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de piscopo
mfg
U.S.A.
FEBBRAIO 2016
26 Spotlight
TULLIO DE PISCOPO
P
di Mario A. Riggio
rotagonista indiscusso della musica
italiana degli ultimi cinque decenni,
ha da poco pubblicato il cofanetto
50 - Musica senza padrone 1965 -
2015, un triplo CD i cui 56 brani attraversano
generi e continenti. Dal nuevo tango di Astor
Piazzolla al soul di Richie Havens, dalla Napoli
di Pino Daniele, al miglior pop italiano, senza
dimenticare il jazz…
Musicians
10 MEMORIAL JACCARINO di Guido Bugatti
12 ELETTRIKA VS BATTERIKA di Alfredo Romeo Departments
32 GIORGIO DI TULLIO di Luciano Beccia 06 WHAT’S GOING ON
40 MARCO ROVINELLI di Alfredo Romeo 15 UNORTHODOX BEHAVIOUR di Davide Merlino
46 MIRKO AUGELLO di Ramon Rossi 16 THE ITALIAN JOB di Gianluca Fiorentino
50 RICCARDO SCHWAMENTHAL di Luca Luciano 18 OVERTURE di Lorenzo Petruzziello
21 DRUM CONCEPTS di Reinaldo Santiago
Tools 22 BEFORE I FORGET di Edoardo Sala
56 rullante DW TRUE SONIC di Bob Baruffaldi 66 LIGHT MY FIRE
58 pedali TAMA IRON COBRA E SPEED COBRA di Bob Baruffaldi
60 PIATTI UFIP VIBRA di Mario A. Riggio
64 The Ringo Auction di Antonio Di Lorenzo
4
DRUMSET MAG | FEBBRAIO 2016
Message in a bottle
r u l l a n t e D W T R U E S O N I C + p e d a l i TA M A I R O N & S P E E D C O B R A + p i a t t i U F I P V I B R A
MADE IN ITALY
B
entrovati. 50 anni di musica. E che musica! Ci è sem-
brato doveroso - a pochi mesi dalla pubblicazione
di un cofanetto antologico contenente la bellezza di
tre cd, per un totale di 56 brani, e mentre sta girando
l’Italia con il suo tour Ritmo e Passione - dedicare la
nostra copertina al grandissimo Tullio De Piscopo. Mario A. Rig-
gio sintetizza la carriera del Maestro e lo intervista, a beneficio di
vecchi e nuovi fan di questa autentica gloria nazionale.
Per una fortunata coincidenza, tutti i musicisti intervistati su que-
sto numero di Drumset Mag sono italiani. E bravissimi. Come
DIRETTORE RESPONSABILE Giorgio Di Tullio, che ha raccontato a Luciano Beccia genesi e
Alfredo Romeo realizzazione del suo nuovo metodo didattico, pubblicato su pen-
na USB! O come Marco Rovinelli, che ha spiegato a chi scrive
MANAGING EDITOR
Bob Baruffaldi come si fa a passare, con autorevolezza e proprietà di linguaggio,
da Samuele Bersani alla Big Band di Gerardo Di Lella. O come
PUBBLICITÅ
Antonio Gentile
il giovane Mirko Augello, che dalla natìa Sicilia si muove spesso
antonio@drumsetmag.com al servizio di artisti internazionali, come ha raccontato a Ramon
tel (+39) 328 2180218 Rossi. Italiano anche un grande fotografo, Riccardo Schwamen-
CEO thal, noto per i suoi scatti ai grandi del jazz, ma da qualche anno
Andrea Belardi attivo anche nel campo della musica popolare ed etnica; l’idea di
intervistarlo è stata di Luca Luciano. Chiudono la sezione dedica-
HANNO COLLABORATO
Luciano Beccia, Antonio Di Lorenzo, Sergio Gualtieri, Gianluca ta agli artisti la cronaca di una serata commemorativa dedicata a
Fiorentino, Carlo Marzo, Davide Merlino, Lorenzo Petruzziello, Gianfranco Jaccarino e quella della manifestazione Elettrika VS
Ramon Rossi, Edoardo Sala, Roberto Villani, Marco Volpe.
Batterika, con il suo bilancio a luci e ombre.
IN COPERTINA Un bel pezzo d’Italia anche nella nostra sezione strumenti, con
Tullio De Piscopo, foto di Roberto Panucci la prova redatta da Mario Riggio dei nuovi nati in casa UFIP, i
piatti Vibra, realizzati seguendo le indicazioni di Adriano Molina-
DRUMSET MAG è una pubblicazione mensile di ri, da anni fedele motore ritmico di Zucchero. Realizzato invece
Drumset Mag, società cooperativa, sede legale
via dei Prati Fiscali 158, 00141 Roma, tel. (+39) 0692956871.
in California il rullante DW True Sonic testato da Bob Baruffaldi,
autore anche di una minuziosa prova dei rinnovatissimi pedali
Registrazione del Tribunale di Roma n. 75/2012 del 15-3-2012 Tama Iron e Speed Cobra. Infine, per gli appassionati di vintage
Manoscritti e foto originali, anche se non pubblicati, non si e dei Beatles, lo sfizioso articolo di Antonio Di Lorenzo, dedicato
restituiscono. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, all’asta milionaria degli strumenti e delle memorabilia custoditi
documenti, disegni e fotografie.
nella casa londinese di Ringo Starr e gentile signora.
Quasi tutti presenti i curatori delle nostre rubriche: Edo Sala con
le trascrizioni di groove tratti da dischi storici del Metal, Davide
Merlino con la sua visione poco ortodossa della musica, Lorenzo
Petruzziello e le intro di brani famosi, Gianluca Fiorentino, con
A IN ALCUNI ARTICOLI COMPARE UN BOX SIMILE A QUESTO:
www.drumsetmag.com
l’analisi dei fill di alcuni brani impostisi al Festival di Sanremo.
A loro si aggiunge il bravissimo batterista brasiliano Reinaldo
provvisazione. Massimo 20
partecipanti. Info e preno- IN ITALIA
tazioni tel. 0733 262217; sil- Clinc tour per l’asso USA
via_principi@libero.it del gospel drumming Chris
Coleman, presentato da No-
A CORINALDO tak music solutions. 14 tap-
Il Comune di Corinaldo pe in tutt’Italia, isole com-
(AN), in collaborazione con prese, dal 5 al 20 marzo.
CorinaldoJazz, Astralmusic Ecco le info relative a loca-
e l’Associazione Culturale lità e organizzatori. Sabato 5
“La voce del cuore” ha or- marzo Drumcastle, Brescia.
ganizzato dei seminari con Domenica 6 Rock ID Scho-
quattro tra i più importanti ol, Rivera (CH). Lunedì 7 Ac-
batteristi del panorama mu- cademia del suono, Milano.
sicale italiano. Dopo quello Giovedì 10 Location Groove
di domenica 24 gennaio con - Yourban, Thiene (VI). Ve-
Ellade Bandini, sono in pro- nerdì 11 Foursticks, Reggio
gramma altri tre incontri, Emilia. Sabato 12 Ottava
che si svolgeranno nei locali - Charleston, Roma. Dome-
CORILAB (presso la sede del nica 13 La casa del batterista,
Comune) dalle ore 15:00: il Olbia. Lunedì 14 Backstage
7 febbraio Walter Calloni in Academy, Viterbo. Martedì
Marco Fadda/Foto Mario A. Riggio
6
DRUMSET MAG | FEBBRAIO 2016
167). Di sabato: il 6 febbra- Senni contrabbasso, Marco Show (Stefano Raimondi Capovilla e Franz Valente (Il
io The James Carter Organ Frattini batteria). Il 26 The nei panni di Nick Mason). Teatro degli Orrori), rispetti-
Trio (J. Carter, sassofoni e Tower Jazz Composers Or- Il 18 E. Alexander (tenore) & vamente al basso e alla bat-
clarinetti; Gerard Gibbs, or- chestra (Simone Sferruzza V. Herring (alto) fanno rivi- teria, stanno presentando A
gano; Alex White, batteria). e Andrea Grillini, batteria) vere lo spirito di Coltrane e Resting Place for Strangers,
Il 27 il Tiddy Boom Quar- + Venice Connection Act Cannonball Adderley (Joris loro esordio discografico per
tet del sassofonista Micha- (Enrico Smiderle, batteria). Dudli on drums). Il 20 Nick La Tempesta International/
el Blake (Giovanni Guidi, Info: www.jazzclubferrara. & The Nightfly Orchestra. Goodfellas Records: 2 feb-
pianoforte; Greg Cohen, com. Infoline: 339 7886261. Il 21 il batterista e cantante braio Torino, Spazio 211;
contrabbasso; Jeremy Cle- Jamison Ross. Il 26 Iguazù 3 febbraio Roma, Monk; 4
mons, batteria). Di lunedì, Blue Note Milano Acoustic Trio & New Project febbraio Napoli, Sound Mu-
per la serie Monday Night Il 2 febbraio The Aristocrats di Alex Battini De Barrei- sic Club; 6 febbraio Padova,
Raw, l’1 il Gaetano Riccobo- (Marco Minnemann). IL 3 ro. Il 27 Dave Holland Trio MAME. Con la pop punk
no 4tet (Massimo Chiarella, Lee Konitz (Fabian Arends, feat. Kevin Eubanks e Obed band britannica ROAM, a
batteria). Il 15 i Travelers di drums). Il 5 e 6 la pianista Calvaire. Il 28 The Avishai promuovere il loro primo
Matteo Bortone (Ariel Tes- e cantante brasiliana Tania Cohen Quartet (Nasheet album, Backbone, c’è Char-
sier, batteria). Il 22 il Pietro Maria. Il 7 il trio del pianista Waits, batteria). L’1 marzo lie Person alla batteria (il 6
Tonolo 4tet (Cory Cox, bat- Roberto Tarenzi con Dario il pianista Bill Laurence (Ri- febbraio a Milano, RNR). La
teria). Il 29 il Supebalance Deidda e Roberto Pistolesi. chard Spaven, batteria, Felix cantante italo eritrea Senhit
4tet di Carlo Atti (Tommaso Il 9 il power trio del chitar- Higginbottom, percussio- prosegue il suo tour: 6 feb-
Cappellato). Di venerdì, per rista Adrian Belew (Julie ni). Il 2 marzo Benny Gol- braio Alborada Club, Celle
la serie di concerti a cena Slick al basso e Tobias Ralph son (Doug Sides on drums). Ligure (SV), 12 Casa Mia
(o il jazz servito nel piatto): on drums). Dal 10 al 14 Ray Club, Genova, 13 Sol Levan-
il 5 febbraio Tre (Silvia Do- Gelato & The Giants. Il 16 il IN TOUR te Disco, Cavi di Lavagna
nati, voce, G.C. Bianchet- Tri(o)Kala con Rita Marco- I Buñuel, ossia Xabier Irion- (GE), 20 Quasar Club, Tori-
ti, chitarra; Roberto Rossi, tulli, Ares Tavolazzi e Alfre- do (Afterhours) alle chi- no. Nella sua band c’è Marco
percussioni). Il 12 il Valerio do Golino. Il 17 The Big One, tarre, Eugene S. Robinson Lanciotti alla batteria. Con
Pontrandolfo Trio (Stefano The European Pink Floyd (Oxbow) alla voce, Pierpaolo la progressive band inglese
Tesseract siede Jay Posto- danini alla batteria). Con i alla batteria. Secondo album grafico di Morgan Mallory,
nes dietro piatti e tamburi rocker australiani Tracer, a per la rock band milanese c’è Ryan Smith on drums.
(19 febbraio Il Deposito, presentare l’ultimo Water Never Trust, guidata dalla United States Of Mind è il
Pordenone; 20 Traffic Club, for Thirsty Dogs, c’è Andre carismatica Elisa Galli: The debutto discografico della
Roma; 21 Legend Club, Mi- Wise alla batteria (il 4 marzo Line (etichetta Vrec) è il ti- band campana The D. (con
lano). Soulfly (con Zyon Ca- al legend Club di Milano). I tolo, Bob Criaco il batterista. The Dario, aka Dario Botta
valera on drums) di scena il Dream Theater (Mike Man- Fabio Colella suona su Casa alla batteria). Isandro Bigaz-
19 febbraio alla Fabrique di gini) presenteranno il loro mia, nuovo album della zi è il nuovo batterista che
Milano e il 20 a Pordenone, attesissimo doppio concept cantante Simona Molinari. compare su Dritto al cuo-
Il deposito, per presentare album The Astonishing (Roa- Olotropica, band aquilana re, terzo album dei senesi
l’ultimo Archangel. La pop drunner Records) a Milano, guidata dalla voce di Valenti- Psychos. Salvatore Rainone
punk band svedese Mil- Teatro degli Arcimboldi, in na Di Cesare, ha pubblicato suona la batteria su All You
lencolin torna in Italia per tre date, dal 17 al 19 marzo. il suo primo album, Piccole Can Eat, ultimo album degli
presentare il nuovo album guerre inutili, con Michele Slivovitz pubblicato per la
True Brew: lunedi 22 feb- IN STUDIO Musti alla batteria. Salvo Moonjune Records.
braio al Live Club di Trezzo In uscita Il Clan Rocket dei alla batteria e Pierpaolo alle
sull’Adda (MI). !!! (o Chk pisani Nerovago (Alessio percussioni nei Giufà, band
Chk Chk che dir si voglia) Toti alla batteria). McClenty della povincia di Siracusa
in Italia per tre date: 25 feb- Hunter suona la batteria su che ha da poco pubblicato
braio Torino, Spazio 211; 26 Routes, primo album della Trinakristan. Warren Smith
Roma, Monk; 27 Bologna, Stryker/Slagle Band Expan- suona le percussioni su
Covo Club (Paul Quattrone, ded. Nico Zanetti suona The Tuba Trio Chronicles di
drums). Il 27 febbraio a Fo- batteria e violino su Noise Joseph Daley (JoDa Music).
ligno, Auditorium San Do- di Zondini et les Monochro- Ettore Fioravanti è sul nuo-
menico, data zero per il tour me. Sul nuovo album di vo album dell’Alberto Giral-
teatrale di Daniele Silvestri, Fabio Furnari, Oggi niente di jazz Quartet, Geometrie,
in procinto di pubblicare un pasto, edito da Terre Som- Affetti personali (Alfamusic).
nuovo album (Fabio Ron- merse, c’è Andy Bartolucci Su Manifesto, debutto disco-
Nuovo
Speed Cobra 910
Nuovo
Iron Cobra 900
www.tama.com/CobraPedals
20267
Latina, Teatro Ponchielli, 6 dicembre 2015
Lo scorso 6 dicembre si è tenuto al Teatro Ponchielli di Latina un Drummer Day organizato dal batterista
Carlo Jaccarino per ricordare la figura di suo padre Gianfranco, scomparso il giorno di Natale del 2013.
Batterista jazz molto apprezzato ne- Per celebrare la figura di Gianfranco appartenuta a Gianfranco, montata
gli anni Sessanta e Settanta, Gian- Jaccarino è stato quindi organizzato su una struttura rialzata e ben illu-
franco Jaccarino ha avuto diverse un concerto al quale sono stati invi- minata, ma che nessuno dei parteci-
collaborazioni con artisti come Peter tati a suonare alcuni dei suoi amici. panti ha suonato.
Van Wood, Toto Torquati, Gianni L’allestimento e quindi il backline La serata è iniziata all’insegna della
Oddi, Cicci Santucci, oltre ad aver è stato curato dalla famiglia: oltre batteria e con un mood jazzistico: è
suonato con molti altri musicisti all’impianto voci e luci, agli amplifi- toccato a Carlo Jaccarino partire con
che all’epoca facevano parte dell’or- catori e a quant’altro necessario alle un piccolo assolo, sulla cui ritmica
chestra della RAI. Jaccarino padre è esibizioni, c’erano sul palco tre bat- (second line) si sono poi uniti tan-
stato anche un pioniere della radio, terie complete (una Yamaha PHX, ti amici batteristi, chi agli altri due
realizzando la prima emittente libe- una Pork Pie con misure jazz, una drumset chi ai rullanti o alle percus-
ra (come si diceva una volta) del ca- Gretsch Jazz USA Custom modello sioni. In ordine rigorosamente alfa-
poluogo pontino, Radio Latina Uno, Vinnie Colaiuta) oltre a sei postazio- betico, si sono uniti Carlo Battisti,
che sarebbe poi diventata uno studio ni con altrettanti rullanti e percus- Beppe Basile, Massimiliano Bergo,
di registrazione, tuttora attivo sotto sioni di vario tipo. Ovviamente non Armando Croce, Vittorio De Angelis,
l’abitazione di famiglia. poteva mancare la Ludwig del 1967 Marco Lombardo, Massimo Ragusa,
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DRUMSET MAG | FEBBRAIO 2016
mente per suonare motivo per cui i generi musicali
un paio di brani che ascoltati sono stati diversi, dal jazz
Gianfranco suo- al pop al punk.
nava proprio con Il finale della serata, come l’inizio,
lo stesso Torquati è stato molto emozionante: una
negli anni ’60. Il band organizzata appositamente ha
concerto, durato in eseguito “Through The Barricades”
tutto circa due ore degli Spandau Ballet, pezzo meravi-
e mezza, ha visto glioso che ha la particolarità di una
intervenire alcuni marcia nel finale. Proprio su questo
dei gruppi con cui finale sono saliti sul palco tutti gli
Jaccarino Sr. aveva amici batteristi presenti, che con
suonato in passato, i rullanti hanno accompagnato la
come The Backstre- fine del brano, restando poi da soli
ets (band di rock a marcare il tempo di marcia! Bep-
americano in cui pe Basile ha poi marcato la ritmica
ha suonato anche per introdurre “When The Saints
Elo Rini, Roberto Segala, Emiliano Carlo Jaccarino, sia alle percussioni Go Marching In”, brano conclusivo
Toldo. sia con due batterie) e la Premiata della serata, sulle cui note sono saliti
La scaletta della serata è poi prose- Orchestra delle Repubblica Parteno- sul palco gli altri musicisti per balla-
guia con un trio jazz che vedeva alla pea. Tutte le altre band che si sono re e cantare tutti insieme.
