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Anton Webern

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Anton Friedrich Wilhelm von Webern, meglio noto come Anton Webern[1]
(Vienna, 3 dicembre 1883 Mittersill, 15 settembre 1945), stato un
compositore austriaco.

Fu uno dei primi allievi e seguaci di Arnold Schnberg e appartenne alla


cosiddetta Seconda scuola di Vienna. Nel 1925 Webern adott definitivamente la
dodecafonia appena essa fu teorizzata dal suo maestro Arnold Schnberg:
tecnica compositiva della quale - anche per gli sviluppi tecnici che ebbero le sue
idee da parte della successiva generazioni di compositori - si sarebbe rivelato
esponente originalissimo. La sua embrionale organizzazione dei sistemi di
altezze, ritmo e dinamica divenne infatti il modello originario di una delle
principali tecniche compositive della seconda met del XX secolo, del quale si
Anton Webern
parla in generale come di serialismo integrale.

Indice
1 Biografia
2 La musica
3 Elenco delle opere
3.1 Composizioni con numero d'opera
3.2 Trascrizioni
4 Note
5 Bibliografia
6 Altri progetti
7 Collegamenti esterni

Biografia
Webern, figlio di un ingegnere minerario, inizi gli studi scolastici nella citt natale e li prosegu a Graz e
Klagenfurt, dove a 10 anni (1893) intraprese gli studi musicali (pianoforte e violoncello) sotto la guida E.
Komauer, un insegnante locale.

La famiglia, originaria di Salorno, era stata elevata nel 1754 a rango nobiliare. Grazie a sua madre Anton
Webern ricevette lezioni di pianoforte, in seguito Edwin Komauer gli diede lezioni private di Teoria della
Composizione, inoltre Webern impar a suonare il violoncello. Dal 1902 al 1906 Webern studi musicologia
con Guido Adler all'Universit di Vienna, laureandosi con una tesi sul Choralis Constantinus di Heinrich Isaac.
Questo suo primo amore verso la musica del XVI secolo avrebbe molto influenzato la sua tecnica compositiva
negli anni seguenti.

In seguito studi composizione privatamente con Arnold Schoenberg: la sua Passacaglia, Op. 1 il saggio di
conclusione (1908) del percorso di studi musicali. L'amicizia con Alban Berg, anch'egli allievo di Schoenberg,
fu stimolante fonte di creativit e radice di un sodalizio lungo e profondo.

Dopo la laurea, Webern svolse il ruolo di direttore d'orchestra ad Ischl, Teplice, Danzica, Stettino e Praga prima
di tornare a Vienna, dove collabor alla Societ per le Esecuzioni Musicali Private di Schoenberg, e diresse
l'Orchestra Sinfonica dei Lavoratori di Vienna dal 1922 al 1934.
Nel 1915 Webern, che nel 1911 aveva sposato la cugina Wihlelmine Mortel, dalla quale avr un figlio e tre
figlie, fu richiamato alle armi, ma venne congedato poco dopo per problemi alla vista.

Stabilitosi in solitudine a Mdling e poi a Maria Enzersdorf (Vienna), dopo la morte del padre (1919) si trov
in serie difficolt economiche; insegn composizione ad allievi privati e diresse qualche concerto, collaborando
attivamente con Schoenberg e Berg all'"Associazione per esecuzioni musicali private".

Negli anni successivi Webern lavor - svogliatamente - come Maestro di Cappella a Bad Ischl, Teplitz,
Danzica, Stettino e Praga, prima di ritornare, nel 1920, ancora una volta a Vienna.

Dopo la guerra Webern fu direttore dei Wiener Schubertbundes (fino al 1922), dei Wiener Arbeiter-
Sinfoniekonzerte ed anche Direttore del Coro dei Wiener Arbeiter-Singvereins. Nel 1927 divenne direttore
stabile della radio di Vienna. Nel 1924 e nel 1932 Anton Webern vinse il "Premio musicale della citt di
Vienna". Diede concerti in Svizzera, Inghilterra, Spagna e Germania. Nonostante le sue eccellenti qualit di
compositore ed esecutore, non fu ma chiamato dall'Universit di Vienna.

