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Trama

Tutti sanno come nato e come morto Ges. La stella cometa, la mangiatoia, i Re Magi; e poi la passione, la crocifissione. Ma che cosa ha combinato dall'infanzia ai trent'anni? Su richiesta del Messia, a duemila anni dalla sua morte, un angelo fa resuscitare il suo migliore amico, Levi detto Biff, a cui spetta il compito di scrivere un nuovo Vangelo che racconti finalmente la vera storia di Ges di Nazaret. E quella di Biff un'epopea ricca di miracoli, viaggi, scoperte, per non parlare di demoni, morti viventi, kung fu, folli monaci tibetani e pupe da sballo. Forse nemmeno l'astuzia e la devozione del migliore amico riusciranno a risparmiare al Salvatore il suo tragico destino, ma Biff non permetter che si sacrifichi e ascenda al cielo senza aver lottato per impedirlo!

Christopher Moore

IL VANGELO SECONDO BIFF Amico di infanzia di Ges

Agartha 109

BENEDIZIONE DELLAUTORE
Se ti sei avvicinato a queste pagine in cerca di risate, ti auguro di trovarle. Se sei qui per farti offendere, cresca la tua collera fino a farti ribollire il sangue. Se cerchi unavventura, che questa storia sia per te una fuga beata. Se hai bisogno di mettere alla prova o di confermare quello in cui credi, ti auguro di giungere a conclusioni per te piacevoli. Tutti i libri rivelano la perfezione, per quello che sono o per quello che non sono. Possa tu trovare quello che cerchi, in queste pagine o altrove. Possa tu trovare la perfezione e conoscerla per nome.

Prologo
Langelo stava vuotando e pulendo i suoi armadi quando giunse la chiamata. Aureole e raggi di luna erano divisi in mucchi a seconda della luminosit, le sacche con lira e i foderi dei lampi erano appesi a ganci in attesa di essere spolverati. Da un otre in un angolo era fuoriuscita un po di gloria, che provvide ad asciugare con un tampone. Ogni volta che muoveva lo straccio, dallarmadio si levava un coro smorzato, come se avesse messo il coperchio su un vaso di sottaceti colmo di Alleluia. Raziel, in nome del cielo, che cosa stai facendo?. Larcangelo Stephan era in piedi sopra di lui e brandiva una pergamena quasi stesse rimproverando un cucciolo con una rivista arrotolata. Ordini? chiese langelo. Terra. Ci sono appena stato. Due millenni fa. Sul serio?. Raziel diede unocchiata allorologio e picchiett il cristallo con un dito. Ne sei sicuro?. Tu che ne pensi?. Gli porse la pergamena affinch potesse vedere il sigillo del Roveto Ardente. Quando devo partire? Qui ho quasi finito. Subito. Prendi il dono delle lingue e qualche miracolo minore. Niente armi, non si tratta di una faccenda di collera. Sarai sotto copertura. Resterai nellombra, ma avrai un ruolo importante. Troverai tutto nei tuoi ordini. Gli consegn la pergamena. Perch proprio io?. stata la mia stessa domanda. Ebbene?. Mi stato ricordato il motivo della cacciata degli angeli. Wow! Dunque una cosa tanto grave?. Stephan diede un colpo di tosse: un chiaro gesto dostentazione, dal momento che gli angeli non respirano. Forse non dovrei saperlo, ma gira voce che si tratti di un nuovo libro. Stai scherzando? Un seguito? Apocalisse 2, proprio quando pensavi che peccare fosse lecito?. un Vangelo. Un Vangelo dopo tutto questo tempo? E chi lautore?. Levi detto Biff. Raziel lasci cadere lo straccio e si raddrizz. Devesserci un errore. Viene direttamente dal Figlio. C un motivo se Biff non mai stato menzionato negli altri libri, lo sai? un totale.... Non dirlo. Ma una testa di cazzo. Usi un linguaggio del genere e poi ti chiedi perch vieni assegnato a missioni come questa.... Ma perch adesso? Finora sono bastati i quattro Vangeli. E perch lui?. Perch secondo la cronologia terrestre cade una specie di anniversario della nascita del Figlio, e Lui crede sia giunto il momento di raccontare tutta la storia.

Raziel chin la testa. Sar meglio che vada a preparare i bagagli. Il dono delle lingue gli ramment Stephan. Ma certo, cos posso farmi insultare in mille idiomi diversi. Vai a ricevere la buona novella, Raziel. E portami del cioccolato. Cioccolato?. uno snack degli abitanti della Terra. Ti piacer. Lha inventato Satana. Il cibo del diavolo?. Non puoi vivere di solo latticello, amico mio. Mezzanotte. Langelo era in piedi su unarida collina alla periferia della citt santa di Gerusalemme. Sollev le braccia, e un vento secco sferz la veste bianca facendola ondeggiare intorno al corpo. Alzati, Levi detto Biff. Davanti a lui si form una tromba daria che sollev la terra in una colonna somigliante a un essere umano. Alzati, Biff. Il tuo tempo giunto. Il vento prese a soffiare furiosamente, e langelo si pass la manica della veste sul viso. Alzati, Biff, e cammina di nuovo tra i vivi. Il turbine cominci ad affievolirsi, mentre la colonna di terra e polvere dalle sembianze umane rimase l, sul fianco della collina. Un attimo dopo era tornata la calma. Langelo tir fuori dalla sua sacca un vaso doro e lo rovesci sopra la colonna. La polvere svan, rivelando un uomo nudo e coperto di fango che farfugliava alla luce delle stelle. Bentornato tra i vivi disse langelo. Luomo sbatt le palpebre, poi si mise una mano davanti agli occhi, come se pensasse di poterla trapassare con lo sguardo. Sono vivo disse in una lingua che non aveva mai udito prima. S. Che cosa sono questi suoni, queste parole?. Hai ricevuto il dono delle lingue. Lho sempre avuto, chiedilo a una qualunque delle ragazze che ho frequentato. Che cosa sono questi vocaboli che escono dalla mia bocca?. Lingue. Hai ricevuto il dono che fu fatto agli apostoli. Allora il Regno venuto. S. E quand successo?. Duemila anni fa. Tu, inutile sacco di merda di cane esclam Levi detto Biff, colpendo langelo alla bocca. Sei in ritardo. Laltro si riprese e si tocc il labbro con cautela. Bel modo di rivolgersi a un messaggero del Signore. un dono.

PARTE PRIMA Il fanciullo

Dio un autore di commedie il cui pubblico ha paura di ridere. Voltaire

1
Voi pensate di sapere come va a finire questa storia, ma sbagliate. Fidatevi, io cero. E lo so. La prima volta che vidi luomo che avrebbe salvato il mondo, lui era seduto vicino al pozzo centrale di Nazaret con una lucertola che gli penzolava dalla bocca. Si vedevano solo lestremit della coda e le zampe posteriori; laltra met laveva gi inghiottita. Aveva sei anni come me e non gli era ancora spuntata la barba, quindi non somigliava molto alle immagini dove raffigurato. Gli occhi erano color miele scuro e mi sorridevano da sotto una zazzera di riccioli nero-blu che gli incorniciavano il viso. In quegli occhi cera una luce pi vecchia di Mos. Immondo, immondo! gridai indicandolo, cos che mia madre potesse capire che conoscevo la Legge; ma lei mi ignor, cos come tutte le altre madri che stavano riempiendo le giare al pozzo. Il ragazzino si tolse la lucertola di bocca e la pass al fratello pi piccolo, seduto accanto a lui sulla sabbia. Questi gioc con la bestiola per un po, stuzzicandola fino a farle alzare la testolina quasi volesse morderlo; poi prese un sasso e gliela sfracell. Perplesso, spinse la lucertola morta in mezzo alla sabbia; assicuratosi che non sarebbe andata da nessuna parte, la prese e la restitu al fratello maggiore. Lui se la infil in bocca e, prima che avessi il tempo di maledirlo di nuovo, la bestiolina usc contorcendosi, viva e vegeta e pronta a mordere ancora una volta. La diede di nuovo al fratellino, che la colp violentemente con il sasso, ricominciando e completando lintero processo. Guardai la lucertola morire altre tre volte, e poi dissi: Voglio farlo anchio. Il Salvatore se la tolse di bocca e mi chiese: Quale parte?. A proposito, lui si chiamava Ges. Jesus la traduzione greca dellebraico Yeshua, Ges. Cristo non un cognome. E il corrispondente greco di messiah, un termine ebraico che significa unto. Non ho idea del significato della S in Ges S. Cristo. una delle cose che avrei dovuto chiedergli. E io? Io sono Levi detto Biff. Niente secondo nome. E Ges era il mio migliore amico. Langelo dice che dovrei mettermi seduto e scrivere la mia storia, ignorando quanto ho visto in questo mondo: ma come posso riuscirci? Negli ultimi tre giorni ho visto pi gente, pi immagini e pi meraviglie che nei miei trentatr anni di vita, e lui mi chiede di ignorarlo. S, ho ricevuto il dono delle lingue, quindi non c niente di cui non conosca il nome. Ma a che serve? Forse mi stato utile sapere che quella che mi terrorizzava a Gerusalemme era una Mercedes? Ero cos spaventato che mi sono tuffato in un cassonetto dellimmondizia. E dopo che Raziel mi ha tirato fuori e mi si sono spezzate le unghie mentre lottavo per rimanere nascosto l che cosa mi servito sapere che era stato un Boeing 747 a farmi chiudere a riccio nel tentativo di mandar via le lacrime e di chiudere fuori tutto quel rumore e quel fuoco? Sono solo un bambino che ha paura della sua stessa ombra o sono un uomo che ha passato ventisette anni al fianco del Figlio di Dio? Sulla collina dove mi ha tirato fuori dalla polvere, langelo ha detto: Vedrai molte cose strane. Non avere paura. Ti stata affidata una missione sacra, e io ti protegger.

Bastardo compiaciuto. Se avessi saputo cosa mi avrebbe fatto, lavrei colpito di nuovo. Anche adesso se ne sta sdraiato sul letto dallaltra parte della stanza a guardare delle immagini che si muovono su uno schermo, mentre mangia quei dolcetti appiccicosi che chiamano Snickers; e intanto io incido la mia storia su un blocchetto di carta morbida come seta che porta la scritta Hyatt Regency, St. Louis. Parole, parole, parole, un milione di milioni di parole mi girano nella testa come falchi, aspettando di tuffarsi sul foglio per strappare e lacerare le uniche due parole che ho voglia di scrivere: Perch io? Eravamo in quindici - be, quattordici dopo che impiccai Giuda. Quindi, perch io? Ges mi diceva sempre di non avere paura, perch sarebbe stato sempre con me. Dove sei, amico mio? Perch mi hai abbandonato? Tu non avresti paura, qui. Non ti lasceresti scoraggiare dalle torri, dalle macchine, dalle luci e dal fetore di questo mondo. Coraggio, ordino una pizza chiamando il servizio in camera. Ti piacerebbe la pizza. Il cameriere si chiama Jesus. E non nemmeno ebreo. Hai sempre amato lironia. Andiamo, Ges, langelo dice che sei ancora con noi. Puoi tenerlo fermo mentre io lo picchio, e poi festeggiamo con una bella pizza. Raziel sta guardando quello che scrivo, e continua a ripetere che devo smetterla di piagnucolare e andare avanti con la storia. facile per lui: non ha passato gli ultimi duemila anni sepolto nella terra. Nondimeno, non mi lascer ordinare la pizza fino a quando non avr terminato un paragrafo, quindi non posso fare altro... Sono nato in Galilea, nella citt di Nazaret, ai tempi di Erode il Grande. Mio padre Alfeo era uno scalpellino. Mia madre Naomi era tormentata dai demoni, o almeno questo era quello che dicevo a tutti. Per Ges era semplicemente una donna difficile. Il mio vero nome, Levi, deriva dal progenitore della stirpe sacerdotale; quanto al mio soprannome, Biff... me laveva dato mamma, perch il mio passatempo preferito era biffticciare con i miei fratelli... Sono cresciuto sotto il dominio di Roma, anche se di Romani non ne vidi molti prima di aver compiuto dieci anni. Stavano perlopi a nord, nella citt fortificata di Zippori, a unora di cammino da Nazaret. Fu l che io e Ges assistemmo allassassinio di un soldato romano. Ma sto correndo troppo. Per ora, presumiamo che il soldato in questione sia sano e salvo, felice con la sua scopa sulla testa. Gran parte degli abitanti di Nazaret erano contadini che coltivavano uva e olive sulle colline rocciose fuori citt, orzo e frumento nelle vallate sottostanti. Cerano anche pastori che badavano alle greggi nelle zone di montagna, mentre le famiglie risiedevano in citt. Le case erano tutte in pietra e quasi sempre avevano il pavimento di terra battuta (il nostro, invece, era lastricato). Ero il pi grande di tre figli, quindi gi allet di sei anni mi preparavo ad apprendere il mestiere di mio padre. Mamma mi insegnava la Legge e le storie della Torah in ebraico, mentre il babbo mi portava in sinagoga ad ascoltare gli anziani che leggevano la Bibbia. La mia prima lingua era laramaico, ma a dieci anni sapevo parlare e leggere lebraico come quasi tutti gli uomini. A stimolare il mio apprendimento della lingua ebraica e della Torah fu soprattutto la mia amicizia con Ges: mentre gli altri ragazzi si divertivano a molestare le pecore o a prendere a calci i Cananei, io e Ges giocavamo a fare i rabbini, e lui insisteva affinch nelle cerimonie ci attenessimo allebraico rituale. Era pi divertente di quanto non sembri... almeno finch mia madre non ci sorprese mentre tentavamo di circoncidere il mio fratellino Shem con una roccia appuntita. And fuori dai gangheri. E la mia argomentazione - il fatto che Shem avesse bisogno di rinnovare il suo

patto con il Signore - non parve convincerla. Mi fece il posteriore a strisce con uno scudiscio in legno di ulivo, e mi proib di giocare con Ges per un mese. Ho gi detto che era tormentata dai demoni? Alla fine, credo che per Shem sia stato un bene. Era lunico bambino in grado di pisciare dietro gli angoli. Con un talento simile puoi guadagnare bene, come mendicante. E non mi ha mai ringraziato. Ah, i fratelli... I bambini vedono la magia perch la cercano. La prima volta che incontrai Ges non sapevo che fosse il Salvatore; e nemmeno lui, se per questo. Una cosa era evidente, per: non aveva paura. In mezzo a una stirpe di guerrieri vinti, in mezzo a un popolo che cercava di trovare un po dorgoglio mentre si faceva piccino piccino davanti a Dio e a Roma, lui brillava come un fiore nel deserto. Ma forse lo vedevo soltanto io, perch era quello che stavo cercando. Per tutti gli altri era solo un ragazzino come tanti, con gli stessi bisogni dei suoi coetanei e le stesse probabilit di morire prima di diventare adulto. Quando raccontai a mamma del trucco con la lucertola, mi sent la fronte per controllare che non avessi la febbre e mi sped a dormire sulla mia stuoia con una misera scodella di brodo per cena. Ho sentito delle storie sulla madre di quel ragazzino disse a mio padre. Sostiene di aver parlato con un angelo del Signore. E ha raccontato a Ester di aver partorito il Figlio di Dio. E tu che coshai detto a Ester?. Che Maria dovrebbe stare attenta a non far udire i propri vaneggiamenti ai farisei, se non vuole che qualcuno cominci a raccogliere pietre per punirla. Allora non dovresti pi farne parola. Conosco suo marito, un uomo giusto. S, e ha la maledizione di avere una giovane folle per moglie. Poveretta disse il babbo, strappando un grosso pezzo di pane. Le sue mani erano dure come corno e squadrate come martelli, e il calcare con cui lavorava le rendeva grigie come quelle dei lebbrosi. Quando mi abbracciava, lasciava sulla mia schiena dei segni che talvolta sanguinavano; eppure, i miei fratelli e io litigavamo per gettarci tra le sue braccia per primi quando rientrava la sera, dopo il lavoro. Gli stessi graffi, inflitti in un momento di rabbia, ci avrebbero fatto correre ad aggrapparci alle gonne di mamma. Ogni notte mi addormentavo con la sua mano sulla schiena, a mo di scudo. Ah, i padri. Ti va di schiacciare qualche lucertola? chiesi a Ges quando lo rividi. Stava disegnando nella terra con un bastoncino e mi ignor. Misi un piede sul disegno. Lo sapevi che tua madre matta?. mio padre che la riduce cos disse tristemente, senza sollevare lo sguardo. Mi sedetti accanto a lui. La mia, di notte, a volte guaisce come i cani selvatici. pazza? mi domand. La mattina sembra normale. Mentre prepara la colazione canta. Ges annu, apparentemente soddisfatto. Dalla pazzia si pu guarire. Una volta vivevamo in Egitto. No, non vero, troppo lontano. Addirittura pi lontano del Tempio. Il Tempio di Gerusalemme era il posto pi distante in cui fossi stato da bambino. Ogni anno, a primavera, la mia

famiglia affrontava i cinque giorni di cammino per recarvisi, per festeggiare Pesah. E quei cinque giorni sembravano durare uneternit. Allinizio vivevamo qui, poi ci siamo trasferiti in Egitto, e adesso siamo di nuovo a Nazaret mi disse. stato un lungo viaggio. Stai mentendo, ci vogliono quarantanni per andare in Egitto. Una volta, adesso pi vicino. Lo dice la Torah. Me lha letto il mio abb. Gli Israeliti viaggiarono nel deserto per quarantanni. Gli Israeliti si erano persi. Persi per quarantanni? chiesi ridendo. Devono essere proprio stupidi. Siamo noi gli Israeliti. Sul serio?. S. Devo andare a cercare mia madre. Quando torni, possiamo giocare a Mos e il faraone. Langelo mi ha confidato che intende chiedere al Signore di trasformarlo nellUomo Ragno. sempre davanti alla televisione, anche quando io dormo, ed ossessionato dalla storia del supereroe che combatte i demoni dai tetti dei palazzi. Dice che la minaccia del male molto pi presente rispetto ai miei tempi, e che per questo servono eroi pi grandi. I bambini ne hanno bisogno, secondo lui. Io penso che abbia soltanto voglia di lanciarsi da un edificio allaltro con una tutina rossa aderente. E comunque, quale eroe riuscirebbe a impressionare i bambini di oggi, con le loro macchine, le medicine e le distanze annullate? (Raziel: qui da meno di una settimana e cederebbe la Spada di Dio pur di lanciare ragnatele.) Ai miei tempi cerano meno eroi, ma erano reali: alcuni di noi potevano addirittura vantare una parentela con loro. Quando giocavamo, Ges faceva sempre leroe Davide, se stesso, Mos - mentre io impersonavo il cattivo di turno: il faraone, Ahab e Nabucodonosor. Se avessi avuto un siclo per tutte le volte che sono stato ucciso come filisteo, be... non mi ritroverei entro breve tempo a passare con un cammello attraverso la cruna di un ago. A posteriori, mi rendo conto che Ges stava facendo pratica per ci che sarebbe diventato. Lascia andare il mio popolo disse Ges, che interpretava Mos. Okay. Non puoi dire semplicemente okay. No?. No, il Signore ha indurito il tuo cuore, cos che tu non possa accogliere le mie richieste. Perch lha fatto?. Non lo so, lha fatto e basta. Ora lascia andare il mio popolo. No. Incrociai le braccia e distolsi lo sguardo, come una persona dal cuore indurito. Ecco, ora trasformer questo bastone in serpente. E adesso, lascia libero il mio popolo!. Okay. Non puoi rispondere okay!. Perch? un bel trucco quello del serpente. Ma la storia non cos.

Okay. Impossibile, Mos, il tuo popolo deve restare. Ges mi agit il bastone davanti al viso. Ora ti mander la piaga delle rane. Riempiranno la tua casa e la tua camera da letto e saliranno dappertutto. E allora?. E allora non una bella cosa. Lascia andare il mio popolo, faraone. A me non dispiacciono le rane. Rane morte mi minacci Mos. Mucchi di rane fetide e fumanti. Oh, in questo caso farai meglio a prendere la tua gente e andartene. Comunque, ho delle sfingi e delle altre cose da costruire. Dannazione, Biff, la storia non cos! Ho altre piaghe in serbo per te. Voglio farlo io Mos. Non puoi. Perch?. Perch il bastone ce lho io. Oh. E via dicendo. Non sono sicuro che fare il cattivo mi piacesse quanto a lui fare leroe. Ogni tanto arruolavamo i nostri fratellini per fargli recitare i ruoli pi spregevoli. I fratelli minori di Ges, Giuda e Giacomo, interpretavano interi popoli, come i sodomiti fuori dalla porta di Lot. Mandaci quei due angeli, in modo da poterli conoscere. Non lo far dissi. Interpretavo Lot, un buono, solo perch Ges voleva giocare agli angeli. Ma ho due figlie che non conoscono nessuno, posso mandarvele. Okay disse Giuda. Spalancai la porta e accompagnai fuori le mie due figlie immaginarie, affinch conoscessero i sodomiti... Piacere. Ne sono certo. Lieto di conoscervi. NON COS! grid Ges. V oi tentate di buttar gi la porta, e io vi castigo rendendovi ciechi. E poi distruggi la nostra citt? chiese Giacomo. S. Preferiremmo conoscere le figlie di Lot. Lascia andare il mio popolo. Giuda, che aveva solo quattro anni, spesso faceva confusione tra una storia e laltra. Amava particolarmente lEsodo, perch lui e Giacomo potevano versarmi addosso brocche dacqua mentre conducevo i miei soldati attraverso il Mar Rosso, inseguendo Mos. Ora vi spiego disse Ges. Giuda, tu sei la moglie di Lot. Vai a metterti l. Di tanto in tanto a Giuda toccava quella parte, indipendentemente dalla storia che stavamo mettendo in scena. Non mi va. Silenzio, le statue di sale non parlano. Non voglio fare una femmina. I nostri fratelli interpretavano sempre parti femminili. Io non avevo sorelle da tormentare, e lunica sorella di Ges, Elisabetta, allepoca era ancora in fasce. Questo prima che conoscessimo Maddalena. Con lei cambi tutto.

Dopo aver udito per caso una conversazione tra i miei genitori, che parlavano della pazzia della mamma di Ges, mi capit spesso di osservarla per scorgere qualche segnale, ma a me sembrava che si occupasse delle proprie faccende come tutte le altre madri: badava ai piccoli, lavorava nellorto, andava a prendere lacqua e preparava da mangiare. Non lavevo mai vista a quattro zampe o con la bava alla bocca, come mi sarei aspettato. Era pi giovane di tante mamme, e aveva diversi anni meno di suo marito Giuseppe, che per i criteri di allora era un vecchio. Ges diceva che non era il suo babbo, ma non voleva rivelare lidentit di quello vero. Quando saltava fuori largomento ed era vicina, Maria chiamava Ges e si portava un dito alle labbra in segno di ammonimento. Non il momento, Ges. Biff non capirebbe. Mi bastava sentirle pronunciare il mio nome per avere un tuffo al cuore. Sin dallinizio sviluppai un amore fanciullesco nei confronti della madre di Ges, che accendeva le mie fantasie sul matrimonio, sulla famiglia e sul futuro. Tuo padre vecchiotto, eh, amico?. Non eccessivamente. Quando morir, tua madre sposer suo fratello?. Lui non ha fratelli. Perch?. Cos. Che cosa penseresti se tuo padre fosse pi basso di te?. Non lo . Ma quando il babbo morir, tua madre potrebbe sposare un uomo pi basso di te, che a quel punto diventerebbe tuo padre. E dovresti fare quello che ti dice. Lui non morir mai. eterno. Questo lo dici tu. Ma io penso che, quando sar uomo e lui se ne andr, prender in sposa tua madre. A quel punto Ges fece una smorfia come se avesse dato un morso a un fico acerbo. Non dirlo, Biff. Non mimporta se pazza. Mi piace il suo mantello blu. E mi piace il suo sorriso. Sar un buon padre e ti insegner a fare lo scalpellino. E ti picchier solo se farai il moccioso. Meglio giocare con i lebbrosi che sentire certe cose. Ges fece per andarsene. Aspetta. Sii educato con tuo padre, Ges figlio di Biff. Mio padre usava il mio nome per intero quando voleva chiarire un punto. Non stato forse Mos a dire che devi onorarmi?. Il piccolo Ges si gir sui tacchi. Io non mi chiamo Ges figlio di Biff, e nemmeno Ges figlio di Giuseppe. Io sono Ges figlio di Geova!. Mi guardai intorno, sperando che non lavesse sentito nessuno. Non volevo che il mio unico figlio (poich avevo in mente di vendere Giuda e Giacomo come schiavi) fosse lapidato a morte per aver nominato il nome di Dio invano. Non dirlo mai pi. Non sposer tua madre. No, non lo farai. Scusa. Sei perdonato. Sar una concubina fantastica. Non fidatevi quando vi dicono che il Principe della Pace non alz mai le mani su nessuno. A quei tempi, prima di diventare chi sapete, Ges mi colp al naso pi di una volta. Quella fu la prima. Maria rest il mio grande amore fino a quando non vidi Maddalena.

Se gli abitanti di Nazaret pensavano che la madre di Ges fosse pazza, non ne parlavano molto per rispetto di suo marito, Giuseppe. Conosceva approfonditamente la Legge, i Profeti e i Salmi, ed erano poche le mogli nel villaggio che non servivano la cena nelle sue scodelle di legno dulivo levigato. Era onesto, forte e saggio. La gente diceva che un tempo aveva fatto parte della fratellanza degli esseni, quegli ebrei austeri e ascetici che se ne stavano per conto proprio, non si sposavano e non si tagliavano mai i capelli; ma non partecipava alle loro riunioni e, diversamente da loro, aveva conservato la capacit di sorridere. In quei primi anni lo vidi molto poco, dal momento che era sempre a Zippori a costruire strutture per i romani, i greci e gli ebrei che possedevano terre nella roccaforte; ogni anno, per, con lapprossimarsi della Festa dei Primi Frutti, Giuseppe abbandonava il lavoro nella citt fortezza e rimaneva a casa a intagliare scodelle e cucchiai per il Tempio, ai cui sacerdoti era tradizione donare i primi agnelli, il primo frumento e i primi frutti. Persino i primogeniti nati durante lanno venivano dedicati al Tempio, con la promessa di destinarli a un lavoro quando fossero cresciuti, o dando unofferta in denaro. Gli artigiani come mio padre e Giuseppe potevano donare oggetti da loro fabbricati; qualche volta il babbo scolpiva mortai, pestelli o macine, qualche altra pagava le decime in moneta sonante. Qualcuno in occasione di questa festa si recava in pellegrinaggio a Gerusalemme; ma dal momento che cadeva soltanto cinquanta giorni dopo Pesah, molte famiglie non potevano permettersi di affrontare il viaggio e si limitavano a offrire doni alla sinagoga del villaggio. Durante le settimane che precedevano la festa, Giuseppe sedeva davanti casa allombra della copertura di tela che lui stesso aveva costruito e lavorava il nodoso legno dulivo con ascia e scalpello, mentre io e Ges giocavamo ai suoi piedi. Indossava la tunica che portavamo tutti, un rettangolo di stoffa cucito in un unico pezzo con un buco per il collo al centro, fermata da una fascia in vita in modo tale che le maniche arrivassero ai gomiti e lorlo alle ginocchia. Forse questanno offrir il mio primogenito al Tempio, eh, Ges? Non ti piacerebbe ripulire gli altari dopo i sacrifici?. Sorrise tra s e s senza sollevare gli occhi dal suo lavoro. Devo donargli il mio primogenito, lo sai. Eravamo in Egitto a festeggiare la Festa dei Primi Frutti quando sei nato. Era evidente che lidea di venire a contatto con il sangue lo terrorizzava, come terrorizzava qualunque ragazzino ebreo. Dagli Giacomo, abb. lui il tuo primogenito. Giuseppe lanci unocchiata verso di me, per vedere uneventuale reazione da parte mia. E la reazione ci fu, ma solo perch stavo considerando il mio status di primogenito, augurandomi che il mio babbo non stesse facendo il medesimo ragionamento. Giacomo un secondogenito. E i sacerdoti non vogliono i secondogeniti. Toccher a te. Ges mi guard prima di rispondere, e poi rivolse di nuovo lo sguardo a suo padre. Sorrise. Ma, abb, se tu dovessi morire, chi si prender cura della mamma se io sar al Tempio?. Qualcuno penser a lei dissi. Ne sono certo. Io non morir prima che siano passati molti, molti anni. Giuseppe si tir la barba grigia. La mia barba sta diventando bianca, ma ho ancora tanto da vivere. Io non ne sarei cos sicuro, abb. Giuseppe lasci cadere la scodella a cui stava lavorando e si fiss le mani. Filate a giocare, voi due disse, la voce poco pi che un sussurro. Ges si alz e si allontan. Avrei voluto gettare le braccia intorno al collo di quel vecchio: era la prima volta che vedevo un adulto spaventato, ed ebbi paura anchio. Posso aiutarti? gli chiesi,

indicando la scodella non finita che teneva in grembo. Vai con Ges. Ha bisogno di un amico che gli insegni a essere umano. Cos io potr insegnargli a essere un uomo.

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Langelo vuole che metta un po pi dimpegno nel descrivere la grazia di Ges. Grazia? Per carit, sto cercando di parlarvi di un bambino di sei anni, quanta grazia poteva avere? Non che dal luned alla domenica se ne andasse in giro a professare che era il Figlio di Dio. Perlopi, era un ragazzino normale. Faceva quel trucco con le lucertole, e una volta trovammo unallodola mattolina morta e lui la riport in vita; quando avevamo otto anni, poi, risan il cranio che suo fratello Giuda si era fratturato dopo che il gioco lapida ladultera ci era sfuggito di mano. (Giuda non era proprio tagliato per fare ladultera. Se ne stava l rigido come la moglie di Lot. Non possibile. Unadultera devessere agile e scaltra.) I miracoli di Ges erano discreti, silenziosi, come tendono a essere tutti i miracoli quando ti ci abitui. Ma i problemi nascevano da quelli che accadevano intorno a lui, indipendentemente dalla sua volont. Mi vengono in mente pane e serpenti. Mancavano pochi giorni a Pesah, e molte famiglie di Nazaret non si sarebbero recate in pellegrinaggio a Gerusalemme. Le piogge non erano state abbondanti durante linverno, pertanto sarebbe stato un anno difficile. Numerosi coltivatori non potevano permettersi di lasciare i campi per andare e tornare dalla citt santa. Il padre di Ges e il mio stavano lavorando a Zippori, e i Romani non avrebbero concesso loro altri giorni di permesso, oltre a quelli di festa. Quando rincasai dopo essere stato a giocare nella piazza, mamma stava preparando il pane azzimo. Aveva una dozzina di cialde piatte davanti a s e sembrava volesse sbatterle sul pavimento da un momento allaltro. Biff, dov il tuo amico Ges?. I miei fratellini mi guardavano con un ghigno da dietro le sue gonne. A casa, suppongo. Ci siamo appena lasciati. Che cosavete combinato, voi due?. Niente. Cercai di ricordare se avessi commesso qualcosa che laveva fatta arrabbiare, ma non mi venne in mente nulla. Stranamente, quel giorno non avevo combinato guai. Entrambi i miei fratelli erano sani e salvi, a quanto ne sapevo. Dimmi come siete riusciti a fare questo.... Mi mostr una delle cialde di pane azzimo e l, in rilievo sulla crosta dorata e croccante, cera il viso del mio amico Ges. Ne afferr unaltra e, di nuovo, vidi la sua faccia. Idoli. Un peccato molto grave. Ges sorrideva. Mamma osserv accigliata quellespressione allegra. Allora? Devo andare a casa del tuo amico e domandarlo a quella povera pazza di sua madre?. Sono stato io. Ho messo io la faccia di Ges sul pane. Sperai soltanto che non mi chiedesse come avessi fatto. Tuo padre ti punir, quando torner a casa questa sera. E adesso esci di qui. Sentii i miei fratelli che ridacchiavano, mentre sgattaiolavo fuori dalla porta; una volta in strada, per, le cose peggiorarono. Le donne tornavano dai loro forni di pietra, ciascuna con le proprie azzime, e ognuna di loro mormorava una frase del tipo: Ehi, sul mio pane c la faccia di un ragazzino. Corsi a casa di Ges e piombai dentro senza bussare. Lui e i suoi fratelli erano a tavola e stavano mangiando. Maria stava allattando Miriam, lultima nata. Sei in guai seri sussurrai allorecchio del mio amico, con tanta forza da rischiare di rompergli il

timpano. Lui sollev la cialda che stava sbocconcellando e ghign: la stessa espressione era impressa sul pane. un miracolo. Ed anche buono disse Giacomo, staccando con un morso un angolo della testa di suo fratello. in tutta la citt, Ges. Non solo a casa tua. Tutti i pani portano la tua faccia impressa. davvero il Figlio di Dio disse Maria con un sorriso beato. Oh, cribbio, mamma disse Giacomo. Gi, cribbio, mamma ripet Giuda. La sua immagine domina la Pasqua. Dobbiamo fare qualcosa. Non sembravano afferrare la gravit della situazione. Io ero gi nei guai, e mia madre nemmeno sospettava che dietro ci fosse qualcosa di soprannaturale. Devi tagliarti i capelli, Ges. Perch?. Non possibile disse Maria. Gli aveva sempre fatto portare i capelli lunghi, come gli esseni, poich diceva che era un nazareno come Sansone. Era solo uno dei tanti motivi per cui in molti, in citt, la consideravano folle. Noialtri portavamo i capelli corti, come i greci che avevano governato il nostro paese sin dai tempi di Alessandro, e i Romani dopo di loro. Se gli tagliamo i capelli, sar uguale a noi. Potremo affermare che quello sul pane qualcun altro. Mos disse Maria. Il giovane Mos. S!. Vado a prendere un coltello. Giacomo, Giuda, venite con me dissi. Dobbiamo spargere la voce che il viso di Mos si manifestato in occasione della Pasqua. Maria si stacc Miriam dal seno, si chin e mi diede un bacio sulla fronte. Sei un buon amico, Biff. Quasi mi sciolsi nei miei sandali, ma poi notai lo sguardo accigliato di Ges. Ma dire che quello Mos sarebbe una bugia obiett. Ti eviter il giudizio dei farisei. Non ho paura di loro disse quel ragazzino di nove anni. Non sono stato io a far comparire la mia immagine sul pane. Allora perch prendertene la colpa e subire la punizione?. Non lo so. A quanto pare devo farlo, no?. Stai seduto e non ti muovere, cos tua madre potr tagliarti i capelli. Corsi fuori dalla porta, subito seguito da Giacomo e Giuda. Belavamo come agnelli in primavera. Guardate! Mos ha impresso il suo viso sul pane per la Pasqua! Guardate!. Miracoli. Maria mi aveva baciato. Il sacro volto di Mos impresso sul pane azzimo! E Maria mi aveva baciato. Il miracolo del serpente? Fu un presagio, in un certo senso, anche se posso affermarlo solo per via di quanto accadde in seguito tra Ges e i farisei. Allepoca lui pens che fosse il compimento di una profezia (almeno, questo quello che cercammo di far credere ai suoi genitori). Era tarda estate e stavamo giocando in un campo di grano fuori citt, quando Ges trov il nido di vipere. Un nido di vipere! grid. Il frumento era cos alto che non riuscivo a vedere da dove provenisse

la sua voce. Che venga un accidente a tutta la tua famiglia risposi. No, c un nido di vipere. Davvero!. Oh, pensavo mi stessi prendendo in giro. Scusa, ritiro quello che ho detto. Vieni a vedere. Corsi da lui schiacciando le spighe e lo trovai in piedi accanto a un mucchio di pietre con cui un contadino aveva segnato il confine del suo campo. Mi misi a strillare, e feci marcia indietro cos velocemente che persi lequilibrio e caddi. Un groviglio di serpi si contorceva ai suoi piedi, scivolando sui sandali e attorcigliandosi intorno alle sue caviglie. Ges, vieni via da l. Non mi faranno alcun male. Sta scritto in Isaia. S, ma nel caso non abbiano letto i Profeti.... Si spost da un lato sparpagliando i serpenti. E l, dietro di lui, cera il cobra pi grande che avessi mai visto. Si sollev fino a superare Ges in altezza, allargando il cappuccio quasi fosse un mantello. Corri!. Lui sorrise. una femmina. La chiamer Sara, in onore della moglie di Abramo. Questi sono i suoi piccoli. Non stai scherzando? Okay, adesso salutali, Ges. V oglio mostrarli a mamma. Lei adora le profezie. Con ci, si mise in cammino verso il villaggio, mentre quella serpe gigante lo seguiva come unombra. I piccoli rimasero nel nido, e io indietreggiai con cautela prima di correre dietro al mio amico. Una volta portai a casa una rana, sperando di tenerla come animaletto domestico. Non era grossa, stava in una mano ed era silenziosa e ben educata. Mamma mi obblig a liberarla, e poi mi fece immergere nella vasca per il bagno rituale, il mikvah, alla sinagoga. Ma non mi permise di rientrare in casa fino a dopo il tramonto, perch ero immondo. Ges si present con un cobra di oltre quattro metri e sua madre strill di gioia. Mamma non strillava mai. Maria si mise la bimba su un fianco e singinocchi davanti a suo figlio, citando Isaia: Il lupo dimorer insieme con lagnello, la pantera si sdraier accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guider. La vacca e lorsa pascoleranno insieme; si sdraieranno insieme i loro piccoli. Il leone si ciber di paglia, come il bue. Il lattante si trastuller sulla buca dellaspide; il bambino metter la mano nel covo di serpenti velenosi. Giacomo, Giuda ed Elisabetta erano acquattati in un angolo, troppo spaventati per piangere. Io rimasi fuori, oltre la soglia, a osservare la scena. Il serpente ondeggiava alle spalle di Ges come se si stesse preparando allattacco. Si chiama Sara. Questi erano cobra, non aspidi gli feci notare. Un mucchio di cobra. Possiamo tenerla? chiese a sua madre. Le catturer dei ratti e le costruir un letto accanto a quello di Elisabetta. Decisamente non erano aspidi. Se ne vedessi uno, lo riconoscerei. Cobra, direi. (In realt, non avrei saputo distinguere un aspide da un buco per terra.) Shhh, Biff disse Maria. La durezza nella sua voce mi spezz il cuore. Proprio in quel momento, Giuseppe svolt langolo e varc la soglia di casa prima che avessi il

tempo di fermarlo. Nulla di che preoccuparsi: un attimo dopo era di nuovo fuori. Per Giosafat!. Lo esaminai per vedere se gli si fosse fermato il cuore; in quei pochi istanti avevo deciso che, una volta sposata Maria, il serpente sarebbe sparito, o perlomeno avrebbe dormito fuori. Ma il corpulento falegname sembrava soltanto scosso, e un po impolverato per via della fuga allindietro attraverso la porta. Non un aspide, vero? chiesi. Gli aspidi sono piccoli perch devono stare tra i seni delle regine dEgitto, giusto?. Giuseppe mi ignor. Figliolo, indietreggia lentamente. Vado a prendere un coltello nel mio laboratorio. Non ci far del male disse Ges. Si chiama Sara. Viene dalle pagine di Isaia. nella profezia, Giuseppe aggiunse Maria. Lo vidi frugare nella sua memoria alla ricerca di quel passaggio. Malgrado fosse soltanto un laico, conosceva le Scritture come tutti. Non ricordo il brano su Sara. Non credo sia una profezia suggerii. L si parla di aspidi e Sara decisamente non lo . Potrei quasi dire che morder il posteriore di Ges se non ti sbrighi ad afferrarla, Giuseppe. (Bisogna pur giocare le proprie carte.) Posso tenerla? chiese Ges. Giuseppe aveva ritrovato la consueta compostezza. Evidentemente, una volta accettato che la moglie era andata a letto con Dio, avvenimenti straordinari come questo dovevano sembrargli abbastanza comuni. Riportala dove lhai trovata, Ges. Ormai la profezia si compiuta. Ma io voglio tenerla. No. Non sei il mio padrone. Ebbi il sospetto che Giuseppe avesse gi sentito quelle parole. Per favore disse riporta Sara dove lhai trovata. Ges si precipit fuori, subito seguito dal serpente. Io e Giuseppe ci scansammo. Cerca di non farti vedere gli disse. La gente non capirebbe. Aveva ragione, naturalmente. Mentre uscivamo dal villaggio, ci imbattemmo in una banda di ragazzi pi grandi guidata da Jakan, figlio di Iban il fariseo. E non capirono. Cerano forse una dozzina di farisei a Nazaret: uomini istruiti, maestri che trascorrevano gran parte del tempo alla sinagoga a discutere della Legge. Spesso venivano utilizzati come giudici e scribi, e per questo godevano di una certa autorevolezza tra gli abitanti del villaggio, tanto da essere usati dai Romani come portavoce per il nostro popolo. Dalla fama deriva lautorit, e dallautorit gli abusi. Jakan era solo il figlio di un fariseo. Aveva due anni appena pi di me e Ges, ma mostrava gi la crudelt di chi vuole dominare. Se c un aspetto positivo nellaver perso tutte le persone conosciute duemila anni fa, sapere che tra loro cera anche Jakan. Che il suo grasso crepiti nelle fiamme dellinferno per leternit! Ges ci insegn a non odiare... ma quella fu una lezione ostica per me, un po come la geometria. Colpa di Jakan nel primo caso, di Euclide nel secondo. Ges correva tra le case e le botteghe del villaggio, seguito a breve distanza dal serpente, e poi

dal sottoscritto. Quando svolt langolo vicino al laboratorio del fabbro, si scontr con Jakan facendolo cadere a terra. Idiota! gli url questultimo, rialzandosi e togliendosi la polvere di dosso. I suoi tre amici risero e lui si gir a guardarli come una tigre furiosa. Questo qui ha bisogno di lavarsi il viso nello sterco. Tenetelo. I ragazzi si accanirono contro Ges: due lo afferrarono per le braccia e il terzo lo prese a pugni nello stomaco. Jakan cerc un mucchio di letame in cui strofinargli la faccia. Sara apparve da dietro langolo e spunt alle spalle di Ges, allargando il glorioso cappuccio sopra le nostre teste. Ehi gridai mentre giravo langolo. A voi sembra un aspide?. La mia paura nei confronti di quella serpe si era trasformata in una sorta di cauto affetto. Sembrava sorridere. Di certo io lo stavo facendo. Sara ondeggiava da una parte allaltra, come uno stelo di frumento al vento. I ragazzi lasciarono andare Ges e corsero da Jakan, che si era voltato e indietreggiava lentamente. Ges parlava di aspidi continuai ma a parer mio questo un cobra. Il mio amico era piegato in due e si sforzava ancora di respirare, ma mi guard con una smorfia. Certo, non sono il figlio di un fariseo, ma.... in combutta con il serpente grid Jakan. Frequenta i demoni!. Demoni! gridarono gli altri, mentre tentavano di nascondersi dietro al loro grasso amico. Lo dir a mio padre e verrai lapidato. Una voce alle spalle di Jakan: Cos tutto questo gridare?. Una voce dolce. Lei usc dalla casa accanto alla bottega del fabbro. La sua pelle brillava come rame e aveva gli occhi azzurri della gente del deserto del nord. Ciocche di capelli castano-rossicci spuntavano dallo scialle viola. Non poteva avere pi di nove o dieci anni, ma nei suoi occhi cera qualcosa di antico. Quando la vidi, smisi di respirare. Jakan si gonfi come un rospo. Stai indietro. Questi due sono in combutta con un demone. Lo dir agli anziani e saranno giudicati. La ragazzina sput ai suoi piedi; Non avevo mai visto una fanciulla sputare prima di quel giorno. Rimasi affascinato. A me sembra un cobra. Visto? Lavevo detto io. Si avvicin a Sara come se fosse un fico da cui raccogliere i frutti; non mostrava alcuna paura, solo interesse. V oi pensate che questo sia un demone? disse senza voltarsi a guardare Jakan. Non proverete imbarazzo quando gli anziani scopriranno che avete scambiato una comune serpe per un demone?. Ma lo . La ragazzina sollev la mano e Sara fece per morderla, poi abbass la testa fino a sfiorarle le dita con la lingua biforcuta. decisamente un cobra, moccioso. E questi due probabilmente lo stavano riportando nei campi, dove avrebbe dato una mano agli agricoltori mangiando i ratti. S, esattamente quello che stavamo facendo dissi. Assolutamente conferm Ges. La fanciulla si gir verso Jakan e i suoi amici. Un demone?. Jakan pest i piedi come un asino infuriato. Tu sei daccordo con loro. Non essere sciocco, la mia famiglia si appena trasferita da Magdala, questi due non li ho mai visti prima. Ma ovvio quello che stavano facendo. Al mio paese lo facciamo sempre. Del resto, qui a Nazaret siete cos arretrati.

Lo facciamo anche qui ribatt Jakan. Io stavo... ecco... questi due ci danno problemi. Problemi gli fecero eco i suoi amici. Perch non li lasciamo portare a termine quello che stavano facendo?. Gli occhi di Jakan balzarono dalla fanciulla al cobra, e viceversa. Poi condusse via i suoi amici. Mi occuper di voi due unaltra volta. Non appena ebbero svoltato langolo, la ragazzina si allontan dalla serpe con un salto e corse verso la porta di casa. Aspetta grid Ges. Devo andare. Come ti chiami?. Maria di Magdala, figlia di Isacco rispose. Chiamatemi Maddi. Vieni con noi, Maddi. Non posso, devo andare. Perch?. Perch mi sono fatta la pip addosso. Scomparve dietro la porta. Miracoli. Una volta tornati nel campo di frumento, Sara si diresse verso il suo nido. La guardammo da lontano mentre scivolava nella sua tana. Ges. Come ci sei riuscito?. Non ne ho idea. Continueranno a succedere cose del genere?. probabile. Finiremo in un sacco di guai, vero?. Sono forse un profeta?. Rispondi alla mia domanda. Ges fiss il cielo quasi fosse in trance. Lhai vista? Non ha paura di nulla. una serpe gigantesca, che cosa dovrebbe temere?. Corrug la fronte. Non fare il finto tonto, Biff. Siamo stati salvati da un cobra e da una fanciulla, e non so che cosa pensare in proposito. Perch pensarci? successo e basta. Niente accade se non per volont di Dio. E non si accorda con il testamento di Mos. Forse un testamento nuovo. Non stai fingendo, vero? disse. Sei davvero tonto. Credo preferisca te a me. Sara?. Certo, sono io il tonto.... Non so se adesso, dopo aver vissuto come un adulto e dopo essere morto, sar in grado di scrivere dellamore di un ragazzino. A quanto ricordo, per, il dolore pi puro che abbia mai provato. Un amore senza desiderio, condizioni o limiti: un bagliore puro e radioso che splendeva nel mio cuore e riusciva a rendermi contemporaneamente gaio e triste e glorioso. Dove va a finire?

Perch, insieme a tutti i loro esperimenti, i Magi non provarono mai a rinchiudere quella purezza in una bottiglia? Forse non potevano. Forse la perdiamo quando diventiamo adolescenti, e non c magia che possa riportarla indietro. Forse la rammento soltanto perch dedicai molto tempo a cercare di capire lamore che Ges sentiva per tutti. In Oriente ci insegnarono che la sofferenza deriva dal desiderio, e quella bestia violenta mi avrebbe perseguitato tutta la vita; ma quel pomeriggio, e per un po di tempo a seguire, toccai la grazia. La notte me ne stavo disteso, sveglio, ascoltando il respiro dei miei fratelli nel silenzio della casa, nella mia mente rivedevo i suoi occhi, come un fuoco blu nelloscurit. Una deliziosa tortura. Adesso mi chiedo se Ges non abbia reso una tortura tutta la sua vita. Maddi: la pi forte di tutti noi. Dopo il miracolo del serpente, Ges e io cominciammo a trovare delle scuse per passare davanti alla bottega del fabbro, dove potevamo imbatterci in Maddi. Tutte le mattine ci alzavamo presto e andavamo da Giuseppe, offrendoci di andare a comprargli dei chiodi o a far riparare qualche utensile. E il poverino pensava fosse entusiasmo per il lavoro del falegname. Vi andrebbe di venire con me a Zippori, domani? ci chiese un giorno, mentre lo tormentavamo per farci mandare dal fabbro. Biff, tuo padre sarebbe daccordo se ti insegnassi i primi rudimenti del mio mestiere?. Ero mortificato. A dieci anni ci si aspettava che un ragazzino cominciasse ad apprendere il mestiere del genitore, ma a me mancava ancora un anno: uneternit, quando ne hai nove. Io... io sto ancora pensando a quello che far da grande dissi. Il giorno prima, il mio babbo aveva fatto una proposta simile a Ges. Quindi non farai lo scalpellino?. Pensavo di diventare lidiota del villaggio, se mio padre me lo permetter. Ha un vero talento, un dono di Dio disse Ges. Ho parlato con Bartolomeo lidiota. Mi insegner a lanciare i miei escrementi e ad andare a sbattere di testa contro i muri. Giuseppe mi rivolse unocchiata arcigna. Forse voi due siete ancora troppo giovani. Ne riparliamo lanno prossimo. Daccordo disse il mio amico il prossimo anno. Adesso possiamo andare, Giuseppe? Biff deve vedere Bartolomeo per la sua lezione. Luomo annu e ce ne andammo prima che potesse infliggerci altre gentilezze. Eravamo davvero diventati amici dellidiota del villaggio. Puzzava e sbavava, ma era grosso e ci offriva un po di protezione da Jakan e dai suoi bulli. Inoltre, Bart passava gran parte del tempo a mendicare vicino alla piazza cittadina, dove le donne venivano a prendere lacqua al pozzo. Di tanto in tanto scorgevamo Maddi che passava con unanfora in equilibrio sulla testa. Sai, presto dovremo cominciare a lavorare mi disse Ges. Non ci vedremo pi quando comincer ad aiutare mio padre. Guardati intorno: vedi qualche albero?. No. E quelli che abbiamo, gli ulivi, sono contorti e nodosi, giusto?. Giusto. Intendi davvero diventare falegname come tuo padre?. Esiste una possibilit.

Una parola, Ges: pietre. Pietre?. Guardati intorno. Ci sono pietre fin dove puoi spingere lo sguardo. La Galilea non che una distesa di roccia, terra e ancora roccia. Diventa scalpellino, come me e mio padre. Potremo costruire citt per i Romani. In verit, io stavo pensando di salvare lumanit. Dimentica quelle sciocchezze, Ges. Pietra: dai retta a me.

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Langelo non vuole dirmi nulla di ci che successo ai miei amici; non vuole raccontarmi nulla dei dodici, di Maddi. Si limita a dirmi che sono morti e che io devo scrivere la mia versione della storia. E mi racconta anche inutili aneddoti sugli angeli: di come Gabriele una volta spar per sessantanni e fu ritrovato sulla Terra, nel cadavere di un uomo di nome Miles Davis; o di come Raffaele riusc a svignarsela dal paradiso per andare a trovare Satana, per poi fare ritorno con un oggetto chiamato telefono cellulare (evidentemente adesso allinferno ce lhanno tutti). Raziel guarda la televisione e, quando fanno vedere un terremoto o un tornado, dice: Una volta ho distrutto una citt con uno di quelli. Ma il mio era meglio. Sono inondato da inutili chiacchiere angeliche, ma a proposito della mia epoca so soltanto quello che ho visto. E, quando in televisione parlano di Ges, Raziel cambia canale prima che abbia il tempo di apprendere qualcosa. Non dorme mai. Passa il suo tempo a guardare me o la tv. Oppure mangia. Non lascia mai la stanza. Oggi, mentre cercavo degli asciugamani grandi, ho aperto un cassetto e, sotto una busta di plastica per la biancheria sporca, ho trovato un libro: La Sacra Bibbia recitava il titolo in copertina. Grazie a Dio non lho tirato fuori ma lho aperto dando le spalle allangelo. Ci sono dei capitoli che non avevo mai visto in nessuna Bibbia di mia conoscenza. Ho visto i nomi di Matteo e Giovanni, dei Romani e dei Galati: un libro dei miei anni. Che stai facendo?. Ho coperto la Bibbia e ho richiuso il cassetto. Cercavo degli asciugamani. Ho bisogno di farmi un bagno. Te lo sei fatto ieri. La pulizia importante per la mia gente. Lo so. Cos, pensi che non lo sappia?. Non sei esattamente la pi brillante fra le aureole. Allora fattelo. E allontanati dal televisore. Perch non vai a prendermi degli asciugamani?. Chiamer la reception. E cos ha fatto. Se voglio dare unocchiata a quel libro, devo riuscire a farlo uscire dalla stanza. A Giaffa, il villaggio gemello di Nazaret, la madre di un sacerdote del Tempio mor a causa dellaria malsana. Si chiamava Ester. I sadducei, o sacerdoti di Levi, possedevano notevoli ricchezze grazie ai tributi che versavamo al Tempio, e pagarono gli abitanti di tutti i villaggi circostanti perch si recassero a piangere la defunta. Le famiglie di Nazaret andarono sulla collina vicina per il funerale e, durante il tragitto, per la prima volta Ges e io avemmo modo di passare un po di tempo con Maddi. Allora disse lei senza guardarci avete giocato con qualche cobra di recente?. Stiamo aspettando che il leone giaccia con lagnello rispose Ges. la parte successiva della profezia. Quale profezia?. Lascia stare dissi. I serpenti sono roba da maschi. Noi siamo quasi uomini. Cominceremo a lavorare dopo la Festa dei Tabernacoli. A Zippori. Mi stavo atteggiando a uomo di mondo, ma

Maddi non sembr affatto impressionata. E imparerai il lavoro di falegname? chiese a Ges. Alla fine far il mestiere di mio padre, s. E tu? chiese a me. Sto pensando di fare il dolente di professione, ai funerali. Quanto pu essere dura? Ti strappi i capelli, canti un lamento funebre o due e hai il resto della settimana libero. Suo padre scalpellino disse Ges. Potremmo imparare entrambi il mestiere. Dietro mia insistenza, pap si era offerto di prendere Ges come apprendista se Giuseppe fosse stato daccordo. Oppure potrei fare il pastore aggiunsi rapido. Sembra facile. La scorsa settimana sono andato con Kaliel a curare il tuo gregge. La Legge dice che devono esserci due persone con U gregge per impedire che accada un abominio. E io riesco a Individuare un abominio a cinquanta passi di distanza. Maddi sorrise. Ci sei gi riuscito?. Oh, s. Ho tenuto a bada tutti gli abomini mentre Kaliel giocava con la sua pecora preferita dietro ai cespugli. Biff disse Ges severo quello labominio che avresti dovuto prevenire. Sul serio?. S. Ops. Comunque penso che come dolente sarei eccezionale. Conosci le parole di qualche lamento funebre, Maddi? Devo impararne qualcuno. Quando sar cresciuta annunci lei penso che torner a Magdala e far la pescatrice sul mare di Galilea. Scoppiai a ridere. Non essere sciocca, sei una ragazza. Non puoi farlo. Invece s. No. Devi sposarti e avere dei figli. A proposito, sei gi promessa a qualcuno?. Vieni con me, Maddi, e far di te una pescatrice di uomini disse Ges. E questo che cosa diavolo significa?. Afferrai Ges per la parte posteriore della tunica e lo trascinai via. Non badargli. matto. Ha preso da sua madre. Una donna adorabile ma folle. Coraggio Ges, cantiamo un lamento funebre. La-la-la. Oh, siamo davvero tristi che la tua mamma sia morta. un vero peccato che tu sia un sadduceo e non creda nella vita dopo la morte, perch cos tua mamma diventer solo cibo per i vermi, la-la. Forse vorresti ripensarci, eh ? Fa-la-la-la- la-la-wacka-wacka . (In aramaico veniva benissimo. Davvero.) Siete proprio due stupidi. ora di andare. Dobbiamo fare i dolenti. Ci vediamo. Pescatrice di donne? fece Ges. Fa-la-la-la, non essere triste - era vecchia e senza denti, la- la-la. Coraggio gente, le parole le conoscete!. Pi tardi dissi a Ges: Non puoi continuare a dire cose del genere: fanno venire i brividi. Pescatrice di uomini. Vuoi farti lapidare dai farisei? questo che vuoi?. Sto solo facendo il lavoro di mio padre. E poi Maddi nostra amica, non dir nulla. Finirai per spaventarla e farla andare via.

No. Lei rester con noi, Biff. Intendi sposarla?. Non so nemmeno se mi sia permesso, amico mio. Guarda. Eravamo in cima alla collina e stavamo entrando a Giaffa; la folla dei dolenti si stava radunando intorno al villaggio. Ges mi stava indicando un pennacchio rosso che svettava sulla gente: il pennacchio dellelmo di un centurione romano. Stava parlando con un sacerdote levita vestito di bianco e oro, con una lunga barba canuta che gli arrivava sotto la cintura. Entrando nel villaggio, vedemmo venti o trenta soldati sorvegliare la folla. Perch sono qui?. Non sono felici quando ci raduniamo mi rispose, fermandosi a studiare il comandante. Devono assicurarsi che non organizziamo una rivolta. E perch il sacerdote sta parlando con lui?. Il sadduceo vuole rassicurare i Romani in merito alla sua influenza su di noi. Non sarebbe bello se ci fosse un massacro il giorno del funerale di sua madre. Quindi sta allerta per noi. Sta allerta per se stesso. Solo per se stesso. Non dovresti dire una cosa simile di un sacerdote del Tempio, Ges. Era la prima volta che lo sentivo parlar male dei sadducei, e la cosa mi spavent. Oggi credo che quelluomo capir a chi appartiene il Tempio. Detesto sentirti parlare cos. Forse dovremmo tornare a casa. Ricordi quando abbiamo trovato quellallodola mattolina morta?. Ho un brutto presentimento. Ges mi guard con un sorriso. Pagliuzze doro brillavano nei suoi occhi. Intona il tuo lamento funebre, Biff. Credo che Maddi sia rimasta impressionata dal tuo canto. Davvero? Lo pensi sul serio?. No. Cera una folla di cinquecento persone fuori dalla tomba. Gli uomini davanti si erano messi degli scialli a strisce sulla testa e pregavano dondolandosi. Le donne erano sul retro, separate: fatta eccezione per le dolenti, che venivano pagate, era come se non esistessero. Cercai di scorgere Maddi, ma in mezzo a tanta gente non riuscii a individuarla. Quando mi voltai di nuovo, vidi che Ges si era fatto strada fino a portarsi davanti agli uomini, dove il sadduceo era in piedi accanto al cadavere della madre morta e leggeva un rotolo della Torah. Le donne avevano avvolto il cadavere nel lino dopo averlo unto con oli profumati. Riuscivo a sentire lodore del legno di sandalo e del gelsomino in mezzo al sudore acre dei dolenti, mentre andavo a mettermi accanto a Ges. Lui guardava oltre il sacerdote, fissando il corpo; gli occhi erano socchiusi e concentrati. Tremava, quasi fosse stato investito da un vento gelido. Il sacerdote termin la lettura e cominci a cantare, accompagnato dalle voci dei cantori pagati e venuti sin l dal Tempio di Gerusalemme. Bello essere ricchi, eh? sussurrai a Ges, dandogli una gomitata nelle costole. Lui mi ignor e serr i pugni, che tenne lungo i fianchi. Gli si gonfi una vena sulla fronte mentre con sguardo sembrava trapassare il cadavere della donna. E lei si mosse.

Allinizio fu solo uno spasmo. Un sussulto della mano sotto sudario di lino. Credo di essere stato lunico a notarlo. No, Ges, non farlo dissi. Cercai i Romani, che si erano raccolti a gruppi di cinque intorno alla folla. Avevano laria annoiata, la mano sullimpugnatura dello spadino. Il cadavere ebbe un altro sussulto e sollev un braccio. Si ud un rantolo, e un ragazzino url. Gli uomini cominciarono a indietreggiare, mentre le donne premevano per vedere che cosa stava succedendo. Ges cadde in ginocchio e si premette i pugni contro le tempie. Il sacerdote continuava a cantare. Il cadavere si mise seduto. I cantori si fermarono e finalmente il sadduceo si volt e vide la madre morta, che aveva portato le gambe gi dalla tavola e sembrava voler provare a mettersi in piedi. Luomo indietreggi incespicando tra la folla, cercando di aggrapparsi allaria come se fosse stata la sua immaginazione a procurargli la tremenda visione. Ges dondolava sulle ginocchia, mentre le lacrime gli scendevano lungo le guance. Il cadavere si alz in piedi e, ancora avvolto nel sudario, si gir come se si stesse guardando intorno. Notai che diversi Romani avevano sguainato le spade. Diedi unocchiata in giro e vidi il comandante dei centurioni in piedi nella parte posteriore di un carro: faceva segno ai suoi uomini di mantenere la calma. Quando mi voltai di nuovo, mi resi conto che io e il mio amico eravamo stati abbandonati da tutti i dolenti, ed eravamo rimasti soli in quello spazio vuoto. Adesso basta, Ges gli sussurrai allorecchio, ma lui continu a oscillare e a concentrarsi sulla salma, che mosse il primo passo. La folla sembrava paralizzata dalla visione del cadavere in movimento, ma noi due eravamo troppo isolati e sapevo che entro poco tempo qualcuno avrebbe notato che il mio amico si dondolava a terra. Gli misi un braccio intorno alla gola e lo trascinai via, verso un gruppo di uomini che si stavano allontanando piangendo. Sta bene? mi sussurr una voce allorecchio. Mi voltai e vidi Maddi accanto a me. Aiutami a portarlo via. Lo afferrammo per le braccia e lo trascinammo. Il corpo era rigido come un bastone, lo sguardo era fisso sul cadavere. La donna morta camminava verso il figlio, che indietreggiava brandendo il rotolo quasi fosse una spada, con gli occhi sgranati. Alla fine la defunta cadde a terra, ebbe uno spasmo e rimase immobile. Ges si afflosci tra le nostre braccia. Portiamolo fuori da qui dissi a Maddi. Lei annu e mi aiut a trascinarlo dietro il carro da dove il centurione impartiva ordini ai soldati. morto? ci chiese. Ges sbatteva le palpebre come se fosse stato destato da un sonno profondo. Non lo sappiamo mai con certezza, signore dissi. Lui gett indietro la testa e rise. Larmatura a scaglie tintinn rumorosamente mentre scrollava le spalle. Era pi vecchio degli altri soldati e aveva i capelli grigi, ma era magro e forte, e per nulla preoccupato dalla reazione teatrale della folla. Bella risposta, ragazzo. Come ti chiami?. Biff, signore. Levi figlio di Alfeo, detto Biff. Di Nazaret. Bene, Biff. Io sono Gaius Justus Gallicus, sottocomandante di Zippori. E credo che voi ebrei

fareste meglio ad accertarvi della morte dei vostri defunti, prima di seppellirli. S, signore dissi. E tu, ragazzina. Sei graziosa. Come ti chiami?. Notai che Maddi era rimasta impressionata dallattenzione del romano. Maria di Magdala, signore. Mentre parlava, asciugava la fronte di Ges con lorlo dello scialle. Un giorno spezzerai il cuore a qualcuno, eh, piccolina?. Non rispose. Ma io dovetti avere qualche reazione a quella domanda, perch Justus rise ancora. O forse lha gi fatto, eh, Biff?. Da noi funziona cos, signore. Per questo seppelliamo le nostre donne quando sono ancora vive. Per limitare i cuori spezzati. Il romano si tolse lelmo, si pass una mano tra i capelli corti e mi gett addosso il suo sudore. Avanti, voi due, portate il vostro amico allombra. Qui fuori fa troppo caldo per un ragazzino che si sente male. Coraggio. Maddi e io aiutammo Ges a rimettersi in piedi e cominciammo ad allontanarci. Ma avevamo fatto solo pochi passi quando lui si ferm e si volt a osservare il romano. Ucciderete il mio popolo se seguiremo il nostro Dio? grid. Gli mollai uno schiaffo alla nuca. Sei diventato matto?. Justus lo fiss con occhi socchiusi, e dal suo sguardo scomparve ogni sorriso. Qualunque cosa ti dicano, ragazzo, Roma ha solo due regole: paga le tasse e non ribellarti. Seguile e sopravviverai. Con uno strattone, Maddi fece girare Ges e sorrise al romano. Grazie, signore, lo accompagneremo in un posto allombra. Poi si volt di nuovo verso Ges. C qualcosa che volete dirmi voi due?. Non si tratta di me dissi. Ma di lui. Lindomani, incontrammo langelo per la prima volta. Maria e Giuseppe ci dissero che Ges era uscito di casa allalba e non si era pi fatto vivo. Trascorsi buona parte della mattinata a cercarlo in tutto il villaggio, sperando di incontrare Maddi. La piazza era animata dalle storie sulla morta che si era messa a camminare, ma dei miei due amici non vera traccia. A mezzod mia madre mi chiam per badare ai fratellini mentre lei andava a lavorare con le altre donne nel vigneto. Torn al crepuscolo. Sapeva di sudore e vino dolce, e aveva i piedi viola per aver pigiato i grappoli nella pressa. Finalmente libero, corsi in cima alla collina e ispezionai tutti i nostri angoli preferiti, e alla fine trovai Ges in ginocchio in un uliveto. Si dondolava avanti e indietro, e intanto pregava. Era zuppo di sudore e temetti che potesse avere la febbre. Strano, non avevo mai provato preoccupazioni simili per i miei fratelli, ma sin dal principio Ges mi aveva provocato uninquietudine dispirazione divina. Rimasi a guardare e aspettai e, quando smise di dondolare e si sedette sui talloni per riposarsi, finsi un colpo di tosse per avvertirlo del mio arrivo. Forse dovresti esercitarti un altro po con le lucertole. Ho fallito. Ho deluso mio padre. stato lui a dirtelo, o lo sai e basta?. Ci pens un momento e fece per scostarsi i capelli dal viso; poi si ricord che adesso li portava corti e lasci cadere la mano in grembo. Gli chiedo di guidarmi, ma non mi risponde. Sento che dovrei fare delle cose, ma non so quali. E non so come.

A me sembra che il sacerdote sia rimasto stupito. Di sicuro per me stato cos. E anche per Maddi. La gente ne parler per mesi. Ma io volevo che quella donna tornasse a vivere. Che camminasse con noi. E che parlasse del miracolo. Be, sta scritto: Due volte su tre non male. Dove sta scritto?. Dalmati 9,7 credo... ma che importa? Nessun altro avrebbe potuto fare quello che hai fatto tu. Ges annu. Che cosa dice la gente?. Credono che sia stato qualcosa che hanno usato le donne per preparare il cadavere. La purificazione durer ancora due giorni, quindi nessuno pu domandare niente. Quindi non sanno che sono stato io?. Spero proprio di no. Ges, non capisci che non puoi andartene in giro a fare questo genere di cose? La gente non pronta. Ma molti di loro lo vogliono. Non fanno che parlare del Messia che verr a salvarci. Non devo far vedere che arrivato?. Come si risponde a una domanda del genere? Aveva ragione; da che ricordassi, avevo sempre sentito parlare dellavvento del Salvatore e del Regno di Dio, della liberazione del nostro popolo dai Romani: le colline brulicavano di fazioni diverse di zeloti, impegnate in scaramucce con i Romani nella speranza di portare il cambiamento tanto atteso. Eravamo i prescelti del Signore, benedetti e puniti come nessun altro popolo al mondo. Quando gli ebrei parlavano, Dio ascoltava. E adesso toccava a Lui parlare. Evidentemente, il mio amico doveva essere il Suo portavoce. Ma allora non ci credevo: nonostante quello che avevo visto, Ges era il mio amico e non il Messia. Sono abbastanza sicuro che il Messia debba avere la barba. Quindi non ancora il momento? questo che mi stai dicendo?. Esatto, Ges. Quando tu non sai una cosa, la so io. Dio mi ha mandato un messaggero che mi ha detto: A proposito, di a Ges di aspettare il momento in cui comincer a radersi, prima di condurre il mio popolo fuori dalla schiavit. Potrebbe succedere. Non chiederlo a me, ma a Dio. quello che sto facendo. Ma Lui non risponde. Nelluliveto si faceva sempre pi buio e riuscivo a malapena a vedere la luminosit dei suoi occhi, quando a un tratto intorno a noi si fece luce come fosse giorno. Sollevammo gli occhi e vedemmo Raziel che scendeva su di noi dalla cima degli alberi. Naturalmente allora non sapevo che fosse il temutissimo Raziel; ero semplicemente terrorizzato. Langelo splendeva sopra di noi come una stella e aveva lineamenti cos perfetti da far impallidire persino la bellezza della mia amata Maddi. Ges nascose il viso e si rannicchi contro il tronco di un ulivo. Immagino che si lasciasse sorprendere dal soprannaturale pi di quanto facessi io, che rimasi semplicemente l con la bocca aperta, sbavando come lidiota del villaggio. Non temete, porto notizie di grande gioia per tutti gli uomini. Oggi, nella citt di Davide, nato il Salvatore, Cristo nostro Signore. Poi si libr sopra di noi per un secondo e aspett che il suo messaggio facesse presa. Ges alz il volto e sfid langelo con lo sguardo. Ebbene?.

Mi ci volle un secondo per digerire il significato delle sue parole, e aspettai che Ges dicesse qualcosa; ma lui guardava il cielo e sembrava bearsi della luce, con uno sciocco sorriso stampato sul volto. Alla fine indicai il mio amico e dissi: Lui nato nella citt di Davide. Sul serio?. S. Sua madre si chiama Maria?. S. Ed vergine?. Adesso lui ha due fratelli e due sorelle, ma allepoca lo era. Langelo si guard intorno nervosamente, come se da un momento allaltro si potesse manifestare una moltitudine di milizie celesti. Quanti anni hai, ragazzino?. Ges continuava a fissarlo, sorridente. Ne ha dieci dissi io. Langelo si schiar la gola e si agit un po, e nel farlo scese di un paio di metri verso terra. Mi sono messo in un bel guaio. Mentre venivo qui mi sono fermato a parlare con Michele; aveva un mazzo di carte. Sapevo che era passato un po di tempo, ma.... A Ges chiese: Ragazzino, sei nato in una stalla? Eri avvolto in fasce e stavi in una mangiatoia?. Lui non disse nulla. Cos racconta sua madre. Perch non parla? ritardato?. Credo che tu sia il suo primo angelo. solo un po impressionato. E che mi dici di te?. Io sono nei guai perch arriver in ritardo di unora per la cena. Capisco cosa intendi. Far meglio a tornare indietro per controllare questa cosa. Se doveste vedere dei pastori che vegliano sulle loro greggi di notte, potreste dire loro che... ehm... a un certo punto, ehm, pi o meno dieci anni fa... nato il Salvatore? Lo fareste?. Certo. Okay. Gloria a Dio nellalto dei cieli. E pace in terra agli uomini di buona volont. Lo stesso a te. Grazie. Ciao. E cos, rapido comera venuto, langelo sfrecci via in una stella cadente, e luliveto torn di nuovo buio. Riuscivo appena a distinguere il viso di Ges quando si volt a guardarmi. Ecco qui dissi. Qual la prossima domanda?. Suppongo che ogni ragazzino si chieda che cosa far da grande. E suppongo che in molti, vedendo i loro coetanei che compiono grandi cose, si domandino: Avrei potuto farlo anchio?. Per me, a dieci anni, era decisamente troppo sopportare che il mio migliore amico fosse il Messia sapendo che io avrei vissuto e sarei morto da scalpellino. La mattina successiva al nostro incontro con langelo, andai in piazza e mi sedetti con Bartolomeo, lidiota del villaggio, sperando che Maddi venisse al pozzo. Se il mio destino era lavorare con mio padre, se non altro avrei potuto avere lamore di una donna affascinante. A quei tempi, a dieci anni cominciavamo ad apprendere quello che sarebbe stato il nostro mestiere, e a tredici ricevevamo lo scialle di preghiera e i filatteri che segnavano il nostro passaggio allet adulta. Poco dopo ci si aspettava che ci fidanzassimo e, a quattordici anni, ci

sposavamo e mettevamo su famiglia. Quindi, come potete vedere, non ero troppo giovane per vedere in Maddi una possibile moglie (in alternativa, avrei sempre potuto chiedere a Maria di sposarmi, una volta morto Giuseppe). Le donne andavano e venivano; prendevano lacqua, lavavano i vestiti e, mentre il sole si levava alto nel cielo e la piazza si vuotava, Bartolomeo se ne stava seduto allombra di una palma da datteri e si metteva le dita nel naso. Maddi non si fece viva. buffa la facilit con cui un cuore pu spezzarsi. Ho sempre avuto un gran talento, in tal senso. Perch piangi? mi chiese Bartolomeo. Era pi grosso di qualunque altro uomo presente a Nazaret; la barba e i capelli erano incolti e aggrovigliati, e la polvere gialla che lo ricopriva da capo a piedi lo faceva sembrare un leone incredibilmente stupido. La sua tunica era ridotta a brandelli e non portava i sandali. Lunica cosa che possedeva era la ciotola di legno da cui mangiava, che ripuliva con una leccata. Viveva della carit degli altri, e della spigolatura del grano (nei campi ne rimaneva sempre un po per i poveri, come stabilito dalla Legge). Non scoprii quanti anni aveva. Passava le sue giornate in piazza a giocare con i cani del villaggio, ridacchiando tra s e s e grattandosi linguine. Quando passavano le donne tirava fuori la lingua e faceva: Bleah. Mamma diceva che aveva il cervello di un bambino. Come al solito, si sbagliava. Mi pos la sua grossa zampa sulla spalla e mi massaggi, lasciando un polveroso cerchio daffetto sulla mia veste. Perch piangi? ripet. Sono solo triste. Non capiresti. Bartolomeo si guard intorno e, quando vide che non cera nessun altro a parte i suoi amici cani, mi disse: Tu pensi troppo. E pensare non ti porter che sofferenza. Sii pi ingenuo. Cosa?. Era il discorso pi coerente che gli avessi mai sentito fare. Mi vedi mai piangere? Io non ho niente e non faccio niente, quindi non sono schiavo di nulla. Che cosa ne sai? chiesi secco. Tu vivi in mezzo alla polvere. Sei sporco! Non fai niente. La prossima settimana comincer a lavorare e lo far per tutta la vita, fino a quando non morir con la schiena rotta. La ragazza che desidero innamorata del mio migliore amico, e lui il Messia. Io non sono niente, e tu, tu... tu sei un idiota. No, invece. Io sono un greco. Un cinico. Mi voltai e lo guardai veramente. I suoi occhi, normalmente torbidi come fango, brillavano come gioielli neri nel deserto polveroso del suo viso. Che cos un cinico?. Un filosofo. Sono un allievo di Diogene. Lo conosci?. No, ma come avrebbe potuto farti da maestro? I tuoi unici amici sono i cani. Diogene se ne andava in giro per Atene con una lanterna, in pieno giorno, e la metteva davanti al viso delle persone dicendo che andava in cerca di un uomo onesto. Quindi era una specie di profeta degli idioti?. No, no, no. Bart sollev un piccolo terrier e cominci a gesticolare per fargli capire quello che stava dicendo. Il cane sembr divertirsi. I greci si erano lasciati ingannare dalla loro cultura. Diogene gli insegn che tutte le ostentazioni della vita moderna erano false, che un uomo doveva vivere semplicemente, allaperto, senza nulla... e che non doveva occuparsi di arte, di poesia, di religione.... Come un cane dissi. Esatto!. Bart fece un gesto plateale con il terrier. Esatto!. Il cagnolino sembr sul punto di

vomitare. Rimesso a terra, si allontan barcollando. Una vita senza preoccupazioni: in quel momento mi parve meravigliosa. V oglio dire, non mi andava di vivere nella polvere e di essere preso per matto. Ma una vita da cani non sembrava affatto male. Per tutti quegli anni, lidiota aveva nascosto una profonda saggezza. Sto cercando di imparare a leccarmi le palle fece Bart. Forse avevo giudicato male. Devo trovare Ges dissi. Tu sai che il Messia, non vero?. Aspetta un minuto, tu non sei ebreo... pensavo non credessi in alcuna religione. Sono stati i cani a dirmi che il Messia. E io mi fido di loro. Dillo a Ges. Te lhanno detto i cani?. Sono cani ebrei. Gi. Fammi sapere come va il leccaggio delle palle. Shalom. Chi poteva mai pensare che Ges avrebbe trovato il suo primo apostolo in mezzo alla polvere e ai cani di Nazaret? Bleah. Incontrai Ges alla sinagoga. Stava ascoltando una lezione dei farisei sulla Legge. Passai in mezzo a un gruppo di ragazzi seduti sul pavimento, e gli sussurrai: Bartolomeo dice di sapere che tu sei il Messia. Lidiota? Gli hai domandato da quanto lo sa?. Glielhanno detto i cani del villaggio. Non ho mai pensato di chiederlo a loro. Dice anche che dovremmo vivere in semplicit, come i cani, senza nulla, senza ostentazioni... qualunque cosa comporti. Lha detto Bartolomeo? Sembra il discorso che farebbe un esseno. molto pi intelligente di quanto non sembri. Sta cercando di imparare a leccarsi le palle. Sono certo che la Legge lo vieta. Chieder al rabbino. Non sono sicuro che sia il caso di parlarne con il fariseo. Hai detto a tuo padre dellangelo?. No. Bene. Io ho parlato con Giuseppe, mi permetter di imparare a fare lo scalpellino insieme a te. Non voglio che il tuo babbo cambi idea e non mi insegni pi. Credo che la storia dellangelo lo spaventerebbe. Ges mi scrut per la prima volta, distogliendo lo sguardo dal fariseo che continuava a recitare in ebraico, nel suo tono monotono. Hai pianto?. Io? No, il tanfo di Bart mi ha fatto lacrimare gli occhi. Mi pos una mano sulla fronte e tutta la tristezza e la trepidazione sembrarono abbandonarmi in un istante. Sorrise. Va meglio?. Sono geloso di te e Maddi. Non credo faccia bene al collo. Cosa?. Cercare di leccarsi le palle. Devessere uno sforzo notevole per il collo. Hai sentito quello che ho detto? Sono geloso di te e Maddi.

Sto ancora imparando, Biff. Ci sono cose che non capisco. Il Signore ha detto: Sono un Dio geloso. Quindi, suppongo che la gelosia sia una cosa buona. Ma mi fa stare davvero male. Dunque vedi che rompicapo? La gelosia ti fa stare male, ma Dio geloso e quindi devessere una cosa buona; invece quando un cane si lecca le palle sembra divertirsi, ma per la Legge un atto sbagliato. Dun tratto, qualcuno lo fece alzare in piedi prendendolo per un orecchio. Il fariseo lo guard torvo. Forse la Legge di Mos troppo noiosa per te, Ges figlio di Giuseppe?. Ho una domanda, rabbino gli disse. Oddio. Nascosi il viso tra le braccia.

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Ecco un altro motivo per cui detesto quel rifiuto celeste con cui divido la stanza: oggi ho scoperto di aver offeso lintrepido cameriere del servizio in camera, Jesus. Come potevo saperlo? Quando ha portato le nostre pizze per cena, gli ho allungato una delle monete dargento americane che ci hanno dato da Cinnabon, il negozio di dolciumi allaeroporto. Si fatto beffe di me: beffe, capite? Poi, a pensarci meglio, ha detto: Seor, so che lei straniero e non pu saperlo, ma questo genere di mancia un vero insulto. Farebbe meglio a firmare semplicemente la ricevuta del servizio in camera, cos ottengo la mancia che viene aggiunta automaticamente. Glielo dico perch stato molto gentile e so che non intendeva offendermi, ma un altro cameriere le avrebbe sputato nel piatto, davanti a unofferta del genere. Ho lanciato unocchiata truce allangelo, che come al solito era disteso sul letto a guardare la televisione, e per la prima volta mi sono reso conto che non comprende la lingua di Jesus. Non ha il dono delle lingue che stato concesso al sottoscritto. Con me parla in aramaico, e apparentemente conosce lebraico e linglese quel tanto che gli basta per capire la tv; ma non sa una parola di spagnolo. Ho chiesto scusa a Jesus e lho congedato, promettendogli che avrei rimediato, e poi mi sono girato verso il mio compagno di stanza. Razza di stupido, queste monete non valgono quasi niente qui. Che vuoi dire? Somigliano ai denari dargento che abbiamo riportato alla luce a Gerusalemme, valgono una fortuna. Aveva ragione, in un certo senso. Dopo che mi aveva risvegliato dalla morte, lavevo condotto in un cimitero nella valle di Ben Hinnom e l, nascosti sotto una pietra dove Giuda li aveva messi duemila anni fa, avevamo trovato i trenta denari dargento: il denaro che grondava sangue. Tolto il fatto che si erano leggermente ossidati, erano identici al giorno in cui li avevo presi, e somigliavano moltissimo alle monete che in questo paese valgono dieci centesimi (con ununica eccezione: sui denari era impressa limmagine di Tiberio, mentre su queste monete c un altro Cesare). Avevamo portato i denari a un antiquario nella citt vecchia (che era rimasta quasi identica ad allora, solo che al posto del Tempio cerano due grandi moschee). Lantiquario ci aveva dato ventimila dollari americani, soldi che avevamo usato per viaggiare e che avevamo lasciato in deposito alla reception dellhotel per le spese. Langelo mi aveva detto che le monete da dieci centesimi dovevano avere pi o meno lo stesso valore dei denari e io gli avevo creduto come uno stupido. Avresti dovuto avvertirmi gli ho detto. Se potessi uscire da questa stanza lavrei scoperto da solo. Hai del lavoro da fare mi ha risposto. Poi balzato in piedi e ha urlato alla televisione: Che lira di Dio si abbatta su di te, Stephanos!. Con chi accidenti ce lhai?. Ha agitato un dito verso lo schermo. Ha scambiato il figlio di Catherine con il suo malvagio fratellastro, che ha avuto dalla sorella di lei mentre era in coma, ma Catherine non se n accorta perch si rifatto il viso per impersonare il direttore della banca che sta impedendo il riscatto dellazienda di suo marito. Se non fossi bloccato qui, penserei personalmente a trascinare quel demonio allinferno. Da giorni ormai sta guardando i drammi a puntate trasmessi dalla tv, gridando contro lo schermo o

scoppiando in lacrime. Ha smesso di leggere quello che scrivo da sopra la mia spalla, cos ho semplicemente cercato di ignorarlo. Ma adesso ho capito qual il problema. Non reale, Raziel. Che intendi dire?. Sono dei drammi, come quelli che scrivevano i greci. E i protagonisti sono attori. No, nessuno potrebbe fingere una cattiveria simile. E non finita. Hai presente lUomo Ragno e Dottor Octopus? Nemmeno loro sono reali. Cane bugiardo!. Se ogni tanto uscissi da questa stanza e guardassi come parla la gente vera, lo capiresti, razza di cretino dai capelli gialli. Invece no, te ne stai qui appollaiato sulla mia spalla come un uccello ammaestrato. Sono morto da duemila anni, e persino io so pi cose di te. (Ho ancora bisogno di dare unocchiata a quel libro nel cassettone. Forse, ma dico forse, potrei spingerlo a regalarmi cinque minuti di privacy.) Tu non sai un bel niente. Ai miei tempi, ho distrutto intere citt. Viene da chiedersi se tu abbia distrutto quelle giuste. Sarebbe imbarazzante, eh?. A quel punto, sullo schermo comparsa la pubblicit di una rivista che promette di colmare tutte le tue lacune e di farti conoscere la vera storia di tutte le telenovele: Soap Opera Digest, cos si chiama. Ho visto langelo sgranare gli occhi. Ha afferrato il telefono e ha chiamato la reception. Che cosa stai facendo?. Ho bisogno di quella rivista. Fatti mandare Jesus gli ho detto. Ti aiuter a procurartelo. Era il nostro primo giorno di lavoro, e Ges e io eravamo gi in piedi prima dellalba. Cincontrammo nei pressi del pozzo e riempimmo gli otri che ci avevano dato i nostri padri, e poi facemmo colazione con pane azzimo e formaggio mentre camminavamo verso Zippori. Sebbene fosse perlopi in terra battuta, la strada era liscia e agevole (se mai Roma si occup di qualcosa, nei suoi territori, fu della salvaguardia delle strade utilizzate dal suo esercito). Durante il tragitto, le colline disseminate di rocce si tinsero di rosa sotto il sole che sorgeva, e vidi Ges rabbrividire come se un vento gelido gli avesse percorso la spina dorsale. La gloria di Dio in tutto ci che vediamo disse. Non dobbiamo mai dimenticarlo. Ho appena messo il piede su una cacca di dromedario. Domani partiremo quando avr gi fatto chiaro. E io ho appena compreso che questo il motivo per cui quella vecchia non poteva pi rivivere. Avevo dimenticato che il potere di farla alzare non apparteneva a me, ma a Dio. Lavevo fatta tornare in vita per il motivo sbagliato: la mia arroganza. E cos morta unaltra volta. Mi finita su un lato del sandalo. Grandioso, ora sentir la puzza tutto il giorno. Ma forse successo perch non lho toccata. Quando ho riportato in vita le altre creature, le ho sempre toccate. La Legge parla della necessit di togliere il dromedario dalla strada, quando deve fare i suoi bisogni? Dovrebbe contemplarlo. Se non quella mosaica, almeno quella romana. V oglio dire, non esitano a crocifiggere un ebreo che si ribella, quindi devono aver previsto qualche punizione per chi imbratta le loro strade. Non credi? Non sto parlando di crocifissione, ma di un bello schiaffo sulla bocca o qualcosa di simile.

Ma come avrei potuto toccare il cadavere se vietato dalla Legge? I dolenti mi avrebbero fermato. Possiamo fermarci un momento, cos mi pulisco il sandalo? Aiutami a trovare un bastoncino. Quella cacca era grossa quanto la mia testa. Tu non mi stai ascoltando, Biff. S, invece. Ascolta, Ges, non credo che la Legge valga per uno come te. V oglio dire, tu sei il Messia. Dio dovrebbe dirti che cosa vuole, no?. Io domando, ma non ricevo mai risposta. Senti, te la stai cavando bene. Forse quella donna non resuscitata solo perch era una testona. Gli anziani lo sono spesso. Se vuoi far alzare mio nonno dopo il pisolino pomeridiano, devi lanciargli una secchiata dacqua. Prova con un defunto giovane, la prossima volta. E se non fossi davvero il Messia?. Vuoi dire che non ne sei sicuro? Langelo non se l lasciato sfuggire? Credi che Dio potrebbe farti uno scherzo? Io non penso. Non conosco la Torah come te, Ges, ma non mi pare di ricordare che Dio abbia il senso dellumorismo. Finalmente riesco a strappargli un sorriso. Mi ha dato te come migliore amico, no?. Aiutami a trovare un legnetto. Credi che diventer un bravo scalpellino?. Cerca solo di non essere migliore di me. Non chiedo altro. Biff, tu puzzi. Cos che stavo cercando di dirti?. Pensi davvero che io piaccia a Maddi?. Hai intenzione di essere cos tutte le mattine? Perch in tal caso puoi venire al lavoro da solo. Le porte di Zippori erano intasate di persone. Gli agricoltori uscivano per raggiungere i campi e le piantagioni, gli artigiani e i costruttori entravano in massa, mentre i mercanti portavano in giro le loro merci e i mendicanti gemevano ai lati della strada. Ges e io ci fermammo fuori dalle porte, meravigliati, e per poco non fummo investiti da un uomo che guidava una fila di scimmie cariche di ceste piene di pietre. Non che non avessimo mai visto una citt, prima. Gerusalemme era cinquanta volte pi grande di Zippori e ceravamo stati spesso in occasione delle feste; ma era una citt ebraica. Era la citt ebraica. Zippori, invece, era la fortezza romana in Galilea e, non appena vedemmo la statua di Venere davanti alle porte, capimmo che cera qualcosa di diverso. Diedi una gomitata nelle costole al mio amico. Un idolo. Non avevo mai visto prima la forma umana riprodotta. Che cosa peccaminosa. E nuda. Non guardare. E completamente nuda. E vietato. Dobbiamo andarcene di qui, trova tuo padre. Mi prese per una manica e mi trascin in citt attraverso le porte. Come possono permetterlo? chiesi. La nostra gente dovrebbe abbattere quella statua. Lha fatto. Un gruppo di zeloti. Me lha detto Giuseppe. I Romani li hanno sorpresi e li hanno

crocifissi sul ciglio della strada. Non me lavevi mai detto. Giuseppe mi ha chiesto di non parlarne. Si vedono i seni. Non ci pensare. E come faccio? Non avevo mai visto un seno senza un bambino attaccato. Sono pi... amichevoli visti cos... in coppia. Da che parte, per il posto in cui dobbiamo andare a lavorare?. Il babbo ha detto di portarci allangolo occidentale della citt; da l dovremmo vedere dove stanno lavorando. Andiamo, allora. Mi trascinava, avanzando a testa bassa con passo pesante, come un mulo. Credi che i seni di Maddi somiglino a quelli?. Mio padre aveva ricevuto lincarico di costruire una casa per un ricco greco nella parte ovest della citt. Quando arrivammo era gi l: dava istruzioni agli schiavi, che stavano sollevando una pietra per sistemarla nella parete. Probabilmente mi aspettavo una cosa diversa. Probabilmente ero sorpreso che qualcuno - persino uno schiavo - facesse quello che diceva mio padre. Gli schiavi erano nubiani, egizi, fenici, criminali, debitori, bottini di guerra, uomini nati per sbaglio; erano tenaci, sporchi, e molti non portavano che un paio di sandali e un perizoma. In unaltra vita forse avevano comandato un esercito o abitato in un palazzo, ma adesso sudavano allaria gelida del mattino, e spostavano pietre grandi abbastanza da sfiancare un asino. Sono i tuoi schiavi? chiese Ges a mio padre. Sono forse un uomo ricco, Ges? No, questi appartengono ai Romani. Il greco per cui lavoro li ha presi a servizio per la costruzione della sua casa. Perch fanno quello che gli ordini? Sono cos tanti. E tu sei uno solo. Mio padre chin il capo. Spero che tu non debba mai vedere cosa possono fare sul corpo di un uomo le sfere di piombo di ima frusta romana. Tutti questi uomini lhanno visto, ed bastato a distruggere il loro spirito. Prego per loro ogni sera. Io odio i Romani dissi. Davvero, piccolo? chiese una voce alle mie spalle. Ave, centurione fece mio padre sgranando gli occhi. Io e Ges ci voltammo e ci trovammo di fronte Justus Gallicus, il centurione del funerale di Giaffa, in piedi in mezzo agli schiavi. Alfeo, a quanto pare stai allevando una cucciolata di zeloti. Il babbo ci prese per le spalle. Questo mio figlio Levi, e lui il suo amico Ges. Oggi per loro il primo giorno di apprendistato. Sono solo ragazzi disse, scusandosi. Justus si avvicin dandomi una rapida occhiata, e poi guard a lungo Ges. Io ti conosco, ragazzo. Ti ho gi visto. Il funerale di Giaffa mi affrettai a rispondergli. Non riuscivo a togliere gli occhi dalla spada corta e stretta che gli pendeva dalla cintura. No. Il romano sembr cercare tra i suoi ricordi. Non a Giaffa. Ho gi visto questa faccia raffigurata. Impossibile disse mio padre. La nostra fede ci vieta di riprodurre le forme umane. Justus gli lanci unocchiata torva. Non sono estraneo alle credenze primitive del vostro popolo,

Alfeo. Eppure, il ragazzo ha un volto familiare. Ges fiss il centurione con espressione vuota. Provi piet per questi schiavi, ragazzo? Li libereresti, se potessi?. Ges annu. S. Un uomo dovrebbe essere libero di rendere il proprio spirito a Dio. Sai, ottantanni fa cera uno schiavo che parlava come te. Sollev unarmata di schiavi contro Roma, sconfisse due dei nostri eserciti e conquist tutti i territori a sud della citt. una storia che ogni soldato romano dovrebbe imparare. Perch? Che cosa accadde? chiesi. Lo mettemmo in croce. Sul ciglio della strada. E il suo corpo divenne cibo per i corvi. La lezione la seguente: nulla pu mettersi contro Roma. E dovresti impararla anche tu, ragazzo, insieme allarte di tagliare le pietre. In quel momento si avvicin un altro soldato romano, un legionario privo di mantello ed elmo. Disse qualcosa a Justus, in latino, poi diede unocchiata a Ges e sinterruppe. Nel suo aramaico stentato disse: Ehi, ma io questo qui non lho gi visto su una cialda di pane?. Non era lui dissi. Sul serio? A me sembra di s. No. Quello sul pane era un altro. Ero io mi contraddisse Ges. Gli mollai un manrovescio sulla fronte, mettendolo a terra. Non vero. pazzo, dovete scusarlo. Il soldato scosse la testa e si affrett a raggiungere Justus, che si era allontanato. Aiutai il mio amico a rialzarsi. Devi imparare a mentire. Dici? Ma sento di essere qui per portare la verit. Gi, sicuro. Ma non adesso. Non so che cosa mi aspettassi esattamente dal lavoro di scalpellino; dopo una settimana, per, Ges cominciava ad avere dei ripensamenti riguardo alla decisione di non fare il falegname. Tagliare delle pietre enormi con dei piccoli scalpelli di ferro era una faticaccia. E chi se lo immaginava? Guardati intorno, vedi degli alberi? mi prese in giro. Pietre, Ges, pietre. dura solo perch non sappiamo quello che facciamo. Andando avanti sar pi facile. Ges guard mio padre, nudo fino alla vita, che lavorava a una pietra delle dimensioni di un asino, mentre una dozzina di schiavi aspettava che finisse per sollevarla e metterla al suo posto. Era cosparso di polvere grigia e rivoli di sudore tracciavano linee scure tra i filamenti dei muscoli tesi della schiena e delle braccia. Alfeo lo chiam Ges diventa pi facile quando hai la consapevolezza di ci che stai facendo?. I polmoni ti si riempiono di polvere, e gli occhi ti si velano per il sole e i frammenti di pietra che saltano via dallo scalpello. Sputi sangue per costruire opere per i Romani, gli stessi che si prendono i tuoi soldi con le tasse per nutrire soldati che inchioderanno su una croce il tuo popolo solo perch sogna la libert. Ti spezzi la schiena, ti rompi le ossa, tua moglie ti grida dietro e i tuoi bambini ti danno il tormento con quelle bocche sempre aperte e pronte a mendicare qualcosa, come avidi uccellini in un nido. La sera, quando ti corichi, sei cos stanco e abbattuto che preghi il Signore di mandare langelo della morte a prenderti durante il sonno, cos non dovrai affrontare unaltra mattina. Anche questo ha il suo lato negativo.

Grazie. Ges mi guard sollevando un sopracciglio. Io sono convinto dissi. Sono pronto a tagliare qualche pietra. Stai indietro, Ges, il mio scalpello in fiamme. La vita si apre davanti a noi come un enorme bazar, e non vedo lora di assaggiare le dolcezze che ci offrir. Lui chin il capo come un cane disorientato. Io non ho tratto la stessa conclusione dalla risposta di tuo padre. sarcasmo. Sarcasmo?. Viene dal greco, sarkasmos. Mordersi le labbra. Significa che non dici davvero quello che pensi, ma che gli altri capiscono comunque. Il concetto lho inventato io, e Bartolomeo gli ha dato un nome. Be, se il nome glielha dato lidiota del villaggio, sono sicuro che una buona cosa. Vedi? Hai afferrato perfettamente. Afferrato che cosa?. Il sarcasmo. No, io parlavo sul serio. Sicuro. Questo era sarcasmo?. Ironia, credo. Che differenza c?. Non ne ho la pi pallida idea. Quindi adesso sei ironico, giusto?. No, non lo so davvero. Forse dovresti chiederlo allidiota. Adesso ci sei. Cio?. Hai afferrato il significato di sarcasmo. Biff, sei sicuro di non essere stato mandato dal demonio per tormentarmi?. Pu darsi. Come sto andando? Ti senti vessato?. S. E mi fanno male le mani a forza di stringere questi arnesi. Colp lo scalpello con il martello di legno e ci piombarono addosso scaglie di pietra. Forse Dio mi ha mandato per convincerti a diventare uno scalpellino, cos ti sbrigherai a mollare tutto per fare il Messia. Colp di nuovo lo scalpello, poi sput e, tra i frammenti che volavano, farfugli: Io non so come si fa. E allora? Una settimana fa non sapevamo fare gli scalpellini, e guardaci adesso. Diventa pi semplice quando capisci quello che stai facendo. Fai di nuovo lironico?. Dio, spero di no. Solo due mesi dopo incontrammo di persona il greco che aveva commissionato la casa a mio padre. Era un tizio basso dallaria viscida, che indossava una veste bianca come quella dei sacerdoti di Levi, bordata da rettangoli dorati intrecciati. Arriv su un paio di bighe, seguito a piedi da due

schiavi personali e da mezza dozzina di guardie del corpo, probabilmente fenici. Dico che arriv su un paio di bighe perch stava sulla prima insieme a un cocchiere, ma dietro di loro ne veniva una seconda su cui era posta la statua in marmo di un uomo nudo, alta allincirca tre metri. Il greco scese e and dritto da mio padre. Ges e io stavamo mescolando la malta e ci fermammo a guardare. Un idolo disse il mio amico. Lho visto. In quanto a idoli, preferisco la Venere fuori dalla porta della citt. Quella statua non ebraica fece Ges. Decisamente. La virilit della statua, per quanto abbondante, non era circoncisa. Alfeo disse il greco perch non hai ancora posato il pavimento della palestra? Ho portato questa statua da esporre, e al posto della mia palestra vedo solo un buco. Come ti ho detto, questo terreno non buono per essere edificato. Non posso costruire sulla sabbia. Ho ordinato agli schiavi di scavare fino a trovare la roccia. Ora dobbiamo colmare tutto con le pietre, e poi cominciare a battere. Ma io voglio posare la mia statua piagnucol il greco. Lho fatta arrivare sin qui da Atene. Preferiresti che la casa crollasse sulla tua preziosa statua?. Non rivolgerti a me in questo modo, ebreo, io ti pago bene per costruire la mia casa. E io lo sto facendo con criterio, quindi non la edificher sulla sabbia. Metti via la tua statua e lasciami lavorare. Bene, scaricatela. Schiavi, scaricate la statua. Il greco si stava rivolgendo a me e a Ges. Tutti voi, venite a dare una mano. Indic gli uomini che sin dal suo arrivo facevano solo finta di lavorare, e adesso erano incerti se sarebbe stato vantaggioso per loro partecipare a un progetto cui il padrone era contrario. Sollevarono tutti lo sguardo con unespressione che sembrava chiedere: Chi, io?. Espressione che era la stessa in ogni lingua. Gli schiavi si avvicinarono alla biga e cominciarono a slegare le corde che tenevano ferma la statua. Il greco ci guard. V oi due, siete sordi? Andate ad aiutarli!. Si precipit alla biga e rub la frusta al cocchiere. Quelli non sono schiavi disse mio padre. Sono i miei apprendisti. Il greco si gir di scatto a guardarlo. E dovrebbe importarmene qualcosa? Muovetevi! Subito!. No rispose Ges. Pensai che il padrone di casa sarebbe esploso. Sollev la frusta come per colpirlo. Che coshai detto?. Ha detto no. Mi misi al fianco del mio amico. Il mio popolo crede che costruire idoli e statue sia peccato disse mio padre, con un tono di voce che rasentava il panico. I ragazzi si stanno solo mostrando fedeli al nostro Dio. Be, quella una statua di Apollo, un vero dio. Quindi daranno una mano a scaricarla esattamente come farai tu, o trover un altro muratore per costruire la casa. No ripet Ges. Non lo faremo. Esatto, brutto vaso lebbroso di catarro di dromedario feci io. Ges mi guard un po disgustato. Cribbio, Biff. Ho esagerato?. Il greco strill e cominci a far roteare la frusta. Lultima cosa che vidi, mentre mi coprivo la faccia, fu mio padre che si tuffava su di lui. Mi sarei anche preso una frustata per difendere Ges, ma

non volevo perdere un occhio. Mi preparai a sentire il dolore, ma non arriv. Si ud un rumore sordo, poi una vibrazione e, quando mi tolsi le mani dalla faccia, il greco era sdraiato supino a terra, con la veste bianca coperta di polvere e il viso rosso di rabbia. La frusta era tesa dietro di lui, e a terra, sulla punta, cera il sandalo chiodato e corazzato di Gaius Justus Gallicus, il centurione. Il greco si rotol nella terra, pronto a sfogare la sua ira su chiunque gli avesse fermato la mano, ma quando vide chi era perse vigore e finse di tossire. Una delle sue guardie del corpo fece un passo avanti. Justus gli punt un dito contro. Preferisci farti indietro, o vuoi sentire il piede dellImpero romano sul collo?. La guardia arretr insieme ai suoi compagni. Il romano ghignava come un asino che mangia una mela. Allora, Castor, devo dedurre che ti servono altri schiavi romani per costruire la tua casa? O quello che sento dire su voi greci vero? Che frustare i ragazzi un divertimento e non un metodo per imporre la disciplina?. Il greco sput della terra mentre si rimetteva in piedi. Gli schiavi che ho sono sufficienti, non cos, Alfeo?. Rivolse uno sguardo supplichevole a mio padre. E il babbo si ritrov in mezzo a due mali, senza saper decidere quale fosse il minore. Probabile disse infine. Bene fece Justus. Allora mi aspetto che tu conceda loro un bonus per il lavoro extra che stanno facendo. Proseguite. Attravers il cantiere come se non si rendesse conto di avere tutti gli occhi puntati addosso, o come se non gli importasse, e si ferm quando pass davanti a Ges e a me. Vaso lebbroso di catarro di dromedario? chiese a bassa voce. Antica benedizione ebraica? tentai. V oi due dovreste stare sulle colline insieme agli altri ebrei ribelli. Rise, ci scompigli i capelli e se ne and. Quella sera il tramonto tingeva di rosa i fianchi delle colline, mentre tornavamo a Nazaret. Oltre a essere esausto per il lavoro, Ges sembrava tormentato dagli avvenimenti del giorno. Tu lo sapevi che non si pu costruire sulla sabbia? mi chiese. Certo. Mio padre da molto che lo dice. Puoi farlo, ma quello che costruisci crolla. Ges annu pensieroso. E che mi dici della terra? Su quella si pu costruire?. La roccia meglio, ma immagino che vada bene anche la terra dura. Dovr ricordarmelo. Adesso che lavoravamo con mio padre, Maddi la vedevamo di rado, e cos mi ritrovai ad attendere con impazienza lo Shabbat, quando andavamo alla sinagoga. Io restavo fuori e gironzolavo tra le donne che si assiepavano disordinatamente, mentre gli uomini erano dentro ad ascoltare la lettura della Torah o le discussioni dei farisei. Era una delle rare occasioni in cui riuscivo a parlare con Maddi senza avere Ges intorno: infatti, anche se il comportamento dei farisei aveva gi cominciato a irritarlo, passava lo Shabbat ad ascoltare i loro insegnamenti. Mi domando ancora se quei momenti rubati con Maddi fossero in qualche modo sleali nei confronti del mio amico. Ma in seguito, quando glielo chiesi, mi rispose: Dio disposto a perdonarti il peccato che porti dentro di te per essere figlio di un uomo, ma tu devi perdonare a te stesso il fatto di essere stato un bambino. Suppongo tu abbia ragione. Certo che ho ragione, sono il Figlio di Dio, stupido. E poi Maddi vuole sempre parlare di me,

non cos?. No, non sempre. Era una bugia. Lo Shabbat prima dellassassinio, trovai Maddi fuori dalla sinagoga. Era sola e sedeva sotto una palma da datteri. Mi mossi verso di lei, guardando fisso a terra. Sapevo che, se lavessi guardata negli occhi, mi sarei scordato quello che volevo dirle; cos mi limitai a qualche rapida occhiata, come un uomo che guarda il sole in una giornata soffocante per conoscere la fonte di tanto calore. Ges dov? furono le prime parole che uscirono dalla sua bocca, naturalmente. A studiare insieme agli uomini. Per un attimo sembr delusa, ma poi sillumin. Come va il lavoro? dura, preferirei giocare. E com Zippori? Come Gerusalemme?. No, pi piccola. Ma ci sono un sacco di Romani. Maddi ne aveva visti pochi. E a me serviva qualcosa per impressionarla. E ci sono idoli... statue che raffigurano persone. Si copr la bocca per soffocare un risolino. Statue? Sul serio? Mi piacerebbe vederle. Allora vieni con noi. Partiamo domattina molto presto, quando tutti dormono. Non posso. Che cosa dico a mia madre?. Dille che vai a Zippori con il Messia e il suo migliore amico. Sgran gli occhi e io distolsi rapidamente i miei, prima di restare vittima del loro incantesimo. Non dovresti parlare cos, Biff. Ho visto langelo. Hai promesso che non lavremmo detto. Stavo scherzando. Di a tua madre che ti ho parlato di un alveare, e che vuoi prendere un po di miele finch le api sono ancora intontite dallaria fredda del mattino. Stanotte c la luna piena, quindi non avrai difficolt a vedere. Potrebbe anche crederti. Potrebbe. Ma sapr che ho mentito quando torner a casa a mani vuote. Dille che era un nido di calabroni. Tanto gi pensa che Ges e io siamo due stupidi, no?. Pensa che Ges sia un po toccato, s... e che tu sia stupido. Lo vedi? Il mio piano funziona. Perch sta scritto Se luomo saggio appare sempre stolto, i suoi insuccessi non deludono, mentre i suoi successi sono una piacevole sorpresa. Maddi mi diede uno schiaffo sulla gamba. Non sta scritto da nessuna parte. S, invece. Imbecilli, capitolo 3, versetto 7. Non esiste nessun libro degli Imbecilli. Sgobboni, capitolo 5, versetto 4?. Te lo stai inventando. Vieni con noi, sarai di ritorno in tempo per andare a prendere lacqua del mattino. Cos presto, e perch? Che cosa state combinando, voi due?. Vogliamo circoncidere Apollo. Non disse nulla; si limit a guardarmi come se avessi scritto in fronte bugiardo a caratteri di fuoco. Non stata una mia idea dissi. Ma di Ges. Allora ci vengo.

5
Ha funzionato, finalmente sono riuscito a convincere langelo a lasciare la stanza. Ecco com andata. Raziel ha chiamato la reception e ha chiesto di mandare su Jesus. Qualche minuto dopo il nostro amico ispanico era sullattenti, ai piedi del suo letto. Digli che ho bisogno del Soap Opera Digest mi ha intimato. E io mi sono rivolto a Jesus, in spagnolo: Buon pomeriggio, Jesus. Come stai oggi?. Bene, signore. E lei?. Non potrei stare meglio, considerato che questuomo mi tiene prigioniero. Digli di sbrigarsi ha insistito Raziel. Non capisce lo spagnolo?. Neanche una parola, ma non cominciare a parlargli in ebraico o sono perduto. Davvero la tiene prigioniero? Mi domandavo perch voi due non lasciaste mai questa stanza. Devo chiamare la polizia?. No, non sar necessario. Ma, ti prego, scuoti la testa e assumi unespressione mortificata. Perch ci stai mettendo tanto? ha voluto sapere Raziel. Dagli i soldi e digli di andare. Ha detto che non ha il permesso di andare a comprarti delle riviste, ma pu suggerirti dove trovarle. ridicolo. Lui un servo, no? E allora far quello che gli dico. Oh cielo, Jesus, ha chiesto se vuoi sentire la potenza della sua nudit virile. Ma pazzo? Io ho moglie e due figli. Sfortunatamente s, lo . Per favore, fagli capire che ti ha offeso: sputagli addosso ed esci di corsa dalla stanza. Non so, signore. Sputare su un ospite.... Gli ho allungato una manciata di banconote che, a quanto mi aveva spiegato, rappresentavano una mancia adeguata. Per piacere, gli far bene. Daccordo, signor Biff. Si raschiato la gola raccogliendo un impressionante grumo di catarro, che ha poi sputato sul davanti della veste dellangelo, dove si spiaccicato. Poi corso verso la porta. Raziel balzato in piedi. Ben fatto, Jesus. Adesso impreca. Coglione!. In spagnolo. Mi scusi, volevo farvi vedere come parlo bene la vostra lingua. Conosco un sacco di parolacce. Bene. In spagnolo, per favore. Pendejo!. Splendido, adesso esci di corsa. Jesus ha girato i tacchi ed uscito dalla stanza sbattendo la porta. Mi ha sputato addosso?. Raziel non riusciva ancora a crederci. Ha sputato addosso a un angelo del Signore?. S, tu lhai offeso.

