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STORIA DELLA MUSICA – lezione 10 a, b, c

Ludwig van Beethoven (1770-1827) viene influenzato anche da alcuni autori contemporanei, come:
- Clementi, un pianista che ebbe una carriera e diffusione della sua produzione a livello internazionale.
Specialmente per le nuove risorse che riuscì a trovare nel pianoforte inventerà un nuovo codice
espressivo e tecnico fondamentale nella produzione di Beethoven;
- Riferimenti alla grande produzione rivoluzionaria: i francesi dopo la loro rivoluzione avevano
bisogno della musica celebrativa e viene quindi affidata a due italiani: Cherubini e Spottini che
arrivano a Parigi e con la loro inclinazione a scrivere della musica grandiosa celebrativa capace di
esprimere l’apoteosi di questo evento importante e drammatico per la politica europea trovano a
Parigi il luogo dove potersi esprimere al meglio. Trovano nelle marce funebri per celebrare chi è
morto durante la rivoluzione; dominano le pagine dell’an plain air, uno stile sinfonico pieno di ottoni
e ricercato, perfetta per esprimere la grandiosità della cultura e della storia francese in relazione
all’evento ma anche di riempire grandi spazi dove questa musica poteva essere suonata per arrivare
al grande popolo.
E’ difficile collocare Beethoven in un momento preciso: ci troviamo nel classicismo che però si sta
diramando in diverse direzioni in quanto ci troviamo di fronte ad una transizione. Ad esempio, la sonata ci
rimanda al classicismo ma contemporaneamente la sua produzione va contro questi prodotti “consumati”.
Beethoven è un compositore che ha vissuto un’esperienza molto travagliata: è un compositore “sfortunato”
in quanto da piccolo non rispecchiava il talento di prodigio richiesto dal padre Johann, ad esempio
abbassandoli sempre l’età. Nel 1792 Beethoven vive una grande opportunità con un ciclo di lezioni con
Haydn, in quanto il compositore si era accorto delle capacità di Beethoven, dandoli così poche lezioni private
per via dell’irrequietezza di Beethoven, inoltre aveva un’immaginazione che andava oltre i canoni della
musica contemporanea.
Neethoven vive a Vienna, che divenne in seguito il centro della vita musicale, in questa città (anche se a
Vienna si può visitare la Beethoven House) in realtà il musicista vive ben in 60 abitazioni. Qui avrebbe
anche un’importante esperienza che lo rende il musicista di trasmissione principale: è un libero
professionista che scrive quello che vuole, anche grazie ad una rendita annua dovuta al suo successo che
porta diversi nomi importanti che annualmente li danno dei soldi che li permettono di scrivere tutto ciò che li
desiderava, allontanadosi così la visione del musicista di corte dove il committente pagava per ricevere la
composizione che lui\lei voleva. A ciò si affiancano anche alcune lezioni che, però, non sono il suo
principale lavoro. Fondamentale è la nascita dell’editoria che li permette la facile diffusione della sua
produzione, che colpivano molto gli editori mettendole in cima alle loro esigenze e diffondendole ovunque.
Beethoven presenta una grave sordità che peggiora all’inizio dell’800, quando inizia a dover scrivere le
proprie composizioni senza mai veramente sentirle. Quando nel 1802 inizia a sentire il peggioramento della
malattia inizia a provare diverse medicine, che però non vengono risolte in quanto era collegato ad una
problematica del nervo. Un medico li consiglia di allontanarsi dai rumori della grande città e quindi si sposta
in campagna, dove però si sente molto solo, spingendolo di scrivere un testamento (con un area quasi di
suicidio) ai fratelli che però non viene mai inviato. Cerca di utilizzare degli strumenti per poter amplificare i
suoni esterni, specialmente per la direzione, che lo porta prima ad allontanarsi dalla direzione musicale e in
seguito a scrivere dei quadernetti per parlare con le persone intorno a lui. Per moltissimi storici si afferma
che sia questa la ragione del suo caratteraccio, anche perché nelle sue lettere personali ed intime è molto
dolce e passionevole. Principalmente l’affetto di Beethoven viene spinto verso il suo nipote Karl Beethoven,
per cui sogna la carriera da filologo romanzo (anche se alla fine non si realizzò mai in quanto creava molti
dispiaceri legati all’alcool).
Troviamo tre periodi creativi:
- La prima fase, il periodo giovanile: 1790-1800.
o Il lavoro sull’invenzione tematica, lavorava in profondità sui temi che divenivano uniche e
irripetibili, la cui unicità è inesplorata, principalmente per la loro violenza espressiva. Nella
sonata patetica, ad esempio troviamo una richiesta pietosa e delle risposte minacciose che si
alternano e contrastano tra di loro. Questa ricerca sui temi molte volte portano alla rinuncia
l’equilibrio ed ordine elementi centrali del classicismo;
o Elaborazione della sintesi, dei pochi materiali sui cui lavora Beethoven, sono fondamentali
per la sua lavorazione tematica e la sua unicità, in quanto da questi pochi spunti e materiali
Beethoven crea opere uniche.
o Lavora sulle prime 11 sonate (come Patetica e Chiaro di luna), la Sinfonia n.1 e i primi tre
concerti per pianoforte e orchestra;
- Periodo eroico: 1800-1817. Nascono le più importanti opere e sinfonie di Beethoven: sinfonie nn. 2-
7, Sonate 11-26, Fidelio, tinte drammatiche violente (Quarto concerto per pianoforte, un “orfeo che
cerca di placare le urla), rivoluzione formale (introduzioni, sviluppi e code), tinta unitaria (relazioni
interne ai movimenti);
- Terzo stile: 1817-1827. Ci ritroviamo davanti a delle opere apertamente criticate dai contemporanei.
Sono opere dove Beethoven ritrova la polifonia (che viene rivalutata dai principali artisti dell’inizio
dell’800), a vederla come un principale strumento per poter arricchire la sonata. Beethoven cerca
quindi di innestare la fuga all’interno della sonata, rendendo quindi le due opere quasi alla
contrapposizione. I temi, inoltre, vengono sostituiti con i gruppi tematici, che sono delle versione
maggiormente ampliate, presente ad esempio nella Nona Sinfonia.

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