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CasI il liuto basso poteva avere queste due accordature:
LE INTAVOLATURE re', la-la, mi-mi, do-do', SOL-sol, RE-re (accordatura in re)
PER STRUMENTI ACORDE PIZZICATE mi', si-si, faJHaU, re-re', LA-la, MI-mi (accordatura in mi)
mentre il liuto tenore poteva avere quest'altre due accordature:
Molto probabilmente gia nel secolo XV e sicuramente nei secoli sol', re'-re', la-la, fa-fa', do-do', SOL-sol (accordatura in sol)
XVI, XVII e XVIII, per gli strumenti acorde pizzicate si usarono la', mi'-mi'. si-si, sol-sol', re-re', LA-la (accordatura in la).
dei sistemi di notazione detti intavoLature. Come ved remo in seguito Mantenendo gli stessi intervalli tra coro e coro, poteva esserci
piu dettagliatamente, venne usato un tipo di notazione italiano, uno pure un'accordatura in fa e, piu rar[\mente, anche una in do.
francese ed uno tedesco, ma sebbene si presentino differenti nelle
E risaputo pero che le accordature del liuto riportavano solo
rispettive particolarita grafiche, i tre sistemi si basano su uno stesso in teoria le reali allezze dei suoni poich, in pratica, gli antici liutisti
ingegnoso principio, e cioe quello di rappresentare la tastiera dello accordavano i .Ioro strumenti (dalle dimensioni piu varie) a seconda
strumento prescelto in ogni singolo momento dell'esecuzione.
dell;, qualita delle corde di cui potevano disporre. Infatti, quando
11 termine intavolatura deriva dal latino tabulatura e, mentre
i trattati dell'epoca danno istruzioni sull'accordatura, consigliaoo,
nei testi italiani lo si puo trovare anche nelle varianti tabolatura, tenendo presenti Le dimensioni di ciascuno strumento, di dare mag-
tabulatura, intabolatura e intabulatura, in francese diventa tablature, gior tensione possibile alle corde, senza pero forzarle (J). In altre
tabelature e tabulature, in spagnolo entablatura, tablatura, cifra
parole, aUora le reali altezze dei suoni non contavano perch si
(anche musica de cifras, musica en cifras), in tedesco Tabulatur e in
badava unicamente al miglior rendimento sonoro.
inglese tablature (qualche volta tabliture).
Lo stesso principio di accordatura empirica si praticava pure
Nell'accingersi a trascrivere in notazione moderna le ntavola-
quando il liuto si accoppiava al canto. Nelle !:,ubblicazioni per voce
ture e ovviamente necessario conoscere tulle le Joro componenti
e liuto, infatti, si usava semplicemente raccomaniraTea' ehi si accin-
grafiche, ma e pure altrettanto necessario sapere che, aUe volte, la
geva .a .. c~ni~re . dCaenei-si . all'accoi-diliura deJlo strumento con
loro scrittura non e scevra di errori n di omissioni.
espressioni come questa: La voce del soprano al terLO tasto della
sottana (2). Pero, di norm-a;-".;n veniva specificato a quale deUe
"accotdature del liuto la voce avrebbe dovuto adeguarsi. Qualche musi-
LE INTAVOLATURE IT ALlANE DI LlUTO cologo, proprio parten do da raccomandazioni del tipo La voce del so-
prano al terzo tasto della sottana., sostiene che era I'accordatura
Le prime intavolature italiane di liuto vectivano compilate per che doveva venir adeguata alle altezze dei suoni esprcsse dalla nota-
uno strumento a 6 cori normalmente accordato coi rapporti d'inter- zione musicale relativa aUa voceo Man;i siamo convinti del contrario
vallo 4.a-4.a-3.a-4.a-4.a. I cari, a partire dall'acuto, avevano queste dato che, come abbiamo visto, le alteize delle accordature non erano
denominazioni: canto, sottana, mezzana (J), tenor, bordon c basso altro che I'optimum dclla sonoritll; I'accordatura, cioe, variava a
(o con trabas so o, piu semplicemente, contra). Mentre il 2.0 e il 3.0 seconda delle dimensioni di ogni singolo strumento ed in relazione
coro (sottana e mezzana) venivano raddoppiati all'unisono, il 4.0, alle caratteristiche delle corde di volta in volta reperibili (3). Tutt'al
5.0 e 6.0 coro (tenor, bordon e basso) venivano raddoppiati con piu, quando una determinata tessitura vocale lo imponeva, dato che
l'ottava superiore (2). Le rispettive altezze delle corde a vuoto per consuetudine ogni liutista disponeva di piu liuti, lo strumentista
noo erano fisse ma variavano a seconda delle dimensioni dello stru- ne imbracciava quello che, sempre nci limiLi del possibile, si con-
mento che poteva essere un Iiuto basso (detto anche liuto faceva aquella tessitura. Ovviamente, il liutista non avrebbe dovuto
grosso '), oppure un liuto tenore , piu piccalo rispetto al primo. affrontare con tanta disinvoltura i problemi delle altezze dei suoni
che, almeno in teoria, avrebbero dovu to essere ben precise nei modi
(1) 11 nome mezzana, COffi!;! del resto la Mittelsae dei liurisli tedeschi, gregoriani - quelli autentici o plagali, non quelli trasportati - allora
sembra illogico dato che lo strUffil.!nto ave va 6 cari, m<1 la denominaone sia io uso. Ma la prassi era quella. (Del resto, noto che le altezze dei
italiana che tcdesca dei primi 5 cori era rimasta la stessa che era stata in uso suoni nOn venivano rigorosamente rispettate nemmeno nelle com-
nel QuattrocenlO, quando cioe la me7.zana - essendo appumo 5 i cori - stava
nel mezzo. posizioni destinate alle sole voci). Il liuto ebbe delle accordature
(2) l.'uso del raddoppio con l'ottava superiorc vcnne abbandonato non ap- ben determinate quando, n!"1.XYII e XVIII secolo, venne usato nella
pena i Liutisti poterono disporre di corde, sempre di budello, di ti nuova pro- musica d'insieme, ma in Italia (come ved remo nei cenni sulla lette-
duzione, corde cioe dalla sonoritA piu robusta perch di grossezza e lunghezza ratura dello strumento) in quel periodo ad esso si preferirono la
adeguate. Ir: affinch ;1 loro suono sia pii4 chiaro e porti pi", lantano . : cosi
SEBASTIAN VIR!DUNG (in Musica gelUlschl, BasiJea 1511) giuslifiea il raddop- tiorba e il_chitar):one.
pio con ,'otlava superiore deUe 3 corde piil gravi - cfr. BENVBNUTO DISER-
TORI, Remarques sur l'volurion du lurh en Ilalie au XV, siecle ef au XVle (nel (1) ADRIAN LE ROY, op. cil .. fol. 71v.
vol. Le lurh et sa musique, C.N.R.S., Parigi 1958, p. 23). (2) FRANCISCUS BOSSINENSIS, Tenor; e contrabassi intabulali col sopran
Nel 1585 col melodo del Carrara (cfr. Michele Carrara, La intavotalura di in canto figurafO per cantar e sonar cot taulo. Libro primo, Venezia 1509 e
tiUlo del MDLXXXV a cura di BENVENUTO DISERTORI, Casa Leo Olsehki, Tenor; e contrabassi nfabulali col ... Libro secundo, Fossombronc 1511.
Firenze 1957) il liuto si prescnlava con tutti i raddoppi all'unisono, ma queslO (3) Cfr. JOHN WARD, Le probteme des haUfeurs dans la musique pour
sistema d'accordatura era gia stalo auspicato da ADRIAN LE ROY (A brief and tufh el vihuela au XVlc siecle (nel cii. vol. Le luth el sa musique, C.N.R.S.,
plaine ;n5truclion, Londra 1574, foL 4Ov.). Parigi 1958, p. 17t).
10 JI
. La tastiera del liuto era suddivlsa dal tasti per semitono per
bili su! liuto stesso od anche su qua1slasi strumento a !.astiera, in
CUI, ad esempio, la prima corda di uno strumento accordato in mi al moltlssimi casi si possono eseguire pure sulla moderna chitarra .
1.0 tasto dava un fa ', al 2.0 un fal!', ecc. Per analogia non e difficile Attualmente questo strumento e enormemente piu diffuso del Huto
dedurre i suoni ricavabli dalJe corde rimanenti n ovviamente in e le sue caratteristiche foniche non sono proprio del tutto dissimili
un liuto con qualsiasi delle altre accordature. ' , da quelle liutistiche . Per attenuare poi il piu possibile taH differenze
Come gill abbiamo detto accennando alle intavolature in genere, sara pero necessario che iI chitarrista accordi a fal! (anzich sol) la
il sistema d'intavolatura italiano, per iI fatto di essere la rappre-
terza corda del proprio strumento. rnoltre, tenendo conto dell'irri-
sentazione grafica della tastiera del liuto ad ogni singolo momento levante numero dei Jiutisti contemporanei, non si puo certamen te
deU'esecuzione, si presta alla realizzazione sonora fattibile su qual- dolersi del fatto che i cuhori della chitarra si interessino sempre
siasi liuto di qualsiasi accordatura purch , naturalmente, i rap- piu a far rivivere le pagine piu significative della letteratura dello
pOrli d'intervallo tra coro e coro siano quelli prescritti. strumento tanto negletto nella odierna pratica musicale.
Nel sistema italiano 6 righe orizzontali rappresentano cori Sempre in riferimento all'accordatura in mi, diamo ora un ese m-
dello strurnento: pio di intavolatura di suoni sul secondo coro (sottana) con la rela-
basso _.. ______ 6.0 corO tiva trascrizione in notazione moderna :
bordon _ _ o 5.0 coro
tenor 4.0 coro ---_._----------_.
mezzana 3.0 coro
sottana ____ ,_ 2.0 coro
e
can to 1.0 coro
Sulle linee orizzontali (cori) vengono poste delle cifre che si riferi-
scono ai tasti da premere con le dita della mano sinistra. Cosi, O, 1,
2, 3, 4, S, 6, 7, 8 e 9 segnano, rispettivamente, i suoni delle corde a
vuoto . (ossia senza l'intervento della mano sinistra), del Lo, 2.0,
Qui un esempio io' accordi (1):
.:
3.0 tasto, ecc., f!no a!.9.0 tasto. Per iI 10.0, 11.0, e 12.0 tasto segnano,
nell'ordine, X, X e X (1), oppure anche X, Ved (2). Comunque,
degli ultimi tre tasti, specie il 12.0 si incontra raramente nelle inta-
v.olature di .liuto (3). In pratica, le cifre dall'l in poi indieano rispet-
tlvamente II numero dei semitoni cui deve venir elevata l'altezza
8
i
9
'f i . ! . i ! 111
12 13
Ouando le intavolature sono redaue per liuto con bordoni, sopra Non manca pe re <jualehe caso in cui l'intavolatura comprende
I'esagramma vengo no pos te delle cifre in relazione ai cori aggiun- tante linee quanti sono i cori deHo strumento (di solito tutti sulla
li : 7, 8, 9, X, 11, 12 , 13, 14. Al posto delle cifre, pere, in certe tastiera). Perlanto, ad es., ricordiamo che Scipione Cerrelo (Delia
intavolature si puo incontrare. rispettivamente per il 7.0. 8.0 e 9.0 pra//ica musica vocale, e/ s/rum en/ale , Napol; 1601) per il )jUlO ad
coro , qu~sta grafia : 8 cori usa un sislema ad 8 linee (1 l.
(1) Eccone l'accordatura: sol', re' , la, fa , do, SOL. RE, 00 (ljuto in sol ).
(1) AlESSANDRO PICCININI, op. cit., p . lO, riporta queSla Accordatura Si noti che )'jntervallo di qu art a Ira il 6.0 e 7.0 coro era abbastaoza frequcnte
ordinaria delli contrabass; d el Liu(O_ : specie ne liuti con uno o due cori supple01cnlari . Pure nell 'in lavolalura eS6&ram
mala dell'op. cit . di MICHELE CARRARA vi e lo s res so intervallo Ira l 6.0
e il 7.0 coro.
;r 8 9 )( V -12 -13 (2) Ri slampa dell'edizione uscita a Venczja nel 1546.
(3) Op. cit .
3 2: (4) Jl primo suono va emesso con un dito delta des Lra (il pollicc per Picc i
o 3 nini), i rimancnti coi diti della sinistra . Se jJ segno di strascino abbraccia due
o cori , anch e il primo suono del coro success ivo va rica valo col dilO della destra
e gH altri coi dit i della sinis tra .
(5) Si tralla sempre di un legalo tecnico nei primi duc tpi di tremolj.
26
27
Tenori e con/rabassi in/abula/i col so-
Tremolo langa trillo piu o meno persistente _Franciscus
.. _
- .. . --
Bossinensis
.. ....
_-- ~
..
pran in can/o figurato per can/.ar e sonar
secando Tremolo mordente inferiore (323) col lau/o. Libro pnmo. Venez la 1509
/erzo Tremolo vibrato (. poco usato . secondo Piccinini. Parigi , Bibliotheque du Conservatoire
perch lo si fa quando un solo dito poggia Siviglia, ~.iblioteca Colombma . '
sulIa tastiera) . Vienna, Osterreichische NatlOnalblbho-
thek
t:: interessante notare che nella propria In/avola/ura il Piccinini (J)
avverte di non aver segnato i vari tipi di Tremolo lasciando J'inizia- Franciscus Bossinensis Tenori e con/rabassi in/abula/i col 50-
tiva all'esecutore che puo eseguirli in /u//i ti luoghi doue si deue pran ... Libro secundo, Fossombro.ne ISll
fermare assai. poco ... auuer/endo per. che per valer far molti Milano. Biblioteca NazlOnale dI Brera
Tremoli il suonare non si scuopri afta/ica/o. e s/en/a/o . Si tralla Musica ge/Ulsch/ und aussgezoge ... , Basi-
quindi di una delle testimooianze che confermano che nel periodo Sebastiao Virdung
lea ISll
barocco g1i abbellimenti - come pure le diminuzioni - venivano Londra. Britisb Museum
aggiunti dagli esecutori con la massima liberta. Norimberga, Bibliothek des Germani-
AHri segoi usati dal Piccinini sono il punto fermo . cioe un punto schen National-Museums
che. posto sopra una cifra. avverte che il suono relativo va mante- Vienna. Osterreichische Nationalbiblio-
nuto piu a lungo (punto che ha la stessa funzione dei diversi segni thek
usati da Barberis. da Crema e Galilei. di cui abbiamo gia accen-
nato). e queste due particolarit (del resto largamente usate o sot- Merchiore de Barberijs In/abula/ura di laulto. Libro quar/o, Ve-
tintese da altri maestril nei diteggi dei passi, nezia 1546
Londra, British Museum
un punto sotto la cifra indice della destra
senza punto sotto la cifra medio o pollice della destra Merchiore de Barberij s In/abula/ura di laul/o. Libro ses/o. Ve-
nezia 1546
Per concludere. presentiamo il segno di ritornello che si puo Wolfenbttel, Herzog-August-Bibliothek
incontrare con queste grafie o con altre molto simili,
lo. Maria da Crema In/abolatura de lau/o. Libro primo, Ve-
nezia 1546
~
:: *~.:
.. ~
Lo~dra, British Museum
Norimberga, Bibliothek des Germani-
....
schen National-Museums
~
:1: Vienna, Osterreichische Nationalbiblio-
thek
lo. Maria da Crema In/abola/ura di latdo. Libro terzo, Vene-
zia 1546
Per le intavolature italiane cfr. le riproduzioni in facsimile Vienna, Osterreichische Nationalbiblio-
nn. 1.2,3.
thek
Francesco da Milano In/abola/lira de lau/o. Libro primo, Ve-
Fontl ~---~-- nezia 1546
Opere a slampa Londra, British Museum
Norimberga. Bibliothek des Germani-
Ot\aviano Petrucci In/abola/lira de lau/o. Libro primo [Fran- schen National-Museums
cesco Spinacino], Venelia 1507 Vienna, Osterreichische Nationalbiblio-
Parigi, BibliotMque nationale (fotocopia thek
dell'esemplare di Berlino)
~aolo Borrono In/abola/ura di !au/o_ Libro ol/avo. Ve-
Ot \aviano Petrucci In/abola/ura de lau/o. Libro secando nelia 1548
[Francesco SpinacinoJ. Venezia 1507 Venezia. Biblioteca nazionale Marciana
Parigi, BibliotMque nationale (fotocopia
dell'esemplare di Berlino) Francesco da M.ilano In/abolalura di laUlo. Libro secando, Mi-
e Pletro Paulo Borrono lano 1548
Pargi, Bibliotheque G. Thibault
(1) Ivi, Cap. XVlV. p . 4.
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28
Ecco qui anche I'aspetto grafico dei valori ritmici:
I segni di ritmo che si possono trovare sano: e,
<t , 3, 3 e q: 3, e
anche se spesso non figura alcuna indicazione rilmica inizialc.
