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Fisarmonica
Informazioni generali
Origine Austria
Uso
Musica folk
Bande musicali
Ascolto
3:20
Indice
1
Storia
2
Caratteristiche
2.1
Bassi
2.2
Cantabile
2.3
Mantice
2.4
Ance
3
Tipi
4
Note
5
Bibliografia
6
Voci correlate
7
Altri progetti
8
Collegamenti esterni
● bassi tradizionali (o standard, detti anche Stradella dal nome del paese in cui
l'ideatore Mariano Dallapè, perfezionando un suo strumento, nel 1871 realizzò il
primo prototipo con questa meccanica): in questo caso la tastiera di sinistra è
tipicamente costituita da due file di bottoni per il basso (chiamate,
rispettivamente, "dei bassi" e "dei contrabbassi", definizione impropria perché in
realtà sono tutti "bassi"), dove ad ogni bottone corrisponde una singola nota
grave e tali note sono disposte per ordine di quinta. L'estensione dei "bassi" è
limitata ad una sola ottava che può essere estesa soltanto agendo sui registri.
Seguono altre quattro file di bottoni tipicamente relative alla cosiddetta "armonia":
1ª fila accordo maggiore, 2ª fila accordo minore, 3ª fila accordo di settima di
dominante (senza la quinta), 4ª fila accordo di settima diminuita. In questo basso
diviene facile per l'esecutore eseguire gli accompagnamenti tradizionali (valzer,
mazurca eccetera) alla musica popolare, alternando la pressione sul "basso" (di
solito col quarto e terzo dito) e sull'accordo (terzo e secondo), ottenendo il tipico
"zum-pa-pa" della fisarmonica, mentre diviene difficile o impossibile effettuare le
melodie, spesso di estensione oltre l'ottava, richieste nella musica classica.
● bassi sciolti, detti anche free bass: in questa disposizione, tutti i tasti suonano
una singola nota, senza accordi precostituiti, con una estensione di più ottave in
base al numero di bassi (di solito da 48 a 120), permettendo all'esecutore di
suonare le melodie più complesse. Eventuali accordi dovranno ovviamente
essere realizzati premendo più tasti contemporaneamente. Di questo sistema
esistono diverse versioni: nel sistema cosiddetto per quinte due tasti vicini in
senso verticale sono separati da una quinta; nel sistema per terze minori (tasti
separati in verticale da terze minori) si hanno più disposizioni (B-griff, C-griff, tipo
Bajan ed altri) che si sono diffuse nelle diverse aree geografiche e in base alle
preferenze dell'esecutore. Nella maggioranza delle fisarmoniche a "bassi sciolti",
esiste un dispositivo chiamato converter o convertitore, generalmente un tasto
sulla cassa, che permette di passare dalla disposizione "standard" (bassi e
accordi precomposti) a quella a "bassi sciolti" cosicché si possa usare lo
strumento in entrambe le versioni anche se esistono modelli dotati di soli bassi
sciolti.
● Esiste anche il cosiddetto sistema belga, o “alla modenese”, usato oggi da
pochissimi fisarmonicisti. Fu introdotto da Francesco Marmiroli, noto
fisarmonicista, concertista e compositore. Uno dei suoi allievi più noti Gigi Stok
portò avanti l’utilizzo di questo sistema assieme al grande Barimar. Oggi è usato
da Daniele Donadelli.
Il pollice è il dito meno utilizzato sulla bottoniera sinistra (in alcune esecuzioni si usa per
premere i bottoni della fila più esterna) e serve soprattutto per equilibrare la mano e per
premere il bottone laterale al mantice che, aprendo i fori dell'aria senza far suonare alcuna
nota, permette una maggiore velocità di chiusura e di apertura del mantice stesso.
Cantabile[modifica | modifica wikitesto]
Il manuale sul lato destro è detto "cantabile" e può essere alternativamente costituito da una
tipica tastiera di tipo organistico oppure da un sistema di bottoni disposti cromaticamente.
Modo di usare il mantice: la mano sinistra, infilata fra la cinghia e la cassa armonica (lato
bassi) regola i movimenti del mantice. Solitamente si inizia con il mantice in aprire, ma sia
nell'aprirlo che nel chiuderlo si deve porre attenzione che tale movimento avvenga in via
lineare, con semplicità e naturalezza, evitando grandi movimenti a ventaglio. Va azionato
con calma e dolcemente, così da dare la possibilità alle ance di vibrare con regolarità,
ottenendone un suono omogeneo e gradevole. Va fatta speciale attenzione che l'inversione
del movimento del mantice venga avvertita il meno possibile. Sono da evitare forti pressioni
o strappi violenti, almeno in un primo tempo.
