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Musica • Tutte le classi • Lezione 7

A B C L’ALFABETO ITALIANO

Fasi del lavoro


1. Ascolto della canzone L’alfabeto; intonazione e lettura delle note dal DO al LA.
2. Introduzione della pausa
3. La musica in palestra: cellule ritmiche
4. Lettura ritmica e lettura melodica dello spartito.
5. Coloritura delle lettere dell’alfabeto.

Gli anglosassoni da sempre utilizzano una melodia molto orecchiabile, da noi no-
ta con il titolo Bella stella, per cantare il loro alfabeto. Si tratta di un’antica melodia
francese del Settecento dal titolo Ah! vous dirai-je, Maman, che già Wolfgang Ama-
deus Mozart utilizzò per comporre dodici variazioni per pianoforte, mantenendo
il titolo dedicato alla mamma.
Possiamo ascoltare le variazioni su youtube.com > Mozart: Variations on “Ah,
vous dirai-je, Maman” come approfondimento culturale (la durata complessiva
è di circa 15 minuti).

Fase 1. Ascoltiamo la canzone L’alfabeto disponibile in mp3.

A BI CI DI E EFFE GI
ACCA I ELLE EMME ENNE O
PI QU ERRE ESSE TI U
VI E ZETA SONO IN FINE
TUTTI INSIEME NOI CANTIAMO
L’ALFABETO ITALIANO

Intoniamo la melodia, sicuramente nota alle orecchie di tutti i bambini, battendo


il TEMPO (ossia le pulsazioni tutte uguali).
Intoniamo la canzone battendo il ritmo in vari modi: questa volta battiamo tutte
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le sillabe che stiamo cantando con le mani, poi sul banco (alternando sempre
destra e sinistra). Ricordiamo che le note più veloci – i TIT.TI – sono poco precisi
se li eseguiamo con entrambe le mani allo stesso tempo: l’alternanza libera e ri-
lassa il movimento incrementando la precisione. Possiamo poi proporre di battere
(delicatamente) sulle spalle del vicino di banco, o nell’aria davanti a sé all’altezza
del petto.

La Vita Scolastica - n. 8 - 2016


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Fase 2. In questa canzone c’è una novità: la pausa.

ATTENZIONE: i principianti molto spesso sottovalutano la pausa, addirittura


talvolta la ignorano. Invece la pausa è un momento molto importante, che
dà la possibilità di respirare, di spezzare la monotonia o di creare suspense…
facciamo in modo che i bambini ne capiscano l’utilità.

La troviamo solo due volte e il suo valore, in entrambi i casi, è di un tempo. È


bene sapere che a ogni valore ritmico sonoro corrisponde anche una pausa con
la stessa durata, pertanto:

al TA corrisponde il SC

Il SC si pronuncia senza vocali come quando si zittisce qualcuno col dito davanti
alla bocca. Sconsigliamo di dire qualsiasi altra cosa (alcuni fanno dire zitto), è
assolutamente antimusicale per due motivi:
1. è un ossimoro: quando dico zitto sto parlando e non trasmetto l’importanza del
silenzio che la pausa rappresenta;
2. la parola zitto è formata da due sillabe (zit-to), pertanto ritmicamente non può
rappresentare una nota che vale un tempo, sarebbe impossibile una lettura rit-
mica corretta.

Fase 3. Cantiamo la canzone partecipando con il corpo. Questa canzone è ca-


ratterizzata da una prevalenza di TA, pertanto ritmo e tempo spesso coincidono.
Facciamo passi normali fino alla lettera EFFE che, essendo un TIT.TI, deve essere
eseguito con due passettini. Dopo GI c’è la pausa che facciamo stando fermi e
dicendo SC portandoci la mano sulla bocca. Il resto si traduce come abbiamo già
illustrato nelle lezioni precedenti in passi e passettini.

Fase 4. Consegniamo la scheda 1 e procediamo nella lettura come abbiamo


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fatto nelle lezioni precedenti.

Introduciamo la lettura ritmica: troveremo molti TA, qualche TIT.TI, il TA.A e il


SC. Intoniamo la canzone sostituendo alle parole i nomi delle cellule ritmiche,
incluso il SC, e battendo le mani sul ritmo (esclusa la pausa che va eseguita met-
tendosi il dito davanti alla bocca sussurrando il SC).

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Passiamo poi alla lettura melodica: leggiamo le note con calma senza cantarle;
poi, un rigo per volta, uniamo ritmo e note intonandole; alla pausa mettiamo
il dito davanti alla bocca pensando di dire SC senza pronunciarlo. Il gesto è di
grande aiuto per far percepire ai bambini la durata del silenzio.

Fase 5. Infine distribuiamo la scheda 2 e chiediamo di colorare le lettere dell’al-


fabeto alternando i colori della bandiera italiana: verde, bianco, rosso. Mentre i
bambini colorano le lettere, suggeriamo di far ascoltare alla classe come sottofon-
do le dodici variazioni per pianoforte Ah! vous dirai-je, Maman di Mozart.
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