batteria Pietro Iodice, la cui amica- susseguite (che avevano avuto a che Una serata meravigliosa, che ha re-
le presenza è stata molto gradita, fare con Gianfranco sia direttamente galato tante emozioni a chi ha parte-
come pure quella di Toto Torquati, che indirettamente, tramite Il figlio cipato, sia ai musicisti sia alle circa
(grandissimo amico di Jaccarino Carlo) hanno proposto un brano del 200 persone del pubblico, e che si
Sr.), il quale si è anche esibito con proprio repertorio, oltre a un altro spera possa diventare un appunta-
la Family Band organizzata apposita- più vicino ai gusti di Jaccarino Sr., mento annuale
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Lega: Bronzo Fuso B20
Produzione: Processo di fusione Rotocasting, martellatura profonda completamente manuale
Livello: Professionale Applicazione: Pop, Fusion, Acustic, World Music, Rock
Suono: Rapido e dinamico, moderno e pastoso
Via Galileo Galilei, 20 | 51100 Pistoia - Italy | Tel.: +39 0573 532066 | www.ufip.it | info@ufip.it
BeatIt
www.drumsetmag.com
20268
Roma, 12 e 13 dicembre 2015
ELETTRIKA VS BATTERIKA
di Alfredo Romeo; foto Sergio Gualtieri
Due è meglio di uno, recitava in un inglese maccheronico un fortunato spot pubblicitario. Non sempre
però l’unione fa la forza: accorpare le due manifestazioni e raddoppiare la durata complessiva della
manifestazione è stata senz’altro una buona idea, ma le date scelte per il duplice evento non hanno
contribuito a rendere memorabile l’ultima edizione della kermesse…
L
a sesta edizione di Batterika e la incontri a carattere didattico e demo. da gli espositori, con qualche defezione
seconda di Elettrika, festival de- L’accorpamento dei due eventi ne ha dovuta tra alcuni grandi distributori,
dicato al mondo delle chitarre comportato anche un raddoppio in alle prese con budget ridotti dalla crisi
e dei bassi elettrici, si sono svolte in termini di durata, ma la collocazione e già chiusi, o con l’imminenza dell’ap-
contemporanea nell’ormai collaudato a metà dicembre non si è rivelata una puntamento espositivo per eccellenza,
spazio dell’SGM Conference Center scelta felice. L’affluenza di pubblico - il NAMM Show di Los Angeles (che
di via Portuense 741. La formula per forse distratto dallo shopping natalizio si svolge a gennaio). Detto questo,
entrambe le manifestazioni, anch’essa e poco invogliato dall’assenza di un concentriamoci su chi c’era e su cosa
ben rodata, prevedeva l’esposizione di nome di forte richiamo in cartellone - è aveva di interessante da mostrare o far
strumenti musicali e il contempora- stata infatti buona, ma non certo ecce- ascoltare.
neo svolgimento di decine di concerti, zionale. Idem dicasi per quanto riguar-
Roberto Gatto Trio
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DRUMSET MAG | FEBBRAIO 2016
Mariano Barba
L’ESPOSIZIONE con parte della sua produzione orche- swing, con il sempreverde (e sempre
Nella zona Foyer, da segnalare la pre- strale e sinfonica sia con alcuni set di gajardo) Gegè Munari, in trio con il
senza (oltre che del nostro meraviglio- batteria elettronica e acustica (in par- chitarrista Nicola Mingo e Giorgio
so stand) dei tamburi armonici Latum e ticolare la nuova ‘piccola’ firmata da Rosciglione al contrabbasso, seguito
dei cajones Ama. In Sala Expo 1 hanno Manu Katchè). In Sala Expo 4 erano da mr. groove Marcello Surace con la
catturato l’occhio le esposizioni di due visibili alcuni tra i prodotti distribuiti Enrico Bevilacqua Band. Nel duo di
produttori artigianali di rullanti, curio- dalla FBT, tra cui le batterie Pearl (note- roots blues River Blonde, accanto al
samente entrambi siciliani: PM Snare vole una Crystal Beat illuminata a mo’ chitarrista e cantante Stefano Taverne-
e Silvestri Rullanti. Presenti inoltre i di albero di Natale) e i nuovi piatti Sa- se c’era un altro chitarrista, impegnato
cajones Alma, i diffusori da orecchio bian della serie Big & Ugly. Nella vici- però dietro al suo personalissimo set
Earfonik e l’Associazione musicale na Sala 6, tutti in cuffia a provare i set percussionistico, Armando Serafini.
Perla Music con i suoi prodotti rivolti elettroacustici Roland. Al secondo pia- Cristiano Micalizzi sedeva alla batte-
alla didattica batteristica per i bambini no della struttura, parte della Sala Expo ria nel Mario Guarini Project, mentre
in età pre-scolare! Nelle Sale Expo 7/8 2 era occupata dalla Gold Music, che l’ultima esibizione della serata è stata
Cherubini Srl presentava una bella bat- esponeva due set della giapponese Sa- affidata all’alternative metal della band
teria Canopus, un ampio assortimento kae, corredati di piatti Istanbul Agop, Stage of Reality (con Daniele Michelac-
di piatti Dream, alcuni rullanti assortiti e un buon assortimento di modelli di ci on drums). La domenica ha invece
e una selezione di prodotti Remo e Vic bacchette e battenti Vater. avuto un inizio che più rock’n’roll non
Firth (oltre allo sfizioso Drumometer, si poteva, con la divertente e potente 45
cui ben pochi batteristi hanno saputo I CONCERTI Rock’nRoll Exciting Band (Valter Sa-
resistere). Accanto, la Valmusic Profes- Sul palco dell’Auditorium del centro cripanti alla batteria). Nel primissimo
sional esponeva una selezione di piatti congressi di via Portuense c’è stato pomeriggio Roberto Gatto in trio (con
turchi Pasha. Al primo piano dell’SGM modo anche quest’anno di ascoltare i bravissimi Carlo Conti al sax e Mat-
Conference Center, la Sala Expo 1 era molti musicisti notevoli. La giornata teo Bortone al contrabbasso) ha reso
occupata dalla Yamaha, presente sia di sabato si è aperta all’insegna dello il suo tributo a Elvin Jones e alla sua
13
BeatIt
Gianni Di Carlo & Bob Baruffaldi
storica Gretsch, della quale è recente- non ha impedito a Mariano Barba di ricordiamo la presentazione della Ro-
mente entrato in possesso (vedi l’arti- stupire il pubblico con il suo suono e land TD25KV da parte di Marco Cen-
colo pubblicato su Drumset Mag n. 41, la sua padronanza dei tempi dispari e ci e Maxx Zaccheroni, ma soprattutto
di Dicembre 2015). A seguire, un altro delle dinamiche. Infine è toccato a En- quella del Junior Kit Manu Katchè Ya-
maestro romano dello strumento, a rico Del Gaudio il compito di chiudere, maha con Daniele Chiantese.
sua volta in trio, Ettore Fioravanti (con parlando del mai abbastanza sviscerato
Luca Fattorini al contrabbasso e Fran- tema del groove, la prima giornata di
cesco Poeti alla chitarra). Matteo di incontri didattici. La domenica è ini-
Francesco ha ben sostenuto (con Pino ziata all’insegna degli incastri e degli
Saracini) l’axeman Simone Gianlorenzi unisono tra la batteria e le percussioni
nella presentazione di About Her, come del duo P&K, al secolo Paulo La Rosa
del resto Pasquale Angelini, perfetto e Kicco Careddu. A seguire Amedeo
interlocutore di Massimo Moriconi e Ariano e il suo approccio molto intui-
del chitarrista Egidio Marchitelli nella tivo al jazz e alle spazzole, seguito da
Mamo Band guidata dal bassista roma- un effervescente Luca Capitani, che
no. La chiusura del festival è stata affi- ha galvanizzato il pubblico con le sue
data alla Fabiana Testa Blues Band (con parole, dirette e senza fronzoli, come
Luca Carpignano on drums). il suo drumming. Chiusura affidata
all’ottimo Leonardo De Lorenzo e alla
LE CLINIC sua idea di assolo.
Il compito di aprire gli appuntamenti
didattici nello spazio clinic, al secondo LE DEMO
piano della struttura romana, è tocca- Per la giornata di sabato ci fa piace-
to sabato mattina al bravo Francesco re segnalare il duo Bob Baruffaldi &
Finch Russo, seguito dai due “Adam Gianni Di Carlo, impegnati a far sen-
Carpet” Alessandro Deidda e Diego tire le caratteristiche di diversi modelli
Galeri. Una serie di problemi tecnici di rullanti PM. Per quella di domenica
14
Unorthodox Behaviour
SORPRESA!
“Improvvisando cerco la mia sorpresa. Condivisa però: cerco la sorpresa per me nel sorprendere
gli altri musicisti e ascoltatori. Cerco in loro l’attestazione dell’essere sorpresi insieme. Se questa
attestazione, questa scoperta che interessa e dà energia e entusiasma, resta chiusa nella stanza –
una cosa solo per musicisti e appassionati – e non si trasmette per contagio a uno stile di vita, anche la musica muore”.
Così scrive Daniele Goldoni nel capi- piace chiamarla free per rispetto del buttar via tutto, spazzare millenni di
tolo Improvvisare del testo Stili di vita. vero Free e di chi lo pratica da decen- storia musicale con la prima idea che
Qualche istruzione per l’uso (Shuster- ni) e mi rifiuto categoricamente di mi passa dalla testa, ma sicuramente
man, Dreon, Goldoni) edito da Mime- far delle prove o di decidere a priori dichiaro di voler esser sinceramente
sis, Milano, 2012. Mi stupisco, sempre del materiale da maneggiare durante aperto quando sono sul palco, per po-
positivamente, trovando tra le righe di il concerto. La bellezza, la freschezza ter emozionare, emozionandomi (do-
autorevoli autori e pensatori delle fra- della prima volta, senza annunciare vendo parafrasare la prima frase citata
si o delle linee tracciate sulle pagine di nulla, a volte nemmeno il set che si all’inizio della rubrica).
questa rubrica poco ortodossa durante porta (e per noi percussionisti vuol
i tre anni passati insieme (da aprile dire avere milioni di possibilità dif- Mi piace molto anche l’atteggiamento
2012, se non ricordo male). La musi- ferenti) per gustare al momento, sco- che Derek Bailey ha riguardo gli stru-
ca che stupisce, che fa da tramite per prire come dei bambini con dei nuovi menti. Lui predilige suonare con chi
comunicare e connettere e scambiare giocattoli quello che nemmeno ci sa- non usa degli strumenti veri e propri,
emozioni. Per queste sue qualità non remmo potuti immaginare. o che almeno li usa in modo poco
deve esser rinchiusa in casa o in pic- ortodosso (!), in modo da mettersi in
coli circoli, ma divulgata senza paura Buttiamo giù le pareti! “C’è chi cerca difficoltà e poter andar contro all’idea
e senza remora alcuna. di organizzare perfettamente i vecchi del virtuosismo per colpire il pubbli-
A volte le sperimentazioni più matte schemi e questo, per loro, è progresso. co. In questa condizione si va verso
si fanno da soli, quasi di nascosto. La Altri invece vogliono buttare giù vecchie un’espressività più diretta. Un altro
vera rivoluzione invece sta nel porta- pareti, trovare nuovi territori” e questo modo questo per dire che la voglia di
re le idee matte sul palco. Da qualche lo dice Steve Lacy proprio a proposito trasmettere il reale è una rivoluzione
tempo pratico musica libera (non mi di pareti e gabbie che ci circondano. musicale delle più piccanti. Facciamo-
Questa cosa si può fare mettendo in lo!
collegamento il nostro interno con
l’esterno, e lo dico senza metterli in Così chiosa sempre Goldoni nel suo sag-
contrapposizione e creare una dico- gio: “Tutti hanno ‘diritto’ a cantare e suo-
tomia, ma unendoli ancor più in uno nare, come a parlare. Nel cuore profondo
stretto rapporto simbiotico. Se quello dell’improvvisazione c’è la possibilità di
che sentiamo di dover/poter fare in un una politica dell’amicizia. L’amicizia
determinato momento ha la possibili- più pura, quella che si conosce da bambi-
tà di esporsi e presentarsi all’esterno, ni. È già praticata da molti e praticabile:
allora e solo allora potrà crearsi qual- facciamolo!”.
cosa di nuovo. L’esterno si percepi-
sce sempre in modo differente, basta Qualche consiglio di cosa ho letto e
cambiare: il luogo, chi suona con noi, ascoltato, qui per voi, durante la stesu-
a cura di Davide Merlino il pubblico che ci ascolta in modo più ra di questa rubrica
o meno critico; tanti gli input esterni Stili di vita. Qualche istruzione per l’uso,
che possono intervenire sul nostro AA.VV. (Mimesis, 2012);
Dopo studi privati di batteria, si laurea sentir dentro la musica. Condividia- La filosofia di Han Bennink. L’improv-
in Percussioni classiche con specializ- mo. Sperimentiamo, Togliamo la visazione secondo un batterista, Raul
zazione in didattica dello strumento e maschera e non diamo a chi ci ascol- Catalano (Mimesis, 2015);
frequenta il Corso superiore di forma- ta ciò che vuole sentire (non sempre Nerve Beats, Han Bennink (Atavistic,
zione jazz. Collabora con enti lirico- almeno), questa è vera comunicazione 1973);
sinfonici italiani e stranieri e, in ambito asemantica, libera da catene, simboli, Han, Derek Bailey e Han Bennink (In-
jazz, con numerosi musicisti di fama. preconcetti. Non dichiaro così di voler cus records, 1988).
Con il quartetto nujazz MU vince nel
2010 il concorso internazionale Per-
cfest. Oltre a insegnare nelle scuole me-
die musicali e al liceo musicale, coor-
dina l’orchestra di percussioni Waikiki.
15
DRUMSET MAG | FEBBRAIO 2016
The Italian Job
www.drumsetmag.com
20269
della nostra vita
16
Recording Studio di Orig-
gio (VA).
17
Overture
www.drumsetmag.com
20270
SEAN KINNEY
NO EXCUSES
Ciao a tutti amici di Drumset Mag,
questo mese torniamo negli anni ’90
analizzando l’introduzione di un brano
caratteristico della musica grunge: “No
Excuse” della band Alice in Chains, con
alla batteria Sean Kinney, co-autore del
brano insieme al chitarrista. “No Excu-
se” è inserito nel secondo EP realizzato
in studio dalla band americana, Jar of
Flies, pubblicato nel gennaio 1994 dalla
Columbia Records.
Gli Alice in Chains hanno avuto un
successo strepitoso negli anni ’90,
hanno venduto milioni di dischi e sca-
lato le classifiche con i loro brani, no-
nostante la loro discografia sia un po’
povera, essendo infatti composta da
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DRUMSET MAG | FEBBRAIO 2016
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quello di una batteria Metal, ma è al- Si alternano dei colpi di tom, uno dei nato con un groove molto semplice,
quanto ‘aperto’, con maggior presen- quali piccolissimo da 8” (dalla sonori- che segue le ritmiche delle chitarre e
za di frequenze alte e medio-alte. Il tà potrebbe essere anche un rullantino della voce (vedi trascrizione groove Ri-
drumming resta comunque di stampo senza cordiera), con un rullante fisso tornello). Il brano è molto bello e Sean
Rock o Metal, cioè molto ‘pesante’, per sul 2 e sul 4, come se volesse fare da Kinney lo ha suonato con molto gusto
quanto al tempo stesso più rilassato. I ago della bilancia, e con una cassa che nella introduzione e con la sapienza di
groove, vari e pieni di influenze, spesso definisce il groove; di contorno hi- hat non fare troppo per non rompere gli
anche Funky, non prevedono l’uso del e splash compaiono e scompaiono equilibri creati dagli altri componen-
doppio pedale né della doppia cassa. all’improvviso, sembrano quasi gocce ti della band durante tutto il resto del
che cadono all’interno di questo groove brano.
Sean Kinney, sulla cui storia musicale lineare, che si conclude con un fill di
si sa molto poco, può essere etichettato cassa e rullante (vedi trascrizione In- Anche per questo mese è tutto, ma
come un batterista tipicamente grun- troduzione). non dimenticatevi il video correlato
ge, anche se con matrici metal. Per “No con consigli ed esercizi per migliorare
Excuse” ha creato un’ introduzione di Il brano inizia così, con questa intro- l’esecuzione di questo brano. Grazie
batteria molto particolare, e anche duzione che sembra dire: “qualsiasi ancora una volta per avermi seguito.
obiettivamente molto bella, caratteriz- cosa verrà dopo non sarà mai alla mia Ci vediamo il prossimo mese con un
zata da un linear groove che stilistica- altezza”; poi c’è la strofa, caratterizzata nuovo brano.
mente si allontana da quelle che erano da un riff di chitarra molto ipnotico,
le tendenze del grunge, essendo molto tanto quanto le linee vocali molto lun-
vicino uno stile più funky. Il sound, ghe. Quest’atmosfera viene contrastata
molto riverberato, richiama tutte le ca- dalla batteria, la quale continua più o
ratteristiche descritte sopra: suono pu- meno sul groove iniziale, ma è molto
lito e ‘aperto’, sonorità molto rock ma più dritta. (vedi trascrizione groove
con groove rilassato; in più si esaltano Strofa).
le particolarità ritmiche suonate sul
drumset. Con un fill si arriva al ritornello, suo-
Drum Concepts
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BRASILE Ciao amici e colleghi! È per nostra cultura; il secondo con- brano “Jabuticaba”, compo-
me un piacere scrivere un ar- siste nella possibilità di trova- sto da me e da Mikael Mutti
ticolo su Drumset Mag per far- re facilmente tanto materiale e registrato nell’album Ori-
vi vedere un po’ del mio mon- sulla Rete, ma nel non saper- gem. Questo è un groove di
do; è un onore e un motivo di lo gestire, imparando prima cui i batteristi interessati alla
orgoglio per me e ringrazio quello che ‘non appartiene’. musica brasiliana spesso mi
per l’invito il mio caro amico A me fa invece tanto piacere domandano e che vogliono
e batterista Alfredo Romeo. Il parlare con i miei allievi e rac- imparare. Ho trascritto la par-
mio articolo è dedicato ai rit- contare loro le mie storie sulla te suonata dalla mano destra
mi brasiliani. musica, sui ritmi, le mie idee sul rullante (Maracatù), quel-
È molto difficile anche per su come sviluppare un buon la affidata allo Hi Hat (Samba
i batteristi brasiliani di oggi senso ritmico e uno swing de Roda o Yaxado), la parte
‘avere’ il groove reale e ori- brasiliano. eseguita dalla mano sinistra
ginale del nostri ritmi: sono Una delle cose più divertenti sull’agogò (Ijexà) e infine il
di Reinaldo Santiago pochissimi i batteristi che per un batterista secondo me pattern di samba affidato alla
riescono a suonare un ritmo è fornire buone idee per altri cassa. Sul sito di Drumset Mag
tradizionale come si deve, ov- batteristi. Faccio un esem- potete vedere un’esecuzione
Nato in Brasile, a Sal- vero con lo swing, e questi po- pio: un giorno mi è venuto live del brano “Jabuticaba”
vador di Bahia, inizia la chi batteristi brasiliani fanno in mente di suonare quattro (per ascoltarlo su disco:
sua carriera per strada, la differenza. Secondo me i ritmi regionali, ognuno con https://play.spotify.com/
suonando le percussioni motivi principali in relazione la sua giusta interpretazione, track/0ytIXXZRp4gXZPNa7
in gruppi di Samba de al saper suonare bene o meno dividendoli tra le mani e i pie- 7hWCJ). trIXXZRp4gXZPNa
Roda e Capoeira. Appas- i nostri ritmi sono due. Il pri- di. Questa è stata la mia idea 77hWCJ).
