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Analisi

Concerto n. 4 in mi bemolle maggiore per corno e

orchestra, K495

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)

I. Allegro maestoso

Professore: Kamran Kacheh

Allievo: José Antonio Frausto Corona


Sommario

Contesto storico ............................................................................................................ 3

Analisi generale del Concerto ........................................................................................ 4

1. 1mo. Mov.: Allegro moderato (complesso di 218 battute) ................................ 4

1.2 Introduzione dalla battuta 1 (42 battute) .......................................................... 4

1.3 Esposizione dalla battuta 43 (54 battute) ......................................................... 5

1.4 Sviluppo nella relativa minore, dalla battuta 97 (45 battute) ........................... 6

Ripresa dalla battuta 142 fino alla fine (76 battute) ............................................... 6

Schema della Forma:.................................................................................................. 8

Conclusione................................................................................................................. 10
Contesto storico

La trasperenza e la sensibilità di Mozart nelle sue composizioni, fanno mostrare in maniera

molto permeabile, particolarmente nei concerti, le virtù melodiche e timbriche degli strumenti

solisti in modo quasi perfetto.

Alla base del suo linguaggio musicale cominciato molto precocemente, stanno l’influsso dei

grandi maestri partendo dal suo padre Leopold, e dalla parte sociale-culturale la corrente

illuministica in quel periodo.

Mozart era un attentissimo osservatore della realtà circostante, fece molto viaggi che

arrichirono la sua esperienza di vita e anche musicale, e si sa che gradiva la buone compagnie.

Un gran esempio sono gli incontri col simpatico cornista della corte a Salisburgo Ignaz Leutgeb,

dai quali nacquero i 4 concerti per Corno e Orchestra, scritti alla sua dedica (1782-1786).

Curiosità: Nell'Allegro del primo concerto per Corno K. 412, sono scritte sulla

partitura annotazioni in italiano riferite a Leutgeb: "Adagio a lei signor asino-Animo-Presto-

Coraggio-oh che stonatura-oh che seccatorerespira un poco-avanti, avanti! - o porco infame-

e vieni a seccarmi per la quarta - oh maledetto- bravura? - bravo-ah trillo di pecore-finisci? -

grazie al ciel! basta, basta!"


Analisi generale del Concerto

Questo concerto è nella tonalità di mi bemolle maggiore, tonalità favorita visto le limitazioni

tecniche dello strumento dell’epoca. E in 3 movimenti:

1. L’allegro moderato iniziale è in forma di primo movimento di sonata ed il suo inizio

fa pensare alla cantata “Die Maurerfreude” K471.

2. La romanza è un andante molto intimo e suggestivo, e si conclude in un pianissimo.

Il suo inizio risente dell’andante che si trova nella “Sonata per pianoforte a quatro

mani 2” K 497.

3. Il Rondò finale è pieno di allegria: il corno richiama l’andamento “alla caccia”.

1. 1mo. Mov.: Allegro moderato (complesso di 218 battute)

1.2 Esposizione Orchestrale dalla battuta 1 (42 battute)

Il preludio dell’orchestra (che prepara l’ambiente per l’entrata del solista) riecheggia

la celebre e brillante Ouverture delle “Nozze di figaro” composta 2 mesi prima.

La prima frase del incipit, presenta la stessa struttura del primo tema dell’esposizione:

arpeggio (Mib, Sol, Sib), che poi scende in crome. Si presentano tanti arpeggi, salite e discese

graduali.

Battuta 13: c’è un’interruzione nel tessuto musicale, presentandosi un motivo

melodico che ha sicuramente qualche legame con la cantata “Die Maurerfreude” K471, dopo

di che, si susseguono progressioni sostenute da un pedale di tonica fatto dai violoncelli e

contrabassi.

Alla battuta 33, i violini aprono un secondo motivo melodico, il quale viene

seguitamente ripetuto dal corno solista con gli oboi (un’ottava sopra) che sfocia nelle cadenze

finali alla tonica (battuta 40).


Prima dell’esposizione solistica, incontriamo il consueto effetto d’interruzione

dell’orchestra nella cadenza alla tonica che fanno Beethoven e Mozart.

1.3 Esposizione dalla battuta 43 (54 battute)

-Una particolarità è l’entrata anticipata del corno solista sulla coda dell’esposizione

orchestrale-.

L’esposizione solistica si apre con il primo tema costruito simmetricamente a 3 frasi

(A, A’/B e B), -4 battute per frase-, e presenta un carattere lirico e virtuoso.

Frase A

Battuta 49: c’è un moto contrario tra i violini e il corno-.

Il secondo tema (se così si può chiamare) -battuta 56- comincia nella tonalità di base

(Mib Magg) e modula alla fine verso la dominante (Sib Magg) ed ha un carattere più cantabile.