Nel COrso del seco XVI le indicazioni metriche non sano rigorose
nel loro signifkato e si possono incontrare pressoch gli stessi
problemi che abbiamo esaminato trattando delle intavolature ita-
li~ne (vedi p. 19). In At.~~'hl.-rH....... ~I1?ltrc, non mancano esempi
dI portat e mancanti completamente delle stanghette di divisione.
Nelle raccolte per voce e liuto del seco XVI le altezze dei suoni
Le altezze dei suoni relative alla va ce sano praticamente subordinate all'accordatura
dello strumento e, normalmente, una lettera posta all'inizio dell'in-
Come nelle .intavolature italiane, anche in quelle francesi - e tavolatura indica l'altezza della prima nota del canto. Altri autori
in quelle per vihuela, come vedremo in seguito - [e altezze dei suoni (Rosseter, Th. Campion, Bataille, ecc.), invece, avvertono su quale
sano puramente teoriche dato che, come abbiamo consta tato, il coro e su quale tasto del liuto si trova la prima nota della parte
liuto si presentava nelle dimensioni pi varie e per di pi era mu-
da cantare.
nito di carde con carattcristiche diverse. Soltanto nei secoli XVII e
XVIII , specie se adoperato nella musica d'insieme, lo strumento
ebbe delle accordature ben definite. Pertanto, non solo in Italia ma L'evoluzione del liuto
anche negli altri Paesi, quando si fece riferimento al liuto in re,
o liuto in sol, ecc., lo si feee per fittizio rispetto del sistema modale - La tendenza all'aumento de l numero dei cori supplementari
di aliara. A sostegno di questa prassi gia abbiamo citato A brief (bordoni) manifestatasi nella seconda meta del seco XVI continua
arui plaine inslruclion di Adrian Le Roy (vedi p . 11) e ci limitiamo anche nel secolo successivo (1), grosso modo fino al 162; ma pur
ora a ricordare la Tres breue el familiere introduction ... auec la ma- nco''e'lldo solo ' ad-occasionali scordature (vedi p. 25) - le casi
niere d'accorder ledict lut~ (Parigi, 1529) di Pierre Attaingnant, dove dette cardes avales - lo strumento mantiene la sua normale accor-
si puo [eggere che Pour accurder le lul ~ Metlez la grosse carde du datura rinascimentale (delta viei/ Ion) e gradatamente abbandona
premier ordre (1) en si bas Ion que vouldres el. la compaigne hui/ l'uso dei radd.oppi con l'ottava superior;; del 4.0, 5.0 e 6.0 coro (2) ,
noles plus haull ... >. segu 'quindi un periodo di transizione in cui la continua ricerca di
Pertanto negli esempi precedenti - per le gia esposte ragioni nu.ovi intervalJi, ~ecie WLU_cQ[Lp14 ..<!f.l,l_ti , cia I_ll_o~o_agli accords .nou-
di praticitil (vedi p. 12) - abbiamo preso in considerazione I'accor- veaU:i"o'-iiCcords ex/raordinaires. Per quanto si sa, le prime testimo-
datura del liuto in mi. Comunque, nella tav. JI riportiamo le aItezze nlame certe di questi accords si troyano nelle due antologie di Pierre
dei suoni relative alle quattro principali accordature del liuto (in re, Ballard: Tabu/a/ure de lulh de differens au/heurs, sur les accords nou-
in mi, in sol e in la). Nella tavola figuran o soltanto i primi 6 cori, veaux (Parigi, 1631) e Tabu/a/ure de ltllh de differents all/heurs, sur les
ma, dovendo lrascrlvere un'intavolatura con un maggior numero accords nouveaux (Parigi, 1638). In ambedue queste raccoHe, ad
di cori sulla tastiera, conoscendo I'accordatura di quelli eccedenti esempio, Dufaut usa, per i primi 6 cori, gli accords lIouveaux: mi',
il 6.0, bastera tener presente che l'ordine alfabetico delle lettere e do' , la, fa, do, SOL, e mib', do', lab, fa, do , SOL. Nella secan da raC-
in stretta relazione con la rispettiva progressione cromatica dei colta (1638), invece, Bouvier e Dubut usano , per la prima volta,
suoni. Esempio: a = coro a vuoto, b = mezzo tono sopra, e un = l'acco rd fa'. re', la, fa, re, LA , ossia la casi detta accordatura baroe-
tono sopra, ecc. ..~.!. (3) che, imponendosi sugli altri accords nouveaux, , quella che
Qui di seguito riportiamo alcuni aspetti grafici di lette re che si
pOs sano incontrare nelle intavolature traneesi rinascimentali e ba- (1) Ad es ., ANTOlNE FRANCISQUf. , Le Irso r cI 'Orp/e, Parigi 1600, usa
roeche, sia a stampa che manoscritte, e che ci sembrano di non 9 cod; JEAN BAPTlSTE BESARD. T heiQlIT/l i hClrm(.mictli. Culonia 1603 e Novus
parluS. Augu sta 1617, ne usa ri speltivamente 9 ..: 10; ROBERT BALLARD, Dver
3;evole individuazione:
fr
ses pitces mises sur le luth . Premier livre, Parigi 161 J. nc usa 10.
g <:''-0 J> f) .c (2) Ad eso, in Airs de dilfrenls authe,s , Premier livre, Parigi -1608,
GABRIEL BATAILLE. usando 9 cori , ne raddoppia all'uttavn soltante gli ullimi
4 (etal 6.0 in poi); ROBERT DOWlAND, Var;el;. uf IUl e-les.<ons, londr. 1610.
adopera all'unisono i primi 6 e, alludendo ai cod doppiati con l'ottava superiore,
(: 1........y---i dice che al suo tempo il sistema era poco usato in Inghilt\!rra (quesl'opera ~
b O d f /! h 1 reperibile jn ricdizione in facsi mile, Scholt & Co. Ud., Lonora 1958).
'1/ (3) In Harmonie tmiverselle, Parigi 1636, l.iure secor/d, des insrruments a
b{) ~r- d(c)~ e ~ (l l
chordes, di MARIN MERSENNE - piu precisamentt: a p. 76 dovc, redallo dal
lutsta Jehan Basset. inilia iI trattato L 'ar l de loucher le It.flh - si trova la
ddinizione vieil lOn relativa atL':lccordatura rinascimentalc mc::ntrc (ra le nuo-
0\
'----v----' '--v----' ' - - - v - - ' ~ ve accordalUre non figura Qu c:: lIa ba rocca. ('L'opera del Mersenne e rcpl!ribile
in ricdzione in facsimile, con postille aUlografe deU'Aulore. I! con un a inlrodu-
11 o 4 e zione di Fra n~ois leSUI'C, C,N.R .S., Parigi J965).
(1) Ovviamenle si tralla del coro piiI grave, quelIo che noi chiamiamo seSlo. 35
34
O
;"
Sllfil. r;pidarneute adott1!>_ praticarnente da tutti i Iiutisti sino aUa rispettivamente, gli ultirbi f cori aggiunti; I~ raccol~a manosc;itta
fine del ~ec.XVIII, cioe fino aUa scomparsa deUo strumento. Non (Padova, 1620) di Kasimir Stanislaus Rudomma Duslackl con mta-
~;'daSCitero che quest' ultima accordatura sia stata praticata volature per liuto con 13 cori (1) dei quali, gli ultimi 6, sono pure
ancor prima del 1638 dato che, eccetto le ora menzionate opere a
rappresentati con numl>(i: ' 8, 9, X, 11, 12. 13. .... .
stampa, tutte le rimanenti opere manoscritte del Dufaut, apparse Con I'affermazione dell'accordatura barocca, I plU Importantl
durante il Seicento, sono appunto concepite per questo accord. liutisti francesi del seco XVII (come i Gaultier, Dufaut, Perrine, Mille-
D'altra parte, anche dopo la scomparsa degli accords nouveaux tran- nin -oMouton'ed ooaliri) adoperarono uno _~ Irumento con 11 cori . ma
jn ~~gt;;itO; sp'e~i~_J.~ Ger~niaJ1el ~ec()!~~.!:'~~~~ivo, il liuto di cori
sitori in Francia, questi sono sopravvissuti in altri Paesi. Cosi
Thomas Mace nel citato Musick 's Monument (Londra, 1676) ne usa
ne e b~&e!!e~m.e!:'lo!O...l3. l'accordatura barocca mOltre, olt~e al 1.0
uno che egli chiama Ftat -French.Tuning (1) e che considera supe- coro, ha semplice anche il 2.0 e le corde possono essere tese m parte
riore a tutti g1i altri - accordatura barocca compresa - ma che o tutte sulla tastiera, anche se alcuni cori ogravLvengonoousati solo a
non riesce ad imporre. vUoto. Cosi, per citare soltanta alcuni esempi, in Denis Gaultier (2)
Anche col progressivo aumento del numero dei cori , I'esagram- -cori usati usufruendo dei tasti sono 8 mentre i rimanenti 3 sono
ma resta alla base del sistema d 'intavolatura francese (2) e nella adoperati solo a vuoto; da certe intavolature manoscritte di Sylvius
maggior parte delle fonti del periodo che precede ruso deU'accorda- Leopold Weiss (contemporaneo di Bach), in vece, si puo desumere
tura barocca ~2-~n~_()ntr.a 'I.uesJa grafa per i cori supplementari: che egli uso soltanto 1I cori, ma da altre su e, sempre manoscritte
(cfr., ad es., quelle g,iacenti presso iI British Museum di Londra),
si puo constatare che, disponen do di 13 cori, egli ha. sfruttato le
possibilitll della tastiera per i primi ll ; Johann LudwIg Krebs (3)
(allievo di Bach) nei due Concerti per liuta e archi (4) us pure 13
cori, ma si servi della tastiera per i soli primi 8.
Ecco I'accordatura barocca in cui le altezze dei suoni, contra-
riamente a quelle del liutu rinascimentale, sono fisse:
Ji
John Dowland (efe. ad es. The third and tasi booke 01 songs o
or aires, Londra, 1603) adopera suUa tastiera anche i1 7.0 coro per
il qua le - accordato una quarta sotto il 6.0 - usa queste indica-
zioni sotto resagramma :
,
Q, f., ecc .
\
In questo periodo di transizione si possono trovare intavolature in Pero, per praticitll, ossia per evitare di trascrivere su due portate,
cui i bordooi sono segna ti con diverse grafie che pero non sono si puo adoperare un solo pentagramma anteponendovi la cosi detta
di difficile interpretazione. Cosl, per citare alcuni esempi, in un'inta- chiave di tenore e, per semplticare-ulteriormente la scrittura, si se-
volatura manoscritta (3) (inizi del seco XVII), appartenuta a Johan- gnano le note piu gravi un'ottava sopra COn una 8 accanto:
neriderici, per i cori supplementari si hanno questi segni"l6l!: la.,
a..,a oppure 7, 8, 9, lO; nel Primo libro de inlavalatura di /uto
(Monaco, 1620) di Michelangelo Galilei i numeri 9, lO, X segnano,
II
MI
(1) Eocone -I'accordatura : fa l , re l , sib, sol, re , LA , con 6 bordonl diatonica- o
menee discendent. MACE, op. cit., p. 83, segnandooe I'accord non specifica le 6-
rispet tive altclze dei suoro che pero, almeno in rapporto alle tonalira da lui 8
usa te, sono un tono sopra rispetto a quelle da noi indicate. Anche l'accordatura.
barocca - che Mace chiama New Tuning e di cui segna l'accord, vi, p. 181 -
sembra ,essere un lona sopra le altezze da noi s pecificate. (L'opera del Mace - -- - --
(1) Berlino, Slaatsbibliothek-Preussischer Kulturbesitz (Mus. m s. 40153)
e riedita in facsimile, C.N.R.S., Parigi 1958, e, in un 11 voL,' in trasc rizione (con musich e di Ascanio Garsi e di Donino Garsi che sembra esser stat0 il
moderna, C.N.R.S., 'P a rigi 1966, a cura di ANDRf. SOURIS, con uno studio di primo proprctario della raccolta).
Jean JacQuot).
(2) Cfr. Pieces de luth sur trois differens mode.( nouveaux, Parigi s.a.
(2) Un 'i ntavoJalUra ms . (inizi Seicento) di JOHANN THYSIUS ('Leida, Biblio- (3) Cfr. BRUNO TONAZZI. Due Concen; per liUIO di Johann Ludwig Krebs
lheca Thysiaoa) e scritta su e plagramma (per i primi 7 co ri) . SOllO la porlala ella IradiziOtle liutistica fedesca (in 111 Musica-Univc rsita . V. Roma 1966. p. 7).
le dfre 1, 2, 3, 4 segnano ri spettvamentc 1'8,0. i1 9.0, il 10.0 e l'll .o coro. (4) Berlino, Staat sbib lioth ek-Preussischcr Kulturbeslz, Cotlcerlo in do magg.
(3) Lipsia, Musikbibliothek der Stadt Leipzig. (Mus" ms. 12019/1, 12019/2) e Concerlo in fa magg. (Muso ",s. 12020, 12021 lo
36 37
/
i
! L'accordatura barocca si presenta cosl intavolata: Indlcazlonl tecnlche ed abbelllmentl (1 )
I a. Oltre ai segni gia presentati (linea verticale per indicare la
simultaneita dei suoni e la linea obliqua per specificame il pro
lungamento), come nelle intavolature italiane, durante il seco XVI
ed agli inizi del secolo successivo otto certe lettere vengono posti
dei {lunti per avvertire che quei suoni devono venir ricavati coll'in
5 6 dlce 'deHa destra. Le leUere senza iI punto vanno suonate col poI
!ice e, quasi sempre, coincidono coi momenti forti delle misure.
,N,el corso del sec .' XVII iavece, col progredire .. d~!l,a tecnica
4, =5, ecc. che deve far fronte alle nuove esigenze stilistiche, le indicazioni di
vengono sempre piu numerose, specie nel campo degli abbellimenti .
Purtroppo pero in gi-ri'" iiafte dei casi non e possibile ,stabil.ire I'esat
a ~~etazione da dare ai vari segni di abbellimento, sia per mano
canza di regole str1ttl!', e, }'I,lI"jjerclf"~Th:lstruzioni che si conoscono
Nella tav. III segnamo dettagliatamente le allezze dei suoni corri ~es.so ,Jlli stess; ," ~egni variano di significato da autore .ad autore.
spondenti ad ogni lettera relativa a ciascun coro. Si sa pero che nelp'~"]>ai'occ' Ta realizzazione sul liuto dcgli
Anche se..Jii r.egola, .t.rll, .coro. e coro, a partire dal 6.0 fino al 13.0 abbellimenti, piu che , c:la regole scritte, 'viene ' "ppres": " ciit insegna
intercorrono intervalli diatonici, ,i loro nipporti non sano fissi bensi menti diretti o p ' imitazio 'e-'che molto viene lasciato al gusto
regolati a seconda delle esigenze di tonalita Per questo motivo si s!e!r~secu.~. Inoltre e da riter;re che ' in questo periodo, specie
ba:' l'opportunita di veder segnato iI cosl detto accoyd che serve a in Inghilterra, nei manoscritti alle vol te un unico s.eg!).o ,serva a.;l
specificare gli intervaIli voluti. Esempio: il1dl~re_ .qualsiasi tipo di abbelllmento. Diita-- q,i"indi la complessita
dclla materia,' non 'pissTamo ' che ~ere i segni usati dai liutisti
in questo accoyd la cifra 5 (cio/! iI 12.0 piu importanti e quelli che piu spesso si possono incontrare nelle
coro) e un'ottava sotto rispeUo al suono intavolature francesi.
dato dalla lettera b (SI,,), pertanto gli ul Diteggi della mano destya.
ti mi 7 cori hanno quest'accordatura: pollice indice medio anulare
SOL, FA. MI, RE, DO, ~, LA; Nicolas Vallet (sottinteso) a
~
"
I
in quest'allro accord 1'8.0 coro (li) e
un'ottava sotto rispetto la lettera b (fajO
del 4.0 e la cifra 4 (ll.o coro) un'ottava
Denis Gaultier (2)
Charles Mouton (3) } a
I ~ (sottin teso)
a a
e sotto la e (doll) del 6.0, Quindi si ottiene Intavolaturc piu tar.de a a
I '.'
u 4 quest'accordatura per gli ultimi 7 cori : - - - ---
(1) 'Nel citare Robinson. Vallet . Mersenne, D. Gaultier. Gallot , Mouton.
SOL, FAJ, MI. RE, OOJl, g, 1.a, Radolt e Baron, ci riferiamo alle seguenli opere:
THOMAS ROBINSON , The schoole 01 musicke. Londra 1603
Specie nei manoscritt, SOtiO l'esagramma le lettere con le so- NICOLAUS VALLET, Secrelum musarum, Amsterdam 1615
MARIN MERSENNE. op, Cil,
pralinee si pOSSOIlO presentare cosi (cfr. facsimile n. 6): DENIS GAULTIER, op, cil,
JACQUES GALLOT, Pieces de luth composes sur dillere"s modes, Parigi 1670
CHARLES MOUTON, Pieces de lulh sur dillere"1S modes. Parigi 1699
WENZEL LUDWIG EDLER VON RADOLT, Die AI/er Treueste Verschwig"este.