sionatosi alla batteria, di- mo è la pigrizia nel non voler e subito dopo l’ho trasformata
venta professionista nel praticare e approfondire la in musica, applicandola nel
1992 e inizia a esibirsi
con alcuni gruppi emer-
genti. Divenuto uno dei
batteristi di punta della
scena discografica e live
della musica popolare
bahiana, nel 1997 Reinal-
do decide di studiare la
musica delle aree rurali
e inizia a suonare con i
gruppi da ballo di Banda
Baile. In Italia dal 2003,
Santiago si è presto im-
posto nell’ambito della
scena Latin Jazz nazio-
nale. Ha inciso nel 2012
a suo nome l’album Ori-
gem e ha in preparazio-
ne un secondo disco so-
lista. Reinaldo è endor-
ser di Canopus drums,
Bosphorus Cymbals, Vic
Firth, Remo Percussion,
Aramini, Power Click,
Earfonik.
www.reinaldosantiago.com 21
DRUMSET MAG | FEBBRAIO 2016
Before I Forget
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STRATOVARIUS
EPISODE, 1996
Avviatasi lungo una nuova direzione musicale, la band finlandese deve far fronte alla defezione
del batterista e dal tastierista originari. I tre membri rimasti non si perdono d’animo e, grazie a due
fuoriclasse stranieri…
Jorg Michael
Affacciatisi sul mercato verso EPISODE CREDITS:
fine degli anni ’80 con Fright Timo Kotipelto – Voce
Night, i finlandesi Stratovari- Timo Tolkki – Chitarra
us proseguono ad allargare Jens Johansson - Chitarra
la propria fama con altri due Jari Kainulainen – Basso
dischi all’inizio del decennio Jorg Miachael – Batteria
successivo. Twilight Time – Prodotto da Timo Tolkki, re-
inizialmente chiamato Stra- gistrato nei Finnvox Studios a
tovarius II – esce nel 1992, Helsinki.
seguito due anni dopo da
Dreamspace. La prima svolta JORG MICHAEL SETUP
nella carriera della band arriva Legato per anni a Tama prima
a questo punto, con il chitarri- e a Premier poi, negli ultimi
sta-cantante Timo Tolkki che anni di carriera lo si poteva
decide di abbandonare il mi- vedere bene dietro un set in
crofono per dedicarsi esclusi- svedese Jens Johansson alle acrilico della Kirchoff, compo-
vamente alla sei corde e alla tastiere – direttamente dalla sto da due casse da 22” x 20”,
composizione dei brani; il band di sua Maestà Yngwie due tom centrali da 10” x 8” e
timbro del sostituto Timo Ko- Malmsteen – e il tedesco Jorg 12” x 9”, due floor da 14” x 14”
tipelto porterà la band in una Michael dietro le pelli, simbo- e 16” x 16”. Il rullante è sem-
nuova direzione musicale, più lo della solidità del power me- pre stato un Ludwig in bronzo
tal teutonico per eccellenza. da 6,5” con cordiera Super-
Dopo anni passati fra le sensitive, anche se nell’ultimo
band più in voga in Germa- periodo preferiva usarne uno
nia – Rage, Running Wild, con cordiera Supraphonic; in
Grave Digger, Axel Rudi Pell, aggiunta due rullanti ‘effetto’
legata all’aspetto sinfonico già Mekong Delta – Jorg resterà da 12” x 5” oppure 10” x 5”. Per
dal disco del 1995 Fourth Di- nella band finlandese fino al anni lo abbiamo visto anche
mension, il primo ad avere an- novembre 2011, quando deve con un set di quattro octoban
che un video di supporto per abbandonare per motivi di sa- – usati spesso solo durante gli
il brano “Against the Wind” lute. Numerose e varie le col- assolo – mentre per i pedali
e l’uso di una vera e propria laborazioni durante la carrie- la scelta cadeva sui DW 5000
orchestra in studio per “Twi- ra, fra cui anche Saxon, Hou- Delta Accelerator. Bacchette
a cura di Edoardo Sala light Symphony”. Il nuovo se of Lords, Tom Angelripper Vic Firth Jorg Michael Rock
corso non viene però digerito e i nostrani Kaledon sul disco Signature, mentre per i piatti
dal batterista Tuomo Lassila Chapter 3: The Way of the Light la scelta era sulle serie MB20
Ha studiato batteria privata- e dal tastierista Antti Ikonen, del 2005. Negli ultimi anni, o Amun della Meinl. Il set
mente con Pietro Stefanoni, che lasciano la band a decide- abbandonato il palco, Jorg si era normalmente composto
Marco Castiglioni e Franco re del proprio futuro. Invece era dedicato alla vita da tour da due hihat – uno operativo
Penatti. Svolge un’intensa di scoraggiarsi, i tre membri manager (per i Sonata Arcti- e uno remoto, cinque crash,
attività live in ambito pop/ rimasti colgono l’occasione ca) e alla direzione artistica di ride e china.
rock e metal. Attualmente di dare alla luce il fortunato alcuni fra i festival più impor-
impegnato nella folk-rock Episode grazie all’aiuto di due tanti sul suolo europeo.
band Folkstone, testimo-
fuoriclasse stranieri come lo
nial dei marchi Ludwig,
Paiste, Remo e Vic Firth,
Edoardo insegna batteria
presso il Laboratorio Musi-
cale di Lecco e il Nerolidio
di Como. 22
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Before I Forget
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Spotlight
TULLIO DE PISCOPO
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ALLA GRANDE!
“Alla grande!” La tipica
espressione di Tullio
De Piscopo fotografa
perfettamente il lancio
della sua ultima fatica
discografica, il cofanetto
50. Musica senza
padrone - 1965/2015,
uscito a dicembre. Tanta
televisione e radio, una
riuscitissima apertura a
Porta a porta, con tanto
di Bruno Vespa che si
improvvisa batterista,
poi Mediaset e un tour
per celebrare i cinquanta
anni di carriera. Tutto
questo a un anno dal libro
autobiografico Tempo!.
Alla grande, appunto.
di Mario A. Riggio
fo t o R o b e r t o Pa n u c c i
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Spotlight
TULLIO DE PISCOPO
I
l triplo cd porta a fare un viaggio nel tempo, dal 1965 bassista Alphonso Johnson e di Wayne Shorter, sassofonista
a oggi. De Piscopo, infatti, è protagonista indiscus- dei Weather Report, e il doppio live Sciò, in cui duetta con
so della musica degli ultimi cinque decenni, con un Nanà Vasconcelos, re delle percussioni brasiliane. Correva-
ruolo che viene ben fotografato dai 56 brani del triplo no i tempi del Neapolitan power, il sound napoletano, e Tullio
CD del cofanetto, con musica che attraversa generi e ne era uno dei principali artefici. All’inizio degli anni ‘80 è il
continenti. C’è il nuevo tango di Astor Piazzolla, il soul di Ri- batterista più popolare in Italia; il suo carattere spontaneo e
chie Havens, l’Africa, Napoli, il pop italiano. Tutti generi in aperto, sul palco come in privato, colpisce il pubblico. Rein-
cui Tullio ha dato il suo contributo ritmico, con personalità ventatosi come cantante, vince il Festival di Sanremo con la
e passione. Ma questo non è l’unico merito di Tullio. Il suo canzone “Andamento Lento”.
nome è infatti legato alla storia del jazz italiano, un gran por-
tatore di swing con un’esperienza internazionale che pochi IL SUCCESSO INTERNAZIONALE
musicisti nella nostra penisola possono vantare. A metà degli anni ‘70 si guadagna una fama internaziona-
le accompagnando i più celebri jazzisti in tournée in Italia.
NAPOLI Questo lo fa conoscere e chiamare fuori dai confini. Le colla-
Cresciuto in una famiglia di batteristi (il padre Giuseppe borazioni di rilievo iniziano nel 1974 con Eumir Deodato, in
suonava nella più importante orchestra napoletana e il fra- uno special televisivo ripreso dalla RAI. Su consiglio di De-
tello Romeo nei gruppi jazz del circolo NATO di Bagnoli), odato, anche Bob James chiede di avere Tullio al suo fianco
fin da bambino ha l’occasione di ascoltare i dischi dei più in un altro special televisivo. Sempre nel 1974 accompagna
grandi jazzisti, da Charlie Parker a Miles Davis, e presto si il re del tango Astor Piazzolla in un tour mondiale e incide
avvicina allo studio di batteristi come Max Roach, Kenny l’album Libertango, che contiene il motivo - omonimo - più
Clarke e, soprattutto, Art Blakey. Perde il fratello Romeo in famoso del tango moderno, un genere musicale che, prima,
circostanze tragiche. Il padre, a soli quarant’anni, è giudica- non contemplava la batteria. Il sodalizio con la superstar ar-
to troppo vecchio per suonare: “Fu fatto fuori come batterista gentina dura ben dodici anni. Proprio con il celebre fisarmo-
jazz – ricorda - con le prime basette bianche. Si è reinventato nicista argentino conosce e suona con il sassofonista Jerry
suonando il vibrafono e lo xilofono, studiando su strumenti Mulligan, incidendo Summit with Gerry Mulligan e Gerry
prestati dal percussionista della Scarlatti. Noi uomini – af- Mulligan Meets Enrico Intra.
ferma Tullio - ci portiamo dietro quello che abbiamo vissuto Pochi musicisti nella nostra penisola possono vantare un
da bambini. Guarda il mio viso nei video da giovane: ora curriculum internazionale così vasto: Chet Baker, Tony
sono più sorridente, ma da giovane ero incazzato, perché Scott, Dave Samuels, Slide Hampton, Gato Barbieri, Billy
mi portavo dietro questi eventi della mia famiglia, il dram- Cobham, Don Cherry, Bob Berg, Don Moye, Wayne Shor-
ma di mio fratello, la fame nel dopoguerra. Ero incazzato e ter, Lester Bowie, Don Costa, Kai Winding, Karl Potter, Mike
suonavo con il sangue negli occhi: non ammettevano che i Mellillo, Sal Nistico e Nanà Vasconcelos. Collaborazioni
cantanti guadagnassero di più dei musicisti”. prestigiose, che vengono affrontate in maniera aperta e con
I primi ingaggi arrivano a tredici anni nei locali di Napoli un pizzico di fortuna: “Una volta – continua – Max Roach
che ospitano marines e marinai americani. I night dell’epoca e Winton Marsalis mi hanno invitato sul palco, facendomi
sono la maggior fonte di reddito per i musicisti, così Tullio suonare un brano in 7/8 senza provare prima. Mi è andata
inizia a girare l’Italia a quindici anni. “A quell’età ho iniziato bene! – ammette candidamente - Era l’unico brano che co-
a suonare professionalmente – ricorda ancora - principal- noscevo di tutto il repertorio”.
mente con le compagnie di avanspettacolo, fra cui quella di
Beniamino Maggio”. Ma il grande amore rimane il jazz; e il DRUM GURU
jazz italiano, negli anni ‘60, è tutto a Milano. Abbiamo parlato della grande carriera di Tullio perché il
grande pubblico si sofferma spesso sui suoi grandi successi
MILANO in ambito pop come cantante e sul suo contributo alla mu-
Dopo qualche anno di spola fra Napoli e Milano, il periodo sica di Pino Daniele. Ma il batterista napoletano è anche un
che lui chiama “NaMiNa”, il trasferimento diventa necessa- personaggio istrionico ed è considerato un guru dai suoi col-
rio. Nel capoluogo lombardo inizia a collaborare con alcu- leghi, sia per le capacità tecniche sia per il grande cuore che
ni dei jazzisti più famosi: Enrico Intra, Franco Cerri, San- mostra nella musica e nella vita. Inoltre è stato maestro e in-
te Palumbo, Sergio Farina, Giorgio Baiocco, Gianni Basso, segnante di molti batteristi di successo, specialmente quelli
Oscar Valdambrini, Renato Sellani. A Milano partecipa alla dell’area milanese. Non bisogna dimenticare il suo ruolo
realizzazione di alcuni dei dischi più importanti della musi- importantissimo nella storia dello strumento nel nostro pae-
ca italiana con gli artisti che contano: Lucio Dalla, Fabrizio se, dallo studio delle tecniche jazz (concretizzatosi poi nella
De André (con cui incide Rimini), Alberto Radius, Franco pubblicazione di tre metodi per batteria) a quelle rock come
Battiato, Adriano Celentano, quattro album con Mina fra la doppia cassa, di cui Tullio, bisogna sottolinearlo, è uno dei
il 1972 ed il 1989, sei dischi con Enzo Jannacci e poi Pino pionieri in Europa. “La batteria è ‘o core - dice Tullio - il rit-
Daniele, il cui album Vai mò è seguito da una memorabile mo ti viene da dentro, è istinto, è feeling. Un batterista può
tournée con Tony Esposito alle percussioni. Col chitarrista essere un mostro tecnicamente, ma se non ha il feeling non
partenopeo registra anche Bella m’briana in compagnia del può trasmettere nessuna carica a chi lo ascolta”.
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Lo abbiamo incontrato a Milano durante il tour in promozio- cd strumentale.
ne del cofanetto 50. Musica senza padrone - 1965/2015. C’è “Caravan” dal vivo con Billy Cobham, il solo che ho regi-
strato in tour con Pino Daniele, “Toledo” con Wayne Shorter,
L’INTERVISTA Pino Daniele, Alphonso Johnson e poi Larry Nocella, Riccar-
Il triplo cd che hai pubblicato rappresenta la tua storia, ma do Zegna, Luciano Milanese.
anche la storia musicale del Paese… Nell’ultimo tour di Pino Daniele, poco prima della sua scom-
Attraverso con la musica quella che era l’Italia di una volta. parsa, facevi un duetto strepitoso batteria e chitarra, con un
Voglio anche far capire come si suonava con tutta l’orchestra secondo set sul proscenio. Com’è nato questo duo?
in diretta, senza il click, che distrae il batterista e non fa usci- È nato durante i soundcheck, non lo abbiamo neanche pro-
re il groove e il sentimento. Il suono che veniva fuori non era vato. Ma è una formula che ha radici antiche: Nel suo studio,
dato dagli strumenti, ma dalle nostre mani, dalla bravura a Formia, mentre aspettavamo gli altri musicisti duettavamo
tecnica di musicisti e arrangiatori. spesso, avremmo anche potuto fare un concerto in duo.
Come hai effettuato la scelta dei brani? Il tuo set era decisamente particolare.
Innanzi tutto ci sono tre brani inediti. Poi, ho scelto fra mi- Avevo pensato questo set quando abbiamo fatto il tour Tutta
gliaia di pezzi in base al groove, per lasciare qualcosa ai mu- n’ata storia, per non mettere un’altra batteria grande davanti
sicisti. Il primo CD è un documento che resterà per sempre al proscenio. Ho ricavato la cassa segando un rullante del-
con i miei groove portanti che hanno dato un piccolo appor- la Hip Percussion, come timpano c’è un tom da 10”, come
to ad altri artisti. Per esempio, “L’era del cinghiale bianco” tom un piccolo rototom, poi aggeggini, wood block piattini,
ha dato il LA a Franco Battiato, che si è spostato dalla speri- triangoli. Usavo anche un charleston nano, come si faceva
mentazione che lo caratterizzava agli esordi fino alla musica una volta, piccolo e in basso, in cui ho messo due piatti del
che fa attualmente. Poi c’è Mina con “Il nostro caro angelo”, 1925. Il set ha un suono molto personale, con i bassi che
un brano di Battisti che ha un arrangiamento stupendo. C’è escono fuori bene anche perché i tamburi hanno solo la pel-
Fabrizio De Andrè con “Volta la carta”, un groove che apre le battente. La prima volta che abbiamo fatto il soundcheck
al suo nuovo stile etnico pop. “Libertango” ha dato il via al il volume era spaventoso.
nuevo tango di Piazzolla, un genere che precedentemente Ora porterai avanti i progetti di Pino?
non prevedeva la batteria. Il discorso di Pino non si può portare avanti senza di lui,
C’è tutto il pop che ti ha dato il successo, ma anche un intero che era unico e riusciva a valorizzare, a potenziare i singoli
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Spotlight
TULLIO DE PISCOPO
al flautista Roberto Fabbriciani, l’Orchestra Scarlatti e tanto
altro. Come nasce questa tua passione?
Mio padre suonava come percussionista al Teatro San Carlo
e io lo seguivo ascoltando la musica sinfonica. Poi, al fune-
rale di mio fratello Romeo mio nonno era riuscito a far arri-
vare l’Orchestra e il Coro del San Carlo, che hanno eseguito
il Requiem di Verdi. Infine, nel 1978 sono stato operato al
setto nasale. In sala operatoria avevo paura e nell’attesa sen-
tivo una musica orchestrale. Ho chiesto quale musica fosse.
“Non c’è nessuna musica” mi ha risposto un medico. Quan-
do sono uscito dall’ospedale sono andato a fare una ricerca.
Era il Dies irae di Mozart. Più recentemente ho interpretato
i Carmina Burana.
Sempre negli anni ’70 avevi reinterpretato Mussorgsky con
i New Trolls.
Avevo fatto “Una notte sul Monte Calvo” con lo straordina-
rio arrangiamento di Giorgio Baiocco, che poi ho riproposto
pochi anni fa alla Lunga notte della batteria con un arrangia-
mento per big band.
Gli anni ‘70 ritornano spesso nei tuoi racconti, come in
quelli dei tuoi colleghi.
La Discografia come leader Vuoi dire i miei coetanei Ellade Bandini e Franz Di Cioccio?
