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IL CONCERTO SOLISTICO – CAP.

12

Concerto è una composizione strumentale fondata sul dialogo o la contrapposizione di uno o più strumenti
e l’intera orchestra.
Concerto solista è una composizione strumentale fondata sul dialogo o la contrapposizione di uno
strumento solista (solo) e l’intera orchestra (tutti). Il concerto solista barocco è un brano strumentale
organizzato in più movimenti dove lo strumento solista si alterna all’orchestra; nel periodo classico il solista
dialoga e si integra con gli altri strumenti dell’orchestra partecipando ai crescendo, diminuendo e finali e
raggiunge la sua struttura classica in tre/ quattro movimenti (Allegro, Adagio, “Minuetto”, Allegro Vivace), il
primo dei quali viene strutturato secondo lo schema compositivo della forma-sonata.

1. Breve excursus sul concerto solistico

1.1 L’ingente produzione di concerti del musicista settecentesco


 Vivaldi scrisse 478 concerti di cui 329 sono concerti per strumento solista
 Tanta produzione perché il musicista settecentesco scriveva musica per svariate occasioni
o Il pubblico amava ascoltarle sempre diverse
o E del suo tempo (non del passato)
o Nel’700 raramente un brano veniva ascoltato più volte
o L’opera musicale non aveva il valore estetico che ora gli attribuiamo (facile
consumo: “usa e getta”)
o Solo nell’800 si riconoscerà il diritto d’autore
o Nel ‘700 il musicista veniva pagato perché componesse un certo n° di composizioni
all’anno
o Vivaldi si vantava di scrivere più velocemente di quanto il copista avrebbe impiegato
per trascriverlo

1.2Il concerto solistico di Vivaldi

ANTONIO VIVALDI
Antonio Lucio Vivaldi (Venezia , 4 marzo 1678 - Vienna , 28 luglio 1741) è stato un
compositore e violinista italiano legato all'ambiente del tardo barocco veneziano.
Iniziati gli studi musicali con il padre (musicista presso la Basilica di San Marco), Vivaldi
diventa uno dei violinisti più virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica
barocca.
Nel 1703 viene ordinato sacerdote (sarà conosciuto come il “prete rosso”, per via del colore dei
capelli). Presto, tuttavia ottiene la dispensa dal servizio religioso per motivi di salute ed entra
come insegnante di volino all’Ospedale della Pietà, uno dei quattro conservatori veneziani nei
quali fanciulle orfane e bisognose sono avviate alla musica. Le ragazze sono abili musiciste e i
concerti nella chiesa della Pietà attirano sempre un pubblico numeroso. Presso questa
istituzione Vivaldi lavora tutta la vita, salvo le numerose interruzioni legate alla sua attività di
virtuoso di violino e compositore.
Considerato il più importante, influente e originale compositore della penisola italiana della sua
epoca, Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto, soprattutto solistico e
della tecnica del violino e dell'orchestrazione .
Vastissima la sua opera compositiva che comprende circa 450 concerti , molte sonate e brani
di musica sacra, non trascurando inoltre l'opera lirica .
Le sue opere influenzarono numerosi compositori del suo tempo, soprattutto tedeschi, tra cui
Bach.
Come avvenne per molti compositori del barocco, dopo la sua morte il suo nome e la sua
musica caddero nell'oblio. Fu grazie alla ricerca di alcuni musicologi del XX secolo , come
Alberto Gentili e Alfredo Casella , che Vivaldi uscì dalla dimenticanza.

 I concerti di Vivaldi godettero di grande successo


 CARATTERISTICHE DEL CONCERTO VIVALDIANO
o Contrasto fra tempi veloci e quello lento
 I e III molto movimentati e brillanti
 II mov lento predominano melodie espressive simili alle arie d’opera
o Nei tempi veloci c’è un netto contrasto / alternanza fra orchestra e solista che dà
sfoggio di virtuosismo
o Nel primo e spesso nel terzo c’è la forma-ritornello = l’orchestra presenta una
sezione che riascolteremo diverse volte nel movimento spesso modificato
(accorciato, variato ecc.) e solo alla fine ritornerà integralmente
o Effetti d’eco : uno stesso motivo prima forte poi piano
o