Vienna 1701
ERNST GOTTLIEB BARON, HistorischTheoretisch und Practische Urlttrsu
chung des lnstruments der lAulen, Norimberga J7'Z7
(2) In D. Gaullier !'indicazioJle del pollice l! normalmente SOltinleSa dal 7.0
all'll.o coro.
(3) In Mauron I'indicazione del pollice ~ souimesa dal 6.0 all'll.o coro.
40 41
Nel ctato Musick's Monumen/ (Londra, 1676) Thomas Mace, ri- (Jean-Baptiste Besard) Monaco, Bayerische Staatsbibliothek
portando gli abbellimenti (1), ne indica i relativi segni e nomencla- Strasburgo, Bibliotheque nationale et uni-
ture da lui usati dandone anche le rispettive realizzazioni. Ma poich versitaire
la pur importante opera sulla pratica strumentale, oltre a costituire Michelangelo Galilei Primo libro de in/avola/ura di liu/o, Mona-
il canto del dgno del liuto nelle isole britanniche non ebbe aleun co 1620
seguito pratico, non rappresenta aleuna utilita neanche per gli scopi LQndra, British Museum
che ci siamo prefissi. Comunque, chi volesse interessarsi dei problemi Pierre Ballard Tabula/ure de lu/h de difterens au/heurs,
degli abbeUimenti, del gusto musicale e della pratica strumentale in sur les accords nOtlveaux, Parigi 1631
Inghilterra nel seco XVII, puo consultare, oltre al Mace, anche The Parigi, Bibliotheque de l'Arsenal
division-viol (2.a ed ., Londra 1665, p. 10) (2) di Christopher Simpson. Marin Mersenne Harmonie univesel/e, Parigi 1636
Per le intavolature francesi efr. le riproduzioni in facsimile Londra, British Museum
nn. 4, 5, 6, 7. Norimberga, Bibliothek des Germanischen
National-Museums
Fonti Parigi, BibliotMque nationale
Opere a s/ampa Pierre Ballard Tabula/ure de lu/h de differen/s au/heurs,
Pierre Attaingnam Tres breue e/ familiere in/roduc/ion, Parigi sur les accords nouveaux, Parigi 1638
1529 Uppsala, Universitetsbiblioteket
Berlino, StaatsbibliothekPreussicher Kul- Denis Gaultier Pieces de lu/h sur /rois differens modes
turbesitz nouxeaux, Parigi s .a. (ca. 1669)
Ad.! i.'Yl ..Le ~2l & Premier livre de /abulalure de lu/h , Parigi Parigi, Bibliotheque nationale
Robert Ballard 1551 Jacques Gallot Pieces de lu/h composes sur differens nw-
Monaco, Bayerische Staatsbibliothek des, Parigi 1670
Adriaosen Pra/rum Musicum , Anversa 1584 Parigi, Bibliotheque du Conservatoire
(Emanuel Hadrianus Heidelberg, Universitatsbibliothek Charles Mouton Pieces de lu/h sur differen/s modes, Parigi
Antverpiensis) Colonia, Universitats-und Stadtbibliothek 1699
Antoine Francisque Le /rsor d'Orphe, Parigi 1600 Parigj, BibliotMque du Conservatoire
Parigi, BibliotMque nationale Wenzel Ludwig Edler Die Al/er Treues/e Werschwignes/e und ... ,
Johannes Baptista ThesauTt/s harmon icus, Colonia 1603 von Radolt Vienna 1701
Besardus Bautzen, Kreisbibliothek Vienna, Gesellschaft der Musikfruende
(~ean-Baptisle Besard) HallejSaale, Universitlitsbibliothek Emst Gottlieb Baron His/orisch -Theore/isch und Prac /ische Un-
Vienna, Osterreichische Nationalbibliothek /ersuchung des ns/rurnen/s der Lau/en , No-
John Dowland The /hird and lasl booke 01 songs or aires, rimberga 1727
Londra 1603 Bruxelles, Bibliotheque royale de Belgique
Londra, British Museum Parigi, Bibliotheque du Conservatoire
Manchester, Manchester Public Library
Thomas Robinson The schoole 01 musicke, Londra 1603
Londra, British Museum
LE INTAVOLATURE TEDESCHE DI LIUTO
Gabriel Bataille Airs de diffren/s au/heurs, mis en /abla/ure L'aspetto grafleo
de lu/h, Parigi 1608 Se<:oodo Sebastian Virdung (1) e Martinus Agrcola (2) (Musica
Londra, British Museum inslrumentalis deudsch, Wttenberg 1529), il teorico, compositore ed
Monaco, Bayerische Staatsbibliothek organista Conrad Paum~nl} sarebbe statol'ideatore del sisteITla te-
Parigi, Bibliotheque du Conservatoire desco d'intavillaiura an.iuto (3). Le sue intavolature sono conceplte
Robert Dowland Varie/ie 01 lu/e-lessons, Londra 1610 ~er uo strumento a 5 cori pero, gia nella notazione del Vir~t1!'~. e
Londra, Briti sh Museum ello Schlick (1512) i cod segl}ltj .~.Qn. 6 ed e con questo sIstema
Robert Ballard Diverses pieces mises sur le luth, Parigi 1611 che, nell 'epoca , la letteraUra liutistica tedesca ebbe la sua massima
Parigi, BibliotMque Mazarine diffusione - anche se Judenkn~...Gerle, opera.n!i _.a l}lbedue nella
Nicolaus Vallet Secre/um musarum, Amsterdam 1615 prima metil c1e.I c:inql,leCento:-:-adope~arono un 7,.9 coro nel registro
Wolfenbttel, HerzogAugust-Bibliothek grave.
loan . Bapt. Besardus Novus par/us, Augusta 1617
(1) Up . cil.
(1) Cfr. op. Cil., Cap. XXII e Cap. XXIII, rispellivamenle p . 102 e p. t06.
(2) Propriamenle Marlin Sore.
(2) Ouesla edizione (che sembra sia uscila nel 1(67 ) e reperibile in facsimile: (3) In reallA Agricola csprime forli dubbi sul fafto che Paumann, cieco daUa
J . Curwen & Sons LId ., Londra 1965.
nascita, possa esser sta lo I'inventare del sistema tedesco d'intavolat ura di Huta.
48
49
bierte Laute (ted .) - erano la stessa cosa (1), ci informa che si tra~ta
va semplicemente di un liulO basso al cui manico, seguendone la dlre-
zione, veniva applicato un sopraelevamento (che egh chlama trat-
ta') con cavigliere portante i bordoni (che egli chiama contrabas-
ARCIUUTO,
/
TIORBA E. CHITARRONE
. si ) i quali, suonati soltanto a VU010, stavano [uon .della tasltera.
./ E LORO INT AVOLATURE Lo strumento del Piccinini, sia per l'accordatura (vedl nota a p. 26)
che per I'aspetto delle rimanenti parti, era. simile all'altro che ora
abbiamo descritto. Data pero la presenza dI quel tIpO dI tratta ,
In Italia , gia sul finire del seco XVI , il liulO come strumento quell'arciliuto non era altro che - come vedre~o pi avanti
autonomo comincio a manifestare i sintomi di quel progressivo de- una tiorba con I'accordatura del liuto. 11 Iluto tlorbato, tnvece,. a
cadimento che, accentuatosi agli inizi del secolo successivo, lo con- rigor di logica avrebbe dovuto essere un liuto con la caratt e nst.'ca
dusse al completo abbandono. Pero, gia al principiare di questa pa- paletla rivolta all'indietro e con una tratta ~ p.rolungata nella dlre-
rabola discendente, grazie all'avvenuta aggiunta di altri cori al suo zione del manico. Pertanto, a nostro aVVISO, hutl tlorba\ dovrebbero
registro grave, il liuto si dimostro adatto aBa realizzazione del basso venir denominati soltanto quegli strumenti che presentano quelle ca-
continuo, sia in complessi strumentali che nell'accompagnamento ratleristiche ora descritte e dei quali esiste tutt'ora qualche esemplare.
deHa voceo Per renderlo poi ancor pi efficiente in questo ruolo, si Tiorba, thorbe o thuorbe ([r.), theorbo (ing!.), Theorbe (ted.),
credette opportuno di potenziarne ulteriormente il registro grave au- tiorba (sp.): secondo Michael Praetorius (2) era un grande huto basso
mentandone ancora il numero dei bordoni i quali, mediante I'appli- il cui manico tastato sosteneva una sopraelevazione molto pi lunga
cazione di un secondo cavigliere oppure di un prolungamento sopra- del manico stesso . Era armata con 14 o 16 corde semplici di budello
elevato del manico, poterono avere maggior lunghezza e quindi piu o metallo di cui i bordoni , che venivano suonati solo a vuoto, erano
sonorita. Inoltre si ingrandi sempre pit't la cassa arroonica deHo fissati al cavigliere del sopraelevamento e percio ben p i lunghi delle
strumento, alla quale poi spesso si appiatti il fondo , come neBe alre corde che erano tese sulla tastiera. Nella loro parte terrntnale
chilarre. inferiore tulle le corde erano fissate al ponticello. Sempre secondo
Questa, in s intesi, la metamorfosi del liuto, che condusse pro- Praetorius, vi erano due tipi di tiorba: quella romana (detta anche
gressivamente alla creazione deB'arciliuto, del liuto tiorbato, deHa chitarrone) con 14 corde - 6 suBa tastiera ed 8 lIbere - e q.uell~
tiorba e del chitarrone. Questi derivati del liuto furono pratica- padovana con 16 - 8 sulla tastiera ed 8 libere. In ambed~e I tlpl
'!olente usati per tutta I'epoca del basso continuo roa, oltre alla tun- le prime 6 corde avevano l'accordatura del hu~o, ma le pnme due
zlone di accompagnamento, ciascuno di essi ebbe una propria lette- erano accordate un'ottava sotto (3); le nmanen\, dopo la 6.", dlscen-
ratura anche se di proporzioni non considerevoli. devano diatonicamente. Le tiorbe romane avevano il corpo meno
Poich le caratteristiche di questi strumenti (dimensioni com- grande e largo e meno incomodo rispello a queBo deBe tiorbe pado-
plessive, dimensioni della cassa amonica, lunghezza del sopraele- vaneo Inoltre la lunghezza complessiva di quelle romane era supe-
vamento del manico, numero dei cori, ecc .) non erano tali da indi- riore aquella deHe padovane data la maggior lunghezza del mamco
vidualizzare nettamente gli uni dagli altri, e spesso anche gli esem- e, soprattutto, deHa tratta. deHe prime. .
plan di uno stesso tipo presentano diversita nelle fattezze - pure Ecco le rispettive accordature date dal Praetonus :
~ costruiti da uno stesso artefice - in molli casi non e semplice 6 corde suBa las tiera
glUngere a chiare distinzioni tra un tipo e I'allro. Per.tanto, dato
che in ogni caso non si tratta che di liuti bassi (liuti grossi) mo- tiorba romana, 11 e Q Q II
delta chitarrone e
dificati, noi siamo dell'avviso che non sia errato chiamarli generi-
camente arciJiuti. Ricordiamo ancora che questi tipi di strumenti,
specie nel registro grave, potevano venir montati con corde semplici.
Qui di seguito descnviamo quelle che normalmente sono le
- -(1)-Op.
- cil
--., p. 8: Doue h nomil'UJJo jI Liuto, h U.01UIO inlendere. ancar
caratteristiche precipue di ciascuno di questi derivati del liuto. dell'Arciliu(o per ,1On dire, come. molri dicono, Liuto Attlorbaro. .
(2) D. organographia , Cap. XXV del Vol. 11 del Syntagma mUSlcum, Wol-
Arciliuto O arcileuto, archiluth (fr.), archlule (ing!.), Erzlaule
fenbllel 1615t620. ,
(ted.), archilad (s p.): liuto basso munito di un secondo cavigliere (3) THOMAS MACE. op. cit., p. 208, dice che 1. tiorba, a causa dell abbassa-
che normalmente era di poco sopraelevato rispetto al primo ed al menlo di una OlLava del 1.0 e talvolta anche del 2.0 ~ro. manca di propneta
quale erano fissati i bordoni. Questi, diatonicamente discendenti ve- nelle esecuzioni di composizioni di fattura meJodica (. ". Ihe Lile and Spruceness
01 such Ayre:y Lesson . is qU;le IOSI, and rhe Ayre mu~h alte~ed .). JEAN:BAP-
nivano suonati solo a vuoto, contrariamente ai cori tesi SUlla tastiera TISTE. BESARD nel dI. Novus partus (1617) afferma di ayer Inventa lo una spe:
che avevano I'accordatura del liuto. Nell'estremita inferiore i cori cie di piccola liorba che tui ~hiama 11 nova testudo . In q~es~'opera egil
e .i bordoni aggiunti erano fissati suno stesso ponticello, incoBato sul l'adopera solislicamenle (4 peui) e in musica concertante per 3 hutl. La O( nOva
plano deBa cassa armonica. testudo _, accordata un'OlLava $OpTa ji vieil ton, aveva i primi 2 cad un'ot~ava
sotto rispetto ai rima nenti; tutti i cori erano all"unisono. 11 Besard, s?~ tlene
Alessandro Piccinini invece, dopo aver affermato che rarci- elle al momento dell'invenzione della noya testudo non sapeva ddl eSbtenZa
liuto e il liuto tiorhato - lulh Ihorb (fr.), Theorbenlaule o Theor- della tiorba.
58 59
Nelle intavolature francesi i bordoni sono cosl segnati (ossia,
8 carde sulla tas tiera
praticamente, come per liuto barocco):
a 5 6 7
Marin Mersenne (1) scrive che la liorba e un !iuto con due ma Non manca pero qualche intavolatura francese in cui i cori sotto
nici ma, nel raffigurarcela, ci permelte di constatare che non si I'esagramma sono nota ti con numeri . . ..
tralta di due manici bensl di uno munito di un prolungamento che Alcuni autori (come Thomas Mace) hanno mantenuto per I pnml
sostiene 4 cori pi\ lunghi fuori del manico tastato. Nell'insieme il 6 cori della liorba I'accordatura completamente identica aquella
SUD stromento comprende II cori di cui il 1.0 (la chanterelle) e sem del liuto, e si sono avuti anche strumenti con l'accordatura liutistica
plice. Ci informa perO che spesso la liorba era montata con corde barocca (fa', re' , la, fa, re, LA).
semplici e che iI numero dei manici poteva essere aumentato, sebbene Le caratteristiche grafiche per la liorba e il chitarrone (segoi
due fossero sufficienti. Comunque, tra gli esemplari tutt'ora esi ritmici abbellimenti, ecc.) 'sono normalmente le stesse che si incon-
stenti, si possono vedere anche strumenti con tre caviglieri. trano ~ei tesli per liuto dei secoli XVII e XVIII. Riguardo alle inta
Chitarrone, guiterron o cisteron (fr.): variet1l della tiorba, si dif- volature di tiorba, pero, quando non si e in possesso di precise istro
ferenziava da questa soprattulto per la notevole lunghezza della zioni, bsogna tener presente l'eventualita che .anche i primi due cori
propria tratta. - gia abbiamo visto che il Praetorius definisce potrebbero es ser stati accordali come que)h del huto (ossla non
tiorba romana o chitarrone lo strumento con questa caratteristica un'ottava sotto) e regolarsi in conformita.
- e per le maggiori dimensioni complessive. Poteva avere iI fondo Qui di seguito riportiamo le principali indicazioni tecniche ed
piatto ed era montato con corde di acciaio o di ottone (2). Queste era- i segoi di abbellimento usati nelle intavolature di chitarrone.
no semplici aBe volte, e le prime due, come nelia tiorba, venivano ac Gio. Girolamo Kapsperger nel Primo libro d'inlavolatura di ehi
cordate un'ottava sotto. 1 bordoni erano d iatonicamente discendenti. larone (Venezia, 1604) usa 6 cori sulla tastiera ed altri 6 aggiunti.
11 Merseone (3) invece precisa che i chitarroni avevano 14 corde Questi u1timi, accordali per successione diatonica discendente, pos
semp!ici e che, rispetto alle liorbe, il loro piano armonico era pi\ sono variare nei rapporti d'intervallo per necessita di tonalita. Tali
lungo e pi\ largo e il loro fondo era piatto, come quello deBe chi rapporti non segoali sono comun~ue facilmente i~tuibili. .1 cor
tarre. aggiunti - dal 7.0 al 12.0 - sono nspettlvamente COSI segoatl sopra
Come le intavolature di Jiuto con pi\ cori aggiunti e, ovvia- I'esagramma: y
8 9 x
mente, arciliuto e liuto liorbato, anche quelle di liorba e chitarrone
- sia italiane che francesi - sono scritte su portate di 6 linee. La 11 Kapsberger (1) da le istruzioni che qui riassumiamo. J valori
notazione italiana dei bordoni e, di solito, questa: nOD hanno bisogno di spiegazioni: ! ~ II f':>
__ 8 11 segno ~ indica la suddivisione ternaria di una croma
9 10(X) 11 12 13 14 15 16
( ~ ) od un seguito di tali suddivisioni.
