattedra di
insegnamento della fisarmonica, inserita nei programmi ministeriali italiani solo nel 1993.

Il maestro Salvatore di Gesualdo, insegnante al conservatorio Cherubini di Firenze, ha


scritto la voce fisarmonica nel Nuovo dizionario dell'UTET. Verso la fine degli anni Ottanta ha
progettato la fisarmonica da concerto "VI SdG", della ditta Victoria di Castelfidardo.

Con l'evolversi della tecnologia, sono stati costruiti sistemi elettronici MIDI da applicare alle
fisarmoniche.
Stampa del 1964 delle Edizioni Musicali Farfisa Milano-Ancona

Lo stesso argomento in dettaglio: Fisarmonica diatonica.

Esistono fisarmoniche diatoniche, chiamate anche organetti[7], caratterizzate da un minor


numero di bassi (generalmente 2, 4, 8 o 12) e dal fatto che possono suonare agevolmente
solo in determinate tonalità. Questi strumenti sono tipicamente bitonici, ovvero premendo lo
stesso tasto suonano due note diverse a seconda del verso del mantice (che può essere in
apertura o in chiusura). Le tradizionali fisarmoniche cromatiche (sia a piano sia a bottoni)
sono invece strumenti unitonici (un tasto produce una sola nota indipendentemente dal
verso del mantice), anche se esistono strumenti simili alla fisarmonica (come alcune
tipologie di bandoneón) che pur essendo cromatici, cioè consentendo di suonare in qualsiasi
tonalità, sono contemporaneamente bitonici.

Note[modifica | modifica wikitesto]


1. ^ nome derivato dal termine musicale Akkord (accordo (musica)), con l'aggiunta del
suffisso -ion in analogia con l'Orchestrion inventato a Praga nel 1791 [1]
2. ^ (EN) Accordion History, su Accordions Worldwide. URL consultato il 21 gennaio 2021
(archiviato il 21 novembre 2009).
3. ^ Roberto Giulianelli, SOPRANI, Paolo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 93,
Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2018. URL consultato il 21 gennaio 2021.
4. ^ Italia Nostra 500 lug-ott 2018: Luci e ombre dei nostri musei, articolo Castelfidardo, città
della fisarmonica e dell'Unità d'Italia, Gangemi Editore (p. 48)
5. ^ H. Strahl Harrington, voce Accordion sul New Grove Dictionary of Music and Musicians.
6. ^ Le misure in piedi derivano da quelle dei registri dell'organo, in cui i registri vengono
misurati secondo l'altezza della loro canna più grave: se la canna più grave è alta 8 piedi
(circa 2,5 m) il registro suona nell'ottava reale, se invece misura 16 piedi (circa 5 m) o 4
piedi (circa 1,2 m) l'altezza del registro è, rispettivamente, un'ottava sotto o un'ottava
sopra.
7. ^ Nell'Ottocento questi strumenti erano chiamati nel nord Italia anche armoniche a
mantice, termine derivato –in un territorio in parte governato dall'Impero austriaco –dalla
contaminazione linguistica con il tedesco Harmonika. Illuminante l'esperienza di Giuseppe
Greggiati che ha lasciato nel mantovano testimonianze storiche importanti nel suo Metodo
per l'armonica a mantice, manoscritto nel 1842, conservato a Ostiglia (MN) nel Fondo
musicale Giuseppe Greggiati e ora pubblicato nel volume di Attilio Amitrano, Il metodo per
l'armonica a mantice di don Giuseppe Greggiati (La Grafica, 2012).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]


● Attilio Amitrano, Metodo per l'armonica a mantice di don Giuseppe Greggiati, La
Grafica, Mori (TN), 2012, ISBN 978-88-97402-11-4.
● Pier Paolo Sancin, Il libro dell'armonica, ed. Pizzicato, Udine, 1990, ISBN
88-7736-183-2.
● Attilio Amitrano, Metodo per l'Armonica a mantice di don Giuseppe Greggiati, ed.
La Grafica, Mori, 2016, 'Pezzi musicali di vario genere' - Terza parte (integrale),
ISBN 978-88-97402-36-7.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]


● Bandoneón
● Bajan
● Concertina
● Garmon
● Armonium
● Fisarmonica diatonica
● Sistema bassi sciolti
● Aziende produttrici di fisarmoniche in Italia
● Giuseppe Greggiati
● Generi musicali della fisarmonica

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