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Fuga BWV 1000

Fuga a tre voci per liuto barocco (originale in sol minore), non si conoscono
esemplari autografati da Bach.
Nel 1840 Carl Ferdinand Becker segnalò in un suo scritto l’esistenza di tre
manoscritti in suo possesso contenenti opere di Bach per liuto, quest’ultimi
vennero stesi da mano ignota in intavolatura francese e sono ora proprietà
della Musik-bibliothek di Lipsia ed è il fac-simile del manoscritto della fuga in
sol minore del 1761 con il titolo “FUGA DEL SIGNORE BACH”.
Si suppone che l’intavolatura sia opera di un liutista dell’epoca che l’abbia
derivata dal manoscritto bachiano non pervenuto.
La composizione risale al periodo in cui Bach visse a Lipsia (1723-1750), dove
erano già state composte le sei partite per violino solo (1717-23) quando Bach
era maestro di cappella a Kothen.
La fuga in sol minore per liuto è quasi in tutto e per tutto analoga alla fuga in
sol minore, secondo movimento della prima partita per violino solo (BWV
1001). Esiste inoltre una terza veste strumentale assunta da questa fuga, ed è
quella a quattro voci in re minore per organo (BWV 539).
Nella versione violinistica si notano due battute in meno (94) rispetto alle altre
due (96), e la differenza sta nella prime misure che a partire dalla ottava
battuta per liuto e dalla sesta per violino procedono in modo pressochè
identico sino alla fine.
Dopo le prime due misure uguali il liuto inserisce una battuta e mezzo in più
per aggiungere una nuova entrata del tema in una voce grave che l’estensione
del violino non raggiunge, così anche nella settima misura la versione liutistica
inserisce una ulteriore mezza battuta in più, sempre presentando il tema in un
registro troppo basso per l’estensione del violino.
Per quanto riguarda la versione in re minore per organo, tenendo conto delle
quattro voci con le quali Bach dispone questa fuga sullo strumento a tastiera,
l’andamento è analogo per le prime cinque misure, mentre nella sesta questa
versione si presenta come un inserimento originale non comune agli altri due
modelli, ovvero il tema proposto dal pedale. A partire dalla settima battuta per
organo e dalla sesta per violino l’andamento è analogo sino alla fine,
escludendo la trentunesima battuta del modello organistico, inserita ex-novo
rispetto alle altre due versioni.

Questa fuga inizia con una controesposizione: Nelle prime 5 battute si notano
4 entrate con risposta - soggetto risposta - soggetto, a differenza della 1001
per violino solo che inizia con risposta soggetto – soggetto risposta.
Nella seconda battuta entra il controsoggetto con un contrappunto libero e si
differenzia dalle altre due versioni per la durata dei suoni del controsoggetto e
le relative pause.
Un motivo di questa scelta è che il liuto, non avendo né le caratteristiche né le
esigenze di violino e organo, possa raddoppiare i valori senza coprire il tema
(date le sue caratteristiche di strumento a pizzico), ed ottenere questa
cantabilità del controsoggetto che nelle altre due versioni si presenta con
crome staccate: Nella versione violinistica l’articolazione delle note del
soggetto impone un’arcata che consente alle note del controsoggetto solo il
valore di una croma, così come nella versione organistica lasciano quello
spazio che consente, in uno strumento a suoni tenuti, di far risultare in una
migliore prospettiva contrappuntistica sia il tema che le altre parti.

A battuta 5 entra un nuovo soggetto in re minore con la risposta sul secondo


grado di re minore nella battuta 6. Il soggetto va alla voce bassa e nella battuta
successiva vi è una coda finale con i sedicesimi che attesta la chiusura
dell’esposizione e la preparazione ai divertimenti.
A battuta 9 inizia questo momento di libertà, dove cambia il carattere ritmico
ed il disegno melodico, parte sulla D/D di la minore, passa da re minore, do
maggiore e converge in la minore.
A battuta 13 sospende sulla dominante prima di mettere la testa del soggetto
su 3 voci, torna a re minore, alla battuta 15 usa una sesta napoletana prima di
chiudere con una cadenza perfetta.
A battuta 16 parte la riesposizione, con la risposta ed il soggetto all’ottava
sopra, nella battuta 19 modula in do maggiore e nell’ultimo quarto della
battuta 22 in mi minore fino all 27 dove torna la risposta ed il conseguente
soggetto in la minore.
Modula in mi minore e a battuta 32 iniziano delle progressioni.
A battuta 40 mette un pedale di mi e partono i divertimenti.
Nella battuta 42, confrontandola con le altre versioni, si nota che l’intervallo
armonico di sesta, contenuto nella seconda croma del terzo movimento, si
trova scritto una terza sotto rispetto alle altre due, questo può derivare dalle
difficoltà nello strumento che imponevano di non superare una certa
estensione acuta.
alla battuta 44 tornando in la minore, modula in re minore, a battuta 49 e 50
usa un pedale di dominante.
Nella battuta 54 della versione per liuto è presente una variante alla ripresa
del tema, la trascrizione per chitarra segue gli esempi delle altre versioni,
Nella battuta 57 il soggetto è in re minore e la risposta sul quarto grado di re
minore, dalla 60 il soggetto viene sovrapposto su 3 voci e a battuta 63 modula
in do maggiore. Inizia un divertimento a battuta 66 con una scala discendente,
usa una scala barocca nella battuta seguente per poi tornare in la minore.
Da battuta 71 usa un pedale di dominante ed il soggetto torna alla battuta 76
sulla dominante, confrontando questa battuta con le altre due versioni si
osserva che la versione per liuto è più legata alla ripetizione del tema.
Seguono varie tonicizzazioni, ancora la risposta a battuta 82, segue un
tentativo di entrata a 3 voci a battuta 84, a battuta 86 un tentativo di stretti
fino a battuta 89 dove inizia la coda, un divertimento finale che porta alla
cadenza di battuta 95 dove nella versione liutistica si osserva che il ritmo è
sbagliato e non rientra nei 4/4.
Confrontando le versioni si nota che nella fioritura ci sono due note in meno
rispetto agli altri due modelli, ed i valori sono di biscroma invece che di
semibiscroma. Si può supporre che l’intavolatore abbia omesso per errore le
due note mancanti e abbia sbagliato anche la disposizione ritmica, oppure che
un liutista intavolatore ha deliberatamente eliminato le due note mancanti in
quanto scomode per la mano destra a causa del necessario salto di una corda
essendo questa una cadenza di carattere virtuosistico.
Nella battuta 96 della versione per liuto ancora una volta è sbagliato il ritmo,
l’intavolatore ha ignorato i valori di semibiscroma nel primo movimento.
L’adattamento nella tonalità di la minore è la più logica per le sei corde della
chitarra.

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