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Il Classicismo

La seconda metà del 1700 è caratterizzato da profondi mutamenti politici, economici


e sociali.
I cambiamenti più radicali giungono attraverso tre rivoluzioni: la rivoluzione
americana, con cui le colonie degli Stati Uniti si dichiarano indipendenti dalla Gran
Bretagna (1776); la rivoluzione francese, che trasforma la Francia in una repubblica
(1789); la rivoluzione industriale, iniziata in Inghilterra, che trasforma il sistema di
lavoro e di produzione.
Intorno al 1730 in Francia si afferma l’Illuminismo, un movimento intellettuale che
esalta la ragione umana. Il Settecento è considerato il secolo dei lumi, per indicare la
luce della ragione che rischiara le tenebre dall’ignoranza e dall’ingiustizia.
Gli ideali principali dell’Illuminismo sono l’uguaglianza e la fraternità tra gli
uomini, uniti sotto un sistema di giustizia senza tortura e pena di morte e
caratterizzato dalla completa libertà di opinione.
Questi ideali influenzano anche l’arte, dando vita ad una corrente basata su principi di
regolarità e armonia, che riprendono i canoni dell’antichità classica. Nasce così il
Neoclassicismo, che in musica, non essendo noti i modelli antichi, prende
semplicemente il nome di Classicismo.

La musica classica è improntata a criteri di equilibrio e chiarezza, dando


concretezza a forme compositive ben definite, le linee melodiche sono più semplici e
chiare, in contrapposizione a quelle elaborate e ricche di ornamenti del periodo
barocco. Nel teatro fa la comparsa l’opera buffa, che mette in scena vicende e
personaggi di tutti i giorni. L’orchestra si trasforma stabilendo un nuovo organico,
l’orchestra sinfonica classica, con un nucleo principale di archi a cui viene
affiancato un gruppo più numeroso e vario di fiati e di alcune percussioni. Il
pianoforte sostituisce gradualmente il clavicembalo, e la musica esce dalle corti e
approda alle sale da concerto, dove il pubblico accede dietro pagamento di un
biglietto.
Nel settecento il musicista si afferma gradualmente come libero artista; segue cioè le
proprie convinzioni musicali anziché andare incontro alle richieste di regnanti e
signori dell’epoca. In questo modo a volte perde il favore dei contemporanei e, di
conseguenza, anche il benessere economico. Egli non vive più alle dipendenze fisse
di una corte e per sopravvivere da lezioni di musica e compone su commissione di
nobili, editori ed impresari.
La musica vocale

Il Melodramma

Il Melodramma rappresenta ancora il genere preferito dal pubblico. L’opera seria


viene però criticata, dagli addetti ai lavori, perché per andare incontro ai favori degli
spettatori sono state introdotte una quantità eccessiva di variazioni. Le trame sono
troppo complesse e con troppi personaggi, gli argomenti tragici sono interrotti da
momenti comici, la musica è di difficile comprensione e tesa ad esaltare la bravura
dei cantanti, la cura delle scenografie è eccessiva.
La riforma di questo spettacolo avviene per mano di Christoph Willibald Gluck, che
in collaborazione con il librettista Ranieri de’ Calzabigi scrivono l’Orfeo ed Euridice
introducendo molte novità:
- la trama è narrata in modo più chiaro e senza l’interferenza di elementi comici;
- le scenografie sono più sobrie;
- viene reintrodotto il balletto quando la narrazione lo richiede;
- le parole del testo vengono rese più comprensibili, riacquistando importanza e
rivelando più chiaramente lo stato d’animo del personaggio;
- il canto ha uno stile più semplice senza virtuosismi superflui;
- il coro acquista importanza divenendo un personaggio dell’azione;
- l’orchestra ha un ruolo più attivo, non si limita ad accompagnare i cantanti, ma
interviene contribuendo a creare l’atmosfera nelle varie azioni della storia. In questa
ottica la sinfonia d’apertura dell’intero lavoro introduce il clima del melodramma e
non rimane un brano a se stante senza nessun riferimento alla vicenda.

L’opera buffa e il Singspiel

Accanto al melodramma nascono due nuove forme teatrali musicali.