1.3 Il concerto solistico di Mozart e di Beethoven


 Mozart scrisse molti concerti per strumento solista e orchestra
o Per pianoforte e per violino
o Alcuni per flauto, clarinetto e 4 per corno (per un amico)
 Caratteristiche dei concerti di Mozart
o mette in luce lo strumento solista in modo virtuosistico
 Allo stesso tempo pone particolare cura alla scrittura orchestrale
o Più attenzione ai legni rispetto al passato
o Un vero e proprio dialogo fra solista e orchestra
o Mantiene i 3 movimenti ma organizzati:
 I mov. Allegro: in forma sonata e si può individuare il mantenimento del
ritornello della forma vivaldiana
 II mov. andante cantabile
 III Presto in forma rondò
o La parte del solista è amplificata da una cadenza : sezione del solista di bravura,
generalmente improvvisata dall’esecutore e inserita dopo un accordo sospensivo
prima della conclusione del movimento (solitamente il primo)
 Di Mozart abbiamo quasi tutte le cadenze dei concerti per pf e orch che
generalmente eseguiva in prima persona
 Con Beethoven si consolidò la dialettica tra solista e orchestra
o Il pianoforte viene esplorato per le sue peculiarità tecniche fino ad essere trattato
come una seconda orchestra

1.4 Il concerto solistico di Paganini e di Liszt


 Con Paganini (x violino ) e Liszt (x pianoforte) si arriva ad un virtuosismo “trascendentale”
o Nel periodo romantico il pubblico ama vedere messa in luce l’abilità tecnica
dell’interprete
o Liszt stravolge la classica sudivisione in ter tempi preferendo spesso una
composizione in un tempo solo ma articolata in varie sezioni
 Es. concerto n. 1 in mi b :Allegro maestoso, Quasi adagio, Allegretto vivace –
Allegro animato, Allegro marziale, Presto
2. Struttura formale del Concerto n. 3 di Rachmaninov

Sergej Rachmaninov (Sergej Vasil'evic Rachmaninov1 (in russo: Сергей Васильевич


Рахманинов, evič Sergej Rachmaninov, 1 aprile 1873 [20 marzo secondo il vecchio
calendario] - 28 marzo 1943) è stato un compositore russo, pianista e direttore d'orchestra. È
stato uno dei migliori pianisti del suo tempo e, come compositore, uno degli ultimi
rappresentanti del tardo Romanticismo della musica classica russa. Le prime influenze
musicali di Tchaikovsky, Rimsky-Korsakov e altri compositori russi hanno dato via a un fondo
linguaggio personale che comprendeva un lirismo pronunciato, ampiezza espressiva, un
ingegno strutturale e una tavolozza ricca di tonalità, con caratteristici colori orchestrali .
Il pianoforte ha un posto di rilievo nella produzione compositiva di Rachmaninov, sia come
strumento solista o come parte di un insieme. Rachmaninov utilizzò le proprie capacità come
interprete per esplorare appieno le possibilità espressive dello strumento. Sin dalle sue prime
opere, rivelò una sicura padronanza della scrittura pianistica e un dono sorprendente per la
melodia.
Il pianoforte ha un posto di rilievo nella produzione compositiva di Rachmaninov, sia come
strumento solista o come parte di un insieme. Rachmaninov utilizzò le proprie capacità come
interprete per esplorare appieno le possibilità espressive dello strumento. Sin dalle sue prime
opere, rivelò una sicura padronanza della scrittura pianistica e un dono sorprendente per la
melodia.
• 4 concerti x pf e orch.
• Preludi
• studi

Rachmaninov
 prosegue la tradizione romantica del pianista – compositore
 molto più vicino al linguaggio romantico (1909 – Concerto n. 3) che a quello
del Novecento dei contemporanei (1913 – Sagra della primavera di Stravinskij)
 non amava le innovazioni del linguaggio musicale troppo “cerebrali”
(Schonberg, Berg..) preferendo una musica in cui spiccasse soprattutto il senso
melodico
 dice: “ … la musica deve esprimere il paese di nascita del compositore, i suoi
amori, la sua religiosità, i libri che l’hanno influenzato, i pittori che ama. Deve
essere la somma totale delle sue esperienze”.
2.2 Il Concerto n. 3 di Rachmaninov
 Opera di notevole impegno tecnico-esecutivo
 Scritto per il debutto negli Stati Uniti
 esegue il suo "Terzo concerto per pianoforte" al New Theater di New York nel 1909
 Dopo pochi mesi diretto da Mahler
 Rispetta la struttura in tre movimenti
 I movimento Allegro ma non tanto basato su due temi
 II movimento Intermezzo: Adagio
 III movimento Finale alla breve
 Spigliatezza e virtuosismo tecnico dell’esecutore
 Principio della composizione ciclica (Liszt) ripersa di temi del I mov. anche nel nel terzo
movimento
 I movimento Allegro ma non tanto basato su due temi:
 Il primo molto cantabile (es. 1) quasi una melodia cantata
 Rach. “ volevo che il pianoforte cantasse una melodia come l’avrebbe cantata un cantante”
 Esposto prima dal pf. poi da corni e viole

 Il secondo dal carattere luminoso e brillante (es. 2)