Abbiamo vissuto il periodo migliore della musica in Italia,
Coagulation, 1971; Suonando la batteria, 1974; Sotto e n’ dove veramente si suonava. Franz ed Ellade hanno fatto il
coppa, 1975; Volume 2, 1976; Percussion Fantasy, 1977; mio stesso percorso musicale, passando dagli studi di regi-
Future Percussion, 1978; Concerto per un film, 1979; strazione. Franz è un fenomeno, ancora oggi canta, salta,
Metamorphosis, 1980; Tullio De Piscopo Live, 1981; Ac- suona. Gli piace, ci crede, è sincero. Sincero come Ellade,
qua e viento, 1983 (con Don Cherry, Don Moye); Passaggio che rifiuta i lavori in cui non crede.
da oriente, 1985 (con Corrado Rustici, Mory Kante, David
Nel cofanetto hai messo anche alcune sigle tv.
Sancious); Drum Symphony Mozartiana, 1986; Bello car-
ico, 1988 (con Omar Hakim, Billy Cobham, Lester Bowie,
Sì. C’è anche una chicca, “Tutto lo stadio”, che non è mai
Mike Miller); De Piscopo, 1991; Cosmopolitana, movimen- stata trasmessa integralmente.
to in Do minore, 1993; Three for one, 1994; Zzacotturta- A proposito di calcio, tu sei un gran tifoso del Napoli.
ic, 1995; Energia compressa, 1995; Pasión Mediterranea, Che oggi ha un andamento higuainaiano. In passato ho dato
1997; Italian Jazz Machine - Planet Jazz, 2001; Tempo di lezioni di ritmica ai tifosi della curva B e ho lasciato a loro
perkuotere, 2002; Cafè do sol, 2002; Intersky, 2003; Pum- alcuni tamburi.
marola Blues Band - Live in Zurich at Moods Club, 2004; Possiamo immaginare il risultato. Oggi però sei impegnato
Bona Jurnata, 2007; Un’onda d’amore, 2007; Tango para in operazioni più serie.
mi suerte, 2009; Questa è la storia, 2010; Bitter Sweet, Da poco ho fatto un concerto per la fondazione Rosangela
2013; 50. Musica senza padrone - 1965/2015. D’Ambrosio, con lo scopo di acquistare una camera postope-
ratoria per l’ospedale Buzzi di Milano. Collaboro con l’asta di
musicisti. beneficenza della Diocesi di Napoli e in passato ho supporta-
Hai tenuto i contatti con i vecchi compagni di avventura in- to attivamente iniziative in Kenya e Sud Sudan.
sieme a Pino Daniele? È questa la risposta alla tua rabbia giovanile?
Ma certo. Per esempio James Senese suona il sax tenore in Spero nella mia vita di non aver fatto del male e chiedo scusa
“Destino e speranza”, uno dei tre brani inediti del cofanet- per quello che ho fatto.
to, un pezzo che ho voluto dedicare a Pino. Il tastierista Joe E ora il tour…
Amoruso è uno dei protagonisti del mio tour Ritmo e pas- Ritmo e passione: Joe Amoruso alle tastiere e la mia new
sione. band, con due nuovi elementi. Insieme a noi si esibisce la
Nel cofanetto 50. Musica senza padrone - 1965/2015 manca Nuova compagnia di canto popolare, con cui facciamo un
un po’ la parte che racconta il jazz milanese degli anni ’70, omaggio a Pino Daniele.
con Franco Cerri, Gianni Basso, Valdambrini, Sellani e tanti
altri. Sul sito di Drumset Mag la discografia completa di Tullio De
Vorrà dire che farò un altro cofanetto dedicato al jazz. Piscopo come session man.
Dal jazz alla classica. Hai sempre avuto una passionaccia per
la musica sinfonica. Ricordiamo il tuo Dies irae di Mozart e
la Messa da requiem di Verdi in cui hai inserito la batteria. Il
duo con il flautista Severino Gazzelloni, duetti e trii insieme
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FaceToFace
GIORGIO DI TULLIO
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LIBERO
nel tempo
Non necessita di eccessive presentazioni il Maestro Giorgio di Tullio, batterista (o meglio musicista) di
fama internazionale, dotato di grande tecnica e capace di spaziare tra diversi stili musicali. Abbiamo
avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con lui e di parlare del suo DVD didattico (su supporto
USB) di recente pubblicazione.
C
om’è nata l’idea di un dvd di- ratterizza l’uomo nella sua quotidiani- In realtà la strategia è stata semplice.
dattico? tà, libero nella musica, sulla scelta di I musicisti con cui collaboro mi cono-
Diciamo che dopo due metodi quello che si vuol suonare. Libero da- scono molto bene e mi hanno propo-
cartacei era il momento di dare una gli schemi che molte volte la musica sto dei brani; soprattutto durante le
svolta al mio impegno didattico. Ho stessa imprigiona in canoni e binari prove, cercavo di dare indirizzi ritmici
pensato di rivolgermi al pubblico batte- preconfezionati. Forse la stessa parola nei groove e negli stili. Credo che, una
ristico con la formula che tutti amano: Libertà, che racchiude il valore assolu- volta definita l’armonia, la melodia e la
vedere in pratica quel che di solito è to di un uomo! stesura, non rimanga altro che provare
solo scritto! Io stesso sono un fan dei la parte ritmica dei brani. Chiaramente
DVD didattici, li ho sempre amati per- Com’è ricaduta la scelta sui musicisti ho costruito vari groove prima di trova-
ché puoi vedere all’opera in toto l’auto- che ti hanno accompagnato in questa re quello giusto! Ci sono sette brani e
re e l’artista nella sua essenzialità. Ave- avventura? in verità per ogni situazione ci siamo
vo già avuto una proposta nel lontano Non è stato semplice. Avrei voluto trovati una volta sola e poi via al live!
1994 ma - e dispiace dirlo - purtroppo coinvolgere tutti coloro con cui colla-
fui boicottato da un mio stesso collega! boro, ma sai perfettamente che non è E la scelta stilistica?
Non chiedermi chi! Porterò questo in- possibile, e quindi ho optato per una Premetto che a quattro anni in casa
crescioso episodio nel mio intimo, ah ritmica fissa (piano e basso) e ho fat- mia si ascoltavano Beatles e Miles Da-
ah ah ah ah. L’idea? Un sogno nel cas- to ruotare alcuni musicisti, a secon- vis! Indi per cui la mia anima è rock
setto che coltivavo da anni e ora ecco- da dell’indirizzo musicale del brano. e nel contempo jazz. Fondi queste due
mi qua a proporlo, auspicando di aver Ovviamente sono anche miei amici e forme musicali e ti ritrovi a suonare
fatto una buona cosa per chi lo vedrà. sono stati veramente fantastici per di- vari stili. Ovviamente non si poteva
sponibilità e passione nell’affrontare fare tutto, ma le composizioni strizza-
E l’idea di questo curioso titolo, Libero questo lavoro. no l’occhio al jazz, al funk e al prog. In
nel tempo? verità non mi è mai piaciuto etichettare
Rispecchia un po’ il mio essere uomo Come vi siete preparati per quanto ri- quel che si suona. Credo che sia musi-
e musicista. Il senso di libertà che ca- guarda la composizione dei brani? ca e basta! Ognuno è libero di trarre le
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DRUMSET MAG | FEBBRAIO 2016
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FaceToFace
GIORGIO DI TULLIO
va a parare vieni paragonato sempre a
qualcuno. Ricordo che per il primo di-
sco che feci con gli Everest 1990 (un
gruppo di fusion) nelle recensioni di al-
cune riviste specialistiche del mio stile
scrissero “colaiutiano” e “stile Weckl”!
Quindi… Mi riesce difficile darti una
definizione del mio drumming. Sarà
più facile che me lo indichi tu (risate).
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GIORGIO DI TULLIO
Libero nel Tempo
Raffinerie Musicali
Non poteva avere titolo più appropriato l’ultima fatica didattica del M° Giorgio Di
Tullio, in cui affronta in modo completo tutte le tematiche relative allo strumento,
partendo dalla corretta postura, per finire con la libera espressione artistica. La
particolarità e la novità dell’opera sono dovute alla sua praticità: un comodo sup-
porto USB colore argento con la serigrafia del titolo e la firma dell’autore, racchiu-
so in un cofanetto contenente una brochure esplicativa di 10 pagine. La chiavetta
contiene sei cartelle che racchiudono un totale di 41 file multimediali in formato
MP4 e di 19 file in formato PDF stampabili, questi ultimi relativi alle trascrizioni
degli esercizi proposti. L’autore pone una doverosa attenzione allo studio del tam-
buro e delle dinamiche musicali. Nei primi capitoli vengono affrontati la postura,
le differenti tecniche di impugnatura, i rudimenti, gli accenti, i rulli, i paradiddle e
le loro varie combinazioni. Successivamente si analizzano le tecniche applicate sul
set, partendo da un interessante warm-up basato sull’applicazione di linear phra-
sing e loro incastri, passando per lo studio dei generi funk-fusion e jazz, finendo
con lo studio della poliritmia e l’applicazione dei rudimenti sul drumset. Il quarto
capitolo racchiude i video di sette esecuzioni live di altrettanti brani composti da
Di Tullio, nelle quali l’eccellente batterista pugliese, supportato da altrettanti validi musicisti, dà dimostrazione del suo drum-
ming. Chiude il DVD un capitolo contenente gli extra, come interviste dei musicisti e dei partner che hanno preso parte al
progetto, ma soprattutto ciò che risulta essere il fulcro del lavoro proposto dall’autore, la libera espressione musicale: quattro
video nei quali il batterista si esibisce liberamente su alcuni pattern creati tramite un sequencer e un tablet. Un’interessante
alternativa all’utilizzo monotono e ripetitivo del classico click, in grado di invogliare allo studio, alla pratica e alla creatività
musicale. Un ottimo compendio didattico, da avere nella videoteca personale.
Luciano Beccia
FaceToFace
GIORGIO DI TULLIO
se. In studio ho tutto il tempo per spe- rector e factotum dello studio. Loro è mai stata una gara! La competizione
rimentare le varie possibilità sull’accor- sono quelli che hanno creato e dato la ci deve essere, ma occorre sia genuina,
datura, è una cosa importante perché si possibilità di dare alla luce questo mio bisogna stare attenti a non suonare da
riproduce il sound che si desidera nel lavoro. Poi i miei compagni di viaggio: soli anche quando si è con altri musici-
progetto musicale e il contesto in cui si Luca dell’Anna (piano e tastiere), Ivo sti. A volte il troppo storpia! Io amo la
sta suonando. Di rilevante importanza Barbieri (basso), Alessandro Degaspe- tecnica, ma al tempo stesso devo esse-
sono anche le varie posizioni dei mi- ri (chitarra), Mimmo Valente (sax), re intelligente nel capire qual è il mio
crofoni, che possono enfatizzare o alte- Gabriele Boggio Ferraris (vibrafono), ruolo in una band. Mi spiego. Se suono
rare la sonorità dello strumento. Per il Gianluca Silvestri (chitarra), Carlo Gra- fusion estrema, sicuramente avrò più
resto non ci sono grandi barbatrucchi, vina (sax), Lele Garro (basso), Daniele spazio per la mia creatività, viceversa
se non il fatto di cambiare set e misure Epifani (chitarra), Andrea Montalbano se devo accompagnare un cantante il
a seconda del genere che si sta suonan- (chitarra). Senza di loro, niente musi- mio ruolo è espressamente di accom-
do, sia live che in studio. Per tutto il ca! pagnamento, da buon scolaretto. Tutto
resto un buon fonico fa la differenza! si plasma in base a ciò che si suona.
Com’è nata l’idea di presentare il lavo- Per quanto riguarda l’altro aspetto,
Qual è il tuo approccio alla didattica? ro su supporto USB? ovvero quello lavorativo, abbiamo una
Essenziale e fondamentale! Partiamo Semplice: è il futuro. Ormai anche i grande offerta e poca richiesta. Esiste
dal concetto che molti trascurano la computer portatili non sono più do- una saturazione di gente che suona e
meccanica! Ovvero il processo dei mo- tati di lettori DVD. La comodità della pochi spazi per esibirsi. Poi, mi spia-
vimenti corretti in base alle leve che chiavetta sta nel suo trasporto: leggera ce dirlo, alle volte ti accorgi che alcuni
utilizziamo con i nostri arti. La postu- e veloce, la porti dove vuoi. Anche chi spazi sono sempre a disposizione di
ra, l’impostazione, eccetera sono argo- studia ha la praticità di portarla ovun- musicisti… habitué! Diciamo che la pa-
menti fondamentali, prima ancora dei que per analizzare quel che vede. Sarà rola mafia è un po’ radicata nel nostro
rudimenti, come sedersi dietro al set. sicuramente un processo evolutivo modo di vivere e pensare. Nella mia
Poi i linguaggi musicali e i vari stili. naturale. Questo mi rende orgoglioso, vita professionale ho sempre creduto
Insomma a parole sembra facile, ma ci per essere stato il primo, qui in Italia, che il lavoro ripaghi sempre e che esse-
vuole tempo per assimilare il tutto. ad aver presentato un metodo didattico re onesti verso il prossimo ti permetta
su supporto USB. di dormire meglio!
Come la definiresti la tua libera espres-
sione artistica? Com’è cambiato negli anni il binomio Cosa è cambiato dagli inizi della tua
Ricerca! Ecco, questa è la parola az- musica-tecnologia secondo il tuo pare- carriera?
zeccata! Quando si dice che non vi è re? Una volta dovevi veramente credere e
mai fine all’apprendimento. Esplorare, Direi molto, anche se a volte la tecnolo- lottare fino in fondo per arrivare a ri-
trovare nuove soluzioni nel proprio gia va usata con parsimonia. È un aiuto sultati e soprattutto scegliere di fare
drumming, essere in continuo movi- per certi aspetti e sicuramente in con- il musicista. E il batterista, poi! C’era
mento nella ricerca sonora, nella ritmi- testi musicali dove soprattutto l’elet- indubbiamente più spirito e un entu-
ca, nel fraseggio e così via. Il bello di tronica la fa da padrona. Il concetto è siasmo genuino, si comunicava tra
essere liberi è proprio questo. Questo sempre usarla bene. Devo dire che io la musicisti e non si vedeva l’ora di tro-
è l’impegno verso me stesso, una lotta uso in poche situazioni. Mi piace mol- varsi per fare prove, progetti, insomma
continua da cui traggo soddisfazioni e to come la usa Jojo Meyer coi Nerve: in era tutto più a misura d’uomo. Oggi
anche delusioni, perché non tutto sem- quel contesto c’è veramente un equili- c’è tutta questa tecnologia (Youtube,
pre riesce. brio intelligente tra musica, elettronica ad esempio), ma ritengo che si debba
e tecnologia. Io per ora lavoro con i se- usare con parsimonia, e a volte credo
Torniamo al DVD: dove sono state ef- quencer, soprattutto nel sestetto di Lo- porti a una grande confusione spe-
fettuate le riprese video? renzo de Finti con Marienthal e Bosso, cialmente nei giovani. Quel poco che
Alle Raffinerie Musicali a Opera, in ma non è detto che più avanti non mi si conosceva una volta lo si spremeva
provincia di Milano. Studio bellissimo accinga a lavorare di più con l’elettroni- fino in fondo! Adesso bisogna essere
e confortevole per chi vuole registrare ca. Sempre in funzione della musica! veramente intelligenti per appropriarsi
in totale relax. Attrezzato con una sala di nozioni vere e coltivare progetti fino
grande in cui è posizionato un piano- Alcune tue impressioni sul panorama in fondo. Insomma si vive troppo di
forte a coda e altre tre salette, tutte co- musicale odierno in Italia? fretta il tutto.
municanti tra loro e anche con la regia. Se parliamo di miglioramenti pretta-
mente tecnici, direi che fa piacere ve- Hai avuto l’opportunità di collaborare
Quali altre figure hanno contribuito dere molti giovani dotati di una prepa- con molti artisti di fama internaziona-
alla produzione del dvd? razione ineccepibile. Forse si tende un le. Rilevi delle differenze sull’approccio
Fabrizio Barbareschi, fonico e boss po’ troppo a voler dimostrare a tutti i musicale rispetto agli artisti italiani?
dello studio. Fabio Macchitella, art di- costi la propria bravura. Suonare non Ogni musicista è prima un uomo,
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quindi ognuno ha il carattere che ne con al mio fianco bravissimi musici- Falzone e Bebo Ferra chiamato Elec-
definisce la simpatia, l’antipatia e sti come Luca Dell’Anna (piano), Ivo troMiles. Indovinate a chi è dedicato?
quant’altro. Detto questo, ho constatato Barbieri (basso), Luca Pasqua (chitar- (risate).
un vivere sul palco molto sereno, senza ra) e Mimmo Valente (sax). Uscirà a
infondere stress, ma soprattutto orien- breve un CD del chitarrista Gianluca Quali consigli vorresti dare a chi si vuo-
tato a divertirsi da parte degli stranieri. Silvestri, c’è stata la reunion dell’Open le addentrare nel mondo musicale?
Non che con i miei connazionali sia di- Quartet con Sandro Degasperi (chitar- Io l’ho fatto per passione, per amore
verso, ma a volte ci si prende troppo sul ra), Miki Guaglio (basso) e Lorenzo de verso la musica e il mio strumento.
serio! Musicalmente credo che ormai Finti (tastiere), gruppo con due cd alle Ho passato momenti bui e grandi mo-
sia finita l’epoca in cui si considerava spalle. Suono nell’Evolving Quartet in- menti, dispiaceri personali, ma anche
lo straniero ‘meglio dell’italiano’. Anzi! sieme a Luca Cacucciolo (piano), Tullio grandi soddisfazioni nell’ambiente
A volte credo che abbiano più numeri Ricci (sax) e Alex Carreri (basso), e an- musicale condivisi con altri musicisti.
proprio i nostri, nonostante siamo an- che qui c’è un bel cd alle spalle. Insom- Ho dovuto dividere la musica anche
che abituati a tirarci la zappa sui piedi ma c’è parecchia carne al fuoco! con i problemi della quotidianità, e
da soli! Ovvio che la caratura artistica ancora oggi purtroppo è così! Quindi,
di alcuni è talmente alta che stupisce E i progetti futuri? caro ragazzo che stai leggendo questo
ogni volta la loro disinvoltura nel suo- Non mi piace parlarne prima per sca- articolo: sei pronto ad affrontare tutto
nare cose complesse. ramanzia, ma mi sbilancio (risate)! questo? Se è sì, ti auguro tutto il meglio
Quest’estate si dovrebbe fare un tour possibile perché tu possa vivere una
Ci parli dei tuoi progetti attuali? con Lorenzo de Finti Group con Eric vita alla grande!
