Forma Sonorità
Introduzione orchestrale con Nell'area del primo tema abbiamo nella prima proposta
esposizione dei due temi: il primo (bb.
1-20) molto presente e deciso
attraverso i gradi forti, le dinamiche e
il tipo di articolazione; il secondo (bb.
21-34) più dolce e cantabile. Dopo una
coda (bb. 34-44), intensificante, c'è
l'entrata dei solisti (b.44) e la
ripetizione dei due temi (bb. 44-62 e
bb. 89-119), inframezzati dall'area del
ponte modulante (ca b.62-88), dove il
cambio di tonalità è abbastanza
Esposizione (bb.1-119) graduale. É presente anche qua una
coda( bb.111-119) caratterizzata dai
pizzicati degli archi e che si conclude
col trillo del flauto solista.
La sonorità dello sviluppo inizialmente
è simile a quella del primo tema in
quanto ne riprende un episodio (b. 9-
13 ca.). Diventa intensificante con le
progressioni che attraverso dei
cromatismi e moduazioni di passaggio
rendono la sonorità più tesa, ma
soprattutto la coda dello sviluppo è
molto intensa attraverso l'utilizzo di
Sviluppo (bb. 120-168) molti trilli consecutivi e ritmi ribattuti.
Torna la sonorità dell'esposizione con
leggere modifiche nelle parti solistiche.
Viene aggiunta, come di consueto
dopo il trillo finale , una coda
orchestrale che riprende l'inizio del
primo tema e alla quale segue una
Ripresa (bb. 169-208) cadenza dei solisti (b.250)
interrompendo la ripetizione del primo
tema. Dopo la cadenza prosegue il
primo tema da dove si era interrotto e
arriva in un intensificando continuo
alla coda conclusiva finale molto
energica.
Ritmo
La melodia del primo tema è caratterizzata da un
(bb. 1-2) un ritmo deciso in arpeggio contenente figurazioni
di ottavi per poi eseguire una scala di quarti mascherata da
note di volta. A b. 11 è caratterizzante la figurazione
sincopata ai prmi violini che verrà ripresa anche nell'inizio
della conclusione (bb. 15-20), mentre in generale i
violoncelli e le viole eseguono arpeggi di ottavi sui gradi
forti o note ribattute. Il secondo violino è più mosso e ha
prevalentemente figurazioni di sedicesimi. Nell'area del
secondo tema invece, inizialmente le figurazioni sono più
ampie, i violini hanno il tema in ottava, le viole hanno
piccoli interventi in sedicesimi, mentre i violoncelli hanno
note in minime. Il ritmo diventa più incalzante nella coda
del secondo tema, dove tornano spesso i sedicesimi e
arpeggi in cadenza. Con l'entrata dei solisti e la ripetizione
dei due temi, ritmicamente si mantengono più o meno gli
stessi rapporti dell'introduzione orchestrale ma ovviamente
con passaggi più virtuosistici nelle parti dei solisti dove
troviamo molte figurazioni di sedicesimi in arpeggio e in
scale. Non c'è una grande differenza ritmica tra l'area del
primo tema e del ponte modulante, mentre nel secondo
tema, seppur mantendendo l'indole virtuosa, il ritmo è più
disteso. Nella coda si intensifica, culminando col trillo del
flauto per arrivare allo sviluppo.
Per la prima parte dello sviluppo vengono riprese le
figurazioni dell'area del primo tema, in particolare si
riconosce quella sincopata con le quartine di sedicesimi a
commentare (bb. 124-125). Sicuramente, quello che
caratterizza le proposte e le risposte dello sviluppo, è un
ritmo presente, caratteristico, che durante gli eventi
solistici attribuisce agli archi il compito di accompagnare
con figurazioni più semplici i virtuosismi dei solisti. Questo
è evidente maggiormente durante la progressione a b.150
dove inizialmente i solisti non hanno accompagnamento,
l'arpa sostiene la melodia del flauto molto mossa e l'entrata
degli archi consiste solo di note lunghe che fanno da
tappeto. Nella coda dello sviluppo il ritmo è molto più
contrappuntistico e incalzante, col ribattuto degli archi, il
trillo su ogni nota del flauto e i bicordi dellarpa che
procedono incalzando per tornare alla ripresa.
Il ritmo generale della ripresa è quasi uguale a quello
dell'esposizione in ogni suo aspetto medio fromale. Nella
parte finale vengono riutilizzti tutti gli elementi ritmici
dell'esposizione con l'arpa che attraverso la sua parte
accordale in sedicesimi crea molta tensione e crescendo.
Melodia
arpeggio di Do maggiore, ad affermare a tonalità di
impianto, una scala di Do maggiore ascendente (bb. 3-7)
che diventa discendente nelle due battute successive.
Nella risposta di bb. 11-13, mentre i fiati eseguono
un'altra scala discendente, i primi violini la fioriscono con
un un salto di sesta in sincope. Nella conclusione si ripete
e nelle ultime 4 battute del primo tema la melodia si fa
più insistente coi ribattuti. Nel secondo tema invece la
melodia è più cantabile, attribuita ai violini con dei
commenti in terze, raddoppiati tra oboe e viole
eseguendo quartine di sedicesimi. Nella coda del
secondo tema, mentre i violini primi hanno la melodia
principale più incalzante, i fiati e i violini secondi hanno
delle figurazioni puntate che portano a una
intensificazione del materiale con scale di sedicesimi e la
melodi diventa più possente e decisa attraverso anche
delle ripetizioni in stretto. Con l'entrata dei solisti le
melodie principali vengono leggermente modificate per
adattarle al virtuosismo dei solisti, quindi fiorite. Sia
nell'area del primo tema che nel ponte modulante, la
melodia che si scambia tra il flauto e l'arpa si sviluppa
principalmente su scale e arpeggi in sedicesimi.
L'inizio dello sviluppo riprende melodicamente la sezione
che va da battuta 9 a 13 circa dell'esposizione. Alla
risposta di bb. 133-139 la melodia principale è affidata al
flauto che esegue una melodia cantabile con arpeggi e
scale con figurazioni in ottavi e sedicesimi. Col trillo si
scambia con l'arpa che diventa protagonista nella nuova
proposta (bb 140-142) caratterizzata da una linea
melodica spezzata in ottave. Segue la risposta del flauto
(bb. 143-149) procedendo per lo più per gradi congiunti
in una melodia cantabile. Nella successiva progressione il
flauto esegue note lunghe cromaticamente e in modo
discendente, mentre la melodia principale è attribuita
all'arpa. Ad essa risponde il flauto che riprende la
melodia e nella risposta alle bb. 156-161, il tutto è
ripetuto una quinta sopra. Seguono due battute di flauto
e arpa alle quali si aggiunge l'orchestra nella coda
intensificante.
Anche la melodia è ripresa quasi interamente
dall'esposizione. Nel finale viene ripresa la melodia della
prima proposta dell'esposizione e ripetuta per quattro
battute (dagli archi e dai fiati) fino alla penultima battuta.