(sotto una cifra) trillo sopra una corda .
slraseino, ossia legatura di portamen-
to, per I'esecuzione sopra uno O due
Bellerofonte Castaldi (Capricci a due cioe tiorba e liorbino, Modena cori (vedi p. 27)
1622), come spesso si riscontra nelle intavolature italiane di liuto, chi- Yo (sotto un accordo) arpeggiato (2).
tarrone, ecc., per maggior chiarezza, a partire dal numero 11 pone Evidentemente per il fatto che i primi due cori del chitarrone .ve/
un punto sopra 1'1, cosi: ii. i2, i3, i4. vano accordati un'ottava sotto, Kapsperger dice che si arpeggta ID
questo modo:
esecuzione
(1) Op. cit., Liure second, des inslruments a chorde.s, p. 45: e L'on appelle
Ce Luth ~ deux manches Tuorbe .
(2) ALI!SSANDRO PICCININI, op. cit., p. 5, a su. volla dice che iI chitar
rone era e arma/a di carde di celra _, ossia di corde metaUiche.
. (3) Loe. cit., p . 88: e ". les Guiterrons, ou Cisterons qui on/ qualOf%e rangs
11
(1) Op. cit., p. 4, Auertimenti.
9
a 9
8
SImples de chordes, &, qui SO ni differents des Tuorbes en ce que leurs tables
sonl plus longues &o plus larges, &- que leur dos est plal comme celuy des (2) lbid., Kapsperger avverte .. pero che malageuolmente si Iulrpeggia JI
GUiteTTU; ce qui leur donne un autTe son. &, une aulre Iulrmonie qu'aux Luths . meno di quot I ro carde. a
61
60
Estevan Da .... Libro de musica en cifras para vihuela, inti-
tulado el Parl1asso, 1576
PtOiCmh~n~iO~~O~~aa
s ru
~~b~~~Ote~;~'d 11el:a:~t~~~~a~~~~t:c~~~:~~~~i t::~\
h' t a Pertanto a nostro aY'
Monaco, Bayerische Staatsbibliothek 11) tali eran o pure quelle e a c I arr . ' ,
Antonio de Cabe~n Obras de musica para tecla arpa y vihuela, ~iso, ~ara bene prendere in considerazione queste altezze,
l
Madrid 1578 \ mil, si-si , sol-sol, re-re .
Bruxelles, Bibliotheque royale de Belgique , rte corris ondono alle 4 corde piu a cute della ,chl'
che, raddoPPI-"~ __, -l ' "'P" '6 COSI eseguire qualsiasi compOSlZlone
Napoli, Biblioteca del Conservatorio tarra moderna suna qua e SI pu ,
scntta per lo strumento rinascimentale afhne, , .
II Barberis (1) intavolo .su tetragramma la ~ui li~ea supenore ~'
LA CHITARRA 'f" ' al co~o piu ato (canto) , Sulle hnee, .' tastl da premere I
n env " 4 S (, 7 8. I cori a vuoto h segno con un~ zer~
Le ipotesi sulle origini della chitarra, guiterne, guiterre, guitarre noto COSI. 1, 2, 3, " , : ' , d t' alle cifre relative al van
(O) Le altezze del suom corrlspon en I . '
o guita re (fr.) guitar (ingl.), Gitarre (ted.), guitarra (sp.), violo co~i sono indicate neBa tav. V, Inoltre, come per 11 huto, adopero
(port.), sono le stesse cui abbiamo accennato trattando della .vihuela.
le stanghette di divsione, i valori ritmici (con ,note -romb~,dah) S~~(:
Rispello aquesta, nel periodo in cui si suonaronO ambedue, la chi le porta te, e i punti ~otto c,erte cifre 10 nfenmento al Iteggl
tarra ebbe dimensioni minori.
destra (come gill abblaroo Visto per II huto). .
Tra gli strumenti importa ti in Europa dagli arabi vi fu anche la
kuitra, detta dagli spagnoli guitarra morisca, dal fondo ricurvo e, se Quale esempio di intavolatura italiaoa per la chltarra.a 4 cor
condo gli organologi spagnoli, e da suppore che, ammellendo la pre riportiamo l'incipit della Fanta sia terza del de Barbens (2).
csistenza in Europa di strumenti congeneri deriva ti dalla latina lidio
cula (questi col fondo piallo), si sia verificato un connubio tra le
due specie di strumenti da cui sarebbe derivata la chitarra ispano-
araba. Lo strumento, divenuto ormai espressione europea, tra la fine
del seco XII e gli inizi di quello successivo, io Francia venne chiamato
morache e guiterne e poteva presentarsi anche con fondo curvo. Ac
canto al tipo dal fondo piatto, quello dal fondo curvo venne usato fino
al seco XVII per cm, in Italia, si suono la cosi detta chitarra bailen l I .1
te '. che, appunto, presentava quella caralleristica.
Nel seco XVI la chitarra ebbe 4 cori e ne ebbe S appena oell'ul
tim.o. .tuzo. del. secolo. .
Verso la fine del seco XVIII la chitarra venne armata con 6 corde
sempIici. Si arrivo cosi al prototipo degli strumenti oggi in uso.
I Con l'accordatura da noi proposta, ~ te~endo Pt rleesednl' ~~si:ee ~~
, d' 'sa per semltom - e a
tastiera della chltarra era ,IVI.
e mantenuta flOo al nostn glOrm - SI pu
' o agevolmente ricavare
I~
E SPAGNOLE DI CHITARRA
I~ " " - -'~
Italia
Con l'lntabolatllra de lauto. Libro primo (Venezia, 1507) di Fra n-
cesco Spinacino, l'editore Ottaviano Petrucci da avvio ad una serie
di pubblicazioni dedica te al nobile strumento. L'opera contiene tra-
;crizioni di componimenti vocali, arie di danza e - particolare rimar-
chevole - alcuni Ricerca ri. Questi ultimi, oltre a costituire il primo
esempio di composizioni prettamente liutistiche, data la loro for ma
tendente all'imitazioi":: (generalmente a canone), conosceranno quel-
l'ulteriore vigoroso sviluppo che condurra alla creazione della Fuga.
Sempre attraverso le pubblicazioni del Petrucci, apparse tra il
1507 e il 1508, abbiamo la possibilita di constatare il manifestarsi dei
priQ .!ent~t.iyi deUa costituzione della Suite per liuto: all'iniziale
accostamento di due Basse danze, irifatti, segue la Suite vera e propria
- anche se ancora non viene esplicitamente cosi denominata - com-
prel1dente tre danze (Pavana-Saltarello-Piva). Questa successione di
pa's s; -illdariza; cos truit i" con gli stssrelementi armonici o m elodici,
si trova nell'lntabolatura de lauto. Libro quarto (Venezia , 1508) di
Joan Ambrogio Dalza (o D'Alza) assieme alla Calata (danza di ritmo
binii-e-raW-aairiento tranquillo) e al Ricercare. Non vi manca
neppure l'associazione di due liuti, che spesso si avra in raccoHe
posteriori.
Tenori e contrabassi intabulati col sopran in canto figurato per
cantar e sonar col lauto. Libro primo (Venezia, 1509) e idem . Libro
secundo (Fossombrone, 1511) di F~~,!cisc.tJ~l!.9.~Sjnensis (1) (Fra ncesco
il Bosniaco), come si puo desumere dai loro titoli, comprendono una
parte solistica in notazione musicale affidata alIa voce, mentre le
parti del tenore e del basso vengono eseguite dal liuto che pero
omette quella dell'altus. U-J30ssinensis, conqlleste _.\raScrizj.9l)i, ci
presenta de}~.xrot!<:>!~.(1) di .!lar\Qlomeo tmwboncino Mim ;n.etto
Cara e altri tra i maggiori frottolisti. Numerosi_'!.,,~n;arj precedono
e seguono tali componimenti.
Anche se fino al 1536 non si trovano tracce di altre edizioni di
libri per liuto, lo strumento gode sempre di alto prestigio coi suoi
numerosi e molto apprezzati esecutori. Tra questi primeggia Francesco
da Milano. c he va senza dubbio considerato il piu importante lutista
com:sitore della prima meta del Cnquecento. Le scarse notizie
che si hanno sulla sua vita si debbono al musicologo Osear Chilesotti
113
il quale ci informa che il musicista sarebbe appartenuto alla famiglia Per il loro interesse strumentale vanno menzionat1 due libri.
milanese dei Naviziani e, dopo esser stato al servizio del Gonzaga a ambedue pubblicati a Venezia ncl 1549, del religioso padovano Mel
Mantova, verso il 15JO presto la sua opera d'artista ' ~' E,~'!.!.a pies!;,," chiore de Barberis: Intabo/atura di laUlo. Libro nono e Opera in/i
'W car'dinale Ippolito de' Medici . Da recenti ricerche. inoltre, risulta to/ata Con tina.
Libro decimo. Specie nel Libro decimo le varie scor
che egli nacque a Monia il 18VIII1497 e che mori tra il 1543 e il 1544. dature D del liuto producono talvolta effetti suggestivi. Per le im
Fu detto divino D, ma della sua fama di virtuoso e di compositore portanti istruzioni che contengono suBa tecnica esecutiva, di lui
molto di pi ci dicono le sue numerose ed importanti opere in cui segnaliamo Intabu/atura di /aulto. Libro quarto e Libro sesto, ame
possiamo incontrare FaIJt~s.ie e Ricercari accanto a trascrizioni di bedue stampati a Venezia nel 1546.
composizionj vQcali. 1 termini Fantasia e Ricercare sono di fatto sino .Cpme neBa prima meta del Cinquecento aveva dominato la fi
Iiiirii (1 l, ma e interessan te constatare come I'arte dotta di Francesco gura di Fran.c~$co da Milano con la sua arte dotta ' e severa, cosi
riesca ad accelerare decisamente il processo evolutivo che condurra neUa. seconda meta del secolo primeggio Giacomo Gorzari,;; . ' leulo'.
il Ricercare verso un'equilibrata omogeneta. nista et Cittadino della Magnifica Citta di Trieste ", con le sue opere
Dalla ~iosa produzione di Francesco da Milano ricordiamo: Inta di nobile e schietta ispirazione popolare. .
bo/atura di fluo ' e' iliversi(Venezla, 1536); intabo/atura de /auto. Dalle scarse notizie biog'rai'iche ' cne 'si possono desumere dalle
Libro primo (Venezia, 1546, 1556); Intabo/atura de /auto Con /a canzon sue opere, risulta che il Gorzanis fu cieco, e, pugliese di nasci ta, si
de /i uccelli (Venezia, 1563); Intabo/atura de /auto. Libro segondo trasfer! stabilmente e definitivamente a Trieste assuinldovi la
(Venezia, 1546, 1561, 1563); Intabo/atura de /aullo libro sellimo (con cittadinanza. Secondo ricerche compiute da Giuseppe Radole e in
13 pezzi di Francesco e 12 di Julio da Modena, Venezia 1548). Inoltre parte da noi stessi, Gorzanis sarebbe giunto a Trieste fra il 1556
Francesco ha pubblicato assieme a Pietro Paolo Borrono e a Perino e il 1560 e, se non gia nel 1566, almeno nel 1567 otte.nne la cittadi
Fioreotino. Col primo: Intabo/atura di /auto, Libro secondo (Venezia, nanza triestina. Mantenne tale cittadinanza fino aBa sua morte,
1546); Carminum pro testudine /iber 1111 (con 4 pezzi di Francesco avvenuta prima del 1579.
e 2 del Borrono, Lovanio 1546); Se/ectissimorum pro testudine carmi Ecco I'elenco delle sue opere a stampa,tutte pubblicate a Ve-
num /iber (coo 4 pezzi di Francesco e 2 del Borrono, Lovanio 1573). nezia ed attualmente reperibili: Intabo/atura di liuto. Libro primo
Col suo allievo Perino invece ha pubblicato: Intabo/atura de /auto. (1561); 1/ secondo libro de intabu/atura di liuto (1563); 1/ terzo libro
Libro primo (Roma, 1566); Intabo/atura de /auto. Libro terzo (con 16 de intabu/atura di liuto (1564); 1/ secondo libro de intabo/atura di
pezzi di Francesco e 5 di Perino, Venezia 1547, 1563). liuto (ristampa del 1565); 11 primo libro di Napolitante che si cantano
Tra i piu importanti liutisti compositori operanti nel Cinque et sonano in /euto (per voce e liuto oppure per liuto solo, 1570);
cento, ricordiamo il gia citato milanese Pietro Paolo Borrono che 11 secondo libro delle Napo/itane a tre voci (ossia per sole voci, 1571);
nelle proprie raccolte a stampa presento ;'ri 'gr.ari numero d arie Opera nOva de /auto. Libro quarto (in due identiche edizioni pos tu
di danza, come pure i1 padovano Antonio Rotta (lntabo/atura de me: una senza data e l'altra del 1579).
/auto, Venezia 1546) che raggruppo ii 'Pass'e mezZo con la Gagliarda Da tutti questi lavori(l) si puo constatare che Gorzanis ha no-
e la Padovana. Anche il Rotta, sull'esempio del Dalza, forgio la tevolmente cootribuito alla formazione della Suite di variazioni con
seconda e tera danza come varianti ritmiche della prima. (Questo I'accostamento del Pass'e mezzo, Padovana e Saltarello (ciascuno
procedimento lo po tremo incontrare anche in altri liutisti compo spesso, specie nel Libro quarto, seguito da piu parti, ossia da va
sitori). rianti). Inoltre, sono pure notevoli per ispirazione e fattura i suoi
Il Ricercare ricompare nelle opere di J oan Maria da Crema e di Ricercari e Fantasie.
Domenico Bianchini, detto il Rossetto che, ancor piu 'del primo, Rispetto ai liutisti compositori italiani che [,hanno preceduto
fatto tesoro dei grandi esempi organistici della scuola veneziana, con ed anche rispetto a quelli che han no operato dopo di lui (Barbetta,
tribui ulteriormente al consolidamento strutturale di questa forma FalIarnero, Terzi, Molinaro e altri), nei suoi passi di danza Gorzanis
musicale. Delle nobili faUche dei due liutisti si possono trovare si dimostra maggiore profondita nell'espressione. Questa qualita, pero.
gnificativi esempi nell'lntabo/atura de /auto, Libro primo (Venezia, non manca oeppure neBa sua unica opera pervenutaci manoscritta.
1546) del da Crema e nell'lntabo/atura de /auto . Libro primo (Vene- ossia nel Libro de inlabu/a"a di ' uto (2) ' (s .l.-, ' 1567) i ui, per
zia, 1546) del Bianchini che offre anche Motetti , Madrigali, Balli e, primo nella storia della letteratura liutistica, <:gli svolse ~~ _. ~.~.tti i
come Giulio Abondante (nel 1548), anche la Napolitana, ossia Villa
nella alla Napolitana.
(1) l.lna scelta .2.L&2rnP.2.ll~i9n.i per liuto solo ed una per vace e Jiuto sano
riS~~le presentate in : . -.,~'. ' ..... ... _. - - - .' .... """- ' ,- .-
(1) 7 Ricercari di Francesco inseriti ne)) 'lntabolalura di liuto de diversi S.R.> NAlZt --ci-O-,o Gorzan;s - M':fSik aus Qlt~n Lawenbchern
(1536) riappaiono col tilolo di Faomsie neU'lnlabolarura de lauto. Libro segotldo lr G..iJE!.!.~ ae! ~;a~eri "~t1"i! herausgegeben, lteinrichshoren's Verlag, locarno
(1546) deHo slesso autore e, allre aquesto esempio. se ne potrebbero citare e Wilhelmshaven 1963.
ancora molt altri. lnollre , ricordiamo che il termine Preludio ha lo stesso BRUNO TONAZZI, Giacomo GorzaniS - XV Napo/itane, Heinrichshofen's Verlag,
significato di Ricercare e di Fantasia. Infaoi, ad es ., 2 Fantasic di Francesco ivi, 1963 .
e 4 Ricercari del Rolla (546) sono ripresenlali cvme Preludi (Preambeln) da (2) e imminente la pubblicazione intcgralc di Quesl 'opera da noi trascrilla
Hans Gerle in Ein newes sehr knstlchs Lautenbuch (Norimberga, 1552). in notazione moderna e preceduta da uno studio bio-bibliografico.
