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Margherita Canale
He has got the harmonies of them Egli ritiene le loro [dei suoi pezzi]
alone by heart and trusts to his fancy armonie a memoria e si basa sulla sua
for his own part [...] That he does fantasia per la propria parte [...] Che
play extempore is born out by the fol- egli suoni estemporaneamente risulta
lowing passage in his own account of dal seguente passaggio nel suo stesso
himself [...] "I played fantasias, ac- resoconto [...] «suonai fantasie ac-
companied by the piano, for which compagnato dal piano, per il quale
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122 MARGHERITA CANALE
I avevo scritto
wrote a un bass,
basso, basandomi tr
imagination to
sulla mia immaginazione per improv- imp
upon it"1. visare un tema su di esso»1.
For the musicbook before him pro- Perché lo spartito davanti a lui non
ves nothing. There is nothing very ex- prova niente. Non c'è nulla di molto
traordinary in this: but it is curious to straordinario in questo, ma è curioso
observe with what masterly precision osservare con quanta magistrale preci-
he gives the cue to the orchestra, how sione egli guidi l'orchestra, quanto la
exact to the time his memory is, and sua memoria si inserisca esattamente
with what instantaneous and easy a tempo e con quanta immediata e
nicety he takes up, as it were the whole facile finezza egli sostenga, per cosi
of the weight of the accompaniments dire, l'intero peso degli accompagna-
on the tip of his bow, and hangs it on menti sulla punta del suo arco e lo
the right peg2. appenda al chiodo giusto2.
1 Gran parte del materiale documentario relativo a Paganini è conservato a Washington, alla Li-
brary of Congress, dove confluí la collezione privata della violinista Maia Bang. In questa Paganini
Collection , oltre a ritratti e lettere, documenti e scritti di diverso genere, sono raccolti vari ritagli di
giornali ottocenteschi, contenenti notizie su Paganini e le sue esecuzioni. Purtoppo non sempre è
citata con esattezza la fonte da cui sono tratti, per cui ci limitiamo a indicarne la collocazione: Wa-
shington, Library of Congress, The Maia Bang Hohn Paganini Collection, MUSIC- 1141, N, Box
7e. Newspapers clippings, Bang 15. Useremo d'ora in poi la sigla mb per riferirci a questa fonte.
2 In mb.
3 Non riportato in bruno tonazzi: Paganini a Ineste, Zambón, Padova 1970, che prende in
considerazione il periodo 1816-24.
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I CONCERTI DI PAGANINI DAL 1828 AL 1834 12 3
Quarto concerto per violino e orchestra in re minore (ms 60), composto negli
anni 1829-30.
Quinto concerto per violino in la minore (ms 78), non datato, ma quasi cer-
tamente opera degli ultimi anni. La parte solistica è costantemente cor-
redata della guida orchestrale con riferimento ai singoli strumenti;
manca però la partitura d'orchestra, probabilmente perché Paganini
non riuscì a dedicarsi a una stesura completa della strumentazione.
4 Cfr. Catalogo tematico delle musiche di Niccolò Paganini , a c. di Maria Rosa Moretti e Anna
Sorrento, Comune di Genova - SAGEP editrice, Genova 1982. La sigla ms si riferisce al numero di
catalogazione delle opere di Paganini riportato nel catalogo.
5 Cfr. Niccolò paganini: Concerto in mi minore per violino , accompagnamento orchestrale di
Federico Mompellio, cenni storici e apparato critico di Edward Neill, Istituto di studi paganiniani,
Genova 1973.
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124 MARGHERITA CANALE
6 Tutte le testimonianze epistolari sono tratte da Nicolò Paganini. Epistolario , nuova edizione
integrale a c. di Edward Neill, SIAG, Genova 1982. Nella lettera dell'n giugno 1828 si legge: «Ho
composto una gran suonata sulla iv corda [...] che istrumenterò in questi giorni» {Nicolò Paganini.
Epistolario cit., p. 108), e nella lettera dell'n- 5 febbraio 1830: «Ho finito il concerto in re terza mi-
nore e ne ho cominciato un altro [...] ma non ho tempo di finirlo, dovendo ancora istrumentare
l'altro» (ibid., p. 128). Entrambe le lettere sono indirizzate a Luigi Germi.
