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RITMICA DELLA MUSICA CONTEMPORANEA

“ I.Stravinsky – Three Pieces for Clarinet solo”

A.A. 2022-2023

Relatore: Candidata:
M° Luciano Fiore Giulia Caterina
Sommario

CENNI STORICI ................................................................................................................................................... 3


PRIMO PEZZO .................................................................................................................................................... 4
SECONDO PEZZO: .............................................................................................................................................. 6
ANALISI TERZO PEZZO:...................................................................................................................................... 8
RINGRAZIAMENTI:……………………………………………………………………………………………………………………………………. 10

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CENNI STORICI

Igor Stravinsky nasce nell’800’, ebbe una vita molto longeva di ben 90 anni. I musicologi ritengono
che il suo stile compositivo possa essere diviso in ben 3 periodi:

• Periodo Russo,
• periodo Neoclassico
• periodo Dodecafonico.
Tra le tante composizioni di Stravinsky, un tra le più conosciute è la raccolta dei tre pezzi per
clarinetto solo.

I tre pezzi per clarinetto solo, sono stati scritti nel 1919 (periodo russo) in Svizzera dallo stesso
compositore, per ringraziare il clarinettista Reinhart per essere stato il mercenante della prima
esecuzione della “Histoire du Soldat”. La prima esecuzione avvenne il 28 settembre 1918 al teatro
di Losanna. Successivamente, in segno di gratitudine, Stravinsky gli dedicò l’opera e gli diede anche
il manoscritto originale. Reinhart, per la sua grande passione che nutriva per la musica e soprattutto
per il compositore stesso, Fondò una libreria musicale a lui dedicata nella sua casa di Winterthur.
Ascoltando i tre pezzi per clarinetto, non si può fare a meno di ricordare i brani del periodo 1913-
1915 come “i tre canti giapponesi” i quali ha molte attinenze con i tre pezzi, sia per lo stile
compositivo che per i caratteri messi in risalto nelle sfumature timbriche con contrasti chiaroscuri
del clarinetto. Il tipo di clarinetto voluto da Stravinskij è il Böhm, in La per i primi due pezzi,
in Sib per il terzo. Il Primo brano porta come indicazione “Sempre piano e molto tranquillo” ed è di
concezione puramente melodica.

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PRIMO PEZZO

Il primo pezzo, è composto da 30 battute, ricalca molto l’impronta stilistica di Stravinsky. Il motivo
per il quale l’autore richiede l’utilizzo del clarinetto in LA possiamo pensarlo come una lunga
sequenza di quiete meditativa, realizzata attraverso sfumature timbriche di contrasti chiaroscuri
del clarinetto, che utilizza solo il registro inferiore dello strumento, enfatizzato appunto dalla
scelta del clarinetto in La.
Questo ci porta a pensare ad un’esplorazione del registro grave clarinettistico che l’autore vuole
mettere in risalto aumentando l’efficacia proprio grazie al clarinetto in La.

Sulla partitura troviamo subito un’indicazione dove dice “Sempre p e molto tranquillo”

caratteristica che assicura all’intero pezzo un carattere “malinconico”. Fanno differenza le ultime
due battute, dove compare l’indicazione: “poco più forte e poco più mosso”, unico momento dove
la dinamica arriva al forte.

Il primo pezzo è caratterizzato da tempi semplici (come 2/4 - 3/4), misti (5/8 - 7/8) e composti (3/8
-6/8) apparentemente privo di una logica nella scelta dei tempi.

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(Mis. 1 – 5
Le prime battute ci presentano un inciso melodico che si ripete successivamente, ma in maniera
variata . Possiamo notare che il primo brano è composto da intervalli discendenti e ascendenti.
Per tutte gli altri incisi si muove da Intervalli di 3° fino alle 7° con un unico salto di 9° nel finale.

Quasi a metà della composizione (battuta 14) riprende le stesse note dell’inciso iniziale ma in
maniera variata ripetendole 4 volte di seguito. Solo in queste battute la durata degli incisi è
realmente corrispondente al tempo.

(Mis 14 -17)

Nella battuta 21 possiamo notare una doppia indicazione di tempo. Apparentemente, priva di ogni
significato.