Sto lavorando a un nuovo lavoro di- Marienthal e Fabrizio Bosso. Forse
scografico con il mio quintetto. Dopo anche un progetto nuovo che abbia-
Groove Laboratory (il CD precedente), mo portato in teatro quest’inverno con
ho deciso di riprendere il discorso l’Evolving Quartet insieme a Giovanni
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MARCO ROVINELLI
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20275
il batterista
LIQUIDO
Sapersi calare in panni diversi, saper rispondere a esigenze timbriche, ritmiche e sonore differenti
è una dote spesso sottovalutata, che richiede una profonda conoscenza dello strumento e delle
tecniche per accordarlo e suonarlo.
I
n tempi in cui mettersi in mostra poi pianoforte classico per tanti anni. una festa di compleanno non organiz-
sulla Rete suonando su basi pre- Ma vieni da una famiglia con forti tra- ziamo un concerto e decido di chiedere
registrate sembra essere diventata dizioni musicali? la batteria al ragazzo del bar che sta-
l’occupazione principale di molti gio- No. I miei sono insegnanti, ma canta- va sotto di me. E questo me la presta,
vani musicisti, proviamo ad ascoltare vano in un coro polifonico e mio padre montandomela da destro! Non ho idea
la storia professionale di un batteri- ci teneva che avessi una formazione di che cosa posso aver combinato a
sta, oggi quarantenne, che ha sem- musicale. A un certo punto ho avuto quella festa… Comunque, ricordo che
pre preferito mettersi al servizio del un rigetto del pianoforte e ho abbando- era l’agosto del 1990, avevo 16 anni e
genere musicale e degli artisti per cui nato la musica per lo sport. Solo che a da allora per sei mesi ho potuto tenere
è stato chiamato a suonare. Un batte- 16 anni mio padre mi ha regalato una questa batteria e suonarla ‘a cacchio’,
rista che ha fatto dell’eclettismo la sua tastiera, di quelle che avevano anche finché a dicembre ho deciso di andare
cifra stilistica, in grado di passare con i ritmi incorporati, sperando di farmi a lezione.
disinvoltura e proprietà di linguaggio riprendere l’interesse per la musica. C’era un insegnante a Fano?
da un tour con Samuele Bersani a un La suonavamo a quattro mani con un Sì, Alessandro Pedini, che era diplo-
concerto-tributo a Frank Sinatra con la amico, poi si è aggiunto un altro ragaz- mato al conservatorio e all’epoca, oltre
Big Band di Gerardo Di Lella… zo alla chitarra. Allora io mi son messo a insegnare, faceva il turnista per la
a suonare la ‘batteria’: una grancassa RCA, suonava la batteria con Gianni
Come è nata la passione per la musica con un plaid sopra, per rullante una Bella, i Via Verdi… Ora insegna ed è il
e per la batteria in particolare? battilarda dei miei che aveva una pelle responsabile del festival jazz di Fano.
La curiosità per la batteria è venuta sin sopra il legno, poi un bidoncino metal- Sono stato con lui quattro anni e mi ha
da piccolissimo. Ricordo che durante il lico della J&B rovesciato. Una cosa per dato delle basi ottime: lettura, Chapin,
periodo delle elementari, lungo la via ridere. Plainfield, le varie interpretazioni del
per andare a messa, sentivo un ragazzo Dove succedeva tutto questo? Syncopation… Insomma, pur vivendo
che suonava, e io mi fermavo sempre A Fano, vicino Pesaro, nelle Marche. in un piccolo centro mi è andata molto
sotto la sua finestra. In realtà da picco- E cosa suonavate? bene.
lissimo ho fatto tre anni di flauto dolce, Beatles, musica italiana… Finché per Che tipo di studente eri?
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DRUMSET MAG | FEBBRAIO 2016
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FaceToFace
MARCO ROVINELLI
All’inizio il classico adolescente che sandro me l’ha sconsigliato, perché lui, stanza veloce nel registrare: si usavano
preparava la lezione un’ora prima. Ma come tanti altri che avevano studiato già i registratori digitali, ma la take che
poi è scattato qualcosa, perché dopo al conservatorio di Pesaro, aveva avuto incidevi… era quella che restava, non si
soli sei mesi che andavo a lezione ho grandi problemi per il fatto che suona- facevano ‘rientri’ o punch.
iniziato a lavorare con un gruppo che va anche la batteria: l’insegnante non Degli esordi niente male, insomma…
faceva cover dei cantautori italiani e lo permetteva. Ha provato a inserirmi Sì, ma facevo poco jazz.
suonava nelle piazze: ho cominciato a nel giro dei ‘lisciaroli’, ma dopo tre ore E ne sentivi la mancanza?
pensare che volevo farlo di professio- di audizione con un’orchestra, tre ore Non incontravo musicisti di estrazione
ne. Quindi da subito ho intrapreso un di valzer e mazurche, ho capito che diversa rispetto alla mia. C’erano due o
percorso di studio mirato a un intento non ce la potevo fare. Per carità, quel tre nomi in zona, ma una volta suona-
lavorativo, a preparare il repertorio, le genere ti darà sicuramente una forma- to con quelli, non succedeva nulla. La
serate. Questo anche con il ‘mio’ grup- zione, perché poi tutto serve nella vita, chiave è stata l’Università. I miei, da
po con cui facevo le cover. Poi c’era un ma non me la son sentita. insegnanti, ci tenevano che la facessi.
cantautore locale che doveva registrare Hai iniziato ben presto anche a fre- E ti sei laureato?
dei demo e poi è andato sotto contratto quentare gli studi di registrazione… Sì, a Urbino, in psicologia. Nel frattem-
con la Pressing di Lucio Dalla… Sì, quando ho inciso il demo per il can- po avevo fatto delle lezioni private con
Una situazione piuttosto insolita: di tautore di cui ti parlavo, il proprietario Massimo Manzi a Senigaglia, nel ’96
solito si inizia a studiare perché piace dello studio mi ha preso a lavorare ho fatto il concorso di batteria promos-
uno strumento, non perché ci sia un come turnista, e così dopo poco anche so dalla BIA, andato incredibilmente
repertorio da preparare. Anche il ruolo un altro paio di studi locali. bene, poi i corsi del Berklee College a
del maestro, in questo, può essere de- Pensavi di avere una particolare predi- Umbria Jazz, vincendo una borsa di
cisivo…. sposizione per il lavoro in sala? studio della quale però non ho usufrui-
Sai, a 16 anni avevo in mente magari Mah, guarda… Sapevo accordare la bat- to. A un certo punto ho frequentato un
di iscrivermi al conservatorio, ma Ales- teria, sapevo stare sul click ed ero abba- corso in studio con Agostino Maran-
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golo ad Acqualagna, nell’interno delle ha chiamato me alla batteria e questo E la parte jazzistica della tua carriera,
Marche. Per me lui era un mito e, fi- mi ha portato, nel ’99, dopo la laurea, a com’è iniziata?
nito il corso, ho preso accordi per una decidere di trasferirmi a Roma. Tramite il percussionista che suonava
lezione privata a Roma. E Agostino in Com’è stato l’inserimento nell’ambien- con Francesco Bruno, che mi ha chia-
quell’occasione mi chiese di andarlo a te romano? mato a suonare con la Big Band (della
sostituire per una serata con Francesco All’inizio difficilissimo. Suonavo tanto scuola popolare di musica) di Testac-
Bruno. con Francesco, ma non a Roma. Ho cio: io non sono un batterista jazz, ma
Dove vivevi e lavoravi all’epoca? iniziato a rispondere a tutti gli annun- ho sempre suonato in big band.
Ancora facevo avanti e indietro, ero ci su Porta Portese (giornale di annunci Torniamo all’inserimento nel circuito
indeciso tra Roma e Milano, perché economici, distribuito gratuitamente professionale…
lavoravo soprattutto al nord. Ero il ti- nella capitale, NdA) in cui c’era scrit- La mia fortuna è stata sempre quella di
pico ragazzo di provincia, che leggeva to “professionale”. In realtà qualcosa si avere dei colleghi che mi hanno dato
Percussioni e Drum Club, vedeva l’Ale- è smosso solo dopo che, finalmente, una mano. Altri due sono stati Cristia-
xanderplatz di Roma come un sogno e con Francesco Bruno abbiamo suonato no Micalizzi e Alessandro Canini, che
considerava l’Università della Musica a Roma, a Villa Ada (per una rassegna suonavano con Marina Rei: uno aveva
un posto fantastico. All’UM ho fre- musicale estiva di impronta etno- jazz, fatto il disco, l’altro il tour ed entram-
quentato un corso di studio di registra- NdA) con Rocco De Rosa, un tastierista bi hanno fatto incredibilmente il mio
zione, aperto solo agli interni del quin- legato all’etichetta CNI. E in quella cir- nome come sostituto. In quel contesto
to anno, per il quale ho dovuto fare costanza mi ha sentito Ezio Zaccagni- ho conosciuto Riccardo Sinigaglia e da
un’audizione. E lì mi sono reso conto ni. Abbiamo legato ed Ezio mi ha man- lì sono passato a Paola Turci, che era
che non era oro tutto quello che lucci- dato a sostituirlo con Marco Armani: della stessa agenzia, quindi agli Zero
cava: nessuno, a parte me, sapeva suo- è andata bene e per il tour successivo, Assoluto, poi a Gazzè e infine a Bersa-
nare il brano che dovevamo registrare, visto che Ezio non poteva, hanno chia- ni. In mezzo ci sono stati anche Mas-
un pezzo degli Yellow Jackets in tre mato me. Nei due anni con Armani ho simo Ranieri, Zarrillo, e quest’anno
quarti. Comunque, ho fatto questa so- iniziato a conoscere un po’ di musicisti ancora Samuele Bersani.
stituzione con Francesco Bruno, che è e da lì è partita la situazione lavorativa L’ambito pop è un contesto in cui ti tro-
andata bene. Poi, dato che Agostino era pop: un mini tour con Valeria Rossi, vi perfettamente a tuo agio?
partito in tour con Irene Grandi, Bruno poi Cristicchi… È quello che voglio fare: a me piace
MARCO ROVINELLI
suonare le canzoni. Se c’è davanti uno Band, ma un’orchestra non è detto che più sfumate, suddivisioni sempre più
che canta, sto già al 90%, e se mi piace, suoni solo jazz… piccole. Quando suono male vuol dire
tanto meglio. Sono cresciuto suonando Infatti. Questo è un mondo che mi pia- che non sto a sentire!
De Gregori, Dalla, l’input è quello, c’è ce tantissimo: ho suonato in due o tre Che spazio ha l’insegnamento nella
una mia attitudine in questo senso. big band professionali, ma senza gran- tua vita professionale?
Spesso mi è capitato di dover sostitu- di sbocchi lavorativi. La prima situazio- Ho un rapporto di amore e odio: mi pia-
ire un collega, e in questo sono molto ne lavorativa importante è stata l’orche- ce tanto, sono uno studioso maniacale.
camaleontico. Non è facile andare bene stra di Massimo Nunzi nel 2005, con Seguo molto la didattica, mi aggiorno e
sia a Sinigaglia sia a Zarrillo. Quest’ul- una stagione di concerti al Sistina di sono per indole uno abbastanza ‘orga-
timo, per esempio, criticava quella che Roma dedicati alla storia del jazz, con nizzato’. Negli anni ho dovuto consta-
chiamava ‘la Roma Vintage’ con i suoi un DVD pubblicato per l’Espresso. Era- tare che il livello degli studenti è molto
suoni, perché a lui piaceva Colaiuta! no 10 concerti, ognuno con un reperto- basso. Lo studio richiede comunque
Gli Zero Assoluto avevano invece que- rio diverso, dagli anni Venti a Zawinul. un certo impegno. Dato però che non
sto suonino elettronico con le voci a Mi sentivo un pesce fuor d’acqua, ma lo vedevo, ho mollato diverse scuole.
zero, mentre Ranieri viene dal mondo Massimo Nunzi mi ha dato grande fi- Non accetto più il fatto di insegnare a
teatrale, e quindi vai con le spazzole… ducia… persone che - si capisce benissimo - per
Mi calo velocemente nelle situazioni, …e come è arrivato a chiamarti? tutta la settimana non hanno toccato lo
tanto più perché spesso non c’è stato Ah ah ah… Ho sostituito qualcuno, ov- strumento. E poi a Roma ho visto che
il tempo di fare neanche una prova: viamente. Suonavo in un’orchestra che c’è tanta fuffa. Nel senso che le strut-
così è stato per i primi concerti con faceva soprattutto Basie ed Ellington e ture davvero valide sono solo un paio.
Sinigaglia, Rei e Gazzè. Mi concentro Nunzi già faceva questa cosa di Jazz, Privatamente le cose vanno meglio, ma
sulla musica e mi adatto a quello che istruzioni per l’uso e c’era mi sembra a livello di scuole trovo pochi allievi e
essa richiede, al suono che sento, più Pietro Jodice, uno specialista. Per sosti- poco motivati. E io le cose ho bisogno
che al ‘mio’ suono. Cerco di capire cosa tuirlo nella puntata di Basie ed Elling- di farle con passione.
serve e di imitare il modo di accordare, ton ha chiamato me… Per farla breve, Il tuo rapporto con incontri didattici
un lavoro un po’ vecchio stampo. Ho mi sono scaricato intere discografie tipo clinic, seminari, master?
delle mie preferenze, ma non sono così dedicate al periodo che dovevamo af- Intanto non sopporto chiamarle ma-
vincolato da esse. In una situazione la- frontare. Anni Venti? E giù con Bechet, ster class, preferisco parlare di clinic
vorativa per uno che non ha un nome Armstrong, eccetera. Certo, in un mese o di incontri… Ne ho preparate alcune,
serve molto adattamento umano, so- non puoi diventare uno specialista, ma prima sull’aspetto evolutivo degli stili
noro e stilistico. In questo mi ha aiu- ho cercato di prepararmi al meglio. E musicali: jazz, soul/funk e rock’n’roll,
tato il mio essere abbastanza ‘liquido’: questo è stato un lavoro mio personale, ma partendo dai dischi e non dai me-
non mi interessa imporre il ‘Rovinelli perché le parti le vedevo solo nell’unica todi. A un certo punto mi sono accorto
sound’, anche se apprezzo chi, come prova fatta il giorno prima del concer- che studiando solo sui libri non riusci-
ad esempio Fabio Rondanini, fa le sue to. Una bella palestra. vo a suonare: avevo fatto tutti i metodi
cose, ha il suo suono e il suo modo di Ti chiedevo delle orchestre che non del Collective, ma in un’orchestra cu-
suonare. È anche un fatto di carattere: fanno solo jazz… bana non ci capivo niente. Avevo fatto
io entro sempre in punta di piedi nelle Grazie all’orchestra di Gerardo Di il Syncopation in tremila modi, ma in
situazioni. Quando mi siedo allo stru- Lella siamo passati dal jazz ai compo- Big Band non riuscivo neanche a te-
mento, possono passare anche due mi- sitori italiani per il cinema tipo Piero nere il piatto. Ho basato quindi i miei
nuti prima che io cominci a suonare: Piccioni, Nino Rota, Ennio Morrico- primi seminari sull’ascolto dei dischi.
devo capire com’è il contesto, qual è il ne; alla big band si è affiancata prima Negli ultimi anni sto seguendo più il
volume, il suono della sala… un’orchestra d’archi, poi un’orchesta filone della batteria in studio di regi-
Una qualità che ti è servita anche nel sinfonica con percussionisti classici. strazione: da quando ho un mio stu-
jazz? In queste situazioni ci sono difficoltà dio (si chiama Granito Studio): mi son
Anche lì, pur non essendo uno spe- di adattamento ai tempi, alle dinami- messo a studiare come un pazzo fonìa,
cialista, nessuno si è mai lamentato, che, ai gesti del direttore, con i suoi accordatura, microfonazione eccetera e
neppure ai tempi in cui frequentavo le ‘trattenuti’; è abbastanza complicato ormai le cose che registro le faccio tutte
jam al Gregory’s (altro jazz club della all’inizio, non c’è click e devi seguire da casa, i dischi di Bersani, le colonne
capitale, NdA). il direttore, che sta 50 metri da te. Poi sonore… Anche nel caso di questi miei
L’unico problema era il tuo essere le partiture non sempre sono scritte in corsi sullo studio recording cerco di
mancino… maniera dettagliata. Credo che dopo evitare la fuffa.
Infatti poi ho smesso di andarci: mi ero una certa età la formazione riguardi In che senso?
stancato di dover aspettare fino alle tre più l’orecchio che le mani: sentire delle Oggi i turni di un ragazzo che inizia
del mattino per poter suonare un pez- differenze di tempo minime, intera- non prevedono pre-produzione, par-
zo… gire con quello che suonano gli altri titure, linee di basso e click, cose che
Sei diventato uno specialista in Big percussionisti, le dinamiche sempre trovi solo in produzioni di un certo li-
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vello. Oggi ti capita uno con la chitarra, se non sei Gadd devi cercare di trovar- uniche pelli buone.
scordato e fuori click; è tutto più com- ne la chiave. Pronuncia, portamento e Prima di concludere, che mi dici del
plicato, non c’è un arrangiatore che suono sono importantissimi. Suonare progetto Deproducers?
ti ha scritto la parte: devi trovarla tu, con Riccardo Senigaglia me lo ha fatto Sono entrato grazie a Sinigaglia e Vit-
capire e immaginare un mondo sono- capire: ogni concerto è diverso dall’al- torio Cosma; sonorizziamo delle confe-
ro che spesso non c’è. Lo stesso ritmo tro, anche in un tour pop con il click. renze scientifiche (finora si è parlato di
può essere RHCP, oppure U2, oppure L’idea elastica e viva della canzone è un astrofisica) mentre vengono proiettate
Laura Pausini. Per esempio, nei miei punto di riferimento per me. E questo delle immagini. Il prossimo ciclo di
corsi ti faccio sentire un pezzo sempli- vale anche per i suoni. Un Gretsch in conferenze si occuperà di botanica.
ce, senza batteria, e faccio aggiungere ottone e un Black Beauty non suonano Ultimissima domanda: se dovessi fare
a ognuno il suo ritmo. Per prima cosa allo stesso modo… un gruppo ‘tuo’, che tipo di musica ci
vengono fuori cose diverse, alcune dav- Se ti parlo di endorsement che mi dici? vorresti suonare? Magari già esiste, un
vero stimolanti, anche se si è sempre Che è un argomento per me simile gruppo tuo…
in ambito pop. Seconda cosa, metten- all’insegnamento, ma è un mio limi- Il gruppo esiste, si chiama Butterfly
dole in pratica ti accorgi di quali cose te… Ho bisogno di un rapporto ‘arti- ed è l’evoluzione della band del chitar-
funzionano e di quali no, quindi delle gianale’, franco con l’azienda, mentre rista Bruno Marinucci, con Pierpaolo
differenze tra quello che vuoi fare tu e ormai è tutto un discorso di marketing. Ranieri al basso. Abbiamo registrato
quello che va fatto. A meno che tu non sia un nome, ormai da me un cd in uscita a breve per Alfa
Parliamo un po’ di strumenti? l’endorsement significa avere un artist Music: nessuno di noi è un jazzista,
Negli anni mi sono comprato tutti gli price. Il mio primo endorsement è stato quindi non c’è swing a manetta, ma è
strumenti che ritenevo importanti, con Roll, perché a me interessavano il un disco strumentale contemporaneo,
non sono un collezionista, ma sono ab- legno e la grammatura. Con UFIP gli che risente delle influenze dei jazzisti
bastanza maniaco su questa questione: dico quello che mi piace e quello che newyorchesi odierni, ma con una certa
ho una Gretsch per il jazz, una anni non mi sta bene e loro mi spiegano attitudine per la canzone, visto che tut-
’80 per il pop, una Yamaha Recording, perché certe cose non si possono fare. ti e tre suoniamo pop.
una Ludwig anni ’70 con le misure Il che a volte mi costringe a usare altri
grandi, una quindicina di rullanti, strumenti, pur cercando di usare UFIP
tra cui Gretsch Round Badge, tutti i il più possibile. Quest’anno ho preso le
Ludwig, il Radio King (Slingerland, pelli Remo, ovviamente con un artist
NdA)… Ogni brano ha il suo mondo. E price, ma va bene così: per me sono le
FaceToFace
MIRKO AUGELLO
www.drumsetmag.com
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d i R a m o n R o s s i ; f o t o E l e o n o r a Tu r c o
L
eva 1983, Mirko na- Miles Joseph, Tony Espo- e nel contempo entrai a far Roma per cinque anni con
sce musicalmente in sito, Antonella Arancio, parte di una rock band com- Ettore Mancini, con il qua-
Sicilia grazie anche Neja, Luca Sepe, Jenny B, posta da elementi molto più le ho lavorato molto sulla
all’esempio e alla guida del Leda Battisti, Andrea Inne- grandi di me. didattica. Dal 2016 seguirò
fratello maggiore Enzo, già sto, Clara Moroni, Rosalia Che tipo di approccio didat- gli studi con Alfredo Golino
batterista professionista. Nel Misseri, Paolo Iafelice, Kee tico hai avuto con lo stru- nella sua scuola di Brescia.
