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Tema e variazioni sul Tema Guardame las Vacas di Luis de Narvaez

Il tema, nella tonalità di la minore, è composto da una domanda e una risposta affermativa della
durata complessiva di otto battute. Si caratterizza per una scrittura polifonica molto semplice, dove
un basso piuttosto statico fa da appoggio armonico per la melodia a semiminime, che nelle prime
due battute delle rispettive frasi procede per intervalli diatonici, toccando le note degli accordi
fondamentali.
La seconda parte sia della doanda che della risposta è più mossa: nella prima troviamo un basso che
diviene maggiormente ritmico, avvalendosi di note da due e da uno, mentre la melodia superiore è
in ottavi e per gradi congiunti;
le battute 3 e 4 della risposta rispettano lo stesso andamento, conducendo alla conclusione del tema
su una nota da quattro tempi sulla tonica.
A livello armonico il brano è semplice e lineare, e sfrutta l’ambiguità derivante dall’utilizzo della
scala minore armonica di la simultaneamente a quella minore naturale. La concatenazione è la
minore, do maggiore, sol (dominante di do), la minore e mi maggiore, e verrà mantenuta invariata
per la successiva serie di variazioni.

Variazione 1

Essa si presenta come variazione ornamentale:

notiamo come l’armonia rimanga quella presentata nel tema, mentre ciò che risulta
evidente è la differente scrittura melodica, la quale ricorre ampiamente a note di volta
e passaggio in una ritmica a crome con prevalenza di moto per grado congiunto.
Questo dinamismo è scandito ritmicamente dalla voce inferiore, che con la sua
ritmica di note duranti tre tempi scandisce l’accento forte e debole della battuta, con
un risultato di immediatezza all’ascolto.

Variazione 2
La variazione due presenta un maggior grado di differenziazione rispetto al tema e
alla variazione 1, sebbene mantenga nuovamente inalterata la successione accordale.
Notiamo infatti un elemento di novità fin ora non ancora visto, ovvero il cambio di
registro nella prima frase, che conferisce alla composizione un diverso respiro
dell’eloquio musicale dove non v’è più “solo” una voce superiore che si muove su un
basso statico, ma una melodia che si sviluppa nel registro acuto, e una che si sposta in
quello medio della chitarra, dando già solo per la sua fisionomia informazioni
dinamiche e di carattere.
Altro elemento di novità è che le due frasi, affermative e simmetriche tra loro nelle
precedenti variazioni, qui risultano diversificate. La seconda infatti, pare quasi
provenire per sua scrittura dalla composizione precedente in quanto ripresenta la
scrittura a due voci fitta e per grado congiunto con culmine la voce superiore, statico
il basso, con un rallentamento ritmico melodico di ambedue verso la fine della
variazione.
Variazione 3
La terza variazione, conclusiva del ciclo, presenta anch’essa la struttura delle due
frasi ereditato dal tema, alle quali il compositore fa seguire una coda conclusiva.
Essa è infatti nuovamente una variazione ornamentale che fa uso ampiamente di note
di passaggio e di volta, caratterizzata poi per sua scrittura da un maggior dialogo tra
le parti; infatti tra battuta 1/2 è la linea inferiore del basso a cantare con un profilo
melodico ascendente, mentre quella superiore rimane per lo più fissa (Mi, Re) ,
mentre tra 3/4 i ruoli si ribaltano, per presentare poi lo stesso schema nelle quattro
battute di risposta.
A livello armonico queste otto misure ripresentano la stessa successione accordale già
incontrata, alle quali segue una coda di quattro misure dove le voci si muovono in
maniera accordale-omoritmica per terze discendenti, concatenandosi in funzioni
armoniche semplici di tonica dominante e avvalendosi, oltre che della scala armonica,
anche di quella minore naturale.

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