Frase A:

Frase A1:
Battuta 70: 4 battute di tonicizzazioni che finiscono in una cadenza perfetta che

conferma la modulazione.

Battuta 75: c’è la coda; i violini primi suonano il motivo iniziale del preludio

dell’orchestra e il corno fa il contrappunto, e subito dopo l corno suona una discesa cromatica

allargata, nelle progressioni.

Battuta 87: Cadenze finali.

1.4 Sviluppo nella relativa minore, dalla battuta 97 (45 battute)

Non è un vero e proprio sviluppo

La prima idea è breve e concisa (Dura 8 battute), ed è congruente col

portando anche una lieve malinconia e si ripete

alla battuta 105.

La seconda idea (Battuta 115) porta più speranza e si presenta in Lab Maggiore.

Ripresa dalla battuta 142 fino alla fine (76 battute)

-Anche qui il corno entra in anticipo suonando figure di terzine in discesa-.

Fa un riassunto di tutti i temi del preludio e dell’esposizione interroti da piccole cadenze

orchestrali, per tradizione. Donald F.T. ci dice che per Mozart, questa sezione era una fusione

dell’esposizione orchestrale più l’esposizione solistica.

Alla battuta 173 è presente il “motivo a” dell’introduzione nella tonalità d’impianto.

Dopo la cadenza del solista, il movimento finisce riproponendo la coda del preludio.
Schema della Forma:
Conclusione.

È una novità per l’epoca, parlando sul corno, il fatto che Mozart abbia scritto così tanti

concerti e in una maniera assai virtuosistica per il solista; sapendo che il corno non era mai

stato uno strumento solistico come per esempio il violino. La ragione principale per la quale il

corno non veniva visto come strumento virtuoso era la sua conformazione; prima veniva

utilizzato come segnale di richiamo nelle battute di caccia e per quel motivo, doveva essere

semplice o il più “naturale” possibile per montare sul cavallo, e questa indole dello strumento

viene rappresentata nel Rondò finale di questo concerto.Il corno, appunto “naturale”, ha la

differenza, rispetto quello odierno, non aveva pistoni o valvole di cambio; veniva quindi

suonato sfruttando gli armonici naturali dello strumento. Il cornista era costretto a modificare

l’intonazione di base cambiando le “ritorte” di diversa lunghezza, o usando differenti posizioni

della mano nella campana, anche se questi suoni avevano un’evidente differenza timbrica con

i suoni naturali.
Analisi

Concerto n. 4 in mi bemolle maggiore per corno e

orchestra, K495

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)

I. Allegro maestoso

Professore: Kamran Kacheh

Allievo: José Antonio Frausto Corona


Contesto storico

"La musica è la più romantica di tutte le arti, perché ha per oggetto l'infinito", questa

dichiarazione di Hoffman (1776-1822) riassume la visione estetica del Romanticismo

(originatosi in Germania), periodo che in opposizione al razionalismo illuminista del

Classicismo, fa prevalere il sentimento e le passioni dell’uomo utilizzando il potere della

musica, per comunicare l”Unbedingte”/l’infinito o indeterminato (Wackenroder).

È proprio in questo movimento culturale che nasce l’originale compositore tedesco Robert

Schumann (1810-1856), a Zwickau, divenendo tra i massimi esponenti grazie alle sue

produzioni audacemente originali per l’estrema espressività, l'armonia, il ritmo, la forma e

anche per un rivoluzionario ruolo del pianoforte nelle sue composizioni.

Le sue melodie pianistiche hanno in lui, la variazione di un minimo tema, il suo mezzo

espressivo più consono e sono spesso concepite come movimenti di accordi, in una tessitura

musicale densa come si mostra in questo capolavoro, intitolato originalmente “Romanze und

Allegro für Klavier und Horn”, scritto due giorni dopo i 3 Phantasiestücke, il 14 di Febbraio e

completato nella giornata del 17 del 1849, (anno considerato dal compositore fra i più fecondi

della propria esistenza, e che fu l'ultimo da lui trascorso a Dresda) e subito dopo (18 di

Febbraio) si impegnò nella composizione del “Konzertstück für vier Ventilhörner”, che è un

vero e proprio Concerto per quattro corni e orchestra.

La prima esecuzione privata fu a Lipsia nella residenza di Schumann il 2 marzo del 1849,

eseguita da Clara e il proprio copista di Schumann, che era cornista nella cappella reale di

Dresda; e la prima esecuzione pubblica a Dresda al Hotel de Saxe, il 26 di gennaio del 1850

con il violino suonato da Franz Schubert (omonimo del compositore Vienesse), e con Clara

Schumann al pianoforte.
Schumann sperimenta a fondo le risorse tecniche ed espressive del nuovo corno in fa a tre

pistoni, che era stato introdotto in Germania pochi anni prima da Uhlmann (1806-1878), e qui,

trova una delle primissime pagine importanti del suo repertorio solistico in una atmosfera

serenamente domestica tipica della Hausmusik dell’Europa del Nord.