2006, dopo gli studi con il Marcello, Jon Regen (un mento? Quali sono i batteristi che
fratello, parte alla volta di tour italiano nel 2012 e uno Ho frequentato la Enzo Au- hanno influenzato di più il
Los Angeles, dove ha l’op- europeo nel 2013), Angela gello Drum School, dove tuo stile?
portunità di studiare con Watson, Andrea Nardinoc- ho avuto modo di imparare Mmmm… Bella domanda!
Gregg Bissonette, Jack Irons chi. Con gli EX!T ha all’at- tutti i rudimenti più impor- John Bonham, Josh Free-
e Will Ornelas. Dal 2007 e tivo tre album e le finali al tanti, lavorando duramente se, Gavin Harrison, Danny
per circa cinque anni studia SanremoLab 2006; con i su molti metodi. Per ricor- Carey, Matt Cameron, Jack
a Roma con Ettore Mancini. Noise(‘s) Back ha suonato darne alcuni: The New Breed, Irons, Greg Bissonette,
Torna quando possibile in all’iTim Tour su RockTv. il Syncopation di Ted Reed, Jeff Porcaro, Benny Greb,
California per approfondire il Four Way Coordination, il Keith Carlock, Vinnie Co-
la pratica di studio recording Quindi sei cresciuto tra pel- Jim Chapin e moltissimi al- laiuta, Steve Gadd, Dave
con Gregg Bissonette e ha li, bacchette e tamburi? tri. Senz’altro gli studi sulla Weckl, Steve Jordan, Taylor
l’opportunità di partecipare Grazie a mio fratello, sono Moeller Tecnique reputo Hawkins.
al concorso Drum Off del cresciuto tra concerti, prove, siano stati di fondamentale So che insegni parecchio!
2008, riscuotendo ottimi teatri e scuole di musica, e importanza per migliorare il Dal 2004 insegno nella
consensi dalla giuria di Los ho scoperto sin da subito l’a- suono sullo strumento e per Enzo Augello Drum Scho-
Angeles. Mirko ha collabo- more fulminante per la bat- questo ringrazio Enzo Au- ol, che ha otto sedi dislocate
rato in studio e dal vivo con teria. All’età di 10 anni ini- gello e Luigi Perticone per nella Sicilia Orientale. Sin
Lenny Goldsmith, Gerald ziai i primi concerti con la i loro insegnamenti. Suc- dall’inizio questo lavoro mi
Johnson, Lee Thornberg, banda musicale della scuola cessivamente ho studiato a ha appassionato tantissimo,
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DRUMSET MAG | FEBBRAIO 2016
infatti la mia costante mis- Cream e misure 22” x 18” e riguarda i pedali utilizzo lo cui Mirko ha accompagnato
sione è quella di tirar fuori 20” x 16” le casse, 10” x 8” e Speed Cobra della Tama. Mi- Luca Tudisca e Valentina Te-
il lato musicale migliore da 12” x 8” i tom, 14” x 14” e 16” xer Yamaha e in ear monitor sio, NdR) ho utilizzato una
ogni individuo che mi si x 16” i floor Tom, tutti con Senneiser. Yamaha DTXM12 consiglia-
presenta, nel minor tempo spessori medi. Stesse misu- La tua batteria ha dei suoni tami dal Ninja, Enrico Matta
possibile, guidandolo passo re per il drumset in betulla, molto definiti: usi dei siste- dei Subsonica; una macchi-
dopo passo nel percorso di con finitura Tribal Red, con mi particolari di accordatura na versatilissima e dalle fun-
studio, trasferendogli tutte spessori sottili per i tom, o delle combinazioni di pelli zioni incredibili!
le nozioni necessarie per medi per cassa e floor tom. particolari? Quali sono le esperienze
affrontare il mondo della Come rullante uso un Sonor Per quanto riguarda le pelli, più significative che hai fat-
musica sia dal punto di vista Danny Carey Signature 14” utilizzo le Remo Emperor to?
professionale sia da quello x 8” in bronzo (ma ho una sabbiate come battenti e Una delle esperienze più
dell’hobby. collezione di più di 15 rul- le Ambassador trasparen- belle della mia vita è stata il
Parliamo della tua strumen- lanti). Per quanto riguarda ti come risonanti sia per i tour europeo con Jon Regen
tazione? i piatti, sono endorser UFIP tom che per i floor tom; per (con cui milita solitamente
Bene! Dopo tantissimi anni e uso vari prototipi costruiti quanto riguarda la cassa, uti- Keith Carlock), in cui l’uni-
di ricerca ho raggiunto il mio in fabbrica con queste misu- lizzo invece la Powerstroke 3 co italiano nella band ero
standard con Sonor SQ2 re: hi-hats 14” o 15” (in base trasparente, per i rullanti CS io. Un’altra bellissima espe-
(sono endorser del marchio all’esigenza), ride 21”, crash Control Sound sabbiate. Sul rienza è stata quella di Los
tedesco)! Dopo aver visitato 19” e 17”, Blast crash da 19” discorso del settaggio delle Angeles nel 2006, quando
la fabbrica in Germania ho e china da 16”. In base al pelli, prediligo un’accorda- ho avuto l’opportunità di
messo insieme due drumset contesto spazio anche tra tura con intervalli di terza studiare con Gregg Bisso-
differenti, uno per i live (in i Class e i Bionic con spes- minore sul mio set. nette e Jack Irons. Solo lì e
acero) e uno per lo studio sori light. Riguardo le bac- Usi apparecchiature elettro- in quell’occasione ho capito
di registrazione (in betulla). chette, sono endorser Vater niche? realmente come si vive e si
Il primo con finitura White e utilizzo le 5B. Per quanto Nell’ultimo tour di Amici (in suona il rock!
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& Alfredo Romeo
presentano
FaceToFace
TRAPS
MIRKO AUGELLO
Ti capita ancora di studiare ? le strategie importanti per
Ogni giorno, ogni ora, ogni affrontare questo mestiere.
momento è sempre buono Ringrazio anche Luigi Per-
per studiare ed evolvermi ticone per aver contribuito
sempre di più; passo mol- in maniera importante al
100 anni di drum set te ore ad ascoltare dischi e
trovarne sempre di nuovi
mio drumming riguardo la
tecnica, la lettura e l’ascolto
Una storia multimediale della batteria da acquistare e studiare per
bene. Sono sempre pronto a
di musica alternativa. Rin-
grazio i miei genitori, Enzo
L’incontro ripercorre i primi cento anni di storia della mettermi
batteria, in discussione. Augello per essere stato il
calcolati a far data dal 1909, anno in cui fu brevettato il primoi batteristi della
Quali sono fratello migliore al mondo.
‘vero’ pedale per grancassa. La storia dello strumento nuovaviene
generazione che ti Mio fratello Alessandro e i
hanno colpito di più? miei splendidi nipotini Lo-
ricostruita accompagnando il racconto con la proiezione di
Il primo tra tutti è Benny renzo, Sharon e Michelle
fotografie, l’ascolto di brani selezionati e la visione di tantissimi
Greb, a seguire Dave Elitch Augello. La mia famiglia
video. Verranno prese in esame le principali innovazioni(con tecniche
cui ho avuto il piace- americana David, Nancye &
e strutturali, che hanno portato la batteria a presentarsi così Eric Moore,
re di studiare), Hudson Franzoni per il loro
come la conosciamo oggi, e saranno citati quei musicisti che Matt Garstka,
Anika Nilles, supporto negli USA.
maggiormente hanno contribuito a un’evoluzione dello strumento
Aaron Spears, Chris Cole-
da un punto di vista stilistico e/o della tecnica esecutiva.man eDalla
Mark Guiliana.
nascita del Jazz - e della batteria - a New Orleans al Rhythma &ringraziare qual-
Ci tieni
Blues, dal primo Rock & Roll al Jazz-Rock, dalla Fusioncuno? all’Hard
Ringrazio mio fratello Enzo
Rock, dall’ Heavy Metal all’Hip Hop…
Augello per avermi soste-
nuto sempre durante il
Per informazioni: 339 8826702 oppure alfredo@drumsetmag.com mio percorso formativo e
per avermi trasmesso tutte
LEZIONI DI BATTERIA CON RAMON ROSSI TRA LE SUE COLLABORAZIONI PIU IMPORTANTI IN AMBITO
POP – ROCK : CARLO CORI, NIKKA COSTA, GATTO PANCERI,
MAURIZIO SOLIERI, RIKI PORTERA, GALLO, SIMONE
TOMASSINI, RIKI GIANCO, MASSIMO PRIVIERO, LUCA
BARBAROSSA, RON , IVA ZANICCHI, LOREDANA BERTE', SHEL
SHAPIRO, GLENN HUGHES, MILAN POLAK E TANTI ALTRI,
ARTISTI CON CUI HA PRESO PARTE A NUMEROSI TOUR LIVE,
PROGRAMMI TELEVISIVI E REGISTRAZIONI DISCOGRAFICHE.
RICCARDO SCHWAMENTHAL
www.drumsetmag.com
20277
le fotografie,
IL JAZZ
Nato a Vienna nel 1937, Riccardo Schwamenthal è l’autore di alcune delle più belle e misteriose foto del
periodo d’oro del jazz e testimone dei concerti dei grandi di questa musica in Italia. Una chiacchierata
ci svelerà, almeno in piccola parte, l’autore e la persona. Indipendentemente dal ‘nostro’ argomento,
la batteria e la musica, la profondità e il carattere delle foto di Schwamenthal ci dicono che, anche da
non professionisti, le passioni pagano e lasciano il segno
C
iao Riccardo. Come hai ini- gli elenchi telefonici e sulle Pagine davano era l’ingresso gratuito ai con-
ziato a fare il fotografo? Sap- Gialle. certi, tutte le altre spese erano a mio
piamo che non è la tua pro- È stata la passione che avevi per carico: era soprattutto una vacanza
fessione: qual è o qual è stato il tuo quella musica a fare in modo che e una grande immersione nella mu-
lavoro? tu fossi chiamato ai concerti jazz in sica; e poi in Francia avevo trovato
Ho cominciato a fotografare i mu- Emilia Romagna e in Lombardia da- nuovi amici con cui mi trovavo mol-
sicisti che mi piacevano dalla pla- gli anni ’50 agli anni ’80? to bene. Più tardi ho seguito in parte
tea, dal posto in cui ero seduto, ed In realtà ai concerti non venivo il festival di Bergamo, dove per alcu-
erano anche i primi anni in cui ho chiamato, ci andavo per passione, ni anni ho avuto l’incarico di addetto
cominciato ad andare a sentire i con- soprattutto per ascoltare i musicisti stampa, e poi anche Clusone Jazz.
certi: era il 1955. Per quanto riguar- che conoscevo dai dischi. A Bologna La prima cosa che ci viene da dire,
da la mia attività professionale, per sono stato poche volte e ci sono stato prima di indirizzarci sui batteristi
un po’ di anni ho dato una mano a perché avevo degli amici musicisti che hai visto e come hai deciso di
mio padre che aveva un negozio di e organizzatori; andavo più spesso ritrarli, è che le tue foto dei concer-
abbigliamento e faceva anche un po’ a Milano e sono stato qualche volta ti sono magnifiche. Il tuo punto di
di ingrosso, per cui andavo anche a Parigi. Un festival dove sono stato vista, quello del fotografo, è sempre
in giro per la provincia a visitare i per alcuni anni era quello di Anti- ricercato, con soluzioni ardite e non
nostri clienti. Poi nel 1967 ho cam- bes/Juan Les Pins e ci sono andato convenzionali. Le tue foto (avevi
biato completamente lavoro e per come fotografo della rivista Jazz di qualche segreto?) fanno sentire chi
trent’anni ho venduto pubblicità su- ieri e di oggi. Ma tutto quello che mi guarda dentro la scena. Una sorta di
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DRUMSET MAG | FEBBRAIO 2016
Elvin Jones
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FaceToFace
RICCARDO SCHWAMENTHAL
Sotto: Art Blakey, Bergamo 1972; pagina a fronte Ben Riley, Th. Monk Quartet, Milano 1964
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crudo aspetto pirandelliano, che sot- lo spirito da dilettante, non ho mai biettivo o un grandangolo. Gli stru-
tolinea espressioni assorte, gioiose o avuto apparecchiature speciali e la menti e i microfoni che ho fotogra-
sofferenti. I dettagli degli strumen- maggior parte delle fotografie fino fato erano solo un complemento e,
ti, quando presenti, impreziosivano agli anni Settanta le ho fatte con una se ne valeva la pena, li usavo quale
l’immagine. Utilizzavi gli oggetti, gli Rolleiflex, per cui niente grand’an- abbellimento del soggetto.
strumenti, come punto di ripresa, da golo né ottiche speciali, qualche vol- La lente batteristica. Hai visto tutti
spia. ta ho usato una Contax per le foto i giganti della batteria jazz. Vorresti
Premetto che sono un dilettante di formato più piccolo, ma fino agli condividere con noi le sensazioni e
e ho sempre fatto le fotografie con anni ’90 non ho mai usato un teleo- quello che ricordi di quel drumming?
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FaceToFace
RICCARDO SCHWAMENTHAL
Sotto: Max Roach, Bergamo 1973; pagina a fronte: Sam Woodyard, Duke Ellington Orchestra, Milano 1963
Ho avuto la fortuna di ascoltare vera- perché sono completamente negato fotografie era stato nominato curato-
mente alcuni dei grandi della batte- a suonare. re di quella collana e lui mi ha chie-
ria come Max Roach e Kenny Clarke, La foto di Elvin Jones fatta a Mila- sto questa collaborazione; anche per
che ho sempre considerato dei mae- no al Teatro dell’Arte, ad esempio. l’enciclopedia della Curcio sono sta-
stri, e poi un gigante esplosivo come Come ti è venuto in mente, dopo es- to chiamato da un’agenzia fotografi-
Art Blakey o un innovatore come El- sere salito su una scaletta, di lasciare ca, ma non ricordo di aver dato tante
vin Jones. Ma non solo questi, anche la metà superiore dell’immagine al mie fotografie come avevo fatto in
alcuni dei nostri quali Gil Cuppini pavimento del palco, e il resto al pro- precedenza con la Fabbri. Da diversi
e il sempre giovane Gianni Cazzola, tagonista? anni ho un agente negli USA che ha
e poi gli innumerevoli americani, La foto dall’alto di Elvin Jones è solo dato delle mie foto per CD e libri e
macchine produttrici di swing che un ritaglio di una foto più grande poi, ogni tanto, mi arrivano richiesta
avevano sempre qualcosa da inse- con l’intero quartetto di John Col- dall’estero o dall’Italia per gli stessi
gnare. trane: mi piaceva questo particolare scopi.
Ci sembra che i batteristi, di lato o e l’ho fatta stampare così. E l’idea Non hai mai lavorato per la Meazzi
centrali, avessero una sorta di peso di fotografare dall’alto mi è venuta per fotografare batterie o batteristi?
conduttore nelle foto. Ci sbagliamo? quando ho visto una scala e un modo Alcuni set ricordano le tue foto.
Sappiamo che a tuo modo hai avuto facile per trovarmi, senza pericolo, Non ho mai lavorato né per la Me-
le bacchette fra le mani anche tu… sopra i musicisti. azzi né per altre ditte produttrici di
Questo del peso conduttore della Molte tue foto hanno fatto sognare batterie, ma se un musicista suona-
batteria nella foto è una cosa che i lettori delle enciclopedie del jazz va con una batteria col marchio, non
probabilmente hanno visto più gli Curcio e Fabbri. Eri stato ingaggiato mi sarei mai sognato di nasconderlo
altri che il sottoscritto. Purtroppo le direttamente dalle case editrici? Ci o cancellarlo in sede di stampa della
bacchette nelle mie mani non pote- sono tue foto anche su copertine di foto.
vano avere una gran fortuna perché, dischi e libri importanti? Oggi sei anche un ricercatore di mu-
pur avendo un certo orecchio e gu- Ho dato i miei lavori alla Fabbri per- sica popolare. Come ti ci sei appas-
sto musicale, ho sempre combattuto ché un caro amico che scriveva su sionato?
con gli strumenti e ho sempre perso Musica Jazz e che conosceva le mie È da un bel po’ che ho smesso di fare
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ricerca con il magnetofono, adesso lora, inizialmente da solo e poi con la Ti ringraziamo per la tua disponi-
mi occupo soprattutto del mio archi- guida di persone di grande spessore bilità, e per averci chiarito cosa c’e-
vio fotografico che necessita di siste- culturale quali Roberto Leydi, Gianni ra dietro le tue foto che ritraggono
mazione e di notizie complementari. Bosio e altri, ho iniziato il mio lavo- giganti della batteria e del jazz. Un
Verso la fine degli anni ‘60 ho capito ro di ricerca. Ed è stata una scoperta caro saluto da tutti noi.
che il jazz non mi bastava, sicuramen- trovare una cultura quasi sommersa Grazie! Un saluto ai lettori e alla re-
te c’era anche un po’ di stanchezza, e nei canti e nei racconti delle persone dazione.
che era importante lo studio della re- più normali, e devo dire che anche da
altà popolare che mi circondava. Al- loro ho imparato molto.
