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La fuga n.

16 in sol minore dal primo volume del Clavi-


cembalo ben temperato di J. S. Bach

L’opera si apre con un soggetto (d’ora in avanti S) composto da due elementi molto pe-
culiari, entrambi acefali. Il primo caratterizzato da intervalli di seconda minore ed una
sesta minore discendente (che scendendo poi di semitono dà il “colore” drammatico
della settima diminuita), in un moto di crome e semiminime; il secondo da un ritmo dat-
tilico ed un pro lo melodico ad arco (ascendente- discendente).

La successiva risposta tonale, nel tono della dominante, è identica, eccezion fatta per il
primo intervallo trasformato in una terza minore.
Elemento di grande interesse compositivo è invece il controsoggetto (d’ora in avanti
CS), costruito a partire da un’ inversione dell’elemento caudale del S a cui segue poi
un’inversione retrograda della testa del soggetto, legati tra loro da due intervalli di ter-
za, unico elemento di modi ca rispetto al S.
Sebbene non possiamo de nire il CS come un’esatta inversione retrograda del S, quin-
di, possiamo certamente dire che a livello di costruzione generale c’è la volontà chiara
di creare una sorta di chiasmo tra S e CS, economizzando sul materiale musicale e ri-
cercando la massima coerenza compositiva.

Concludiamo dicendo che Bach af da il primo bicinium (la prima coppia di S e risposta)
alle voci di contralto e soprano; successivamente introdurrà una battuta di divertimento,
costruito sulla coda del S, per separarlo dal secondo bicinium, af dato a basso e tenore.

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Il secondo bicinium si ripresenta nelle stesse modalità, sempre nella tonalità di Sol mi-
nore, lasciando quindi sedimentare nell’orecchio i tanti elementi introdotti in gioco da
prima. Notevole è la falsa esposizione del soprano che, terminata l’entrata della seconda
coppia di voci, “lancia” il successivo divertimento (* da mettere sullo spartito).

Seguirà il primo divertimento, che ci porterà dalla tonalità di sol minore al tono del rela-
tivo maggiore, SI b maggiore.
Questo divertimento utilizza un elemento tratto dalla parte conclusiva del S, contrap-
puntato dalla sua inversione, la testa del CS e mette in luce due caratteristiche musicali
che ritroveremo anche successivamente.
La prima è la quartina di semicrome con la prima nota legata, elemento ritmico che poi
ritroveremo.
La seconda è l’accostamento in successione dei pro li melodici ascendente e discen-
dente (fatto per ora nell’arco di una misura per pro lo), altro elemento che sarà impor-
tante in seguito.

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L’altra cosa interessante è che da re minore siamo tornati in sol minore, per poi andare
de nitivamente in SIb
A mis.11 la cadenza viene realizzata dal basso modi cando il pro lo melodico del S,
sempre nell’ordine della massima coerenza.

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rivati in SIb, la nuova esposizione viene af data alla coppia di voci contralto e basso (ri-
spettivamente S alla tonica e risposta tonale che parte dalla dominante).

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Le successive entrate vengono svolte ancora da un’inusuale coppia di voci, soprano e


basso, stavolta la prima nel tono della dominante e la seconda in quello della tonica; in-
teressante è quindi il chiasmo che si viene a creare tra S-risposta e risposta-S, nonché la
ricerca timbrica nell’uso delle voci. Da segnalare anche come il ritmo dattilico nella voce
di soprano, che alterna come già visto moto ascendente e discendente, si muova imita-
tivamente, creando quasi una sovrapposizione tra esposizioni e divertimento, sempre
utilizzando gli stessi elementi precedentemente analizzati.
Armonicamente rimaniamo in SIb, seppur con l’inserimento di sottigliezze armoniche
che mantengono alta la tensione, come ad esempio il pedale di dominante a mis. 16 o
l’alternanza MIb- MI bequadro. Da mis.17, dopo l’ultima cadenza a SIb, l’armonia si
muove verso la totalità di MIb tramite un’ulteriore entrata del S al contralto, sovrapposto
al basso, che introduce il LAb e ci traghetta verso il divertimento di mis. 19. Da notare
come quest’ultima esposizione presenti il MIb anziché il MI bequadro, come ci si sareb-
be aspettato.

Il divertimento in questione presenta una breve progressione (LAb-MIb-Sib-FA) ed è co-


struito sovrapponendo l’elemento caudale del S con la testa del CS (sua inversione re-
trograda), continuando quindi sulla scia di quanto detto prima.

La nuova esposizione in do minore, fatta prima dal basso e poi dal soprano, presenta
due volte il S prima della risposta; questa scelta, unita alla ripetizione dei ritmi dattilici, al
cromatismo ascendente di mis.22 e all’utilizzo del registro acuto nel soprano, aumenta
la tensione armonico-ritmica del brano, come tipico della terza esposizione nella tonali-
tà di sottodominante.

Successivamente vi è la risposta, fatta dal contralto;


Elegantissimo è l’impiego del ritmo dattilico nella testa della risposta, che rende perfet-
tamente l’idea di concitazione già descritta e contemporaneamente reintroduce, anche
se per un breve istante, l’intervallo di seconda minore RE-MIb, presente nella primissima
esposizione del S.

Da questa entrata in poi comincia un moto di semicrome che, sebbene diviso tra le varie
voci, sarà costante no al pedale di dominante, portando come già detto ad un ulteriore
aumento della tensione.
Interessante notare come dopo il orire di S e risposta nella tonalità del relativo mag-
giore ci siano due successive entrare del S e poi una R mutata che modula a SOL m.

Successivamente comincia un lungo divertimento costruito con la parte caudale del S e


basato sulla progressione SOL-RE / MIb-Sib / DO-SOL che termina sul pedale di domi-
nante.
Questo divertimento è introdotto da una cadenza RE7- sol m a mis. 24 che, anche se
considerata ancora come appartenente alla tonalità di do minore, comincia a riportare
l’orecchio verso la tonalità d’impianto, per poter poi a ne divertimento sentire effetti-
vamente il RE al basso di mis. 28 come dominante. Quest’ultimo effetto è inoltre ulte-
riormente rafforzato dal moto cromatico ascendente DO- DO#- RE, presente alla ne di
mis. 27 che funge da dominante della dominante (in sol minore). Da un punto di vista
melodico, nel divertimento le voci di contralto e soprano si alternano tra moto ascen-
dente e discendente, seguendo la logica precedentemente descritta e ed utilizzando il
frammento acefalo di semicrome già utilizzato prima.
Un’ultima annotazione riguarda il fatto che in questo momento del brano “scompare” la
voce di tenore, che ripresenterà il S a mis. 28

Arrivati a mis. 28 sul pedale di dominante (di una sola semiminima per motivi tecnici le-
gati alla durata del suono sul clavicembalo) cominciano gli stretti. Armonicamente rima-
niamo nella tonalità d’impianto, ma senza mai avere una cadenza in V-I no alla penulti-

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ma battuta. Elegante è l’utilizzo della dominante secondaria del IV utilizzata a mis. 30,
che da un punto di vista armonico ci indirizza verso il nale.
Da un punto di vista melodico le entrate del S sono contrappuntate utilizzando il già vi-
sto ritmo dattilico, alternato in senso ascendente e discendente, ed addirittura sovrap-
posto a mis. 30.

La fuga si chiude con un’ultima entrata del S pronta dal tenore, sotto la quale la scala
minore naturale discendente di sol minore ci conduce all’ultima cadenza di quarta e se-
sta, che risolve nalmente su un accordo di SOL con la tipica terza piccarda.

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