a.a. 2015-2016
Corso Analisi delle forme compositive Prof. Fabio De Sanctis De Benedictis
Corso a.a. 2013 2014
Analisi della
Francesco DAngelo
III anno del Triennio (chitarra)
I TEMA
T Tp Sp
D7
Tp Sp
ponte
D7
D 9Tg
D9>Tg
Tg
D7D
sutura
Tp D DD Tg DD
(D7D)D
DD
D DD D Tp
II TEMA
11
DD
D DD D Tp DD
SD
D7D
DD
DD
sutura
16
DD (D7D)D
DD
D7D
SD
20
D7D
SpD
(D7D)D DD
SpD
(D7D)D
SD
23
DD
D7Dp Dp
.....................................
coda
SpD
D D7D Dp DD
D7D
26
D9>Tg
D7D
SpD
(D9Sp)D
DD
31
D9>Tg Tg
D7Dp SD
SpD
Sp6D DDp
D
(D9Sp)D
DD
35
D7D
D
D7D
D
sviluppo
D7D
38
D7D
Dd
Dd d
Dd
Dd
D7d
D7d
44
D7
t
estensione
47
9>
D 5> D
D
D9d 7 D7d
(D D)d
D7D
51
D7d
D7D
D7D
54
9>
DSp
7
Sp
9>
9>
DSp
(D7D)Sp
DSp
Sp
(D7D)Sp
(D7D)Sp
DSp DSp
DSp
9>
7
DSp (D D)Sp
DSp
57
Sp
DSp
(s)Sp
Sp
60
9>
D7
64
9>
D7
t
67
DD
DD
RIPRESA
cadenza
71
D7
D7D
75
D7
D7
D7D D
Sp
79
D7D
D7Tp
Tp
81
S
D
coda
Tp
Sp
84
D9>Tp Tp
D7Tp
Sp4
DTp
D9>Sp
Sp
88
91
D7
D7
T
D7
T
94
estensione
D7
D7
estensione in
forma di piccola
coda
A
1
Sp9
S Dp Sp D7D
D7
Tp
Sp
Tp
Tp
DTp
estensione.........................................................................................
(D7)DSp
DSp
Tp
(D7)DSp
7
DSp
Dsp
estensione.............................................................
13
Sp
DSp
Sp
DSp
Sp
DSp
Sp D7D D
DSp
cadenza
Sp
A'
18
D7
Sp
9>
T D Sp
22
coda
estensione
27
9>
D7
D7Sp
T
D7
T
Sp
T
estensione
31
9>
Sp D7
T
Sp D
9>
D7Sp
D7
36
Sp
9>
D7Sp
9>
9>
D7
D7
D7
introduzione
Dp
Dp
D7D
D7D
DSp
10
Sp
DD
??
9>
7
D5>D
14
9>
7
D5>D
D
estensione
cadenza . . .
18
7
A
................................................................................................
