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Sonate per pianoforte (Beethoven)

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Ludwig van Beethoven compose le sue 32 sonate per pianoforte tra il 1795 e il 1822. Sebbene
originariamente non destinate ad essere un insieme unico, sono considerate una delle più importanti collezioni
di opere della storia della musica.[1] Hans von Bülow le chiamò Il Nuovo Testamento della musica, essendo
L’antico Testamento Il clavicembalo ben temperato di Johann Sebastian Bach.[2]

Le sonate per pianoforte di Beethoven devono essere viste come il primo ciclo di pezzi importanti per
pianoforte adatti alle prestazioni di una sala da concerto,[1] sia ad esecuzioni private che pubbliche, che creano
"un ponte tra il mondo del salone e la sala da concerto".[1]

Indice
Elenco delle sonate
Prime sonate
Sonate centrali
Ultime sonate
Esecuzioni e registrazioni
Arrangiamenti
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni

Elenco delle sonate

Prime sonate

Le prime sonate di Beethoven sono fortemente influenzate da quelle di Haydn e Mozart. Nonostante ciò, egli
cominciò a trovare nuovi modi di comporre le sue sonate. Le sue prime quattro sonate hanno quattro
movimenti lunghi, molto rari ai suoi tempi, e la Patetica è la prima ad avere due tempi in un movimento.

Opus 2: Tre sonate (1795)

No. 1: Sonata n. 1 in Fa minore


No. 2: Sonata n. 2 in La maggiore
No. 3: Sonata n. 3 in Do maggiore

Opus 7: Sonata n. 4 in Mi bemolle maggiore ("Gran Sonata") (1797)

Opus 10: Tre sonate (1798)


No. 1: Sonata n. 5 in Do minore
No. 2: Sonata n. 6 in Fa maggiore
No. 3: Sonata n. 7 in Re maggiore

Opus 13: Sonata n. 8 in Do minore ("Patetica") (1798)

Opus 14: Due sonate (1799)

No. 1: Sonata n. 9 in Mi maggiore (arrangiate anche, dallo stesso Beethoven, per il Quartetto in
Fa maggiore (H 34) nel 1801)
No. 2: Sonata n. 10 in Sol maggiore

Opus 22: Sonata n. 11 in Si bemolle maggiore (1800)

Opus 26: Sonata n. 12 in La bemolle maggiore ("Marcia funebre") (1801)

Opus 27: Due sonate (1801)

No. 1: Sonata n. 13 in Mi bemolle maggiore 'Sonata quasi una fantasia'


No. 2: Sonata n. 14 in Do diesis minore 'Sonata quasi una fantasia' ("Al chiaro di luna")

Opus 28: Sonata n. 15 in Re maggiore ("Pastorale") (1801)

Sonate centrali

Dopo aver composto le sue prime 15 sonate (fino all'op. 28), Beethoven scrisse a Wenzel Krumpholz, "D'ora
in poi, ho intenzione di prendere un nuovo percorso." Le sonate di Beethoven di questo periodo sono molto
diverse dalle precedenti. Iniziò ad abbandonare la forma sonata comune di Haydn e Mozart e la sostituì con
modi più profondi di fare una sonata. La maggior parte delle sonate del periodo romantico sono state
fortemente influenzate da quelle di Beethoven. Dopo il 1804, Beethoven smise di mettere più sonate in una
sola opera e compose solo opus uniche. Non è chiaro il motivo per cui lo fece.

Opus 31: Tre sonate (1802)

N. 1: Sonata n. 16 in Sol maggiore


N. 2: Sonata n. 17 in Re minore ("Tempesta")
N. 3: Sonata n. 18 in Mi bemolle maggiore ("La caccia")

Opus 49: Due sonate (composte nel 1795-6, pubblicate nel 1805)

N. 1: Sonata n. 19 in Sol minore


N. 2: Sonata n. 20 in Sol maggiore

Opus 53: Sonata n. 21 in Do maggiore ("Waldstein") (1803)

WoO 57: Andante favori — movimento centrale originale della sonata "Waldstein" (1804)

Opus 54: Sonata n. 22 in Fa maggiore (1804)

Opus 57: Sonata n. 23 in Fa minore ("Appassionata") (1805)

Opus 78: Sonata n. 24 in Fa diesis maggiore ("A Thérèse") (1809)


Opus 79: Sonata n. 25 in Sol maggiore (1809)

Opus 81a: Sonata n. 26 in Mi bemolle maggiore ("Les adieux/Das Lebewohl") (1810)

Opus 90: Sonata n. 27 in Mi minore (1814)

Ultime sonate

Le ultime sonate sono tra le sue opere più complesse e più difficili del repertorio odierno. Ancora una volta, la
sua musica ha trovato un nuovo percorso. In questo periodo, il suo stile classico e il suo udito erano del tutto
scomparsi, sostituiti dalle origini della musica romantica. La Hammerklavier è ritenuta la più difficile sonata di
Beethoven. In realtà, la si è ritenuta ineseguibile fino a quasi 15 anni dopo la sua pubblicazione, quando Liszt
la suonò in un concerto.

