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Solo da pochi anni gli studiosi di organologia antica si sono interessati agli strumenti della famiglia

del flauto traverso antecedenti l'invenzione francese (probabilmente dovuta ai costruttori Hotteterre)
del flauto conico, con una chiave e in tre pezzi (il cosiddetto flauto "barocco"). Infatti prima di
questo strumento le fonti iconografiche ed i trattati ci mostrano un flauto traverso diverso dal
successivo e che fu usato in Europa dall'XI al XVII secolo. Gli studi e gli articoli in italiano sono
poi veramente pochi: di mia conoscenza solo il paragrafo che gli dedica Andrea Borstein nel suo
libro sugli strumenti musicali del Rinascimento, un capitolo del libro Il flauto di R. Meylan, il libro
di Filadelfio Puglisi sui flauti traversi rinascimentali originali giunti sino a noi e conservati in Italia
(contiene le misurazioni di 29 strumenti) e la Tesi presentata da Luigi Lupo all’Università di
Bologna (Corso di Laurea in Storia della Musica Medioevale eRinascimentale, D. A. M. S.) dal
titolo Il flauto traverso rinascimentale. Comunque anche la bibliografia straniera non abbonda: oltre
al grosso lavoro di Anne Smith "Die Rennaissancequerflote und hire musik" e la bella tesi di Nicole
Journot gli altri lavori si contano sulle dita di una mano.

Il flauto traverso era probabilmente molto più usato e diffuso del flauto a becco: lo testimoniano sia
le più numerose fonti iconografiche (quadri, affreschi, miniature, disegni, ecc.) che gli inventari
degli strumenti musicali delle corti e delle Accademie. Corte di Stoccarda(1589): 220 traverse, 48
flauti a becco; Enrico VIII (1547): 74 traverse, 74 flauti a becco; Maria d'Ungheria (1555): 50
traverse, 10 flauti a becco; Filippo II di Spagna (1598): 54 traverse, 13 flauti a becco; Accademia
Filarmonica di Verona (inventario del 1628): 51 traverse; Corte Medicea di Firenze (1654): 19
traverse. Sembra però che l'introduzione del flauto traverso nella musica “colta” occidentale sia
stata posteriore rispetto a quella del flauto a becco.

Il flauto traverso rinascimentale si presenta all'esterno lievemente conico (con il diametro maggiore
verso l’imboccatura e minore sul piede), mentre all'interno, ha una struttura quasi perfettamente
cilindrica. I fori sono 6 per le dita e 1 di insufflazione. La distanza tra l’etremità superiore e
l’imboccatura è di solito uguale alla distanza tra 6° foro e estremità inferiore. Nessuno strumento è
munito di chiavi e di norma veniva costruito in un solo pezzo (tranne il basso, molto grande, in 2).
Si conoscono comunque tenori in due pezzi e bassi in un solo. I materiali usati sono generalmente il
legno: bosso, acero, pero, melo, olivo, susino, ciliegio ed altri. Mersenne nel suo trattato (vedi par.
sui trattati) parla anche di flauti costruiti in cristallo e vetro. Gli originali superstiti sono quasi tutti
in bosso. Particolare curioso: due flauti conservati al Museo degli Strumenti Musicali di Roma sono
ricoperti in pelle nera, come i cornetti.

Come per gli altri strumenti del Rinascimento anche il flauto traverso componeva una famiglia di
taglie diverse: soprano in la1 (estensione la1-la3), tenore in re1 (estensione re1-la3) , basso in sol
(estensione Sol-sol2). (vedi figura più in basso) Pratica diffusissima era però la trasposizione sia di
quarta che di quinta. Giova qui ricordare che nel Rinascimento si pensava che il consort di flauti
traversi (e anche quello di flauti a becco) suonasse come un registro di 8 piedi e non, come in realta
è, di 4 piedi. (In parole povere i flautisti trasportavano sempre all’ottava, ma probabilmente senza
saperlo!).

Attualmente in tutto il mondo si conservano circa quaranta flauti traversi di tipo rinascimentale (di
cui si sia accertata l’autenticità) e di questi la gran parte in Italia. Prendo queste informazioni
dall’ottimo volume di Filadelfio Puglisi I flauti rinascimentali in Italia che ho già citato. (vedi la
bibliografia).
Riassumo qui brevemente le collezioni pubbliche e private dove sono conservati:
ITALIA
Verona Biblioteca Capitolare 6 tenori 2 bassi
Verona Accademia Filarmonica 6 tenori 6 bassi
Bologna Museo Civico Medievale 2 tenori 1 basso
Milano Museo del Conservatorio 1 basso
Roma Museo Naz. degli Strumenti Musicali 3 tenori 1 basso
Merano Museo di Merano 1 basso
FUORI D’ITALIA
Linz (Austria) Oberosterreichisches Landesmuseum 1 basso
Vienna (Austria) Kunsthistorisches Museum 2 tenori 1 basso
Graz (Austria) Landeszeughaus 2 tenori (?)
Berlino (Germania) Musikinstrumenten Museum 1 tenore
Basilea (Svizzera) Historisches Museum 1 tenore
New York (USA) Rosenbaum Collection 1 basso
Bruxelles (Belgio) 4 tenori 1 basso
E’ da notare che mentre in Italia vi sia una netta padronanza dell’area veneta, nel resto d’Europa è
l’area germanica (Austria, Germania e Svizzera tedesca) a possedere il maggior numero di
strumenti.
Nel Rinascimento la strumentazione di un brano musicale era raramente fissata: dipendeva dalle
convenzioni, dagli strumenti disponibili , dal gusto, ecc.. E' evidente che, come per tutti gli altri
strumenti dell'epoca, il flauto traverso partecipava all'esecuzione sia delle musiche prettamente
strumentali (danze, ricercari, fantasie, capricci, canzoni da sonare, ecc..) sia di quelle vocali
(madrigali, chansons, mottetti, lieder, ecc..). Lo strumento era usato sia nel consort monotimbrico
(3, 4, 5 o più traversi soli) sia in ensemble pluritimbrici, con o senza la presenza della voce. Le
musiche che vorrei però qui ricordare sono alcune di quelle di cui è rimasta certa o quasi una
destinazione ai flauti traversi.

