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LEZIONE 5 – STORIA DELLA MUSICA

JOHAN SEBASTIAN BACH (1685-1750).


Canon triplex a 6 vocibus è una polifonia di Bach
che però è una composizione a 3 pentagrammi, in
realtà i pentagrammi sono effettivamente 6, perché
dobbiamo vederlo anche a modo retrogrado. Questo
è un esempio di come la musica di Bach sia molto
cerebrale, più che emotivo.
Johan Sebastian Bach ebbe 20 figli, si sposò due
volte, una volta con Maria Barbara Bach Gehren e
l’altra fu Anna Magdalena Wicken Zeltz (secondo lo
studioso Martin Javis in realtà è la moglie di Bach
Anna Magdalena ad aver scritto molte delle sue
composizioni, in quanto la calligrafia della sua
musica non era la stessa di Bach, in realtà è molto
normale l’esistenza di testimoni secondari scritti
dalla seconda moglie, sia perché molte volte le
musiche venivano trascritte, ma anche perché per un
periodo Bach era cieco e quindi aveva necessità di
qualcuno che scrivesse quello che lui dettava). Tutti i
suoi figli sono stati musicisti e alcuni di loro sono
diventati, per molto tempo, più famosi dello stesso
padre, principalmente sono due:
- Carl Philip Manuel Bach, figlio di Johan Sebastian Bach e Maria Barbara Bach Gehren, conosciuto
come il Bach tedesco;
- Johann Christian, figlio di Johan Sebastian Bach e Anna Magdalena Wicken Zeltz, conosciuto come
il Bach londinese.
La riscoperta di Johan Sebastian Bach come grande musicista è avvenuta durante il romanticismo grazie a
figure come Schumann e Mendes, portando all’inizio della Bach Reneissance, rivalutando tutto il suo
repertorio, di cui si erano perse anche, in parte, le tracce.
Bach è sempre legato ad una visione di severità, ma in realtà era anche un musicista sovversivo, portandolo a
violare molte volte le regole. Un esempio avviene durante la sua giovinezza quando era al servizio di corte
ad Arnstadt come compositore, a Lubecca arriva Buxtehude (un grandissimo compositore ed organista e di
musica polifonica); Bach era interessato per poterlo ascoltare, visto che inizialmente Bach era un’organista,
per tal motivo si fa a piedi 400km a piedi, chiede delle settimane al signore, ma in realtà ci impiega dei mesi,
al suo ritorno era stato sostituito. La sua voglia di abbandonare le regole lo portano anche
all’imprigionamento nel 1717 a Weimar, in seguito ad un litigio con il suo signore. L’unico principe con cui
Bach ha una comunione di intenti è il principe Leopoldi di Cothen dove sta dal 1717 al 1723, qui ha la
possibilità di scrivere e realizzare la sua musica, portandolo a far nascere le sue grande composizioni,
dedicate principalmente all’ambito strumentale (generalmente di poco interesse dei signori in quanto
preferiscono le canzoni vocali che sottolineano la potenza di corte).
Il grosso della sua carriera (fino al 1750, quando muore) Bach la trascorre a Lipsia. Bach era un uomo che
teneva insieme le due componenti distinte della musica della città, tra i caffè fino alla Chiesa di San
Tommaso.
La vita di Bach può essere divisa in 4 periodi:
- Ad Arnstadt (1703-1708) dove lavora come organista, una delle opere principali che scrive è Toccata
e fuga in re minore per organo. L’organo è uno strumento essenziale per Bach in quanto le sue 3
tastiere li permetteranno di concepire la sua musica polifonica;
- A Weimar (1708-1717),dove lavora come organista e nella realizzazione di musica sacra (sarà uno
dei grandi capitoli delle sue opere);
- Cothen (1717-1723), dove si occupa della musica strumentale;
- Lipsia (1723-1750), musica sacra e musica strumentale.
Dell’enorme corpo della sua produzione bisogna sottolineare che Bach era uno sperimentatore: trova delle
strade diverse per poter ragionare e lavorare sugli strumenti.
- Sei lavori di Suites per violoncello. E’ musica strumentale in tempo di danza scritta solo per
violoncello solo (che fino a quel momento era considerato esclusivamente come accompagnamento
– basso continuo e linee di sostegno, ma in queste suite di Bach il violoncello arriva a produrre
accompagnamento e melodia). Queste sei composizioni cerca di andare oltre a quello che era
generalmente associato al violoncello: una di queste suites era realizzata per un violoncello a 5 corde
(generalmente il violoncello era a 4 corde); una suites è per un violoncello scordato (una delle corde
del violoncello viene tesa in maniera diversa, ampliando così ulteriori particolarità timbriche per lo
strumento); una suites (il preludio della prima suites per violoncello in sol maggiore) centrata sulla
polifonia immaginaria, in quanto per Bach tutto si sovrappone, in questo caso ci troviamo di fronte
ad un pezzo monodico (Bach scrive una nota dopo l’altra) e polifonico (perché la suite ci permette di
creare qualcosa di magico, facendoci sentire come se fossimo di fronte ad una polifonia, è come se
