Vienna, in epoca Classica. Chi l’ha definita classica quest’epoca che va dalla seconda metà del 700 fino ai primi trent’anni dell’800? L’hanno definita classica coloro che son venuti dopo. Essendo musica Austriaca, Austo- tedesca, si sono occupati di questa parte di storia della musica studiosi, filosofi, esteti, tedeschi, quindi in Germania negli anni 30/40 dell’800 si comincia a vedere quest’epoca come un’epoca d’oro della musica ecco perché si da il nome di Classicismo. Che significa Classicismo? Significa la stessa cosa che significa nel mondo greco, antico e cioè: equilibrio fra forma e contenuto, proporzioni perfette e si attribuisce a queste composizioni una sorta di esemplarità, come se fossero degli esempi da cui attingere. Non c’entra niente il mondo classico Greco- Romano con il Classicismo Viennese. Nel Romanticismo chiamano Classici questi autori ma non perché si rifanno al mondo greco, perché loro li considerano dei monumenti, non è questa la definizione di classico come riferimento al mondo greco. Del Classicismo Viennese abbiamo tre autori: Haydn, Mozart e Beethoven. Beethoven è un problema, perché è vero che considera l’800 come un modello esemplare, però se ascolti Beethoven, non è per niente equilibrato, anzi un certo Beethoven, quello maturo, (perché Beethoven non è mai lo stesso da giovane e da vecchio), è un compositore molto in subbuglio tant’è che qualcuno afferma che sia Romantico. Lui però non si auto definiva, componeva e basta, difficile quindi stabilire se Classico o Romantico. Non Sono etichette neutre, dipende da chi usa il termine, quando lo usa e perché, io posso dire che è romantica una certa canzone, piuttosto che un’altra per me, ma c’è una sorta di soggettività, è difficile stabilire Beethoven. Puoi considerarlo classico da un certo punto di vista, Romantico da un altro punto di vista, più sentimentale, più emotivo. Anche la forma, non sono forme equilibrate, composte, quadrate, sono forme turbolente, tenta di rompere tutto quanto, questo quindi non è Classico eppure tutti nell’800 vedono Beethoven come un modello. Quindi diremmo, è un modello Classico o no? Si e no. Stesso con Schubert che va a pieno titolo nel Romanticismo è un compositore Romantico? Per certe cose si , ma per altre no, anzi, Schubert è molto quadrato, anche più classico di Beethoven per certi versi, tra l’altro muore l’anno dopo Beethoven. Rossini che è più o meno contemporaneo di Shubert (come nascita) è Romantico? Vive nell’800 ma non è per nulla romantico, però Guglielmo Tell è un’opera romantica. Bisogna vedere caso per caso, un’etichetta grossolano possiamo anche darla, però sappiate che non sarebbe corretto, dipende cosa si considera. Le caratteristiche dello stile classico sono grossomodo queste: equilibrio ecc..lo stile classico però porta con sé anche dei generi e delle forme che vengono un pò standardizzate. Ci sono principalmente 4 generi, che sono i generi principi del Classicismo Viennese , che poi perdurano tutto il Romanticismo, fino ai primi del 900 e a volte anche oltre il 900. I quattro generi Importanti sono: Il Concerto, il Quartetto, La Sinfonia e La Sonata. La sonata così come il concerto li conosciamo già, non sono generi completamente nuovi, sono solamente generi che cambiano struttura (ad esempio il Concerto grosso era il nonno del concerto classico, la sonata di Corelli era la nonna della sonata di Haydn, Mozart e Beethoven). Alcuni di questi generi invece sono generi nuovi: la sinfonia e il quartetto. La Sinfonia_ è il genere sommo della musica classico romantica, è un genere che va eseguito in grandi sale, con orchestra e parla ad un pubblico vasto e indifferenziato. Con indifferenziato però si intende sempre un publico minimo borghese, non si va nel proletariato, però ha comunque un pubblico ampio, quindi vari testi, varie mentalità, varie posizioni politiche, varie formazioni culturali, la sinfonia deve essere di conseguenza abbastanza universale. Tuttavia, la sinfonia, è una sorta di allocuzione del compositore verso la folla, il compositore vuole portare dei messaggi universali, vuole dare qualcosa di