Quella che sembra errere la prima raccolta in ordine cronologico dedicata anche ai flauti traversi è
In dissem Buechlyn fingt man LXXV hubscher Lieder myt Discant. Alt. Bas und Tenor. lustick zu
syngen. Auch etlich zu fleiten, schwegelen und anderen musicalisch Instrumenten artlichen zu
gebrauchen, Köln, Arnt von Aich (1519 c.); Basel, Universitätsbibliothek-RISM BI1 [1519].

Nel 1533, Pierre Attaignant, musicista e editore parigino di grande importanza, pubblicò due
collezioni di Chansons a 4 voci nel cui frontespizio specificava: "....desquelles les plus convenables
a la fleuste dallemant sont signees en la table cy dessoubz escripte par a. et a la fleuste a neuf trous
par b. et pour le deux par a b." (le più adatte al flauto traverso sono segnate nella tavola sottostante
con la lettera a, quelle per il flauto a becco (a nove fori) con la lettera b e quelle adatte ad entrambi
con le lettere a e b.). (vedi figura qui sotto)
Nel 1539 Georg Forster pubblicò a Norimberga una raccolta di Lieder: Frische teutsche Liedlein.
L'edizione ebbe grande successo e fu ristampata a più riprese. Un esemplare della 4° edizione
(1552) ritrovato ad Ulm porta delle indicazioni strumentali manoscritte: in molti lieder sulla parte
del tenore è riportata la parola "Zwerch pfeif" (flauto traverso).

Nella musica inglese era molto usato il "Broken consort" codificato da Thomas Morley nella
raccolta First Book of Consort Lessons del 1599. Era formato da una viola da gamba soprano (o
violino), flauto, viola bassa, liuto, citara e bandora. Altre raccolte sul tipo di quella di Morley sono:
Sir William Leighton, The Teares or Lamentations of a Sorrowful Soule, Londra 1614. Phillip
Rosseter, Lessons for Consort, Londra 1609. Walsingham Consort Books.

Sinora l'unico cd esclusivamente dedicato ai flauti traversi rinascimentali è quello di Nancy Hadden
(che si avvale della collaborazione di Rachel Beckett, Janet See e Lisa Beznosiuk per il consort):
Flute music, pubblicato dalla Hyperion nel 1988.

In altre incisioni si possono trovare alcuni brani in cui vengono usate le traverse:

“Musiche fatte nelle Nozze dello Ill. Duca di Firenze....” 1539, ed Tactus. In alcuni brani sono
presenti le traverse. (flautisti D. Lo Cicero, N. Journot e J. Fiedler)

V.Ruffo: Capricci a 3 voci (1564) ed. Stradivarius STR 33337. In 3 brani sono presenti le traverse
originali dell'Accademia Filarmonica di Verona. (flautisti S.Bet e G.Lazzari)

O. Di Lasso: Villanelle (1581) ed. Stradivarius STR 33374. In 5 villanelle sono presenti le traverse.
(flautisti L.Verzulli e M. Maurizi).

Lodovico Da Viadana: Sinfonie Musicali a otto voci op. 18, ed. Stradivarius STR 33431. In alcuni
brani è anche presente un consort di quattro traverse (flautisti S.Bet, L. Verzulli, L. Lupo, G.
Lazzari)

Renaissance Music from the Courts of Mantua and Ferrara, ed. Chandos CHAN 0524. In alcuni
brani è presente la traversa (flautista N. Hadden).

On the banks of Elicon (Early Music of Scotland), ed. Dorian DOR 90139 e Watkins Ale (Music of
English Renaissance), ed. Dorian DOR 90142. In molti brani è presente la traversa (flautista Chris
Norman).

P. Certon: Cansons, ed. Harmonia Mundi 1901034. In alcuni brani è presente la traversa (flautista
Kathleen Devore).
M. Praetorius: danze da Terpsichore, ed. L’Oiseau-Lyre 414 633-2. In alcuni brani è presente la
traversa (flautisti L. Bezsnosiuk, J. Morgan, N. Hadden, M. Lawrence)

T. Susato: Dansereye, ed. L’Oiseau-Lyre 436 131-2. In alcuni brani è presente la traversa (flautisti
N. Hadden, E. Stanbridge, W. Lyons, K. McGovan).

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