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Letteratura violinistica[modifica | modifica wikitesto]

Dalle origini al 1700[modifica | modifica wikitesto]


All'inizio della sua storia, durante la seconda met del XVI secolo, il violino er
a utilizzato non come strumento indipendente, ma come componente della famiglia
delle viole da braccio[26], nella quale ricopriva il posto della voce di soprano
, analogamente a quanto accadeva con altri tipi di strumenti: flauti dolci, viol
e da gamba, bombarde, tromboni, cornetti, cromorni. Perci, le prime composizioni
destinate al violino appartengono a quell'ampio repertorio strumentale polifonic
o del '500 che veniva eseguito indistintamente da un qualsiasi tipo di famiglia
di strumenti: fantasie, suites di danze, trascrizioni di brani vocali.
Una delle primissime forme che si stacca dalla pratica polifonica e delinea il v
iolino in funzione solistica la pratica dell'improvvisazione (diminuzione) su ma
drigali o altri brani vocali, che fiorisce soprattutto nel finire del secolo XVI
e nell'inizio del XVII, ad opera dei primi virtuosi di tutti i vari tipi di str
umenti: cornettisti, flautisti diritti e traversi, violinisti, violisti da gamba
, tastieristi, liutisti, arpisti[27].
Le prime opere solistiche espressamente dedicate al violino vedono la luce nei p
rimi anni del '600 in Italia e sono prodotte da una nutrita schiera di composito
ri che mettono la pratica strumentale al servizio delle istanze espressive di Cl
audio Monteverdi e degli altri compositori di musica vocale della cosiddetta "se
conda prattica". Tra i pi importanti, ricordiamo Dario Castello, Giovanni Paolo C
ima, Biagio Marini, Salomone Rossi, Giovanni Battista Fontana, Marco Uccellini.
Le forme pi usate sono la canzone e la sonata; l'organico che immediatamente pred
omina quello formato da due violini (dove uno dei violini pu essere sostituito da
uno strumento di un'altra famiglia, in particolare dal cornetto) e dalla parte
del basso continuo, eseguito da uno o pi strumenti polifonici (organo, clavicemba
lo, arpa, liuto), al quale si pu talvolta trovare aggiunta una parte di "basso ob
bligato", eseguibile con uno strumento ad arco (violoncello, viola da gamba) o a
nche a fiato (fagotto, trombone). La scrittura si caratterizza immediatamente pe
r uno spiccato interesse alla sperimentazione tecnica.
Nella seconda met del secolo XVII, se in Italia si va gradualmente verso uno stru
mentalismo pi "classico", in una ricerca di maturit e plasticit, che trova la sua m
assima espressione in Arcangelo Corelli, nei paesi di lingua tedesca si afferma
una scuola violinistica ancora molto interessata all'aspetto della sperimentazio
ne tecnico-espressiva; a questa corrente appartengono anche Johann Jakob Walther
, Johann Heinrich Schmelzer ed il suo allievo Heinrich Ignaz Franz Biber. In que
sti compositori, l'interesse per il linguaggio solistico polifonico del violino
(le cosiddette "doppie corde", ovvero accordi formati da 2 a 4 suoni, eseguiti a
ppoggiando l'arco contemporaneamente su due corde e muovendolo poi nel corso del
l'arcata fino a toccare anche le altre note) diventa ossessivo ed elabora la tec
nica che sar poi utilizzata nelle opere per violino solo da Johann Sebastian Bach
ai giorni nostri.
Dal 1700 al 1800[modifica | modifica wikitesto]
La scrittura corelliana diviene un modello di riferimento nelle forme pi tipiche
della letteratura violinistica: la sonata a tre, la sonata "a solo", ossia violi
no e violoncello o cembalo (basso continuo), e il concerto grosso. A sua volta,
ognuna di queste forme presenta due diverse tipologie: da chiesa e da camera. La
sua influenza attraversa tutta la musica strumentale di gusto italiano della pr
ima met del XVIII secolo, in particolare nell'ambito sonatistico. Tra i pi importa
nti compositori di sonate in stile italiano, ricordiamo Antonio Vivaldi, Frances
co Geminiani, Francesco Veracini, Francesco Antonio Bonporti, Giuseppe Tartini,
Tomaso Albinoni. Oltre che nella musica di stile italiano, la sonata corelliana
introduce di fatto in Francia una scrittura strumentale pi sviluppata dal punto d