7 Tale pratica risulta anche dal materiale relativo al Concerto in mi minore opera postuma (ms 75).
8 In mb.
9 In mb.
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I CONCERTI DI PAGANINI DAL 1828 AL 1834 I2J
10 Cfr. Alberto zedda: L'orchestrazione paganiniana , in Atti del seminario Incontri con la musica
di Paganini , a c. dell'Istituto di studi paganiniani, Comune di Genova - SAGEP editrice, Genova
1982, p. 52-7.
1 1 A tal proposito Paganini si rivela particolarmente restio a indicare passaggi in suoni armonici
o flautati, che egli considerava peculiari della propria tecnica violinistica. Nella lettera a Germi del
15 novembre 1830 afferma: «A Parigi nel Conservatorio s'insegnano gli armonici alla Paganini, ed
altre cose; ma se non avranno un mio metodo che farò col tempo perderanno il tempo» ( Nicolò Pa-
ganini. Epistolario cit., p. 134). Sebbene infatti i contemporanei parlino con frequenza ed entusia-
smo di questi espedienti tecnici, a quanto pare da lui largamente impiegati, negli autografi dei
concerti non si riscontra alcun segno specifico che rimandi a un'esecuzione di questo tipo.
12 A parte il caso del concerto n. 1 per violino e orchestra di cui si conserva una copia mano-
scritta dell'intera parte del solista, mentre l'autografo è limitato al solo terzo movimento (cfr. Cata-
logo tematico cit., p. 68-9).
13 Nella lettera a Germi del 23 dicembre 1826 egli afferma: «intanto sto ripassando le parti dei
due nuovi concerti che ho ricevuto dai copisti» ( Nicolò Paganini. Epistolario cit., p. 94).
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126 MARGHERITA CANALE
Seine Werke sind verloren wie Le sue opere sono perdute come
alles übrige; denn er hatte mit Fleiß
tutto il resto; infatti egli ha tralascia-
unterlassen seine Ideen niederzu- to con cura di metterle per iscritto,
schreiben, damit sie ihm nicht in modo che non gli potessero venir
entwendet würden. Jedesmal, so oft sottratte. Ogni volta che si faceva ac-
ihn das Orchester begleitete, gab er
compagnare dall'orchestra egli conse-
gnava con le proprie mani a ogni
jedem Musiker mit eigener Hand
seine Partie. War das Konzert aus, somusicista la sua parte e, finito il con-
sammelte abermals er selbst jene ge- certo, raccoglieva di nuovo egli stesso
schriebene Musik wieder ein. Er hat- ogni parte scritta. Non si fidò mai di
te Niemand dieses Geschäft anver- affidare a qualcun altro questo com-
traut, so sehr fürchtete er, das ihmpito, a tal punto temeva che gli po-
auch nur ein Teilchen einer Idee en- tesse essere carpito anche solo un
trissen werden möchte14. pezzetto di un'idea14.
Su molte delle copie d'orchestra dei concerti n. 1-4, perciò, sono pre-
senti annotazioni di orchestrali che riportano date, luoghi di esecuzione e
nomi di esecutori. Queste indicazioni si rivelano preziose, poiché permet-
tono, anche attraverso il confronto con programmi d'accademia e recen-
sioni relativi alle date citate, di ricostruire le modalità esecutive dei
concerti. Su alcune copie, inoltre, compaiono riferimenti a personaggi illu-
stri, a volte di mano dello stesso Paganini, che spesso chiariscono i contatti
da lui avuti col mondo musicale dell'epoca, senza contare che dall'analisi
del numero delle parti, delle filigrane delle carte e delle grafie dei copisti si
ricavano dati concreti anche sul tipo di organico orchestrale predisposto
da Paganini e su particolari attinenti all'esecuzione ricavabili da aggiunte e
correzioni apposte dagli strumentisti stessi.
Ci soffermiamo qui a titolo esemplificativo sulle problematiche testuali
dei concerti n. 2 e 3.