Mi ha chiamato coglione. Lho sentito, Per la sua cultura, chiedere a un uomo di comprarti il Soap Opera Digest un affronto. Saremo fortunati se ci porter ancora la pizza. Ma io lo voglio. Ha detto che puoi comprartene uno in strada. Se vuoi, sar felice di andartelo a prendere. Non cos in fretta. Non tentare uno dei tuoi trucchi. Ci vado io, tu resta qui. Ti serviranno dei soldi. Gli diedi delle banconote. Se lasci la stanza ti ritrover in un istante, lo sai vero?. Certo. Non puoi nasconderti. Non me lo sognerai mai. E adesso sbrigati. Si trascinato verso la porta. Non provare a chiudermi fuori. Mi porto via una chiave. Non che mi serva, essendo un angelo del Signore. Per non parlare del coglione. Non so nemmeno che cosa significhi. Vai, vai, vai. Lho spinto attraverso la porta. Che Dio sia con te, Raziel. Lavora al tuo Vangelo, mentre sono via. Daccordo. Gli ho sbattuto la porta in faccia e ho chiuso con la serratura di sicurezza. Raziel aveva guardato per ore i programmi della tv americana, e avrebbe dovuto notare che la gente porta le scarpe quando esce. Il libro una Bibbia, proprio come sospettavo, ma scritta in uno stile pi fiorito di quello che sto usando io. La traduzione dallebraico della Torah e dei Profeti in qualche punto confusa, ma la prima parte sembra in tutto e per tutto la nostra Bibbia. Questo linguaggio stupefacente... ci sono cos tanti vocaboli! Ai miei tempi ne avevamo pochissimi - forse un centinaio che usavamo sempre, e trenta di essi erano sinonimi di colpa. Col linguaggio di oggi, invece, puoi imprecare per unora senza usare lo stesso termine due volte. Greggi e banchi e mandrie di parole: per questo devo usare tale lingua per raccontare la storia di Ges. Ho nascosto il libro nel bagno, cos potr sfogliarlo di nascosto quando langelo in camera. In effetti non ho avuto il tempo di leggere molto della parte intitolata Nuovo Testamento, ma evidente che si tratta della storia di Ges. Di alcune parti, almeno. La studier pi tardi, ma adesso devo continuare con quella vera. Suppongo che avrei dovuto considerare lesatta natura di quello che stavamo facendo, prima di invitare Maddi a unirsi a noi. V oglio dire, c un po di differenza tra la circoncisione di un bimbo di otto giorni - operazione a cui le era gi capitato di assistere - e quella di una statua di un dio greco alta tre metri. Bont divina, ... impressionante disse Maddi fissando il membro di marmo. un idolo sussurr Ges. Anche alla luce della luna, capii che stava arrossendo. Facciamolo. Tirai fuori dalla borsa un piccolo scalpello di ferro. Ges stava avvolgendo in un pezzetto di pelle la testa del suo martello di legno, per attutire il rumore. Zippori dormiva intorno a noi, e a rompere il silenzio giungeva solo loccasionale belato di una pecora. I fuochi accesi la sera prima per cucinare si erano spenti da tempo, la nuvola di polvere che si alzava in citt durante il

giorno si era posata, e laria della notte era immobile e limpida. Di tanto in tanto, da Maddi mi giungeva una dolce zaffata di legno di sandalo che mi confondeva i pensieri. Buffi i particolari che la mente ricorda. Trovammo un secchio e lo girammo perch Ges potesse salirci mentre lavorava. Pos la punta del mio scalpello sul prepuzio di Apollo e prov a dare un colpetto leggero con il martello. Fece saltar via una piccola scheggia di marmo. Dagli un bel colpo dissi. Non posso, far troppo rumore. No, la pelle lo attutir. Ma rischio di staccare tutta la punta. Se lo pu permettere disse Maddi, e ci voltammo entrambi a guardarla, a bocca aperta. Forse si affrett ad aggiungere. Sto tirando a indovinare. Che cosa posso saperne io? Sono solo una ragazza. Ma non sentite uno strano odore?. Avvertimmo lodore del romano prima di sentirlo, e lo sentimmo prima di vederlo. I Romani si cospargevano dolio doliva prima di fare il bagno, quindi, se il vento soffiava nella direzione giusta, in una giornata particolarmente calda li sentivi a trenta passi di distanza. Tra lolio doliva sulla pelle e laglio e le acciughe essiccate con cui condivano lorzo, le legioni che marciavano per andare in battaglia dovevano sembrare uninvasione di pizzaioli. Se avessero inventato la pizza. Ges sferr un colpo rapido e violento con il martello di legno e lo scalpello gli scivol tranciando di netto il membro di Apollo, che cadde a terra con un tonfo sordo. Ops disse il Salvatore. Shhhhhhhh feci io. Sentimmo i chiodi dei sandali del romano che graffiavano la pietra. Ges salt gi dal secchio e, frenetico, si guard intorno in cerca di un nascondiglio. Le pareti del bagno del greco erano quasi ultimate e pertanto non avevamo vie di fuga a disposizione, a parte quella da cui veniva il soldato. Ehi, che cosa fate qui?. Restammo immobili come la statua. Riconobbi il legionario che avevamo visto insieme a Justus il nostro primo giorno a Zippori. Signore, siamo noi. Biff e Ges. Vi ricordate? Il ragazzino del pane.... Il soldato si avvicin, la mano sullelsa dello spadino semisguainato. Quando vide il mio amico si rilass un pochino. Che ci fate qui cos presto? Non dovrebbe esserci in giro nessuno a questora. Dun tratto, qualcuno stratton il soldato e lo fece cadere allindietro, poi una figura avvolta nellombra si abbatt su di lui e gli infilz il petto con una lama, pi e pi volte. Maddi grid e la figura si volt verso di noi. Io cominciai a correre. Fermo sibil lassassino. Rimasi pietrificato. Maddi mi gett le braccia intorno al collo e nascose il viso nella mia veste. Io tremavo. Dal soldato provenne un gorgoglio, ma lui non si mosse. Ges fece per andare verso lassassino, e io gli misi un braccio sul petto per impedirglielo. Questo sbagliato disse quasi in lacrime. Non dovevi uccidere quelluomo. Lassassino sollev la lama insanguinata e se la port al viso, guardandoci con un ghigno. Non sta forse scritto che Mos divenne profeta solo dopo aver ucciso un padrone egiziano? Nessun padrone allinfuori di Dio!. Sicarii dissi.

Esatto, ragazzo. Sicarii. Solo quando tutti i Romani saranno morti, il Messia verr a liberarci. Uccidendo questo tiranno, io servo il Signore. Tu servi il male disse Ges. Il Messia non ti ha chiesto il sangue di questo romano. Lassassino sollev la lama e venne verso di lui. Maddi e io facemmo un salto indietro, ma Ges rimase dovera. Luomo lo afferr per la veste e se lo tir vicino. Tu che ne sai, ragazzo?. Alla luce della luna, riuscimmo a vedere distintamente il suo volto. Geremia disse Maddi senza fiato. Lui sgran gli occhi, non so se per la paura o per il fatto di averla riconosciuta. Lasci andare Ges e fece per prendere lei, ma io la tirai via. Maria?. La sua voce aveva perso ogni traccia di rabbia. Sei la piccola Maria?. Lei non disse nulla, ma la sentii sollevare le spalle in preda ai singhiozzi. Non farne parola con nessuno intim lassassino, che adesso parlava come se fosse in trance. Indietreggi e si mise vicino al soldato morto. Nessun padrone allinfuori di Dio ribad. Poi si volt e corse via nella notte. Ges pos una mano sul capo di Maddi, e lei smise immediatamente di piangere. Geremia il fratello di mio padre disse. Prima che continui con la mia storia, necessario che sappiate qualcosa dei sicarii, e quindi degli Erodi. Qualche anno prima che io e Ges ci conoscessimo, Erode il Grande era morto dopo aver regnato su Israele (sotto i Romani) per oltre quarantanni. In effetti, fu la sua morte che permise a Giuseppe di riportare la sua famiglia dallEgitto a Nazaret; ma questa unaltra storia. Adesso dovete sapere di Erode. Il fatto che fosse chiamato il Grande non significava che fosse un sovrano amato dai suoi sudditi; in effetti, era un tiranno grasso, paranoico e sifilitico, che uccise migliaia di ebrei, inclusa la sua sposa e molti dei suoi figli. Il soprannome era dovuto al fatto che costru molte cose. Cose straordinarie: fortezze, palazzi, teatri, porti... e unintera citt, Panea (che con Erode Antipa divenne Cesarea), modellata sullideale romano. Lunica cosa che fece per il popolo ebraico, che lo detestava, fu ricostruire il Tempio di Salomone sul monte Moria, il centro della nostra fede. Quando mor, Roma divise il suo regno fra i tre figli, Archelao, Erode Filippo ed Erode Antipa. Fu questultimo a condannare a morte Giovanni Battista, e a consegnare Ges a Pilato. Antipa, brutto cazzone piagnucoloso: se soltanto allora avessimo avuto questespressione. Furono le sue ruffianerie nei confronti dei Romani a indurre centinaia di bande di ribelli ebrei a insorgere sulle colline. I Romani li chiamavano genericamente zeloti, come se seguissero un unico metodo e difendessero la stessa causa, ma in realt erano frammentati come gli ebrei dei villaggi. Tra le bande nate in Galilea cerano i sicarii, che manifestavano la propria disapprovazione nei confronti dei Romani uccidendo soldati e ufficiali. Sebbene non fossero il gruppo pi numeroso tra gli zeloti, tuttavia erano quelli che attiravano maggiormente lattenzione per via delle loro azioni. Nessuno sapeva da dove venissero, n dove andassero dopo aver ucciso, ma ogni volta che questi colpivano, i Romani facevano del loro meglio per renderci la vita un inferno, affinch consegnassimo gli assassini. E, quando i Romani prendevano uno zelota, non si limitavano a crocifiggere il capo: no, mettevano sulla croce tutti i membri della banda, le loro famiglie e chiunque fosse sospettato di averli aiutati. Pi di una volta ci capit di

vedere la strada che usciva da Zippori fiancheggiata da croci e cadaveri. I cadaveri della mia gente. Attraversammo la citt che ancora dormiva e ci fermammo solo dopo aver varcato la porta di Venere, dove crollammo a terra ansimanti. Dobbiamo riportare a casa Maddi e tornare qui a lavorare disse Ges. Potete restare. Posso tornare da sola. No, dobbiamo accompagnarla disse Ges, e quando allarg le braccia notammo le impronte di sangue che lassassino gli aveva lasciato sulla veste. Devo pulirla prima che qualcuno la veda. Non puoi semplicemente farla sparire? chiese Maddi. soltanto una macchia. Pensavo che il Figlio di Dio fosse capace di far sparire una macchia. Sii comprensiva le dissi. Non ancora bravo con le cose da Messia. Dopotutto, quelluomo era tuo zio.... Maddi balz in piedi. Siete stati voi due a voler fare quella stupidaggine.... Basta cos! ci zitt Ges, sollevando la mano come se volesse infonderci silenzio. Se Maddi non fosse stata con noi, a questora forse saremmo gi morti. E probabilmente non saremo pi al sicuro quando i sicarii si renderanno conto che ci sono in giro tre testimoni. Unora dopo la nostra amica era a casa sana e salva, e Ges emergeva dal bagno rituale fuori dalla sinagoga con i vestiti fradici e lacqua che gli scendeva in rivoli dai capelli. (Molti di noi avevano questi mikvah fuori casa, e ce nerano centinaia davanti al Tempio di Gerusalemme: erano fosse rivestite di pietra con due scale alle estremit, cos che potevi entrare da una parte e uscire dallaltra, dopo esserti purificato. Secondo la Legge, qualunque contatto con il sangue richiedeva una purificazione. E Ges pens che fosse una buona occasione per rimuovere anche la macchia dalla veste.) fredda. Tremava e saltellava da un piede allaltro, come se stesse camminando sui carboni ardenti. Freddissima. (Sopra le vasche cera un piccolo capanno di pietra che le riparava dalla luce diretta del sole, e di conseguenza lacqua non si scaldava mai. E levaporazione, allaria secca della Galilea, la rendeva ancora pi gelida.) Forse dovresti venire a casa mia. Mamma ormai avr acceso il fuoco per la colazione, e potresti scaldarti. Ges strizz la veste e lacqua gli scese lungo le gambe. E come faccio a spiegarle questo?. Ehm... le diremo che hai peccato e che ti sei dovuto sottoporre a una purificazione demergenza. Peccato? Allalba? E di che cosa mi sarei potuto macchiare prima del sorgere del sole?. Del peccato di Onan?. Ges spalanc gli occhi. Tu lhai commesso?. No, ma non vedo lora di farlo. Non posso dire a tua madre che lho fatto, se non vero. Puoi farlo, se sei rapido. Sopporter il freddo. Il caro, vecchio peccato di Onan. Quanti ricordi. Il peccato di Onan. Spargere il seme a terra. Picchiare il dromedario. Bastonare lasino. Flagellare il fariseo. Lonanismo, un peccato che richiede centinaia di ore di pratica per essere

commesso alla perfezione, o almeno questo quello che mi ripetevo. Dio uccise Onan per aver sparso il suo seme a terra (il seme di Onan, non quello di Dio. Il seme di Dio era il mio migliore amico. Pensate che guaio spargere il seme del Signore... Provateci voi a spiegare una cosa del genere.) Secondo la Legge, se avevi il minimo contatto con le emissioni notturne (che non erano i gas che uscivano di notte dai tubi di scappamento: allora non avevamo le automobili) dovevi purificarti con il battesimo, e non potevi stare insieme agli altri fino al giorno successivo. Intorno ai tredici anni, passavo un sacco di tempo dentro e fuori dal nostro mikvah... Quanto alla solitudine forzata, imbrogliavo sempre: in fondo, non avrebbe aiutato a risolvere il problema. Spesso, la mattina, quando Ges e io cincontravamo per andare al lavoro, ero ancora gocciolante e tremante. Hai sparso di nuovo il tuo seme a terra? mi chiedeva. S. Sei immondo, lo sai?. S, sto diventando tutto raggrinzito a forza di purificarmi. Potresti darci un taglio. Ci ho provato. Credo di essere tormentato da un demone. Potrei tentare di guarirti. Lascia perdere, Ges, ho gi abbastanza problemi con limposizione delle mie mani. Non vuoi che ti liberi dal tuo demone?. Ho pensato che prover a sfinirlo, prima. Potrei riferirlo agli scribi, che ti farebbero lapidare. (Il mio amico cercava sempre di rendersi utile.) Probabilmente funzionerebbe, ma il peccatore trover la propria strada verso la salvezza. Non scritto da nessuna parte. S, invece. In... ehm, Isaia. Non vero. Devi studiare i Profeti, Ges. Come puoi fare il Messia se non conosci i loro scritti?. Abbass la testa. Hai ragione. Gli diedi una pacca sulla spalla. Avrai tempo per imparare. Tagliamo per la piazza e vediamo se c qualche ragazza a prendere lacqua. Ovviamente cercavo Maddi. Sempre lei. Quando giungemmo a Zippori, il sole era gi alto in cielo, ma non cera il consueto flusso di mercanti e contadini che normalmente si riversava attraverso la porta di Venere. I soldati romani fermavano e perquisivano chiunque cercasse di lasciare la citt, rispedendolo indietro. Un gruppo composto da uomini e donne attendeva fuori dalla porta per entrare, e tra loro cerano anche mio padre e alcuni dei suoi aiutanti. Levi! mi chiam il babbo. Ci corse incontro e ci port al lato della strada. Che cosa succede? chiesi, cercando di assumere unaria innocente. La scorsa notte stato ucciso un soldato romano. Oggi non si lavora, voi due potete tornare a casa e rimanerci. Dite alle vostre madri di non far uscire i bambini. Se i Romani non trovano lassassino, prima di mezzogiorno Nazaret sar invasa dai soldati. Dov Giuseppe? chiese Ges. Mio padre gli mise un braccio intorno alle spalle. stato arrestato. Devessere venuto al lavoro

molto presto. Lhanno sorpreso alle prime luci del mattino vicino al corpo del soldato ucciso. So solo quello che si sentiva urlare in citt, i Romani non permettono a nessuno di entrare e uscire. Di a tua madre di non preoccuparsi: Giuseppe un bravuomo, il Signore lo protegger. E poi, se i Romani lavessero ritenuto colpevole sarebbe gi stato processato. Ges indietreggi con passi rigidi e incerti. Guardava fisso davanti a s, ma era ovvio che non vedeva niente. Portalo a casa, Biff. Io verr appena posso. Voglio scoprire che coshanno fatto a Giuseppe. Annuii e trascinai via il mio amico afferrandolo per le spalle. Ci eravamo appena incamminati lungo la strada quando disse: Giuseppe venuto a cercarmi. Stava lavorando dallaltra parte della citt. Se si trovava vicino alla casa del greco solo perch stava cercando me. Diremo al centurione che sappiamo chi ha ucciso il soldato. Ci creder. E se creder che a farlo sono stati i sicarii, che cosa accadr a Maddi e alla sua famiglia?. Non sapevo che cosa dire. Ges aveva ragione e mio padre aveva torto; Giuseppe non era in una bella situazione. Con ogni probabilit i Romani lo stavano interrogando proprio in quel momento, magari torturandolo per sapere dove fossero i suoi complici. Il fatto che non sapesse nulla non lavrebbe salvato. E una testimonianza da parte di suo figlio sarebbe servita soltanto a mandare altre persone sulla croce insieme a lui. In un modo o nellaltro, per questa faccenda sarebbe stato versato il sangue degli ebrei. Ges si scroll di dosso le mie mani e lasci la strada per correre in un boschetto di ulivi. Io feci per seguirlo, ma improvvisamente si volt verso di me e la ferocia del suo sguardo mi indusse a fermarmi dovero. Aspetta qui disse. Devo parlare con mio padre. Lo aspettai per quasi unora. Quando usc dalluliveto, sembr che unombra gli fosse scesa sul viso per restarci. Sono perduto disse. Indicai un punto sopra la mia spalla. Nazaret da quella parte, Zippori dallaltra. Tu sei al centro. Ti senti meglio?. Sai che cosa intendo. Nessun aiuto da parte di tuo padre, quindi?. Provavo sempre una strana sensazione quando gli chiedevo delle sue preghiere. Dovevate vederlo, soprattutto a quei tempi, quando ancora non avevamo cominciato a viaggiare. Si sforzava e tremava tutto, come se tentasse di farsi venire la febbre con la sola forza di volont. Non cera pace nel suo modo di pregare. Sono solo. Gli diedi un pizzicotto al braccio, forte. Allora questo non lhai sentito. Ahi. Perch lhai fatto?. Spiacente, qui non c nessuno che possa risponderti. Sei cos soooooooolo. Lo sono davvero!. Mi preparai a mollargli un pugno con tutta la forza che avevo. Allora non timporta se ti pesto a sangue. Sollev le mani e fece un salto indietro. No, non farlo. Quindi non sei solo?.

Immagino di no. Bene, allora aspetta qui. Andr io a parlare con tuo padre. Detto ci, entrai con passo pesante nel boschetto di ulivi. Non devi andare l per parlargli. Lui ovunque. Gi, certo, come se tu ne sapessi qualcosa. Se lui ovunque, com che sei solo?. Giusta osservazione. Lo lasciai accanto alla strada e andai a pregare. E pregai cos: Padre che stai nei cieli, Dio di mio padre e del padre di mio padre, Dio di Abramo e di Isacco, Dio di Mos - che guid il nostro popolo fuori dallEgitto - Dio di Davide e di Salomone... Be, insomma, lo sai chi sei. Padre che stai nei cieli, lungi da me lidea di mettere in discussione la tua capacit di giudizio, essendo tu lOnnipotente, il Dio di Mos e tutto il resto... ma che cosa stai tentando di fare esattamente con questo povero ragazzo? V oglio dire, tuo figlio, no? Ed il Messia, giusto? Lo stai sottoponendo alla prova di fede di Abramo? Nel caso non lavessi notato, si trova in un bel pasticcio, dal momento che ha assistito a un assassinio, e il suo patrigno stato arrestato dai Romani. E con ogni probabilit molti di noi (del popolo che in pi di unoccasione hai affermato di preferire, e di cui io faccio parte) verranno torturati e uccisi se non facciamo qualcosa. O meglio, se lui non fa qualcosa. Quindi, quello che ti chiedo questo: non potresti gettare un osso al ragazzo come facesti con Sansone quando si ritrov in un angolo disarmato contro i filistei? Con tutto il rispetto, il tuo amico, Biff. Amen. Non sono mai stato molto bravo a pregare. Con le storie invece me la cavo bene. In effetti, ho creato una storiella universale che sopravvissuta fino a oggi: lo so perch lho sentita in tv. Fa cos: Due ebrei entrano in un bar.... Chi erano quei due? Io e Ges. la pura verit. Comunque, non sono mai stato bravo a pregare. Ma prima che pensiate che ero stato un po rude con lOnnipotente, c una cosa che dovete sapere sul mio popolo. La nostra relazione con Dio era diversa da quella degli altri popoli con le loro divinit. Certo, cerano la paura e il sacrificio e tutto il resto, ma fondamentalmente non eravamo noi ad andare da lui: era lui che veniva da noi. Fu lui a dirci che eravamo gli eletti, che ci avrebbe aiutato a moltiplicarci fino alla fine del mondo, che ci avrebbe dato una terra di latte e miele. Noi non andavamo da lui. Non gli chiedevamo nulla. E per questo pensiamo di poterlo ritenere responsabile per quello che fa e per quello che ci succede. Perch sta scritto che chi decide di andare via, responsabile del fatto. E una cosa simpara leggendo la Bibbia: che il mio popolo se n andato molto spesso. Non potevi voltarti un attimo che ci trovavi a Babilonia ad adorare dei fasulli, a costruire falsi altari o a dormire con donne inadatte (anche se questultima caratteristica appartiene pi ai ragazzi in genere che agli ebrei). E, quando ci comportavamo in quel modo, a Dio non importava di ridurci in schiavit o di massacrarci. Abbiamo un rapporto cos, con lui. Siamo come una famiglia. Quindi non sono un maestro nellarte del pregare, ma in quelloccasione non dovetti cavarmela tanto male, perch Dio mi rispose. O comunque, mi lasci un messaggio. Mentre riemergevo dal boschetto, Ges sollev una mano e disse: Dio ha lasciato un messaggio.

una lucertola feci. In effetti ne stava tenendo una in mano, piccolina. Appunto. Non capisci?. Come potevo sapere che cosa stava succedendo? Ges non mi aveva mai mentito. Quindi, se diceva che quella bestiola era un messaggio di Dio, chi ero io per contestare? Caddi in ginocchio e chinai il capo sotto la sua mano tesa. Signore, abbi piet di me, mi aspettavo un roveto ardente o qualcosa del genere. Mi dispiace. Sul serio. Poi, rivolto a Ges: Non sono sicuro che tu debba prenderlo sul serio. Stando ai precedenti, i rettili non sono affidabili come messaggeri. Lasciami trovare un esempio... oh, certo, quella storia di Adamo ed Eva. Qui diverso, Biff. Mio padre non si espresso a parole, ma questo messaggio chiaro come se fosse giunta la sua voce dai cieli. Lavevo capito. Mi rialzai. E sarebbe?. tutto nella mia mente. Te neri andato da pochi minuti quando questa lucertola mi salita sulla gamba e si appollaiata sulla mia mano. Mi sono reso conto che era la risposta di mio padre al nostro problema. E il messaggio sarebbe...?. Ti ricordi il gioco che facevamo da bambini con le lucertole?. Certo. Ma qual il messaggio?. Quindi ricordi anche che le facevo resuscitare. Un trucco formidabile, Ges. Tornando al messaggio.... Non capisci? Se il soldato non morto, non c stato nessun omicidio. Se non c stato nessun omicidio, non c motivo per cui i Romani debbano fare del male a Giuseppe. Quindi, tutto quello che dobbiamo fare assicurarci che il soldato sia ancora vivo. Semplice. Certo, semplice. Studiai la lucertola per un minuto, guardandola da diverse angolazioni. Era marroncina, e sembrava piuttosto felice di stare sul palmo del mio amico. Chiedi a tuo padre che cosa dobbiamo fare, adesso.

6
Di ritorno a Nazaret, ci aspettavamo di trovare la madre di Ges fuori di s per la preoccupazione; invece aveva radunato i suoi fratelli e le sue sorelle fuori casa, li aveva fatti mettere in fila e stava lavando loro il viso e le mani come se li preparasse per il pranzo dello Shabbat. Ges, aiutami a preparare i piccolini, andiamo tutti a Zippori. Il mio amico rimase scioccato. Davvero?. Lintero villaggio vuole chiedere ai Romani di liberare Giuseppe. Apparentemente, Giacomo era lunico tra i bimbi ad aver capito che cosa era successo al loro babbo. Le lacrime gli rigavano le guance. Gli misi un braccio intorno alle spalle. Andr tutto bene dissi, cercando di usare un tono allegro. Tuo padre forte, dovranno torturarlo per giorni prima che renda lanima. Gli feci un sorriso incoraggiante. Lui si divincol dal mio abbraccio e corse in casa piangendo, e Maria si volt e mi lanci unocchiata severa. Non dovresti essere con la tua famiglia, Biff?. Oh, il mio cuore spezzato, il mio ego ferito! Sebbene Maria avesse assunto il ruolo di moglie di riserva del sottoscritto, la sua disapprovazione mi umili. E a mio favore devo dire che mai una volta, in quel momento difficile, pensai di fare del male a Giuseppe. Mai. In fondo ero ancora troppo giovane per prendere moglie e se fosse rimasta vedova prima che io avessi compiuto quattordici anni qualche anziano raccapricciante se la sarebbe portata via senza darmi la possibilit di salvarla. Perch non vai a chiamare Maddi? sugger Ges, smettendo solo per un secondo di strofinare il viso a suo fratello Giuda. La sua famiglia vorr venire con noi. Sicuro dissi, e corsi alla bottega del fabbro in cerca di approvazione da parte della mia prima scelta. Quando arrivai, Maddi era seduta fuori dalla bottega del padre insieme ai suoi fratelli e alle sue sorelle. Sembrava spaventata come quando avevamo assistito allomicidio. Avrei voluto abbracciarla e confortarla. Abbiamo un piano le riferii. V oglio dire, Ges ha un piano. Vai anche tu a Zippori con tutti gli altri?. Tutta la mia famiglia rispose. Mio padre ha fabbricato dei chiodi per Giuseppe, sono amici. Con la testa indic il capanno aperto che ospitava la fucina. Due uomini vi stavano lavorando. Tu vai avanti con Ges, Biff. Noi vi raggiungeremo. Cominci a far segno di allontanarmi, e mosse le labbra per dirmi qualcosa che non afferrai. Che cosa dici? Eh? Come?. E chi il tuo amichetto, Maddi?. Una voce maschile giunse dalla fucina. Lanciai unocchiata in quella direzione e capii che cosa stava cercando di dirmi. Zio Geremia, questo Levi figlio di Alfeo. Noi lo chiamiamo Biff. E adesso deve andare. Cominciai a indietreggiare, prendendo le distanze dallassassino. S, devo andare. Guardai Maddi, non sapendo che fare. Io... noi... dobbiamo.... Ci vediamo a Zippori mi disse lei. Sicuro. Mi voltai e scappai: mai in vita mia mi sono sentito tanto codardo come in quel

momento. Quando arrivammo a Zippori cera una nutrita folla di ebrei - forse duecento persone - fuori dalle mura delle citt: riconobbi molte facce, venivano da Nazaret. Pi che di una folla sediziosa si trattava di unadunata di gente spaventata. Met erano donne e bambini. In mezzo, un contingente di soldati romani respingeva gli spettatori, mentre due schiavi scavavano una tomba. Come la mia gente, anche i Romani non perdevano tempo con i loro morti. A meno che non ci fosse una battaglia in corso, spesso i soldati venivano seppelliti quando erano ancora caldi. Io e Ges scorgemmo Maddi in piedi tra il padre e lo zio assassino, ai margini della folla. Ges sincammin verso di lei. Io lo seguii ma, prima che fossi riuscito ad avvicinarmi, lui la prese per mano e la trascin in mezzo alla confusione. Vidi che Geremia tent di seguirli. Mi tuffai nella ressa e strisciai tra i piedi della gente, fino a quando non mimbattei in un paio di sandali chiodati che contraddistinguevano lestremit inferiore di un soldato romano. Laltra estremit, altrettanto romana, mi stava osservando con sguardo arcigno. Mi alzai in piedi. Semper fido dissi nel mio latino migliore, accompagnando le parole con il sorriso pi smagliante che riuscii a sfoggiare. Il soldato si fece ancora pi arcigno. Dun tratto sentii profumo di fiori, e due labbra calde e dolci mi sfiorarono lorecchio. Credo che tu gli abbia appena detto Sempre cane mi sussurr Maddi. Per questo ha unespressione cos sgradevole? chiesi, farfugliando. Allaltro orecchio giunse un altro sussurro familiare, anche se non altrettanto dolce. Canta, Biff. Ricorda il piano. Daccordo. E cos mi lanciai in uno dei miei famosi lamenti funebri. La-la-la. Ehi, romano, un vero peccato che ti abbiano pugnalato. La-la-la. Probabilmente non un messaggio di Dio, nulla del genere. La-la-la. Non voleva dirti che avresti fatto meglio a tornartene a casa. La-la-la. Invece di vessare il popolo eletto che Dio stesso ha detto di preferire a te. Fa, la, la, la. Il soldato non parlava laramaico, quindi le parole non lo commossero come avevo sperato. Ma probabilmente la melodia fortemente ritmica stava cominciando a catturarlo. Mi lanciai nella seconda strofa. La-la-la, non ti avevamo detto che non dovevi mangiare maiale, la-la? Anche se, guardando le ferite che hai nel petto, forse una dieta diversa non avrebbe fatto molta differenza. Boom shakalaka-laka-laka, boom shaka-laka-lak. Andiamo, le parole le conoscete!. Basta cos!. Il soldato venne strattonato e spostato da una parte, e davanti a noi comparve Gaius Justus Gallicus, fiancheggiato da due suoi ufficiali. Dietro di lui, disteso a terra, cera il cadavere del soldato. Ben fatto, Biff mormor Ges. Vi stiamo offrendo i nostri servizi come dolenti professionisti dissi con un ghigno che il centurione non era affatto ansioso di ricambiare. Quelluomo non ha bisogno di gente che venga a piangerlo; ha gi chi lo vendicher. Una voce si lev dalla folla. Ehi, centurione, lascia andare Giuseppe di Nazaret. Non un assassino. Justus si volt e la folla si apr, creando un corridoio tra lui e luomo che aveva parlato. Era Iban il fariseo, insieme a molti altri farisei di Nazaret. Vuoi forse prendere il suo posto?.

Il fariseo indietreggi, abbandonando ogni risolutezza davanti a quella minaccia. Allora?. Justus avanz e la folla intorno a lui si fece da parte. Tu stai parlando per la tua gente, fariseo. Bene, di loro di darmi un assassino. O preferisci che cominci a crocifiggere ebrei finch non avr trovato il colpevole?. Iban, in preda allagitazione, cominci a borbottare unaccozzaglia di versetti della Torah. Mi guardai intorno e vidi lo zio di Maddi pochi passi dietro di me. Quando incrociai il suo sguardo, fece scivolare la mano sotto la veste, senza dubbio per afferrare il pugnale. Giuseppe non ha ucciso quel soldato! grid Ges. Justus si volt a guardarlo e il fariseo colse lopportunit per correre nelle retrovie. Lo so disse il centurione. Davvero?. Certo, ragazzo. Non stato un falegname a uccidere quel soldato. E come fai a dirlo? gli chiesi. Justus fece segno a uno dei suoi legionari, che venne avanti con un cestino. A un cenno del centurione, lo rovesci. Il pene di pietra di Apollo cadde davanti a noi con un tonfo. Uh-oh dissi. stato uno scalpellino disse Justus. Cielo, davvero impressionante fece Maddi. Notai che Ges si stava avvicinando al cadavere del soldato. Dovevo distrarre il centurione. Ah dissi qualcuno ha colpito il soldato a morte con un pene di pietra. Devessere senzaltro opera di un greco o di un samaritano... nessun ebreo farebbe una cosa del genere. No? chiese Maddi. Cribbio, Maddi. Credo che tu abbia qualcosa da dirmi, ragazzo disse Justus. Ges aveva imposto le mani sul soldato morto. Sentivo gli occhi di tutti su di me. Mi chiesi dove fosse Geremia. Era alle mie spalle, pronto a mettermi a tacere con una coltellata? O si era dato alla fuga? Comunque, non riuscii a dire una parola. I sicarii non agivano da soli. Se lavessi denunciato, il pugnale di un suo compagno mi avrebbe ucciso prima dello Shabbat. Non potrebbe dirtelo, centurione, nemmeno se lo sapesse disse Ges, che era tornato al fianco di Maddi. Perch nei nostri testi sacri sta scritto che nessun ebreo tradir un altro ebreo, per quanto malvagi possano essere entrambi. scritto davvero da qualche parte? chiese Maddi. Lo adesso rispose Ges in un sussurro. Mi hai appena dato del malvagio? chiesi. Guardate!. Una donna in prima fila indic il soldato morto. Unaltra grid. Il cadavere si stava muovendo. Justus si volt verso quella confusione e io ne approfittai per cercare Geremia. Era dietro di me, a poche persone di distanza, ma aveva la bocca aperta e fissava il soldato morto, che adesso era in piedi e si toglieva la polvere dalla veste. Ges era molto concentrato, ma non vedemmo il sudore o i tremori a cui avevamo assistito al funerale di Giaffa. In onore di Justus bisogna dire che, sebbene allinizio fosse apparso spaventato, rimase fermo

dovera mentre il cadavere avanzava lemme lemme verso di lui, con le gambe rigide. Gli altri soldati stavano indietreggiando insieme a tutti gli ebrei, eccetto Maddi, Ges e il sottoscritto. Devo denunciare unaggressione, signore disse lex morto, con un saluto romano molto rigido. Tu... tu sei morto disse Justus. No. Hai il torace pieno di ferite da pugnale. Il soldato abbass lo sguardo, si tocc le ferite con molta cautela e poi torn a guardare il suo comandante. A quanto pare mi hanno lasciato qualche segno, signore. Segno? Segno? Sei stato pugnalato una mezza dozzina di volte. Sei morto stecchito. Io non credo, signore. Guarda, non sanguino nemmeno. E perch non hai pi sangue, figliolo. Sei morto. In quel momento il soldato barcoll e per poco non cadde, ma riusc a restare in piedi. Mi sento un po intontito. La scorsa notte sono stato aggredito, signore, nel luogo in cui stanno costruendo la casa del greco. Lui cera. Mi indic. E cera anche lui. Indic Ges. E la ragazzina. Sei stato aggredito da questi ragazzi?. Sentii mormorare alle mie spalle. No, non da loro. Da quelluomo laggi. Indic Geremia, che si guard intorno come un animale in trappola. Erano tutti immobili, intenti a fissare il miracolo del cadavere che camminava. E lassassino non pot farsi strada per scappare. Arrestatelo! ordin Justus, ma i suoi soldati erano altrettanto storditi per via della resurrezione del loro compagno. Adesso che ci penso fece questultimo ricordo di essere stato pugnalato. Non avendo vie duscita, Geremia si volt verso il suo accusatore ed estrasse una lama da sotto la veste. Quel gesto sembr scuotere gli altri soldati, che cominciarono ad avanzare verso di lui da varie direzioni, con le spade sguainate. Alla vista della lama si allontanarono tutti dallassassino, lasciandolo isolato, e lunica via che gli si apr portava verso di noi. Nessun padrone allinfuori di Dio! grid, poi fece tre passi veloci e balz su di noi con il pugnale sollevato. Io mi tuffai su Maddi e Ges, sperando di far loro da scudo, ma mentre aspettavo di sentire il dolore acuto provocato dalla lama tra le scapole, udii lurlo di Geremia, poi un grugnito e un gemito prolungato che si estinse come un patetico strillo. Rotolai su me stesso e vidi Gaius Justus Gallicus con lo spadino affondato fino allimpugnatura nel plesso solare del nostro assalitore, che aveva lasciato cadere il coltello e stava fissando la mano del romano quasi ne fosse offeso. Cadde in ginocchio. Justus liber larma e la ripul sulla veste di Geremia prima di fare un passo indietro, lasciando che si accasciasse a terra. stato lui disse il soldato morto. Quel bastardo mi ha ucciso. Cadde in avanti, vicino al suo assassino, e rimase immobile. andata molto meglio rispetto allultima volta, Ges dissi. Gi, molto meglio fece Maddi. Ha camminato e ha parlato. Lhai fatto muovere. Mi sentivo bene e avevo fiducia in me stesso, ma stato un lavoro di squadra rispose il nostro amico. Non ce lavrei fatta se ciascuno di noi non avesse dato il massimo, Dio incluso.

Sentii qualcosa di aguzzo contro una guancia. Con la punta della spada, Justus guid il mio sguardo verso il pene di Apollo, che giaceva nella polvere accanto ai due corpi. E questo? Vuoi spiegarmi com successo?. Sifilide? chiesi. S, la sifilide pu fare cose simili conferm Maddi. Pu farlo marcire finch non cade. Come lo sai? chiese Ges. Ho tirato a indovinare, tutto qui. Naturalmente sono felice che sia tutto finito. Justus lasci ricadere lo spadino lungo il fianco e sospir. Andate a casa. Tutti. Io, Gaius Justus Gallicus, sottocomandante della Sesta Legione e comandante della Terza e della Quarta Centuria, con lautorit dellimperatore Tiberio e dellImpero romano, vi ordino di tornare a casa e di non fare pi stronzate fino a quando non mi sar ubriacato per bene e non avr avuto qualche giorno per smaltire la sbornia. Quindi rilascerai Giuseppe? chiese Maddi. in caserma. Andate a prenderlo e riportatelo a casa. Amen fece Ges. Semper fido aggiunsi io, in latino. Il fratellino di Ges, che allepoca aveva sette anni, corse intorno alla caserma dei Romani urlando Liberate il mio popolo! Liberate il mio popolo! fino a quando non gli venne la voce rauca (Giuda aveva deciso molto presto che da grande avrebbe fatto Mos, solo che questa volta Mos sarebbe entrato nella terra promessa... in groppa a un pony). Venne fuori che Giuseppe ci stava aspettando alla porta di Venere. Era un po confuso, ma per il resto era illeso. Dicono che un morto ha parlato disse. Maria era estasiata. S, e ha camminato. Ha indicato lassassino ed morto di nuovo. Mi dispiace si scus Ges ho tentato di farlo vivere, ma durato solo un minuto. Giuseppe aggrott le sopracciglia. Hanno visto tutti quello che hai fatto?. Non sanno che sono stato io, ma lhanno visto. Ci ho pensato io a distrarli, con uno dei miei eccellenti lamenti funebri intervenni. Non puoi correre rischi simili disse Giuseppe al mio amico. Non ancora il momento. Se non per salvare mio padre, allora quando?. Io non sono tuo padre. Giuseppe sorrise. S che lo sei. Ges chin il capo. Ma non sono il tuo padrone. Il sorriso si allarg in un ghigno. No, suppongo di no. Non ti saresti dovuto preoccupare, Giuseppe dissi. Se i Romani ti avessero ucciso, mi sarei occupato io di Maria e dei bambini. Maddi mi colp al braccio con un pugno. Buono a sapersi disse Giuseppe. Lungo la strada per Nazaret camminai con Maddi, qualche passo pi indietro rispetto a Ges e alla sua famiglia. I parenti di Maddi erano talmente sconvolti per quello che era accaduto a Geremia da non accorgersi della sua assenza. stato molto pi forte, rispetto allultima volta disse.

Non preoccuparti, domani sar un disastro: Oh, ma dove ho sbagliato? Oh, la mia fede non stata abbastanza salda. Oh, non sono degno del mio compito. Per tutta la prossima settimana sar insopportabile. Saremo fortunati se smetter di pregare giusto il tempo di mettere qualcosa nello stomaco. Non dovresti prenderti gioco di lui. Ci sta provando duramente. La fai facile, tu: non dovrai stare con lidiota del villaggio finch Ges non lavr superata. Ma non ti commuove il fatto di sapere chi ? Che cos?. E a che pro? Se passassi il tempo a bearmi della luce della sua santit, come potrei prendermi cura di lui? Chi penserebbe a mentire e a imbrogliare al posto suo? Nemmeno lui pu pensare sempre a quello che rappresenta, Maddi. Io penso a lui in continuazione. Prego per lui in ogni momento. Davvero? E preghi mai per me?. Una volta ti ho ricordato, s. Davvero? E in che contesto?. Ho chiesto a Dio di aiutarti a non essere tanto stupido, affinch potessi vegliare su Ges. Stupido... nel senso pi affascinante del termine, non vero?. Naturalmente.

7
Quale profeta lha scritto? ha chiesto langelo. Perch questo libro predice tutti gli eventi che accadranno nel corso della prossima settimana in Days of Our Lives e La valle dei pini. E io gli ho risposto: Brutto e stupido ammasso di piume, qui i profeti non centrano. Sanno che cosa accadr perch scrivono in anticipo la trama su cui si baser la recitazione degli attori. Cos sta scritto, cos andr ha ribattuto. Ho attraversato la stanza e mi sono seduto sul bordo del letto, accanto a lui. Aveva sempre gli occhi incollati sul suo Soap Opera Digest. Ho abbassato la rivista in modo che fosse costretto a guardarmi in faccia. Raziel, ricordi quel periodo che precedette lavvento delluomo, quando cerano soltanto Dio e le milizie celesti?. S, fu in assoluto lepoca migliore. Tolta la guerra, naturalmente. Ma, a parte questo, fu davvero un periodo magnifico. E voi angeli eravate belli e forti come limmaginazione divina, le vostre voci cantavano per lodare il Signore e la Sua gloria fino alla fine delluniverso, eppure Lui pens che fosse giusto creare noi uomini, deboli, contorti e profani, dico bene?. Fu allora che le cose cominciarono a deteriorarsi, se vuoi sapere come la penso. Sai perch Dio prese quella decisione?. No. Non spetta a noi giudicare la Sua Volont. Perch voi angeli siete dei fottuti stupidi, ecco perch. Siete irrazionali come la materia stellare. Gli angeli sono solo begli insetti. Days of Our Lives una serie tv, Raziel, un dramma a puntate. Non reale, riesci ad afferrare il concetto?. No. E in effetti non capiva. Ho scoperto che oggigiorno circolano molte storielle sulla stupidit delle persone con i capelli biondi. Chiss da dove vengono. Tutti noi ci aspettavamo che ogni cosa sarebbe tornata alla normalit, una volta scoperto lassassino; apparentemente, per, i Romani erano pi interessati allo sterminio dei sicarii che a un singolo episodio di resurrezione. In effetti, bisogna ammettere che allepoca le resurrezioni non erano cos rare. Come ho detto, noi ebrei seppellivamo i nostri morti senza perdere tempo, e la fretta porta inevitabilmente a commettere degli errori. Di tanto in tanto qualche poveretto perdeva conoscenza e, quando tornava in s, si ritrovava avvolto nel lino e pronto per la tomba. Ma i funerali erano un bel modo per riunire la famiglia, e alla sepoltura seguiva sempre un lauto banchetto; quindi nessuno si lamentava mai veramente, tranne forse quelle persone che non si svegliavano prima di essere sepolte... E se lo facevano... be, sono certo che Dio le sentisse (ai miei tempi avere il sonno leggero era un vantaggio). Cos il giorno dopo, per quanto impressionati dal cadavere che aveva camminato, i Romani cominciarono a radunare i sospetti cospiratori. Allalba, gli uomini della famiglia di Maddi furono trascinati a Zippori. Nessun miracolo avrebbe portato alla liberazione dei prigionieri, ma nei giorni che seguirono non ci sarebbero state nemmeno crocifissioni. Dopo due settimane trascorse senza notizie, Maddi, sua

madre, le sue zie e le sue sorelle andarono alla sinagoga per lo Shabbat e chiesero aiuto ai farisei. Il giorno seguente, i farisei di Nazaret, Giaffa e Zippori si presentarono alla guarnigione romana per chiedere a Justus di rilasciare i prigionieri. Non so che cosa dissero, n a quale sistema ricorsero per smuovere i Romani, ma il giorno dopo ancora, allalba, gli uomini della famiglia di Maddi tornarono barcollando al villaggio, malconci, affamati e coperti di sudiciume, ma decisamente vivi. Non ci furono banchetti n festeggiamenti: nei mesi a seguire, noi ebrei cercammo di non dare nellocchio cosicch i Romani si calmassero. Durante le settimane successive Maddi si mostr distante; Ges e io non vedevamo pi quel sorriso che ci toglieva il fiato. Sembrava evitarci, scappando dalla piazza ogni volta che la vedevamo, e per lo Shabbat stava cos appiccicata alle donne della sua famiglia che non avevamo modo di parlarle. Alla fine, dopo un mese - e senza la minima considerazione per le usanze o la comune cortesia - Ges insistette per saltare il lavoro e mi trascin per una manica fino a casa di Maddi. La trovammo in ginocchio per terra, fuori dalla porta, che macinava dellorzo. Vedemmo sua madre che girava per casa, e sentimmo suo padre e suo fratello Simone (detto Lazzaro) che lavoravano alla fucina nella bottega accanto. Maddi sembrava persa nel ritmo di quelloperazione, quindi non ci vide arrivare. Ges le mise una mano sulla spalla e lei, senza sollevare gli occhi, sorrise. Voi due dovreste essere a Zippori a costruire una casa disse. Abbiamo ritenuto che fosse pi importante far visita a unamica malata. E chi sarebbe?. Secondo te?. Io non sono malata. In effetti sono stata guarita dal tocco del Messia. Non credo fece Ges. Alla fine Maddi sollev gli occhi verso di lui e il suo sorriso svan. Non posso pi essere vostra amica. Le cose sono cambiate. Cosa? Perch tuo zio era un sicario? chiesi. Non essere sciocca. No, perch mia madre ha concluso un affare per far s che Iban convincesse gli altri farisei a recarsi a Zippori e intercedere per i miei familiari. Che genere di affare? chiese Ges. Sono fidanzata. Abbass di nuovo lo sguardo sulla macina e una lacrima cadde nellorzo ridotto in polvere. Restammo entrambi sbalorditi. Ges le tolse la mano dalla spalla e fece un passo indietro, poi mi guard come se potessi fare qualcosa. Da parte mia, sentivo che sarei potuto scoppiare a piangere da un momento allaltro. Controllandomi, riuscii a chiederle: Con chi?. Jakan rispose Maddi con un singhiozzo. Il figlio di Iban? Quel leccapiedi? Quel prepotente?. Annu. Ges si copr la bocca e si allontan di qualche passo, correndo. Poi vomit. Fui tentato di raggiungerlo, invece mi accovacciai di fronte a Maddi. A quando le nozze?. Mi sposer un mese dopo la Pasqua. Mamma gli ha chiesto di aspettare sei mesi. Sei mesi! Sei mesi! uneternit, Maddi. Jakan potrebbe restare ucciso in mille modi atroci, e sono solo quelli che mi vengono in mente in questo momento. Qualcuno potrebbe denunciarlo come ribelle ai Romani. Non dico chi, ma qualcuno potrebbe farlo. S, potrebbe succedere.

Mi dispiace, Biff. Non dispiacerti per me, perch dovresti?. So come ti senti, quindi mi dispiace. Per un attimo rimasi sconcertato. Lanciai unocchiata a Ges, in cerca di un indizio, ma lui era ancora impegnato a rovesciare la sua colazione nella terra. Ma di Ges che sei innamorata? le chiesi infine. La cosa ti fa sentire meglio?. Direi di no. Be, mi dispiace. Fece per toccarmi una guancia, ma sua madre la chiam prima che tra noi si fosse stabilito un contatto. Entra in casa, Maria Maddalena. E subito!. Con il capo Maddi indic il Messia in preda al suo attacco di vomito. Abbi cura di lui. Star bene. E abbi cura di te. Star bene anchio, Maddi. Non dimenticare che ho una moglie di riserva. E poi abbiamo sei mesi. Possono succedere un sacco di cose. Non che non ci vedremo pi. Stavo cercando di mostrarmi pi speranzoso di quanto non fossi. Portalo a casa disse, riferendosi a Ges. Poi mi diede un veloce bacio sulla guancia e corse via. Ges era assolutamente contrario allidea di uccidere Jakan, o anche di pregare affinch gli succedesse qualcosa di male. In effetti, sembrava pi cortese con lui di quanto non lo fosse mai stato, e and addirittura a cercarlo per porgergli le sue congratulazioni, un gesto che mi fece sentire furioso e tradito. Lo affrontai nel boschetto di ulivi, dovera andato a pregare tra i tronchi contorti. Vigliacco dissi potresti abbatterlo se solo lo volessi. Cos come potresti farlo tu replic. S, ma tu puoi scatenare su di lui lira di Dio. Io dovrei sorprenderlo alle spalle e spaccargli la testa con un sasso. C una certa differenza. E tu vorresti che lo uccidessi per quale motivo, per la tua sfortuna?. Io lo trovo sensato. cos difficile rinunciare a qualcosa che non hai mai avuto?. Avevo delle speranze, Ges. Lo capisci il concetto di speranza, vero?. A volte sapeva essere estremamente ottuso, o almeno cos pensavo. Non mi rendevo conto di quanto soffrisse dentro, o di quanto desiderasse fare qualcosa. S, penso di s. Ma non credo che mi sia permesso averne. Oh, non attaccare con la solita solfa del tutti hanno qualcosa tranne me. Tu hai moltissime cose. Si gir come un fulmine verso di me e mi lanci uno sguardo infuocato. Cosa, per esempio? Dimmi, che cosavrei?. Uh.... Avrei voluto dire che aveva una madre molto sexy, ma non mi sembrava il genere di risposta che avrebbe gradito. Uh... be, hai Dio. Ce lhai anche tu. Ce labbiamo tutti.

Sul serio?. S. Non i Romani, per. Ci sono ebrei romani. Be, hai... il potere di guarire e far resuscitare i morti. Oh, certo, e funziona alla grande. Be, tu sei il Messia. Che mi dici di questo? Dovr pur significare qualcosa. Se lo rivelassi alla gente, tutti dovrebbero fare quello che dici. Non posso. Perch no?. Non so come si fa il Messia. Prova almeno a fare qualcosa per Maddi. Non possibile giunse una voce da dietro un albero. Dai lati del tronco si sprigion un bagliore dorato. Chi l? esclam Ges. Apparve langelo Raziel. Un angelo del Signore dissi a Ges, sottovoce. Lo so fece lui. Quando ne hai visto uno, li hai visti tutti. Non pu fare nulla ripet langelo. Perch no? chiesi. Perch non gli permesso conoscere le donne. No?. Il mio amico non sembr affatto felice. Nel senso che non deve o che non pu? domandai. Langelo si gratt la testa dorata. Non ho pensato di chiederlo. Mi sembra piuttosto importante. Be, so che non pu fare niente per Maria Maddalena. Mi hanno detto di venire a dirglielo. E che per lui giunto il momento di andare. Andare dove?. Non ho pensato di chiederlo. Credo che avrei dovuto avere paura, ma in realt ero passato dal timore allesasperazione. Feci un passo verso langelo e gli piantai un dito nel petto. Tu sei lo stesso angelo che venuto ad annunciarci lavvento del Salvatore?. Dio voleva che vi portassi la lieta novella. Era solo una mia curiosit, volevo sapere se voi angeli vi somigliate tutti. Quindi, dopo che la volta scorsa ti sei presentato con dieci anni di ritardo ti hanno affidato un altro messaggio?. Sono qui per dire al Salvatore che per lui giunto il momento di andare. Ma non sai dove. No. E questa cosa dorata che ti circonda... questa luce... che cos?. la gloria di Dio. Sei sicuro che non sia la stupidit che stai trasudando?. Biff, sii gentile, il messaggero del Signore. Al diavolo, Ges. Non ci sta aiutando affatto. Se dobbiamo ricevere le visite degli angeli,

almeno che sappiano quel che fanno. Dovrebbero abbattere muri o cose simili, distruggere citt... non so... almeno dovrebbero portarci un messaggio per intero. Mi dispiace disse langelo. Vorresti che distruggessi una citt?. No, vorrei che scoprissi dove deve andare il mio amico. Allora?. Posso farlo. Allora sbrigati. Torno subito. Non ci muoviamo. Buona fortuna disse Ges. Un attimo dopo langelo si spost dietro un altro tronco e il bagliore dorato svan dal boschetto di ulivi, lasciandosi dietro una calda brezza. Sei stato piuttosto duro con lui mi fece notare Ges. Essere carini non porta sempre al successo. Ci si pu sempre provare. Mos fu carino con il faraone?. Prima che avesse modo di rispondermi, torn a soffiare quella calda brezza e langelo spunt da dietro un ulivo. Incontro al tuo destino disse. Eh?. Devi andare incontro al tuo destino. Ah, dunque questo che devo fare?. S. Che ci dici a proposito della conoscenza delle donne? chiesi. Devo andare, adesso. Prendilo, Ges. Tienilo mentre io lo picchio. Ma langelo se nera gi andato con la brezza. Devo andare incontro al mio destino?. Ges si guard i palmi delle mani, aperti e vuoti. Avremmo dovuto pestarlo fino a farci dare una risposta sensata. Non credo avrebbe funzionato. Oh, ci risiamo. La tua strategia della carineria. Forse Mos.... Mos avrebbe detto: Lascia andare il mio popolo, per favore. E avrebbe fatto qualche differenza?. Pu darsi. Non puoi saperlo. Allora che cosa farai per il tuo destino?. Lo chieder allArca dellAlleanza quando andremo al Tempio per la Pasqua. E cos, in primavera, tutti gli ebrei di Galilea si recarono in pellegrinaggio a Gerusalemme per la festa della Pasqua, e Ges cominci a cercare il suo destino. Le famiglie erano allineate lungo la strada in direzione della citt santa. Dromedari, carri e asini erano carichi di provviste per il viaggio, e lungo tutta la colonna di pellegrini si udivano i belati degli agnelli da sacrificare. Il terreno era arido quellanno, e una nuvola di polvere marrone-rossiccia si spandeva in ogni direzione a perdita docchio. Essendo i primogeniti, io e Ges dovevamo badare ai nostri fratelli e alle nostre sorelle pi

giovani. Legarli insieme ci sembr il sistema migliore per non perderli di vista, e cos facemmo, mettendo in ordine di altezza i miei due fratelli e i tre fratelli e le due sorelle di Ges. Misi loro una corda intorno al collo e la lasciai allentata, in modo che li avrebbe stretti se fossero usciti dalla fila. Io posso slegarmi disse Giacomo. Anchio disse mio fratello Shem. Ma non lo farete. Questa la parte della Pasqua in cui si ricorda Mos che guida il suo popolo nella Terra Promessa, quindi dovete stare con i pi piccoli. Tu non sei Mos disse Shem. No... no, non sono Mos. Sei davvero sveglio ad averlo notato. Legai lestremit della fune a un carro l vicino, carico di orci di vino. Questo carro Mos dissi. Seguitelo. Quello non .... E simbolico, chiudi quella boccaccia e seguilo. Liberati cos delle nostre responsabilit, io e Ges andammo in cerca di Maddi e della sua famiglia. Sapevamo che lei e il suo clan erano partiti dopo di noi, cos tornammo indietro facendoci strada tra i pellegrini, sfidando i morsi dei muli e gli sputi dei dromedari, fino a quando non scorgemmo il suo scialle blu sulla collina che avevamo appena superato, a poco meno di un chilometro di distanza. Avevamo deciso di metterci seduti al lato della strada fino a quando non ci avesse raggiunti, anzich lottare con la folla, quando improvvisamente la colonna di gente cominci a spostarsi ai lati della strada come unimmensa ondata. Poi vedemmo il pennacchio rosso dellelmo di un centurione in cima alla collina e capimmo. La nostra gente faceva largo allesercito romano. Ci sarebbero stati quasi un milione di ebrei a Gerusalemme per la Pasqua: un milione di ebrei che celebravano la liberazione dalloppressione, un miscuglio alquanto pericoloso dal punto di vista dei Romani. Il governatore sarebbe venuto da Cesarea con lintera legione di seimila uomini, e ciascuna delle caserme presenti in Giudea, Samaria e Galilea avrebbe inviato una centuria o due nella citt santa. Io e il mio amico ne approfittammo per correre da Maddi, e arrivammo insieme ai soldati. Il centurione che guidava la cavalleria passando mi moll un calcio e il suo sandalo chiodato manc la mia testa dun soffio. Probabilmente dovevo essere felice che non fosse un portabandiera: avrei rischiato di beccarmi un colpo dallaquila romana. Quanto dovr aspettare prima che li cacci per restituire al nostro popolo il suo regno, Ges?. Maddi era l in piedi con le mani sui fianchi e stava facendo uno sforzo per apparire severa, ma i suoi occhi azzurri tradivano una risata. Shalom anche a te, Maddi rispose lui. E che mi dici di te, Biff? Hai finalmente imparato a fare lidiota o sei ancora indietro con i tuoi studi?. Le ridevano gli occhi anche mentre i Romani passavano a poche spanne da lei. Dio, quanto mi mancava. Sto imparando dissi. Maddi pos a terra la brocca che stava portando e ci abbracci. Erano mesi che non ci vedevamo, se non prendevamo in considerazione le volte in cui ceravamo incrociati nella piazza. Quel giorno sapeva di limone e di cannella. Camminammo con lei e con la sua famiglia per un paio dore, chiacchierando, scherzando ed evitando largomento che occupava la mente di tutti, fino a quando non ci chiese: Verrete al mio matrimonio?.

Ges e io ci guardammo come se improvvisamente ci avessero strappato la lingua. Vidi che il mio amico faticava a trovare le parole, e Maddi cominciava ad arrabbiarsi. Allora?. Maddi... non credere che la tua fortuna non ci faccia piacere, ma... cominciai. Colse lopportunit per mollarmi un manrovescio sulle labbra. La brocca che portava sul capo non vacill nemmeno. Quella ragazza possedeva una grazia straordinaria. Ohi. Fortuna? Sei matto? Il mio promesso sposo un rospo. Se solo penso a lui mi viene la nausea. Speravo semplicemente che voi due sareste venuti ad aiutarmi, durante la cerimonia. Credo che mi stia sanguinando il labbro. Ges mi guard e sgran gli occhi. Uh-oh. Poi inclin il capo, come se stesse ascoltando il vento. Uh-oh cosa?. Notai una certa agitazione davanti a noi. Una folla si era radunata nei pressi di un ponticello... la gente gridava, gesticolava. Dato che i Romani erano passati da un bel pezzo, immaginai che qualcuno fosse caduto nel fiume. Uh-oh fece ancora Ges, che cominci a correre verso il ponte. Scusa. Mi congedai da Maddi con una scrollata di spalle e seguii il mio amico. Giunti sulla sponda del fiume (in effetti era solo un torrente) vedemmo un ragazzino allincirca della nostra et, con i capelli arruffati e gli occhi allucinati, immerso nellacqua fino alla vita. Stava tenendo qualcosa sotto la superficie, e gridava con tutto il fiato che aveva in corpo. Devi pentirti ed espiare, espiare e pentirti! I tuoi peccati ti hanno reso immondo. Io ti purifico dal peccato che ti porti dietro come una bisaccia. Quello mio cugino Giovanni disse Ges. Accanto cerano i nostri fratelli e le nostre sorelle che si trascinavano fuori dallacqua. Lanello mancante della catena era mio fratello Shem, sommerso dallacqua fangosa e agitata davanti a Giovanni. Gli astanti acclamavano il Battista, che aveva qualche problema a tenere Shem sottacqua. Credo che lo stia affogando. Battezzando mi corresse Ges. Mia madre sar felice di sapere che stato purificato dai suoi peccati, ma temo che finiremo in un sacco di guai se durante loperazione dovesse annegare. Ottima osservazione. Il mio amico entr in acqua. Giovanni! Adesso basta!. Giovanni lo guard e sembr un po perplesso. Cugino Ges?. S. Avanti, lascialo uscire. Ha peccato disse, come se ci spiegasse tutto. Me ne occuper io. Credi di essere tu il capo di tutti, vero? Be, non cos. Anche la mia nascita stata annunciata da un angelo. E una profezia diceva che sarei stato un leader. Non sei tu il prescelto. Sarebbe meglio continuare questa conversazione in un altro posto. Lascialo uscire, Giovanni. Si purificato, Giovanni lasci andare mio fratello, e io corsi a tirarlo fuori dallacqua insieme agli altri bambini. Un momento, loro non sono stati purificati. Sono ancora immondi per i loro peccati. Ges si mise tra suo fratello Giacomo - che sarebbe stato il prossimo a essere inzuppato - e il

Battista. Non lo dirai a mamma, vero?. Terrorizzato e al tempo stesso furioso, Giacomo stava tirando i nodi, cercando di slegare la corda che aveva intorno al collo. Era chiaro che voleva vendicarsi del fratello maggiore, ma al tempo stesso non voleva privarsi della protezione di Ges di fronte a Giovanni. Se lasciamo che lui ti tenga sottacqua abbastanza a lungo per battezzarti... non potrai raccontarlo a mammina, non vero, Giacomo?. Questo ero io, che volevo rendermi utile. Non dir nulla. Lanci unocchiata a Giovanni, che aveva ancora lo sguardo assorto come se da un momento allaltro potesse correre fuori dal torrente per afferrare qualcuno da purificare. nostro cugino? chiese Giacomo. S. figlio della cugina di nostra madre, Elisabetta. Quando vi siete visti, voi due?. Mai. Allora come fai a sapere chi ?. Lo so e basta. un pazzo disse Giacomo. Siete pazzi tutti e due. S, una caratteristica di famiglia. Magari quando sarai pi grande potrai esserlo anche tu. Non lo dirai a mamma. No. Bene. Aiuta Biff a portare via di qui i bambini, daccordo?. Io annuii e lanciai unocchiata a Giovanni. Giacomo ha ragione, Ges. pazzo. Ti ho sentito, peccatore! grid lui. Forse anche tu hai bisogno di essere purificato. Quella sera, Giovanni e la sua famiglia cenarono con noi. Fui sorpreso di scoprire che sua madre e suo padre erano pi vecchi di Giuseppe - e addirittura dei miei genitori. Ges mi spieg che la nascita del cugino era stata un miracolo annunciato dallangelo. Elisabetta, la madre, ne parl durante tutta la cena, come se fosse accaduto il giorno prima e non tredici anni fa. Quando lanziana si interruppe per prendere fiato, la madre di Ges attacc con lannunciazione divina della nascita di suo figlio. Di tanto in tanto interveniva anche mia madre, sentendo il bisogno di manifestare un po di orgoglio materno che non sentiva veramente. Sapete, Biff non fu annunciato da un angelo, ma le locuste divorarono il nostro orto e Alfeo soffr di gas intestinali per un mese intero nel periodo in cui dovrebbe essere stato concepito. Credo che sia stato un segnale. Di sicuro non accadde con gli altri miei figli. Ah, mamma. Vi ho gi detto che era tormentata da un demone? Dopo cena io e Ges accendemmo un fal, sperando che Maddi venisse a cercarci. Invece arriv Giovanni. Non sei tu lunto disse al mio amico. Da mio padre venne Gabriele in persona. Il tuo angelo non aveva neppure un nome. Non dovremmo parlare di queste cose. Gli disse che suo figlio avrebbe preparato la strada per il Signore. E quello sarei io. Bene, non chiedo di meglio che sapere che il Messia sei tu. Sul serio? Ma tua madre sembra cos... cos.... Ges fa resuscitare i morti intervenni. Giovanni spost il suo sguardo folle su di me, e mi allontanai rapidamente nel caso avesse

provato a colpirmi. Non possibile disse. Invece s, glielho visto fare due volte. Biff, non dire niente. Stai mentendo. Pronunciare falsa testimonianza peccato. Pi che arrabbiato, il Battista sembrava in preda al panico. Non sono molto bravo ammise Ges. Giovanni sgran gli occhi: alla follia si era sostituito lo stupore. Davvero hai fatto una cosa del genere? Hai resuscitato i morti?. E guarito gli ammalati aggiunsi. Giovanni mi afferr per la veste e mi tir vicino a s, fissandomi negli occhi quasi stesse guardando dentro la mia testa. Non stai mentendo, vero?. Lanci unocchiata a Ges. Non una bugia, dico bene?. Ges scosse il capo. No. Giovanni mi lasci andare, emise un lungo sospiro e torn a sedersi. La luce del fuoco illumin le lacrime che brillavano nei suoi occhi persi nel nulla. Sono cos sollevato. Non sapevo che cosa fare. Non sapevo cosa significasse essere il Messia. Nemmeno io lo so. Be, spero davvero che tu sia in grado di resuscitare i morti. Perch la notizia uccider mia madre. Durante i tre giorni successivi camminammo insieme a Giovanni. Attraversammo la Samaria, la Giudea e finalmente giungemmo nella citt santa. Per fortuna non trovammo molti fiumi o torrenti lungo la strada, cos riuscimmo a ridurre al minimo i battesimi. Il suo cuore era nel giusto, voleva davvero purificare il nostro popolo dai peccati; ma nessuno credeva che Dio potesse affidare una simile responsabilit a un ragazzino di tredici anni. Per farlo contento, Ges e io gli permettevamo di battezzare i nostri fratelli e le nostre sorelle ogni volta che attraversavamo un corso dacqua, almeno fino a quando a Miriam non venne il raffreddore e Ges dovette ricorrere a una guarigione demergenza. Puoi davvero guarire la gente esclam Giovanni. Be, il raffreddore facile. Un po di muco non niente davanti alla potenza del Signore. Ti... ti dispiacerebbe? gli chiese, sollevando la veste e mostrandogli le parti intime, nude e coperte di piaghe e scaglie verdastre. Copriti, ti prego! gridai. Tira gi quella veste e allontanati!. disgustoso comment Ges. Sono immondo? Ho paura di chiederlo a mio padre ma non posso andare da un fariseo, visto che il babbo un sacerdote. Credo dipenda da tutto il tempo che passo in acqua. Puoi guarirmi?. A questo punto devo aprire una parentesi: probabilmente quella era la prima volta che Miriam vedeva i genitali di un uomo. Allepoca aveva soltanto sei anni, ma rimase traumatizzata a tal punto che non prese mai marito. Le ultime notizie volevano che si fosse tagliata i capelli, avesse cominciato a indossare abiti maschili e fosse andata a vivere su unisola greca, Lesbo. Ma questo accadde in seguito. Provaci, Ges dissi. Imponi le mani sul suo male e guariscilo. Lui mi lanci unocchiataccia e poi torn a fissare suo cugino, con uno sguardo che conteneva

soltanto compassione. Mia madre ha un unguento che potresti applicare disse. Prova prima con quello. Gi fatto. Come temevo. Hai provato a strofinarti con dellolio di oliva? chiesi. Probabilmente non ti curer, ma potrebbe aiutarti a non pensarci. Biff, per favore. Giovanni malato. Chiedo scusa. Vieni qui, cugino. Oh, Cris... cribbio, Ges esclamai. Non vorrai toccarlo, vero? immondo. Lascia che vada a vivere con i lebbrosi. Lui gli mise le mani sul capo e gli occhi del Battista si rovesciarono allindietro. Pensavo sarebbe caduto, e in effetti barcoll, ma rimase in piedi. Padre, hai mandato Giovanni a preparare la via. Fa che il suo corpo sia puro come il suo spirito. Lo lasci andare e fece un passo indietro. Giovanni apr gli occhi e sorrise. Sono guarito! grid. Sono guarito. Fece per sollevarsi la veste ma gli bloccai il braccio. Ti crediamo sulla parola. Il Battista cadde in ginocchio e si prostr davanti a Ges, spingendo il viso contro i suoi piedi. Tu sei davvero il Messia. Ti chiedo scusa se ho dubitato di te. Proclamer la tua santit per tutta la terra. Uh, magari un giorno, ma non ora. Giovanni sollev gli occhi. Non ora?. Stiamo cercando di mantenere la cosa segreta spiegai. Ges gli diede una pacca sulla testa. S, sarebbe meglio non dire niente a nessuno della guarigione. Ma perch?. Dobbiamo scoprire un paio di cose, prima che Ges cominci a fare il Messia. Per esempio?. Sembr di nuovo sul punto di piangere. Per esempio dov che Ges ha lasciato il suo destino... e anche se ha il permesso di, ehm, commettere abominio con una donna. Non si tratta di abominio se con una donna disse Ges. No?. No. Con le pecore, le capre, e in pratica con tutti gli animali lo . Ma con una donna una cosa diversa. E se una donna lo fa con una capra? chiese Giovanni. Fanno cinque sicli, a Damasco risposi. Sei, se vuoi essere generoso. Ges mi diede un pugno sulla spalla. Scusa, una vecchia battuta. Ghignai. Non ho resistito. Giovanni chiuse gli occhi e si strofin le tempie come se, esercitando la giusta pressione, potesse tirar fuori un po di intelligenza. Quindi non vuoi che si sappia che hai il potere di guarire perch non sai se puoi giacere con una donna?. E anche perch non ho idea di come si debba comportare un Messia.

Gi confermai. Dovresti chiedere a Hillel sugger Giovanni. Mio padre dice che il pi saggio dei sacerdoti. V oglio interrogare il Santissimo rispose Ges. (LArca dellAlleanza, lo scrigno contenente le tavole che Mos ricevette da Dio, si trovava nel Santissimo. Non conoscevo nessuno che lavesse vista con i propri occhi, dal momento che era conservata nella parte pi interna del Tempio.) Ma vietato. Solo i sacerdoti hanno accesso alla camera dellArca. Gi, suppongo che questo sar un problema osservai. La citt era come un enorme calice pieno fino allorlo di pellegrini, che si riversavano in una pozza brulicante di umanit. Quando arrivammo, gli uomini erano gi in fila fino alla porta di Damasco con i loro agnelli, in attesa di raggiungere il Tempio. Da l proveniva uh fumo nero e untuoso portato dal vento: diecimila sacerdoti stavano macellando gli agnelli per bruciarne il sangue e le parti grasse sullaltare. In tutta la citt ardevano fuochi per cucinare, sui quali le donne preparavano gli agnelli. Laria era pervasa da una foschia: i vapori e il tanfo di un milione di persone e di altrettanti animali. Alito stantio, sudore e puzzo di piscio si levavano nel calore del giorno, mescolandosi ai belati degli agnelli, ai muggiti dei dromedari, al pianto dei bambini, agli ululati delle donne e al basso ronzio di troppe voci, fino a quando laria non fu satura di suoni, odori, Dio e storia. Qui Abramo aveva saputo da Dio che il suo popolo sarebbe stato lEletto; qui cerano gli ebrei che erano fuggiti dallEgitto, qui Salomone aveva costruito il primo Tempio, qui avevano camminato i profeti e i re degli ebrei, e qui si trovava lArca dellAlleanza. Gerusalemme. Qui io, il Cristo e il Battista venivamo a cercare la volont di Dio e - con un po di fortuna - speravamo di vedere qualche splendida fanciulla. (Cos, pensavate che ruotasse tutto intorno alla religione e alla filosofia?) Le nostre famiglie si accamparono fuori dalle mura settentrionali della citt, sotto i bastioni della Torre Antonia, la fortezza che Erode aveva fatto erigere come tributo al suo benefattore, Marco Antonio. Due coorti composte allincirca da milleduecento soldati romani sorvegliavano la spianata del Tempio dalle mura della fortezza. Le donne lavarono e diedero da mangiare ai bambini, mentre io e Ges andammo con i nostri padri a portare gli agnelli al sacrificio. Ero turbato allidea di portare un animale a morire. Non che; in passato non mi fosse capitato di assistere a sacrifici o di mangiare lagnello pasquale: ma questa era la prima volta che partecipavo davvero. Sentivo il fiato della bestia sul collo mentre la tenevo sulle spalle, e in mezzo a tutto quel rumore, a tutti quegli odori e a quel movimento intorno al Tempio, per un attimo ci fu silenzio: cerano solo il respiro e il battito del cuore dellagnello. Probabilmente rimasi indietro, perch mio padre si i gir e mi disse qualcosa, ma non riuscii a capire le parole. Varcammo le porte ed entrammo nel cortile esterno, dove i mercanti vendevano uccelli da sacrificare e i cambiavalute davano sicli al posto delle centinaia di monete provenienti da tutto il mondo. Mentre attraversavamo lenorme corte, dove migliaia di uomini con i loro agnelli sulle spalle aspettavano di accedere al tempio interno e allaltare del sacrificio, non riuscii a vedere il volto di nessuno. Vedevo soltanto il muso delle bestie, alcune calme e ignare di quanto accadeva, altre che belavano di terrore con gli occhi rovesciati allindietro, e altre ancora con laria stordita. Mi tolsi lagnello dalle spalle e lo cullai tra le braccia quasi fosse un bambino, mentre uscivo dalla porta camminando allindietro. So che probabilmente mio padre e Giuseppe mi venivano dietro, ma io non

li vedevo: cera il vuoto al posto dei loro occhi. Vedevo solo quelli degli animali che trasportavano. Non riuscivo a respirare e stavo impiegando troppo tempo per uscire dal Tempio. Non sapevo dove stessi andando, ma di certo non allaltare. Mi voltai per correre, ma una mano mi afferr per la veste e mi tir indietro. Mi girai di scatto e mi ritrovai a fissare gli occhi di Ges. la volont di Dio mi disse. Mi pos le mani sul capo e in quel momento riuscii a respirare di nuovo. Va tutto bene, Biff. la Sua volont. Sorrise. Aveva messo a terra il suo agnello, che rimase l e non scapp. Probabilmente avrei dovuto capirlo allora. Nemmeno assaggiai lagnello pasquale. In effetti, dopo quel giorno non lho pi mangiato.

8
Sono riuscito a sgattaiolare in bagno il tempo necessario per leggere qualche capitolo del Nuovo Testamento che hanno aggiunto alla Bibbia. Questo Matteo - che ovviamente non quello che conoscevamo - sembra aver tralasciato un bel po di cose: in effetti, ha omesso tutto quello che accadde nei primi trentanni di vita di Ges!!! Non c da meravigliarsi se langelo mi ha riportato qui per scrivere questo libro. Il suddetto Matteo non mi ha ancora nominato, ma sono solo ai primi capitoli. Devo diminuire le mie visite al bagno se non voglio far insospettire Raziel. Oggi abbiamo avuto uno scontro quando sono rientrato in stanza. Passi molto tempo l dentro. Non ne hai bisogno. Te lho detto, la pulizia molto importante per la mia gente. Non stavi facendo il bagno. Avrei sentito il rumore dellacqua. Ho deciso che era meglio passare allattacco, se volevo impedirgli di scoprire il mio segreto. Ho attraversato di corsa la stanza, sono saltato sul suo letto e gli ho stretto le mani intorno alla gola... lo soffocavo, e intanto recitavo questa cantilena: Non mi faccio sbattere da duemila anni. Non mi faccio sbattere da duemila anni. Non mi faccio sbattere da duemila anni.... Mi dava una bella sensazione, aveva ritmo, e a ogni sillaba aumentavo la pressione sulla sua gola. Smisi per un attimo di strozzare il milite celeste per mollargli un manrovescio sulla guancia dalabastro. Fu un errore. Afferr la mia mano. Con laltra mi prese per i capelli e si alz in piedi, calmo, sollevandomi in aria. Ahi, ahi, ahi, ahi, ahi dissi. Quindi non ti fai sbattere da duemila anni? E che cosa significa?. Ahi, ahi, ahi, ahi risposi. Langelo mi rimise a terra, ma continu a tenermi per i capelli. Allora?. Significa che non ho una donna da due millenni, non hai appreso nulla del vocabolario che usano in tv?. Lanci unocchiata allapparecchio, che ovviamente era acceso. Non ho il dono delle lingue, come te. Ma questo cosa centra con il fatto che volessi strozzarmi?. V olevo strozzarti perch, per lennesima volta, dimostri di essere ottuso come un mulo. Non faccio sesso da duemila anni. Gli uomini hanno delle necessit. Che diavolo credi che faccia nel bagno tutto quel tempo?. Oh disse langelo, lasciandomi andare. Quindi tu... hai fatto... c.... Procurami una donna e forse non passer pi tanto tempo in bagno, se afferri il concetto. Un modo davvero geniale per metterlo fuori strada. Una donna? No, non posso farlo. Non ancora. Non ancora? Significa che.... Oh, guarda disse, distogliendo lo sguardo dal sottoscritto quasi fossi soltanto una nuvola di vapore. Comincia General Hospital. E con ci, la mia Bibbia era al sicuro. Ma che cosa aveva voluto dire con quel non ancora? Almeno Matteo menziona i Magi. Dedica loro soltanto una frase: ma sempre una frase di pi di quelle che ho avuto io nel Vangelo, finora.

Era il nostro secondo giorno a Gerusalemme, quando andammo a far visita al rabbino Hillel (rabbino, o rabbi, significa maestro in ebraico... lo sapevate, vero?). Dimostrava un centinaio danni con la barba e i capelli lunghi e bianchi; gli occhi erano velati, le iridi bianche come il latte. La pelle era marrone e simile al cuoio per tutto il tempo passato al sole, e il naso era lungo e uncinato e gli dava laspetto di una grande aquila cieca. Teneva lezione tutta la mattina nel cortile esterno del Tempio. Seduti in silenzio, lo ascoltammo recitare la Torah e interpretare i versetti, facemmo domande e discutemmo con i farisei, che cercavano di riversare la Legge in ogni minuscolo dettaglio della vita quotidiana. Verso la fine delle lezioni mattutine Jakan, il succhiadromedari promesso sposo della mia amata Maddi, chiese a Hillel se fosse peccato mangiare un uovo che era stato deposto lo Shabbat. Sei forse stupido? Al Signore non importa un accidente di quello che fanno le galline durante lo Shabbat, razza di nimrod! Se una donna ebrea deponesse un uovo per lo Shabbat, probabilmente commetterebbe peccato, e in quel caso puoi venire da me. Altrimenti non farmi perdere il mio maledetto tempo con queste sciocchezze. Adesso vattene, ho fame e ho bisogno di fare un pisolino. Andatevene tutti, via!. Ges mi guard con un ghigno. Non luomo che mi sarei aspettato sussurr. Per sa riconoscere un nimrod quando ne vede... ehm, quando ne sente uno dissi (Nimrod era un antico re che mor soffocato dopo essersi domandato ad alta voce, davanti alle sue guardie, come sarebbe stato farsi ficcare la testa su per il culo). Un ragazzino pi giovane aiut lanziano ad alzarsi e cominci a guidarlo verso la porta del Tempio. Io corsi verso di loro e afferrai laltro braccio. Rabbino, il mio amico venuto da lontano per parlare con te. Puoi aiutarlo?. Lanziano si ferm. Dov il tuo amico?. Proprio qui. Allora perch non parla? Da dove vieni, ragazzo?. Da Nazaret. Ma sono nato a Betlemme. Mi chiamo Ges, figlio di Giuseppe. Oh, s. Ho parlato con tua madre. Davvero?. Sicuro, ogni volta che lei e tuo padre vengono a Gerusalemme per una festa, lei tenta di avere un colloquio con me. Crede che tu sia il Messia. Ges deglut rumorosamente. E lo sono?. Hillel sbuff. Tu vuoi esserlo?. Ges mi guard come se potessi avere la risposta. Scrollai le spalle. Non lo so rispose infine. Credevo semplicemente di doverlo fare. Credi di essere il Messia?. Non sono sicuro di poterlo dire. Davvero intelligente. Non dovresti, infatti. Puoi credere di essere il Messia finch vuoi. Solo, non dirlo a nessuno. Ma se non lo dico, la gente non lo sapr. Esatto. Puoi credere di essere una palma, se vuoi, solo che non devi dirlo a nessuno. Puoi credere anche di essere uno stormo di gabbiani ma, di nuovo, non devi dirlo a nessuno. Capisci che cosa intendo? Adesso devo andare a mangiare. Sono vecchio e affamato e voglio andare a mangiare: cos, se dovessi morire prima di cena, non me ne sar andato a stomaco vuoto.

Ma lui davvero il Messia dissi. Oh, certo fece Hillel afferrandomi per la spalla e cercando a tastoni la mia testa per urlarmi nellorecchio: E tu che ne sai? Sei un ragazzino ignorante. Quanti anni hai? Dodici? Tredici?. Tredici. E a tredici anni come potresti sapere qualcosa? Io sono vecchio e non so un cazzo di niente. Per sei saggio. Saggio abbastanza da sapere che non so un cazzo di niente. Adesso andatevene. Dovrei interrogare il Santissimo? chiese Ges. Hillel moll un fendente allaria come per mollargli uno schiaffo, ma lo manc di un paio di spanne. una cassa. Lho vista quando ci vedevo ancora, e posso dirti che una cassa. E vuoi sapere unaltra cosa? Se un tempo conteneva delle tavole, adesso non ci sono pi. Quindi se vuoi parlare con una cassa - ed essere giustiziato per aver tentato di entrare nel Sancta Sanctorum accomodati pure. Ges sembr restare senza fiato e pensai che sarebbe svenuto l. Come poteva il pi grande tra i maestri di Israele parlare in quel modo dellArca dellAlleanza? Come poteva affermare di non sapere nulla un uomo che conosceva ogni parola della Torah e tutti gli insegnamenti che erano stati scritti da allora? Hillel sembr percepire la sua angoscia. Ascolta, ragazzino. Tua madre dice che degli uomini molto saggi sono venuti a Betlemme per vederti, quando sei nato. evidente che sapevano qualcosa che nessun altro sapeva. Perch non vai a cercarli? Chiedi a loro come si fa a essere il Messia. Quindi non hai intenzione di dirglielo tu? chiesi. Il vecchio allung di nuovo la mano verso Ges, ma questa volta non era mosso da rabbia. Trov la sua guancia e la accarezz con la mano paralitica. Non credo verr un Messia e, a questo punto, non sono sicuro che farebbe qualche differenza per me. Il nostro popolo ha passato pi tempo in schiavit o sotto i calcagni di re stranieri di quanto ne abbia passato in libert, quindi chi pu dire che Dio ci voglia liberi? Chi ci dice che si preoccupi per noi in qualche modo? Da parte mia, credo che ci permetta semplicemente di esistere. Quindi rammenta queste parole, figliolo. Puoi essere il Messia, puoi diventare rabbino o puoi essere soltanto un contadino; in ogni caso, questa la somma di quanto posso insegnarti, ed tutto quello che so: tratta gli altri come vorresti essere trattato tu. Te lo ricorderai?. Ges annu e il vecchio sorrise. Vai a cercare i tuoi saggi, Ges figlio di Giuseppe. Invece restammo nel Tempio, mentre Ges torchiava ogni sacerdote, ogni guardia e persino i farisei per sapere qualcosa dei Magi che erano venuti a Gerusalemme tredici anni prima. Evidentemente per gli altri non era stato un grande avvenimento come lo era stato per la sua famiglia, perch nessuno aveva idea di cosa stesse dicendo. Dopo due ore di interrogatori, stava letteralmente gridando in faccia a un gruppo di farisei: Erano tre. Erano maghi. Vennero qui seguendo una stella spuntata sopra Betlemme. Portarono oro, incenso e mirra. Andiamo, siete tutti vecchi. Dovreste essere saggi. Fate uno sforzo!. Inutile dirlo, non gradirono le sue domande. Chi questo ragazzo che mette in dubbio la nostra conoscenza? Non sa nulla della Torah e dei Profeti, eppure ci rimprovera perch non rammentiamo tre viaggiatori insignificanti. Era la cosa sbagliata da dire al mio amico. Nessuno aveva studiato la Torah pi a fondo di lui. Nessuno conosceva le

Scritture meglio di lui. Chiedimi una cosa qualunque, fariseo gli disse. Una qualunque. A posteriori, dopo essere diventato pi o meno adulto, dopo aver vissuto, dopo essere morto e dopo essere stato resuscitato dalla polvere, mi rendo conto che forse non c niente di pi sgradevole di un adolescente saputello. Certo, tipico dellet avanzata credersi onniscienti. Ma adesso provo un po di comprensione per quei poveretti che quel giorno al Tempio sfidarono il mio amico. Naturalmente, allora gridai: Distruggi questi figli di puttana, Ges!. Rimase l per giorni. Non se ne andava nemmeno per mangiare, e io dovevo andare a prendergli del cibo in citt. Ai farisei si aggiunse anche qualche sacerdote che venne a interrogarlo, rivolgendogli domande su qualche oscuro re o condottiero ebraico. Gli fecero recitare le discendenze contenute in tutti i libri della Bibbia, ma lui non ebbe alcuna esitazione. Dal canto mio, lo lasciavo l a discutere mentre me ne andavo in citt a cercare Maddi o, quando non riuscivo a trovarla, una ragazza qualsiasi. Dormivo nellaccampamento dei miei genitori, sperando ogni volta che Ges tornasse dalla sua famiglia per trascorrere la notte, ma mi sbagliavo. Al termine della Pasqua, quando ci stavamo preparando per partire, Maria venne da me in preda al panico. Biff. Hai visto Ges?. Quella povera donna era distrutta. V olendo confortarla, le tesi le braccia per stringerla a me e consolarla. Povera Maria, adesso calmati. Ges sta bene. Vieni, lascia che ti abbracci. Biff!. Pensai che mi avrebbe mollato uno schiaffo. al Tempio. Cribbio, uno cerca di mostrarsi compassionevole e che cosa ottiene?. Se nera gi andata. La raggiunsi mentre stava trascinando fuori il mio amico, tenendolo per un braccio. Siamo quasi morti di paura. Dovevi saperlo che mi avresti trovato nella casa di mio padre. Non usare la storia di tuo padre con me, Ges figlio di Giuseppe. Il comandamento dice: Onora il padre e la madre . E in questo momento non mi sento onorata, giovanotto. Avresti potuto mandarci un messaggio, saresti potuto passare dallaccampamento. Ges mi lanci uno sguardo che mi supplicava di dargli una mano. Ho provato a confortarla, amico, ma non me lha permesso. In seguito li ritrovai sulla via di Nazaret, e Ges mi fece segno di camminare con loro. Mamma pensa che potremmo trovare almeno uno dei Magi. Se ci riuscissimo, lui potrebbe sapere dove sono gli altri. Maria annu. Baldassarre, il nero, disse di venire da un villaggio a nord di Antiochia. Era lunico dei tre a sapere qualche parola di ebraico. Non ero fiducioso. Sebbene non avessi mai visto una mappa, lespressione a nord di Antiochia sembrava indicare un posto vasto, vago e spaventoso. Sappiamo qualcosa in pi?. S, che gli altri due erano giunti dallOriente, dalla Via della Seta. Si chiamavano Melchiorre e Gaspare. Quindi si va ad Antiochia disse Ges. Sembrava completamente soddisfatto delle informazioni dategli da sua madre, come se non gli servisse sapere altro oltre ai nomi dei tre Magi. Vuoi andare ad Antiochia pensando che l qualcuno si ricordi di un uomo che forse viveva a nord della citt tredici anni fa?. Un mago disse Maria. Un ricco mago dellEtiopia.? Quanti ce ne possono essere?. Potrebbe non essercene pi nessuno, ci avete pensato? Potrebbe essere morto, o potrebbe essersi trasferito altrove

In quel caso, andr ad Antiochia. Da li potr partire per la Via della Seta, fino a quando non avr trovato gli altri due. Non riuscivo a credere alle mie orecchie. Non andrai dai; solo. Certo che s. Ma Ges, in giro per il mondo saresti completamente indifeso. Tu conosci soltanto Nazaret, dove la gente stupida e povera. Senza offesa, Maria. Sarai come... un agnello tra i lupi. Avrai bisogno che io vegli su di te. E che cosa sai che io non so? Il tuo latino tremendo, il tuo greco appena passabile e il tuo ebraico atroce. Gi. Ma se uno straniero ti viene incontro sulla strada per Antiochia e ti chiede quanti soldi hai con te, che cosa gli rispondi?. Dipende dalla somma che ho. Invece no. Devi dire che non hai nemmeno il necessario per comprarti una crosta di pane. Che sei un povero mendicante. Ma una bugia. Esatto. Maria mise un braccio intorno alle spalle del figlio. Ha ragione, Ges. Lui corrug la fronte come se dovesse pensarci, ma capii che era sollevato allidea che sarei andato con lui. Quando vuoi partire?. Quando ha detto che si sposer Maddi?. Tra un mese. Prima di allora. Non voglio essere qui quando accadr. Nemmeno io disse lui. E cos passammo le settimane successive a preparare il nostro viaggio. Mio padre pensava fossi matto, mentre mamma sembrava felice di avere un po di spazio in pi a disposizione, oltre a essere compiaciuta allidea di non dover mettere Insieme tanto presto la somma necessaria per farmi sposare una fanciulla. Allora, quanto tempo starai via? mi chiese. Non lo so. Antiochia non lontanissima, ma non so quanto tempo ci fermeremo. E poi prenderemo la Via della Seta. Immagino che quello sar un lungo viaggio. Non ho mai visto crescere seta, da queste parti. Be, portati una veste di lana nel caso faccia freddo. E questo fu tutto quello che mi disse. Non mi chiese Perch parti? n Di che cosa andate in cerca?. Mi ramment solo di prendere la veste di lana. Cribbio. Mio padre mi offr un po di sostegno in pi. Posso darti un po di denaro per il viaggio, oppure potremmo comprarti un asino. Credo che il denaro sia meglio. Un asino non pu portarci tutti e due. E chi sono questi tizi che andate a cercare?. Dei maghi, mi pare. E volete parlare con loro perch...?. Perch Ges vuole sapere come si fa a essere il Messia. Oh, giusto. E tu credi davvero che sia il Messia?. S. Ma conta di pi che mio amico. Non posso lasciarlo andare da solo.

E se non lo fosse? Se trovaste questi maghi e loro vi dicessero che Ges soltanto un ragazzo come tutti gli altri?. In quel caso avr decisamente bisogno che io sia l, no?. Mio padre rise. Gi, penso che tu abbia ragione. Torna presto, Levi, e porta con te il tuo amico Messia. Ora dovremo aggiungere tre posti vuoti a tavola, per la Pasqua. Uno per Elia, uno per il mio figlio perduto e uno per il suo amico, il Messia. Be, non mettere Ges vicino a Elia. Se cominciano a parlare di religione non avremo mai pace. Mancavano solo quattro giorni alle nozze di Maddi quando Ges e io decidemmo che uno di noi due avrebbe dovuto informarla della partenza. Dopo aver passato quasi unintera giornata a discutere, fu deciso che toccava al sottoscritto. D mio amico sapeva affrontare paure che avrebbero piegato altri uomini, ma lidea di dare una brutta notizia a Maddi gli era insopportabile. Cos, mi assunsi lingrato compito e cercai di lasciarlo ai suoi alti impegni. Sei uno smidollato!. Come faccio a dirle che troppo doloroso stare l a guardarla mentre sposa quel rospo?. Primo, stai insultando i rospi di tutto il mondo. Secondo, che cosa ti fa pensare che per me sia pi facile?. Tu sei pi duro di me. Oh, non provarci. Non puoi semplicemente girarti dallaltra parte e aspettarti che non mi accorga di essere stato manipolato. Maddi pianger. E io odio vederla piangere. Lo so. Fa male anche a me. Troppo male. Poi mi mise una mano sul capo e dun tratto mi sentii meglio, pi forte. Non usare con me i tuoi oscuri cerimoniali da Figlio di Dio. Resti sempre uno smidollato. Se cos devessere, cos sia. Cos sar scritto. Be, adesso lo , Ges. Adesso scritto. strano: il concetto di smidollato rimasto invariato nel tempo. Come se mi avesse aspettato per duemila anni affinch lo potessi usare. Strano davvero. Maddi stava facendo il bucato nella piazza, con un gruppo di altre donne. Catturai la sua attenzione saltando in spalla al mio amico Bartolomeo, che si stava denudando allegramente per il piacere visivo delle spose di Nazaret. Con un lieve movimento del capo le feci segno di aspettarmi dietro a un boschetto di palme da datteri, l vicino. Dietro quegli alberi? grid. S risposi. Porti anche lidiota?. No. Okay, allora. Pass i panni a una delle sue sorelle pi giovani e corse verso il boschetto. Fui sorpreso nel vederla sorridere quando mancava cos poco al giorno delle sue nozze. Mi abbracci e mi sentii avvampare in volto, non so se per amore o per vergogna... come se tra le due cose ci fosse qualche differenza. Sei di buonumore osservai. Perch non dovrei? Sto tirando fuori tutti i miei sorrisi prima del matrimonio. A proposito, che cosa mi porterete in dono? Sar meglio che sia qualcosa di bello, se deve compensare il mio futuro

sposo. Era allegra e sentivo musica e risate nella sua voce. Era la mia Maddi, pura e semplice. Ma dovetti distogliere lo sguardo. Ehi, stavo solo scherzando. Voi due non dovete portarmi niente. Partiamo, Maddi. Non saremo qui per le tue nozze. Mi afferr per la spalla e mi costrinse a guardarla dritta in faccia. Partite? Tu e Ges? Ve ne andate?. S, prima delle tue nozze. Andiamo ad Antiochia, e da l a est lungo la Via della Seta. Non disse nulla. Gli occhi le si riempirono di lacrime e sentii che stava succedendo lo stesso anche a me. Questa volta fu lei a guardare altrove. Avremmo dovuto dirtelo prima, lo so, ma labbiamo deciso solo a Pasqua. Ges vuole trovare i Magi che vennero qui per la sua nascita. E io lo accompagno perch devo. Si gir di scatto verso di me. Perch devi? Devi? Non devi, invece. Puoi rimanere qui ed essermi amico, e venire alle mie nozze. Puoi sgattaiolare qui o nella vigna per parlare con me, e possiamo ridere e scherzare. E non importa quanto potr essere orribile il mio matrimonio con Jakan... perch avr questo. Almeno avr questo!. Dovevo vomitare da un momento allaltro. Avrei voluto dirle che sarei rimasto, che avrei aspettato, che avrei continuato a sperare se ci fosse stata la bench minima possibilit che la sua vita non fosse destinata a diventare un deserto tra le braccia di quel leccapiedi. Avrei voluto fare qualunque cosa servisse a toglierle anche solo un briciolo della sua sofferenza: ero addirittura disposto a lasciar partire Ges da solo; mentre lo pensavo, per, mi resi conto che lui doveva provare le stesse cose. Cos mi limitai a un Mi dispiace. E che mi dici di Ges? Non aveva nemmeno intenzione di dirmi addio?. Avrebbe voluto, ma non gli stato possibile. V oglio dire, nessuno dei due pu... non vogliamo proprio stare a guardare mentre tu sposi Jakan. Codardi. Siete davvero una bella coppia. Potete nascondervi luno dietro laltro, come i ragazzi greci. Vattene. Lontano da me. Cercai di pensare a qualcosa da dire, ma avevo la mente confusa, cos chinai il capo e me ne andai. Ero quasi uscito dalla piazza quando Maddi mi raggiunse. Sentii i suoi passi e mi voltai. Digli che voglio incontrarlo dietro la sinagoga, Biff. La sera prima delle nozze, unora dopo il tramonto. Non lo so, Maddi. Lui.... Diglielo. E con ci torn di corsa al pozzo, senza voltarsi. Cos glielo dissi, e la sera prima delle nozze di Maddi, la vigilia della nostra partenza, Ges prese del pane, del formaggio e un otre di vino e mi disse di aspettarlo vicino alle palme da datteri nella piazza, per cenare insieme. Devi andare mi disse. Certo. Domattina, me ne andr con te. Cosa pensi, che mi tiri indietro adesso?. No, parlo di stasera. Devi andare da Maddi. Io non posso. Cosa? V oglio dire, perch?. Certo, mi si era spezzato il cuore quando Maddi aveva chiesto di vedere lui e non me, ma lavevo accettato... Come una persona pu accettare il fatto di avere il cuore infranto.

Devi prendere il mio posto, Biff. La luna praticamente assente, e abbiamo pi o meno la stessa taglia. Non parlare molto e lei creder che tu sia me. Forse le sembrer un po meno intelligente del solito... ma pu sempre pensare che sia colpa del viaggio ormai prossimo. Mi piacerebbe vedere Maddi, ma lei vuole vedere te. Perch non ci puoi andare?. Davvero non lo sai?. No. Allora credimi sulla parola. E capirai. Farai questo per me, Biff? Prenderai il mio posto? Farai finta di essere me?. Vorrebbe dire mentire. E tu non menti mai. Adesso ti metti a fare il virtuoso con me? Non mentir: sarai tu a farlo. Oh. In tal caso ci vado. Ma non ebbi nemmeno il tempo di ingannarla. Quella sera era cos buio che dovetti attraversare lentamente il villaggio alla sola luce delle stelle e, quando svoltai langolo sul retro della nostra piccola sinagoga, fui investito da una ventata di legno di sandalo, limone e sudore di fanciulla... e poi sentii la pelle calda, la sua bocca bagnata sulla mia, le braccia che mi circondavano la schiena, le gambe intorno alla mia vita. Caddi allindietro e finii a terra, e nella mia testa apparve una luce brillante. Il resto del mondo esisteva solo nel tatto, nellolfatto e in Dio. L, a terra e dietro la sinagoga, Maddi e io ci abbandonammo a desideri che coltivavamo da anni, io per lei, lei per Ges. Non era importante che uno dei due sapesse cosa stava facendo. Quella che ci stava succedendo era una cosa pura, ed era meravigliosa. E una volta finito restammo l distesi e abbracciati, semivestiti, senza fiato e sudati. E Maddi disse: Ti amo, Ges. Ti amo, Maddi. Piano, allent il suo abbraccio. Non potevo sposare Jakan senza... non potevo lasciarti partire senza... senza fartelo sapere. Lo sa, Maddi. A quel punto si stacc davvero. Biff?. Uh-oh. Pensavo si mettesse a strillare, che balzasse in piedi e scappasse via, che facesse una delle cento cose che mi avrebbero fatto precipitare dal paradiso allinferno. Ma un secondo dopo si rannicchi di nuovo accanto a me. Grazie per essere qui. Partimmo allalba, e mio padre e Giuseppe ci accompagnarono fino alle porte di Zippori. Quando ci salutammo, mio padre mi diede un martello e uno scalpello da portare con me. Con questi potrai pagarti un pasto ovunque andrai mi disse. Giuseppe diede a Ges una ciotola di legno. Con questa potrai mangiare il pasto che Biff avr guadagnato. Mi rivolse un sorriso. L baciai mio padre per lultima volta. L lasciammo i nostri genitori e partimmo per il mondo, alla ricerca dei tre saggi. Torna, Ges, e liberaci grid Giuseppe dietro di noi. Vai con Dio mi disse il babbo. Lo sto gi facendo urlai. proprio qui accanto a me. Ges non disse nulla fino a quando il sole non fu alto nel cielo e ci fermammo per dividerci un po dacqua. Allora? fece. Ha capito che eri tu?. S. Non proprio subito, ma prima che ci salutassimo se n accorta. Si arrabbiata con me?.

No. E con te?. Sorrisi. No. Cane!. Dovresti proprio chiedere a quellangelo che cosa intendeva quando ti ha detto che non puoi conoscere nessuna donna. davvero importante. Adesso sai perch non ci potevo andare. S. Grazie. Mi mancher disse. Non hai idea di quanto mancher a me. Tutti i dettagli. Voglio tutti i dettagli. Ma tu non dovresti sapere. Non questo che intendeva langelo. Avanti, racconta. Non ora. Non finch sentir il suo profumo sulle mie braccia. Ges moll un calcio alla terra. Sono arrabbiato con te, felice per te o geloso di te? Non lo so... dimmelo tu!. Ges, in questo momento, per la prima volta da che io mi ricordi, sono felicissimo di essere tuo amico... e di non essere te. Puoi concedermelo?. Ora, se ripenso a quella notte con Maddi dietro la sinagoga, dove restammo quasi fino allalba, dove facemmo lamore ancora e ancora e ci addormentammo nudi sopra i nostri vestiti... se ci ripenso, mi viene voglia di fuggire da qui, da questa stanza, da questangelo e dal compito che mi ha affidato. Mi viene voglia di trovare un lago, di tuffarmici e nascondermi da Dio nella melma scura, sul fondo. Strano, no?

PARTE SECONDA Il cambiamento

Ges era un bravo ragazzo, non aveva bisogno di questa merda. John Prine

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Avrei dovuto pensare a un piano prima di tentare di fuggire dalla camera dalbergo, adesso me ne rendo conto. In quel momento, precipitarmi fuori dalla porta tra le braccia della dolce libert mi era sembrato un piano giusto. Sono arrivato nellatrio. un bellatrio, grande come un palazzo, ma in quanto a libert volevo di pi. Prima che Raziel mi trascinasse nellascensore rischiando di slogarmi la spalla, ho notato che nella hall cera un numero smodato di anziani. In effetti, in confronto alla mia epoca ce ne sono moltissimi, ovunque... be, non in tv, ma in qualunque altro posto. Che c, gente, vi siete scordati come si fa a morire? O avete usato tutti i giovani per la televisione e in giro non sono rimasti che capelli grigi e carne rugosa? Ai miei tempi, se avevi compiuto quaranta estati dovevi cominciare a pensare di andartene per far spazio ai ragazzi. Se arrivavi a cinquanta, i dolenti ti lanciavano occhiatacce quando ti passavano accanto, come se li stessi privando di proposito del lavoro. Secondo la Torah, Mos visse centoventanni. Suppongo che i bambini di Israele lo seguissero solo per vedere quando sarebbe crollato. E probabilmente scommettevano anche. Se riesco a sfuggire allangelo, non intendo guadagnarmi da vivere facendo il dolente professionista: non se voi non ci fate la cortesia di morire. Tanto meglio, dal momento che dovrei imparare tutti i nuovi lamenti funebri. Ho provato a convincere langelo a guardare MTV per imparare il vostro linguaggio musicale, ma anche con il dono delle lingue ho qualche problema a parlare lhip hop. Basta essere stupidi per farlo? Non canter di madri morte finch non avr capito. Il viaggio. La ricerca dei Magi. Allinizio ci portammo sulla costa. N Ges n io avevamo mai visto il mare, cos, quando salimmo in cima a una collina nei pressi della citt di Tolemaide e la distesa senza fine di acqua marina si allung davanti a noi, Ges cadde in ginocchio e rese grazie a suo padre. Si vedono quasi i confini del mondo disse. Strizzai gli occhi per il sole abbagliante, sforzandomi davvero di trovare i confini. A me sembra curvo. Che?. Scrut lorizzonte, ma evidentemente non not la curvatura. Il margine del mondo sembra curvo. Secondo me la terra rotonda. Che cosa rotondo?. Il mondo. Certo che lo . rotondo come un piatto. Se arrivi al margine cadi di sotto. Tutti i marinai lo sanno afferm con grande autorit. Non come un piatto. Come una palla. Non essere sciocco. Se fosse tondo come una palla scivoleremmo. No, se appiccicoso. Ges sollev un piede e si guard la suola del sandalo. Poi guard me. E infine abbass gli occhi a terra. Appiccicoso?. Mi guardai anchio la suola, sperando magari di trovare qualche filamento appiccicaticcio, come del formaggio fuso, che mi impastoiasse al terreno. Quando il tuo migliore amico il figlio di Dio, dopo un po ti stanchi di uscire sconfitto da qualunque discussione. Solo perch non lo vedi, non significa che non lo sia. Ges fece roteare gli occhi. Andiamo a nuotare. Scese dalla collina.

E che mi dici di Dio? chiesi. Non puoi vederlo. Si ferm a met pendio e allarg le braccia verso la brillante distesa di acqua verde. No?. una merda di discussione, Ges. Lo seguii, gridando mentre camminavo. Se non ci provi, non discuter pi con te. E se lappiccicatura come Dio? Sai cosa intendo: Lui abbandona il nostro popolo e lo conduce alla schiavit ogni volta che smettiamo di credere nella Sua esistenza. Il concetto di appiccicatura potrebbe essere equivalente. Potresti fluttuare in cielo da un momento allaltro perch non ci credi. bello che tu abbia qualcosa in cui credere, Biff. Io vado in acqua. Corse lungo la spiaggia, spogliandosi, e poi si tuff tra i frangenti, nudo. Dopo, quando entrambi avevamo inghiottito tanta acqua salata da sentirci male, risalimmo la costa verso la citt di Tolemaide. Non pensavo fosse cos salata osserv Ges. Gi. Non lo diresti mai, guardandola. Sei ancora arrabbiato per via della tua teoria sulla terra- rotonda-e-appiccicosa?. Non mi aspetto che tu capisca dissi con fare molto maturo, o almeno cos pensai. Essendo vergine e tutto il resto. Ges si ferm e mi prese per una spalla, costringendomi a girarmi e a guardarlo in faccia. Mentre tu passavi la notte con Maddi, io pregavo mio padre di non farmi pensare a voi due. Non mi ha risposto. stato come dormire su un letto di spine. Da quando siamo partiti ho cominciato a dimenticare, o almeno a lasciarmi tutto alle spalle, ma tu continui a sbattermelo in faccia. Hai ragione dissi. Avevo dimenticato quanto voi vergini possiate essere sensibili. E a quel punto il Principe della Pace mi diede un pugno che mi fece perdere i sensi. Non fu la prima n lultima volta. Un pugno ossuto da scalpellino proprio sopra locchio destro. Mi colp con pi forza di sempre. Ricordo i bianchi uccelli marini nel cielo sopra di me, e solo uri ciuffo di nuvole nella distesa azzurra. I frangenti spumosi che minvestivano il viso lasciandomi la sabbia nelle orecchie. E ricordo di aver pensato che dovevo alzarmi e dargli una botta in testa; e che, se lavessi fatto, lui avrebbe potuto mollarmi un altro pugno. Cos rimasi l disteso per un momento, e pensai. Allora, che cosa vuoi? gli chiesi alla fine, dalla mia posizione supina, bagnata e sabbiosa. Lui era in piedi sopra di me con le mani strette a pugno. Se vuoi continuare a parlarne, devi raccontarmi i dettagli. S, posso farlo. E non tralasciare niente. Niente?. Devo sapere, se voglio comprendere il peccato. Okay. Posso alzarmi? Mi si stanno riempiendo le orecchie di sabbia. Mi aiut a rimettermi in piedi e, mentre entravamo nella citt marittima di Tolemaide, gli tenni una lezione sul sesso. Intanto, percorrevamo strette strade di pietra tra alti muri pure di pietra. Be, gran parte delle cose che abbiamo sentito dal rabbino non erano proprio accurate. Superammo uomini seduti fuori dalle case che rammendavano le loro reti. Bambini che vendevano tazze di succo di melograno, donne che appendevano stringhe di pesci a essiccare alle finestre. Per esempio, hai presente quella parte in cui la moglie di Lot viene trasformata in pietra e le sue

figlie si ubriacano e fornicano con lui?. S, dopo che Sodoma e Gomorra sono state distrutte. Sai, non male come sembra. Passammo accanto a un gruppo di donne fenicie che cantavano mentre tritavano il pesce essiccato per la cena. E ad alcune pozze per levaporazione, dove i bambini grattavano dalle rocce il sale incrostato e lo mettevano in alcune sacche. Ma la fornicazione peccato, e fornicare con le proprie figlie ... non so, un doppio peccato. S, ma dimentica quella parte per un secondo e concentrati sulle due ragazze: non male come sembra allinizio. Oh. Superammo mercanti che vendevano frutta, pane e olio, spezie e incenso, declamando le qualit e la magia delle proprie merci. Cera un sacco di magia in vendita a quei tempi. E il Cantico dei Cantici molto pi vicino, e ti fa capire perch Salomone avesse mille mogli. In effetti, con il fatto che sei il Figlio di Dio e tutto il resto, non credo che avresti problemi a procurarti un bel po di ragazze. Voglio dire, una volta che hai capito che cosa ci fai al mondo. E avere un bel po di ragazze cosa buona?. Tu sei stupido, non vero?. Pensavo saresti stato un po pi preciso. Che cosa centra Maddi con Lot e Salomone?. Non posso parlarti di me e Maddi, Ges. Proprio non posso. Stavamo passando davanti a un gruppetto di prostitute raccolte davanti alla porta di una locanda. Avevano il viso truccato, la gonna strappata lungo il fianco per mostrare le gambe luccicanti dolio, ci chiamavano in lingue straniere e facevano danzare le mani. Che diavolo stanno dicendo? chiesi al mio amico. Era pi bravo di me con le lingue. Credo parlassero greco. Qualcosa a proposito del fatto che apprezzano noi ragazzi ebrei perch sentiamo meglio la lingua di una donna, senza il prepuzio. Mi guard come se potessi confermare o negare quellaffermazione. Quanti soldi abbiamo? gli chiesi. La locanda affittava camere, cubicoli e lo spazio sotto le grondaie per dormire. Prendemmo due cubicoli adiacenti: un lusso per noi due, che per era fondamentale per leducazione di Ges. Dopotutto, non avevamo intrapreso questo viaggio affinch imparasse a fare il Messia? Non sono sicuro che dovrei guardare mi disse. Ricorda che Davide stava correndo sui tetti e sorprese Betsabea mentre faceva il bagno. E quel fatto scaten unintera catena di peccati. Ma ascoltare non sar un problema. Non credo sia la stessa cosa. Sei certo di non voler provare di persona, Ges? V oglio dire, langelo non mai stato chiaro a proposito del permesso di stare con una donna. A essere onesti, io stesso ero un po spaventato. A stento la mia esperienza con Maddi mi dava la qualifica necessaria per andare con una prostituta. No, vai tu. Descrivimi solo quello che succede e quello che senti. Devo comprendere il peccato. Okay, se insisti. Sei un vero amico a fare questo per me, Biff. Non solo per te, Ges. Lo faccio per il nostro popolo.

E cos finimmo nei due cubicoli. Lui sarebbe rimasto nel suo, mentre io dallaltro - con la puttana che avevo scelto - lavrei istruito sulla raffinata arte della fornicazione. Uscii e, davanti allentrata della locanda, scelsi e pagai la mia assistente insegnante. Era una locanda con otto prostitute, se in base a questo che si classificano posti del genere. (Adesso so che la qualifica si basa sul numero di stelle. In questo momento ci troviamo in un albergo a quattro stelle. Non so come funzioni la conversione da prostitute a stelle.) Comunque, quel giorno cerano otto signorine fuori dalla locanda. Le pi giovani avevano, solo qualche anno pi di noi, le pi vecchie erano pi anziane delle nostre madri. E avevano ogni tipo di forma e dimensione. In comune avevano solo il trucco pesante e le gambe ben unte dolio. Sono tutte cos brutte. Sono prostitute, Biff. Devono essere brutte. Scegline una. Andiamo a cercarne altre. Eravamo a qualche porta di distanza, ma sapevano che le stavamo guardando. Mi avvicinai e mi fermai accanto a una prostituta particolarmente alta. Scusa dissi sai dove possiamo trovare un altro gruppo di prostitute? Senza offesa, solo che il mio amico e io.... Lei apr la veste e mostr due seni pieni che brillavano dolio e pagliuzze di mica, scost la gonna e mi circond la schiena con una gamba lunghissima, e io sentii i peli ruvidi tra le sue gambe che premevano contro il mio fianco, e i capezzoli tinti di rosso che mi sfioravano la guancia... e in quellistante mi si rizz la verga. Questa andr bene, Ges. Le altre prostitute si lasciarono andare a ululati esaltati, mentre la portavamo via. (Lululato somiglia al suono che fanno le ambulanze. Il fatto che abbia unerezione ogni volta che ne passa una davanti allalbergo potrebbe sembrare morboso, se non conosceste la storia di Come Biff aggancia una prostituta) Si chiamava Set. Era pi alta di me di una testa e mezza, con la pelle del colore di un dattero maturo, i grandi occhi castani screziati doro e i capelli cos neri che alla luce fioca del cubicolo avevano un riflesso blu. Incarnava perfettamente la figura della prostituta: era larga dove una donna del mestiere doveva essere larga, stretta dove doveva essere stretta, e aveva caviglie e collo delicati; conoscendo il mestiere, era intrepida e risoluta una volta che aveva preso i suoi soldi. Era egiziana, ma aveva imparato il greco e un po di latino per lubrificare la conversazione quando si trovava al lavoro. La nostra situazione richiese pi creativit rispetto alle sue abitudini, ma dopo un profondo sospiro borbott una frase del genere: Se ti capita un ebreo, nel letto devi far spazio al suo senso di colpa. Poi mi trascin nel mio cubicolo e chiuse lo sportello. (S, i cubicoli in realt erano stalle e venivano usati per gli animali. Di fronte a quella di Ges cera un asino.) Allora, che cosa sta facendo? chiese lui. Mi sta spogliando. E adesso?. Si sta spogliando lei. Oh, cribbio. Ouch. Che c? State fornicando?. No. Si sta strusciando addosso a me, con leggerezza. Quando provo a muovermi mi d uno schiaffo. E com?. Tu che cosa pensi? Come se qualcuno ti prendesse a schiaffi, stupido. V oglio dire, com sentire il suo corpo sul tuo? Hai la sensazione di peccare? E come se ti si stesse strusciando addosso Satana? Ti senti bruciare come fuoco?.