22
27
D7D
D7D
32
DD Dp
DD
37
Dp D7D
T
D DD
DD D
42
D7D
Tp
DD
Dp
D D7D D
D D7D
DD
DD
elisione
D7D
47
D9>Dp
52
Tp
Tp
DD
Tp
57
D
DD
DD
61
D9>D
D9>D
cadenza
63
67
71
77
84
D7D
89
93
98
D7
come batt. 42
103
D7D
sutura
108
D7D
Tp
(D7D)D
DD
113
(D7D)D
DD
DD
DD
DD 7
DD 7
(D5>D)D (D5>D)D
sutura
E
118
125
D7D
D7D
D9>Tp Tp
DD
D7D
131
D7D
D7D
DD
136
D9>Tp
DD
Tp
Tp
DD
(D7D)D
D7D
141
Tp
DD
DD
DD
DTg
DD
Dp
DD
145
DD
D9
D7Tp
Tp
estensione
sutura
149
Dp
DDp
D7D
DD
C'
DDp
Dp
154
D9
Tp
D7Tp
D7D
DD
160
D7D
D7D
166
171
A
contrazione
176
181
F
187
7
7
Tp DTpTp (D D)D DD
DTp
Tp
194
DDp
DD
Tp
Dp DDp Dp
Dp
DDp
200
DTp
DD
Tp
Dp
206
DDp
DD
DDp
Dp
211
estensione
DTp
Tp
216
D9>Dp
DTp
D9>Dp
H
221
DTp
DTp
D9>Dp
Tp
227
DTp
DD
Tp DTp Tp
233
D
238
244
250
255
261
267
272
DTp
Tp DTp
Tp
Sp
DTp
Tp
276
A
280
contrazione
sutura
285
S
291
errore:
9>
D7
D4
fa scende a mi
9>
9>
D7
T
D7
T
295
D7
D7
coda
299
Tp
306
D7
D7
D7
D7
Tp
Analisi motivica
Nel primo movimento, in 4/4, viene subito stabilita la tonalit di fa maggiore tramite i
primi due incisi. Sono da notare la nota anacrusica do (seppur senza sfondo
armonico) e la nota fa in battere (sostenuta dallaccordo di fa maggiore).
Gli elementi che compongono il I tema sono tra loro molto vari: l'incipit formato da
accordi da eseguirsi nel f, caratterizzati dal ritmo sopra specificato che crea
dinamismo e slancio. I primi due accordi sono in T, mentre l'ultimo in Sp: questo crea
la necessit di terminare la semifrase, che nel successivo inciso riporta alla T con
figurazioni ritmiche pi scorrevoli, prima discendenti e poi ascendenti. La frase
formata da due semifrasi tra loro simmetriche, mentre il periodo si conclude con una
formula cadenzante che si ripete per due volte.
utile ai nostri scopi individuare subito limportanza della prima figura ritmica
proposta. La fig.1 il primo inciso completo, mentre la fig. 2 la cellula motivica
che pi spesso ricorrer durante tutta la composizione.
fig. 1(b. 1)
fig. 2 (b. 1)
Nella fig. 4 notiamo il nostro ritmo anacrusico sia a cavallo di battuta che fra il
secondo e terzo quarto.
Come nel I tema, anche nel II tema troviamo una struttura simmetrica; in questo caso
infatti il periodo formato dalla ripetizione della stessa frase (b. 13 20).
La formula cadenzante che termina il primo periodo del II tema (batt. 20) presenta
per una cadenza conclusiva pi forte rispetto alla precedente di batt. 16 (SpD D7D
D ).
Il secondo periodo del II tema non presenta materiale tematico interessante: si tratta
di una progressione non modulante che termina con una cadenza su D. Tuttavia
presenta delle analogie di texture, ritmiche e di intervalli con la b. 9 e b. 8 del ponte.
Nella coda, l'elemento di b. 27, costituito da crome che ascendono per grado
congiunto da si a do (fig. 11), ricorda quello di batt. 10 -11 del ponte (fig. 12),
anch'esso una specie di coda in cui si afferma la funzione di D. Come nel I e II tema,
anche nella coda si ripete per due volte la stessa frase.
L'elemento di b. 35 (anch'esso ripetuto nella batt. seguente) potrebbe essere visto
come una versione fiorita e variata dell'elemento di b. 27 (fig. 13).
Nello sviluppo palese la citazione (dal punto di vista ritmico) del I tema:
Dal punto di vista intervallare invece, ha poco a che vedere con l'incipit della sonata:
il primo salto di sesta minore, il secondo (b. 40 - 41) di settima minore (a differenza
della prima battuta del I tema in cui abbiamo un intervallo di quarta giusta, seguito da
seconde maggiori). Conserva comunque un profilo simile.
A b. 42 troviamo un brevissimo episodio di imitazione tra le voci, su cui per il
compositore non si sofferma, passando ad introdurre nuovi elementi.
Da b. 43 a 46, nei primi due movimenti di ogni battuta, troviamo accordi in ritmo
sincopato.
