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Compiti:

capitolo 17
•Che cos’è la cantata?
La cantata è una forma musicale che nata
intorno all’inizio del 1600 prende il posto che il
madrigale aveva nel 1500 come forma profana
d’intrattenimento lirico-amorosa all’interno
delle corti.
Sebbene il nome cantata appare solo nel 1620
ha origine dalle mutazioni di alcune forme
cinquecentesche.
•In che contesto sociale si sviluppa?
La cantata si sviluppa soprattutto nelle corti e
nei salotti, andando poi a costituire l’alternativa
profana all’oratorio.
•Come si colloca la figura di Stradella nel
contesto musicale del suo tempo?
Stradella è stato uno dei rappresentanti
principali del Barocco italiano.
•Puoi descrivere la toccata frescobaldiana?
Le toccate di Frescobaldi evidenziano la sua
fantasia creativa e fanno emergere i caratteri
principali del suo stile come l’uso espressivo
della coloratura, le scale per terze e seste,
l’eleganza, la varietà degli sviluppi, la fantasia
nell’improvvisazione e le arditezze armoniche.
•Quali sono i meriti principali di Frescobaldi?
Frescobaldi contribuì a consolidare una serie di
forme strumentali e sviluppò la tecnica
tastieristica.
•Come si organizza la produzione musicale
seicentesca a Roma?
Nelle cappelle delle principali chiese stanziava
la polifonia d’ispirazione Palestriniana e
controriformista mentre nei saloni aristocratici
si potevano trovare le forme più
all’avanguardia.
•Puoi ricordare la figura di Barbara Strozzi?
Barbara Strozzi fu una delle poche compositrici
donne del 1600 e una delle massime esponenti
delle virtuose cantautrici, cioè cantanti di
grande talento che si esibivano con brani di
notevole difficoltà accompagnandosi da sole.
•Puoi ripercorrere la vita di Frescobaldi?
Frescobaldi nacque a Ferrara in una famiglia
benestante e fu allievo di Luzzaschi, fu
testimone della caduta degli Este e
probabilmente assisté al matrimonio tra
Margherita D’Austria e Filippo II di Spagna, uno
degli eventi musicali più importanti dell’epoca.
Ascolti:
•è particolarmente interessante notare come
Frescobaldi esprime liberamente la sua fantasia
con bruschi cambiamenti armonici che
provocano una forte sorpresa nell’ascoltatore e
rendono le sue toccate imprevedibili e
particolarmente originali; infatti passa da un
ambito armonico ad un altro così all’improvviso
da confondere e stupire l’ascoltatore rendendo
la fruizione dei suoi scritti, per quanto mi
riguarda, definibile solo come “un avventura”.
•Da quello che ho ascoltato posso notare, oltre
alla sopra citata arditezza armonica, uno stile
che definirei “capriccioso” nella scelta delle
forme che personalmente trovo
particolarmente curioso, come può un autore
del tempo concedersi tante libertà ed essere
comunque considerato dai coetanei? Che fosse
per la sua incredibile tecnica tastieristica?
Forse per l’eleganza ed il forte valore
descrittivo della sua opera, comunque sia è
certamente un bene che si sia potuto prendere
tali libertà.
Capitolo 18
•com’è cambiato nel tempo il violino?
I primi violini avevano le corde di budella di
animali invece che di metallo ed il manico, oltre
che più corto, perpendicolare alla cassa
armonica, il che determinava una minore
pressione rispetto al violino attuale più robusto.
Anche l’archetto era diverso, era più corto e
curvato verso l’esterno dei crini al contrario di
quello moderno.
•Quali sono le origini della sonata barocca?
La sonata nasce sviluppandosi dalla canzone
strumentale, che a sua volta deriva dalla
chanson parigina, prendendone la struttura
divisa in “episodi”.
•Cosa si intende per sonata a tre?
Per sonata a tre si intende una sonata con un
organico che prevede due strumenti solisti e un
basso continuo
•Quali sono le differenze tra sonata da Chiesa e
sonata da camera?
La sonata da camera si eseguiva nei salotti ed
era strutturata come una suit con i 4 o più
movimenti in forma di danza mentre la sonata
da chiesa aveva 4 movimenti alternativamente
lenti e veloci che si eseguivano durante le
messe in alternativa all’organo.
•Quali sono le principali caratteristiche dello
stile di Corelli?
Corelli fu un vero figlio della scuola italiana con
la sua predilezione al virtuosismo ed alla
centralità del violino è inoltre stato essenziale il
suo ruolo nello sviluppo delle forme principali
del periodo e del ruolo chiave del violino come
strumento “principe”.
•Quali sono le differenze principali tra il
concerto grosso e il concerto solistico?
Innanzitutto la differenza principale è che nel
concerto solistico il concertino viene sostituito
con un unico solista, inoltre il concerto grosso
si esprime con uno stile più conservatore,
ancora legato alla polifonia seicentesca mentre
quello solistico appariva più moderno con uno
stile più virtuosistico.
•Quali sono le caratteristiche dello stile
concertistico vivaldiano?
Lo stile concertistico vivaldiano è tipicamente
ripetitivo in quanto possiede un impianto
rigidamente organizzato ed è diviso in tre
movimenti.
Ascolti:
•Il primo tema rappresenta l’arrivo della
primavera, i trilli da battuta 15 sono gli
uccellini, le quartine di sedicesimi da battuta 22
sono i festosetti che celebrano il ritorno della
primavera, i cromatismi da battuta 32 sono i
mormorii degli zefiretti, a battuta 45 i tuoni
sono rappresentati dalle progressioni
dell’orchestra con sopra l’assolo del primo
violino e infine a battuta 60 la canzone degli
uccellini è rappresentata con le imitazioni tra il
solista ed il resto dell’organico.

