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I.S.S.M. G.

Briccialdi di Terni

A.A. 2015/2016

Tesina di Metodologia dell'insegnamento strumentale

Prof. Fabrizio Benevelli

Candidato: Andrea Leonardi

1. Il saxofono
Il saxofono uno strumento aerofono ad ancia semplice. Nasce intorno al 1840,
dall'idea di un giovane belga, Adolphe Sax (da cui prende il nome lo strumento), che
decise di creare uno strumento con l'imboccatura simile a quella del clarinetto ma con
un corpo in ottoni, unendo la pastosit e l'agilit dei legni alla potenza dinamica degli
ottoni. Sax present la sua creazione al pubblico durante l'Esposizione Industriale di
Bruxelles, ma non espose la sua nuova invenzione, bens fece montare un tendaggio
dietro il quale fece udire il suono del saxofono per sondare un po le reazioni del
pubblico. Da li questo nuovo strumento prese piede, iniziando ad essere inserito
prima nelle bande militari, poi nelle orchestre, spingendo molti compositori, con
l'avvento di molti solisti di fama internazionale, a scrivere pezzi per saxofono solista.

2. Didattica del saxofono


Ad inizio novecento salgono alla ribalta due solisti che contribuiranno in modo
particolare a risollevare le sorti del saxofono classico, ovvero Marcel Mule e Sigurd
Rascher.
Marcel Mule (1901-2001) viene considerato il vero fondatore della scuola francese
del saxofono. Port in America, ma soprattutto in Europa metodi, musica e quella
dignit che il sax degno di avere. uno dei primi saxofonisti che spinger i
compositori a scrivere per questo strumento. Nel 1928 forma il primo quartetto di
saxofoni. Il successo della scuola francese presto varcher i confini nazionali,
invogliando molti studenti ad andare a Parigi sotto la sua guida. Viene ricordato
anche come trascrittore, infatti, spinto dalla mancanza di materiale didattico per
saxofono trascrive numerosi libri e spartiti destinati ad altri strumenti. Gli allievi che
ricordiamo sono: J.M. Londeix (le importanti case editrici Leduc e Le Moine), D.
Deffayet, E. Rousseau. Altri nomi della scuola francese sono C. Delangle, F. Moretti,
D. Kyentzy. In Italia F. Mondelci, M. Marzi e M. Mazzoni.
Sigurd Rascher (1907-2001) che ebbe la capacit di stimolare molti compositori a
scrivere per lui, arricchendo considerevolmente il repertorio per le future generazioni.
Rascher si dedic molto, oltre alla carriera solistica, alla ricerca e al miglioramento
dei sovracuti. Questa ricerca lo porter all'elaborazione di un opera molto
interessante, Top-Tones for the saxophone con il quale dimostrava che il saxofono
poteva arrivare ad un estensione di 4 ottave, cosa strabiliante per quei tempi.

3. La produzione del suono


La produzione del suono avverr attraverso alcune fasi strettamente legate fra loro,
infatti, come in una reazione a catena il flusso d'aria fa vibrare l'ancia, che a sua volta
trasmette queste vibrazioni al bocchino e poi al fusto dello strumento. Il timbro viene
poi determinato da altri fattori, come la corretta oscillazione dell'ancia e dalla qualit
nella circolazione del flusso (pressione, velocit e vibrazione dell'aria contenuta nello
strumento). Il flusso d'aria prima di arrivare a produrre il suono effettua un ciclo che
coinvolge diverse parti anatomiche. L'aria infatti passa attraverso i bronchi, la
trachea, la laringe, la faringe e la cavit orale, per poi passare nell'ancia, nel bocchino
e nello strumento. Quindi per la produzione di un bel suono molto importante
ricreare le condizioni ideali per far si che venga prodotto un suono naturale.

4. Varie tecniche di respirazione


Imparare a respirare in maniera conveniente e funzionale, rendendolo un
procedimento spontaneo, va sviluppato ancora prima della conoscenza tecnica dello
strumento. Questo ci permetter di sviluppare un suono personale e ricco di
sfumature.

4.1. Respirazione alta o clavicolare


Questo tipo di respirazione tipica degli atleti, soprattutto quando si trovano in
debito di ossigeno, perch permette di immetterne un grande quantitativo molto
velocemente. Nell'inspirazione alta le costole ruotano fino a raggiungere una
posizione orizzontale e i polmoni si riempiono facendo espandere la cassa toracica in
avanti e in alto. Nell'inspirare noteremo anche un movimento delle spalle verso l'alto.

4.2. Respirazione bassa o diaframmatica


La respirazione diaframmatica (detta anche addominale) predilige l'uso della parte
bassa del torace, coinvolgendo i muscoli addominali. Durante l'inspirazione i polmoni
si espandono verso il basso grazie all'azione del diaframma. Questo porta ad un
ingrandimento della cavit toracica in senso verticale che ci da la possibilit di
immagazzinare molta pi aria nei polmoni. Quando si espira il diaframma compie il
movimento opposto e ritorna alla posizione di partenza.

4.3. Respirazione totale o piena


La respirazione totale l'unione delle due respirazioni (alta e bassa) ed quella che
noi utilizziamo per suonare il saxofono. Grazie a questo tipo di respirazione possiamo
immagazzinare molta aria e al tempo stesso avere un buon controllo nella fase
d'emissione. La nostra finalit non sar quella di aumentare la nostra capacit e
quindi di usufruire di pi aria, ma bens sar quella di ottenere una naturalezza
nell'emissione in modo da gestire il flusso in base alle richieste musicali.