La musica di Webern fu definita "bolscevismo culturale" e "arte degenerata" (Entartete Kunst) dal Partito
Nazista (che in Germania aveva preso il potere nel 1933 e nel 1938 lo estender all'Austria con l'Anschluss).
Da allora in avanti Webern avrebbe avuto serie difficolt: per guadagnarsi da vivere, cominci a lavorare come
correttore di bozze per i suoi editori, l'Universal Edition. Nel 1945 Webern si decise a lasciare Vienna e si rec
a Mittersill nel Salisburghese, per mettersi in salvo dall'Armata Rossa. Il 15 settembre tuttavia, durante
l'Occupazione alleata dell'Austria, venne ucciso da un soldato americano in seguito all'arresto del suo genero
per attivit di mercato nero.

La musica
L'apprendistato con Schoenberg, che dur fino al 1908, fu determinante per la sua maturazione. Nei 5 pezzi op.
5 Webern mostra di aver gi spinto l'esperienza espressionistica del maestro all'astrattismo aforistico, con un
notevole anticipo su Schoenberg. Altrettanto vale per i 6 pezzi op. 6 dove l'idea schoenberghiana della "melodia
di timbri" gi radicalizzata.

Nonostante lo scherno e l'indifferenza con cui furono accolte le sue composizioni, egli prosegu con fede lungo
la strada intrapresa. Webern compose la sua prima opera dodecafonica con i Tre canti popolari sacri op.17,
dove mostra di realizzare in senso ancor pi rigoroso il metodo dodecafonico del maestro; e si potr poi dire
che, mentre Berg mira ad integrare la dodecafonia recuperando il passato, Webern, al contrario, spinge alle
estreme conseguenze le nuove conquiste sonore di Schnberg sino ai limiti dell'inesprimibile.

Destinato al fallimento totale in un sordo mondo di ignoranza e indifferenza, egli inesorabilmente continu
a intagliare i suoi diamanti, i suoi abbaglianti diamanti, delle cui miniere aveva una conoscenza perfetta.
(Igor Stravinskij )

Webern non fu un compositore prolifico; solo 31 delle sue opere furono pubblicate durante la sua vita, e quando
Pierre Boulez cre un progetto per registrare tutte le sue composizioni, incluse quelle senza numero d'opus, il
risultato occup solo sei CD. Tuttavia, la sua influenza sui compositori delle generazioni successive, e in
particolare sulle avanguardie postbelliche, fu immensa. I lavori della maturit mostrano una chiarezza e un
rigore poetico e musicale che esercitarono un potente influsso, tra gli altri, su Pierre Boulez, Karlheinz
Stockhausen, Bruno Maderna o Luigi Nono.

Lo stile della musica di Webern cambiato nel tempo. Sua caratteristica sono le trame sonore filiformi in cui
ogni nota assume un peso determinante; timbri scelti con rara sensibilit; uso di tecniche strumentali particolari
(frullato, col legno, e simili); utilizzo sistematico di intervalli melodici molto ampi (frequenti sono settime
maggiori e none minori); la brevit, come nelle Sei Bagatelle op. 9 per quartetto d'archi (1913), che durano
circa tre minuti in tutto.
I primissimi lavori di Webern sono in stile tardo-romantico. Non vennero n pubblicati n eseguiti durante tutta
la vita dell'artista. Tra questi, il poema sinfonico Im Sommerwind (1904) e il Langsamer Satz (Movimento lento)
per quartetto d'archi (1905).

La Passacaglia per orchestra (1908), come detto, segna la conclusione del periodo di apprendistato con
Schnberg. Sotto l'aspetto armonico, l'opera schiude un mondo nuovo, dagli orizzonti tonali molto larghi e
dall'orchestrazione innovativa (anche e soprattutto dal punto di vista dinamico: suono essenziale, gi lontano
dalle sontuosit ottocentesche). Tuttavia, la Passacaglia ha solo un vago legame con i lavori weberniani pi
maturi e oggi pi noti. Un elemento tipico dell'opera la sua stessa forma: la passacaglia una forma che risale
al XVII secolo, ed una caratteristica distintiva dei lavori seguenti di Webern fu l'uso di tecniche compositive
tradizionali come il canone, la Sinfonia, il trio d'archi e le variazioni di piano, inserite in un linguaggio pi
moderno e armonico. La serialit della Passacaglia Op.1 non ingabbiata ma si trova insieme a influenze
mahleriane molto evidenti nell'orchestrazione che tende a svilupparsi come una "tastiera timbrica orchestrale",
l'ostinato viene sommerso per riprendere verso la diciannovesima variazione, a conferma di una percezione
della struttura pi nitida e meno matematica rispetto a Schoenberg.