Un aspetto anche tipico del Romanticismo, che si mostra chiaramente in questo brano è

l’ambiguità della stabilizzazione tonale (Con Chopin, presentato da Schumann all’Europa ed

altri compositori romantici posteriori si va addirittura verso la politonalità). che riflette la

passionalità tormentata del maestro.


Analisi

Lo stile del maestro è marcato dalla sua psicologia: la sua bipolarità e le sue

ossessioni. I 2 caratteri che lui introduce nella sua rivista musicale; Eusebius come

appassionato ed estroverso in contrario con Florestan dolce, introverso e molto lirico, si

mostrano ogn’uno nella sua pienezza in questi 2 Movimenti. L’adagio contiene un’ampia ed

eloquente melodia che ci rimanda all’Adagio sostenuto della Seconda Sinfonia, cioè uno dei

vertici, prima del Tristano, della funzione melodica nella musica romantica.

Subito dopo l’Adagio, viene un trascinante ed euforico Allegro -Clara indicava che

aveva queste qualità: “superbo, fresco, appassionato”- con la ricomparsa in esso di uno spazio

cantabile in un intermezzo che si ricollega alla grande melodia dell’Adagio dopo il quale,

emerge per contrasto l'esaltata concitazione delle pagine finali e il pezzo si chiude con quello

stesso slancio romantico che anima il Konzertstück per quattro

corni iniziato da Schumann poche ore dopo aver scritto le ultime note di questa

bellissima opera.

1. Primo Movimento: Langsam, mit innigem Ausdruck.

Il pianoforte ed il corno, in duo, stabiliscono un carattere molto intimo nel suo dialogo

diretto tra di loro (il pianoforte non prende più la funzione di “cornice”). Il fatto che non ha

introduzione è un fatto rivoluzionario, come Schubert, subito partire con il discorso, con poca

introduzione, rispetto ai LIEDER di Mozart, che caratteristiche hanno. Perche questa è una

romanza senza parole Il flusso è abbastanza continuo visto che le zone di riposo non sono

chiaramente stabilite per il gioco d’imitazione di motivi fra gli strumenti che non si ferma

(l’imitazione è a volte letterale e a volte con leggere variazioni). Il Corno compie anche una

funzione di pedale nei momenti in cui il Pianoforte è protagonista. La tonalità di La bemolle

Maggiore è legata frequentemente con la sensazione di pace ed è adatta per il Corno poiché la
diteggiatura non è difficile, permettendo anche l’esecuzione di passi con fluidità e virtuosità,

ma in

questo caso il carattere è calmo ed intimo.

Analisi melodico della esposizione

L’adagio si configura come un “continum”; un costante protrarsi dell’unica cellula (immagine

sopra), e quindi attore principale, che mediante le modalità dell’evoluzione armonico-

spaziale, genera il brano. È una forma semplice, una variazione e sviluppo, sempre senza

arrivare ad avere la struttura e la complessità propria del “Tema con Variazioni”. Dalla Frase

1Pa, viene fuori da subito una volontà cromatica ed ogni volta che si ripete, sarà facile

identificarla. In tutte le frasi b, invece, si svilupperanno nuove idee.


Nella prima frase b (battuta 4) il pianoforte porta avanti un discorso melodico che è

complementare rispetto al corno, in maniera anacrustica, come una risposta. Il corno imita poi

subito dopo la riposta del pianoforte. (C’è asimmetria: 3 + 4)

Se la struttura è semplice, l’armonia sarà tutto il contrario; e questo per la ambiguità in

riguardo alla stabilizzazione armonica ed il senso di avere una tonica. Poi il pianoforte porta

avanti un discorso melodico che è complementare rispetto al corno, come risposta. Il

corno imita dopo la riposta. C’è assimetria: 3 + 4. E la seconda frase è anacrusica.


Conclusione

Questa opera rappresenta veramente una sfida per il musicista che vuole eseguirla

perché Schumann utilizza il corno praticamente senza interruzioni ed in un ambito difficile

estremamente ampio di tre ottave e mezza. Ma oltre questa sfida, che parte dalla novità del

nuovo corno per la sua agilità di estensione e possibilità cromatiche, l’interprete gode perché

con Schumann, nella sua capacità per combinare perfettamente le capacità liriche e tecniche

dello strumento, entri nel flusso dell’emozione intima ed

infinita.

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