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Mattia Fogato Compito Jazz n.2 15.01.

2021

Jim Hall
Breve biografia
James Stanley Hall (1930 – 2013) è stato uno dei più grandi chitarristi della scena jazz, non solo per le sue
doti strumentali, ma anche per quelle di arrangiatore, conferenziere e specialista in teoria musicale,
conseguendone la laurea al Cleveland Institute of Music laureandosi. Come per Wes Montgomery, anche
per il chitarrista di Buffalo le sue prime influenze furono Charlie Christian e Django Reinhardt. Durante la
sua carriera ha l’opportunità di esibirsi con i più grandi artisti, per citarne alcuni: il pianista Bill Evans,
Tommy Flanagan; il batterista Chico Hamilton; i contrabbassisti Ron Carter, Red Mitchell, il clarinettista
Jimmy Giuffre; il trombettista Art Farmer; i sassofonisti quali Ben Webster, Paul Desmond, Sonny Rollins,
Lee Konitz; i cantanti Big Joe Turner, Johnny Hartman, Freda Payne, Quincy Jones, Ella Fitzgerald.

Discografia
La discografia di Jim Hall, sia come leader che come co-autore, è molto vasta, ma i dischi più significativi
sono sicuramente: 1. Jazz guitar (1957), il suo album di debutto; 2. Concierto (1972), album omaggio al
mondo della chitarra classica; 3. Alone Together (1973), in duo con Ron Carter; 4. Telephone (1984), album
live con Ron Carter; 5. Something Special (1993), l’album forse più maturo e personale della sua discografia.
Studio Albums 1996:
1957: Jazz Guitar (Pacific Jazz) reissued in 1964 with Textures (Telarc)
overdubbed drums as The Winner! (Fontana). Also reissued in 1998: By Arrangement (Telarc)
2014 as disc 2 of the 10-disc collection Jazz Guitar: Ultimate 1999: Jim Hall & Pat Metheny (Telarc) with Pat Metheny
Collection, Vol. 1 (Documents) 2001: Jim Hall & Basses (Telarc)
1957: The Street Swingers (World Pacific) with Bob 2004: Duologues (Cam Jazz) with Enrico Pieranunzi
Brookmeyer and Jimmy Raney 2005: Magic Meeting (ArtistShare) with Scott Colley and Lewis
1958: A Girl & a Guitar (United Artists) with Lee Schaefer Nash
1960: Jazz Abstractions (Atlantic) with Gunther Schuller 2006: Free Association (ArtistShare) with Geoffrey Keezer
1963: Undercurrent (United Artists) with Bill Evans 2008: Hemispheres (ArtistShare) with Bill Frisell, Joey Baron
1964 Two Jims and Zoot (Mainstream) with Jimmy Raney and and Scott Colley
Zoot Sims (reissued in 1972 on Mainstream as Otra Vez) 2010: Conversations (ArtistShare) with Joey Baron
1966: Intermodulation (Verve) with Bill Evans Live Albums
1969: It's Nice to Be With You (MPS) 1966: Jim Hall Live in London at Ronnie Scott's – 1966 (Harkit
1971: Where Would I Be? (Milestone) Digital, released 2016) with Jeff Clyne and Allan Ganley
1972: Concierto (CTI) with Chet Baker, Paul Desmond, Ron 1975: Jim Hall Live! (Horizon) with Don Thompson and Terry
Carter, Steve Gadd, and Roland Hanna Clarke
1973: Alone Together (Milestone) with Ron Carter 1975: Jim Hall Live, Vol. 2–4 (ArtistShare, released 2012) with
1976: Commitment (A&M/Horizon) Don Thompson and Terry Clarke
1978: Big Blues (CTI) with Art Farmer 1976: Live in Tokyo (Paddle Wheel)
1981: Concierto De Aranjuez (Evidence) with Dave Mathews 1978: Jim Hall/Red Mitchell (Artists House) with Red Mitchell
Orchestra 1978: Valse Hot: Live at the Sweet Basil 1978 (ArtistShare,
1981: First Edition (Concord) with George Shearing released 2016) with Red Mitchell
1981: Circles (Concord) 1982: Live at Village West (Concord Jazz) with Ron Carter
1982: Studio Trieste (CTI) with Chet Baker and Hubert Laws 1984: Telephone (Concord Jazz) with Ron Carter
1986: Jim Hall's Three (Concord) with Steve LaSpina and Akira 1986: Power of Three (Blue Note) with Michel Petrucciani and
Tana Wayne Shorter
1988: These Rooms (Denon) with Tom Harrell, Joey Baron, and 1990: Live at Town Hall, Vols. 1 & 2 (MusicMasters) initially
Steve LaSpina released as individual volumes, later released as an omnibus
1989: All Across the City (Concord) with Gil Goldstein, Terry by Jazz Heritage
Clarke, and Steve LaSpina 1990: Charlie Haden/Jim Hall (Impulse!, released in 2014) with
1992: Subsequently (MusicMasters) Charlie Haden
1993: Youkali (CTI) 1997: Panorama: Live at the Village Vanguard (Telarc)
1993: Something Special (Inner City) with Larry Goldings and 1998: Jazzpar Quartet + 4 (Storyville) at Jazzpar Prize
Steve LaSpina 2000: Grand Slam: Live at the Regatta Bar (Telarc) with Joe
1993: Dedications & Inspirations (Telarc) Lovano
1994: Unissued 1982-1992 (Musica Jazz) 2013: Live at Birdland (ArtistShare) with Joey Baron, Greg
1995: Dialogues (Telarc) Osby, Steve LaSpina
Mattia Fogato Compito Jazz n.2 15.01.2021