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dodici semitoni dellas.cala, per successione cromatica ascendente, un \ strumento non poteva piu q>ntare su una letteratura di primo piano.
ciclo comprenden te 24 dittici. Ogni ditticoe formato da un Pass'e Con le__ a_mp!iate ri~prse del proprio registro grave, il liutomvenne
mezzo antico cQn Saltarello oppureda un
Pass'e mezzomodemo con pU lunzionale nella realizzazione del basso continuo nelIa musica
d'insieme, ma anche in questo nuovo molo incontrb la concorrenza
Salirefio .. rispettivamente composti nei corrispondenti modemi
modi minore e maggiore. (Allora, ovviamente, si componeva nei della tiorba e del chitarrone che ad es so furono preferiti sia pe--Ie
modi gregoriani ma noi, per maggior chiarezza e praticita, usiamo i loro sonorita piu robuste e sia per la loro tecnica esecutiva meno
termini moderni di "modo e " tonalita ). Cosi, appunto sulla ri- complessa_
spettiva tonalita di ciascun semitono egli allineo due dittici: il primo Cosi, in sintesi, si spiega il declino dell'antico strumento che
nel modo minore e il secondo nel modo maggiore. Precorse, dunque, in Italia, nel corso ~_el_S.e}~ento,. perdette sempre piu terreno, fino a
di oltre un secolo e mezzo la concezione che guido J.S. Bach nella scomparire del tutto. . - . ,
compilazione del fondamentaJe "Clavicembalo ben temperato (1). Tra le piu importanti raccolte per tiorba ~ chitarrone ricordiamo
Tra le varie pubblicazioni liutistlche apparse nella seconCla mera In/avolatura di l"iorba nella quale si contengono 12 sonale da camera
del Cinquecento, il Fronimo (2) (Venezia 1568, e in edizione ampliata per ~i rba sola col basso per il c/avicembalo (Bologna, 1669) di Gio-
e modificata, ivi 1584) e certamen te una deUe piu interessanti. Infatti, vann Pittoni, di Giovanni Girolamo Kapsberger (esecutore e com-
oltre a comprendere trascrizioni di canzoni di autori i!aliani e stra- posj ore tedesco che qui ricordiamo perch opero in Italia) Libro
nieri e composizioni vocali a 3 o 4 parti sia del Galilei stesso che di p.Timo d'in/avola/ura di chi/arone (Venezia, 1604), e di Alessandro
altri, il Fronimo e al tempo medesimo anche un trattato - compilato Piccinini Intavolatura di liuto, e/ di chi/arrone (Bologna, 1623).
in forma di dialogo - che riguarda, tra l'altro, I'arte d'intavolare i JI II Trio per Leu/o-,-Yiolin'!...!.J}!Y1o, il Trio per leuto, Violino e
per liuto le composizioni vocali. Concludono la seconda edizione del- \ Basso N. 5 come il Concer/o con2 violini,-Leulo.e Basso di Antonio
l'opera (1584) due contrapunti per due liuti accordati aU'unisono in \! ' Vlv~78-T74i), pur nela -oro-priiosita, 'dovrebbero essere de;
}
cui, mentre il primo strumento svolge una melodia alquanto figu- .L l. mvO"ti"(l) commissionati da un anacronistico suonatore di liuto. Dalla
rata, il secondo sostiene il superius con accordi, cioe con un accom- ,V~ numerazione originale dei Trii si arguisce che Vivaldi ne avrebbe
pagnamento armonico. Si tratta dunque di due tipici esempl di composti almeno cinque.
monodia accompagnata. ,,_-to '" "~L..~ - /\) ~,. )-
Oltre al padovano Giulio Cesare Barbetta, che lascio diverse rac- Francia
eolte di danze e che intavolo musiche polifoniche del suo tempo, e a
Gabrile Fallamero, ricordiamo Fabrizio Caroso da Sermoneta e il Le_.prime intavolature fr.!'.~.cesi .di _Iiuto che si conoscono sono
milanese Cesare Negri, rispettivamente autori de II Ballarino (Vene- quelle stampate aa Pierre Attaingnant a Parigi nel 1529 (Tres breue
zia, 1581, 1600, 1605, 1630) e di Le gratie d'amore (Milano, 1602, 1604). et familiere introduction) e nel 1530 (Dixhui/ basses dances ... Le tou/
Ambedue queste raccolte comprendono musiche originali e trascritte reduy/ en tabulature du lutz). Oltre ad istruzioni sulla tecnica esecu-
per danzare, che pero non mancano di leggiadria e piacevolezza. tiva, esse comprendono trascrizioni di CanzoT ed afie di danza per
Nell'ultima decade del seco XVI denotano interesse particolare voce e liuto; vi sono presenti" anche Pieludi e i primi raggruppa-
e tecnica strumentale molto sviluppata i componimenti contenuti menti di danze (Basse dance-Recoupe-Tordion, in cui il Recoupe e
ne II primo libro de in/avola/ura di balli per sonar di huto (Venezia, una semplice suddivisione della Basse dance e il Tordion - equiva-
1592) di Giovanni Maria Radino e i libri di Giovanni Antonio Terzi lente francese del SaltarelIo e della Gagliarda - la danza conclusiva
e di Simone Molinaro. In Terzi (lniavolaturd( liuito.Ubro primo, del tri ttico).
V$}1ezia 1593. e II secon7f01bro de in/avolatura di liu/o, ivi 1599) JI mantovano Alberto da R~a, dopo ayer fatto parte del gruppo
roviamo b~ascrizio~LcI.i .Motetti e MadrigaJi _di.Jn&.egn~ri, p- di liutisti milanesi (da Milano, Borrono, ecc.) ed ayer fatto pubblicare
Iestrina, Gabrieli, "Maieniio, ecc. e varie danze di fantasiosa ed ele- sue composizioni in raccolte di Francesco da Milano ed altri, fu
gante Tatfura. Il genoveseMohnaro (7iii{ivolatura di liu/o. Libro musico alla corte di Francia nel qual Paese, col nome di Albert de
primo, Venezia 1599), come del resto anche il Terzi, dimostra di Rippe, d"opii la sua morte furono stampate a Parigi, tra il 1552 e il
essere un notevole artefice della Suite per liuto deUa fine del seco XVI. 1562, due ser[e_ dicillqu"" li.l>.sia.~c!lna: una dall'editore Fezandat
NeUa seconda meta del Cinquecento si diffuse senpre piu la e l'altraaar:e Roy e Ballard. Nelle due serie soltanto il primo libro
consuetudine di aggiungere cori supplementari al registro grave del e identico. Segnaliamo le pubblicazioni edite dal Fezandat: Premier
liuto e tale tendenza continuo generalizzandosi pure agli inizi del (Second, Troisieme, Quatriesme, Cinquiesme) livre de /abulature de
secolo successivo, quando cioe, pur godendo ancora di prestigio, lo leu/ (1552-1555). Le sue danze sistemate alIa maniera italiana, le sue
Fantasie e le sue trascrizioni ebbero grande diffusione in Francia
dove esercitarono non poca influenza.
(1) Con Das Wohlrernperierte Clavier (parle I.a, Cothen 1722; parte 2.a,
Lipsia 1744) J.S. Bach, in ognuno dci due volumi, allincando j rispeOivi cicli di
24 Preludi e Fughc fa precedere le lOnalita. maggiori a quelle minori. (1) A cura. ,dio_o Gian Fqmcesco -Malipi,ero, le tre composizioni (rispcttiva-
(2) JI Frorlimo, in rislampa anastatica, e edito da Forni editore (nella col- men.l~~F. XVI ,n . .3 e n. 4, e f XII n. 15) SQno edite dall'Istitulo Italiano Antonio
lana Bibliolheca musica bononiensis lO, Sez. n. N. 22), Bologna 1969. Viva1di'...."RTcorf. Milano 1949.
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Villette vlcmo a Vienne sempre nel Delfinato. Eccellente esecutore, tura, le fortune dello strumento erano ormai tramontate: anche se
lascio una importante produzione che al suo tempo fu molto apprez a Parigi, nel 1699, usciva ancora una intavolatura di un cerio in le
zata e diffusa, che pero apparve sparsa in raccolte in alt autori. resse, ossia Pieces de luth sur dilferents modes di Charles Mouton.
I suoi lavori, come quelJi di Denis, godettero fama anche in Inghil
terra (egli fu il primo liutista francese a comporre delle Ciaccone j' ;
120 121
nuzi~ni (fioriture, Kolora/uren, Blumen), supplisce all'inadeguatezza
cimenti di lavori di autori" tedeschi, rrancesi e italiani. Con Tabula-
del huto a mantenere suoni prolungati (specie nelle trascrizioni di /ura continens insignes e/ selec/issimas quasque can/iones ... (Franco-
musiche polifoniche). Dello stesso pregio e iI secondo volume (Der rorte sull'Oder, 1573) del prussiano Mattheus Waisselius (cio Wais-
ander Theyl ... ) che allinea trascrizioni e riracimenti di composizioni sel) - come gia era avvenuto con Johann Wecker (1552) - troviamo
organistiche e polifoniche (Josquin, Isaac, J. Mouton, Compere, la serie Pass'e mezzo-Padovana-Saltarello, oltre a Preambeln e Fan-
Obrecht, ecc.). Al Newsidler si devono anche altre opere tra cui tasie. Nelle sue altre raccolte, tutte pubblicate a Francoforte sull 'Oder
Ein newes Lau/enbchlein mi/ vil schiinen Liedern (Norimberga, nel 1592 (Tabula/ura allerlei kns/licher Preambuln; Lau/enbuch da-
1540) che, composto con intenti didattici, presenta composizioni in rinnen van der Tabula/ur; Tabula/ura gu/er gemeiner Ten/ze) si
ordine progressivo di difficolta. GIi si devono inoltre non meno di incontrano Fantasie, Gagliarde , Villanelle tedesche (pero del tutto si-
altri cinque libri, tutti usciti a Norimberga tra il 1544 e il 1549. mili a quelle ilaliane), NapoJitane e, quel che pi" interessa, serie di
danze pi" ampliate con I'aggiunta dell'AlIemanda cui segue pure
Hans Newsidler ha composto passt di danza e ne ha elaborati
una variazione ritmica, ossia la Nach/anz (o Sprung).
anche altri di paesi strnieri (Italia, Francia, ecc.). A volte certe sue
danze, o danze da lui elabora te, sono veramente gustose. DeI luden Come abbiamo visto fin qui, ben poche sono le raccolte in cui
T~mz ,La .~!!lza degli Ebr_~j) in Ein newgeorden/ ... , 1536, add.irTtt"~ra,
dovrebbe costituire iI primo esempio di satira in musica. Qui il mu-
figurano le danze prettamenle ledesche, e, tra quelle in cui questi
passi di danza son o assenti, ricordiamo aleune pubblicazioni di Sixtus
sicista, con grottesco anche se non sottile umorismo, crea un'atmo- Klirgel (Novae, elegan/issimae, gallicae, i/em el i/alicae can/ilenae,
sfera quasi esotica con dissonanze che ricava ricorrendo iiUii" bito- Strasburgo 1574 e Lau/enbuch vi/er newerlessner ... , Strasburgo 1586).
naJita. Si tratta, insorriITiii;"di Iiriguaggio musicale da ventesirriCi seco- In Klirgel abbondano le trascrizioni di lavor; vocali .
lo. Der luden Tanz, come in genere le danze di Newsidler, "si snoda Melchior Newsidler, parente del citato Hans, dopo ayer pubbli-
prima con rtffiOt;inario (Hott/anz) e poi con ritmo ternario (Haupff cato a-Venezlii- rief156'6 due raccolte col sistema d'inlavolatura italia-
auf). Tali accoppiamenti si hanno anche in altri autori tedeschi e Ji DO (/1 primo libro in/avola/ura di liu/o; 1/ secondo libro in/avola/ura
possiamo trovare indica ti coi termini Vor/anz (danza iniziale) e di liuto), col -sistema tedesco pubblico neI 1573 a Strasburgo (a cura
Nac.h/anz (danza conclusiva). Di solito la seconda componente del di Benedetto Drusina) Tabulatura continens praestantissimas ... Inol-
dlttlco e una vanante della prima. In genere si tratta di accoppia- tre, sempre a Strasburgo, egli lascio iI TeiUsch Lau/enbuch (1574)
mentl che gia erano stati faui iD Italia . ancora col sistema tedesco dopo ayer lasciato, nel 157l a Lovanio, il
Simon Gintzler, che ru al servizio del cardinale di Trento, con Thea/rum musicum compilalo col sistema francese in coIlaborazione
la sua In/abola/ura de lau/o (Venezia, 1547) dimostra di subire I'in- col Kargel.
f1uenza degli italiani non taDto per il sistema dell'intavolatura (stam- I liutisti tedeschi che operarono dopo Waissel, salvo poche ecce-
pata a Venezia e quindi italiana), ma, soprattutto per la fisionomia zioni, usarono il sislema d'intavolatura francese, cosi Adrianus Denns
dei suoi Ricercari i cui temi presentano la dovuta e caratterizzante rece stampare con questo tipo di grafia, a Colonia iI suo Florilegium
incisivita. (1594) che, assieme a Fantasie, comprende per lo pi" arie per voce
Con Laullen Buch, von mancherley schiinen und lieblichen S/u- e liulo, quasi tutte di autori ilaliani. Sempre col sistema francese
cken mi/ ~weyen Lau/len zusamen zuschlagen, ossia con J'opera in due redassero le loro opere tutti gli altri Iiutisti che citeremo da qui
voluml dI Wolff Heckel, come avverte iJ titolo, ci troviamo di in avanli.
fronte a composizioni iDtavolate per due liuti (soprano e tenore). Nel 1615, a Strasburgo, use! Hortus musicali novus di Elias Mer-
L'opera, uscita a Strasburgo sia nel 1556 che nel 1562, contiene pezzi
tel. Si tratta di un 'opera rilevante non fosse altro che per iI nutrito
e danze tedesche, itaJiane e francesi assieme ad altre anonime. Pero,
numero di Preludi e Fantasie, oltre a Canzoni di autori tedeschi, in-
eccetto I'interesse strumentale, e di scarso valore artistico.
glesi, francesi ed italiani. Sempre nel 1615, di Georg Leopold Fuhr-
Per liuto solo e per voce e liuto nel 1558 usci ad Heidelberg
mann, usel a Norimberga Testudo gaUo-germanica che, compilata sia
un'altra "antologia, anche questa a carattere internazionale. Il SUD
in intavolatura francese che tedesca, contiene Preludi, Fantasie, Ri-
autore, Sebastian Ochsenkhun, la intitolo Tabula/urbuch auff die
Lau/en mcludendovi Motetti e Canzoni da lui elaborati con perizia e cercari ed anche arie e passi di danza di compositori dell 'Europa mu-
profonda sensibiJita. "Per il particolare valore di questa sua opera, sicale di allora, Polonia compresa.
Ochsenkhun merita un posto di primo piano tra i Jiutisti tedeschi. Tra i libri stampali in GermaDia, oltre al Thesaurus gratiarum
Nella seconda meta del seco XVI il Jiuto in Germania vede (Francoforte sul M~no, l622) di Johann Daniel Mylius, vanno ricordati
aum"e ntata la sua difhisione e iI SUD prestigio, cosi vengono stampale soprattutto quelli di Esaias Reusner (1636-1679), uno dei pi" impor-
a1lre raccolte tra cui ricordiamo Ein' schon Tabula/urbuch autt die taoti liutisti tedeschi deIla seconda meta del seco XVII. Con lui la
Lau/en (Zurigo, 1563) di RudoJf Wyssenbach, Das ers/e Buch ne- Suite per liulO venne improntata alla maniera francese comprenden-
werlessner ... (Slrasburgo, 1572) e Das ander Buch newerlessner ... do di solito quattro movimenti (Allemanda, Corrente, Sarabanda e
(ivi, l573), ambedue di Bernhard Jobin. Ma, come altre raccolte, Giga), ma talvoIta anche cinque (AIIemanda, Corrente, Sarabanda.
anche quesle per lo phi conlinuano ad allineare composizioni e rifa- Gavotta e Giga). Tra le sue opere ricordiamo: Deliliae /estudinis
122
.. 123
(s.l. .'667). Musikaliseher Blumenslrauss (Brema. 1673) e Neue Lau- la sua grande mole di lavad tutti giuntici manoscritti (una cinquan-
I~n!ruehle (BerlIno. 1676). 1 liutisti a lui posteriori arricchirono ulle- tina di Suites ed una quarantina di pezzi staccati). per il notevole va-
normente la Su,te anteponendole un Preludio e. piu spesso. inseren. lore musicale e la nobilt dispirazione. Poi. oltre a J ohann Kropf-
dovl altn mov,menti. COSI Jacques Bittner (piu probabilmente Jakob
gangs. allievo di Weiss. (Partite per liuto solo; due Concerti per Iiuto
Buttner) COI suo, P,ces de hl/h (s.l.. 1682) inizio sempre COn un Pre-
ludIo ed mtrodusse 01 Mmuetlo e la Ciaccona. e archi; Concerlo per Huto, violino e ceJIo; varia musica da camera
con Huta concertante) possiamo ricordare Friedrich Wilhelm Rust
. In German.ia si c~ltivarono pure la tiorba. il chitarrone e I'ange- (1739-1796). iI noto compositore di Dessau (e che aleuni musicologi
hca senza pero che Il huto ne rIsen tisse per la loro concorrenza.