Per molti anni, Webern scrisse pezzi liberamente atonali, molto simili ai primi lavori atonali di Schoenberg. I
Drei Geistliche Volkslieder (Tre cantici spirituali, 1925) furono il suo primo lavoro basato sulla "tecnica dei
dodici suoni" codificata da Schoenberg; Webern la us ed approfond in tutti i suoi lavori seguenti. Il Trio
d'archi (1927) fu sia il primo lavoro puramente strumentale con questa tecnica (le altre opere erano canzoni),
che inoltre veniva per la prima volta utilizzata nell'ambito di una forma musicale tradizionale.

Le serie ideate da Webern sono spesso arrangiate in modo intricato e le altezze sono raggruppate in cellule (ad
esempio, quattro gruppi di tre) che sono variazioni l'uno dell'altro (ad esempio, il secondo gruppo di quattro il
retrogrado trasposto del primo, o l'inverso del terzo), instaurando forti interrelazioni e invarianze e favorendo
l'economia di mezzi compositivi. Queste accortezze conferiscono ai lavori di Webern una grande unit
"tematica": talvolta l'elaborazione consiste nello spargere la melopea attraverso le diverse voci strumentali.

Le ultime opere di Webern indicano uno sviluppo dello stile in senso radicale. Le due Cantate op.29 e op.31,
per esempio, fanno uso di ensemble e non di un'orchestra tradizionalmente intesa, durano pi dei lavori
precedenti (pur essendo sempre molto concentrate e raccolte: la Cantata n. 1 circa nove minuti; la n. 2 circa
sedici), sono connotate da un contrappunto pi denso pur usando serie pi semplici, senza le organizzazioni
modulari interne tipiche dei suoi lavori intermedi.

L'improvvisa morte di Webern, avvenuta dopo il completamento della Cantata n. 2, rende impossibile sapere
dove questa nuova evoluzione avrebbe potuto condurlo: questo interrogativo venne raccolto dalla scuola di
Darmstadt, i cui esponenti (in primis Boulez e Stockhausen) avrebbero radicalizzato la sua poetica, mettendo in
atto il cosiddetto serialismo integrale, o strutturalismo.

Webern non fu l'adepto completamente acritico di Schnberg che molti osservatori distratti hanno pensato sia
stato. Schnberg stesso not una volta che Webern, bench spesso deviasse dal tracciato del suo maestro, vi
tornava sempre in una sorta di "oscillazione di ritorno". Cos dapprima Webern guard alla dodecafonia con
scetticismo, convinto com'era di dover seguire il proprio intuito e non un'idea o teoria astratta.

Anton Webern diede una propria rilettura della dodecafonia, basata su strutture spoglie, brevi e improvvisi salti
melodici e prescrizioni esecutive esatte fino alla pignoleria.

Elenco delle opere


Composizioni con numer o d'opera

Le composizioni con numero d'opera sono le sole che, oltre ad alcuni lavori pubblicati postumi, Webern ritenne
degne di essere pubblicate Queste costituiscono il corpo principale del suo catalogo sebbene qualche
composizione giovanile o matura senza numero d'opus venga correntemente eseguita: fra queste, si ricordano il
poema sinfonico In Sommerwind, il Langsamer Satz per quartetto d'archi e un movimento di quintetto con
pianoforte.

Passacaglia per grande orchestra, op. 1 (1908)