S, ci hai preso. proprio come dici tu. Stai mentendo. Ma che dici!. Poi Ges disse qualcosa in greco che non afferrai completamente, e la prostituta gli rispose, o quasi. Che cosha detto? chiese Ges. Non lo so, il mio greco scadente. Il mio no, ma non ho capito che cosha detto. Ha la bocca piena. Set si tir su. Non proprio piena disse in greco. Ehi, questo lho capito!. Te lha preso in bocca?. S. Ma atroce. Non sembra proprio. No?. No, Ges, devo dirtelo, questo proprio... oh, mio Dio!. Cosa? Che sta succedendo?. Si sta rivestendo. Hai finito di peccare? Basta?. La prostituta disse qualcosa in greco che non capii. Che cosha detto? chiesi. Che per la somma di denaro che le abbiamo dato non ti far altro. Pensi di aver compreso la fornicazione, adesso?. Non proprio. Bene, allora dalle altri soldi, Ges. Rimarremo qui fino a quando non avrai imparato tutto quello che ti serve. Sei davvero un buon amico a sopportare tutto questo per me. Non dirlo neanche. No, sul serio. Non c amore pi grande di quello che un uomo prova per un amico. Questa buona, Ges. Dovresti ricordarla per il futuro. A quel punto intervenne la prostituta. Vuoi sapere com per me, ragazzo? lavoro. E questo significa che se vuoi andare fino in fondo, devi pagare. Ecco com. (In seguito Ges avrebbe tradotto per me.) Che cosha detto?. Vuole il prezzo del peccato. E sarebbe?. In questo caso, tre sicli. un affare. Pagala. Nonostante i miei sforzi, e furono molti, apparentemente non riuscivo a comunicare al mio amico quello che voleva sapere. Durante la settimana successiva andai con altre sei prostitute e spesi gran parte dei soldi del viaggio, ma lui continuava a non capire. Gli suggerii che forse questa era una di

quelle cose che avrebbe dovuto insegnargli il mago Baldassarre. A dire il vero, avvertivo una sensazione di bruciore quando facevo pip ed ero pronto a prendermi una pausa come istruttore nellarte del peccato. Via mare raggiungeremo Seleucia in una settimana al massimo, e da l ad Antiochia solo un giorno di cammino nellentroterra disse Ges, dopo aver parlato con alcuni marinai che stavano bevendo alla locanda. Via terra impiegheremmo due o tre settimane. Andiamo per mare, allora dissi. Un atto piuttosto coraggioso, pensai, considerato che in vita mia non avevo mai messo piede su una barca. Trovammo una nave da carico romana; era larga e con la poppa sollevata, ed era diretta a Tarso, ma avrebbe fatto sosta in tutti i porti lungo il tragitto, incluso quello di Seleucia. Il capitano era un fenicio dai lineamenti affilati di nome Titus Inventius, che sosteneva di aver preso il mare quando aveva quattro anni e di essere arrivato fino ai confini del mondo due volte prima che gli cadessero le palle, anche se non capii mai che cosa centrassero le due cose. Che cosa sapete fare? Qual il vostro mestiere? chiese Titus da sotto un grande cappello di paglia, mentre osservava gli schiavi che caricavano giare di vino e di olio sulla nave. I suoi occhi erano perline nere infossate in due grotte di rughe, provocate da una vita passata al sole. Be, io sono uno scalpellino e il mio amico il Figlio di Dio. Ghignai. Pensai che un tocco di diversit non avrebbe fatto male. Titus si rimise il cappello di paglia in testa e squadr Ges. Il Figlio di Dio, eh? E come ti guadagni da vivere?. Ges mi lanci unocchiataccia. So fare lo scalpellino e il falegname, e abbiamo entrambi la schiena robusta. Non c molta pietra da lavorare, a bordo di una nave. Siete mai stati in mare?. S dissi. No disse lui. Quel giorno stava male. Io ci sono stato, per. Titus rise. Daccordo, andate a dare una mano a trasportare quelle giare. Devo portare un carico di maiali a Sidon; badate a tenerli calmi e a non farli morire con questo caldo, e magari quando salper vi avr trovato qualcosa da fare. Ma il viaggio vi coster comunque. Quanto? chiese Ges. Quanto avete?. Cinque sicli risposi. Venti sicli rispose Ges. Gli diedi una gomitata nelle costole, abbastanza forte da farlo piegare in due. Dieci dissi. Intendevo dire cinque ciascuno. Ebbi limpressione di negoziare con me stesso, per giunta con scarso successo. Allora fanno dieci sicli pi il lavoro che vi trover da fare. Ma se vomitate sulla mia nave finite in mare, mi avete sentito? Dieci sicli o non se ne fa nulla. Va bene dissi mentre tiravo Ges lungo la banchina, verso il punto in cui cerano gli schiavi che stavano caricando le giare. Quando fummo abbastanza lontani e il capitano non poteva pi sentirci, mi disse: Devi dirgli che siamo ebrei e non possiamo badare ai maiali.

Afferrai unenorme giara di vino per i manici e cominciai a trascinarla verso la nave. tutto a posto, sono maiali romani. diverso. Oh, daccordo. Agganci la sua giara e se la caric sulla schiena. Poi realizz quello che gli avevo detto e la rimise gi. Ehi, aspetta. Non funziona cos.

Il mattino dopo partimmo. Ges, io, un equipaggio di trenta uomini, Titus e cinquanta maiali presumibilmente romani. Fino a quando non sciogliemmo gli ormeggi (io e il mio amico manovravamo uno dei lunghi remi) e non uscimmo dal porto; fino a quando non tirammo i remi in barca e la grande vela quadrata non si gonfi sopra il ponte come il ventre di un demonio vorace; fino a quando Ges e io non ci arrampicammo a poppa - dove Titus stava in piedi sul ponte rialzato per manovrare una delle due lunghe barre del timone - e non guardai la citt, ora ridotta a una macchiolina allorizzonte; fino a quel momento, dicevo, non potevo sapere quanto fosse profonda la mia paura del mare. Siamo troppo lontani dalla terraferma dissi. Troppo, troppo lontani. Devi decisamente avvicinarti, Titus. Gli indicai la costa, nel caso non sapesse dove andare. Sensato, no? V oglio dire, ero cresciuto in una regione arida, nellentroterra, dove persino i fiumi sono poco pi che umidi fossati. Il mio popolo veniva dal deserto. Lunica volta in cui si era trovato a dover attraversare il mare laveva fatto a piedi. Insomma... viaggiare in nave era del tutto innaturale. Se il Signore avesse voluto che navigassimo ci avrebbe creato con... ehm... degli alberi osservai. Questa la cosa pi stupida che tu abbia mai detto. Sai nuotare? mi chiese Titus. No. S che capace disse Ges. Il capitano mi afferr per la collottola e mi butt oltre la poppa.

10
Langelo e io stavamo guardando un film su Mos. Raziel era arrabbiato perch non cerano angeli. E nessuno somigliava vagamente agli egizi che mi era capitato di incontrare. Mos era cos? gli ho chiesto. Lui stava addentando la crosta di una pizza al formaggio di capra mentre sputava vetriolo contro lo schermo. No. Ma quellaltro somiglia al faraone. Davvero?. S. Si scolato quel che restava della sua Coca-Cola con la cannuccia, facendo rumori sgradevoli, poi ha gettato il bicchiere di carta nel cestino dallaltra parte della stanza. Quindi tu ceri ai tempi dellEsodo?. Appena prima. Ero lincaricato delle locuste. E com stato?. Non mimportava nulla di quella piaga. Io volevo quella delle rane. Mi piacciono le rane. Anche a me. Ma la piaga delle rane non ti sarebbe piaciuta. Se ne occup Stephan. Un serafino. Ha scosso il capo come se dovessi sapere qualche fatto triste e segreto a proposito dei serafini. Perdemmo un sacco di rane. Ma suppongo sia stato meglio cos ha detto con un sospiro. Non puoi affidare una piaga come quella a qualcuno a cui piacciono le rane. Se fosse toccata a me, sarebbe stata pi unamichevole festicciola con quei deliziosi animaletti. Non avrebbe funzionato gli ho fatto notare. Be, non funzion comunque. V oglio dire, fu Mos, un ebreo, ad avere lidea. Quelle bestiole erano immonde per gli ebrei. Le consideravano una piaga. Per gli egizi fu come ricevere una pioggia di zampe di rana dal cielo. Mos si lasci sfuggire quel particolare. Posso solo dire di essere felice che nessuno gli abbia prestato ascolto quando propose la piaga dei maiali. Sul serio voleva mandare la piaga dei maiali? Maiali che cadono dal cielo?. Pezzi di maiale. Costicine, prosciutti, zampe. E tutto doveva essere coperto di sangue. Sai, maiali immondi e sangue impuro. Il maiale gli egizi lavrebbero mangiato. Fummo noi a persuaderlo a scegliere solo il sangue. Mi stai dicendo che Mos era scemo?. Non era ironia la mia: mi rendevo conto che lo stavo domandando alleterno stupido per eccellenza. Eppure... No, solo che lesito non gli interessava mi ha risposto. Dio aveva indurito il cuore del faraone, che non voleva lasciar libero il popolo ebraico. Avremmo potuto far cadere dei buoi dal cielo, e lui non avrebbe comunque cambiato idea. Sarebbe stato un bello spettacolo. Io suggerii di far piovere fuoco. E come and?. Fu davvero bello. Lo facemmo piovere solo su palazzi di pietra e monumenti. Bruciare tutti gli ebrei sarebbe stato controproducente. Ottima osservazione. Be, me la cavo con i fenomeni atmosferici. S, lo so. Poi ho riflettuto un istante sul modo in cui Raziel aveva quasi portato allesaurimento

il nostro povero cameriere, facendosi portare chili di costolette quando erano indicate come piatto del giorno. Allinizio non suggeristi il fuoco, non vero? Suggeristi soltanto maiale alla griglia. Quel tipo non somiglia affatto a Mos ha detto lui. Quel giorno, mentre agitavo mani e braccia e nuotavo cercando di raggiungere il mercantile che solcava le acque a vele spiegate, capii per la prima volta che cosa significava cavarsela con i fenomeni atmosferici, per usare lespressione di Raziel. Ges era chino sul parapetto di poppa e gridava alternativamente a me e a Titus. Era piuttosto evidente che, nonostante il vento leggero, non sarei mai riuscito a raggiungere la nave; e quando mi voltavo a guardare la costa non vedevo che acqua. Strane le cose che ti vengono in mente in momenti come quelli. Subito pensai: Che modo incredibilmente stupido di morire. E poi: Ges non ce la far mai senza di me. E a quel punto cominciai a pregare, non per me ma per il mio amico. Pregai Dio di mantenerlo sano e salvo, e pregai perch Maddi stesse bene e fosse felice. Poi, mentre mi scrollavo di dosso la veste e cominciavo a strisciare lentamente in direzione della costa - che sapevo non avrei mai pi rivisto - il vento cess. Cess, semplicemente. Il mare divenne piatto e lunico suono che sentivo erano le urla spaventate dellequipaggio della nave, ferma come se fosse allancora. Biff, da questa parte!. Mi voltai e vidi il mio amico farmi cenni dalla poppa del veliero abbonacciato. Accanto a lui, Titus si acquatt come un bimbo terrorizzato. Sullalbero sopra le loro teste, sedeva una figura alata: quando raggiunsi la nave a nuoto e fui tirato su da un gruppo di marinai alquanto spaventati, riconobbi langelo Raziel. A differenza delle altre volte, indossava una veste nera come la pece, e le piume delle ali avevano il bagliore nero- blu del mare sotto la luce della luna. Quando mi avvicinai a Ges sul cassero di poppa, langelo si alz in volo e atterr delicatamente accanto a noi. Titus si stava riparando la testa con le braccia, quasi a respingere un assalitore, e dava limpressione di volersi dissolvere tra le assi del ponte. Tu disse Raziel al fenicio, e Titus lo guard senza spostare le braccia. A questi due non deve accadere nulla di male. Luomo annu e cerc di dire qualcosa, ma rinunci quando gli si ruppe la voce sotto il peso della paura. Io stesso ero un po spaventato. Cos in ghingheri, tutto in nero, langelo era davvero terrificante nonostante fosse dalla nostra parte. Ges, daltro canto, sembrava completamente a suo agio. Grazie gli disse. E un vigliacco, ma il mio migliore amico. Me la cavo bene con i fenomeni atmosferici disse Raziel. E, come se queste parole bastassero a spiegare ogni cosa, sbatt le ali nere e imponenti e si sollev dal ponte. Il mare rimase assolutamente piatto fino a quando langelo non scomparve oltre lorizzonte, poi si lev la brezza, le vele si gonfiarono e le onde cominciarono a sciabordare contro la prua. Titus si azzard a sbirciare dalla sua posizione accovacciata, poi si alz lentamente e prese sottobraccio uno dei remi timonieri. Credo che avr bisogno di una veste nuova dissi. Puoi prendere la mia propose Titus. Dovremmo navigare pi vicino alla costa, non pensi? chiesi. Ci stiamo avvicinando, mio buon maestro. Ci stiamo avvicinando. Tua madre mangia i funghi dai piedi dei lebbrosi dissi.

Infatti intendo parlargliene. Quindi ci capiamo. Sicuramente. Merda fece Ges. Mi sono scordato di nuovo di chiedere allangelo della conoscenza delle donne. Durante il resto del viaggio, Titus fu molto pi disponibile e, cosa piuttosto strana, quando entravamo in un porto non dovevamo maneggiare uno degli enormi remi, n dare una mano a scaricare o a caricare merci. Lequipaggio ci evitava del tutto e badava ai maiali al posto nostro senza che lavessimo chiesto. Dopo un giorno la mia paura di navigare si plac e, mentre la brezza costante ci portava a nord, Ges e io guardavamo i delfini che venivano a cavalcare londa di prua; oppure, la notte, ci sdraiavamo sul ponte e respiravamo il profumo di cedro che saliva dalle tavole della nave, ascoltando il cigolio del sartiame e cercando di immaginare a voce alta lincontro con Baldassarre. Se Ges non avesse continuato a tormentarmi riguardo al sesso, sarebbe stato davvero un viaggio piacevole. La fornicazione non lunico peccato, Ges cercai di spiegargli. Io sono felice di darti una mano, ma vuoi che mi metta a rubare per spiegarti come si pecca? O forse vuoi che uccida qualcuno per farti capire?. No, la differenza che io non voglio uccidere nessuno. Okay, te lo ripeto. Tu hai i tuoi lombi e lei ha i suoi e, anche se il nome lo stesso, sono diversi.... La meccanica la capisco. Quello che mi sfugge la sensazione. Be, positiva, questo te lo posso dire. Ma c qualcosa di ingiusto in tutto questo. Perch Dio dovrebbe rendere il peccato piacevole, e poi condannare luomo perch pecca?. Ascolta, perch non lo provi? Ci costerebbe meno. O, meglio ancora, sposati. Cos non sarebbe pi un peccato. Quindi non sarebbe la stessa cosa, no?. Come faccio a saperlo? Non sono mai stato sposato. Per te sempre uguale?. Per certi aspetti s. Cio?. Finora posso dirti che ... bagnato. Bagnato?. S, ma non posso dire che sempre cos: questa la mia esperienza. Dovremmo forse chiederlo a una prostituta?. Meglio ancora disse lui dandosi unocchiata intorno. Lo chieder a Titus. pi vecchio e ha laria di aver peccato parecchio. S, be, se consideri peccato gettare in mare gli ebrei direi che un esperto. Ma non significa che.... Ges era corso a poppa ed era salito su per la scaletta che portava al cassero, e l si era diretto alla tenda aperta che fungeva da alloggio del capitano. Titus era disteso su un mucchio di tappeti e

stava bevendo da un otre, che porse a Ges. Quando lo raggiunsi, il capitano stava dicendo: Allora vuoi sapere che cosa significa fottere? Bene, figliolo, sei venuto nel posto giusto. Mi sono fottuto un migliaio di donne, mezzo migliaio di ragazzi, qualche pecora, dei maiali, dei polli e, s, mi capitata anche qualche tartaruga. Cos che vuoi sapere?. Stai lontano da lui, Ges dissi, togliendogli lotre e restituendolo a Titus, mentre spingevo via il mio amico. Lira di Dio potrebbe colpirlo da un momento allaltro. Cribbio, una tartaruga: devessere per forza un abominio. Titus indietreggi quando menzionai lira di Dio, come se langelo potesse tornare da un momento allaltro per appollaiarsi sul suo albero. Ma Ges non si mosse. Per ora atteniamoci alle donne, se per te va bene. Gli diede un colpetto al braccio per rassicurarlo. Sapevo che cosa si provava sentendo quel tocco: la paura sarebbe scivolata via dal suo corpo come acqua. Ho fottuto con ogni genere di donna esistente. Egiziane, greche, romane, ebree, etiopi, donne provenienti da luoghi che ancora non hanno un nome. Ho fottuto con donne grasse e ossute, con donne senza gambe, o con.... Sei sposato? lo interruppe Ges, prima che il marinaio cominciasse a raccontargli di come aveva fottuto chiuso in una cassapanca, in una nassa, dietro a un muro, su un tavolo duro... Ho una moglie a Roma. uguale farlo con lei o con una prostituta?. Fare cosa, fottere? No, non affatto la stessa cosa. bagnato intervenni. Vero?. Be, s, lo . Ma non.... Afferrai Ges per la veste e cominciai a trascinarlo via. Ecco, perfetto. Andiamo, Ges. Adesso sai che il peccato bagnato. Prendi un appunto mentale. Vieni, mangiamo qualcosa. Titus rideva. V oi ebrei e i vostri peccati. Sapete, se aveste altri dei non dovreste preoccuparvi tanto di averne fatto arrabbiare uno. Giusto dissi. Ho tutta lintenzione di accettare consigli spirituali da parte di un tizio che si fotte le tartarughe. Non dovresti dare giudizi in questo modo, Biff mi ammon il mio amico. Nemmeno tu sei senza peccato. Oh, tu e il tuo atteggiamento da sono pi santo di te. Dora in poi puoi peccare per conto tuo, se cos che ti senti. Credi che mi diverta ad andare a letto con le prostitute notte dopo notte e a descriverti tutto il procedimento?. Penso di s. Non questo il punto. Il punto che... il punto... be... la colpa. V oglio dire... le tartarughe. Cio.... Daccordo, ero confuso. Giudicatemi pure. Non sarei pi riuscito a guardare una tartaruga senza immaginarmela mentre veniva molestata da un marinaio fenicio sporco e trasandato. La cosa non vi disturba? Pensateci. Posso aspettare. Capite che cosa voglio dire? impazzito disse Titus. Tu taci, brutta vipera con lo scorbuto lo zitt Ges. Che ne stato del tuo non dare giudizi? ribatt il marinaio. Quello era per Biff. Lui diverso da me. E dun tratto, dopo aver pronunciato quella frase, divenne triste come non lavevo mai visto. Si trascin stancamente verso il porcile, si mise seduto e

si prese la testa tra le mani, come se fosse appena stato incoronato con tutte le preoccupazioni dellumanit. E rimase cos, in disparte, fino a quando non lasciammo la nave. La Via della Seta, larteria principale che rendeva possibili il commercio e lo scambio di abitudini e culture tra il mondo romano e lEstremo Oriente, terminava in riva al mare a Seleucia Pieria, sbocco portuale e fortezza navale che nutriva e difendeva Antiochia dai tempi di Alessandro. Quando lasciammo la nave insieme al resto dellequipaggio, il capitano Titus ci blocc sulla passerella. Ci tese le sue mani con i palmi rivolti in basso e lasci cadere nelle nostre le monete che gli avevamo dato per pagarci il passaggio. Avrei potuto avere un paio di scorpioni, ma voi due mi avete teso le mani senza pensarci due volte. Era un prezzo onesto disse Ges. Non devi restituirci i soldi. Ho quasi fatto affogare il tuo amico. Mi dispiace. Hai chiesto se sapeva nuotare prima di gettarlo in acqua. Aveva avuto una possibilit. Guardai il mio amico negli occhi per capire se stesse scherzando, ma era palesemente serio. Eppure... obiett Titus. Forse anche a te sar data una possibilit, un giorno. Una possibilit minuscola aggiunsi. Titus mi guard con un ghigno. Seguite il porto fino a quando non incontrate un fiume. Quello lOronte. Risalite la sponda sinistra e sarete ad Antiochia prima che faccia notte. Al mercato troverete una vecchia che vende erbe e amuleti. Non ricordo il suo nome, ma ha un occhio solo e indossa una tunica tinta con porpora di Tiro. Se esiste un mago ad Antiochia, lei sapr dove trovarlo. Com che la conosci? gli chiesi. Compro da lei la mia polvere di pene di tigre. Ges mi guard per avere una spiegazione. Che c? feci. Sono stato con un paio di prostitute, non scambio ricette con loro. Poi lanciai unocchiata a Titus. Forse dovrei?. per le ginocchia. Mi fanno male quando piove. Ges mi afferr per una spalla e cominci a portarmi via. Vai con Dio, Titus gli disse. Metti una buona parola per me con langelo dalle ali nere. Una volta immersi nel flusso di mercanti e marinai intorno al porto, dissi: Ci ha restituito i soldi perch langelo gli ha messo paura, lo sai?. Quindi la sua gentilezza ha dissipato le sue paure oltre a far bene a noi. Tanto meglio. Credi che a Pasqua i sacerdoti sacrifichino gli agnelli per motivi migliori?. Oh, giusto. Non avevo idea del legame esistente tra le due cose: mi stavo ancora chiedendo se le tigri si sarebbero fatte triturare il pene senza opporsi. (Le rende mansuete, suppongo, ma devessere un lavoro pericoloso.) Andiamo a cercare quella vecchia dissi. La sponda dellOrante era un fiume di vita, colori, tessuti e odori, dal porto fino al mercato di Antiochia. Cera gente di ogni forma e colore immaginabile, qualcuno scalzo e vestito di stracci, qualcun altro abbigliato con sete costose e lino color porpora di Tiro, che si diceva venisse tinto con il sangue di una lumaca velenosa. Cerano carri trainati da buoi, lettighe e portantine trasportate anche da otto schiavi. I soldati romani a cavallo e a piedi vigilavano sulla folla, mentre marinai provenienti da una dozzina di nazioni si godevano le bevande, il rumore e la sensazione della terra sotto i piedi. Mercanti, mendicanti e prostitute si contendevano le monete, mentre presunti poeti

declamavano dogmi in cima a pali da ormeggio lungo il fiume, dove attraccavano le navi: santi uomini che predicavano allineati come vistose colonne greche. Il fumo si levava blu e fragrante sopra il fiume di folla, trasportando un buon odore di spezie e di grasso proveniente dai bracieri che ardevano nelle bancarelle dei cibi, dove uomini e donne vendevano le loro merci al ritmo di musiche ossessive che si diffondevano al tuo passaggio: sembrava quasi che ogni venditore offrisse la sua canzone al proprio vicino, impedendoti di avere un solo secondo di silenzio. Lunica cosa paragonabile a quello che vedevo era la fila di pellegrini che entrava a Gerusalemme nei giorni di festa, ma l non avevamo mai trovato tanti colori e tanto rumore, e non avevamo mai provato tanta eccitazione. Ci fermammo a una bancarella e comprammo una bevanda calda e nera da un vecchio rugoso che indossava come cappello la carcassa di un uccello conciato. Ci mostr come la preparava: arrostiva i semi di alcune bacche, quindi li triturava e li mescolava con lacqua bollente. Raccont lintera storia a mo di pantomima, dal momento che non parlava nessuna delle lingue a noi note. Aggiunse del miele e ce la fece assaggiare. Ma cera qualcosa che non andava: sembrava... non so, troppo nera. Vidi una donna con una capra, a breve distanza da noi, tolsi la scodella dalle mani di Ges e la seguii di corsa. Con il suo permesso, spremetti la mammella della capra e spruzzai un po di latte nella bevanda. Il vecchio protest, quasi avessimo commesso una sorta di sacrilegio, ma il latte era uscito caldo e schiumoso e riusc a togliere il gusto amaro di quel liquido nero. Ges vuot la sua scodella e ne chiese altre due al vecchio, mentre diede una moneta di rame alla donna per il suo disturbo. Quindi, fece assaggiare la bevanda cos modificata al vecchio che, dopo diverse smorfie, ne prese un sorso. La sua bocca sdentata sincurv in un sorriso e, prima che ce ne fossimo andati, sembr concludere una specie di accordo con la padrona della bestia. Rimasi a guardarlo mentre macinava i suoi chicchi in un cilindro di rame; intanto, la donna mungeva la capra raccogliendo il latte in un capiente vaso dargilla. L accanto cera un venditore di spezie e sentivo il profumo di cannella, chiodi di garofano e pepe, esposti nelle ceste allineate a terra. Mi rivolsi alla donna in latino. Quando avrete perfezionato la miscela, provate ad aggiungere un pizzico di cannella macinata. Credo che il risultato sar ottimo. Stai perdendo il tuo amico disse. Mi girai e mi guardai intorno, e notai la testa di Ges proprio mentre svoltava un angolo allinterno del mercato di Antiochia, infilandosi in un nuovo fiume di persone. Mi misi a correre per raggiungerlo. Mentre camminava andava addosso ai passanti, apparentemente di proposito, e ogni volta che urtava qualcuno con la spalla o con il gomito borbottava qualche parola, alzando la voce quel tanto che bastava per permettermi di sentire. Ho guarito quel ragazzo. E quella donna. Ho messo fine alle sofferenze di quella giovane. Ho guarito quelluomo. Ho confortato quellaltro. Quel tizio era solo un fetente. Ho guarito quella donna. Ops, quello lho mancato. Guarito. Guarita. Confortata. Calmato. Le persone si voltavano a squadrarlo con lo sguardo che si rivolge a un estraneo che ti ha pestato un piede. Solo che sembravano tutte o sorridenti o sconcertate, nessuno si mostrava infastidito come mi sarei aspettato. Che stai facendo?. Pratica. Oh, che dito malconcio. Si gir sul tallone, quasi perdendo il sandalo, e diede uno schiaffo a un ometto calvo. Adesso va meglio. Il tizio si gir per guardare chi laveva colpito. Ges stava camminando allindietro. Come va il dito del piede? gli chiese in latino.

Bene rispose lui nella stessa lingua e sorrise. Un sorriso scemo e sognante, come se il suo dito gli avesse appena comunicato che al mondo andava tutto bene. Vai con Dio e.... Ges si gir, fece un salto e atterr posando le mani sulle spalle di due estranei, gridando: S! Doppia guarigione! Andate con Dio, amici, per due volte!. Iniziavo a sentirmi a disagio. La gente aveva cominciato a seguirci in mezzo alla folla. Non erano in molti, ma qualcuno cera. Cinque o sei persone, forse, tutte con quel sorriso sognante stampato sul viso. Ges, forse dovresti... ehm... darti una calmata. Riesci a credere che tutta questa gente abbia bisogno di essere guarita? Ecco, ho guarito quelluomo. Si chin allindietro e mi sussurr allorecchio: Quel ragazzo aveva la sifilide. Piscer senza sentire dolore per la prima volta dopo anni. Scusami. Si volt di nuovo verso la folla. Guarito, guarita, calmato, confortata. Siamo degli sconosciuti qui, Ges. E stai attirando lattenzione di tutti. Potrebbe essere imprudente.... Non che siano ciechi o mutilati. Dovremo fermarci, se incontreremo qualche caso grave. Guarito! Dio ti benedica. Oh, non parli latino? Uh... greco? Ebraico? No?. Capir, Ges gli dissi. Dovremmo cercare quella vecchia. Oh, giusto. Guarita!. Moll uno schiaffo violento alla giovane donna che aveva davanti. Il marito, un omone con una veste di cuoio, non sembr affatto felice. Estrasse un pugnale dalla cintola e cominci ad avanzare verso il mio amico. Chiedo scusa, mio signore disse lui, senza indietreggiare. Non ho potuto evitarlo. Dovevo cacciare un piccolo demone che dimorava in lei. Lho fatto entrare in quel cane laggi. Andate con Dio. Grazie, grazie molte. La donna afferr il marito per un braccio e lo fece girare. Aveva ancora limpronta della mano sul viso, ma sorrideva. Sono tornata! disse alluomo. Sono tornata da te. Lo scroll, e la rabbia sembr abbandonarlo completamente. Poi questi si volt a guardare Ges con unespressione talmente sgomenta che pensai sarebbe svenuto. Lasci cadere il pugnale e gett le braccia al collo della moglie. Ges corse verso di loro e li abbracci entrambi. Ti dispiacerebbe darci un taglio? gli domandai. Ma io amo questa gente. La ami sul serio, eh?. Gi. Quello stava per ucciderti. Succede. Non aveva capito... adesso s. E ne sono lieto. Adesso andiamo a cercare la vecchia. S, e poi torniamo indietro a prenderci unaltra scodella di quella bevanda calda. Trovammo la megera che vendeva un mazzo di zampe di scimmia a un grasso mercante vestito di seta a strisce e con un ampio cappello a cono realizzato con robusti fili derba. Ma queste sono tutte zampe posteriori protest luomo. Stessa magia, prezzo migliore disse lei, scostando lo scialle che copriva un lato del viso allo scopo di mettere in mostra un occhio bianco come il latte. Evidentemente, era la sua mossa per

intimidire gli acquirenti. Ma lui non se la bevve. Lo sanno tutti che le zampe anteriori di una scimmia sono il talismano pi efficace per predire il futuro, mentre quelle posteriori.... Si potrebbe pensare che la scimmia sia in grado di capire quando sta per succedere qualcosa dissi, e mi guardarono entrambi come se avessi appena starnutito sui loro falafel. La vecchia si tir indietro come se volesse lanciarmi un incantesimo, o forse un sasso. Se fosse vero continuai voglio dire... se si potesse predire il futuro con una zampa di scimmia... cio... perch la scimmia ne ha quattro... di zampe, intendo... e... uh... non importa. Questi quanto vengono? chiese Ges, prendendo una manciata di tritoni essiccati da una cesta della megera, che si volt verso di lui. Non te ne servono tanti. No?. Queste non servono a niente disse il mercante, agitando le zampe posteriori di due scimmie e mezza; sembravano manine umane, non fosse stato per il fatto che avevano le dita pi lunghe ed erano coperte di peli. Se sei una scimmia, scommetto che possono tornarti utili per non strisciare il culo per terra dissi, cercando come sempre di fare da paciere. Dunque, quanti me ne servono? chiese Ges, mentre si domandava come la sua digressione per salvarmi si fosse trasformata in una contrattazione per dei croccantini di tritone. Quanti dei tuoi dromedari sono costipati?. Ges rimise i tritoni essiccati nella cesta. Bene.... Vuoi dire che sono efficaci per i dromedari con lintestino intasato? volle sapere il mercante. Sono infallibili. Luomo si gratt la barbetta a punta con una zampa di scimmia. Ti do quello che chiedi per queste zampe di scimmia, se aggiungi anche una manciata di tritoni. Affare fatto. Il grassone apr una borsa che portava in spalla e vi lasci cadere la merce. Allora, come funzionano i tritoni essiccati? Bisogna metterli in acqua calda e far bere linfuso al dromedario?. Vanno somministrati attraverso laltra estremit. Tutti interi. Poi conta fino a cento e fai un passo indietro. Il mercante spalanc gli occhi, poi li strizz e si gir a guardarmi. Ragazzo disse se sai contare fino a cento ho un lavoro per te. Sarebbe davvero felice di lavorare per te gli rispose Ges ma prima dobbiamo trovare Baldassarre il mago. La megera sibil e indietreggi verso il suo banchetto, coprendosi interamente il viso, con leccezione dellocchio lattiginoso. Come sapete di Baldassarre?. Teneva le mani davanti al volto, quasi fossero artigli, e notai che stava tremando. Baldassarre! le gridai, e la vecchia per poco non sfond il muro alle sue spalle. Ridacchiai, pronto a urlare di nuovo quel nome, quando Ges mi ferm. Baldassarre venne a Betlemme per assistere alla mia nascita. Ho bisogno dei suoi consigli. Della sua saggezza. Saresti pronto ad affrontare le tenebre, venire a patti con i demoni e correre incontro a quel malefico Demonio di Baldassarre? Non ti voglio vicino alla mia bancarella, vattene via. Si fece il

segno dellocchio maligno - che nel suo caso risult alquanto ridondante. No, no, no dissi. Nulla di tutto questo. Il mago ha lasciato del... ehm... dellincenso a casa di Ges. E dobbiamo restituirglielo. La vecchia mi guard con locchio buono. Stai mentendo. S le conferm Ges. BALDASSARRE! le urlai in faccia. Ma il mio grido non ebbe lo stesso effetto di prima, e la cosa mi lasci un po deluso. Finiscila disse lei. Ges si allung per prenderle la mano rugosa. Nonna, il capitano della nostra nave, Titus Inventius, ha detto che tu avresti saputo dove trovare Baldassarre. Per favore, aiutaci. La vecchia sembr rilassarsi e, proprio quando pensavo che stesse per sorriderci, affond le unghie nella mano del mio amico e fece un balzo allindietro. Titus Inventius un buono a nulla grid. Ges fiss il sangue che sgorgava dai solchi che gli aveva lasciato, e per un attimo pensai che sarebbe svenuto. Non capiva quando la gente era violenta o scortese. Probabilmente avrei passato mezza giornata a spiegargli perch la vecchia laveva graffiato, ma in quel momento ero davvero furioso. La vuoi sapere una cosa? La vuoi sapere una cosa? La vuoi sapere una cosa?. Dimenavo il dito sotto al suo naso. Hai graffiato il Figlio di Dio. Ti sei giocata il culo, ecco cosa. Il mago ha lasciato Antiochia ed stata una vera liberazione strill la megera. Il grasso mercante era stato a guardare tutta la scena senza dire una parola, ma adesso scoppi a ridere con un tale fragore che a stento riuscivo a sentire le maledizioni ansimanti della vecchia. Quindi vuoi trovare Baldassarre, eh, Figlio di Dio?. Ges usc dalla stupita contemplazione delle sue ferite e guard il mercante. S, mio signore. Tu lo conosci?. Per chi credi che siano le zampe di scimmia? Seguitemi, tutti e due. Gir i tacchi e se ne and senza aggiungere altro. Mentre lo seguivamo in un vicolo - talmente stretto che quasi si sfioravano i muri con le spalle mi voltai verso la vecchia megera e gridai: Ti sei giocata il culo, vecchia! Bada alle mie parole. Lei sibil e fece di nuovo il segno dellocchio maligno. Mi ha fatto venire i brividi disse Ges, guardandosi ancora i graffi sulla mano. Vacci piano con i giudizi, amico, anche tu fai venire i brividi. Dove pensi ci stia portando questo tizio?. Probabilmente in un luogo in cui potr assassinarci o ucciderci. S, far almeno una delle due cose.

11
Dopo il mio tentativo di fuga, non sono pi riuscito a convincere langelo a lasciarmi solo in camera. Nemmeno per il suo adorato Soap Opera Digest. (Be... s: quando uscito per andare a procurarsi il primo numero sarebbe stata unottima occasione per filarmela, ma allora non ci pensavo. Quindi siete pregati di non chiedermelo.) Oggi ho provato a farmi portare una mappa. Nessuno conoscer i posti di cui scrivo, per questo mi serve gli ho detto. Vuoi che scriva in questa lingua perch la gente mi capisca. Allora perch usare nomi di luoghi dimenticati da millenni? Mi serve una cartina. No ha detto langelo. Quando dico che per percorrere un certo tragitto occorrevano due mesi di viaggio in groppa a un dromedario, cosa pu capire questa gente che attraversa un oceano in poche ore? Ho bisogno di conoscere le distanze moderne. No ha ripetuto. (Sapevate che negli alberghi inchiodano la lampada al comodino, rendendola inefficace come arma per far ragionare un angelo testardo? Ho pensato doveste saperlo. Ed un vero peccato: una lampada cos massiccia...) Ma come posso narrare le imprese eroiche dellarcangelo Raziel se non sono in grado di descrivere le localit in cui vennero compiute? Forse vuoi che scriva: Oh, e poi, da qualche parte a sinistra della Grande Muraglia, apparve quel ratto bastardo di Raziel... aveva un aspetto orribile, considerato che - forse - aveva percorso una notevole distanza? questo che vuoi? O sarebbe meglio: E poi, ad appena un chilometro e mezzo dal porto di Tolemaide, fummo ancora onorati dalla splendente magnificenza dellarcangelo Raziel? Allora? Scegli. So che state pensando che langelo mi salv la vita quando Titus mi gett in mare e che dovrei essere pi indulgente nei suoi confronti, giusto? E che non dovrei tentare di manipolare una povera creatura a cui stato dato un ego ma non il libero arbitrio, n la capacit di elaborare pensieri creativi. Ho ragione? Okay, ottima osservazione. Ma vi prego di ricordare che langelo intervenne a mio favore solo perch Ges pregava per la mia salvezza. E che, nel corso degli anni, avrebbe potuto risparmiarci un bel po di difficolt se ci avesse aiutato pi spesso. E, per favore, non dimenticate che - sebbene sia forse la creatura pi bella su cui abbia mai posato gli occhi - Raziel un idiota completo. Nondimeno, lappello al suo ego funzion. Ti procurer una cartina. E lha fatto. Sfortunatamente, il portiere riuscito a rimediare soltanto una mappa mondiale distribuita da una compagnia aerea collegata allhotel. Quindi chiss quanto accurata. Stando a essa, la nostra successiva tappa misura quindici centimetri e ci costerebbe trentamila miglia a tariffa speciale. Spero che serva a chiarirvi le idee. Il mercante si chiamava Ahmad Mahadd Ubaidullaganji, ma ci chiese di chiamarlo maestro. Noi optammo per Ahmad. Ci guid attraverso la citt fino al pendio di una collina dovera accampata la sua carovana. Era proprietario di cento dromedari che stava conducendo lungo la Via della Seta, oltre a una dozzina di uomini, due capre, tre cavalli e una donna straordinariamente scialba di nome Kanuni. Ci port nella sua tenda, che era pi grande delle case in cui io e Ges eravamo cresciuti. Ci

sedemmo su tappeti sontuosi, e Kanuni ci serv datteri ripieni e vino da una brocca a forma di drago. Allora, che cosa vuole il Figlio di Dio dal mio amico Baldassarre? volle sapere Ahmad. Prima che avessimo modo di rispondere, sbuff e rise fino alle lacrime, e per poco non vers il vino. Aveva il viso tondo con gli zigomi alti, e due occhietti neri che sincrespavano agli angoli per il troppo ridere e per il vento del deserto. Mi dispiace, amici miei, ma non mi ero mai trovato alla presenza del figlio di un dio, prima dora. A proposito, che dio sarebbe tuo padre?. Be, il Dio gli dissi. Gi. Proprio lui conferm Ges. E come si chiama?. Pap. Non dobbiamo dire il suo nome. Pap! ripet Ahmad. Mi piace. Cominci a ridacchiare di nuovo. So che siete ebrei e che non avete il permesso di pronunciare il nome di Dio... volevo solo vedere se lavreste fatto. Pap. Questa bella. Non voglio essere scortese intervenni e sicuramente il cibo e il vino sono di nostro gradimento, ma si sta facendo tardi e hai detto che ci avresti portato da Baldassarre. E lo far. Partiremo domattina. Partire? E per dove? domand Ges. Per Kabul, la citt in cui vive adesso. Non lavevo mai sentita nominare, e intuii che non era un bene. E quanto dista da qui?. Dovremmo raggiungerla in meno di due mesi, con i dromedari. Se avessi saputo quello che so adesso, forse mi sarei alzato in piedi esclamando: Dannazione, amico, sono oltre quindici centimetri e trentamila miglia a tariffa speciale!. Ma allepoca non ero cos informato, e mi limitai a un Merda. Vi porter a Kabul disse Ahmad ma che cosa potete fare per pagarvi il viaggio?. Io sono pratico di falegnameria. Il mio patrigno mi ha insegnato a sistemare le selle per dromedari. E tu?. Guard me. Che cosa sai fare?. Pensai alla mia esperienza come scalpellino, e la accantonai immediatamente. E nemmeno il mio apprendistato come idiota del villaggio - su cui avrei sempre potuto ripiegare, o almeno cos pensavo - mi avrebbe aiutato. Di recente avevo acquisito qualche abilit come educatore sessuale, ma immaginavo che non ci sarebbe stato bisogno di una figura simile durante un viaggio di due mesi, con quattordici uomini e una donna bruttina. Quindi che cosa potevo fare? Cosa mi sarei potuto inventare per essere utile durante il cammino per Kabul? Se qualcuno dovesse tirare le cuoia, me la cavo molto bene come dolente dissi. Vuoi sentire un lamento funebre?. Ahmad rise fino a tremare, poi chiam Kanuni per farsi portare la borsa. Quando lebbe tra le mani, frug allinterno e tir fuori i tritoni essiccati che aveva comprato dalla vecchia megera. Tieni, ti serviranno. I dromedari mordono. Senza alcun motivo, ti massacrano di botte, ti prendono a calci, muggiscono e poi ti sputano, ti ruttano e ti scoreggiano addosso. Nel migliore dei casi sono testardi, nel peggiore incredibilmente irritabili. Se li provochi, ti mordono. Se inserisci un anfibio disidratato nel sedere di

un dromedario, lui ritiene di essere stato provocato: doppiamente provocato, dal momento che successo mentre dormiva. Sono prudenti e si muovono furtivamente. Mordono. Posso curarti disse Ges, osservando i segni lasciati da quei denti enormi sulla mia fronte. Stavamo seguendo la carovana di Ahmad lungo la Via della Seta, che non era una strada e non era fatta di seta. In effetti, era uno stretto sentiero che si snodava attraverso il deserto roccioso e inospitale nelle zone montuose di quella che oggi si chiama Siria, per giungere nel deserto pianeggiante - e altrettanto inospitale - dellodierno Iraq. Sessanta giorni con un dromedario, ha detto. Quindi non dovremmo stare in sella, anzich camminare?. Ti mancano i tuoi amici dromedari, eh?. Ghign: quel suo ghigno arrogante da Figlio di Dio. Ma forse era del tutto normale. Sono solo stanco. Sono stato sveglio mezza nottata, per prenderli di sorpresa. Lo so. Mi sono dovuto alzare allalba per sistemare una sella, prima di partire. Gli strumenti di Ahmad lasciano un po a desiderare. Continua pure a fare il martire, Ges, e dimentica quello che ho fatto io. Sto solo dicendo che dovremmo procurarci dei dromedari, invece di camminare. Lo faremo. Solo, non ora. Gli uomini della carovana erano tutti in sella, anche se molti di loro - Kanuni inclusa - montavano dei cavalli. I dromedari portavano immensi pacchi di utensili di ferro, tinture in polvere e legno di sandalo diretti in Oriente. Alla prima oasi montana che attraversammo, Ahmad scambi i cavalli per quattro dromedari in pi, e finalmente diede i finimenti anche a me e a Ges. La sera cenavamo con gli altri uomini: ci dividevamo grano cotto o pane con pasta di sesamo, qualche pezzo di formaggio, ceci schiacciati con aglio, ogni tanto della carne di capra e quella bevanda calda e scura che avevamo scoperto ad Antiochia (mischiata con zucchero di datteri e guarnita con latte di capra schiumato e cannella, secondo i miei suggerimenti). Ahmad cenava da solo nella sua tenda, mentre noi mangiavamo sotto la tenda aperta che avevamo allestito per ripararci durante le ore pi calde della giornata. Nel deserto la temperatura aumenta con il passare delle ore, e cos il momento pi caldo era il tardo pomeriggio, appena prima che il vento rovente del tramonto dissolvesse le ultime gocce di umidit sulla pelle. Nessuno degli uomini di Ahmad parlava laramaico o lebraico, ma tutti conoscevano abbastanza il greco e il latino da prendere in giro me e il mio amico per diverse cose (in primo luogo, naturalmente, il mio ruolo di capo decostipatore di dromedari). Venivano da una mezza dozzina di terre differenti, alcune mai sentite nominare. Qualcuno era nero come gli etiopi, con la fronte alta e le membra lunghe e aggraziate, mentre altri erano tozzi con le gambe arcuate, le spalle possenti, gli zigomi alti e un paio di baffi lunghi e attorcigliati come quelli di Ahmad. Nessuno era grasso, debole o lento. Avevamo lasciato Antiochia da meno di una settimana, quando ci rendemmo conto che bastavano due uomini per badare e guidare una carovana di dromedari: allora perch un tipo scaltro come Ahmad si sarebbe portato dietro tanti servi? Banditi ci disse, aggiustando la propria mole per trovare una posizione pi comoda in sella al suo dromedario. Sarebbero sufficienti due stupidi come voi se si trattasse soltanto di badare agli animali. Loro sono guardie. Perch pensate che portino archi e lance?. Gi dissi, lanciando unocchiataccia al mio amico, non hai visto le lance? Sono guardie.

Ehm... Ahmad, non dovremmo averne un paio anche noi... quando arriveremo nella zona dei banditi?. Ci seguono da cinque giorni, ormai ci inform. Non ne abbiamo bisogno rispose Ges. Non lascer che un uomo commetta un furto. Se qualcuno vuole qualcosa da me, non ha che da chiedere e io glielo dar. Dammi il resto dei tuoi soldi. Scordatelo. Ma hai appena detto.... S, ma non era riferito a te. Spesso, la notte, io e Ges dormivamo allaperto, fuori dalla tenda di Ahmad; o, se era troppo freddo, tra i dromedari. Sopportavamo i loro grugniti e il loro russare pur di ripararci dal vento. Le guardie dormivano in tende a due posti, tranne un paio che vegliavano tutta la notte. Spesso, quando ormai sullaccampamento era sceso il silenzio da diverse ore, io e Ges ci mettevamo distesi a guardare le stelle, ponendoci le grandi domande della vita. Ges, pensi che i banditi ci rapineranno e ci ammazzeranno? O si limiteranno a derubarci?. La prima che hai detto fece lui. E, nel caso non trovassero qualcosa che abbiamo nascosto, ci torturerebbero per farci rivelare il nascondiglio. Giusto. Credi che Ahmad faccia sesso con Kanuni? mi chiese. So che cos. Me lha detto lui. Come pensi che sia? Tra loro, intendo. Lui cos grasso e lei cos... be, lo sai. Francamente, amico, preferirei non pensarci. Ma grazie per avermi messo in testa quellimmagine. Vuoi dire che riesci a immaginarli insieme?. Finiscila, Ges. Non posso spiegarti com il peccato. Dovrai capirlo da te. Quale sar il prossimo passo? Dovr ammazzare qualcuno per dirti che cosa si prova a uccidere?. No, non voglio uccidere. Be, potresti essere costretto a farlo. Non credo che i Romani se ne andranno solo perch glielo chiedi tu. Trover un modo. Ancora non so quale. Non sarebbe divertente se tu non fossi il Messia? Se ti astenessi dal conoscere le donne tutta la vita, per poi scoprire che sei un profeta minore?. Gi, proprio divertente fece lui. Ma non sorrideva. Forse un pochino?. Il viaggio sembr farsi sorprendentemente veloce una volta che fummo certi di essere seguiti dai banditi. Questo ci dava qualcosa di cui parlare e ci aiutava a mantenere la schiena elastica, dal momento che stavamo sempre a contorcerci in sella ai nostri dromedari per controllare lorizzonte. Ero quasi triste quando finalmente, dopo essere stati sulle nostre tracce per dieci giorni, decisero di attaccarci. Ahmad, di solito in testa alla carovana, rimase indietro e cavalc accanto a noi. I banditi ci tenderanno unimboscata allinterno di quel passo disse. La strada si snodava in una gola con ripidi pendii su entrambi i lati, sormontati da file di enormi

massi e torri erose dal vento. Sono nascosti tra quei macigni in cima alle due creste disse Ahmad. Non fissateli, ci farete scoprire. Se sai che stanno per attaccarci, perch non ci fermiamo e non proviamo a difenderci?. In un modo o nellaltro ci attaccheranno. Meglio unimboscata di cui siamo a conoscenza che una di cui non sappiamo nulla. Inoltre, loro non sanno che noi sappiamo. Le tozze guardie baffute estrassero dei piccoli archi dalle sacche che portavano dietro alle selle e, con la stessa facilit con cui un uomo si sarebbe potuto togliere una ragnatela dalle ciglia, ne tesero le corde. Guardandoli da lontano a stento li avresti visti muoversi. Che cosa vuoi che facciamo? chiesi ad Ahmad. Cercate di non farvi ammazzare. Soprattutto tu, Ges. Baldassarre andrebbe su tutte le furie se mi presentassi con il tuo cadavere. Un momento disse il mio amico Baldassarre sa che stiamo andando da lui?. Certo rise luomo. stato lui a dirmi di cercarti. Cos, pensi che mi metta ad aiutare tutte le coppie di mezze cartucce che incontro al mercato di Antiochia?. Mezze cartucce?. Per un attimo mi ero scordato dellimboscata. E quanto tempo fa successo?. Non so, la prima volta che lasci Antiochia per Kabul, forse una decina danni fa. Adesso non importa, devo tornare da Kanuni, i banditi le fanno paura. Lascia che le diano unocchiata dissi. E vedremo chi fa paura a chi. Non guardate verso le montagne ci disse Ahmad, mentre si allontanava in sella al suo dromedario. I banditi scesero dai lati della gola come una valanga sincronizzata, spingendo i loro dromedari a rotta di collo e facendo scorrere un fiume di rocce e sabbia davanti a loro. Erano venticinque, forse trenta, tutti vestiti di nero: una met di loro cavalcava, armata di spade o bastoni, laltra met veniva a piedi con lunghe lance adatte a sventrare un uomo in sella. Mentre si lanciavano alla carica, scivolando tutti insieme lungo i pendii del canyon, le guardie di Ahmad ruppero la nostra carovana esattamente nel mezzo aprendo un varco nella strada proprio dove i banditi avrebbero portato lattacco; ma erano cos lanciati che non riuscirono a cambiare direzione. Nel tentativo di ritirarsi, tre dei loro dromedari finirono a terra. Le nostre guardie si mossero in due gruppi, tre davanti con le lance lunghe, gli arcieri appena dietro. Quando furono pronti, questi ultimi scoccarono i loro dardi contro i banditi, e ogni ribaldo che cadeva ne portava con s altri due o tre, fino a quando la carica non si fu trasformata in una vera e propria valanga di pietre, uomini e dromedari rotolanti. Le bestie muggivano e sentivamo il rumore delle ossa che si spezzavano e le grida degli uomini, mentre rotolavano in una massa sanguinosa sulla Via della Seta. Quando si rialzavano e cercavano di caricare le nostre guardie, venivano fermati dalle frecce. Un bandito arriv fino a noi in sella al suo dromedario e si port in fondo alla carovana, dove i tre lancieri lo tirarono gi tra schizzi di sangue. Ogni movimento nella gola veniva bloccato da una freccia. Un bandito con una gamba rotta tent di risalire il pendio strisciando, ma fu fermato da un dardo nella nuca. Sentii un gemito alle mie spalle e, prima che avessi il tempo di girarmi, Ges mi pass accanto al galoppo, superando gli arcieri e i lancieri lungo il nostro lato della carovana, diretto verso la massa di cadaveri e moribondi. Salt gi dal dromedario e si mise a correre intorno ai corpi come un folle,

agitando le braccia e urlando fino a quando non riuscii a udire la sua voce stridula; a furia di gridare aveva la gola infiammata. Basta! Smettetela!. Un bandito si mosse, cercando di rimettersi in piedi, e i nostri arcieri lo abbatterono di nuovo. Ges gli si gett sopra e lo schiacci a terra. Sentii Ahmad che ordinava ai suoi di fermarsi. La brezza gentile del deserto sollev una nuvola di polvere dal canyon. Un dromedario con una zampa rotta muggiva di dolore, e una freccia nellocchio lo mise a riposo per sempre. Ahmad prese la lancia a una delle guardie e si diresse verso Ges, che stava facendo da scudo al bandito. Spostati gli disse, la lancia pronta a colpire. Bisogna finirlo. Il mio amico si guard intorno. Tutti i predoni e i loro animali erano morti. Nella polvere scorrevano rivoli di sangue. Le mosche si stavano gi radunando per banchettare. Ges cammin in mezzo a quella distesa di cadaveri, fino a premere il petto contro la punta di bronzo della lancia di Ahmad. Aveva il viso solcato dalle lacrime. Questo sbagliato! grid. Erano banditi. Se non lavessimo fatto, ci avrebbero ucciso per portarci via ogni cosa. Forse il tuo Dio, tuo padre, non distrugge chi pecca? Adesso levati. Lascia che gli dia il colpo di grazia. Io non sono mio padre, e non lo sei nemmeno tu. Non ucciderai questuomo. Ahmad abbass la lancia e scosse il capo, sconsolato. Morir comunque, ragazzo. Sentivo le guardie che si muovevano irrequiete, non sapendo che cosa fare. Dammi il tuo otre disse il mio amico. Ahmad glielo gett e fece girare il suo dromedario per tornare dalle guardie che lo stavano aspettando. Ges lo port al bandito ferito e gli tenne la testa sollevata mentre beveva un goccio dacqua. Una freccia spuntava dallo stomaco, e la tunica nera era lucida per il sangue. Ges gli mise delicatamente la mano sugli occhi, come se gli stesse dicendo di dormire, e poi gli strapp via il dardo e lo mise da una parte. Luomo rimase immobile, e lui gli premette una mano sulla ferita. Da quando Ahmad aveva dato ordine di sospendere lattacco, le guardie non si erano pi mosse. Osservavano. Qualche minuto dopo il bandito si tir su a sedere e Ges si allontan, sorridendo. In quellistante spunt una freccia dalla fronte delluomo, che cadde a terra morto. No!. Ges si volt per guardare il lato della carovana dove stava Ahmad. La guardia che aveva lanciato il dardo aveva ancora larco in mano, quasi fosse pronta a scoccarne un altro per completare il lavoro. Urlando di rabbia, Ges gesticol con la mano aperta, quasi stesse colpendo laria, e la guardia vol gi dal dromedario e fin a terra. Basta! grid il mio amico. Quando luomo si tir su a sedere, i suoi occhi sembravano lune dargento conficcate nelle orbite. Era diventato cieco. Io e Ges non aprimmo bocca per due giorni, e fummo spediti in fondo alla carovana perch le guardie avevano paura di noi; presi un sorso dacqua dal mio otre e glielo passai. Lui bevve e me lo riconsegn. Grazie. Sorrise e capii che sarebbe stato bene. Ehi, Ges, fammi un favore. Cosa?. Ricordami di non farti mai incazzare, okay?. La citt di Kabul sorgeva su cinque colline scoscese, con strade disposte a terrazze e palazzi

costruiti in parte allinterno delle alture. Non cera traccia di influenze greche o romane nellarchitettura; invece gli edifici pi grandi avevano tetti rivestiti di tegole che si sollevavano agli angoli, uno stile che avremmo incontrato in tutta lAsia durante il nostro viaggio. Le persone erano perlopi forti e tenaci, somigliavano agli arabi ma non avevano la pelle lucente di chi segue una dieta ricca di olio doliva. Sembravano pi scarne, tirate per il vento freddo e secco del deserto montano. Al bazar cerano mercanti provenienti dalla Cina e altri uomini che somigliavano ad Ahmad e ai suoi arcieri, una razza che i cinesi definivano semplicemente barbara. I cinesi hanno tanta paura della mia gente che hanno costruito un muro alto come il palazzo pi imponente del mondo, largo come il viale pi ampio di Roma, e lungo dieci volte la distanza che pu coprire locchio umano disse Ahmad. Ah-ha dissi, e intanto pensavo: infido sacco di merda. Ges non gli rivolgeva la parola dal giorno dellattacco dei banditi, ma sorrise compiaciuto sentendo la storia del grande muro. Bene fece Ahmad. Questa notte resteremo alla locanda. Domani vi porter da Baldassarre. Se partiamo presto riusciremo a essere l per mezzogiorno, e a quel punto non sarete pi un problema mio ma del mago. Ci vediamo allalba davanti allentrata. Quella sera, per cena, il locandiere e la moglie ci servirono agnello speziato e riso, insieme a una sorta di birra di riso che ci lav via dalla gola due mesi di sabbia del deserto, provocandoci una gradevole sensazione di stordimento. Per risparmiare prendemmo due pagliericci sotto le gronde ampie e curve e, sebbene fosse un conforto avere un tetto sopra la testa dopo mesi, scoprii che mi mancava il fatto di guardare le stelle mentre mi addormentavo. Rimasi a lungo l disteso, sveglio e semiubriaco, mentre Ges dorm il sonno degli innocenti. Lindomani trovammo Ahmad davanti alla locanda con due delle sue guardie africane e un paio di dromedari extra al seguito. Forza. Per voi il viaggio sta per finire, ma per me questa solo una deviazione disse. Ci lanci una crosta di pane e un bel pezzo di formaggio ciascuno, dal che dedussi che avremmo dovuto fare colazione in viaggio. Lasciammo Kabul per andare verso le colline, fino a quando non ci ritrovammo in un labirinto di gole che serpeggiava tra le montagne scoscese. Queste sembravano scolpite da Dio nellargilla e lasciate a cuocere al sole fino ad assumere unintensa sfumatura dorata, risplendevano di una luce che divorava e distruggeva le ombre. A mezzogiorno avevo perso completamente il senso dellorientamento, e non avrei potuto giurare che non stessimo ripercorrendo gli stessi canaloni, ancora e ancora; ma le guardie nere di Ahmad sembravano conoscere la strada. Alla fine ci condussero oltre una curva e ci ritrovammo davanti a una parete verticale alta una sessantina di metri, che si distingueva dalle altre perch aveva finestre e terrazzini. Era un palazzo ricavato nella roccia solida. Alla base cera una porta corazzata, talmente imponente che pensai ci sarebbero voluti venti uomini per aprirla. La dimora di Baldassarre annunci Ahmad, pungolando il suo dromedario perch si inginocchiasse per permettergli di smontare. Ges mi diede un colpetto con il frustino. Ehi, questo che ti aspettavi?. Scossi il capo. Non so che cosa mi aspettassi. Forse qualcosa. .. non so... di pi piccolo. Ritroveresti la strada attraverso queste gole, in caso di necessit?. No. E tu?. No.

Ahmad si avvi ondeggiando verso la grande porta e tir una corda che pendeva da un buco nel muro. Da qualche parte, allinterno, sentimmo suonare unenorme campana (solo in seguito scoprimmo che si trattava di un gong). Nel portone si apr un uscio pi piccolo, da cui fece capolino una ragazza. Che cosa volete?. Aveva il viso tondo e gli zigomi alti tipici delle orientali, e sopra gli occhi aveva dipinte due grandi ali blu. Sono Ahmad. Ahmad Mahadd Ubaidullaganji. Ho portato a Baldassarre il ragazzo che stava aspettando. Fece un gesto nella nostra direzione. La ragazza parve scettica. pelle e ossa. Sicuro che sia lui?. lui. Di a Baldassarre che mi deve del denaro. Laltro chi ?. Il suo amico scemo. Per lui non chieder nulla. Hai portato le zampe di scimmia? chiese la ragazza. S, e anche le altre erbe e i minerali che mi aveva chiesto Baldassarre. Daccordo, aspetta qui. Chiuse la porta, e dopo un secondo era di nuovo l. Mandami soltanto i due ragazzi. Baldassarre li esaminer e poi tratter con te. Non c bisogno di tutti questi misteri, donna. Sono stato in casa di Baldassarre un centinaio di volte. Non perdiamo tempo, aprimi. Silenzio! grid lei. Il grande Baldassarre non si fa prendere in giro. Mandami soltanto i ragazzi. Quindi sbatt la porticina e sentimmo leco della sua risata stridula dalle finestre soprastanti. Ahmad scosse il capo, disgustato, e ci fece segno verso la porta. Andate. Non so che cosabbia in mente, ma andate. Ges e io smontammo dai dromedari e prendemmo i nostri bagagli, dirigendoci verso il portone. Il mio amico mi guardava come se si stesse chiedendo che cosa fare. Era sul punto di afferrare il cordino per suonare il campanello, ma il portone si apr di una fessura larga abbastanza per far entrare uno di noi messo di traverso. Allinterno era buio pesto, eccezion fatta per una stretta striscia di luce che non ci permise di distinguere nulla. Ges mi guard di nuovo e sollev le sopracciglia. Io sono solo lamico scemo, quello gratis gli dissi con un inchino. Prego, dopo di te. Entr, e io gli andai dietro. Ci eravamo addentrati per un paio di metri quando il portone si richiuse con un forte rimbombo, lasciandoci nelloscurit pi completa. Sono certo di aver sentito delle cose che mi correvano intorno ai piedi. Davanti a noi apparve un lampo luminoso, e un istante dopo si lev una colonna di fumo rosso illuminata da una luce che proveniva da un punto del soffitto. Odorava di zolfo e mi faceva bruciare il naso. Ges toss e indietreggiammo entrambi fino a toccare la porta con la schiena, quando dal fumo usc una figura. Lui... quellessere... era alto come due uomini messi uno sullaltro, ed era magro. Indossava unampia veste viola con degli strani simboli ricamati in oro e in argento. Portava il cappuccio e non riuscivamo a vedergli il viso: solo due occhi rossi infossati in una distesa nera. Sollev una lampada come se volesse studiarci alla luce. Satana dissi sottovoce al mio amico, premendo contro il portone di ferro con tanta forza che sentii le schegge di ruggine penetrarmi nella pelle attraverso la veste. Non Satana disse lui. Chi osa disturbare linviolabilit della mia fortezza? tuon la figura. Solo sentendo la sua voce per poco non me la feci sotto.

Sono Ges di Nazaret disse il mio amico cercando di mostrarsi disinvolto, ma la voce gli si ruppe su quellultima parola. E questo Biff, pure di Nazaret. Stiamo cercando Baldassarre. Venne a cercarmi a Betlemme, quando nacqui. E adesso devo fargli qualche domanda. Baldassarre non appartiene pi a questo mondo. Lessere infil una mano nel mantello ed estrasse un pugnale incandescente, che tenne sollevato e poi si conficc nel petto. Seguirono unesplosione, un lampo e un ruggito tormentoso, come se qualcuno avesse ucciso un leone. Ges e io ci voltammo e grattammo freneticamente la superficie del portone, in cerca del fermo. Emettevamo un suono incoerente e terrorizzato che potrei descrivere soltanto come la versione verbale di una corsa, una sorta di ululato prolungato e ritmico che cess solo quando i nostri polmoni si furono svuotati. Poi udii quella risata e Ges mi afferr per un braccio. La risata crebbe di volume. Ges mi fece girare perch guardassi in faccia la morte in viola. Mentre mi voltavo, loscura figura gett indietro il cappuccio e vidi il volto nero e ghignante e la testa rasata di un uomo: un uomo molto alto, ma nulla di pi. Apr la veste e capii che, in effetti, era una persona normale: stava in piedi sulle spalle di due giovani asiatiche, nascoste sotto il lunghissimo abito. Vi stavo solo prendendo in giro disse lui. E ridacchi. Salt gi dalle spalle delle due donne e respir profondamente, prima di piegarsi in due tenendosi la pancia per le risate. Dagli occhi castani scendevano le lacrime. Avreste dovuto vedere le vostre facce. Ragazze, li avete visti?. Le due donne, vestite di semplici abiti di lino, non avevano unaria cos divertita. Sembravano imbarazzate e un po impazienti, come se avessero preferito trovarsi in qualunque altro posto piuttosto che l, a fare quella messinscena. Baldassarre? chiese Ges. In persona rispose lui. Sulle sue gambe, era poco pi alto di me. Chiedo scusa, non mi capita spesso di ricevere visite. Quindi tu sei Ges?. S rispose lui, con un tono piuttosto tagliente. Non ti avevo riconosciuto, senza le fasce da neonato. E questo il tuo servo?. il mio amico Biff. lo stesso. Entra e porta anche lui. Le ragazze si occuperanno di Ahmad, per il momento. Si avvi lungo un corridoio che penetrava nella montagna, con la lunga veste viola che lo seguiva come la coda di un drago. Restammo l accanto alla porta, immobili: poi ci rendemmo conto che, dopo aver svoltato langolo con la sua lampada, noi saremmo ripiombati nel buio. Cos gli andammo dietro. Pensai al nostro lungo viaggio e a quello che ceravamo lasciati alle spalle, ed ebbi la sensazione di poter dare di stomaco da un momento allaltro. Un saggio? dissi a Ges. Mia madre non mi ha mai mentito. Non che tu sappia.

12
Con la scusa della vescica iperattiva sono riuscito a trascorrere in bagno abbastanza tempo per finire di leggere il Vangelo di Matteo. Non so chi sia lautore, ma di certo non il nostro Matteo. Lui era un genio con i numeri (che altro ci si potrebbe aspettare da un esattore delle tasse?), ma non riusciva nemmeno a scrivere il suo nome nella sabbia senza infilarci dentro tre errori. Chiunque abbia scritto questo Vangelo devessersi basato su informazioni di seconda - se non di terza-mano. Non sono qui per criticare... ma vi prego... non mi nomina neanche una volta! Zero. So che le mie proteste vanno contro quellumilt che Ges ci ha insegnato... Ma ero il suo migliore amico. Per non parlare del fatto che questo Matteo (ammesso che sia il suo vero nome) si preoccupa di descrivere la genealogia di Ges fino a re Davide, ma tralascia completamente il periodo intercorso tra la nascita di Ges e larrivo dei tre saggi a Betlemme e gli ultimi anni della sua vita, dai trenta in poi. Trenta! Come se non fosse successo niente tra i giorni in cui era nella mangiatoia e il momento in cui fummo battezzati da Giovanni. Cribbio. Comunque, adesso so perch mi hanno riportato dal regno dei morti per farmi scrivere il mio Vangelo. Se il resto di questo Nuovo Testamento somiglia al libro di Matteo, c bisogno di qualcuno che racconti la vita di Ges. Qualcuno che fosse presente al momento dei fatti... come il sottoscritto. Non riesco a credere di non essere stato menzionato nemmeno una volta. E mi trattengo a stento dal chiedere a Raziel che cosa accidenti sia successo. Probabilmente si manifest con cento anni di ritardo per correggere questo Matteo... Oh cielo, un pensiero spaventoso corretto dallangelo idiota. Devo impedirlo. E il finale? Dove lha preso? Vedr che cosha da dire questaltro tizio, Marco, ma non sono molto speranzoso. La prima cosa che notammo della fortezza di Baldassarre fu che non cerano angoli retti. O meglio, non cerano angoli, punto. Solo curve. Mentre seguivamo il mago lungo i numerosi corridoi, da un livello allaltro, non vedemmo un solo gradino squadrato, soltanto rampe a spirale che portavano da un piano al successivo. Una volta saliti ai piani superiori, dalle finestre entrava costantemente luce, e la sensazione lugubre che avevamo provato allinizio se ne and subito. La pietra delle pareti era pi gialla rispetto al calcare di Gerusalemme, ma aveva lo stesso aspetto liscio. Nel complesso, avevi limpressione di camminare attraverso le viscere tirate a lucido di qualche enorme creatura vivente. Sei stato tu a costruire questo posto, Baldassarre? chiesi. Oh, no rispose senza voltarsi. Questo posto sempre stato qui... io ho semplicemente rimosso la roccia che lo occupava. Oh feci io, senza riuscire a saperne di pi. Non incontrammo porte, solo una miriade di aperture ad arco, e portali circolari che si aprivano su stanze di svariate forme e dimensioni. Quando superammo una soglia a forma di uovo chiusa da una tenda di perline, Baldassarre mormor: Le ragazze stanno qui dentro. Ragazze? chiesi. Ragazze? chiese Ges.

Esatto, sciocchini. Sono esseri umani come voi, solo pi intelligenti e con un odore pi gradevole. Be, questo lo sapevo anchio. V oglio dire, le avevamo viste quelle due, no? Sapevo chi erano le ragazze. Prosegu fino a quando non giungemmo davanti allunica porta presente oltre a quella dingresso: un altro mostro enorme e corazzato, chiuso da tre spranghe della circonferenza del mio braccio e da un pesante lucchetto dottone che portava incisi strani caratteri. Il mago si ferm e accost un orecchio alla porta, facendo tintinnare lingombrante orecchino doro contro una delle spranghe. Si volt verso di noi e sussurr qualcosa, e per la prima volta vidi chiaramente che era molto anziano, malgrado la risata fragorosa e il passo scattante. Potete andare dove volete, finch restate qui, ma non dovete mai aprire questa porta. Xiong zai. Xiong zai ripetei a Ges, nel caso non avesse sentito. Xiong zai fece lui annuendo, anche se non aveva capito nulla. Suppongo che lumanit sia nata allo scopo di andare incontro alle tentazioni. Se il progresso una cosa positiva, allora questo il nostro dono pi prezioso (che cos la curiosit se non una tentazione intellettuale? E quale progresso pu esserci senza curiosit?). Daltra parte, si pu definire un dono una s profonda debolezza? Non sar piuttosto un difetto di progettazione? A chi va la responsabilit delle sofferenze umane? Alla tentazione stessa o - pi semplicemente - alla mancanza di giudizio davanti a essa? In altre parole, di chi la colpa? Delluomo o di un progettista scadente? Perch resto convinto di una cosa: se Dio non avesse detto ad Adamo ed Eva di evitare il frutto dellalbero della conoscenza del bene e del male, la razza umana se ne andrebbe ancora in giro nuda, danzerebbe beatamente e passerebbe il tempo a dare un nome agli oggetti, tra snack, pisolini e passi di danza. Allo stesso modo, se quel primo giorno Baldassarre fosse passato davanti alla gigantesca porta corazzata senza darci avvertimenti, probabilmente non mi sarei voltato a guardarla una seconda volta e, di nuovo, ci saremmo potuti risparmiare un bel po di guai. mia la colpa di ci che accadde? O dellautore della tentazione, Dio? Baldassarre ci guid in una grande stanza con festoni di seta che penzolavano dal soffitto, e con il pavimento coperto di cuscini e tappeti pregiati. Diversi tavolini bassi erano apparecchiati con vino, frutta, formaggio e pane. Riposate e rifocillatevi disse Baldassarre. Sar di ritorno quando avr finito di trattare con Ahmad. E se ne and in tutta fretta, lasciandoci soli. Okay dissi al mio amico scopri quello che ti serve da questo tizio, cos possiamo rimetterci in cammino per raggiungere laltro saggio. Non sono sicuro che sar una cosa tanto rapida. In effetti potremmo restare qui per un po di tempo. Forse per anni. Anni? Ges, siamo in mezzo al nulla, non possiamo restare qui cos a lungo. Biff, io e te siamo cresciuti in mezzo al nulla. Qual la differenza?. Le ragazze. Cio?. Non cominciare. Sentimmo delle risate che percorsero il corridoio ed entrarono nella stanza, seguite di l a poco da

Baldassarre e Ahmad, che si gettarono sui cuscini e cominciarono a mangiare la frutta e i formaggi messi a disposizione. Allora disse Baldassarre a Ges Ahmad mi ha raccontato che hai cercato di salvare un bandito, e che nel farlo hai accecato uno dei suoi uomini senza neppure toccarlo. Davvero impressionante. Ges abbass il capo. stata una carneficina. Affliggiti pure, ma considera anche le parole del maestro Lao Tzu: Le armi sono strumenti di sventura. Non c morte naturale per i violenti. Ahmad chiese il mio amico che cosa succeder alla tua guardia? Quella che ho.... Ormai non mi serve pi. Ed un peccato, perch era il migliore tra gli arcieri. Lo lascer a Kabul. Mi ha chiesto di dare i soldi che gli spettano alle sue due mogli, una ad Antiochia e laltra a Dunhuang. Immagino che si metter a fare il mendicante. Chi Lao Tzu? chiesi io. Avrete un bel po di tempo per apprendere gli insegnamenti del maestro mi rispose Baldassarre. Domani vi assegner un tutore che vi insegner il Chi Kung, la via del Respiro del Drago. Ma adesso riposatevi e mangiate. Non incredibile che un cinese possa essere tanto nero? rise Ahmad. Avete mai visto una cosa simile?. Indossavo la pelle di leopardo dello sciamano quando tuo padre era solo un guizzo di luce nel grande fiume delle stelle, Ahmad. Ho imparato la magia animale quando ancora non sapevi camminare, e ho appreso tutti i segreti dei sacri testi magici egiziani prima che ti spuntasse la barba. Se limmortalit sta nella saggezza dei maestri cinesi, allora io sar cinese finch mi andr, indipendentemente dal colore della mia pelle o dal luogo in cui sono nato. Tentai di calcolare la sua et. A quanto diceva doveva essere molto anziano, dal momento che nemmeno Ahmad era un ragazzino. Ma i suoi movimenti erano fluidi e, a quanto potevo vedere, aveva tutti i denti, peraltro perfetti. Non aveva nulla della debolezza e del rimbambimento degli anziani che avevo visto a casa. Come fai a mantenerti cos in forze, Baldassarre? gli chiesi. Magia mi rispose con un sorriso. Non esiste magia allinfuori di quella del Signore disse Ges. Baldassarre si gratt il mento e rispose tranquillo: Allora non esister neppure magia senza il suo consenso, dico bene?. Ges si abbandon sui cuscini, gli occhi fissi sul pavimento. Ahmad scoppi a ridere. La sua magia non cos misteriosa, ragazzi. Baldassarre ha otto giovani concubine che estraggono tutto il veleno dal suo vecchio corpo; cos che si mantiene in forma. Santa polenta! Otto?. Ero sbalordito. Eccitato. Invidioso. Quella stanza chiusa dalla porta corazzata ha qualcosa a che fare con la tua magia? chiese Ges, serio. Il ghigno spar dal viso di Baldassarre. Ahmad spost lo sguardo da Ges al mago, e poi torn a guardare il mio amico, perplesso. Lasciate che vi faccia vedere i vostri alloggi disse Baldassarre. Sar meglio che vi laviate e che riposiate un po. Le lezioni cominceranno domani. Dite addio ad Ahmad, non lo rivedrete tanto presto.

Gli alloggi erano molto spaziosi, pi grandi delle case in cui eravamo cresciuti, con tappeti sul pavimento, sedie costruite con diversi legni scuri ed esotici e intagliate con forme di draghi e leoni, un tavolo, una brocca e un catino per lavarsi. Ciascuna delle nostre stanze aveva una scrivania e un armadio pieno di strumenti per dipingere e disegnare, e una cosa che n io n Ges avevamo mai visto: un letto. A dividere il mio spazio dal suo cera un muro che non arrivava al soffitto, cos potevamo starcene sdraiati a chiacchierare prima di addormentarci, proprio come facevamo nel deserto. E quella prima sera capii che il mio amico era seriamente tormentato da qualcosa. Mi sembri... non so... angosciato gli dissi. per i banditi. Credi che avrei potuto resuscitarli?. Tutti? Non lo so. Avresti potuto?. Ci ho pensato. Forse sarei riuscito a farli camminare e respirare di nuovo... a riportarli in vita. Ma non ci ho nemmeno provato. Perch?. Perch avevo paura che ci avrebbero uccisi e rapinati. Lha detto Baldassarre: Non c morte naturale per i violenti. La Torah dice: Occhio per occhio, dente per dente. Erano dei furfanti. Ma lo sono sempre stati? E lo sarebbero stati ancora, negli anni a venire?. Sicuro: bandito una volta, bandito per sempre. Credo che facciano un giuramento, o qualcosa del genere. E poi non li hai uccisi tu. Ma non li ho nemmeno salvati, e ho privato larciere della vista. Non stato giusto. Eri arrabbiato. Non una giustificazione. Che intendi dire? Tu sei il Figlio di Dio. E Dio ha cancellato lintera umanit con unalluvione perch era arrabbiato. Non sono sicuro che sia corretto. Scusa?. Dobbiamo tornare a Kabul. Devo restituire la vista a quelluomo, ammesso che sia possibile. Ges, questo letto la cosa pi comoda su cui mi sia mai sdraiato. Non possiamo aspettare?. Immagino di s. Rimase a lungo in silenzio, cos pensai che si fosse addormentato. Io non avevo alcuna voglia di dormire, ma non mi andava neppure di parlare di banditi. Ehi, Ges?. Che c?. Che cosa pensi ci sia in quella stanza chiusa dalla porta corazzata? Com che lha chiamata?. Xiong zai. Gi. Xiong zai. Che cos, secondo te?. Non lo so, Biff. Dovresti chiederlo al tuo tutore. Xiong zai significa casa del destino nel gergo del feng shui mi spieg Piccoli Piedi della Danza Divina del Gioioso Orgasmo. Era in ginocchio davanti a un basso tavolo di pietra, su cui cerano due tazze e una teiera di terracotta. Indossava un abito di seta rossa ornato di draghi doro e stretto da una fusciacca nera. I capelli erano neri, lisci e lunghissimi, e li portava raccolti in uno chignon perch non toccassero terra mentre serviva il t. Aveva il viso a forma di cuore e la pelle

liscia come alabastro lucido: se mai aveva visto il sole, le tracce si erano perse da tempo. Portava sandali di legno fermati da nastri di seta e, come avrete intuito dal suo nome, aveva due piedini minuscoli. Dovetti far passare tre giorni prima di trovare il coraggio di chiederle della stanza. Vers il t con grazia squisita, ma senza cerimonie, come aveva fatto nei tre giorni precedenti prima delle lezioni. Questa volta, per, lasci cadere nella mia tazza una goccia di una pozione contenuta in una boccetta di porcellana che portava al collo, appesa a una catenina. Che cosa c l dentro, Gioia?. La chiamavo cos. Il nome intero era troppo lungo per le conversazioni, e agli altri diminutivi (Piedini, Danza Divina e Orgasmo) non aveva reagito bene. Veleno disse con un sorriso. Le labbra erano timide e infantili, ma nei suoi occhi cera unastuzia millenaria. Ah feci io, e assaggiai il t. Era gustoso e fragrante proprio come le altre volte, ma distinsi una punta amarognola. Biff, riesci a indovinare di che cosa tratter la lezione di oggi? mi chiese. Pensavo che mi avresti rivelato che cosa c nella stanza del destino. No. Baldassarre non vuole che tu lo sappia. Riprova. Le dita delle mani e dei piedi cominciavano a formicolarmi, e dun tratto mi accorsi che mi si era intorpidito il cuoio capelluto. Vuoi insegnarmi a preparare la polvere infiammabile usata da Baldassarre il giorno che siamo arrivati?. No, sciocchino. La sua risata aveva il suono musicale di un torrente limpido che scorre sulle rocce. Mi diede un leggero colpetto al petto e caddi allindietro, incapace di muovermi. La lezione di oggi ... sei pronto?. Brontolai. Non riuscivo a fare altro. Avevo la bocca paralizzata. Se qualcuno ti mette del veleno nel t, non berlo. Uh, uh tentai di farfugliare. Bene disse Baldassarre vedo che Piccoli Piedi della Danza Divina del Gioioso Orgasmo ti ha rivelato che cosa tiene nella boccettina che porta al collo. Il mago rise di cuore e si appoggi a un mucchio di cuscini. morto? chiese Ges. Le ragazze deposero il mio corpo paralizzato su alcuni cuscini accanto a lui, poi mi tirarono su perch potessi guardare il mago. Stupenda Via di Rugiada Celestiale Numero Sei - che avevo appena conosciuto e per cui non avevo ancora un soprannome - mi mise delle gocce negli occhi per tenerli idratati, poich non riuscivo pi ad abbassare le palpebre. No disse Baldassarre non morto. soltanto rilassato. Ges mi pungol tra le costole e, naturalmente, non reagii. Decisamente comment. Stupenda Via di Rugiada Celestiale Numero Sei consegn a Ges la fialetta con le gocce per gli occhi e si scus, uscendo dalla stanza insieme alle altre ragazze. Pu vederci e sentirci?. Oh, s. E assolutamente vigile. Ehi, Biff. Sto imparando il Chi mi grid nellorecchio. Fluisce tuttintorno a noi. Non puoi vederlo n sentirlo, ma c. Non necessario urlare disse Baldassarre. Ed la stessa cosa che avrei detto io, se fossi riuscito a dire qualcosa. Ges mi mise qualche goccia negli occhi. Scusa. E poi si rivolse a Baldassarre: Questo veleno

da dove viene?. In Cina ho studiato con un saggio che era stato lavvelenatore reale dellimperatore. Mi ha insegnato questa e molte altre magie dei cinque elementi. Perch un imperatore avrebbe bisogno di una figura del genere?. Questa una domanda che farebbe solo uno zotico. E questa una risposta che darebbe solo un asino disse Ges. Baldassarre rise. E sia, bambino della stella. Una domanda in buona fede merita una degna risposta. Un imperatore ha molti nemici da mandare allaltro mondo, ma soprattutto ne ha tanti che lo ucciderebbero volentieri. Il saggio passava la maggior parte del suo tempo a mescolare antidoti. Quindi esiste un antidoto per questo veleno disse, pungolandomi di nuovo nelle costole. A tempo debito. S, a tempo debito. Prendi ancora un po di vino, Ges. V orrei discutere con te dei gioielli del Tao. I tre gioielli del Tao sono compassione, sobriet e umilt.... Unora dopo, quattro ragazze cinesi mi sollevarono di peso, pulirono il pavimento dove avevo sbavato e mi portarono nei nostri alloggi. Mentre passavamo davanti al portone corazzato, sentii una voce stridente nella mia testa che diceva: Ehi, ragazzo, apri la porta, ma le ragazze non vi badarono. Una volta in camera, mi fecero il bagno e mi fecero bere un brodo molto saporito, quindi mi misero a letto e mi chiusero gli occhi. Sentii entrare Ges, che si prepar per andare a letto. Baldassarre dice che presto ti far somministrare lantidoto da Gioia, ma prima devi imparare la lezione. Dice che questo il metodo cinese. Strano, no?. Se fossi stato in grado di emettere qualche suono, gli avrei detto di s, che era strano. Quindi, tanto perch lo sappiate, le concubine di Baldassarre erano otto, e i loro nomi erano: Piccoli Piedi della Danza Divina del Gioioso Orgasmo, Stupenda Via di Rugiada Celestiale Numero Sei, Tentazione di Luce Dorata della Luna di Settembre, Delicata figura della Lotta tra Due Leoni Imperiali sotto una Coperta, Custode Femminile dei Tre Passaggi Segreti della Grande Amicizia, Cuscini di Seta della Morbidezza Celestiale delle Nuvole, Baccelli di Piselli in Salsa dAnatra con Tagliolini Croccanti, Sue. E, come capita alluomo, mi ritrovai a interrogarmi sulle origini, sulle motivazioni dei nomi e su cose simili, dal momento che le concubine erano una pi bella dellaltra, in qualunque ordine le mettessi. E questo era piuttosto strano. Cos dopo diverse settimane, quando non riuscii pi a sopportare la curiosit che mi graffiava il cervello come un gatto in una cesta, aspettai una delle rare occasioni in cui rimanevo da solo con Baldassarre e chiesi: Perch Sue?. il diminutivo di Susanna. Ecco. La traduzione dei loro nomi per intero era alquanto goffa, e se cercavo di pronunciarli in cinese mi uscivano dei suoni simili a quelli che avrebbe fatto una borsa piena dargenteria che cadeva da una scala (ting, tong, yang, wing...). Cos, Ges e io optammo per i seguenti diminutivi:

Gioia, Numero Sei, Luna, Due Leoni Imperiali, Passaggio Segreto, Cuscini, Baccelli e, naturalmente, Sue. Per Sue non trovammo diminutivi. Fatta eccezione per un gruppo di uomini che portavano le provviste da Kabul ogni due settimane, le otto ragazze si occupavano di tutte le faccende nella fortezza. Malgrado la localit remota e levidente ricchezza contenuta nel palazzo, non cerano guardie. E la cosa mi parve piuttosto curiosa. Nel corso della settimana successiva, Gioia mi istru riguardo ai simboli che avrei dovuto conoscere per poter leggere il Libro dei divini elisir o dei nove treppiedi dellimperatore giallo e il Libro della perla trasparente nei nove cicli e dei nove elisir dei divini immortali . Il piano era il seguente: una volta che avessi acquisito una certa pratica con quei due testi antichi, sarei stato in grado di assistere Baldassarre nella sua ricerca dellimmortalit. A proposito, era questo il motivo per cui eravamo l, e per cui Baldassarre aveva seguito la stella fino a Betlemme quando era nato Ges. Proprio cos: per questo aveva chiesto ad Ahmad di tenere gli occhi aperti nel caso un ragazzino fosse venuto a cercare il mago africano. Baldassarre cercava limmortalit e credeva che Ges possedesse la chiave per ottenerla. Ovviamente, allora non lo sapevamo. Ero particolarmente concentrato mentre studiavo i simboli, e il fatto che non riuscissi a muovere un solo muscolo mi era daiuto. Ogni mattina, Due Leoni Imperiali e Cuscini mi facevano alzare dal letto, mi ficcavano sulla latrina, mi facevano il bagno e mi facevano bere del brodo; poi mi portavano nella biblioteca e mi sistemavano su una sedia, mentre Gioia mi istruiva sui caratteri che dipingeva, con un pennello bagnato, su grosse lastre dardesia poste su cavalletti. Qualche volta le altre ragazze si trattenevano e mi facevano assumere diverse pose che le divertivano e, per quanto mi sentissi infastidito da tale umiliazione, ascoltare le risate infantili e convulse fino al parossismo di Cuscini e Due Leoni Imperiali stava rapidamente diventando il momento culminante delle mie giornate da paralitico. A mezzogiorno Gioia si prendeva una pausa, mentre altre due ragazze - quando non erano di pi mi ficcavano sulla latrina, mi facevano bere altro brodo e mi canzonavano senza piet fino a quando lei non tornava e batteva le mani per mandarle via, dopo averle rimproverate a dovere (malgrado i piedi piccoli, Gioia era il boss delle concubine). Qualche volta, durante le pause, Ges abbandonava le lezioni e veniva in biblioteca a trovarmi. Perch lavete dipinto di blu? chiese. Perch gli dona rispose Baccelli. Due Leoni Imperiali e Passaggio Segreto se ne stavano da un lato, con i pennelli in mano, a rimirare la loro opera. Be, non sar felice di questo quando avr avuto lantidoto, posso assicurarvelo. Poi si rivolse a me: Sai, non sei male blu. Biff, ho parlato a tuo favore con Gioia, ma dice che non hai ancora

imparato la lezione. Invece s, non vero? Smetti di respirare per un secondo se la risposta affermativa. Lo feci. Lo sapevo. Si chin e mi sussurr allorecchio: Si tratta di quella stanza dietro la porta corazzata. questa la lezione che vogliono farti imparare. Ho avuto la sensazione che, se avessi fatto qualche domanda al riguardo, mi sarei ritrovato accanto a te. Si alz in piedi. Adesso devo andare. Devo imparare i tre gioielli. Sono alla compassione. Ma non dura come sembra. Due giorni dopo, di mattina, Gioia venne in camera mia con una tazza di t. Tir fuori la boccetta dalla veste con i draghi e me la mise davanti agli occhi. Li vedi questi due piccoli tappi ai lati dellampolla, uno bianco e uno nero? Questultimo contiene il veleno che ti ho somministrato. Il bianco lantidoto. Credo che tu abbia imparato la lezione. Risposi sbavando, mentre mi auguravo con tutto il cuore che non avesse confuso i tappi. Inclin la boccetta sulla tazza e poi mi fece ingurgitare un po di t; per la verit, una met fin sul davanti della veste. Ci vorr un po perch faccia effetto. E potresti avvertire un leggero disagio mentre il veleno se ne va. Lasci cadere lampolla nellincavo dei suoi seni cinesi, mi diede un bacio sulla fronte e se ne and. Se avessi potuto, avrei ridacchiato per la pittura blu che aveva sulle labbra quando lasci la mia stanza. Un leggero disagio aveva detto. Da dieci giorni o quasi non avevo la minima percezione del mio corpo, poi, tutto dun tratto, le cose ripresero a funzionare. Immaginate, la mattina, di rotolare fuori dal vostro letto caldo per finire in un... ehm, non saprei... in un lago dolio bollente. Per Giosafat, Ges! Sto per strisciare fuori dalla mia pelle. Ci trovavamo nei nostri alloggi, e avevo preso lantidoto circa unora prima. Baldassarre aveva mandato il mio amico a prendermi per farmi accompagnare in biblioteca, allo scopo di vedere cosa stavo facendo. Ges mi pos una mano sulla fronte, ma al posto della calma che normalmente accompagnava quel gesto, giunse una sensazione del tutto diversa: sembrava quasi che mi avesse messo una croce rovente sulla pelle per marchiarmi. Gli scostai la mano. Grazie, ma cos non mi aiuti. Forse ti ci vorrebbe un bagno. Gi provato. Cribbio, questa cosa mi sta facendo impazzire!. Saltellavo in cerchio perch non sapevo che altro fare. Magari Baldassarre pu darti qualcosa. Portami da lui. Non posso starmene seduto qui. Camminammo lungo il corridoio e scendemmo diversi livelli per arrivare in biblioteca. Mentre percorrevamo una delle rampe a spirale, afferrai il mio amico per un braccio. Ges, guarda questa rampa: non noti niente?. Studi la superficie e si sporse per osservarla. No. Dovrei?. E che mi dici delle pareti, dei soffitti e dei pavimenti? Nulla?. Si guard intorno. Sono tutti di solida roccia?. S, ma cosaltro? Guarda bene. Pensa alle case che costruivamo a Zippori. Ora noti qualcosa?.

Non ci sono segni di strumenti?. Esatto dissi. Nelle ultime due settimane ho passato un sacco di tempo a fissare pareti e soffitti, non avendo molto altro da guardare. Non c la minima traccia dellimpiego di uno scalpello, di un piccone, di un martello... niente. come se queste camere fossero state scavate dal vento nel corso di millenni, ma tu sai bene che non cos. Dove vuoi arrivare?. Il fatto che Baldassarre e le sue ragazze ci nascondono molto pi di quanto diano a vedere. Dovremmo chiederlo a loro. No, invece. Non capisci? Dobbiamo scoprire che cosa sta succedendo senza che sappiano che noi sappiamo. Perch?. Perch chiede lui?! Perch lultima volta che ho fatto una domanda mi hanno avvelenato, ecco perch. E sono convinto che, se Baldassarre non pensasse che tu hai qualcosa che vuole, non avrei mai avuto lantidoto. Ma io non ho nulla disse, sincero. Forse non sai di averlo, ma non puoi andartene in giro a chiedere che cos. Dobbiamo essere attenti. Scaltri. E dobbiamo spiarli. Ma io non sono bravo a fare queste cose. Gli misi un braccio intorno alle spalle. Non sempre cos fico essere il Messia, eh?.

13
Potrei prendere a calci il culo marcio di quello stronzo ha esclamato langelo saltando sul letto e agitando un pugno verso lo schermo del televisore. Raziel gli ho detto sei un angelo del Signore e lui solo un lottatore professionista. Credo sia sottinteso che potresti prenderlo a calci. Questa storia va avanti da un paio di giorni, ormai. Raziel ha scoperto di avere unaltra passione. Dalla reception hanno chiamato una decina di volte e hanno mandato un cameriere per dirgli di fare meno baccano. E poi solo finzione. Raziel mi ha guardato come se lavessi preso a schiaffi. Non ricominciare, questi non sono attori. Ha fatto un salto mortale allindietro, sempre sul letto. Lo vedi? Lha picchiato con una sedia. Vai, bello. Quello davvero cattivo. Adesso sempre cos. Talk show con ignoranti che urlano, soap opera e wrestling. E langelo custodisce il telecomando quasi fosse lArca dellAlleanza. Questo il motivo per cui a voi angeli non stato concesso il libero arbitrio. Perch passereste il vostro tempo a guardare questa roba. Ma davvero?. Ha tolto il volume forse per la prima volta dopo giorni. Allora dimmi, Levi detto Biff: se guardando questi programmi sto abusando del briciolo di libert che mi stato concesso per portare a termine questo compito... che mi dici della tua gente?. Con la mia gente intendi gli esseri umani?. Stavo menando il can per laia. Non ricordavo che Raziel avesse mai sostenuto unargomentazione valida, e non ero preparato. Ehi, non dare la colpa a me. Io sono morto da duemila anni. Non avrei permesso che succedessero cose simili. Uh-huh ha detto lui, incrociando le braccia e assumendo una posa assurda che aveva imparato da un gangster rapper su MTV. Se avevo imparato qualcosa da Giovanni Battista, era che prima confessavi un peccato, prima potevi cominciare a farne altri. E migliori, per giunta. Oh, e un altro insegnamento fondamentale era quello di non far incazzare Salom. Okay. Abbiamo combinato un casino. proprio questo che ti sto dicendo ha commentato lui, decisamente compiaciuto. Ah s? Dovera lui quando avevamo bisogno della spada della giustizia nella fortezza di Baldassarre? Probabilmente in Grecia, a guardare i lottatori. Quando arrivammo in biblioteca, Baldassarre era seduto al pesante tavolo a forma di drago e stava mangiando un pezzo di formaggio con un bicchiere di vino, mentre Passaggio Segreto e Baccelli gli versavano sulla testa calva una cera gialla e appiccicosa che poi spalmavano con delle spatoline di legno. I cavalletti e le lavagne che usavo per le mie lezioni erano stati spostati e impilati contro gli scaffali pieni di pergamene e codicilli. Ti dona il blu comment. Gi, lo dicono tutti. Una volta assorbita, la pittura non se nera pi andata, ma se non altro la pelle aveva smesso di prudermi. Entrate, accomodatevi. Questa mattina mi hanno portato del formaggio da Kabul. Assaggiatelo. Ges e io ci sedemmo dallaltra parte del tavolo, di fronte al mago. Come cera da aspettarsi, Ges ignor il mio consiglio e chiese direttamente a Baldassarre della porta corazzata. Lallegro mago si fece improvvisamente serio. Ci sono misteri con cui bisogna imparare a

convivere. Forse il vostro Dio non disse a Mos che nessuno doveva guardarlo in faccia? E il profeta non accett? Quindi, dovete accettare di non sapere che cosa c in quella stanza. Conosce la Torah, e anche i Profeti e le Scritture mi spieg Ges. Su Salomone ne sa pi di tutti i rabbini e i sacerdoti dIsraele. Ma magnifico, Ges. Gli passai un pezzo di formaggio per distrarlo. E al mago dissi: Ma dimentichi il sedere di Dio. Quando passi la maggior parte della tua vita insieme al Messia, finisci anche tu per imparare qualcosa della Torah. Come? chiese Baldassarre. Proprio in quel momento le ragazze afferrarono un lembo della cera indurita che gli avevano spalmato sul capo e la strapparono con un unico, rapido movimento. Ahi, brutte arpie! Non potete avvertirmi quando state per farlo? Fuori di qui. Le ragazze ridacchiarono e nascosero i loro ghigni soddisfatti dietro i raffinati ventagli con decorazioni di fagiani e fiori di susino. Lasciarono la biblioteca e nel corridoio rimase leco delle loro fanciullesche risate. Non c un modo pi semplice per farlo? chiese il mio amico. Baldassarre gli rivolse unocchiata arcigna. Non credi che, dopo duecento anni, se ci fosse un modo pi semplice non lavrei scoperto?. Ges lasci cadere il formaggio. Duecento anni?. Una volta che trovi unacconciatura che ti piace intervenni te la tieni. Non che quelli si possano considerare capelli. Il mago non era affatto divertito. Cos questa storia del sedere di Dio?. E non si pu nemmeno considerare una pettinatura aggiunsi, alzandomi per andare a prendere una copia della Torah che avevo visto sugli scaffali. Fortunatamente era un antico codice - simile a un libro moderno - altrimenti mi sarei ritrovato a srotolare una pergamena per venti minuti e si sarebbe persa tutta la drammaticit del momento. Saltai rapidamente allEsodo. Bene, ecco la parte di cui stavi parlando: Ma tu non potrai vedere il mio volto, perch nessun uomo pu vedermi e restare vivo. Ci sei? Dio copre Mos con la mano mentre passa, ma poi gli dice: Toglier la mano e vedrai la mia parte posteriore, ma il mio volto non lo si pu vedere. Quindi?. Quindi Dio concede a Mos di vedere il suo posteriore... e, per usare il tuo esempio, anche tu lo devi a noi. Allora, che cosa c dietro la porta corazzata?. Davvero brillante. Feci una pausa e osservai il blu delle mie unghie, mentre assaporavo la mia vittoria. Questa la cosa pi sciocca che abbia mai sentito osserv Baldassarre. La momentanea perdita di compostezza fu sostituita dallatteggiamento calmo e lievemente divertito del maestro. E se vi dicessi che, adesso, per voi pericoloso sapere che cosa si cela dietro quella porta, ma che una volta finiti gli studi non solo lo saprete, ma otterrete un enorme potere da tale conoscenza? Quando vi riterr pronti, avete la mia parola che vi mostrer cosa c in quella stanza. Ma in cambio dovete promettermi di studiare e seguire con attenzione le lezioni. Potete farlo?. Ci stai vietando di fare domande? chiese il mio amico. Oh, no. Vi sto semplicemente negando delle risposte, per il momento. E fidatevi, il tempo lunica cosa che possieda in abbondanza. Ges si volt verso di me. Ancora non so che cosa devo imparare qui, ma sono certo di non averlo ancora imparato. Mi stava implorando con lo sguardo di non insistere oltre. E decisi di lasciar cadere la questione; e poi, non mi garbava lidea di essere avvelenato unaltra volta.

Quanto tempo ci vorr? chiesi. Per le lezioni, intendo. Ad alcuni studenti occorrono molti anni per apprendere la natura del Chi. E voi avrete tutto ci che vi occorre, finch starete qui. Anni? Possiamo pensarci?. Prendetevi tutto il tempo che volete. Il mago si alz in piedi. Adesso devo andare negli alloggi delle ragazze. Adorano strofinare i seni nudi sulla mia testa dopo la cera, quando pi liscia che mai. Deglutii. Ges sorrise e guard il tavolo che aveva davanti. Spesso mi capit di chiedermi - non solo allora, quasi in ogni occasione - se, qualora fosse stato necessario, avrebbe avuto la capacit di spegnere la sua immaginazione. Probabilmente s. Altrimenti non so come sarebbe riuscito a vincere le tentazioni. Io, daltra parte, ero schiavo delle mie fantasie, ora impazzite al pensiero del massaggio al cuoio capelluto del mago. Resteremo qui. A imparare. Faremo ci che serve dissi. Ges scoppi a ridere e poi si calm abbastanza da riuscire a parlare: S, Baldassarre. Rimarremo e impareremo. Ma prima devo andare a Kabul per sistemare una faccenda. Ma certo. Puoi partire domani. Chieder a una delle ragazze di indicarti la strada. Ma adesso devo augurarvi la buonanotte. Il mago se ne and, mentre Ges collassava tra le risate e io mi chiedevo come sarei stato con la testa rasata. La mattina, Gioia venne nei nostri alloggi vestita come un mercante del deserto: indossava una tunica ampia, morbidi stivali di pelle e calzoni. I capelli erano raccolti sotto un turbante, mentre in mano teneva un lungo frustino. Ci guid attraverso uno stretto passaggio che entrava in profondit nella montagna e finiva per emergere sul lato di una parete scoscesa. Con laiuto di una scaletta di corda salimmo in cima allaltopiano, dove Cuscini e Sue ci stavano aspettando con tre dromedari sellati e pronti per affrontare il breve viaggio. Sullaltopiano cera una piccola fattoria con diversi recinti di polli, qualche capra e qualche maiale. Non sar facile far scendere i dromedari da quella scaletta osservai. Gioia mi lanci unocchiata arcigna e si avvolse la coda del turbante intorno al viso, cos da lasciare scoperti solo gli occhi. C un sentiero che scende disse. Poi spron il dromedario con il frustino e part, mentre noi tentavamo di salire in sella per seguirla. Lampiezza del sentiero consentiva appena a un dromedario di scendere ondeggiando senza cadere; una volta arrivati in pianura, per, era impossibile trovare lingresso della gola. Unulteriore misura di sicurezza per una fortezza che non aveva guardie, pensai. Durante il viaggio a Kabul, io e Ges tentammo diverse volte di coinvolgere Gioia in una conversazione, ma era irritabile e brusca, e spesso si teneva a distanza. Probabilmente depressa perch non mi sta torturando ipotizzai. Capisco che la cosa possa deprimerla. Forse dovresti farti mordere dal tuo dromedario. Con me funziona sempre. Proseguii senza dire unaltra parola. altamente irritante aver inventato una cosa rivoluzionaria come il sarcasmo solo perch qualche dilettante possa abusarne. Una volta a Kabul, Gioia guid la spedizione di ricerca della guardia che aveva perso la vista: chiese informazioni a tutti i mendicanti ciechi che incontrammo al mercato. Avete visto un arciere cieco che arrivato qui con una carovana di dromedari poco pi di una settimana fa?.

Noi due restavamo qualche metro dietro di lei, e quando si voltava cercavamo disperatamente di non ridere. Ges avrebbe voluto farle notare il difetto del suo metodo, mentre io godevo a osservare la sua incompetenza: una vendetta passiva per essere stato avvelenato. Non cera traccia della padronanza e della sicurezza di s che mostrava alla fortezza. Era chiaramente fuori dal suo elemento, e io mi divertivo a guardarla. Vedi spiegai a Ges quello che sta facendo Gioia ironico, ma non voluto. questa la differenza tra ironia e sarcasmo: la prima spontanea, mentre questultimo richiede la tua volont. Il sarcasmo va creato. Non stai scherzando?. Ma perch perdo tempo con te?. Lasciammo che Gioia continuasse con le sue ricerche per unaltra ora, prima di suggerirle di rivolgersi ai vedenti e, in particolare, agli uomini che viaggiavano con carovane di dromedari. Una volta cambiata tattica, ci bast poco per essere indirizzati a un tempio che si diceva essere territorio daccattonaggio dellex guardia. Eccolo l disse Ges indicando un uomo avvolto in un mucchio di stracci che chiedeva lelemosina alla gente che entrava e usciva dal tempio. A quanto pare stata dura per lui dissi, sorpreso nel vedere uno degli uomini pi vitali (e spaventosi) che avessi mai incontrato, divenuto in cos poco tempo una creatura tanto patetica. Ma ancora una volta stavo trascurando laspetto teatrale della faccenda. Una grande ingiustizia stata commessa disse Ges. Si avvicin alla guardia e gli pos delicatamente una mano sulla spalla. Fratello, sono qui per alleviare le tue sofferenze. Piet per un povero cieco disse laltro, porgendo una ciotola di legno. Adesso calmati. Ges spost la mano sui suoi occhi. Quando la toglier, tu tornerai a vedere. Osservai lo sforzo dipinto sul suo volto mentre si concentrava per guarirlo. Le lacrime gli scendevano lungo le guance e cadevano sulle lastre di pietra. Ripensai alla facilit con cui aveva condotto le sue guarigioni ad Antiochia, e compresi che la fatica non veniva dallatto in s, bens dal senso di colpa che si portava dietro per aver reso cieco quelluomo. Quando tolse la mano e si allontan di un passo, tremarono entrambi. Gioia si fece da parte e si copr il volto, come se volesse ripararsi da una zaffata daria fetida. La guardia continuava a fissare un punto davanti a s, esattamente come quando mendicava, ma i suoi occhi non erano pi bianchi. Riesci a vedere? gli domand Ges. S, ma tutto sbagliato. La pelle delle persone la vedo blu. No, lui blu. Ricordi? il mio amico Biff. Sei sempre stato cos?. No, un cambiamento recente. Poi sembr guardare Ges per la prima volta, e lespressione di meraviglia lasci il posto allodio. Balz su di lui tirando fuori un pugnale dagli stracci. Gli avrebbe diviso la cassa toracica con un solo colpo, se Gioia non lavesse fatto inciampare allultimo secondo. Ma un istante dopo era gi in piedi e pronto a sferrare un secondo attacco. Io riuscii a sollevare la mano in tempo per infilargli due dita negli occhi, mentre lei gli sferrava un calcio sul collo e lo atterrava. I miei occhi! grid in agonia. Scusa.

Gioia allontan il pugnale con il piede. Io misi un braccio intorno al torace di Ges e lo aiutai a rialzarsi. Sar meglio che ti allontani un po, prima che torni a vedere. Ma io volevo solo aiutarlo disse. Lho reso cieco per errore. Ges, a lui questo non importa. Tutto quello che sa che tu sei il nemico. E vuole annientarti. Non so quello che faccio. Ogni volta che provo a fare la cosa giusta, mando tutto a rotoli. Dobbiamo andare disse Gioia. Prese Ges per un braccio, mentre io gli afferrai laltro, e insieme lo facemmo allontanare prima che la guardia si riprendesse. Gioia aveva una lista di cose che doveva portare a Baldassarre, cos passammo un po di tempo a cercare delle grosse ceste di cinabro (un minerale da cui il mago avrebbe estratto il mercurio), oltre ad alcune spezie e pigmenti. Ges ci seguiva intontito, fino a quando non passammo davanti a un mercante che vendeva i chicchi neri da cui si ricavava quella bevanda scura che avevamo assaggiato ad Antiochia. Compramene un po disse. Comprami un po di quei chicchi. Gioia lo accontent e, come un bambino, Ges cull il suo sacchettino fino alla fortezza. Durante il viaggio di ritorno restammo perlopi in silenzio, ma al crepuscolo, quando avevamo quasi raggiunto il sentiero nascosto che saliva allaltopiano, Gioia mi si affianc. Come c riuscito? mi chiese. A fare che?. Lho visto guarire gli occhi di quelluomo. Come ha fatto? Conosco molti tipi di magia, ma non lho visto lanciare incantesimi, n mischiare pozioni. una magia molto potente, in effetti. Mi girai per guardarmi intorno, per essere sicuro che lui non ci stesse ascoltando. Ma stava abbracciando i suoi chicchi neri mentre borbottava tra s e s, come aveva fatto durante lintero tragitto. Probabilmente stava pregando. V oglio saperlo insistette Gioia. Ho provato a chiederlo a lui, ma sembra intontito e non fa che canticchiare. Be, posso soddisfare la tua curiosit, ma tu devi dirmi che cosa si nasconde dietro la porta corazzata. Non mi permesso, ma forse possiamo fare un altro scambio. Si scost il turbante dal viso e sorrise. Era incredibilmente bella alla luce della luna, anche in abiti maschili. Conosco oltre mille modi per dare piacere a un uomo, e questo il mio bagaglio personale. Anche le altre ragazze conoscono molti trucchi che saranno felici di mostrarti. S, ma io che ne ricavo? A cosa mi serve sapere come donare piacere a un uomo?. Gioia si lev del tutto il turbante e lo us per colpirmi alla nuca, facendo volare una nuvoletta di polvere. Sei stupido e sei blu, e la prossima volta che ti avveleno mi assicurer di usare una sostanza per cui non esiste antidoto. Persino la saggia e imperscrutabile Gioia reagiva alle provocazioni, probabilmente. Sorrisi. Accetto la tua miserabile offerta dichiarai con tutta la pomposit di cui capace un adolescente. E in cambio ti insegner il pi grande segreto della nostra magia. Un segreto che io stesso ho inventato. Io e Ges lo chiamiamo sarcasmo. Voglio preparare il caff non appena saremo a casa disse il mio amico. Fu impegnativo tentare di comprendere il procedimento con cui Ges aveva restituito la vista alla guardia, soprattutto dal momento che io stesso non avevo idea di come avesse fatto. Ma grazie a indicazioni accuratamente sbagliate, alloffuscamento, ai sotterfugi, a un po di astuzia e a un

miscuglio di autentiche sciocchezze, riuscii a barattare la mia ignoranza con mesi di audaci lucidamenti di testa da parte della bella Gioia e delle altre avvenenti fanciulle. Non so come, ma lurgenza di sapere che cosa si celasse dietro la porta corazzata (e di conoscere le risposte ad altri enigmi riguardanti la fortezza) si affievol, e di giorno ero appagato dal seguire le lezioni assegnatemi dal mago, mentre spingevo la mia immaginazione al limite con le associazioni matematiche della notte. Laspetto negativo era che Baldassarre mi avrebbe ucciso se avesse saputo che approfittavo delle grazie delle sue concubine: ma forse un frutto non diventa pi dolce quando lhai rubato? Oh, che delizia essere innamorati (di otto concubine cinesi). Intanto Ges si dedicava ai suoi studi con il consueto zelo, corroborato dal caff che beveva ogni mattina fino a saltare da una parte allaltra della stanza per lentusiasmo. Guarda qui, lo vedi, Biff? Il maestro Confucio dice di ricambiare un torto con la giustizia, e una gentilezza con la gentilezza. Mentre Lao Tzu sostiene che un torto vada ricambiato con la gentilezza. Hai capito?. Danzava di qua e di l trascinandosi dietro le pergamene, sperando che in qualche modo riuscissi a condividere il suo entusiasmo per i testi antichi. E io ci provavo. Ci provavo sul serio. No, non lo capisco. La Torah dice: Occhio per occhio, dente per dente, questa la giustizia. Esattamente. Credo che Lao Tzu abbia ragione. La gentilezza viene prima della giustizia. Finch cerchi la giustizia tramite la punizione, puoi solo causare altra sofferenza. Come pu essere giusto? Questa una rivelazione!. Oggi ho imparato a fabbricare dellesplosivo con lurina di capra gli dissi. Anche questo positivo. Poteva succedere in qualunque momento del giorno o della notte. Ges usciva come un fulmine dalla biblioteca e mi interrompeva nel bel mezzo di qualche complesso e untuoso viluppo con Baccelli, Cuscini e Passaggio Segreto, mentre Numero Sei ci faceva conoscere i cinquecento dei di giada, di varia dimensione e struttura. Distoglieva lo sguardo mentre mi asciugavo e mi metteva in mano qualche manoscritto, costringendomi a leggere un passaggio mentre si entusiasmava per i pensieri di qualche saggio morto da una vita. Il maestro dice che luomo superiore pu davvero sopportare lindigenza, mentre quello inferiore, quando gli capita, cede agli eccessi sfrenati. Parla di te, Biff. Sei tu luomo inferiore. Ne sono molto fiero gli dissi mentre osservavo Numero Sei che, trascurata da tutti, riponeva i suoi dei nella calda cassa dottone in cui vivevano. Grazie per essere venuto a dirmelo. Avevo il compito di imparare il waidan, lalchimia esteriore. La mia conoscenza derivava dalla manipolazione degli elementi fisici. Ges, daltro canto, stava studiando il neidan, lalchimia interiore. La sua conoscenza derivava dallo studio della propria intima natura attraverso la contemplazione dei maestri. Quindi, mentre lui leggeva codici e pergamene, io passavo il mio tempo a mescolare mercurio e piombo, fosforo e zolfo, carbone e pietra filosofale, e in qualche modo tentavo di indovinare la natura divina del Tao. Ges imparava a fare il Messia, e io imparavo ad avvelenare la gente e a far saltare in aria le cose. Il mondo sembrava seguire un suo ordine. Io ero felice, lui era felice, Baldassarre era felice. E le ragazze... be, le ragazze erano impegnate. Sebbene passassi davanti alla porta corazzata ogni giorno (e sebbene quella vocina molesta non mi abbandonasse mai), non mimportava sapere che cosa ci fosse l dietro, n minteressavano le risposte alla dozzina di domande che il mio amico e io avremmo dovuto rivolgere al nostro generoso maestro.