Le ance sono costruite con vari materiali e metodologie, che ne cambiano le caratteristiche
del suono che possono emettere, ed influenzano il costo dello strumento; possiamo avere:
In genere le voci a mano sono molto più belle di quelle industriali e sono le preferite dai
professionisti. Ma in una fisarmonica ci sono centinaia di ance, e chiaramente averle a mano
rende lo strumento molto costoso. Così che gli strumenti da studio in genere sono muniti di
voci industriali che se sono di buona fattura non sfigurano affatto. Comunque lo strumento
va ascoltato prima dell'acquisto, la qualità del suono di una fisarmonica non dipende solo dal
tipo di ance. Molti marchi italiani avevano voci industriali (la Paolo Soprani per esempio) e
costruivano ottimi strumenti.
La frequenza della fondamentale emessa da un'ancia varia a seconda della lunghezza e del
peso della stessa, che determinano la velocità di vibrazione del corpo elastico. La forma
varia invece più che altro il timbro. In genere i tipi più usati sono le ance piatte e quelle
bombate.
Le ance possono essere costruite in vario materiale, alluminio, acciaio e, in alcuni strumenti,
ottone. Il tipo di materiale varia notevolmente la qualità e il timbro del suono. Altre distinzioni
sono in base alla tecnica di fissaggio dell'ancia alla piastra porta ance:
● ancia cerata: ancia fissata alla piastra porta ance con una sostanza detta cera.
● ancia chiodata: ancia fissata alla piastra porta ance con un piccolo rivetto detto
chiodo.
● ancia cerata e chiodata: ancia fissata alla piastra porta ance con ambedue i
sistemi precedenti.
Barimar, illustre esponente dello strumento, ha inciso con varie formazioni a suo nome, un cospicuo
numero di dischi fra album, singoli, compilation, per La voce del padrone.
Le fisarmoniche possono essere classificate in tre grandi tipi: le fisarmoniche da liscio, le
fisarmoniche da concerto e le fisarmoniche da studio. Ognuna di queste categorie ha delle
caratteristiche proprie. Normalmente una media fisarmonica da liscio ha 3 voci alla mano
destra (ottava bassa, ottava centrale, ottava centrale battente, cioè leggermente "stonata") e
5 alla sinistra, per cui viene detta "in terza e quinta". In genere queste fisarmoniche sono
colorate con colori molto sgargianti e decorate con scritte in madreperla.
Esistono strumenti da concerto, dalle performance maggiori, che presentano fino a 5 voci
alla destra e 7 alla sinistra. I registri sono combinazioni di voci, cioè quelle leve presenti sulla
cassa armonica che cambiano istantaneamente più voci nello stesso tempo. Alcuni nomi di
combinazioni che si possono trovare sono: "master" (tutte le voci inserite), "bassoon" (solo
ottava bassa); "clarinet" (solo ottava reale), "flute" (solo ottava reale ma con un timbro
diverso), "piccolo" (solo ottava alta), "bandoneon" (ottava bassa + centrale), "violin",
"musette", "voce celeste" (ottava centrale più uno o due registri battenti), "accordion" (ottava
bassa + reale + reale battente), "organ" (ottava bassa + reale + alta). In termini più precisi
questi registri si chiamano 16-8-4 (master), 16 (bassoon), 4 (piccolo), 16-8 (bandoneon) ecc.
le combinazioni di registri variano a seconda delle fisarmoniche: le fisarmoniche da liscio,
come quelle da studio, hanno 7 registri in media.
Le fisarmoniche da concerto invece ne hanno fino a 11, perché in queste fisarmoniche viene
aggiunto talvolta l'8 cassotto che è un registro dal suono ovattato e molto dolce. Nelle
fisarmoniche da studio e in quelle da concerto non c'è l'ottava battente in quanto tutte le
ottave sono accordate perfettamente.
I tipi di fisarmoniche a bassi converter vengono usate per lo più dai concertisti di musica
classica e vengono studiate nei conservatori dove è stata istituita la cattedra di
insegnamento della fisarmonica, inserita nei programmi ministeriali italiani solo nel 1993.
Con l'evolversi della tecnologia, sono stati costruiti sistemi elettronici MIDI da applicare alle
fisarmoniche.
Stampa del 1964 delle Edizioni Musicali Farfisa Milano-Ancona