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LA SONATA

La sonata è una composizione eseguita da strumenti. la sonata ebbe le sue radici in un tipo di musica vocale
di origine franco-fiamminga, detta “canzone”.

Tra il XVII e il XVIII secolo la sonata,era di solito una composizione di vari movimenti ma di carattere più
serio scritti in forma binaria o in forma ternaria.

La sonata monotematica bipartita (costituita da un tema e divisa due sezioni) è un importantissimo


riferimento della letteratura sonatistica, in quanto rappresenta l’anello di congiunzione tra la Suite, quindi
anche la Sonata antica, e la sonata moderna. Domenico Scarlatti scrisse oltre 500 sonate in unico
movimento e infatti tale tipo di sonata viene anche chiamata “sonata scarlattiana”. Da questi primi tipi di
sonata , attraverso una lenta evoluzione, la sonata raggiunse la sua struttura caratteristica verso la metà del
XVIII secolo, al punto da primeggiare tra tutte le forme compositive. Il periodo classico si svolge tutto sotto
l’insegna della forma sonata e fu sotto le mani dei compositori della 1° scuola di Vienna (Haydn, Mozart e
Beethoven) che la sonata raggiunse il suo culmine per complessità e perfezione di struttura.

FORMA SONATA
Il termine forma-sonata si riferisce a una particolare organizzazione del materiale musicale all’interno di un
singolo movimento, generalmente il primo movimento della sonata, nella sinfonia, nel concerto, nel
quartetto d’archi e in altri pezzi di musica da camera. Il primo ad utilizzare la forma sonata fu Haydn il quale
la applicò al primo tempo della sonata.

La forma- sonata è bitematica tripartita, cioè costituita da due temi e tre parti. Le tre parti sono:
evoluzione, sviluppo e ripresa. Prima dell'esposizione ci può essere l'introduzione che però non è sempre
presente. Nell'esposizione (A) vi è la presentazione dei due temi. Tra di essi vi è un rapporto armonico,
ritmico e melodico. Per quanto riguarda l'aspetto armonico, se il primo tema è presentato in una tonica
maggiore il secondo tema sarà presentato alla sua dominante (Per esempio se il primo tema è in Do
maggiore, il secondo tema sarà in Sol Maggiore). Mentre se la tonica è presentato in una tonalità minore, il
secondo tema sarà presentato nella sua relativa maggiore (per esempio se è in Do minore sarà in Mib
maggiore). Per quanto riguarda l'aspetto ritmico-melodico, il primo tema è più scandito, ritmato, più
energico, più definito, mentre il secondo tema è più fluido, più cantabile, più melodico. Tra i due temi si
trova il ponte modulante o passaggio transitorio che ha la funzione di collegare i due temi che si trovano in
tonalità diverse e all’interno del ponte modulante troviamo il 4° grado alterato cioè la nota caratteristica
della tonalità del secondo tema. Il ponte modulante presenta delle forme arpeggiate o scalari;

con Beethoven viene introdotta novità in quanto egli affida anche al ponte modulante un tema (che viene
chiamato “terzo tema”) in modo da renderlo più cantabile. Dopo la fine del secondo tema vi è la codetta
finale che riassume i due temi della sonata; si tratta di parti melodiche che hanno una funzione conclusiva.
Dopo la codetta termina l’esposizione che in genere viene ripetuta integralmente: infatti alla fine
dell’esposizione troviamo spesso il segno del ritornello. Dopo l’esposizione troviamo lo sviluppo (B) che ha
carattere contrastante rispetto all’esposizione. Nello sviluppo il compositore riprende gli elementi tematici
dell’esposizione e li rielabora. La sua funzione è quella di analizzare gli elementi precedentemente esposti
per elaborarne gli aspetti più interessanti attraverso continue modulazioni ad altre tonalità (anche lontane)
e utilizzando varie tecniche compositive e armoniche come per esempio le progressioni. Dopo lo sviluppo vi
è la ripresa (A’) dove vengono ripresi i temi dell'esposizione con varianti armoniche, ritmiche e melodiche.
La differenza fondamentale tra l’esposizione e la ripresa è che nella ripresa il secondo tema viene
presentato nella stessa tonalità del primo. Per questo motivo il ponte non è più modulante e viene
utilizzato come episodio di collegamento tra i due temi. Dopo il secondo tema ritorna la codetta, anch’essa
esposta nella tonalità principale. A volte per caratterizzare con efficacia la conclusione del brano, il
compositore inserisce un altro episodio chiamato coda in cui vengono riassunti gli elementi tematici
principali della composizione intera.

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