(Di Kapsperger e delle sue opere per chitarrone abbiamo gi fatto considerano precursore di Beethoven) per i suoi lavori pure mano
cenno delineando la storia della letteratura Iiutistica in Italia). Musi- scritti (una Sonata per \iuto e viola e tre Sonate per Iiuto e violino).
callsehe Gemlhs-Ergolzung oder Arien ... (Dresda. 1689). di Jacob Ormai pero I'arte liutistica dava chiari segni di declino e si avvia-
Kre~berg. d,mostra u!teriormente l'interesse tedesco per i vari stru_ va malinconicamente aBa fine. Ci nonostante restano ancora da citare
mentl che. accanto al huto. sano appunto Iangelica. la viola da gamba il ceco Karl Kohaut (Trii e Concerti per liuto e archi) e Christian
e la chltarra (qu, nel ruolo di realizzare il basso continuo). Gottlieb Scheidler (circa 1752-18151 che. fatalmente. ha composto an-
Il liuto. sempre meno accoppiato alla voce. verso la fine del Sei- che per la chitarra.
cento viene pero impiegato nella musica d'insieme dove svolge il
ruol0 di concertante. ruolo che 10 strumento manterr anche nel
secolo successivo nei paesi di lingua tedesca e ceca. COSI il Laulhen-
[(onzer/ (Vienna. 1699) di Ferdinand Ignaz Hinterleithner. comprende l:! \. 1 1..( Inghilterra
:hecl Su,tes (Partien) per liuto. violino e basso e. in composizioni di I
Johann Georg We,chenberger (1677-1740). il Iiuto pure concerta con \ .' Il liuto in Inghilterra aveva le radici ben salde quando. nel 1574.
strument, ad arco. Con Wenzel Ludwig Edler von Radolt (Die Al/er .a Londra usc\ A brie! and p/aine nsl ruclion di Adrian r,e J~oy. os'sia
ia--::tradUzaneTnglese (redatta da John Kingston) di ~na preceden'te
Treuesle ... Vienna 1701) vengono impiegati due Iiuti assieme ad un
\.0 violino o flauto. un 2.0 violino O viola da gamba e basso. Inoltre \ ~ , '". opera dello stesso Le Roy. La pubblicazione. oltre a trattare questioni
dive.rsi manoscritli ci tramandano lavori di August Khnel (tre Con: didattiche. comprende anche composizioni per lo strumento . Ma gli
certl per l,uto. vIola da gamba e basso) e di Ernst GotUieb Baron aspetti piu interessanti musicalmente si ebbero con la nutrita produ-
(1696-1760) (musica per liuto e flauto;due Concerti per liuto. violino zione del gruPjJo di ut[sti che operarono attorno a John Dowland .
~ cello). Ma a Baron si deve soprattutto l'importante trattato sul Di Dowlanc( vissuto tra il 156~ e il 1626. non si conosce il 'Iuogo
huto Hlslonsch-Theore/iseh und Prac/isehe Unlersuchung des Inslru-
di nasca anche se esistono aleuni i~dz" ~econdo cui la sua famiglia
menl~ der Laulen (Norimberga. 1727). oltre ad una nutrita produzione
sarebbe stata originaria delle contee di Warwickshire e NOllingham-
~er huto solo. produzione che. in linea generale. non era cessata con
1 appanre della mUSlca concertante. Pertanto possiamo citare iI cante shire. (L'ipotesi sulla sua nascita in Irlanda non e comprovata da al-
Jo~n Anton Logy (circa 1643-(721) che pero. oltre che per liuto solo cun documento). Nel 1580 il liutista fu al servizio dell'ambasciatore
ha composto anche per chitarra. Guzinger. Adam Falckenhagen (Sei inglese in Francia e durante ua permanenza in quel Paese si conv<!rtl
Sonale d, /rulo 5010 Op. l. s.l.. 1740; Sei Partile liulo S%. opera al cattolicesimo. Dopo circa un lustro. torno in Inghilterra e. 'posa-
secunda. Llpsla 1746). David Kellner (XVI auserlesene Laulen-Slcke tosi. gli nacque il figlio Robert ma. a causa del cambiamento di
Amburgo 1747) e. tra i compositori universalmente noti. W.el~ religione. non riuscl ad oltenere il posto di I;utista di corte. Preceduto
~'U!i'tlrQ_Sui!~. P!'.L~!a.Y)~i..dO o;ture Iiuto) (1) e!Qlwn da larga fama. nel 1595 in Germania f11 accolto dal duca di Brunswick
~ebas-'k~!.JJ.~ che. 10 notazlOne musicale. oltre ad ayer usato il Huto e da11angravio Moriti d'Assia. Intrapreso un viaggio in Italia. rientro
n~lla_l.-oh.qnnespassion e nella Trauer.Musik. ha composto un Prel.u- in Inghilterra dove abiuro la fede cattolica. Dal 1598 fu liutista alla
dIO. un..a Fuga. Pr:eludio-Fuga-Allegro e qualtro Suiles. Citiamo ~ corte del re Cristiano IV di Danimarca. poslo che perdette nel 1606 a
itlIiann Ludwig Krebs (1713-mio). unodeCpl"': min~ti allievi di Bach. causa della sua condotta sconveniente. Ritomo aLondra. ma soltanto
~~r I SUOI due Concerti (ambedue per LiUlo eoneer/alo. Violino primo. nel 1612 ebbe il sospirato incarico alla corte. inca rico che mantenne
IOhno secando. VLOla con Vloloneello) e. tra i Iiutisti compositori di fino aUa sua morte avvenuta nella primavera del 1626. Suo figlio
alto prestIgIO strumentale. Sylvius Leopold Weiss (2) (1686-1750) con Robert eredito il pasto.
John Dowland e il maggiore liutista inglese ed uno dei maggori
(1) Cfr. Diderich Buxtehude, vier Suiten fr Clal);ch ord oder Laule Aus in s'eSoassoit. Come compositore. non considerando le genera-
~erSodTa~ulalUr ~berrragen und herulI sgegeb en von 80 LUNDGREN. Eng~trom zioni inglese del nostro secolo. per importanza va collocato subito
nng Muslkforlag. Co penaghen.
dopo Purcel!. Delle sue nobili espressioni artistiche ci testimoniano i
. (2) efr. Silvius Leopold Weis.<;:, InrQvola/ura di
liulO. Trascrizione in nota-
~~~~ :;if:;~nf:S~ RUGGERO eH/ESA. Vol . I - V ol. 11, Edizioni Suvini Zer-
suoi lavori per voce e liuto. per liuto solo e per archi. Veramente
magistrali sonO le sue ~ntasie cromaliche. le Pavane. le Gagliarde.
124 125
le Allemande, ecc., tutte per liuto solo (per non parlare di Lachrimae
or seaven Teares, Londra 1604, che comprendono 21 pezzi per dnque
viole da gamba e liuto). Non meno importante la sua produzione
di Canzoni che, quasi tutta per voce e liuto, comprende quattro libri:
The lirsl booke 01 songes or ayres 01 lour partes wilh lablelure lor lhe
Il p~aSSi
.'/ Nei Paesi Bassi le prime intavolature di liuto cominciarono ad
apparire a Lovanio sollanto nel 1545 coi ti pi dell'editore Pierre Pha
lese (o Phaleys) il qua le, per concessione deg; stampatori Jacques
lule (Londra, 1597, 1600, 1606, 1608, 1613), The second booke 01 songes Bathen e Reynier Velpen, pubblico Des chansons reduiclZ en labula
or ayres 01 2, 4 and 5 parls (Londra, 1600), The lhird and lasl booke lure de lul. La raccolta che comprende Irascrizioni di Canzoni quasi
01 songs or aires (Londra, 1603) e A pilgrims solace, ... 01 lhree, lour tutte anonime per due, tre e quattro parti, contiene pure delle istru
and live parlS, lo be sung and plaid wilh lhe lule and viols (Londra, zioni sulla tecnica del liuto.
1612). (Una gran parte di queste composizioni comprende anche una Ma l'arte liutistica di quel periodo aveva dietro di s una ricca
versione per sale vaci). Di lui , infine, citiamo numerase composizioni tradizione per cui all'intraprendente editore di Lovanio non fu certa-
per liuto solo (Pavane, Gagliarde, Allemande, ecc.) inserite in nume- mente difficile divulgare, pure tra le Nazioni Iimitrofe, anche delle
rose raccohe di altri autori. trascrizioni e composizioni di liutisti stranieri. Cosi, ad esempio, nel
Nel periodo in cui uscirono le opere di John Dowland, venoe 1547 pot pubblicare delle Canzoni e Motetti reduictz en tabJature
data alle stampe una ricca serie di pubblicazioni per voce e liuto e, de luc dovuti al padovano Pietro Teghi e, negli anni 1552 e 1553,
tra gli autori piu in vista, va citato per primo il noto compositore rispettivamente la prima parte di Horlus musarum e Horli musarum
Thom}.s~.I:.!~)' (1557-1603) cui, tr a I'altro, si deve The lirsl booke 01 secunda pars, ossia due antologie riccamente varie. La prima parte
ay res or lil/le shorl songs lO sing and play lo lhe lule wilh Ihe bass- aIlinea rifacimenti di lavori di Crecquillon, Josquin e altri, oltre a
viol (Londra, 1600). rnoltre, sempre a questa serie, portarono il loro composizioni originali di Borrono, Marco de L'Aquila, Francesco da
contributo: Roben Jones e Thomas Campian con cinque libri ciascu- Milano, Gintzler e Rotta, e trascrizioni per due liuli quasi tutte di
no (Campian compose anche i testi poetici), Philip Rosseter, Thomas anonimi . La seconda parte, invece, comprende trascrizioni per voce
Ford, WilIiam Corkine, Thomas Hume e Francis Pilkington. e liuto di componimenti polifonici di Crecquillon, Josquin, Clem"ns
Tra le pubblicazioni per liuto solo (che rivestono pure interesse non papa, ecc. Cui, come grosso modo gia era avvenuto col Bossinen-
didattico), ricordiamo The schoole 01 musicke (Londra, 1603) di Tho- sis e con lo Schlick ma precedendo le pubblicazioni del genere del
mas Robinson e Varletie 01 lule-Iessons (Londra, 1610) di Robert Le Roy, la voce sostiene la parte del superius mentre il liuto cerca di
Dowland (1), libro che contiene istruzioni di Joho Dowland e di Jean- riprodurre le altre parti nei limili delIe proprie possibilila.
Baptiste Besard. A Roma, nel 1559, del fiamengo musico Johannes Matelart
Un libro manoscritto del seco XVII, appartenuto alla liutista veniva pubblicala I'Inlavolalura de leulo. Libro primo comprendente,
Miss Mary Burwell (attualmente di proprieta di una famiglia di oltre a Fantasie dello stesso Matelart, aleune di Francesco da Milano
Norwich), si rivela di particolare interesse poich contiene minuziosi elaborate per due liuti.
ed esaurienti insegnamenti sulla tecnica esecutiva del liuto ad 11 cori Tra la copiosa produzione editoriale del Phalese citiamo Luculen
c'on accordatura barocca (2). Si tratta, insomma, di un prezioso docu- tum Iheatrum mus;.cum (1568) che comprende trascrizioni di Javori
mento che viene a comprovare ulteriormente I'importanza determi- vocali di Orlando di Lasso, Clemens non papa, ecc ., varie composi-
nante deIl'influenza esercitata io rnghilterra dall 'a rte liutistica fran- zioni per liuto di Borrono, Francesco da Milano, Rotta, ecc., ed anche
cese del periodo barocco. Tale influenza si riscontra pure nel piu lavori per due liuti , Nova longeque e/egantissima cithara ludenda
noto traitato Musick's Monumenl (Londrll" )..67.6J di Thomas Mace che carmina (1568) e Carminum quae cylhara pulsanlur liber secundus
conc!.t:'~_e pralicamente la breve ma ricea produzione liutistica inglese. (1569) (nei quali si trovano Fantasie e passi di danza trascritti da
L'opera, che riguarda anche altri strumenti, reca molte compo"sizioni Sebastian Vreedman).
per il liuto. . Ad Anversa uscirono le cospicue antologie Pratum musicum (in
differenti edizioni 1584, 1600) e Novum pralum musicum (1592) di
Emanuel Adriansen che, assieme a numerose trascrizioni di pezz l
vocali, vi inseri anche dei passi di danza, iI tutto affidato al liuto solo
(1) Cfr. Roberl Dowland, A Varielie 01 Lute Lessons London 1610 trascri. ma anche a due, tre e quattro Iiuti .
zione in notazione moderna di EDGAR HUNT, Schott &' Co. Ltd., Lo~dra. Nel seco XVII, invece, spiccano i nomi di Joachim van den Hove
Nella trascrizione per chitarra di Iohn W. Duarte e -Diana Poulton, )'opera del
DowJand ~ jn corso di stampa, BCrben , Ancona. Sono USCill: Vol. 1 - Coran/os' (Florida, Utrecht 1601; Delitiae musicae, ivi 1612; Praeludia tesludinis ,
Vol. JI . Almaines. ' Leida 1616), di Nicolas Vallet (gia cHato nei cenni' sulla letteratura
(2) 'H ms. di Miss BUlVIell e reperibile in edizione sostanzialmente inlegrale: Iiutistica francese), di Johann Thysius (una raccolta manoscritta con
cfr. THURSTON DART, Miss Mary Burwelts InslrUClion Book for Ihe Lule Fantasie, Danze, pezzi vocali trascritti , ecc.) e di Adrieo Valerius
(in e The Galpin Society Journal" XI. May 1958, The Shenval Press Ltd., Londra
e Herttord, p. 3). (Neder-Iandlsche Gedenck-Clanck, Haarlem 1626). Si tratta di raccol-
126 127
te che, aoche se risentono dell'influenza francese e inglese, cionono- nel primo dei suoi Tr es libros sono sstemat n ordne progressivo
stante noo sfigurano affatto tra la produzione liutistica del tempo. di difficolta.
C'e da ricordare in fine Jacques Saint-Luc, operante nella seconda Enrquez de Valderravano (Libro de musica de vihuela intitulado
meta del seco XVII (di cui ci sono pervenute composzon manoscrit- Silva de sirenas [11. Valladolid 1547) presento sue composizioni nelle
te), che [u pero anche un eccellente tiorbisra . Nei Paesi Bass, in[atti, forme usa te dai vihuelist che lo precedet lero ec' un gran num ero
alla fine del Seicento la tiorba venne pre[erita al liuto, anche se non di trascrizioni di lavori polfonici di Verdelot, Morales, Willaert, Jo
con prerogative solistiche. squn, ecc. NeJla sua raccolta non mancano componimenti per due
vihuele. In Diego Pisador (Libro d e musica de vihuela, Salamanca
1552), tra le forme musicali comunemente trattate, si distinguono
particolarmente le Endecha s, cioe delle Elegie di sapore schietramen
te popolare.
CENNI SULLA LETTERATURA DELLA VIHUELA
Vennero stampate altre raccolte come Libro de nusica para
-) \ vihuela, intitulado Orphenica lyra (Siviglia, 1554) del cieco Miguel de
Mentre nel Cinquecento europeo venne largamente coltivato iI Fuenllana e Libro de musica en cifras para vihuela, inti/ulado el Par-
liuto, in Spagna in sua vece si suono la cosl detta vihuela de mano nasso (1576) di Estevan Daza (recte Dac;a). ed altre ancora in cui pero
che, come abbiamo gia detto, nelle fattezze ricordava la chitarra meo- non appaiono composizioni esclusivamente per vihuela ma anche
tre la sua accordatura era quella del liuto. para tecla ., ossia per strumenti a tastiera , e anche per arpa . Tra
La sua letteratura, di notevole validila arlistica, almeoo..per quel queste opere si conoscono Libro de cifra nueva para leda harpa y
che si sa, si snoda tutla in un arco di tempo che va dal ' 1535.' al 1578.' '- vihuela (2) (Alcal, 1557) di Luys Vinegas de Hinestrosa, Libro llamado
DeI 1535 e infatti EL._1J1a.~.!LQJ..!l.. di}"uys Mi~o , stam,2,ato a Valencia. arle de taer fantasia ass para lec/a como para vihuela (Valladolid,
~tta . .L!!.n:QP~ra di.Qll..t.~~~h~in_Q[.dj-'le pX9gr~~s.iy() d.idiW<;9Jt, 1565) di Thomas de Sancta Maria e, di Antonio de Cabezon (recle
~ti~ne I.avori per vihuela. sola (~, Pavane e Tento~ - specie Cabec;on), il Bach spagnolo ", Obras de musica para lecia harpa y
dCFantasle) .e per voce e vihuela (VillancicQ!.. [orma poetica spagno- vihuela (Madrid , 1578), opera che, sebbene destinata soprallullo agli
la ; Rgmances, altra forma poetica spagnola; Sonetti, su testi ilaliani strumenti a tastiera, conclude degnamente e de finitivamenle la ricca
di cui Ire del Petrarca). 1'. interessanle notare che in aleune Fantasie serie delle pubblicazioni vihuelistiche. Quasi tulle le raccolte ctate
cq.ntengoDO . [3.I'o(L.p~r voce e vihuela. . ...... ." . . .
come nei Tentos di Milan si incontrano i primi esempi di stile rubato.
Qui infatti I'aulore raccomanda che le consonancias (ossia i passi in
, .
accordi) siano eseguiti lentamente e che i redobles (cioe i passi mo-
nodici o quasi) siano eseguiti rapidamenle, indugiando brevemente
ai segni di corona.