avessi un filo continuo e riuscissi a tirare fuori altri fili, questo è l’effetto che si sente ascoltando la
suite);
- Arte della fuga. Una raccolta di 24 fughe, diverse tra di loro, ma basate su un unico tema e che non
verrà mai terminato da Bach in quanto un lavoro troppo complesso. Il suo lavoro termina proprio su
4 note (si bemolle, la, do, quadro), delle note secondo l’annotazione alfabetica tedesca formano la
parola BACH, quindi al suo stesso nome, ed è come se fosse una sua firma su quello che è uno dei
lavori più complessi dal punto di vista musicale;
- Offerta musicale. Nasce da uno scherzo con il re Federico II di Prussia (una flautista dilettante) che
lancia a Bach una sfida di scrivere un tema cromatico difficile da elaborare. Tra queste vi è anche il
Canone infinito, dove l’avanzamento della composizione è così estremo da sembrare infinito;
- Le Passioni. Bach importa le categorie del teatro nella chiesa e nella musica sacra: una situazione
sovversiva. Tra queste passiamo ricordare la Passione secondo Matteo, dove il coro, diviso in tre
parti, sembra quasi che siano 3 personaggi che dialogano tra di loro.
Oltre alla sperimentazione, la musica di Bach è anche speculativa: opere che si propongono di speculare dal
punto di vista teorico, ossia attraverso la musica Bach vuole dimostrare una teoria. Uno dei casi più famosi è
Il clavicembalo ben temperato del 1741, una raccolta di preludi e fuga pensati per dimostrare il principio del
temperamento (che si stava presentando in quegli anni). Il principio del temperamento è quel principio nato
per poter accordare gli strumenti ed è quel principio che seguiamo noi oggi, allontanandosi dalla modalità di
accordare che avveniva precedentemente in quanto era legato a dei colori e dava la necessità di dover
accordare lo strumento ogni volta in base alla tonalità che si voleva suonare. La scala temperata divide la
nota in 12 intervalli uguali tra di loro (che in parte fa perdere la tonalità che aveva precedentemente, ma
eliminava il problema che vi era prima). Nel Clavicembalo ben temperato Bach scrive quindi 24 preludi e
fughe da realizzare con lo stesso strumento in tutte le tonalità, con l’obiettivo di dimostrare che il principio
del temperamento funzionava e poteva essere applicata a tutta la musica del tempo.
Bach viene caratterizzato dalla fuga: una composizione polifonica (sovrapposizione di più parti), in forma
tripartita:
- Esposizione, dove noi lavoriamo sul soggetto e il controsoggetto (i temi della composizione), dove
nel controsoggetto troviamo il perseguimento del soggetto. L’esposizione è un meccanismo di
risposte secondo il meccanismo dello sfasamento: entra la prima voce\parte ed esegue il soggetto e il
controsoggetto, dopo entra la seconda voce\parte sfasata che esegue il soggetto e il controsoggetto,
etc.;
- Svolgimento, vi è più libertà di movimento (divertimenti), dove il compositore scrive una parte
meno vincolata ma con una regola fondamentale: deve derivare tutto ciò che scrive da soggetto e
controsoggetto;
- Riesposizione, una sezione ricapitolativa, nel quale risentiamo le entrare sfasate ma più riavvicinata,
conosciuti come gli stretti, diminuendo così le sfasature.
Nella musica di Bach molto presente è la spinta verso di Dio, anche nella musica non sacra. Ciò è visibile sia
a dei simboli cristiano all’interno delle partiture (I.N.J. o la croce) ma anche la numerologia ci riporta a Dio,
un esempio è Le Variazioni Goldberg (1741) per strumento a tastiera, una composizione scritta secondo il
sistema con variazione, queste variazioni sono basate su un’aria iniziale. Dal punto di vista formale questa
composizione presenta nell’Aria 32 battute, mentre le variazioni totali sono 30: ogni 3 variazione vi è un
canone che si distendono fino alla nona. Centrale nelle Variazioni è il numero 3, essenziale all’interno della
religione e della spiritualità e anche nella cristianità (la trinità).
Il canone è una composizione polifonica nella quale le voci imitano la prima in successione sfatata. Qual è la
differenza tra fuga e canone? All’effetto dell’esposizione sono simili, ma dalla sezione dei divertimenti in
poi è diverso: mentre nel canone la seconda e le altre voci imitano la prima in maniera rigorosa; nella fuga
dai divertimenti in poi vi è una maggiore libertà data al compositore, che non deve seguire per forza quello
che avviene nella prima voce. Esistono diverse tipologie di canone:
- Canone inverso, la seconda voce fa esattamente quello che fa la prima, ma se la prima sale verso
l’altro, la seconda voce scende a basso; quindi, la inverte a specchio;
- Canone retrogrado o cancrizzante. La seconda voce è uguale alla prima ma andando all’indietro. La
seconda voce si deriva dalla prima ripercorrendola dal fondo all’inizio.

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