Senza che ce ne rendessimo conto pass un anno. Poi due, e ci ritrovammo a festeggiare il diciassettesimo compleanno di Ges alla fortezza. Baldassarre fece preparare un banchetto di prelibatezze cinesi dalle ragazze, e bevemmo vino fino a tarda notte. (E molto tempo dopo, anche quando tornammo in Israele, continuammo a mangiare cinese il giorno del suo compleanno. Mi hanno detto che diventata una tradizione non solo per noi che conoscevamo Ges, ma per gli ebrei di tutto il mondo.) Pensi mai a casa? mi chiese la sera della sua festa. Qualche volta. E a che cosa pensi?. A Maddi risposi. Ogni tanto ai miei fratelli. E a mia madre e a mio padre. Ma Maddi sempre nei miei pensieri. Nonostante le esperienze che hai fatto da allora, continui a pensare a lei?. Ges era diventato sempre meno curioso riguardo allessenza della lussuria. Inizialmente pensai che tale mancanza di interesse avesse a che fare con la profondit dei suoi studi, ma poi mi resi conto che dipendeva dal fatto che il ricordo di Maddi per lui si faceva sempre pi sbiadito. Ges, non penso a Maddi per via di quanto accaduto la sera prima della nostra partenza. Non andai a quellincontro pensando che avremmo fatto lamore. Un bacio era gi pi di quanto mi aspettassi. Penso a lei perch nel mio cuore ho lasciato un posto in cui tener vivo il suo ricordo... e adesso quel posto vuoto. stato e sar sempre cos. Era innamorata di te. Mi dispiace, Biff. Non so come guarire il tuo dolore. Lo farei, se potessi. Lo so, amico. Lo so. Non volevo pi parlare di casa, ma Ges meritava di togliersi quel peso che lo tormentava, qualunque cosa fosse. E se non con me, con chi? E tu? Pensi mai a casa?. S. Per questo te lho chiesto. Sai, oggi le ragazze stavano cucinando la pancetta affumicata e mi venuta in mente casa. Perch? Non ricordo che qualcuno abbia mai preparato della pancetta affumicata a Nazaret. Lo so, ma se la mangiassimo le nostre famiglie non lo saprebbero mai. Mi alzai e andai verso la mezza parete che divideva le nostre stanze. La luce della luna entrava dalla finestra e illuminava il suo viso in quel modo un po fastidioso. Ges, tu sei il Figlio di Dio. Sei il Messia. Il che implica... oh, non so... che sei ebreo! E non puoi mangiare la pancetta affumicata!. A Dio non importa se la mangiamo. Lo sento. Giusto. E la pensa ancora allo stesso modo a proposito della fornicazione?. S. E della masturbazione?. S. E che mi dici del fatto di uccidere, di rubare, di pronunciare falsa testimonianza, di desiderare la donna daltri, eccetera eccetera? Non ha cambiato idea in tal senso?. Assolutamente no. Si ravveduto solo sulla pancetta affumicata. Interessante. Le profezie di Isaia dovrebbero dire qualcosa al riguardo, no?. Viene da chiederselo, vero?. Senza offesa, Ges, ma ti serve qualcosa di pi per annunciare il Regno di Dio. Non possiamo tornarcene a casa con un: Salve, io sono il Messia e Dio voleva che mangiaste questa pancetta

affumicata. Lo so, abbiamo ancora tante cose da imparare. Ma la colazione diventer pi interessante. Dormi gli dissi. Il tempo passava, e io e Ges ci vedevamo di rado, se non a tavola o prima di coricarci. Io passavo lintera giornata o quasi studiando e dando una mano alle ragazze a mandare avanti la fortezza, mentre lui stava quasi sempre con Baldassarre; e questo alla fine sarebbe diventato un problema. Cos non va, Biff mi disse Gioia in cinese. Avevo imparato a parlare la sua lingua abbastanza bene, al punto che non usava quasi pi il greco o il latino. Baldassarre si sta avvicinando troppo a Ges. Capita di rado che mandi a chiamare una di noi per raggiungerlo a letto. Non starai insinuando che quei due stiano... ehm... giocando al pastore e alla pecorella, vero? Perch so che non vero. Ges non autorizzato a farlo. Naturalmente, langelo aveva detto che non poteva conoscere nessuna donna, e non aveva parlato di un vecchio mago africano raccapricciante. Oh, non mimporta se si sodomizzano fino a farsi uscire gli occhi dalle orbite comment lei. Baldassarre non deve innamorarsi. Perch pensi che abbia otto concubine?. Io credevo fosse una questione di bilancio. Non hai notato che nessuna di noi passa mai due notti di fila insieme a lui? E che non gli rivolgiamo la parola se non durante le lezioni o nello svolgimento dei nostri doveri?. Me nero accorto, ma non avevo mai pensato che ci fosse qualcosa di strano. Non eravamo ancora arrivati al capitolo sul comportamento tra mago e concubina. E allora?. Allora credo che si stia innamorando di Ges. E non va bene. Be, su questo sono daccordo con te. Non sono stato molto felice lultima volta che qualcuno si innamorato di lui. Ma che cosa centra, adesso?. Non posso dirtelo. Ma si sente una gran confusione nella stanza del destino mi disse. Devi aiutarmi. Se come penso, dobbiamo fermare Baldassarre. Domani li terremo docchio mentre regoliamo il flusso del Chi nella biblioteca. No, Gioia. Larredamento l dentro troppo pesante. Detesto il Chi della biblioteca. Chi o Qi: il respiro del drago, leterna energia che fluisce in mezzo a tutte le cose; in equilibrio come doveva essere - era met yin e met yang, met luce e met oscurit, met maschile e met femminile. Il Chi nella biblioteca era sempre incasinato, mentre quello nelle stanze dove cerano solo cuscini o mobili leggeri sembrava ben regolato ed equilibrato. Non so perch, ma avevo il sospetto che ci dipendesse in gran parte dal bisogno di Gioia di far spostare a me le cose pesanti. Il mattino dopo andammo in biblioteca a spiare Ges e Baldassarre mentre reindirizzavamo il Chi. Gioia port un complicato strumento dottone chiamato orologio del Chi, che avrebbe dovuto individuare il flusso. Il mago apparve palesemente irritato, quando entrammo nella stanza. Bisogna farlo adesso?. Gioia fece un inchino. Sono davvero spiacente, maestro, ma si tratta di unemergenza. Si volt e mi url dei comandi quasi fosse un centurione romano. Sposta quel tavolo l, non vedi che poggia sui testicoli della tigre? Poi sistema quelle sedie in modo tale che guardino la soglia, sono sullombelico del drago. una fortuna che nessuno si sia rotto una gamba. Gi, una fortuna dissi, facendo uno sforzo per muovere lenorme tavolo intagliato; quanto

avrei voluto che avesse chiesto ad altre due ragazze di darci una mano. Stavo studiando il feng shui da pi di tre anni, ormai, e ancora non riuscivo a sentire minimamente il Chi. Ges aveva conciliato il concetto di energia elusiva con la nostra religione, dicendo che era semplicemente un modo orientale di esprimere la presenza di Dio intorno a noi e in tutte le cose. Forse questo lo aiutava a raggiungere una sorta di comprensione spirituale, ma quando si trattava di sistemare i mobili era efficace quanto una pecora ammaestrata. Posso darvi una mano? ci chiese. No! grid Baldassarre alzandosi in piedi. Continueremo nei miei alloggi. Si gir e guard me e Gioia con occhi torvi. E non dovremo essere disturbati per nessuna ragione. Cinse Ges per le spalle e lo guid fuori dalla stanza. E cos finisce il nostro spionaggio dissi. Gioia consult lorologio del Chi e diede un colpo a un armadio pieno di materiale per scrivere. Questo si trova quasi certamente su un corno del bue, bisogna spostarlo annunci. Se ne sono andati. Non dobbiamo pi fingere. E chi sta fingendo? Quellarmadietto fa andare tutto lo yin nel corridoio, mentre lo yang vola tuttintorno come un uccello predatore. Gioia, finiscila. So che ti stai inventando tutto. Lasci cadere lo strumento di ottone lungo un fianco. Non vero. Io dico di s. E a questo punto pensai di spingere un po sulla mia credibilit, tanto per vedere come sarebbe andata. Ho controllato lo yang in questa stanza proprio ieri. in perfetto equilibrio. Gioia si lasci cadere su mani e ginocchia, strisci sotto uno degli enormi tavoli a forma di drago, si raggomitol in una palla e cominci a piangere. Non sono brava, a farlo. Baldassarre esige che ognuna di noi conosca il Chi, ma io non lho mai capito. Se vuoi lElegante Tortura di Mille Tocchi Piacevoli, posso farla; se vuoi che avveleni, castri o faccia saltare in aria qualcuno, non c problema, ma questa roba del feng shui semplicemente... semplicemente.... Stupida? tentai. No, volevo dire difficile. Adesso ho fatto arrabbiare Baldassarre e non potremo pi scoprire che cosa succede tra lui e Ges. E invece dobbiamo saperlo. Posso scoprirlo io dissi, lucidandomi le unghie con la veste. Ma devo sapere perch. Come farai?. Conosco metodi molto pi sottili e astuti della vostra alchimia cinese e della vostra direzione delle energie. Adesso chi che sinventa le cose?. Avevo perso gran parte della mia credibilit ricorrendo allo stratagemma dellarcana-conoscenzaebraica-per-ottenere-favori-sessuali, arrivando addirittura a prendermi il merito di aver ricevuto le tavole dei Dieci Comandamenti e di aver costruito lArca dellAlleanza. (Che c? Non colpa mia. Ges non mi lasciava mai fare Mos quando eravamo bambini.) Se lo scopro, mi dici che cosa sta succedendo?. La prima concubina si mangiava ununghia elegantemente smaltata, mentre rifletteva. Prometti di non dirlo a nessuno, se lo faccio? Nemmeno al tuo amico Ges?. Prometto. Allora fai come vuoi. Ma ricorda le lezioni dellArte della guerra.

Considerai le parole di Sun Tzu che avevo sentito da Gioia: Sii estremamente inafferrabile, fino al punto di renderti informe. Sii estremamente misterioso, fino al punto di essere impercettibile. Solo cos potrai dirigere il destino del tuo avversario . Pertanto, dopo aver riflettuto attentamente sulla strategia, dopo aver passato in rassegna e rifiutato diversi scenari nella mia testa, dopo aver elaborato un piano a mio parere a prova di stupido ed essermi assicurato che il tempismo fosse assolutamente perfetto, entrai in azione. Quella sera stessa, mentre eravamo distesi io sul mio letto e Ges sul suo, feci appello a tutti i miei poteri di sottigliezza e misteriosit. Ehi, amico dissi. Baldassarre ti sta sodomizzando?. No!. Allora accade il contrario?. Assolutamente no!. Hai la sensazione che vorrebbe farlo?. Rimase in silenzio per un secondo, e poi rispose: Si mostrato molto sollecito, ultimamente. E ride a ogni cosa che dico. Perch me lo chiedi?. Perch Gioia dice che non va bene se sinnamora di te. Be, non va bene se si aspetta qualche atto di sodomia. In quel caso il nostro mago rimarrebbe deluso. No, molto peggio. Non vuole dirmi di che cosa si tratta, ma la questione molto pi grave. Biff, capisco che tu possa pensarla diversamente, ma dal mio punto di vista sodomizzare il Figlio di Dio molto, molto grave. Ottima osservazione. Ma credo che centri qualcosa quello che si nasconde dietro la porta di ferro. Fino a quando non avr scoperto che cos, devi impedirgli di innamorarsi di te. Scommetto che lui era quello della mirra disse il mio amico. Bastardo: mi porta il dono pi economico e adesso vuole sodomizzarmi. Come se non bastasse, mia madre mi ha detto che la mirra era gi andata a male dopo una settimana. Vi avevo detto che il mio amico non era un fan di quella resina?

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Intanto, nella nostra camera dalbergo, Raziel ha abbandonato le speranze di diventare un lottatore professionista e ha ricominciato a coltivare lambizione di diventare lUomo Ragno. Ha preso questa decisione dopo che gli ho fatto notare che, nella Genesi, Giacobbe lotta contro un angelo e vince. In parole povere, un essere umano ha sconfitto un membro delle schiere celesti. Raziel ha continuato a ripetere che non ricordava fosse mai successo, e sono stato tentato di andare a prendere la Bibbia in bagno per mostrargli quel passo: ma ho appena iniziato il Vangelo di Marco, e perderei il libro se Raziel lo scoprisse. Pensavo che Matteo fosse un cattivo scrittore, perch ha saltato gli anni tra la nascita di Ges e il suo battesimo, ma Marco non si preoccupato nemmeno di parlare della nascita. Sembra quasi che il mio amico sia spuntato fuori dalla testa di Zeus gi adulto. (Okay, pessima metafora, ma sapete che cosa voglio dire.) Marco parte dal battesimo, a trentanni! Ma questi due dove le hanno sentite certe storie? Una volta ho incontrato un tipo in un bar, che conosceva un tizio la cui sorella aveva unamica del cuore che aveva assistito al battesimo di Ges figlio di Giuseppe di Nazaret; e stando ai suoi ricordi, le cose erano andate cos. Be, se non altro Marco mi nomina almeno una volta. Ed un riferimento del tutto casuale, come se fossi stato l seduto a non fare nulla e Ges mi avesse chiesto di aggregarmi a loro. E parla anche di un demone chiamato Legione. S, me lo ricordo. Paragonato a quello che aveva evocato Baldassarre, era uno smidollato. Ho chiesto a Baldassarre se innamorato di me annunci Ges a cena. Oh, no fece Gioia. Stavamo cenando negli alloggi delle ragazze. Cera un buon profumo e le ragazze ci massaggiavano le spalle mentre mangiavamo. Proprio quello di cui avevamo bisogno dopo una dura giornata di studio. Non dovevi fargli sapere che gli stavamo dietro. E lui che cosha detto?. Che appena uscito da una brutta storia e che non pronto per una relazione perch ha bisogno di un po di tempo per conoscere se stesso, ma che sarebbe felicissimo se potessimo essere soltanto amici. Mente. Non ha storie da un centinaio danni. Ges, sei proprio un credulone. Gli uomini mentono sempre quando si tratta di amore. questo il problema del tuo divieto di conoscere le donne: non puoi comprendere la natura fondamentale delluomo. E sarebbe?. Che siamo dei maiali bugiardi. Diciamo qualunque cosa per ottenere quello che vogliamo. vero conferm Gioia. E le altre ragazze annuirono, concordi. Ma secondo Confucio luomo superiore non agisce mai contrariamente alla virt, nemmeno per la durata dun pasto. Certo dissi. Ma luomo superiore non ha bisogno di mentire. Sto parlando del resto di noi. Quindi dovrei preoccuparmi per questo viaggio che vuole fare con me?. Gioia annu, seria, e le altre ragazze la imitarono.

Non capisco perch dissi. Quale viaggio?. Lui dice che staremo via solo due settimane. Vuole recarsi in un tempio in una citt sulle montagne. convinto che sia stato Salomone a costruirlo: si chiama Tempio del Sigillo. E perch devi andare con lui?. Perch vuole mostrarmi qualcosa. Uh-oh dissi. Uh-oh mi fecero eco le ragazze: sembrava un coro greco, non fosse stato per il fatto che parlavano cinese. Durante la settimana che precedette la partenza di Ges e Baldassarre, riuscii a convincere Baccelli a correre un grosso rischio mentre era a letto con il mago. Scelsi lei non solo perch era la pi atletica e la pi svelta, o perch era quella con il passo pi leggero e furtivo; ma anche perch mi aveva insegnato a costruire gli stampi di bronzo dei caratteri cinesi del mio nome (il mio sigillo ufficiale), e perch era quella pi qualificata per ottenere un calco della chiave che Baldassarre portava al collo. (Oh, s, la porta corazzata aveva una chiave. Gioia si era lasciata sfuggire che il mago la teneva attaccata a una catena, ma ero convinto che gli fosse troppo fedele per rubargliela. Baccelli, daltro canto, era la pi volubile nella sua lealt, e ultimamente mi era capitato di passare parecchio tempo con lei.) Quando tornerai, avr scoperto che cosa succede qui dentro sussurrai a Ges mentre montava in sella al suo dromedario. Tu apprendi tutto quello che puoi da Baldassarre. Lo far. Ma stai attento. Non fare niente finch sono via. Credo che questo viaggio, qualunque sia la nostra meta, abbia qualcosa a che fare con la casa del destino. Mi limiter a dare unocchiata in giro. Io e le ragazze restammo sullaltopiano a salutare fino a quando Ges e il mago - accompagnati da un terzo dromedario carico di provviste - non scomparvero dalla nostra vista. Poi, uno alla volta, scendemmo la scala di corda che portava al passaggio nella parete di roccia. Lingresso del passaggio e i primi trenta cubiti del tunnel erano larghi appena per far passare una persona piegata, e io riuscivo sempre a sbucciarmi un gomito o una spalla, il che mi consentiva di dare sfoggio della mia abilit nellimprecare in quattro lingue diverse. Quando arrivai nella camera degli elementi, dove ci esercitavamo nellarte dei nove elisir, Baccelli aveva gi acceso la piccola fornace e stava mettendo dei lingotti di ottone in un piccolo crogiolo di pietra. Con il calco di cera avevamo realizzato un duplicato della chiave, sempre in cera, da cui avevamo ricavato uno stampo in gesso che poi avevamo messo sul fuoco per eliminare i vari residui. Adesso ci rimaneva soltanto una possibilit per realizzare la chiave: una volta raffreddatosi il metallo, lunico modo per tirarlo fuori sarebbe stato rompere lo stampo. Quando lo facemmo, a Baccelli rest in mano quello che sembrava un drago dottone in cima a un bastoncino. Bella chiave dissi. Le uniche serrature che avevo visto erano massicce e di ferro, nulla di cos raffinato per una chiave simile. Quando intendi usarla? mi chiese. Sgran gli occhi come una bambina eccitata. In momenti come quelli avrei potuto innamorarmi di lei, ma per fortuna ero costantemente distratto dalla ricercatezza di Gioia, dalle premure materne di Cuscini, dalla destrezza di Numero Sei e dalle altre grazie che mi venivano offerte ogni giorno. Capivo perfettamente la strategia di Baldassarre per

evitare di innamorarsi di una di loro. La situazione di Ges, daltro canto, era pi difficile da definire: gli piaceva passare del tempo con le ragazze, scambiando storie della Torah con leggende sui draghi della tempesta e sul re delle scimmie. Diceva che le donne possedevano una gentilezza innata, mai vista in un uomo, e che gli piaceva stare in mezzo a loro. La forza con cui resisteva al fascino femminile mi colpiva forse pi di tutti i miracoli che gli avevo visto compiere nel corso degli anni. Non potevo fare paragoni con latto di risvegliare qualcuno dalla morte, ma rifiutare una bella donna... be, era una cosa che richiedeva coraggio al di l della mia comprensione. Da questo momento la tengo io dissi a Baccelli. Non volevo che venisse coinvolta di pi, nel caso le cose non fossero andate bene. Quando? chiese, intendendo quando avrei tentato di aprire la porta. Questa notte, quando sarete tutte nel mondo dei sogni dorati. Le diedi un pizzicotto affettuoso sul naso e lei rise. Quella fu lultima volta che la vidi tutta intera. La notte, i corridoi della fortezza erano illuminati dalla luce della luna e delle stelle che attraverso le finestre. Ovunque andassimo ci portavamo una lampada a olio in terracotta, che faceva somigliare ancora di pi le curve tortuose dei passaggi alle viscere di unenorme creatura, mentre la fioca luce arancione veniva inghiottita dalloscurit. Dopo aver vissuto diversi anni con Baldassarre, riuscivo a muovermi attraverso gli alloggi principali della fortezza senza bisogno di alcuna illuminazione, cos tenni la lampada spenta fino a quando non superai gli alloggi delle ragazze, fermandomi fuori dalla tenda di perline per sentire il loro dolce russare. Quando mi fui allontanato abbastanza, la accesi. Usai uno dei bastoncini infiammabili che avevo inventato usando alcune delle sostanze chimiche con cui fabbricavamo la polvere esplosiva. Fece un lieve scoppiettio quando lo sfregai contro la parete di pietra, e avrei potuto giurare di averne sentito leco dal corridoio davanti a me. Mentre mi dirigevo verso la porta corazzata sentii lodore generato dalla combustione dello zolfo, e mi parve strano che il puzzo del bastoncino mi fosse rimasto addosso. Poi vidi Gioia in piedi accanto alla porta, con in mano una lampada a olio e i resti carbonizzati del bastoncino che aveva usato per accenderla. Fammi vedere la chiave disse. Quale chiave?. Non essere sciocco. Ho visto i resti dello stampo nella stanza degli elementi. La tirai fuori - lavevo nascosta nella cintura - e gliela diedi. La esamin alla luce della lampada, girandola da una parte e dallaltra. Questa lha stampata Baccelli disse, concreta. E stata sempre lei a prendere limpronta?. Annuii. Non sembrava arrabbiata; inoltre, Baccelli era lunica abbastanza esperta in metallurgia da poter realizzare la chiave, quindi perch negarlo? Fare il calco devessere stata la parte pi difficile. Baldassarre davvero feroce quando si tratta di custodire questa chiave. Dovr chiederle che cosha fatto per distrarlo. Potrebbe essere utile saperlo, no? Per entrambi. Mi rivolse il suo sorriso seducente, poi si gir verso la porta e spinse da una parte la placca dottone che copriva la serratura. In quellistante ebbi la sensazione che un pugnale ghiacciato mi stesse scivolando lungo la spina dorsale. No!. La fermai. Non farlo. Ero sopraffatto da una repulsione che mi torceva le viscere. Non possiamo. Gioia sorrise di nuovo e allontan la mia mano. Ho visto molte cose meravigliose da quando

sono qui, ma mai nessuna dannosa. Hai programmato un piano, adesso devi aver voglia quanto me di scoprire che cosa c qui dentro. Avrei voluto fermarla, tentai persino di toglierle la chiave, ma mi afferr il braccio e fece pressione su un punto, rendendo insensibile tutta la parte sinistra del mio corpo. Sollev un sopracciglio quasi a chiedermi: Vuoi provarci davvero, sapendo quello che potrei farti?. Indietreggiai. Infil la chiave a forma di drago nella serratura e la fece girare tre volte. Sentimmo scattare il meccanismo - mai ne avevo visto uno altrettanto raffinato - e poi Gioia tir fuori la chiave e fece scorrere le tre pesanti spranghe di ferro. Quando apr la porta usc una ventata daria, come se qualcosa ci fosse passato accanto a gran velocit, e la mia lampada si spense. Ges mi raccont cosera successo in seguito, e mentalmente ricostruii i tempi. Mentre io e Gioia aprivamo la stanza che chiamavano la casa del destino, il mio amico e Baldassarre erano accampati sulle aride montagne dellodierno Afghanistan. Era una notte frizzante e le stelle brillavano di una fredda luce blu che comunicava una sensazione di solitudine e dinfinito. Avevano mangiato un po di pane e formaggio e poi si erano sistemati accanto al fuoco per dividersi quello che restava di un fiasco di vino liquoroso (il secondo aperto dal mago quella sera). Ges, ti ho mai raccontato della profezia che mindusse a venire a cercarti quando venisti al mondo?. Mi hai detto della stella. Anche mia madre me ne parl. S, noi tre seguimmo la stella e cincontrammo per caso sulle montagne a est di Kabul per terminare il nostro viaggio insieme; ma la stella non fu la ragione che ci spinse a partire, bens il mezzo che usammo per orientarci. Ciascuno di noi stava cercando qualcosa. Cio me?. Non solo te, ma quello che si diceva che avresti portato. Nel tempio in cui ci stiamo recando sono conservate delle tavolette dargilla molto antiche. I sacerdoti sostengono che risalgano allepoca di Salomone. Predicono lavvento di un bambino che avr potere sul male e sconfigger la morte. Un bambino che porter con s la chiave dellimmortalit. Io? Limmortalit? Impossibile. Io credo che sia cos, solo che ancora non lo sai. No, ne sono sicuro. vero, ho fatto resuscitare della gente, ma solo per breve tempo. Negli anni sono diventato pi bravo con le guarigioni, ma devo lavorare ancora al risveglio dei morti. Devo imparare di pi. Per questo ti ho fatto da maestro e per questo adesso ti sto portando al tempio, affinch possa leggere tu stesso le tavolette. Ma devi avere in te il potere dellimmortalit. Credimi, non ho la minima idea di quello che stai dicendo. Io ho duecentosessantanni, Ges. Lho sentito dire, ma ancora non posso aiutarti. Comunque mi sembri in forma, per la tua et. A quel punto Baldassarre cominci ad assumere unaria disperata. So che hai il potere sul male. Biff mi ha detto che ad Antiochia hai cacciato dei demoni. Erano piccoli. Devi avere anche il potere sulla morte, altrimenti per me non va bene. Quello che faccio viene da mio padre, non ho mercanteggiato.

Ges, io sono tenuto in vita da un patto che ho stretto con un demone. Se non possiedi i poteri di cui parla la profezia, io non sar mai libero, non avr mai pace n amore. Ogni minuto della mia vita devo concentrarmi per controllare il maligno. Se la mia volont dovesse venire meno, seguirebbe una distruzione di cui il mondo non ha mai visto leguale. So cosa si prova. Io non ho il permesso di conoscere le donne. Anche se stato un angelo, e non un demone, a dirmelo. Mi piacciono molto le tue concubine. Laltra sera Cuscini mi stava facendo un massaggio alla schiena dopo una lunga giornata di studio, e ho cominciato a sentire questa massiccia.... Per il filetto del vitello doro! esclam il mago balzando in piedi, gli occhi sgranati per la paura. Un attimo dopo cominci a caricare il suo dromedario, dimenandosi al buio come un folle. Ges lo segu per cercare di calmarlo, temendo che gli venisse un colpo da un momento allaltro. Che c? Cos successo?. E uscito! Aiutami a caricare le nostre cose. Dobbiamo tornare indietro. Il demone uscito. L, nelloscurit, mi feci piccolo piccolo aspettando qualche calamit, lavvento del regno del caos, la manifestazione del dolore, della pestilenza, del male... Poi Gioia strofin un fiammifero contro il muro e accese le nostre lampade. Eravamo soli. La porta corazzata si apriva su uno stanzino minuscolo, anchesso rivestito di ferro. Lo spazio era appena sufficiente per un lettino e una sedia. Ogni centimetro delle pareti nere era intarsiato con simboli dorati: pentacoli ed esagoni, e unaltra decina che non avevo mai visto in vita mia. Gioia accost la lampada al muro. Sono simboli di contenimento disse. Io sentivo delle voci provenire da qua dentro. Non cera niente quando ho aperto la porta. Ho guardato un secondo prima che la lampada si spegnesse. E allora chi lha spenta?. Il vento?. Non credo. Qualcuno mi passato accanto sfiorandomi. Proprio in quellistante sentimmo delle urla provenire dagli alloggi delle ragazze, seguite da un coro di strilli: grida primitive di dolore e terrore assoluti. Immediatamente, gli occhi di Gioia si colmarono di lacrime. Che cosa ho fatto?. La presi per una manica e la trascinai lungo il passaggio verso le stanze delle sue compagne, afferrando due pesanti lance che sostenevano un arazzo e passandogliene una. Quando superammo le curve, vidi una luce arancione davanti a noi e capii subito che proveniva dal fuoco delle lampade rotte che si rifletteva sui muri di pietra. Le urla si facevano pi acute, ma il coro stava perdendo una voce dopo laltra, finch non ne rimase una soltanto. Ci stavamo avvicinando alla tenda di perline che chiudeva laccesso agli alloggi delle ragazze, quando le urla cessarono e una testa umana rotol davanti a noi. La creatura varc la soglia, ignara delle fiamme che lambivano le pareti circostanti; il suo corpo imponente riempiva il vano dellentrata, la pelle scagliosa delle spalle e le alte orecchie appuntite grattavano i muri e il soffitto. La mano a forma di artiglio stringeva il tronco insanguinato di una delle ragazze. Ehi, tu disse, la voce stridente come la punta di una spada sfregata su una roccia. Dietro i due grandi occhi sgranati, splendeva una luce gialla. Ce ne hai messo di tempo. Mentre tornavano alla fortezza, Baldassarre raccont a Ges del demone: Si chiama Preda e

appartiene al ventisettesimo ordine. Era un angelo distruttore prima della caduta. Quello che posso dirti che allinizio fu chiamato per aiutare Salomone a costruire il grande tempio, ma qualcosa and storto e, con laiuto di uno spirito, Salomone riusc a ricacciarlo allinferno. Trovai il sigillo di Salomone e la formula per evocare il demone quasi duecento anni fa, nel Tempio del Sigillo. Dovetti diventare un accolito e studiare con i sacerdoti per anni, prima di avervi accesso. Ma che cosa sono pochi anni in confronto alla vita eterna? Mi fu concessa limmortalit, che per legata alla presenza del demone sulla terra. E finch rimane qui devessere nutrito, Ges. questa la maledizione di chi diventa padrone di un simile distruttore: lobbligo di nutrirlo. Non capisco. Lui si nutre della tua volont?. No, di esseri umani. solo la mia volont che lo tiene a bada... o almeno stato cos fino a quando non sono riuscito a costruire quella stanza di ferro con i simboli doro in grado di contenerlo. Sono ventanni ormai che lo tengo rinchiuso nella fortezza, ed stato un bel sollievo. Prima di allora stava con me ogni minuto, e mi seguiva ovunque andassi. E non ti attirava dei nemici?. No. Finch non assume le sembianze tipiche di quando mangia, io sono lunico in grado di vederlo. Quando si trova nella fase innocua piccolo come un bambino, e non pu fare molti danni (al di l del fatto che estremamente irritante). Quando si nutre, per, alto dieci cubiti e pu spezzare in due un uomo con un solo colpo dartiglio. No, i nemici non sono un problema, Ges. Perch credi che non ci siano guardie alla fortezza? Prima che le ragazze venissero a vivere l, dei banditi tentarono di assaltarla. Quello che accadde loro leggenda, a Kabul, e da allora nessuno ci ha pi provato. Il problema che, se la mia volont dovesse fallire, Preda sarebbe di nuovo libero per il mondo come ai tempi di Salomone. E non so proprio che cosa potrebbe fermarlo. E non puoi rispedirlo allinferno?. S, ma poi assumerei laspetto corrispondente alla mia vera et. Che dovrebbe essere quello di un mucchio di polvere... Ma tu hai il dono dellimmortalit. Puoi impedire che accada. Ricapitolando, questo demone infernale vaga in libert e noi stiamo tornando alla fortezza senza il Sigillo di Salomone e senza incantesimo... per fare cosa, esattamente?. Spero di riuscire a riportarlo sotto il controllo della mia volont. Quella stanza lha gi trattenuto una volta. Non so, davvero non so.... Che cosa?. Forse la mia volont venuta meno a causa dei sentimenti che provo per te. Sei innamorato?. Come faccio a saperlo? sospir il mago. A quel punto Ges scoppi a ridere, malgrado le circostanze terribili. Certo che lo sei, ma non sei innamorato di me bens di ci che rappresento. Non so ancora bene che cosa devo fare, ma so di essere qui nel nome di mio padre. Tu ami a tal punto la vita che affronteresti linferno pur di restarci aggrappato: naturale che provi dei sentimenti per chi te lha donata. Quindi puoi cacciare il demone e fare in modo che io viva?. Certo che no; sto soltanto dicendo che capisco come ti senti. Non so dove riusc a trovare la forza, ma la piccola Gioia arriv alle mie spalle e scagli la pesantissima lancia con la potenza di un soldato. (A me avevano cominciato a tremare le ginocchia, davanti al demone.) La punta di bronzo sembr farsi strada tra due scaglie del torace corazzato del

mostro, affondando nella carne di una spanna sotto il peso del bastone. Il demone ansim e rugg, aprendo le fauci a mostrare file di denti seghettati. Poi afferr il bastone e tent di estrarre la lancia, con gli enormi bicipiti che gli tremavano per lo sforzo. Guard tristemente larma e poi Gioia, e disse: Oh, che tu sia maledetta, mi hai ucciso. Cadde allindietro, e il pavimento trem allimpatto con quel corpo gigantesco. Che cosha detto? Che cosha detto? chiese insistente Gioia, affondando le unghie nella mia spalla. Il demone aveva parlato in ebraico. Che lhai ucciso. Ah. (Strano a dirsi, ah suona esattamente allo stesso modo in tutte le lingue.) Avevo cominciato ad avanzare di pochi centimetri alla volta per controllare se ci fosse qualche superstite negli alloggi delle ragazze, quando il demone si tir su a sedere. Scherzavo disse. Non sono morto. E si tolse la lancia dal petto con uno sforzo minore di quello che avrei fatto io per scacciare una mosca. Scagliai la mia lancia, ma non aspettai di vedere dove avrebbe colpito. Afferrai Gioia e cominciai a correre. Dove andiamo? chiese. Lontano. No. Mi prese per la veste e mi trascin dietro una curva nel corridoio con tanta violenza che per poco non persi i sensi andando a sbattere contro il muro. Al passaggio nella parete di roccia. Adesso eravamo completamente al buio, dal momento che nessuno dei due aveva pensato di prendere una lampada; stavo affidando la mia vita solo al suo ricordo di quei corridoi di pietra. Mentre correvamo, sentivamo le scaglie del demone che grattavano contro le pareti, e qualche imprecazione in ebraico quando incontrava un soffitto basso. Forse in parte riusciva a vedere al buio, ma non se la cavava molto meglio di noi. Abbassati mi disse Gioia, facendomi chinare la testa mentre entravamo nellangusto passaggio che portava sullaltopiano. Per avanzare dovetti accovacciarmi - proprio come il mostro che si muoveva nella fortezza - e dun tratto mi resi conto di quanto fosse brillante la sua idea. Cominciavamo a intravedere la luce della luna attraverso lapertura nella facciata della parete, quando sentii il mostro sbattere contro la strozzatura del passaggio. Fanculo! Ouch! Brutti furbacchioni! Sgranocchier le vostre testoline come datteri canditi. Che cosha detto?. Che sei un dolce raro e prelibato. Non vero. Credimi, la mia traduzione pi vicina alla verit di quanto tu possa pensare. Udii uno stridore tremendo allinterno del passaggio, poi uscimmo sulla sporgenza e salimmo per le scalette di corda che conducevano allaltopiano. Gioia mi diede una mano e poi tir su la scala. Corremmo alla stalla dove normalmente tenevamo le selle da dromedario e altri approvvigionamenti. Gli unici dromedari erano i tre che avevano preso Baldassarre e Ges, e non avevamo cavalli, pertanto non riuscivo a capire perch stessimo perdendo del tempo l dentro. Poi vidi Gioia che riempiva due otri dacqua alla cisterna dietro la stalla. Non arriveremo mai a Kabul senzacqua disse. E che cosa succeder, quando saremo l? Qualcuno potr aiutarci? Che accidenti quel mostro?.

Se lo sapessi credi che avrei aperto quella porta?. Era notevolmente calma, considerando che aveva appena perso le sue amiche per mano di una bestia orrenda. Credo di no. Ma non lho visto uscire da l. Ho sentito qualcosa, ma nulla che avesse quelle dimensioni. Agisci, Biff. Non pensare, agisci. Mi pass un otre che affondai nella cisterna; intanto cercavo di sentire i rumori del mostro oltre il gorgoglio delle bolle. Ma udivo soltanto loccasionale belato delle capre e il ritmo delle mie pulsazioni nelle orecchie. Gioia tapp il suo otre e and ad aprire i recinti dei maiali e delle capre, che fece sparpagliare sullaltopiano. Andiamo! mi grid. E prese il sentiero che portava alla strada nascosta. Io estrassi lotre dalla cisterna e la seguii pi velocemente che potei; la luce della luna era sufficiente perch procedessi senza problemi ma, dal momento che non avevo mai visto quella strada neppure di giorno, preferivo non affrontare quelle scorciatoie mortali senza una guida, e per giunta di notte. Avevamo quasi percorso il primo tratto di strada quando udimmo un lamento spaventoso, e un essere pesante atterr nella polvere davanti a noi. Quando riuscii a respirare di nuovo, feci un passo avanti e trovai la carcassa insanguinata di una capra. Guarda disse Gioia, indicando qualcosa che si muoveva tra le rocce lungo il fianco della montagna, pi in basso. Poi la creatura sollev lo sguardo verso di noi, e vedemmo il bagliore inconfondibile di quegli occhi gialli. Torniamo indietro disse Gioia, togliendomi dalla strada. lunica via per scendere?. Se non vuoi tuffarti gi. una fortezza, non dimenticarlo... non pensata per agevolare chi deve entrare o uscire. Tornammo alla scaletta di corda, la gettammo di nuovo oltre il margine della parete e cominciammo a scendere. Quando Gioia arriv alla cengia e si abbass per entrare nella caverna, qualcosa di pesante mi tocc la spalla destra. Mi si intorpid il braccio e lasciai andare la scala. Fortunatamente mi si impigliarono i piedi nei pioli, mentre cadevo, e mi ritrovai appeso a testa in gi con il viso rivolto verso lentrata della caverna, dove cera Gioia. Sentii il verso terrorizzato della capra che mi aveva toccato mentre precipitava nellabisso, e poi un tonfo lontano che mise fine al belato. Ehi, ragazzo, tu sei ebreo, non vero? chiese il mostro da sopra la cengia. La cosa non ti riguarda. Gioia afferr la scala e mi trascin dentro la caverna, proprio mentre unaltra capra mi sorpassava strillando. Caddi di faccia nella polvere e sputacchiai, cercando di respirare e sputare contemporaneamente. passato molto tempo dallultima volta che ho mangiato un ebreo. Con un bellebreo ti metti un po di ciccia sulle costole. questo il problema dei cinesi: ne mangi sei o sette e dopo mezzora hai di nuovo fame. Senza offesa, signorina. Che cosha detto?. Che gli piace il cibo kosher. Credi che la scala lo regga?. Lho costruita io. Magnifico. Le corde cigolavano per la tensione, mentre il mostro vi si arrampicava.

15
Ges e Baldassarre entrarono a Kabul di notte, quando in giro cerano solo furfanti e prostitute (dopo la mezzanotte queste ultime facevano uno sconto promozionale furfanti). Il vecchio mago si era addormentato al ritmo del suo dromedario che avanzava a lunghi passi, e questo sconcert Ges quanto lintera faccenda del demone, poich lui quando era in sella quasi sempre vomitava - mal di deserto, cos lo chiamano. Diede un colpetto alla gamba del vecchio con la parte libera della briglia, e lui si svegli sbuffando. Che c? Siamo arrivati?. Puoi controllare il demone, vecchio? Da questa distanza puoi riprenderne il controllo?. Baldassarre chiuse gli occhi e Ges pens che volesse dormire ancora, ma poi not che la sua mano aveva cominciato a tremare per qualche sforzo misterioso. Dopo pochi secondi sollev le palpebre. Non lo so. Be, sei riuscito a sentire che si liberato. La mia anima stata sommersa da unondata di dolore. Non sono sempre in diretto contatto con il demone. Probabilmente siamo ancora troppo lontani. Cavalli disse Ges. Con quelli saremmo pi veloci. Andiamo a svegliare il proprietario della stalla. Ges guid il mago lungo la strada, fino alla stalla in cui avevamo lasciato i dromedari quando eravamo venuti in citt per guarire la guardia cieca. Le lampade allesterno erano spente, ma sulla soglia cera una prostituta seminuda in posa seducente. Prezzo speciale per i furfanti disse in latino. Due al prezzo di uno, ma niente rimborsi se il vecchio non ce la fa. Era passato cos tanto tempo da quando aveva sentito parlare quella lingua che impieg un secondo per rispondere. Grazie, ma non siamo furfanti disse. Le pass accanto e buss alla porta. Mentre aspettava, la donna gli fece scorrere un dito lungo la schiena. Chi siete? Magari c unaltra offerta speciale. Ges non si volt neppure a guardarla. Lui un mago e ha duecentosessantanni, e io sono il Messia o un truffatore senza speranza. Uh, s, penso ci sia una tariffa speciale per i truffatori, ma il mago dovr pagare per intero. Sent dei movimenti dentro la casa e una voce che gli diceva di tenere a freno i suoi cavalli (la frase che usano i proprietari delle stalle quando ti fanno aspettare). Ges si gir verso la prostituta e le tocc delicatamente la fronte. Va e non peccare pi le disse in latino. Certo, e come mi mantengo? Spalando merda?. In quel momento il padrone venne ad aprire. Era basso e aveva le gambe arcuate, e i lunghi baffi lo facevano somigliare a un pesce gatto essiccato. Cosa c di tanto importante da richiedere la mia presenza? Non poteva occuparsene mia moglie?. Tua moglie?. La prostituta pass lunghia sulla parte posteriore del collo di Ges, mentre rientrava in casa. Ti sei giocato la tua opportunit.

Comunque, donna, che ci fai qua fuori?. Gioia usc di corsa sulla piattaforma ed estrasse dalle pieghe del suo vestito un corto pugnale dalla lama nera. Le estremit della scala di corda ondeggiavano davanti a lei, mentre il mostro continuava a scendere. No, Gioia dissi, allungando una mano per riportarla nella caverna. Tanto non ce la farai. Non essere cos sicuro. Si volt e mi rivolse un ghigno, poi fece scorrere la lama da un lato per due volte sulle spesse corde, lasciando solo qualche fibra intatta. Quindi sal qualche piolo e recise quasi del tutto le corde dallaltro lato. Non riuscivo a credere alla facilit con cui laveva fatto. Torn nel passaggio e sollev la lama a catturare la luce delle stelle. Vetro disse. Viene da un vulcano. mille volte pi affilato di qualunque lama di ferro. Mise via il pugnale e mi spinse attraverso il passaggio, fermandosi in un punto da cui potevamo ancora vedere lentrata e la piattaforma allesterno. Sentii il mostro che si avvicinava, e poi vidi il profilo di un enorme piede munito di artigli, seguito dallaltro. Trattenemmo il respiro mentre arrivava allultima sezione della scala, quella danneggiata. Adesso era visibile quasi unintera coscia, e una mano si stava abbassando per cercare un altro appiglio quando le corde si spezzarono. Improvvisamente il mostro penzol da un lato, appeso a ununica corda che oscillava davanti allentrata. Ci guard dritto negli occhi, e il suo sguardo giallo e furioso per un attimo divenne confuso. Le orecchie coriacee si sollevarono, curiose. Ehi? fece. Poi si spezz anche la seconda corda e precipit al di fuori del nostro campo visivo. Uscimmo di corsa sulla piattaforma e guardammo oltre la cengia. Da l al fondo della valle cera un salto di almeno trecento metri. Non vedevamo molto, al buio, ma il tratto di parete visibile era privo di mostri. Ben fatto disse Gioia. Dobbiamo andare. Adesso. Non pensi che sia stato sufficiente?. Lhai sentito colpire il fondo?. No. Nemmeno io. Sar meglio andare. Avevamo lasciato gli otri in cima allaltopiano, e Gioia avrebbe voluto prenderne qualcuno dalla cucina, ma la trascinai via fino allingresso. Dobbiamo allontanarci il pi possibile. Morire di sete lultima delle mie preoccupazioni. Una volta giunti nellarea principale della fortezza, cera abbastanza luce da percorrere i corridoi senza lampada; ed era un bene, dal momento che non le permisi di fermarsi per accenderne una. Mentre percorrevamo la rampa di scale che portava al terzo livello, Gioia mi tir indietro con uno strattone, rischiando di farmi cadere, e io mi girai come un gatto impazzito. Che c? Usciamo di qui! gridai. No, questo lultimo piano che abbia delle finestre. E io non ho intenzione di uscire dalla porta principale, non sapendo se quella cosa l fuori. Non essere ridicola: un uomo in sella a un cavallo veloce impiegherebbe mezzora per arrivare dallaltro lato della fortezza. E se non fosse caduto fino in fondo? Se fosse risalito?. Gli ci vorrebbero ore. Andiamo, Gioia. Quando sar qui, potremmo gi essere lontani

chilometri. No!. Mi fece lo sgambetto e atterrai con la schiena sul pavimento di pietra. Quando mi rialzai aveva attraversato la camera di fronte e si stava sporgendo dalla finestra. Mi avvicinai e si port un dito alle labbra. E l sotto, sta aspettando. La spostai e guardai gi. In effetti la bestia era davanti alla porta di ferro e aspettava di afferrarne il bordo con gli artigli, per spalancarla non appena avessimo rimosso le spranghe. Forse non pu entrare sussurrai. Cos come non riusciva a uscire dalla porta corazzata. Non hai afferrato il significato dei simboli sparsi in tutta la stanza, vero?. Scossi il capo. Erano simboli di contenimento... servono a contenere uno spirito, o un demone. Sulla porta dingresso non ce ne sono. Quindi non riuscir a tenerlo fuori. Allora perch non entra?. Perch darci la caccia quando sa che gli andremo incontro?. In quel momento il mostro guard su, e subito mi allontanai dalla finestra. Non credo mi abbia visto sussurrai, innaffiando Gioia di saliva. Poi il mostro cominci a fischiettare. Era una melodia gaia, allegra, un motivetto che ti veniva voglia di fischiettare mentre lucidavi il teschio della tua ultima vittima. Non sto inseguendo niente e nessuno disse, con un tono di voce molto pi alto di quanto sarebbe stato necessario se avesse parlato tra s e s. No, non io. Me ne sto qui solo un secondo. Oh be, non c nessuno, penso che me ne andr. Ricominci a fischiettare, e sentimmo i passi che si facevano pi sommessi, cos come la melodia. Non si stavano allontanando, erano solo meno forti. Io e Gioia guardammo gi e vedemmo lenorme bestia che fingeva di camminare, mentre il suo fischio si faceva sempre pi fievole. Che c? gli gridai, ora furioso. Pensavi che non avremmo guardato?. Il mostro scroll le spalle. Ho pensato di fare un tentativo. Quando hai aperto la porta ho immaginato di non avere di fronte un genio. Che cosha detto? Che cosha detto? cantilenava Gioia alle mie spalle. Che non gli sembri molto intelligente. Digli che non sono io che ho trascorso tutti questi anni chiusa in una stanza buia a giocare con me stessa. Mi allontanai dalla finestra e guardai Gioia. Credi che riuscirebbe a passare attraverso questa apertura?. La osserv. S. Allora far a meno di riferirgli quello che hai detto. Potrebbe infuriarsi. Gioia mi spinse da parte, sal sul davanzale, si volt e mi guard. Poi si tir su la veste e fece la pip fuori dalla finestra. Il suo equilibrio era stupefacente. A giudicare dai grugniti che giungevano da sotto, anche la mira non doveva essere male. Fin e salt gi. Diedi unocchiata al mostro, che si stava scrollando lurina dalle orecchie, come un cane. Scusa dissi ho un problema con la lingua. Non so come tradurre. Il mostro ringhi e i muscoli delle sue spalle si fecero tesi sotto le scaglie; un istante dopo sfog la tensione sfondando con un pugno il rivestimento di ferro della porta. Scappa disse Gioia. Dove?.

Al passaggio nella parete di roccia. Hai tagliato la scala. Scappa e basta. Mi trascin via, guidandomi nelloscurit come aveva fatto prima. Abbassati url, un istante prima che mi rendessi conto che eravamo entrati nel passaggio pi stretto grazie alle terminazioni nervose della fronte. Eravamo a met quando sentii un colpo e unimprecazione del mostro. Ci fu una pausa, poi un terribile stridore, cos intenso che fummo costretti a tapparci le orecchie. Poi giunse lodore di carne bruciata. Lalba spunt proprio quando Ges e Baldassarre superarono lingresso alla fortezza dal lato della gola. Come va adesso? chiese il mio amico. Lo senti il demone?. Baldassarre scosse il capo, funesto. Siamo arrivati tardi. Indic il punto in cui fino a poco prima sinnalzava la grande porta rotonda. Adesso cera solo un mucchio di frammenti piegati e rotti, appesi a quello che restava degli enormi cardini. In nome di Satana, che cosa avete combinato? chiese Ges. Salt gi dal suo cavallo ed entr di corsa nella fortezza, mentre il vecchio faceva del suo meglio per seguirlo. Il rumore in quel passaggio angusto era cos forte che presi il pugnale di Gioia e strappai dalle maniche della mia veste dei brandelli di tessuto che usammo per tapparci le orecchie. Poi accesi un bastoncino infiammabile per vedere che cosa stava facendo il mostro. A bocca aperta, guardammo la bestia che dilaniava la pietra: gli artigli si muovevano velocissimi, lanciando in aria fumo, polvere e schegge di pietra mentre avanzava. Le scaglie prendevano fuoco per lattrito e ricrescevano alla stessa velocit con cui bruciavano. Non era avanzato di molto, aveva percorso forse un metro e mezzo verso di noi, ma alla fine sarebbe riuscito ad allargare il passaggio quanto bastava per tirarci fuori come fa un tasso con le termiti. Adesso capivo comera stata costruita la fortezza, che non mostrava segni di strumenti. La creatura era cos veloce che la pietra veniva lucidata nel momento stesso in cui la tagliava. Avevamo gi tentato due volte di salire sullaltopiano con quello che era rimasto della scaletta, solo per essere ricacciati di sotto dal mostro prima di aver raggiunto la strada. La seconda volta lui tir su la scala e rientr nella fortezza per riprendere quello scavo infernale. Salter gi prima di farmi prendere da quella cosa dissi a Gioia. Lei guard oltre il margine del precipizio, nel buio sconfinato che si apriva sotto di noi. Fallo fece lei. E poi dimmi com. Daccordo, ma prima prego. E lo feci. Pregai con tanta intensit che il sudore mimperl la fronte, scorrendo sulle palpebre serrate. Riuscii a smorzare persino lo stridore costante delle scaglie del mostro contro la pietra. Per un attimo, ebbi la sensazione che fossimo soltanto io e Dio. Come sempre Lui rimase in silenzio, e dun tratto mi resi conto di quanto doveva essersi sentito frustrato Ges, che chiedeva sempre una via da seguire o una linea dazione senza mai ricevere una risposta. Quando riaprii gli occhi era spuntata lalba sullo strapiombo, e la luce penetrava nel passaggio. Cos illuminato, il demone era ancora pi spaventoso. Era coperto del sangue delle ragazze e, mentre erodeva implacabilmente la pietra, le mosche gli ronzavano intorno, ma ogni volta che provavano a posarsi su di lui cadevano a terra morte. Il tanfo di carne marcia e scaglie in fiamme era insopportabile, e quasi mi spinse a buttarmi gi dal precipizio. La bestia era appena a tre o quattro

cubiti da noi, e a brevi intervalli cercava di sollevarsi e di scagliare in avanti lartiglio per poterci afferrare. Gioia e io ci rannicchiammo sulla facciata del precipizio cercando qualunque appiglio, qualunque presa che ci consentisse di allontanarci dalla bestia: su, gi, lateralmente lungo la parete. La paura delle altezze dun tratto era diventata un particolare trascurabile. Cominciavo a sentire lolezzo prodotto dai suoi artigli mentre si lanciava verso di noi attraverso la stretta apertura, quando sentii il basso profondo della voce di Baldassarre alle sue spalle. Il mostro occupava lintera apertura del passaggio, pertanto non riuscivo a vedere dietro di lui, ma si gir facendo sbattere contro di noi la coda con la punta a forma di picca; per poco non ci lacer la pelle. Gioia estrasse il pugnale di vetro e diede una stoccata, intaccandogli le scaglie, ma evidentemente la ferita non era abbastanza profonda da indurre il mostro a girarsi. Baldassarre ti domer, brutto figlio di una lucertola mangiamerda! grid. Proprio in quellistante entr qualcosa dallapertura, e noi ci abbassammo mentre ci passava sopra e precipitava verso il fondo della gola, stridendo come un falco in picchiata. Che cosera?. Gioia scrutava sotto di noi, nel tentativo di vedere cosa ci avesse lanciato il mostro. Quello? Era Baldassarre. Ops. Ges diede uno strattone alla gigantesca coda e il demone si gir con un ringhio feroce. Continu a tenerlo anche quando i suoi artigli gli sibilarono davanti al viso. Qual il tuo nome, demone? chiese. Non vivrai abbastanza da ripeterlo. Sollev di nuovo lartiglio per colpire. Ges gli stratton nuovamente la coda, e il mostro rimase paralizzato. No, cos non va. Allora, qual il tuo nome?. Preda rispose il demone, arrendendosi e lasciando cadere il braccio lungo il fianco. Io ti conosco. Tu sei il ragazzino, non vero? Un tempo parlavano di te. E ora che te ne torni a casa. Prima non posso mangiare quei due sulla cengia?. No. Satana ti aspetta. Sono davvero irritanti. Lei mi ha pisciato addosso. Ho detto di no. Ti farei un favore. Non vorrai far loro del male adesso, no?. La bestia pieg indietro le orecchie e chin la testa enorme. No, non voglio. Non sei pi arrabbiato. Scosse il capo. In effetti era gi piegato in due, in quel passaggio angusto, ma si prostr davanti a Ges e si copr gli occhi con gli artigli. Be, io lo sono ancora! grid Baldassarre. Ges si volt e vide il vecchio coperto di sangue e terra, con i vestiti lacerati dalle ossa che si erano fratturate al momento dellimpatto. Dopo pochi minuti dalla caduta era guarito, ma non stava certo meglio di prima. Sei sopravvissuto?. Te lho detto, finch il demone rimane sulla terra sono immortale. Ma questa stata la prima volta: non era mai riuscito a farmi del male, in passato.

E non te ne far pi. Riesci a controllarlo? Perch io non posso nulla. Ges si volt e pos una mano sul capo del demone. Questa creatura malvagia un tempo contempl il volto di Dio. Questo mostro un tempo serv in cielo, ottenne bellezza, visse nella grazia e cammin nella luce. Adesso uno strumento di sofferenza. orribile daspetto e di natura perversa. Ehi, bada a quello che dici fece il demone. Quello che intendevo dire che non lo si pu biasimare per quello che . Non ha mai avuto quello che hai avuto tu, o qualunque altro uomo. Non ha mai avuto il libero arbitrio. cos triste comment la bestia. Un momento, Preda. Ti far assaggiare quello che non hai mai conosciuto. Per un attimo ti conceder il libero arbitrio. Il demone ruppe in singhiozzi. Ges gli tolse la mano dalla testa, poi lasci andare la coda e usc dal passaggio, passando nellingresso. Baldassarre era in piedi accanto a lui e aspettava che il demone emergesse dal corridoio. Puoi davvero farlo? Puoi dargli il libero arbitrio?. Lo vedremo, no?. Preda usc e si alz, limitandosi ora a chinare il capo. Lacrime enormi e viscose gli scendevano lungo le guance coperte di scaglie, sulle mascelle, e cadevano sul pavimento di pietra, sfrigolando come un acido. Grazie brontol. Libero arbitrio disse Baldassarre. Come ti fa sentire?. Il demone sollev il vecchio come fosse una bambola di pezza e se lo mise sotto il braccio. Mi viene voglia di scaraventarti unaltra volta in quel fottuto precipizio. No fece Ges. Balz in avanti e gli tocc il torace. Laria fece uno schiocco, come se il vuoto prima occupato dal demone si fosse improvvisamente riempito. Baldassarre cadde sul pavimento con un gemito. Be, quella del libero arbitrio non stata una grande idea comment. Scusa. La compassione ha avuto la meglio su di me. Non mi sento bene disse il mago. Si sedette pesantemente a terra ed emise un lungo respiro secco e stridulo. Io e Gioia uscimmo dal passaggio e trovammo Ges chino sul mago, che invecchiava sotto i nostri occhi. Ha duecentosessantanni spieg il mio amico. Adesso che Preda se n andato, let si fa sentire. La pelle di Baldassarre aveva assunto un colorito cinereo e il bianco degli occhi appariva ingiallito. Gioia si sedette sul pavimento e gli prese la testa, posandosela delicatamente sulle ginocchia. Dov il mostro? chiesi. tornato allinferno. Aiutatemi a mettere a letto Baldassarre. Vi spiegher dopo. Lo portammo nella sua stanza, dove Gioia tent di fargli bere un po di brodo, ma lui si addorment con la scodella accostata alle labbra. Puoi aiutarlo? chiesi, senza rivolgermi a nessuno in particolare.

Gioia scosse la testa. Non malato. soltanto vecchio. Sta scritto: Per ogni cosa c il suo momento disse Ges. Non posso cambiare le stagioni della vita. Alla fine il suo momento arrivato. Poi diede unocchiata a Gioia e sollev le sopracciglia. Hai pisciato sul demone?. Non aveva il diritto di lamentarsi. Prima di venire qua ho conosciuto un uomo, a Hunan, che pagava bene per farsi fare una cosa simile. Baldassarre tir avanti altri dieci giorni, e verso la fine pi che un uomo sembrava uno scheletro avvolto in un involucro di pelle vecchia. Supplic Ges di perdonargli la sua vanit, e continu a chiamarci al suo capezzale per ripeterci le stesse cose, ancora e ancora, dal momento che dimenticava quello che ci aveva detto solo poche ore prima. Troverete Gaspare al Tempio del Buddha Celestiale, sulle montagne a est. C una mappa nella biblioteca. Gaspare sar il vostro maestro. un vero saggio, e non un ciarlatano come me. Ges, ti aiuter a diventare luomo che devi essere per portare a termine il compito che ti stato assegnato. Quanto a te, Biff, crescendo potresti non essere cos terribile. Fa freddo nel posto in cui state andando. Comprate delle pellicce lungo la strada, e scambiate i cavalli con i cammelli, quei dromedari pelosi con due gobbe. Sta delirando dissi. No fece Gioia esistono davvero. Oh, chiedo scusa. Ges chiam il vecchio. Ricordati almeno dei tre gioielli. Poi chiuse gli occhi e smise di respirare. E morto? chiesi. Ges accost lorecchio al suo cuore. S. Cosera quella storia dei tre gioielli?. Sono i tre gioielli del Tao: compassione, sobriet e umilt. Baldassarre diceva che la compassione porta al coraggio, la sobriet alla generosit e lumilt alla capacit di comandare. Una dottrina un po traballante osservai. Compassione sussurr lui, mentre con il capo indicava Gioia che piangeva in silenzio sul corpo del mago. Le misi un braccio intorno alle spalle, lei si volt e singhiozz contro il mio petto. Che cosa far adesso? Baldassarre morto. Tutte le mie amiche sono morte. E voi due ve ne state andando. Vieni con noi disse Ges. Certo, vieni con noi. Ma non venne. Restammo nel deserto altri sei mesi, aspettando che passasse linverno, prima di partire per le alte montagne a est. Io ripulii gli alloggi delle ragazze, imbrattati di sangue, mentre Gioia aiut Ges a tradurre alcuni dei testi antichi di Baldassarre. Mangiavamo insieme, e di tanto in tanto io e Gioia facevamo sesso per ricordare i bei tempi, ma era come se la vita avesse abbandonato del tutto la fortezza. Quando ormai la partenza era vicina, lei ci comunic la sua decisione. Non posso venire con voi a cercare Gaspare. Le donne non sono ammesse nel monastero, e non mi va di vivere nel villaggio vicino, cos isolato. Baldassarre mi ha lasciato moltissimo oro e lintero contenuto della biblioteca, ma tutto questo non mi serve a niente qui sulle montagne. Non

rimarr in questa tomba, dove ci sarebbero solo i fantasmi delle mie amiche a farmi compagnia. Presto arriver Ahmad, come ogni primavera, e gli chieder di aiutarmi a portare i tesori e le pergamene a Kabul, dove mi comprer una grande casa e assumer dei servi che mi porteranno dei ragazzini da corrompere. Vorrei avere un piano dissi. Anchio fece Ges. Festeggiammo tutti e tre insieme il diciottesimo compleanno del Messia mangiando cinese, come da tradizione, e il mattino dopo io e lui caricammo i cavalli e ci preparammo a partire per lOriente. Sei sicura che te la caverai fino allarrivo di Ahmad? chiese Ges. Non preoccuparti per me, vai a imparare come si fa il Messia. Lo baci appassionatamente sulle labbra. Lui si dimen per liberarsi, ed era ancora paonazzo quando sal sul cavallo. E tu disse a me devi venire a trovarmi a Kabul quando tornerai in Israele, o ti lancer una maledizione da cui non potrai pi liberarti. Si tolse dal collo la boccetta ying-yang con il veleno e lantidoto e la mise intorno al mio. Forse a un altro sarebbe sembrato uno strano regalo, ma come apprendista della maga mi parve perfetto. Poi minfil il pugnale di vetro nero nella fusciacca che portavo in vita. Non importa quanto ci vorr, vieni a trovarmi. Prometto che non ti dipinger mai pi di blu. Glielo promisi e ci baciammo. Poi montai in sella al cavallo e partii insieme a Ges. Mi sforzai di non voltarmi a guardare unaltra donna che mi aveva rubato il cuore. Cavalcavamo a circa cento metri di distanza, e ognuno di noi pensava al proprio passato e al proprio futuro, a chi era e a chi sarebbe stato, e dovetti aspettare un paio dore per raggiungere il mio amico e rompere il silenzio. Pensai al modo in cui Gioia mi aveva insegnato a leggere e a parlare cinese, a mescolare pozioni e veleni, a barare al gioco, a usare una certa destrezza. Mi aveva mostrato anche dove e come toccare opportunamente una donna. E tutto senza aspettarsi niente in cambio. Le donne saranno sempre pi forti e migliori di me?. S rispose. Pass un altro giorno prima che ci rivolgessimo ancora la parola.

PARTE TERZA La compassione

Torah! Torah! Torah! GRIDO DI GUERRA DEI RABBINI KAMIKAZE

16
Eravamo in viaggio da dodici giorni e seguivamo la mappa di Baldassarre meticolosamente disegnata, quando giungemmo alla muraglia. Allora dissi che te ne pare?. grande. Non cos tanto. Una lunga fila di persone attendeva di varcare lenorme porta, dove un gran numero di burocrati riscuoteva il pedaggio dai padroni delle carovane. Le stesse casette dei guardiani ai lati della porta erano pi grandi dei palazzi di Erode e, sulla sommit del muro, i soldati compivano il giro di ronda a cavallo, per coprire grandi distanze. Eravamo a una buona lega dalla porta, e la fila sembrava immobile. Ci vorr tutto il giorno dissi. Perch costruire una cosa del genere? Se puoi innalzare una muraglia di queste dimensioni, significa che puoi mettere insieme un esercito abbastanza grande da respingere gli invasori. stato Lao Tzu a costruirlo disse Ges. Il vecchio maestro che scrisse il Tao? Non credo. Qual la cosa pi importante per il Tao?. La compassione? Gli altri due gioielli?. No, lozio. La contemplazione. La fermezza. Il conservatorismo. Un muro rappresenta la difesa di un paese che d molta importanza allozio, ma oltre a proteggere la gente la imprigiona. Per questo Baldassarre ha voluto che venissimo qui. Voleva che capissi lerrore nel Tao. Non si pu essere liberi senza azione. Quindi ha dedicato tutto quel tempo a insegnarci il Tao perch capissimo che sbagliato?. No, non sbagliato. Non completamente, almeno. La compassione, lumilt e la sobriet del Tao sono qualit delluomo virtuoso; non lozio, di cui questa gente schiava. Hai fatto lo scalpellino osservai, indicando con il capo la massiccia muraglia. Credi sia stata costruita con lozio?. Il mago non parlava dellazione nel lavoro, ma nel cambiamento. Per questo abbiamo studiato Confucio, per primo: ogni cosa ha a che fare con lordine dei nostri padri, con le leggi e le consuetudini. Confucio come la Torah: un insieme di regole da seguire. E Lao Tzu addirittura pi conservatore, poich dice che, se non fai nulla, non infrangi alcuna norma. A volte devi ignorare la tradizione, devi agire, devi mangiare la pancetta affumicata. Era questo che Baldassarre stava cercando di insegnarmi. Te lho gi detto, Ges... e sai quanto ami la pancetta affumicata. .. ma non credo che sia adatta come dono del Messia. Cambiamento. Un Messia deve portare cambiamento. E il cambiamento viene dallazione. Baldassarre una volta mi ha detto: Non esiste un eroe conservatore. Quel vecchio era davvero saggio. Pensai al vecchio mago, mentre guardavo il muro che si estendeva sulle colline, e poi la fila di viaggiatori davanti a noi. Accanto alla porta della muraglia era sorta una cittadina per soddisfare i

bisogni dei viandanti che si fermavano lungo la Via della Seta, adesso brulicante di mercanti che vendevano cibo e bevande alla gente in attesa. Fanculo dissi. Ci vorr uneternit. Quanto pu essere lungo il muro? Giriamoci attorno. Un mese dopo tornammo alla stessa porta, e mentre eravamo in fila per passare dallaltra parte, Ges mi chiese: Allora, adesso che ne pensi della muraglia? Ora che ne abbiamo visto un bel tratto, voglio dire. Penso che sia pomposa e sgradevole. Se non le hanno ancora trovato un nome, potresti suggerire questi. E cos accadde che quellenorme costruzione divenne nota nei secoli come la Pomposa e Sgradevole Muraglia Cinese. Almeno, spero che sia andata cos. Non sulla mia cartina della compagnia aerea, quindi non posso esserne sicuro. Intravedemmo la montagna su cui sorgeva il monastero di Gaspare molto prima di arrivarci. Alla stessa maniera dei picchi circostanti, tagliava il cielo come un enorme dente. Ai piedi del monte cera un villaggio circondato da alti pascoli, dove ci fermammo per riposare e abbeverare i cammelli (splendidi esemplari con due gobbe che avevamo ottenuto in cambio dei nostri cavalli, confortevoli da cavalcare e soprattutto docili... nessuno aveva ancora tentato di mordermi). Tutti gli abitanti vennero a salutarci e si meravigliarono dei nostri occhi strani e dei riccioli di Ges, quasi fossimo divinit scese dal cielo (il che probabilmente era vero nel caso del mio amico... ma sono cose che si dimenticano quando passi tanto tempo in giro con una persona). Una vecchia senza denti, che parlava un dialetto cinese simile a quello che avevamo imparato da Gioia, ci convinse a lasciare i cammelli al villaggio. Con un dito bitorzoluto ci indic il sentiero che saliva in cima alla montagna, e ci rendemmo conto che era troppo stretto e ripido per essere percorso dai nostri animali. La gente del villaggio ci offr un piatto a base di carne speziata, da mandar gi con scodelle di latte schiumoso. Esitai, lanciando unocchiata a Ges. La Torah ci vietava di mangiare carne e latticini nello stesso pasto. Credo che sia un po come con la pancetta affumicata disse lui. Non penso proprio che al Signore importi se butti gi il tuo yak con una scodella di latte. Yak?. Esatto. Me lha detto la vecchia. Be, peccato o no, io questa roba non la mangio. Berr solo il latte. di yak pure quello. Allora non lo bevo. Fai pure, affidati alla tua capacit di giudizio. In passato ti stata molto utile, come quando, ehm... hai deciso che avremmo dovuto aggirare la muraglia. Sai una cosa? risposi, stanco di sentirmelo rinfacciare. Non ho mai detto che potevi usare cos il sarcasmo. Credo che tu stia utilizzando la mia invenzione con modalit improprie. Contro di te, ad esempio?. Lo vedi? Capisci che cosa intendo?. Lasciammo il villaggio al mattino presto, portando con noi solo qualche palla di riso, i nostri otri dacqua e il poco denaro che ci era rimasto. Affidammo i cammelli alla vecchia sdentata, che promise di prendersene cura fino al nostro ritorno.

Li mangeranno, lo sai vero? Tra meno di unora, uno di loro star girando su uno spiedo. Non lo faranno. Ges era sempre pronto a credere nella bont degli esseri umani. Non sanno che cosa sono. Per loro sono semplicemente grossi ammassi di cibo. Li mangeranno: lunica carne che hanno, qui, quella di yak. Non sai nemmeno che cos uno yak. Invece s ribattei, ma laria stava diventando sempre pi rarefatta, ed ero troppo stanco per provare quello che dicevo. Il sole stava tramontando dietro le montagne, quando finalmente giungemmo al monastero. Tranne per lenorme porta di legno in cui si apriva un piccolo sportello, esso era interamente costruito con il basalto nero della montagna su cui sorgeva. Sembrava pi una fortezza che un luogo di culto. Viene da chiedersi se tutti e tre i Magi vivano in luoghi fortificati. Suona il gong mi disse. Fuori dal portone era appeso un gong di bronzo con una mazza imbottita e un cartello in una lingua che non riuscimmo a capire. Suonai. Aspettammo. Suonai ancora. E aspettammo. Il sole tramont e sul pendio cominciava a fare davvero freddo. Suonai il gong tre volte, forte. Mangiammo le nostre palle di riso e bevemmo quasi tutta lacqua. E aspettammo. Battei su quellaffare con tutta la forza che avevo e lo sportello si apr. Una luce fioca che giungeva dallinterno illumin le guance lisce di un giovane cinese che doveva avere pi o meno la nostra et. Che cosa volete? chiese nella sua lingua. Siamo qui per vedere Gaspare risposi. Ci manda Baldassarre. Gaspare non riceve visite. Avete un aspetto sinistro e gli occhi troppo tondi. Richiuse lo sportellino sbattendolo. Questa volta fu Ges a suonare il gong, e non smise fino a quando il monaco non si affacci di nuovo allo sportello. Fammi vedere quella mazza disse, tendendo la mano attraverso la piccola apertura. Ges obbed e fece un passo indietro. Andatevene e tornate domattina. Ma abbiamo viaggiato tutto il giorno. Abbiamo freddo e fame rispose Ges. La vita sofferenza. Richiuse con forza lo sportello, lasciandoci al buio quasi totale. Forse era questo che dovevi imparare dissi. Torniamo a casa. No, aspettiamo. Ci appoggiammo al portone per dormire, stretti luno allaltro per non disperdere il calore. Il mattino dopo, il monaco venne ad aprire lo sportello. Siete ancora qui?. Non poteva vederci, dal momento che eravamo esattamente sotto la finestrella. S risposi. Adesso possiamo vedere Gaspare?. Allung il collo, poi lo ritir e mise fuori una scodellina di legno con dellacqua, che ci rovesci sulla testa. Andatevene. Avete i piedi deformi e le vostre sopracciglia si uniscono in modo minaccioso. Ma.... Richiuse violentemente lo sportello. E cos passammo la giornata fuori dal portone; io sarei voluto tornare a valle, mentre Ges insistette per aspettare. Quando ci svegliammo, lindomani, avevamo la brina sui capelli, e sentivo male fin nelle ossa. Il monaco apr la porticina alle prime luci dellalba. Siete cos stupidi che la corporazione degli idioti del villaggio vi usa come pietre di paragone

per le loro verifiche. In effetti io ne faccio parte replicai. In questo caso, andatevene. Imprecai eloquentemente in cinque lingue e stavo cominciando a strapparmi i capelli per la frustrazione, quando vidi qualcosa di grosso che si muoveva in cielo sopra di noi. Quando si avvicin capii che si trattava dellangelo, vestito di nero e con le ali. Aveva con s un fascio di bastoncini e della pece, che lasciava dietro di lui una scia di fiamme e del fumo nero e denso. Dopo essere passato sopra di noi diverse volte, scomparve oltre lorizzonte, lasciando il posto a una scritta di fumo in caratteri cinesi. Era un messaggio: ARRENDITI DOROTHY. Vi stavo solo prendendo in giro (come diceva Baldassarre). Raziel non scrisse realmente quelle parole. Ma ieri sera abbiamo guardato Il mago di Oz in tv, e la scena ai cancelli di Oz mi ha fatto ripensare a quei momenti fuori dal portone del monastero. Raziel si identifica con Glinda, la strega buona del Nord (io avrei pensato alla scimmia alata, ma credo che lui preferisca le bionde). Devo ammettere di aver provato una certa affinit con lo spaventapasseri, anche se credo che non mi sarei messo a cantare per far sapere a tutti che sono senza cervello. Infatti, tra i vari lamenti musicali dei personaggi che vorrebbero un cuore (luomo di latta), un cervello (lo spaventapasseri) o un po di coraggio (il leone), vi siete accorti che nessuno di loro ha un pene? Credo che sul leone e sulluomo di latta si sarebbe dovuto vedere; e quando lo spaventapasseri si toglie i pantaloni, non si vede mica una scimmia alata che se ne va in giro brandendo un pisello di paglia, o sbaglio? Credo che al loro posto canterei una canzone del genere: Oh, farei passare le ore con piacere masturbandomi tra i fiori con una canzone nel cuore, indorerei tutti i gigli mentre sventolo il mio pisello se solo lavessi... E dun tratto, mentre componevo lopera sopra citata, mi venuto in mente che, nonostante le sembianze maschili di Raziel, non avevo idea se gli angeli avessero o no un sesso. Dopotutto, lui era lunico che avessi mai visto. Sono balzato su dalla sedia e lho affrontato, durante una puntata pomeridiana dei Looney Tunes. Raziel, tu ce lhai lattrezzatura?. Attrezzatura?. Il pacco, il salsicciotto, lunit, luccello... ce lhai?. No ha risposto, perplesso per il fatto che glielavessi chiesto. A cosa dovrebbe servirmi?. Per fare sesso. Gli angeli non lo fanno?. Be, s, ma non usano quello. Quindi esistono angeli maschi e angeli femmine?. S. E tu fai sesso con gli angeli femmine?. Esatto. E con che cosa lo fai?. Con le femmine. Te lho appena detto. No, volevo sapere se hai un organo sessuale. S. Me lo fai vedere?.

Non ce lho con me. Oh. Mi sono reso conto che ci sono cose che preferisco decisamente non sapere. Comunque non scrisse nulla nel cielo, e in effetti non rivedemmo Raziel, ma dopo tre giorni i monaci ci fecero entrare nel monastero. Dissero che tutti dovevano attendere tanto tempo. Serviva a eliminare le persone non sincere. Lintera struttura a due piani era di pietra grezza, e ogni sasso aveva dimensioni tali da poter essere collocato al proprio posto da un solo uomo. La parte posteriore sinsinuava nel pendio della montagna. Apparentemente era stata costruita sotto una sporgenza rocciosa preesistente, pertanto le coperture esposte agli elementi atmosferici erano minime. La parte visibile era ricoperta da tegole in terracotta posate su un piano fortemente inclinato, ovviamente per impedire accumuli di neve. Un monaco basso e calvo con una veste color zafferano ci guid attraverso un cortile lastricato, fino allentrata austera del monastero. Il pavimento allinterno era di pietra e, anche se perfettamente pulito, non era pi raffinato di quello del cortile. Cerano solo poche finestre, perlopi alte feritoie ricavate nelle pareti, e una volta chiusa la porta dingresso non entrava molta luce. Laria era densa dincenso, e un mormorio di voci maschili produceva un canto ritmico che sembrava provenire da ogni lato e da nessuna parte al tempo stesso: avevo la sensazione che le mie costole e le mie rotule vibrassero dallinterno. Qualunque fosse la lingua in cui cantavano, per me era incomprensibile, ma il messaggio era chiaro: stavano invocando qualcosa che trascendeva questo mondo. Il monaco ci fece salire una stretta rampa di scale e ci guid in un corridoio lungo e angusto fiancheggiato da vani privi di porte col soffitto che mi arrivava al massimo alla vita. Passando, intuii che dovevano, essere le celle dei monaci; ciascuna era larga quanto bastava a ospitare un uomo piccolo disteso. Sul pavimento di ogni cella cera un tappetino intrecciato con sopra una coperta di lana arrotolata, ma non cerano tracce di beni personali o scorte. Non cerano porte da chiudere per avere un po di privacy. In breve, quel luogo somigliava molto a quello in cui ero cresciuto, il che non mi fece sentire meglio. I quasi cinque anni di relativa opulenza nella fortezza di Baldassarre mi avevano viziato. Desideravo un letto morbido e mezza dozzina di concubine cinesi che mi facessero mangiare dalle loro mani e massaggiassero il mio corpo con oli fragranti. (Be, ve lho detto, ero viziato.) Alla fine il monaco ci condusse in unampia camera con un alto soffitto di pietra, e mi resi conto che non ci trovavamo pi in una struttura fabbricata da esseri umani, bens in una vasta caverna. In fondo cera la statua di un uomo seduto con le gambe incrociate e gli occhi chiusi, che teneva le mani davanti a s: pollice e indice erano uniti a formare due cerchi. Illuminato dalla luce arancione delle candele e con un alone dincenso attorno alla testa rasata, sembrava raccolto in preghiera. Il monaco, la nostra guida, scomparve nelloscurit ai lati della caverna, mentre Ges e io ci avvicinammo alla statua con cautela, badando a dove mettevamo i piedi sul pavimento grezzo. (Da tempo, ormai, avevamo smesso di sorprenderci e scandalizzarci davanti agli idoli. Il mondo e larte che avevamo ammirato nei nostri viaggi avevano soffocato anche quel solenne comandamento. Pancetta affumicata mi diceva Ges, quando gli chiedevo qualcosa al riguardo.) Da quellampia stanza provenivano i canti che avevamo sentito entrando nel monastero; dopo aver visto le celle dei monaci, avevamo stabilito che quel ronzio doveva essere composto dalle voci di almeno venti uomini anche se, dal modo in cui riecheggiava nella caverna, poteva trattarsi di mille come di uno. Mentre ci avvicinavamo alla statua nel tentativo di capire di che pietra fosse fatta, apr

gli occhi. Sei tu Ges? chiese in perfetto aramaico. S rispose il mio amico. E quello chi ?. Il mio amico Biff. Ora sar chiamato Ventuno, quando sar necessario chiamarlo, e tu sarai Ventidue. Finch starete qui non avrete nome. Ovviamente non era una statua, era Gaspare. La luce arancione delle candele e la totale assenza di espressione e movimento avevano creato lillusione che fosse fatto di pietra. Ma eravamo sorpresi anche perch ci aspettavamo un cinese, mentre luomo che avevamo davanti sembrava venire dallIndia. Aveva la pelle addirittura pi scura della nostra, e quel puntino rosso sulla fronte che avevamo gi visto sui mercanti indiani a Kabul e ad Antiochia. Era difficile capirne let, dal momento che non aveva capelli n barba, e il viso era privo di rughe. Lui il Messia dissi. Il Figlio di Dio. Sei venuto a Betlemme per la sua nascita. Ancora nessuna espressione sul viso di Gaspare. Il Messia deve morire se volete imparare. Uccidetelo domani. Chiedo scusa?. Domani imparerete. Che questi due siano sfamati disse Gaspare. Dal buio comparve un altro monaco, quasi identico al primo, che prese Ges per una spalla. Ci condusse fuori dalla stanza-cappella e ci riport alle celle, dove mostr a entrambi la sistemazione. Port via le nostre borse e se ne and. Torn qualche minuto dopo con una scodella di riso e una tazza di t per ciascuno. Poi spar; per tutto il tempo non aveva detto una sola parola. Loquace, lamico commentai. Ges si mise in bocca una manciata di riso e fece una smorfia. Era freddo e sciapo. Credi che dovrei preoccuparmi per quella storia del Messia che deve morire domani?. Ricordi? Non sei mai stato assolutamente sicuro di essere tu. S, e allora?. Domani, se non ti uccidono allalba, diglielo. La mattina dopo, il monaco numero Sette ci svegli battendoci i piedi con un bastone di bamb. A suo favore va detto che stava sorridendo quando finalmente riuscii a svegliarmi abbastanza da poterlo vedere: ma fu davvero una magra consolazione. Numero Sette era basso e magro, con gli zigomi alti e gli occhi profondamente infossati. Indossava una lunga veste color arancio di cotone grezzo, ed era scalzo. Si era rasato di fresco, ed era rasata anche la testa con leccezione di un codino legato con un laccio. Poteva avere diciassette come trentacinque anni, impossibile a dirsi. (Se vi state chiedendo dei monaci dal Due al Sei, e dallOtto al Venti, immaginate diciotto copie del numero Sette. Almeno, cos mi apparvero i primi mesi. In seguito - non fosse stato per la statura maggiore e gli occhi rotondi - sono certo che la stessa descrizione si sarebbe potuta applicare anche al sottoscritto e a Ges, i monaci Ventuno e Ventidue. Quando una persona cerca di liberarsi dai vincoli dellego, avere il medesimo aspetto un obbligo. Per questo lo chiamano uniforme. Ma, ahim, sto correndo troppo.) Numero Sette ci condusse a una finestra che veniva evidentemente usata come latrina, aspett che facessimo i nostri bisogni e ci accompagn in una stanzetta dove Gaspare sedeva con le gambe incrociate, in una posizione apparentemente impossibile, con un tavolino davanti. Il monaco fece un

inchino e lasci la stanza; Gaspare ci invit a sederci, usando di nuovo laramaico. Ci sedemmo sul pavimento di fronte a lui - no, non esatto; in effetti ci sdraiammo su un fianco appoggiandoci a un gomito, come avremmo fatto davanti ai nostri tavoli bassi, a casa. Ci mettemmo seduti solo quando tir fuori un bastone di bamb e, con la rapidit dun cobra, ci colp sulla testa. Seduti, ho detto!. Obbedimmo. Cribbio dissi, strofinandomi il bernoccolo che cominciava gi a gonfiarsi sopra lorecchio. Ascoltate disse il mago, tenendo il bastone sollevato per spiegare esattamente il significato delle sue parole. Ascoltammo come se dovessero interrompere il suono da un momento allaltro e avessimo bisogno di farne incetta. Credo di aver addirittura smesso di respirare per un po. Bene disse Gaspare, posando il bastone e versando del t in tre semplici scodelle sul tavolo. Guardammo il t fumante... lo guardammo e basta. Gaspare scoppi a ridere come un ragazzino, mentre dal suo viso scomparivano del tutto la seriet e lautorit di poco prima. Sarebbe potuto essere un vecchio e benevolo zio. In effetti, non fosse stato per le evidenti fattezze indiane, mi ricordava molto Giuseppe, il patrigno di Ges. Niente Messia disse, passando al cinese. Intesi?. S rispondemmo in coro. Un istante dopo stringeva in mano unestremit del bastone di bamb, mentre laltra rimbalzava sul capo del mio amico. Mi protessi il capo con le braccia, ma il colpo non arriv mai. Ho colpito il Messia? gli chiese Gaspare. Ges sembrava sinceramente perplesso. Si ferm, strofinandosi la testa. Poi arriv unaltra botta sopra lorecchio, e il rumore dellimpatto risuon brusco e aspro nella stanzetta di pietra. Ho colpito il Messia?. Gli occhi scuri del mio amico non mostravano n dolore n paura. Solo confusione. La confusione di un vitello a cui il sacerdote del Tempio ha appena tagliato la gola. Il bastone fischi mentre scendeva per colpire di nuovo, ma questa volta lo presi, lo strappai di mano al mago e lo lanciai fuori dalla stretta finestra alle sue spalle. Rapido, giunsi le mani e guardai il tavolo davanti a me. Chiedo scusa, maestro dissi ma se lo colpisci unaltra volta io tammazzo. Gaspare si alz in piedi, ma avevo paura di guardarlo (cos come avevo paura di guardare Ges). Ego disse il monaco. E lasci la stanza senza dire una parola. Io e il mio amico restammo l seduti in silenzio a riflettere per qualche minuto, mentre ci era venuta la pelle doca. Be, era stato un viaggio interessante e tutto il resto, ma Ges non avrebbe imparato molto riguardo al suo compito di Messia da un uomo che lo picchiava ogni volta che veniva nominato. Ed era proprio quello il motivo per cui eravamo l. Vuotai la mia tazza di t e poi presi anche quella lasciata da Gaspare. Meno due, ci resta soltanto un saggio dissi. Sar meglio trovarci qualcosa da mangiare per colazione, se vogliamo metterci in viaggio. Ges mi guard con la stessa espressione perplessa che poco prima aveva rivolto al mago. Pensi che quel bastone gli serva?. Il monaco numero Sette ci pass le nostre sacche, fece un profondo inchino e poi torn nel monastero e chiuse la porta, lasciandoci l in piedi accanto al gong. Era una mattinata limpida e

riuscivamo a vedere il fumo dei fuochi della gente che preparava da mangiare nel villaggio sottostante. Avremmo dovuto chiedere un po di cibo dissi. La discesa sar lunga. Io non me ne vado. Stai scherzando. Ho molte altre cose da imparare, qui. Tipo come prendersi una bastonata?. Pu darsi. Non sono sicuro che Gaspare mi far rientrare. Non mi sembrato molto ben disposto nei miei confronti. Hai minacciato di ucciderlo. Non vero, lho solo avvisato. C una bella differenza. Quindi non resti?. Ed eccola, la domanda. Sarei rimasto con il mio migliore amico a mangiare riso freddo, a dormire su un pavimento gelido, a subire gli abusi da parte di un monaco folle e - molto probabilmente - a farmi spaccare il cranio, o me ne sarei andato? E dove? A casa? Sarei tornato a Kabul, da Gioia? Sebbene fosse un lungo viaggio, tornare per la strada da cui ero venuto mi pareva pi semplice. Se non altro avrei ritrovato una parvenza di familiarit. Ma se dovevo scegliere la via pi semplice, perch ero arrivato fin l? Sei sicuro di dover restare, Ges? Non possiamo andare a cercare Melchiorre?. So di dover imparare delle cose, qui. Ges prese la mazza e suon il gong. Pochi minuti dopo si apr lo sportellino e un monaco che non avevamo mai visto si sporse dallapertura. Andatevene. Siete ottusi per natura e il vostro alito puzza come il culo di uno yak. Richiuse la porticina sbattendola. Ges suon di nuovo. Non mi piace tutta quella storia sul Messia. Non posso stare qui, Ges, se quello ha intenzione di picchiarti. Ho la sensazione che lo far ancora, fino a quando non avr imparato ci che devo. meglio che io vada. S. Ma potrei restare. No. Fidati di me, devi abbandonarmi adesso per non farlo in futuro. Ci rivedremo. Si volt verso la porta. Oh, non sai mai nulla, ma dun tratto sei certo di questo?. S. Vai, Biff. Addio. Scesi lungo lo stretto sentiero e per poco non inciampai cadendo in un precipizio, quando sentii aprirsi lo sportello. Dove stai andando? mi grid il monaco. A casa. Bene, vai a spaventare qualche bambino con la tua gloriosa ignoranza. Lo far. Cercai di tenere le spalle ferme mentre camminavo, ma era come se qualcuno mi stesse strappando lanima attraverso i muscoli della schiena. Giurai a me stesso che non mi sarei voltato. E lentamente, dolorosamente, scesi lungo il sentiero, convinto che non avrei mai pi rivisto il mio migliore amico.

17
Ho adottato una sorta di monotona pratica, qui in albergo, che in qualche modo mi ricorda quel periodo in Cina. Quando mi alzo scrivo queste pagine, guardo la televisione, cerco di far irritare langelo e sgattaiolo in bagno per leggere i Vangeli. E credo che siano questi ultimi ad aver trasformato le mie ore di sonno in un paesaggio da incubo, che mi lascia senza energie anche quando sono sveglio. Ho finito quello di Marco: anche lui parla di resurrezione, di cose che vanno al di l della morte mia e di Ges. una storia simile a quella raccontata da Matteo: i fatti sono un po rimescolati, ma fondamentalmente raccontano il suo ministero. A farmi venire i brividi sono gli avvenimenti dellultima settimana della Pasqua. Langelo non riuscito a tenermelo nascosto: linsegnamento di Ges sopravvissuto alla sua epoca diventando molto popolare. (Raziel ha smesso perfino di cambiare canale quando parlano di lui in televisione, come faceva i primi tempi.) Ma questo il libro da cui tratta la dottrina del mio amico? Di notte sogno sangue, sofferenze e una solitudine cos vuota che nemmeno leco riesce a sopravvivere; mi sveglio in un bagno di sudore, gridando, e quella solitudine non se ne va subito, rimane con me per un po. La notte scorsa, quando mi sono svegliato, ho creduto di vedere una donna ai piedi del letto, e accanto a lei cera langelo con le ali nere spiegate che toccavano le pareti della camera. Poi, prima che riuscissi a raccapezzarmi, questultimo ha avvolto la donna con le ali e lei scomparsa. A quel punto credo di essermi svegliato veramente, perch langelo era disteso sullaltro letto e fissava loscurit; i suoi occhi, come perle nere, catturavano le luci rosse lampeggianti degli aerei che passavano sopra gli edifici dallaltra parte della strada. Niente ali, niente veste nera, niente donna. Solo Raziel con lo sguardo fisso. Brutto sogno? mi ha chiesto. Ricordi. Stavo dormendo? Mi sono ricordato di aver visto la stessa luce lampeggiante debole e fioca sullo zigomo e il naso della donna nel mio incubo (non riuscivo a vedere altro del suo viso). E quel profilo elegante si incastrato alla perfezione nei recessi della mia memoria, come una chiave in una serratura, e ha sprigionato un profumo di cannella e legno di sandalo, e una risata pi dolce dei migliori giorni dellinfanzia. Me nero andato da due giorni, quando tornai a suonare il gong fuori dal monastero. Lo sportellino si apr a rivelare il volto di un monaco rasato di fresco (la pelle della testa era ancora di dodici toni pi chiara di quella della faccia). Che cosa vuoi? chiese. La gente del villaggio si mangiata i nostri cammelli. Vattene. Le tue narici si allargano in modo sgradevole, e la tua anima appare ottusa. Ges, fammi entrare. Non ho nessun altro posto dove andare. Non posso ammetterti cos sussurr. Devi aspettare tre giorni come tutti gli altri. E poi a voce alta, per farsi sentire da qualcuno allinterno, aggiunse: Dal tuo aspetto direi che sei stato infestato dai beduini! Vattene!. E sbatt lo sportello. Rimasi l. E aspettai. Qualche minuto dopo riapr. Infestato dai beduini? gli chiesi. Dammi tregua. Sono nuovo. Hai portato cibo e acqua a sufficienza?. S, la vecchia sdentata mi ha venduto un po di carne di cammello. Cera unofferta speciale.

Devessere immonda osserv. Pancetta affumicata, amico. Ricordi?. Oh, giusto. Scusa. Cercher di portarti un po di t e una coperta. Ma dovrai aspettare. E poi Gaspare mi lascer rientrare?. E rimasto perplesso quando te ne sei andato. Ha detto che se cera una persona che aveva bisogno di imparare un po di disciplina... be, lo sai. Credo che avrai una punizione. Scusa se ti ho abbandonato. Non lhai fatto. Ghign. Con quella testa bicolore sembrava pi sciocco del solito. Ti dir una cosa che ho gi imparato. E sarebbe?. Quando sono di turno alla porta, chi bussa pu entrare. Far rimanere al freddo una persona in cerca di conforto come... un panetto di burro di yak rancido. Amen. Ges sbatt lo sportello - evidentemente era obbligatorio chiuderlo cos. Io rimasi l e mi chiesi come sarebbe riuscito a trasformare una frase come panetto di burro di yak rancido in un sermone, una volta che avesse finalmente imparato a fare il Messia. Proprio quello di cui noi ebrei avevamo bisogno. Altre restrizioni nellalimentazione. I monaci mi spogliarono e mi versarono dellacqua fredda sulla testa, poi mi strofinarono vigorosamente con spazzole di setole di cinghiale; versarono dellacqua calda e mi strofinarono ancora, poi ricominciarono con lacqua fredda, e avanti cos fino a quando non li supplicai di smettere. Allora mi rasarono la testa, sciacquarono via i capelli rimasti attaccati al mio corpo e mi consegnarono una veste arancione pulita, una coperta e una ciotola di legno per il riso. Poi mi diedero un paio di pantofole realizzate con fili derba intrecciata, e io mi fabbricai delle calze con peli di yak. Queste furono le mie ricchezze per i sei anni successivi: una veste, una coperta, una scodella, delle pantofole e delle calze. Mentre il monaco numero Otto mi conduceva allincontro con Gaspare, pensai al mio vecchio amico Bartolomeo e a quanto sarebbe stato felice della mia nuova austerit. Spesso mi raccontava del suo patriarca cinico, Diogene, che aveva portato con s una ciotola per anni, fino a quando non aveva visto un uomo che beveva dalla mano a coppa. Che sciocco sono stato disse. Per tanto tempo mi sono portato dietro questo peso, quando avevo una scodella perfetta attaccata al polso. Gi, be, forse a Diogene andava bene cos, ma quando quella scodella divenne il mio unico possedimento, se qualcuno avesse tentato di rubarmela avrebbe perso quella allestremit del suo arto. Gaspare era seduto sul pavimento nella stessa stanzetta di qualche giorno prima, con gli occhi chiusi e le mani giunte sulle ginocchia. Ges sedeva di fronte a lui, nella medesima posizione. Il monaco numero Otto usc con un inchino e il saggio apr gli occhi. Siediti. Obbedii. Ecco le quattro regole che dovrai rispettare se non vuoi essere espulso: primo, un monaco non pu avere relazioni sessuali con nessuno, persona o animale che sia. Ges mi guard e si fece piccolo piccolo, come se si aspettasse che dicessi qualcosa che avrebbe fatto arrabbiare Gaspare. Daccordo, niente relazioni.

Secondo: un monaco, sia al monastero che al villaggio, non prender niente che non gli venga donato. Terzo: se un monaco uccide intenzionalmente un essere umano o simile, con le sue stesse mani o con unarma, sar espulso. O... simile? chiesi. Vedrai mi rispose. Quarto: un monaco che afferma di aver raggiunto una condizione sovrumana, o di aver ottenuto la saggezza dei santi quando non cos, sar espulso. Le hai capite bene?. S dissi, e Ges annu. Ricorda, non ci sono attenuanti. Se secondo gli altri monaci ti sarai macchiato di una di queste colpe, dovrai lasciare il monastero. Dissi ancora di s, e Gaspare si mise a elencare le tredici regole per cui un monaco poteva essere sospeso per due settimane (la prima era la pi straziante: niente emissioni di seme se non in sogno) e le novanta colpe per cui chi non si pentiva andava incontro a una rinascita sfavorevole (colpe che comprendevano molte cose, dal distruggere qualunque forma di vegetazione alluccidere deliberatamente un animale, dal sedere allaperto con una donna al vantarsi con un laico di possedere poteri soprannaturali - anche se era la verit). Nel complesso cera un numero incredibile di regole, oltre cento sul decoro, decine per risolvere le dispute: ma non dimenticate che eravamo ebrei cresciuti sotto linfluenza di farisei che giudicavano praticamente ogni avvenimento della vita quotidiana sulla base della Legge di Mos. E con Baldassarre avevamo studiato Confucio, la cui filosofia era poco pi che un ampio sistema di regole. Non avevo dubbi sul fatto che Ges ce la potesse fare. E cera una possibilit che ci riuscissi anchio, se Gaspare non avesse usato il suo bastone di bamb con troppa liberalit e se fossi riuscito a fare abbastanza sogni bagnati. (Ehi, avevo diciotto anni e ne avevo appena trascorsi cinque in una fortezza piena di concubine disponibili. Ormai era unabitudine, okay?) Monaco numero Ventidue disse il saggio a Ges tu comincerai con limparare come ci si siede. Lo so gi fare dissi io. E tu, numero Ventuno, toserai lo yak. solo un modo di dire, vero?. Non lo era. Lo yak un animale simile al bisonte, estremamente grosso ed estremamente peloso, munito di due corna nere dallaspetto inquietante. Avete mai visto un bisonte dacqua? Bene, immaginatevelo con una parrucca che lo ricopre interamente e arriva a strisciare per terra. Poi dategli una spruzzatina di muschio, letame e latte inacidito e avrete ottenuto uno yak. In una caverna adibita a stalla i monaci tenevano una femmina, che lasciavano uscire durante il giorno perch pascolasse lungo i sentieri di montagna. Cosa avrebbe dovuto mangiare un mistero. Non sembrava esserci abbastanza vegetazione per nutrire un animale di quelle dimensioni (con la testa le arrivavo alla spalla); del resto, non sembrava esserci abbastanza vegetazione nemmeno in Giudea, per le capre... eppure il loro allevamento era una delle attivit principali. Che cosa potevo saperne, io? Il latte e il formaggio forniti da quella femmina bastavano a ricordare ai monaci che le quantit ricavate da un solo esemplare non erano sufficienti per ventidue persone. Inoltre, lanimale dava una lana lunga e grezza che doveva essere tagliata due volte lanno. E questo venerato compito - insieme

a quello di eliminare la merda, lerba e i nodi con un pettine - toccava al sottoscritto. Non c molto da sapere sugli yak, eccetto un particolare importante che secondo Gaspare avrei dovuto apprendere con la pratica: detestano essere tosati. Tocc ai monaci Otto e Sette bendarmi, sistemarmi le fratture alle gambe e al braccio e togliermi la cacca di yak che mi era stata spiaccicata addosso con tanta forza. Vi parlerei delle differenze tra questi due serissimi studenti, se me ne venisse in mente qualcuna, ma non ce nerano. Obiettivo di tutti i monaci era lasciar andare lego, lio; e, fatta eccezione per qualche ruga in pi sui volti degli anziani, si somigliavano tutti, si vestivano allo stesso modo e avevano gli stessi comportamenti. Io, daltro canto, mi distinguevo abbastanza dal resto del gruppo: malgrado la testa rasata e la veste zafferano, avevo il corpo fasciato per met e tre arti su quattro steccati con del bamb. Dopo il disastro con la femmina di yak, Ges aspett la mezzanotte per strisciare fino alla mia cella. Il russare leggero dei monaci riempiva i corridoi e le lievi turbolenze dei pipistrelli che entravano nella loro caverna attraversando il monastero rimbalzavano sulle pareti come ansiti di morte di ombre epilettiche. Senti dolore? mi chiese. Il sudore mi colava lungo il viso, malgrado la temperatura gelida. Riesco a malapena a respirare. Sette e Otto mi avevano fasciato le costole rotte, ma ogni respiro era una pugnalata nel fianco. Ges mi pos una mano sulla fronte. Star bene, Ges, non c bisogno. Perch non dovrei? E parla a voce bassa. Pochi secondi dopo il dolore se nera andato ed ero di nuovo in grado di respirare. Poi mi addormentai o persi i sensi per la gratitudine, non saprei dire. Quando allalba mi svegliai, lui era ancora in ginocchio accanto a me, la mano sulla mia fronte. Aveva preso sonno l. Portai la lana pettinata a Gaspare, che stava cantando nel grande tempio caverna. Era un bel rotolo; lo posai sul pavimento alle sue spalle e uscii indietreggiando. Aspetta fece lui, sollevando un dito. Termin il suo canto e si volt verso di me. T disse. Lo seguii nella stanza dove ci aveva ricevuti il giorno del nostro arrivo. Siediti. Coraggio, non indugiare. Mi sedetti e lo osservai mentre accendeva un piccolo braciere di pietra, usando un legnetto per appiccare il fuoco a del muschio secco e soffiando sulla carbonella. Io ho inventato un bastoncino che consente di accendere un fuoco allistante dissi. Potrei insegnarti.... Mi lanci unocchiata torva e sollev di nuovo il dito per spingere via le mie parole. Siedi disse. Non parlare. Non indugiare. Port a ebollizione dellacqua in una pentola di rame e ne vers un po sulle foglie di t che aveva messo in una scodella di terracotta. Pos due tazzine sul tavolo e procedette a versare il t. Ehi, idiota! gridai. Lo stai versando fuori, cazzo!. Gaspare sorrise e pos la scodella sul tavolo. Come posso servirti del t se la tua tazza gi piena?.

Eh? feci, eloquente. Le parabole non erano mai state il mio forte. Se volete dire qualcosa, parlate chiaro. Quindi Ges e i buddhisti erano la compagnia perfetta per me, considerato quanterano diretti nellesprimersi... Il saggio si vers del t, poi fece un respiro profondo e chiuse gli occhi. Pass forse un minuto e li riapr. Se sai gi tutto, come posso insegnarti qualcosa? Devi svuotare la tua tazza, se vuoi che ti versi del t. Perch non lhai detto subito?. Presi la mia tazza, versai il t fuori dalla finestra - la stessa da cui avevo lanciato il bastone - e la rimisi sul tavolo. Sono pronto dissi. Vai nel tempio e siediti. Niente t? Evidentemente ce laveva ancora con me per la mia quasi minaccia di morte. Uscii senza dargli le spalle e facendo un inchino (un gesto cortese che mi aveva insegnato Gioia). Ancora una cosa disse. Mi fermai e aspettai. Numero Sette diceva che non avresti superato la notte. E numero Otto era daccordo con lui. Com che sei ancora vivo, e per giunta non hai pi nulla?. Riflettei un secondo prima di rispondere - cosa che non faccio quasi mai - e poi dissi: Forse quei monaci hanno una considerazione troppo alta delle loro opinioni. Posso solo augurarmi che non abbiano corrotto la mente di qualcun altro. Vai a sederti. E ci sedemmo. Evidentemente avevamo attraversato mezzo mondo per imparare a sederci, restare fermi e ascoltare i suoni delluniverso. Per lasciare andare il nostro ego, ovvero non la nostra individualit ma ci che ci distingue dagli altri esseri viventi. Quando ti siedi, siediti. Quando respiri, respira. Quando mangi, mangia diceva Gaspare, e intendeva dire che ogni particella del nostro essere doveva trovarsi nel momento, completamente consapevole del presente, senza passato, futuro o qualunque altra cosa a dividerci da ci che era. Per me, un ebreo, difficile stare nel momento. Senza passato dove sta la colpa? Senza futuro dove sta il timore? E senza colpa e timore chi sono io? Considera la tua pelle come ci che ti unisce alluniverso, e non come ci che ti separa da esso mi disse Gaspare, mentre cercava di insegnarmi lessenza dellilluminazione, pur ammettendo che non era una cosa che poteva essere spiegata. Poteva insegnarmi il metodo. Poteva sedersi. Secondo la leggenda (che ricostruii mettendo insieme le cose che scoprii dal maestro e dai suoi monaci) Gaspare aveva costruito il monastero per avere un luogo in cui sedersi. Molti anni prima era venuto in Cina dallIndia, dovera nato principe, per insegnare allimperatore e alla sua corte il vero significato del buddhismo, andato perduto in anni di dogmi e di esasperata interpretazione delle Scritture. Al suo arrivo, limperatore gli domand: Che cosho ottenuto con tutte le mie buone azioni?. Niente rispose lui. Il sovrano rimase scioccato: la generosit dimostrata al suo popolo in tutti quegli anni non era servita a nulla. Allora, qual lessenza del buddhismo?. Grande cuoco. Limperatore lo fece buttar fuori dal tempio, e in quel momento il giovane monaco prese due

decisioni: numero uno, avrebbe trovato una risposta migliore da dare quando glielavessero chiesto unaltra volta; numero due, avrebbe fatto meglio a imparare il cinese prima di parlare con qualche personalit importante. Voleva dire grande vuoto, ma aveva sbagliato vocabolo. Sempre secondo la leggenda, Gaspare giunse alla caverna dove adesso sorgeva il monastero e si sedette a meditare, determinato a rimanere cos fino a quando non gli fosse giunta lilluminazione. Nove anni dopo scese dalla montagna e trov la gente del villaggio ad aspettarlo con cibo e doni. Maestro, vogliamo sentire i tuoi sacri consigli. Che cosa puoi dirci? gridarono. Ho davvero bisogno di fare pip rispose lui. E con ci la gente comprese che aveva davvero raggiunto la mente di tutti i Buddha, o la non mente come la chiamavamo noi. Lo supplicarono di rimanere con loro e lo aiutarono a costruire il monastero nel luogo in cui sorgeva la caverna dove aveva raggiunto lilluminazione. Durante i lavori furono attaccati molte volte da pericolosi banditi e, sebbene Gaspare fosse convinto che nessun essere vivente dovesse essere ucciso, sentiva anche che quelle persone dovevano potersi difendere in qualche modo. Cos medit sulla questione fino a escogitare un metodo di autodifesa, basato su vari movimenti appresi dagli yogi nella nativa India, che insegn agli abitanti del villaggio e a tutti i monaci che via via si univano a lui nel monastero. Chiam la disciplina kung fu - che, tradotto, significa metodo con cui dei piccoletti pelati possono atterrarti con dei calci. Il nostro addestramento cominci con i pali per saltellare. Dopo colazione, e dopo la meditazione mattutina, il monaco numero Tre - apparentemente il pi vecchio - ci condusse nel cortile del monastero, dove trovammo una catasta di pali lunghi una sessantina di centimetri e con il diametro di una spanna circa. Ce li fece piantare lungo una linea dritta, a distanza di mezzo passo luno dallaltro. Poi ci disse di saltare su un palo con un piede solo e di rimanere in equilibrio. Dopo aver passato gran parte della mattinata a tirarci su dal ruvido pavimento di pietra, ci ritrovammo entrambi su un piede allestremit di un palo. E adesso? chiesi a numero Tre. E adesso niente. Rimanete cos. Rimanemmo cos. Per ore. Il sole attravers il cielo e cominciarono a dolermi gambe e schiena. Continuavamo a cadere, solo per sentire le urla di numero Tre che ci ordinava di saltare di nuovo sul palo. Quando scese la sera, e avevamo trascorso diverse ore in equilibrio senza cadere, ci disse: Adesso saltate sul palo successivo. Sentii Ges sospirare profondamente. Guardai la fila di pali e intuii la sofferenza che avevamo davanti, se ci si aspettava che affrontassimo lintera tortura. Ges era dietro di me, in fondo alla fila, e sarebbe dovuto saltare sul palo su cui stavo io. Non solo sarei dovuto atterrare sul successivo senza cadere, ma mi sarei dovuto assicurare di non buttare gi il mio con lo slancio. Ora! disse numero Tre. Saltai e il palo mi scivol via da sotto i piedi, cos atterrai sulla pietra di testa. Vidi un lampo bianco e sentii una vampata di fuoco al collo. Prima che avessi il tempo di riprendermi, Ges cadde su di me. Grazie disse, felice di essere atterrato su qualcosa di morbido. Tornate su fece il monaco. Raddrizzammo i pali e vi saltammo sopra. Questa volta ci riuscimmo entrambi al primo tentativo. Poi aspettammo lordine di saltare su quello successivo. La luna si alz alta e piena nel cielo, e io e Ges fissammo la fila di pali chiedendoci quanto tempo avremmo impiegato per arrivare in fondo, e per quanto ancora numero Tre ci avrebbe fatto restare l, pensando alla storia di Gaspare che era

rimasto seduto nove anni. Non riuscivo a ricordare di aver mai provato tanto dolore, e vuol dire molto se sei stato calpestato da uno yak. Stavo cercando di immaginare per quanto ancora sarei riuscito a sopportare la fatica e la sete, quando numero Tre disse: Basta cos. Andate a dormire. finita? chiese Ges, mentre saltava gi dal suo palo atterrando con una smorfia. Perch abbiamo sistemato venti pali se dovevamo usarne soltanto tre?. Perch pensare a venti pali quando potete stare in equilibrio su uno soltanto?. Devo fare pip dissi. Esattamente fece il monaco. Eccolo qui, riassunto per voi: il buddhismo. Ogni giorno andavamo nel cortile e sistemavamo i pali in modo diverso, a caso. Numero Tre ne aggiungeva di nuovi, di altezza e diametro diversi. Qualche volta dovevamo saltare da un palo allaltro il pi velocemente possibile, altre restavamo fermi per ore, pronti a scattare al comando del monaco. Apparentemente, il punto era che non potevamo anticipare nulla, n potevamo sviluppare un ritmo dellesercizio. Dovevamo essere pronti a muoverci in ogni direzione, senza premeditazione. Numero Tre la chiamava spontaneit controllata, e durante i primi sei mesi al monastero passammo tanto tempo in cima ai pali quanto seduti in meditazione. Sin da subito Ges si mostr portato per il kung fu, cos come per la meditazione. Io, per usare unespressione buddhista, ero pi ottuso. Oltre a badare al monastero, ai giardini e alla femmina di yak che andava munta (compito che misericordiosamente non tocc mai al sottoscritto), circa ogni dieci giorni un gruppo di sei monaci scendeva al villaggio armato di ciotole per raccogliere elemosine, di solito riso e t, a volte salse di colore scuro, burro o formaggio di yak e, in rare occasioni, stoffe di cotone con cui cucire nuove vesti. Durante il primo anno io e Ges non fummo mai autorizzati a lasciare il monastero, ma il sottoscritto cominci a notare uno strano schema comportamentale. Dopo ogni spedizione al villaggio, quattro o cinque monaci sparivano sulle montagne per diversi giorni. Nessuno diceva mai niente, n quando partivano n quando tornavano, ma apparentemente seguivano una sorta di rotazione: ogni monaco usciva ogni tre o quattro volte, con leccezione di Gaspare che lo faceva con maggiore frequenza. Alla fine trovai il coraggio di chiedere a questultimo che cosa succedesse lass, e lui mi rispose: Si tratta di una meditazione speciale. Non sei ancora pronto. Vai a sederti. La sua risposta a quasi tutte le mie domande era Vai a sederti e il mio risentimento indicava che non stavo affatto perdendo lattaccamento al mio ego, e perci la meditazione non mi avrebbe portato da nessuna parte. Ges, daltro canto, sembrava perfettamente a suo agio. Poteva restare seduto per ore, immobile, ed eseguire lesercizio sui pali come se avesse trascorso unora a scaldarsi i muscoli. Come ci riesci? gli chiesi. Come fai a non pensare a niente e a non addormentarti?. Quella era stata una delle barriere pi ostiche nel mio cammino verso lilluminazione. Se restavo seduto troppo a lungo mi addormentavo, ed evidentemente leco del mio russare disturbava la meditazione degli altri monaci. La cura raccomandata per la mia condizione consisteva nel bere enormi quantit di t verde, che in effetti mi teneva allerta, ma sostituiva il mio stato di non mente con pensieri costanti sulla mia vescica. In effetti, in meno di un anno raggiunsi la piena consapevolezza della mia vescica. Ges, daltra parte, riusc a lasciar andare completamente il suo ego, come da istruzioni. Era il nostro nono mese al monastero, nel bel mezzo dellinverno pi rigido che potessi immaginare, quando il mio amico, dopo aver abbandonato tutte le costruzioni della personalit e della vanit,

divenne invisibile.

