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LIUTO A FINE 1500 decadimento come strumento autonomo, diventa deputato alla
prassi del basso continuo. A tal fine diventa doveroso un potenziamento nel registro
grave; ciò si concretizza nell’aumento del numero di bordoni con conseguente
aumento delle dimensioni della cassa e il fondo che da convesso diviene piatto.
da qui quindi derivano ARCILIUTO, LIUTO TIORBATO, TIORBA E
CHITARRONE.
(LIUTO BASSO: liuto di dimensioni maggiori, diapason più ampio e di accordatura
vicina al MI accordature possibili erano RE e MI)
ARCILIUTO: liuto basso dotato di un secondo cavigliere sopraelevato sul quale
erano fissati i bordoni volanti di altezze diatonicamente discendenti. In genere a 14
cori con bordoni a corde singole. Una rosetta.
LIUTO ATTIORBATO: strumento molto similare all’arciliuto, ma con la tratta lunga
più corta di quella del precedente strumento. (Cori doppi sui bassi?).
CHITARRONE: è una varietà della tiorba che differisce da questa per le sue
maggiori dimensioni complessive.
CHITARRA BAROCCA: 5 corde, la prima è singola. Fondo piatto. Aveva 4 tipi di
accordature tra le quali spiccano quelle con le ottave ribaltate (EFFETTO
CAMPANELAS è caratteristico). Si intende il diverso tipo di accordatura dalla
differenza di scrittura: se v’è prevalenza di alternanze tra registro alto e basso è con
accordatura a ottave ribaltate, se vi sono linee melodiche regolari no.
INTAVOLATURA ITALIANA:
Prime intavolature italiane per liuto venivano erano per uno strumento a 6 cori
(rapporto di 4 4 3 4 4). Cori avevano nomi propri dall’acuto Canto, sottana,
mezzana, tenor, bordon e basso). DUNQUE abbiamo 6 righe che sono le corde della
chitarra, è speculare (1° corda è quella in basso). Sulle linee vengono posti numeri
che indicano il tasto da tastare.
Abbiamo due modi di trascrizione: 1) INTEGRALE: ovvero che traduce fedelmente
in notazione musicale i suoni coi rispettivi valori ritmici espressi dalla intavolatura-
2) POLIFONICA/Interpretativa: ovvero che cerca di realizzare polifonicamente
quanto nell’intavolatura sembra sottointeso. Richiede competenza e conoscenza dello
strumento.
Per quanto riguarda le scordature, esse sono segnalate a inizio delle composizioni,
comunque poco usate.
I BORDONI invece vengono posti sopra l’esagramma, in genere vengono accordati
diatonicamente discendenti.
INTAVOLATURA FRANCESE:
La sua prima apparizione risale al 1529 dalla stamperia di Attaingnant, venne
utilizzata in Francia, Paesi Bassi, Inghilterra e Belgio. (Galilei è l’unico italiano che
fa uso di questa intavolatura).
Anche questa intavolatura sfrutta l’esagramma, ma qui la corda più acuta è in alto,
non più in basso.
Oltre ciò abbiamo altre due differenze con l’intavolatura italiana:
1) all’inizio l’intavolatura francese era su 5 righe
2) utilizzo delle lettere anziché i numeri