Prof.

Giacomo Sciommeri
g.sciommeri@conservatorioperugia.it

La cantata da camera italiana

Conservatorio ‘Francesco Morlacchi’ di Perugia
Corso di Storia e storiografia della musica – Storia del teatro musicale II
Cos’è una cantata da camera?
• Si tratta di un genere poetico-musicale, che ha caratterizzato la cultura musicale
italiana dalla prima metà del Seicento fino a tutto il Settecento
• L’uso del termine “cantata” per designare un componimento monodico con
accompagnamento di basso continuo è stato adottato in un arco di tempo
piuttosto vasto
• La più antica fonte dove viene usato è primo libro delle Cantade et arie di
Alessandro Grandi, di cui conosciamo solo la seconda edizione del 1620
• Con Grandi la cantata «ha preso coscienza di una sua specificità musicale: non
più un generico pezzo da camera su basso continuo quale sia era espresso alle
origini stesse della monodia accompagnata con Monteverdi, Caccini e altri, ma
qualcosa che si definisce e si caratterizza per una maggiore complessità e per
una più varia articolazione interna, principalmente attraverso l’alternanza tra
sezioni in stile recitativo e sezioni in stile arioso» (Teresa M. Gialdroni)
Cos’è una cantata da camera?

• In quanto genere vocale, formalmente la cantata da camera ha seguito gli

stessi sviluppi del melodramma (sia sul piano del testo poetico sia della
scrittura musicale), senza però prevedere la messinscena
• La cantata veniva infatti eseguita in ambito domestico («da camera») durante
le accademie o le cosiddette «conversazioni» dei nobili del tempo (cardinali,
ambasciatori, etc.)
• Pertanto si tratta di musica d’uso che dopo l’esecuzione non aveva più vita
• Molti manoscritti di cantate sono invece beni materiali da collezione, ossia
doni che venivano fatti tra nobili ( musica come rappresentazione dello
status sociale)
Copie da collezione

Legatura di pregio con decorazioni in oro e stemma della

famiglia Lante della Rovere-Altemps (I-Rc, ms. 2483)
Copie da collezione

Manoscritto con
capilettera decorati
(I-Rc, ms. 2248)
Se non corre una speranza (Luigi Rossi, prima metà ‘600)

1.1: (Refrain, c) 6.1: (Recitativo-arioso, c-3/2)

Se non corre una speranza Fuggì da gl' occhi a queste voci il sonno
2.1: (Recitativo, c) 8.1: (Recitativo, c)
Sperai trovar conforto Voi dormiste occhi miei
3.1: (Aria-refrain, si bem. mag., 6/8) 9.1: (Refrain, c)
S' inganna sì sì Se non corre una speranza
4.1: (Recitativo, c) 10.1: (Arioso, c)
Ogni amoroso foco Tal hor volgo i passi erranti
5.1: (Aria-refrain, si bem. mag., 6/8) 11.1: (Refrain, c)
S' inganna sì sì Se non corre una speranza

• http://cantataitaliana.it/query_bid.php?id=8258
• https://www.youtube.com/watch?v=60ViDHlCd8Q
Del lagrimoso lido (Alessandro Scarlatti, 1699)

1.1: (Recitativo, Adagio, c)

Del lagrimoso lido
2.1: (Aria, Adagio assai, si minore, c)
Se d’Averno la fiamma m’accende
3.1: (Recitativo, c)
Se la maga tua lira
4.1: (Aria, fa maggiore, c)
Non mi tormentar più
5.1: (Recitativo, c)
Io la morte incontrai
6.1: (Aria, fa diesis minore, 3/8)
Mi consola la speranza

• https://www.youtube.com/watch?v=05mTrvU1t8w
Del lagrimoso lido (Alessandro Scarlatti, 1699)
Del lagrimoso lido (Alessandro Scarlatti, 1699)
Del lagrimoso lido (Alessandro Scarlatti, 1699)
Le cantate da camera di Händel
• Tra la musica vocale non legata alla sfera sacra, un’ampia porzione del catalogo
händeliano è costituita da cantate da camera (HWV 77-177), duetti (HWV 178-
199) e trii (HWV 200-201)
• Quasi tutte queste composizioni furono composte durante il soggiorno romano
del 1707-1708 (dal 1697 papa Innocenzo XII aveva imposto la chiusura dei teatri
in difesa della moralità pubblica  Händel compone cantate e oratori)
• La maggior parte delle cantate di Händel va ricondotta al mecenatismo dei
cardinali Carlo Colonna e Benedetto Pamphilj, e del principe Francesco Maria
Ruspoli
• Gran parte delle cantate sono per soprano e basso continuo, ma non mancano
esempi di cantate con strumenti obbligati e strutture più vaste: Clori, Tirsi e
Fileno (HWV 96) e Delirio amoroso (HWV 99)
Händel non può mia musa (Händel, 1708)

• Una celebre cantata di Händel su testo di Pamphilj è Händel non può mia
musa (1708), in cui l’autore del testo paragona il compositore a Orfeo
Händel, non può mia Musa
cantare in un istante
versi che degni sian della tua lira,
ma sento che in me spira
sì soave armonia che a’ tuoi concenti
son costretto a cantare in questi accenti:
[...]
Dunque, maggior d’Orfeo, tu sforzi al canto
la mia Musa all’ora che il plettro appeso avea
a un tronco annoso, e immobile giacea.

• http://cantataitaliana.it/query_bid.php?id=1545
• https://www.youtube.com/watch?v=0WVHlgTPNS4
Delirio amoroso (Händel, 1707)

• Delirio amoroso, HWV 99 (1707), su testo di Pamphilj

• La cantata è per voce sola di soprano e prevede un organico formato da
flauto diritto, oboe, tre violini, viola, violoncello e basso continuo
• La struttura formale consta di 12 numeri: un’introduzione orchestrale, il cui
tema è assegnato all’oboe, cinque recitativi, quattro arie e due movimenti di
danza (Minuetto ed Entrée)
• https://www.flaminioonline.it/Guide/Handel/Handel-Delirio99.html
Delirio amoroso (Händel, 1707)
1. Introduzione Allegro-Largo-Allegro (re
mag.)
Oboe, 3 violini viola e basso continuo
2. Da quel giorno fatale
Recitativo per soprano e basso continuo
3. Un pensiero voli in ciel - Allegro (la mag.)
Aria per soprano, oboe, 3 violini, viola,
violoncello e basso continuo
4. Ma fermati pensier
Recitativo per soprano e basso continuo
5. Per te lasciai la luce (sol min.)
Aria per soprano, violoncello e basso
continuo
6. Non ti bastava ingrato
Recitativo per soprano e basso continuo
7. Lascia omai le brune vele (sol mag.)
Aria per soprano, flauto diritto, 2 violini e
basso continuo
8. Ma siamo giunti in Lete
Recitativo per soprano e basso continuo
9. Entrée (la min.)
Oboe, 3 violini, viola e basso continuo
10. Minuet (mi min.)
Oboe, 3 violini, viola e basso continuo
11. In queste amene (mi min.)
Aria per soprano, oboe, 2 violini, viola e
basso continuo
12. Si disse Clori, e se d'un sole estinto
Recitativo per soprano e basso continuo
[Minuet]