18
Sono stato in mezzo a voi, ho mangiato, parlato e camminato, camminato, camminato per ore, senza poter girare a causa di un muro sulla mia strada. Langelo mi ha svegliato questa mattina con una nuova mise, estranea al tatto ma familiare per averla vista in tv: jeans, felpa e sneakers, oltre ai calzini e a un paio di boxer. Mettiteli. Ti porto fuori a fare una passeggiata mi ha detto Raziel. Come se fossi un cane. Esattamente. Anche langelo indossava abiti americani moderni e, malgrado la sua straordinaria bellezza, sembrava tanto a disagio, come se gli avessero attaccato i vestiti al corpo con dei chiodi infuocati. Dove andiamo?. Te lho detto, fuori. Dove hai preso questa roba?. Ho chiamato la reception, li ha portati su Jesus. C un negozio di abbigliamento, in albergo. Adesso andiamo. Raziel ha chiuso la porta e si infilato la chiave in tasca insieme ai soldi. Mi sono domandato se avesse mai avuto delle tasche, prima. Io non avrei mai pensato di usarle. Non ho detto una parola mentre prendevamo lascensore e scendevamo nellatrio, uscendo dallingresso principale. Non volevo rovinare quel momento, n dire qualcosa che potesse farlo tornare in s. Il rumore in strada era stupendo: le automobili, i martelli pneumatici, i pazzi che farfugliavano sommessamente. E la luce! Gli odori! Probabilmente dovevo essere sotto shock quando arrivammo qui da Gerusalemme. Non ricordavo che fosse tutto cos vivido. Ho cominciato a saltellare lungo la strada e langelo mi ha preso per una spalla, affondando le dita nei muscoli come artigli. Sai che non puoi scappare, e che se ci provi io posso riacchiapparti e spezzarti le gambe, cos non potrai pi correre. Sai che, se scappassi anche solo per qualche minuto, non potresti nasconderti. Sai che ti troverei, cos come un tempo scovavo tutti quelli del tuo genere. Lo sai, vero?. S, lasciami andare. Camminiamo. Odio camminare. Hai mai visto unaquila che guarda un piccione? cos che mi sento rispetto a te e al tuo modo di camminare. Suppongo di dover dire qualcosa a proposito della suddetta affermazione, un tempo scovavo tutti quelli del tuo genere. Sembra che, secoli fa, per un certo periodo Raziel avesse ricoperto il ruolo di Angelo della Morte, ma fu sollevato dallincarico perch non particolarmente capace. Ammette di essere un patito delle storie sventurate (e forse questo spiega la sua passione per le telenovele). Comunque, quando vi capita di leggere nella Torah che No visse fino a novecento anni e Mos fino a centoquaranta... be, indovinate chi guidava la danza della morte? Fu allora che gli diedero le ali nere di cui vi ho parlato in precedenza, che gli permisero di tenere anche dopo il licenziamento. (Ci credereste che No riusc a rimandare la morte di ottocento anni dicendo allangelo che era rimasto indietro con le scartoffie? Oh, se solo Raziel fosse cos incompetente anche nel compito che gli stato affidato adesso!) Guarda, Raziel! Pizza! ho esclamato indicando uninsegna. Compriamoci la pizza!.

Ha preso del denaro dalla tasca e lha dato a me. Puoi pensarci tu. Perch sei in grado di farlo, vero?. S, ai miei tempi esisteva gi il commercio ho risposto, sarcastico. Non avevamo la pizza, ma il commercio s. Bene, e sai anche usare quella macchina?. Indic una scatola che conteneva dei giornali dietro una lastra di vetro. Se non si apre con quella piccola maniglia, no. Langelo sembr turbato. Com che puoi ricevere il dono delle lingue, che ti permette improvvisamente di comprendere tutti gli idiomi, mentre non c nulla che ti spieghi come funzionano le cose in questepoca? Dimmi. Forse, se tu non monopolizzassi il telecomando, potrei imparare a usare queste cose. Intendevo dire che grazie alla televisione avrei potuto imparare di pi sul mondo esterno, ma lui cap che avevo bisogno di esercitarmi nello schiacciare i bottoni. Saper usare il televisore non basta. Devi sapere come funziona ogni cosa. E con ci si volt e, attraverso la vetrina della pizzeria, guard gli uomini che lanciavano in aria dischi di pasta. Perch, Raziel? Perch devo sapere come funziona questo mondo? Finora mi hai impedito di imparare qualunque cosa, o sbaglio?. Da adesso tutto cambia. Andiamo a mangiarci una pizza. Raziel?. Non volle spiegarmi oltre, ma trascorremmo il resto della giornata girovagando per la citt, spendendo soldi, parlando con la gente e imparando. Nel tardo pomeriggio chiese allautista di un autobus dove avremmo potuto trovare lUomo Ragno. Sarei potuto andare avanti altri duemila anni e non avrei mai visto una delusione pari a quella dipinta sul suo volto quando quelluomo gli rispose. Tornati qui in camera, Raziel ha detto: Mi mancano i tempi in cui distruggevo citt piene di esseri umani. So che cosa vuoi dire ho risposto, anche se era stato il mio migliore amico a mettere fuori moda quel genere di comportamento, aspettando anche troppo. Ma langelo aveva bisogno di sentire quelle parole. E c una bella differenza tra il pronunciare falsa testimonianza e il voler proteggere i sentimenti di qualcuno. Persino Ges lo sapeva. Ges, mi stai facendo paura dissi alla voce incorporea che fluttuava davanti a me, nel tempio. Dove sei?. Ovunque e da nessuna parte rispose. Allora com che la tua voce davanti a me?. Non mi piaceva affatto. S, gli anni trascorsi con Ges mi avevano abituato alle esperienze soprannaturali, ma la mia meditazione non mi aveva ancora condotto al punto in cui non avrei reagito allinvisibilit del mio amico. Suppongo che per natura una voce debba provenire da qualche parte, ma solo per essere lasciata andare. Gaspare era seduto nel tempio, e sentendoci parlare si alz e venne da me. Non sembrava arrabbiato; del resto, non lo sembrava mai. Perch? mi chiese. E intendeva dire: Perch parli e disturbi la meditazione di tutti gli altri con il tuo rumore infernale, razza di barbaro? Ges ha raggiunto lilluminazione. Lui non disse nulla. Traduzione: E allora? proprio questo lo scopo, indegna progenie di uno yak tosato e bruciato. Lo capii dal tono della voce.

E allora invisibile. Mu fece Ges. In cinese significa niente al di l del nulla. Con un gesto chiaramente incontrollato, Gaspare strill come una ragazzina e fece un salto di oltre un metro. I monaci smisero di salmodiare e alzarono gli occhi. Che cos stato?. Ges. Mi sono liberato della mia personalit, del mio ego. Si ud un suono acuto, e un attimo dopo fummo avvolti da un tanfo orribile. Guardai Gaspare, che scosse il capo. Lui guard me, e scrollai le spalle. Sei tu? chiese al mio amico. Vuoi sapere se sono parte di tutte le cose? O mi stai chiedendo se sono stato io a emettere quel gas allaroma di pesce ripieno?. La seconda che hai detto. Allora la risposta no. Tu menti dissi, stupito tanto da quel fatto quanto dallimpossibilit di vederlo. Adesso dovrei smettere di parlare. Avere una voce mi separa da tutto ci che . E allora tacque, mentre Gaspare sembrava quasi in preda al panico. Non andartene, Ges. Rimani cos come sei, se proprio devi, ma domani allalba ti aspetto nella sala del t. Mi guard. Vieni anche tu. Ma io la mattina devo esercitarmi sui pali. Sei esonerato. E se questa sera Ges ti parla ancora, cerca di convincerlo a condividere la nostra esistenza. Poi usc in tutta fretta, con unandatura molto poco illuminata. Quella sera stavo per addormentarmi quando udii un suono acuto nel corridoio, e un odore incredibilmente disgustoso mi fece destare del tutto. Ges?. Strisciai fuori dalla mia cella. In alto, nelle pareti, cerano delle strette fessure attraverso cui filtrava la luce della luna, ma sulla pietra non vidi che un debole bagliore blu. Ges, sei tu?. Come fai a dirlo? chiese la sua voce incorporea. Be, in tutta onest puzzi, amico. Lultima volta che siamo andati al villaggio per chiedere lelemosina, una donna ha dato a me e a numero Quattordici un uovo vecchio di mille anni. Non mi ha fatto molto bene. Non capisco perch. Non credo si debbano mangiare uova dopo... diciamo duecento anni. Le seppelliscono e le lasciano l, e poi le tirano fuori. Per questo non posso vederti? Per luovo?. No, per via della mia meditazione. Ho lasciato andare tutto. Ho raggiunto la libert perfetta. Ma sei libero da quando abbiamo lasciato la Galilea. Non la stessa cosa. questo che sono venuto a dirti: non posso liberare il nostro popolo dal dominio dei Romani. Perch no?. Perch non vera libert. Qualunque libert venga concessa pu essere tolta. Mos non aveva bisogno di chiedere al faraone di lasciar andare la nostra gente, e il nostro popolo non aveva bisogno di essere liberato dai Babilonesi, cos come adesso non ha bisogno di essere liberato dai Romani. Non posso dare io la libert. gi nei loro cuori, devono solo trovarla.

Quindi mi stai dicendo che non sei il Messia?. Come posso esserlo? Come pu un essere umile avere la presunzione di concedere qualcosa che non possiede?. Se non tu, chi? Angeli, miracoli, la tua capacit di guarire e dare conforto? Chi altri pu essere leletto?. Non lo so. Non so nulla. V olevo dirti addio. Rimarr con te come parte di tutte le cose, ma non percepirai la mia presenza fino a quando non sarai illuminato. Non puoi neppure immaginare che cosa si provi, Biff. Sei ogni cosa, ami ogni cosa e non hai bisogno di nulla. Okay. Quindi non ti serviranno le scarpe, giusto?. I beni posseduti stanno tra te e la libert. A me suona come un s. Ma fammi un favore, okay?. Certo. Ascolta quello che ti dir Gaspare domani. E dammi il tempo di pensare a una risposta intelligente da dare a una persona invisibile e folle , pensai. Ges era innocente, ma non stupido. Dovevo inventarmi qualcosa per salvare il Messia, affinch poi potesse salvare tutti noi. Vado a sedermi nel tempio. Ci vediamo domattina. Non se io riesco a vederti prima. Divertente fece Ges. Gaspare mi parve particolarmente vecchio, quando lo incontrai nella sala del t. I suoi alloggi personali consistevano in una cella non pi grande della mia, che per era appena fuori dalla sala e possedeva una porta che poteva essere chiusa. La mattina faceva freddo nel monastero, e riuscivo a vedere il nostro fiato mentre Gaspare faceva bollire lacqua per il t. Poco dopo vidi un terzo sbuffo che si levava dal mio lato del tavolo, sebbene non ci fosse nessuno. Buongiorno, Ges lo salut il saggio. Hai dormito, o non ne hai pi bisogno?. No, non ne ho pi bisogno. Vorrai scusarci, spero, ma io e Ventuno necessitiamo ancora di nutrimento. Vers del t per noi e prese due palle di riso da una mensola. Me ne porse una e io la afferrai. Non ho con me la ciotola dissi, preoccupato allidea che si arrabbiasse. Come potevo saperlo? I monaci facevano sempre colazione insieme. Questa era unoccasione assolutamente straordinaria. Hai le mani pulite. Prese un sorso di t e rimase seduto tranquillo per un po, senza dire nulla. In breve la stanza si scald grazie al braciere che aveva usato per far bollire lacqua, e non fui pi in grado di vedere il fiato di Ges. Evidentemente aveva superato anche i disturbi gastrici provocati dalluovo millenario. Cominciai a innervosirmi, sapendo che numero Tre ci avrebbe aspettato nel cortile per i nostri esercizi. Stavo per dire qualcosa, quando il saggio sollev un dito per invitarmi a fare silenzio. Ges. Sai che cos un bodhisattva?. No, maestro, non lo so. Gautama Buddha era un bodhisattva. E lo sono stati anche i ventisette patriarchi venuti dopo di lui. Qualcuno dice che lo sia anchio, ma non sta a me giudicare. Non ci sono Buddha disse Ges. Gi. Ma quando un uomo raggiunge la buddhit e capisce che non esistono Buddha perch Buddha ovunque, quando raggiunge lilluminazione e decide di non evolversi nel nirvana fino a

quando non lavranno preceduto tutti gli esseri senzienti, allora diventa un bodhisattva. Un salvatore che, prendendo tale decisione, afferra lunica cosa che possa essere afferrata: la compassione per la sofferenza degli altri esseri umani. Capisci?. Credo di s. Ma la decisione di diventare un bodhisattva sembra un atto dellego, un rifiuto dellilluminazione. In verit lo , Ges. un atto di amore per se stessi. Mi stai chiedendo di diventare un bodhisattva?. Se ti dicessi ama il prossimo tuo come te stesso, ti chiederei di essere egoista?. Ci fu un momento di silenzio, e quando guardai il punto da cui giungeva la voce di Ges, lui torn lentamente visibile. No rispose. Perch?. Ama il prossimo tuo come te stesso. Segu una lunga pausa, in cui immaginai che il mio amico stesse guardando il cielo per avere una risposta, come spesso faceva. Poi continu: Perch lui te e tu sei lui, e ci che merita di essere amato rappresenta il tutto. Ges si solidific davanti ai nostri occhi, completamente vestito, e i suoi abiti non erano affatto sciupati. Gaspare sorrise, e quegli anni in pi che un momento prima sembrava portare dipinti sul volto cominciarono a sbiadire. In lui cera pace, e per un attimo sarebbe potuto sembrare un ragazzo come noi. Risposta corretta, Ges. Sei davvero un essere illuminato. Sar un bodhisattva per la mia gente disse. Bene, e adesso vai a tosare lo yak. Lasciai cadere la mia palla di riso. Che cosa?. Quanto a te, trova numero Tre e comincia i tuoi esercizi con i pali. Lascia che pensi io allo yak. Lho gi fatto. Ges mi mise una mano sulla spalla. Me la caver. E con la nuova luna, dopo lelemosina, vi unirete entrambi al gruppo che andr sulle montagne per una meditazione speciale. Il vostro addestramento comincia questa sera. Non avrete cibo per due giorni, e dovrete portarmi le vostre coperte prima del tramonto. Ma io sono gi stato illuminato protest Ges. Bene. Vai a tosare lo yak ripet il maestro. Probabilmente non mi sarei dovuto mostrare sorpreso quando lindomani Ges si present nella sala da pranzo comune con una balla di lana di yak e senza il minimo graffio. Gli altri monaci non furono affatto sorpresi. In effetti, sollevarono a malapena il capo dal riso e dal t. (Negli anni che trascorsi al monastero di Gaspare, trovai incredibilmente difficile riuscire a sorprendere un monaco buddhista, soprattutto se era stato addestrato nel kung fu. Erano cos attenti e allerta che dovevi renderti davvero invisibile e non dovevi fare il minimo rumore per sorprenderli alle spalle; e, anche quando semplicemente saltavi fuori e urlavi buh, non riuscivi a scuotere il loro chakra. Per avere una vera reazione dovevi atterrarne uno con un bastone da combattimento, ma se lo sentiva fischiare nellaria cerano buone probabilit che lo afferrasse, te lo strappasse di mano e lo usasse per ridurti in poltiglia. Quindi no, per loro non fu una sorpresa quando Ges, incolume, consegn la lana.) Come hai fatto? gli chiesi. Era quello che volevo sapere. Le ho spiegato quello che stavo facendo. E lei rimasta perfettamente immobile. E basta?.

S. Non aveva paura, e cos non ha opposto resistenza. La paura sorge quando si cerca di prevedere il futuro, Biff. Se sai che cosa sta arrivando, i timori spariscono. Non vero. Io sapevo che cosa stava per succedere - e cio che tu saresti stato calpestato dallo yak e che io non sono bravo come te a guarire la gente - eppure avevo paura. Oh, allora mi sbaglio. Scusa. Probabilmente non le piaci, tutto qui. Questa una spiegazione plausibile dissi, soddisfatto. Ges sedeva sul pavimento di fronte a me. Anche lui non poteva mangiare nulla, ma il t ci era permesso. Hai fame?. S, e tu?. Sto morendo. Come hai dormito la notte scorsa? Senza coperta, voglio dire. Faceva freddo, ma grazie alladdestramento sono riuscito a prendere sonno. Io ci ho provato, ma ho continuato a tremare. E non ancora arrivato linverno, Ges. Quando comincer a nevicare moriremo congelati, senza coperta. Io odio il freddo. Tu devi essere il freddo. Ti preferivo quando non eri illuminato. A questo punto Gaspare cominci a dirigere personalmente il nostro addestramento. Stava l ogni secondo quando saltavamo di palo in palo, e ci faceva esercitare senza piet nei complessi movimenti di mani e piedi che facevano parte del programma di esercizi del kung fu (avevo la strana sensazione di averli gi visti prima, e poi mi ricordai di Gioia e delle sue complicate danze nella fortezza di Baldassarre. Era stato Gaspare ad addestrare Baldassarre, o viceversa?). Mentre eravamo seduti in meditazione, a volte anche per tutta la notte, stava alle nostre spalle con il suo bastone di bamb, e di tanto in tanto ci colpiva sulla schiena o sul capo senza alcun motivo apparente. Perch continua a comportarsi cos? Io non ho fatto niente mi lamentai con Ges davanti al nostro t. Di certo non ti colpisce per punirti, ma per farti stare nel momento. Be, adesso ci sono, e al momento vorrei picchiarlo fino a farlo cacare sotto. Non dici sul serio. Oh, e perch? Dovrei desiderare essere la merda che caca quando lo picchio?. S, Biff rispose cupo. Tu devi essere la merda. Ma non riusc a restare serio e cominci a ridacchiare mentre sorseggiava il suo t, che alla fine gli usc dalle narici mentre collassava in preda a un attacco di risa. Tutti gli altri monaci, che evidentemente ci stavano ascoltando, cominciarono a ridere. E un paio si rotolarono sul pavimento tenendosi i fianchi. difficilissimo rimanere arrabbiati, quando una stanza piena di uomini pelati vestiti di arancione comincia a ridacchiare. Buddhismo. Gaspare ci fece attendere due mesi prima di portarci allo speciale pellegrinaggio meditativo, quindi era gi pieno inverno quando compimmo quella spedizione fondamentale. Cadde cos tanta neve sulla montagna che ogni mattina dovevamo letteralmente scavare una galleria per recarci nel cortile delle esercitazioni. Come prima cosa, Ges e io dovevamo spalare lintero spiazzo, quindi ogni tanto cominciavamo laddestramento solo dopo mezzogiorno. Altre volte il vento soffiava con tanta violenza che non riuscivamo a vedere a un palmo dal naso, e Gaspare inventava per noi degli esercizi che potevano essere svolti allinterno. Ges e io non riavemmo le nostre coperte, e cos passai ogni notte tremando fino ad

addormentarmi. Nonostante le alte finestre fossero chiuse da imposte, e nonostante ci fossero dei bracieri accesi in tutte le stanze occupate, durante linverno non ci avvicinavamo neanche lontanamente a una situazione confortevole. Con mio grande sollievo, notai che gli altri monaci non erano insensibili al freddo, e che la posizione assunta a colazione consisteva nellavvolgersi completamente intorno alla tazza fumante di t, in maniera che non andasse disperso nemmeno un briciolo di calore. Una persona che fosse entrata nella sala da pranzo e ci avesse visti tutti appallottolati nelle nostre vesti arancioni, avrebbe potuto pensare di essere capitato in un orto fumante pieno di zucche gigantesche. Almeno gli altri - Ges incluso - sembravano trovare un po di conforto durante le sedute di meditazione, avendo raggiunto la condizione in cui potevano davvero generare il proprio calore. Io stavo ancora imparando la disciplina. A volte pensavo di arrampicarmi fino alla parte posteriore del tempio, dove la caverna si stringeva e centinaia di pipistrelli pelosi svernavano sul soffitto in una grande massa brulicante di pelo e nervi. S, forse cera un odore schifoso, ma almeno faceva caldo. Quando arriv finalmente il giorno della partenza, non ero pi vicino a generare il mio calore di quanto lo fossi stato allinizio, cos fui molto sollevato quando Gaspare condusse cinque di noi a un armadietto da cui tir fuori dei gambali di lana di yak e un paio di stivali per ciascuno. La vita sofferenza disse quando pass i gambali a Ges ma conviene affrontarla con le gambe intatte. Partimmo appena dopo lalba di una mattina cristallina, dopo una notte di vento che aveva spazzato via gran parte della neve alla base della montagna. Gaspare ci guid fino al villaggio. Qualche volta camminavamo con la neve che ci arrivava alla vita, ogni tanto saltavamo sulle pietre in superficie - e in quei momenti laddestramento sui pali diventava molto pi pratico di quanto avessi ritenuto possibile. Sulla montagna, se scivolavi da un sasso potevi precipitare in un burrone pieno di neve polverosa, soffocando sotto il manto bianco profondo anche quindici metri. Gli abitanti del villaggio ci accolsero con grandi festeggiamenti: uscirono dalle loro case di pietra e fango per riempire le nostre scodelle di riso e tuberi, suonarono delle campanelle dottone e soffiarono nel corno di yak in nostro onore, prima di tornare ai loro focolari sbattendoci la porta in faccia per ripararsi dal freddo. Fu una festa, s, ma di breve durata. Gaspare ci condusse a casa della vecchia sdentata che io e Ges avevamo conosciuto tanto tempo prima, e ci accomodammo per dormire tutti sulla paglia del suo piccolo granaio tra le capre e un paio di yak. (I suoi erano molto pi piccoli della femmina che cera al monastero, avevano le dimensioni del comune bestiame. In seguito scoprii che la nostra discendeva dagli esemplari selvatici che vivevano sugli altipiani in quota, mentre i suoi appartenevano a un ceppo addomesticato da un millennio.) Dopo che gli altri si furono addormentati, mintrufolai in casa della vecchia in cerca di cibo. Era una casetta di pietra con due stanze. Quella anteriore era illuminata debolmente da ununica finestra, chiusa da una pelle tesa sul telaio, che lasciava passare il fioco bagliore giallo della luna. Riuscivo a vedere solo delle sagome, non distinguevo oggetti reali, ma mi mossi affidandomi al tatto fino a quando non posai la mano su quello che doveva essere un sacchetto di rape. Ne tirai fuori una, tutta bitorzoluta, eliminai la terra in superficie con il palmo della mano e poi vi affondai i denti e staccai un morso di quella delizia croccante e terrena. Fino a quel giorno le rape non mi erano mai piaciute particolarmente, ma avevo appena deciso che sarei rimasto seduto l finch non avessi trasferito lintero contenuto del sacchetto nel mio stomaco, quando sentii un rumore nella stanza sul retro. Smisi di masticare e ascoltai. Dun tratto vidi una persona ferma sulla porta tra le due stanze. Presi fiato e lo trattenni. Poi udii la voce della vecchia, che parlava cinese con il suo accento

peculiare: Togliere la vita a un essere umano o simile. Prendere una cosa che non ti stata donata. Affermare di possedere poteri sovrumani. Per quanto lento di comprendonio, capii che stava elencando le norme che, se infrante, potevano portare allespulsione dal monastero. Quando si spost alla luce fioca che entrava dalla finestra, aggiunse: Avere rapporti sessuali con qualunque creatura, animali inclusi. E in quel secondo mi resi conto che era completamente nuda. Un pezzetto di rapa masticata mi scapp fuori dalla bocca, cadendomi sul davanti della veste. La vecchia, ora vicina, allung una mano per pulirmi - o cos pensai... invece, afferr quello che cera sotto la tunica. Tu sei dotato di poteri sovrumani? mi chiese, aggrappandosi alla mia virilit, che con mio grande stupore annu. Chiariamo un punto: erano passati due anni da quando avevamo lasciato la fortezza di Baldassarre, due anni e mezzo da quando il demone aveva ucciso tutte le ragazze tranne Gioia, limitando cos la mia regolare fornitura di amanti. Dichiaro pubblicamente che fino a quel momento ero stato risoluto nelladerire alle regole del monastero, concedendomi solo le emissioni notturne durante i sogni (anche se ero diventato piuttosto bravo a indirizzare la mia attivit onirica in quella direzione, e in tal senso tutta quella meditazione e la rigida disciplina mentale non erano state completamente inutili). Detto ci, le mie resistenze nei confronti di quella vecchia erano deboli... e, coriacea e sdentata comera, mi costrinse con le minacce e lintimidazione a condividere con lei quella che i cinesi chiamano la Danza Proibita della Scimmia. Per ben cinque volte. Immaginate la mia mortificazione quando luomo che avrebbe salvato il mondo mi trov il mattino dopo con un ammasso contorto di vecchia carne cinese attaccato oralmente alla mia carnosa pagoda di gioia estensibile, mentre russavo immerso nelloblio trascendentale della digestione delle rape. Ahhhhhhhhhhh! esclam Ges, girandosi verso il muro e gettandosi la veste sopra la testa. Ahhhhhhhhhhh! feci io, destato dallesclamazione disgustata del mio amico. Ahhhhhhhhhhh! fece la vecchia, almeno credo (la sua lingua era abbondantemente impegnata, se tocca a me dirlo). Cribbio, Biff balbett Ges. Non puoi... voglio dire... la lussuria ... cribbio, Biff!. Cosa? chiesi, come se non sapessi a che si riferiva. Mi hai rovinato il sesso per il resto della mia vita. Ogni volta che ci penser, mi verr in mente questimmagine. Ah dissi, spingendo via la donna e spedendola nella stanza sul retro. Quindi.... Ges si volt e mi guard negli occhi, e il sorriso che si dipinse sul suo volto era cos ampio da mettere in pericolo lintegrit delle sue orecchie. Quindi grazie. Mi alzai e feci un inchino. Per servirti dissi, restituendo il sorriso. Gaspare mi ha mandato a cercarti. pronto per partire. Okay. Sarebbe meglio... se io le dicessi addio. Indicai la stanza sul retro. Ges scroll le spalle. Senza offesa disse alla vecchia, che da l non si vedeva. Sono solo rimasto un po sorpreso. Ti va una rapa? gli chiesi, porgendogliene una. Lui si gir e and verso la porta. Cribbio, Biff disse mentre usciva.

19
Unaltra giornata trascorsa a girovagare per la citt insieme allangelo. Ho sognato ancora la donna ai piedi del mio letto: e alla fine, dopo tutti questi anni, ho capito come doveva sentirsi Ges (almeno in certe situazioni) in quanto unico nel suo genere. Lo so che continuava a ripetere che era il figlio delluomo, che era nato da una donna ed era uno di noi: ma era il ramo paterno della sua famiglia a renderlo diverso. Ora, poich sono abbastanza sicuro di essere lunica persona sulla terra che era gi qui duemila anni fa, credo di avere unacuta percezione di cosa significhi essere unico: lunico e il solo. Provi un senso di solitudine. Per questo Ges andava cos spesso su quelle montagne e rimaneva tanto a lungo in compagnia del creato. Ieri notte ho sognato che langelo parlava con qualcuno nella nostra camera, mentre dormivo. Nel sogno gli ho sentito dire: Forse sarebbe meglio ucciderlo, quando ha finito. Possiamo spezzargli il collo e gettarlo in un tombino. La cosa strana, per, che non cera traccia di malignit nella sua voce. Al contrario, aveva un tono compassionevole. Per questo sono certo che si sia trattato di un sogno. Non avrei mai pensato di poter essere felice di tornare al monastero, ma dopo aver camminato faticosamente nella neve per mezza giornata, le umide pareti di pietra e i corridoi bui mi parvero accoglienti come un focolare acceso. Facemmo subito bollire una met del riso ricevuto dagli abitanti del villaggio, che mettemmo in cilindri di bamb larghi quanto una mano e lunghi come una gamba umana; mettemmo da parte met dei tuberi, mentre gli altri finirono nelle nostre borse insieme a un po di sale e ad altri cilindri di bamb pieni di t freddo. Gaspare ci diede appena il tempo di scaldarci le membra ai fuochi della cucina, e poi ci ordin di prendere i cilindri e le borse e ci condusse sulle montagne. Quando gli altri monaci partivano per il pellegrinaggio, non avevo mai notato che portassero via tanto cibo. E, considerato che era molto pi di quello che avremmo potuto mangiare in quattro o cinque giorni, mi domandai perch mai io e Ges avessimo dovuto digiunare per prepararci al viaggio. Allinizio, il cammino sui pendii pi elevati fu meno difficoltoso, dal momento che la neve era stata spazzata via dal sentiero. Salendo, laria si fece cos rarefatta che persino i monaci pi acclimatati dovevano fermarsi di frequente per prendere fiato. Al tempo stesso, il vento soffiava con tanta forza attraverso le nostre vesti e i gambali che sembrava quasi di non averli. Non cera abbastanza aria per respirare, eppure il vento ci gelava le ossa; ma in quel momento avevo qualche difficolt ad apprezzare lironia della situazione. Perch non vai semplicemente dai rabbini e non impari a fare il Messia come tutti gli altri? Ricordi di aver mai trovato la neve nella storia di Mos? No. Forse il Signore gli apparso sotto le sembianze di un cumulo ghiacciato? Non credo. Ed Elia ascese al cielo su un carro di ghiaccio? Zero. E Daniele usc indenne da una tempesta di neve? No. La storia del nostro popolo una storia di fuoco, Ges, non di ghiaccio. Non ricordo di aver mai letto la parola neve nella Torah. Probabilmente Dio nemmeno va nei posti dove nevica. Abbiamo commesso un errore tremendo, non saremmo mai dovuti venire qui. Dovremmo tornare a casa non appena avremo finito il pellegrinaggio.

E, per finire, non mi sento pi i piedi. Ero senza fiato, avevo laffanno. Daniele non usc indenne dalle fiamme rispose con calma. Chi pu biasimarlo? Probabilmente l dentro faceva caldo. Usc indenne dalla tana di un leone. Qui disse Gaspare, ponendo fine a qualunque discussione. Pos i suoi pacchi e si sedette. Dove? chiesi. Eravamo sotto a una bassa sporgenza, al riparo dal vento e in gran parte dalla neve, ma lo si poteva a stento considerare un rifugio. Anche gli altri monaci - incluso Ges - si tolsero i bagagli dalle spalle e si sedettero, assumendo la posa da meditazione e tenendo le mani nel mudra della compassione che dona ogni cosa (che, stranamente, lo stesso gesto che fa la gente moderna per dire okay. Viene da pensare, no?). Non pu essere qui. Non c un qui, qui dissi. Esatto rispose Gaspare. Medita su quello che hai detto. E cos mi sedetti. Ges e gli altri sembravano insensibili al freddo, e mentre mi si gelavano le ciglia e i vestiti, la leggera polvere di cristalli di ghiaccio che copriva il terreno e le rocce intorno a ciascuno di loro cominci a sciogliersi, come se avessero una fiamma che bruciava internamente. Ogni volta che il vento cessava, vedevo il vapore levarsi da Gaspare, mentre la sua veste rilasciava lumidit nellaria gelida. Quando io e Ges avevamo imparato a meditare, ci avevano insegnato a essere iperconsapevoli di tutto quanto ci circondava, rimanendo concentrati, ma adesso i miei compagni monaci erano in uno stato di trance, di separazione, di esclusione. Ognuno di loro si era costruito una sorta di rifugio mentale in cui sedeva felicemente, mentre io stavo letteralmente morendo congelato. Ges, mi serve un piccolo aiuto dissi, ma il mio amico non mosse un muscolo. Non fosse stato per il flusso costante del suo fiato, avrei pensato che si fosse congelato anche lui. Gli diedi un colpetto sulla spalla, ma non ricevetti risposta. Cercai di attirare lattenzione degli altri quattro monaci, ma nemmeno loro reagirono alle mie sollecitazioni. Diedi addirittura una spinta a Gaspare per farlo piegare su un fianco, ma conserv la posizione come una statua del Buddha caduta dal suo piedistallo. Pure, mentre toccavo i miei compagni sentivo il calore che si levava dal loro corpo. Poich era ovvio che non avrei raggiunto lo stato di trance in tempo per salvarmi la vita, la mia unica alternativa era approfittare del loro. Allinizio sistemai i monaci in un grosso mucchio, cercando di tenere gomiti e ginocchia lontani da occhi e testicoli, in segno di rispetto e per via dello spirito del Buddha infinitamente compassionevole e roba simile. Sebbene emanassero un calore impressionante, scoprii che potevo scaldare solo un lato del mio corpo per volta. Poco dopo, disponendo i miei amici in circolo con il viso rivolto verso lesterno e sedendomi nel mezzo, riuscii a costruirmi un posticino confortevole e a tenere a bada il freddo. In una condizione ideale, avrei avuto bisogno di altri due monaci da stendere sopra il mio rifugio per tener fuori il vento ma, come diceva il Buddha, la vita sofferenza eccetera eccetera, e cos soffrii. Dopo aver scaldato un po di t sulla testa del monaco numero Sette, e dopo aver infilato uno dei cilindri di riso sotto il braccio di Gaspare fino a quando non si fu scongelato, riuscii a godermi un pasto piacevole e mi addormentai con la pancia piena. Mi svegliai sentendo quello che sembrava il rumore dellintero esercito romano che cercava di succhiare tutte le acciughe dal Mediterraneo. Quando aprii gli occhi vidi la fonte di quel fracasso, e per la foga di indietreggiare per poco non caddi. Una creatura enorme e pelosa, alta una volta e

mezza un uomo, stava cercando di bere il t da uno dei cilindri di bamb, ma era diventato una poltiglia congelata, ed ebbi limpressione che quella cosa si sarebbe risucchiata la testa se avesse continuato ad aspirare. S, somigliava a un uomo, a parte il fatto che il suo corpo era interamente coperto da una lunga pelliccia bianca. Aveva gli occhi grandi come quelli di una mucca, con le iridi blu e cristallini e pupille ridotti a due puntini. Quando ammiccava, le folte ciglia nere si univano. Aveva unghie lunghe e nere, simili a quelle umane ma grandi due volte tanto, e indossava solo un paio di stivali che sembravano fatti di pelle di yak. Lattrezzatura impressionante che gli penzolava tra le gambe mi fece intuire che era un maschio. Diedi unocchiata al cerchio di monaci per vedere se qualcuno si fosse accorto che le nostre provviste venivano razziate da una bestia lanuginosa, ma erano tutti profondamente in trance. La creatura tent di prendere un altro sorso dal cilindro, e batt su un lato con la mano quasi volesse smuoverne il contenuto. Poi mi guard per chiedermi aiuto. Qualunque timore avessi, si sciolse nellistante in cui lo guardai negli occhi: non cera un briciolo di aggressivit, non erano violenti n minacciosi. Presi il cilindro con il t che avevo scaldato sulla testa di numero Sette. Sentii il liquido scorrere allinterno, e mi accorsi che non si era congelato durante il mio sonnellino. Cos glielo porsi. Lui allung una mano sopra la testa di Ges e lo afferr, tolse il tappo di sughero e bevve avidamente. Colsi lopportunit per dare un calcio in un rene al mio amico. Ges, esci dalla trance. Questo dovresti proprio vederlo. Non ebbi risposta, cos allungai un braccio e gli chiusi le narici. Per controllare la meditazione, lo studente deve innanzitutto controllare il respiro. Il salvatore sbuff e usc dalla trance, ansimando e contorcendosi. Mi stava guardando quando finalmente lasciai la presa. Che c? chiese. Gli indicai un punto alle sue spalle, si volt e vide quel grosso essere bianco e peloso in tutta la sua gloria. Per la barba del profeta!. Colosso Peloso fece un salto allindietro e cull il suo t come un bimbo che si sente minacciato, emettendo un vocalizzo che a stento poteva essere classificato come linguaggio (ma che probabilmente poteva essere tradotto con Per la barba del profeta!). Fu piacevole vedere il magistrale controllo di Ges che veniva meno, rivelando un vulnerabile ventre molle di confusione. Cosa... voglio dire, chi... che cos quello?. Certamente non un ebreo risposi servizievole, indicandogli un metro di prepuzio. Be, questo lo vedo anchio, ma cos non ne sappiamo molto di pi, no?. Stranamente, sembravo godermi la situazione pi dei miei due compagni, semiterrorizzati. Be, ricordi quando Gaspare ci ha dato le regole del monastero e noi ci siamo domandati che cosa significasse il divieto di uccidere esseri umani e simili?. S?. Be, lui fa parte dei simili, credo. Okay. Ges si alz in piedi e guard Colosso Peloso. Questi si raddrizz e lo fiss, chinando il capo da destra a sinistra. Il mio amico gli sorrise. Lui ricambi. Le labbra nere si aprirono a rivelare canini lunghi e aguzzi. Che dentoni osservai. Davvero grandi. Ges gli tese la mano. Lui allung una zampa gigantesca e lafferr con estrema delicatezza... poi lo tir su da terra, stringendolo in un abbraccio cos energico da fargli strabuzzare gli occhi beati. Aiuto strill.

La creatura gli lecc la testa con la lunga lingua blu. Gli piaci. Mi sta assaggiando. Pensai al coraggio con cui il mio amico aveva dato uno strattone alla coda di Preda, alla calma con cui aveva affrontato da solo tanti pericoli. Pensai a tutte le volte che mi aveva salvato, sia dai pericoli esterni che da me stesso, e alla gentilezza nei suoi occhi, pi profonda del mare. No dissi gli piaci e basta. Mi venne in mente di tentare con unaltra lingua, per vedere se la creatura avesse meno difficolt a comprendere le mie parole. Ges ti piace, non vero? S, ti piace. Ti piace. Lo sta dimenando, Ges. S, gli piaci. Il linguaggio dei neonati universale. Le parole sono diverse, ma suoni e significati non cambiano. La creatura strofin il naso sotto il mento del mio amico e poi gli lecc di nuovo la testa, lasciandogli una scia fumante di saliva color t verde. Che schifo. Che cos questa cosa?. uno yeti rispose Gaspare alle mie spalle, evidentemente destato dalla sua trance. Labominevole uomo delle nevi. Questo quanto succede se si fotte con una pecora!? esclamai. Non ha detto abominio mi corresse Ges. Ma abominevole. Lo yeti gli lecc una guancia, e lui cerc di respingerlo. Poi chiese a Gaspare: Sono in pericolo?. Lui scroll le spalle. Un cane ha forse la natura del Buddha?. Ti prego, Gaspare. Qui si tratta di applicazioni pratiche, non di crescita spirituale. Lo yeti sospir e gli lecc di nuovo la guancia. Doveva avere la lingua ruvida come quella di un gatto, dal momento che la pelle del mio amico era rosa per le escoriazioni. Porgi laltra guancia, Ges gli dissi. Lasciagli leccare anche laltra. Me ne ricorder. Gaspare, mi far del male?. Non lo so. Nessuno gli era mai stato tanto vicino. Di solito arriva quando siamo in trance e scompare con il cibo. Siamo fortunati se riusciamo a intravederlo. Mettimi gi, per favore disse alla creatura. Ti prego, mettimi gi. Lo yeti lo pos a terra. Ormai gli altri monaci si stavano svegliando. Numero Diciassette strill come uno scoiattolo finito in padella quando vide la creatura cos vicina a noi. E Colosso Peloso si accovacci e mostr i denti. Finiscila! grid Ges a Diciassette. Lo stai spaventando. Dagli del riso. Presi il cilindro che avevo scaldato e glielo passai. Lui tolse il tappo e cominci a prendere il riso con un lungo dito, leccando i chicchi quasi fossero termiti pronte a fuggire. Nel frattempo Ges si allontan da lui, camminando allindietro, e and a mettersi accanto a Gaspare. Per questo venite qui? Per questo dopo aver chiesto lelemosina portate tutto questo cibo in cima alla montagna?. Gaspare annu. lultimo della sua specie. Non ha nessuno che lo aiuti a procurarsi da mangiare. E nessuno con cui parlare. Ma che cos? Che cos uno yeti?. A noi piace considerarlo un dono. la visione di una delle molte vite attraverso cui pu passare un uomo prima di raggiungere il nirvana. E noi riteniamo che sia quanto di pi vicino alla perfezione ci possa essere, in questa vita. Come fate a sapere che lunico?.

stato lui a dirmelo. Vuoi dire che parla?. No, canta. Aspetta. Mentre lo guardavamo mangiare, tutti i monaci vennero avanti e gli misero di fronte i propri cilindri con il cibo e il t. Lo yeti sollevava lo sguardo solo di tanto in tanto, come se il suo intero universo fosse contenuto in quel tubo di bamb pieno di riso. Pure, capivo perfettamente che dietro quegli occhi blu ghiaccio stava contando, immaginando e razionando le scorte che gli avevamo portato. Dove vive? chiesi a Gaspare. Non lo sappiamo. In una caverna da qualche parte, suppongo. Non ci ha mai condotti alla sua tana, e noi non la cerchiamo. Una volta deposto tutto il cibo davanti alla creatura, il saggio fece un cenno agli altri monaci, che cominciarono a uscire da sotto la sporgenza camminando allindietro, nella neve, inchinandosi allo yeti. ora di andare. Non vuole la nostra compagnia. Ges e io li seguimmo lungo un sentiero che stavano tracciando nella direzione da cui eravamo venuti. Lo yeti ci guard andare via, e ogni volta che mi voltai vidi il suo sguardo sempre fisso su di noi, fino a quando non divenne soltanto un profilo sullo sfondo bianco della montagna. Quando finalmente lasciammo la vallata e la sporgenza di roccia scomparve dalla nostra vista, udimmo il suo canto. Nulla mi era mai entrato dentro come quella melodia - nemmeno il corno dariete a casa, n le urla di guerra dei banditi e i canti dei dolenti. Era un lamento acuto, ma con pause e cadenze che ricordavano il battito smorzato di un cuore, e pervadeva lintera vallata. Lo yeti riusciva a tenere le note pi a lungo di qualunque essere umano. Ebbi la sensazione che qualcuno mi stesse versando nella gola il contenuto di un enorme barile di tristezza, e pensai che alla fine sarei crollato o esploso per il dolore. Era il suono di mille bambini affamati che piangevano, di diecimila vedove che si strappavano i capelli sulle tombe dei mariti, un coro di angeli che intonava lultimo lamento nel giorno della morte di Dio. Mi tappai le orecchie e caddi sulle ginocchia, nella neve. Guardai Ges e vidi che gli scendevano le lacrime lungo le guance. Gli altri monaci avevano le spalle incurvate, come se si stessero riparando da una grandinata. Gaspare si fece piccolo piccolo, mentre ci guardava, e in quel momento mi accorsi che era davvero vecchio. Non quanto Baldassarre, forse, ma era limmagine della sofferenza. Dunque lavete visto anche voi disse Gaspare. lunico del suo genere. Ed solo. Non occorreva comprendere il linguaggio dello yeti, ammesso che ne avesse uno, per capire che Gaspare aveva ragione. No, invece disse Ges. Io vado da lui. Gaspare lo prese per un braccio, per fermarlo. Ogni cosa come dovrebbe essere. No ribatt il mio amico. Non cos. Gaspare ritir la mano quasi lavesse gettata nelle fiamme - una strana reazione, dal momento che lavevo visto mettere la mano nel fuoco restando quasi impassibile, durante laddestramento del kung fu. Lascialo fare gli dissi, senza capire del tutto perch lo stessi facendo. Ges torn nella valle per conto suo, senza dirci unaltra parola. Torner quando sar il momento aggiunsi. E tu che ne sai? chiese secco Gaspare, con un tono molto poco illuminato. Dovrai liberare il

tuo karma per un migliaio di anni sotto forma di stercorario, solo per evolverti fino alla stupidit. Non dissi nulla. Mi limitai a fare un inchino, quindi mi voltai e seguii i miei fratelli monaci verso il monastero. Ges torn solo dopo una settimana, e dovette passare un altro giorno prima che trovassimo il tempo di parlare. Eravamo nella sala da pranzo, e lui aveva mangiato il suo riso e il mio. Nel frattempo, avevo pensato molto alla condizione dellabominevole uomo delle nevi e, cosa pi importante, alle sue origini. Credi che fossero in molti? chiesi al mio amico. S. Non tanti quanti sono gli uomini, ma di sicuro erano in molti. E che cosa gli successo?. Non saprei dirlo con certezza. Quando lo yeti canta, nella mia mente vedo delle immagini. Ho visto degli uomini salire su queste montagne per uccidere gli abominevoli uomini delle nevi: loro non avevano listinto di combattere. La maggior parte di queste creature rest al proprio posto a osservare la carneficina. Erano confusi dalla malvagit umana. Altri si arrampicarono sulle montagne, sempre pi in alto. Credo che questo yeti avesse una compagna e una famiglia. Devono essere morti di fame, o a causa di qualche lunga malattia. Non saprei dirtelo con sicurezza. un essere umano?. No, non credo. Un animale, allora?. No, non credo nemmeno che sia un animale. Lui sa chi . E sa di essere lunico della sua specie. Anchio penso di sapere che cos. Ges mi guard da sopra la scodella. Ebbene?. Be, ricordi le zampe di scimmia che vendeva quella vecchia ad Antiochia? Somigliavano a dei piedini umani, non vero?. S. E devi ammettere che anche lo yeti ha molte caratteristiche umane. Molte di pi rispetto a qualunque altro essere, non ho ragione? E se fosse una creatura che si sta evolvendo in un uomo? Se non fosse lultimo esemplare della sua specie, ma il primo della nostra? stato il discorso di Gaspare sul karma a farmici pensare: lui dice che il karma si evolve attraverso diverse reincarnazioni in creature differenti. Dal momento che durante ogni vita impariamo qualcosa di pi, in quella successiva possiamo passare a un livello superiore. Be, forse non accade solo alluomo. Forse, quando si trova a vivere in zone pi calde, lo yeti perde il pelo. Non accade tutto in una volta, ma attraverso una serie di reincarnazioni. Forse le creature si evolvono come - secondo Gaspare - si evolve lanima. Che ne pensi?. Si accarezz il mento per un attimo, fissandomi come se fosse immerso nei propri pensieri, mentre pensavo che sarebbe scoppiato a ridere da un momento allaltro. Ci avevo pensato una settimana intera. Questa teoria mi aveva tormentato durante laddestramento e durante le sedute di meditazione da quando eravamo tornati dal pellegrinaggio nella valle dello yeti. V olevo perlomeno che riconoscesse i miei sforzi. Biff, probabilmente questa lidea pi stupida che tu abbia mai avuto. Quindi non lo ritieni possibile?. Perch il Signore dovrebbe creare una creatura solo per vederla estinguersi? Perch mai dovrebbe permettere una cosa del genere?.

E che mi dici del diluvio universale? Morirono tutti, tranne No e la sua famiglia. Ma questo accadde perch gli uomini erano diventati malvagi. Lo yeti non cattivo. Al contrario: se i suoi simili sono morti perch non erano capaci di agire malignamente. Quindi, tu che sei il Figlio di Dio, illuminami. volont del Signore che lo yeti si estingua. Per via della sua incapacit di essere malvagio? chiesi sarcastico. Se non un uomo, allora non nemmeno un peccatore. innocente. Ges annu, con gli occhi fissi sulla scodella ora vuota. S. innocente. Si alz e mi fece un inchino, cosa che non faceva quasi mai a meno che non fossimo impegnati nelle nostre esercitazioni. Adesso sono stanco, Biff. Devo dormire e pregare. Ti chiedo scusa, non volevo rattristarti. Mi sembrata una teoria interessante. Mi rivolse un debole sorriso, poi chin il capo e si trascin nella sua cella. Negli anni che seguirono, Ges trascorse almeno una settimana al mese sulle montagne con lo yeti. Non solo si univa a tutti i gruppi di ritorno dallelemosina al villaggio, ma spesso partiva da solo e si assentava per giorni, e in estate anche per settimane di fila. Non parlava mai di ci che faceva lass; mi disse soltanto che lo yeti laveva condotto nella caverna dove viveva e gli aveva mostrato le ossa della sua gente. Il mio amico aveva trovato qualcosa in comune con labominevole uomo delle nevi e, anche se non ebbi mai il coraggio di chiederglielo, immaginai che a unirli fosse la consapevolezza di essere entrambi unici nel loro genere. E nonostante la connessione che ognuno di loro poteva sentire con Dio e con luniverso, in quel momento, e in quel luogo cos remoto, potevano contare solo luno sullaltro: erano completamente soli. Gaspare non gli impediva di fare i suoi pellegrinaggi, e in effetti arrivava addirittura a fingere di non accorgersi delle assenze del monaco Ventidue. Eppure, coglievo in lui un certo disagio ogni volta che Ges lasciava il monastero. Continuammo entrambi a esercitarci sui pali e, dopo due anni trascorsi a saltare e a mantenerci in equilibrio, alle nostre applicazioni quotidiane si aggiunsero la danza e luso delle armi. Riguardo a questultimo insegnamento, Ges oppose un netto rifiuto: in effetti, si rifiutava di praticare qualunque arte arrecasse danno a un altro essere umano. Non mimava neppure il combattimento con spade e lance con un bamb come sostituto. Allinizio Gaspare and su tutte le furie e minacci di bandirlo dal monastero; ma quando lo presi da parte e gli raccontai dellarciere che Ges aveva accecato mentre eravamo in viaggio verso la fortezza di Baldassarre, sintener. Insieme ad altri due monaci, che in precedenza erano stati soldati, escogit un sistema di combattimento senza armi, che non prevedeva n attacco n offesa e mirava a utilizzare lenergia del proprio assalitore: il judo. Oltre al kung fu e al judo, Gaspare volle insegnarci a parlare e a scrivere in sanscrito. La maggior parte dei libri sacri del buddhismo erano stati redatti in quella lingua e dovevano essere ancora tradotti in cinese, una lingua che io e Ges ormai conoscevamo bene. Il sanscrito la lingua della mia infanzia ci disse Gaspare prima di dare inizio alle lezioni. Dovete conoscerla per apprendere gli insegnamenti di Gautama Buddha. Ma ne avrete bisogno anche quando seguirete il vostro dharma fino alla prossima destinazione. Ges e io ci scambiammo unocchiata. Era passato parecchio tempo da quando avevamo parlato di lasciare il monastero, e quellidea ci fece innervosire non poco. Le abitudini danno unillusione di sicurezza e, se non altro, l una regola ce lavevamo.

Quando partiremo, maestro? chiesi. Quando sar il momento. E come faremo a saperlo?. Lo saprete quando il tempo di stare qui sar giunto al termine. E lo sapremo perch finalmente darai una risposta concreta alle nostre domande, anzich dirci che siamo ottusi e stupidi?. Forse il girino ancora chiuso nelluovo conosce luniverso della rana adulta?. Evidentemente no rispose Ges. Esatto disse Gaspare. Meditateci sopra. Mentre entravamo nel tempio per cominciare la nostra meditazione, dissi: Quando verr il momento, e quando lo capiremo, prender un bastone e riempir di bernoccoli la sua lucida testolina. Meditaci sopra. Dico sul serio. Si pentir di avermi insegnato a combattere dissi. Ne sono sicuro. Io sono gi pentito. Sai, non devessere lunico con i bernoccoli, quando verr il momento delle botte. Ges mi guard come se lavessi appena destato da un pisolino. Durante tutto il tempo che passiamo in meditazione, Biff, tu che cosa fai veramente?. Medito... ogni tanto. Ascolto la musica delluniverso e roba simile. Ma il pi delle volte te ne stai semplicemente l seduto. Ho imparato a dormire con gli occhi aperti. Questo non ti aiuter a raggiungere lilluminazione. Ascolta, al nirvana voglio arrivarci bello riposato. Io non mi preoccuperei cos tanto, se fossi in te. Ehi, io ho disciplina. Con la pratica, ho imparato a provocarmi delle emissioni notturne spontanee. Un bel risultato disse sarcastico il Messia. Okay, continua a fare larrogante, se ti va. Ma quando torneremo in Galilea, tu andrai in giro a recitare il tuo sproloquio dellama il prossimo tuo perch tu e lui siete la stessa persona, mentre io enuncer il mio programma dei sogni bagnati a comando... Vedremo chi avr pi seguaci. Ges sorrise. Credo che entrambi ce la caveremo meglio di mio cugino Giovanni e del suo sermone tienili sottacqua finch non sono daccordo con te. Non pensavo a lui da anni. Credi lo faccia ancora adesso?. In quel momento il monaco numero Due, con aria molto severa e nientaffatto illuminata, si alz in piedi e attravers il tempio. Veniva verso di noi con il bastone di bamb in mano. Scusa, Ges, io entro nello stato di non mente. Abbandonai la posizione del loto, formai con le dita il mudra del Buddha compassionevole, e in un attimo mi ritrovai sulla strada di chi se ne sta seduto immobile per unirsi a tutto il resto. Nonostante il velato avvertimento di Gaspare a proposito di una futura partenza, io e Ges tornammo alle nostre pratiche, che includevano lo studio del sanscrito e le spedizioni del mio amico nella terra dello yeti. Ero diventato cos abile nelle arti marziali che riuscivo a spaccare con la testa una lastra di pietra spessa come la mia mano, e potevo arrivare di soppiatto alle spalle del monaco

pi vigile, colpirlo allorecchio e tornare nella posizione del loto prima che avesse il tempo di girarsi per strapparmi il cuore dal petto. (In effetti, nessuno sapeva se ci fosse davvero qualcuno in grado di farlo. Ogni giorno numero Tre annunciava il momento dellesercitazione come strappare un cuore dal petto, e ogni giorno chiedeva se ci fossero volontari. Dopo una breve attesa, quando nessuno si offriva, passava allesercizio successivo - di solito come mutilare un uomo con un ventaglio. Ci chiedevamo tutti se numero Tre potesse farlo davvero, ma nessuno voleva fare domande. Conoscevamo il metodo dinsegnamento dei buddhisti. Un minuto prima eri curioso, e quello dopo un tizio pelato ti metteva davanti al viso un pezzo di carne insanguinata e pulsante, mentre ti domandavi il motivo di quella corrente improvvisa nellarea toracica della tua veste. No, grazie, la nostra curiosit non era cos disperata.) Nel frattempo, Ges divenne talmente abile nellevitare i colpi che sembrava quasi essere tornato invisibile. Persino i combattenti migliori - di cui il sottoscritto non faceva parte - avevano difficolt a colpire il mio amico, e quando ci provavano spesso finivano lunghi e distesi sul pavimento. Ges sembrava felicissimo durante questi esercizi, e spesso scoppiava in una fragorosa risata quando schivava per un pelo una stoccata che lavrebbe privato di un occhio. Qualche volta rubava la lancia a numero Tre solo per inchinarsi e restituirgliela con un ghigno, come se il vecchio soldato lavesse perduta e non se la fosse fatta rubare dallastuto avversario. Quando Gaspare assisteva a esibizioni simili, lasciava il cortile scuotendo il capo e borbottando qualcosa a proposito dellego, mentre noialtri ci abbandonavamo ad accessi di risate a sue spese. Persino numero Due e Tre, di solito rigidi difensori della disciplina, riuscivano a tirare fuori qualche sorriso dai loro visi profondamente accigliati. Ges stava attraversando un buon momento. La meditazione, la preghiera, lesercizio e il tempo che trascorreva con lo yeti sembravano averlo aiutato a disfarsi del colossale fardello che gli era stato affidato. Per la prima volta sembrava realmente felice, pertanto fui piuttosto stupito il giorno in cui lo vidi entrare nel cortile con le lacrime che gli scendevano lungo le guance. Lasciai cadere la lancia con cui mi stavo esercitando e gli corsi incontro. Ges?. E morto. Lo abbracciai e lui croll sul mio petto, singhiozzando. Indossava gambali di lana e stivali, quindi capii subito che era appena tornato da uno dei suoi viaggi sulle montagne. Un pezzo di ghiaccio caduto dal soffitto della sua caverna. Lho trovato a terra, schiacciato sotto quel blocco. Era completamente congelato, rigido come pietra. Quindi non hai potuto.... Mi spinse allindietro e mi tenne per le spalle. E andata cos. Non sono arrivato in tempo. Non solo non ho potuto salvarlo, ma non ero l nemmeno a confortarlo. S, invece. Affond le dita nella mia carne e mi scosse come se fossi isterico e volesse catturare la mia attenzione; poi, improvvisamente mi lasci andare e scroll le spalle. Vado nel tempio a pregare. Tra poco ti raggiungo. Io e numero Quindici dobbiamo esercitarci in altre tre mosse. Il mio sparring partner attendeva paziente ai margini del cortile con la lancia in mano, e ci guardava. Ges era quasi arrivato alle porte, quando si volt. Conosci la differenza tra preghiera e meditazione, Biff?. Scossi il capo. Pregare significa parlare con Dio. Meditare significa ascoltare. Io ho trascorso buona parte di

questi ultimi sei anni ad ascoltare. E sai che cosho sentito?. Di nuovo, non dissi nulla. Niente. E adesso ci sono alcune cose che vorrei dire. Mi dispiace per il tuo amico. Lo so. Si gir e si avvi allinterno. Ges lo chiamai. Si gir per osservarmi. Non lascer che ti accada, lo sai, vero?. Lo so disse, e poi entr per fare un divino cazziatone al padre. Il mattino dopo Gaspare ci chiam nella stanza del t. Sembrava non dormire da giorni e, qualunque fosse la sua vera et, nei suoi occhi cera un secolo di tormenti. Sedete disse, e noi obbedimmo. Il vecchio della montagna morto. Chi?. Quello che chiamavo lo yeti. passato alla sua prossima vita e per voi venuto il momento di andare. Ges non disse nulla, ma rimase seduto con le mani giunte in grembo e gli occhi fissi sul tavolo. Come sono collegate le due cose? chiesi. Lo yeti morto e noi dovremmo andarcene: perch? Abbiamo saputo della sua esistenza solo due anni dopo il nostro arrivo qui. Ma io sapevo fece Gaspare. Mi sentii avvampare in volto... quasi certamente testa e orecchie mi si tinsero di rosso, perch il vecchio si fece beffe di me. Per te non c pi niente, qui. Non c mai stato niente, fin dallinizio. Non ti avrei neppure permesso di restare, se non fossi stato amico di Ges. Era la prima volta che usava uno dei nostri nomi, da che eravamo arrivati al monastero. Numero Quattro vi aspetta al portone. Vi restituir le cose con cui siete arrivati, e vi dar un po di cibo per il viaggio. Ma non possiamo tornare a casa obiett Ges. Io non ho ancora imparato abbastanza. No disse Gaspare posso immaginarlo. Ma sai tutto quello che potevi imparare qui. Se arrivi davanti a un fiume e trovi una barca sulla sponda, ti sar molto utile per attraversarlo. Ma una volta giunto dallaltra parte, te la carichi sulle spalle e la porti con te fino alla fine del tuo viaggio?. Quanto grande la barca? domandai. E di che colore ? chiese Ges. Quanto manca alla fine del viaggio? feci, ancora. E i remi li porta Biff o devo fare tutto io?. No! grid Gaspare. No, la barca non la porti con te. Ti stata utile, ma da questo punto in poi rappresenterebbe solo un fardello. una parabola, razza di cretini!. Ges e io chinammo il capo davanti alla sua collera. Mentre Gaspare imprecava, il mio amico sorrise e mi strizz locchio. E in quel momento capii che sarebbe stato bene. Gaspare concluse la propria invettiva, poi prese fiato e assunse di nuovo il tono del monaco tollerante a cui eravamo abituati. Come stavo dicendo, Ges, qui non hai pi niente da imparare. Vai, sii un bodhisattva per la tua gente. E tu, Biff, cerca di non uccidere nessuno con quello che ti abbiamo insegnato. Quindi adesso avremo la nostra barca? chiese Ges. Gaspare sembr sul punto di esplodere, poi il mio amico sollev una mano e il vecchio non disse nulla. Ti ringraziamo per il tempo che abbiamo trascorso qui. I tuoi monaci sono uomini nobili e degni

donore, e da loro abbiamo imparato molto. Ma tu, onorevole Gaspare, sei un simulatore. Hai appreso qualche trucco fisico e sai raggiungere uno stato di trance, ma non sei un essere illuminato, anche se credo tu abbia intravisto lilluminazione. Cerchi le tue risposte ovunque, tranne nel posto in cui le troveresti. Nondimeno, il tuo sotterfugio non ti ha impedito di istruirci. Ti rendiamo grazie, Gaspare. Ipocrita. Saggio. Bodhisattva. Gaspare lo fiss. Ges aveva usato il tono che avrebbe potuto usare con un bambino. Il vecchio si mise a preparare il suo t, ora pi debole... o forse era solo la mia immaginazione. E tu lo sapevi? chiese a me. Scrollai le spalle. Quale essere illuminato viaggia intorno a mezzo mondo seguendo una stella, solo perch ha sentito dire che nato un Messia?. Intende dire attraverso il mondo mi corresse Ges. No, voglio dire intorno al mondo. Gli diedi una gomitata nelle costole, perch era pi semplice dello spiegare a Gaspare la mia teoria dellappiccicume universale. Stava gi avendo una giornata abbastanza difficile. Vers del t a tutti, e poi si sedette con un sospiro. Non sei stato una delusione, Ges. Noi Magi capimmo subito che eri unico. Un bramino incarnato, disse mio fratello. Come individuaste il posto? Grazie agli angeli sul tetto della stalla? chiesi. Mi ignor. Ma eri ancora un bimbo in fasce e, qualunque cosa stessimo cercando, tu non lavevi... non ancora, comunque. Suppongo che saremmo potuti rimanere, per dare una mano a educarti e a proteggerti: ma eravamo troppo ottusi. Baldassarre voleva trovare la chiave dellimmortalit, e tu non potevi dargliela in alcun modo. E mio fratello e io volevamo le chiavi delluniverso, ma anche noi non le trovammo a Betlemme. Cos avvisammo tuo padre dellintenzione di Erode di farti uccidere e gli consegnammo delloro per portarti lontano, e poi tornammo in Oriente. Melchiorre tuo fratello?. Annu. Eravamo principi di Tamil. Melchiorre il pi vecchio, e pertanto avrebbe ereditato le nostre terre. Ma avrei ricevuto anchio un piccolo territorio. Come Siddharta, ci astenevamo dai piaceri terreni per inseguire lilluminazione. E come sei finito quass, tra queste montagne? chiesi. Dando la caccia ai Buddha. Gaspare sorrise. Avevo sentito dire che qui viveva un saggio. La gente del posto lo chiamava il vecchio della montagna. Venni quass a cercarlo e trovai lo yeti. Nessuno sa quanti anni avesse veramente, o da quanto tempo fosse qui. Sapevo soltanto che era lultimo esemplare della sua specie, e che senza aiuto non sarebbe durato molto. Rimasi e costruii il monastero. Insieme ai monaci che vennero qui a studiare, mi sono occupato dello yeti fin da quando voi due eravate in fasce. Adesso se n andato. Io non ho pi uno scopo e non ho imparato niente. Qualunque cosa ci fosse da scoprire, qui, morta sotto quel blocco di ghiaccio. Ges allung un braccio dallaltra parte del tavolo e afferr la mano del vecchio. Ogni giorno ci fai esercitare negli stessi movimenti, continuiamo a ripetere quei colpi simili a pennellate e a cantare i medesimi mantra. Perch? Perch quelle azioni diventino naturali e spontanee senza essere indebolite dal pensiero. Dico bene?. S. La compassione funziona allo stesso modo aggiunse il mio amico. E lo yeti lo sapeva. Amava costantemente, istantaneamente, spontaneamente, senza pensieri o parole. questo che mi ha

insegnato. Lamore non una cosa a cui si pensa, ma una condizione in cui si dimora. stato il suo dono per me. Oh dissi. Sono venuto qui per imparare questo. E tu lhai insegnato sia a me sia allo yeti. Io?. Gaspare stava versando il t mentre Ges parlava, e in quel momento si accorse che il liquido stava traboccando dalla sua tazza per riversarsi sul tavolo. Chi si preso cura di lui? Chi gli ha dato da mangiare? E hai dovuto pensarci, prima di farlo?. No. Ges si alz. Grazie della barca. Il vecchio non ci accompagn al portone dingresso. Come promesso, numero Quattro ci stava aspettando con i nostri vestiti e con i soldi che avevamo quando eravamo arrivati sei anni prima. Presi la fialetta di veleno ying-yang che mi aveva regalato Gioia e me la legai al collo, poi infilai il fodero con il pugnale di vetro nero nella cintura e mi misi sottobraccio gli altri vestiti. Andrete a cercare il fratello di Gaspare? ci chiese il monaco. Era il pi vecchio tra i monaci, uno di quelli che aveva servito sotto limperatore come soldato, e aveva una lunga cicatrice bianca che andava dalla met del cranio rasato allorecchio destro e che, guarendo, aveva assunto una forma biforcuta. Tamil, giusto? chiese Ges? Andate a sud. molto lontano. Lungo la strada incontrerete molti pericoli. Ricordate il vostro addestramento. Daccordo. Bene. Numero Quattro si gir ed entr nel monastero, quindi chiuse la pesante porta di legno. No, no, Quattro, non complicarti la vita con uno sciocco addio dissi rivolto al battente. No, davvero, niente scene strazianti. Ges stava contando i nostri soldi, che tenevamo in un piccolo portamonete di pelle. esattamente quello che avevamo consegnato al nostro arrivo. Bene. No, non va bene. Siamo stati qui sei anni, Biff. Pensavo che avrei trovato due, tre volte quella somma, dopo tutto questo tempo. Come, per magia?. No, avrebbero dovuto investirli. Si volt a guardare il portone. Stupidi bastardi, forse dovreste dedicare meno tempo al combattimento e un po di pi alla gestione del vostro denaro. Amore spontaneo? dissi. Gi. Gaspare non comprender nemmeno quello. Per questo hanno ucciso lo yeti. Lo sai, vero?. Chi?. La gente della montagna. Lhanno ucciso perch non riuscivano a comprendere una creatura che non fosse malvagia come loro. E loro erano cattivi?. Lo sono tutti gli uomini. appunto di questo che stavo parlando con mio padre. E lui che cosha detto?. Di mandarli a farsi fottere. Davvero?.

S. Almeno ti ha risposto. Ho avuto la sensazione che pensi che sia un mio problema, adesso. Verrebbe da chiedersi perch non abbia inciso col fuoco anche questo, su una di quelle tavolette: EHI, MOS, ECCOTI I DIECI COMANDAMENTI, ED ECCONE UNO EXTRA CHE DICE DI MANDARLI A FARSI FOTTERE. Non sembra una sua frase. PER LE EMERGENZE continuai, con la mia perfetta imitazione della voce di Dio. Spero che in India faccia caldo disse Ges. Cos, a ventiquattro anni, Ges di Nazaret part per lIndia.

PARTE QUARTA Lo spirito

Chi vede in me tutte le cose, e tutte le cose in me, non mai lontano da me, e io non lo sono da lui. BHAGAVAD GITA

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La strada era piuttosto stretta, ci consentiva appena di camminare luno accanto allaltro. Lerba arrivava allaltezza degli occhi di un elefante. Il cielo era blu sopra di noi, mentre la nostra visuale non andava oltre la curva successiva, che poteva trovarsi a qualunque distanza dal momento che non c prospettiva in un canale verde ininterrotto. Viaggiavamo lungo quella strada da quasi tutta la giornata, e avevamo incrociato soltanto un vecchio e un paio di vacche, ma adesso sentivamo avvicinarsi quello che sembrava un gruppo numeroso; non doveva essere lontano, forse a duecento metri di distanza. Cerano voci maschili, e molte; e si udivano dei passi, dei tamburi metallici dissonanti e, cosa oltremodo fastidiosa, le urla continue di una donna che soffriva o era spaventata, o entrambe le cose. Giovani maestri! giunse una voce da un punto vicino a noi. Feci un salto e atterrai assumendo una posa difensiva, il pugnale di vetro nero gi sfoderato e pronto a colpire. Ges si guard intorno per capire da dove la voce fosse venuta. Le grida si avvicinavano. Sentimmo un fruscio nellerba a un paio di metri da noi, e poi di nuovo quel sussurro: Giovani padroni, dovete nascondervi!. Una faccia maschile estremamente magra, con due occhi che sembravano di una taglia e mezza troppo grandi per quel cranio, sbuc dal muro derba accanto a noi. Dovete togliervi di l. Kali viene a scegliere le sue vittime! Sbrigatevi, o morirete!. La faccia scomparve, sostituita da una mano scura e raggrinzita che ci fece segno di entrare nellerba. Lurlo della donna cresceva e si affievoliva, sembrava che la sua voce si spezzasse come la corda troppo tesa di un liuto. Vai disse Ges dandomi una spinta. Non appena ebbi lasciato la strada, qualcuno mi afferr per un polso e cominci a trascinarmi in quel mare verde. Ges si attacc alla coda della mia veste e si lasci trainare. Lerba ci sferzava e ci tagliava. Sentivo il sangue che mi inondava viso e braccia, e sopra il mio respiro udivo degli uomini urlare alle nostre spalle, e il rumore dellerba che veniva calpestata. Ci seguono disse lo spettro dalla pelle scura. Correte, se non volete che le vostre teste finiscano come decorazione sullaltare di Kali. Correte!. Dice di correre riferii a Ges o ce la vedremo brutta. Dietro di lui, disegnate sullo sfondo del cielo, vidi le lunghe punte delle lance, simili a spade: il genere di arma che si potrebbe usare per decapitare qualcuno. Okay fece lui. Avevamo impiegato pi di un mese a raggiungere lIndia, viaggiando per centinaia di chilometri in una delle zone pi elevate e accidentate che avessimo mai visto. Cosa piuttosto sorprendente, cerano villaggi sparsi per tutte le montagne, e quando la gente vedeva le nostre vesti arancioni, porte e dispense si spalancavano. Avevamo sempre da mangiare e un posto caldo per dormire, e potevamo trattenerci finch volevamo. In cambio offrivamo parabole ottuse e canti irritanti, come da tradizione. Solo quando lasciammo le montagne per una prateria umida e brutalmente calda, scoprimmo che il nostro abbigliamento attirava pi disprezzo che cordialit. Un uomo palesemente ricco (era in sella a un cavallo e indossava abiti di seta) ci maledisse e ci sput addosso. Anche altre persone a piedi

cominciarono a notarci, cos ci nascondemmo veloci in mezzo allerba alta per disfarci delle vesti da monaci. Minfilai nella fusciacca il pugnale di vetro regalatomi da Gioia. Ma di che parlava quel tipo a cavallo? chiesi a Ges. Ha detto qualcosa a proposito delle false profezie. Degli impostori. Dei nemici dei bramini, qualunque cosa siano. E non so di che altro. A quanto pare qui ce la passiamo meglio come ebrei che come buddhisti. Per adesso. Hanno tutti quei segni sulla fronte, come Gaspare. Credo che senza dovremo stare attenti. Nelle pianure laria era densa come crema calda, e dopo tanti anni sulle montagne ne sentivamo il peso nei polmoni. Entrammo nella valle di un fiume ampio e fangoso, dove la strada era affollata da gente che entrava e usciva da una citt di baracche di legno e altari di pietra. Cerano bestie ovunque, tutte ingobbite: pascolavano persino nei giardini, ma nessuno sembrava badarci. Lultima carne che ho mangiato stata quella dei nostri cammelli dissi. Troviamo una bottega che venda del manzo. Lungo la strada cerano mercanti che vendevano merci varie, pentole dargilla, polveri, erbe, spezie, lame di bronzo e rame (il ferro apparentemente scarseggiava) e minuscole sculture di quelle che sembravano mille divinit differenti, molte delle quali avevano pi arti di quanti ne fossero necessari. Nessuna, poi, aveva un aspetto particolarmente amichevole. Trovammo cereali, diversi tipi di pane, frutta, verdura e impasti di fagioli, ma niente carne. Optammo per un po di pane e della pasta di fagioli speziata, che pagammo con la moneta di rame romana; poi ci trovammo un posticino sotto un grosso fico del Bengala dove ci sedemmo a mangiare e a osservare il fiume. Avevo scordato lodore della citt, la fetida mescolanza di persone, rifiuti e animali, e cominciai ad avere nostalgia dellaria pulita delle montagne. Non mi va di dormire qui, Ges. Cerchiamoci un posto in campagna. Dobbiamo seguire questa strada fino al mare per arrivare a Tamil. La gente va dove va il fiume. Il fiume - pi ampio di quelli israeliani ma poco profondo, giallo per largilla e fermo contro laria pesante - somigliava pi a una gigantesca pozza stagnante che a qualcosa di vivo. Almeno in questa stagione. A punteggiarne la superficie cera una mezza dozzina di uomini nudi e scarni, con i capelli bianchi spettinati e nemmeno tre denti vicini, che urlavano versi arrabbiati con tutto il fiato che avevano in corpo e si gettavano lacqua sulla testa a formare creste scintillanti. Chiss come se la passa mio cugino Giovanni disse Ges. Lungo tutta la sponda fangosa, le donne lavavano vestiti e bambini a pochi passi dalle bestie che guadavano il fiume e cacavano, gli uomini pescavano o spingevano con delle pertiche delle lunghe barche dallo scafo poco profondo e i fanciulli nuotavano o giocavano nel fango. Qua e l, la lieve corrente trasportava il cadavere di un cane coperto di uova di mosche. Forse c una strada pi interna, lontana da questo tanfo. Ges annu e si alz in piedi. L disse indicando uno stretto sentiero che partiva dalla sponda opposta e spariva nellerba alta. Dovremo guadare il fiume. Non sarebbe male trovare una barca che ci traghetti di l. Non pensi che dovremmo chiedere dove porta quel sentiero?. No rispose, guardando una folla di persone che si stava riunendo a breve distanza da noi e che

non ci perdeva docchio. Qui sembrano tutti ostili. Cos che dicevi a Gaspare a proposito dellamore che uno stato in cui dimori, o qualcosa del genere?. Per questi qui non vale. Ti fanno venire i brividi. Andiamo. Il tizio scuro e inquietante che mi stava trascinando in mezzo a quella distesa di erba altissima si chiamava Rumi; a suo credito va detto che, durante la corsa precipitosa e caotica in quella gigantesca palude, inseguito da una banda assassina di decapitatori fanatici, era riuscito a trovare una tigre impresa non da poco quando hai al seguito un maestro di kung fu e il salvatore del mondo. Accidenti, una tigre disse quando entrammo incespicando in una piccola radura, in realt una mera depressione, dove un gatto grande quanto la citt di Gerusalemme rosicchiava allegramente il teschio di un cervo. Rumi aveva espresso i miei sentimenti alla perfezione, ma che fossi dannato se intendevo permettere che le mie ultime parole da vivo fossero Accidenti, una tigre. Cos ascoltai le sue con attenzione mentre mi si riempivano le scarpe durina. Tutto questo rumore avrebbe dovuto spaventarla disse Ges, quando lanimale sollev gli occhi dal suo pasto. I nostri inseguitori sembravano guadagnare terreno ogni secondo che passava. Di solito funziona cos. Il rumore attira la tigre verso il cacciatore rispose Rumi. Forse lo sa osservai e per questo non sta andando da nessuna parte. Ecco, sono pi grandi di quanto avessi immaginato. Le tigri, intendo. Sedetevi disse Ges. Scusa?. Fidatevi di me. Biff, ricordi Sara, il cobra, quando eravamo ragazzini?. Guardai Rumi e annuii, facendolo sedere mentre la tigre si accovacciava e tendeva le zampe posteriori come se si preparasse a saltare: ed era esattamente quello che stava facendo. Quando il primo degli inseguitori entr nella radura dietro di noi, il felino spicc un balzo e vol sopra le nostre teste, atterrando sulle prime due persone che spuntarono dallerba e schiacciandole sotto le enormi zampe anteriori; quindi graffi loro la schiena per spiccare il salto successivo. Dopo vidi soltanto le punte delle lance sparpagliate sullo sfondo del cielo, mentre i cacciatori diventavano... be, lo sapete. Gli uomini strillavano, la donna strillava, la tigre strillava, e i due che erano caduti sotto le zampe del felino si rimisero in piedi e tornarono zoppicando sulla strada, strillando. Rumi spost lo sguardo dalla carcassa del cervo a Ges e a me, e i suoi occhi sembrarono farsi addirittura pi grandi. Sono profondamente commosso, e vi sar eternamente grato per la vostra affinit con la tigre. Ma quello il suo cervo e, se non ha finito di rosicchiarlo, probabile che.... Ges lo interruppe. Facci strada. Non so in quale direzione. Non di l dissi, indicando il punto da cui provenivano le urla dei cattivi. Attraverso quel mare derba, Rumi ci condusse a unaltra strada, che seguimmo fino a raggiungere la sua abitazione. una fossa dissi. Non tanto male fece Ges, guardandosi intorno. Ce nerano altre, l vicino. E ci viveva della

gente. Tu vivi in una fossa. Ehi, rilassati disse il mio amico. Ci ha salvato la vita. E unumile fossa, ma una casa spieg Rumi. Prego, mettetevi comodi. Mi guardai intorno. La buca era stata scavata nellarenaria e arrivava ad altezza spalle; le dimensioni consentivano appena a una mucca di girarsi... e al sottoscritto parvero decisamente inadeguate. Era vuota, con leccezione di ununica roccia che arrivava al ginocchio. Sedetevi. Tu puoi prenderti la roccia disse al mio amico. Ges sorrise e si sedette. Rumi si accomod sul pavimento, coperto da uno spesso strato di melma nera. Siediti, ti prego mi disse, indicando un punto accanto a lui. Mi dispiace, possiamo permetterci soltanto una roccia. Rimasi in piedi. Rumi, tu vivi in una fossa! gli feci notare. S, vero. Nel vostro paese dove vivono gli intoccabili?. Gli intoccabili?. S, i pi poveri fra i derelitti. La feccia della Terra. Nessuno che appartenga alle caste pi elevate pu capire la mia esistenza. Sono intoccabile. Non c da sorprendersi. Vivi in una cazzo di fossa. No intervenne Ges. Lui vive in una fossa perch intoccabile, e non il contrario. Lo sarebbe anche se vivesse in un palazzo, non vero, Rumi?. Oh, come se fosse possibile dissi. C pi spazio, da quando mia moglie e quasi tutti i nostri figli sono morti. Fino a stamattina eravamo solo io e Vitra, la mia figlia pi piccola, ma adesso se n andata anche lei. C un sacco di spazio per voi, se volete restare. Ges gli pos una mano sulla spalla striminzita, e vidi leffetto di quel tocco: il dolore evapor dal viso dellintoccabile come rugiada sotto il sole rovente. Io rimasi in disparte, miserabile e infelice. Che cosa successo a tua figlia? chiese il mio amico. Sono venuti i bramini e lhanno portata via per sacrificarla durante la festa di Kali. La stavo cercando quando ho trovato voi due. Prendono bambini, uomini, criminali, intoccabili e stranieri. Avrebbero preso anche voi, e dopodomani avrebbero offerto le vostre teste alla dea. Quindi tua figlia non morta? chiesi. La tratterranno fino alla mezzanotte della sera della festa, e poi la sacrificheranno insieme agli altri bambini sugli elefanti di legno di Kali. Andr da questi bramini e chieder che te la restituiscano disse Ges. Ti uccideranno. Vitra perduta, nemmeno la tua tigre pu salvarti dalla distruzione della dea. Rumi intervenni guardami, per favore. Spiegaci: bramini, Kali, elefanti e tutto il resto. Vai piano, fai finta che non sappiamo nulla. Come se servisse limmaginazione comment Ges, violando chiaramente il mio implicito - se non espresso - copyright sul sarcasmo. (S, abbiamo Court TV in hotel, perch?) Ci sono quattro caste spieg Rumi. I bramini o sacerdoti; gli kshatriyas o guerrieri; i vaishyas, che comprendono contadini e mercanti; e gli shudras, i servi. Esistono anche molte sottocaste, ma quelle sono le principali. Ogni uomo nasce in una casta e vi rimane fino alla sua morte, dopo la quale rinasce in una casta superiore o inferiore a seconda del suo karma, ossia la somma delle azioni che

ha compiuto nel corso della sua vita precedente. Sappiamo del karma. Siamo monaci buddhisti. Eretici! sibil. Baciami il sedere, smilzo con gli occhi a palla e la pelle scura dissi. Sei tu lo smilzo con la pelle scura!. No, tu!. No, tu!. Siamo tutti smilzi con la pelle scura concluse Ges per riappacificarci. S, ma lui ha gli occhi a palla. E tu sei un eretico. Tu sei un eretico!. No, tu!. Siamo tutti eretici smilzi con la pelle scura. Ges tent nuovamente di placare gli animi. Be, naturale che io sia smilzo, dopo sei anni passati a mangiare riso freddo e t, senza un pezzetto di manzo in tutto il paese. Mangeresti il manzo? Eretico! grid Rumi. Basta cos! url Ges. Nessuno pu mangiare la carne bovina. Le vacche sono la reincarnazione delle anime in viaggio verso la vita successiva. Santa mucca fece Ges. Appunto. Il mio amico scosse il capo quasi volesse mettere ordine tra i suoi pensieri ingarbugliati. Hai detto che esistono quattro caste, ma non hai menzionato gli intoccabili. I paria, o intoccabili, non hanno casta. Siamo i pi umili tra gli umili. A volte impieghiamo diverse vite ad ascendere anche solo al livello di vacca, e a quel punto possiamo aspirare a una casta pi elevata. Poi, se seguiamo il nostro dharma - i nostri doveri - diventiamo un tuttuno con Brahma, lo spirito universale della totalit delle cose. Non posso credere che tu non lo sappia. Dove hai vissuto, in una caverna?. Stavo per fargli notare che non era nella posizione di criticare le nostre precedenti dimore, ma Ges mi fece segno di lasciar perdere. Invece gli chiesi: Quindi, in questo sistema sei pi in basso delle vacche?. S. E i bramini non mangiano mucche, ma prendono tua figlia e la uccidono per sacrificarla alla loro dea?. E la mangiano rispose, facendo ciondolare la testa. A mezzanotte, la sera delle celebrazioni, la legheranno insieme agli altri bambini sugli elefanti di legno. Taglieranno loro le dita, che verranno distribuite ai capi di tutte le famiglie dei bramini. Poi raccoglieranno il suo sangue in una scodella e i membri delle varie famiglie ne berranno. Il dito possono mangiarlo o seppellirlo come buon auspicio. Quindi i bambini vengono fatti a pezzi. Ma non possono fare una cosa simile disse Ges. Oh, s. I seguaci di Kali possono fare tutto quello che vogliono. Kalighat la loro citt (Calcutta sulla mappa che ho qui in albergo). La mia piccola Vitra perduta. Possiamo solo pregare che la sua reincarnazione avvenga a un livello superiore.

Ges diede un colpo alla mano dellintoccabile. Perch hai dato delleretico a Biff, quando ti ha detto che siamo monaci buddhisti?. Quel Gautama disse che un uomo poteva ascendere da qualunque livello per unirsi a Brahma, senza aver compiuto il proprio dharma. uneresia. Ma per te sarebbe preferibile, no? Visto che sei in fondo alla scala. Non puoi credere in ci in cui non credi. Io sono un intoccabile perch lo dice il mio karma. Oh, certo commentai. Non ha senso starsene seduti sotto lalbero della Bodhi per qualche ora, quando puoi ottenere la stessa cosa attraverso migliaia di vite miserevoli. Naturalmente, ci significa ignorare il fatto che sei un gentile, e che sarai dannato in entrambi i casi disse Ges. Gi. Ma ti riporteremo tua figlia. Ges sarebbe voluto correre a Kalighat per chiedere la restituzione della bambina di Rumi e di tutte le altre vittime in nome di ci che buono e giusto. La sua soluzione per ogni cosa era farsi strada con lonesta indignazione, e in alcune occasioni andava bene. In altre, per, era meglio ricorrere allastuzia e alla scaltrezza (Ecclesiaste 9, o qualcosa del genere). Riuscii a convincerlo ad adottare un piano alternativo con un impeccabile ragionamento logico: Ges, questi bramini tagliano le dita ai bambini e se le mangiano. So che non esiste un comandamento in proposito, ma credo che questa gente abbia opinioni differenti dalle nostre. Danno delleretico al Buddha, che era un loro principe. Come pensi possano accogliere un ragazzo smilzo con la pelle scura che afferma di essere il figlio di un dio che non vive nemmeno nella loro regione?. Ottima osservazione. Ma dobbiamo comunque salvare la bambina. Naturalmente. Come?. Con estrema attenzione. Allora dovrai guidare tu le operazioni. Come prima cosa dobbiamo vedere la citt e il tempio dove avverr il sacrificio. Ges si gratt la testa. I capelli gli erano ricresciuti, ma erano ancora corti. A quale passo ti stai ispirando?. Secrezioni, capitolo 3, versetto 6. Non lo ricordo, credo che dovr andarmi a ripassare la Torah. La statua di Kali che sovrastava laltare era stata scolpita in una pietra nera ed era alta quanto dieci uomini. Portava una collana di teschi umani, mentre a cingere i fianchi cera una cintura di mani mozzate. Le fauci aperte erano corredate da denti simili a una lama seghettata, su cui era stato appena versato del sangue. Persino le dita dei piedi sincurvavano in lame feroci affondate in un mucchio di cadaveri scolpiti e contorti su cui poggiava. Aveva quattro braccia: la prima mano stringeva una spada crudele a forma di serpente, la seconda teneva per i capelli una testa mozzata; la terza era incurvata, come se facesse cenno alle sue vittime di raggiungere il luogo di oscura distruzione a cui tutti sono destinati. La quarta, infine, era rivolta verso il basso, quasi a indicare la cintura di mani che portava sui fianchi. Sembrava porsi leterna domanda: Questa mise mi fa grassa?. Laltare rialzato sorgeva al centro di un giardino aperto, circondato da alberi. Era talmente largo che la dea nera avrebbe potuto fare ombra a cinquecento persone. Nella pietra erano stati ricavati dei solchi profondi per incanalare il sangue sacrificale in pentole, cos che potesse essere raccolto e

versato tra le fauci di Kali. Allaltare si arrivava percorrendo un ampio viale lastricato, fiancheggiato su entrambi i lati da enormi elefanti di legno posti su tavoli girevoli. Le proboscidi e le zampe avevano delle chiazze color ruggine, e qua e l si notavano delle tacche nei punti in cui le lame erano penetrate nel mogano dopo aver attraversato i corpi dei bambini. Vitra non qui osserv Ges. Eravamo nascosti dietro un albero nei pressi del giardino del tempio, vestiti come i nativi, con finti marchi di casta e tutto il resto. Avevamo estratto a sorte, e il travestimento femminile era toccato a me. Credo che questo sia un fico sacro dissi proprio come quello sotto cui si sedeva il Buddha! cos eccitante. Mi sento quasi illuminato, solo per il fatto di essere qui. Davvero, sento frutti di bodhi maturi tra le dita dei piedi. Ges abbass gli occhi. Non credo si tratti di questo. Qui c stata una mucca, prima di noi. Sollevai il piede da quello schifo. Le vacche sono sopravvalutate in questo paese. Anche sotto lalbero del Buddha. Non c niente di sacro?. Dobbiamo chiedere a Rumi dove tengono le vittime sacrificali fino alla celebrazione. Non pu saperlo. un intoccabile. Questi sono bramini, o sacerdoti... non direbbero mai nulla a uno come lui. Sarebbe come se un sadduceo descrivesse a un samaritano lArca dellAlleanza. Allora quei poveretti dobbiamo trovarli noi dichiar Ges. Sappiamo dove intendono portarli a mezzanotte: li prenderemo allora. Io dico di trovare questi bramini e di costringerli a interrompere i festeggiamenti. Vuoi semplicemente assaltare il tempio per dire loro di fermarsi?. S. E loro lo faranno. S. Davvero fico, Ges. Andiamo a cercare Rumi. Ho un piano.

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Come donna sei molto attraente mi disse Rumi dalla sua confortevole fossa. Ti ho detto che mia moglie passata alla prossima reincarnazione e che sono rimasto solo?. S, hai accennato qualcosa. Sembrava aver abbandonato ogni speranza che potessimo riportargli la figlia. Che successo al resto della tua famiglia, comunque?. Sono annegati tutti. Mi dispiace. Nel Gange?. No, in casa. Era la stagione dei monsoni. Io e la piccola Vitra eravamo andati al mercato per comprare un po dintruglio per i maiali, e improvvisamente si scatenato un acquazzone. Quando siamo tornati.... Scroll le spalle. Non voglio sembrarti insensibile, Rumi, ma possibile che la tua perdita sia dovuta al fatto... oh, non lo so... che VIVI IN UNA CAZZO DI FOSSA?!. Ges sintromise nella nostra conversazione. Cos non ti stai rendendo utile, Biff. Hai detto di avere un piano?. Esatto. Rumi, io credo che queste fosse, quando non sono abitate, vengono usate per conciare le pelli. cos?. S. un lavoro che possono fare solo gli intoccabili. E questo contribuisce a spiegare lodore delizioso. Immagino che usiate lurina durante il procedimento, corretto?. S. Urina, cervella spappolate e t sono gli ingredienti principali. Mostrami la fossa dove viene condensata lurina. Ci vive la famiglia Rajneesh. Porteremo loro un regalo feci io. Ges, hai della filaccia in fondo alla tua borsa?. Che coshai in mente?. Alchimia. Labile manipolazione degli elementi. Guarda e impara. Quando non veniva usata, la fossa dellurina fungeva da abitazione dei Rajneesh, che furono oltremodo felici di darci un bel mucchio di quei cristalli bianchi che coprivano il pavimento della buca. In famiglia erano in sei: padre, madre, una figlia quasi adulta e tre piccolini. Un altro figlioletto era stato portato via per essere sacrificato durante le celebrazioni in onore di Kali. Come Rumi e tutti gli altri intoccabili, pi che persone i Rajneesh sembravano scheletri mummificati e avvolti nel cuoio marrone. Gli uomini giravano nelle fosse nudi, o soltanto con un perizoma, e persino le donne indossavano stracci che le coprivano a malapena - e che non avevano nulla a che vedere con lelegante sari che avevo comprato al mercato. Il capofamiglia disse che ero una donna molto affascinante e insistette affinch tornassi a fargli visita dopo il monsone successivo. Ges tritur il minerale cristallizzato fino a ottenere una polvere bianca e fina, mentre Rumi e io raccoglievamo carbone di legna da sotto la pentola riscaldata che gli intoccabili usavano per trasformare i fiori dellindaco in una tinta per tessuti. Ho bisogno di zolfo, Rumi. Sai che cos? Una pietra gialla che quando brucia produce una fiamma blu e puzza di uova marce.... Oh, s. Lo vendono al mercato come medicina. Gli diedi una moneta dargento. Compra tutto quello che riesci a portare.

Oh, cielo, questo denaro troppo. Con il resto posso comprare un po di sale?. Compra quello che ti serve. Ma adesso vai. Rumi se ne and furtivamente, e io andai ad aiutare Ges con il salnitro. Labbondanza era un concetto astratto per gli intoccabili, a meno che non rientrasse in due categorie: sofferenza e pezzi di cadaveri animali. Se volevi del cibo decente, un rifugio o dellacqua pulita, i paria non potevano che deluderti. Ma se eri nel mercato di becchi, ossa, denti, pelli, tendini, zoccoli, capelli, calcoli, pinne, piume, orecchie, corna, bulbi oculari, vesciche, labbra, narici, canali anali o di qualunque altra parte non commestibile di tutte le creature che camminavano, nuotavano o volavano sopra il subcontinente indiano, allora probabilmente avevano quello che volevi (e di solito era convenientemente riposto sotto una spessa coperta di mosche nere). Per mettere insieme lattrezzatura che mi occorreva per il mio piano, dovevo pensare in termini di parti animali. Nessun problema, se consideravi che ti servivano una dozzina di spadini, archi, frecce e cotte di maglia per trenta soldati, ma potevi contare soltanto su un mucchio di narici e tre canali anali. Era una sfida, ma dovevo tentare. Mentre Ges si muoveva tra gli intoccabili, guarendo segretamente i loro mali, cominciai a urlare i miei ordini. Mi servono otto vesciche di pecora, piuttosto asciutte, due manciate di denti di coccodrillo, due pezzi di pelle lunghi come le mie braccia e larghi la met. No, non minteressa a che animale appartengano, basta che non sia troppo in l con gli anni, se possibile. Ho bisogno di qualche pelo di coda delefante. E di un po di legna da ardere, o al limite di escrementi secchi. Inoltre mi servono otto code di bue, una cesta di lana e un secchio di grasso sciolto. Un centinaio di intoccabili pelle e ossa mi fissavano con occhi grandi come scodelle, mentre Ges si muoveva tra loro e curava ferite, malattie e disturbi senza che nessuno avesse il minimo sospetto riguardo a ci che stava facendo. (Avevamo stabilito che questa era la linea di condotta pi saggia, poich non volevamo che un branco di paria in perfetta salute si mettesse a saltellare per le vie di Kalighat annunciando la guarigione ricevuta da uno straniero: in tal modo, infatti, noi saremmo finiti al centro dellattenzione e il mio piano sarebbe fallito. Daltro canto, nessuno dei due riusciva a starsene l a osservare le loro sofferenze, sapendo che potevamo - o meglio, che Ges poteva curarli.) Inoltre, Ges aveva cominciato a pungolarli con un dito ogni volta che pronunciavano la parola intoccabili. In seguito, mi spieg che era stato pi forte di lui: non poteva proprio farsi scappare lopportunit di fare un po di ironia palpabile. Mi feci piccolo piccolo quando lo vidi toccare i lebbrosi, come se dopo tutti quegli anni lontano da Israele avessi ancora un piccolo fariseo sulla spalla che gridava: Immondi!. Ebbene? chiesi, dopo aver finito di gridare i miei ordini. Rivolete i vostri figli oppure no?. Noi un secchio non ce labbiamo disse una donna. Okay, riempite qualche vescica di pecora con del grasso sciolto, e avvolgete la lana in una specie di pelle. Adesso andate, non abbiamo molto tempo. E rimasero tutti l a guardarmi. Con i loro occhi enormi. Le piaghe guarite. I parassiti eliminati. Mi fissavano e basta. Sentite, so che il mio sanscrito non un granch, ma sapete che cosa vi sto chiedendo?. Un giovane si fece avanti. Non vogliamo far infuriare la dea Kali privandola dei suoi sacrifici. Stai scherzando, vero?. Kali colei che porta rovina, senza la quale non ci sarebbe rinascita. lei che rimuove il legame che ci unisce al mondo materiale. Se la facciamo infuriare, ci priver della divina distruzione.

Guardai Ges, oltre la folla. Tu ci capisci qualcosa?. Parli della paura?. Puoi aiutarli? gli chiesi in aramaico. Non sono bravo con la paura mi rispose in ebraico. Riflettei un secondo, mentre cento paia di occhi mi inchiodavano sullarenaria su cui mi trovavo. Mi tornarono in mente le tacche sporche di rosso sugli elefanti di legno dellaltare di Kali. La morte era la loro liberazione, giusto? Come ti chiami? chiesi alluomo che si era fatto avanti. Nagesh. Tira fuori la lingua, Nagesh. La tir fuori, e io feci scivolare il fazzoletto che mi copriva il capo sul collo. Poi gli toccai la lingua. La distruzione preziosa, per voi?. S. Allora io sar lo strumento attraverso il quale la vostra dea vi fa questo dono. Con ci, estrassi il pugnale di vetro nero dal fodero infilato nella fusciacca e lo sollevai davanti alla folla. Mentre Nagesh se ne stava l impalato, con gli occhi sgranati, gli infilai il pollice sotto la mascella, gli buttai indietro la testa e gli passai la lama sulla gola. Quindi lo distesi a terra, mentre il liquido rosso zampillava sullarenaria. Mi rialzai e guardai di nuovo quella gente, tenendo la lama gocciolante sopra la testa. Siete in debito con me, fottuti ingrati! Vi ho portato il dono della dea Kali. Adesso fatemi avere quello che vi chiedo. Per essere quasi morti di fame, erano decisamente veloci. Dopo che gli intoccabili si furono sparpagliati per eseguire i miei ordini, mi ritrovai con Ges a guardare il cadavere insanguinato di Nagesh. stato fantastico mi disse. Assolutamente perfetto. Grazie. Hai continuato a fare pratica per tutto il tempo che siamo rimasti al monastero?. Quindi non mi hai visto spingere sul punto di pressione nel collo?. No. Laddestramento di kung fu di Gaspare. Il resto, naturalmente, viene da Gioia e Baldassarre. Mi chinai e aprii la bocca del giovane; mi tolsi dal collo la fialetta ying-yang e gli versai una goccia di antidoto sulla lingua. Quindi adesso pu sentirci? Com successo a te quando sei stato avvelenato da Gioia?. Sollevai una palpebra dellintoccabile e osservai la pupilla che si contraeva lentamente alla luce del sole. No, credo sia ancora privo di sensi. Sai, per via del fatto che gli ho toccato il punto di pressione. Non pensavo che il veleno avrebbe fatto effetto cos in fretta. Sono riuscito a mettermene soltanto una goccia sul dito, quando mi sono abbassato il sari. Sapevo che lavrebbe tenuto a terra, ma non ero sicuro che lavrebbe messo al tappeto. Be, adesso sei un vero mago, Biff. Sono impressionato. Amico, tu oggi hai curato un centinaio di persone, la met delle quali probabilmente stava per morire. Io ho dato soltanto una dimostrazione di destrezza. Il suo entusiasmo rimase immutato. Che cosera quel liquido rosso? Succo di melagrana? Non

riesco proprio a immaginare dove tu labbia nascosto. No, in effetti stavo per chiederti qualcosa al riguardo. Scusa?. Sollevai il braccio e gli mostrai il taglio che mi ero fatto al polso (la fonte del sangue che avevo usato per il mio show). Lavevo tenuto premuto contro la gamba e, non appena allentai la pressione, il sangue ricominci a zampillare. Mi sedetti pesantemente sullarenaria, e il mio campo visivo cominci a rimpicciolirsi fino a ridursi a un puntino. Speravo potessi darmi una mano dissi prima di svenire. Devi lavorare a quella parte del trucco disse Ges quando rinvenni. Potrei non essere sempre presente per curarti la ferita al polso. Stava parlando in ebraico, il che significava che le sue parole erano rivolte soltanto a me. Vidi il mio amico in ginocchio, chino sul mio corpo, e il cielo alle sue spalle era oscurato da facce scure e curiose. Nagesh, assassinato da poco, era davanti alla folla. Ehi, Nagesh, com andata la rinascita? chiesi in sanscrito. Devo aver deviato dal mio dharma, nellultima vita. Mi sono reincarnato ancora una volta in un intoccabile. E ho la stessa orribile moglie di prima. Hai sfidato il maestro Levi detto Biff dissi naturale che tu non sia passato a un livello superiore. Sei fortunato a non essere un insetto puzzolente, o qualcosa del genere. Vedi, la distruzione non positiva come voi tutti pensavate. Abbiamo portato quello che hai chiesto. Balzai in piedi, sentendomi incredibilmente riposato e pieno di energia. Bene dissi a Ges. Mi sento come se avessi bevuto uno di quei caff forti che preparavi da Baldassarre. Mi manca il caff. Guardai Nagesh. Immagino che voi non.... Abbiamo lintruglio per i maiali. Lascia perdere. Poi dissi una di quelle cose che, quando ero un ragazzino in Galilea, non avrei mai pensato di sentir uscire dalla mia bocca: Okay, intoccabili, portatemi le vesciche di pecora!. Rumi ci disse che Kali era servita da una schiera di demoni donna dalla pelle nera che qualche volta durante le celebrazioni portavano degli uomini agli angoli dellaltare e copulavano con loro mentre dalle fauci della statua colava sangue. Okay, Ges, tu sarai un demone dissi. E tu chi sarai?. La dea Kali, naturalmente. Tu hai fatto Dio, lultima volta. Quale ultima volta?. Sempre!. Mi voltai verso i miei intrepidi schiavi. Intoccabili, dipingetelo!. Non crederanno mai che un ragazzo ebreo con i capelli ricci sia la loro dea della distruzione. Oh, uomo di poca fede. Tre ore dopo eravamo di nuovo accovacciati sotto un albero vicino al tempio di Kali. Eravamo vestiti entrambi da donna, coperti dalla testa ai piedi dai nostri sari; ma io ero molto pi goffo, a causa delle braccia extra e della ghirlanda di teste mozzate - vesciche di pecora dipinte e riempite di esplosivo che mi ero appeso intorno al collo intrecciando peli di coda di elefante. Chiunque si fosse

avvicinato abbastanza da notare le mie sporgenze sarebbe stato subito scoraggiato dal tanfo che emanava da Ges e dal sottoscritto. Per dipingerci di nero avevamo usato la sostanza appiccicosa che stava sul fondo della fossa di Rumi. Non avevo osato chiedere che cosa fosse stata in vita. Inoltre, gli intoccabili avevano dipinto due enormi cerchi rossi intorno agli occhi di Ges, gli avevano messo una parrucca di code di bue e gli avevano attaccato al torace sei tettine impertinenti, modellate con la pece. Stai lontano dalle fiamme, o le tue tette sincendieranno come vulcani. Perch devo averne sei quando tu ne hai soltanto due?. Perch io sono Kali e devo portare la ghirlanda di teschi e le braccia extra. Avevamo costruito le braccia con del cuoio usando le mie come modello, poi le avevamo fatte essiccare sul fuoco e le avevamo dipinte con la stessa sostanza nera usata per il resto del corpo. Le donne avevano realizzato unimbracatura che mi consentiva di tenere i sei arti finti sotto quelli veri: erano un po vacillanti, ma leggeri, e al buio leffetto era abbastanza realistico. Mancavano ancora diverse ore al culmine della cerimonia, quando i bambini sarebbero stati fatti a pezzi, ma volevamo arrivare in tempo per impedire ai festaioli di tagliare loro le dita, se ci fossimo riusciti. Gli elefanti di legno erano ancora vuoti sui tavoli girevoli, ma laltare di Kali era gi pieno di macabri tributi. Le teste di mille capre erano state deposte davanti alla dea, e il sangue scorreva viscido sulle pietre e nelle scanalature che lo convogliavano in pentole dottone sistemate agli angoli. Le seguaci portavano le pentole in cima a una scala stretta posta sul retro della grande statua e le svuotavano in una sorta di cisterna che alimentava le fauci della divinit. In basso, illuminati dalle torce, i fedeli danzavano sotto quella doccia appiccicosa, mentre il sangue si riversava su di loro. Guarda, quelle donne sono vestite come me osserv Ges. A parte il fatto che hanno due seni a testa. Tecnicamente non sono vestite, ma dipinte. Sei molto attraente come demone donna, amico, te lavevo mai detto?. Non funzioner. Certo che s. Dovevano esserci gi diecimila fedeli nella piazza del tempio: danzavano, cantavano, suonavano tamburi. Trenta uomini scesero in processione lungo il viale principale, ciascuno con una cesta sottobraccio. Quando raggiunsero laltare, ne rovesciarono il contenuto sulle file di teste di capra insanguinate. E quelle che cosa sono? chiese Ges. Esattamente quello che pensi. Non saranno le teste dei bambini.... No, credo che appartengano agli stranieri che si trovavano per caso sulla strada su cui viaggiavamo anche noi, prima che Rumi ci trascinasse in mezzo allerba. Una volta sparpagliate le teste sullaltare, le accolite uscirono dalla folla trascinando il corpo decapitato di un uomo, che distesero sui gradini. Ciascuna di loro mim un rapporto sessuale con il cadavere e strofin i genitali contro il moncherino del collo insanguinato, prima di allontanarsi danzando; sangue e pigmento gocciolavano lungo linterno delle loro cosce. Credo che stiano sviluppando una specie di tema dissi. Io sto per sentirmi male. Respiro concentrato dissi, usando una delle frasi che ci urlava Gaspare quando stavamo

imparando le tecniche di meditazione. Se Ges poteva restare per giorni e giorni con lo yeti senza morire congelato, era senzaltro in grado di controllare il proprio corpo per non vomitare. Se non mi venne la nausea fu solo per la magnitudine di quella carneficina. Era come se latrocit di quella scena non riuscisse a stare intera nel mio campo visivo: vedevo solo quanto bastava per mantenere la mente sana e lo stomaco intatto. A quel punto si lev un grido dalla folla, e vidi una portantina illuminata da torce che si levava sopra le teste dei fedeli. Vi era disteso un uomo seminudo con una pelle di tigre avvolta intorno ai fianchi; era cosparso di cenere grigia, aveva i capelli intrecciati e unti di grasso, e indossava lo scheletro di una mano a mo di zucchetto. Intorno al collo portava una collana di teschi umani. Il sommo sacerdote dissi. Non ti noteranno nemmeno, Biff. Come puoi sperare di attirare la loro attenzione, quando hanno visto tutto questo?. Non hanno ancora visto quello che io ho da mostrare. Quando la portantina emerse dalla folla e giunse davanti allaltare, vedemmo che era seguita da una processione: alla parte posteriore della sedia era legata una fila di bambini nudi, la maggior parte dei quali non doveva avere pi di cinque o sei anni. Avevano le mani bloccate da una corda. Ciascuno era sostenuto da due sacerdoti (un po meno agghindati), uno a destra e laltro a sinistra, che cominciarono a slegarli e a condurli sui grandi elefanti di legno posti lungo il viale. Qua e l, in mezzo alla folla, vedevo persone che brandivano delle armi affilate: spade corte, accette e le lance dalle lunghe lame che avevamo visto spuntare dal mare derba. Il sommo sacerdote era seduto sul cadavere decapitato, e recitava urlando un poema sulla liberazione divina portata dalla distruzione di Kali, o qualcosa del genere. Ecco che si comincia dissi, estraendo dal sari il pugnale di vetro nero. Prendi. Ges guard la lama che scintillava alla luce delle torce. Io non uccider nessuno. Le lacrime gli scendevano lungo le guance tracciando delle linee rosse in mezzo al nero, e se possibile lo facevano sembrare ancora pi feroce. Va bene, ma devi liberare i bambini. Daccordo. Prese il pugnale. Ges, sai che cosa succeder tra poco. Lhai gi visto, a differenza di questa gente... soprattutto dei bambini. Non puoi trasportarli tutti, quindi devono essere abbastanza lucidi da poterti seguire. So che puoi impedire loro di avere paura. Tieni, mettiti i denti. Annu e sinfil sotto il labbro superiore una striscia di cuoio a cui erano attaccati dei denti di coccodrillo, che sporgevano come zanne. Io mi misi i miei e corsi nelloscurit per aggirare la folla. Mentre mi avvicinavo alla parte posteriore dellaltare, estrassi la mia torcia speciale dalla cintura di mani umane (in realt, questa era fatta con vesciche di capra essiccate e imbottite di paglia; le donne intoccabili avevano fatto un buon lavoro, a patto che nessuno si mettesse a contare le dita). Attraverso le gambe di pietra di Kali riuscivo a vedere i sacerdoti che legavano ogni singolo bambino alla proboscide di un elefante. Poi estrassero delle lame di bronzo e le tennero in alto, pronti a mozzare un dito al segnale del sommo sacerdote. Accesi la torcia strofinandola contro laltare, urlai con tutto il fiato che avevo in corpo, mi tolsi il sari e salii di corsa i gradini, seguito dalla scia di scintille che si levava dalle fiamme blu. Saltai la schiera di teste di capra e mi misi in mezzo alle gambe della statua. In una mano stringevo la torcia, sollevata in alto, nellaltra una delle mie teste mozzate, che tenevo per i capelli e facevo penzolare.