Composti a Napoli a pochissima distanza l'uno dall'altro - tra l'autun-
no e l'inverno del 1826 - e presto affidati ai copisti15, essi presentano un
materiale d'orchestra dalle caratteristiche simili, con un numeroso gruppo
14 In mb.
15 Nella lettera del 12 agosto 1826 Paganini annuncia a Germi di essere sul punto di completare
il secondo concerto ( Nicolò Paganini. Epistolario cit., p. 92), mentre il 12 dicembre 1826 riferisce al-
lo stesso: «Dopo Natale [...] farò sentire un secondo [concerto] con un campanello obbligato, se
ne darò un altro, ed ho finito di strumentare un terzo con Polacca» (ibid., p. 93)
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I CONCERTI DI PAGANINI DAL 1828 AL 1834 127
di copie redatte dalla stessa mano, che copre quasi tutti gli s
in partitura e nelle parti staccate autografe. Questi mano
tano spesso correzioni di mano dello stesso Paganini e so
con uguale filigrana (probabilmente di provenienza ital
identificare con le parti che Paganini affermava di rivede
bre del 1826 (cfr. la lettera del 23 dicembre 1826 citata a no
A questo primo corpus di apografi si aggiunge un altro
nel numero, redatto con una scrittura diversa e relativo al g
chi. Sulla parte di violino primo obbligato, appartenente
insieme di copie, spicca il riferimento a François Antoin
mo violino e direttore d'orchestra delle accademie parig
nome che del resto ricorre spesso tra il materiale d'orchestr
posizioni16. La dedica, il tipo di scrittura e la filigrana delle
polo d'uva stilizzato) confermerebbe l'ipotesi che vedreb
redatte all'epoca dei concerti di Paganini a Parigi (a partir
del 1831) e forse aggiunte per adeguare l'organico all'orc
di Parigi che lo accompagnò17.
Significativa al riguardo l'attestazione di riconoscenza e
Paganini ad Habeneck nel 1831:
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128 MARGHERITA CANALE
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I CONCERTI DI PAGANINI DAL 1828 AL 1834 129
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I3O MARGHERITA CANALE
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I CONCERTI DI PAGANINI DAL 1828 AL 1834 I31
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I32 MARGHERITA CANALE
29 Per ulteriori notizie attorno alle vicende dei manoscritti paganiniani dopo la morte dell'auto-
re cfr. Catalogo tematico cit., p. xv-xvi.
30 A parte la presenza di strumenti di rinforzo per i corni (nei concerti n. i e 2), 1 aggiunta di
particolari strumenti a percussione (campanello nel concerto n. 2 e triangolo nel n. 4) e l'assenza di
serpentone e cimbasso nel concerto in re minore. Qualche variante si riscontra nelle indicazioni in
partitura, soprattutto per il concerto n. 1, in cui secondo e terzo trombone non sono riportati e
non vengono indicati gli strumenti che poi si ritrovano aggiunti in parti staccate autografe. Per
quanto riguarda queste ultime, nei concerti n. 2 e 3 esse vennero redatte in un arco di tempo coevo
alla partitura e non aggiunte in seguito, poiché, oltre a comparire riportate nel gruppo delle copie
d'orchestra corrette da Paganini e redatte da una stessa mano, esse sono stilate su carta con filigrana
uguale a quella della partitura (cfr. paganini: Terzo concerto per violino e orchestra cit., p. 24-6).
31 Cfr. miñardí: L'orchestra a Parma cit., p. 136, e neill: Nicolò Paganini il cavaliere filarmoni-
co cit., p. 262 e 299.
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I CONCERTI DI PAGANINI DAL 1828 AL 1834 133
vi i obbligato 2 2 2 1
vi i di rinforzo 6 6 5 4
vi h obbligato 2 111
vi il di rinforzo 5 5 5 5
cb obbligato 2 1 1 1
cb di rinforzo 5 4 5 4
fi i 1111
flu 1 1 1 1
ob i 111
ob Ii 1 1 1 1
cl i 1 1 1 1
cl li 1 1 1 1
fag i 1 1 1 1
fag il 11 1 1
tr i 1 1 1 1
tr il 1 1 1 1
trb i 1 1 1 1
trb il 1 1 1 1
trb in 1111
campanello - 1 - _
triangolo - - - 1
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134 MARGHERITA CANALE
Di sei violisti;
Di cinque violoncellisti;
Di cinque contrabassisti;
Di due flautisti;
Di due oboisti;
Di due clarinettisti;
Di due fagottisti;
Di quattro cornisti;
Di due trombettisti;
Di tre trombonisti;
Di un serpentonista, o prof.re di cimbasso;
Di un timpanista.
