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LA FORMA-SONATA

L’errore più comune che si commette è quello di confondere la


forma-sonata con la Sonata.
La FORMA-SONATA E’ INVECE UNA STRUTTURA CHE VIENE APPLICATA A
TUTTE LE FORME MUSICALI DEL CLASSICO, QUINDI ANCHE ALLA SONATA,
OLTRE CHE ALLA SINFONIA E AL CONCERTO.
Essa indica due tipi di struttura; la prima è quella generale
della composizione, cioè la suddivisione in quattro movimenti o
andamenti:
 ALLEGRO
 ADAGIO oppure ANDANTE
 MINUETTO
 ALLEGRO FINALE oppure PRESTO oppure VIVACE

La seconda struttura invece si riferisce solo al primo


movimento allegro; infatti esso risulta diviso in tre parti:
 ESPOSIZIONE, in cui il compositore presenta le due melodie
(temi) che andrà ad elaborare nello
 SVILUPPO, la parte centrale del movimento in cui il
compositore elabora e varia, appunto, i due temi presentati
nell’Esposizione
 RIPRESA, cioè una ripetizione dell’Esposizione a cui si
aggancerà la coda finale che chiude il movimento

Il CONCERTO presenta alcune differenze nella forma-sonata


rispetto alla Sinfonia e alla Sonata.
Innazitutto ha tre movimenti e non quattro:
 ALLEGRO
 ADAGIO
 ALLEGRO
Nel primo movimento ha una DOPPIA esposizione, nel seno che i temi
vengono presentati prima dall’orchestra e poi dallo strumento
solista.
Inoltre, verso la fine del primo o del terzo movimento, il
solista esegue un “assolo” (quindi senza l’accompagnamento
dell’orchestra) che si chiama CADENZA. Essa è costruita sui temi
del Concerto e dà la possibilità al solista di esprimere la
propria bravura tecnica e interpretativa, anche se queste
avrebbero dovuto essere già piuttosto evidenti agli ascoltatori!
Quella che sembra una struttura arida e poco flessibile fu
invece portata ai più alti livelli artistici dai compositori della
Prima Scuola di Vienna: Haydn, Mozart e Beethoven.

Anzi Beethoven apportò anche delle modifiche che


assecondassero le proprie idee compositive per poi diventare anche
il gusto dei tempi. Innanzitutto allungò eccezionalmente la parte
centrale dello sviluppo. Beethoven temeva sempre di non riuscire
ad esprimere tutte le proprie idee, quindi le sue elaborazioni
tematiche erano sempre più ampie della norma: quale terreno
migliore dello Sviluppo?
Inoltre modificò il terzo movimento da Minuetto a Scherzo,
triplicandone la velocità: il Minuetto è in tempo 3/4 non troppo
veloce, lo Scherzo viene addirittura battuto in uno con una
suddivisione ternaria velocissima.
Spesso scambiava anche l’ordine dei movimenti, non sempre
l’Adagio era al secondo posto, ma al terzo e al suo posto metteva
lo Scherzo. Ancora: la Sesta Sinfonia “Pastorale” e la Nona
Sinfonia “Corale” hanno anche un quinto movimento.
Infine Beethoven era a dir poco maniacale nella definizione
dei movimenti. Non scriveva semplicemente “Allegro” o “Andante”,
ma per esempio “Allegro ma non troppo” oppure “Andante con moto” o
ancora “Presto con fuoco”, ecc. Il che naturalmente va a indicare
non solo un andamento in termini di velocità, ma anche di
carattere con cui un brano deve essere eseguito. Aprì così una
nuova strada agli altri compositori, ma anche all’esecuzione
musicale: con indicazioni tanto precise, infatti, i direttori
d’orchestra devono essere molto attenti nella scelta della
velocità da imprimere ai brani.

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