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SECONDO PEZZO:

Il secondo pezzo è privo di indicazioni di tempo. si contrappone al primo sia per andamento che
per il carattere. E’ costituito da puro ritmo complesso, il quale è scandito da respiri di fraseggio,
note acute e accenti, che aboliscono la regolare successione di battute.

Possiamo dividerlo in 3 sezioni: A, B, A1. nella sezione A viene governato dalla semicroma
alzando, di molto il registro timbrico del clarinetto in La toccando i suoi sovracuti. All’ interno
possiamo osservare la presenza di gruppi irregolari come le sestine, settimine e gruppi di nove che

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sconvolgono ancora una volta l’impulso ritmico. Si può osservare in partitura che, dal “sempre
piano e tranquillo” del primo pezzo, appare anche la dinamica del Mezzo forte assente
totalmente nelle 30 battute del pezzo precedente. Nella sezione B viene governato dalla croma,
possiamo osservare, un ulteriore cambio di registro, Stravinsky torna al registro grave dello
strumento come nel primo brano. Anche qui, possiamo osservare inoltre la presenza di un solo
gruppo irregolare formato da una settimina. Riappare inoltre la dinamica del Piano e del
pianissimo. Nella sezione A1 ritorna nuovamente al registro acuto del clarinetto in la e ritorna al
forte. Le terzine molte volte coincidono con l’impulso ritmico equivalente dell’ottavo mentre le
duine servono solo per apportare la variazione che avviene nello spostamento degli accenti.
Apparentemente non ha una metrica ben definita, privo di indicazioni di tempo, possiamo però
notare che Stravinsky utilizza diverse tecniche come ad esempio: l’utilizzo di differenti cellule
ritmiche, l’utilizzo di note con stile più improvvisativo nel registro acuto, Questo ci può far
dedurre che è veramente ispirato allo stile improvvisativo. In questo movimento, sono infatti le
cellule ritmiche sincopate l’elemento principale.

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ANALISI TERZO PEZZO:

Il terzo pezzo ed ultimo pezzo, è composto da 61 battute. È richiesto esplicitamente l’utilizzo del
clarinetto in sib. In questo pezzo possiamo osservare una creazione di una sorta di equilibrio fra i
registri dei pezzi precedenti. Utilizza abbellimenti con ritmi molto irregolari e metri misti per

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evocare il ritmo sincopato. Il particolare che risalta all’occhio sono i frequentissimi cambi di tempo
3/4 2/4 3/8 2/4 5/16 3/16 5/8 (quasi ad ogni battuta) . La caratteristica dei frequenti
cambiamenti di tempo è da considerarsi come un particolare tipico dell’autore. In questo tipo di
scrittura tutti i metri sono riconducibili al binario e al ternario, l’impulso rimane regolare, ma le
indicazioni cambiano continuamente, creando l’effetto di accenti continuamente mutanti. Gli
accenti cadono indifferentemente su tempi forti e tempi deboli. Questo comporta un evidente
stato di tensione e di attesa spietato che è determinato dall’impeccabile peso dinamico. Il Terzo
brano si riallaccia in qualche misura al Ragtime de l'Histoire du soldat, sia per il ritmo sincopato
che per il piglio brillante. L'indicazione segna un forte sino alla fine e la notazione di Metronomo =
160.
Un’altro elemento che possiamo vedere è l’utilizzo di cellule melodiche ripetitive che possiamo
decifrarlo come una sorta di accompagnamento.

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RINGRAZIAMENTI:

Quest’approfondimento, nasce dalla curiosità insortami in sede di laurea


del Prof. Marco Malorni a cui vanno i miei più sinceri ringraziamenti per
aver suscitato in me l’ispirazione di approfondire un particolare interesse
per Stravinsky stesso e per avermi donato brillantemente le risposte ad
ogni mia singola perplessità sorta in sede di analisi dei pezzi stessi.

“Per sua natura la musica non può spiegare niente: né delle emozioni, né dei punti di vista, né
dei sentimenti, né dei fenomeni della natura. Essa non spiega che se stessa.”
ÍGOR STRAVINSKY

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