solido, di idealistico, verità assolute in cui il compositore crede fermamente, come se volesse convincere gli ascoltatori di una verità quasi mistica. La sinfonia ha qualcosa di trascendentale, mistico, viene paragonata alla tragedia greca. La tragedia greca era qualcosa che univa la comunità e dava delle verità mitologiche- religiose, qualcosa di unificante. La sinfonia ha una nobiltà in sé. É per orchestra. L’orchestra classico romantica era formata da una gran numero di archi, violini primi, secondi, viole e violoncelli, tutto raddoppiato, e poi ci sono i fiati che non sono tantissimi, due flauti al massimo(coppia di legni) fagotti, oboi, il clarinetto da fine 700 perché nasce nella seconda metà del 700 quindi piano piano viene adottato. (Piano piano si aggiungono trombe, ma al massimo due, nel romanticismo si mettono anche i tromboni. L’orchestra di Stravinskj che è ai primi del 900 è proprio il massimo dell’orchestra possibile, poi già a fine 900 comincia a ridursi anche per motivi economici.) La sinfonia abbiamo detto che è scritta per orchestra ed è in quattro movimenti, in quattro sezioni: Allegro, Adagio, Minuetto, Allegro. Sono quasi sempre questi 4, perché poi a fine 700 il minuetto si trasforma in Scherzo. C’è quindi un tempo svelto, uno lento, questo minuetto è una sopravvivenza di un’antica danza della suite. Il minuetto è una tipica danza di corte e quando le corti cominciano a perdere con la rivoluzione francese il minuetto si sbriciola e lascia il posto ad una danza più vispa che è lo scherzo che non è nemmeno una danza, semplicemente una cosa in tre (un, due, tre). Lo Scherzo è l’erede più veloce, più vispo del minuetto. Quello che possiamo trovare di diverso in certi compositori è l’inversione tra L’Adagio, Minuetto e lo Scherzo. Molto eccezionalmente, un’altra cosa che possiamo trovare è una sorta di introduzione lenta al primo Allegro che serve a dare tensione, una specie di sipario e poi inizia l’Allegro. Il Quartetto che invece è nuovo, è una specie di sinfonia perché in 4 movimenti e sono sempre gli stessi: allegro, adagio, minuetto poi Scherzo, allegro. Il quartetto è un gruppo di quattro persone, 4 parti reali, e quando dico quartetto intendo quattro strumenti specifici, intendo un quartetto d’archi , altrimenti devo specificare. Gli archi sono: due violini, viola e violoncello. Gli archi sono strumenti nobili, il Contrabbasso era infimo, non era considerato nel Classicismo, spesso chi suonava il Contrabasso, poi, non era un musicista, il violino è lo strumento principe, poi, fine 700 inizio 800 il pianoforte che poi diventa strumento regale. Esistono anche altri quartetti nel classicismo, quartetto con pianoforte per esempio, vuol dire che invece di esserci due violini avremo: violino, viola, violoncello e pianoforte. Devo però specificarlo se è per pianoforte, anche se il quartetto con pianoforte è una sotto sezione perché il quartetto nobile è il quartetto d’archi. Il Quartetto d’archi suona in sale molto piccole e si rivolge ad un pubblico che non è nemmeno un pubblico, quanto gli esecutori stessi, è un genere raffinatissimo, ermetico anche, perché il compositore parla a chi suona e basta. Magari ci può essere un ascoltatore o due, ma non è un genere da concerto, lo diventa poi, ma all’inizio è creato come passatempo colto per persone colte che magari non sono musicisti di professione. Anche ora, per esempio, se andiamo a Vienna, Zurigo, Berlino, i sono medici, bancari che la sera suonano in quartetto, continua questa tradizione. Poi ci sono il Concerto e la Sonata, generi più popolari, di divertimento. Il Concerto rimane più o meno come era il Concerto ai tempi di Vivaldi, davanti ad un pubblico, con un solista che deve divertire. Il solista deve far vedere di esser è bravo, una sorta di circo, il concerto è leggero perché appunto deve far divertire il pubblico. Presenta virtuosismo di contabilità e di espressione, di emotività, di tecnica. Il Concerto è esattamente nella struttura del concerto barocco: Allegro, Adagio,Allegro, come in Vivaldi. Se prendete Ravell, per esempio, anni tenta del 900, il concerto è