4.4. Consigli sulla respirazione


Il respiro ottimale quello eseguito con la bocca, perch pi veloce e meno
rumoroso, che riesca a riempire realmente i polmoni, cercando di percepire l'entrata
dell'aria con la zona dei fianchi e la schiena. Bisogna evitare di respirare senza aver
esaurito l'aria a nostra disposizione, cos da non creare un riciclo d'aria viziata, che
porta ad un affaticamento e ad una perdita di lucidit. Da evitare per anche il
contrario, poich la mancanza d'aria influir sulla timbrica. consigliabile anche
evitare di alzare troppo le spalle quando si prende fiato, perch questo porter solo
delle tensioni inutili. La posizione pi consona per la respirazione con il busto
dritto, appoggiandosi sulle gambe in modo pi naturale possibile. Ovviamente pi ci
avviciniamo alla posizione supina o ad altre posizioni sconvenienti, minore diventer
la capacit di immagazzinare l'aria. La capacit di movimento del diaframma legata
direttamente alla posizione che assumiamo. Se ci pieghiamo a sinistra infatti,
diminuisce l'uso del polmone sinistro, viceversa se ci pieghiamo a destra. Piegandoci
in avanti invece limiteremo un buon afflusso dell'aria in inspirazione e probabilmente
il diaframma verr penalizzato anche in fase di emissione.

5. Esercizi sulla respirazione


In ambito musicale la nostra capacit polmonare viene paragonata alla lunghezza di
un arco di uno strumento a corde. Una capacit ridotta causer un aumento dei
respiri, alle volte pi del necessario. Mentre la capacit polmonare dopo la maturit
non pu essere aumentata, l'elasticit dei polmoni potr essere sviluppata con degli
esercizi.

5.1. Esercizi senza strumento


Un buon esercizio per iniziare quello di sdraiarsi in posizione supina, inspirare
lentamente e molto a lungo e trattenere l'aria per alcuni secondi. Successivamente
espirare con velocit e con le labbra arrotondate, come per fischiare. Concentrandoci
sul diaframma e sui muscoli addominali noteremo una maggior azione della zona
intorno allo stomaco mentre l'attivit pettorale risulter quasi nulla.

5.2. Esercizi sul respiro lento


Per svolgere questo esercizio occorre mettersi in posizione eretta appoggiandosi con
naturalezza sulle gambe ed accendere il metronomo a 50-60 pulsazioni. Dopo aver
buttato fuori gli ultimi residui d'aria aspettiamo qualche secondo e inspiriamo
lentamente per 4 beat riempiendo totalmente i polmoni senza alzare le spalle.
Tratterremo l'aria per 3-4 beat senza spingere con il diaframma, per evitare tensioni
nella zona della laringe. Emettiamo l'aria per 4 pulsazioni cercando sia la velocit che
la direzione dell'aria. Prima di inspirare di nuovo attendiamo 2-3 beat per non
sovraccaricare il sangue di ossigeno e ripetiamo tutto per 4 o 5 cicli. Riempendo
totalmente i polmoni alleniamo anche il diaframma a diventare pi elastico.

5.3. Esercizio sul respiro veloce


Anche qui va posizionato il metronomo a 50-60 battiti al minuto prendendo come
riferimento 5 movimenti. Nel momento dell'emissione buttiamo fuori l'aria molto
velocemente per 4 movimenti, prendendo il respiro sul quinto cercando di inalare pi
aria possibile e ripetiamo tutto per 5-6 cicli. Andando avanti e velocizzando
l'esercizio espireremo per 4 battiti e mezzo e inspireremo in mezzo battito, imparando
ad immettere pi aria possibile nel minor tempo possibile.

5.4. Esercizio sul mantenimento della pressione dell'aria


Prendiamo un foglio di carta e spingiamolo verso il muro con una mano, mentre
lasciamo il foglio iniziamo a soffiare con intensit da 15-20 cm cercandodi far
rimanere il foglio attaccato al muro.

6. Conclusioni
Con l'esercizio giornaliero diventer poi un abitudine respirare correttamente,
trovando nel tempo un giusto feeling con lo strumento. Ognuno di noi poi scoprir su
se stesso le metodologie pi giuste per lui, cercando di evitare tensioni inutili che
andranno a rallentare la propria crescita strumentale. Se siamo gi abituati a posture
sconvenienti si pu far riferimento a discipline come lo yoga o il metodo Alexander
(naturale allungamento della colonna vertebrale verso l'alto e relativo rapporto di
decontrazione tra collo, testa e schiena), discipline che studiano il linguaggio
corporeo cercando di ricondurlo ad un atteggiamento pi naturale.

Indice:
1. Il saxofono

2. La didattica del saxofono


3. La produzione del suono
4. Varie tecniche di respirazione
4.1. Respirazione alta o clavicolare
4.2. Respirazione bassa o diaframmatica
4.3. Respirazione totale o piena
4.4. Consigli sulla respirazione

5. Esercizi sulla respirazione


5.1. Esercizio senza strumento
5.2. Esercizio sul respiro lento
5.3. Esercizio sul respiro veloce
5.4. Esercizio sul mantenimento della pressione dell'aria

6. Conclusioni

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