Un tratto di somiglianza con la precedente esposizione si pu notare in un aspetto
ritmico e di texture; infatti come era accaduto a b. 5-6 del I tema (fig. 16) o a b. 20
del II (fig. 17), il compositore fa seguire ai primi due movimenti della battuta, che
possono presentarsi come crome o come crome e semiminime in sincope, delle
semicrome (fig. 18).
Nel secondo periodo dello sviluppo incontriamo ancora il ritmo sincopato (batt. 4950) e arpeggi spezzati (batt. 51-52-53-54) che ricordano quelli usati anche
nell'esposizione (figure 19, 20, 21).
Analisi funzionale
Nei dati sotto riportati il segno | rappresenta i segni di battuta.
Esposizione
I tema:
T Tp Sp | D7 T | Tp Sp | D7 T | S D9>Tg T | S D9>Tg T
Ponte modulante:
T | D7D Tg | Tp D DD Tg DD | D T (D7D)D | DD
D Tp| DD
D DD D Tp | DD
D DD
II tema:
D | SD D | D7D D DD D | DD (D7D)D DD | D | SD D | D7D D DD D |
SpD D7D D |
Coda:
D | D9>Tg Tg D7Dp SD | D7 9>D (DSg)D (D9Sp)D SpD | D DD | D | D9>Tg Tg
D7Dp SD | D7 9>D (DSg)D (D9Sp)D SpD | D DD | D
D7D/D | D D7D/D | D D7D | D D7D | D
Sviluppo:
d Dd d | Dd d Dd | d Dd d D7D | d | D7 | t | D5>9> D/D | d D7d (D7D)d D7d
d D7d (D7D)d D7d | d
D7d d D7D | d D7d d D7D | d | D7D | DSp Sp (D7 9>D)Sp/DSp | DSp Sp
(D7 9>D)Sp/DSp | DSp (D7 9>D)Sp/DSp DSp (D7 9>D)Sp/DSp | DSp
Sp | (s)Sp Sp | T S | D7 9> T | D t | t | s | D7 9>/t | t
t D t DD | D t D t DD | D t | D t | D
Ripresa:
T | S T | D7 T D T | D D7D D
T | Sp D7D D 7 | T S D7D | D
7
7
| T | S T | D7 T D T | S D7 T
D7Tp Tp | D D T D Tp D | S | T D | T
| T | D9>Tp Tp D7Tp S |
T D7 | T D7 | T D7 | T D7 | T D7 | T
Osservazioni e conclusioni
La funzioni del I tema sottolineano la struttura molto semplice e simmetrica e
affermano la T.
Il ponte modulante termina sulla DD, dato che il II tema in D. Come il I tema per la
funzione di T, nel II si afferma pi volte quella di D.
La coda, come il I ed il II tema, rispecchia la ripetizione motivica all'interno di un
periodo anche nell'armonia (si ripetono cio le stesse funzioni presenti nelle prime
quattro battute nelle seconde quattro del periodo).
Seguono poi le codette, con la funzione di tonicizzare la D.
Lo sviluppo inizia in d, creando un effetto di sorpresa e di contrasto con quanto era
accaduto poco prima alla fine dell'esposizione. Al terzo periodo di questa sezione c'
una finta ripresa: riappare il motivo caratterizante il II tema, ma stavolta in Sp.
Inoltre, a b. 60 si ripresenta, in modo abbastanza inaspettato, la funzione di T.
A b. 70, infatti, abbiamo la ripresa in T. Nelle ultime b. dello sviluppo possiamo
notare una particolare insistenza sulla t. Anche in questo caso, il compositore gioca
sul contrasto modo magg./min., ottenuto con la ripresa in T.
Nella ripresa ricompare il II tema, ma in T. Le funzioni restano invariate per il primo
periodo.