Allegro, adagio, allegro. Poi ovviamente ci sono anche eccezioni, ma la forma standard è questa. L’altro genere è la Sonata, anch’essa erede della sonata barocca. La Sonata Classica, mentre nel barocco abbiamo visto che la sonata è a 3 o per violino e basso, è indirizzata o al pianoforte o pianoforte e un altro strumento che può essere violino o violoncello. L’oboe non può piacere, con un suono un pò agreste fa campagna, il flauto non si usa, perché uno strumento che ha a che vedere con il vento, quindi via, insieme al pianoforte no. Le sonate sono quindi o per pianoforte e violino, o pianoforte e violoncello e poco altro, a limite più avanti pianoforte e clarinetto. La struttura della sonata classica è quella del Concerto, Allegro, adagio, Allegro. La sonata viene suonata in ambiente piccolo per un pubblico piccolo, una sorta di musica da camera, ed è il genere più commerciale che esiste, perché e sonate le fai per suonare, per divertirti ma non come il quartetto che è un divertimento concettuale, la sonata è un divertimento vero, ecco perché le sonate sono più melodiche, più cantabili, più estroverse, qui comincia ad emergere la borghesia, il modo a cui ci si rivolge è un mondo borghese. Generi questi che troveremo anche nel romanticismo e nel 900, la sonata è quella per Schumann, è quella per Brahms, per Debussy. Entriamo ora nelle FORME, abbiamo detto Allegro, Adagio , Allegro, ma ogni blocco ha una struttura. Vediamo come è fatto un Allegro: L’allegro delle Sonate, dei quartetti, dei concerti, delle sinfonie, ha una forma Standard che viene definita ‘Forma Sonata’. E’ la forma del primo tempo della Sonata, del quartetto, del concerto, della sinfonia. Viene Chiamata così perché chi l’ha studiata, teorizzata, resa manualistica è l’800. L’800 studia i primi tempi delle sonate di Beethoven e vede la maggior parte dei primi tempi delle sonate di Beethoven per pianoforte scritta sempre in una stessa forma, la chiamano quindi “ la forma dei primi tempi delle sonate di Beethoven” = “Forma Sonata”. Beethoven non l’aveva studiata sui manuali, era una struttura che nasce dall’età del barocco che loro riempiono fino a creare una cosa nuova, l’800 dice però : “a te che sei un compositore dell’800, tu sei Schumann e nasci due generazioni dopo Beethoven, se tu vuoi scrivere una sonata devi scriverla con questa struttura”, quindi Schumann scriverà delle Forma sonata che studia sui manuali così come Chopin o Mahler. La forma Sonata è una regola aprioristica, una cornice teorica, ma nella pratica non funziona esattamente così. Se utilizzo questa cornice per analizzare la Forma Sonata scoprirò che son più le eccezioni che la regola. E’ un tentativo di dare una univocità a qualcosa che non è univoco. I compositori avranno una regola con la quale scrivere ma ci saranno sempre delle eccezioni, come nella grammatica italiana, se inizi una frase con ‘Che’ non significa che vuoi rompere la regola, ma vuoi che quello che scrivi abbia un’evidenza talmente forte, stessa cosa per la Forma. Secondo i manuali la Forma Sonata può essere utilizzata in tanti momenti differenti, al 90% però nel primo tempo, da non confondere però con la Sonata. La Forma Sonata è la forma del primo tempo della Sonata, della Sinfonia, del quartetto e del concerto, ma può essere utilizzata, per una cosa più complessa, anche nel quarto movimento della sinfonia, nel secondo movimento del quartetto, non solo nell’Allegro. All’inizio la Forma Sonata è AA BB (vedi tabella), se prendiamo le prime opere di Haydn e Mozart la Forma Sonata è questa: AABB. A fine 700 e poi nell’ 800 ,spesso ,la Forma Sonata invece è AAB. Perché la seconda B nella storia viene poi annullata? Perché la parte B cresce talmente tanto che è inutile ripeterla, è già grossa di suo, se no diventerebbe troppo eccessiva, però in origine c’è. Questa struttura però non la inventano Haydn o Mozart, già c’era nella storia, già nelle Danze barocche, nell’Allemande, Sarabande, giga, e sono fatte AABB. Haydn e Mozart avevano l’idea che Lo sviluppo del racconto musicale doveva svolgersi in un certo modo e lo svolgimento è quello delle danze, della