Opus 101: Sonata n. 28 in La maggiore (1816)

Opus 106: Sonata n. 29 in Si bemolle maggiore ("Hammerklavier") (1819)

Opus 109: Sonata n. 30 in Mi maggiore (1820)

Opus 110: Sonata n. 31 in La bemolle maggiore (1821)

Opus 111: Sonata n. 32 in Do minore (1822)

Esecuzioni e registrazioni
Le 32 sonate vennero eseguite per la prima volta, in un ciclo di concerti, da Hans von Bülow.[3] Diversi
pianisti hanno poi emulato l'impresa, e tra questi Artur Schnabel (il primo dopo Bülow ad eseguire il completo
ciclo in concerto).

Il primo pianista a registrare l'intero ciclo fu Artur Schnabel, che lo registrò per la EMI tra il 1932 e il 1935.[4]
Altri pianisti che registrarono le 32 sonate sono Claudio Arrau, Vladimir Aškenazi, Wilhelm Backhaus, Daniel
Barenboim, Malcolm Binns (su strumenti originali), Alfred Brendel, John O'Conor, Annie Fischer, Richard
Goode, Maria Grinberg, Friedrich Gulda, Jenő Jandó, Wilhelm Kempff, Paul Badura-Skoda, Anton Kuerti,
Paul Lewis, HJ Lim, Maurizio Pollini, Bernard Roberts, Aldo Ciccolini, András Schiff, Russell Sherman e
Gerard Willems. Ėmil' Gilel's iniziò la registrazione ma morì prima di completare il lavoro.

Nel 1970, Daniel Barenboim stabilì il record di pianista più giovane ad aver eseguito la registrazione del ciclo
completo (realizzandolo dal 1967 al 1970).[5] Nel 2014, questo "record" è stato battuto dal pianista cinese
Mélodie Zhao, che ha registrato le 32 sonate[6] all'età di 19 anni, per l'etichetta discografica Claves Records.[7]

Tra il 2005 e il 2007, all'età di 60 anni, Kun Woo Paik, della Corea del Sud, ha registrato tutte e 32 le sonate
per Decca Records.

Arrangiamenti
L'op. 27 è stata orchestrata da Nathan Kelly per orchestra sinfonica. L'op. 106 è stata orchestrata da Felix
Weingartner per orchestra romantica.

Note
1. Rosen (2002), note di accompagnamento
2. ^ Bach: The Well-Tempered Clavier - Das Wohltemperierte Clavier - release information, su
brilliantclassics.com. URL consultato il 9 settembre 2011.
3. ^ Carnegie Room Concerts (http://www.carnegieroom.org/index.php?option=com_content&vie
w=article&id=5&Itemid=4) Archiviato (https://web.archive.org/web/20120425121638/http://www.
carnegieroom.org/index.php?option=com_content&view=article&id=5&Itemid=4) il 25 aprile
2012 in Internet Archive.
4. ^ Beethoven Complete Piano Sonatas in Two Volumes, ed. by Artur Schnabel, Alfred
Masterwork Edition, Publisher's Preface
5. ^ Beethoven Daniel Barenboim The 32 Piano Sonatas (https://www.discogs.com/Beethoven-D
aniel-Barenboim-The-32-Piano-Sonatas/release/2056997)
6. ^ Beethoven sonatas (http://www.musicweb-international.com/classrev/2015/Feb/Beethoven_s
onatas_501304.htm)
7. ^ Melodie-Zhao Beethoven complete piano sonatas (http://www.claves.ch/categories/piano/alb
ums/melodie-zhao-beethoven-complete-piano-sonatas)

Bibliografia
Charles Rosen, Beethoven's Piano Sonatas: A Short Companion, Yale University Press, 2002,
ISBN 978-0-300-09070-3.
Donald Tovey, A Companion to Beethoven's Piano Sonatas, Associated Board of the Royal
Schools of Music, 1999, ISBN 978-1-86096-086-4.
Robert Taub, Playing the Beethoven Piano Sonatas, Amadeus Press, 2009, ISBN 978-1-
57467-178-0.
William Behrend, Ludwig Van Beethoven's Pianoforte Sonatas, Ams Pr Inc, 1988, ISBN 978-0-
404-12861-6.
Denis Matthews, Beethoven piano sonatas, British Broadcasting Corporation, 1967.
Kenneth Drake, The Beethoven sonatas and the creative experience, Indiana University Press,
2000, ISBN 978-0-253-21382-2.
Henry Alfred Harding, Analysis of Form in Beethoven's Sonatas, Nabu Press, 2010, ISBN 978-
1-176-31116-9.

Collegamenti esterni
Beethoven lecture-recitals alla Wigmore Hall, Londra (http://music.guardian.co.uk/classical/pag
e/0,,1943867,00.html) da András Schiff

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