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CONCERTO GROSSO (600/700)

Il concerto è una composizione del tardo 600/700 formata da un’unione della sonata da Chiesa e la
Sonata da Camera.
La prima era formata da accordi e la seconda da temi e ritmi danzeschi.
La caratteristica importante di questa unione è la divisione in movimenti nella raccolta.
Dal punto di vista strumentale si differenziava in Concertino, Concerto Piccolo se aveva strumenti
di piccoli gruppi e Concerto Grosso se da grandi gruppi.
Questo nuovo stile venne già anticipato nella seconda metà del 500/600 con l’Oratorio di Stradella
che dà importanza alla timbrica strumentale.
Nella composizione San Giovanni Battista possiamo notare un’orchestra divisa in due gruppi:
Concertino (Violino e Basso Continuo) e Concerto Grosso.
Nel 600 si iniziò a dare molto importanza alla musica stampata rispetto all’esecuzione, ma
questo non vuol dire che la musica dal vivo perse la sua importanza anzi tutto il contrario.
Nacquero le Accademie Musicali dove avvenivano delle vere proprie gare ed aste musicali per
accaparrarsi i migliori musicisti creando delle vere e proprie orchestre oppure cene private dove si
alternavano un sacco di futuri autori. In Italia nacquero i primi concerti a pagamento ed a Venezia
il primo teatro.
Si narra che in una di queste cene ci fu uno scontro musicale tra Corelli e Scarlatti, tra Musica
Strumentale e Vocale; questo per dire che il gusto musicale del pubblico era molto variegato.
I massimi autori del Concerto Grosso sono: Torelli; Valentini; Corelli; Padre di Scarlatti.
Torelli dà importanza allo strumento solistico, il violino, con un alternarsi di strutture non
costanti, movimenti veloci (da tre a sei) e tempi veloci che privilegiano il virtuosismo.
Valentini, invece, crea un modello contrappuntistico con risposta tra solista ed orchestra.
La differenza tra loro due è il diverso modo di intendere il riempimento con scritture poco evidenti
e dando alla tecnica violinistica l’importanza primaria.
Corelli raddoppia la parte orchestrale con una scrittura più sinfonica in un equilibrio tra gli archi,
lasciando al violoncello il compito più arduo ed il tema a due note dei violini.
Corelli dava molta importanza alla critica, all’esecuzione e all’atteggiamento interpretativo, per
condizionare il giudizio del pubblico.
Scarlatti ,padre, con le dodici sinfonie di concerto grosso ha un tema individuale principale
elaborato ed un ampliamento dell’organico ai fiati ( 2 flauti; tromba; oboe ), dando importanza non
al solista ma alla differenza timbrica.
Intanto fine 600 ed inizio 700 si inizia ad avere una novità nel moderno sistema tonale che permise
al futuro compositore di modulare alle tonalità vicine.
Si inizia a notare una scrittura musicale verticale e basata sulle sonorità delle funzioni tonali
(Tonica; Dominante; Sottodominante).
Le quattro stagioni di Vivaldi rappresentano immagini riconoscibili nell’essenza sonora.
Nel mondo francese ebbe molto successo per fedeltà verso le tradizioni violinistica, descrittiva e
struttura a tre movimenti.
La discussione pubblica del tempo riguardava il gusto del pubblico.
4°capitolo – 700 fino a Mozart

Nella prima metà del 700 si inizia a notare una netta distinzione tra concerto grosso e concerto solistico.
Secondo Quart il concerto grosso è caratterizzato da un complesso equilibrio tra fantasia e vivacità del
solista, ed un bilanciamento tra imitazioni, parti concertanti unite a spinte melodiche o brillanti.
Nel concerto solistico invece l’autore era il primo protagonista ed inoltre lo strumento solista abbiamo altri
strumenti solisti e non solo il violino ma anche altri strumenti (fiati; violoncello; tastiere).

Si iniziava ad avere un anticipo dello stile classico e questo si evince dal fatto che il concerto solistico da
camera iniziava ad avere un consumo non più chiesastico ma pubblico o privato.