Sono la dea Kali! urlai. Temetemi!. Attraverso i denti finti, mi usc una specie di borbottio. Qualche tamburo tacque e il sommo sacerdote si volt a guardarmi, pi per la luce viva della torcia che per la mia fiera proclamazione. Io sono Kali gridai ancora. Dea della distruzione e di tutta questa merda disgustosa che avete qui!. Non capivano. Il sacerdote fece segno agli altri di venirmi a prendere. Alcune fra le accolite stavano gi tentando di avanzare attraverso la pista da ballo disseminata di teste. Dico sul serio! Inchinatevi a me!. Ma i sacerdoti venivano avanti. Avevo ottenuto lattenzione della folla, anche se sfortunatamente non si stava acquattando per la paura davanti alla mia irata divinit. Vidi Ges che si muoveva intorno agli elefanti di legno, abbandonati dai sacerdoti che ora venivano a prendermi. Davvero! cos!. Forse erano i denti. Li sputai verso il pi vicino dei miei assalitori. Correre attraverso un mare di teste viscide e insanguinate piuttosto complicato. Non lo se hai passato gli ultimi sei anni della tua vita a saltare da un palo allaltro, anche con il ghiaccio e con la neve; ma per un comune sacerdote omicida non era cosa semplice. Sacerdoti e accolite scivolavano tra le teste umane e caprine, cadevano luno sullaltra e andavano a sbattere contro i piedi della statua. Addirittura, uno fin impalato su un corno di capra. Un solo sacerdote era arrivato a un paio di metri da me, e tentava di non cadere sulla sua stessa lama mentre strisciava su quella confusione. Porter distruzione... o, fanculo dissi. Accesi la miccia sulla testa che tenevo in mano, quindi la feci passare tra le gambe e la lanciai facendole descrivere un ripido arco sopra la mia testa. Si lasci dietro una scia di scintille fino a raggiungere le fauci nere di Kali, e poi scomparve. Sferrai un calcio al sacerdote che si stava avvicinando e lo colpii alla mascella, poi danzai sulle teste di capra e saltai sopra il capo del sommo sacerdote. Ero a met strada per raggiungere Ges, al primo elefante di legno, quando Kali cominci a sputare fuoco sulla folla con un rumore assordante. E un istante dopo la testa della divinit salt in aria. Finalmente avevo ottenuto lattenzione dei presenti. Si stavano calpestando a vicenda per allontanarsi, ma mi guardavano. Ero al centro del viale e facevo girare la mia seconda testa mozzata, aspettando che la miccia bruciasse prima di lanciarla sulla folla che si ritirava. Esplose in aria e nel cielo si lev un cerchio infuocato che sicuramente assord i fedeli pi vicini. Ges era circondato da sette bambini, che si aggrappavano alle sue gambe mentre lui si spostava allelefante successivo. Diversi sacerdoti si erano ripresi e stavano scendendo precipitosamente i gradini: venivano verso di me, armati di pugnale. Presi unaltra testa dalla mia ghirlanda, accesi la miccia e la tesi verso di loro. Ah, ah, ah li avvertii. Kali. Dea della distruzione, dellira, eccetera eccetera. Alla vista della miccia si fermarono e cominciarono a fare marcia indietro. Questo il rispetto che avreste dovuto mostrarmi prima. Cominciai a far roteare la testa tenendola per i capelli; i sacerdoti abbandonarono ogni parvenza di coraggio e si voltarono per correre via. La lanciai sullaltare, dove esplose facendo schizzare le autentiche teste caprine in ogni direzione. Ges! Abbassatevi! Teste in arrivo!. Fece distendere i bambini a terra e ci si mise sopra, fino a quando quella macabra pioggia non cess. Mi guard di traverso, poi and a liberare gli altri. Gettai ancora tre teste in altrettante direzioni: ormai la piazza del tempio era quasi deserta, eccezion fatta per Ges, i bambini, qualche

fedele ferito e i morti. Avevo costruito bombe piuttosto innocue, pertanto i feriti erano quelli calpestati durante il panico della fuga, mentre le vittime erano quelle gi sacrificate a Kali. Credo che ce la fossimo cavata senza uccidere nessuno. Mentre Ges guidava i bambini lungo lampio viale e fuori dalla piazza, io coprii la loro uscita camminando allindietro con lultima testa esplosiva in una mano e la torcia nellaltra. Una volta accertatomi che fossero lontani e al sicuro, accesi la miccia, feci roteare la testa e la lasciai volare verso la nera divinit. Troia dissi. Quando esplose non ero pi l a godermi lo spettacolo. Arrivammo alla scogliera calcarea affacciata sul Gange prima di fermarci per far riposare i piccoli. Erano stanchi, ma soprattutto affamati, e noi non avevamo portato niente da mangiare. Se non altro, dopo il tocco di Ges, non avevano pi paura e avevano trovato un po di pace. Noi due eravamo troppo nervosi per dormire, cos restammo l seduti mentre i bambini si sdraiarono sulle rocce russando come gattini. Ges teneva in braccio la figlioletta di Rumi, Vitra, che di l a poco si ritrov con il visetto nero per essersi rannicchiata contro la sua spalla. Per tutta la notte, mentre cullava la bambina, continu a ripetere: Niente pi sangue. Niente pi sangue. Alle prime luci dellalba vedemmo migliaia, no, decine di migliaia di persone che si radunavano sulle sponde del fiume, tutte vestite di bianco con leccezione di qualche anziano nudo. Entravano in acqua e volgevano lo sguardo a est, il capo sollevato in attesa di qualcosa: il fiume si estendeva a perdita docchio. Mentre il sole allorizzonte diventava un dito liquefatto di luce, la superficie fangosa del fiume si tinse doro. Da l, il bagliore dorato si rifletteva sugli edifici, sulle baracche, sugli alberi e sui palazzi, e ogni cosa - inclusi i fedeli - appariva rivestita doro. E fedeli lo erano davvero, perch dal punto in cui eravamo seduti sentivamo i loro canti e, anche se non riuscivamo a distinguere le parole, capivamo che erano melodie di Dio. Sono le stesse persone di ieri notte? chiesi. Dovrebbero, no?. Io non le capisco. Non capisco la loro religione e il loro modo di pensare. Ges si alz e guard gli indiani che sinchinavano e cantavano allalba; di tanto in tanto lanciava unocchiata al viso della bimba che dormiva sulla sua spalla. Che lo sappiano o no, questo un testamento della gloriosa creazione del Signore. Come puoi dire una cosa simile? I sacrifici a Kali, il trattamento che riservano agli intoccabili. Qualunque sia la loro fede, la loro religione orribile. Hai ragione. ingiusto condannare questa bambina solo perch non nata nella casta dei bramini?. Certo che lo . Quindi anche ingiusto condannarla perch non nata ebrea. Che intendi dire?. Un uomo che nasce gentile, o pagano, pu non vedere il Regno di Dio. E noi, come ebrei, siamo diversi da loro? Pensa agli agnelli al tempio, durante la celebrazione della Pasqua. E alla ricchezza dei sadducei, quando c gente che muore di fame. Se non altro, alla fine gli intoccabili possono avere la loro ricompensa, attraverso il karma e la rinascita. Noi ai gentili non la concediamo. Non puoi paragonare quello che fanno alla legge di Dio. Noi non facciamo sacrifici umani. Sfamiamo i nostri poveri e curiamo gli ammalati.

A meno che non siano immondi. Ma, Ges, noi siamo il popolo eletto. la volont di Dio. Ma davvero giusto? Lui non mi dice che cosa fare. Quindi parlo io. E io dico basta. Non ti riferisci solo al fatto di mangiare la pancetta affumicata, vero?. Gautama il Buddha diede modo alle persone di ogni estrazione di trovare la mano di Dio. Senza sacrifici cruenti. Da troppo tempo le nostre porte sono marchiate con il sangue, Biff. Quindi questo che stai pensando di fare? Vuoi portare Dio a tutti?. S. Ma dopo aver schiacciato un pisolino. Sicuro, era proprio quello che volevo dire. Teneva la piccola in modo tale che potessi guardarle il viso, mentre dormiva sulla sua spalla. Quando i bambini si svegliarono li riportammo alle loro famiglie. Li consegnammo alle madri, che ce li strapparono dalle mani come se fossimo demoni incarnati; ci guardarono torve, mentre li portavano nelle loro fosse. Bella riconoscenza dissi. Temono che il nostro gesto abbia fatto infuriare Kali. E adesso ogni famiglia avr una bocca in pi da sfamare. Gi. Ma perch ci hanno aiutati se non rivolevano i loro figli?. Perch abbiamo detto loro che cosa fare. cos che funziona, per loro. Fanno quello che gli viene detto. Ed cos che i bramini li tengono sotto controllo. Se obbediscono, forse non rimarranno intoccabili nella vita successiva. Deprimente. Ges annu. Restava da restituire solo la piccola Vitra, ed ero sicuro che Rumi sarebbe stato felice di rivedere la figlia. In fondo, era stata la sua perdita il motivo che laveva spinto a salvarci. Quando arrivammo allaltura di arenaria, notammo che il paria non era solo nella sua fossa. Era seduto sulla sua roccia, nudo come un verme, e si stava cospargendo di sale il membro eretto, mentre una grossa vacca gobba - che occupava quasi interamente il resto della fossa - glielo leccava via. Ges gir la bimba per impedirle di assistere a quello spettacolo, e indietreggi come se non volesse disturbare quel momento dintimit bovina. Una vacca, Rumi? esclamai. Pensavo che la tua gente avesse un credo. Non una vacca, ma un toro disse Ges. Oh, qui da voi devessere uno straordinario esempio di abominio. Dal posto da cui veniamo, Rumi, citt intere sono state distrutte per questo genere di comportamento. Allungai una mano a coprire gli occhi della piccola Vitra. Stai lontana da papino, tesoro, o ti trasformerai in una statua di sale. Ma la reincarnazione di mia moglie. Oh, non provarci con me. Ho vissuto sei anni in un monastero buddhista, dove lunica compagnia femminile era uno yak selvatico. So cosa significa essere disperati. Ges mi prese per un braccio. Dimmi che non lhai fatto. Rilassati, sto solo chiarendo il concetto. Sei tu il Messia, Ges. Che cosa pensi?. Che dobbiamo andare a Tamil e trovare il terzo mago. Pos a terra Vitra, e Rumi si affrett a tirare su il perizoma quando la bimba gli corse incontro. Vai con Dio, amico. Che Shiva vegli su di voi, eretici. Grazie per avermi riportato mia figlia.

Raccogliemmo vestiti e sacche, comprammo un po di riso al mercato e ci mettemmo in marcia per Tamil. Seguimmo il Gange verso sud fino a raggiungere il mare, dove ci lavammo per toglierci di dosso il sangue di Kali. Ci sedemmo sulla spiaggia lasciando che il sole ci asciugasse la pelle, mentre cercavamo di togliere la pece dai peli del petto. Sai, Ges dissi, mentre lottavo con un grumo particolarmente ostinato che mi era rimasto attaccato sotto lascella, stato toccante vederti condurre quei bimbi fuori dalla piazza del tempio... erano cos piccoli e fragili... eppure non avevano paura. Gi. Io amo tutti i bambini del mondo, lo sai?. Sul serio?. Annu. Verdi, gialli, neri e bianchi. Buono a sapersi... Aspetta un momento: verdi?. No, verdi no. Ti stavo solo prendendo in giro.

22
Tamil, come poi scoprimmo, non era una cittadina nel sud dellIndia, bens lintera penisola meridionale, unarea grande cinque volte Israele. Cercare Melchiorre, quindi, era come entrare a Gerusalemme e chiedere se qualcuno avesse visto un ebreo. Fortunatamente sapevamo qual era la sua professione, un santuomo ascetico che viveva in semisolitudine da qualche parte lungo la costa; inoltre, come il fratello Gaspare, era figlio di un principe. Trovammo centinaia di santuomini, o yogi, molti dei quali vivevano in completa austerit nelle caverne o nella foresta; quasi tutti, poi, erano in grado di contorcere i propri corpi fino ad assumere posizioni impossibili. Il primo che vidi viveva sotto una tettoia, lungo il pendio di una collina affacciata su un piccolo villaggio di pescatori. Teneva i piedi incastrati dietro le spalle, e la testa sembrava spuntare dalla parte sbagliata del tronco. Ges, guarda! Quel tipo sta cercando di leccarsi le palle! Proprio come Bartolomeo, lidiota del villaggio. Questa la mia gente, amico. Ho trovato la mia casa. Be, non era proprio cos. Quel tizio stava semplicemente mettendo in atto una specie di disciplina spirituale ( questo che significa il termine yoga in sanscrito: disciplina) e non mi avrebbe fatto da maestro perch le mie intenzioni non erano pure. Inoltre, non era Melchiorre. Impiegammo sei mesi e gli ultimi nostri averi - e compimmo entrambi venticinque anni - prima di trovarlo sdraiato in una bassa nicchia scavata in una scogliera sulloceano. I gabbiani avevano fatto il nido ai suoi piedi. Era la versione pi pelosa del fratello, di costituzione snella, sulla sessantina, e portava sulla fronte il marchio della casta dappartenenza. Barba e capelli erano lunghi e canuti, screziati da qualche striscia nera, e gli occhi erano cos scuri e profondi che la parte bianca sembrava completamente cancellata. Indossava solo un perizoma ed era magro come gli intoccabili che avevamo incontrato a Kalighat. Io e Ges ci aggrappammo alla parete di roccia mentre il guru scioglieva il nodo umano che aveva creato con il proprio corpo. Fu unoperazione lenta, e noi fingemmo di guardare i gabbiani e goderci il panorama per non metterlo in imbarazzo mostrandoci impazienti. Quando ebbe finalmente raggiunto una posizione che non sembrava provocata dallimpatto con un carro trainato da buoi, Ges gli disse: Veniamo da Israele. Siamo stati sei anni al monastero di tuo fratello Gaspare. Io sono.... Lo so chi sei fece Melchiorre. Aveva una voce melodiosa, e ogni frase sembrava il verso di una poesia. Ho riconosciuto in te il bambino di Betlemme. Davvero?. La personalit di un uomo immutabile, solo il suo corpo cambia. Ti ho visto crescere fin da quando eri in fasce. S, successo un po di tempo fa. Non dormi pi in quella mangiatoia?. No. Ogni tanto penso che mi piacerebbe una bella mangiatoia con un po di paglia, e magari una coperta. Non che abbia bisogno di questi lussi, come non ne ha bisogno chi segue la via dello spirito. Pure.... Sono venuto a imparare da te. Devo diventare un bodhisattva per il mio popolo, e non sono certo di saperlo fare.

Lui il Messia intervenni, cercando di rendermi utile. Hai presente? Il Messia. Il Figlio di Dio. Gi il Figlio di Dio ripet il mio amico. Gi. Gi. Allora che coshai per noi? chiesi. E tu chi sei? domand a me. Biff. un amico rispose Ges. S, sono un amico. E che cosa cerchi?. In effetti, vorrei non stare aggrappato a questa scogliera ancora a lungo, mi si stanno intorpidendo le dita. Gi disse Ges. Gi. Trovatevi un paio di nicchie nella scogliera. Ce ne sono diverse vuote. Gli yogi Ramata e Mahara sono passati da poco alla rinascita successiva. Se sapessi dirci dove trovare un po di cibo, te ne saremmo grati disse Ges. passato parecchio tempo dallultima volta che abbiamo mangiato. E non abbiamo soldi. ora della prima lezione, giovane Messia. Ho fame anche io. Portami un chicco di riso. Ci arrampicammo sulla scogliera fino a trovare due nicchie - in effetti due grotte in miniatura vicine e non troppo alte rispetto alla spiaggia, cos da non rischiare di ucciderci se fossimo caduti. Erano state scavate con lo scalpello nella roccia solida, ed erano larghe abbastanza da permetterti di stare disteso, alte abbastanza da consentirti di stare seduto e profonde abbastanza da ripararti dalla pioggia quando cadeva perpendicolarmente. Una volta che ci fummo sistemati, rovistai nella mia sacca e trovai tre vecchi chicchi di riso che erano andati a infilarsi in una cucitura. Li misi nella scodella, che tenni con i denti mentre tornavo verso la nicchia di Melchiorre. Non ho chiesto una scodella disse lui. Ges era gi l, seduto accanto allo yogi, con i piedi che penzolavano dal bordo. Aveva un gabbiano in grembo. La presentazione fa met del pasto risposi, citando una frase di Gioia. Melchiorre annus i chicchi, poi ne prese uno e lo tenne tra i polpastrelli ossuti. crudo. S. Non possiamo mangiarlo crudo. Be, te lavrei servito bello fumante con un granello di sale e una molecola di cipolla verde, se avessi saputo che lo gradivi cos. (S, allepoca avevamo le molecole. Dateci un taglio, okay?) Daccordo, dovr farmelo andare bene. Il santuomo si mise la scodella in grembo e chiuse gli occhi. Il suo respiro si fece pi lento, e dopo un attimo sembr interrompersi del tutto. Io e Ges aspettammo. E ci guardammo. Melchiorre non si muoveva. Il petto scheletrico non si sollevava con la respirazione. Io ero stanco e affamato, ma aspettai. E il santuomo rimase cos per quasi unora. Ripensando alle nicchie liberatesi di recente, ero un po preoccupato che fosse rimasto vittima di qualche violenta epidemia ammazza-yogi.

morto? chiesi a Ges. Non saprei. Prova a pungolarlo. No, il mio maestro, un santuomo. Non posso farlo. un intoccabile. Ges non riusc a resistere allironia palpabile della situazione e lo pungol. Lo yogi sollev le palpebre allistante, indic il mare e grid: Guardate, un gabbiano!. Guardammo. Quando ci girammo di nuovo, Melchiorre aveva in mano una scodella piena di riso. Prendete, andate a cucinarlo. E cos ebbe inizio laddestramento di Ges per trovare quella che lo yogi chiamava la Divina Scintilla. Con me era severo, ma con il mio amico dimostrava di avere una pazienza infinita, e in breve apparve evidente che i miei tentativi di partecipazione stavano ostacolando il suo avanzamento. Cos, giunti alla terza mattina sulla scogliera, feci una lunga e silenziosa scoreggia (c forse qualcosa di pi appagante che scoreggiare da quellaltezza?), scesi sulla spiaggia e mi diressi verso la citt pi vicina per trovarmi un lavoro. Anche se Melchiorre poteva preparare un pasto con tre granelli di riso, avevo esaurito tutti i chicchi rimasti sul fondo delle nostre sacche. Forse lo yogi era in grado di contorcersi fino a leccarsi le palle, ma non mi sembrava che tale attivit avesse un elevato potere nutritivo. La citt si chiamava Nicobar, ed era grande due volte Zippori. Ci abitavano pi o meno ventimila persone, molte delle quali vivevano grazie al mare, lavorando come pescatori, mercanti o costruttori di navi. Avevo fatto domanda solo in pochi posti, quando mi resi conto che per una volta non erano le mie scarse abilit a impedirmi di guadagnarmi da vivere: la colpa era del sistema delle caste che sinsinuava in profondit nella vita sociale, molto pi di quanto mi avesse raccontato Rumi. Le sottocaste delle quattro principali stabilivano che se eri nato scalpellino i tuoi figli sarebbero stati scalpellini, e i tuoi nipoti dopo di loro: la tua nascita ti impediva di svolgere qualunque altra attivit, indipendentemente dalla tua bravura. Apparentemente, lunica abilit per cui non era richiesta lappartenenza a una casta era quella dellidiota del villaggio, ma gli ind sembravano affidare tale ruolo ai santuomini pi eccentrici, pertanto non cerano sbocchi per il sottoscritto. Avevo la mia scodella e potevo contare sulla mia esperienza di mendicante per il monastero, cos provai a chiedere lelemosina, ma ogni volta che trovavo un bellangolo saltava fuori un cieco con una gamba sola che mi rubava lazione. Verso sera avevo rimediato solo una monetina di rame, e il sovrintendente della gilda dei mendicanti venne ad avvertirmi che, se mi avesse sorpreso ancora a mendicare a Nicobar, avrebbe fatto in modo che fossi ammesso alla corporazione mediante lasportazione immediata di braccia e gambe. Comprai una manciata di riso al mercato e mi avviai furtivamente verso i confini della citt, con la scodella tesa davanti a me e il capo chino, come un bravo monaco, quando vidi cinque delicatissime dita dipinte di rosso vermiglio, seguite da un piedino raffinato e da unelegante caviglia circondata da braccialetti di rame; quindi spunt un polpaccio invitante decorato da disegni allhenn intricati come pizzo, e da l la cucitura di una gonna vivace mi guid fino a un ombelico ingioiellato, a due seni pieni fermati da seta gialla, a due labbra simili a prugne, a un naso lungo e diritto come quello di una statua romana e a due occhioni castani dipinti di blu e truccati in modo da somigliare a quelli di una tigre. Quegli occhi mi bevvero avidamente. Tu non sei di qui disse. Un lungo dito mi tocc il petto facendomi fermare allistante. Cercai di

nascondere la scodella nella veste e con unincredibile dimostrazione di destrezza mi rovesciai addosso tutti i chicchi. Vengo dalla Galilea. Israele. Mai sentita nominare. lontana?. Infil una mano nella mia veste e cominci a far scorrere le dita lungo i muscoli dello stomaco, prendendo i chicchi che si erano infilati nella fusciacca e depositandoli uno alla volta nella scodella. Molto lontana. Sono venuto qui con un amico per ottenere la sacra e antica conoscenza, quel genere di roba. Come ti chiami?. Biff... O Levi detto Biff. unespressione che usiamo molto in Israele. Seguimi, Biff, ti mostrer una sacra e antica conoscenza. Mi agganci infilando un dito nella fusciacca e varc una porta l vicino: per qualche motivo era assolutamente sicura che lavrei seguita. Allinterno, in mezzo a pile di cuscini colorati sparsi sui pavimenti e a tappeti spessi come non ne vedevo dagli anni trascorsi nella fortezza di Baldassarre, cera un leggio di legno di canfora intagliato, su cui era posto un grosso manoscritto aperto. Era rilegato in ottone filigranato con rame e argento, e le pagine erano state realizzate con la pergamena pi fine che avessi mai visto. La donna mi spinse verso di esso e mi tenne una mano sulla schiena mentre guardavo la pagina aperta. Il testo scritto a mano era dorato e ornato a tal punto che riuscivo a stento a distinguere le parole: non che mimportasse particolarmente, visto che fu lillustrazione a catturare la mia attenzione. Un uomo e una donna nudi, perfetti. Lui la teneva a faccia in gi su un tappeto, con i piedi agganciati alle sue spalle, e le bloccava le braccia dietro la schiena mentre la penetrava. Cercai di fare appello alla disciplina e alladdestramento buddhisti per non imbarazzarmi di fronte a quella sconosciuta. Sacra e antica conoscenza disse. Questo libro il dono di un patrono. Si chiama Kama Sutra. Il Filo del Desiderio. Il Buddha dice che il desiderio la fonte di tutte le sofferenze commentai, sentendomi il maestro di kung fu che sapevo di essere. Ti sembra che stiano soffrendo?. No. Cominciai a tremare. Da troppo tempo non mi trovavo in compagnia di una donna. Decisamente troppo. Vorresti provare quel tipo di sofferenza? Con me?. S. Tutto laddestramento, tutta la disciplina, tutto il controllo se ne andarono in una parola. Hai venti rupie?. No. Allora soffri disse e si allontan. Vedi, te lavevo detto. Poi si avvi verso la porta, lasciandosi dietro una scia di profumo di legno di sandalo e rose; i suoi fianchi ondeggiavano per dirmi addio mentre attraversava la stanza, e i braccialetti ai polsi e alle caviglie tintinnavano come minuscole campanelle del tempio che minvitavano a recarmi in venerazione nella sua grotta. Giunta alla porta incurv un dito per dirmi di seguirla, e io obbedii. Io mi chiamo Kashmir disse. Torna a trovarmi. Tinsegner lantica e sacra conoscenza. Una pagina alla volta. Venti rupie ciascuna.

Presi i miei stupidi, patetici e inutili chicchi di riso e tornai dai miei due volte stupidi, santi e inutili amici maschi alla scogliera. Ho portato del riso dissi a Ges una volta tornato nella mia nicchia. Melchiorre pu fare il suo giochetto del riso, cos ne avremo abbastanza per cena. Il mio amico era seduto su una sporgenza allinterno del suo rifugio, le gambe piegate nella posizione del loto, le mani a formare il mudra del Buddha compassionevole. Melchiorre mi sta insegnando la via che conduce alla Divina Scintilla mi disse. Prima devi calmare la mente. Per questo occorrono una notevole disciplina fisica e attenzione al proprio respiro: devi avere un controllo tale da vedere al di l dellillusione del tuo corpo. E che cosa c di diverso da quello che facevamo al monastero?. una differenza sottile, ma c. L la mente cavalcava londa dellazione, e potevi meditare mentre stavi in equilibrio sui pali, mentre scagliavi frecce o combattevi. Non cerano obiettivi perch non potevi stare che in quel momento. Qui lo scopo vedere oltre il momento: vedere lanima. Credo di cominciare a intravederla. Sto imparando le posizioni. Melchiorre dice che uno yogi esperto pu far passare il suo intero corpo attraverso un cerchio grande quanto la sua testa. Ma grandioso, Ges. Utile. Ora, lascia che ti racconti di questa donna che ho incontrato. Saltai sulla sporgenza e cominciai a dirgli della mia giornata, della donna, del Kama Sutra. E aggiunsi che, a parer mio, quello era il genere di antica conoscenza spirituale di cui un giovane Messia poteva aver bisogno. Si chiama Kashmir, che significa morbida e costosa. Ma una prostituta, Biff. Le prostitute non ti infastidivano quando mi chiedesti di aiutarti a conoscere il sesso. E continuano a non infastidirmi. Solo che non hai denaro. Ho limpressione di piacerle. Forse verr con me pro bono, se capisci che cosa intendo. Gli diedi una gomitata nelle costole e ammiccai. Intendi dire per il bene pubblico. Stai dimenticando il tuo latino? Pro bono significa per il bene pubblico. Oh. Credevo significasse qualcosaltro. Non verr con me per quello. No, probabilmente no. E cos il giorno dopo, come prima cosa, tornai a Nicobar determinato a trovarmi un lavoro, ma prima di mezzogiorno ero seduto in strada accanto a un piccolo mendicante cieco e senza gambe. In giro era pieno di mercanti che contrattavano, concludevano affari, scambiavano contanti con merci e servizi, e il ragazzino stava racimolando un bel gruzzolo grazie alle elemosine dei passanti. Ero sbalordito davanti alla cifra ammassata nella sua scodella; doveva essere sufficiente per ben tre pagine del Kama Sutra. Non che pensassi di rubare a un cieco. Ascolta, Scheggia, hai laria stanca. Vuoi che ti tenga docchio la scodella mentre ti prendi una pausa?. Togli quella manaccia!. Mi afferr il polso (con unagilit simile alla mia, il maestro di kung fu). Fu molto rapido. So cosa vuoi fare. Okay, allora che ne dici se ti mostro qualche trucco magico? Qualche gioco di destrezza da fare con le mani?.

Oh, sarebbe davvero divertente, considerato che sono cieco. Be, usa limmaginazione. Se non te ne vai chiamo il sovrintendente della gilda. E cos me ne andai, scoraggiato, sconfitto e senza nemmeno i soldi per guardare il margine di una pagina del Kama Sutra. Tornai furtivamente alla scogliera, mi arrampicai fino alla mia nicchia e decisi di consolarmi con un po di riso freddo avanzato dalla cena della sera prima. Aprii la sacca e... Ahhh!. Feci un balzo allindietro. Ges, ma che ci fai l dentro?. Eccolo l: il viso beato del vecchio Ges che spuntava in mezzo alle piante dei suoi piedi, simili a due grandi orecchie. Vidi qualche vertebra, una mano, la mia fialetta- amuleto ying-yang e un vaso di mirra. Esci subito di l. Come ti ci sei infilato?. Vi ho gi parlato delle nostre sacche. I greci le chiamavano bisacce, e suppongo che voi le chiamereste sacche da viaggio. Erano di pelle e avevano un lungo cordino con cui appenderle alla spalla. Se me laveste chiesto prima, vi avrei detto che potevano contenere un essere umano... ma non tutto intero. Me lha insegnato Melchiorre. Mi ci voluta tutta la mattinata. Pensavo di farti una sorpresa. E ci sei riuscito. Riesci a uscire?. Non penso. Credo di essermi lussato le anche. Okay. Dov il mio pugnale di vetro nero?. In fondo alla sacca. Perch sapevo che mi avresti risposto cos?. Se mi tiri fuori, ti faccio vedere cosaltro ho imparato. Melchiorre mi ha insegnato a moltiplicare il riso. Qualche minuto dopo, io e Ges eravamo seduti sulla sporgenza di roccia nella mia nicchia, bombardata dai gabbiani attirati dallenorme mucchio di riso cotto che stava in mezzo a noi due. la cosa pi straordinaria che abbia mai visto. A parte il fatto che non riuscivo a vederlo davvero. Un attimo prima avevi davanti una manciata di riso, e quello dopo ne appariva una valanga. Melchiorre dice che di solito uno yogi impiega molto pi tempo per imparare a manipolare cose del genere. Molto pi tempo? E quanto?. Trenta, quarantanni. Il pi delle volte muoiono prima ancora di averlo imparato. Quindi, un po come la capacit di guarire. Fa parte della tua, ehm, eredit?. Non ha nulla a che vedere con le guarigioni, Biff. Questo si pu imparare con il tempo. Lanciai una manciata di riso in aria per i gabbiani. Ti dir una cosa. E evidente che non piaccio a Melchiorre, quindi non intende insegnarmi niente. Scambiamoci qualche conoscenza. Portavo il riso a Ges, glielo facevo moltiplicare e poi vendevo il surplus al mercato. Alla fine cominciai a vendere il pesce, perch riuscivo a mettere insieme venti rupie pi rapidamente. Prima, per, portai Ges in citt con me. Andammo al mercato, che era pieno di uomini che contrattavano, concludevano affari, scambiavano contanti con merci e servizi. Da un lato cera un mendicante cieco e senza gambe, che stava racimolando un bel gruzzolo grazie alle elemosine dei passanti. Scheggia, vorrei presentarti il mio amico Ges. Io non mi chiamo Scheggia disse il ragazzo.

Mezzora dopo aveva recuperato la vista, e le sue gambe mozze si erano miracolosamente rigenerate. Brutti bastardi! ci disse, mentre correva via sui suoi piedi nuovi, rosei e puliti. Vai con Dio. Adesso vedremo quant facile guadagnarsi da vivere! gli gridai dietro. Non mi sembrato molto contento osserv il mio amico. Sta solo imparando a esprimersi. Dimenticalo, ci sono altri che soffrono. E cos Ges di Nazaret cammin in mezzo a loro guarendoli e distribuendo miracoli, e tutti i bambini ciechi di Nicobar tornarono a vedere, mentre gli storpi si alzarono e cominciarono a camminare. Quei piccoli stronzi. Ebbe cos inizio lo scambio di conoscenze: quello che imparavo da Kashmir e dalle pagine del Kama Sutra in cambio di ci che Ges stava apprendendo da quel santuomo di Melchiorre. Ogni mattina, prima di andare in citt - e prima che lui andasse dal suo guru - ci incontravamo sulla spiaggia e condividevamo le nostre idee e la colazione. Di solito arrostivamo sul fuoco un po di riso e del pesce fresco. A parer nostro, eravamo rimasti fin troppo tempo senza mangiare carne animale, nonostante ci che Melchiorre e Gaspare avevano cercato di insegnarci. Questa capacit di moltiplicare il cibo... immagina quello che potremmo fare per il popolo dIsraele, per il mondo. S, Ges. Perch sta scritto: Dai a un uomo un pesce e lui manger per un giorno; insegnagli a essere un pesce e sfamer i suoi amici per una settimana. Non scritto da nessuna parte. Dove lavresti letto?. Anfibi, capitolo 5, versetto 7. Non esiste nessun dannato libro con quel nome, nella Bibbia. La piaga delle rane. Ah! Te lho fatta!. Quanto tempo passato dallultima volta che ti sei preso una bella bastonata?. Ti prego. Non puoi picchiare nessuno, devi essere in pace con il creato per trovare Favilla lo Spirito Meraviglioso. Si chiama Divina Scintilla. Qualunque cosa... ahi. Oh, grandioso. E io che cosa dovrei fare, colpire a mia volta il Messia?. Porgere laltra guancia. Avanti, girati. Come ho detto, cos ebbe inizio lilluminato scambio di sacri e antichi insegnamenti: Dice il Kama Sutra: Quando una donna fa girare le sue piccole dita dei piedi tra i peli dellascella delluomo, e luomo salta su un piede mentre sostiene la donna con il fallo e una zangola con la mano, si ottiene la posizione del Rinoceronte che tiene in equilibrio una ciambella di gelatina. Che cos una ciambella di gelatina? volle sapere Ges. Non lo so. unespressione vedica che si persa nellantichit, ma si dice che fosse importante per i custodi della legge. Oh.

Dice la Katha Upanishad: Al di l dei sensi ci sono gli oggetti, al di l degli oggetti c la mente. Al di l della mente c la ragion pura, e al di l della ragione c lo spirito umano. Che cosa vorrebbe dire?. Devi rifletterci su, ma significa che c qualcosa di eterno in ciascuno di noi. Magnifico. Che mi dici di quei tizi sul letto di chiodi?. Uno yogi deve lasciare il proprio corpo se vuole sperimentare il mondo spirituale. E lo lascia attraverso quei forellini sulla schiena?. Ricominciamo. Dice il Kama Sutra: Quando un uomo applica della cera di carnauba alla vulva di una donna e la lucida con una garza o con un panno di papiro fino a renderla uno specchio, si dice che Prepara la mangusta alla permuta. Senti questa. Lei mi vende dei pezzi di cartapecora e ogni volta, dopo che abbiamo finito, mi permette di copiare i disegni. Voglio rilegarli tutti insieme e creare il mio album personale. Tu hai fatto quello che vedo in questimmagine? Sembra doloroso. E questo lo dice un ragazzo che ieri ho dovuto tirar fuori da unanfora di vino con un martello. Non sarebbe successo se mi fossi ricordato di cospargermi le spalle di grasso, come mi ha insegnato Melchiorre. Gir il disegno per guardarlo da unangolazione diversa. Sei sicuro che non sia doloroso?. No, se tieni il culo lontano dai bruciatori dincenso. Parlo di lei. Oh. Be, come faccio a saperlo? Glielo chieder. Dice la Bhagavad Gita: Io sono imparziale con tutte le creature, non detesto e non amo nessuno. Ma gli uomini che mi sono devoti sono in me, e io sono in loro. Che cos la Bhagavad Gita?. una specie di lungo poema in cui il dio Krishna d consigli al guerriero Arjuna mentre guida il suo carro in battaglia. Davvero? E che cosa gli dice?. Di non sentirsi in colpa se uccide il nemico, perch essenzialmente gi morto. Sai che cosa gli consiglierei io, se fossi un dio? Di far guidare il suo fottuto carro a qualcun altro. Mai e poi mai il vero Dio si farebbe sorprendere in quella situazione. Be, devi prenderla come una parabola, altrimenti trasuda false divinit.

Il nostro popolo non ha avuto fortuna con le false divinit, Ges. Vengono considerate... male, ecco. Quando ci mettiamo con loro, finiamo uccisi o ridotti in schiavit. Star attento. Dice il Kama Sutra: Quando una donna si appoggia al tavolo e inala i vapori del t alleucalipto, mentre fa i gargarismi con un miscuglio di limone, acqua e miele, e luomo la prende per le orecchie e la penetra da dietro mentre attraverso la finestra guarda la ragazza dallaltra parte della strada che stende il bucato ad asciugare, ottieni la posizione della Tigre distratta che mena fendenti a una palla di pelo. Questo non lho trovato nel libro, quindi me lha dettato lei a memoria. Kashmir davvero erudita. Aveva il raffreddore, ma ha accettato comunque di farmi lezione. Credo si stia innamorando di me. Come non potrebbe con un tipo cos affascinante?. Grazie, Ges. Di nulla, Biff. Okay, adesso dimmi della tua lezioncina di yoga. Dice la Bhagavad Gita: Come il vento che soffia su un ampio fronte sempre presente nello spazio, cos tutte le creature esistono in me. Riconoscete questa verit! il genere di consiglio che daresti a qualcuno che sta per entrare in battaglia? Non pensi che Krishna dovrebbe dire qualcosa del tipo: Attento, una freccia! Abbassati!?. Gi fece lui con un sospiro. Dice il Kama Sutra: La posizione della Scimmia rampante che raccoglie noci di cocco si raggiunge quando la donna aggancia le narici delluomo con le dita e muove magicamente i fianchi, mentre lui - che le accarezza deciso lugola con i pollici - fa oscillare il fallo intorno alla vulva in direzione contraria rispetto a quella del vortice dellacqua che scende in un tubo di scarico. (Qualcuno ha osservato che tale vortice cambia a seconda dei luoghi. La questione resta un mistero, ma a occhio dovreste andare nella direzione opposta rispetto al vostro scarico personale.) I tuoi disegni stanno migliorando. Nel primo mi sembrava che lei avesse la coda. Sto applicando le tecniche di calligrafia che abbiamo imparato al monastero, solo che le uso per disegnare. Ges, sei sicuro che non ti disturbi parlare di cose che non avrai mai il permesso di fare?. No, interessante. A te non disturbano i nostri discorsi sul paradiso, no?. Dovrebbero?. Guarda, un gabbiano!.

Dice la Katha Upanishad: Per chi lha conosciuto, splende la luce della verit. Il buio attende chi non lha conosciuto. Il saggio che lha visto in ogni essere lasciando questa vita ottiene la vita immortale. questo che stai cercando? La Divina Scintilla?. Non per me, Biff. Ges, non sono un sacco di sabbia. Non ho passato tutta la mia vita a studiare e a meditare senza intravedere leterno. Buono a sapersi. Naturalmente aiutano anche le apparizioni degli angeli, i miracoli e roba simile. Be, suppongo di s. Ma non una cosa negativa. Possiamo usarla quando torneremo a casa. Non hai la minima idea di quello di cui parlo, eh?. Zero. Il nostro addestramento and avanti due anni, quando finalmente vidi il segnale che ci chiamava a casa. La vita scorreva lenta ma piacevole, in riva al mare. Ges divenne sempre pi bravo nella moltiplicazione del cibo e, anche se lui insisteva nel condurre unesistenza austera per rimanere staccato dal mondo materiale, io riuscii a fare un po di soldi. Oltre a pagare le mie lezioni, fui in grado di decorare la mia nicchia (con disegni erotici, tende e cuscini di seta) e di comprare qualche oggetto personale come una nuova sacca, una pietra da inchiostro, un set di pennelli e unelefantessa. La chiamai Vana, che in sanscrito significa vento; e anche se indubbio che si fosse meritata quel nome, mi duole ammettere che non fu per la sua fiammante velocit. Sfamarla non era un problema, dato che Ges sapeva trasformare una manciata derba in una fattoria piena di foraggio, ma per quanto il mio amico si sforzasse di insegnarle un po di yoga, lei per non riusciva a infilarsi nella mia nicchia. (Lo consolai dicendogli che probabilmente era la scalata a scoraggiarla, e non il suo fallimento come guru dello yoga. Avesse le dita, adesso starebbe rannicchiata qui con me e con i gabbiani.) A Vana non piaceva stare sulla spiaggia quando arrivava lalta marea, che le faceva entrare la sabbia nelle unghie delle zampe, cos viveva in un pascolo appena sopra la scogliera. Per adorava nuotare e qualche volta, anzich cavalcarla lungo la spiaggia fino a Nicobar, la facevo nuotare nel porto appena sotto la superficie dellacqua, con la sola proboscide che spuntava e il sottoscritto seduto sulla fronte. Guarda, Kashmir, sto camminando sullacqua! Sto camminando sullacqua!. E la mia principessa dellerotismo era cos ansiosa di condividere il mio abbraccio che, anzich meravigliarsi davanti a quello spettacolo come i suoi concittadini, rispondeva soltanto: Parcheggia lelefante sul retro. (Le prime volte pensai che si riferisse a una posizione del Kama Sutra che avevamo saltato, magari perch le pagine si erano incollate, ma scoprii che non era cos.) Kashmir e io diventammo piuttosto uniti, con il progredire dei miei studi. Dopo aver passato in rassegna tutte le posizioni del Kama Sutra due volte, mi port al livello successivo introducendo la disciplina tantrica nei nostri incontri amorosi. Divenimmo talmente abili nellarte meditativa dellaccoppiamento che, anche nel pieno della passione, lei riusciva a lucidare i suoi gioielli, a

contare i soldi, o persino a sciacquare qualche prelibatezza da mangiare. Io stesso ero diventato un tale maestro nella disciplina delleiaculazione controllata che spesso venivo quando ero a met del tragitto verso casa. Stavo appunto tornando da un appuntamento con Kashmir - io e Vana avevamo tagliato per il mercato affinch gli ex mendicanti miei amici vedessero quale poteva essere la ricompensa possibile per degli uomini di carattere e disciplina (tradotto: io avevo un elefante, loro no) - quando sulla parete di un tempio di Vishnu vidi una macchia dacqua sporca, causata dalla condensa, dalla muffa e dalla polvere sollevata dal vento, che riproduceva il volto della madre del mio migliore amico, Maria. S, lo fa disse Ges, quando mi misi a dondolare sul margine della sua nicchia per dargli la notizia. Lui e Melchiorre avevano meditato, e come al solito il vecchio sembrava morto. Lo faceva di continuo quando eravamo ragazzini. Mandava me e Giacomo a lavare tutti i muri, prima che qualcuno se ne accorgesse. A volte il suo viso appariva in un disegno di gocce dacqua nella polvere; oppure veniva ricreato dalle bucce duva che uscivano dalla pressa. Di solito succedeva sulle pareti. Non me lhai mai detto. Non potevo. Visto il modo in cui la idolatravi, avresti trasformato le sue immagini in altari. Quindi lei appariva nuda?. Melchiorre si schiar la gola e ci voltammo entrambi a guardarlo. Ges, questo un messaggio di tua madre, o di Dio. Non importa chi labbia mandato, il significato il medesimo: per te giunto il momento di tornare a casa. Saremmo partiti lindomani mattina, verso nord. Nicobar si trovava a sud, perci lasciai Ges a caricare le nostre cose su Vana mentre io andavo in citt per dare la notizia a Kashmir. Oh, cielo disse tutta quella strada fino in Galilea. Avete denaro per il viaggio?. Un po. Ma non ne hai qui con te?. No. Be, okay. Allora addio. Avrei potuto giurare di aver visto una lacrima, mentre chiudeva la porta. Lindomani, dopo aver sistemato su Vana i miei disegni e i miei pennelli, i miei cuscini, le tende e i tappeti, la mia caffettiera dottone, la mia palla per il t e il mio bruciatore dincenso, la mia coppia di manguste da riproduzione con la loro gabbia di bamb, il mio set di tamburi e il mio ombrello, la mia veste di seta, il mio cappello da sole e quello da pioggia, la mia collezione di statuette erotiche e, infine, la scodella di Ges, ci radunammo sulla spiaggia per i saluti. Melchiorre era di fronte a noi con il suo perizoma, e il vento gli sferzava la barba e i capelli muovendoglieli intorno al viso, come nuvole fiere. Non cera tristezza sul suo volto; del resto, aveva dedicato tutta la vita a staccarsi dal mondo materiale, di cui noi due facevamo parte. Laveva gi fatto tanto tempo prima. Ges fece per abbracciare il vecchio, ma poi si limit a pungolargli una spalla. Una volta, una soltanto, vidi un sorriso stampato sul viso di Melchiorre. Ma non mi hai ancora insegnato tutto quello che devo sapere gli disse il mio amico.

Hai ragione, non ti ho insegnato niente. Non ho potuto insegnarti niente. Tutto quello che dovevi conoscere era gi dentro di te. Solo, non sapevi che nome dargli. Alcuni hanno bisogno che Kali e Shiva distruggano il mondo per vedere oltre lillusione e per arrivare alla divinit che dimora in loro; altri devono farsi guidare da Krishna nel posto in cui possono percepire ci che di eterno possiedono. Altri ancora riescono a cogliere la Divina Scintilla dentro di loro solo quando realizzano - tramite lilluminazione - che essa risiede in tutte le cose, e in ci trovano lappartenenza. Ma il fatto che tale scintilla sia presente in tutto e tutti, non significa che ogni persona sia in grado di scoprirla. Il tuo dharma non imparare, Ges, ma insegnare. Come far a spiegare al mio popolo il concetto di Divina Scintilla? Prima che tu mi risponda, ti ricordo che stiamo parlando anche di Biff. Devi solo trovare la parola giusta. La Divina Scintilla non ha fine, la via per trovarla s. E linizio di quel sentiero il verbo. Per questo tu, Gaspare e Baldassarre seguiste la stella? Per trovare la via che conduce alla Divina Scintilla in tutti gli uomini? Ed lo stesso motivo che mi ha spinto a cercarvi?. Noi cercavamo, Ges. Tu sei loggetto della ricerca. Sei lorigine. La fine la divinit, il principio il verbo. E tu sei il verbo.

PARTE QUINTA Lagnello

Io sono la luce, ora volo, ora vedo il me stesso che sotto di me, ora un Dio danza attraverso di me. Friedrich Nietzsche

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In groppa a Vana ci dirigemmo verso nord, verso la Via della Seta, costeggiando il grande deserto indiano che oltre tre secoli prima aveva quasi ucciso Alessandro Magno e le sue truppe di ritorno in Persia, dopo aver conquistato met del mondo conosciuto. Anche se tagliare per il deserto ci avrebbe fatto guadagnare un mese, Ges non si fidava della sua capacit di far apparire abbastanza acqua per Vana. Un uomo dovrebbe imparare dalla storia; ma per quanto gli ripetessi che probabilmente gli uomini di Alessandro erano stanchi per via di tutte quelle conquiste, mentre noi avevamo passato due anni seduti su una spiaggia, Ges insistette per seguire la strada meno ostile attraverso Delhi e, a nord, lodierno Pakistan, fino a ricongiungerci con la Via della Seta. Dopo averne percorso un breve tratto, credetti di vedere un altro messaggio di Maria. Ceravamo fermati per riposarci un poco. Quando ci rimettemmo in viaggio, Vana calpest accidentalmente i bisogni che aveva fatto poco prima, e il mucchio cos pressato assunse le perfette sembianze del volto di una donna: cacca scura sullo sfondo grigio chiaro della polvere. Guarda, Ges: un altro messaggio di tua madre. Lui diede unocchiata e distolse lo sguardo. Non lei. Ma guarda! Nella cacca di Vana apparso un volto femminile. Lo so, ma non lei. Limmagine distorta per via del mezzo che lha fatta apparire. Nemmeno le somiglia. Guardale gli occhi. Dovetti arrampicarmi sul dorso dellelefantessa per osservarla da unaltra angolazione. Aveva ragione, non era sua madre. Suppongo sia come dici tu. Il mezzo ha oscurato il messaggio. E appunto quello che ti sto dicendo. Ma scommetto che somiglia alla mamma di qualcuno. Costeggiando il deserto, impiegammo quasi due mesi per arrivare a Kabul. Nonostante Vana fosse unintrepida camminatrice, come ho gi accennato, con le arrampicate non se la cavava affatto bene, e cos spesso fummo costretti a compiere lunghe deviazioni per farle superare le montagne dellAfghanistan. Io e Ges sapevamo bene che non avremmo potuto portarla con noi attraverso il deserto roccioso in quota, una volta superata Kabul: pertanto decidemmo di lasciarla a Gioia, se fossimo riusciti a trovare lex concubina. Una volta in citt, al mercato chiedemmo notizie di una donna cinese di nome Piccoli Piedi della Danza Divina del Gioioso Orgasmo, ma non trovammo nessuno che lavesse sentita nominare o che conoscesse una fanciulla chiamata semplicemente Gioia. Dopo unintera giornata di ricerche, io e Ges eravamo sul punto di rinunciare, quando mi ricordai di una cosa che mi aveva detto. Domandai a un venditore di t del posto. Da queste parti vive una donna, probabilmente molto ricca, che si fa chiamare Signora del Drago o qualcosa del genere?. Oh, s, signore rispose lui, e mentre parlava fu percorso da un brivido come se uno scarafaggio gli fosse passato sul collo. La Crudele e Maledetta Principessa del Drago. Bel nome le dissi, mentre attraversavamo il massiccio portone di pietra che portava nel cortile del suo palazzo. Se sei una donna e sei sola, utile avere una reputazione che ti precede. Sembrava la stessa di nove anni prima, tolto il fatto che portava pi gioielli. Era minuta, delicata e

bellissima. Indossava una veste di seta bianca su cui erano ricamati dei draghi, e i capelli nero-blu le arrivavano quasi alle ginocchia, ed erano tenuti fermi da un unico nastro dargento che impediva che si muovessero sulle spalle quando si voltava. Bellelefantessa aggiunse. un regalo per te. carina. Hai un paio di cammelli che ti avanzano, Gioia? le chiesi. Oh, Biff, speravo davvero che voi due avreste passato la notte con me. Be, io ne sarei felicissimo, ma Ges ha ancora il divieto di accostarsi a un paio di seni. Qualche giovanotto, forse? Ne ho un po che tengo qui a palazzo per... be, lo sai perch. Non va nemmeno con loro. Oh, Ges. Povero, piccolo Messia. Scommetto che nessuno ti ha preparato del cibo cinese per il tuo compleanno, questanno, non vero?. Abbiamo mangiato del riso. Vediamo che cosa pu fare la Maledetta Principessa del Drago per rimediare. Smontammo dallelefante e abbracciammo la nostra vecchia amica, poi una guardia severa con una cotta di maglia di bronzo condusse Vana nelle stalle, e quattro uomini armati di lancia ci seguirono mentre Gioia ci guidava nella dimora principale. Una donna sola? chiesi, osservando i soldati che sembravano pattugliare ogni porta. Sola nel cuore, tesoro rispose lei. Questi non sono amici, parenti o amanti. Sono solo persone al mio servizio. Per questo hai incluso il titolo maledetta nel tuo nome? le domand Ges. Potrei abbandonarlo e chiamarmi semplicemente Crudele Principessa del Drago, se voi due voleste rimanere. Non possiamo. Ci hanno richiamati a casa. Annu tristemente e ci port nella biblioteca (piena dei libri di Baldassarre), dove ci fu servito il caff da giovani uomini e donne che aveva evidentemente portato con s dalla Cina. Pensai a tutte le fanciulle - amiche e amanti - uccise dal demone tanto tempo fa, e mandai gi il caff, facendolo scivolare intorno al groppo che mi ostruiva la gola. Ges era eccitato come non lo vedevo da tanto. Forse era per via del caff. Non crederai mai alle cose straordinarie che ho imparato da quando me ne sono andato da qui, Gioia. Riguardo al mio compito di rappresentante del cambiamento (sai che il cambiamento la radice della fede, vero?), e alla compassione per ogni essere umano... perch ogni essere umano parte di un altro e, soprattutto, perch c un pezzettino di Dio in ciascuno di noi. In India tutto questo viene chiamato Divina Scintilla. Vaneggi cos per unora, e alla fine la mia malinconia pass e fui contagiato dallentusiasmo del mio amico per tutte le cose che aveva imparato dai Magi. S aggiunsi ed anche capace di infilarsi in una comune anfora da vino. Poi devi tirarlo fuori con un martello, ma una cosa interessante da vedere. E tu, Biff? chiese Gioia, mentre guardava sorridendo nella sua tazza. Be, dopo cena ti mostrer una cosa che mi piace chiamare Bisonte dacqua che stuzzica i chicchi della melagrana. Sembra.... Non preoccuparti, non cos difficile da imparare. Ho delle illustrazioni.

Ci trattenemmo quattro giorni nel palazzo di Gioia, godendoci comfort, cibo e bevande che mancavano dalla nostra vita da quando ceravamo salutati tanti anni prima. Fosse stato per me, sarei rimasto per sempre, ma la mattina del quinto giorno vidi Ges sulla soglia della camera da letto di Gioia, con la sacca sulla spalla. Non disse una parola. Non ce nera bisogno. Facemmo colazione con la nostra ospite, che ci accompagn al portone per dirci addio. Grazie dellelefantessa disse. Grazie dei cammelli ricambi Ges. Grazie del libro sul sesso aggiunse lei. Grazie del sesso risposi. Oh, dimenticavo. Mi devi cento rupie. Le avevo raccontato di Kashmir. La Crudele e Maledetta Principessa del Drago mi guard con un ghigno. Scherzavo. Abbi cura di te, amico mio. Conserva lamuleto che ti ho dato e ricordati di me, eh?. Sicuro. La baciai e montai in groppa al mio cammello, facendolo alzare in piedi. Gioia abbracci Ges e gli diede un bacio sulle labbra. Un bacio forte, lungo. E lui non sembr respingerla. Ehi, amico, faremmo meglio ad andare. Lei si stacc dal Messia e disse: Sarai sempre il benvenuto qui, lo sai?. Lui annu e sal sul suo cammello. Vai con Dio, Gioia. Mentre varcavamo il portone, le guardie scagliarono frecce infuocate che descrissero lunghe scie di scintille sopra le nostre teste, fino a esplodere sulla strada davanti a noi: era laddio di Gioia, un tributo alla nostra amicizia e allarcana conoscenza che tutti e tre avevamo condiviso. I cammelli se la fecero sotto per la paura. Eravamo in viaggio da un po, quando Ges mi chiese: Hai detto addio a Vana?. Avrei voluto, ma quando sono entrato nella stalla stava facendo i suoi esercizi di yoga, e non ho voluto disturbarla. Non mi stai prendendo in giro?. No, dico sul serio. Era seduta in una delle posizioni che le hai insegnato. Ges sorrise. Non gli faceva male credere a una cosa simile. Impiegammo oltre un mese ad attraversare i deserti di montagna lungo la Via della Seta, ma durante quel periodo non accadde quasi nulla, a parte lassalto da parte di un gruppetto di banditi. Quando presi le prime due lance e le rimandai al mittente, ferendo i due uomini che le avevano lanciate, gli aggressori si voltarono e scapparono. Il tempo era mite - per quanto ci si potesse aspettare in un deserto letale e crudele - ma avevamo trascorso tanto di quel tempo in quelle regioni inospitali che ormai non ci impressionava quasi pi nulla. Poco prima di raggiungere Antiochia, tuttavia, una tempesta di sabbia venuta dal deserto ci costrinse a restare acquattati per due giorni tra i nostri cammelli, respirando attraverso le vesti e sciacquandoci la bocca dal fango ogni volta che bevevamo. La bufera si plac quel tanto che bastava per permetterci di ripartire, e stavamo galoppando per le strade di Antiochia quando Ges, individuata una locanda, and a sbattere con la fronte contro linsegna. Lurto lo fece cadere dal cammello, e fin seduto a terra con il sangue che gli colava sul viso. Ti sei fatto molto male? gli chiesi, inginocchiandomi accanto a lui. In mezzo a quella polvere non vedevo quasi nulla.

Ges guard il sangue che aveva sulle mani, dopo essersi toccato la fronte. Non lo so. Non sento molto dolore, ma non saprei dirtelo. Entriamo gli dissi, aiutandolo a rialzarsi e a infilare la porta della locanda. Chiudete la porta grid il proprietario, mentre il vento spazzava la stanza. Cos, siete nati in un granaio?. In una stalla, per la verit rispose Ges. vero confermai. Per cera un angelo sul tetto. Chiudete quella dannata porta. Lasciai il mio amico seduto accanto allingresso, e uscii per trovare un riparo per i cammelli. Al mio ritorno, Ges si stava pulendo il viso con un panno di lino che gli aveva dato qualcuno. Sopra di lui cerano due uomini, ansiosi di dargli una mano. Restituii il panno a uno dei due ed esaminai le ferite. Te la caverai. Hai un bel bernoccolo e due tagli, ma ce la farai. Non puoi usare la tua abilit nelle guarigioni per.... Scosse il capo. Ehi, guarda qui disse uno dei viaggiatori che aveva aiutato il mio amico, sollevando la striscia di lino. La polvere e il sangue avevano creato una riproduzione perfetta del suo viso: cerano persino le impronte delle mani, sporche del sangue fuoriuscito dalla ferita alla testa. Posso tenerlo? chiese. Parlava latino, ma con uno strano accento. Certo dissi. Da dove venite, amici?. Apparteniamo alla trib dei Liguri, che occupa i territori a nord di Roma. Veniamo da una citt sul fiume Po. Torino: mai sentita nominare?. Io no. Be, fate quello che volete con quel panno. Ma sul mio cammello, fuori, ho dei disegni erotici provenienti dallOriente che un giorno varranno qualcosa. Posso darveli per un buon prezzo. I torinesi se ne andarono con la loro patetica pezza di lino imbrattata di fango, quasi fosse una reliquia sacra. I bastardi ignoranti non riconoscerebbero larte neanche se ve li inchiodassi sopra. Bendai le ferite di Ges e ci registrammo alla locanda per la notte. Il mattino dopo decidemmo di tenere i cammelli e di raggiungere Damasco via terra. Quando lasciammo la citt per affrontare lultimo tratto di viaggio, Ges cominci a manifestare qualche preoccupazione. Non sono pronto a fare il Messia, Biff. Se mi hanno richiamato a casa perch guidi il nostro popolo, ti confesso che non so da che parte cominciare. So cosa voglio insegnare, ma non ho ancora trovato le parole. Melchiorre aveva ragione. Prima di tutto, devi trovare il verbo. Be, non verrai folgorato qui, sulla via di Damasco. Certe cose non succedono. evidente che apprenderai ci che ti serve a tempo debito. C un tempo per tutte le cose, bla, bla, bla.... Mio padre avrebbe potuto rendere tutto pi facile. Avrebbe potuto dirmi semplicemente che cosa dovevo fare. Chiss che cosa star facendo Maddi. Pensi che sia diventata grassa?. Io sto cercando di parlare di Dio, della Scintilla Divina, della necessit di portare il regno al nostro popolo. Lo so. Anchio. Ma vuoi fare tutto questo senza aiuto?. Immagino di no. Per questo stavo pensando a Maddi. Prima che ce ne andassimo era pi sveglia di noi, e

probabilmente lo ancora. Gi. Era molto intelligente, vero? V oleva diventare una pescatrice disse Ges con un ghigno. Avrei giurato che il pensiero di rivedere Maddi lo solleticava. Non puoi raccontarle delle puttane, Ges. Non lo far. N di Gioia e delle ragazze. O della vecchia senza denti. Non le dir di nessuna di loro, e tacer anche sulla femmina di yak. Non c stato niente con quellanimale. Non ci rivolgevamo nemmeno la parola. Sai, probabilmente a questora avr una dozzina di figli. Lo so sospirai. Dovrebbero essere miei. E miei disse, sospirando a sua volta. Lo guardai mentre cavalcava accanto a me, in un mare di onde create dai cammelli che avanzavano con passi lunghi e delicati. Stava fissando lorizzonte con lespressione di una persona abbandonata. Tuoi e miei? Tu pensi che dovrebbero essere tuoi e miei?. Certo, perch no? Sai che adoro tutti i.... A volte sei cos stupido. Pensi che si ricorder di noi? Di come eravamo allora?. Ci pensai e rabbrividii. Spero di no. Eravamo appena entrati in Galilea, quando cominciammo a sentire quello che Giovanni Battista stava facendo in Giudea. In centinaia lhanno seguito nel deserto sentimmo a Gischala. Qualcuno dice che sia il Messia ci disse un uomo a Baca. Erode ha paura di lui ci inform una donna a Cana. solo un altro santuomo un po folle comment un soldato romano a Zippori. Gli ebrei li mettono al mondo come fossero conigli. Ho sentito dire che affoga tutti quelli che non sono daccordo con lui. La prima idea sensata che mi giunta alle orecchie da quando sono stato inviato in questo territorio maledetto. Posso sapere il tuo nome, soldato? gli chiesi. Caius Junius, della Sesta Legione. Grazie. Ci ricorderemo di te. A Ges dissi: Caius Junius: sar in prima fila quando cominceremo a cacciare i Romani dal regno, per scaraventarli nellabisso di fuoco. Che hai detto? fece il romano. No, no, non ringraziarmi, te lo sei meritato. Sarai in prima fila, Caius. Biff! grid Ges, e una volta ottenuta la mia attenzione mormor: Cerca di non farci sbattere in prigione prima di essere arrivati a casa, per favore. Annuii e salutai il legionario con la mano. Erano solo sciocche chiacchiere ebraiche. Non farci caso aggiunsi. Una volta riabbracciate le nostre famiglie, dovremo trovare Giovanni disse Ges. Credi davvero che si stia spacciando per il Messia?. A quanto pare sa come trovare le parole per esprimersi. Mezzora dopo entravamo a Nazaret. Mi sarei aspettato qualcosa di pi, per il nostro arrivo. Acclamazioni, forse; bambini che ci

correvano dietro supplicandoci di raccontare loro le nostre straordinarie avventure; lacrime e risate, baci e abbracci, spalle forti che portavano i due eroi conquistatori in trionfo lungo le vie della citt. Ma avevamo tralasciato un particolare: mentre noi eravamo in viaggio a fare esperienze meravigliose, la gente di Nazaret aveva continuato a vivere nella solita, vecchia merda quotidiana: erano passati moltissimi giorni, e con questi moltissima merda. Quando arrivammo alla vecchia casa di Ges, suo fratello Giacomo era al lavoro sotto la tettoia esterna: stava piallando un pezzo di legno dulivo per ricavare un puntone per una sella da cammello. Capii che era lui non appena lo vidi. Aveva gli occhi grandi e il naso stretto e adunco di Ges, ma il viso era molto pi rovinato e il corpo pi muscoloso. Dimostrava dieci anni pi del fratello, anzich due di meno. Pos il raschietto e usc alla luce del sole, sollevando una mano per ripararsi gli occhi. Ges?. Lui diede un colpetto alla parte posteriore delle ginocchia del cammello con il lungo frustino, e lanimale si abbass per farlo scendere. Giacomo!. Smont e and incontro al fratello con le braccia tese per stringerlo a s, ma Giacomo indietreggi. Vado a dire a nostra madre che il suo figlio prediletto tornato. Si volt e vidi le lacrime sgorgare letteralmente dagli occhi di Ges per finire nella polvere. Giacomo lo supplic. Non lo sapevo. Quand successo?. Lui si gir e guard il fratellastro negli occhi. Non cera compassione, in essi. Non cera dolore. Solo rabbia. Due mesi fa, Ges. Giuseppe morto due mesi fa. E ha chiesto di te. Non lo sapevo ripet il mio amico, le braccia ancora tese ad aspettare un abbraccio che non sarebbe mai venuto. Entra. Mamma ti sta aspettando. Tutte le mattine si sveglia chiedendosi se questo sar il giorno del tuo ritorno. Vai dentro. Si volt e Ges gli pass accanto per entrare in casa. Poi Giacomo sollev lo sguardo verso di me. Le ultime sue parole sono state: Dite al bastardo che gli voglio bene. Al bastardo? feci io, mentre facevo abbassare il mio cammello. cos che chiamava Ges. Chiss come se la passa il bastardo. Chiss dov oggi il bastardo. Non faceva che parlare di lui. E mamma piagnucolava sempre, e continuava a ripetere come Ges facesse questo e quello, e a raccontare quante cose meravigliose avrebbe compiuto al suo ritorno. E per tutto questo tempo cero soltanto io a occuparmi dei miei fratelli e delle mie sorelle: ho badato a loro quando nostro padre si ammalato, mi sono preso cura della famiglia. E credi che qualcuno mi abbia ringraziato? Che mi abbia detto qualche parola cortese? No, io stavo solo spianando la strada a Ges. Non hai idea di cosa si provi a venire sempre dopo di lui. Ma davvero dissi. Una volta o laltra dovrai parlarmene. Di a Ges che se ha bisogno di me mi trova a casa di mio padre. Lui ancora vivo, vero?. S, e anche tua madre. Oh, bene. Non volevo che uno dei miei fratelli dovesse darmi una notizia cos dolorosa. Mi voltai e portai via il cammello. Vai con Dio, Levi mi salut Giacomo. Mi girai. Giacomo, sta scritto: Hai diritto al lavoro, ma non ai suoi frutti. Questa non lavevo mai sentita. Dove lhai presa?. Dalla Bhagavad Gita. un lungo poema che parla di un guerriero che si prepara a entrare in

battaglia. Il suo dio gli dice di non preoccuparsi se dovr uccidere i suoi congiunti, perch sono gi morti anche se ancora non lo sanno. Non so perch mi sia venuto in mente. Mio padre mi strinse fino a rompermi le costole, o almeno cos mi sembr, e poi passai a mia madre, che fece lo stesso fino a quando non parve tornare in s. A quel punto cominci a colpirmi testa e spalle con un sandalo: se lera tolto con una velocit e una destrezza sorprendenti per una donna della sua et. Sei stato via diciassette anni, almeno potevi scriverci. Tu non sai leggere. E ti sembra una scusa per non farlo, furbacchione?. Parai i colpi deviandone lenergia, come avevo imparato a fare al monastero; poco dopo, notai che a subire lo sfogo di mia madre erano due ragazzini che non riconobbi. Temendo che quei due piccoli estranei mi facessero causa, afferrai le braccia di mamma e gliele avvolsi intorno ai fianchi. Quindi guardai il babbo e indicai i due piccoletti, sollevando le sopracciglia come a chiedergli, Chi sono quei due saputelli? Sono i tuoi fratelli, Mos e Japeth. Mos ha sei anni, Japeth cinque. I due ragazzini mi rivolsero un ghigno. Mancavano a entrambi i denti anteriori, probabilmente sacrificati allarpia che stavo tenendo a bada, e che continuava a dimenarsi. Mio padre era raggiante, quasi volesse dirmi: So ancora costruire lacquedotto. .. posso ancora posare un tubo quando ce n bisogno... se capisci che cosa intendo. Aggrottai le sopracciglia, come a rispondergli: Senti un po, sono riuscito a stento a conservare il rispetto che avevo per te quando ho scoperto cosa avevi dovuto fare per generare i tuoi primi tre figli; questi piccoletti testimoniano semplicemente il fatto che non hai memoria della sofferenza. Mamma, se ti lascio andare prometti di calmarti?. Da sopra la sua spalla, guardai Mos e Japeth. Io dicevo sempre che era ossessionata da un demone, lo fate anche voi?. Ammiccai. Loro ridacchiarono, come se volessero dire: Ti prego, metti fine alle nostre sofferenze, uccidici, uccidici ora, o uccidi questa troia che ci tormenta come i supplizi di Giobbe. Okay, forse era solo la mia immaginazione, magari si trattava di un semplice risolino. Lasciai andare mamma, che indietreggi. Japeth, Mos disse venite a conoscere Biff. Avete sentito me e vostro padre parlare della nostra pi antica delusione. Be, lui. Adesso correte a chiamare i vostri fratelli, mentre io preparo qualcosa di buono. Shem e Lucius portarono le loro famiglie e si unirono a noi per cena; ci sdraiammo tutti intorno alla tavola mentre lei ci serviva qualcosa di buono (non saprei dire che cosa fosse). Madre, ti ho portato un regalo dallOriente dissi, e corsi fuori a prendere un pacchetto rimasto sul cammello. Di che si tratta?. E una mangusta da riproduzione spiegai, battendo sulla gabbia, e quella piccola monella tent di staccarmi un polpastrello a morsi. Ma una sola. Be, erano due ma laltra scappata. Queste bestioline attaccano serpenti dieci volte pi grandi di loro. Sembra un ratto. Abbassai la voce e sussurrai in tono cospiratore. In India, le donne le addestrano perch stiano

sedute sulle loro teste, come cappelli. Molto alla moda. Ovviamente questa tendenza non ancora arrivata in Galilea, ma ad Antiochia non c donna che si rispetti che sia disposta a uscire di casa senza la sua mangusta. Ma davvero? fece lei, guardando lanimaletto sotto una nuova luce. Prese la gabbia e la ripose delicatamente in un angolo, come se contenesse un uovo fragile, anzich una creatura dispettosa. Poi indic le sue due nuore e una mezza dozzina di nipotini che gironzolavano accanto al tavolo. Come vedi, i tuoi fratelli si sono sposati e mi hanno dato dei nipoti. Sono felice per loro. Shem e Lucius nascosero i loro ghigni dietro una crosta di pane azzimo, come facevano quando eravamo bambini e mamma mi dava il tormento. Con tutti i posti che hai visitato, non sei riuscito a trovare una brava ragazza con cui sistemarti?. No, madre. Puoi anche sposare una donna gentile, sai? Mi spezzeresti il cuore. Ma perch mai le trib arrivarono quasi a spazzare via i Beniamiti, se non per permettere a un ragazzo disperato di sposare una gentile, in caso di necessit? Non una samaritana, ma unaltra gentile. Se proprio devi. Grazie, madre mia, lo terr a mente. Finse di trovare della filaccia o qualcosa di simile sul mio colletto, che continu a pizzicare mentre diceva: Quindi non si sposato neppure il tuo amico Ges? Hai sentito di Miriam, la sua sorellina, vero?. Qui adott un tono di cospirazione. Ha cominciato a vestirsi da maschio ed scappata sullisola di Lesbo. Poi la sua voce torn allusiva. unisola greca, sai? V oi due non siete stati in Grecia, nei vostri viaggi, vero?. No, madre. Devo proprio andare. Provai ad alzarmi e mi afferr. E perch tuo padre ha un nome greco, vero? Alfeo, ti avevo detto di cambiare nome, ma tu mi hai risposto che ne andavi fiero. Spero che tu ne vada orgoglioso anche adesso. E ora che cosa succeder? Lucius comincer a crocifiggere ebrei solo perch porta un nome romano?. Io non sono romano, madre disse stancamente mio fratello. Ci sono un sacco di ebrei rispettabili che portano nomi latini. Non che abbia qualche importanza, madre, ma dove pensi che prendano altri greci?. A suo credito, va detto che si ferm un momento a riflettere. E io approfittai di quel momento di calma per scappare. stato bello rivedervi, ragazzi. Salutai con un cenno tutti i miei familiari, vecchi e nuovi. Verr a trovarvi prima di partire. Devo andare a vedere come sta Ges. E uscii. Spalancai la porta di casa sua senza nemmeno bussare, e nel farlo rischiai di stendere suo fratello Giuda. Amico, devi sbrigarti a portare il Regno di Dio sulla Terra, o dovr uccidere mia madre. E ancora ossessionata dai demoni? chiese Giuda, che era uguale a quando aveva soltanto quattro anni, eccezion fatta per la barba e lattaccatura dei capelli parecchio alta; ma gli occhi erano pi grandi che mai, e il sorriso era piuttosto stupido. No, quando lo dicevo mi abbandonavo semplicemente alla speranza. Ti unisci a noi per cena? mi chiese Maria. Grazie a Dio era invecchiata: si era ingrossata intorno alla vita e ai fianchi, e aveva qualche ruga agli angoli degli occhi e della bocca. Adesso era solo la seconda o la terza creatura pi bella sulla Terra. Ne sarei felicissimo.

Giacomo doveva essere rimasto a casa con la sua sposa e i suoi figli, come probabilmente gli altri fratelli e le sorelle, a parte Miriam. A tavola cerano soltanto Maria, Ges, Giuda e Ruth, la sua graziosa moglie, e due bambine con i capelli rossi che somigliavano alla madre. Feci le mie condoglianze alla famiglia per la tragica perdita, e Ges mi ragguagli sui tempi dellaccaduto. Allincirca quando avevo visto il ritratto di Maria sul muro del tempio a Nicobar, Giuseppe aveva preso una malattia dallacqua. Aveva cominciato a pisciare sangue, e nel giro di una settimana era stato costretto a letto. E dopo unaltra settimana soltanto era spirato. Ormai era seppellito da due mesi. Guardai Ges, mentre Maria mi raccontava questa parte della storia, e lui scosse il capo quasi volesse dirmi: nella tomba da troppo tempo, non posso fare niente. Maria non sapeva nulla del messaggio che ci aveva invitati a tornare a casa. Anche se foste stati a Damasco, avreste dovuto avere fortuna per arrivare in tempo. Se n andato cos in fretta. Era una donna forte e in parte si era gi ripresa, mentre Ges appariva ancora sconvolto. Dovete trovare Giovanni disse Maria. Sta predicando lavvento del Regno, preparando la strada per il Messia. Labbiamo saputo dissi. Io rimango qui con te, madre dichiar Ges. Giacomo ha ragione, ho delle responsabilit. Le ho evitate per troppo tempo. Maria tocc il viso di suo figlio e lo guard negli occhi. Tu partirai domattina e troverai Giovanni Battista in Giudea, e farai quello che Dio ordin quando ti mise nel mio grembo. Le tue responsabilit non sono un fratello amareggiato o una vecchia madre. Ges mi guard. Puoi partire domattina? Lo so che presto, considerando che siamo stati via cos a lungo. In realt, ho pensato che sarebbe meglio se restassi qui. Tua madre ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lei, ed ancora relativamente attraente. Voglio dire, si pu fare di peggio. Giuda aspir un nocciolo doliva e cominci a tossire furiosamente, fino a quando Ges non gli diede una botta sulla schiena e il nocciolo non fin dallaltra parte della stanza. Il fratello, ansimante, mi fissava con gli occhi arrossati e lucidi. Misi le mani sulle spalle di entrambi. Credo di poter imparare ad amarvi come figli. Guardai la bella ma timida Ruth, che stava badando alle bambine. E spero che tu possa imparare ad amarmi come un caro zio con qualche anno di pi ma incredibilmente attraente. E tu, Maria.... Ti dispiacerebbe partire per la Giudea con Ges, Biff? mi interruppe. Ma certo, domattina, come prima cosa. Ges e Giuda continuavano a guardarmi come se fossero stati colpiti al volto con un grosso pesce. Che c? chiesi. Da quanto mi conoscete, voi due? Cribbio. Un po pi di senso dellumorismo non guasterebbe.... Nostro padre morto disse Ges. S, ma non oggi. Ci vediamo qui domattina. Il mattino seguente, mentre attraversavamo la piazza in groppa ai nostri cammelli, passammo davanti a Bartolomeo, lidiota del villaggio che dopo tanti anni non sembrava n malconcio n pi sporco, e apparentemente aveva raggiunto una sorta di intesa con i suoi amici canini. Invece di

saltargli addosso come avevano sempre fatto, stavano tranquillamente seduti davanti a lui, quasi stessero ascoltando un sermone. Dove siete stati? ci grid. In Oriente. E perch ci siete andati?. Stavamo cercando la Divina Scintilla rispose Ges ma non lo sapevamo quando siamo partiti. Dove state andando?. In Giudea, a cercare Giovanni Battista. Dovrebbe essere pi facile da trovare, in confronto alla Scintilla. Posso venire anchio?. Certo dissi. Porta le tue cose. Io non ho niente. Allora porta il tuo tanfo. Quello mi segue per conto suo. E cos diventammo tre.

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Ho finito di leggere le storie di questi quattro tizi, Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Fanno sembrare tutto un incidente, come se un bel mattino cinquemila persone si fossero presentate improvvisamente su una collina. Se fosse andata cos, farle arrivare l sarebbe stato un miracolo. Figurarsi sfamarle. Ci rompevamo il culo per organizzare sermoni come quello, e a volte dovevamo mettere Ges su una barca e portarlo in mare aperto mentre continuava a predicare, solo per impedire che fosse malmenato dalla folla. Quel ragazzo era un incubo per la nostra sicurezza. E non tutto. Ges aveva due facce: quella del predicatore e quella pi personale, privata. Il giovane che inveiva contro i farisei non era la stessa persona che pungolava gli intoccabili solo perch la cosa lo faceva spanciare dalle risate. Pianificava i sermoni, calcolava le parabole, anche se probabilmente era lunico del gruppo a comprenderle. Quello che sto cercando di dire che questi quattro, Matteo, Marco, Luca e Giovanni hanno scritto qualcosa di giusto - le cose principali - ma hanno omesso una grossa fetta della storia (trentanni di vita di Ges, per esempio). Cercher di colmare le lacune: penso sia questo il motivo che ha spinto langelo a riportarmi nel mondo dei vivi. A proposito di Raziel, sono quasi convinto che sia diventato psicopatico. (No, questo termine non cera ai miei tempi, ma con la giusta dose di televisione mi far un nuovo vocabolario. Credo, per esempio, che psicopatico fosse laggettivo adatto per definire Giovanni Battista. Ma torner sullargomento in seguito.) Langelo mi ha portato nel posto dove oggi lavate i vestiti. Una lavanderia a gettoni. Ci siamo rimasti tutto il giorno. V oleva essere sicuro che sapessi come si fa il bucato. Non sar una cima, ma si tratta del bucato, Cristo santo! Mi ha interrogato per unora sulla divisione di bianchi e colorati. Forse non riuscir mai a raccontare questa storia, se langelo continua con questa smania di darmi lezioni di vita. Domani, minigolf. Posso soltanto pensare che Raziel voglia prepararmi a diventare una spia internazionale. Bartolomeo e il suo tanfo si presero un cammello, mentre io e Ges ci dividemmo laltro. Andammo a sud verso Gerusalemme, e poi a est oltre il Monte degli Ulivi fino a raggiungere Betania, dove vedemmo un uomo con i capelli gialli seduto sotto un fico. Non avevo mai visto una persona con una chioma di quel colore, in Israele, a parte langelo. Lo indicai al mio amico, e lo fissammo abbastanza a lungo da convincerci che non fosse un rappresentante delle schiere celesti mascherato. In effetti, fingemmo di guardarlo. Ci stavamo guardando a vicenda. Qualcosa non va? chiese Bartolomeo. Sembrate nervosi, voi due. per via di quel tizio biondo risposi, cercando di guardare nei cortili delle grandi case che stavamo superando. Maddi vive qui con il marito mi disse Ges, non alleviando minimamente la tensione. Lo sapevo disse Bart. Lui un membro del Sinedrio. Un personaggio importante, dicono. Il Sinedrio era il supremo organo politico, religioso e giudiziario nellambito della comunit ebraica, la cui autorit dipendeva comunque dai Romani. Con leccezione di Erode e Ponzio Pilato, il governatore romano, i suoi membri erano gli uomini pi potenti dIsraele. Speravo davvero che Jakan sarebbe morto giovane. Non hanno figli osserv Ges. Implicitamente, voleva dire che gli sembrava piuttosto strano che

Jakan non avesse lasciato la moglie in quanto sterile. Lo so, me lha detto mio fratello. Non possiamo andare a salutarla. So anche questo anche se in realt non capivo il motivo. Trovammo finalmente Giovanni nel deserto a nord di Gerico, che predicava sulla sponda del fiume Giordano. I suoi capelli erano pi scarmigliati che mai, e adesso aveva anche una barba fuori controllo. Indossava una veste grezza di peli di cammello e una cintura di pelle. Intorno a lui si era radunata una folla di cinquecento persone che stavano in piedi sotto il sole: faceva cos caldo che dovevi controllare i cartelli stradali per assicurarti di non aver imboccato per sbaglio luscita per linferno. Da quella distanza non riuscivamo a sentire che cosa dicesse, ma avvicinandoci gli sentimmo sostenere: No, non sono io il Messia. Sto solo preparando il terreno. Un altro verr dopo di me, a cui non sono degno di reggere il sospensorio. Cos un sospensorio? chiese Ges. un oggetto che usano gli esseni gli rispose Bartolomeo. Lo portano molto stretto sulle loro parti virili, per controllare gli stimoli peccaminosi. E poi Giovanni ci vide al di sopra della folla (eravamo in groppa ai nostri cammelli). Eccolo! disse indicando Ges. Ricordate? Vi ho detto che un altro sarebbe venuto. Be, eccolo l. Non sto scherzando, quello in sella al cammello: quello a sinistra. Guardate lAgnello di Dio!. La folla si volt a guardarci e poi scoppi educatamente a ridere, quasi a dire: Oh certo, spuntato proprio nel momento in cui parlavi di lui. Credi che non siamo in grado di riconoscere un uomo esca, quando ne vediamo uno? Ges guard nervosamente me, poi Bart, poi di nuovo me. Quindi rivolse alla folla un docile sorriso (il genere di sorriso che ci si potrebbe aspettare da un agnellino). Digrign i denti e chiese: Quindi io dovrei dare a Giovanni il mio sospensorio, o qualcosa del genere?. Saluta e di loro di andare con Dio disse Bart. Saluta di qua, saluta di l borbott lui con un ghigno. Andate con Dio. Grazie molte. Andate con Dio. Felice di vedervi. Saluta... saluta. Alza la voce, amico. Ti sentiamo solo noi. Lui si volt in modo tale che la gente non potesse vederlo in viso. Non credevo che avrei avuto bisogno di un sospensorio! Non me laveva detto nessuno. Cribbio, ragazzi. E fu cos che ebbe inizio il ministero di Ges di Nazaret, figlio di Giuseppe. LAgnello di Dio. Allora, chi il gigante? ci chiese Giovanni quella sera, mentre eravamo seduti intorno al fuoco. La notte giunse strisciando sul deserto come un gatto nero con la forfora fosforescente. Bartolomeo si rotolava con i suoi cani sulla sponda del fiume. Quello Bartolomeo disse Ges. E un cinico. Nonch lidiota di Nazaret da pi di trentanni aggiunsi. Ha rinunciato al suo posto per seguire Ges. un sudicione - per Giovanni era lequivalente maschile del termine prostituta - e domattina sar il primo a essere battezzato. Puzza. Altre locuste, Biff?. No grazie, sono sazio. Abbassai lo sguardo sulla mia scodella di locuste arrostite. Dovevi intingerle nel miele per ottenere un pasto dolce e nutriente. Giovanni non mangiava altro.

Quindi, in tutti questi anni che siete stati lontani, avete trovato la Divina Scintilla?. la chiave del Regno, Giovanni. quello che ho imparato in Oriente e che adesso devo riferire al nostro popolo: Dio in tutti noi. Siamo tutti fratelli nella Divina Scintilla. Solo che non so come diffondere il mio messaggio. Innanzitutto non puoi chiamarla Divina Scintilla. La gente non capirebbe. Questa cosa che sta in tutti... permanente? parte di Dio?. Non parte del Creatore mio padre, ma del Dio che spirito. Spirito Santo disse Giovanni con una scrollata di spalle. Chiamala Spirito Santo. Le persone comprendono che c uno spirito in te, e anche che rimane dopo la tua morte. Devi solo far capire loro che quello spirito Dio. Assolutamente perfetto disse Ges, sorridendo. Quindi continu Giovanni, mangiandosi mezza locusta con un morso questo Spirito Santo in tutti gli ebrei, ma i gentili non ce lhanno, giusto? V oglio dire, che cosa succeder quando verr il Regno?. Ci stavo appunto arrivando. Giovanni impieg quasi tutta la notte ad accettare il fatto che Ges avrebbe ammesso nel Regno anche i gentili, ma alla fine lo fece, pur continuando a cercare eccezioni. Entreranno anche le prostitute?. Anche le prostitute conferm Ges. Soprattutto le prostitute aggiunsi io. E tu sei colui che purifica gli uomini dai peccati, affinch ottengano il perdono. Lo so... ma prostitute gentili nel Regno.... Scosse il capo: il Messia in persona gli aveva appena garantito che il mondo sarebbe andato rapidamente in rovina. E questo non avrebbe dovuto sorprenderlo, dal momento che da pi di dieci anni andava diffondendo quel messaggio. E inoltre, si era preoccupato di identificare le prostitute. Lasciate che vi mostri dove starete. Poco dopo il nostro primo incontro, sulla via di Gerusalemme, Giovanni si un agli esseni. Non potevi nascere esseno, perch erano tutti celibi, anche nel matrimonio. Inoltre non bevevano bevande inebrianti, seguivano rigorosamente le leggi ebraiche in materia di dieta, ed erano maniacali riguardo alla necessit di pulirsi, fisicamente, dal peccato (la qual cosa era la caratteristica principale per Giovanni). Formavano una fiorente comunit che viveva nel deserto fuori Gerico, a Qumran, una cittadina di case in pietra e mattoni, con uno scriptorium per copiare i rotoli di pergamena, e acquedotti che trasportavano lacqua dalle montagne per riempire i loro bagni rituali. Qualcuno tra loro viveva nelle grotte sopra il Mar Morto, dove venivano conservati i vasi con i sacri rotoli; i pi fanatici, per - incluso Giovanni - non si concedevano neppure il conforto di una caverna. Ci mostr gli alloggi, situati proprio accanto al suo. Ma una fossa! esclamai. Per lesattezza erano tre. Suppongo si debba dire qualcosa, quando si ha a propria disposizione una fossa. Bartolomeo, con i suoi numerosi amici canini, si stava gi sistemando nella sua. Oh, Giovanni disse Ges ricordami di parlarti del karma. E cos, mentre Ges imparava dal cugino a pronunciare le parole che avrebbero indotto la gente a seguirlo, io vissi in una fossa. Per pi di un anno.

Pensandoci bene, tutto questo ha un senso. Ges aveva trascorso gli ultimi diciassette anni studiando o standosene seduto in silenzio: quindi che cosa sapeva della comunicazione? Lultimo messaggio che aveva ricevuto da suo padre era costituito da poche parole, pertanto non poteva contare su quel lato della famiglia per sviluppare le proprie abilit comunicative. Daltro canto, in quei diciassette anni Giovanni non aveva fatto altro che predicare: e quelleccentrico bastardo sapeva farlo sul serio. Immerso nelle acque del Giordano fino alla vita, agitava le braccia e faceva roteare gli occhi, e agitava laria con un sermone che sarebbe riuscito a farti credere che di l a poco le nuvole si sarebbero aperte e la mano di Dio sarebbe scesa per afferrarti per le palle, e ti avrebbe scosso fino a farti buttar fuori tutti i tuoi peccati, come fossero denti da latte. Dopo averlo ascoltato per unora, non solo ti mettevi in fila per essere battezzato, ma saltavi nel fiume e cercavi di respirare la melma sul fondo, solo per liberarti della tua spregevolezza. Ges osservava, ascoltava e imparava. Giovanni credeva fermamente nel cugino e nella sua missione, per quanto poteva capire: ma mi preoccupava. Si stava attirando le attenzioni di Erode Antipa. Questi aveva sposato la moglie di suo fratello Filippo, Erodiade, infrangendo cos la legge mosaica. Un vero oltraggio per le leggi ancor pi severe degli esseni, e un argomento che ben si addiceva allossessivo pensiero di Giovanni riguardo al tema delle prostitute. Cominciavo a notare che i soldati della guardia personale di Erode gironzolavano ai margini della folla, quando teneva uno dei suoi sermoni. Lo affrontai una sera, quando usc dal suo isolamento in preda a uno dei soliti attacchi di furore evangelico, per tendere unimboscata a me, a Ges, a Bartolomeo e a un nuovo tizio, mentre eravamo seduti a mangiare le nostre locuste. Immondo! grid con voce tonante da profeta Elia, agitando un dito sotto il naso di Bart. Gi, Bart si fa fottere un casino dissi, con sarcasmo evangelico. Giovanni si volt di scatto verso il nuovo personaggio, che sollev le mani. Io sono nuovo disse lui. Dopo questo rimprovero, il Battista si gir a guardare il mio amico Ges. Celibe disse lui. Lo sono sempre stato e sempre lo sar. E la cosa non mi rende granch felice. Infine Giovanni si volt verso di me. Immondo!. Giovanni, mi sono purificato. Oggi mi hai battezzato sei volte. Ges mi diede una gomitata nelle costole. Che c? Faceva caldo. Il punto questo: oggi ho contato cinquanta soldati mescolati alla folla, quindi finiscila con questa storia dei sudicioni e delle prostitute. Devi fare marcia indietro. E devi decisamente riconsiderare i tuoi principi ascetici: niente matrimonio, niente sesso, niente divertimento. Dovresti rivedere anche la questione della fossa e delle locuste con il miele aggiunse il nuovo arrivato. Non diverso da Melchiorre o Gaspare osserv Ges. Erano entrambi asceti. Ma non se ne andavano in giro a dare del sudicione al governatore provinciale, davanti a centinaia di persone. C una bella differenza, e questo suo atteggiamento lo porter alla tomba. Mi sono purificato dai miei peccati e non ho paura dichiar Giovanni, che pure aveva perso un po della sua verve. Sicuro, e sei libero da colpe? Perch avrai sulle mani il sangue di migliaia di persone, quando i Romani verranno a prenderti. Nel caso non lavessi notato, non si limitano a uccidere il capo di un

movimento. Ci sono un migliaio di croci sulla strada per Gerusalemme, dove sono morti gli zeloti. E non erano tutti capi. Il timore non mi appartiene. Abbass la testa fino a mettere le punte dei capelli nella scodella con il miele. Erode ed Erodiade sono due esseri impuri. Lui quanto di pi vicino a un re giudeo; lei una prostituta. Ges tolse i capelli dagli occhi del folle cugino e gli strinse una spalla. Se cos devessere, che sia. Come predisse langelo, tu sei nato per predicare la verit. Mi alzai e gettai le mie locuste nel fuoco, sprigionando scintille su Giovanni e Ges. Ho conosciuto soltanto due persone la cui nascita stata annunciata da un angelo, e tre quarti di loro sono mentecatte. E mi precipitai nella mia fossa. Amen disse il nuovo arrivato. Quella sera, mentre stavo prendendo sonno, sentii Ges che si muoveva carponi nella fossa accanto alla mia, come se uno scarafaggio o unidea lo avessero indotto ad alzarsi dalla sua coperta arrotolata. Ehi! esclam. Che c?. Ho appena fatto i conti. Tre quarti di due fa.... Uno e mezzo intervenne il nuovo arrivato, che si era stabilito nella fossa accanto alla sua. Quindi: o Giovanni completamente pazzo e tu lo sei solo per met, oppure lo siete entrambi per tre quarti... oh, be, un rapporto invariabile, dovrei disegnarvi un grafico. Cos che dici?. Niente. Io sono nuovo. Il mattino dopo, Ges salt fuori dalla fossa, si scroll di dosso gli scorpioni e, dopo una lunga pisciata mattutina, mi lanci addosso delle zolle di terra per svegliarmi. il momento mi disse. Vieni gi al fiume, oggi mi faccio battezzare da Giovanni. E in che modo dovrebbe essere diverso da ieri?. Vedrai. Ho una strana sensazione. E se ne and. Il nuovo arrivato usc dalla fossa come un cane della prateria. Era alto, e la luce del sole del mattino gli illumin la testa calva mentre si guardava intorno. Not che erano spuntati dei fiori nel punto in cui Ges aveva appena svuotato la vescica. Boccioli lussureggianti di sei colori diversi, tutti vivaci: erano l, circondati dal paesaggio pi desolato del pianeta. Ehi, quelli cerano anche ieri?. Succede sempre. Noi facciamo finta di niente. Wow. Posso aggregarmi a voi, ragazzi?. Sicuro. E cos diventammo quattro. Al fiume Giovanni predic a una piccola folla, mentre faceva immergere Ges nellacqua. Non appena il mio amico scomparve sotto la superficie, i cieli del deserto - ancora rosa per lalba - si aprirono e apparve una colomba che sembrava fatta di pura luce. Tutte le persone sulla riva del fiume si lasciarono andare a ooh e aah e dai cieli giunse una voce tuonante: Questo il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. E, rapido comera venuto, lo spirito se ne and. Ma la gente continu a fissare il cielo con la bocca aperta per lo stupore.

In quel momento Giovanni torn in s e si ricord di quello che stava facendo. Tir fuori dallacqua il mio amico. Ges si asciug gli occhi e guard la folla stupefatta, e chiese: Che c?. No, davvero Ges: la voce ha detto proprio cos: Questo il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ges scosse il capo e sgranocchi una locusta per colazione. Non riesco a credere che non abbia aspettato che uscissi. Sei sicuro che fosse mio padre?. Cos sembrava. Il nuovo arrivato mi guard e scrollai le spalle. In effetti aveva la voce di James Earl Jones, ma allora non lo sapevo. Bene fece il Messia. Andr nel deserto per quaranta giorni e quaranta notti, come Mos. Si alz e cominci ad avviarsi. Da questo momento digiuner, fino a quando mio padre non mi mander del cibo. Quella stata la mia ultima locusta. Vorrei poterlo dire anchio disse il nuovo arrivato. Non appena se ne fu andato, corsi nella mia fossa e preparai la sacca. Impiegai mezza giornata a raggiungere Betania, e l mi ci volle unaltra ora per trovare qualcuno che mi indicasse la casa di Jakan, prominente fariseo e membro del Sinedrio. La casa era costruita con il calcare dorato che caratterizzava lintera citt di Gerusalemme, e il cortile era circondato da un alto muro. Aveva avuto successo quel coglione. Una casa di quelle dimensioni avrebbe potuto ospitare una dozzina di famiglie di Nazaret. Diedi un siclo ciascuno a due ciechi perch si accostassero al muro, e mi facessero salire sulle spalle. Quanto ha detto che vale questa moneta?. Ha detto che era un siclo. Non mi sembra. Vi dispiacerebbe smettere di soppesare i vostri sicli e rimanere fermi? Finirete per farmi cadere. Sbirciai oltre il muro e la vidi: seduta allombra di una tenda cera Maddi, che lavorava a un piccolo telaio. Se era cambiata, lo era solo nel senso che era diventata pi radiosa, pi sensuale, pi donna e meno ragazza. Ero stordito. Probabilmente mi aspettavo di rimanere deluso, pensando che il tempo e il mio amore avessero creato unimmagine idealizzata della donna che realmente era. Aveva sposato un uomo ricco, un tempo prepotente e balordo. E nella mia mente il suo ricordo era fatto soprattutto di spirito, di coraggio e ingegno. Mi chiesi se tutto questo fosse sopravvissuto agli anni trascorsi con Jakan. Cominciai a tremare, non so se per la paura o perch stavo perdendo lequilibrio, ma posai la mano sulla cima del muro per trovare stabilit e mi procurai un taglio con un coccio di ceramica fissato con della malta. Uh, dannazione. Biff? fece lei, guardandomi negli occhi prima che scivolassi gi dalle spalle dei due ciechi. Mi ero appena rimesso in piedi quando lei sbuc velocissima da dietro langolo. La prima cosa che vidi furono i segni evidenti della sua femminilit e la sua bocca. Mi baci con una foga tale che sentii il sapore del sangue che mi usciva dalle labbra tagliate, e fu una cosa stupenda. Aveva lo stesso profumo di allora: cannella, limone e sudore di ragazza. Ed era meglio di come lo ricordassi. Quando finalmente mi lasci andare e si allontan di un passo, aveva le lacrime agli occhi. E anchio.

morto? chiese uno dei due ciechi. Non credo, lo sento respirare. Di sicuro ha un odore migliore, adesso. Biff, il tuo viso migliorato. Mi hai riconosciuto, con la barba e tutto il resto. Allinizio non ne ero sicura, quindi ho corso un rischio a saltarti addosso in quel modo. Ma mentre ti abbracciavo ho capito che eri tu. Indic il punto in cui la mia veste si protendeva in avanti, come spinta da qualcosa. E poi afferr quella canaglia traditrice, con la tunica e tutto il resto, e mi condusse lungo il muro, verso lentrata. Vieni dentro. Non abbiamo molto tempo, ma possiamo recuperare. Stai bene? mi chiese, guardandomi da sopra la spalla mentre mi dava una strizzatina. S, s, stavo solo cercando una metafora. Ha preso una donna da l sopra sentii uno dei due ciechi. S, lho sentita cadere. Dammi una spinta, ritrover la strada a tentoni. Nel cortile, davanti a una coppa di vino, le dissi: Davvero allinizio non mi avevi riconosciuto?. Certo che ti ho riconosciuto. Non avevo mai fatto una cosa simile. Spero solo che non mi abbia visto nessuno: le donne vengono lapidate per cose del genere. Lo so. Oh, Maddi, ho cos tante cose da raccontarti. Mi prese una mano. Lo so. Mi guard negli occhi, e poi cerc qualcosa che andava oltre il mio sguardo. Lui sta bene le dissi infine. andato nel deserto a digiunare, in attesa di ricevere un messaggio dal Signore. Sorrise. Aveva qualche goccia del mio sangue agli angoli della bocca. O forse era vino. Quindi tornato per prendere il suo posto come Messia?. S. Ma non credo che lo far nel modo che la gente si aspetta. La gente pensa che il Messia possa essere Giovanni. Giovanni... sta.... Sta davvero facendo incazzare Erode termin. Lo so. E tu e Ges starete con lui?. Spero di no. V oglio che Ges se ne vada. Devo allontanarlo da Giovanni giusto il tempo di vedere come si mettono le cose. Forse questo digiuno.... La serratura di ferro trem, e poi si scosse lintero cancello. Maddi laveva chiuso quando eravamo entrati. Una voce maschile imprec. Evidentemente Jakan aveva qualche problema con la sua chiave. Maddi si alz e mi invit a seguirla. Ascolta, il mese prossimo andr a un matrimonio a Cana insieme a mia sorella Marta, una settimana dopo la Festa dei Tabernacoli. Jakan non pu venire, ha un incontro del Sinedrio o qualcosa del genere. Vieni. E porta anche Ges. Ci prover. Corse verso il muro pi vicino e un le mani a formare una staffa. Scavalca. Ma, Maddi.... Non fare lo smidollato. Un piede sulle mie mani... un piede sulla mia spalla... e scavalchi.

Attento ai cocci in cima. Corsi e feci esattamente come mi aveva detto, saltando dallaltra parte, prima che Jakan varcasse il cancello. Ne ho presa una! disse uno dei ciechi mentre cadevo su di loro. Tienila ferma, mentre io glielo metto dentro. Ero seduto su un masso ad aspettare Ges, quando fece ritorno dal deserto. Gli tesi le braccia per stringerlo a me, e lui cadde in avanti e lasci che lo prendessi. Lo feci accomodare sulla roccia su cui ero seduto. Era stato abbastanza furbo da cospargersi la pelle esposta con del fango, probabilmente mescolato con la sua stessa sua urina, per proteggersi dalle scottature; ma in alcuni punti sulla fronte e sulle mani la terra era venuta via e la pelle si era bruciata lasciando la carne viva. Le braccia erano sottili come quelle di una ragazza e sciacquavano nelle ampie maniche della veste. Stai bene?. Annu. Gli porsi un otre dacqua che avevo tenuto allombra, al fresco. Ne bevve qualche piccolo sorso, controllandosi. Ti va una locusta? gli chiesi, tenendo una di quelle piaghe croccanti tra pollice e indice. Quando la vide, pensai che avrebbe vomitato lacqua che aveva appena bevuto. Scherzavo. Aprii la sacca e gli mostrai il contenuto: datteri, fichi freschi, olive, formaggio, mezza dozzina di pagnotte di pane azzimo e un otre pieno di vino. Avevo mandato il nuovo arrivato a Gerico il giorno prima, a fare spese. Ges guard il cibo uscito dalla sacca e sorrise. Poi si copr la bocca con una mano. Oh. Ouch. Oh. Che c che non va?. Le labbra... sono screpolate. Mirra. Tirai fuori un vasetto di quellunguento e glielo passai. Unora dopo, il Figlio di Dio era rinvigorito e ringiovanito, e ci sedemmo insieme a dividerci lultimo goccio di vino - il primo che bevesse da quando eravamo tornati dallIndia, pi di un anno prima. Allora, che coshai visto nel deserto?. Il diavolo. Il diavolo?. S. Mi ha tentato. Mi ha offerto potere, ricchezze, sesso: quel genere di cose. E io ho rifiutato. Che aspetto aveva?. Era alto. Alto? Hai visto il principe delle tenebre, il serpente della tentazione, la fonte di ogni male e di ogni corruzione... e tutto quello che sai dire che era alto?. Parecchio. Allora terr gli occhi aperti. Ges indic il nuovo arrivato. Anche lui alto. A quel punto mi resi conto che forse il Messia era un po brillo. Non il diavolo, amico. E allora chi ?. Mi chiamo Filippo rispose. Domani verr con voi a Cana. Ges si gir verso di me e per poco non cadde dal masso. Domani andiamo a Cana?.

S, ci sar anche Maddi. Sta morendo, Ges.

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Filippo, detto il nuovo arrivato, ci chiese di passare per Betania, dove cera un suo amico che voleva invitare a far parte del nostro gruppo. Ho cercato di convincerlo a seguire Giovanni ci disse ma non gli andava gi lidea di mangiare le locuste e vivere in una fossa. Comunque, lui di Cana e sono certo che sar felicissimo di fare una visita a casa. Quando giungemmo nella piazza di Betania, Filippo chiam un ragazzo biondo che sedeva sotto un fico. Era lo stesso giovane che avevamo visto io e Ges quando eravamo passati di l oltre un anno prima. Ehi, Natanaele lo chiam Filippo. Vieni, unisciti a me e ai miei amici. Andiamo a Cana. Loro sono di Nazaret. E questo che vedi, Ges, potrebbe essere il Messia. Potrebbe essere? chiesi. Natanaele venne sulla strada per darci unocchiata, schermandosi gli occhi dal sole. Non poteva avere pi di sedici o diciassette anni. Sul mento si vedeva appena un primo accenno di barba. Da Nazaret pu mai venire qualcosa di buono? chiese. Ges, Biff, Bartolomeo: questo il mio amico Natanaele. Io ti conosco disse il mio amico. Ti ho visto quando sono passato di qui lultima volta. Poi, inspiegabilmente, Natanaele si gett in ginocchio davanti al cammello di Ges e disse: Tu sei veramente il Messia, e il Figlio di Dio. Ges guard prima me, poi Filippo, e infine il ragazzo prostrato ai piedi del cammello. Solo perch ho detto di averti gi visto credi che sia il Messia? Un minuto fa sostenevi che nulla di buono poteva venire da Nazaret.... Certo, perch no?. E Ges guard ancora me, come se potessi spiegargli il senso di quelle parole. Nel frattempo Bartolomeo, che veniva a piedi con il suo branco di seguaci canini (che aveva fastidiosamente cominciato a chiamare i suoi discepoli) si avvicin a Natanaele e lo aiut ad alzarsi. Alzati, se vuoi venire con noi. E il ragazzo si prostr davanti a lui. Tu sei veramente il Messia e il Figlio di Dio. No rispose Bart, facendolo alzare di nuovo. lui. Indic Ges. Per qualche ragione, Natanaele guard me per avere conferma. Tu sei proprio uno sprovveduto gli dissi. Non giochi dazzardo, vero?. Biff! esclam Ges. Scosse il capo e io scrollai le spalle. A Natanaele disse: Sei il benvenuto, se vuoi unirti a noi. Ci dividiamo i cammelli, il cibo e il poco denaro che abbiamo. A questo punto Ges indic Filippo, che era stato incaricato di tenere il portamonete della comunit perch era bravo in matematica. Grazie disse il ragazzo, che si mise in fila dietro di noi. E cos diventammo cinque. Ges dissi al mio amico in un sussurro stridulo quel tipo stupido come una biscia. Non stupido, Biff. semplicemente incline a credere. Daccordo dissi, voltandomi verso Filippo. Impediscigli di avvicinarsi ai soldi. Mentre uscivamo dalla piazza diretti al Monte degli Ulivi, Abele e Crustus, i due vecchi ciechi che mi avevano aiutato a spiare oltre il muro di Maddi, ci chiamarono dal canale di scolo. (Avevo

imparato i loro nomi dopo aver rettificato il loro piccolo errore sessuale.) Oh, figlio di Davide, abbi piet di noi!. Ges tir le redini del suo cammello. Che cosa vi spinge a chiamarmi cos?. Non sei forse Ges di Nazaret, il giovane predicatore che studiava con Giovanni?. S, sono io. Abbiamo sentito la voce del Signore dire che tu sei il suo Figlio prediletto, in cui si compiaciuto. Lavete sentita?. S, cinque o sei settimane fa. Una voce dal cielo. Dannazione, lhanno sentita tutti tranne me?. Abbi piet di noi, Ges disse uno dei due. S, abbi piet. Allora Ges smont dal suo cammello, pos le mani sugli occhi dei due e disse: V oi avete fede nel Signore, e avete sentito - come tutti gli abitanti della Giudea, evidentemente - che sono il suo figlio prediletto, in cui si compiaciuto. Tolse le mani e i due vecchi si guardarono intorno. Ditemi che cosa vedete. Loro guardavano senza dire nulla. Coraggio, parlate. I due si guardarono. Qualcosa non va? Riuscite a vedere, non vero?. Be, s rispose Abele. Ma pensavo che il mondo fosse pi colorato. Gi fece Crustus. Invece ... come dire... smorto. Mi feci avanti io. Siete ai margini del deserto della Giudea, uno dei posti pi morti, desolati e ostili della Terra. Cosa vi aspettavate?. Non lo so rispose Crustus. Qualcosa di pi. S, qualcosa di pi. Quello che colore ? chiese Abele. Marrone. E quello?. Anche. E quellaltro? Proprio l.... Marrone. Sei sicuro che non sia malva?. No, marrone. E.... Marrone anticipai. I due ex ciechi diedero una scrollata di spalle e se ne andarono borbottando tra loro. Eccellente guarigione comment Natanaele. Non ne avevo mai vista una migliore disse Filippo. Del resto, io sono nuovo. E Ges mont in sella, scuotendo il capo. Arrivati a Cana eravamo distrutti e affamati e pi che mai pronti a godere del banchetto, almeno la maggior parte di noi. Ges infatti non sapeva nulla della festa. Il matrimonio si teneva nel cortile di una casa molto spaziosa. Avvicinandoci ai cancelli udimmo tamburi e canti, e sentimmo il profumo

della carne speziata che arrostiva. Erano nozze con molti invitati, e due ragazzini attendevano fuori per occuparsi dei nostri cammelli. Dovevano avere dieci anni, e avevano i capelli ricci e ispidi: sembravano la brutta copia del sottoscritto e di Ges alla stessa et. A quanto pare stanno festeggiando le nozze di qualcuno osserv il mio amico. Vuoi che ti sistemi il cammello, signore? chiese il ragazzino addetto alle bestie. davvero un matrimonio disse Bart. Pensavo fossimo qui per aiutare Maddi. Vuoi che ti parcheggi il cammello, signore? chiese laltro, tirando le redini della mia cavalcatura. Ges mi lanci unocchiata. Dov Maddi? Non avevi detto che era malata?. E fra gli invitati risposi, strappando le redini al ragazzino. Hai detto che stava morendo. Tutti noi stiamo morendo, no? Voglio dire, se ci pensi bene.... Ghignai. Non puoi parcheggiare qui il tuo cammello, signore. Senti, ragazzino, non ho soldi da darti. Sparisci. Detesto consegnare il mio cammello ai parcheggiatori. Mi d sui nervi. Ho sempre paura di non rivederlo, o di trovarlo senza un dente o con un occhio fuori dallorbita. Quindi non sta morendo davvero?. Ehi, ragazzi fece lei, uscendo dal cancello. Maddi. Ges lanci in aria le braccia per la sorpresa. Era cos preso da lei che si scord di riafferrare le redini, e il suo cammello part. Cadde a terra a faccia in gi con un tonfo sordo e un sibilo. Io smontai con un balzo, i cani di Bart si misero ad abbaiare, Maddi corse da Ges, lo gir e gli prese la testa in grembo, mentre lui si sforzava di riprendere fiato. Filippo e Natanaele fecero segno alla gente che stava sbirciando attraverso il cancello per vedere il motivo di tanta confusione. Prima che avessi la possibilit di voltarmi, i due ragazzini saltarono in groppa ai nostri cammelli e svoltarono langolo diretti a Nod, o nel South Dakota, o in qualche altra localit di cui non conoscevo la collocazione. Maddi ripet Ges. Tu non sei malata. Dipende disse. Posso anche esserlo, se ci comporta unimposizione delle mani. Lui sorrise e arross. Mi sei mancata. Anche tu. Lo baci, e tenne le labbra incollate alle sue fino a quando non cominciai a sentirmi imbarazzato e gli altri discepoli non presero a schiarirsi la gola e a suggerire di andare a cercare una stanza con un colpo di tosse. Maddi si tir su e aiut Ges a rialzarsi. Venite, ragazzi disse. E poi, rivolta a Bart, aggiunse: Niente cani. Il corpulento cinico scroll le spalle e si sedette in strada in mezzo ai suoi discepoli. Io stavo allungando il collo nel tentativo di vedere dove avessero portato i nostri cammelli. Li sfiancheranno, e sono certo che non gli daranno da bere, n da mangiare. Chi? chiese Maddi. Quei parcheggiatori di cammelli. Biff, questo il matrimonio del mio fratello minore. Non poteva permettersi neanche il vino. Non ha ingaggiato nessuno che provvedesse ai cammelli. Bartolomeo si alz e radun le sue truppe. Li trovo io. E sincammin con passo pesante. Mangiammo carne di manzo e di montone, ogni genere di frutta e verdura, pasticci di fagioli e di

noci, formaggio e pane con olio doliva di prima spremitura. Seguirono canti e danze e, se non fosse stato per dei vecchi rompiscatole che se ne stavano in un angolo, nessuno avrebbe capito che mancava il vino. Quando la nostra gente danzava, lo faceva in gruppi numerosi che si disponevano in fila e in cerchio. Non a coppie. Cerano balli per uomini e balli per donne, e pochi a cui potevano partecipare entrambi i gruppi. Per questo la gente fissava Ges e Maddi: perch stavano decisamente ballando insieme. Mi ritirai in un angolo dove vidi sua sorella, Marta, che li osservava sbocconcellando un pezzo di pane con del formaggio di capra. Aveva venticinque anni ed era una versione pi bassa e robusta di Maddi, con gli stessi capelli castani dai riflessi ramati e gli stessi occhi azzurri, ma con una minore tendenza alla risata. Suo marito laveva ripudiata per grave racchiataggine, e adesso viveva a Betania con il fratello maggiore, Simone detto Lazzaro. Lavevo conosciuta quando eravamo bambini, e lei portava dei messaggi alla sorella da parte mia. Mi offr un pezzo di pane con il formaggio, e io accettai. Si far lapidare disse con il classico tono da sorella minore, lievemente acre e moderatamente geloso. Jakan un membro del Sinedrio. ancora un prepotente?. Peggio. Adesso ha anche il potere. La farebbe lapidare solo per dimostrare che pu farlo. Per aver ballato? Ma nemmeno i farisei.... Se qualcuno lavesse vista baciare Ges.... Allora, come stai? le chiesi per cambiare argomento. Adesso vivo da mio fratello Simone. Lho sentito. Ha la lebbra. Guarda, c la madre di Ges. Vado a salutarla. Non c vino a questo sposalizio disse Maria. Lo so. Strano, vero?. Giacomo rimase l accanto, accigliato, mentre abbracciavo sua madre. C anche Ges?. S. Oh, bene. Temevo che voi due vi foste fatti arrestare insieme a Giovanni. Scusa?. Feci un passi indietro e guardai Giacomo per avere spiegazioni. Mi sembrava molto pi adatto a comunicare brutte notizie. Non lavete saputo? Erode lha fatto sbattere in prigione per aver incitato la gente alla rivolta. Questa la scusa, comunque. stata sua moglie a pretendere che gli fosse chiusa la bocca. Era stanca di sentirsi dare della prostituta dai suoi discepoli. Sfiorai le spalle di Maria e mi allontanai. Vado a dire a Ges che siete qui. Lo trovai seduto in un angolo lontano del cortile; stava giocando con alcuni bambini. Una ragazzina aveva portato il suo coniglietto alle nozze, e Ges lo teneva in grembo e gli accarezzava le orecchie. Biff, vieni a sentire com morbido. Ges, Giovanni stato arrestato. Riconsegn lentamente la bestiola alla bambina e si alz in piedi. Quand successo?.