suite e se ricordiamo, nella forma AABB della suite c’era anche una regola armonica del V -I. Se inizio quindi il pezzo in DO maggiore alla fine, prima del ritornello, devo arrivare sulla dominante (SOL), parto dal Do, arrivo al SOL maggiore, riparto dal SOL maggiore e arrivo al DO, lo sviluppo è esattamente lo stesso della suite barocca: tonica, dominante , dominante, tonica. Figura in due blocchi, macrostruttura, che è uguale alla struttura barocca. Questa macrostruttura va vista ora più internamente. Se prendiamo un manuale di composizione vedremo scritto che la forma sonata non è bipartita ma “ Bitematica Tripartita” ,ma se in altri testi troviamo che è “Bitematica Bipartita” è anche vero, dipende da quanto vicino la guardiamo. Queste tre parti hanno anche tre nomi: Esposizione, Sviluppo, Ripresa. L’esposizione, se andiamo più nel dettaglio, è fatta di due temi: il primo Tema è in Tonica, il secondo Tema in Dominante. Per Tema intendiamo una melodia vasta, nella prima parte nella tonalità della tonica, poi modula (in gergo tecnico si chiama PONTE) e si arriva ad una melodia in Dominante diversa. Nella formulazione dei manuali si dice che il primo tema è maschile, il secondo tema è femminile, significa che il primo tema è Grintoso, il secondo invece è un tema cantabile. Nello Sviluppo che succede? Si arriva alla dominante, stato di forte tensione lo sviluppo è un momento in cui i due temi vengono frullati insieme ed è un momento molto, molto, modulante. C’è tensione forte e dalla dominante si va verso la tonica. Alla fine, nella Ripresa, si trova in tonica così che poi alla Tonica c’è la ripresa del primo Tema e poi il secondo tema. Lui ricita il Tema, lo stesso. Anche nella ripresa, tra primo e secondo tema, abbiamo il Ponte che modula su sé stesso. E’ una struttura narrativa questa perché racconta una storia, una struttura archetipica, una forma basata sugli stessi archetipi su cui sono basate le fiabe, i racconti. Propp è uno studioso che ha analizzato la struttura della fiaba e ha notato che le fiabe sono tutte costruite secondo un modello, e qual è la struttura della fiaba tradizionale? C’è un Eroe che sta a casa e ad un certo punto, scocciato di stare fermo va alla ricerca dell’avventura, (l’avventura è la dominante, la dominante è il non stare più statico ne posto in cui sei, tensione verso altro), supera mille prove per liberare la principessa prigioniera del drago (Sviluppo), poi però, superate le prove si avvicina il lieto fine, lui torna in una situazione di pace che non è la pace iniziale, perchè dalle prove è cresciuto ma è rimasto lo stesso ma va a vivere al castello (Ripresa). L’obiettivo dei classici come Haydn, Mozart, Beethoven è raccontare una storia di Stasi, Tensione,Stasi. Infatti i classici dimostrano che attraverso una musica solo strumentale si possono sviluppare dei concetti, delle narrazioni. Guarda caso, la metà del 700 è l’epoca in cui nasce in Europa il Romanzo. La metà del 700 è anche l’epoca in cui nel mondo tedesco nasce la dialettica (Hegel, Kant). Come è fatta la dialettica Kantiana? Sono tre parti: Tesi, Antitesi (la dominante, qualcosa di opposto) e la Sintesi. e come ci arrivi alla sintesi? Alla sintesi ci arrivi attraverso un percorso di mediazione. Ed ecco che non a caso la dialettica kantiana nasce proprio quegli anni lì, lo spirito del tempo si riversa in una struttura musicale.
Opera : Beethoven _ String Quartet n.1 in F Major - Op
18 n. 1 _ Quartetto di fine 700, primissimi anni dell’800. La struttura è questa : primo tema, secondo tema, sviluppo e ripresa. In Beethoven è riconoscibile questa struttura ma fioriscono un sacco di melodie differenti, non sono solo due melodie. La cosa importante nella Forma Sonata non è tanto la differenziazione tematica, ma la differenziazione tonale. Quello che conta è che ci sia una parte in Tonica e un’altra parte ben definita in dominante. Quello che si chiama Ponte non significa che è meno importante dal punto di vista melodico rispetto al resto. Possiamo trovare anche una Coda o Codette dopo il secondo tema finale che porta alla fine, per non troncare subito.