Il concerto solistico si differenzia rispetto al concerto grosso per:
Canto chiaro e grazioso con intreccio delle parti tematiche; Basso continuo che non sovrasta il solista; soli
ed accompagnamento non troppo lunghi riproponendo i punti salienti; 2°tempo adagio con una melodia
cantabile che deve “far sognare” il pubblico.
Il problema degli artisti di quel tempo è colpire il pubblico cercando di costruire, eseguire e dare un
significato al rapporto con il pubblico.
Nel saggio di Joachim Quantz della prima metà del 700 scrisse che la musica doveva essere un insieme
unitario insieme alle altre arti e non assestante, il parere musicale doveva essere tecnico e non di gusto.
Dal punto di vista culturale poneva una distinzione tra le diverse culture nazionali.
Per lui gli italiani erano molto stravaganti, i francesi molto legati alla composizione ed i tedeschi
assorbivano le altre culture e le adattavano alle loro regole musicali
Uno dei primi artisti del 700 fu Vivaldi.
In queste epoche avvenne il declino dell’editoria veneziana verso il nord Europa.
Per Vivaldi l’editoria era molto importante perché racchiudeva un qualcosa che aggiungeva qualità alla
composizione.
Con l’estro armonico avviene uno strappo rispetto al passato. Perché strappo?
Si ha un alternarsi tra strumenti ad archi (2 violini o violoncello) e nel secondo concerto (sol-) svolge il
discorso musicale con semplice accordi del Tutti come introduzione al tema dei violini.
La disposizione strumentale nei concerti era con due violini e con o senza violoncello come modello
concerto grosso; violino solista con forma tripartita ed infine quattro violini insieme come forma solistica.
Il solista (variegando i gruppi) protagonista principale nella musica di Vivaldi perché privilegia armonia e
ritmo principale che predomina rispetto a quello secondario.
Nella scrittura vivaldiana si ha una contrapposizione tra solista e ritornello dove si riscontra una teatralità
data dal piacere <<sorpresa>>.
Altra composizione dove Vivaldi predominò fu il Melodramma italiano, soprattutto quello veneziano, con
sonetti in musica nelle Stagioni.
Erroneamente si indica come creazione vivaldiana ma essi furono creati già nel 600 con il Madrigale.
Si evince dal saggio di Montesquieu dove il concetto <<bello>> rappresenta una simmetria tra gusto,
varietà e sorpresa.
Più precisamente nell’opera ottava abbiamo un andante in forma Ciaccona con contrapposizione di due
complessi strumentali: il primo esegue il tema di Ciaccona ed il secondo valorizza il centro con frasi del
Violino e movimenti del basso.
L’esempio delle opere di Vivaldi non furono soltanto una creazione assestante del suo tempo ma venne
presso come esempio per reinscrizioni.
Un compositore che usò Vivaldi fu Bach che riscrisse le sue opere per Clavicembalo, clavicembalo ed
orchestra ed Organo.
Le opere di questo periodo sono caratterizzate da: predominio solista/solisti(Violino), Quattro violini o
coppia altri strumenti con insieme gruppo orchestra o ripieno del basso.
Lo scopo degli autori era usare un grande complesso strumentale ma che poteva essere ridimensionato e
variegato cioè un organico di fiati, archi poteva essere ridimensionato con solo archi.
Con Albinoni si inizia ad una svolta al concerto solistico dando risalto alla connotazione timbrica
strumentale data, nel suo caso dall’uso dell’oboe solista.
Nei suoi concerti si può notare un mix tra narrazione e varietà elementi ornamentale dove quest’ultime si
evincono nelle legature nel messaggio principale.
Tallott differenziava l’insieme strumentale di Vivaldi ed Albinoni perché nel primo l’oboe era usato in modo
virtuosistico per strumento invece per Albinoni era misurato, moderato, decorativo e pittoresco con oboer.
Altri seguaci di Albinoni furono i Fratelli Alessandro e Benedetto Marcello con il Concerto per Oboe in re
minore.
Nell’opera abbiamo un alternarsi solo tutti con andamento omogeneo quasi sinfonico dove in essi troviamo
brevi cromatismi con elementi isolati che contribuiscono all’armonia.