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I CONCERTI DI PAGANINI DAL 1828 AL 1834 135
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I36 MARGHERITA CANALE
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I CONCERTI DI PAGANINI DAL 1828 AL 1834 137
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I38 MARGHERITA CANALE
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I CONCERTI DI PAGANINI DAL 1828 AL 1834 139
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I4O MARGHERITA CANALE
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I CONCERTI DI PAGANINI DAL 1828 AL 1834 I4I
43 I momenti virtuosistici che ricorrono in zone costanti nei vari concerti si trovano, nei primi
movimenti: a) dopo la prima entrata del solista che riprende spunti del primo tema (vedi tab. 2 re-
lativa al Terzo concerta, passaggio denominato a/x); gli stessi motivi virtuosistici ricorrono alla fine
dello sviluppo e fanno da collegamento alla ripresa del secondo tema (vedi tab. 2: passaggio deno-
minato b/x, dove X si riferisce alle b. uguali 162-70 e 300-8); b) dopo l'ampia ripresa del secondo
tema (sempre elaborata in senso cantabile dal solista; vedi tab. 2: passaggio y/i); l'episodio virtuosi-
stico si configura qui come un'ampia coda di bravura che si conclude in tutti i concerti con lunghi
trilli del solista (tremoli nel terzo concerto), sui quali si innesta l'intervento orchestrale di stacco;
dopo l'area del cosiddetto sviluppo questo stesso episodio è ripreso nella sua interezza in tutti i
concerti: il tema e seguente passo virtuosistico, trasportato nei concerti n. 2, 4 e 5 nella tonalità
maggiore e negli altri nella tonalità d'impianto (vedi tab. 2: parte denominata y li).
44 L'attributo trascendante venne usato da Liszt per definire nei titoli delle sue raccolte di studi
Études d'execution trascendante d'après Paganini (prima versione, del 1838) e Études d'execution tra-
scendante (versione definitiva, del 1851) il proprio virtuosismo modellato su quello di Paganini.
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I42. MARGHERITA CANALE
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I CONCERTI DI PAGANINI DAL 1828 AL 1834 143
solo » cadenza
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144 MARGHERITA CANALE
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I CONCERTI DI PAGANINI DAL 1828 AL 1834 145
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I46 MARGHERITA CANALE
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I CONCERTI DI PAGANINI DAL 1828 AL 1834 147
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I48 MARGHERITA CANALE
SUMMARY
The article takes into consideration textual aspects and other proble
relating to the performance of Paganinis concertos for violin and orches
in the years of his highly acclaimed European tour.
In particular, contemporary observations concerning Paganini s habit o
paying scant attention to the written-out solo part and of giving him
great scope for extemporaneous variations and improvisation. Natu
this attitude is reflected in the actual appearance of the musical te
themselves and is found in both the autographs and copies of the c
certos. And so while the score and the orchestral parts are very caref
prepared, the autograph solo violin part is often little more than a sketc
Furthermore Paganinis fear of being 'robbed' of his compositions,
which we owe the scarcity of indications in the solo part, also favoured t
conservation of all the orchestral material (which he himself collecte
the end of each performance) which has become of such importance f
critical reconstruction of the text. In particular the article examines
orchestral material of the Second (ms 48) and the Third (ms 50) Con
certos, including references to the other concertos that have survived co
plete: the First (ms 21) and the Fourth (ms 60).
The orchestral parts themselves also reveal a number of things ab
the musical scene of his day and the places in which Paganini perfor
ed; by examining them we may reconstruct an ideal type of ensembl
conceived by Paganini. There are also interesting references to the fi
of the conductor in early nineteenth century Europe, an issue on wh
Paganini also expressed himself. References to people associated w
conducting emerge from the parts themselves, the programmes of P
aninis performances and his correspondence. They illuminate the c
tacts Paganini made during his European tour and which induced h
to conduct and reorganise the orchestra of the Teatro Ducale in Par
in 1835-6.
A further aspect that emerges from this research concerns Paganini s
habit of splitting up his concertos into different movements, which were
then played in combination with other pieces. As a rule the concertos
were given complete by Paganini only at the first performances in the Eu-
ropean capitals he visited. In particular, we have considered the exchanges
and reciprocal influences between compositions linked in some way to the
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I CONCERTI DI PAGANINI DAL 1828 AL 1834 I49
Margherita Canale has a violin diploma and a degree in musicology. She conducts research
into instrumental musicy in particular the violin repertoire of the eighteenth and nineteenth
centuries. She has published the first edition of Paganinis Terzo concerto per violino e
orchestra for the Istituto italiano per la storia della musica (Rome). She is President of the
Associazione per la ricerca delle fonti musicali in Friuli-Venezia Giulia (north-eastern Italy).
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