Non lo so con sicurezza. Poco dopo la nostra partenza, credo. Non avrei dovuto abbandonarlo. Non gli ho nemmeno detto che ce ne saremmo andati. Doveva succedere, amico. Glielavevo detto di lasciar perdere Erode, ma lui non ha voluto ascoltarmi. Non avresti potuto fare nulla. S, invece. Io sono il Figlio di Dio. Gi, saresti potuto andare in prigione con lui. Tua madre qui. Vai a parlarle. stata lei a dirmelo. Mentre la abbracciava, lei gli disse: Devi fare qualcosa per questa storia del vino. Dove lo tengono?. Giacomo gli tocc una spalla. Non ne hai portato dai lussureggianti vigneti di Gerico?. (Non mi piacque affatto sentirgli usare del sarcasmo contro Ges. Avevo sempre pensato di utilizzare la mia invenzione a scopo positivo, o per lo meno contro le persone che non mi piacevano.) Ges allontan delicatamente sua madre. Avrai il vino le disse. Quindi si diresse verso un lato della casa, dove lacqua da tavola era conservata in sei giare di pietra. Pochi minuti dopo torn con una brocca di vino e dei calici per tutti noi. Un grido attravers la folla, e improvvisamente la festa sembr salire di livello. Brocche e coppe vennero colmate, vuotate e riempite ancora, e chi si trovava vicino alle giare cominci a gridare al miracolo: Ges di Nazaret aveva tramutato lacqua in vino. Lo cercai, ma non riuscii a vederlo da nessuna parte. Essendo libero dal peccato sin da quando era venuto al mondo, non era molto bravo a sopportare il senso di colpa, pertanto si era allontanato da solo nel tentativo di placare il tormento che provava per larresto di Giovanni. Dopo alcune ore di astuzie e sotterfugi, riuscii a convincere Maddi a seguirmi fuori dal cancello posteriore. Vieni via con noi. Hai parlato con Ges. Hai visto il vino. lui. Lho sempre saputo, ma non posso venire con voi. Sono sposata. Io pensavo che volessi fare la pescatrice. E io che tu volessi diventare lidiota del villaggio. Sto ancora cercando il villaggio. Senti, fai in modo di farti ripudiare. Qualunque cosa faccia, in tal senso, potrebbe indurlo a uccidermi. Lho visto pronunciare sentenze contro gli imputati, Biff. Lho visto guidare le folle alle lapidazioni. Ho paura di lui. Io ho imparato a fabbricare veleni in Oriente. Sollevai le sopracciglia e ghignai. Che ne pensi?. Non ho intenzione di avvelenare il mio sposo. Trassi un sospiro, uno di quei sospiri esasperati che avevo imparato da mia madre. Allora lascialo e vieni via con noi, lontano da Gerusalemme, dove non pu raggiungerti. Dovr ripudiarti per salvare la faccia. Perch dovrei andarmene, Biff? Per seguire un uomo che non mi vuole, e che - anche se mi volesse - non mi prenderebbe?. Non sapevo che cosa dire, stava girando il coltello nella piaga. Mi guardai i sandali e finsi di avere qualcosa in gola. Mi venne vicina, mi mise le braccia intorno al collo e pos la testa contro il mio petto. Mi dispiace disse. Lo so. Mi siete mancati entrambi, ma mi sei mancato anche tu.

Lo so. Non verr a letto con te. Lo so. Allora, per favore, smetti di strofinarmelo addosso. Certo. In quel momento Ges usc dal cancello incespicando e ci invest, ma riuscimmo a restare in piedi e a sorreggerlo. Aveva con s il coniglietto della bambina; lo teneva contro una guancia, e una zampa posteriore ciondolava libera. Era gloriosamente ubriaco. Sapete una cosa? ci disse. Adoro i conigli. Non faticano, non abbaiano mai. A partire da questo momento, dichiaro che ogni volta che mi succeder qualcosa di brutto ci saranno in giro dei conigli. Cos sar scritto. Avanti, Biff: scrivi. Mi fece segno da dietro il coniglietto, poi si volt e fece per riattraversare il cancello. Dov quel fottutissimo vino? Qui c un coniglio assetato!. Non vorrai perderti una cosa simile dissi a Maddi. Coniglietti!. Rise. La mia musica preferita. Mi far sentire disse. Dove starete?. Non ne ho idea. Mi far viva. Era mezzanotte, la festa si avviava alla conclusione e noi discepoli eravamo seduti in strada davanti alla casa. Ges aveva perso i sensi e Bartolomeo gli aveva messo un cagnolino sotto il capo come cuscino. Prima di andarsene, Giacomo ci aveva fatto capire palesemente che a Nazaret non eravamo i benvenuti. Ebbene? fece Filippo. Suppongo non sia possibile tornare da Giovanni. Mi dispiace, non sono riuscito a trovare i cammelli disse Bartolomeo. Mi hanno preso in giro per i miei capelli gialli si lament Natanaele. Pensavo fossi di Cana gli dissi. Non hai una famiglia con cui stare?. Peste. Peste ripetemmo in coro, annuendo. Capita. Credo che questi vi servano giunse una voce dalloscurit. Sollevammo gli occhi e vedemmo un uomo basso ma muscoloso, che usciva dal buio trainando le nostre cavalcature. I cammelli disse Natanaele. V ogliate accettare le mie scuse. I figli di mio fratello li hanno portati a casa nostra, a Cafarnao. Mi dispiace se ho impiegato tanto tempo per riportarveli. Mi alzai e mi consegn le redini. Hanno avuto cibo e acqua. Indic Ges, che stava russando sul suo terrier. Beve sempre cos?. Solo quando un grande profeta viene arrestato. Luomo annu. Ho sentito quello che ha fatto con il vino. Dicono che ha anche guarito uno storpio a Cana, oggi pomeriggio. vero?. Annuimmo tutti. Se non avete un posto dove stare, potete venire tutti a casa con me per un paio di giorni, a Cafarnao. Ve lo dobbiamo, se non altro per avervi preso i cammelli. Non abbiamo denaro. Allora vi sentirete a vostro agio. Io mi chiamo Andrea.

E cos diventammo sei.

26
Ovunque tu vada, trovi sempre qualcosa da imparare. Sulla strada per Cafarnao, ad esempio, scoprii che se metti un uomo ubriaco su un cammello e lo sbatacchi per qualche ora, alla fine tutto il veleno che ha ingerito viene fuori, da unestremit o dallaltra. Qualcuno dovr lavare quel cammello prima di entrare in citt osserv Andrea. Stavamo viaggiando lungo la costa del Mare di Galilea (che non affatto un mare). La luna era quasi piena e si rifletteva sulla superficie dellacqua, facendola sembrare una pozza di mercurio. Tocc a Natanaele pulire il cammello, in quanto nuovo arrivato ufficiale. (Ges non aveva ancora conosciuto Andrea e questi non aveva ancora accettato di unirsi a noi, quindi quel ruolo non gli spettava.) Visto lottimo lavoro che fece con lanimale, lasciammo a Natanaele anche il compito di ripulire Ges. Una volta immerso nellacqua, il Messia usc dal suo stato dincoscienza il tempo sufficiente per biascicare qualcosa come: Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il figlio delluomo non ha dove posare il capo. E cos triste disse Natanaele. S, lo feci io. Immergilo di nuovo. Ha ancora del vomito sulla barba. E cos al chiaro di luna, ripulito e gettato apaticamente su un cammello, Ges fece il suo ingresso a Cafarnao, dove sarebbe stato accolto come se fosse giunto a casa sua. Fuori! strill la vecchia. Vi voglio fuori da questa casa e da questa citt e, per quel che mimporta, fuori dalla Galilea. Era unalba splendida sul lago. Il cielo era dipinto di giallo e arancio, e lievi onde sciabordavano contro le chiglie dei pescherecci di Cafarnao. Il villaggio era a un tiro di schioppo (no, lo schioppo non lavevamo ancora, ma so cos) dallacqua, e il riflesso della luce dorata investiva le pareti di pietra nera delle case, quasi danzasse al richiamo dei gabbiani e al canto degli uccelli. Le case, tutte a un solo piano, erano ammassate in due grandi blocchi, con pareti in comune ed entrate su tutti i lati. Tra i due borghi passava una piccola strada principale. Lungo la via cerano delle botteghe, una fucina e, nella piccola piazza, una sinagoga che poteva contenere molti pi fedeli dei trecento che vivevano nella cittadina. Del resto, i villaggi lungo le sponde del lago erano vicinissimi luno allaltro, e probabilmente ledificio serviva diverse comunit. Non cera una piazza centrale intorno al pozzo, come invece accadeva in molti paesi dellentroterra, poich la gente si riforniva al lago o alla vicina sorgente, da cui lacqua limpida e fredda sgorgava formando un poderoso zampillo. Andrea ci aveva depositati a casa di suo fratello Pietro, e ceravamo addormentati nellampia stanza in mezzo ai bambini: poche ore dopo, per, la suocera di Pietro si era svegliata ed era venuta a dirci che dovevamo andarcene. Ges si teneva la testa con entrambe le mani, quasi temesse che potesse cadergli dal collo. Non voglio scrocconi e fannulloni in casa mia grid la vecchia, mentre ci tirava dietro la mia sacca. Acc. Ges indietreggi per il baccano. Siamo a Cafarnao, amico. Un uomo di nome Andrea ci ha portati qui perch i suoi nipoti avevano rubato i nostri cammelli. Hai detto che Maddi stava per morire. Avresti lasciato Giovanni, se ti avessi detto semplicemente che Maddi voleva incontrarti?.

No. Fece un sorriso sognante. stato bello rivederla. Poi il sorriso lasci il posto a uno sguardo arcigno. Viva. Giovanni non ha voluto ascoltarci. Hai trascorso oltre un mese nel deserto, e non hai visto tutti i soldati e persino gli scribi nascosti tra la folla che trascrivevano quello che diceva. Doveva succedere. Allora avresti dovuto avvertire mio cugino!. Lho fatto. Ogni giorno. Non ha voluto sentir ragioni, non pi di quanto avresti fatto tu. Dobbiamo tornare in Giudea. I seguaci di Giovanni.... Adesso seguiranno te. Basta con i preparativi, Ges. Lui annu e guard il terreno davanti ai suoi piedi. ora. Dove sono gli altri?. Ho mandato Filippo e Natanaele a Zippori perch vendessero i cammelli. Bartolomeo sta dormendo con i cani in mezzo alle canne. Ci servono pi discepoli. Siamo al verde, amico. Ci servono discepoli che abbiano unoccupazione. Unora dopo eravamo sulla costa, vicino al punto in cui Andrea e il fratello stavano gettando le reti. Pietro era pi alto e pi magro e aveva una chioma grigia addirittura pi sconvolta di quella del Battista; Andrea, invece, si pettinava i capelli scuri allindietro e li legava con un cordino, perch non gli andassero davanti al viso quando era in acqua. Erano entrambi nudi: gli uomini pescavano cos, quando si trovavano vicino a riva. Avevo usato della corteccia per preparare un rimedio per lemicrania di Ges, e capii che stava funzionando, anche se forse non abbastanza. Lo spinsi verso la costa. Non sono pronto per questo. Mi sento uno schifo. Chiedi a loro. Andrea chiam. Grazie di averci portati a casa con te. E grazie anche a te, Pietro. Mia suocera vi ha gettati fuori? chiese questultimo. Gett la sua rete e aspett che scendesse sul fondo, poi si tuff nel lago per prenderla. Dentro cera un pesciolino. Lo tir fuori e lo ributt in acqua. Cresci gli disse. Tu sai chi sono? chiese Ges. Lho sentito dire. Andrea sostiene che hai trasformato lacqua in vino. E che hai curato il cieco e lo storpio. Pensa che porterai il Regno sulla Terra. E tu che cosa pensi?. Che mio fratello minore pi intelligente di me, pertanto mi fido di quello che dice. Vieni con noi. Stiamo andando ad annunciare lavvento del Regno. E abbiamo bisogno di aiuto. Che cosa possiamo fare? Siamo solo pescatori. Venite con me e far di voi dei pescatori di uomini. Andrea guard il fratello, che era ancora in piedi nellacqua. Pietro scroll le spalle e scosse il capo. Andrea mi guard, scroll le spalle e scosse il capo. Non capiscono dissi a Ges. E cos, dopo che il mio amico ebbe messo qualcosa sotto i denti, schiacciato un pisolino e spiegato che cosa diavolo fossero i pescatori di uomini, diventammo sette.

Questi sono nostri soci disse Pietro, mentre lo seguivamo in tutta fretta lungo la costa. Sono i proprietari delle navi su cui lavoriamo io e Andrea. Non possiamo andare a diffondere la buona novella se non ci sono anche loro. Arrivammo in un altro piccolo villaggio, e Pietro indic due fratelli che stavano adattando un nuovo scalmo al capo di banda di un peschereccio. Uno era magro e spigoloso, con i capelli corvini e la barba tagliata a formare delle punte malvagie: Giacomo. Laltro era pi vecchio, pi grosso, pi morbido, con torace e spalle imponenti ma con mani piccole e polsi sottili, e aveva una frangia di capelli castani screziati di grigio intorno alla pelata bruciata dal sole: Giovanni. Solo un suggerimento disse Pietro a Ges. Non accennare a quella storia dei pescatori di uomini. Presto far buio; non avrai modo di spiegare, se vogliamo arrivare a casa in tempo per la cena. Gi feci io parla soltanto dei miracoli e del Regno. Di qualcosa del tuo Spirito Santo, ma non esagerare finch non avranno accettato di unirsi a noi. Io quella cosa dello Spirito Santo non lho ancora capita disse Pietro. Non c problema, ci torneremo sopra domani. Mentre andavamo verso i fratelli, udimmo un fruscio tra i cespugli vicini, e tre mucchi di stracci vennero a mettersi sul nostro cammino. Abbi piet di noi, rabbi disse uno dei tre mucchi. Lebbrosi. (E qui devo dire qualcosa: Ges mi aveva parlato del potere dellamore e di tutto il resto, e sapevo bene che la Divina Scintilla che splendeva in quelle persone era identica alla mia, quindi non avrei dovuto permettere che la presenza dei lebbrosi mi infastidisse. Sapevo che considerarli immondi secondo la legge era ingiusto, cos comera ingiusto il trattamento che i bramini riservavano ai paria. E ho guardato abbastanza televisione da sapere che voi probabilmente adesso non li chiamereste nemmeno lebbrosi, per non ferire i loro sentimenti. Piuttosto li definireste dei disabili che perdono i pezzi, o qualcosa del genere. Detto ci, per quante guarigioni vedessi, i lebbrosi riuscivano sempre a farmi venire i brividi. Ed una cosa che non ho mai superato.) Che cosa volete? chiese loro Ges. Che possa alleviare le nostre sofferenze rispose un mucchio di stracci con voce di donna. Amico gli dissi io vado a dare unocchiata allacqua. Penso che abbia bisogno daiuto aggiunse Pietro. Venite a me disse il Messia ai lebbrosi. E i tre si fecero avanti, fluendo come un liquido. Ges impose le mani su di loro e parl in tono estremamente pacato. Passarono alcuni minuti, durante i quali io e Pietro studiammo seriamente una rana che avevamo notato sulla riva: poi sentii la voce del Messia pronunciare: Adesso andate e dite ai sacerdoti che non siete pi immondi, e che dovete avere accesso al Tempio. E riferite loro chi vi ha mandato. I lebbrosi gettarono via gli stracci e lodarono Ges, mentre si allontanavano indietreggiando. Sembravano persone assolutamente normali che casualmente erano vestite di cenci ridotti a brandelli. Quando Pietro e io raggiungemmo Ges, Giacomo e Giovanni erano gi al suo fianco. Ho toccato quei tre, che si diceva fossero immondi disse ai due fratelli. Per la legge mosaica, adesso era immondo anche lui. Giacomo fece un passo avanti e lo prese per lavambraccio, alla maniera dei Romani. Uno di

quei tre era nostro fratello. Venite con noi intervenni e vi renderemo fabbricatori di scalmi per uomini. E che accidenti significa? chiese Ges. quello che stavano facendo quando siamo comparsi noi. Stavano costruendo uno scalmo. Ora lo capisci quanto suona stupido?. Non la stessa cosa. E cos diventammo nove. Venduti i cammelli, Filippo e Natanaele tornarono con il denaro sufficiente a sfamare i discepoli e lintera famiglia di Pietro, cos la suocera strillona di questultimo - si chiamava Ester - ci permise di restare, a patto che Bartolomeo e i cani dormissero fuori. Cafarnao divenne la nostra base operativa: da l partivamo per viaggi di uno o due giorni in tutta la Galilea, durante i quali Ges predicava e compiva miracoli. La notizia dellavvento del Regno si diffuse in tutta la regione, e dopo solo pochi mesi cominciarono a radunarsi vere e proprie folle per sentirlo parlare. Per lo Shabbat cercavamo sempre di essere a Cafarnao, per permettergli di insegnare alla sinagoga. E fu proprio questabitudine ad attirarci le attenzioni sbagliate. Una mattina dello Shabbat, un soldato romano ferm Ges mentre stava compiendo la breve camminata fino alla sinagoga. (Nessun ebreo poteva fare pi di mille passi dal tramonto del venerd fino al tramonto del sabato: mille in una volta, sintende. Non dovevi metterti a sommare quelli che facevi durante il giorno... altrimenti ci sarebbero stati tantissimi ebrei in giro per le strade, fermi, in attesa del calar del sole. Sarebbe stato imbarazzante. Dun tratto, mi sento felice che i farisei non ci avessero pensato.) Non era un mero legionario, bens un centurione con la cresta sullelmo e laquila sulla corazza, i segni distintivi del comandante di legione. Era in sella a un alto cavallo bianco che sembrava addestrato per il combattimento. Era vecchio per essere un soldato: doveva avere una sessantina danni, e quando si tolse lelmo mostr di avere i capelli completamente bianchi. Ma era forte, e lo spadino che portava in vita aveva unaria pericolosa. Non lo riconobbi fino a quando non ebbe rivolto la parola a Ges, in un perfetto aramaico privo di accenti. Ges di Nazaret disse il romano. Ti ricordi di me?. Justus fece lui. Di Zippori. Gaius Justus Gallicus. Sono a Tiberiade, adesso, e comando la Sesta Legione. Ho bisogno del tuo aiuto, Ges figlio di Giuseppe. Che cosa posso fare?. Si guard intorno. Tutti i discepoli, tranne Bartolomeo e il sottoscritto, erano riusciti a svignarsela quando il romano si era avvicinato. Ti ho visto risvegliare un morto e farlo parlare. Ho sentito delle cose che hai compiuto in tutta la Galilea: le guarigioni, i miracoli. Ho un servo malato. Tormentato da una paralisi. Riesce a malapena a respirare e non posso vederlo soffrire. Non ti chiedo di rompere lo Shabbat per venire a Tiberiade, ma sono convinto che tu possa guarirlo, anche da qui. Justus si gett in ginocchio davanti a Ges. Non avevo mai visto un romano fare una cosa simile nei confronti di un ebreo, n mi capit pi in seguito. Luomo di cui ti parlo un mio amico. Ges gli tocc la tempia e vidi la paura abbandonare il viso del soldato. Tante volte avevo assistito a una scena simile.

Sia fatto secondo la tua fede disse il mio amico. stato fatto, alzati, Gaius Justus Gallicus. Il centurione sorrise, poi si alz e lo guard negli occhi. Avrei dovuto crocifiggere tuo padre, per giustiziare lassassino di quel soldato. Lo so. Grazie. Si rimise lelmo e mont in sella al suo cavallo. Poi mi guard per la prima volta. Che ne stato di quella piccola e graziosa rubacuori che bazzicava sempre con voi due?. Ci ha spezzato il cuore risposi. Justus rise. Stai attento, Ges di Nazaret disse. Quindi gir il cavallo e se ne and. Vai con Dio gli augur il mio amico. Bravo, Ges. cos che si fa vedere ai Romani che cosa accadr quando sar venuto il Regno. Taci, Biff. Oh, quindi lhai ingannato. Lui arriver a casa e scoprir che il suo amico ancora messo male. Ricordi quello che ti dissi davanti alla porta del monastero di Gaspare? Che, se qualcuno avesse bussato, lavrei lasciato entrare?. Parabole! Io le detesto. Tiberiade era a unora di cavalcata veloce da Cafarnao, pertanto entro il mattino successivo avevamo gi ricevuto notizie dalla guarnigione: il servo di Justus era guarito. Non avevamo neanche avuto il tempo di finire la nostra colazione, che quattro farisei si presentarono a casa di Pietro chiedendo di Ges. Hai compiuto una guarigione durante lo Shabbat? chiese il pi anziano. Aveva la barba bianca e indossava il suo scialle da preghiera e i filatteri, che portava avvolti intorno alla fronte e al braccio sinistro. (Che sfigato. Certo, i filatteri li avevamo tutti - ogni ragazzo li riceveva dopo i tredici anni, ma fingeva di perderli dopo qualche settimana e non li metteva mai. Tanto valeva metterti un cartello con la scritta: Salve, sono un pio sfigato. Quello che portava legato sulla fronte era una scatoletta di cuoio delle dimensioni di un pugno, e conteneva preghiere scritte su pergamene... Sembrava che qualcuno gli avesse legato una scatola sulla fronte... devo aggiungere altro?) Bei filatteri dissi. I discepoli risero. Natanaele era bravissimo a imitare il raglio dellasino. Hai infranto lo Shabbat disse il fariseo. Io posso farlo. Sono il Figlio di Dio. Oh, vaffanculo esclam Filippo. Bel modo di farli abituare allidea, Ges. Lo Shabbat seguente un uomo con una mano paralizzata si present alla sinagoga mentre Ges predicava. Dopo il sermone, sotto gli occhi di cinquanta farisei venuti appositamente a Cafarnao per controllare che non si ripetessero le stesse cose, il Messia disse al poveretto che i suoi peccati erano perdonati, e gli guar la mano malata. Come avvoltoi che piombano su una carogna, lindomani mattina i farisei si presentarono a casa di Pietro. Nessuno allinfuori di Dio pu perdonare i peccati dichiar colui che avevano scelto come portavoce.

Davvero disse Ges. Quindi non puoi perdonare qualcuno che pecca contro di te?. Soltanto Dio pu farlo. Lo terr a mente. E adesso andatevene, a meno che non siate qui per ascoltare la buona novella. Rientr in casa e chiuse la porta. Tu, Ges figlio di Giuseppe, sei un blasfemo... grid il fariseo. Io ero l, di fronte a lui. So che non avrei dovuto farlo, ma gli diedi un colpetto. Non alla bocca: no, niente del genere. Ai filatteri. La scatoletta di cuoio si apr per limpatto e le strisce di pergamena caddero lentamente a terra. Ero stato cos veloce che probabilmente pens si fosse trattato di un evento soprannaturale. Un grido si lev dal gruppo alle sue spalle: protestavano, gridavano che non potevo fare una cosa simile e che meritavo di essere lapidato, fustigato, eccetera eccetera. La mia tolleranza buddhista si faceva sempre pi debole. Cos lo colpii di nuovo, al naso. Questa volta fin a terra. Due dei suoi lo afferrarono, e un altro davanti alla folla infil una mano nella fusciacca per cercare qualcosa. Sapevo che mi sarebbero stati addosso in un lampo, se avessero voluto, ma non mi sembravano queste le loro intenzioni. Codardi. Afferrai luomo che stava estraendo il pugnale, glielo tolsi e conficcai la lama tra i sassi della casa di Pietro, rompendola. Quindi, gli restituii il manico. Andatevene dissi in tono pacato. Obbedirono tutti. Io entrai per dare unocchiata a Ges e agli altri. Sai una cosa, amico? dissi. Credo sia giunto il momento di ampliare la portata del tuo ministero. Hai un sacco di seguaci, qui. Forse dovremmo spostarci sullaltro lato del lago. O dovremmo lasciare la Galilea per un po. Stai suggerendo di predicare ai gentili? chiese Natanaele. Ha ragione disse Ges. Biff ha ragione. Cos sar scritto conclusi. Giacomo e Giovanni possedevano unimbarcazione soltanto, grande abbastanza da contenere tutti noi e i cani di Bartolomeo. Era ancorata a Magdala, a due ore di cammino da Cafarnao, a sud. Partimmo una mattina molto presto, per evitare di essere fermati nei villaggi lungo la strada. Ges aveva deciso di portare la buona novella ai gentili, pertanto avremmo attraversato il lago per raggiungere la citt di Gadara, nella Decapoli. Era l che tenevano i gentili. Mentre aspettavamo sulla costa di Magdala, una folla di donne radunatasi per fare il bucato si raccolse intorno a Ges, supplicandolo di raccontare del Regno che sarebbe venuto. Notai l vicino un giovane esattore delle tasse seduto al suo tavolo, allombra di un canneto. Stava ascoltando il mio amico, ma mi accorsi che il suo sguardo seguiva anche i posteriori delle donne. Lo avvicinai con cautela. straordinario, non vero?. S, straordinario. Doveva avere ventanni, era magro e aveva morbidi capelli castani, un accenno di barba e occhi marrone chiaro. Qual il tuo nome, pubblicano?. Matteo rispose. Figlio di Alfeo. Scherzi? Anche mio padre si chiama cos. Ascolta: suppongo tu sappia leggere, scrivere e cose del genere....

Oh, s. Non sei sposato, vero?. No. Ero promesso a una giovane, ma prima del matrimonio i suoi genitori le hanno fatto sposare un ricco vedovo. Che tristezza. Immagino che avrai il cuore in pezzi. Davvero triste. Vedi quelle donne? Ce ne sono sempre intorno a Ges. Ed ecco la parte migliore: lui celibe. Non ne vuole nessuna. Gli interessa soltanto salvare lumanit e portare il Regno di Dio sulla Terra. Il che interessa anche a noi, naturalmente. Ma le donne... suppongo tu lo veda da solo. Devessere stupendo. S, grandioso. Stiamo andando nella Decapoli. Perch non ti unisci a noi?. Non posso. Mi hanno affidato il compito di riscuotere le tasse di tutta la costa. Quello il Messia, Matteo. Il Messia. Pensaci bene. Tu e il Messia. Non lo so. Donne. Il Regno. Hai sentito dellacqua trasformata in vino. Devo proprio.... Hai mai assaggiato la pancetta affumicata, Matteo?. Pancetta? Non si ricava dai maiali? Non un cibo immondo?. Ges il Messia e dice che okay. la cosa migliore che il nostro palato abbia mai assaggiato. Le donne ladorano. Noi la mangiamo tutte le mattine. Con le donne. Sul serio. Devo finire qui. Allora fallo. Ecco, vorrei che tu facessi una cosa per me. Da sopra la sua spalla guardai il libro mastro e gli indicai alcuni nomi. Ci vediamo alla nave quando sarai pronto, Matteo. Tornai sulla costa, dove Giacomo e Giovanni avevano avvicinato la nave quel tanto che ci permetteva di raggiungerla a piedi. Ges fin di benedire le donne e le rimand al loro bucato con una parabola sulle macchie. Gentiluomini chiamai. Chiedo scusa Giacomo, Giovanni. .. dico anche a voi, Pietro e Andrea. Per questa stagione non dovrete preoccuparvi delle tasse. Me ne sono occupato io. Cosa? fece Pietro. E dove hai preso i soldi per...?. Mi voltai e indicai Matteo con un cenno. Veniva di corsa verso la riva. Questo bravo giovane un pubblicano e si chiama Matteo. qui per unirsi a noi. Venne a mettersi accanto a me con un ghigno da idiota, mentre cercava di riprendere fiato. Salve disse, salutando debolmente con la mano. Benvenuto, Matteo lo accolse Ges. Sono tutti benvenuti nel Regno. Quindi scosse il capo e si avvi verso la barca. Ti vuole bene, ragazzo dissi a Matteo. Ti vuole bene. E fu cos che diventammo dieci. Ges si addorment su un mucchio di reti con il largo cappello di paglia di Pietro calato sul viso. Prima di mettermi a dormire cullato dal moto delle onde, mandai Filippo a poppa affinch spiegasse a Matteo i concetti di Regno e Spirito Santo. (Pensavo che la sua perspicacia per i numeri potesse essere utile, dovendo parlare con un esattore delle tasse.) Le due coppie di fratelli conducevano la barca, molto larga e corredata di una piccola vela, e molto, molto lenta. Eravamo circa a met lago, quando sentii dire a Pietro: Non mi piace. C aria di burrasca.

Mi tirai su a sedere e guardai il cielo: in effetti stavano giungendo nuvole nere da sopra le colline, a est. Erano basse e veloci, e al loro passaggio afferravano gli alberi con lampi simili ad artigli. Improvvisamente unonda super il basso capo di banda e mi inzupp completamente. Non mi piace, dovremmo tornare indietro disse Pietro, mentre venivamo sferzati da una cortina di pioggia. La barca troppo piena e il tiraggio troppo basso per affrontare una tempesta. Non va bene. Non va bene. Non va bene cantilenava Natanaele. I cani di Bartolomeo abbaiavano e ululavano al vento. Giacomo e Giovanni orientarono la vela e calarono i remi in acqua. Pietro si spost a poppa per aiutare Giovanni con il lungo remo timoniere. Unaltra onda sinfranse sul capo di banda, portandosi via un discepolo di Bart, un terrier rognoso. Lacqua sul fondo della barca ci arrivava a met stinco. Afferrai un secchio e cominciai a gettarla fuori bordo, facendo segno a Filippo di darmi una mano, ma questi era vittima di uno dei pi rapidi casi di mal di mare che avessi mai visto, e stava vomitando dal fianco della barca. Un lampo colp lalbero e accese ogni cosa di una luce bianca fosforescente. Lesplosione fu istantanea e mi fece fischiare le orecchie. Un sandalo di Ges mi pass accanto galleggiando sul fondo. Siamo condannati! piagnucol Bart. Condannati!. Ges tir indietro il cappello di paglia e guard il caos intorno a lui. Oh, uomini di poca fede disse. Agit una mano in aria e la burrasca cess. Cos. Le nuvole nere furono risucchiate oltre le colline, lacqua si calm e il sole torn a splendere luminoso, e caldo abbastanza da far uscire il vapore dai nostri vestiti. Allungai un braccio oltre il fianco e afferrai il cagnolino che nuotava tra le onde, ora lunghe e basse. Ges si cal di nuovo il cappello sul viso. Quello nuovo sta guardando? mi chiese in un sussurro. S. rimasto impressionato?. E a bocca aperta. Sembra colpito. Fantastico. Svegliami quando arriviamo. Lo svegliai poco prima di raggiungere Gadara, perch cera un gigante folle che ci aspettava a riva. Aveva la schiuma alla bocca, urlava e lanciava sassi, e di tanto in tanto mangiava una manciata di terra. Ferma la barca, Pietro dissi. Avevamo abbassato la vela e stavamo avanzando a remi. Dovrei svegliare il maestro disse Pietro. No, va tutto bene. Ho lautorit di far fermare la barca nel caso si presentassero dei folli con la schiuma alla bocca. Nondimeno, con il piede diedi un lieve colpetto al Messia addormentato. Ges, forse dovresti dare unocchiata a questo tizio. Guarda, Pietro disse Andrea indicando il pazzo. Ha i capelli come i tuoi. Ges si tir su a sedere, spinse indietro il cappello da pescatore e lanci unocchiata alla riva. Andiamo avanti disse. Sei sicuro?. I sassi cominciavano ad arrivare nella barca. Certo. davvero grosso osserv Matteo, senza che ce ne fosse bisogno. Ed pazzo disse Natanaele, per non essere da meno nel dire ovviet. Sta soffrendo dichiar Ges. Andiamo avanti. Un sasso grande quanto la mia testa colp lalbero e rimbalz in acqua. Ti strapper le gambe e ti

prender la testa a calci mentre ti trascini in giro fino a morire dissanguato disse il gigante. Sicuro che non vuoi procedere a nuoto? chiese Pietro, schivando un sasso. Una bella nuotata rinfrescante dopo il pisolino? sugger Giacomo. Matteo, in piedi a poppa, si schiar la gola. Che cos un uomo tormentato in confronto alla quiete dopo la tempesta? Eravate nella mia stessa barca?. Andiamo avanti disse Pietro. E cos facemmo, una grande barca carica con a bordo Ges, Matteo e noialtri otto miscredenti pezzi di merda. Ges scese a terra non appena giungemmo a riva. And dritto dal folle, che aveva tutta laria di poter fracassare la testa del Messia con una sola mano. Indosso aveva sudici stracci ridotti a brandelli, i denti erano spezzati e sanguinanti per aver mangiato le zolle di terra. Il viso era contorto e pieno di bolle, come se avesse dei grossi vermi sotto la pelle che tentavano di uscire. I capelli spettinati formavano un enorme groviglio grigiastro, e somigliavano a quelli di Pietro. Abbi piet di me disse il folle. La voce gli ronzava nella gola come un coro di locuste. Scivolai gi dalla barca seguito silenziosamente dagli altri, e insieme raggiungemmo Ges. Come ti chiami, demone? gli chiese il mio amico. Tu come vuoi che mi chiami?. Sai, mi sempre piaciuto il nome Harvey. Dimmi un po se non una coincidenza. Io mi chiamo proprio Harvey. Mi stai prendendo in giro, non vero?. S rispose il demone, domato. Il mio nome Legione, perch qui dentro siamo in parecchi. Esci da questo corpo, Legione comand il mio amico. Lascia questomone. L vicino cera un branco di maiali, che facevano cose da maiali. (Non so cosa stessero facendo. Sono ebreo, che cosa posso conoscere dei suini oltre alla pancetta?) Un enorme bagliore verde usc dalla bocca di Legione, girando nellaria come fumo, e poi si abbatt sui maiali come una nuvola. In un istante fu risucchiato dalle narici dei porcellini, che cominciarono a sbavare e a fare rumori di locuste. Andatevene disse Ges. E con ci i maiali corsero nel lago, presero enormi boccate dacqua e, dopo aver scalciato un pochino, morirono annegati. Erano forse cinquanta, e adesso si muovevano su e gi sulle onde lunghe. Come posso ringraziarti? chiese il gigante con la schiuma alla bocca, che non sbavava pi ma era sempre immenso. Racconta laccaduto alla gente della tua terra. Di loro che il Figlio di Dio venuto a portare la buona novella dello Spirito Santo. Magari datti una pulita, prima osservai. E cos il mostro se ne and, con il suo passo pesante. Era addirittura pi grosso del nostro Bartolomeo, e aveva un odore peggiore - cosa che mai avrei ritenuto possibile. Ci sedemmo sulla spiaggia e ci dividemmo un po di pane e vino, quando sentimmo la folla che si avvicinava dalle colline. Le buone nuove si diffondono in fretta disse Matteo, il cui entusiasmo da sbarbatello cominciava a darmi seriamente sui nervi. Chi ha ucciso i nostri maiali?. La folla era armata di rastrelli, forconi e falci, e non aveva laria di essere venuta sin l per ascoltare il Vangelo.

Fottuti bastardi!. Uccidiamoli!. Torniamo sulla barca disse Ges. Oh, uomini di poca.... Il commento di Matteo fu interrotto da Bart, che lo afferr per il colletto e lo trascin lungo la spiaggia fino allimbarcazione. I fratelli avevano gi spinto la barca al largo, ed erano immersi nellacqua fino al torace. Salirono a bordo, e Giacomo e Giovanni prepararono i remi mentre Pietro e Andrea ci aiutavano a montare. Afferrammo per la collottola i discepoli di Bart finiti in acqua e salpammo proprio quando cominciava a cadere la pioggia. Guardammo tutti Ges. Be? fece lui. Se fossero stati ebrei questa cosa dei maiali avrebbe funzionato alla grande. Non sono pratico con i gentili. Un messaggero ci stava aspettando, quando arrivammo a Magdala. Filippo srotol una pergamena e lesse. un invito a cena a Betania, Ges, durante la settimana della Pasqua. Un membro illustre del Sinedrio richiede la tua presenza a casa sua, per discutere del tuo meraviglioso ministero. E firmato Jakan, figlio di Iban di Nazaret. Il marito di Maddi. Il leccapiedi. Non male come primo giorno, eh, amico? dissi a Matteo.

27
Ieri sera io e langelo abbiamo guardato per la seconda volta Guerre stellari in tv, e alla fine glielho dovuto chiedere. Ti sei mai trovato in presenza di Dio, Raziel?. Certo. E hai limpressione che la sua voce somigli a quella di James Earl Jones?. Chi sarebbe?. Darth Fener. Rest un momento in ascolto, mentre Darth Fener minacciava qualcuno. S, un pochino. Ma non ha il respiro cos pesante. E hai visto il Suo volto. S. nero?. Non sono autorizzato a dare questo genere di informazioni. cos, vero? Altrimenti avresti risposto di no. Non sono autorizzato a dare questo genere di informazioni. nero. E non porta un cappello come quello. Ah-ah!. Sto solo dicendo che non porta il cappello. Nientaltro. Lo sapevo. Non mi va pi di guardare questa roba. Cambi canale. E Dio (o qualcuno che aveva una voce molto simile alla sua) disse: Questa la CNN. Entrammo a Gerusalemme attraverso la porta detta cruna dellago, dove dovevi abbassarti per riuscire a passare, e uscimmo attraverso la porta dorata. Quindi attraversammo la valle del Cedron e salimmo sul Monte degli Ulivi, diretti a Betania. Avevamo lasciato i fratelli e Matteo, perch dovevano lavorare, e Bartolomeo, per via della puzza. La sua scarsa igiene personale aveva cominciato ad attirargli le attenzioni dei farisei di Cafarnao, e non volevamo causare ulteriori problemi visto che stavamo entrando nella tana del nemico. Filippo e Natanaele si unirono a noi, ma si fermarono in una radura sul Monte degli Ulivi, lorto del Getsemani, dove cerano una piccola grotta e un frantoio. Ges prov a convincermi a restare con loro, ma insistei per seguirlo. Me la caver disse. Non ancora giunta la mia ora. Jakan non prover a farmi del male. Si tratta solo di una cena. Non sono preoccupato per la tua sicurezza. Voglio solo vedere Maddi. Ed era vero, ma in effetti temevo anche per la sua incolumit. In ogni caso, non lavrei lasciato andare da solo. Jakan venne ad accoglierci al cancello con una tunica bianca nuova e una fusciacca blu. Era tarchiato, ma non grasso come mi sarei aspettato, ed era alto allincirca come me. La barba era lunga e nera, ma tagliata diritta allaltezza delle clavicole. Portava il cappellino di lino a punta indossato da tanti farisei, quindi non avrei saputo dire se avesse perso i capelli. La frangia che spuntava era color castano scuro, cos come gli occhi. La cosa pi spaventosa - e forse anche la pi sorprendente -

era il barlume dintelligenza che splendeva sul suo volto. Non cera, quando eravamo ragazzini. Forse glielaveva trasmessa Maddi, dopo diciassette anni di matrimonio. Venite, compagni nazareni. Benvenuti a casa mia. Dentro ci sono degli amici che desideravano incontrarvi. Ci guid attraverso la porta in una stanza ampia, abbastanza da contenere le due case che condividevamo a Cafarnao. Il pavimento era rivestito di piastrelle, e negli angoli era decorato da motivi a spirale rossi e turchesi (niente immagini, naturalmente). Cera un lungo tavolo in stile romano, a cui sedevano altri cinque uomini, tutti vestiti come il padrone di casa. (Nelle case ebraiche i tavoli erano molto bassi e i commensali si sdraiavano sui cuscini o sul pavimento.) Maddi non si vedeva da nessuna parte, ma una serva ci port delle capienti brocche dacqua con dei catini perch ci lavassimo le mani. Questacqua lasciala stare, okay, Ges? disse Jakan con un sorriso. Non possiamo lavarci con il vino. Present tutti i commensali, aggiungendo un elaborato titolo a ciascun nome - titoli incomprensibili, ma che sicuramente indicavano la loro qualifica di membri del Sinedrio e del Consiglio dei farisei. Ci avevano teso unimboscata. Ci ricevettero con ogni cortesia e si diressero ai catini dacqua per lavarsi le mani prima di cena, senza perderci docchio mentre ci lavavamo e recitavamo una preghiera. Dopotutto, faceva parte del test. Ci sedemmo. La serva port via brocche e catini, e al loro posto port del vino. Allora disse il pi anziano dei farisei ho sentito dire che hai liberato alcune persone tormentate dai demoni, in Galilea. Grazie, stiamo passando una gradevole settimana della Pasqua. E voi? intervenni. Ges mi tir un calcio sotto il tavolo. S. Con il potere di mio padre ho alleviato le sofferenze di alcuni uomini che erano perseguitati dal maligno. Quando disse mio padre tutti i presenti presero a contorcersi. Notai un movimento sulla soglia di una porta alle spalle di Jakan. Era Maddi, che gesticolava come una pazza. Ma a quel punto suo marito prese la parola. Lattenzione si spost su di lui, e Maddi si nascose. Jakan si chin in avanti. Qualcuno sostiene che tu abbia scacciato quei demoni con il potere di Belzeb. E come potrei? ribatt Ges, che cominciava a infuriarsi. Come pu Satana scacciare Satana? Una casa divisa non pu stare in piedi. Ragazzi, sto morendo di fame dissi. Portate il cibo. Con lo spirito di Dio libero le persone dai demoni: da ci potete capire che il Regno venuto. Non volevano sentire cose simili. Diamine, nemmeno io volevo sentirle: non l. Se Ges annunciava lavvento del Regno, allora affermava di essere il Messia, e per i farisei era blasfemia, un reato punibile con la morte. Una cosa era apprendere certe notizie di seconda mano, unaltra era farsele sbattere in faccia da Ges. Ma lui, come al solito, non aveva paura. Alcuni affermano che Giovanni Battista sia il Messia. Non c nessuno pi grande di Giovanni. Ma mio cugino non battezza con lo Spirito Santo. Io s. Si guardarono tra loro. Non avevano idea di che cosa stesse dicendo. Ges andava predicando la Divina Scintilla - lo Spirito Santo - da due anni, ma questo era un modo nuovo di pensare a Dio e al Regno: era un cambiamento. E quei legalisti avevano lavorato duramente per raggiungere le proprie posizioni di potere; non erano interessati ai cambiamenti.

Il cibo venne disposto sulla tavola e recitammo altre preghiere, quindi cominciammo a mangiare e per un po rimanemmo in silenzio. Maddi era ancora sulla porta alle spalle di Jakan, e gesticolava: faceva muovere una mano sullaltra, e con le sole labbra mi diceva qualcosa che avrei dovuto comprendere. Io volevo darle una cosa, ma dovevo vederla in privato. Era ovvio che il marito le aveva vietato di entrare nella sala. I tuoi discepoli non si lavano le mani prima di mangiare! disse uno dei farisei, un grassone con una cicatrice sullocchio. Bart, pensai. Non quello che entra nella bocca rende impuro luomo, ma quello che esce dalla bocca. Spezz un pane azzimo e lo intinse in una scodella dolio. Si riferisce alle bugie specificai. Lo so disse il vecchio. Tu stavi pensando a qualcosa di disgustoso, non mentire dissi. E i farisei si scambiarono la classica occhiata che voleva dire No, tocca a te, no, tocca a te. Ges mastic lentamente il suo pane e poi disse: Perch lavare lesterno dellurna, se il marciume dentro?. Come voi, brutti ipocriti marci! aggiunsi, con pi entusiasmo del necessario. Smettila di venire in mio aiuto! disse Ges. Scusa. Buono questo vino. Manischewitz?. Le mie grida evidentemente contribuirono a scuotere qualcun altro dal proprio malessere. Il vecchio fariseo disse: Tu frequenti i demoni, Ges di Nazaret. E questaltro, Levi, ha fatto sanguinare il naso a un fariseo e ha spezzato la lama di un coltello con la sola forza del pensiero, e nessuno lha visto muovere un dito. Ges mi guard, poi guard loro, e poi di nuovo me. Ti sei scordato di dirmi qualcosa?. Era fastidioso come le emorroidi, cos lho colpito. Sentii Maddi che ridacchiava nellaltra stanza. Ges si volt verso i leccapiedi. Levi, detto Biff, ha studiato larte dei soldati in Oriente. Sa muoversi rapidamente, ma non un demone. Mi alzai in piedi. Linvito parlava di una cena, non di un processo. Non un processo rispose Jakan, calmo. C giunta voce dei miracoli di Ges, e abbiamo sentito che infrange la Legge. V ogliamo semplicemente chiedergli in base a quale autorit fa queste cose. Questa una cena: altrimenti perch sareste qui?. Mi stavo ponendo la stessa domanda, ma Ges mi fece rimettere seduto con una spinta, e and avanti a rispondere alle loro accuse per altre due ore, inventando parabole e rigettandogli in faccia la loro piet. Mentre annunciava la parola di Dio, io compivo degli abili trucchetti con il pane e la verdura, tanto per prenderli in giro. Maddi si mise sulla porta e mi fece un segno, indicando freneticamente luscio principale e facendo dei gesti minacciosi, da cui capii che mi avrebbe spaccato la testa se non lavessi compresa nemmeno questa volta. Vogliate scusarmi, devo andare a parlare con un tizio a proposito di un cammello. Uscii. Non appena ebbi chiuso la porta alle mie spalle, fui investito dagli sputacchiamenti di una donna che sussurrava con veemenza. Bruttofigliodiputtanachecosacazzopensavitistessidicendo? Mi colp al braccio. Forte. Niente bacio? sussurrai.

Dove possiamo vederci, dopo?. Non possiamo. Ecco, prendi questo. Le diedi un sacchettino di cuoio. Dentro c una pergamena con tutte le istruzioni. Fai quello che c scritto. Ma io voglio parlare con voi due. E lo farai. Fai come ti ho detto. Io devo rientrare. Bastardo. Un altro pugno al braccio. Forte. Dimenticai quello che stavo facendo e rientrai in casa strofinandomi la spalla contusa. Levi, ti sei fatto male?. No, Jakan. Ma mi capita di stirarmi un muscolo della spalla quando mi scrollo di dosso questo mostro. La mia risposta non piacque affatto ai farisei. Mi resi conto che stavano aspettando che chiedessi dellacqua per poter ripetere il rituale del lavaggio delle mani prima di sedermi di nuovo a tavola. Rimasi l in piedi a pensare, mentre continuavo a massaggiarmi la spalla, in attesa. Quanto tempo occorreva per leggere un biglietto? Mi sembr uneternit, con gli occhi di quei farisei puntati addosso, ma sono certo che passarono solo pochi minuti. E poi arriv lurlo. Dalla stanza accanto, Maddi si lasci andare a un grido da vera virtuosa, lungo, acuto e forte: un misto di terrore, panico e follia. Mi chinai e sussurrai allorecchio di Ges: Reggimi il gioco. Non fare niente. Assolutamente niente. Ma.... Lurlo non cessava, e a vedere le facce dei commensali sembrava che qualcuno avesse gettato loro dei carboni ardenti in grembo. Maddi aveva molta resistenza. Prima che Jakan avesse il tempo di alzarsi per andare a investigare, apparve la mia ragazza - sempre urlando - con una deliziosa schiuma verde alla bocca, la veste strappata che pendeva a brandelli dal corpo striato di sangue. E il sangue le colava anche dagli angoli degli occhi. Url in faccia al suo sposo e fece roteare gli occhi, poi salt sul tavolo e prese a ringhiare, mentre scaraventava a terra con un calcio tutte le stoviglie di ceramica che incontrava, riducendole in cocci. La serva pass di corsa gridando: Lhanno presa i demoni, lhanno presa i demoni! e si precipit fuori dalla porta principale. Maddi ricominci a strillare, poi si mise a correre su e gi per il tavolo, urinando. (Idea grandiosa, non mi sarebbe mai venuta in mente.) I farisei, Jakan incluso, erano indietreggiati verso il muro, mentre Maddi si era sdraiata supina sulla tavola dimenandosi, ringhiando e urlando oscenit, schizzando il davanti delle loro vesti bianche di schiuma verde, urina e sangue. Diavoli! posseduta dai diavoli. E sono tanti, anche gridai. Sette disse lei tra un ringhio e laltro. Sembrerebbero sette, non vero Ges?. Lo afferrai per i capelli e lo feci annuire. Comunque non lo stava guardando nessuno, e adesso dal corpo di Maddi zampillavano due impressionanti fontane di schiuma verde, una dalla bocca e laltra dalle parti intime. (Unaltra splendida miglioria che mai mi sarebbe venuta in mente.) Quindi cominci ad avere delle convulsioni ritmiche, a cui facevano da contrappunto latrati e oscenit urlate. Jakan dissi educatamente grazie della cena. stato un piacere, ma adesso dobbiamo proprio andare. Afferrai Ges per il collo della veste e lo feci alzare. Lui stesso era un po perplesso. Non terrorizzato come il nostro ospite, ma perplesso.

Aspettate fece il padrone di casa. Pene di cane ulceroso! ringhi Maddi, senza rivolgersi a nessuno in particolare. Ma credo che sapessero tutti a chi si riferiva. Oh, daccordo, tenteremo di aiutarla. Ges, prendila per un braccio. Lo spinsi avanti e Maddi gli afferr un polso. Io andai dallaltra parte del tavolo e le presi laltro braccio. Dobbiamo portarla fuori da questa casa di contaminazione. Maddi affond le unghie nella mia carne quando la sollevai, e tir Ges fingendo di dimenarsi e lottare. La trascinai fuori dalla porta principale, nel cortile. Fai uno sforzo, okay? sussurr al Messia. Jakan e i farisei si ammucchiarono sulla porta. Dobbiamo portarla nel deserto per scacciare i demoni senza conseguenze gridai. La trascinai - in effetti trascinai anche Ges - in strada e chiusi il pesante cancello con un calcio. Maddi si rilass e si raddrizz. Dal petto le cadde una massa di schiuma verde. Non rilassarti, Maddi. Potrai farlo quando ci saremo allontanati un pochino. Brutto scopacapre mangiasuini!. Bene, questo lo spirito giusto. Ciao, Maddi la salut Ges, afferrandola per un braccio e aiutandomi finalmente a trascinarla. Credo sia andata molto bene, considerando il brevissimo preavviso commentai. Sai, i farisei sono ottimi come testimoni. Andiamo a casa di mio fratello sussurr lei. Da l potremo far sapere a Jakan che sono un caso incurabile. Molestatore di ratti! aggiunse poi a voce alta. Tranquilla, adesso non possono pi sentirci. Lo so. Ce lavevo con te. Perch hai impiegato diciassette anni a portarmi via da quella casa?. Il verde ti dona, te lavevo mai detto?. Devo supporre che quello che abbiamo fatto non sia molto etico osserv Ges. Amico, fingere una possessione demoniaca simile a un granellino di senapa. E come?. Non lo sai, vero? Non sembra esserci alcuna somiglianza, dico bene? Cos adesso capisci come ci sentiamo noi quando paragoni qualcosa a un granellino di senapa. Giunti a casa di Simone il Lebbroso, Ges entr per primo per evitare che la comparsa di Maddi spaventasse a morte suo fratello e sua sorella. Marta venne ad aprire. Shalom, Marta. Sono Ges figlio di Giuseppe di Nazaret. Ricordi le nozze di Cana? Ti ho portato tua sorella Maddi. Fammi pensare disse lei, tamburellando con ununghia sul mento mentre rastrellava la sua memoria sotto il cielo della notte. Tu sei quello che ha tramutato lacqua in vino? Il Figlio di Dio, giusto?. Non c bisogno di usare quel tono. Feci capolino da dietro la sua spalla. Ho dato a tua sorella una pomata che le ha fatto venire una specie di schiuma verde e rossa. In questo momento non ha proprio un bellaspetto. Sono certa che le si addice comment Marta con un sospiro esasperato. Entrate. Ci fece strada. Io rimasi sulla porta, mentre Ges si mise a sedere sul pavimento accanto al tavolo. Marta port la sorella in una stanza sul retro per aiutarla a darsi una ripulita. Era una casa piuttosto grande per i nostri standard, ma non quanto quella di Jakan. Pure, Simone se la passava bene per essere

figlio di un fabbro ferraio. Ma lui dovera? Vieni, siediti a tavola minvit Ges. No, sto bene dove sono. Che c?. Sai a chi appartiene questa casa?. Sicuro. Al fratello di Maddi, Simone. Lebbrosimone dissi a bassa voce. Vieni a sederti. Penser io a te. No. Sto bene qui. Proprio in quellistante Simone fece il suo ingresso dallaltra stanza con una brocca di vino e un vassoio con tre coppe, che teneva con le mani avvolte negli stracci. Del lino bianco gli copriva il viso e lasciava intravedere solo gli occhi, limpidi e azzurri come quelli di Maddi. Benvenuti, Ges e Levi. passato molto tempo. Lavevamo conosciuto da ragazzini, quando trascorrevamo tanto tempo a bighellonare intorno alla bottega del padre: pi grande di noi, allepoca stava gi imparando il mestiere del genitore, ed era quindi troppo maturo e serio per frequentarci. Lo ricordavo alto e forte, ma adesso la lebbra laveva fatto incurvare come una vecchia. Simone pos le coppe e vers da bere a tutti e tre. Io rimasi contro il muro, accanto alla porta. Marta non ama molto servire ci disse, quasi volesse scusarsi per il fatto che lo stava facendo lui. Mi ha detto che hai tramutato lacqua in vino, a Cana disse a Ges. Simone fece lui se me lo consenti posso curare il tuo male. Quale male?. Si sdrai di fronte al mio amico. Biff, vieni a sederti con noi. Diede un colpetto a un cuscino accanto a lui, e io abbassai la testa per paura che gli partisse qualche dito. A quanto mi risulta, Jakan ha usato mia sorella come esca per attirarvi in una trappola. Come trappola non stata un granch comment Ges. Perch, te laspettavi? gli chiesi. Pensavo ci sarebbero state pi persone, forse lintero Consiglio dei farisei. V olevo rispondere direttamente a loro, per evitare che le mie parole passassero attraverso una dozzina di spie pronte a diffondere notizie false e tendenziose. E volevo vedere se ci sarebbero stati anche dei sadducei. In quel momento mi resi conto che Ges aveva gi capito tutto: i sadducei e i sacerdoti non centravano nulla con il piccolo interrogatorio a sorpresa organizzato da Jakan. Godevano della loro autorit per nascita, e non si facevano minacciare facilmente come i farisei. Inoltre costituivano la met pi importante del Sinedrio, quella che controllava i soldati della guardia del Tempio. Senza sacerdoti, i farisei erano vipere senza denti veleniferi. Almeno per ora. Spero di non averti attirato addosso il giudizio dei farisei, Simone disse al nostro ospite. Lui agit una mano per liquidare la faccenda. Non preoccuparti, qui i farisei non verranno. Jakan ha una paura folle di me, e se crede davvero che Maddi sia posseduta - e con lui i suoi amici - penso che labbia gi ripudiata. Pu tornare in Galilea con noi dissi guardando Ges, che guard Simone quasi a chiedergli il permesso. Lei pu fare quello che vuole. Quello che voglio lasciare Betania prima che Jakan torni in s disse Maddi, rientrando dallaltra stanza. Indossava una semplice veste di lana, aveva ancora i capelli gocciolanti e della

roba verde e appiccicosa sui sandali. Attravers la stanza, si inginocchi e diede un forte abbraccio a suo fratello, quindi lo baci su un sopracciglio. Se viene qui o se ti manda un messaggio, digli che sto ancora da te. Capii che Simone stava sorridendo sotto le bende. Credi che verr a dare unocchiata?. Quel vigliacco sput Maddi. Amen dissi. Come hai fatto a stare con quel leccapiedi per tutti questi anni?. Dopo il primo anno non aveva pi voglia di starmi vicino. Perch ero immonda, capito? Gli dissi che sanguinavo. E lui pensa che tu abbia continuato a sanguinare per tutti questi anni?. Gi. Non pensate che si sarebbe imbarazzato a chiedere agli altri membri del Consiglio notizie sulle loro mogli?. Posso guarirti, se me lo permetti intervenne Ges. Guarirmi da che cosa? chiese lei. Dovreste andare sintromise Simone. Non appena avr saputo che cosha fatto Jakan ve lo mander a dire. Ho un amico che potrebbe fargli credere che, se non ripudia mia sorella, rischia il suo posto nel Sinedrio. Ammesso che non labbia gi fatto. Ci salut insieme a Marta dalla porta. Marta sembrava uno spettro pi compatto della sorella maggiore. Simone sembrava uno spettro e basta. E fu cos che diventammo undici. Cera la luna piena e un bel cielo stellato, mentre facevamo ritorno al Getsemani. Dalla cima del Monte degli Ulivi potevamo vedere tutta la valle del Cedron fino al Tempio. Fumo nero si levava dai fuochi sacrificali che i sacerdoti tenevano accesi giorno e notte. Tenni per mano Maddi mentre attraversavamo il boschetto di antichi ulivi fino a raggiungere la radura accanto al frantoio, dove ci accampammo. Filippo e Natanaele avevano acceso un fuoco, intorno al quale sedevano anche due sconosciuti. Si alzarono tutti vedendoci arrivare. Filippo mi lanci unocchiata torva che non compresi, almeno fino a quando non ricordai che era con noi a Cana, e aveva visto Maddi danzare con Ges. Pensava che stessi cercando di soffiargli la ragazza. Cos le lasciai andare la mano. Maestro disse Natanaele, scuotendo i suoi capelli gialli questi sono due nuovi discepoli. Taddeo e Tommaso i Gemelli. Taddeo fece un passo verso Ges. Aveva allincirca la mia et ed era alto pi o meno come me, indossava una veste di lana ridotta a brandelli ed era particolarmente smunto, quasi stesse morendo di fame. Portava i capelli corti come i Romani, ma sembrava che qualcuno glieli avesse tagliati con una selce smussata. Aveva unaria in qualche modo familiare. Rabbi, ti ho sentito predicare quando eri con Giovanni. Lho seguito per due anni. Un seguace di Giovanni, ecco perch mi sembrava di averlo gi visto anche se non ricordavo di averlo conosciuto. E questo spiegava anche laspetto famelico. Benvenuto, Taddeo. Questi sono Biff e Maria Maddalena, miei discepoli e amici. Chiamami Maddi. Ges si avvicin a Tommaso i Gemelli, che in realt era uno solo. Era pi giovane, aveva forse ventanni, la barba ancora morbida in alcuni punti, ed era vestito meglio di noi. Benvenuto anche a te, Tommaso. Indietro, stai calpestando Tommaso Due strill lui.

Natanaele spinse il Messia da una parte e gli sussurr qualche parola allorecchio (un po troppo forte, per la verit): Crede di vedere il suo gemello, ma nessun altro ci riesce. Ci hai detto di avere compassione, quindi non gli ho dato dello svitato. E gli altri avranno compassione per te, Natanaele disse Ges. Gi, non ti diremo che sei uno sciocco aggiunsi. Benvenuto, Tommaso disse il Messia abbracciando il ragazzo. Non dai il benvenuto a Tommaso Due?. Scusami. Benvenuto anche a te, Tommaso Due disse Ges al vuoto. Vieni in Galilea e aiutaci a diffondere la buona novella. laggi lo corresse Tommaso, indicando un altro punto, ugualmente vuoto. E fu cos che diventammo tredici. Durante il nostro viaggio di ritorno a Cafarnao, Maddi ci raccont della sua vita, dei sogni che aveva messo da parte e del bambino che aveva perso durante il primo anno di matrimonio. Questultima notizia scosse molto Ges: stava pensando che, se non fossimo partiti per lOriente, avrebbe potuto salvarlo. In seguito, Jakan non ha pi voluto accostarsi a me. Persi molto sangue dopo la morte del piccolo e, a quanto gli risulta, non ho mai smesso. Ha il terrore che qualcuno pensi che ci sia una maledizione sulla sua casa, e cos i miei doveri di sposa sono sempre stati soltanto pubblici. Ma era unarma a doppio taglio. Per mostrarmi deferente dovevo andare alla sinagoga e al Tempio, nel cortile delle donne; ma se avessero capito che ci andavo mentre sanguinavo, io sarei stata cacciata e forse anche lapidata, e lui svergognato. Chiss che cosa far, adesso. Ti ripudier dissi. Dovr farlo, se vuole salvarsi la faccia davanti ai farisei e al Sinedrio. Cosa alquanto strana, dovetti consolare Ges per via di quel figlio che Maddi aveva perduto. Lei aveva convissuto per anni con quella perdita, aveva pianto, aveva lasciato che la ferita guarisse, per quanto possibile: ma per il Messia era ancora fresca. Camminava dietro di noi, a una certa distanza, sottraendosi ai nuovi discepoli che saltellavano intorno a lui come cagnolini eccitati. Capii che stava parlando con suo padre, e non mi parve che la conversazione stesse andando particolarmente bene. Vai a parlare con lui mi disse Maddi. Non stata colpa sua. Dio ha voluto cos. Per questo si sente responsabile. Non le avevamo spiegato dello Spirito Santo, del Regno, di tutti i cambiamenti che Ges avrebbe voluto apportare allumanit, e di quanto - in alcuni casi contrastassero con la Torah. Vai a parlargli ripet. Andai in fondo alla colonna, dietro a Filippo e Taddeo, che tentavano di spiegare a Natanaele che era sua (e non di Dio) la voce che sentiva quando si tappava le orecchie e parlava; e dietro Tommaso, che stava discutendo animatamente con laria. Camminai accanto a Ges per un po prima di parlare, e poi mi sforzai di assumere un tono concreto. Dovevi andare verso Est, amico. Adesso lo sai. Ma non allora. Non necessariamente. stato un gesto da vigliacco. Non sarebbe stato insopportabile vederla sposare Jakan? E poi mettere al mondo il suo bambino?. S. Non puoi salvare tutti. Hai per caso dormito, negli ultimi ventanni?. E tu? A meno che tu sia in grado di cambiare il passato, stai sprecando il presente con il tuo senso di colpa. Se non usi quello che hai imparato in Oriente, allora hai ragione tu: forse non ci

saremmo dovuti andare. Forse lasciare Israele stato da codardi. Mi si paralizz il viso, come se il sangue fosse defluito del tutto. Lavevo detto davvero? Per un po camminammo in silenzio, senza guardarci. Contai gli uccelli, ascoltai il mormorio dei discepoli davanti a noi, osservai il culo di Maddi che si muoveva sotto la veste, senza riuscire a goderne appieno leleganza. Io ad esempio mi sento meglio disse infine Ges. Grazie di avermi tirato su il morale. Lieto di averti aiutato. Arrivammo a Cafarnao una mattina, cinque giorni dopo aver lasciato Betania. Pietro e gli altri avevano diffuso la buona novella tra la gente sulle coste della Galilea, e cera una folla di cinquecento persone che ci aspettava. La tensione tra me e Ges era passata e il resto del viaggio era stato piacevole, se non altro perch sentivamo la voce di Maddi che rideva e ci prendeva in giro. La mia gelosia nei confronti del Messia torn a farsi sentire, ma in qualche modo non era pi cos amara. Somigliava pi a un dolore familiare per una perdita lontana che allagonia lacerante di un cuore spezzato. In effetti avrei potuto lasciarli soli e parlare con altre persone. Avrei potuto pensare ad altro. Maddi era innamorata di Ges, questo era sicuro, ma amava anche me, e non cera modo di prevedere come ci si sarebbe manifestato. Seguendo Ges ceravamo allontanati dalle aspettative di unesistenza normale. Matrimonio, casa, famiglia: non facevano parte della vita che avevamo scelto, e Ges lo disse chiaramente a tutti i discepoli. S, alcuni erano sposati, e altri addirittura predicavano con le rispettive mogli al proprio fianco. Ma ci che li distingueva dalle moltitudini che seguivano il Messia era il fatto che avessero abbandonato il proprio sentiero per diffondere la Parola. Ed era sempre per la Parola che avevo perso Maddi: non per Ges. Per quanto esausto e affamato, lui continuava a predicare. Quella gente laveva atteso, e lui non lavrebbe delusa. Mont sulla barca di Pietro, e remando si allontan dalla costa per permettere a tutti di vederlo. Per due ore parl del Regno che sarebbe venuto. Quando fin e conged la folla, trov due persone nuove tra i suoi discepoli. Erano due uomini dallaspetto forte e massiccio, intorno ai venticinque anni di et. Uno era sbarbato e portava i capelli corti, a formare un elmo di riccioli sulla testa; laltro aveva una lunga chioma e la barba intrecciata e arricciata alla maniera che avevo visto usare da alcuni greci. Sebbene non portassero gioielli, e i loro abiti non fossero pi eleganti dei miei, avevano laria da ricchi. Pensai che potessero essere due uomini potenti, ma se era cos non si trattava dellautorit consapevole dei farisei. Se non altro, loro apparivano molto sicuri. Quello con i capelli lunghi si avvicin a Ges e singinocchi davanti a lui. Rabbi, ti abbiamo sentito parlare dellavvento del Regno, e vogliamo unirci a voi. V ogliamo aiutarvi a diffondere la Parola. Ges lo guard a lungo, sorridendo tra s e s, e poi parl. Lo afferr per le spalle e lo fece alzare. Alzati. Siete i benvenuti, amici miei. Lo sconosciuto sembr perplesso. Guard il suo amico e poi me, come se potessi dare risposta al suo turbamento. Questo Simone disse indicando laltro. Io sono Giuda Iscariota. So chi sei disse il Messia. Ti stavo aspettando. E fu cos che diventammo quindici: Ges, Maddi e il sottoscritto; Bartolomeo il cinico; Pietro e Andrea, Giovanni e Giacomo, i pescatori; Matteo lesattore delle tasse; Natanaele di Cana, il giovane

idiota; Filippo e Taddeo, seguaci di Giovanni Battista; Tommaso il gemello, un mentecatto; e infine Simone il Cananeo e Giuda Iscariota. Quindici persone che viaggiavano per la Galilea per parlare dello Spirito Santo e dellavvento del Regno, e per diffondere la buona novella dellarrivo del Figlio di Dio.

28
Il ministero di Ges consistette in tre anni di predicazione (in alcuni casi predicava anche tre volte al giorno). Non riuscivo mai a memorizzare i suoi sermoni parola per parola, ma quella che segue lessenza di quasi tutti i discorsi che gli sentii pronunciare. Dovevi comportarti bene con il prossimo, anche con i leccapiedi. E se: a) credevi che Ges fosse il Figlio di Dio b) credevi che fosse venuto a Salvarti dal peccato c) riconoscevi la presenza dello Spirito Santo dentro di te (tornavi bambino, diceva lui) d) non bestemmiavi contro il suddetto Spirito (vedi c) Allora: e) avresti vissuto in eterno f) in un posto fichissimo g) probabilmente in paradiso. Se invece: h) peccavi (e/o) i) ti comportavi da ipocrita (e/o) j) davi pi importanza alle cose che alle persone (e/o) k) non facevi quanto elencato ai punti a, b, c, d eri semplicemente: l) fottuto Questo era il messaggio che suo padre gli aveva dato tanti anni prima, e che allepoca cera parso tanto succinto da risultare quasi grossolano. Ma aveva acquistato pi senso dopo qualche centinaio di sermoni. Questo era quello che insegnava, quello che noi apprendevamo e trasmettevamo agli abitanti delle citt della Galilea. Tuttavia, non eravamo tutti delle cime, e qualcuno non riusciva proprio ad afferrare il senso dei suoi discorsi. Un giorno Ges, Maddi e io tornammo da Cana, doveravamo stati a predicare, e trovammo Bartolomeo seduto accanto alla sinagoga di Cafarnao. Annunciava il Vangelo a un gruppo di cani disposti a semicerchio. Sembravano incantati... del resto, Bart portava una bistecca al posto del cappello, quindi non saprei dire se fossero proprio le sue capacit oratorie a tenere viva la loro attenzione. Ges gliela strapp dal capo e la gett in strada, dove una dozzina di cani trovarono subito la fede. Bart, Bart, Bart disse, scuotendolo per le spalle. Non dare le cose sante ai cani e non gettare le tue perle ai porci. Cos facendo sprechi la Parola. Io non possiedo perle. Non sono schiavo dei possedimenti materiali. una metafora, Bart rispose Ges, impassibile. Significa che non devi diffondere la Parola a chi non pronto ad accoglierla. Vuoi dire come quando hai fatto annegare quei maiali nella Decapoli? Non erano pronti?. Il Messia mi guard per avere un aiuto, ma io scrollai le spalle.

Esatto, Bart intervenne Maddi hai afferrato perfettamente il concetto. Oh, perch non lavete detto? Okay, ragazzi, andiamo a portare il Verbo a Magdala. Si alz in piedi e guid il suo branco di discepoli verso il lago. Ges lanci unocchiata a Maddi. Non affatto quello che volevo dire. S, invece fece lei, e poi and incontro a Giovanna e Susanna, due donne che si erano unite al gruppo e stavano imparando a predicare il Vangelo. Ma io intendevo unaltra cosa ripet Ges, rivolto a me. Lhai mai spuntata in una discussione con lei?. Scosse il capo. Allora di Amen e andiamo a vedere cosha preparato la moglie di Pietro. I discepoli erano radunati fuori dalla casa del pescatore, seduti sui tronchi che avevamo disposto a cerchio intorno a una buca per il fuoco. Avevano tutti gli occhi bassi e sembravano impegnati a recitare una tetra preghiera. Cera persino Matteo, quando sarebbe dovuto essere a Magdala a riscuotere le tasse. Cos successo? chiese Ges. Giovanni Battista morto lo inform Filippo. Che cosa?. Il Messia si lasci cadere sul tronco accanto a Pietro e si appoggi a lui. Abbiamo appena visto Bartolomeo e non ci ha detto nulla dissi. Labbiamo appena saputo spieg Andrea. Matteo arrivato adesso da Tiberiade per portarci la notizia. Da quando si era unito a noi, era la prima volta che vedevo il pubblicano senza il consueto entusiasmo. Sembrava invecchiato di dieci anni nelle ultime ore. Erode lha fatto decapitare disse. Credevo che avesse paura di lui osservai. Si diceva che fino a quel momento lavesse mantenuto in vita perch credeva davvero che potesse essere il Messia, e temeva di incorrere nellira di Dio se quel santuomo fosse morto. stata una richiesta della sua figliastra. Giovanni stato giustiziato per ordine di una prostituta adolescente. Cribbio, se non fosse morto lo ucciderebbe lironia di tutta questa storia. Ges fissava la terra davanti a s, ma non saprei dire se stesse pregando o pensando. Alla fine disse: I seguaci di Giovanni saranno come bambini in mezzo al deserto. Assetati? chiese Natanaele. Affamati? chiese Pietro. Eccitati? chiese Tommaso. No, idioti intervenni. Perduti. Si sentiranno perduti! Cribbio. Ges si alz in piedi. Filippo, Taddeo, andate in Giudea e dite ai seguaci di Giovanni che qui saranno i benvenuti. E dite loro che il lavoro di mio cugino non andato perduto. Portateli qui. Ma maestro obiett Giuda Giovanni aveva migliaia di seguaci. Se vengono qui, come faremo a sfamarli?. Lui nuovo spiegai al Messia. Lindomani era lo Shabbat. La mattina, mentre ci recavamo tutti alla sinagoga, un vecchio elegantemente vestito spunt dai cespugli e si gett ai piedi di Ges. Oh, rabbi! gemette. Sono il capo della sinagoga di Magdala. La mia figlia pi giovane morta. La gente dice che tu puoi guarire i

malati e risvegliare i morti, vuoi aiutarmi?. Ges si guard intorno: mezza dozzina di farisei locali ci stavano osservando da diversi punti del villaggio. Si volt verso Pietro e disse: Pensa tu a portare la Parola alla sinagoga, oggi. Io vado ad aiutare questuomo. Grazie, rabbi. Il facoltoso sconosciuto si avvi, facendoci segno di seguirlo. Dove ci porti? chiesi al Messia. Non troppo lontano. A Magdala. Ma un tragitto troppo lungo, per lo Shabbat. Lo so. Mentre attraversavamo i piccoli villaggi lungo la costa, la gente usciva dalle case e ci seguiva per quel tanto che era consentito, ma notai che gli anziani - i farisei - non ci perdevano docchio un istante. La casa del vecchio era molto grande, rispetto allo standard di Magdala, e la figlia aveva una camera propria. Luomo accompagn il mio amico a vedere la salma. Salvala, rabbi, ti prego. Ges si chin e la esamin. Esci disse alluomo. Esci da questa casa. Quando se ne fu andato, si rivolse a me: Questa giovane non morta. Come?. Sta dormendo. Forse le hanno fatto bere del vino molto forte, o le hanno somministrato una polvere per dormire, ma non morta. Dunque una trappola?. Non mi aspettavo nemmeno questo. V ogliono che dichiari di averla resuscitata, quando invece stava solo dormendo. Blasfemia e guarigione nella giornata dedicata allo Shabbat. Lascia che sia io a risvegliarla, allora. Posso farcela, se soltanto addormentata. Incolperanno me anche per le tue azioni. Potresti essere anche tu un loro obiettivo. Non sono stati i farisei di Magdala a ordire questo piano. Stai pensando a Jakan?. Annu. Vai a chiamare il vecchio, e metti insieme tutti i testimoni che riesci a trovare, anche tra i farisei. Scatena un finimondo. Quando ebbi radunato cinquanta persone, qualcuna dentro e qualcunaltra intorno alla casa, Ges annunci: Questa giovane non morta, sta dormendo, stupido vecchio. Scroll la fanciulla, che si tir su a sedere strofinandosi gli occhi. Tieni docchio il tuo vino pi forte. Gioisci di non aver perduto una figlia, ma rattristati per aver infranto lo Shabbat con la tua ignoranza. Quindi si precipit fuori, seguito dal sottoscritto. Avevamo percorso un pezzetto di strada, quando mi chiese: Credi che labbiano bevuta?. Assolutamente no. Gi, nemmeno io. Il mattino dopo, un soldato romano si present a casa di Pietro con alcuni messaggi. Stavo ancora dormendo quando qualcuno grid in latino: Sono autorizzato a parlare esclusivamente con Ges di Nazaret. O parli con me, oppure questa lultima volta che dalla tua bocca escono delle parole rispose qualcun altro (evidentemente una persona che non teneva particolarmente alla propria vita). Mi alzai e corsi fuori in un istante, la veste senza cintura ondeggiava dietro di me. Svoltai langolo della casa

di Pietro e vidi Giuda che tentava di sottomettere con lo sguardo un legionario. Questi aveva sguainato parzialmente il corto spadino. Giuda! gridai. Indietro!. Mi misi tra loro. Sapevo di poter disarmare il soldato senza problemi, ma non potevo dire lo stesso della legione che sarebbe arrivata se lavessi fatto. Chi ti manda? gli chiesi, invece. Porto un messaggio da parte di Gaius Justus Gallicus, comandante della Sesta Legione, per Ges figlio di Giuseppe di Nazaret. Guard Giuda da sopra la mia spalla. Ma i miei ordini non mimpediscono di uccidere questo cane mentre svolgo il mio compito. Mi voltai a guardare Giuda, che aveva il viso in fiamme per la collera. Sapevo che portava un pugnale nella fusciacca, anche se non lavevo detto a Ges. Justus un amico gli spiegai. Nessun romano pu essere amico di un ebreo fece lui, senza sforzarsi di mantenere un tono basso. A quel punto, quando mi resi conto che linvito a perdonare tutti gli uomini da parte del Messia non aveva ancora raggiunto il nuovo discepolo - che per questo rischiava di farsi uccidere - infilai rapidamente una mano sotto la sua veste, gli afferrai lo scroto e diedi una strizzata, rapida ed estremamente violenta; dopo avermi sbavato sul torace, fece roteare gli occhi e cadde in ginocchio, privo di conoscenza. Lo afferrai e lo distesi a terra, per evitare che battesse la testa. Poi mi voltai verso il romano. Incantesimi per far svenire le persone dissi. Andiamo a cercare Ges. Justus aveva inviato tre messaggi da Gerusalemme: Jakan intendeva ripudiare Maddi; il Consiglio dei farisei si era riunito e stava tramando di uccidere Ges; Erode Antipa aveva sentito dei suoi miracoli e temeva che potesse essere una reincarnazione del Battista. Il comandante aveva poi aggiunto un breve avvertimento personale: Fai attenzione. Ges, devi nasconderti disse Maddi. Lascia il territorio di Erode fino a quando le cose non si saranno calmate. Vai nella Decapoli, predica ai gentili. Erode Filippo non ama il fratello, i suoi soldati non ti daranno fastidio. Era diventata lei stessa una devota predicatrice. Era come se avesse trasformato la sua personale passione per Ges in passione per la Parola. Non ancora. Non prima che Filippo e Taddeo siano tornati con i seguaci di Giovanni. Non li lascer senza una guida. Mi serve un sermone: devessere forte come se fosse lultimo, per sostenerli mentre sar via. Lo pronuncer in Galilea e poi mi porter nei territori di Filippo. Lanciai unocchiata a Maddi e lei annu, quasi volesse dire: Fai quello che devi, ma proteggilo. Allora scriviamo questo discorso dissi. Come tutti i grandi discorsi, quello della Montagna sembr sgorgare spontaneamente dalle labbra delloratore. Invece, io e Ges ci lavorammo una settimana: lui dettava e io prendevo appunti su una pergamena. (Avevo inventato un sistema per infilare un carboncino sottile tra due pezzi di legno dulivo, cos da poter scrivere senza portarmi dietro penna e calamaio.) Lavorammo davanti alla casa di Pietro, sulla barca, e persino sul pendio della montagna dove avrebbe tenuto il sermone. Lui avrebbe voluto dedicare una lunga sezione al tema delladulterio, profondamente motivato - me ne rendo conto solo adesso - dalla mia relazione con Maddi. Sebbene lei avesse deciso di restare nubile e di predicare la Parola, voleva essere sicuro di dare la giusta enfasi allargomento, o almeno cos credo.

Scrivi cos: Chiunque guarda una donna per desiderarla, ha gi commesso adulterio con lei nel suo cuore. Dici sul serio? Senti qui: Chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. Vuoi metterlo davvero?. S. Suona un po duro. Da farisei. Avevo in mente qualcuno in particolare. Tu che proponi?. In verit vi dico - so che ti piace cominciare cos, quando parli di adulterio - in verit vi dico, se un uomo cosparge dolio il corpo nudo di una donna, e le ordina di mettersi carponi e di abbaiare come un cane mentre la conosce - se capisci che cosa intendo - allora commette adulterio. E di certo, se una donna fa la stessa cosa con un uomo, salta anchessa sul carro adulterino. E se lei finge di essere una potente regina mentre lui si atteggia a umile schiavo, costretto a leccarla e a subire nomignoli umilianti, allora peccano entrambi come luridi cani... e guai alluomo che si finge una potente regina e.... sufficiente, Biff. Ma volevi essere preciso, no? Non vorrai mica che la gente vada in giro a chiedersi: Ehi, questo adulterio o cosa? Forse dovresti girarti dallaltra parte. Non credo che sia una buona idea entrare a tal punto nei particolari.... Okay, che ne dici di questa: Se un uomo o una donna adottano comportamenti riprovevoli con le loro parti indecenti, pi che probabile che stiano commettendo adulterio, o per lo meno dovrebbero considerare tale ipotesi. Forse cos sei troppo generico. Andiamo, amico, non facile come con Non uccidere. In quel caso hai un cadavere, e di conseguenza hai un peccato, no?. Gi, ladulterio pu essere ostico. S... guarda, un gabbiano!. Biff, apprezzo molto che tu ti senta obbligato a difendere i tuoi peccati preferiti, ma non di questo che ho bisogno, adesso. Mi serve aiuto per scrivere il mio discorso. Come siamo messi con le Beatitudini?. Scusa?. Hai presente quella parte che comincia con Beati.... Ah, certo. Senti: Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia; beati i poveri in spirito, i puri di cuore, i piagnucoloni, i miti, i.... Aspetta, aspetta. Che cosa abbiamo dato ai miti?. Fammi un po vedere... ah, eccola qui: Beati i miti, perch a loro diremo Coraggio, ragazzi. Mi sembra un po debole. Gi. Correggila con Perch erediteranno la Terra. Non puoi darla ai piagnucoloni?. Allora elimina i piagnucoloni e dai la Terra ai miti. Okay, Terra ai miti. Ci siamo. Poi abbiamo i portatori di pace e gli afflitti. Quante beatitudini abbiamo?. Sette. Non bastano ancora. Ce ne serve unaltra. Che ne dici degli idioti?.

No, Ges, gli idioti no. Hai gi fatto abbastanza per loro. Pensa a Natanaele, a Tommaso.... Beati gli idioti, perch... ehm... non rimarranno mai delusi. No, gli idioti li elimino. Andiamo, Ges, non possiamo avere qualche categoria potente dalla nostra? Perch solo miti, poveri, oppressi e incazzati? Per una volta non possiamo considerare beati gli uomini ricchi e potenti armati di spade?. No, perch non hanno bisogno di noi. Daccordo, allora. Ma non mettiamo nemmeno gli idioti. Allora chi?. Le prostitute?. No. Che ne dici delle mezze seghe? Mi vengono in mente cinque o sei discepoli che si sentirebbero davvero beati. Niente mezze seghe. Ci sono: Beati i perseguitati per causa della giustizia. Gi meglio. E a loro che cosa darai?. Un cesto di frutta. Non puoi dare la Terra intera ai miti e un misero cesto di frutta a questi qui. Il Regno dei cieli, allora. Lhai gi dato ai poveri in spirito. Ma il Regno dei cieli di tutti. Okay, allora mettiamo: Perch avranno una parte del Regno dei cieli. Potremmo dare il cesto di frutta agli idioti. Ancora? Ti ho detto NIENTE IDIOTI!. Scusa, che provo piet per loro. Tu provi piet per tutti, amico. il tuo lavoro. Ah, gi. Me nero scordato. Finimmo di scrivere il sermone solo qualche ora prima del ritorno di Filippo e Taddeo dalla Giudea, insieme a tremila seguaci di Giovanni. Ges li fece radunare sul pendio di una collina sopra Cafarnao, e poi mand i suoi discepoli in mezzo alla folla perch trovassero gli ammalati e li portassero a lui. Pass lintera mattinata a compiere guarigioni miracolose; poi, nel pomeriggio, ci fece riunire alla sorgente ai piedi dellaltura. Sulla collina ci sono almeno altre mille persone giunte dalla Galilea disse Pietro e hanno fame. Quanto cibo abbiamo?. Giuda venne avanti con una cesta. Cinque pani e due pesci. Basteranno, ma servono altre ceste. E un centinaio di volontari che diano una mano a distribuire il cibo. Natanaele, tu, Bartolomeo e Tommaso andrete in mezzo alla folla e mi troverete cinquanta o cento persone munite di un paniere. Me le porterete qui. Quando sarete di ritorno, avr da mangiare per loro. Giuda gett a terra la cesta. Abbiamo cinque pani, come pensi di.... Ges sollev una mano per metterlo a tacere e Giuda ammutol. Gli disse: Oggi hai visto lo storpio camminare, il cieco vedere e il sordo udire. Per non parlare dei ciechi che sentono e dei sordi che vedono aggiunsi. Il Messia mi lanci unocchiata torva. Baster poco di pi per sfamare qualche fedele.

Ma non abbiamo che cinque pani! grid laltro. Giuda, cera una volta un uomo molto ricco che demoliva e ricostruiva immensi magazzini in cui conservare tutto il grano e i suoi beni, per goderseli durante la vecchiaia. Ma quando ebbe finito, il Signore gli disse: Ehi, quass abbiamo bisogno di te. E il ricco stolto rispose: Merda, sono morto. A che cosa gli servito, quindi, accumulare tesori?. Eh?. Non preoccuparti di quello che mangerai. Natanaele, Bart e Tommaso si avviarono a compiere la missione loro affidata, ma Maddi afferr Ges e lo tenne stretto. No disse. Nessuno far niente finch non ci avrai promesso che dopo questo discorso andrai a nasconderti. Ges sorrise. Come posso nascondermi, Maddi? Chi diffonder la Parola? Chi guarir gli ammalati?. Noi continu lei. E adesso promettilo. Andrai nella terra dei gentili, lontano dalle grinfie di Erode, fino a quando non si saranno calmate le acque. Pietro e Andrea andarono a mettersi dietro di lei, mostrando di appoggiare il suo suggerimento. Giacomo e Giovanni annuivano mentre parlava. E sia disse Ges. Ma adesso dobbiamo dare da mangiare agli affamati. E li sfamammo. Pani e pesci si moltiplicarono, le giare portate dai villaggi circostanti furono riempite dacqua, e tutto fu portato sulla montagna, mentre i farisei della zona osservavano, brontolavano e spiavano: non si erano persi le guarigioni, e non si lasciarono sfuggire neppure il Discorso della Montagna, di cui riferirono a Gerusalemme con le loro lingue avvelenate. Dopo, alla sorgente sulla riva, raccolsi gli ultimi pani da portare a casa. Ges venne con un cesto sulla testa, che si tolse quando mi ebbe raggiunto. Quando ti abbiamo chiesto di nasconderti, intendevamo in modo un po meno ovvio. A proposito, splendido discorso. Mi diede una mano a raccogliere i pani sparsi a terra. V olevo parlare con te e non riuscivo a liberarmi della folla, cos mi sono dovuto nascondere sotto questa cesta. Ho qualche problema a predicare lumilt. Invece te la cavi benissimo. La gente fa la fila per sentire quel sermone. Come posso convincere la gente che gli umili saranno esaltati e i superbi umiliati, mentre io stesso sono esaltato dalla presenza di quattromila persone?. Bodhisattva, Ges. Ricorda linsegnamento di Gaspare. Non devi essere umile, perch stai negando la tua ascensione nel momento in cui porti la buona novella alla tua gente. Sei fuori dal flusso dellumilt, per cos dire. Oh, certo. Sorrise. Adesso che me lo dici, per, sembra un po ipocrita. Non ne vado fiero. Allora sei a posto. Quella sera, quando ci riunimmo di nuovo a Cafarnao, Ges ci chiam al fal davanti a casa di Pietro. Osservammo gli ultimi raggi di sole che si riflettevano sul lago, mentre il Messia ci guidava in una preghiera di ringraziamento. E poi fece la sua chiamata. Okay, chi vuole essere un apostolo?. Io, io fece Natanaele. E poi chiese: Che cos un apostolo?. un tizio che prepara le medicine risposi.

Io, io ripet lui. Io voglio preparare le medicine. Voglio provarci anchio disse Giovanni. Quello il farmacista intervenne Matteo. Il farmacista mescola delle polveri e ottiene medicine. Apostolo viene dal greco apostellein, che significa mandare via. un messaggero. Ehi, ma questo ragazzo un mago o cosa? chiesi, indicandolo con il pollice. Dice bene intervenne Ges. Gli apostoli saranno miei messaggeri. Andranno a diffondere il messaggio dellavvento del Regno. Non quello che stiamo gi facendo? chiese Pietro. No, adesso siete miei discepoli. Invece, voglio nominare degli apostoli che diffonderanno la Parola su tutta la Terra. Saranno dodici, come le dodici trib dIsraele. Vi dar il potere di guarire e di sconfiggere i demoni. Sarete come me, solo vestiti in modo differente. Non porterete niente con voi, tranne quello che avete indosso. Vivrete della carit delle persone a cui predicherete. Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi. Sarete perseguitati, vi sputeranno addosso e forse vi picchieranno. E se succede, succede. Scrollatevi la polvere di dosso e andate avanti. Ora, chi con me?. Dai discepoli si lev il silenzio pi totale. Tu che ne dici, Maddi?. Non sono una grande viaggiatrice, Ges. Soffro di nausee continue. Per me va bene restare una discepola. E tu, Biff?. Sto bene cos, grazie. Ges si alz in piedi e cont. Natanaele, Pietro, Andrea, Filippo, Giacomo, Giovanni, Taddeo, Giuda, Matteo, Tommaso, Bartolomeo e Simone. V oi siete gli apostoli. Ora andate a fare il vostro dovere. dodici si scambiarono qualche occhiata. Avanti, andate a diffondere la buona novella! Dite che il figlio delluomo qui! Che sta arrivando il Regno. Andate! Andate! Andate!. Si alzarono e cominciarono ad accalcarsi intorno a Ges. Possiamo portare con noi le nostre mogli? chiese Giacomo. S. O una delle discepole? chiese Matteo. S. Pu venire anche Tommaso Due?. S. Rispose a tutte le loro domande, e poi gliene fecero altre. Biff mi chiam Ges. Vorresti assegnare dei territori a ciascuno di loro e mandarli via?. Sicuro. Chi vuole la Samaria? Nessuno? Bene. Pietro, tua. Fagliela vedere. La Cesarea? Andiamo, piccoli, fatevi avanti.... E cos a ciascuno dei dodici venne affidata la propria sacra missione. Il mattino dopo settanta persone tra quelle che avevamo chiamato per distribuire il cibo vennero da Ges. Avevano sentito degli apostoli. Perch soltanto dodici? chiese un uomo.

Siete tutti cos ansiosi di rinunciare ai vostri averi, lasciare le vostre famiglie e rischiare di essere perseguitati o uccisi per diffondere la buona novella? chiese loro il Messia. S gridarono tutti insieme. Ges mi guard, come se non riuscisse a crederci. stato un gran bel sermone gli dissi. E sia. Biff, tu e Matteo assegnerete loro dei territori. Non mandate nessuno nella propria patria: sembra che con i profeti non funzioni molto bene. E cos, partiti i dodici e i settanta, andai con Ges e Maddi nella Decapoli, che era sotto il dominio del fratellastro di Erode, Filippo. L ci accampammo, pescammo e restammo nascosti. Il Messia predicava un pochino, ma solo a piccoli gruppi, e sebbene guarisse i malati, chiedeva loro di non parlare con nessuno dei miracoli. Dopo tre mesi, una barca giunta dallaltra sponda del lago port la notizia che qualcuno era intervenuto in favore di Ges, con i farisei. La sua condanna a morte - mai veramente pronunciata era stata ritirata. Tornammo a Cafarnao e attendemmo il ritorno degli apostoli. Dopo mesi sul campo, avevano perso parte dellentusiasmo iniziale. uno schifo. La gente meschina. I lebbrosi fanno venire la pelle doca. Matteo torn dalla Giudea con altre notizie sul misterioso benefattore di Ges. Giuseppe dArimatea, cos si chiama disse. E un ricco mercante, possiede navi, vigneti e frantoi. Sembra avere orecchio come i farisei, ma non uno di loro. E grazie alle sue ricchezze gode anche di una certa influenza presso i Romani. Ho sentito dire che stanno pensando di farlo cittadino. E perch vorrebbe aiutarci? chiesi. Gli ho parlato a lungo del Regno, dello Spirito Santo e del messaggio di Ges. E ci crede. Fece un largo sorriso, evidentemente orgoglioso di quel convertito ricco e potente. Vuole che tu vada a cena a casa sua, Ges. A Gerusalemme. Sei certo che non corra pericoli, andando l? chiese Maddi. Giuseppe ha mandato questa lettera, che garantisce la sicurezza di Ges e di tutti coloro che lo accompagneranno. Ce la mostr. Maddi afferr la pergamena e la srotol. C anche il mio nome. E quello di Biff. Giuseppe sapeva che saresti partita con lui, e io gli ho detto che Biff gli sta appiccicato come una sanguisuga. Scusa?. Voglio dire che accompagni il maestro ovunque vada si affrett ad aggiungere. Ma perch io? volle sapere lei. Tuo fratello, Simone detto Lazzaro, molto malato. Sta morendo. Ha chiesto di te. E Giuseppe voleva farti sapere che avresti potuto affrontare il viaggio senza problemi. Ges afferr la sacca e si mise immediatamente in cammino. Andiamo. Pietro, prendi tu il comando fino al mio ritorno. Biff, Maddi, dobbiamo arrivare a Tiberiade prima che faccia buio. V oglio vedere se riesco a farmi prestare dei cammelli. Matteo, tu vieni con noi. Conosci questo Giuseppe. E verrai anche tu, Tommaso. Voglio parlare con te. E cos partimmo, diretti verso quella che aveva tutta laria di essere una trappola.

Lungo la strada, Ges chiese a Tommaso di camminare al suo fianco. Maddi e io restammo indietro di pochi passi, cos da sentire la loro conversazione. Tommaso continuava a fermarsi per assicurarsi che Tommaso Due riuscisse a tenere il loro passo. Pensano tutti che sia pazzo disse. Ridono di me alle mie spalle. Tommaso Due me lha detto. Io potrei imporre le mie mani su di te, e tu guariresti. Tommaso Due smetterebbe di parlarti. E nessuno riderebbe pi di te. Laltro cammin per un po senza dire nulla, ma quando si volt a guardare Ges vidi che aveva le guance striate di lacrime. Se lui se ne va, io rimarr solo. Non sarai solo. Avrai me. Non per molto. Tu non rimarrai a lungo con noi. Come fai a saperlo?. Me lha detto Tommaso Due. Ma per il momento non diciamolo agli altri, intesi?. No, se tu non vuoi. Ma non mi guarirai, vero? Non farai andare via Tommaso Due. No. Presto potremmo avere bisogno entrambi di un amico in pi. Gli diede una pacca sulla spalla, poi si volt e acceler per raggiungere Matteo. Ehi, non calpestarlo! grid Tommaso. Scusa. Lanciai unocchiata a Maddi. Hai sentito?. Annu. Non puoi permettere che accada, Biff. A quanto pare non gli importa della sua vita, ma a me s, e anche a te. E se lascerai che gli accada qualcosa di brutto, non ti perdoner mai. Ma Maddi, tutti hanno diritto al perdono. Tu no. Non se succede qualcosa a Ges. E sia. Allora, una volta che avr guarito tuo fratello ti andrebbe di fare qualcosa? Non so, bere un succo di melagrana, mangiarti un falafel, sposarti o roba del genere?. Si ferm dovera, e mi fermai anchio. Presti mai attenzione a quello che accade intorno a te?. Scusa, per un attimo mi sono lasciato sopraffare dalla fede. Che coshai detto?. Quando arrivammo a Betania, Marta ci stava aspettando nella via di fronte alla casa di Simone. And dritta da Ges e lui tese le braccia per stringerla a s, ma la donna lo respinse. Mio fratello morto disse. E tu doveri?. Sono venuto non appena ho saputo. Maddi raggiunse la sorella e labbracci, mentre piangevano entrambe. Noi restammo intorno a loro, piuttosto a disagio. I due vecchi ciechi guariti da Ges, Crustus e Abel, giunsero dallaltra parte della strada. Morto, morto e sepolto da giorni disse il primo. Alla fine era diventato di un colore verde pallido. Smeraldo. Era smeraldo, non verde pallido lo corresse Abel. Dunque il mio amico Simone riposa davvero comment Ges. Tommaso si avvicin e gli mise una mano sulla spalla. No, maestro. morto. Tommaso Due pensa che possa essere stata una palla di pelo che gli si era formata nello stomaco. Simone era un leopardo, sai?. Non riuscii a trattenermi. Era un LEBBROSO, idiota! Non un leopardo.

Be, resta il fatto che MORTO! ribatt lui, gridando. Non sta dormendo. Ges stava usando un linguaggio figurato. Lo sa che morto. Credete di poter essere pi insensibili di cos? fece Matteo, indicando le due sorelle in lacrime. Senti un po, pubblicano, quando vorr i tuoi due sicli te li chieder.... Lui dov? chiese Ges, e la sua voce tuon al di sopra dei singhiozzi e delle proteste. Marta si divincol dallabbraccio della sorella e lanci unocchiata a Ges. Aveva comprato un sepolcro nella Valle del Cedron disse. Portami l, devo svegliare il mio amico. morto ribad Tommaso. Morto, morto, morto. Vidi una scintilla di speranza negli occhi di Marta, dietro le lacrime. Svegliarlo, hai detto?. Morto stecchito. Morto come Mos. Mmh.... Matteo gli tapp la bocca, evitandomi di tramortirlo con un mattone. Tu credi che Simone si risveglier dal sonno della morte, non vero? chiese Ges. Alla fine, quando il Regno verr e tutti i morti si sveglieranno. S, ci credo. E credi che io sia chi dico di essere, vero?. Certo. Allora mostrami dove riposa. Marta si muoveva come una sonnambula, il dolore e lo sfinimento le consentirono appena di guidarci lungo la strada che saliva al Monte degli Ulivi, e poi gi nella Valle del Cedron. Anche Maddi era alquanto scossa per la morte del fratello, e cos Tommaso e Matteo la sostennero mentre io camminavo con Ges. Morto da quattro giorni, amico. Quattro giorni. Divina Scintilla o no, la carne vuota. Simone camminer di nuovo, anche se fosse ridotto a un mucchio dossa. Certo. Ma vorrei farti notare che questo non mai stato il tuo miracolo migliore. Quando giungemmo al sepolcro, trovammo un uomo alto, magro e aristocratico. Era seduto e stava mangiando un fico. Si era rasato di fresco e i capelli grigi erano tagliati corti come quelli di un romano. Se non avesse indossato la veste ebraica con due strisce, lavrei scambiato per un cittadino di Roma. Pensavo che saresti venuto qui disse. Singinocchi davanti a Ges. Rabbi, io sono Giuseppe dArimatea. Ti ho mandato un messaggio con il tuo apostolo Matteo, chiedendo dincontrarti. Come posso servirti?. Alzati, Giuseppe. Aiutami a spostare questo masso. Come molte delle tombe pi grandi, scavate nel fianco della montagna, quella di Simone era chiusa da una grande roccia di forma piatta. Ges abbracci Maddi e Marta, mentre noi lottavamo con la roccia. Non appena rotto il sigillo, fui invaso da un fetore che rischi di soffocarmi, e Tommaso rigett la cena sul terriccio. Puzza disse Matteo. Pensavo che avesse il tanfo di un gatto osserv Tommaso. Non farmi venire l lo avvertii. Spingemmo la pietra fin dove riuscimmo, e poi corremmo via per prendere una boccata daria fresca, ansimanti. Ges tese le braccia, quasi stesse invitando il suo amico. Vieni fuori, Simone Lazzaro. Vieni alla luce. Ma dal sepolcro usciva soltanto quel fetore.

Vieni avanti, Simone. Esci da quella tomba gli ordin. E non accadde assolutamente nulla. Giuseppe dArimatea si spostava da un piede allaltro, in imbarazzo. V olevo parlarti della cena a casa mia, Ges, prima che tu venga. Il Messia sollev una mano per chiedere silenzio. Simone, dannazione, vieni fuori. E dal sepolcro giunse una voce debolissima. No. Che vuoi dire con no? Ti sei svegliato dal sonno dei morti, adesso vieni fuori. Mostra a questi miscredenti che ti sei risvegliato. Io ci credo dissi. Convincimi fece Matteo. Per me un no vale quanto unapparizione dichiar Giuseppe dArimatea. Non sono certo che chi di noi aveva sentito il tanfo di carne putrefatta volesse realmente vederne la fonte. Persino Maddi e Marta sembravano un po dubbiose riguardo alluscita del fratello. Simone, porta qui fuori il tuo culo lebbroso ordin Ges. Ma io... mi sento un po gi di corda. Abbiamo gi visto persone malate. Ora, vieni fuori alla luce. Ho la pelle verde, come unoliva acerba. Verde oliva! dichiar Crustus, che ci aveva seguito nella Valle del Cedron. Te lho detto che non era verde pallido. Che diavolo vuoi che ne sappia, quello? E morto obiett Abel. Alla fine Ges abbass le braccia e si precipit nel sepolcro. Non riesco a crederci! Resusciti un morto e lui non ha nemmeno la decenza di uscire dalla tomba. MA SANTA POLENTA!. Usc indietreggiando, con le gambe rigide. Con molta calma e con molta tranquillit, disse: Ci servono dei vestiti puliti, dellacqua per lavarlo e delle bende... un sacco di bende. Posso guarirlo, ma prima dobbiamo rimettere insieme tutti i pezzi. Aspetta l, Simone grid al sepolcro. Andiamo a procurarci un po di cose, e poi torner qui per guarirti dal tuo male. Quale male? chiese Simone.

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Quando Ges ebbe finito, Simone detto Lazzaro era in forma come non lavevo mai visto. Il Messia non si era limitato a resuscitarlo, ma laveva guarito dalla lebbra. Maddi e Marta erano in estasi. Il miracolato ci invit a casa sua a festeggiare. Sfortunatamente Crustus e Abel avevano assistito alla resurrezione e alla guarigione, e malgrado i nostri ammonimenti cominciarono a spargere la voce a Betania e Gerusalemme. Giuseppe dArimatea ci accompagn, ma non era certo in vena di celebrazioni. La cena di cui ti parlavo, non esattamente una trappola disse a Ges. Si tratta pi che altro di un esame. Sono gi stato esaminato a cena dai farisei fece lui. Pensavo che tu credessi in me. Infatti cos. Soprattutto dopo quanto ho visto oggi. Ma proprio per questo devi venire a casa mia e cenare con i farisei del Consiglio. Mostra loro chi sei. Approfitta di unoccasione informale per spiegare quello che stai facendo. Una volta, Satana in persona mi ha chiesto di provare chi io fossi. Che prova devo dare a quegli ipocriti?. Ti prego, Ges. Saranno anche ipocriti, ma hanno molta influenza sulla gente. Dal momento che ti condannano, il popolo ha paura di ascoltare la Parola. Conosco Ponzio Pilato, non credo che qualcuno ti far del male in casa mia, con il rischio di incorrere nella sua ira. Ges rimase seduto un momento, sorseggiando il suo vino. Allora entrer in quel covo di vipere. Non farlo lo supplicai. E dovrai venire solo specific Giuseppe. Non potrai portare nessuno dei tuoi apostoli. Questo non un problema dissi. Io sono solo un discepolo. In particolare, non dovrai portare lui. Ci sar anche Jakan figlio di Iban. Quindi immagino che dovr passare unaltra serata a casa disse Maddi. Pi tardi, salutammo tutti Ges e Giuseppe che tornavano a Gerusalemme. Non appena avranno svoltato langolo, tu li seguirai mi disse Maddi. Certo. Stagli vicino, cos da capire se ha bisogno di te. Assolutamente. Vieni qui. Mi trascin dentro, dove gli altri non potevano vederci, e mi diede uno di quei baci alla Maddi che per qualche minuto mi facevano camminare sui muri e dimenticare il mio nome. Era il primo dopo mesi. Poi mi lasci andare e mi tenne a distanza: Sai, se non ci fosse Ges, amerei soltanto te. Non devi corrompermi perch vegli su di lui, Maddi. Lo so. E questo uno dei motivi per cui ti amo disse. E adesso vai. Gli anni in cui mi ero sforzato di sorprendere i monaci alle spalle mi tornarono utili mentre pedinavo Ges e Giuseppe per le vie di Gerusalemme. Non avevano idea che li stessi seguendo mentre scivolavo da unombra allaltra, da un muro a un albero, fino a raggiungere la casa di Giuseppe. Si trovava a sud delle mura della citt, a un tiro di schioppo (no comment) dal palazzo del sommo sacerdote, Caifa. Non era molto pi piccola del palazzo, ma riuscii a trovarmi un posticino

sul tetto di un edificio adiacente da cui avrei potuto osservare la cena attraverso una finestra, senza perdere docchio la porta principale. I due rimasero soli per un po, seduti in sala da pranzo a bere vino; poi i domestici fecero entrare gli altri ospiti, che arrivavano a gruppi di due o tre. Cera una dozzina di farisei, quando fu servita la cena: tutti quelli che erano presenti alla cena di Jakan pi altri cinque che non avevo mai visto prima. Ma erano tutti estremamente seri e meticolosi riguardo alla necessit di lavarsi prima di cenare, e si controllavano a vicenda per assicurarsi che fosse tutto a posto. Non riuscivo a sentire quello che dicevano, ma non mimportava. Ges non sembrava correre rischi imminenti, ed era tutto quello che minteressava. Se la cavava benissimo con la retorica. Ma poi, quando cominciavo a credere che si sarebbe concluso tutto senza incidenti, vidi lalto copricapo e la veste bianca di un sacerdote, gi in strada. Con lui cerano anche due guardie del Tempio con le loro lunghe lance dalla punta di bronzo. Saltai gi dal tetto e mi diressi verso il lato opposto della casa, dove arrivai giusto in tempo per vedere un servo che faceva accomodare il religioso. Non appena Ges entr in casa di Simone, Marta e Maddi lo coprirono di baci, quasi fosse tornato dalla guerra. Poi lo invitarono a sedersi e cominciarono a interrogarlo sulla cena. Allinizio mi hanno sgridato perch mi divertivo, bevevo vino e mangiavo. Dicevano che, se fossi stato un vero profeta, avrei digiunato. E tu che coshai risposto? chiesi, ancora senza fiato per la corsa che avevo fatto per arrivare da Simone prima del mio amico. Che Giovanni mangiava soltanto locuste e non aveva mai bevuto vino, e di certo non si era mai divertito. E loro non gli avevano creduto, pertanto i loro criteri erano incomprensibili. E mi sono fatto passare il tabbouleh. E loro che coshanno detto?. Hanno gridato che mangio con pubblicani e prostitute. Ehi fece Matteo. Ehi fece Marta. Non parlavano di te, Marta, ma di tua sorella. Ehi fece Maddi. Io ho risposto che esattori delle tasse e prostitute vedranno il Regno di Dio prima di loro. Poi mi hanno accusato di aver compiuto guarigioni durante lo Shabbat, di non essermi lavato le mani prima di mangiare, di essere in combutta con il diavolo (di nuovo) e di essermi macchiato di blasfemia avendo affermato di essere il Figlio di Dio. E poi?. Poi hanno servito il dessert. Un dolce fatto con datteri e miele. Buono. E infine si presentato un tizio vestito da sacerdote. Uh-oh fece Matteo. S, non stato piacevole. Se ne andava in giro a sussurrare alle orecchie dei farisei. Poi Jakan mi ha chiesto con quale autorit avessi riportato in vita Simone. E tu che gli hai detto?. Niente, non con quel sadduceo l presente. Ma Giuseppe ha detto loro che Simone non era morto, e che stava solo dormendo. E loro?.

Mi hanno chiesto con quale autorit lho svegliato. E tu?. A quel punto mi sono infuriato. E ho detto che lavevo fatto con lautorit di Dio e dello Spirito Santo, di Mos ed Elia, di Davide e Salomone, del tuono e del fulmine, del mare, dellaria e del fuoco sulla terra. E loro?. Hanno detto che Simone doveva avere il sonno molto pesante. Il sarcasmo si spreca di questi tempi commentai. Completamente. Comunque, dopo me ne sono andato e fuori ho trovato due guardie del Tempio. Le punte delle lance erano spezzate, e i due uomini erano privi di conoscenza. Sullo scalpo di uno cera del sangue. Cos li ho guariti e, quando ho visto che si stavano riprendendo, sono venuto qui. Non penseranno che sia stato tu ad aggredire quei due? chiese Simone. No, il sacerdote sceso con me, li ha visti quando li ho visti io. E la tua guarigione non lha convinto?. Non molto. E adesso che si fa?. Credo che dovremmo tornare in Galilea. Giuseppe ci informer se dovesse succedere qualcosa durante la riunione del Consiglio. Sai bene che cosa succeder intervenne Maddi. Per loro sei una minaccia. E adesso coinvolto anche questo sacerdote. Sai bene come andr. S, lo so. Ma tu no, invece. Partiremo domattina per Cafarnao. Pi tardi Maddi mi raggiunse nella stanza pi grande della casa del fratello, dove ceravamo sistemati tutti per la notte. Strisci sotto la mia coperta e accost le labbra al mio orecchio. Come sempre, sapeva di cannella e limoni. Che coshai fatto a quelle guardie? sussurr. Le ho colte di sorpresa. Credevo fossero l per arrestare Ges. Avresti potuto farlo arrestare sul serio. Senti, hai gi fatto una cosa simile, prima? Perch, se hai una sorta di piano, ti prego di dirmelo. Personalmente, sto improvvisando. Sei stato bravo sussurr. E mi baci lorecchio. Grazie. Feci per afferrarla, e lei si allontan dimenandosi. E non intendo ancora venire a letto con te. Il messaggero doveva aver cavalcato diverse notti per precederci, ma quando giungemmo a Cafarnao trovammo ad aspettarci un biglietto di Giuseppe dArimatea. Ges, il Consiglio dei farisei ti ha condannato a morte per blasfemia. Erode daccordo con loro. Ufficialmente non stato emesso alcun mandato, ma ti suggerisco di sparire nei territori di Erode Filippo fino a quando le acque non si saranno calmate. Ancora niente dal sacerdote, il che positivo. Mi ha fatto piacere averti a cena a casa mia, passa a trovarmi quando capiti in citt. Il tuo amico Giuseppe dArimatea Ges lesse il messaggio ad alta voce a tutti noi, poi indic la cima di una montagna in mezzo al

deserto, sulla costa nord del lago nei pressi di Betsaida. Prima di lasciare di nuovo la Galilea salir su quella montagna, e vi rimarr fino a quando non saranno accorsi tutti coloro che vogliono ascoltare la buona novella. Soltanto allora partir per i territori di Filippo. Adesso andate e trovatemi i fedeli. E dite loro dove potranno trovarmi. Ges disse Pietro alla sinagoga ci sono due o trecento persone fra malati e storpi che aspettano che tu li guarisca. Hanno continuato a radunarsi durante la tua assenza. Perch non me lhai detto?. Be, Bartolomeo andato a salutarli e ha preso i loro nomi, poi abbiamo detto loro che saresti venuto non appena ne avessi avuta la possibilit. Stanno bene. Di tanto in tanto passo davanti a loro con i cani, per far vedere che siamo occupati disse Bart. Ges si precipit alla sinagoga mulinando le braccia, quasi stesse chiedendo a Dio perch avesse voluto tormentarlo con quella banda di deficienti: questo lessi nel suo gesto. Noialtri ci dividemmo e partimmo per la Galilea per annunciare che Ges avrebbe tenuto un grandioso discorso su una montagna a nord di Cafarnao. Maddi e io viaggiammo insieme, con le sue amiche Giovanna e Susanna e con Simone il Cananeo. Decidemmo di prenderci tre giorni per compiere un percorso circolare nel nord della regione, che ci avrebbe portato in dodici citt, permettendoci di tornare alla montagna in tempo per indirizzare i pellegrini che avrebbero cominciato a radunarsi. La prima notte ci accampammo in una valle riparata fuori dalla citt di Jamnith. Mangiammo pane e formaggio accanto al fuoco, e poi le donne andarono a coricarsi mentre io e Simone bevemmo un po di vino. Era la prima volta che avevo modo di parlare con lo zelota senza il suo amico Giuda intorno. Spero che adesso Ges faccia scendere il Regno sulle loro teste disse. Altrimenti potrei essere costretto a trovarmi un altro profeta a cui promettere il mio sostegno. Per poco non soffocai, e gli passai lotre mentre mi sforzavo di respirare. Simone dissi tu credi davvero che sia il Figlio di Dio?. No. E lo segui comunque?. Non sto dicendo che non sia un grande profeta... ma addirittura il Cristo? Il Figlio di Dio? Non lo so. Hai viaggiato con lui. Lhai sentito parlare. Sei stato testimone del suo potere sui demoni, sulle persone. Lhai visto guarire e sfamare la gente. E che cosa chiede per s?. Nulla. Un posto dove dormire. Del cibo. Un po di vino. E se tu potessi fare quelle cose, che cosa chiederesti?. Qui gett indietro la testa e guard le stelle, come se volesse dare libero sfogo allimmaginazione. Donne di interi villaggi nel mio letto. Un bel palazzo con delle schiave che mi lavano. Cibo e vino dei migliori. S... I re percorrerebbero molta strada solo per ammirare il mio oro. Vivrei una vita maestosa. Ma Ges ha soltanto il suo mantello e i suoi sandali. Simone sembr svegliarsi dal suo sogno a occhi aperti, e non ne fu affatto felice. Il solo fatto che io sia debole non significa che lui sia il Cristo. Invece esattamente questo che lo rende tale. Forse soltanto ingenuo. Continua a crederci dissi. Mi alzai e gli passai di nuovo lotre di vino. Puoi finirlo, se vuoi. Io vado a dormire.