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Sound Check www.drumsetmag.com
20278
rullante DW Collector’s Series True-Sonic
Tradizione americana
Il rullante Collector’s Series True-Sonic realizzato dalla Drum Workshop è uno strumento davvero
particolare, creato come un vero e proprio tributo alla tradizione americana.
di Bob Baruffaldi
L
a caratteristica che lo rende im- e permette un contatto uniforme degli Basta una piccola spinta verso l’esterno
mediatamente riconoscibile è il stessi con la superficie della pelle, a della levetta per aprire completamente
cosiddetto Snare Bridge regola- tutto vantaggio della sensibilità. Ai lati il meccanismo, che ritorna in posizione
bile, un ponte mobile installato nella dell’ingombrante Snare Bridge trovia- in maniera fluida e silenziosa grazie an-
parte inferiore del fusto, che ospita la mo due ghiere che permettono la re- che all’utilizzo di un piccolo magnete.
cordiera e che è stato disegnato per of- golazione della pressione dello stesso Ha un’azione molto precisa ed efficace.
frire una sensibilità e un’articolazione sulla pelle risonante, il tutto collegato La ghiera di regolazione fine è unica ed
tipicamente orchestrali. Questo sistema tramite due cavetti di colore nero alla è posta in posizione orizzontale; le pos-
ospita i fili della cordiera True-Tone, macchinetta MAG Throw-Off System, sibilità di regolazione sono infinite, an-
installati con una tensione predefinita, che gestisce la sensibilità della cordiera. che grazie a una piccola leva chiamata
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DRUMSET MAG | FEBBRAIO 2016
rullante
DW Collector’s Series
True-Sonic
3P, posizionata dal lato opposto a quello La risposta ai vari tipi di tensione è otti-
della macchinetta. Tale leva ha tre po- ma e il suono rimane valido anche nel
sizioni che possono essere richiamate caso di accordature estreme. Distribuito da
velocemente, e che permettono quindi GEWA Med srl, viale Italia 68, 20020
di cambiare la tensione della cordiera, Conclusioni Lainate (MI), tel. 02 933089400.
ottenendo un’immediata variazione so- Davvero particolare questo rullante www.gewamusic.com
nora. Il risultato è quello di una gestio- True-Sonic, uno strumento che, in virtù
ne molto precisa della cordiera stessa e delle sue caratteristiche di realizzazio- Prezzi al pubblico (IVA compresa)
di una sensibilità elevatissima. ne, può entrare a far parte dell’arsenale Rullante DW Collector’s Series
di tutti quei batteristi molto esigenti e True-Sonic euro 1.047 ,00
Il fusto è un Chrome-Over-Brass, quin- desiderosi di un qualcosa di diverso dal
di realizzato in ottone, ma rifinito con solito. Da provare. Un grosso saluto a
una tradizionale cromatura, e ha le tutti i lettori, ai quali ricordo sempre la
dimensioni di 14 x 5 pollici, con uno disponibilità per qualsiasi tipo di richie-
spessore di un millimetro, mentre i sta o chiarimento. Ci leggiamo presto.
cerchi sono i True-Hoops dallo spessore
di tre millimetri. I tiranti sono i True-
Pitch, mentre per ciò che riguarda le
pelli sulla superficie battente troviamo
una Remo/DW sabbiata del tutto simile
a una Ambassador e una più generica
snare nella parte inferiore che ospita la
cordiera.
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Sound Check
www.drumsetmag.com
20279
Novità vere...
La notizia era arrivata quasi a sorpresa verso la fine della scorsa estate, con un’informazione in via
del tutto ‘confidenziale’ che preannunciava l’uscita dei nuovi modelli (e lo sono per davvero, come
vedremo più avanti) degli ormai celebri pedali della serie Iron Cobra e Speed Cobra.
di Bob Baruffaldi
A
bbiamo quindi avuto la pos- campo, per constatare le tante differen- tenta analisi di ogni minimo dettaglio
sibilità di ricevere per primi ze e le modifiche apportate in questo costruttivo.
i due nuovi modelli singoli sostanzioso aggiornamento. La prima di queste importanti attenzio-
Iron Cobra HP900PN (Power Glide) Come già detto, le novità sono davvero ni è stata rivolta alla molla che gestisce
e HP900RN (Rolling Glide) e il nuovo tante, tali da farci considerare questi la tensione, e di conseguenza al mecca-
Speed Cobra HP910LN. Come se non nuovi modelli come dei pedali (quasi) nismo (Swivel Spring Tight) che ne re-
bastasse, abbiamo ricevuto anche la di nuova concezione. Tutto ciò è stato gola l’azione. Di solito, la molla è mobi-
versione precedente di ognuno dei tre ottenuto seguendo i consigli dei tanti le nella parte alta, ma ferma e ancorata
modelli per fare una comparazione sul batteristi endorser e attraverso un’at- nella parte inferiore. La molla può ora
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DRUMSET MAG | FEBBRAIO 2016
pedali
Tama Iron Cobra
e Speed Cobra
muoversi liberamente anche nella parte con l’elemento di pressione mobile che
inferiore, grazie al nuovo e particolare segue senza problemi qualsiasi tipo di
design creato per evitare lo spreco di inclinazione generata. Distribuiti da
energia. Mogar Music, via Bernini 8, 20020 Lain-
Nuovi anche il design e la realizzazione Tra gli elementi già presenti in passato ate (MI), tel. 02 935961.
del perno di movimento (Hinge Guard troviamo l’ormai noto Cobra Coil, una www.mogarmusic.it
Block) situato nella parte bassa della pe- piccola molla posizionata sotto la peda-
dana, che ora include due parti distinte, na, che ne favorisce l’azione di ritorno, e Prezzi al pubblico (IVA compresa)
per poter sostenere in maniera più fer- lo Speedo-Ring, il particolare cuscinet- Iron Cobra Power Glide Singolo
ma il perno stesso e quindi massimiz- to che assicura alla cam una rotazione HP900PN e Iron Cobra Rolling Glide
zare la fluidità e aggiungere potenza priva di qualsiasi tipo di frizione sup- Singolo HP900RN euro 242.78;
all’azione. plementare, oltre al Quick-Hook, che Speed Cobra Singolo HP910LN euro
Il giunto stesso (Oiles Bearing Hinge) consente di memorizzare la posizione 254.98.
viene prodotto principalmente in ottone del battente relativamente alla sua an-
ed è ricoperto in Teflon, al fine di eli- golazione.
minare i fastidiosi movimenti laterali e Power-Strike Cobra Beater è pieno e ar-
generare una maggior fluidità. Last But Not Least, abbiamo il nuovis- ticolato allo stesso tempo, e la risposta
La pedana (Extended Footboard Lenght) simo Power-Strike Cobra Beater, il bat- risulta molto naturale.
su cui poggiamo il nostro piede (nel tente con un design totalmente nuovo, Per quanto riguarda il nuovo Speed
caso dei nuovi Iron Cobra) ha ora una impossibile da non notare immediata- Cobra, la differenza più importante
maggior lunghezza rispetto al passato, mente. Il diametro dell’impronta sulla sta in un maggior equilibrio rispetto al
e ciò è stato realizzato grazie all’arretra- pelle della cassa è minore, ma le dimen- modello precedente. Rimane sempre
mento della posizione del perno, a tutto sioni generali del battente sono maggio- un pedale votato alla velocità, in virtù
vantaggio della risposta e del controllo. ri a livello di spessore rispetto ai modelli della sua pedana allungata che riduce
precedenti, in virtù della sua conforma- notevolmente lo sforzo dell’azione, ma
Lite Sprocket è la nuova cam che modi- zione. In questo modo si ottiene un l’adozione delle nuove caratteristiche
fica il tipo di azione del battente e che maggior attacco, e, grazie all’aumentata strutturali del design sembra avergli
ora è stata alleggerita di circa il quaran- distanza tra la testa del battente e l’asti- donato una maggiore versatilità, ren-
ta per cento rispetto al passato, sia nella cella di supporto, aumenta la quantità dendolo meno estremo rispetto alla
versione Rolling Glide che Power Glide. di controllo nei passaggi più veloci. versione precedente. Se si parla di velo-
La versione Rolling Glide (usata anche Del tutto simile come concetto risulta cità, il nuovo HP910LN rimane un vero
sul nuovo Speed Cobra) offre un design l’Accu-Strike Beater in dotazione sullo specialista.
perfettamente circolare, e genera quin- Speed Cobra HP910LN. La differenza
di un’azione del tutto lineare dal mo- principale sta nel materiale usato per il CONCLUSIONI
mento della partenza sino alla fine del battente vero e proprio: il butadiene, dal Mai il termine novità ha avuto un signi-
colpo, mentre la Power Glide ha un de- look futuristico in virtù della trasparen- ficato più reale come nel caso di que-
sign irregolare che garantisce un’acce- za del colore e usato per la particolare sti nuovi modelli Iron Cobra e Speed
lerazione verso la parte finale del colpo. resistenza all’uso, la leggerezza, e l’at- Cobra, letteralmente trasformati da
tacco del suono presente anche a bassi questo upgrade, che è molto di più di
Per ciò che riguarda la stabilità, il nuo- volumi. un semplice lifting e che restituisce la
vo Super Stabilizer Design include una sensazione di un nuovo feeling com-
pedana d’appoggio al suolo con un’im- IL TEST pletamente diverso da ciò che era in
pronta maggiorata (dodici millimetri in La differenza più grande si nota so- precedenza. Oltre ai tre nuovi modelli
più), che elimina la possibilità di qualsi- prattutto sui nuovi Iron Cobra Rolling in versione singola, in catalogo ci sono
asi movimento laterale nei momenti di Glide/Power Glide, che sembrano dei anche le relative versioni doppie: Iron
maggior pressione. Importante anche pedali totalmente nuovi. Il confronto Cobra HP900RWN, HP900PWN e
l’azione del nuovo design della struttu- con i modelli precedenti mette in evi- HP900PWLN (per mancini), e Speed
ra, ora con un frame più largo di quindi- denza soprattutto la maggior leggerez- Cobra HP910LWN, e HP910LWLN
ci millimetri, con un ulteriore vantaggio za dell’azione in entrambe le versioni; (per mancini). Assolutamente da pro-
in termini di efficienza e stabilità. l’azione del battente risulta molto più vare.
precisa e reale, a tutto vantaggio della Un grosso saluto a tutti i lettori, ai qua-
Para-Clamp II Pro è il nuovo sistema velocità e della precisione. Nonostante li ricordo sempre la disponibilità per
di aggancio del pedale al cerchio del- la leggerezza, la dose di potenza che va qualsiasi tipo di richiesta o chiarimen-
la cassa. Rispetto al passato, troviamo a scaricarsi sulla pelle rimane notevo- to. Ci leggiamo presto.
un nuovo rivestimento in gomma che le, rendendo questi nuovi pedali molto
elimina la possibilità di eventuali dan- versatili ed estremamente equilibrati.
neggiamenti alla finitura del cerchio, Il suono prodotto dai nuovi battenti
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20280
piatti UFIP VIBRA
di Mario A. Riggio
“S
ono piatti da palco, da pop, sponsabile del progetto Vibra - nati da lui, costruito piatti che non sono andati
da rock – spiega il cymbal- un lavoro che dura da anni insieme a in commercio. Poi Adriano ha proposto
maker Damiano Tronci, re- Molinari. Abbiamo sperimentato con di fare un progetto, con una linea in-
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DRUMSET MAG | FEBBRAIO 2016
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piatti
l'ultimo cymbalmaker
Testo e foto Mario A. Riggio
20281 UFIP Vibra
Prodotti e distribuiti da
Damiano Tronci sembra essere l’ultimo cymbalmaker (costruttore artigiano Unione Fabbricanti Italiani Piatti, via
di piatti) rimasto in Italia, sicuramente è quello con maggiore conoscenza dei Galileo Galilei 20, 51100 Pistoia, tel. +39
metalli, delle tecniche di lavorazione e della storia dei piatti di tipo turco. In 0573 532066; info@ufip.it
questa rapida sequenza ci illustra la lavorazione a mano dei piatti Ufip Vibra.
- Dopo la martellatura il piatto viene ‘sbozzato’, cioè vengono create profonde e Prezzi al pubblico (IVA compresa)
ampie deformazioni controllate del metallo (foto 01). crash 17" euro 259,50; crash 18" euro
- Il piatto viene controllato per verificare che non sia deformato (foto 02). 277; crash 19" euro 295; Medium ride
- Il piatto viene martellato a mano per aggiustare le imperfezioni (foto 03). 22" euro 338; hi hat 15" euro 404.
- Si verifica che sia perfettamente in piano (foto 04).
- Il piatto viene tornito in maniera differente fra corpo e bordo (foto 05).
tera che è poi
1 2 proseguita
andando abba-
stanza lontano
da quelli che
erano i primi
prototipi suo-
nati sul palco
di Zucchero.
Inizialmente
abbiamo rie-
laborato piatti
già fatti, ora
invece creiamo piatti ex novo, cambian-
do alcune fasi di lavorazione”.
L’OBIETTIVO SONORO
L’obiettivo è quello di avere un suono
più equalizzato, cioè con una buona
presenza di frequenze medie e basse,
e dal volume alto. Un suono, quindi,
adatto a situazioni elettriche dai volumi
elevati, dove le basse sono le frequenze
che legano, che si fondono col tappeto
armonico di tutti gli altri strumenti. Per
ottenere più potenza, le misure dei piat-
ti sono più grandi rispetto allo standard,
un esempio sono i modelli in prova: l’hi
hat è da 15”, il ride da 22” e i crash sono
17”, 18” e 19”.
3 5 LA LAVORAZIONE
I Vibra non sono piatti prodotti in serie,
4 la lavorazione manuale è fondamenta-
le per la riuscita. Il processo di fusione
è quello standard Ufip, cioè il Rotoca-
sting, con il bronzo B20 che cola all’in-
terno di stampi che ruotano a grande
velocità, in modo da portare all’esterno
con la forza centrifuga eventuali bolle
d’aria e imperfezioni del metallo. Se-
guono poi un processo di tempra del
piatto, la rasatura per portarlo al peso
giusto e la martellatura.
Con questo sistema di lavoro, conside-
rando le caratteristiche fisiche del me-
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Sound Check
tallo e la dimensione dei piatti, l’equa- hat da 14" e 15". Noi abbiamo provato al massimo con la musica amplificata.
lizzazione del suono tende a spostarsi i crash da 17", 18", 19", il ride da 22” e L’obiettivo è centrato in pieno, perché i
sulle medio alte. “Cerchiamo di ottene- l’hi hat da 15”. piatti hanno un alto volume e un suono
re un buon bilanciamento anche nelle fermo, senza sbavature. I crash sono
frequenze basse, assai difficile in piatti I crash. Misure grandi per questi crash, potenti, con grande attacco e decadi-
così grandi e pesanti – spiega Damia- che, da 17 a 19 pollici mantengono co- mento rapido, che rende benissimo in
no Tronci - con un misto di lavorazioni stanti le caratteristiche. Innanzi tutto la registrazione. Il ride ha un ping ben de-
che porta a generare un suono diver- potenza, un volume elevatissimo, con finito e preciso, che troviamo anche nel
so. Un’evoluzione, un completamento una ricchezza di frequenze inusuale: charleston da 15”. La caratteristica che
delle caratteristiche di questo tipo di i Vibra mantengono la promessa sfog- colpisce di più è lo spettro sonoro dei
piatti”. La lavorazione dei Vibra prende giando un grande equilibrio fra alti e Vibra, ricco sia nelle alte sia nelle bas-
una piega diversa nella fase della mar- bassi, senza penalizzare nulla. Alla po- se frequenze. Non sono piatti per tutti
tellatura. Sul piatto sono create profon- tenza fa seguito un decadimento non e lo si vede già dal prezzo, più elevato
de e ampie deformazioni controllate prolungato, ma neanche troppo corto: il rispetto alla media della ditta di Pisto-
del metallo. Le deformazioni non sono suono si smorza senza sembrare trash ia, ma perfettamente giustificato dalla
martellate, ma fatte con un sistema e senza eccessi di armoniche. Per otte- complessità della lavorazione a mano.
meccanico, per non alterare l’accorda- nere un grande volume non è necessa- I batteristi pop ne apprezzeranno la
tura e la forma. È un criterio costruttivo rio andare con mano pesante, i piatti precisione e la definizione, quelli rock
moderno: la struttura del metallo rima- rispondono subito alle sollecitazioni ed troveranno volume e uno spettro so-
ne morbida, la modificazione genera esplodono con personalità. noro completo. Ma il suono è troppo
frequenze basse. “Più deformazioni ricco per il metal e troppo potente per
fai, più vengono generate frequenze L’hi hat. La misura relativamente inu- il jazz e la musica acustica. Registrati
basse – spiega ancora il costruttore di suale (15”) fa già presagire che il char- dal vivo escono benissimo: la potenza
piatti. - Su hi hat e ride le deformazioni leston abbia grande potenza. Il suono, aiuta il lavoro dei microfoni overhead
sono inferiori di numero, ma più am- pieno nelle frequenze, è preciso e non e la definizione genera un suono selet-
pie come dimensione, così generano un slabbra mai. Anche il chick in chiusu- tivo e perfetto. Più difficile è trovare il
equilibrio migliore, fermando un po’ il ra con il piede è presente e incisivo, ed bilanciamento adatto fuori dai contesti
suono”. Poi il piatto subisce una doppia esce fuori anche in condizioni di alto per cui sono stati creati, perché i crash
tornitura, con una finitura concentrica volume: è un piacere creare figurazioni sovrastano il suono dei tamburi e il ride
sulla parte vicina al bordo, che diventa in cui il suono dell’hi hat a pedale non deve essere suonato con delicatezza per
lucida, dando vita a un contrasto esteti- si perde, sopraffatto dal volume di altri non uscire troppo. I Vibra, quindi, sono
co interessante. Il bordo lavorato è leg- tamburi o piatti. In apertura il suono è dedicati a professionisti o a chi suona
germente più sottile del resto del piatto. più controllato e mantiene sempre la dal vivo. Per la versatilità, la potenza e
Inoltre, sul raggio di hi hat e ride c’è ricchezza di frequenze alte e basse. la ricchezza sonora, non solo completa-
un’incisione marcata e profonda, re- no la gamma UFIP, ma stabiliscono un
alizzata per dare una definizione alle Il ride. Il ride mantiene le caratteristi- nuovo standard nei piatti professionali.
armoniche sottili, soprattutto quando il che dell’hi-hat in fatto di volume e pre-
piatto è suonato piano con la bacchetta. cisione. Il suono non si perde mai e il
L’incisione (o “rigo”) non è una novità: corpo del piatto, in qualunque punto
era usata anche sui vecchi piatti K tur- venga percosso, sviluppa una buona
chi e serviva anche per fare un glissato potenza. Fa eccezione la campana, che
strisciando la spazzola sulla superficie. ha un volume più bilanciato, pur man-
Tutte le lavorazioni dalla martellatura in tenendo un’ottima definizione. Il suono
poi sono realizzate totalmente a mano, si estende dalle basse alle alte, ne risulta
principalmente da Damiano Tronci, e un ride ‘chiaro’, ma dal suono ricco.
determinano anche il costo di questi
piatti, che è superiore alla media. Un Il set suonato assieme mostra un gran-
costo, come vedremo dalla prova, asso- de equilibrio. Tutti i piatti riescono a
lutamente giustificato dalle prestazioni uscire anche in condizioni di potente
sonore. Inoltre, la realizzazione a mano volume esterno e mantengono una
rende i piatti più resistenti nel tempo e grande ricchezza di frequenze, ma an-
meno soggetti a rotture e deformazioni. che un grande controllo.