Analisi
Per comprendere al meglio lo stile sia compositivo che interpretativo di Jim Hall, verranno presi in esame la
sua versione di Autumn Leaves suonata in duo con il contrabbassista Ron Carter, dall’album live Alone
together del 1973, e la composizione originale Something Special, tratta dall’album omonimo del 1993,
eseguita assieme al pianista Larry Goldings e il contrabbassista Steve Laspina.

1. Autumn Leaves – Live


Autumn Leaves, brano del 1945 composta da Joseph Kosma e
Jacques Prévert (autore del testo originale in francese Les feuilles
mortes. L’adattamento susseguente in inglese è a cura di Johnny
Mercer). La prima versione fu interpretata da Irène Joachim, per il
film del 1946 Les ports de la nuit (Gates of the night), mentre la
prima versione in inglese è stata interpretata da Jo Elisabeth Stafford
nel 1950. La versione strumentale di Roger Williams del 1955 è
quella che ha avuto più successo commerciale. Gli aspetti che si
possono notare subito di queste interpretazioni più liriche, rispetto a
quelle posteriori come quelle di Nat King Cole, Chet Baker, Miles
Davis, Stan Getz e dello stesso Jim Hall, è sicuramente la velocità
metronomica, più alta nelle versioni strumentali, e la timbrica
dell’arrangiamento, sempre meno orchestrale e ridotto ai minimi
termini come ad ensemble da 2 a 5 interpreti massimo. La potenza
espressiva e melodica di questo brano non è solo il fatto che si suoni
ancora oggi dopo 77 anni, ma anche che sia tra gli standard più
registrati ed interpretati della storia della musica, da Édith Piaf ad
Eric Clapton. La versione di Jim Hall e Ron Carter magari non è quella
che è entrata di più nell’immaginario collettivo, ma è sicuramente
degna di nota per alcuni aspetti, quali:

1. La scelta dell’organico: il fatto di eseguire un intero concerto


in duo nel 1972 al Playboy club di New York avrebbe potuto
sembrare inizialmente un azzardo, ma con due musicisti del
loro calibro non è affatto così. La componente ritmica è
presente grazie alla chitarra che oscilla tra una dimensione più melodica ed una più accordale (vd.
bb.18-19, 23-24). La linea di basso e i fill ritmici sono affidati invece al contrabbasso.
2. Il fraseggio di Jim Hall: lo stile di Jim Hall non risulta mai piatto, dovuto al suo singolare modo di
articolare e dar peso diverso alle note del tema e del solo lungo 3 chorus. Come spiega Adam
Perlmutter (Guitar One Magazine, July 2002), Hall prende spunto dai sassofonisti, paragonando il
pizzicare la nota col plettro al colpo di lingua sull’ancia, creando così fraseggi più lunghi connotati
dall’emissione meno percussiva delle note interne a questi segmenti melodici. Questo avviene
anche all’uso di portamenti o glissati (vd. bb. 5, 11-12). Inoltre prende ispirazione da John Coltrane
per quanto riguarda le linee rapide arpeggiate (vd. bb.9, 25), adoperando di fatto, anche se solo su
piccoli incisi, la tecnica dello sweep picking, già sviluppata da chitarristi come Les Paul e Chet Atkins,
ma poi adottata in maniera sistematica da shredder, come Yngwie Malmsteen o Michael Angelo
Batio, e jazzisti fusion, come Frank Gambale.
3. L’uso delle ottave: anche Jim Hall, come Wes Montgomery prima di lui, adotta il raddoppio
tematico del tema all’ottava inferiore, per conferire carattere percussivo e ampiezza dello spettro
sonoro per mettere in risalto le note tematiche (vd. bb. 18-22).
Mattia Fogato Compito Jazz n.2 15.01.2021

4. L’accompagnamento durante il solo di contrabbasso: la capacità di non coprire dinamicamente il


contrabbasso e i pattern ritmici scelti (sempre un accordo per battuta o al massimo due) danno il
giusto equilibrio assieme al solo.
5. Il suono chitarristico: quello che caratterizza il suono di chitarra jazz è sempre un suono grosso,
tondo, ricco di medie, caratterizzato dall’uso di una chitarra elettrica hollowbody e molto spesso
utilizzando il pick up (quasi sempre un humbucker) al ponte. Jim Hall non è da meno, e si allinea con
i grandi chitarristi precedenti e coevi a lui, tra cui Django Reinhardt, Charlie Christian, Barney
Kessel, Remo Palmieri, Chuck Wayne, Billy Bauer, Bill DeArango, Wes Montgomery, Grant Green e
George Benson.

2. Something Special
Something Special è un brano che fa parte del periodo più moderno e maturo della carriera di Jim Hall, non
per questo però differisce con i lavori precedenti; tutto quello che è
stato detto in precedenza sul suono, il fraseggio e la tipologia di
accompagnamento, vale anche per questo album. La qualità in
Something Special, che forse sembra esser stata sviluppata di più
negli anni da parte di Hall, è la ricerca della melodica, sia nei temi
che nei soli. Se in Autumn leaves il solo ha più un carattere
percussivo-armonico, qui invece sia il tema, sia il solo sono molto
più lirici. L’organico in trio (pianoforte, contrabbasso e chitarra)
permette sicuramente a Hall di ottenere un fraseggio più lirico, ma è
anche una scelta stilistica; avrebbe potuto essere più ritmico, per
compensare l’assenza di batteria (anche qui un’ulteriore scelta
stilistica), invece il ruolo solistico qui è preminente, permette
l’aspetto percussivo viene dato al pianoforte, come è la natura di
esso. Anche la scelta di andare in registri molto acuti sembra
confermare questa scelta (vd. bb. 28-29,43-44), sembra proprio un duetto piano-chitarra con
l’accompagnamento del basso, solo che, rispetto ai dischi con Bill Evans, i due strumenti sono meno
concertanti e imitativi fra loro. La chitarra sembra proprio uno strumento a fiato solistico.

Sitografia
https://blog.sheetmusicdirect.com/2017/04/a-brief-history-of-jazz-guitar.html

https://en.wikipedia.org/wiki/Jim_Hall_%28musician%29?wprov=sfla1
https://en.wikipedia.org/wiki/Jim_Hall_%28musician%29_compositions?wprov=sfla1
https://jazzfuel.com/jim-hall-great-albums/

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