L’opera buffa, che inizialmente è un intermezzo rappresentato tra due atti di
un’opera seria, a poco a poco diventa un genere autonomo. Questa porta sulla scena
argomenti comici legati a vicende della vita quotidiana. I protagonisti sono gente
comune e spesso caratteri e difetti vengono esasperati quasi in modo caricaturale.
In tale genere trovano spazio inoltre i pezzi d’insieme e i finali, momenti musicali
collettivi e vivaci, in cui molti personaggi e spesso anche il coro cantano
contemporaneamente. Verso la fine del secolo i finali passeranno anche nell’opera
seria.
Esempi in questo stile sono Le nozze di Figaro (1786) e Così fan tutte (1790)
entrambe di Wolfgang Amadeus Mozart.
In Germania e Austria si afferma inoltre un nuovo genere teatrale vicino nella forma e
nello stile all’opera buffa francese, il Singspiel. Il termine letteralmente significa
“canto e recitazione”,e i lavori in tale genere rappresentano un tentativo di realizzare
opere scritte in tedesco che si liberino dall’influenza dell’opera italiana.
Il singspiel basa la propria trama su soggetti fantastici o d’ispirazione popolare e
prevede un’alternanza di parti cantate e parti recitate senza accompagnamento
strumentale.
Queste rappresentazioni hanno facile presa sul pubblico e raggiungono un alto livello
qualitativo.
Anche qui si distingue Wolfgang Amadeus Mozart, scrivendo due capolavori
riconducibili a tale genere, Il ratto del serraglio (1782) e Il flauto magico (1791),
considerati il primo esempio di opera nazionale tedesca.

La musica strumentale

La musica nel Classicismo si diffonde, oltre alle corti e ai teatri, anche in nuovi
ambienti come caffè e sale da concerto, dove il confronto tra artisti è più libero e
spontaneo.
La musica strumentale si diffonde sempre più anche tra i dilettanti; borghesi e nobili
infatti amano esibirsi e spesso i compositori scrivono brani appositamente per loro
per incontrarne il favore, adattandoli alle loro possibilità.
I compositori del classicismo raggiungono un notevole equilibrio tra sentimento e
ragione grazie a nuove forme musicali, schemi dove inserire con ordine le proprie
idee.
Conoscendo quell’ordine l’ascoltatore può facilmente seguire il discorso musicale.
In pratica con queste forme nasce il controllo, con la ragione, degli slanci creativi
componendo secondo un ordine prestabilito, rispettando pienamente la fiducia
illuministica nelle capacità razionali della mente umana.
La forma principale di questo periodo è la forma-sonata. È detta anche forma
bitematica-tripartita perché divisibile in tre parti (esposizione-sviluppo-ripresa) e
perché costruita intorno a due temi musicali.
Questa forma si trova nel primo movimento e spesso anche nell’ultimo movimento di
sonate (da cui prende il nome), concerti, trii, quartetti e sinfonie.
Tutte queste composizioni si dividono generalmente in quattro movimenti
dall’andamento contrastante: I. Allegro, II. Andante o Adagio, III. Minuetto, IV.
Vivace o Allegro.

Le composizioni più importanti del Classicismo si chiamano:


Sinfonia – composizione per orchestra solitamente in quattro movimenti.
È la più importante tra le forme maggiori. Fu stabilita nella struttura principalmente
da Franz Joseph Haydn; contribuiti importanti nel consolidarne la struttura e nello
sviluppo furono dati da Wolfgang Amadeus Mozart e soprattutto da Ludvig van
Beethoven.
Concerto solistico – ha sostituito il concerto grosso del periodo barocco, di cui
mantiene la struttura con uno strumento solista (a volte anche due o più) che si
contrappone all’orchestra. Nel tempo la composizione prende sempre più forma di
dialogo tra solista e orchestra e non semplice alternanza.
Generalmente il concerto solistico è in tre movimenti, eliminando il Minuetto dallo
schema classico.
Sonata – composizione generalmente in quattro movimenti. È per pianoforte solo o
pochi strumenti (di solito due, pianoforte e un altro strumento), è destinata
principalmente alle esecuzioni in ambienti più piccoli dei teatri come sale da concerto
o salotti borghesi. Quando le sonate sono dedicate ad un numero maggiore di
esecutori prendono il nome di Trio, Quartetto, Quintetto ecc.
Divertimento, Cassazione, Serenata – rappresentano le composizioni
d’intrattenimento, erano richieste per allietare le feste di corte. Sostituirono le suite di
danze dell’epoca barocca e generalmente seguono gli schemi formali classici, ma
spesso sono costituite da un numero maggiore di movimenti.
Sono scritte solitamente per piccoli organici, a volte soli fiati o archi.

Schema della forma-sonata

Esposizione- È la parte dove vengono presentate le idee musicali del lavoro


(Temi).
I temi principali sono due e generalmente hanno un carattere
contrapposto, il primo più ritmico ed incisivo e il secondo più
melodico, per questo motivo vengono spesso identificati come
maschile (il 1°) e femminile (il 2°).
Le parti dell’esposizione sono:
Introduzione – I tema – ponte modulante (collega i due temi) –
II tema – coda

Sviluppo - In questa sezione si ripropongono liberamente frasi o frammenti


dei temi presentati nell’esposizione attraverso elaborazione
musicale oppure si introduce materiale musicale nuovo in piena
libertà. Rappresenta la parte più creativa della composizione.

Ripresa - Si ripresentano i temi principali proposti nell’esposizione con


piccole variazioni. L’introduzione di una coda più ampia
dell’esposizione conclude il lavoro.

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