 In sib magg
 Dialogo del tema con il fagotto, poi sostenuto da corno e ancora da oboe e clarinetto
 Sezione centrale corrispondente allo sviluppo (6’54’’)
 Ritorno del I tema
 Sez. centrale piuttosto lunga e caratterizzata dall’intensificazione dinamica
 Lunga cadenza che sostituisce la ripresa (10’42’’)
 (compositore ne scrive due tra cui scegliere) (vengono ripresi i due temi)
 Coda conclusiva breve una sorta di ricapitolazione dei 2 motivi principali (15’09’’)
 II movimento Intermezzo: Adagio :
o Gli archi aprono il secondo movimento
o Tema di tre suoni prima archi poi oboe e clarinetto
o Il pf introduce un nuovo motivo
o Nella parte conclusiva finale quasi un melanconico valzer
 III movimento Finale alla breve:
o Possiamo riconoscere spunti tematici tratti dal primo movimento ma rielaborati in
modo virtuosistico
o Il pianista è impegnato in momenti di grande virtuosismo
Wolfgang Amadeus Mozart
Mozart nacque a Salisburgo nel 1756. Sotto alla guida del padre musicista Leopold, riuscì a
sviluppare con successo le sue straordinarie doti musicali tanto da esibirsi presso molte corti
europee e in concerti a pagamento dall’età di cinque anni come bambino prodigio, componendo e
suonando il clavicembalo e il violino insieme alla sorella Nannerl. Seguendo le orme paterne,
all’età di tredici anni, Mozart divenne musicista dipendente del principe-arcivescovo di Salisburgo,
ma ben presto mostrò insofferenza per la sua condizione di “servo musicale” e nel 1782 venne
licenziato. Lavorò come musicista indipendente a Vienna, componendo moltissima musica, più di
600 composizioni sia vocali che strumentali. Oltre a 27 concerti per pianoforte e numerosi quelli
per violino e orchestra, 50 sinfonie circa, divertimenti e musica da camera scrisse per il teatro
opere di ineguagliabile bellezza quali Il ratto del serraglio in tedesco, l’opera buffa Le nozze di
Figaro, Il Don Giovanni, Così fan Tutte e il singspiel Il Flauto Magico. Il contributo di Mozart
all’opera lirica è stato enorme. Egli ha raggiunto tre risultati: ha composto opere di tutti i generi
(buffo, serio e singspiel, un genere popolare in lingua tedesca), ha dato grande continuità alla
presenza della musica nelle sue opere, ha espresso un mondo ricco di personaggi, sentimenti e
situazioni diverse, con acuta psicologia. Morì povero e nell’indifferenza del pubblico di Vienna nel
1791.

3. Il Concerto doppio: Mozart, Concerto in do maggiore per flauto e arpa k


299
3.1 Gestazione del Concerto per flauto e arpa
 Il concerto in do magg. x fl e arpa K 299 risale al periodo in cui Mozart soggiornò a Parigi
con la madre: aveva 22 anni
 A Parigi venne a contatto con diverse personalità del mondo musicale tra cui il duca De
Guines, ottimo flautista e padre di una ottima arpista
 Lezioni private alla figlia (non furono un successo) ma viene commissionato questo
concerto tenendo conto delle capacità esecutiva e dei gusti dei 2 committenti
 Altri lavori per flauto dedicati ad un medico dilettante F. Dejean

3.2 Struttura del Concerto


 Concerto costituito da tre movimenti:
 Orchestra piuttosto ridotta (archi, 2 oboi e 2 corni)
 La presenza dell’arpa conferisce un carattere salottiero
 I due strumenti solisti suonano insieme, dialogano tra di loro, si accompagnano
I MOVIMENTO – Allegro
 È in forma-sonata:
 Primo tema: l’orchestra all’unisono intona le note dell’accordo di DO + (es. 3)
 Il secondo tema è di carattere grazioso e leggero ed è introdotto da due note lunghe dei
corni

 Con la modulazione a sol maggiore ascoltiamo un nuovo tema proposto solo dai solisti (batt. 68-75)
 Lo sviluppo presenta un novo tema in tonalità minore, oggetto di dialogo dei 2 solisti
 Nella ripresa, verso la fine, la corona indica ch è arrivato il momento per la cadenza dei solisti

SCHEMA
ESPOSIZIONE SVILUPPO RIPRESA
I a, b II a altro tema ed Ia IIa Ib
elaborazione
DO + SOL + Modulante DO +

II MOVIMENTO – Andantino
 È in forma bipartita
 Orchestra solo archi + solisti
 L tema principale viene esposto prima dagli archi e poi dai solisti

III MOVIMENTO – Rondò


 Costruito su un elegante tema di gavotta


 Piacevole gara di bravura fra i 2 solisti
 Lo stesso verrà utilizzato per il 2° mov della Eine Kleine Nachmusik
 La forma di questo rondò è quello di rondò – sonata ossia una forma sonata combinata
con la struttura del rondò in cui il tema principale riappare prima dello sviluppo e al termine
del movimento

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