CENNI SULLA LETTERATURA DELLA CHIT ARRA
.. Autore di due libri di Motetti , !::'E..il~..~ c.o.'!1'p~~e . l'ur!, _ \.
I..!.n..t.ay~ Los seys lIbros del Delphin de musica de cifras para 1 -
.' .-- - \
laer vihuela (2) (Valladolid, 1538), opera che contiene Fantasie, I p'rimi esempi di composizioni per chitarra rinascimenlale a
q~alehe Irascrizione di pezzi vocali, RomflnC!'~. Y.illancicos e Diferen . . . , .( qualJro 'ordini di corde sono contenuti in Iibri d'intavolatura di
CUlS (ossia Variazioni). Va . sottolineato che le DiferenCias appaiono vihuela oppure' di liuto. Casl, nei Tres libros de musica en cifras para
per)a prima .volta proprio con Narbaez. . .. ........ . ' .. . VIhuela 'iSivigiiil, 1546) del canonico Alonso Mudarra troviamo qual
~l canonico di Siviglia Alon;o Mudan'a compose Tres libros de Iro Fantasie, una Pavana ed una Romanesca, -eeT.ibro de musica
~uslca en c'fras para vihuela (3) (SlVIgha, 1546). In quest'opera pos- para vihuela, inlilulado Orphenica Iyra (ivi, 1554) del cieco Miguel de
slamo lrovare Diferencias, Tien/os (composizioni strumentali spagno- Fuenllana appaiono sei Fanlasie elre elaborazioni di lavori vocali.
lesimili al Ricercare), Romances, Soneui (su tesli italiani e spagnoli), In Italia , nella raccoIta per liuto Opera inlitolala Conlina. Libro de-
V'~1!!~D..I:. poche trascrizioni di pezzi vocali di Josquin, ecc. In Mu- cimo (Venezia, 1549) di Melehioro de Barberis sono conlenute quat
darra fanno spicco le qualita del musicista dotto ma molto sensibile Iro Fanlasie per sonar ' sopra la Chilara da ' selle corde (ossia
agli aspetti piu puri delle espressioni popolaresche. 1 lavori presenti '!l_~n_ita di quattro cori).
128 129
4
,,- A giudicare dal numero dei libri pervenutici, bisogna dire che" I'0rse perc.h~, lo stromento ,con cinque. ordini di co~d.e :bbe par-
.
,1
senza dubbio, lo stesso .~ipo di strumenlO de ve aver incontrato mago ., ticolare diffusione in Spagna, anche neg\ aUn Paesl lo SI ,.ch!amo
gior favore in Francia, dove per esso vennero interamente stampate cnltarra" spagnola '.
aiVerse caceolte. A Parigi tra il 1551 e il 1555, infatti, gli editori Adrian . Tra i chitarristi italiani, francesi e spagnoli del periodo barocco,
Le Roy e Robert Ballard ne pubblicarono cinque: Premier (Second , il 'pi importante e senza aubbio il pavese Fran.esco Corbetia (1615-
Tiers, Quar/, Cinqiesme) vre' '(fi 'iabula/ure de gui/erre. Di questi, 1681) che, artista di grade faina, fu mtisicista alta corte dI LUIgI ~I~
iI primo (1551) e iI terzo (1552) sono composti dal Le Roy (1) stesso di Francia e a quella di CarIo II d'Inghllterra. Morl a Pangl. DI IUI SI
(con Preludi, Fantasie, Canzoni e passi di danza qua si tutti francesi), conoscono gli Scherzi armonici (Bologna, 1639) in cui per la maggior
e il quarto (1553) da Gregoire Brayssing (2) (con Fantasie, trascrizioni parte dei componimenti sono costituiti da passi di danza pensati con
di Salmi e Canzoni francesi); il secondo (1555) e il quinto (1554) com- funzione ritmico-armonica e che vanno esegullt con le bOlle ;
prendono lavori per voce e chitarra la cui intavolatura e dovuta al Var;; capricci per la ghillara spagnuola (1) (Milano, 1643) che, ollre
Le Roy (contengono, rispettivamente, Canzoni francesi e trascrizioni a passi di danza analoghi a quelli presenti neHa sua opera prece-
di vari autori per 3 e 4 voci). dente, comprende Sona/e da camera ed anche istruzioni sul modo
Delia produzione di quel perodo si conoscono pure pubblica- di realizzare iI basso continuo aUa chitarra; La guitarre royal/e , in
zioni di Simon Gorlier (Le /roysieme livre con/enan/ plusieurs duos, tre edizioni non del tulto uguali nel contenuto (2) (Parigi, 1671, 1673,
et /rios ... mis en /abla/ure de gui/erne, Parigi 1551, con trascrizioni 1674), allinea Suites, Tombeaux e pezzi di circostanza dedicati ad
di musiche vocali a 2 e 3 parti) e di GuiUaume Morlaye (Le premier illustn personaggi della nobilta inglese e francese. Tra le opere del
livre de chansons, gaillardes, pavanes.:. reduic/z en /abula/ure de gui- Corbetta, La guilarre royalle poggia su una tecnica strumentale
lerne, Parigi 1552; Le second livre de chansorls, gaillardes, pavanes ... moIto avanzata in cui fa spicco I'uso gustoso e garbato di una nutrita
reduic/z en /abulalure de guilerne, ivi 1553; Qua/ riesme livre con/e- serie di abbellimenti propri del periodo barocco.
nanl plusieurs fanlasies , chansons, gaillardes ... reduic/es en labula- L' Academico Caliginoso (3) (FosCllrini), piu che per il valore delle
/ure de guilerne, ivi 1552). Sempre tra le pubblicazioni che si cono- sue pubblicazioni, va ricordalo perch per primo ha introdotto l'uso
scono, citiamo ancora la raccolta Seleclissima eleganlissimaque, gal- di suonare nota per nota, ossia iI procedimcnto che gla era stato
lica, ilalica er latina in gui/erna ludenda carmina (con Fantasie e passi alla base della tecnica liutistica. Oltre al Corbella, seguiroDo il suo
di danza di vari autori) edita da Pierre Phalese e Jean Bellere (Lo- esempio Antonio Carbonchi (Sonare. di chilarra spagnola. COrl, inta-
'vanio e Anversa, 1570). vola/ura francese, Firenze 1640), AnglOlo Mlchele Bartololtl (L/bro 1
Volendo esprimere un giudizio globale sulle p.oco numerose di chi/arra spagnola, Firenze 1640), CarIo Calvi (In/avola/ura di chi-
pubblicazionU?~r chitarra a quattro ordini, si puo di re che, 10 genere, larra e chi/arriglia [4), Bologna 1646), Stefano Pisari (Gal/era musi-
e
'i lavon italiani fracesl S(5M ' improntati a piacevole scorrevolezza cale, Verona 1648), Domenico Pellegrini (Armoniosi concerr; sopra
mentre quelli del bavarese Brayssing e dello spagnolo Mudarra si la chirarra spagnuola, Bologna 1650), Giovanni Battista Granata (Ca-
presentano con una costruzione piu severa, Don scevra di una espres-
pricci armonici sopra la chillarriglia spagnuola, Bologna 1646; Nuova ,
sivita alquanto. profonda , '
scielra di capricci armonici e suonale musicali, Bologna 1650; SOQv/
Come av remo modo di osservare, la storia della letter'atura chi-
tarrstica si ,noda in UD alternarsi di ' penodi di piu o meno ricca ~oncenli di sOrlate musicali per la chi/arra spagnuola, Bologna 1659;
vitalil ad altri di stasi pressocb completa. In queste alterne fortune, Novi capricci armonici musicali. In varj loni per la chirarra spagnola,
per I'arco di tempo che abbraccia il Cinque e il Seicenlo, i periodi di violino e viola [da gamba) concer/ali er al/re sonare per la. chltarr~
ensi coincidono con l'accentuarsi del favore che la vihuela incontrava sola, Bologna 1674; Nuovi sovavi concenli di sonafe mustca/! trt va:"
in Spagna e iI liulo in altri Paesi. Ecco perch nel Cinquecenlo itl.- loni per la chillarra spagnola el altre sonale concerlale a due v.o"".'
liano e spagnolo la chilarra era relegata ad un ruolo di secondo piano, e basso, Bologna 1680), Giovanni Bottazzari (Sonale rluove per la ch/-
mentre nello stesso seco lo in Francia, dove il Iiuto non aveva rag-, larra spagnola, Venezia 1663), Gaspar Sanz, (lnslruccion de mus/ca
giunto la sua massima fioritura , essa poleva trovare 1'0pportunil sobre la ,l;uY9r..ll!... espaola, in ben otto edizioni, Saragozza.1674-1697),
di far notare la sua non trascurabile presenza. Pero, quasi sicura:- Robert de Vise (Liure de pieces pour la gU/llarre, Pangl 1686), NI-
menle nell'ultmo terzo del seco XVI , I'adozione praticamente gene- colas Derosier (Douze ouverlure.< pour la gui/are Op. 5, L'Aia 1688;
rale di un quinto coro, creava nella chitarra quelle premesse che in
Italia, Spagna e Francia si concretizzavano coll'apparizione di nume,
rose pubblicazioni, avvenuta nel seco lo successivo. (1) Cfr. Francesco Corbeua [1643] nella eit. Renaissance and Saroque.
A Collecc;on ... , Vol . V.
(2) L'edizione del 1671, ad es., comprende il Tombeau sur la mO~f .d~ la
(1) Cfr. Adrian Le Roy [1551 , 1552) in Renaissan,e and Baroque, A Colleetion Duchesse d'Orleans per voci, chilarra e continuo. che non appare nelI edlzlone
01 XVI and XVIl Cenlury Composilions, orig;nally wriuen lar che Guitar; se/ee- del 1674,
ted, transcribed from ' /he tablatu,. and edited by ALEXANDER BELWW, (3) Cfr. L'Academico Caliginoso [circa 1630] nella de Renaissance and
Vol. /, Franco Colombo Ine., Nuova York e Ricordi, Milano. Baroque. A Col/eclion ... , Vol. VII.
(2) 'Per Gregoire Brayssing (1553) cfr. la cit. Renaissance and Baroque . (4) I1 termine" chilarriglia , con og-m probabili.ta, non sta ad indicare uno
A Colleetion"., Vol. 11. strumento non identico alta ehilarra ma la maniera di suonarJa con le botte lf.
130 131
Nouveaux principes pour l guitarre, Parigi.1689; Les prncipes de la italiani e spagnoli. Prosperano dunque due scuole - quelIa italiana
guitare, Parigi 1696, 1699), Lodovico Roncalli '(Capricci armonici sopra e quella spagnola - che operano indipendenlemente l'una dall'altra.
la chitarra spagno/a. Op. 1, Bergamo 1692),I!'~~cis,::~ 9_'!.".rau (Poema In questa dualita, pero, fa eccezione il napoletano Federico Moretti
harmonico, Madrid 1694), Fran~ois Campion (Nollvelles dcollvertes (seconda meta del '7001834) che , pubblicati propri lavori didattici
sur la guitarc. Op. 1, Parigi 1705) e Santiago de Murzia (o Murcia) nella citta natale, si trasferisce in Spagna dove Lonlribuisce aquel
(Passacalles y obras de guilarra por todos /05 tonos naturales yaci- rinnovamento chitarristico con nuovi lavari stampati a Madrid.
denta/es, manoscritlo. s.l. 1732). Intanto, con I'inizio dell'Ottocenlo, il virtuosismo slrumentale
01tre al Corbella, fra tUlli questi autori (1) si distinguono: il assume, specie in Italia, proporzioni fino allora impensa te ed anche
bergamasco con te Lodovico Roncalli (di cui I'eccellente Passacaglia tra i chitarristi emergono dei talenLi autentici. Qui di seguilo ne
che conclude i suoi Capricci annon;ci, e nota anche attraverso ]a elenchiamo quelli che si sano distinti specie con le loro composizioni.
magistrale trascrizione per archi fatta dal Respighi), Robert de Vi- Il napoletano Ferdinando Carulli : (17701841), stabilitosi defini-
.<e (2) (1660-1721),,, Ordinaire de la musique de la chambre du Roy tivamente a Parigi-aop-un'intensa attiv"tA concertistica, si. dedica
(Luigi XIV), dallo stile elegante, qua e lA nobilmente pensoso, e I'ara quasi esclusivamenle alla composizione e all'insegnamento. Lascia
gonese G~r Sa.ll? (16401710). Di quest'ultimo, nativo di Calanda importan ti lavori didattici (il tutt'ora valido Metodo Op. 241 [11, como
da quanto egli stesso scrive nella sua citata opera (3), sappiamo ch. posta a Parigi nel 1810; i non meno utili pezzi compresi nell'Op. 114 [2]
si addolloro in teologia all'Universita di Salamanca; in seguito venn. e Op. 276), molti lavori per due chitarre (che sono forse le sue cose
in I tala dove completo la sua educazione musicale con Orazio Be migliori), per chitarra sola , per chitarra c orchestra (Due Coocerti
nevoli (maestro di cappella a S. Pietro in Roma), con I'organista Op. 8; Concerto Op, 140; iI Quar(oTOcerto' che, con le Variazioni per
Pietro Ciano e con Cristoforo Caresana (organista deUa cappella chitarra e archi, formano I'Op. 219; Due notturni pcr chitarra e archi)
reale di Napoli). Sempre in Italia, per la sua formazione chitarristica e una lunga serie di mu~i.c~ d'insieme in cui la chitarra concerta col
gli furono da guida le opere d Foscarini (L'Academico Caliginoso), pianoforte (Du"Sonaie-Op. 2i [3]), col 'fiauto, col violino e con com-
Kapsperger, Pellegrini, Lorenzo Fardino, e, qua le maestro diretto, il binazioni strumentali diverse.
romano Lelio Colista. Tornato in Spagna morl a Madrid. Nella In iI pugliese '; Mauro Giuliani (17811829), da Barletta, e quello che
s/mccion de musica egli es pone quanto ha appreso dai maestri ita tra virtuosi dlla chitarra incontra i maggiori successi nei piu qua
liani e, mentre si dimostra molto esauriente sulla didattica dello stru- Iificati ~entri rn""~~;ca:ji d'Europa. A partire dal 1807 prende dimora
mento, e troppo frelloloso con le succinte advertencias generales per per diversi anni a Vienna dove ha proficui contatti con eminenti mu-
l'accompagnamento per chitarra, arpa e organo. 11 testo musicale e siciSl. Da numerosi conceni assieme a famosi strumentisti (iI violi
interessante specie nelle Danze spagnole che si snodano coi loro tipici nista loseph Mayseder, i pianisti Ignaz Moscheles , lohann Nepomuk
rilmi e cadenze. Hummel e altri). Muore a Napoli dopo un fortunato periodo di atti-
Dei var Calvi, Pellegrini, Granata, Guerau, Derosier, ecc., pos- vita in Italia. A lui si devono quattro Conceni (Op. 30, 36, 70 e 103,
siamo dire che, in genere, la loro produzione presenta risultati arti di cui il primo [4] e iI piu noto), molta mLlsica d'insieme (per chitarra
stici discontinui, anche se non vi mancano lavori degni di nota. e pianoforte, in parte composta in coJlaborazione con Hummel e
Al diminuito pregio artistico deUe pubblicazioni apparse agli inizi Moscheles; per chitarra e f1auto; per chitarra e violino; per chitarra
del seco XVIII, segue un'altra delle crisi che caratterizzano l'evolu- e archi, tra cui presenta particolare interesse la Serenata concertata
zione dello strumento. Ma le proprio durante questa prolungata crisi Op. 19 per chitarra, violino e ce lIo) e per due .chitarre. Sono notevoli
che l'accordatura della chitarra rice ve la sua definitiva sistemazione: slrumentalmente e musicalmente alcuni tra i suoi numerosi lavori per
chitarra sola, cosl, per la loro utilita didattica segnaliamo il Melod o
Ora e cosLituita da corde semplici con I'aggiunta di una sesta corda al
Op. 1 (5) e, tra gli Studi, quelli che costituiscono ropo 48 (6) e che
registro grave. L'innovazione non solo accresce I'estensione della tes-
son o tratti dai suoi Concerti. Ricordiamo, per il loro interesse mu-
situra dello strumento, ma ne aumenta decisamente le possibilita sicale especialmente strumeotale, aleune sue composizioni per chi-
di ~spressione, agilita e duttilita. E son.o . ~ppunto queste rinvigorite
r:!.s~lle_ ch". consentiranno alla chitarra di riapparire nel'agone mu-
sicale alla fine del SetteCeni';' sped<iriien; per merito dei maestri (L) Redito a cura di Benvenuto Terzi (Ricordi, Milano) e a cura di Carmen
Lenzi 'Mozzani (Berben , Ancon,,),
(2) Dall'Op, 114. a cura di Bruno Tonazzi. son o riediti 24 Preludi, Bl::rben.
(1) Per Cario Ca!"i (1646), Domenico Pdlegrini (1650), Giovanni BauiSla Ancona.