"Entflieht auf Leichten Khnen" per coro a cappella su testo di Stefan George, op. 2 (1908)
Cinque Lieder su Der Siebente Ring per voce e pianoforte, op. 3 (1907-08)
Cinque Lieder da Stefan George per voce e pianoforte, op. 4 (1908-09)
Cinque movimenti per quartetto d'archi, op. 5 (1909 - anche in versione per orchestra d'archi)
Sei pezzi per grande orchestra, op. 6 (1909-10, revisione 1928)
Quattro pezzi per violino e pianoforte, op. 7 (1910)
Due Lieder su testi di Rainer Maria Rilke per voce e pianoforte, op. 8 (1910)
Sei bagatelle per quartetto d'archi, op. 9 (1913)
Cinque pezzi per orchestra, op. 10 (1911-13)
Tre piccoli pezzi per violoncello e pianoforte, op. 11, (1914)
Quattro Lieder per voce e pianoforte, op. 12 (1915-17)
Quattro Lieder per voce e orchestra, op. 13 (1914-18)
Sei Lieder su testi di Georg Trakl per voce, clarinetto, clarinetto basso, violino e violoncello, op. 14
(1917-21)
Quattro canti sacri, per voce e strumenti, op. 15 (1917-22)
Cinque canoni su testi latini, per soprano, clarinetto e clarinetto basso, op. 16 (1923-24)
Tre canti popolari sacri per voce, violino (anche viola), clarinetto e clarinetto basso, op. 17 (1924)
Tre Lieder per voce clarinetto in mi bem. e chitarra, op. 18 (1925)
Due Lieder per coro misto, celesta, chitarra, violino, clarinetto e clarinetto basso, op. 19 (1926)
Trio per archi, op. 20 (1927)
Sinfonia per orchestra da camera, op. 21 (1928)
Quartetto per violino, clarinetto, sassofono tenore e pianoforte, op. 22 (1930)
Tre Lieder su Viae inviae di Hildegard Jone, per voce e pianoforte, op. 23 (1934)
Concerto per flauto, oboe, clarinetto, corno, tromba, violino, viola e pianoforte, op. 24 (1934)
Tre Lieder su testi di Hildegard Jone per voce e pianoforte, op. 25 (1934-35)
Das Augenlicht, per coro misto e orchestra, su testo di Hildegard Jone, op. 26 (1935)
Variazioni per pianoforte, op. 27 (1936)
Quartetto per archi, op. 28 (1937-38)
I Cantata per soprano, coro misto e orchestra, op. 29 (1938-39)
Variazioni per orchestra, op. 30 (1940)
II Cantata per soprano, basso, coro e orchestra, op. 31 (1941-43)

Trascrizioni
Danze tedesche di Franz Schubert per orchestra (1934)
Ricercare a 6 dall'Offerta musicale di Johann Sebastian Bach per orchestra (1934)
Schatzwalzer di Johann Strauss II per pianoforte, harmonium e quartetto d'archi

Note
1. ^ Webern non us mai i suoi secondi nomi e abbandon il von nel 1918, in seguito alla caduta dell'Impero austro-
ungarico e alla conseguente perdita divalore legale dei titoli nobiliari.

Bibliografia
Anton Webern: Verso la nuova musica, Milano, Bompiani, 1963; nuova ed. Il cammino verso la nuova
musica, SE Ed., 2006, ISBN 978-88-7710-668-1
Luigi Rognoni: La Scuola musicale di Vienna, Torino, Einaudi, 1966 (1a ed. con titolo Espressionismo e
dodecafonia, 1954), ISBN 978-88-06-28829-7
Hans and Rosaleen Moldenhauer: Anton von Webern. A Chronicle of his Life and Work, London,
Gollancz, 1978, ISBN 0-575-02436-4
Valentina Cholopova e Jurij Cholopov: Anton Webern, Milano, Ricordi-Unicopli, 1990, ISBN 978-88-
7592-720-2
Anton Webern. Spunti analitici: interpretazioni e metodologie, a c. di S.Pasticci e E.Pozzi ("Quaderni di
Nuova Consonanza, 1), Roma, 1991
Walter Kolneder: Webern, Milano, Rusconi, 1996, ISBN 978-88-18-21021-7
Anton Webern, un punto, un cosmo, a c. di M.Casadei Turoni Monti, Lucca, LIM, 1998, ISBN 978-88-
7096-202-4
Marco Russo: Webern neoclassico? Forma e struttura del Trio op. 20, in "Rivista di Analisi e Teoria
Musicale", XII/n.1, 2006, pp. 7397
Alain Galliari: Anton von Webern, Paris, Fayard, 2007, ISBN 978-2-213-63457-9

Altri progetti
Wikiquote contiene citazioni di o su Anton Webern
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Anton Webern

Collegamenti esterni
Sito web "ufficiale" di Anton Webern - Contiene un elenco di tutti i lavori di Webern, oltre a registrazioni
gratuite di alcuni di essi.
IMSLP - International Music Score Library Project. Pagina su Webern
(FR) Biografia di Anton Webern, in Brahms - Base de documentation sur la musique contemporaine,
Ircam.
Analisi della Sinfonia op.21, paolorotili.com.

VIAF: (EN ) 22329168 LCCN: (EN ) n79075510 ISNI: (EN ) 0000 0001 2123 9051 GND:
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