•Tema: La follia è un tema portoghese che ha


subito innumerevoli variazioni nel corso dei
secoli, è semplice ma grazioso con un
portamento solenne e regale.
Variazione 1: La prima variazione è
caratterizzata da un’interessante contrasto
dato dall’imitazione tra il violino solista e gli
altri strumenti.
Variazione 2: Questa variazione è
caratterizzata dai salti per terze della voce
principale che hanno sempre come base la nota
del tema della Follia.
Variazione 3: Questa variazione è
caratterizzata dagli arpeggi che precedono le
note del tema che vengono eseguiti prima dal
solista e poi dal basso.
Variazione 4: Questa variazione è
caratterizzata dagli arpeggi nella parte del
solista che seguono la nota del tema eseguita a
inizio battuta.
Variazione 5: Questa volta gli arpeggi sono
eseguiti dal basso mentre il solista suona le
note principali del tema.
Variazione 6: In questa variazione il solista
esegue delle quartine ornamentali a partire
dalle note del tema mente il basso esegue gli
accordi.
Variazione 7: è simile alla 6 ma con i ruoli
invertiti.
Variazione 8: Questa è divisa in duine che
diventano poi quartine.
Variazione 9: In questa il solista esegue un
arpeggio prima della nota fondamentale che
riceve una risposta dal basso che consiste in 2
quartine in salti di terza, in seguito si
invertono.
Variazione 10: Questa consiste in armeggi che
partono dalle note fondamentali.
Variazione 11: Questa consiste nella
trasposizione in c del tema.
Variazione 12: Questa consiste in un arpeggio
del solista sulle note fondamentali suonate dal
basso.
Variazione 13: è simile alla precedente se non
che ogni arpeggio termina in un ultimo
arpeggino più veloce.
Variazione 14: in questa il tema è suonato dal
basso su un bordone dato dal solista:
Variazione 15: questa è come la precedente
ma con i ruoli scambiati.
Variazione 16: questa ha dei salti di terza sulle
note fondamentali.
Eccetera…
Le variazioni sono molto simili tra loro e
generalmente fanno uso dei salti di terza, degli
arpeggi e dei contrasti.

Capitolo 19:
•Quali elementi differenziano il teatro
principesco da quello impresario?
Il teatro principesco non era che il salotto di
un nobile che organizzava spettacoli per
ottenere prestigio mentre quello impresario era
un’azienda a tutti gli effetti dove il gestore
delle manifestazioni diventa un impresario.
•Quali furono le città più significative per lo
sviluppo dell’opera in musica nelle sue tappe
storiche?
Firenze, Mantova, Roma e Venezia
•Chi promosse gli spettacoli operistici romani?
Giulio Rospigliosi e Urbano VIII
•In che anno fu aperto il primo teatro pubblico
a pagamento e come si chiamava?
Nel 1637 e si chiamava Teatro di S. Cassiano.
•Descrivi la struttura del teatro impresariale.
Il teatro impresariale partiva dall’impresario
che scritturava scenografi, truccatori, cantanti
e musicisti che allestivano un opera che veniva
replicata anche 30/40 volte per rientrare coi
costi.
•In quali aspetti di decadimento incorse l’opera
nei circuiti impresariali?
Si trattava di un impesa rischiosa in partenza,
in quanto, i costi per allestire un opera erano
altissimi e c’era bisogno di riempire il teatro
per molte repliche, e con la diffusione di questa
pratica la concorrenza aumentò aggiungendo
difficoltà.
•Cosa significa “teatro all’italiana”?
Il tetro all’italiana è un modello di struttura del
teatro che venne esportato in tutta Europa.
•Descrivi il ruolo dei cantanti nella produzione
operistica.
I cantanti soppiantarono i cori e divennero la
principale attrazione degli spettacoli.
•Delinea le caratteristiche dell’aria d’opera
nella sua evoluzione storica.
L’aria è un momento musicale autonomo di
forte valenza espressiva e con il suo affermarsi
tese ad una unitarietà espressiva.
•Che rapporto c’è fra il recitar cantando ed il
recitativo d’opera?
Il recitar cantando e lo stile di canto dal quale è
nata l’opera ed il recitativo è una parte della
stessa ma soprattutto il recitativo rappresenta
a pieno l’intento del recitar cantando in quanto
è la parte dell’opera in cui si dà più peso al
testo.
•In cosa consistevano le idee di riforma
teatrale maturate nell’Arcadia?
Nel tentativo di rendere i testi drammatici
meno banali e alzarne il livello poetico.
•Cita alcuni drammi scritti da Metastasio.
Didone abbandonata, Semiramide riconosciuta
e Achille in Sciro.

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