Simone sollev le sopracciglia. Quella Maddalena... una donna molto sensuale. Un uomo potrebbe perderci la testa. Presi un respiro profondo e pensai di difendere lonore di Maddi, o di avvertire Simone nelleventualit che volesse farle delle avance. Ma poi ci ripensai. Lo zelota aveva bisogno di una lezione che io non potevo dargli. Maddi s, per. Buonanotte, Simone. La mattina dopo lo trovai seduto accanto alle ceneri fredde del fal, con la testa tra le mani. Simone?. Sollev lo sguardo e vidi che aveva un bernoccolo violaceo ed enorme sulla fronte, appena sotto la frangetta del suo taglio alla romana. Al centro cera una macchiolina di sangue. Locchio destro era talmente gonfio da rimanere chiuso. Accidenti. Come te lo sei fatto?. In quel momento emerse Maddi da dietro un cespuglio. Ieri sera si infilato accidentalmente sotto la coperta di Susanna. Lho scambiato per un assalitore, e naturalmente gli ho spaccato la testa con un sasso. Naturalmente ripetei. Mi dispiace tanto, Simone. Sentii Susanna e Giovanna che ridevano dietro il cespuglio. stato un errore commesso in buona fede disse lui. Non capii se si riferissi al suo o a quello di Maddi, ma in entrambi i casi stava mentendo. una fortuna che tu sia un apostolo. Entro mezzogiorno sar passato. Terminammo il nostro giro della Galilea del nord senza incidenti, e in effetti Simone era guarito quasi completamente quando facemmo ritorno alla montagna sopra Betsaida, dove Ges ci aspettava con oltre cinquemila seguaci. Non riesco a liberarmi di loro nemmeno per trovare delle ceste si lament Pietro. Ovunque vada trovo cinquanta persone che mi seguono disse Giuda. Come pensano che possiamo sfamarle, se non ci lasciano lavorare?. Sentii simili rimostranze da parte di Matteo, Giacomo, Andrea e persino da parte di Tommaso, che piagnucolava per il fatto che la gente continuava a calpestare Tommaso Due. Ges aveva moltiplicato sette pani, ottenendone abbastanza da sfamare lintera moltitudine, ma nessuno riusciva ad arrivare al cibo per distribuirlo. Maddi e io riuscimmo a farci largo fino a raggiungere la vetta, dove Ges stava predicando. Lui fece segno alla folla che si sarebbe preso una pausa e ci raggiunse. Davvero eccellente comment. Cos tanti fedeli.... Uh, Ges.... Lo so. V oi due andate a Magdala. Preparate la barca grande e portatela a Betsaida. Una volta sfamati i fedeli, vi mander gli apostoli. Andate sul lago e aspettatemi. Riuscimmo a estrarre Giovanni dalla folla, e lo portammo con noi perch ci desse una mano a risalire con la barca lungo la costa. N io n Maddi ci sentivamo abbastanza sicuri da condurre la grossa imbarcazione senza nessun pescatore a bordo. Dopo mezza giornata attraccammo a Betsaida, dove gli altri apostoli ci stavano aspettando. Ha portato i fedeli sullaltro lato della montagna ci inform Pietro. Impartir loro una benedizione e li mander via. Con un po di speranza, quella gente se ne andr a casa e lui potr raggiungerci. Hai visto soldati? gli chiesi.

Non ancora, ma ormai dovrebbe essere fuori dai territori di Erode. I farisei stanno ai margini della folla come se sapessero che deve succedere qualcosa. Immaginammo che ci avrebbe raggiunti a nuoto, o a bordo di una delle piccole barche a remi. Ma quando finalmente scese sulla costa, la moltitudine lo stava ancora seguendo, e lui continu a camminare sulla superficie dellacqua, fino a noi. La folla si ferm sulla riva e lo acclam. Persino noi rimanemmo stupefatti davanti a quel nuovo miracolo e, seduti sul fondo della barca, lo guardammo avvicinarsi a bocca aperta. Che c? chiese lui. Cosa?. Maestro, tu stai camminando sullacqua disse Pietro. Ho appena mangiato rispose il Messia. Bisogna aspettare unora prima di entrare. Potrebbero venirmi i crampi. Che c, nessuno di voi ha una madre?. un miracolo grid Pietro. Non poi questo granch fece Ges, liquidando la faccenda con un gesto della mano. facile. Davvero, Pietro, dovresti provare. Lui si alz in piedi, esitante. Sul serio. Lapostolo cominci a togliersi la veste. Tienila. E tieni anche i sandali. Ma, Signore, questa veste nuova. E allora tienila allasciutto, Pietro. Vieni a me. Cammina sullacqua. Pietro mise un piede oltre il bordo e obbed. Fidati della tua fede gridai. Se non credi, non ce la farai mai!. Poi Pietro mise entrambi i piedi sulla superficie dellacqua, e per una frazione di secondo rimase l. Noi eravamo tutti a bocca aperta. Ehi, sto.... E in quel momento and gi come un sasso. Torn a galla sputacchiando. Eravamo piegati in due dalle risate, persino Ges era affondato fino alle caviglie, tanto rideva. Non riesco a credere che tu ci sia cascato gli disse. Corse verso la barca per darci una mano a tirarlo su. Pietro, sei stupido come una cassa di pietre. Ma che fede incredibile hai! Su questa cassa di pietre costruir la mia chiesa. Gli faresti costruire la tua chiesa? chiese Filippo. Perch ha tentato di camminare sullacqua?. Vuoi provare anche tu?. Certo che no. Non so nuotare. Allora chi che ha pi fede?. Ges mont sulla barca e si scroll lacqua dai sandali, poi arruff i capelli bagnati di Pietro. Qualcuno dovr guidare la chiesa quando me ne sar andato, e non rester tra voi ancora a lungo. In primavera andremo a Gerusalemme per la Pasqua, e l sar giudicato da scribi e sacerdoti, verr torturato e giustiziato. Ma dopo tre giorni risorger, e sar di nuovo con voi. Mentre Ges parlava, Maddi si aggrapp al mio braccio. Quando ebbe concluso, le unghie erano penetrate nel bicipite facendomi sanguinare. Unombra di dolore sembr passare sul viso di tutti noi. Non ci guardammo e non abbassammo nemmeno lo sguardo a terra. Fissammo un punto a un paio di metri dal nostro volto, dove probabilmente si guarda per trovare una risposta chiara dopo un momento di smarrimento indefinito.

Questo proprio uno schifo disse qualcuno. Attraccammo nella citt di Ippo, sulla costa orientale del Mare di Galilea, esattamente di fronte a Tiberiade. Ges vi aveva gi predicato quando eravamo venuti a nasconderci qui la prima volta, e cera gente disposta ad accogliere gli apostoli nelle proprie case fino a quando il Messia non li avesse spediti di nuovo a predicare. Da Betsaida avevamo portato molte ceste di pane spezzato, e Giuda e Simone mi aiutarono a scaricarle guadando lacqua bassa, dal momento che Ippo non aveva un porto. I mucchi di pane erano alti come montagne disse Giuda. Ce nera molto di pi di quando abbiamo sfamato quei cinquemila. Un esercito ebraico potrebbe combattere giorni e giorni con quel genere di provviste. Se i Romani ci hanno insegnato qualcosa, che le guerre si combattono con lo stomaco. Smisi di trascinarmi avanti e indietro e lo guardai. Simone, che era in piedi accanto a me, pos la cesta sulla spiaggia e sollev lorlo della fusciacca per mostrarmi limpugnatura del pugnale. Il regno sar nostro solo quando lavremo conquistato con le armi. Non abbiamo problemi a versare il sangue dei Romani. Non ci sono padroni allinfuori di Dio. Allungai una mano a coprire delicatamente il coltello. Avete mai sentito Ges predicare di far del male a qualcuno? Anche a un nemico?. No rispose Giuda. Non pu parlare apertamente della conquista finch non sar pronto a colpire. Per questo si esprime sempre con parabole. Questo un coccio di burro di yak rancido si ud una voce dalla barca. Ges si tir su a sedere, con una rete sulla testa a mo di scialle da preghiera sbrindellato. Stava dormendo a prua, e ceravamo completamente dimenticati di lui. Biff, fai radunare tutti qui sulla spiaggia. Evidentemente, non sono stato abbastanza chiaro. Lasciai cadere la cesta e corsi in citt per radunare gli altri. In meno di unora eravamo tutti seduti sulla spiaggia, mentre Ges camminava davanti a noi. Il Regno aperto a tutti disse. A TUTTI, avete capito?. Annuimmo. Anche ai Romani. Smettemmo di annuire. Il Regno di Dio sopra di noi, ma i Romani resteranno in Israele. Questi due regni non hanno nulla a che fare luno con laltro, lo capite?. Ma il Messia dovrebbe condurre il suo popolo verso la libert grid Giuda. Non ci sono padroni allinfuori di Dio! aggiunse Simone. Silenzio! Non sono stato mandato sulla Terra per diffondere odio. Entreremo nel regno del perdono, non della conquista. Gente, ne abbiamo gi discusso: dov che non sono stato chiaro?. Come facciamo a cacciare i Romani dal regno? grid Natanaele. Non dovresti rivolgermi una domanda del genere, razza di strano essere con i capelli gialli. Lo ribadisco, i Romani non verranno cacciati perch il Regno aperto a tutti. Probabilmente cominciavano a capire, per lo meno Giuda e Giacomo, perch sembravano profondamente delusi. Da tutta la vita aspettavano lavvento del Messia che avrebbe dato inizio a un nuovo regno annientando i Romani, e adesso si sentivano dire dalle sue divine parole che non

sarebbe successo. Ma poi Ges attacc con le parabole. Il regno come un campo di frumento pieno di zizzania: questa non si pu strappare senza distruggere il grano. Sguardi vuoti. Soprattutto da parte dei pescatori, che non sapevano nulla di metafore contadine. La zizzania una specie di loglio spieg Ges. Le sue radici si intrecciano con quelle del frumento o dellorzo, e non c modo di estrarle senza rovinare il raccolto. Nessuno afferr il significato. Okay continu Ges. I bambini del cielo sono i buoni, la zizzania sono i cattivi. V oi avete entrambi. E, quando tutto sar finito, gli angeli sceglieranno i cattivi e li bruceranno. Io non capisco disse Pietro. Scosse il capo, e la sua chioma grigia gli sferz il viso come la criniera di un leone confuso, che cerca di togliersi dagli occhi limmagine di uno gnu volante. Come fate a predicare ci che non capite? Okay, proviamo cos: il Regno dei cieli ... un mercante in cerca di perle. Come nella storiella delle perle gettate ai porci! disse Bartolomeo. S, Bart! Esatto! Questa volta non ci sono suini, per. Solo perle. Tre ore dopo Ges ci stava ancora provando, e cominciava a esaurire le metafore per il Regno. La sua preferita, quella del granello di senapa, aveva fallito per ben tre volte. Okay. Il Regno come una scimmia. Era rauco e aveva la voce rotta. In che senso?. Una scimmia ebrea, giusto?. come una scimmia che mangia un granello di senapa?. Mi alzai, andai da lui e gli misi un braccio intorno alle spalle. Prenditi una pausa. Lo portai lungo la spiaggia, verso il villaggio. Lui scosse il capo. Sono i pi stupidi figli di puttana presenti sulla Terra. Sono diventati bambini, come gli avevi chiesto tu. Bambini stupidi. Sentii dei passi leggeri sulla sabbia alle nostre spalle, e Maddi ci gett le braccia intorno al collo. Diede un bacio sulla fronte a Ges, con un forte schiocco bagnato, e poi si prepar a fare lo stesso con me, e io mi tirai indietro. Siete voi gli sciocchi. Continuate a inveire contro la loro intelligenza, quando questultima non ha niente a che vedere con il motivo per cui sono qui. Li avete mai sentiti predicare? Io s. Pietro pu guarire i malati, adesso. Lho visto con i miei occhi. E Giacomo ha fatto camminare gli storpi. La fede non un atto di intelligenza, ma di immaginazione. Ges, ogni volta che dai loro una nuova metafora per il Regno, loro vedono la metafora - un granello di senape, un campo, un giardino, un vigneto. come indicare qualcosa a un gatto: il gatto guarda il tuo dito, non ci che gli stai mostrando. Non hanno bisogno di capire, ma di credere. E loro credono. Immaginano il Regno come hanno bisogno che sia. Non serve che lo comprendano. C gi, possono lasciarlo com. Immaginazione, non intelletto. Ci lasci andare e rest l a guardarci, con il ghigno di una pazza. Ges guard prima lei e poi me. Scrollai le spalle. Te lavevo detto che era pi sveglia di tutti e due. Lo so. Quello che non so se riesco a sopportare di dare ragione a entrambi in un solo giorno. Mi serve un po di tempo per pensare e pregare. Vai, allora gli disse Maddi, mandandolo avanti con un cenno. Io mi fermai e osservai il mio

amico che entrava nel villaggio, non avendo la minima idea di quello che avrei dovuto fare. Mi voltai verso Maddi. Hai sentito la predizione sulla Pasqua?. Annu. Immagino tu non gli abbia detto nulla. E cosa?. Dobbiamo convincerlo a ripensarci. Se sa che cosa lo attende a Gerusalemme, perch andarci? Perch non andiamo in Fenicia, o in Siria? Potrebbe predicare la buona novella ai greci senza correre alcun rischio. Hanno gi un sacco di gente che va diffondendo le idee pi disparate; pensa a Bartolomeo e ai suoi cinici. Quando eravamo in India, assistemmo a una celebrazione in onore della dea Kali. una divinit distruttrice, Maddi. Ed stato lo spettacolo pi cruento a cui abbia mai assistito: migliaia di animali macellati, centinaia di uomini decapitati. Lintero mondo sembrava scivolare su tutto quel sangue. Ges e io abbiamo impedito che alcuni bambini venissero mutilati vivi, ma quando finita lui ha detto: basta sacrifici. Mi guard come se si aspettasse di sentire qualcosa in pi. E allora? stato orribile, cosa ti aspettavi che dicesse?. Non stava parlando con me, Maddi. Ma con Dio. E non credo fosse una richiesta. Stai dicendo che pensa che suo padre voglia ucciderlo per cercare di cambiare le cose? E che non pu evitarlo perch la volont di Dio?. No, sto dicendo che si lascer ammazzare per dimostrare a suo padre che ora di cambiare le cose. E non far niente per evitarlo. Passammo tre mesi a supplicare, scongiurare, ragionare e piangere, ma non riuscimmo a convincere il Messia a non recarsi a Gerusalemme per la Pasqua. Giuseppe dArimatea ci aveva fatto sapere che farisei e sadducei stavano ancora tramando contro di lui, e che Jakan si era scagliato contro i suoi seguaci nel Cortile dei Gentili, fuori dal Tempio. Ma lunico effetto delle minacce era quello di renderlo ancora pi risoluto. Un paio di volte Maddi e io riuscimmo a legarlo e a nasconderlo sul fondo di una barca, usando i nodi che avevamo imparato dai fratelli marinai Pietro e Andrea, ma pochi minuti dopo lui cera apparso con le corde in mano, dicendo qualcosa del tipo: Bei nodi, ma non abbastanza forti, no?. La preoccupazione ci divorava. Potrebbe sbagliarsi riguardo allesecuzione dissi. Gi, potrebbe. Lo credi davvero? Che si sbagli, voglio dire. Io credo di avere voglia di vomitare. Non vedo come questo potrebbe fermarlo. E non lo fece. Lindomani partimmo per Gerusalemme. Lungo la strada ci fermammo a riposare a Beit Shemesh, una citt sulle sponde del Giordano. Eravamo l seduti, cupi e impotenti, e osservavamo la colonna di pellegrini che avanzava lungo largine del fiume, quando una vecchia emerse dalla folla e si fece strada battendo il bastone tra gli apostoli distesi a terra. Toglietevi di mezzo, devo parlare con questo tizio. Spostati, idiota, dovresti fare un bel bagno. Colp Bartolomeo sulla testa, e i suoi amici canini le mordicchiarono i calcagni. Fate attenzione, laggi, sono una donna anziana e ho bisogno di vedere Ges di Nazaret.

Oh, no, madre piagnucol Giovanni. Giacomo si alz per fermarla e lei lo minacci col bastone. Come posso aiutarti, brava donna? le chiese Ges. Sono la sposa di Zebedeo, madre di questi due. Punt il bastone contro Giacomo e Giovanni. Ho sentito che presto te ne andrai nel Regno. Se cos devessere, cos sia. Be, il mio defunto marito, pace allanima sua, ha lasciato a questi due unazienda fiorente. E da quando hanno preso a seguirti lhanno portata alla rovina. Si volt verso i suoi figli. Alla rovina!. Ges le pos una mano sul braccio ma, invece di essere invasa dalla solita calma che il suo tocco sembrava donare, la donna si tir indietro e tent di colpirlo con il bastone, mancando di poco la testa. Non cercare di confondermi, Signor Paroline Dolci. I miei ragazzi hanno mandato in rovina lattivit del padre per seguirti, quindi voglio da te la garanzia che in cambio siederanno ai lati del trono, nel Regno che verr. Mi sembra giusto. Sono bravi ragazzi. Si volt verso Giacomo e Giovanni. Se vostro padre fosse vivo, quello che avete fatto lo avrebbe ucciso. Ma brava donna, non sta a me decidere chi sieder accanto al trono. E a chi?. Penso al Signore mio padre. Bene, allora vai a chiederglielo. Si appoggi al bastone e cominci a battere un piede. Aspetter. Ma.... Vorresti negare a una donna la sua ultima richiesta?. Non stai morendo. Mi stai uccidendo tu, adesso. Vai a chiedere. Sbrigati. Ges ci guard imbarazzato. E noi, da bravi codardi, distogliemmo lo sguardo. Non avevamo imparato a trattare con una madre ebrea. Salir su quella montagna e glielo chieder disse, indicando il picco pi alto della zona. Bene, allora vai. Vuoi forse farmi arrivare in ritardo alla Pasqua?. Gi. Okay, allora ci vado subito. Ges indietreggi lentamente, e si avvi rasente la montagna. Monte Tabor, credo si chiamasse cos. La sposa di Zebedeo and dietro ai suoi figli come se stesse scacciando dei polli dal giardino. Che cosa siete, statue di sale? Andate con lui. Pietro rise e lei si gir di scatto, pronta a spaccargli la testa con il bastone. Lui finse di tossire. Far meglio ad andare... nel caso abbiano bisogno di un testimone. Corse dietro a Ges e agli altri due. La vecchia mi lanci unocchiata torva. Che cosa stai guardando? Credi che i dolori del parto finiscano quando i figli se ne vanno? Che ne sai, tu?. Stettero via tutta la notte. Una notte lunghissima in cui la vecchia non fece che parlare del padre di Giacomo e Giovanni, Zebedeo, che evidentemente possedeva il coraggio di Daniele, la saggezza di Salomone, la forza di Sansone, la devozione di Abramo, la bellezza di Davide e il fisico imponente di Golia, pace allanima sua. (Buffo, Giacomo laveva sempre descritto come un vermiciattolo con la pronuncia blesa.) Quando vedemmo tornare il quartetto dalla collina, balzammo tutti in piedi e corremmo a salutarli... li avrei portati in spalla, se fosse servito a tappare la bocca a quella vecchia. Be? fece lei.

stato straordinario rispose Pietro, parlando con tutti noi e ignorando la donna. Abbiamo visto tre troni. Sul primo sedeva Mos, sul secondo Elia e il terzo era pronto ad accogliere Ges. E dal cielo venuta una voce tuonante che ha detto: Questi il figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Oh, s commentai laveva gi detto. Ma questa volta lho sentito anchio disse Ges con un sorriso. Dunque cerano solo tre sedie? chiese la signora Zebedeo. Guard i suoi due figli, che si acquattarono dietro il Messia. Naturalmente non c posto per voi due. Si allontan barcollando, tenendosi il cuore con una mano. Immagino che dovremmo rallegrarci per le madri di Mos, di Elia e di questo nazareno. Non sapranno mai che cosa significa avere una spina nel cuore. Si avvi zoppicando lungo la sponda del fiume, diretta verso Gerusalemme. Ges cinse la spalla dei due fratelli. Ci penso io. Rincorse la donna. Maddi mi diede una gomitata e, quando mi voltai a guardarla, vidi che aveva le lacrime agli occhi. Non sbaglia disse. Gi. Chiediamo a sua madre di fargli cambiare idea. Nessuno pu resisterle... cio, io non ci riesco. Voglio dire... non te, ma... Guarda! un gabbiano?.

PARTE SESTA La passione

Nessuno perfetto... Be, veramente uno lo stato. Ma labbiamo ucciso. Anonimo

Domenica
Maria e Giacomo, il fratello di Ges, ci trovarono fuori dalla Porta dOro di Gerusalemme, dove stavamo aspettando Bartolomeo e Giovanni, che stavano cercando Natanaele e Filippo che dovevano tornare con Giacomo e Andrea, che stavano cercando Giuda e Tommaso, che erano stati spediti in citt per cercare Pietro e Maddi, che cercavano Taddeo e Simone, che erano stati mandati a cercare un asino. Ormai dovrebbero averlo trovato disse Maria. Secondo la profezia, Ges sarebbe dovuto entrare in citt su un asinello. Naturalmente, nessuno era andato a cercarlo. Era questo il piano. Persino suo fratello Giacomo si era coalizzato con noi. Era andato avanti, oltre la porta, nel caso uno dei discepoli avesse dimenticato il patto e fosse tornato realmente con un asino. Un migliaio di seguaci del Messia si erano raccolti sulla via che conduceva alla Porta dOro. Si erano disposti ai lati della strada con fronde di palme per salutare lingresso di Ges e, in attesa del suo passaggio trionfale, lanciarono acclamazioni e osanna per tutto il pomeriggio. Ma quando si fece sera e non si vide nessun asinello, la folla cominci gradualmente a disperdersi: la gente aveva fame ed entr in citt per cercare qualcosa da mettere sotto i denti. Soltanto Ges, sua madre e io stavamo ancora aspettando. Speravo saresti riuscito a farlo ragionare dissi a Maria. Da molto so che sarebbe giunto questo momento mi rispose. Indossava la sua solita veste blu, con lo scialle, e la luce che normalmente le illuminava il viso sembrava sbiadita. Non dallet, ma dal dolore. Perch pensi che labbia mandato a chiamare due anni fa?. Era vero. Aveva mandato i suoi fratelli minori, Giuda e Giuseppe, alla sinagoga di Cafarnao, affinch lo riportassero a casa con la scusa che era impazzito. Ma lui non era neppure uscito per incontrarli. Preferirei che non parlaste di me come se non fossi qui disse lui. Stiamo cercando di abituarci. Se non ti piace, allora rinuncia al tuo stupido piano di immolarti. A cosa pensi ci siamo preparati per tutti questi anni, Biff?. Se avessi saputo che si trattava di questo, non ti avrei mai aiutato. A questora saresti ancora incastrato in unanfora per il vino, in India. Strizz gli occhi per guardare attraverso la porta. Dove sono tutti? cos complicato trovare un semplice asinello?. Guardai la madre di Ges e, nonostante il dolore che aveva negli occhi, sorrise. Non guardarmi disse. Nessuno della mia famiglia si sacrificherebbe mai in questo modo. Troppo facile; decisi di lasciar perdere. Sono tutti a casa di Simone, a Betania. Questa notte non tornano. Ges non disse una parola. Si alz in piedi e sincammin verso Betania. Non potete fare niente per impedire che accada! grid agli apostoli, che erano radunati nella stanza anteriore. Marta scapp fuori in lacrime, quando lui la guard torvo. Simone abbass gli occhi a terra, cos come tutti noi. Il sacerdote e gli scribi mi prenderanno e mi processeranno. Sputeranno su di me, mi flagelleranno e mi uccideranno. Il terzo giorno risorger e camminer di nuovo in mezzo

a voi: ma non potete fermare ci che sta per accadere. Se mi amate, accettate quello che vi sto dicendo. Maddi si alz e scapp fuori dalla casa, afferrando la borsa comune affidata a Giuda. Lui fece per inseguirla, ma gli diedi una spinta e lo feci rimettere sul suo cuscino. Lasciala andare. Restammo tutti seduti in silenzio, cercando di farci venire in mente qualcosa da fare, da dire. Non so a che cosa stessero pensando tutti gli altri, ma io stavo ancora cercando di escogitare un modo che permettesse a Ges di dimostrare quanto voleva, senza rinunciare alla sua vita. Marta torn nella stanza con del vino, e ne vers un calice a tutti. Quando riemp quello del Messia, evit di guardarlo. Maria la segu fuori dalla stanza, probabilmente per aiutarla con la cena. Maddi torn poco dopo, scivolando attraverso la porta, e and dritta da Ges. Si sedette ai suoi piedi. Prese la borsa comune da sotto il mantello, e la apr per estrarne un vasetto dalabastro, uno di quelli in cui si conservavano i preziosi unguenti con cui le donne ungevano i corpi dei defunti prima della sepoltura. Lanci la borsa vuota a Giuda. Senza dire una parola, ruppe il sigillo del vasetto e vers lunguento sui piedi del Messia. Poi sciolse i lunghi capelli e cominci ad asciugarglieli. Laroma intenso delle spezie e del profumo riemp la stanza. In un istante Giuda si alz in piedi e attravers la stanza. Afferr il vasetto dal pavimento. I soldi che hai usato per questo avrebbero potuto sfamare centinaia di poveri. Ges sollev lo sguardo verso di lui: aveva le lacrime agli occhi. I poveri ci saranno sempre, Giuda. Ma io sar qui ancora per poco tempo. Lasciala fare. Ma.... Lasciala fare. Gli tese la mano e Giuda gli sbatt il vasetto sul palmo. Poi si precipit fuori. Lo sentii gridare in strada, ma non riuscii a capire che cosa stava dicendo. Maddi vers il resto dellunguento sul capo del Messia, e con un dito gli tracci dei disegni sulla fronte. Ges prov a prenderle la mano, ma lei la tir via e fece un passo indietro, e lui lasci cadere la sua. Un morto non pu amare disse. Stai fermo. Quando lo seguimmo al Tempio, lindomani mattina, Maddi era sparita.

Luned
Il luned Ges ci fece entrare a Gerusalemme attraverso la Porta dOro, ma questa volta non cerano fronde di palme ai lati della strada, n gente che cantava osanna. (Be, un tizio cera, ma non fa testo: era sempre l a osannare. Se gli davi una moneta, per un po smetteva.) Non sarebbe male comprarci qualcosa per colazione disse Giuda. Se solo la Maddalena non avesse speso tutto il nostro denaro. Per Ges profuma di buono disse Natanaele. Non trovi?. A volte proviamo gratitudine per le cose pi improbabili. In quel momento, quando vidi Giuda che digrignava i denti con una vena in rilievo sulla fronte, recitai una breve preghiera di ringraziamento per lingenuit di Natanaele. S, profuma di buono disse Bartolomeo. Ti viene voglia di riconsiderare la tua scala di valori, riguardo ai comfort materiali. Grazie, Bart. S, non c niente come un uomo profumato disse Giovanni con aria sognante. Dun tratto ci sentimmo tutti a disagio, e cominciammo a schiarirci la gola e a tossire mentre camminavamo tenendoci a qualche passo di distanza. (Non vi ho detto di Giovanni, vero?) Poi Giovanni inizi a notare con fare esagerato e patetico le donne che passavano. Guardate, quella piccola giovenca mi darebbe dei bei figli forti disse, con una voce tuonante e falsamente mascolina. Non c dubbio, un uomo potrebbe piantare un po di semi, l dentro. Stai zitto disse Giacomo a suo fratello. Magari potresti chiamare tua madre sugger Filippo e chiederle di dire a quella donna di... aderire a te. Ridacchiarono tutti, anche Ges. Tutti tranne Giacomo, naturalmente. Vedi? disse al fratello. Vedi coshai scatenato? Tu, piccolo effeminato. Ecco una giovane nubile esclam Giovanni, poco convinto. Indic una donna che veniva trascinata verso le porte della citt da un gruppo di farisei, con i vestiti ridotti a brandelli. (In effetti sembrava nubile, quindi onore al merito a Giovanni, che era fuori dal suo elemento.) Bloccate la strada ordin Ges. I farisei giunsero davanti alla nostra barricata umana e si fermarono. Lasciaci passare, rabbi disse il pi anziano di loro. Questa donna stata sorpresa oggi mentre commetteva un atto di adulterio, e la stiamo portando fuori citt perch venga lapidata come prevede la legge. La donna era giovane e aveva i capelli che le cadevano in riccioli sporchi intorno al viso. Il terrore le aveva stravolto i lineamenti del viso e aveva gli occhi rovesciati allindietro, ma fino a unora prima doveva essere stata molto graziosa. Ges si accovacci e cominci a scrivere nella polvere ai suoi piedi. Come ti chiami? chiese. Jamal rispose il capo della banda. Lo guardai scrivere il nome delluomo e, accanto, una lista di peccati. Jamal dissi. Unoca? Non pensavo nemmeno che fosse possibile. Jamal lasci andare il braccio delladultera e fece un passo indietro. Ges sollev gli occhi verso il fariseo che le teneva laltro. E tu come ti chiami?. Steve rispose.

Non vero disse un altro uomo nella folla. Si chiama Giacobbe. Ges scrisse Giacobbe nella polvere. No fece lui. Lasci andare la donna e la spinse verso di noi. Poi il Messia si alz e si fece dare il sasso dalluomo pi vicino, che glielo cedette senza problemi. La sua attenzione era rivolta alla lista dei peccati scritti nella terra. Coraggio, lapidiamo questa meretrice disse Ges. Chi di voi senza peccato scagli la prima pietra. E la porse ai farisei. E quelli a poco a poco indietreggiarono. Un attimo dopo se nerano andati tutti lungo la via da cui erano venuti, mentre ladultera si gett ai piedi di Ges e gli abbracci le caviglie. Grazie, rabbi. Grazie davvero. Non c problema fece lui, aiutandola a rialzarsi. Adesso va e non peccare pi. Hai davvero un buon profumo, lo sai? fece lei. S, grazie. Vai. Sincammin. Credo che dovrei assicurarmi che arrivi a casa sana e salva suggerii. Feci per seguirla, ma Ges mi acciuff per il retro della veste, tirandomi indietro. Per caso ti sei perso la parte in cui le ho detto di non peccare pi?. Senti, ho gi commesso adulterio con lei nel mio cuore, quindi perch non godersela?. No. Sei tu che hai fissato le regole. E in base a esse persino Giovanni ha commesso adulterio nel suo cuore... e le donne non gli piacciono nemmeno. Fai pure fece Giovanni. Al Tempio insistette Ges. Se volete saperlo, abbiamo sprecato una splendida adultera. Ges ci radun nel cortile esterno del Tempio, a cui avevano accesso donne e gentili, e cominci a predicare lavvento del Regno. Ogni volta che cominciava, arrivava un mercante che urlava: Comprate una colomba. Comprate le vostre colombe sacrificali. Pure come neve sbattuta dalla tempesta. Chi non ne ha bisogno?. Poi Ges ricominciava e arrivava il successivo. Pane azzimo! Comprate qui il vostro pane azzimo! Soltanto un siclo. Matzo caldo e bollente, proprio come quello che Mos mangi quando torn dallEgitto: soltanto pi fresco, gente. Gli portarono una ragazzina storpia e Ges cominci a guarirla e a interrogarla sulla sua fede, quando... Cambiate i vostri denari in sicli, mentre aspettate! Nessuna cifra troppo piccola o troppo grossa. Cambio dracme in talenti, talenti in sicli... qualunque valuta.... Tu credi che Dio ti ami? chiese il Messia alla ragazzina. Erbe amare! Prendete le vostre erbe amare! grid un mercante. Dannazione! url Ges, frustrato. Ti ho guarita, bambina, adesso esci da questo posto. Salut la ragazzina che cominci a camminare per la prima volta in vita sua. Poi il Messia schiaffeggi un venditore di colombe, strapp via il coperchio di una delle sue gabbie e lasci che una nuvola di pennuti si levasse in volo. Non sta forse scritto La mia casa sar chiamata casa di preghiera per tutte le genti ? V oi invece ne avete fatto una spelonca di ladri!. Oh no mi sussurr Pietro non vorr mettersi contro i cambiavalute. Ges afferr un tavolo lungo e basso su cui alcuni uomini stavano cambiando una dozzina di valute in sicli (lunica moneta concessa per il commercio allinterno del Tempio) e lo rovesci. Oh, invece s. proprio fottuto disse Filippo. E aveva ragione. I sacerdoti prendevano una

notevole percentuale dai cambiavalute. Fino a poco prima se ne sarebbe potuto andare senza conseguenze, ma adesso aveva interferito con le loro entrate. Fuori, vipere! Fuori!. Aveva afferrato una corda arrotolata che apparteneva a uno dei mercanti e la stava usando come frusta per cacciare quella gente fuori dal Tempio. Natanaele e Tommaso si erano uniti allinvettiva di Ges e prendevano a calci i mercanti che correvano via, ma noialtri restammo seduti a guardare la scena, o ci occupammo di coloro che erano venuti per sentire le parole del Messia. Dovremmo darci un taglio dissi a Pietro. Credi di riuscirci?. Con un cenno indic un angolo del cortile: almeno una ventina di sacerdoti erano usciti dal Tempio per assistere alla rissa. In questo modo attirer lira dei sacerdoti su tutti noi disse Giuda. Stava tenendo docchio le guardie, che avevano smesso di camminare avanti e indietro lungo le mura e osservavano ci che avveniva di sotto, nel cortile. A suo credito va detto che, insieme a Simone e a qualcun altro, era riuscito a calmare la piccola folla di fedeli che si era radunata per essere benedetta e guarita prima che il Messia cominciasse a fare le bizze. Al di l delle mura del Tempio, dai bastioni dellantico palazzo di Erode il Grande ci guardavano i soldati romani, che venivano arruolati dal governatore durante le settimane di festa, quando portava le legioni a Gerusalemme. I Romani non entravano nel Tempio se non in caso di insurrezioni: ma se lavessero fatto, sarebbe stato versato del sangue ebreo. A fiumi. Non verranno disse Pietro, con una punta di dubbio nella voce. Lo vedono anche loro che una questione tra ebrei. A loro non importa se ci uccidiamo a vicenda. Ma guarda Giuda e Simone: se uno di quei due attacca con la solfa non ci sono padroni allinfuori di Dio, i soldati si abbatteranno su di noi come la lama di un boia. Ges era senza fiato e zuppo di sudore, e riusciva a malapena a riavvolgere la corda che aveva in mano, ma alla fine ottenne che i mercanti si allontanassero dal Tempio. Una folla numerosa aveva cominciato a seguirlo, gridando contro i venditori mentre Ges li scacciava. E fu proprio quel gran numero di persone (dalle ottocento alle mille) a impedire ai sacerdoti di ordinare alle guardie di prendere Ges. Lui gett via la corda e riport la folla nel punto in cui noialtri eravamo rimasti a osservare la scena terrorizzati. Ladri ci disse senza fiato quando ci pass davanti. Poi and da una bambina con un braccio paralizzato, che aveva aspettato accanto a Giuda. Uno spettacolo piuttosto spaventoso, eh? le chiese. Lei annu, e Ges impose le mani sul braccio malato. Quegli uomini con i cappelli alti stanno venendo qui?. Lei annu di nuovo. Fammi vedere: riesci a fare questo segno con il dito?. Le mostr come alzare il dito medio. No, non con quella mano. Con questa. Le lasci andare il braccio e lei mosse le dita. Muscoli e tendini avevano riempito larto, che adesso era identico in tutto e per tutto al compagno. Ora fai il segno che ti ho insegnato. Bene. E adesso mostralo a quei tizi alle mie spalle. Brava la mia bambina. Con quale autorit fai queste cose? O chi ti ha dato lautorit di farle? chiese uno dei sacerdoti, evidentemente quello pi alto in grado. Non ci sono padroni... cominci a urlare Simone, ma fu interrotto con un colpo violento al plesso solare da Pietro, che poi lo gett a terra e gli si sedette sopra, mentre furibondo gli sussurrava qualcosa nellorecchio. Andrea era arrivato alle spalle di Giuda, e sembrava tenere una lezione

simile senza rischiare il colpo allo stomaco. Ges prese un bimbo dalle braccia della madre e lo sollev. Le gambette del piccolo ondeggiavano in aria come se non avessero ossa. Senza distogliere lo sguardo, chiese ai sacerdoti: Il battesimo di Giovanni veniva da Dio o dagli uomini?. Gli interrogati si guardarono tra loro. La folla si fece pi vicina. Eravamo in Giudea, il territorio di Giovanni. I sacerdoti si guardavano bene dal mettere in dubbio lautorit di Giovanni nel nome di Dio davanti a una moltitudine del genere, ma certo non intendevano confermarla solo per il bene di Ges. Non sappiamo rispose il capo. Neanchio vi dico con quale autorit faccio queste cose. Mise il bambino a terra e lo aiut a rimanere in piedi, mentre le sue gambe riuscirono per la prima volta a sostenerne il peso. Il bimbo vacill come un puledro appena nato, e Ges lo afferr ridendo. Lo prese per le spalle e lo aiut a tornare dalla madre. Poi si volt verso i sacerdoti e li guard per la prima volta. V olete mettermi alla prova? Fatelo. Chiedetemi ci che volete, vipere, ma io guarir queste persone e loro conosceranno la parola di Dio malgrado voi. Durante il discorso, Filippo si avvicin sussurrandomi: Non puoi tramortirlo con una delle tecniche che hai imparato in Oriente? Dobbiamo portarlo fuori di qui prima che aggiunga altro. Temo sia troppo tardi. Solo, non lasciare che la folla si disperda. Vai in citt e chiama altra gente. la sua sola protezione, adesso. E trova Giuseppe dArimatea. Potrebbe darci una mano, se la situazione dovesse sfuggirci di mano. Perch, non forse gi successo?. Sai che cosa intendo dire. Linterrogatorio and avanti per due ore, durante le quali i sacerdoti escogitarono trappole verbali di ogni genere per incastrarlo; in alcuni casi Ges riusc a cavarsela, in altri commise qualche stupido errore. Cercai di escogitare il modo per portarlo fuori dal Tempio senza farlo arrestare, ma pi mi guardavo intorno, pi mi accorgevo che le guardie si erano mosse dalle mura e stavano gironzolando intorno alle porte che davano sul cortile. Intanto, il sommo sacerdote continuava con il suo tono monotono: Un uomo muore senza lasciare figli, ma la moglie sposa suo fratello, che ha tre bambini dal suo primo matrimonio... (e via dicendo). Tutti e tre lasciano Gerico e si dirigono a sud e percorrono seicentosessantatre metri lora, ma con loro hanno due asini, che possono portare due... (e cos via). Cos lo Shabbat finisce e possono riprendere le loro attivit, aumentando i mille passi consentiti dalla legge... e il vento soffia a sudovest a una velocit di quattrocentodue metri lora... (eccetera eccetera). Quantacqua servir per il viaggio? Dacci la risposta. In barilotti. Cinque rispose Ges, non appena ebbe finito di parlare. Rimasero tutti stupiti. La folla scoppi in un boato. E davvero lui il Messia grid una donna. Il Figlio di Dio venuto in mezzo a noi. Cos non mi state aiutando url lui. Non ci hai mostrato il procedimento, non ci hai mostrato il procedimento cantilenava il pi giovane dei sacerdoti. Giuda e Matteo avevano scritto il problema sulle lastre del cortile, ma avevano perso il filo gi da parecchio. Sollevarono gli occhi e scossero il capo. Cinque ripet Ges. I sacerdoti si guardarono tra loro. esatto, ma questo non ti d lautorit di compiere guarigioni

nel Tempio. Fra tre giorni non ci sar pi un Tempio, perch io lo distrugger insieme al vostro nido di vipere. E dopo altri tre giorni ne sar costruito uno nuovo in onore di mio padre. A quel punto lo afferrai per il torace e cominciai a trascinarlo verso la porta. Gli altri apostoli seguirono il mio piano e si misero attorno a noi a formare un cuneo. La folla alle loro spalle incalzava. Centinaia di persone si muovevano insieme a noi. Aspettate, non ho finito! grid Ges. Invece s. Il vero re dIsraele venuto a portare il Regno url una donna. Pietro la colp alla nuca. Smetti di aiutarci. Con la sola spinta della folla riuscimmo a portare Ges fuori dal Tempio, e a condurlo fino allabitazione di Giuseppe dArimatea. Questi ci fece entrare e ci guid nella stanza al piano superiore, che aveva un alto soffitto arcuato, sontuosi tappeti su pavimenti e pareti, mucchi di cuscini e un tavolo lungo e basso per mangiare. Qui siete al sicuro, ma non so per quanto. Hanno gi stabilito un incontro del Sinedrio. Ma abbiamo appena lasciato il Tempio obiettai. Avreste dovuto lasciare che mi prendessero disse Ges. Domani la tavola sar imbandita per il banchetto di Pasqua degli esseni. Restate a cena. Celebrare la Pasqua in anticipo? Perch? chiese Giovanni. Perch festeggiare con gli esseni?. Giuseppe distolse lo sguardo da Ges mentre rispondeva. Perch gli esseni non uccidono lagnello.

Marted
Quella notte dormimmo tutti da Giuseppe dArimatea, nella stanza dove ci aveva fatto sistemare. La mattina, Ges scese al piano di sotto, e dopo un po risal. Non mi lasciano uscire disse. Chi?. Gli apostoli. I miei apostoli non mi lasciano uscire. Torn verso la rampa di scale. State interferendo con la volont di Dio! grid a quelli di sotto. Poi si volt verso di me. Sei stato tu a ordinarglielo?. Io? S. Non puoi farlo. Ho mandato Natanaele a chiamare Maddi, a casa di Simone. tornato da solo. Maddi non ha voluto parlarci; in compenso lha fatto Marta. I soldati del Tempio sono stati l, Ges. E allora?. Come, allora? Sono andati l per arrestarti. Che lo facciano. Amico, non devi sacrificarti per dimostrare tutto questo. Ci ho pensato tutta la notte: puoi negoziare. Con il Signore?. Abramo lha fatto. Ricordi? Per la distruzione di Sodoma e Gomorra. Inizi chiedendo al Signore di risparmiare i cittadini se fosse riuscito a trovare cinquanta giusti nella citt. E alla fine riusc a scendere a dieci. Potresti provare con una tattica simile. Non proprio questo il punto, Biff. Venne verso di me, e mi resi conto di non riuscire a guardarlo negli occhi, cos andai verso una delle ampie finestre ad arco che si affacciavano sulla strada. Ho paura disse lui. Paura di quello che dovr succedere. Mi vengono in mente una dozzina di cose che preferirei fare, piuttosto che immolarmi, ma so che deve succedere. Quando ho detto ai sacerdoti che avrei distrutto il Tempio in tre giorni, mi riferivo alla corruzione, alla simulazione e ai rituali che impediscono alluomo di conoscere Dio. E il terzo giorno, quando risorger, ogni cosa sar nuova e il Regno di Dio sar ovunque. Torner, amico mio. S, lo so. Lhai gi detto. Credimi. Non sei bravo con le resurrezioni, Ges. Ricordi la vecchia a Giaffa? E il soldato a Zippori? Quanto visse, tre minuti?. Ma pensa a Simone detto Lazzaro, il fratello di Maddi. Sono mesi che lho resuscitato, ormai. S, e ha un odore strano. Non vero. No, sul serio. Da vicino puzza di carne avariata. Come fai a saperlo? Tu non lo avvicini perch era un lebbroso. Me lha detto Taddeo laltro giorno. Testuali parole: Biff, credo che questo Simone Lazzaro sia andato a male. Davvero? Allora andiamo a chiederlo a Taddeo. Potrebbe non ricordarselo. Scese la scala e si ritrov in una stanza dal soffitto basso, con il pavimento a mosaico e delle

finestrelle che si aprivano in alto. Sua madre e suo fratello Giacomo si erano uniti agli apostoli. Sedevano tutti contro il muro, i visi rivolti verso Ges come fossero fiori che seguono il sole. Lo aspettavano per sentirgli dire due parole di speranza. Vi laver i piedi disse. Poi si rivolse a Giuseppe dArimatea: Mi servono un catino e una spugna. Lalto aristocratico sinchin e and a cercare un servo. Che piacevole sorpresa disse Maria. Giacomo, suo fratello, rote gli occhi e trasse un profondo sospiro. Io esco intervenni. Lanciai unocchiata a Pietro, come per dirgli: Non perderlo di vista . Lui cap perfettamente e annu. Torna per il seder mi disse Ges. Devo insegnarti ancora qualcosa, nel poco tempo che mi rimasto. A casa di Simone non cera nessuno. Bussai ripetutamente alla porta, e alla fine entrai. Non mi parve che avessero fatto colazione, ma avevano usato il mikvah, la piscina rituale, pertanto immaginai che avessero fatto il bagno e fossero andati al Tempio. Percorsi le vie di Gerusalemme cercando di farmi venire in mente una soluzione, ma tutto quello che avevo imparato mi sembrava inutile. Al calar della sera tornai verso la casa di Giuseppe, prendendo il tragitto pi lungo per non passare davanti al palazzo del sommo sacerdote. Trovai Ges ad aspettarmi seduto sui gradini che portavano di sopra. Pietro e Andrea gli erano accanto, evidentemente per assicurarsi che non scappasse dal sommo sacerdote, autoaccusandosi di blasfemia. Dove sei stato? mi chiese. Devo lavarti i piedi. Hai idea di quanto sia difficile trovare un prosciutto a Gerusalemme, durante la settimana della Pasqua? risposi. Pensavo sarebbe stato carino averne un po da mettere sul matzo, con qualche erba amara. Ha lavato i piedi a tutti minform Pietro. Naturalmente abbiamo dovuto tener fermo Bartolomeo, ma adesso persino lui pulito. E come io ho lavato loro, adesso dovranno lavare i piedi ad altri, mostrando loro il perdono. Oh, capisco. una parabola. Fico. Andiamo a mangiare. Ci sedemmo, e Ges si mise a capotavola. Maria aveva preparato una classica cena pasquale, con leccezione dellagnello. Prima di dare inizio al seder Natanaele, che era il pi giovane, doveva rivolgerci una domanda: Perch questa serata diversa da quelle del resto dellanno?. Perch i piedi di Bartolomeo sono puliti? chiese Tommaso. Perch il conto lo paga Giuseppe dArimatea? tent Filippo. Natanaele rise e scosse il capo. No. Perch di solito mangiamo pane e matzo, mentre questa sera c solo il matzo. Cribbio. Ghign, probabilmente sentendosi sveglio per la prima volta in vita sua. E perch mangiamo solo matzo? chiese ancora. Taglia, Nat feci io. Siamo tutti ebrei, qui. Sii conciso. Mangiamo pane non lievitato perch non abbiamo avuto il tempo di farlo lievitare con i soldati del faraone alle costole; le erbe amare simboleggiano lamarezza della schiavit. Dio ci ha liberato dandoci la Terra Promessa. Grandioso. Adesso mangiamo. Amen dissero tutti. Che spiegazione patetica comment Pietro.

Davvero? ribattei, arrabbiato. Ti dir una cosa: siamo qui seduti con il Figlio di Dio aspettando che arrivi qualcuno per portarlo via e ucciderlo, e nessuno di noi intende fare qualcosa per impedirlo, incluso Dio. Quindi, perdonami se non sono euforico per il fatto di essere stato liberato dagli egizi circa un milione di anni fa. Sei perdonato disse Ges. Poi si alz in piedi. Quello che sono io in tutti voi. La Divina Scintilla... lo Spirito Santo vi unisce. Dio, ed in tutti voi. Lo capite questo?. Certo che Dio parte di te gli rispose il fratello Giacomo. tuo padre. No, parte di tutti di voi. Ecco, prendi questo pane. Prese il matzo e lo spezz. Lo distribu a tutti i presenti, e ne tenne un boccone anche per s. Poi lo mangi. Ora, questo pane parte di me: sono io. Mangiatene tutti. Lo guardammo. MANGIATE! url. Obbedimmo. Adesso il pane parte di voi. Io sono parte di voi. E voi tutti avete una parte di Dio, in voi. Riproviamo. Passatemi quel vino. E and avanti cos per un paio dore. Dopo aver finito il vino, probabilmente gli apostoli cominciarono ad afferrare quello che stava dicendo loro. Poi iniziarono le suppliche: ciascuno di noi scongiur Ges di rinunciare a immolarsi per salvare il resto del gruppo. Prima che tutto questo finisca, voi tutti dovrete rinnegarmi. No, non lo faremo obiett Pietro. In verit ti dico: questa notte stessa, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte. Non solo me lo aspetto, ma lo ordino a tutti voi. Se vi prenderanno insieme a me, non rester nessuno ad annunciare la buona novella. Amico mio, Giuda, vieni qui. Giuda obbed. Ges gli sussurr qualcosa allorecchio e lo risped al suo posto. Poi disse: In verit io vi dico, uno di voi mi tradir. Non cos, Giuda?. Che cosa?. Giuda ci lanci unocchiata, ma quando vide che nessuno si levava in sua difesa, scese dalle scale di corsa. Pietro fece per seguirlo, ma Ges lo prese per i capelli e gli diede uno strattone, facendolo sollevare da terra. Lascialo andare. Ma il palazzo del sommo sacerdote non nemmeno a duecento metri da qui obiett Giuseppe dArimatea. E se andasse l direttamente?. Ges sollev la mano per chiedere silenzio. Biff mi disse corri a casa di Simone e aspetta l. Solo tu puoi sgattaiolare accanto al palazzo senza essere visto. Di a Maddi e agli altri di aspettarci. Noialtri attraverseremo la citt e la valle di Ben- Hinnom, cos da evitare il palazzo. Ci vediamo a Betania. Lanciai unocchiata a Pietro e ad Andrea. Non gli permetterete di consegnarsi, vero?. Certo che no. Uscii nella notte, e mentre correvo mi domandai se Ges avesse cambiato idea e avesse deciso di fuggire da Betania nel deserto giudeo. Avrei dovuto capire subito che me laveva fatta. Credi di poterti fidare di qualcuno, e poi questo si volta e ti mente. Simone venne ad aprirmi e mi fece entrare. Si port un dito alle labbra, facendomi segno di non fare rumore. Maddi e Marta sono sul retro. Ce lhanno a morte con te. Con tutti voi. E adesso se la prenderanno con me perch ti ho fatto entrare.

Scusa. Scroll le spalle. Che cosa possono fare? casa mia. Attraversai subito la stanza anteriore e mi portai nella seconda, che si apriva sulle camere da letto, sul mikvah e sul cortile dove venivano preparati i cibi. Quando entrai, Maddi, intenta a intrecciare i capelli di sua sorella, sollev lo sguardo. Quindi sei venuto a dirmi che fatta disse. Gli occhi le si riempirono di lacrime, ed ebbi la sensazione che sarei crollato con lei se si fosse messa a singhiozzare. No. Lui e gli altri stanno venendo qui. Attraverseranno la valle di Ben-Hinnom, quindi impiegheranno qualche ora. Ma io ho un piano. Tirai fuori lamuleto ying-yang regalatomi da Gioia e lo agitai davanti ai loro occhi. E il tuo piano consiste nel corrompere Ges con una specie di gioiello orribile? chiese Marta. Indicai i tappetti delle due fiale. No, il mio piano consiste nellavvelenarlo. Spiegai loro il funzionamento del veleno, e poi aspettammo. Iniziammo a contare mentalmente il tempo, immaginando di vedere gli apostoli attraversare Gerusalemme, varcare la porta degli esseni ed entrare nella valle scoscesa di Ben-Hinnom, dove migliaia di tombe erano state scavate nella roccia, e dove un tempo scorreva un fiume. Ma adesso cerano solo salvia, cipressi e cardi selvatici, aggrappati alle crepe della pietra calcarea. Diverse ore dopo uscimmo in strada ad aspettare. Poi, quando tramont la luna e la notte cedette il posto allalba, vedemmo un uomo solo giungere da ovest, e non da sud come ci saremmo aspettati. Quando si fece pi vicino, capii dalle spalle possenti e dal riflesso della luna sulla testa calva che si trattava di Giovanni. Lhanno preso disse. Al Getsemani. Sono venuti Anna e Caifa in persona, con le guardie del Tempio, e lhanno portato via. Maddi corse verso di me e nascose il volto contro il mio petto. Io allungai le braccia e strinsi anche Marta. Che cosa ci faceva nel Getsemani? dissi. Sareste dovuti venire qui passando per la valle di Ben-Hinnom. Lha detto soltanto a te. Quel bastardo mi ha mentito. Quindi hanno arrestato tutti?. No, gli altri sono nascosti non lontano da qui. Pietro ha cercato di battersi con le guardie, ma Ges lha fermato. Ha negoziato con i sacerdoti perch ci lasciassero andare. Cera anche Giuseppe, che lha aiutato a convincerli. Giuseppe? stato lui a tradirlo?. Non lo so. stato Giuda a portarli al Getsemani. Ha indicato Ges alle guardie. Giuseppe arrivato dopo, quando stavano gi per arrestarci. Dove lhanno portato?. Al palazzo del sommo sacerdote. tutto quello che so, Biff. Parola mia. Si sedette pesantemente in mezzo alla strada e cominci a piangere. Marta and da lui e gli prese la testa, facendogliela posare sul suo petto. Maddi sollev gli occhi verso di me. Sapeva che ti saresti battuto. Per questo ti ha mandato qui. Il piano non cambia. Dobbiamo solo riprendercelo, cos da poterlo avvelenare. Giovanni sollev la testa, ancora stretto nellabbraccio di Marta. Hai cambiato fazione, prima che arrivassi?.

Mercoled
Alle prime luci del mattino, Maddi e io bussammo alla porta di Giuseppe. Un servo ci fece entrare. Quando il padrone di casa usc dalla camera da letto, dovetti trattenere Maddi per impedirle di aggredirlo. Tu lhai tradito!. No. Giovanni ha detto che eri con i sacerdoti dissi. vero. Li ho seguiti per impedire che lo uccidessero l, nel Getsemani, per tentata fuga... o per legittima difesa. Che intendi dire?. Lo vogliono morto, Maddi le spieg luomo. Lo vogliono morto, ma non hanno lautorit per giustiziarlo, non lo capisci? Se non fossi stato l, avrebbero potuto ucciderlo sostenendo che era stato lui ad attaccare per primo. Solo i Romani hanno il potere di mandare a morte qualcuno. Erode ha fatto uccidere Giovanni Battista obiettai. Nessun romano fu coinvolto in quella vicenda. Jakan e la sua banda di malviventi lapidano gente di continuo disse Maddi. Senza lapprovazione dei Romani. Riflettete: siamo nella settimana della Pasqua. La citt brulica di Romani a caccia di ebrei ribelli. Lintera Sesta Legione qui, oltre alla guardia personale di Pilato, proveniente da Cesarea. Normalmente ci sarebbe soltanto una manciata di soldati. Sommi sacerdoti, Sinedrio, Consiglio dei farisei, e addirittura Erode: ci penserebbero due volte prima di fare qualcosa in contrasto con le leggi di Roma. Non fatevi prendere dal panico. Il processo davanti al Sinedrio non si ancora tenuto. Quando si terr?. Questo pomeriggio, probabilmente. Devono chiamare tutti. Laccusa sta raccogliendo testimoni contro Ges. E quelli a favore? chiesi. Non cos che funziona. Parler io per lui, e lo stesso far il mio amico Nicodemo. Ma a parte questo, Ges dovr difendersi da solo. Grandioso comment Maddi. Chi che lo accusa?. Pensavo lo sapeste. Giuseppe pieg leggermente la schiena, in atteggiamento servile. La stessa persona che gi due volte ha aizzato il Sinedrio contro di lui. Jakan figlio di Iban. Maddi si volt come un turbine e mi guard torva. Avresti dovuto ucciderlo. Io? Hai avuto diciassette anni per scaraventarlo gi dalle scale, o roba del genere. C ancora tempo disse. La sua morte non servirebbe ad aiutare Ges, adesso. Sperate soltanto che i Romani non vengano a sapere di questa storia. Da come parli, si direbbe che sia gi condannato osservai. Far del mio meglio. Non sembrava molto fiducioso. Portaci da lui. Per far arrestare anche voi due? Non ci penso proprio. V oi restate qui. Potete avere le stanze al

piano di sopra tutte per voi. Io torner qui o vi mander notizie non appena accadr qualcosa. Giuseppe abbracci Maddi e le diede un bacio sulla testa, poi usc dalla stanza per andare a vestirsi. Ti fidi di questuomo? mi chiese lei. Ha gi avvertito Ges quando hanno cercato di ucciderlo. Io non mi fido.

Aspettammo per tutto il giorno al piano di sopra, balzando in piedi ogni volta che sentivamo dei passi in strada, fino a quando non fummo esausti e stremati per la preoccupazione. Chiesi a una serva di Giuseppe di recarsi al palazzo del sommo sacerdote per vedere che cosa stesse succedendo. Torn poco dopo, per dirmi che il processo non era ancora terminato. Ci costruimmo un letto con i cuscini sotto la grande finestra ad arco, sul davanti della casa, cos da sentire il minimo rumore proveniente dalla via sottostante; al calar delle tenebre, per, i passi diminuirono e si fecero pi lontani, i canti distanti del Tempio si fecero pi deboli, e io e Maddi ci abbracciammo. Una massa unica di dolore sommesso e agonizzante. Allimbrunire facemmo lamore per la prima volta da quando ero partito con Ges per lOriente. Erano passati tanti anni, eppure mi sembr tutto cos familiare. La prima volta, fare lamore era stato un modo disperato per condividere il dolore allidea di perdere una persona che amavamo. Adesso stavamo per perdere quella stessa persona. Dopo, per, ci mettemmo a dormire. Giuseppe dArimatea non rientr.

Gioved
Furono Simone e Andrea a salire di corsa le scale per venire a svegliarci, gioved mattina. Gettai la mia tunica su Maddi e balzai in piedi con indosso solo il perizoma. Non appena vidi Simone, mi sentii avvampare in volto. Bastardo traditore!. Ero troppo furioso per picchiarlo. Rimasi l a urlargli i miei insulti. Codardo!. Non stato lui mi url allorecchio Andrea. Non sono stato io ripet lui. Ho cercato di battermi con le guardie, quando sono venute a prenderlo. Ci abbiamo provato io e Pietro. Giuda era amico tuo. Anche tuo. Andrea mi spinse via. Basta cos! Non stato Simone a tradirlo. Lho visto affrontare due guardie armate di lance. Lascialo in pace. Non abbiamo tempo per le tue bizze, Biff. In questo momento stanno flagellando Ges nel palazzo del sommo sacerdote. Dov Giuseppe? chiese Maddi. Si era vestita mentre io inveivo contro Simone. andato al pretorio che Pilato ha posto nella Torre Antonia, accanto al Tempio. E che diamine ci fa l, se lo stanno picchiando in un palazzo da questa parte della citt?. Dopo lo porteranno da lui, Biff. stato ritenuto colpevole di blasfemia. V ogliono ottenere una sentenza di morte. Ponzio Pilato rappresenta lautorit governativa in Giudea. Giuseppe lo conosce, chieder il rilascio di Ges. E noi che cosa facciamo?. Cominciavo a diventare isterico. Da che ricordassi, la mia amicizia con Ges era stata la mia ancora, la mia ragione dessere, la mia vita; adesso lui stava correndo verso la distruzione come una nave spinta dalla burrasca contro una scogliera, e io riuscivo soltanto a farmi prendere dal panico. Che cosa facciamo? Cosa?. Ansimavo, il fiato si rifiutava di riempirmi i polmoni. Maddi mi afferr per le spalle e mi scroll. Hai un piano, ricordi?. Diede uno strattone allamuleto che portavo al collo. Gi, giusto dissi, prendendo una profonda boccata daria. Il piano. Afferrai la tunica e me la infilai dalla testa. Maddi mi aiut a indossare la fusciacca. Ti chiedo scusa, Simone dissi. Mi perdon con un cenno della mano. Che facciamo?. Se intendono portarlo al pretorio, andremo al pretorio. Se Pilato lo lascia andare, dovremo portarlo fuori da l. Non possiamo sapere cosa sar capace di fare, pur di farsi uccidere. Stavamo aspettando insieme a unimmensa folla davanti alla Torre Antonia, quando le guardie del Tempio fecero uscire Ges dai cancelli principali. Il sommo sacerdote Caifa, con la veste blu e la tonaca decorata di pietre preziose, guidava la processione. Il suocero Anna, che aveva ricoperto quella carica prima di lui, lo seguiva a breve distanza. Al centro del corteo cera Ges, circondato da una colonna di guardie. Lo vedevamo appena, e notai che qualcuno gli aveva fatto indossare una veste pulita, che per aveva delle striature sulla schiena: sangue. Camminava come se fosse in trance. Mentre le guardie del Tempio urlavano e si mettevano in posa, dun tratto dalla processione si fece avanti Jakan, che cominci a litigare anche con i soldati. Evidentemente le guardie non volevano

entrare nel pretorio per non contaminarsi, pertanto la consegna del prigioniero doveva avvenire l sul cancello, o non se ne sarebbe fatto nulla. Stavo cercando di calcolare se potevo intrufolarmi tra la folla, spezzare il collo a Jakan e tornare indietro senza mettere a repentaglio il nostro piano, quando sentii una mano sulla spalla. Mi girai e vidi Giuseppe dArimatea. Almeno non hanno usato il flagrum romano. Gli hanno inflitto trentanove frustate... ma era solo cuoio, non cerano pallini di piombo alle estremit. Altrimenti lavrebbero sicuramente ucciso. Doveri? Perch ci hai messo tanto?. Il processo non finiva pi. Jakan andato avanti fino a notte fonda, chiedendo testimonianze a persone che evidentemente non avevano mai sentito parlare di Ges, e che non avevano mai assistito ad alcun crimine. Che ci dici della difesa? chiese Maddi. Be, ho cercato di elencare tutte le sue buone azioni, ma le accuse erano cos numerose che la mia voce si persa in mezzo a quel baccano. Ges non ha detto una parola per discolparsi. Gli hanno chiesto se fosse il Figlio di Dio e lui ha risposto di s. Cos facendo ha confermato laccusa di blasfemia. Non avevano bisogno di altro. E adesso che cosa succeder? Hai parlato con Pilato?. S. E allora?. Si massaggi il naso, come se stesse lottando contro una emicrania. Ha detto che avrebbe fatto quello che poteva. Guardammo i Romani che portavano dentro Ges, seguiti dai sacerdoti. Un legionario, mentre richiudeva il cancello, per poco non vi chiuse dentro la testa di Jakan. Notai un movimento con la coda dell'occhio, e sollevai lo sguardo verso un ampio e alto balcone visibile al di sopra delle mura. Evidentemente era stato disegnato dagli architetti di Erode il Grande come piattaforma da cui il re poteva rivolgersi alle masse nel Tempio, senza compromettere la sua sicurezza. Un alto romano con una sontuosa veste rossa era in piedi sul balcone e guardava la folla, non particolarmente felice. Quello Pilato? chiesi a Giuseppe, indicandolo. Annu. Scender per presiedere al processo. Ma a quel punto non m'importava dove sarebbe andato. Quello che mi interessava, invece, era il centurione alle sue spalle, con l'elmo ornato di pennacchio e la corazza dei comandanti legionari. Nemmeno mezz'ora dopo il cancello si apr, e un drappello di soldati romani condusse Ges fuori dal palazzo, legato. Un centurione di grado inferiore lo tirava per la corda che gli circondava i polsi. Dietro venivano i sacerdoti, tormentati dalle domande dei farisei che erano rimasti fuori. Vai a scoprire che cosa successo dissi a Giuseppe. A fatica, avanzammo con la processione che seguiva il Messia. In molti urlavano contro di lui e cercavano di sputargli addosso. Individuai alcuni suoi seguaci, che per camminavano in silenzio lanciando intorno rapide occhiate, quasi temessero di essere arrestati da un momento all'altro. Io, Simone e Andrea eravamo un po' indietro, mentre Maddi lottava per avvicinarsi a Ges. La vidi scagliarsi contro il suo ex marito, Jakan, che seguiva i sacerdoti, ma Giuseppe d'Arimatea riusc a fermarla prendendola per i capelli. Qualcun altro gli diede una mano a tenerla ferma, ma aveva uno scialle sulla testa e non riuscii a vedere chi fosse. Pietro, probabilmente.

Trascin Maddi verso di noi e ce la consegn. Si far ammazzare. Lei sollev lo sguardo verso di me: nei suoi occhi cera ferocia, ma non riuscii a capire se fosse rabbia o follia. La circondai e la tenni stretta, in modo tale da bloccarle le braccia contro i fianchi, mentre camminavamo. Luomo con il capo coperto avanzava accanto a me, e teneva una mano sulla spalla di Maddi per tenerla ferma. Quando mi guard, vidi che era davvero Pietro. Linstancabile pescatore sembrava invecchiato di ventanni da quando lavevo visto lultima volta, marted sera. Lo stanno portando da Antipa mi disse. Appena Pilato ha saputo che era un Galileo, ha detto che la regione non sotto la sua giurisdizione e lha mandato da Erode. Maddi le dissi allorecchio ti prego, smettila di fare la pazza. Il mio piano andato a farsi fottere, e mi sarebbe utile un po di razionalit. Di nuovo restammo ad aspettare fuori da uno dei palazzi costruiti da Erode il Grande. Questa volta per entrarono anche i farisei, e con loro Giuseppe dArimatea. Qualche minuto dopo, questultimo torn da noi. Erode sta cercando di convincere Ges a compiere un miracolo. Lo lascer andare se compir un miracolo per lui. E se non lo far?. Non lo far disse Maddi. In quel caso continu Giuseppe siamo al punto di partenza. Spetter a Pilato decidere se confermare la condanna a morte chiesta dal Sinedrio o rilasciare Ges. Maddi, vieni con me dissi trascinandola per la veste mentre mi allontanavo. Perch? Dove?. Il piano ancora valido. Tornai di corsa al pretorio insieme a lei. Mi fermai accanto a un pilastro di fronte alla Torre Antonia. Maddi, Pietro davvero in grado di compiere guarigioni?. S, te lho detto. Pu guarire ferite? Fratture?. Le ferite s. Quanto alle ossa rotte non so. Lo spero. La lasciai l mentre andavo dal centurione di grado pi alto, di stanza fuori dal cancello. Devo vedere il tuo comandante. Vattene, ebreo. Sono un amico. Digli che c qui Levi di Nazaret. Non gli dir proprio un bel niente. Allora avanzai e gli presi la spada dal fodero, gliela puntai sotto il mento per una frazione di secondo e la riposi al suo posto. Lui fece per prenderla e dun tratto era di nuovo in mano mia e sotto il suo mento. Prima che avesse il tempo di gridare, era di nuovo nel fodero. Ecco fatto dissi. Ti ho risparmiato la vita due volte. Quando griderai per farmi arrestare avr preso di nuovo la tua spada, e non la user soltanto per metterti in difficolt... ma ti ritroverai con la testa penzolante perch ti avr tagliato la gola. In alternativa, puoi portarmi dal mio amico Gaius Justus Gallicus, comandante della Sesta Legione. A quel punto, feci un respiro profondo e aspettai. Gli occhi del centurione si spostarono rapidi sui soldati a lui pi vicini, e poi tornarono su di me. Pensaci dissi. Se mi arresti, dove andr a

finire?. La cosa pi logica mi sembrava colpirlo nella sua frustrazione. Vieni con me disse. Feci segno a Maddi di aspettarmi e seguii il soldato allinterno della fortezza di Pilato. Justus sembrava a suo agio nei lussuosi alloggi assegnatigli a palazzo. Cerano scudi e lance in diversi punti della stanza, quasi avesse bisogno di ricordare a chiunque entrasse che l viveva un soldato. Rimasi sulla soglia mentre camminava avanti e indietro, sollevando occasionalmente lo sguardo verso di me, come se volesse uccidermi. Si asciug il sudore dai capelli grigi e corti, facendolo gocciolare sul pavimento di pietra. Non posso bloccare la sentenza. La questione va al di l dalla mia volont. Voglio soltanto che non gli venga fatto del male. Se Pilato lo fa crocifiggere, non potrai evitarlo, Biff. Non voglio che subisca danni. Niente ossa rotte, niente tendini recisi. Fai in modo che gli leghino le braccia alla croce. Devono usare i chiodi mi spieg, facendo una smorfia crudele con la bocca. I chiodi sono di ferro. E sono inventariati. Dal primo allultimo. Voi Romani siete maestri dellapprovvigionamento. Che cosa vuoi?. Daccordo, allora legatelo e piantategli i chiodi nelle membrane che uniscono le dita di piedi e mani, e sotto i piedi mettetegli una tavola che possa sostenere il suo peso. Cos non gli fai una gentilezza. Potrebbe durare una settimana. Non durer. Lo avvelener. E voglio che mi sia dato il suo cadavere non appena sar morto. Alla parola veleno smise di camminare e mi guard con aperto rancore. Non spetta a me rilasciare il corpo, ma se vuoi assicurarti che nessuno gli faccia del male, dovr fare in modo che i miei soldati restino l fino alla fine. A volte alla tua gente piace accelerare la morte di chi sta sulla croce lanciandogli delle pietre. Non so perch si prenda tanto disturbo. S che lo sai, Justus. Tu, fra tutti, lo sai. Puoi sputarmi addosso finch vuoi lamarezza di voi Romani nei confronti della compassione. Ma tu lo sai. Sei stato tu a mandare a chiamare Ges quando il tuo amico soffriva. Ti sei umiliato e hai chiesto piet. Ed quello che sto facendo io ora. Il rancore abbandon completamente il suo viso, lasciando il posto allo stupore. Intendi resuscitarlo, non cos?. Voglio solo seppellire il cadavere del mio amico intatto. Lo riporterai in vita. Come il soldato a Zippori, quello ucciso dal sicario. Per questo hai bisogno che il suo corpo sia intatto. Qualcosa del genere. Annuii con gli occhi fissi sul pavimento, per evitare di incrociare lo sguardo del vecchio soldato. Justus annu, palesemente scosso. E Pilato che deve autorizzare la rimozione del cadavere. La crocifissione dovrebbe servire da esempio per gli altri. Ho un amico che pu occuparsi della restituzione del corpo. Ges potrebbe ancora essere liberato, lo sai?. Non accadr. Non vuole. A quel punto distolse lo sguardo. Dar gli ordini. Uccidilo in fretta, poi prendi il corpo e portalo fuori dalla mia giurisdizione, ancora pi in fretta.

Grazie, Justus. Non mettere in imbarazzo un altro dei miei soldati, o il tuo amico dovr chiedere due corpi. Quando uscii dalla Torre, Maddi corse tra le mie braccia. orribile. Gli hanno messo una corona di spine sul capo, e la gente gli ha sputato addosso. I soldati lhanno picchiato. La folla si accalcava intorno a noi. Adesso dov?. La folla rugg e qualcuno cominci a indicare il balcone. Pilato era accanto a Ges, sostenuto da due soldati. Il Messia guardava dritto davanti a s, e sembrava ancora in trance. Il sangue gli entrava negli occhi. Pilato sollev le braccia e la gente tacque. Non trovo nessuna colpa in questuomo. Pure, i vostri sacerdoti sostengono che si sia macchiato di blasfemia. Non un crimine per la legge romana. V olete dunque che vi liberi il re dei Giudei?. Crocifiggilo! grid qualcuno accanto a me. Mi voltai e vidi Jakan che agitava il pugno. Gli altri farisei cominciarono a dire: Crocifiggilo, crocifiggilo. E in breve lintera folla sembr unirsi al coro. Intravidi i pochi sostenitori di Ges iniziare a svignarsela prima di essere anche loro vittime di tanta collera. Pilato fece il gesto di lavarsi le mani e rientr.

Venerd
Undici apostoli, Maddi, la madre e il fratello di Ges si trovavano nella stanza al primo piano della casa di Giuseppe dArimatea. Il mercante si era recato da Pilato, che aveva acconsentito a rilasciare il corpo in rispetto della Pasqua. Parlai a tutti loro. I Romani non sono stupidi, sanno che sono le donne a preparare il corpo, quindi non possiamo mandare gli apostoli a prenderlo. I soldati lo consegneranno a Maddi e Maria. Giacomo, dal momento che sei il fratello, ti consentiranno di accompagnarle per aiutarle a trasportarlo. V oialtri terrete il volto coperto. I farisei saranno in cerca dei seguaci di Ges. I sacerdoti hanno gi perso troppo tempo in questa faccenda, durante una settimana di festa, quindi saranno tutti al Tempio. Ho comprato una tomba vicino alla collina dove verr crocifisso. Pietro, tu aspetterai qui. E se non riuscissi a guarirlo? Non ho mai provato a resuscitare un morto. Non sar morto. Sar solo incapace di muoversi. Non sono riuscito a trovare gli ingredienti per miscelare una pozione in grado di calmare il dolore, quindi sembrer morto ma sentir tutto. So cosa si prova, una volta sono rimasto in quella condizione per settimane. Tu, Pietro, dovrai curare le ferite provocate dalla frusta e dai chiodi, ma non dovrebbero essere mortali. Io gli dar lantidoto non appena sar lontano dagli sguardi dei Romani. Maddi, quando te lo consegneranno, se ha gli occhi aperti glieli devi chiudere, o si seccheranno. Non ce la faccio disse lei. Non posso guardare mentre lo inchiodano a quellalbero. Non devi. Aspetta al sepolcro. Mander qualcuno a chiamarti quando sar ora. Credi che funzioner? Puoi riportarlo in vita, Biff?. Non lo far perch lui non sar morto. Solo ferito. Sar meglio andare ci esort Giuseppe, guardando il cielo fuori dalla finestra. Lo porteranno fuori a mezzogiorno. Fuori dal pretorio si era radunata una folla di gente, ma si trattava perlopi di curiosi. Pochi farisei - tra i quali Jakan - erano venuti realmente ad assistere allesecuzione di Ges. rimasi indietro, quasi a mezzo isolato di distanza. Gli altri discepoli erano sparsi qua e l, il volto coperto da uno scialle o da un turbante. Pietro aveva mandato Bartolomeo al sepolcro, con Maddi e Maria. Non cera scialle che potesse nascondere la sua mole, o il suo fetore. Tre pesanti croci erano appoggiate al muro al di fuori dei cancelli, in attesa delle tre vittime. A mezzogiorno Ges venne condotto fuori insieme a due ladri che come lui erano stati condannati a morte, e le croci furono poste sulle loro spalle. Messia aveva una dozzina di ferite sanguinanti su viso e capo e, sebbene indossasse ancora la veste porpora datagli da Erode, riuscivo a vedere il sangue delle frustate che gli scorreva lungo le gambe, lasciandogli delle strisce rosse. Sembrava ancora in trance, ma non cera dubbio che stesse provando dolore. La gente lo accerchi insultandolo e sputandogli addosso, ma notai che ogniqualvolta inciampava cera sempre qualcuno a rimetterlo in piedi. I suoi seguaci erano ancora sparpagliati tra la moltitudine, timorosi di mostrarsi. Di tanto in tanto guardavo intorno al perimetro della folla e incrociavo lo sguardo di un apostolo. Cera sempre una lacrima, e un misto di rabbia e angoscia. Dovetti fare appello a tutta la mia forza di

volont per non lanciarmi tra i soldati, afferrare una spada e menare fendenti. Temendo la mia stessa collera, rimasi indietro fino a quando non mi affiancai a Simone. Non ci riesco nemmeno io dissi. Non posso stare a guardare mentre lo mettono in croce. Devi farlo. No. Ci sarai tu, Simone. Fai in modo che ti veda. Fai in modo che sappia che sei l. Io verr quando la croce sar stata issata. Non ero mai riuscito ad assistere a una crocifissione, neanche quando non conoscevo il condannato. Sapevo che il mio stomaco non avrebbe retto, se il destinatario di quellesecuzione fosse stato il mio migliore amico. Avrei perso il controllo aggredendo qualcuno, e a quel punto saremmo stati entrambi perduti. Simone era un soldato. Un soldato segreto, ma pur sempre soldato. Poteva farcela. Lorribile spettacolo al tempio di Kali mi attravers la mente. Fammi un favore, Simone. Digli respiro concentrato. Digli che non fa freddo. Freddo? Dove?. Lui capir. Se riuscir a ricordarsene, non sentir dolore. una cosa che ha imparato a fare in Oriente. Glielo dir. Non potevo farlo io. Non senza tradirmi. Dalle mura della citt osservai Ges che veniva condotto attraverso la porta di Gennath e poi in cima alla collina del Golgota. Mi voltai, ma anche da quella distanza lo sentii urlare quando gli conficcarono i chiodi nelle mani e nei piedi. Justus aveva assegnato a quattro soldati il compito di assistere alla morte di Ges. Dopo mezzora erano rimasti soli, a parte una dozzina di persone e le famiglie dei due ladri, che pregavano e intonavano lamenti funebri ai piedi dei condannati. Jakan e gli altri farisei si erano trattenuti solo fino a quando non era stata issata la croce, e poi erano andati a festeggiare con le proprie famiglie. Facciamo un gioco proposi, lanciando in aria un paio di dadi mentre mi avvicinavo ai soldati. E semplicissimo. Avevo preso in prestito una tunica e una costosa fusciacca da Giuseppe dArimatea. Mi aveva dato anche la sua borsa, che sollevai e feci tintinnare davanti agli uomini di Justus. Allora, legionario?. Uno dei Romani si mise a ridere. E dove lo troviamo il denaro per giocare?. Ci giocheremo la veste alle vostre spalle. Quella veste porpora ai piedi della croce. Il soldato la sollev con la punta di una lancia e guard Ges, che vedendomi sgran gli occhi. Sicuro. A quanto pare staremo qui per un po. Giochiamo. Come prima cosa dovevo perdere un po di soldi per dare ai soldati qualcosa con cui giocare, e poi dovevo rivincerli lentamente, in modo da trattenermi il tempo sufficiente per compiere la mia missione. (Dentro di me, ringraziai Gioia di avermi insegnato a barare.) Passai i dadi al soldato accanto a me, che doveva avere una cinquantina danni; era basso e robusto, ma aveva le membra deformi e coperte di cicatrici, segno di fratture guarite malamente. Sembrava troppo vecchio per essere cos lontano da Roma, e troppo malconcio per affrontare il viaggio di ritorno in patria. Gli altri erano pi giovani, intorno ai ventanni probabilmente, tutti con la pelle olivastra e gli occhi scuri, tutti magri, in buona salute e affamati. I due pi giovani portavano la tipica lancia della fanteria romana, un bastone di legno con una punta di ferro stretta e lunga quanto un avambraccio, la cui estremit a tre lame era realizzata per trapassare una corazza. Gli altri due portavano lo spadino iberico stretto al centro che tante volte avevo visto alla cintola di Justus. Doveva averli fatti

importare per la sua legione (la maggior parte dei Romani usava uno spadino con la lama diritta). Consegnai i dadi al vecchio e lasciai cadere qualche moneta a terra. Mentre il romano li lanciava contro la base della croce di Ges, io scrutai le colline e vidi gli apostoli che ci osservavano da dietro gli alberi e sopra le rocce. Diedi il segnale, e loro se lo passarono fino a farlo arrivare a una donna che attendeva sulle mura della citt. Oh, cielo, oggi gli dei mi sono avversi dissi, facendo uscire una combinazione perdente. Credevo che voi ebrei aveste un solo Dio. Stavo parlando dei tuoi, legionario. Sto perdendo. I soldati risero, e sopra di me udii un gemito. Mi feci piccolo piccolo ed ebbi la sensazione che le mie costole crollassero su loro stesse per il dolore che provavo al cuore. Osai lanciare unocchiata a Ges, che mi stava guardando negli occhi. Non devi farlo disse in sanscrito. Che accidenti sta dicendo lebreo, adesso? chiese il vecchio. Non saprei, probabilmente sta delirando. Vidi due donne avvicinarsi ai piedi della croce, alla sinistra di Ges, con un grosso catino, una brocca dacqua e un bastone. Ehi, voi due! Via di l!. V ogliamo solo dare un po dacqua ai condannati, signore. Non intendiamo fare niente di male. La donna sollev una spugna dal catino e la strizz. Era Susanna, lamica di Maddi che veniva dalla Galilea. Con lei cera anche Giovanna. Erano venute per la Pasqua, per salutare lentrata del Messia in citt, e adesso le avevamo ingaggiate perch ci dessero una mano ad avvelenarlo. I soldati le guardarono intingere la spugna, attaccarla al bastone e sollevarla per permettere a uno dei ladroni di bere. Non riuscii a guardare e dovetti distogliere lo sguardo. Abbi fede, Biff parl ancora Ges, in sanscrito. Ehi tu, lass: vedi di tacere e crepa url uno dei soldati pi giovani. Invece di schiacciargli la trachea, fissai i dadi con uno spasmo nervoso. Datemi un sette. Mio figlio ha bisogno di un paio di sandali nuovi disse un altro dei soldati pi giovani. Non riuscivo a guardare Ges, n quello che stavano facendo le due donne. Il piano era che si occupassero prima dei due ladroni, cos da non sollevare sospetti; ma adesso cominciavo a pentirmi di quella decisione. Finalmente Susanna pos il catino dove stavamo giocando, mentre Giovanna versava dellacqua sulla spugna. Non avete un po di vino per un soldato assetato? chiese uno dei giovani, che diede una pacca sul sedere della donna. O qualche altro conforto?. Il vecchio gli afferr il braccio e lo spinse via. Finirai inchiodato su quel bastone insieme a lui, Marcus. Gli ebrei considerano un grave affronto il fatto che si tocchino le loro donne. Justus non lo tollerer. Susanna si tir lo scialle sul viso. Era graziosa, magra e con il viso minuto, eccezion fatta per i grandi occhi scuri. Era troppo vecchia per essere nubile, ma probabilmente aveva abbandonato il marito per seguire Ges. Per Giovanna valeva lo stesso discorso, anche se il suo sposo ci aveva seguito per un po per poi ripudiarla, davanti al suo rifiuto di tornare a casa. Era pi robusta, e camminava rotolando come fosse un carro. Prese la spugna e me la pass. Vuoi da bere, signore?. A questo punto, il tempismo era fondamentale.

Qualcuno vuole un goccio dacqua? chiesi prima di prendere la spugna. Nel palmo stringevo lamuleto ying-yang. Dopo che ci ha bevuto un cane ebreo? Non credo proprio disse il vecchio. Ho limpressione che i miei soldi ebrei potrebbero insozzare la tua borsa romana dissi. Forse dovrei andarmene. No, il tuo denaro va pi che bene dichiar uno dei giovani, dandomi un pugno amichevole sulla spalla. Fui tentato di rompergli tutti i denti. Presi la spugna e finsi di bere. Quando la sollevai per spremermi lacqua in bocca, vi feci cadere il veleno. La restituii immediatamente a Giovanna, per non avvelenarmi. Senza intingerla di nuovo nel catino, lei la fiss sul bastone e la sollev verso la bocca di Ges. Lui gir la testa, e la lingua scivol fuori da un angolo della bocca a cercare quella superficie umida. Bevi disse Giovanna, ma lui non parve sentirla. Premette la spugna con pi forza, facendola sgocciolare su un soldato che stava l sotto. Bevi. Spostati da l, Marcus gli disse il vecchio. Quando morir ti rovescer addosso tutti i suoi fluidi. Non credo ti convenga stargli cos vicino. Il vecchio fece una risata rauca. Bevi, Ges disse Susanna. Finalmente lui apr gli occhi e premette il viso contro la spugna. Trattenni il fiato mentre lo sentivo succhiare. Basta cos! disse il giovane, levando il bastone dalle mani della donna. La spugna fin in terra. Tra non molto sar morto. Non cos presto, con quel blocco che gli sostiene i piedi osserv il vecchio. Da quel momento in poi, il tempo cominci a scorrere sempre pi lento. Quando Gioia mi aveva avvelenato, avevo impiegato pochi secondi a restare paralizzato; anche quelluomo che avevo avvelenato in India era crollato quasi subito. Cercai di fingermi interessato al gioco, ma stavo cercando qualche segnale che mi facesse capire se il veleno aveva fatto effetto. Le donne si spostarono per guardarlo da lontano, ma dun tratto una delle due ansim: sollevai lo sguardo e vidi ciondolare la testa di Ges. Dalla bocca aperta colava la bava. Come fate a capire quando morto? chiesi. Cos. Il giovane soldato di nome Marcus lo pungol alla coscia con la lancia. Ges gemette e apr gli occhi. Mi si strinse lo stomaco, mentre sentivo singhiozzare le due donne. Lanciai i dadi e aspettai. Unora dopo, Ges gemeva ancora. Di tanto in tanto lo sentivo pregare sommessamente, sopra le risate dei soldati. Unaltra ora pass. Cominciai a tremare. Ogni suono che giungeva dalla croce era un ferro rovente che mi si conficcava nella spina dorsale. Non riuscivo a guardarlo. I discepoli si fecero pi vicini, ora meno preoccupati di rimanere nascosti, ma i Romani erano troppo concentrati sul gioco per accorgersene. Sfortunatamente, io non ero altrettanto preso. Hai finito mi disse il vecchio. A meno che tu non voglia giocarti il mantello. La tua borsa vuota. Quando si decide a morire questo bastardo? chiese uno dei pi giovani. Gli serve solo un po daiuto disse Marcus, che si era alzato in piedi ed era appoggiato alla sua lancia. Prima che avessi il tempo di tirarmi su, la conficc nel fianco di Ges. La punta penetr sotto le costole, e il sangue zampill dalla ferita in tre grandi fiotti, continuando a sgorgare goccia a goccia. Marcus estrasse la lancia con uno strattone. Lintero pendio risuon delleco delle urla, alcune delle quali venivano dal sottoscritto. Rimasi l paralizzato e tremante, con gli occhi fissi sul

sangue che sgorgava dal costato di Ges. Due mani mi afferrarono per le braccia e mi trascinarono indietro, lontano dalla croce. I Romani cominciarono a raccogliere le loro cose per tornare al pretorio. Mentecatto disse il vecchio, guardandomi. Ges mi guard unultima volta, poi chiuse gli occhi e spir. Vieni via, Biff disse una voce femminile al mio orecchio. Coraggio. Mi fecero voltare e mi ricondussero in citt. Fui percorso da un brivido quando si lev il vento e il cielo si fece cupo per limprovviso sopraggiungere di una tempesta. Si sentiva ancora gridare, e quando Giovanna mi tapp la bocca con la mano, mi resi conto che ero io. Sbattei le palpebre pi e pi volte per schiarirmi gli occhi annebbiati dalle lacrime, per vedere per lo meno dove mi stessero portando, ma subito venivo scosso da un altro singhiozzo e ricominciavo a piangere. Andavamo verso la porta di Gennath: in piedi sulle mura cera una sagoma scura che ci guardava avanzare. Ammiccai e, in quel secondo in cui riuscii a vedere, distinsi la figura di Giuda. Gridai il suo nome fino a quando non mi si ruppe la voce. Mi scrollai di dosso le donne che mi tenevano e attraversai di corsa la porta; con un balzo saltai su uno degli enormi battenti e salii sulle mura. Giuda scapp verso sud, voltandosi ora da una parte ora dallaltra per trovare un punto da cui saltare. Non pensai affatto a quello che stavo facendo: il dolore si era trasformato in rabbia, lamore in odio. Seguii Giuda sui tetti di Gerusalemme, allontanando chiunque incontrassi sul mio cammino, rompendo vasi, scontrandomi con gabbie di polli e panni stesi ad asciugare. Quando giunse su un tetto che non portava da nessuna parte, Giuda salt i due piani che lo separavano da terra e, zoppicando, corse verso la porta degli esseni, a Ben Hinnom. Con un lungo balzo saltai gi anchio e atterrai senza fermarmi. Sentii uno strappo alla caviglia, ma non mi fermai. Alla porta cera una fila di persone che cercava di entrare in citt, probabilmente per ripararsi dalla tempesta che stava per scoppiare. I lampi crepitavano nel cielo, e gocce di pioggia grosse come rane cominciarono a cadere nelle strade, creando dei crateri nella polvere e rivestendo la citt di un sottile manto di fango. Giuda cercava di passare in mezzo alla folla che proveniva in senso contrario, come fosse un mare di pece. E ogni volta che riusciva ad avanzare di un passo, veniva risospinto indietro. Vidi una scala appoggiata a un muro e vi salii di corsa. Trovai dei soldati romani, che superai, accovacciandomi per schivare lance e spade mentre raggiungevo la porta, la superavo e saltavo sul muro dallaltra parte. Giuda era sotto di me. Era uscito dalla calca e correva parallelamente alle mura. Non potevo saltare da quellaltezza, cos lo seguii fino allangolo del bastione, dove il muro si abbassava e si faceva pi spesso. Scivolai sul calcare bagnato con mani e piedi, e atterrai dieci passi dietro al traditore. Non sapeva che ero l. La pioggia cadeva a scrosci e i tuoni erano cos forti e frequenti che non riuscivo a sentire nulla, oltre alla rabbia furiosa che rumoreggiava nella mia testa. Giuda giunse a un cipresso che sporgeva da un alto precipizio in cui erano state scavate centinaia di tombe. Il sentiero passava tra una parete di sepolcri e lalbero, al di l del quale cera un salto di cinquanta metri. Prese una borsa dalla cintura, tolse una pietra dallapertura di una tomba e ve la infil. Lo afferrai per la collottola, e lui strill. Avanti, rimetti a posto quella pietra gli dissi. Cerc di girarsi e di colpirmi con il sasso; glielo tolsi di mano e lo rimisi al suo posto. Poi gli

feci lo sgambetto e lo trascinai al margine del precipizio. Gli strinsi la trachea e, tenendomi al cipresso con la mano libera, lo tenni sospeso sullo strapiombo. Non cercare di liberarti! gridai. Finirai solo per cadere di sotto. Non potevo lasciarlo vivere disse. Non si pu permettere che una persona del genere viva. Lo tirai indietro e gli tolsi la fusciacca che gli cingeva la tunica. Sapeva di dover morire continu. Secondo te come facevo a sapere che lavrei trovato al Getsemani, e non a casa di Simone? stato lui a dirmelo!. Non dovevi tradirlo!. Gli avvolsi la fusciacca intorno al collo, e poi la legai a un ramo del cipresso. No. Non uccidermi. Non potevo fare altrimenti. Qualcuno doveva farlo: avrebbe continuato a ricordarci quello che non saremmo mai diventati. Gi. Lo spinsi allindietro, oltre il margine dello strapiombo, e afferrai lestremit della fusciacca mentre si tendeva intorno al ramo. La sentii vibrare, quando si tese per il peso, e il collo si spezz con il rumore di un osso rotto. Mollai la presa e il corpo di Giuda cadde di sotto, nelloscurit. Il rimbombo del tuono copr il rumore dellimpatto. In quellistante la rabbia mi abbandon del tutto, ed ebbi la sensazione che il mio scheletro stesse perdendo la propria struttura. Guardai davanti a me, sulla valle di Ben-Hinnom, sotto la pioggia che cadeva a scrosci illuminata dai lampi. Mi dispiace dissi, e feci un passo oltre il margine del precipizio. Sentii un dolore istantaneo, e poi pi nulla. Basta, non ricordo altro.

Epilogo
Langelo prese il libro, usc e buss a una porta in fondo al corridoio. Ha finito disse a qualcuno. Ehi, te ne stai andando? Significa che posso uscire? chiese Levi detto Biff. La porta di fronte si apr e sulla soglia comparve un altro angelo, dalle sembianze pi femminili rispetto a Raziel. Anche lei aveva un libro in mano. Usc nel corridoio e alle sue spalle apparve una donna in jeans e camicia di cotone verde. I capelli scuri, lunghi e lisci, avevano dei riflessi rossastri, e gli occhi azzurri e cristallini sembravano brillare in contrasto con la pelle scura. Maddi disse Levi. Ciao, Biff. Maddi ha terminato il suo Vangelo diverse settimane fa disse Raziel. Sul serio?. La Maddalena sorrise. Avevo meno cose da scrivere. Vi ho persi di vista per sedici anni. Oh, giusto. volont del Figlio che affrontiate insieme questo nuovo mondo annunci langelo femmina. Levi attravers il corridoio e prese Maddi tra le braccia. Si baciarono a lungo, fino a quando i due angeli non cominciarono a schiarirsi la gola e a mormorare: Prendetevi una stanza. Biff e Maddi si tennero a distanza. Sar sempre cos? chiese lui. Cio, tu starai con me e mi amerai solo perch non puoi avere Ges?. Certo. cos patetico. Non vuoi stare con me?. No, lo voglio. Solo che patetico. Ho del denaro. Me lhanno dato loro. Bene. Andate disse Raziel, che cominciava a perdere la pazienza. Su, su, andate via. E indic il corridoio. Sincamminarono tenendosi a braccetto, esitanti, e ogni due o tre passi si voltavano a guardare gli angeli. Quando si girarono lultima volta, erano scomparsi. Non ti saresti dovuto suicidare. Non ce lho fatta. Faceva troppo male. Lui tornato. Lo so, lho letto. Era triste per quello che avevi fatto. Gi, anchio. E gli altri ce lavevano a morte con te. Secondo loro, tu pi di tutti avevi un motivo per credere. Per questo mi hanno eliminato dai Vangeli?. Probabile. Entrarono in ascensore e la Maddalena premette il bottone per latrio. A proposito, era Santificato. Cosa?.

La S. Il suo secondo nome. Era Santificato. un cognome. Ricordi? Padre nostro, che sei nei cieli, sia Santificato il tuo nome. Dannazione, non ci sarei mai arrivato.

Postfazione Insegnare yoga a un elefante

Vi sono ancora molte altre cose compiute da Ges, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere. GIOVANNI 21,25

Si pu davvero insegnare yoga a un elefante? No. Ma stiamo parlando di Ges, e nessuno sa che cosa avrebbe potuto fare. Il libro che avete appena letto una storia. Lho inventata io. E non ha la pretesa di far cambiare religione o prospettiva a nessuno - a meno che non abbiate deciso di essere pi cortesi con il prossimo (il che va bene), o di provare davvero a insegnare yoga a un elefante. In questo caso, siete pregati di procurarvi una videocassetta. Ho fatto delle ricerche per il mio romanzo, sul serio, ma avrei potuto dedicarvi decenni e commettere comunque delle imprecisioni. ( un talento, che vi posso dire?) Se, da una parte, ho tentato di ricostruire accuratamente il mondo in cui Cristo visse, dallaltra ho apportato alcuni cambiamenti di comodo. In certi casi, ovviamente, non cera modo di conoscere le reali condizioni dellepoca. La storia scritta sulla classe contadina, la societ e la pratica del giudaismo nella Galilea del I secolo degenera rapidamente in teoria. Il ruolo dei farisei, linfluenza ellenistica e quella di una citt internazionale come Giaffa: che ruolo ebbe tutto ci durante linfanzia di Cristo? Alcuni storici sostengono che Ges di Nazaret fosse poco pi che un rozzo ignorante, mentre secondo altri la vicinanza di Zippori e Giaffa lavrebbe avvicinato alla cultura greca e romana sin dalla tenera et. Ho scelto questa seconda ipotesi, che rendeva la narrazione pi interessante. La storia della vita di Ges - al di l di un paio di riferimenti da parte di Giuseppe Flavio, storico ebreo del I secolo, e di alcuni storici romani - fatta soprattutto di congetture. Quello che sappiamo oggi su Ges di Nazaret contenuto nei quattro sottili Vangeli del Nuovo Testamento degli apostoli Matteo, Marco, Luca e Giovanni. I lettori che hanno familiarit con essi (abbiate pazienza) sapranno che Matteo e Luca sono gli unici a menzionare la nascita di Cristo, mentre Marco e Giovanni coprono soltanto il periodo del suo ministero. I saggi, la strage degli innocenti e la fuga in Egitto sono raccontati soltanto in Matteo, che vi dedica un breve passaggio, mentre i pastori sono solo in Luca. In breve: se linfanzia di Ges una gran confusione, la cronaca dei suoi primi anni di vita addirittura peggio. Dei decenni trascorsi tra la nascita e linizio del suo ministero (a trentanni), la Bibbia contiene soltanto una scena: Luca ci racconta di Ges che insegna al Tempio a dodici anni. Al di l di questo, abbiamo un buco di trentanni nella biografia dellessere umano pi influente che sia mai venuto al mondo. Con Il Vangelo secondo Biff ho tentato, nel mio modo sciocco, di colmare quella lacuna: ma il mio intento non era ricostruire la storia di quegli anni. V olevo solo scrivere un racconto.

Alcuni elementi storici possono risultare sgradevoli per una mentalit moderna. Penso alla sessualit precoce. Che Maddi si sia potuta fidanzare a dodici anni e sposare a tredici quasi certo, a quanto sappiamo della societ ebraica del I secolo; allo stesso modo, un ragazzino poteva imparare un mestiere a dieci anni, fidanzarsi a tredici e a quattordici sposarsi. Creare empatia per coloro che oggi considereremmo bambini e che invece svolgevano compiti da adulti, stata una preoccupazione non da poco, quando ho scritto questa parte del libro. Ma possibile che sia lunica sezione in cui la sessualit dei personaggi trova una giustificazione storica. Il contadino medio, in Galilea, poteva considerarsi fortunato se arrivava a compiere quarantanni, di conseguenza i bambini raggiungevano la maturit sessuale molto prima di quanto sarebbe successo in un contesto meno duro. Malgrado le numerose (ne sono certo) improbabilit e inesattezze storiche del libro, la pi sfacciata che mi sono concesso la visita di Ges e Biff a Gaspare, sulle montagne della Cina. Se Gautama Buddha visse e predic cinquecento anni prima della nascita di Cristo, e se i suoi insegnamenti erano gi ampiamente diffusi in India allepoca in cui i nostri eroi partirono per lOriente, il Buddhismo arrivato in Cina solo cinque secoli dopo la morte del Messia. E solo dopo quella data i monaci studiarono e svilupparono le arti marziali. Per salvaguardare laccuratezza storica, per, avrei dovuto omettere un interrogativo fondamentale, che sentivo di dover porre: E se Ges avesse conosciuto il kung fu?. La vita di Gaspare, com descritta in Il Vangelo secondo Biff (i nove anni nella grotta, eccetera) si basa sulle leggende sorte intorno alla vita del patriarca buddhista Bodhidharma (o Daruma), luomo che si dice abbia portato il Buddhismo in Cina intorno al 500 d.C. A lui si attribuisce la fondazione della scuola buddhista che oggi conosciamo come Zen. La leggenda non menziona lincontro con uno yeti... in compenso, narra che Bodhidharma si tagli le palpebre per non addormentarsi, le piant e ne ricav delle piante di t, con cui in seguito i monaci avrebbero preparato degli infusi per restare svegli durante la meditazione. Ho scelto di tralasciare questo particolare, e al suo posto ho inserito la storia dellabominevole uomo delle nevi e la teoria di Biff sulla selezione naturale. Mi sembra uno scambio equo. Si dice, inoltre, che Bodhidharma abbia inventato e insegnato il kung fu ai famosi monaci del tempio Shaolin, per prepararli al rigoroso regime di meditazione da lui previsto. Gran parte dei dettagli della celebrazione di Kali, inclusi i sacrifici e le mutilazioni, vengono da Mitologia orientale. Le maschere di Dio di Joseph Campbell. Campbell cita i resoconti dei soldati inglesi, che nellOttocento furono testimoni dei rituali cruenti compiuti in onore della dea, e afferma che ancora oggi, a Calcutta, vengono decapitate ottocento capre in occasione dei festeggiamenti. (Chiunque dovesse avere dei problemi con questo passaggio, pregato di rivolgersi a Campbell, nella sua attuale incarnazione.) I versi delle Upanishad e della Bhagavad Gita sono reali traduzioni di quei venerabili scritti. I versi del Kama Sutra sono totalmente inventati - ma vi assicuro che nel libro troverete cose anche pi strane. Dal punto di vista teologico, ho immaginato che Ges fosse la persona descritta nei Vangeli. Sebbene mi sia rifatto ampiamente a questi ultimi - ci sono anche un paio di riferimenti agli Atti degli Apostoli, in particolare al dono delle lingue, senza il quale Biff non avrebbe potuto scrivere questo libro in una lingua moderna - ho cercato di non attingere al resto del Nuovo Testamento, nello specifico alle lettere di Paolo, Pietro, Giacomo e Giovanni, oltre che alle Rivelazioni, tutte scritte

anni dopo la Crocifissione (come pure i Vangeli). Tali lettere, in seguito, hanno contribuito a definire il Cristianesimo. Ma, indipendentemente da quello che pensate al riguardo, dovete convenire che Ges non seppe della loro esistenza, n degli eventi in esse narrati n delle conseguenze dei loro insegnamenti: pertanto, non trovano posto in questa storia. Tuttavia, Ges e Biff, in quanto giovani ebrei, dovevano avere familiarit con i libri del Vecchio Testamento: i primi cinque, la Torah, costituivano la base della loro fede; gli altri venivano genericamente indicati come Profeti e Scritture. Vi ho fatto riferimento ogni volta che mi sembrato opportuno. Per quanto riguarda il Talmud e il Midrash (racconti, parabole e leggende che spiegano la legge di Dio), ho deciso di non usarli, poich allepoca non erano ancora stati formulati n accettati. Quanto ai Vangeli gnostici (una serie di manoscritti ritrovati a Nag Hammadi, Egitto, nel 1945 ma che potrebbero essere anteriori ai Vangeli canonizzati) mi sono ispirato in minima parte al Vangelo secondo Tommaso, un libro contenente le parole nascoste di Cristo, poich ben si adattava al punto di vista buddhista; molti di questi detti si ritrovano anche in Marco. Quanto ad altre fonti, erano troppo frammentarie o semplicemente troppo spaventose (un apocrifo, il Vangelo dellinfanzia di Tommaso, raccontava come Ges allet di sei anni usasse i suoi poteri soprannaturali per uccidere i bambini che lo prendevano in giro. Una sorta di Carrie va a Nazaret. Persino io ho dovuto sorvolare). Il Vangelo secondo Biff infarcito di riferimenti biblici, sia reali che inventati (Biff cita ampiamente libri inesistenti, come Dalmati, Secrezioni e Anfibi). Insieme al mio editor, abbiamo valutato i pro e i contro delleventualit di segnalare tali riferimenti con delle note a pie di pagina, ma alla fine abbiamo deciso che avrebbero interrotto il flusso della storia. C un problema, per: se il lettore conosce abbastanza la Bibbia da individuare le citazioni, probabile che decida di non leggere il romanzo. La decisione finale - del sottoscritto... leditor non stato nemmeno consultato per timore che dicesse di no - stata quella di consigliare alle persone che non hanno familiarit con la Bibbia di trovare un esperto, farlo mettere seduto e leggergli i passaggi in questione, per poi chiedergli: vero? E di questo che cosa mi dici?. Se non conoscete nessuno che abbia dimestichezza con le Sacre Scritture, abbiate solo un po di pazienza: prima o poi busser alla vostra porta. Assicuratevi di avere qualche copia extra di Il Vangelo secondo Biff , cos che possa portarsene via una. Un altro problema del raccontare una storia molto conosciuta, che la gente va in cerca di elementi familiari. Anche se ho nascosto molti fatti presenti nei Vangeli, ce ne sono tanti altri che sembrano provenire da questa fonte: solo apparentemente, perch in realt non cos. Primo fra tutti, il fatto che Maria Maddalena fosse una prostituta. Nei film viene sempre ritratta cos, ma nella Bibbia non viene mai detto. Viene menzionata per nome undici volte nei Vangeli sinottici (Matteo, Luca, Marco). Quasi sempre si parla di lei in riferimento ai preparativi per la sepoltura di Ges, e al fatto di essere stata la prima testimone della sua resurrezione. Si dice anche che il Messia lavesse liberata da sette spiriti maligni. Nessun riferimento alla prostituzione, punto. Tutti e quattro i Vangeli sono pieni di Marie non meglio identificate, e penso che alcune di esse possano coincidere con la Maddalena - nello specifico con la Maria che, poco prima della morte di Ges, gli unge i piedi con un unguento prezioso e glieli asciuga con i suoi capelli (uno dei momenti in assoluto pi teneri, nonch base fondamentale del mio personaggio). Sappiamo da alcune lettere che tra le prime guide della chiesa ci furono molte donne: ma in Israele, nel I secolo d.C., una donna che se ne andava in giro da sola senza un marito non era considerata solo arrogante, ma anche puttana (cos come quelle

che venivano ripudiate dal proprio sposo). Forse il mito sorto intorno alla sua figura nacque per questo. Un altro assunto errato dei Vangeli che i saggi fossero re, o che addirittura fossero tre. Dipende dal fatto che al Bambin Ges vennero presentati tre doni. I loro nomi - Baldassarre, Gaspare e Melchiorre - non vengono mai menzionati, e provengono da una tradizione cristiana scritta centinaia di anni dopo lepoca di Cristo. Riteniamo che Giuseppe di Nazaret, il patrigno di Ges, sia morto prima della Crocifissione, ma nei Vangeli non viene mai detto. Forse, semplicemente non stato coinvolto. Ci basiamo su quello che ci stato propinato per anni alle sacre rappresentazioni di Natale e ai drammi della passione; spesso per, anche se ispirato dalla fede, il materiale non molto pi di quanto avete appena letto: il prodotto dellimmaginazione di qualcuno. I Vangeli non concordano sulla cronologia degli avvenimenti accaduti durante il ministero di Ges, dal battesimo da parte di Giovanni alla Crocifissione, cos ho adottato una sequenza che mi sembrata logica, e ho aggiunto alcuni elementi per poter inserire Biff. Naturalmente ho omesso alcuni episodi per esigenze di brevit, ma potete sempre trovarli nei Vangeli. Il fatto che abbia spedito Ges e Biff in Oriente stato dettato meramente da esigenze narrative e non da prove storiche o dai Vangeli. Anche se esiste una straordinaria somiglianza tra gli insegnamenti di Cristo e quelli di Buddha (per non parlare di Lao Tzu, Confucio e dellInduismo, ciascuno dei quali sembra includere una versione della Regola Aurea), pi probabile che ci derivi da conclusioni logiche e morali, a cui dovrebbe giungere ogni persona che va alla ricerca di ci che giusto. Alcuni esempi? meglio trattare il prossimo con amore e gentilezza; la ricerca del guadagno materiale vuota, se confrontata con leternit; e, in qualche modo, in quanto esseri umani, siamo tutti spiritualmente uniti. Se storici e teologi non escludono del tutto che Cristo possa essersi recato in Oriente, sembrano tuttavia concordi nel ritenere che potrebbe aver formulato la dottrina contenuta nei Vangeli sotto la sola influenza degli insegnamenti dei rabbini in Galilea e Giudea. Ma dove sarebbe stato il divertimento? Per finire, questa storia si colloca in unepoca terribile; il mondo degli ebrei del I secolo, sotto il dominio romano, non doveva ispirare molta allegria. Non un piccolo anacronismo il fatto che il mio Ges si diverta e schernisca gli altri... ma in qualche modo mi piace pensare che, mentre svolgeva il suo sacro ministero, apprezzasse un po dironia e la presenza di un amico che aveva sempre la battuta pronta. Il Vangelo secondo Biff non ha mai avuto lintenzione di mettere alla prova la fede di nessuno; tuttavia, se le convinzioni di qualche lettore possono essere scosse dalle storie di un romanzo umoristico, forse sarebbe il caso di recitare qualche preghiera in pi. Ringrazio di cuore le persone che mi hanno aiutato nelle ricerche e nella stesura di questo libro, in particolare coloro che sono state cos generose da condividere la loro fede senza giudicare o condannare. Grazie infinite a Neil Levy, a Mark Joseph, al professor William Sundog Bersley, a Ray Sanders e a John leretico Campbell per i loro consigli in riferimento a religione, filosofia e storia. Grazie a Charlee Rodgers per aver sopportato gli spasmi, i lamenti e larroganza dellintero processo, e a Dee Dee Leichtfuss per le letture e i commenti. Un ringraziamento speciale a Orly Elbaz, mia guida in Israele, che ha dimostrato una pazienza infinita nel rispondere alle mie domande alquanto pignole sulla storia. Grazie al mio agente, Nick Ellison, e al mio editor, Tom Dupree, per la pazienza, i consigli e la sopportazione. Christopher Moore

Big Sur, California, novembre 2000

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