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La storia della batteria
e dei batteristi in Italia
TIP
+ REGAL
MAPEX FALCON
ware
O + hard
S ALFREDO GOLIN
ORU
+ BOSPH
YD 9000
YAMAHA
alfredo
2013
IUGNO
N. 14 - G
L I N O
EURO 4,90
GO
LI
& BUTEL
BRESCHI
ARELLO +
RDO LUPOA
RBA + ED
RIANO BA O + MA
CAPPELL
IO
GIANFAB
mensile a
liane sp
IRIACO +
art 1 co e
res
dcb va
anno II
L’asta di Ringo
Si è conclusa a Beverly Hills l’asta dei beni di Ringo Starr e di sua moglie, l’italianissima Barbara
Bacchelli, in arte Barbara Bach, bellezza infinita degli anni Settanta e testimonial del sapone Lux
(sono vintage anche nelle citazioni!).
di Antonio Di Lorenzo
R
ingo ha venduto la sua casa di di arredamento, gioielli, orologi e vestiti questo cosa centra con noi? Centra ecco-
Londra e, di conseguenza, anche appartenuti a Ringo e a Barbara Bach, me, perché ovviamente la casa era piena
l’autentico tesoro in essa conte- con foto, memorabilia e quant’altro. La di strumenti musicali e altre meraviglie
nuto, per ritirarsi definitivamente negli vendita serve per finanziare la Lotus appartenute alla carriera di Ringo e dei
USA. La dimora era un autentico mu- Foundation, associazione benefica dello Beatles con, ovviamente, alcuni gioielli
seo, con quadri, mobili, accessori, oggeti stesso Ringo e Barbara Bach. Ma tutto assoluti.
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DRUMSET MAG | FEBBRAIO 2016
Fra tutti il Beatles kit n° 1, cioè la pri- go, con vari set più recenti, ma anche un hanno raggiunto cifre considerevoli,
ma Ludwig Down Beat Black Oyster fusto di Supraphonic completamente perché in tutto il mondo tante persone
appartenuta a Ringo, con tutto il suo ossidato, che è stato venduto per 1.250 (compreso chi scrive…) hanno provato
hardware, escluso il rullante, che è stato dollari! Fra le altre meraviglie vendute, ad aggiudicarsi uno degli oggetti del
venduto separatamente: trattavasi di un la copia n.1 del White Album dei Beatles grande Ringo.
Jazz Festival Black Oyster 14” x 5” (non ‘battuta’ a 790 mila dollari. Qualche set-
quindi il suo primo Black Oyster da 14” timana prima era stata venduta in una
x 5,5”, che è ancora in suo possesso). precedente asta anche la pelle frontale
Ma vediamo come si è conclusa l’asta della cassa esibita in quella famosa pun-
tenuta il 3, 4 e 5 dicembre 2015 presso tata dell’Ed Sullivan Show di cui abbiamo
la Julien Auction di Beverly Hills; il set parlato in altri nostri precedenti articoli:
Down Beat è stato venduto per 2 milio- ebbene è stata rivenduta per la modica
ni e 110.000 dollari (!), il rullante per cifra di 2 milioni 125 mila dollari dal
75.000 dollari, la Rickenbacker di Len- collezionista Jim Irsay dell’Indianapolis
non posseduta da Ringo per 910.000 Colt Center (in precedenza la mitica pel-
dollari, la Ludwig Silver Sparkle del film le era stata acquistata da Russ Lease nel
Magical Mystery Tour per 115.200 dolla- 1994).
ri, la Ludwig del suo studio per 35.000
dollari, le custodie (vuote!) per 40.625 Inutile dire che l’asta è stata un grande
e 38.400 dollari rispettivamente. Tra il successo, con ben 9 milioni e 200 mila
materiale aggiudicato a prezzi comun- dollari raccolti, che serviranno a finan-
que notevoli, oltre a tutti i vestiti e i po- ziare la già citata fondazione di Ringo e
ster, tutti gli oggetti dello studio di Rin- signora. Tutti i beni, anche i più futili,
65
LightMyFire
o la latineggiante “Shitpay”)
sia in situazioni even eights
più aperte (“Suitable Repla-
cement”, “Vanished Theori-
es”). Consigliato.
Alfredo Romeo
THE ADAM LARSON siamo dire che è, in effetti, tore beat William S. Burrou-
QUINTET bellissimo. Merito di un ghs. Un viaggio sonoro den-
Selective Amnesia amalgama particolare che si tro e fuori se stessi, ipnotico
Inner Circle Music è venuto a creare con i suoi e trascinante (verso l’alto o il
Jazz contemporaneo della sodali, il contrabbassista Ke- basso, a seconda dell’umore
migliore qualità è quanto vin Axt e il formidabile Steve del brano). Interessante la-
offre il sassofonista e com- Hass alla batteria, con i quai voro dei sodali coinvolti, tra
positore Adam Larson in FRANCESCO D’AURIA / Forman sta suonando da re- cui spicca il nome di Paolo
questo eccellente album. BEPPE CARUSO lativamente poco tempo dal Tofani (mitico chitarrista de-
La sua band - una sorta di Pensieri con le ali vivo, ma con risultati davve- gli Area); tra gli altri, trovia-
all star di giovani musicisti Music Center ro sorprendenti in termini mo anche il percussionista e
attivi nell’area di New York Stuzzicante formazione ri- di interplay, espressione ed ricercatore sonoro Sebastia-
(Matthew Stevens alla chi- dotta all’osso come numero emozione. Tra composizio- no De Gennaro. Interessan-
tarra, Fabian Almazon al di persone, ma ricca di mille ni originali, arrangiamenti te anche l’artwork, che porta
piano acustico e al Rhodes, colori e sfumature timbri- di canzoni pop e standard tre importanti firme: Dome-
Matt Penman al contrab- che. Le percussioni di Fran- della miglior tradizione jaz- neghetti, Masotti, Paci Dalò.
basso e Jimmy McBride alla cesco D’Auria e gli ottoni di zistica il trio racconta do- La traccia intitolata “In the
batteria) - ha avuto modo di Beppe Caruso si rincorrono, dici storie, alcune gioiose, total animal soup of time
testare a fondo le composi- bisticciano, giocano tra loro altre più introspettive, tutte (an index of secrets)” porta
zioni del leader, suonando- divertendosi e divertendo comunque interessanti e a una certa dipendenza…Di-
le spesso sia nei principali l’ascoltatore. Entrambi i suonate con rara maestria sco da maneggiare con cura
club della Grande Mela sia musicisti sono attivi in di- strumentale. Quanto a Steve e da ascoltare con attenzio-
in tour negli ultimi due verse aree, dal classico jazz Hass, si dimostra batterista ne.
anni. Per la cronaca, l’am- alla musica improvvisata di di classe superiore, fantasio- Davide Merlino
nesia selettiva è un disturbo ogni estrazione. Un disco da so e graffiante nei frequenti
per cui la vittima dimentica ascoltare con il sorriso. momenti solisti concessigli
solo una parte dei suoi ricor- Davide Merlino dal leader, capace di swinga-
di. Larson ha scelto questo re a qualsiasi velocità (vedi
titolo a testimoniare come si MITCH FORMAN TRIO la superfast “Bounce” e la
sia voluto lasciare alle spal- Puzzle sua coda a tempo medio),
le un periodo negativo, sul BFM Jazz come anche di tirare giù un
piano personale e musica- Di questo suo ultimo album half time shuffle degno dei
le, dimenticando quanto di da leader il pianista e com- migliori batteristi soul (“Al-
spiacevole gli sia successo. positore Mitch Forman - per fie”). Eccellente!
Quel che rimane sono otto anni al servizio di giganti Alfredo Romeo
brani originali caratterizzati quali Gerry Mulligan, Stan
da una notevole varietà rit- Getz, John McLaughlin, Pat PAOLO TARSI RHAPSODY OF FIRE
mica, interessanti soluzioni Metheny e Wayne Shorter e Furniture Music for New Into The Legend
armoniche e una piacevole già titolare di una dozzina di Primitives AFM Records
propensione melodica. Ot- incisioni a suo nome - dice Cramps/POPtraits e Rara Il nuovo lavoro dei Rhap-
tima la prova alla batteria di che è il più sincero mai rea- Records sody Of Fire si muove sulle
McBride, perfettamente a lizzato. Ammettiamo di non Un concept album che ruota medesime coordinate sono-
suo agio sia in contesti più conoscere gli album pre- attorno al romanzo Le città re del precedenti, attraver-
groovosi (“The Dope Pope” cedenti, ma di questo pos- della notte rossa dello scrit- so un sound dai connotati
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DRUMSET MAG | GENNAIO 2016
inconfondibili, una sorta capitolo 4 è dedicato all’uso
di marchio di fabbrica che di quarti e ottavi nel genere
spazia dal power al sympho- e agli Half Time Grooves;
nic metal, allargando il tiro il capitolo 5 tratta i grooves
verso avvincenti romanze con sedicesimi ed ottavi
rinascimentali, ispirate al in levare; nel capitolo 6 si
maestro Angelo Branduar- analizza una serie di varia-
di. I brani più espressivi e zioni tipiche di hi hat e nel
trasversali del nuovo album 7 si studiano i groove basati
risultano la travolgente “Di- sulle terzine ‘larghe’. Infine
stant Sky”, l’epica “Valley Of l’ultimo capitolo è dedicato
Shadows”, traccia che espri- a una generosa selezione di
me magistralmente il con- trascrizioni. Un metodo as-
fluire dell’anima sinfonica e sai interessante, molto ben
melodrammatica della band gono forniti nel libro e nel concepito e realizzato. Aste- adottate per molto tempo da
nelle dinamiche del power CD in formato MP3 che lo nersi principianti. Gretsch, Ludwig e Rogers.
metal, oltre a una struggente accompagna. Innanzitutto Alfredo Romeo Parallela per parecchi anni
ballad quale “Shining Star”, serve una visione storica del fu la proposta autonoma di
interpretata con maestria Dubstep e dei generi musi- JEREMY ESPOSITO accessori e una propria serie
da un ispirato Fabio Lione. cali a esso collegati. Quindi Walberg & Auge di batterie, nonché una linea
Ovviamente non mancano una serie di dimostrazioni, The History and Future of di strumenti didattici dal sa-
le tipiche cavalcate power esercizi e ‘dritte’ eseguite America’s Most Innovative pore montessoriano. Molto
che hanno reso i Rhapsody sulla batteria che possano and Unknown Drum Com- del corpo centrale del volu-
of Fire delle icone mondiali essere riprodotte veloce- pany me è dedicato ai cataloghi.
del genere, tra riff metal e mente ed efficacemente www.walbergandauge.com Poi una parte sulle fabbri-
classicheggianti e una sezio- dall’allievo. Non meno im- Nel campo dei libri dedicati che, gli impiegati e gli ope-
ne ritmica di grande impat- portante, una descrizione alle batterie vintage manca- rai, i rapporti con i territori
to, in cui risalta un maestro puntuale del set up utilizza- va il contributo a una picco- che hanno ospitato questa
del genere come il batterista to volta per volta, per poter la, grande marca: Walberg & storia. Una carrellata di set e
Alex Holzwarth. Li aspettia- riprodurre acusticamente Auge. Nata nel 1903 come i loro proprietari, di allora…
mo in tour per ripercorrere determinati suoni generati manifattura e riparazioni di e di adesso. Rinata nel 2014
una carriera quasi venten- elettronicamente. E ancora, strumenti musicali per ban- grazie all’autore del volume,
nale . un lungo elenco di trascri- da e orchestra - fra questi Jeremy Esposito, oggi la
Roberto Villani zioni di groove dubstep. tamburi e xilofoni - la ditta Walberg & Auge si propo-
Infine, basi senza batteria avrebbe contribuito a fissare ne di far rivivere il piccolo
in formato MP3 e partiture nel tempo gli elementi del nome dalla grande influen-
LIBRI/DVD in PDF di interi brani su moderno drum set durante za sia attraverso la riprodu-
cui fare pratica. A proposito l’avvento della musica jazz. zione di set vintage e di mo-
DONNY GRUENDLER delle basi, ogni capitolo del Le ‘paternità’ rivendicate ed derne interpretazioni della
Dubstep Drumming libro ne presenta alcune, a evocate dal titolo? Le prime batteria, sia con iniziative
Libro + CD diversi tempi metronomici, spazzole moderne, la prima a scopo divulgativo, come
Hal Leonard per permettere una pratica cassa che poteva contenere il libro oggetto della nostra
Come riuscire a suonare su più ‘musicale’ degli studi e altri strumenti, il primo hi- analisi; un volume quasi
una batteria acustica i groo- degli esercizi proposti. hat stand e relativo bloccag- 400 pagine disponibile (an-
ve programmati tipici della Tutti da leggere, oltre che gio del piatto top, le gambet- che in formato Kindle) sia a
musica Dubstep? Basterà da suonare, gli otto capitoli te telescopiche della cassa, colori che in bianco e nero,
seguire i consigli dell’ottimo in cui è organizzato il libro il seggiolino per batteristi, per chi volesse risparmiare
Donny Gruendler, già autore e che sarebbe consigliabile l’apposizione di gommini qualcosa. Siete appassionati
di libri e video dedicati all’ar- affrontare nell’ordine propo- alla gambette dei vari sup- di vintage? Il consiglio è inu-
te di suonare sui loop e diri- sto. Il primo è dedicato alle porti, anche un prototipo di tile allora, non può mancare.
gente, oltre che insegnante, Influenze (Dub, Hip Hop, tom tom intonabile. Vi pare Luca Luciano
del Musician Institute di Jungle, eccetera); il secondo poco? Nata dall’unione fra
Los Angeles. La sua ricetta è presenta una Breve storia del L. Auge (ex impiegato nella
fatta di ingredienti semplici, Dubstep, mentre il terzo ne C. G Conn) ed Eric Walberg,
ma imprescindibili, che ven- analizza le caratteristiche. Il l'azienda creò soluzioni
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LightMyFire
parliamo di un libro a colo- batteria. Combinati tra loro, approccio intuitivo per non
ri, pensiamo a un’opera con tali simboli danno vita a una perdere entusiasmo e far
più immagini che parole serie di schemi ritmici ele- sì che le difficoltà teoriche
stampate rivolto ai bambini. mentari e forniscono quella non mortifichino la voglia di
Nel caso di questo metodo, base tecnica minima neces- suonare subito. Ovviamente
però, l’autore non ha pensa- saria per poter suonare sin gli esercizi proposti sono di
to solo ai più piccoli come da subito qualcosa di senso difficoltà progressiva e coin-
possibili destinatari: Tiberti musicale compiuto. L’au- volgono un numero via via
si rivolge infatti a princi- tore è infatti convinto che crecrescente di pezzi della
pianti di qualsiasi età che “l’immediata gratificazione batteria (l’esecuzione di tut-
vogliono imparare a suona- nel suonare uno strumento ti gli esercizi è registrata su
re la batteria, ma che hanno sia una delle motivazioni files MP3 nel CD allegato).
sin qui trovato nella tradi- più forti per chi si avvicina Oltre che ad allievi ‘fai da
zionale scrittura musicale alla pratica musicale” (ci- te’, La batteria colorata potrà
un ostacolo insormontabile. tiamo dall’introduzione). risultare utile a qualche in-
ROBERTO TIBERTI La batteria colorata propone Nessuna velleità di sostitui- segnante alle prese con stu-
La batteria colorata di affiancare alla notazione re il sistema tradizionale, la denti molto piccoli o molto
Metodo per principianti tradizionale dei suoni una notazione classica, quindi. duri di comprendonio…
Libro + CD serie di simboli grafici co- Piuttosto un ‘aiutino’ nelle Isa Fraschini
Volontè & Co lorati, che rappresentano prime fasi di presa di con-
Quasi inevitabilmente, se i singoli componenti della tatto con lo strumento, un
ABBATH
Abbath
Season of Mist
Quando ha lasciato la band Immortal, ha gettato molti fan nello sconforto, ma ora l’iconico
musicista norvegese è tornato con una band nuova di zecca che porta il suo nome, come
del resto questo primo album realizzato. Un esordio all’insegna del black metal più duro e
pesante possibile, per un trio (con il leader alla chitarra e alla voce ci sono King al basso e
Creature on drums) che sa muoversi su tempi metronomici meno esasperati per confezionare
pezzi epici che suonano come dei veri e propri inni del genere. (Norwegian) Black is back!
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I manuali della collana Percussion Master. Dopo
Djembé & percussioni africane, Congas & percussioni
afrocubane, Samba & percussioni afrobrasiliane, Cajon &
cajon add-ons, ecco il quinto volume: Maracas & piccole
percussioni.
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