Granata (1659), Gaspar Sanz (1697) e Francisco Gucrau (-l694), cfr. la dt. Renais- (3) Riedile nelt'elaborazione di HElNRICH ALBERT, Musikverlag 'ljmmcr
sanee and Baroque. A Calleer/on ..., rispettivamente, Vol. l/I, Vol. IV, Vol. VI, mann, Francofone/Meno.
Vol. VIl/ e Vol. IX. (4) Riedito nelJa revisione Ennio Porrino-Mario Gangi, Symphonia VerJag,
(2) Di Rober" de Vise segnal'iamo la Suire d-MolI e la Suce g-MolI nella Basilea.
elabor'azionc di KARL SCHEIT, edite dalla Universal-Edition, Vienna. (5) Ricdlo a cura di HilOS Riuc:r ('B . SchoU's Shne Musikverlag, Magonza)
(3) Le nOlizie aUlObiografiche del Sanz SonO docum entabili solo in minima c a cura di Eduardo Ca1i~ndo (Ber!>en, Ancona).
partc, In proposito cfr. i1 ce Gaspar Sanz, lnsrruccion" con Prlogo y notas (6) Segnaliamo la riedizione a rura di Mara Gangi e CarIo Carfagna,
de LUIS GARCIAABRINES, p. XIII. 8erben, Ancona.
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tarra soJa e cioe: la Sonata Op. 15 (1), i Preludi Op. 83 (2), la Sonata rinnovamento chitarristic0rlIrinCpaJmete al catalano:Ferna~dO Sor \
eroica Op. 150, i Tre Rondo 01'. 8 (3) e i Tre Rondo Op. 17. Pre- (1778-1839) e al madrileDo Dionisio AguadOJ (1784-1849)_ Di -<l.~m- -y(re
sentano gustosa fattur~_ i suoi componimenti per vace e chitarr~ strumentisti, special'!l!m-lL$C!.r.gi.J-:adjnaarga fama quale concerti-
Sia il fiorentino;Matteo Carcassi (1792-1853) che il ferrarese\Luigi sta. Aguado, invece, rinuncia presto alle esibizioni pubbliche e si da
Legnani ( 1790-1877) destano i pi vi vi entusiasmi con le loro tour;l<!es all'insegnamento. Infatti, questa sua scelta si man'festa chiaramente
europee e con le loro composizioni di carattere particolarmente bril- nelle sue opere (Studi e Escuela de guitarra)(I) ancor oggi didattica-
lante. 11 primo, pero, compone il Metodo Op . 59 (4) e gli Studi mente valide. Comunque, neanche iD questo campo Sor gli da meno,
Op. 60 (5), questi ultimi ancor oggi fondamentali per la didattica , Don tanto col suo Metodo ma, soprattutto, per la miglior levatura
oltre a Sonate e Variazioni su temi in yoga nel suo tempo. II secondo, musicale dei suoi numerosi Studi (2), quasi un centinaio. Tra le Sue
a sua volta, sfoggia il virtuosismo piu ardito con le suc Fantasie e opere, tutte di stile classico, si distinguono i Minuetti , i Valzer, i Temi
Variazioni per chitarra e orchestra e, per il solo strumento, con Ca- con variazioni e , in genere, i componimenti di non ampio respiro.
pricci, Variazioni e altro. Sull~ scia del virtuosismo c'e anche Giulio Per c'ompletare il Cadro del ricco chitari-ismo dell'epoca, ricor-
Regondi (circa 1820-1872) che intraprende la sua luminosa carriera diatoo ancora il francese Napolon Coste (1803-1886) per i suoi pre-
corne" enfant prodige. Le sue non numerose composizioni sono co- gevoli ed utili Studi Op. 38 (3) e, nell'ambito della scuola dei Paesi
struite con le pi scabrose difficolta (Rliverie nocturne Op. 19, Fete di lingua tedesca - dove la chitarra compare praticamente con
villageoise Op_ 20, ntroduclion el Caprice Op. 23 , Variazioni, Stu- I'eclissarsi del liuto - segnaliam,o alcuni rappresentanti come Simon '\:'
di, ecc.)_ Franz Molitor (1766-1848), il boemo Wenzel Matiegka (1773-1830) del
Tra gli autori operanti tra il Sette e l'Ottocento ricordiamo~i quale ricordiatoo l'interessante Trio per flauto;'iiola e chitarra
1locclier~J' (1743-1805) del quale sono pervenuti tre Quintetti (N_ l ' Op . 26 (4), tipico lavo,ro di scuola viennese, Anton Diabelli (1781 -1858) ;.
iJi -i-i-aggiore, N. 2 in d maggiore e N_ nn fui iriijl0i:.<:?(6Lp~_r.(;lue che, piu noto come editore e pianista, ha composto per' chitarra sola
violini, viol.,- ..c~)Jo e. chita!ra_Il , geniale violinista"NicoIO ~anini' e per chitarra con a!tri strumenti, e Joh.<I.!Ifl. Kaspar Mertz (1806-1856),
(1782-1840), a sua volta, compone una grade CJ,U!l_ft.it di ' ~lIiSI,?, per autore di composiziooi piacevoli e ' brillan~ D"i,,--;or la diffusione
"J.1itarra eh: pero e,E.u~~~:a_ta_s<:l_(),in mini~! parte. Si tratta di So- della chitarra particolarmente in Austria, lo strumento si trova inse-
nate, Sonatlfle, Mlfluet'h e pezzl van nT1!Ure scarsamente pubblicata rito in composizioni di Johann Nepomuk Hummel (1778-1837), di
la sua musica d'insieme in cui la chitarra unita al violino (di note- Carl M_~~J2er. (diversi Lieder con accompagnamento di chi-
vole interesse la Sonata concertata) (8), oppure inserita in alcuni tarra; Divertimento per chitarra e pianoforte Op. 38) (5), di Ignaz
Terzetti (9) e in numerosi Quartetti (10), sempre con strumenti ad Moscheles (1794-1870) e di fr~LS~.b.ll.lert (Terzetlo [6] per dlle te-
arco. nori, basso e chitarra, composto nel 1813; alcuni Lieder con chitarra;
- '-G-sc~~la spagnola: 'che prosperl! ~ofl!~m.Il0raneamente a q",ella elaborazione, del 1814, di un Trio di Matiegka per flauto , viola e
italiana, invece, non dimostra interesse ad associare la chitarra ad chitarra cui Schubert ha aggiunto il celJo trasformandolo in Quar-
altri strum~nti. Unica eccezione, anche se' di trascurabile impo'tanza tetto; Quindici Danze, del 1819, per flauto o violino e chitarra)_
a.rtistica : la produzione di musica d'insieme con chitarra di Fernando Ne1rUliimo terzo del sec o XIX la chitarra conosce un'altra crisi
Ferrandiere, vissuto a cavaBo tra il XVIII e XIX secolo. Ma la Spagna, e dovra attendere l'eccezionale talento di Francisco Trrega (1852-
oltre che a lui e al gil menzionato Federico More.tI;' deve il proprio 1909) per vedere risollevate le sue sorti. Inratti , essa deve allo stru-
mentista spagnolo la creazione di una nuova scuola fondata su basi
artistiche e razionali, nonch un'indagine profonda sull'espressivita
Vie~~~.segna!iamo la riedizione a cura di Karl Scheit. Universal-Edition, di cui suscettibile. Quasi nella sua totalita, la produzione di trrega
(2) Riediti a cura di Waller Golze, B. Schou's Shne Mu si kverlag, Magonza. \ :.
(3) JI Rondo Op. 8 N. 2 e il Rondo Op. 17 N. 1, a cura di S'ru no Tonazzi,
son o ri edi ti dalla B. Schott's Shne Musikverlag, Magonza. (1) La terza ed ultima edizione dell'Escuela de guitarra viene da Aguado
(4) Ricdiro a cura di Hans Rilter, B. Schott's Shne Musikverlag, Magonza. intitolata Nuevo Mtodo. Tra le molle riedizioni di quest'opera ricordiamo quella
(5) Segoaliamo la riedizione a cura di Costa Proakis, Berben, Ancona. ,>-'. ) sostanzialmente integrale e recente che, col testo tradotto in italiano e in inglese,
(6) Editi a cura di Heinrich Albert, Musikverl ag Zirnmermann, Franco- a cura di Mario Gangi e CarIo Carfagna, e edita dalla Bhben, Ancona .
forle/Meno. . (2) Gli Studi formano cinque raccolle con quesli numeri di Opus: 6, 29, 31,
(7) Cfr. 26 Originalkomposirjonen /r Gilarre allein, a cura di Max Schulz, 35 e 60. Una scelta d 20 di questi SlUdi riveduti da Andrs Segovia e edita dalla
Musikverlag Zimmermann, Francoforle/Meno. Edizioni Curc, Milano _ Le cinque raccoLte sono integralmente st.ampate dalla
(8) Edita a cura di Erwin Schwarz-Reiflingen, Musikverlag Zimmermann, B. Schott's Sohne Musikverlag, Magonza e, sempre integralmente ma con inten-
Francoforle/Meno. dimenti didattici p iu moderni, dalla Bhben, Ancona, a cura di Mario Gangi e
(9) Segnaliamo ji Terzello concertante p~r viola, chitarra e cello, edito a Carlo Carfagna.
cura di Erwin Schwarz-Reiflingen, Musikverlag Zimm ~rmann, Francoforte/Meno, (3) Riediti a cura di Angelo Gilardino, Berben, Ancona.
e Serenata a dHe violini e chitarra, edila a cura di Giuliano 'Balestra, Berben, (4) Ried.ito a cura di Hcinrkh Albert, Musikverlag Zimmermann, Tranco -
Ancona. forte/Meno.
(lO) St!gnaliamo il Ouartetto in re maggiore per violino. viola , cello e chitar- (5) Riedito a cura di Karl Scheit. Osterreichischer Bundesverlag, Vienna .
ro, edi to a cura di Andr Mang(!ot, B. SchoU 's Sohne Musjkverlag. Magonza. (6) Edito a cura Karl Scheil, Verlag oOoblinger, Vienna 1960.
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(
(una trentina di Preludi [11. Studi e pezzi vari) di grande interesse ,J(' h" ' 28 Poemi di Juan Ramon Jimnez, per recitante e chitarra; Les gui.
strurncntale ma e musicalmente alquanto mediocre per cui soltanlo tares bien temperes comprenden te 24 Preludi e Fughe per du" chi.
alcuni Preludi si fanno notare per la genuinita della loro grazia. Mn, ,~ . " larre; Sonata [1], Suite [2]; 24 Caprichos de Goya [3]; Capriccio dia.
nel clima musicale degli inizi del Novecenlo, le composizioni di Trre bolico [4]; Rondo [5]; Tarantella [6] e molti altri lavori), Alexandre
ga non potevano certamen te convincere sulle possibilita d~lla chilarra Tansman (7) (Cavatina, Danza pomposa, ecc.), Fr~nk Martin (Quatre
di adeguarsi alle nuove esigenze eSletiche . Ouelle posslbllt13 pero eSI pieces breves) (8), George Auric, Joa~i!l.. !t"pdrigo (Concierto de Aran.
stevano - anche se in maniera latenle - e il catalano lI::Iiguel ,1,10. juez e Fantasia para un gentilhombre [9] per chilarra e orc hestra;
bet (2) (18781938) ebbe la sensibilita e iI talento piu che adeguali per Sarabande lointaine [10], e diversi altri pezzi), Francis Poulenc (11),
'dimoslrarlo allraverso diversi suoi lavod (3) (Preludi, Melodie popo- (Sarabande), Gian Francesco .Mali,p..!'ro (Preludio) , Giorgio Federico
lari catalane, ecc.) che egli divulgo nella sua inlensa allivila concer, Ghedini, Goffredo Pelrassi, Benjamin BrillEOn (Nocturnal) (12), Hans
tistica. Desto quindi I'ammirazione e I'interesse per la chitarra in Werner Henze (Drei Fragmente ' naCh"TiTderlin, per voce e chitarra;
eminenli musicisli come de Falla, Debussy, Hindemith, e molli alln. Drei Tenlos) (13), Giulio Viozzi (Fantasia) (14) e Giuseppe Radole (Pre.
Cosl Manuel de Falla, nel 1920, compose I'Homenaje a Debussy(4), ludio-Fantasa; Ricercare) (15).
autentica gemma della lelleratura chitarristica moderna, e ne affido
a lui la prima esecuzione.
Ormai io strumento poteva contare pure su un allro esecutore
di razza, l'anda'luso Andrs Segovia , e in omaggQ. ~~e_~~!,_ ..<!.o..!~ ~'in
,terpiete m olticornposiori hann?si:_ri."o~:r~~~r~:_ in questi U~l~~i
decenni. Infine, anche per mento di aHn concenlstl, mo aIre plU
gvani ' leve, la chitarra ha potuto allrarre Su di s I'attenzione di
numerosi musicisti contcmporanei che, con opere spesso di alto
livello artistico , hanno arricchilo il suo repertorio moderno . Tra tutti
questi compositori ricordiamo Albert Roussel (18691937), Dar~us
Milhaud, Manuel Maria Ponce (5) (1886 1948) (Sonata lll; Sonatina
meridional; 12 pr"li.tdi, ecc.):'Joaquin Turlna (6) (18821949) (Sonati
na; Fandanguillo; ecc.), Heitor VillaLobos (7) (1890 1959) (Concerto
per chitarra e piccola orchestra; Douze Etudes; Cinq Prludes; ecc.),
Mario Castelnuovo-Tedesco (18951968) (Concerto [8] e 2.0 Concerto
per chitarra e orchestr; Concerto per due chitarre e orchestra [9];
Quintetto per chitarra e quartetto d'archi [10]; Romancero gitano,
su testi di Federico Garcia Lorca, per 4 voci e chi tarra; Ecloghe per
flauto, corno "inglese e chitarr; iI ciclo di Lieder Die Vogelweide
per baritono e chitarra o pianoforte; il ciclo di Songs The Divan 01
MosesJbnEzra " (1055/135) per voce e chitarra; Platero y yo",
(1) Nella revisione di Mario Gangi e Cado Carfagna sono in corso di slampa
Opere per chicarra di Trrega. BerbeR, Ancona . Sono uscit i: Vol. 1 . Preludi; (1) Edila a cura di Andr s Scgovia, B. Schou's SOhne Musikverlag, Magonza .
Vol . II . Studi. (2) Edita a cura di Andrs Sl!govia, B. Schatc"s SOhne Musikverlag, Magonza.
(2 ) Cfr. BRUNO TONAZZI, Miguet L/oet chilarr;s la dell'impressio.lismo, (3) Ediri a cura di Angelo Gilardino , Berben, Aneona.
B~rben, Ancona 1966. (4) Edito a Cura di Andrs Segovia, Ricordi, Milano.
(3) Gran parte dei Javori di Uobet sano comprcsi nella Coleccin Llobct ", (5) Edito a cura di And rs Segovia, B . Schotl's Sonne Musikverlag, Magonza.
Union Musical Espaola, Madrid. (6) Edita a cura di Andrs Segovia. Ricordi, Milano.
(4) In seguiro trascritto da de Falla stesso per panororte, poi per orchestr~ (7) 1 Qui eit. lavon di Tansman sano editi a cura di Andrs Segovia, B.
e inserito nella Suite Homenajes. la versiont! originale, nelJa magislrale reYI- Schott's Sohne Musikverlag, Magonza.
sione di Miguel Llobet. ~ attualmentc slampala da Ricordi, Milano . (8) Editi a Cura di Karl Sch.eil, Universal-Edition, Vienna.
(5) 1 qui cit. lavori di 'Ponce sono editi a cura di Andrs Segovia, B. Schott's (9) Edita a cura di Andrs Segovia, B. SchoU's Sohne MusikverJag, Magonza .
Shne Musikverlag, Magonza.
(10) Edita a cura di Emilio Pujo) , Editions Max Eschig, Parigi.
(6) 1 qui cit. lavori di Turioa sono edili a cura di Andrs S~govia, B. Schott's
Sh.ne Mu sikverlag, Magonza. (11) POulenc come i qui cit . lavori di Auric, MaJipiero e Ghedini , sono edili
a cura di Miguel Ablniz , Ricordi , Milano .
(7) 1 Qui cir. lavon di Villa-Lobos sono edili dalla J:.ditions Max Eschig, (12) Edito a cura di Julia" Bream , Faber Music Ltd., Londra.
Parigi.
(13) Editi a cura di Jul ian B ream, B. Schou's Shne Musik verlag, Magonza .
(8) Edito a cura di Andrs Segovia, B. Schott's SOhne Musik verlag, Magonza .
(14) Edita a cura di Alvaro Company, Edizioni Suvin i Zerboni , Milano.
(9) Edilo dalla B~rben. Ancona.
(10) Edilo dalla 'B. SchOll's Sohne -Musi"-verlag, Magonza. . (15) Editi dalla Pols kie Wydawnictwo MuzycUle (nella Collana Gra;my na
gtlarle - , fasc. IX, Krakw 1969).
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- 1uncdco Sptnadllo
F~rc;;irnilp n 1
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
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