Questo stava ad indicare l’intenzione dell’autore di rimescolare gli strumenti dando uno schema meno
rigido e ripetitivo così da poter essere fruito sia da un ascoltatore dilettante ma anche da professionisti così
da creare un dibattito.
Un altro autore fu Pietro Antonio Locatelli con Concerti grossi a 4e 5 con 12 fughe.
In questa opera il tema viene ampliato con fugati animati e disegni melodici.
L’autore voleva dare risalto al violinista compositore perché padrone dello strumento in modo virtuosistico
inoltre iniziò ad imporre l’immagine del ruolo compositore virtuoso per trasmettere il suo messaggio
tramite la performance musicale europea.
Tartini con Sonata <<Didone abbandonata>>.
Continua lo sviluppo del violino tramite distinzione episodi virtuosistici del solista e tecnica contenuta del
tutti che crea una chiarezza d’espressione unitaria.
Baviera (E-DALL’ABACO) allarga il timbro degli archi agli strumenti a fiato creando una struttura
sinfonica.
Lecrair - Concerti per flauti.
Solista essenziale perché non ripete il tema dei tutti ma lo taglia per creare finali con ritmi e metrica suite
francese (GIGA).
Egli predilige un gusto classico con discorso ordinato e uno sviluppo ampio.
Per gli studiosi questo rappresenta un anticipo della forma sonata per l’ampiezza, sviluppo e due temi che
esprimono qualcosa di nuovo.
Unico autore che rimaneva ancorato al passato fu Francesco Antonio Bonporti con i Concerti a 4 con 2
Violini oppure Viola Basso con rinforzo violinistico.
Possiamo trovare recitativi con dialoghi strumenti solistici ed inoltre armonia cromatica con conduzione
contrappuntistica.
Barblon considerava i concerti di Bomperti assestanti perché abbandona l’architettura concerto grosso
corelliano per andare verso un alternarsi tra concerto solistico e sinfonia concertante creando scrittura
polifonica con parità tra le due.
Nella prima metà del 700 Concerto essenziale nell’arte violinistica italiana ed anche inizia a nascere l’Opera.
Infatti il concerto come forma musicale non era qualcosa di chiaro ma interpretativo.
Si iniziarono a diffondere copie manoscritte per amatori e professionisti e stampe per l’Europa
(Amsterdam;Parigi;Londra).
Una di queste importanti trascrizioni furono quelle di Corelli per pubblico amatoriale e di società perché si
iniziava a diffondere il piacere nell’esecuzione ed ascolto sia amatoriale che professionistico.
Uno dei più importanti autori della musica classica in generale ma in particolare fu Johann Sebastian Bach.
Egli fu un artigiano della musica che guarda al passato per creare nuova musica.
In particolare portò novità nel mondo musicale italiano e tedesco immettendo nel linguaggio organistico
nuove sfumature con dialogo solo/tutti con rimandi e dialoghi violinistici.
Nei suoi concerti brandeburghesi Bach diede risalto alle diverse varietà di strumenti solisti creando una
grande varietà di combinazioni concertanti timbriche.
Soprattutto il suo obiettivo primario fu risaltare la qualità esecutiva dei solisti dandoli a quante più persone
diverse.
Nei concerti del 1717/1720 Bach fu molto attratto dal modello violinistico di Vivaldi.
Egli prediliva lo stile polifonico del tema, la conduzione del basso continuo (nei tempi lenti) ed un ostinato
ritmico con controcanto per melodia e solista.
Esso si può notare nell’andante in re minore del secondo concerto con strumenti solisti e polivalenti con
esaltazione ritmica e binaria dell’allegro, nel quinto concerto dove abbiamo una riduzione di organico tra
solisti tipico del concertino più ripieno cameristico tipico francese.
Nel 6° concerto abbiamo un ritorno al passato con un ritmo pulsante e cromatico non interpretativo ma
contrappuntistico come l’ex basso continuo.
Ruolo importante nei concerti venne dato ai secondi movimenti e gli allegri.
Negli allegri abbiamo un’esaltazione ritmica e binaria tranne nel 6° concerto dove Bach non usò un
carattere imitativo ma stempera la tensione con un andamento cantabile e disteso dove la parte centrale
viene allargata, prolungata e vocalistica.