Analisi motivica
La prima semifrase composta da due incisi, corrispondenti a due elementi
nettamente distinti:
il primo costituito da un accordo sulla funzione di T, corrispondente nella
melodia ad un do4, a cui segue un movimento discendente e lento di ottavi da
mi4 a do4, per terminare sul re4 (fig. 24). Questa semifrase ha un carattere
disteso e cantabile.
Il secondo introduce un elemento ritmico nuovo, puntato, in un registro pi
grave (fig. 25).
fig. 25 (b. 2)
fig. 27 (b. 3)
fig. 28 (b. 4)
Nella terza semifrase troviamo un raccordo melodico (fig. 29) che porta nuovamente
al re4.
In questo primo periodo la melodia sembra insistere sul re4 ( infatti la nota di arrivo
sia della prima semifrase, che della seconda e della terza, in cui anche nota iniziale).
Nell'ultima semifrase possiamo individuare l'ascesa melodica che parte dal sol3,
arriva al mi4 (b. 6 7) e termina infine su la3, sulla funzione di Tp.
fig. 31 (b. 8)
fig. 32 (b. 9)
Risulta rilevante ai nostri scopi notare come la seguente figura della coda sia analoga
(ancora pi chiaramente nella prima battuta) allincipit del I tema del I Movimento
(fig. 35).
Ricopre anche un ruolo piuttosto importante: confinante con parti in p di carattere
notturno indicata con f e ripetuta ben due volte.
La fig. 36, facente parte della coda, estrapolata dallinizio del II tema del I
movimento. Questultimo e la figura qui riportata condividono inoltre le funzioni
armoniche.
fig. 40 (b. 7)
Analisi motivica
Adagio
Nell'Adagio i netti contrasti di dinamica (p e sf), texture e ritmo tra un inciso e
laltro suggeriscono un effetto orchestrale, ovvero una contrapposizione tra un
piccolo gruppo e la piena orchestra. La chitarra permette una grande variet di timbri
e perci la possibilit di variare notevolmente lo stesso elemento. Si giustifica cos la
stasi armonica e la scelta di ripetere per quattro periodi i moduli ritmici di due piccoli
incisi. A questo proposito, i due do sf e raddoppiati dottava di b. 10 non appaiono
coerenti rispetto alle armonie confinanti, ma hanno ragione dessere dal punto di vista
timbrico.
fig. 43 (b. 1)
fig. 44 (b. 2)
Nella parte D, prima discendente e poi ascendente (b. 112, ma anche a 119 per es.):
Nella parte E:
In e ed in e':
In f:
f
fig. 53 (b. 200)
Interessante notare che la sutura che congiunge il Presto allAdagio (b. 290)
proviene chiaramente dall elemento presente nelle b. 4, 8, 9 e 13 del II Movimento.
Si mostrano sinotticamente qui di seguito:
fig. 56 (b.291)
fig. 57 (b. 1)
Dopodich ritroviamo il ricorrente elemento melodico-ritmico sia nel canto che nel
basso:
Conclusioni generali
Possiamo concludere che nei tre movimenti di questa sonata le forme utilizzate ed il
modo in cui vengono articolate rispecchiano un approccio piuttosto tradizionale e
tipico del periodo classico. Ogni movimento ha la sua peculiarit: il primo pi
complesso dal punto di vista formale e della elaborazione motivica, il secondo
caratterizzato da un tema ben definito e cantabile, il terzo costruito sulla
giustapposizione di pi sezioni, basato sulla ripetizione e caratterizzato da armonie
pi semplici e schematiche.
Tuttavia, alcuni elementi sono le spie di un progressivo cambiamento del gusto
musicale. Questi elementi sono:
le frequenti appoggiature, di cui il secondo movimento ricco.
Alcune scelte armoniche, come la repentina comparsa, ancora nel II
movimento, della funzione di Sp, preceduta dalla relativa D9>.
La ricerca timbrica sulla chitarra (si fa riferimento in particolare all'adagio del
III movimento, in cui si ricerca un vero e proprio effetto orchestrale).
Bibliografia: