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INVENTORE
Il belga Antoine Joseph Sax, detto Adolphe Sax (1814-1894), cercò per tutta la
vita di perfezionare gli aerofoni, inventando dispositivi per migliorarne
l'intonazione, il suono e la facilità di esecuzione, e depositando 33 brevetti.
Dopo essersi concentrato su vari aerofoni e soprattutto sui clarinetti, Sax
costruì uno strumento che univa l'imboccatura ad ancia semplice del clarinetto
e il corpo dell'oficleide, uno strumento della famiglia degli ottoni di forma
conica e dotato di un sistema di chiavi simile al clarinetto, all'oboe e al flauto
traverso. Questo "ibrido", pur appartenendo alla famiglia dei legni e avendone
la flessibilità tecnica, permette un grande volume di suono, paragonabile a
quello degli ottoni. Il sassofono fece la sua prima apparizione pubblica nel 1841
presso l'Exposition de l'Industrie di Bruxelles sotto la forma di un basso in Do in
ottone.
ANATOMIA DEL SASSOFONO
Il sax è un ibrido tra il clarinetto, di cui conserva in sostanza il bocchino, e
l'oficleide, strumento della famiglia degli ottoni sebbene venisse costruito in
legno, di estensione grave il cui corpo presenta un sistema di chiavi per
modulare le altezze dei suoni. Dopo aver realizzato svariati prototipi, Adolphe
Sax approdò alla forma definitiva del sassofono adottando come materiale di
costruzione l'ottone, in quanto l'utenza principale degli innovativi strumenti di
Adolphe Sax era l'orchestra di fiati militare. Il legno presenta una serie di
problematiche relative all'usura, ai cambiamenti di clima e di umidità che lo
rendono inadatto alla vita militare. Rispetto al clarinetto, che ha un canneggio
cilindrico, l'inventore adottò un canneggio conico, simile a quello dell'oficleide,
che permetteva una maggiore proiezione del suono e un'emissione
completamente differente. Essendo il canneggio di forma e dimensioni
differenti il contenuto armonico del suono è completamente diverso. Inoltre,
come l'oficleide, il sassofono è uno strumento "ottaveggiante": lo speciale
sistema di foratura dei portavoce, permette di conservare la stessa
diteggiatura per l'ottava grave e per quella acuta.
Il sassofono è composto da cinque elementi principali: il "bocchino", il "collo",
il "fusto", le "chiavi" e la "campana". Negli strumenti di uso più comune
(contralto, tenore e baritono) il bocchino e il collo sono separati e vengono
montati sul corpo prima che lo strumento venga suonato. Corpo, chiavi e
campana invece, costituiscono un corpo unico. Nel sax soprano, talvolta il collo
è parte integrante dello strumento, talaltra è intercambiabile mediante un
sistema uguale a quello che si trova su sax alto, tenore e baritono. Il sassofono
viene suonato in piedi o seduti, soprattutto i modelli più pesanti o in situazioni
orchestrali, ed è sospeso al collo del musicista tramite un apposito nastro,
detto collarino, agganciato al corpo dello strumento. Inoltre esistono
innumerevoli modelli di imbracature per scaricare più ergonomicamente il
peso dello strumento. Sul corpo dello strumento è avvitato un gancio in cui
viene inserito il pollice della mano destra dello strumentista per dare stabilità
allo strumento durante l'esecuzione.
L'ANCIA
L'ancia è una lamina sagomata di legno ricavato dai fusti di canna comune.
Esistono anche ance ricoperte di plastica o realizzate in altri materiali (plastica,
fibra di vetro, fibra di carbonio). Queste sono più omogenee e si adattano
meglio del legno alle condizioni estreme di temperatura e umidità, ma non
hanno il calore del suono proprio del legno.
Negli strumenti ad ancia semplice, come i sassofoni, il suonatore comprime
l'ancia tra il labbro inferiore, che tiene ripiegato sull'arcata dentale per
conferirgli rigidità, e la superficie piana del bocchino e soffia. Il getto d'aria così
prodotto, oscillando dentro e fuori dal canale delimitato dalla superficie
dell'ancia e dalla cavità del bocchino, pone in vibrazione l'ancia stessa che
funge così da emettitore del suono.
LA LEGATURA
LE CHIAVI
Le chiavi servono per chiudere e aprire i fori presenti nel fusto dello strumento,
allo scopo di variare la lunghezza della colonna d'aria in risonanza all'interno
dello strumento producendo così note di diversa altezza. I sassofoni moderni
hanno in media 23 piattelli premuti da nove dita del musicista: il pollice destro
viene usato come punto di appoggio per assicurare l'equilibrio dello
strumento. Il pollice sinistro poggia su un apposito bottone e concorre a
controllare lo strumento. Inoltre, con la punta, aziona il portavoce: questa è
una chiave che, a parità di posizione, permette l'esecuzione delle note nella
seconda ottava. Inoltre si utilizzano il palmo della mano sinistra (note della
terza ottava, dal re al fa♯ e sopracuti) e la prima falange dell'indice destro (si♭ e
varie posizioni della terza ottava e sopracuti). Secondo la tecnica tradizionale,
ogni chiave è associata a un dito ben preciso, e il suo piattello è posizionato nel
punto ergonomicamente più adatto: per alcuni passaggi tecnici si possono
utilizzare posizioni delle dita eterodosse. Esistono artigiani specializzati nella
realizzazione di strumenti adatti a persone prive di qualche falange o di
un'intera mano.
Collo
È la parte che collega il bocchino al corpo principale del sassofono. Può
essere diritto o curvo, a seconda del tipo di sassofono.
Corpo
È la parte principale del sassofono, dove si trovano i fori e le chiavi che
controllano il flusso dell'aria attraverso lo strumento.
SCALA MAGGIORE