Nel movimento centrale abbiamo un “affettuoso” che indica un carattere dolce e cantabile del tema.
Esso genera idee secondarie dei strumenti solisti con sostegno del basso continuo (violoncello).
Le idee secondarie venivano create da una tematica spezzettata che ricomposta aveva la funzione di ponte di
collegamento tra i diversi strumenti ed inoltre scambi particolari e fraseggiati note ripetute creavano la
musica tonale presente della dominante tonica.
Nella sua carriera solistica Bach predilesse gli strumenti a tastiera come organo e clavicembalo.
Questo amore per gli strumenti a tastiera fu tramandato anche ad i suoi due figli Carl Emmanuel e Johann
Christian Bach.
Carl Emmanuel usò la tastiera ed il clavicembalo per creare un legame stretto tra disegno concertante e
scrittura sinfonica.
Johann Bach usò il forte piano per privilegiare lo stile galante. Nelle sue composizioni si risalta la
cantabilità melodica, l’accompagnamento in stile albertino (accordi spezzati ed orchestrazione semplice) e
seconda idea tematica.
Forse esegui il primo recital della storia nel 2 Giugno 1768 in una sala londinese.
Nel mondo londinese c’era molto interesse verso i concerti a corte o in abbonamento che venivano preferiti
rispetto all’opera.
Il forte piano iniziò a diventare importante negli anni 70 soprattutto nei concerti d’orchestra
Nello stile galante si abbandona la polifonia per andare verso risalto melodia con accompagnamento di un
fraseggio vivace ed elegante.
L’autore limita esigenze espressive ed interiori per comporre uno stile piacevole, suadente e raffinato ma
facilmente eseguibile da principianti ed appassionati nelle sale da concerto.
Ultimo artista, ma non di minore importanza fu Handel.
Caratteristica importante era quella di improvvisare ai suoi concerti come interludio per anticipare i suoi
melodrammi, odi e oratorio per organo.
Per dialogare con gli altri strumenti usava organi senza pedaliera.
L’obiettivo era far riflettere l’ascoltatore sull’essenza dell’opera musicale rispetto all’esecuzione.
Questo nuovo atteggiamento espressivo era dato da nuovi impulsi filosofici, estetici e letterari.
Handel subì l’influsso del Sturm und drang dove l’opera viene considerata irrazionale e l’artista reale cosi
da segnare un netto contrasto con il passato.
È l’artista e la sua bravura che diventa protagonista.
Essa rappresenta la radice spirituale tedesca che si contrappose a quella francese.
Nella stagione 1734/1735 Handel si trasferì al teatro Haymark così da dover escogitare nuove soluzioni per
soddisfare il pubblico.
La soluzione venne trovata introducendo maestria organistica tra oratori e melodrammi così da creare una
fusione tra concerto grosso e sonata da camera lontana dalla tradizione tedesca e italiana.
Grande successo dei i concerti organisti ed oratori fu merito delle stampe Walsh.
Hutchings scrisse che i concerti han deliani furono un’opera superba che arrivava al livello delle sinfonie
classiche mettendo Handel nel gruppo concerto solistico ed orchestrale.
Per Hutchings il quarto movimento del 6° Concerto è solistico ed invece il quarto movimento del 5°
Concerto è orchestrale.
Nel Concertino dell’opera sesta il concertino corelliano viene modificato perché abbiamo un alternarsi tra
episodi ed abbreviazioni che si confondono con l’orchestra.
Nel 10° Concerto l’andamento solistico diventa orchestrale con il riutilizzo delle idee musicali precedenti.
Nel l’ultimo periodo Handel inizia ad unire il concerto strumento con il brano vocale come Melodramma e
Odi Oratori.
Per Handel Oratori equivaleva ad <<dramma sacro>> dove la vocalità si univa ai timbri strumentali con
ribalzi tra voci delle parti sonori (fiati).
Questo per avere una perfetta integrazione tra le parti (HWV33) tramite la cantabilità polifonica dei cori
oratoriali.
Tutto questo era fatto per trasmettere all’ascoltatore il significato primitivo dato all’insieme tra parole e
musica.

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