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STORIA DELLA MUSICA

Molti italiani del ‘700 sono andati in Russia. Anche se gli italiani nel campo dell’opera erano
diciamo una eccellenza. Tchaikovsky è russo ma nelle sue composizioni ha sempre uno sguardo
verso l’Europa, non avvicinandosi a quei temi folkloristici russi. La musica di Mussorsky, di Borodin
ecc. la musica di Kuì è più piacevole. Arrivati al 1840 circa, i vari paesi soprattutto quelli che non
avevano prodotto tanta musica, è legata tutto alla triade italiana, francese e tedesca, ossia i paesi
dominanti. L’inghilterra è un paese importante che non ha prodotto molta musica. Le invenzioni
più d’avanguardia son state appunto in Italia, Francia (anti-italia) e Germania. Berlino è un’altra
città importante per la musica ma che appartiene ancora all’impero prussiano. Le caratteristiche
per quanto riguarda la germania sono la tecnica contrappuntistica (grazie alla famiglia Bach), una
mistura tra stile italiano e stile francese. Diverso è lo stile Viennese che risente dell’influsso
italiano, che ha avuto Metastasio, Salieri, Caldara. Da Roma a Vienna è stato un continuo andare e
venire di nomi italiani. Quando si impianta quello che si chiama lo stile viennese, quando si
afferma il sinfonico insieme a Milano. Si scrive tutto per esteso grazie alla nascita del basso
albertino. Il fortepiano nasce nel 1709 grazie a Bartolomeo Cristofori che aggiunse al clavicembalo
il forte ed il piano. Nella costruzione degli strumenti, gli italiani avevano un suono più brillante, più
aperti, gli strumenti francesi più delicato con l’aggiunta della seconda tastiera, i fiamminghi e
tedeschi simili ma hanno una ricercatezza di suono che producono effetti diversi. La svolta è più
evidente quando a Vienna si costruiscono i primi fortepiano, e Mozart e Haydn cominciano a
comporre per essi. Viene ampliata la tastiera. Lo strumento non fa più il basso continuo, nella
musica da camera ha la funzione di strumento indipendente con soli che dialogano con altri
strumenti, mentre col clavicembalo vi era la funzione di quest’ultimo come basso continuo. Le
perle del camerismo sono le sonate di mozart, di beethoven. Boccherini lascia l’italia per sempre
per andare in spagna, la stessa cosa fa Domenico Scarlatti, che ha composto 555 sonate per
tastiera. Durano poco. Muore nel 1757, ma comunque Muzio Clementi ne eredita la scrittura. Il
pianismo vero inizia però da Mozart, o dai figli di Bach che scrivono i trattati per strumenti a
tastiera. Lo stile pre-romantico Emfisamer che anticipa lo sturm und drang. Alcune delle sonate di
Scarlatti è fatta col basso continuo. A milano c’è Sammartini che ha lavorato espressamente in
questà città con uno stile tardo barocco e galante, che si concentra sulla composizione della
sinfonia. Haydn sbarca a Vienna e lavora nel duomo di Vienna, nel luogo principale della cultura
viennese. Impianta la sinfonia viennese, scrittura estesa per i gravi, presenza di fiati e contrabbassi.
Haydn prima di mozart crea il trio da camera (pianoforte, violino e violoncello). Haydn è il padre
del trio. Scopre la musica di Haendel quando era a Vienna. Nasce nel 1732 e nel 1809. Mozart
prende spunto da Haydn per il trio. Haydn inventa il quartetto d’archi. Scrivere per questi
strumenti significava andare per procedimenti contrappuntistici. Mozart scrive le prime fughe nel
momento in cui vengono scoperte quelle di Bach. Van Swieten porta a vienna le composizioni di
bach e di haendel. Mozart studia il clavicembalo ben temperato. Haydn scriverà due oratori
pensando ad Haendel. Van Swieten diventa librettista di Haydn.
Beethoven nasce nel 1770, inizia presto a suonare, ma nel 1792 lascia Bohn, studia pochissimo con
Haydn ma molto con Salieri, il quale riesce a sopravvivere a Mozart. Salieri lo addestra alla vocalità
italiana, Albrechtsberger lo avvicina al contrappunto. Scrive le prime sonate per pianoforte
ispirando le prime tre a Haydn ed i primi trii. Però il più grande retaggio sono le sonate per
pianoforte, le sinfonie. Lo sturm und drang tipico delle opere di mozart, haydn, gluck e piccinni.
Brahms tarda a scrivere le sue sinfonie poiché la paura veniva proprio dalla nona di beethoven,
infatti scrive la prima a 40 anni, ma diventa un anello di cambiamento nell’ambito della sinfonia.
Verso l’ultimo ‘800 abbiamo lo sgretolamento della tonalità. Dopo brahms abbiamo mahler,
brukner. Mahler inizia come direttore, comincia a comporre e si inoltra nella sinfonia, accolgono la
musica dei cabaret, lirismo spinto, voci e coro, mahler parte dalla nona di beethoven ma fa
un’operazione di schianto. Muore nel 1911, 3 anni prima della prima guerra mondiale. Mahler è
l’espressione delle crisi dell’uomo nel nuovo secolo, dovuto anche un po’ alla filosofia di Nice.
Schubert (1797-1828) bisogna sovrapporlo a Beethoven, a differenza di quest’ultimo non è molto
famoso, è un alternativo, tra clandestinità e ricerca di un lavoro. Scrive oltre 600 lieder, sinfonie.
Ha scritto due cicli liedristici: Viaggio d’Inverno e La bella Mugnaia. Purtroppo di Schubert si capì
ben poco fino alla morte. La vita privata di Schubert era molto tormentata, ed una condotta
esistenziale non normale. La musica di Schubert era celestiale ma lui non aveva soldi, non aveva
dimora ne lavoro, attirato dagli uomini più giovani. Schubert muore demente, perché prende la
sifilide nei bordelli. La musica di Schubert era a casa dei giovani che lui frequentava.
Schumann era un intellettuale, scopritore di talenti. Il pianismo di Schumann è polifonico, memore
dello stile di bach e beethoven. Molto colto, amante dei libri, amico di Liszt e grande estimatore di
Brahms. Schumann finisce in un manicomio dove poi muore.
Chopin è solo produzione pianistica. Lascia Varsavia per andare a Parigi.

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