i vista tecnico, armonico e drammatico; essa fonte d'ispirazione, pur mescolata


agli stilemi caratteristici del gusto francese, per le opere di lisabeth Jacquet
de La Guerre e, pi tardi, di Franois Couperin e Jean-Marie Leclair. Ancora, in Ing
hilterra, le sonate di ambiente romano della seconda met del '600 sono studiate,
imitate e diffuse dai compositori pi importanti che operano nel paese: Henry Purc
ell, alla fine del '600, Georg Friedrich Hndel nel '700.
Successivamente, la sonata si sviluppa in due direzioni: da un lato, a partire d
alle 6 Sonate per violino e clavicembalo di Johann Sebastian Bach, verso una let
teratura con strumento a tastiera concertato, in cui il violino ricopre un ruolo
secondario (ricordiamo innanzitutto la splendida serie delle sonate e variazion
i per pianoforte e violino di Wolfgang Amadeus Mozart), tipologia formale che sf
ocer nella sonata romantica per pianoforte e violino; dall'altro lato, verso l'al
largamento ad organici nuovi: trii, quartetti, quintetti, di soli archi o con pi
anoforte (pi raramente con flauto o oboe). In particolare, la nuova forma del qua
rtetto per archi assume una grande importanza nell'elaborazione del nuovo lingua
ggio strumentale della II met del XVIII secolo, in particolare attraverso opere m
arcate da grandi differenze di scrittura "nazionale": tra i molti che vi si cime
ntarono, ricordiamo Johann Christian Bach (tedesco, ma attivo prima a Milano e p
oi a Londra), Luigi Boccherini e Giuseppe Cambini in Italia, Franois-Joseph Gosse
c e Rodolphe Kreutzer in Francia, Carl Stamitz in Germania, Franz Joseph Haydn e
Wolfgang Amadeus Mozart in Austria.
Il concerto corelliano pone le radici da cui si sviluppa la forma del concerto s
olista, che a partire dai primi esperimenti di Giuseppe Torelli si sviluppa nell
e opere di Antonio Vivaldi, Johann Sebastian Bach, Pietro Antonio Locatelli, Jea
n-Marie Leclair e Giuseppe Tartini in una forma di enorme successo.
Nella seconda met del secolo, il violino concertante, da principale (ossia primo
violino dell'orchestra che si stacca episodicamente, eseguendo i suoi assoli) di
venta un elemento indipendente che si contrappone alla massa orchestrale. Da que
sto momento, "il concerto per violino ha costituito sino ai nostri giorni la pal
estra pi completa per l'estrinsecazione delle capacit tecniche ed emotive dell'ese
cutore".[28] I concerti appartenenti a questo periodo di transizione sono oggi p
oco eseguiti, con l'eccezione delle opere di Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Jose
ph Haydn e Giovanni Battista Viotti.
Dal 1800 a oggi[modifica | modifica wikitesto]
Il nuovo secolo, fortemente marcato da una nuova sensibilit artistica, il Romanti
cismo, non crea nuove forme ma elabora e sviluppa quelle che si erano affacciate
nella seconda met del secolo precedente: il concerto, la sonata (pianoforte e vi
olino, trio con pianoforte e violoncello, quartetto e quintetto di soli archi, o
con pianoforte). Insieme al pianoforte, il violino lo strumento che meglio si a
datta alle richieste espressive dei compositori di questo periodo: oltre alle po
ssibilit liriche, gi ampiamente sfruttate nei secoli passati, una legione di violi
nisti virtuosi sperimenta una nuova tecnica esecutiva irta di difficolt e funambo
lismi che viene largamente utilizzata dai maggiori compositori dell'epoca in fun
zione eroica e drammatica. Tra questi virtuosi, che lasciarono un repertorio (so
prattutto di concerti) ancora oggi apprezzato, ricordiamo Niccol Paganini, Henri
Vieuxtemps, Henryk Wieniawski.
Sull'onda della scrittura violinistica fortemente drammatizzata di Ludwig van Be
ethoven, che per il violino scrisse opere mirabili, quali il concerto op. 61, le
sonate con pianoforte, i trii con piano e violoncello ed i quartetti, tutti i m
aggiori compositori dell'Ottocento dedicano al violino un ampio repertorio.
Tra le sonate con piano, ricordiamo soprattutto quelle di Franz Schubert, Robert
Schumann, Johannes Brahms, Csar Franck, Edvard Grieg, Gabriel Faur, Claude Debuss
y, Sergej Sergeevic Prokof'ev, Maurice Ravel, Bla Bartk.

Nella forma del quartetto d'archi, oltre ai gi citati Schumann, Schubert, Brahms,
abbiamo opere importanti di Luigi Cherubini, Felix Mendelssohn e della sorella
Fanny, Antonn Dvork, Alexander Borodin, e venendo pi vicino a noi, oltre a Ravel, P
rokofiev e Bartk, Giacomo Puccini, Nino Rota, Arnold Schnberg, Dmitri Shostakovich
, Gian Francesco Malipiero, Gyrgy Ligeti, Robert Crumb.
Nel concerto, e pi in generale nell'organico composto da violino solista con orch
estra, trovano una felice espressione in particolare Mendelssohn, Schubert, Schu
mann, Dvork, Brahms, douard Lalo, Max Bruch, Ottorino Respighi, Ptr Il'ic Cajkovski
j, Camille Saint-Sans, Jan Sibelius, Bla Bartk, Igor Stravinsky, Alfredo Casella, A
lban Berg, Dmitri Shostakovich, Arvo Prt.
Nel corso del XX secolo avanzato, i compositori di musica classica, pur continua
ndo, come abbiamo gi visto, la tradizione ottocentesca, ricominciano parallelamen
te ad esplorare con grande libert le forme della musica con violino, con una gene
rale tendenza alla forma piccola ed all'organico contenuto, forse per reazione a
l gigantismo che aveva caratterizzato la musica del secolo precedente, ulteriorm
ente amplificato dall'estetica gonfia di retorica, ispirata dai nazionalismi del
primo '900. In questo senso, si riscontra un ritorno anche alla scrittura per v
iolino solo, in qualche misura sempre ispirata all'opera di Johann Sebastian Bac
h ed ai Capricci di Paganini. Ricordiamo in particolare le opere di Eugne Ysae, e
ancora di Bartk, Prokofiev, Ernest Bloch, Bruno Maderna, Luciano Berio, Pierre Bo
ulez, John Cage, Steve Reich (con nastro magnetico), Giacinto Scelsi.

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