Classe di chitarra
LA CHITARRA MODERNA:
Le tipologie di incatenatura da
Antonio de Torres ad oggi.
LA MORFOLOGIA DELLA CHITARRA
Il periodo che va dalla fine del secolo XVIII alla metà del
secolo XIX è caratterizzato da una forte sperimentazione dal
punto di vista costruttivo che porterà alla nascita della
chitarra moderna.
Liutaio spagnolo, Antonio de Torres (1817-1892) viene
considerato come il padre della chitarra moderna, tra le sue più
importanti innovazioni fu l’aumento della superficie della tavola
armonica (o piano armonico) posizionando il ponticello nel punto
di massima larghezza della tavola. Gli strumenti risultavano si più
grandi ma non più pesanti, grazie all’uso della tavola armonica
leggermente bombata. (Ricordiamo l’esperimento con la
costruzione di una chitarra di cartone - 1862).
Torres focalizzò molto la sua attenzione e i suoi studi
sull’incatenatura, infatti nei suoi strumenti la tavola armonica era
rinforzata grazie ad un’incatenatura così realizzata:
Rinforzo di 3 catene trasversali, due sopra e una sotto la buca e
sette raggi simmetrici nella parte inferiore della tavola e due
catene messe in obliquo a chiudere il “ventaglio”.
(Fig.31)
(Fig.35)
L’INCATENATURA DI ROBERT BOUCHET
Robert Bouchet (1879-1943 Parigi), fu allievo di José Ramirez I.
Iniziò rifacendosi alla tradizione spagnola e quindi inevitabilmente
a Torres.
Tuttavia riprendendo il principio dell’incatenatura di Torres ne
apportò dei cambiamenti:
- ridusse i raggi del ventaglio da 7 a 5;
- aggiunse una catena trasversale sotto il ponticello.
(Fig.36)
Ignacio Fleta (1897-1977 Barcellona), negli anni trenta, iniziò a
costruire chitarre secondo i principi di Torres. Nel 1950 realizzò
un nuovo modello, con misure più grandi e nuove caratteristiche:
- l’interno della cassa era verniciato;
- Aggiunge una catena trasversale inclinata subito sotto la catena;
maestra della tavola armonica;
- Porta a 9 i raggi del ventaglio;
- Aggiunge un rinforzo piatto sotto al ponte.
(Fig.37)
Daniel Friederich (Parigi), fu influenzato da Bouchet. Per quanto
riguarda l’incatenatura ne usava tipologie differenti, con una
catena trasversale sotto il ponticello e uno o tutti i raggi esterni che
scavalcavano la catena maestra arrivando fino alla buca.
(Fig.38)
José Ramirez III (1922, Madrid ), realizza strumenti su scala
industriale, mantenendo però la tradizione artigianale della
famiglia Ramirez.
Verso la metà degli anni 60, abbandona l’uso dell’abete in favore
del cedro per le sue caratteristiche: suono più caldo e ricco di
bassi.
Ramirez aggiunge una barra di rinforzo in ebano nel manico.
La tavola armonica viene rinforzata nell’incatenatura:
- aggiunge due catene trasversali e una obliqua che incrocia la
catena maestra;
- tutte e tre le catene hanno delle finestre dal lato dei bassi;
- raggi di lunghezza differente che passano sopra un rinforzo
trasversale piatto incollato sotto il ponticello.
(Fig.40)
Paulino Bernabé (Madrid), utilizza un’incatenatura molto
particolare e “spoglia”:
- il ventaglio è molto semplice, a 3 raggi;
- Il raggio centrale è quello con maggior spessore;
- I raggi laterali sono invece leggeri e angolati.
(Fig.41)
Félix Manzanero (Madrid), non utilizzò il classico ventaglio ma
un’incatenatura a cinque catene parallele longitudinali sotto il
ponticello.
(Fig.42)
Masaru Kohno (Nishiikebukuro), studiò a Madrid con Arcàngel
Fernàndez, in seguito tronò in Giappone.
Utilizza un’incatenatura a ventaglio con due barre trasversali
principali più tre sottili e un rinforzo sotto il ponticello.
(Fig.43)
BIBLIOGRAFIA: